Scuola: facciamo il punto della situazione

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4 CRONACA LOCALE - SPECIALE SCUOLA Scuola: facciamo il punto della situazione Analizziamo lo stato di salute dei plessi del litorale CERVETERI L Assessore Giuseppe Zito ereditato una situazione pesante, in gran parte imputabile Abbiamo alla mancata pianificazione degli interventi da parte delle tante e brevi amministrazioni che ci hanno preceduto e che, vogliamo sottolineare, vede coinvolti tutti i servizi, edilizia scolastica compresa. Con queste parole l assessore alla pubblica istruzione, Giuseppe Zito, ha annunciato, che prima della riapertura delle scuole avvenuta pochi giorni fa, l amministrazione di Gino Ciogli ha intensificato gli interventi in tutti i plessi. Tutto ciò nonostante l evidente carenza di fondi e la scarsa programmazione del passato. In condizioni simili- ha proseguito Zito - versano anche altre città che hanno avuto forti aumenti di popolazione negli ultimi anni. Anche a causa della sciagurata politica dei condoni che ha incentivato l abusivismo edilizio e scaricato sui comuni il peso delle infrastrutture e dei servizi. Comunque i problemi da risolvere nel tempo sono quelli del sovraffollamento delle strutture e quindi della mancanza di aule, la messa in sicurezza dei plessi e il ripristino delle condizioni originarie in quelle strutture in cui gli spazi previsti e necessari per le attività didattiche sono stati sacrificati per fare posto alle aule. Il tutto è chiaramente reso più difficile dalla grande estensione territoriale e dall elevato numero di plessi di cui è composta la nostra scuola. Le risposte che questa amministrazione sta cercando di dare sono dunque relative alla ricerca di nuova edilizia scolastica. In questi pochi mesi che abbiamo avuto a disposizione, ho lavorato per creare le condizioni migliori per la riapertura delle scuole e per garantire il regolare svolgimento delle attività didattiche. Infatti da quest anno i servizi di trasporto e mensa scolastici sono partiti a regime sin dal primo giorno di scuola. Alla riapertura delle scuole, comunque, l Amministrazione, ha avuto modo di effettuare diversi lavori di manutenzione su tutto il territorio comunale. Lavori che hanno interessato soprattutto la messa in sicurezza di tutti i plessi, l ammodernamento degli impianti termici ed elettrici e dove era necessario, la creazione di nuove aule. Per proseguire sulla strada intrapresa ad aprile si apriranno diversi tavoli di lavoro per verificare lo stato L Assessore Antonio Bitti LADISPOLI delle cose. L anno scolastico è iniziato anche a Ladispoli, con l Assessore Bitti facciamo il punto della situazione. Quali sono le novità strutturali che coinvolgono le scuole di Ladispoli? Il Circolo di via Florida che prevede la costruzione di cinque nuove aule è oramai ultimato e salvo imprevisti sarà messo subito in funzione; per quanto concerne il Circolo didattico di Via Castellamare abbiamo attrezzato una nuova aula che verrà utilizzata da una nuova classe materna riconosciuta dal Provveditorato ed infine la Scuola media Melone usufruirà di alcuni locali presi in affitto vicino al Comune di Ladispoli in quanto sono in svolgimento lavori di ristrutturazione della mensa. Quali sono le opere che avete in cantiere? Premetto che le voci dei nuovi tagli alla scuola e precisamente per la realizzazione di opere strutturali rischia di tagliarci le gambe visto e considerato il costante incremento di giovani studenti. Ciononostante possiamo dire che l Amministrazione Comunale sta facendo di tutto per dare alla cittadinanza i servizi adeguati. Infatti le opere che attendiamo di realizzare quest anno sono la costruzione di una scuola nel quartiere Cerreto all interno della quale verranno convogliate le classi delle scuole dell infanzia fino a quelle delle medie. Questo è a mio avviso un elemento 4

5 fondamentale in quanto consente al bambino che inizia la sua carriera di studi di crescere all interno dello stesso plesso che verrà costruito seguendo proprio questa esigenza. Inoltre, la Provincia ha già stanziato 6 milioni di euro per realizzare una nuova sede per l Istituto Alberghero che sorgerà a due passi dalla biblioteca Comunale vicino al nuovo Cavalcaferrovia. Si tratta di un opera importante per il nostro comprensorio. Il caro libri è un problema nazionale, cosa fa il Comune di Ladispoli per venire incontro alle famiglie? Intendiamo dare una risposta concreta ai problemi che le famiglie sono chiamate ad affrontare. L aumento rilevato da diverse organizzazioni dei consumatori rischia infatti di penalizzare il diritto allo studio. I testi per le famiglie costeranno meno grazie al contributo comunale ed al sostegno che abbiamo voluto confermare alle famiglie ed al diritto allo studio. Questa iniziativa permetterà poi agli alunni delle elementari di avere direttamente a scuola tutti i libri di testo. Stiamo inoltre organizzando un mercatino dell'usato dove si potrà risparmiare anche il 30% riuscendo a vendere qualche libro usato. In molti altri comuni le scuole vengono chiuse per mancanza di studenti, a Ladispoli invece abbiamo un fenomeno opposto come mai? Prima di tutto a Ladispoli c è un forte incremento demografico che riscontriamo anno dopo anno, inoltre sono tante le giovani coppie che lasciano la capitale per venire a vivere nella nostra città: questo comporta pertanto un forte incremento degli studenti. A ciò bisogna poi aggiungere le tante colonie di cittadini comunitari che vivono a Ladispoli e che usufruiscono delle strutture scolastiche. Come giudica la convivenza fra i cittadini stranieri ed i ladispolani? Sull integrazione le Scuole della nostra città fanno un eccellente lavoro e la convivenza è davvero ottima, basti pensare che ogni anno vengono organizzate all interno dei diversi circoli scolastici feste interculturali nelle quali si può vedere il risultato del grande lavoro svolto dagli istituti in materia di multirazialità. Concludo facendo un grosso in bocca al lupo a tutti coloro che lavorano nel settore scolastico nella nostra città visto che non è facile gestire gli oltre 8000 studenti che si trovano nella nostra città. S. MARINELLA L Assessore Roberto Marongiu Maurizio Urso Il lavoro per assicurare alle scuole cittadine la migliore ripresa delle lezioni, è stato affrontato a Santa Marinella, grazie al lavoro dell'assessore Roberto Marongiu, il quale ha puntato sulla riqualificazione degli edifici scolastici, dopo i già annunciati progetti in via di completamento per la costruzione dell'asilo comunale, e le convenzioni con asili privati per consentire una offerta più vasta a chi deve affidare i propri bambini in età prescolare. L inizio e l'interesse di questa amministrazione, fanno pensare ad una sempre attiva attenzione nei confronti dei più piccoli, con migliorie nei servizi mensa e trasporto, che sicuramente incontreranno le richieste dei genitori. L ufficio Pubblica Istruzione del Comune di Santa Marinella ha confermato il regolare inizio dell attività scolastica per tutti i plessi pubblici di Santa Marinella. Interventi di ristrutturazione interni ed esterni hanno interessato tutte le scuole elementari e la scuola media G. Carducci, dove è stato installato un elevatore per ragazzi diversamente abili. Nessun problema sul fronte mensa. Il servizio è partito da Lunedì 22 Settembre in tutti i plessi della cittadina, per tutti coloro che ovviamente ne hanno fatto apposita richiesta nei tempi stabili dagli uffici. Novità assoluta per lo Scuolabus. A dispetto degli anni passati, il servizio di trasporto comunale per gli studenti è partito in concomitanza con l inizio delle lezioni, ovvero Lunedì 15 Settembre. L ufficio pubblica istruzione resterà aperto al pubblico, a disposizione dei cittadini, tutti i giorni dalle ore 8,00 alle 14,00 ed il Martedì ed il Giovedì anche dalle 15,00 alle 18,00. Per il servizio pre-scuola, approvato recentemente dall Amministrazione Comunale, si attendono le richieste necessarie. I moduli sono disponibili presso l ufficio pubblica istruzione, Lungomare G. Marconi 101. Nella mattinata di Lunedì 15 Settembre inoltre, il sindaco Roberto Bacheca ed esponenti dell amministrazione comunale hanno salutato gli studenti, presenziando una cerimonia in ricordo della bambina Flavia Montefiore, a cui è stata donata una targa ricordo ed una pianta di Magnolia collocata presso i giardini della scuola Pirgus, sita in via Oberdan. "Siamo molto soddisfatti afferma l assessore Marongiu che l inizio dell attività scolastica non abbia presentato problemi per studenti e docenti. Durante il periodo estivo siamo intervenuti in diverse situazioni carenti dal punto di vista strutturale, e alcuni di questi lavori potrebbero continuare per un breve periodo in concomitanza con le lezioni, senza comunque interferire o essere di intralcio al regolare svolgimento delle lezioni". Demetrio Logiudice CRONACA LOCALE - SPECIALE SCUOLA 5

6 CRONACA LOCALE - CUPINORO, TORREVALDALIGA, MALAGROTTA Torrevaldaliga Nord: futuro energetico o pericolo per la salute? Cerveteri e Ladispoli escluse dall accordo quadro con Regione ed Enel Alessandro Putero delegato al patrimonio ambientale Ladispoli Torrevaldaliga Nord da poco più di due mesi ha abbandonato l olio combustibile ed ora è alimentata a carbone garantendo, così, il fabbisogno energetico della metà degli abitanti della Regione Lazio. Due mesi che, però, non hanno abbattuto le polemiche che, in questi anni, hanno accompagnato la conversione della centrale di Civitavecchia. L impianto da quasi mw sarà pienamente operativo dal 2009 e, come afferma Enel, ridurrà in modo notevole l impatto ambientale. Sempre secondo Enel la centrale ridurrà le emissioni di ossido di azoto del 61%, quelle delle polveri e anidride solforosa dell 88% e del 18% quelle di anidride carbonica. Allora perché tale conversione è stata avvolta e rimane avvolta, da tante polemiche? Andiamo con ordine. La sua inaugurazione, infatti, pone fine ad una vicenda iniziata nel 2002, anno in cui l Enel fece richiesta per l autorizzazione alla conversione da olio combustibile a carbone. Nel 2003 arrivarono i pareri positivi di Regione e Comune e i decreti autorizzativi di Ministero Ambiente e Industria. Già nel 2004 incominciarono ad arrivare i primi ricorsi dei comuni. Capofila Ladispoli. Ricorsi che furono respinti nel 2005, ma nonostante ciò il 2006 fu l anno della sospensione delle opere a mare. Questa volta fu l Enel a ricorrere al Tar che ne autorizzò la riapertura dei lavori. Da allora un susseguirsi di proteste no coke, occupazioni di aule comunali, fino alla conversione avvenuta. Nel giorno della effettiva conversione i no coke hanno festeggiato il funerale del territorio con tanto di bare e elegia funebre a rappresentare la morte di salute, ambiente, dignità, democrazia ed economia nel territorio. Molto critico anche il WWF che giudica la conversione un passo falso a danno della democrazia e della salute. Posizioni discordanti nel centrosinistra. Mentre Marrazzo si nasconde dietro un E stata una scelta difficile di pacificazione sociale, molto più duri sono i toni dell ex presidente della Provincia di Roma, Gasbarra. Un atto di arroganza in una zona considerata di serie B. Mentre Scajola la giudica il primo passo verso una nuova politica energetica, che allontanerà, secondo il governo, l Italia dalla dipendenza, i no coke continuano ad elencare le pericolose conseguenze che la centrale a carbone avrà sugli abitanti di un territorio che si estende da Tarquinia a Ladispoli. Da un dossier che abbiamo analizzato attentamente si evince che vanno valutati gli aspetti di impatto sia ambientale che sanitario. Nel Lazio (meno di 6 milioni di abitanti) la potenza energetica installata è maggiore di quella legata al fabbisogno regionale e mentre nella nostra regione la produzione pro capite è pari a 70 kw, altrove si ferma a 1.38 kw. Ciò, secondo i no coke e non solo, equivale ad una possibilità, per nulla remota, di soffrire di disturbi legati alla salute superiore del 50%. Secondo analisi tecniche le centrali a carbone continuano ad essere tra le principali responsabili delle emissioni di mercurio, arsenico e di polveri fini (WWF ). Il mercurio contenuto nel carbone è maggiore di quello contenuto nell olio combustibile fino ad un massimo di circa 150 volte. Questa situazione espone la popolazione al rischio d inquinamento da mercurio con ripercussioni sulla salute umana e soprattutto sul sistema nervoso in via di sviluppo. Inoltre la centrale è sul mare e, poiché il pericolo per l essere umano è l ingestione di mercurio (metilmercurio) presente nel tessuto dei pesci, si comprende la potenziale minaccia per la popolazione del comprensorio. Nell area dei Monti della Tolfa le piogge acide hanno causato la dissoluzione di alluminio e ferro, metalli dei quali queste zone sono particolarmente ric- 6

7 che. L inquinamento delle falde acquifere, secondario all infiltrazione del terreno da parte di questi elementi chimici, ha reso non potabili le acque sorgive dei paesi di Allumiere e Tolfa. Senza tralasciare i problemi legati alle polveri sottili PM10 e PM25 e all anidride carbonica la cui concentrazione, a Civitavecchia, supera la soglia consentita. Il no convinto dei no coke si lega, di conseguenza, soprattutto alle problematiche sanitarie. A Civitavecchia e comprensorio si morirebbe il 26% in più della media per patologie neoplastiche. Comprensorio che detiene un primato non certo invidiabile: primo posto nel Lazio per patologie respiratorie, leucemie e linfomi. Alla luce di quanto riportato sembra tuttavia difficile pendere per una delle due parti (Enel contrari). Negli ultimi due mesi, tra l altro, un'altra miccia è stata innescata nel territorio. La Regione Lazio, infatti, ha presentato un accordo quadro firmato da alcuni comuni del comprensorio (S. Marinella, Civitavecchia, Tolfa, Allumiere e Tarquinia) e dall Enel relative alle iniziative volte alla salute, all ambiente e allo sviluppo del territorio inerente la centrale Enel. L accordo, sottoscritto alla presenza del Presidente della Regione Lazio Piero Marrazzo, all amministratore delegato Enel dott. Fulvio Conti, e dai rappresentanti della Provincia di Roma e di Viterbo, oltre ai Comuni del comprensorio sopraccitati, ha come finalità: la tutela della salute e dell ambiente; lo sviluppo economico territoriale dell area; la promozione delle fonti energetiche rinnovabili, la ricerca e l innovazione, e la formazione scientifica; lo sviluppo dell imprenditoria territoriale e le politiche della prevenzione. Per quanto concerne la tutela della salute e dell ambiente sarà attivato il Tavolo della salute e dell ambiente, promosso e coordinato dalla Regione Lazio a cui parteciperanno tutte le parti firmatarie dell accordo, oltre agli organismi tecnico-scientifici nazionali e locali. L accordo ha pienamente soddisfatto il comune di S. Marinella. Siamo estremamente soddisfatti del conseguimento di quest accordo ha affermato il sindaco Bacheca fiduciosi che la Regione Lazio mantenga gli impegni che ha assunto con noi e gli altri Comuni del comprensorio. L accordo, che sarà perfezionato bilateralmente con la società Enel, affronta tutte le tematiche particolarmente sentite dalla cittadinanza sulla riconversione della centrale Enel di Torrevaldaliga Nord; dalla tutela della salute e dell ambiente, allo sviluppo socio-economico del territorio, al potenziamento delle fonti rinnovabili, senza tralasciare le opportunità occupazionali per l intera area del nostro comprensorio. Come Sindaco di Santa Marinella conclude Bacheca ho sentito il dovere di tutelare la mia comunità sul piano della sicurezza, adottando tutte quelle misure atte alla difesa della salute e dell ambiente. Escluse e qui sta il punto, Cerveteri e Ladispoli. La rabbia delle due cittadine è ben espressa dalle parole del delegato ambiente del comune di Ladispoli, Alessandro Putero. "E' inaccettabile che il presidente della Regione Marrazzo e l'enel chiamino a raccolta tutti i comuni del comprensorio di Civitavecchia e non tengano in minima considerazione Ladispoli e Cerveteri che sono state sempre in prima linea nella lotta al carbone. Si tratta ha proseguito Putero di un documento contrario ad ogni etica, visto che come sappiamo ormai tutti, è perfettamente illegale per le amministrazioni percepire fondi in denaro perché la legge 239 del 23 agosto 2004 è successiva alle autorizzazioni per la realizzazione di Torre Valdaliga nord. Partendo dal presupposto che Ladispoli non avrebbe mai accettato contropartite economiche, come mai non siamo stati convocati anche noi?. La centrale è stata convertita, il comprensorio ancora no. Riccardo Dionisi CRONACA LOCALE - CUPINORO, TORREVALDALIGA, MALAGROTTA 7

8 CRONACA LOCALE - SPECIALE SAGRA DELL UVA Archiviata la 47 Sagra dell Uva Un po di storia Tradizionale appuntamento con le dolci Uve e i pregiati Vini dei Colli Ceriti. Già dalla prima manifestazione la Sagra si presenta come un importante mezzo per potenziare le risorse turistico-culturali di una Cerveteri in via di sviluppo. Anche in epoca antica le Uve di Cerveteri erano conosciute in tutto il Mediterraneo, tanto che Marziale nella sua opera le ritiene le migliori di tutto il mondo e il principale nutrimento degli Dei. Da allora molte cose sono cambiate, ma non la cura e l'amore con cui i viticoltori crescono la propria Vigna, ed è proprio grazie a loro se i vini dell'antica Caere sono famosi in tutta Europa. All'interno della Sagra, si ritrovano molti appuntamenti fissi, come la tradizionale sfilata dei Carri Allegorici o il Concorso della "Fraschetta d'oro" che vede impegnati tutti i produttori vinicoli locali. Altri consueti appuntamenti sono quelli con il Gruppo Bandistico Cerite, che durante i giorni della festa sveglia con dolci melodie gli abitanti del paese e quello 4 giorni di polemiche, spettacoli e insperati fuochi pirotecnici con i Fuochi d'artificio che segnano la fine della manifestazione e l'arrivederci al prossimo anno. 8

9 Si è tenuta il 28, 29, 30 e 31 agosto la 47 sagra dell Uva e del Vino dei colli ceriti. Nonostante le tante polemiche che hanno accompagnato i preparativi di questa tradizionale festa, dovute soprattutto al fatto che i giorni dei festeggiamenti si fossero ridotti da 4 giorni a solo 2, possiamo dire che la gente ha risposto bene, divertendosi e partecipando a tutte le iniziative che erano state organizzate. Come al solito si potevano degustare vini di Cerveteri, in piazza Santa Maria o godersi le bancarelle, anche se poche, sparse in giro per la piazza. La vera novità di quest anno è stata la gara di pigiatura che ha visto coinvolti, in maniera molto simpatica, anche i più giovani assessori delle nuova Giunta. Questa, anche se in modo scherzoso e goliardico ha voluto riproporre le vecchie tecniche di pigiatura dell uva per avvicinare anche i più giovani ad un arte che è molto importante per il nostro territorio. Molte le iniziative organizzate anche al Parco della Legnara, dove tra sabato 30 che domenica 31 si sono susseguiti spettacoli di intrattenimento e di cabaret, con personaggi anche molto noti del mondo della televisione. La domenica sera si è conclusa con i tradizionali fuochi d artificio che hanno veramente incantato i partecipanti, i quali fino all ultimo non sapevano cosa aspettarsi dalla prima sagra dell uva, organizzata dalla giunta da poco insediata. Tralasciamo le polemiche che hanno anticipato e accompagnato tutto lo svolgimento della sagra e asciamo che le foto facciano il resto e vi proponiamo i momenti che abbiamo ritenuto più significativi per la cronaca di queste due giornate di festa. Il tutto con un auspicio: quello che la Sagra dell Uva e del Vino dei Colli Ceriti nei prossimi anni ritorni agli antichi splendori e che Cerveteri, durante quei giorni, sia al centro dell attenzione non per le anomalie politico-amministrative, ma per la bontà dei suoi prodotti gastronomici e per la bellezza dei suoi luoghi storici e naturali. Sara Aversano CRONACA LOCALE - SPECIALE SAGRA DELL UVA 9

10 L Unicum di Cerveteri e Tarquinia Viaggio nei siti UNESCO italiani CULTURA - ALLA SCOPERTA DEI SITI UNESCO Il 2 Luglio 2004 il Comitato Esecutivo dell U.N.E.S.C.O. (United Nations Educational Scientific Cultural Organization) riunito a Suzhou (Sito Unesco posizionata sul Fiume Azzurro in Cina) proclamò la Necropoli della Banditaccia di Cerveteri e la Necropoli dei Monterozzi di Tarquinia Sito Unesco Patrimonio Mondiale dell Umanità. Ecco il Criteri,secondo le codifiche Unesco, che hanno portato l Unicum Etrusco di Cerveteri e Tarquinia a ricevere l ambitissima investitura: Criterio (i): Le necropoli di Tarquinia e di Cerveteri sono capolavori del genio creativo: le grandi pitture murali di Tarquinia sono eccezionali sia per la qualità di esecuzione che per il loro contenuto, che rivela aspetti della vita, della morte e del credo religioso degli antichi Etruschi.Cerveteri mostra in un contesto funerario lo stesso progetto urbanistico e gli stessi schemi architettonici che venivano applicati nella progettazione delle antiche città.criterio (iii): le due necropoli costituiscono un'unica ed eccezionale testimonianza dell'antica civiltà Etrusca, l'unica civiltà urbanizzata nell'italia pre-romanica. Inoltre, la rappresentazione della vita quotidiana sulle tombe affrescate, molte delle quali sono riproduzioni di case Etrusche, è una testimonianza unica di questa cultura scomparsa.criterio (vi): molte delle tombe di Tarquinia e di Cerveteri rappresentano tipologie di abitazioni che non esistono più. I cimiteri, progettati come città, sono tra i più antichi esistenti nella regione. Il risultato,che ha dell eccezionale per la tempistica con la quale è stato ottenuto il riconoscimento (un solo anno dalla prima ispezione - 23 Luglio prima ispezione effettuata dell ispettore Unesco il famosissimo architetto prof. Giora Solar all epoca anche tesoriere generale dell I.C.O.M.O.S. (International Council on Monuments and Sites) braccio operativo dell Unesco costituito da professionisti indipendenti di grande rango internazionale. 18 Marzo 2004 seconda ispezione del prof. Solar e poi l imprimatur il 2 Luglio 2004.Un exploit vero e proprio se si considera che insieme al Sito di Cerveteri/Tarquinia passò anche la Val d Orcia, che era in attesa da ben quattro anni, e non è che da quelle parti non fossero pratici di Siti Unesco e di procedure collegate) visto che già ne possedevano tre: Pienza, San Gimignano e Siena.Alla base di questa vera e propri impresa vi è stato uno splendido lavoro di èquipe che ha coinvolto i Comuni di Cerveteri e Tarquinia,le Provincie di Roma e Viterbo, la Regione Lazio e l ottimo ufficio Unesco del Ministero dei Beni Culturali. E chi firma questo articolo ha avuto il piacere, e soprattutto l onore, di essere stato parte integrante di ciò, essendo stato segretario dell Ufficio Speciale per la Candidatura del Comune di Cerveteri ed avendo accompagnato il prof. Solar nelle sue ispezioni documentandole con ben 300 fotografie che mise immediatamente a disposizione, su di uno speciale CD, dell illustre inviato dell Unesco. È da dire,per onestà di cronaca, che attualmente i Comuni di Cerveteri e Tarquinia stanno lavorando insieme (non potrebbe essere altrimenti in quanto il Sito Unesco è unico) per attuare il comune Piano di Gestione del Sito Unesco secondo la tempistica indicata nel Piano stesso. In proposito il Sindaco di Cerveteri Gino Ciogli, con apposito decreto,ha istituito un apposito Gruppo di Lavoro, che lavora a titolo assolutamente gratuito, per l attuazione del suddetto Piano di Gestione e che ha effettuato già alcune riunioni operative fissandone anche altre congiuntamente a Tarquinia; chi scrive ne è stato chiamato a far parte in quanto,per vari motivi,ormai unica memoria storica rimasta nel comprensorio di tutto ciò che ha costituito questo vero e proprio grandissimo evento da considerare,a tutti gli effetti, come parte integrante della storia moderna delle due Città intessuto, inscindibilmente, con quella della loro antica e nobile storia etrusca. Arnaldo Gioacchini 10

11 Onorato: Combattiamo il carbone con l immondizia Intervista al Presidente di Forza Nuova Cerveteri Giuseppe Onorato, Presidente Forza Nuova Cerveteri L aumentata richiesta di energia e la giusta volontà di diversificarne le fonti, oggi più che mai, sono in conflitto con la sacrosanta tutela dell ambiente e della salute. Le proteste dei NO-COKE verso l ormai avvenuta riconversione a carbone della centrale di Civitavecchia, anche se in parte condivisibili, ci sono sembrate per lo più pretestuose e inutili. Pretestuose perché la centrale funzionando ad olio combustibile inquinava anche prima, inutili perché non si è fornita un alternativa praticabile. I NO-COKE sono gli stessi che in altre parti d Italia si sono battuti contro la realizzazione dei rigassificatori e contro l installazione delle pale eoliche che a loro dire deturpavano il panorama. Dicono che a pensar male si faccia peccato però ci rimane il dubbio che, con la scusa della tutela ambientale, alla fine i NO-COKE tutelino solo gli interessi delle multinazionali del petrolio. Alle loro inutili proteste noi di Forza Nuova rispondiamo con utili proposte convinti che più che denunciare un problema sia importante cercare di risolverlo. Partiamo da alcune verità che, per quanto possano sembrare banali, ci aiutano ad individuare il problema. Il nostro mondo per continuare a funzionare ha bisogno di energia, produrre energia sfruttando combustibili fossili (petrolio, carbone, etc.) genera inquinamento, la quasi totalità dell energia prodotta in Italia deriva da combustibili fossili. La proposta avanzata da alcuni politici d intraprendere di nuovo la strada del nucleare, oltre che andare contro un risultato referendario, ci sembra economicamente impraticabile, tenendo conto dei costi che si dovrebbero affrontare per la realizzazione degli impianti, per la loro manutenzione e lo smaltimento delle scorie ci vorrebbero 50 anni prima che l energia così prodotta raggiunga un prezzo conveniente. Dato per scontato che non è possibile al momento fare a meno dei combustibili fossili non ci rimane altro che cercare di limitare il loro uso, per fare questo ci sono due modi: risparmiare dove possibile il consumo di energia e fare ricorso alle energie rinnovabili (solare, idrica, geotermica, etc.). Quando, in occasione delle scorse elezioni amministrative, nel redigere il programma elettorale abbiamo affrontato l argomento ambientale ci siamo resi conto delle notevoli potenzialità di sviluppo derivanti da una equilibrata politica di tutela ambientale. Quello che abbiamo pensato per Cerveteri è applicabile, con opportuni correttivi, a qualsiasi altra realtà e consiste nella creazione, su terreno comunale, di due impianti fotovoltaici per una potenza complessiva di 2 megawatt/ora e l edificazione di un nuovo edificio comunale dotato anch esso di un impianto fotovoltaico in modo da renderlo energeticamente autosufficiente. Ci siamo spinti anche oltre e considerando che la discarica di Cupinoro è da tempo satura e che continua ad operare con continue deroghe, abbiamo proposto di dotare la città di un termovalorizzatore che, tramite lo smaltimento dei rifiuti non riciclabili, producesse energia elettrica. A scanso di equivoci e facili strumentalizzazioni specifichiamo che il termovalorizzatore da noi preso in considerazione per le quasi nulle emissioni inquinanti viene considerato ad impatto zero, tanto che nei paesi del nord Europa, notoriamente più attenti di noi per quanto riguarda l ambiente, questo tipo di termovalorizzatori viene collocato anche all interno delle aree urbane. Una volta realizzate queste opere il passo successivo sarebbe stato quello di impegnare una parte delle risorse realizzate per finanziare un programma comunale di incentivi destinati ai privati intenzionati a dotarsi di impianti fotovoltaici. Provate a pensare a quale impatto benefico avrebbero questi interventi se realizzati in molti comuni, diminuirebbe drasticamente la richiesta di energia derivante da combustibili fossili e conseguentemente l inquinamento. Altri risparmi, sia energetici che economici, si potrebbero conseguire adottando per l illuminazione pubblica la nuova tecnologia a led, che vanta consumi di un terzo inferiori a quella tradizionale. L INTERVISTA - GIUSEPPE ONORATO 11

12 CULTURA - I DISCENDENTI DEL BARBAROSSA Ecco i discendenti del Barbarossa E l aquila sveva scese sui monti della Tolfa In un recente articolo su l Altra Voce rievocammo, con dovizia di particolari e foto, il 50 anniversario del viaggio in Italia di Hitler, durante il quale il Führer venne anche a S.Marinella e Furbara accolto dal Re d Italia e Mussolini per assistere ad una esercitazione aeronavale e terrestre e partecipare allo storico pranzo al Castello Odescalchi. Ci sono tuttavia altri episodi direttamente legati al Führer, avvenuti dalle nostre parti, anche se poco noti. Uno in particolare lo venni a sapere da un mio zio di Tolfa, che me ne parlò dopo aver letto una notizia - su un noto quotidiano - che gli aveva fatto ricordare di quando i carabinieri, prima della guerra, vennero a cercare sui Monti della Tolfa i discendenti dell Imperatore Barbarossa, dei quali probabilmente Hitler era venuto a conoscenza durante questo viaggio. Il fatto mi incuriosì al punto da spingermi ad incontrare le persone direttamente coinvolte in questa storia oggi residenti a Ceri - per conoscere questa vicenda nei particolari. Alcuni mesi dopo il viaggio in Italia Adolf Hitler si era intestardito a voler rintracciare i discendenti del Barbarossa. Sapeva che c erano, li mandò a cercare, li trovò, li gratificò con una ingente somma, ma non ebbe il tempo, o forse non ardì di ricondurli con tutti gli onori nella Germania neo-imperiale. L'Aquila sveva del loro superbo casato si era nel frattempo troppo spelacchiata. Gli ultimissimi pronipoti facevano i carrettieri sui monti della Tolfa o Ceriti, parlavano burino, fuggivano all arrivo dei carabinieri di scorta all ambasceria del Führer, temendo di essere arrestati. Ma come erano finiti i discendenti del Barbarossa a fare i carrettieri sui monti della Tolfa? La nostra storia inizia in un paesino in collina a 60km da Roma nei pressi dell autostrada per l Aquila: ANTI- COLI CORRADO, con un bellissimo ed altero vecchio spiantato che viveva di mistero, sempre avvolto in un mantellone, leggende di antiche risse, occhi azzurri, viso aguzzo, raramente un sorriso. Si chiamava Antonio Corrado, ma lo chiamavano l Impunito. Uno di quei soprannomi di taverna che nei paesi si danno più per rispetto che per dispetto, per riverenza della diversità, ai personaggi che la fantasia popolare immagina al di fuori del bene e del male, venuti dalle ombre. La sua inavvicinabilitá di cencioso e di scontroso aveva un che di regale. Misteri ed inconscio, della razza. In effetti quel barbone misantropo viveva nel paese che portava il nome e il segno dei suoi lontanissimi antenati. Anticoli Corrado era rinomata per le splendide e pettorute popolane, modelle dei pittori famosi che, quando non riuscivano a farsele amanti, le sposavano. Ma Anticoli Corrado ( 12

13 Corrado come il cognome dell Impunito e come i nomi storici dei cugini imperiali Corrado e Corradino di Svevia) è anche il paese dei discendenti degli Hohenstaufen. (la famiglia dell Imperatore del Sacro Romano Impero Federico Barbarossa) che avevano mischiato il loro medioevale sangue tedesco e ghibellino con quello italiano. L Impunito era, appunto, a un postero in linea diretta degli Hohenstaufen, poi ribattezzati Corrado o Corradi. Non c'erano dubbi. L'avevano accertato certi studi compiacenti ma esatti che, sul finire degli anni Trenta, gli storici ammanicati con Hitler e docili a i suoi sogni di restauratore imperiale dell'ordine Nuovo europeo, che fu del grande Federico, si erano premurati di approfondire. Da Roma un funzionario del Centro di Cultura Tedesco, il poeta Schulemberg, aveva inviato una segnalazione all'«ufficio ricerche razza» della Cancelleria del Reich. Quando i tedeschi andarono a cercare l Impunito ad Anticoli per osannarlo ultimo discendente di Barbarossa, questi era già morto. All'ambasceria, guidata da un distinto signore in nero con grossa borsa di cuoio, non restò altro che mettersi a caccia del suoi figli, un maschio e due femmine. Domenico, Vittoria e Giovanna, che però non risiedevano ad Anticoli Corrado. Erano fuggiti da quel padre impossibile rifugiandosi a Ceri dove facevano i carrettieri tra l Aurelia e i Monti della Tolfa. L'episodio é pressoché sconosciuto. Ne accenna soltanto uno studioso locale, un sacerdote, Padre Gabriele Carosi, che alla gloria araldica di Anticoli Corrado e del Corrado ex Hohenstaufen ha dedicato un piccolo erudito saggio dal titolo, appunto «Discendenti di Barbarossa». Come è noto i rapporti tra gli Hohenstaufen e il Papato nel Lazio, erano rapporti tumultuosi, di incoronazioni e anatemi. Per la cronaca l esercito imperiale di Federico Barbarossa, comandato dal cancelliere Rainaldo vescovo di Colonia, dopo aver attraversato la maremma nel 1167 assediò per circa 2 mesi Civitavecchia. La popolazione della città, asserragliata nella solidissima Rocca e capeggiata dal figlio di Pietro Latro, sempre di nome Pietro, oppose una strenua resistenza rendendo vano ogni assalto delle fitte schiere imperiali germaniche, permettendo a Roma di consolidare le proprie difese. Solo l intervento di Pisa, fedele all Imperatore, con la sua flotta, riuscì ad Nel 1939 Hitler volle rintracciare gli ultimi eredi dell Imperatore Federico I impedire il trasporto di vettovaglie ed ogni soccorso via mare, facendo capitolare Civitavecchia che si arrese con patti onorevoli. Ma dicevamo della molto ambiziosa e poco epica ambasceria di Hitler: a Ceri viveva ancora la signora Giovanna Corrado vedova Pagnotta novantaseienne ma diritta e solenne come suo padre l'impunito, ogni giorno una «passeggiata della salute» con passo lento e cadenzato come quello del kaiser. Era una dei tre Corrado ex Hohenstaufen, che i tedeschi rintracciarono a Ceri non avendoli trovati ad Anticoli. I tedeschi cercavano un maschio, il continuatore del nome e della stirpe. I carabinieri fecero da interprete. Giovanna raccontava che la sorella Vittoria si sdegnò e si mise a gridare che il fratello Domenico non aveva fatto niente di male e neppure il nipote Fernando. Poi, però, si trovarono in mano un assegno, chi dice trentamila, chi centomila, un capitale per quell epoca. La «scoperta» rimbalzò in Germania molto enfatizzata, senza i particolari più deludenti, e qualche mese dopo arrivò a Ceri un principe prussiano per chiedere in sposa donna Giovanna, non sapendo che faceva la contadina. Sembra però che fu Giovanna a tirarsi indietro, non il principe. Voleva sposare un suo pari dei campi, non del blasone: un certo Pagnotta anch egli carrettiere. A Ceri oggi ci sono altri Corrado, ma soprattutto donne che hanno cambiato cognome. Vivono sparpagliati tra il paese e la campagna, accuratamente ignari del loro pedigree. Santina, una nipote dell Impunito, e la «Sora Lella» avevano una trattoria che faceva dell'ottima, polenta con salsicce, dove l aquila sveva avrebbe rischiato di essere confusa per un palombaccio da fare allo spiedo. Esse non si inorgogliscono quando gli si spiega loro che discendono da una famiglia, che ha fatto la storia. Conservano riflessi metallici nello sguardo e tratti decisi. Al tavolo con la polenta di Santina, si cerca di ricostruire una genealogia per sapere se c è per caso un figlio maschio, l'ultimo ignaro portanome e futuro ignaro continuatore del casato. C'è un Domenico muratore, che vive a Roma, nipote ed omonimo di Domenico che cercavano i carabinieri per i conto dei tedeschi. Gli è nato un pupo. Evviva. Si chiama Fabrizio, i lampi azzurri negli occhi alteri di questo giovanissimo Corrado ex Hohenstaufen baluginano solo per chiedere: ma che vi frega? Livio Spinelli CULTURA - I DISCENDENTI DEL BARBAROSSA 13

14 LA SALUTE PRIMA DI TUTTO Il sangue non ha prezzo Gli studi per la realizzazione del sangue artificiale Gli enormi progressi che in questi ultimi anni si sono avuti in ogni settore scientifico hanno sicuramente e forse in modo preminente riguardato il settore medico, con lo sviluppo di nuove tecniche e di apparecchiature diagnostiche, con l immissione sul mercato di nuovi farmaci anche intelligenti e con l individuazione di nuove tecniche chirurgiche. A questo enorme sforzo hanno contribuito soprattutto, ma non esclusivamente, le nazioni più progredite dal punto di vista economico ed industriale, con ingegneri, chimici, informatici, farmacologi, biologi, medici che insieme ad altre figure lavorative hanno cooperato per il raggiungimento, in ogni settore medico e chirurgico, di risultati e di traguardi difficilmente concepibili anche pochi anni or sono. Basti pensare che attualmente vengono eseguiti interventi chirurgici talvolta notevolmente complessi anche in tarda età (in pazienti centenari o quasi). Pertanto, nonostante la sempre più attenta e ponderata utilizzazione del sangue, grazie anche alle linee guida che tutte le Società Scientifiche elaborano e fanno conoscere a tutta la comunità medica, il fabbisogno di sangue o, meglio, di emocomponenti è in costante aumento, per i motivi che sono stati riportati. Per sopperire a queste necessità crescenti sono state create, ed alcune hanno ormai quasi un secolo di vita, numerose associazioni di donatori di sangue che hanno elaborato degli statuti per l incentivazione delle donazioni di sangue. Come si verifica spesso, le associazioni di volontariato ed uno spirito particolarmente altruistico si sviluppano soprattutto in concomitanza di grandi calamità, spontanee o volute dall uomo: terremoti, alluvioni, guerre e quant altro di catastrofico avviene in questo mondo. Le prime associazioni di donatori volontari di sangue sono state create da individui particolarmente sensibili alle necessità sociali durante e dopo la I Guerra Mondiale, per sopperire alle enormi richieste di sangue che gli eventi bellici e post-bellici hanno richiesto, soprattutto nelle nazioni coinvolte nell evento bellico e dal punto di vista tecnologico e finanziario più avanzate: Regno Unito, Francia, Germania, Stati Uniti e Canada. Anche la Svizzera, non coinvolta direttamente nel conflitto mondiale, ma da sempre in prima linea nel soccorso umanitario e sanitario alle vittime delle guerre e delle calamità naturali sin da quando nell ottocento è stata fondata a Ginevra la Croce Rossa Internazionale, ha partecipato attivamente alla raccolta ed alla distribuzione del sangue. In Italia, le prime associazioni di volontariato per la raccolta del sangue sono state istituite su base strettamente locale soprattutto nel Nord, in stretta vicinanza delle zone belliche e dei grandi ospedali. Queste associazioni hanno acquisito negli anni grande professionalità anche nel campo della propaganda, per cui sono state insignite di onorificenze e di encomi solenni da parte delle Autorità nel corso dei decenni. Attualmente le numerose associazioni di sangue attive in Italia e praticamente in ogni nazione europea ed extraeuropea vengono distinte in due grandi gruppi principali: donatori di sangue e donatori di cellule staminali (da midollo osseo o da sangue periferico). Soprattutto in questi ultimi anni, la politica sanitaria dell Unione Europea (UE) e degli altri paesi tecnologicamente più avanzati propugna caldamente la costituzione di gruppi di donatori volontari che si impegnino ad una donazione periodica e praticamente costante, mentre si cerca di ridurre al minimo la donazione occasionale. Il grande scrittore Italo Calvino ha scritto: Le associazioni (di donatori di sangue) rendono l uomo più forte, mettono in risalto le doti migliori delle singole persone e danno la gioia che raramente si ha, restando per proprio conto, di vedere quanta gente c è, onesta e buona e capace e per cui vale la pena di volere cose buone. A tal proposito il Consiglio d Europa, nella raccomandazione R(95)14 ha chiarito alcuni aspetti fondamentali sul significato che deve guidare l atto volontario della donazione del sangue, sino ad allora in parte disatteso in alcuni punti da alcune delle tante nazioni che compongono il Consiglio: Le donazioni di sangue o di componenti cellulari deve essere un atto volontario e non remunerato, compiuto in piena spontaneità, libertà e consapevolezza. Non deve dar luogo a pagamenti né in denaro né in nessuna forma equivalente come la concessione di un congedo compensatorio di durata superiore a quello ragionevolmente necessario per la donazione e gli spostamenti connessi. Modesti segni di riconoscimento, un rinfresco dopo il dono ed il rimborso delle spese di viaggio sono compatibili con una donazione volontaria non remunerata. Dott. Alfonso Candido Dirigente Istituto di Ematologia Policlinico Universitario A. Gemelli specialista in Ematologia, Cardiologia, Medicina Generale A cura di Marco Di Giuseppe Servizio di Ematologia Policlinico Universitario A. Gemelli 14

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