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1 e) Aziende Agri Turistico Venatorie (Art. 21, l.r. 3/94) (Dott. Andrea Capaccioli) Le aziende agrituristico-venatorie autorizzate in Provincia di Livorno dal PFVP sono 6, prevalentemente concentrate nella porzione settentrionale del territorio provinciale ed interessano complessivamente una superficie di Ha circa pari al 2,27 % della SAF provinciale. La normativa in materia destina alle aziende agri-turistico venatorie (A.A.V.) la funzione di recupero e valorizzazione di aree svantaggiate dal punto di vista agricolo attraverso l organizzazione della caccia cercando di favorire l occupazione. Tale concetto viene ulteriormente ripreso dal Piano Regionale Agricolo Forestale (PRAF) della Sezione C GESTIONE FAUNISTICO VENATORIA che al punto 1.3 Criteri per l autorizzazione delle Aziende faunistico venatorie e Aziende agrituristico venatorie indica quale finalità delle aziende agrituristico-venatorie (AAV) il recupero e la valorizzazione delle aree agricole attraverso l organizzazione dell attività venatoria. L autorizzazione di questi istituti a gestione privata deve garantire il pieno raggiungimento delle finalità suddette e superare eventuali criticità rilevate nell ottica di integrare sempre più tali istituti con la gestione del territorio a caccia programmata favorendo una gestione partecipata e sinergica di tutte le realtà locali (anche mediante intese con gli ATC). Per quanto riguarda la gestione degli ungulati dovrà essere realizzata in modo conforme e coerente rispetto al territorio circostante. Per analizzare la gestione attuata da ciascuna A.A.V. vengono presi in esame una serie di parametri che rappresentano un aspetto utile al rilascio delle nuove autorizzazioni per il PFV Tali parametri scaturiscono dall analisi di quanto annualmente comunicato dal titolare dell autorizzazione alla Provincia quale consuntivo dell attività svolta (immissioni e abbattimenti di specie, attività cinofile, ecc.) a cui si è aggiunta, per ciascun istituto, una valutazione delle caratteristiche ambientali riferita, in particolare, alla presenza di superfici boscate in quanto queste tipologie vegetazionali possono accogliere densità anche elevate di ungulati, cinghiale in particolare, creando situazioni che possono andare in contrasto con le scelte adottate in merito alla gestione delle specie ungulate. Nelle schede successive, elaborate per ciascuna Azienda, sono illustrati i risultati ricavati dall analisi storica dei risultati raggiunti da questi Istituti. 102

2 e.1- Vallelunga Caratteristiche ambientali Provincia Livorno Nome Istituto Superficie Ha Bosco Ha % bosco Vallelunga ,91 ATTIVITA GESTIONALI 103

3 e.2- Insuese Caratteristiche ambientali Provincia Livorno Nome Istituto Superficie Ha Bosco Ha % bosco Insuese ,64 ATTIVITA GESTIONALI 104

4 e.3- San Biagio Caratteristiche ambientali Provincia Livorno Nome Istituto Superficie Ha Bosco Ha % bosco San Biagio ,14 ATTIVITA GESTIONALI 105

5 e.4- Poggiolitone Caratteristiche ambientali Provincia Livorno Nome Istituto Superficie Ha Bosco Ha % bosco Poggiolitone ,89 ATTIVITA GESTIONALI 106

6 e.5- Le Arcate Caratteristiche ambientali Provincia Livorno Nome Istituto Superficie Ha Bosco Ha % bosco Le Arcate ,30 ATTIVITA GESTIONALI 107

7 e.6- La Torre Caratteristiche ambientali Provincia Livorno Nome Istituto Superficie Ha Bosco Ha % bosco La Torre ,57 ATTIVITÀ GESTIONALI 108

8 e.7- Analisi gestione in attuazione del PFVP Dai parametri analizzati e dai controlli effettuati è emerso che la maggior parte delle A.A.V. della Provincia assolvono in modo soddisfacente alle finalità e alle prescrizioni di legge, svolgendo una attività venatoria tale da poter costituire una efficace integrazione al reddito in agricoltura. 109

9 3- Il Territorio a Caccia Programmata (Dott. Umberto Cavini) 3.1- Comprensori Omogenei La Provincia di Livorno ha individuato, ai fini della gestione faunistico-venatoria, due comprensori omogenei che hanno dato luogo agli Ambiti Territoriali di Caccia 9 e 10 che comprendono rispettivamente i comuni del territorio continentale e l Isola di Capraia, i comuni dell Isola d Elba. Ciò nel rispetto delle disposizioni di legge che si riferivano a comprensori sub-provinciali ma anche nel rispetto di storia, cultura e tradizioni venatorie diverse e condizionate da distanze brevi ma al tempo stesso difficilmente colmabili per la fruizione venatoria. I due ATC livornesi si caratterizzano anche per le profonde differenze che emergono in termini di utenza venatoria, di territorio disponibile e, quindi, di disponibilità di risorse e dei conseguenti investimenti a fini faunistici e faunistico-venatori. Le schede tecniche che seguono rappresentano un quadro esemplificativo delle caratteristiche e delle attività dei due ATC livornesi. a) A.T.C. LI9 - Elementi di Forza L Ambito Territoriale di Caccia LI9 ha, nell ambito dell ultimo mandato del Comitato di Gestione, attuato una serie di attività di gestione che hanno rappresentato elementi di positività. Nello specifico si rileva quanto ai punti seguenti. a.1- Gestione delle Specie Ungulate a.1.1- Cinghiale: La rivisitazione dei Distretti per la gestione della caccia al cinghiale in battuta e l introduzione del concetto di Area Omogenea, hanno contribuito ad elevare il livello di organizzazione dei Distretti ed a responsabilizzare le squadre iscritte. Ciò si è sostanzialmente tradotto nella massima proiezione alla realizzazione dei piani di prelievo assegnati, alla collaborazione nell attuazione di interventi straordinari di controllo anche nel periodo di caccia chiusa, alla collaborazione nell attuazione di piani di prevenzione suggeriti e/o supportati dall ATC. L entità dei prelievi e, soprattutto, la disponibilità mostrata dalle squadre per la caccia al cinghiale, nella collaborazioni proposte e richieste da ATC e Provincia, hanno fatto emergere una forte interazione fra ATC ed unità operative presenti sul territorio. a.1.2- Cervidi e Bovidi: La caccia di selezione alle specie ungulate ha fatto registrare nel periodo di riferimento un consolidamento dei risultati di gestione con un, seppur modesto, incremento dei cacciatori iscritti e dei prelievi programmati. La gestione adottata ha conseguito i risultati di conservazione del capriolo che ha fatto registrare incrementi di densità all interno delle aree vocate alla specie. Per quanto attiene le altre specie di cervidi e del muflone presenti nel territorio continentale, pur adottando strategie di gestione non conservative, i risultati ottenuti sono stati modesti anche per l allocazione della maggior parte degli effettivi all interno di aree 110

10 protette e/o istituti faunistici pubblici e privati, all interno dei quali non si può estendere l azione dell ATC. Da registrare invece la positiva apertura del distretto del Muflone a Capraia dove le intese con il PNAT hanno consentito di organizzare il prelievo della specie in selezione con positive ricadute di immagine ed economiche provenienti dalla cessione di capi a cacciatori ospiti. a.1.3- Piccola fauna stanziale: La gestione di galliformi e lepre ha fatto registrare alcuni elementi di forza per l ATC, sebbene i risultati complessivamente ottenuti siano ancora ben al di sotto delle aspettative e delle possibilità che il territorio offre. Fra i punti di eccellenza si possono annoverare i seguenti: L esperienza della ZRV Poggio ai Sorbi (Campiglia) ed in particolare della formula adottata nel caso specifico attraverso l assegnazione diretta della conduzione dell istituto ad una azienda agricola. Ciò ha consentito la realizzazione di un recinto di ambientamento a cielo aperto, di un centro per la riproduzione allo stato semi-naturale della pernice rossa e, di recente, anche la creazione di un recinto per la produzione della lepre. La struttura così organizzata è stata in grado, non solo di pre-ambientare fagiani che si sono poi irradiati e radicati nel territorio circostante favorendo positivi risultati di prelievo da parte dei cacciatori iscritti all ATC, ma anche di conferire un considerevole numero di soggetti (dei quali buona parte prodotti con la cova naturale) da destinare ad altre Zone di Rispetto Venatorio dotate di struttura di ambientamento. Negli ultimi anni i fagiani così prodotti hanno superato le unità. Risultati positivi in termini di irradiamento hanno fatto registrare anche le ZRV Val di Gori (San Vincenzo), frutto della trasformazione di una preesistente ZRC omonima, e Santa Trice (Piombino), proveniente dalla trasformazione di un preesistente Fondo Chiuso e di una Zona di Protezione. L accesso al contributo regionale per il progetto per l Allevamento e la riproduzione della Pernice rossa nell area continentale della Provincia di Livorno che ha determinato l assegnazione di un contributo forfettario di ,00 per azioni ed interventi volti alla reintroduzione di questa specie nel territorio a caccia programmata dell ATC a partire da istituti quali le ZRV, ha rappresentato un momento di eccellenza dell Ente, in particolare per la realizzazione di azioni che potranno avere una ricaduta positiva nel medio-lungo periodo. Frequenti avvistamenti di Pernice rossa nel territorio a caccia programmata, possono indurre un leggero ottimismo ed incitare nella prosecuzione della sperimentazione anche se i risultati in termini di prelievo venatorio possono risultare scarsi. Vale la pena ricordare che il comportamento della Pernice rossa, la sua naturale diffidenza, la predilezione per la fuga a terra, la rendono difficilmente contattabile durante azioni di caccia e pertanto richiede adeguata professionalità e specializzazione. 111

11 La lepre ha fatto registrare incrementi di densità significativi all interno degli Istituti faunistici (ZRC e ZRV) con influenze positive anche nel territorio a caccia programmata. L accentuazione dei prelievi, seppure non supportata da dati certi ma dalle frequenti segnalazioni provenienti dal territorio, è una tendenza che è stata registrata almeno negli ultimi 2-3 anni. a.1.4- Fauna Migratoria: L impatto della gestione dell ATC sulla fauna migratoria è legata quasi esclusivamente agli interventi di miglioramento ambientale condotti per la fauna stanziale e dei quali si avvantaggiano anche le specie in transito ed in sosta sul territorio in esame. Va ricordato l impegno di provincia ed ATC nella salvaguardia di alcuni siti destinati ad appostamenti temporanei che, in quanto collocati all interno di aree boscate, se non fossero stati sopraelevati avrebbero di fatto impedito l esercizio della caccia. a.2- Danni e prevenzione danni: I danni alle colture agricole causati dalla fauna selvatica costituiscono il maggiore elemento di incertezza dell Ente soprattutto a causa delle consistenti fluttuazioni negli anni che impediscono di fatto una serena programmazione della gestione faunistica e degli interventi sul territorio di natura ambientale. La specie causa della maggior parte dei sinistri e, di conseguenza, dei risarcimenti emessi è il cinghiale, seguito dai corvidi e da altre specie quali ad esempio lo storno. I danni provocati da altre specie ungulate (cervidi e bovidi) è contenuto e localizzato a siti specifici. Dal 2004 al 2011 la forbice dei risarcimenti annui accertati si muove all interno di un range considerevole visto che variano dai 20 ai quasi ,00. Le azioni di prevenzione messe in campo dall ATC, costanti nel tempo, non riescono ad arginare fenomeni che purtroppo si verificano ciclicamente e che non hanno origine nel territorio a caccia programmata in gestione all ATC. Le caratteristiche della porzione continentale della provincia di Livorno, la diffusione e localizzazione delle innumerevoli aree sottratte alla gestione faunistica (Parchi e Riserve provinciali) ma anche Istituti faunistici e faunistico venatori sono all origine di questo fenomeno. Le recenti disposizioni normative regionali incentrate sulla ricollocazione delle specie ungulate nell alveo di densità sostenibili anche all interno delle cosiddette area protette potrebbero costituire un valido aiuto al contenimento dei danni alle produzioni agricole seppure, in particolare per i cervidi, le implicazioni burocratiche rappresentino spesso un vero proprio freno al raggiungimento degli obiettivi programmati. 112

12 Graf Danni per Anno e per Specie , , , ,00 0 Cinghiale Altri Ungulati Galliformi Lepre Corvidi Altro b) A.T.C. LI9 - Elementi di debolezza b.1- Zone di Ripopolamento e Cattura e Zone di Rispetto Venatorio: Rispetto agli obiettivi programmati i risultati ottenuti con la gestione di questi Istituti non hanno fatto registrare ovunque risultati positivi. Infatti, alcuni di questi, hanno un andamento produttivo negativo se valutato in termini di presenza stimata nel corso dei monitoraggi annuali e definita in termini di numero di capi per Kmq. Anche alcune ZRV non hanno fatto registrare positive ricadute nel territorio circostante mostrando trend di sopravvivenza degli animali liberati e di irradiamento nel territorio circostante decisamente inferiori alle attese. Gli elementi negativi evidenziati hanno probabilmente origini molteplici e non sempre imputabili all ATC od ai Comitati di Gestione di tali Istituti ma anche a scarsa partecipazione nella gestione dei proprietari inclusi e degli operatori volontari ivi allocati. b.2- Galliformi: Il ricorso ad azioni di ripopolamento, in assenza di misure di salvaguardia specifiche per la piccola fauna stanziale quali ad esempio la razionalizzazione del prelievo, il contenimento di specie predatrici e/o concorrenti, la disponibilità di risorse economiche adeguate e finalizzate ad una estesa riqualificazione dell ambiente e della geografia rurale, è indispensabile al fine di assicurare il prelievo venatorio alla specie. L approvvigionamento di soggetti di allevamento, per quanto possa essere curata la ricerca di soggetti di qualità, non può essere sufficiente a garantire il successo in termini di sopravvivenza, in mancanza di adeguata assistenza. Studi e ricerche sui risultati conseguiti mediante l impiego di recinti di ambientamento collocati all interno di aree a divieto di caccia, hanno appurato in maniera inequivocabile che l impiego di animali giovani (circa 60 giorni) pre-ambientati in recinti a cielo aperto, riescono a garantire 113

13 percentuali di sopravvivenza di gran lunga superiori rispetto a quelli ottenuti con la liberazione diretta di soggetti più adulti (circa 120 gg). La strada intrapresa dall ATC si muove in questa direzione ma ancora oggi gli investimenti a ciò destinati non sono stati sufficienti a coprire l intero territorio a caccia programmata vuoi per l impegno economico che per le difficoltà incontrate nell affidarne la gestione diretta al volontariato venatorio e, non ultimo, anche per le difficoltà a reperire siti idonei a sviluppare tali progettualità. Inoltre, il concorso degli Istituti privati alla tutela ed incremento del fagiano e della piccola fauna stanziale in generale è pressoché nullo se non addirittura negativo allorché il saldo dell irradiamento dovesse essere favorevole a questi ultimi. Il ricorso al ripopolamento, oggi indispensabile per il mantenimento della presenza della specie sul territorio, potrà subire inversioni di tendenza solo se rimossi o fortemente attenuati gli elementi di criticità ambientale precedentemente indicati. b.3- Specie predatrici e/o antagoniste: Le densità di corvidi e volpe stimati sia all interno di Istituti faunistici pubblici e privati che nel territorio a caccia programmata, sono tali da provocare un impatto sulla fauna selvatica sostenuto, in particolare nel periodo della deposizione e dell allevamento della prole, a carico di uova e nidiacei. Anche l impatto che queste specie hanno sulle colture agricole e sugli animali di bassa corte sono importanti seppure difficilmente quantificabili per la mancanza di procedimenti di accertamento esaustivi su tutto il territorio provinciale e regionale. L impossibilità di attuare strategie determinate a ricondurre le densità delle specie nell alveo di limiti di sostenibilità faunistica, ambientale ed agro-zootecnica che dovrebbero concretizzarsi con l attuazione di piani straordinari di contenimento e controllo da estendere a tutto il territorio, per ampia parte dell anno, fa sì, pur in presenza di azioni localizzate all interno di ZRC e ZRV, queste specie diffondano ed aumentino le loro consistenze in misura esponenziale. Questo stato di cose costituisce un elemento di fragilità per l ATC e per gli Istituti pubblici e privati, che spesso si traduce nella completa vanificazione delle azioni di reintroduzione e ripopolamento adottate ma anche della riproduzione naturale. Anche l applicazione di metodi di controllo che richiedono un forte impegno da parte di personale volontario rappresentano spesso una disincentivazione all attuazione di tali iniziative. b.4- Danni alle colture agricole: L accertamento e la liquidazione dei danni alle produzioni agricole rappresenta un ulteriore elemento di criticità per l ATC. Infatti, oltre a rappresentare un evento causa di continua frizione fra mondo agricolo e mondo venatorio, costituisce un costante elemento di incertezza che può pesare in maniera imprevedibile sulle disponibilità economiche dell Ente. Ad una concreta responsabilità assegnata all Ente per legge al quale viene riconosciuto il compito dell accertamento e del risarcimento del danno non corrisponde una altrettanto 114

14 piena autonomia nell adozione di adeguate misure e contromisure volte al contenimento di tali eventi, se non quelli di realizzazione di piani di prevenzione e dissuasione passivi. Il contenimento dei danni alle produzioni agricole non può prescindere da una estesa azione di contenimento delle densità delle specie problematiche da ricondurre all interno di valori compatibili con le realtà agricole del territorio, che dovrà coinvolgere tutti gli Istituti che, a vario titolo, agiscono direttamente ed indirettamente sul territorio rurale. b.5- Risorse Finanziarie L analisi delle entrate dell ATC LI9, dal 2000 ad oggi, ha fatto registrare una costante flessione delle quote di iscrizione causata dalla contrazione del numero dei cacciatori iscritti. A questo proposito, l incremento dell entrate riferite a questo capitolo di introiti a partire dalle stagione venatoria 2009/2010, è conseguenza dell incremento della quota di iscrizione stabilita dal Comitato di Gestione, resosi necessario per far fronte alla costante diminuzione delle risorse annualmente disponibili. Graf Entrate dell ATC LI9 nel periodo , , , , Quote Cacciatori Progetti Finalizzati Altre Entrate Quello che, tuttavia, incide maggiormente sulla formazione del bilancio annuale in entrata, sono state da sempre le risorse di provenienza pubblica destinate alla prevenzione e risarcimento dei danni all agricoltura, alla gestione delle Zone di Ripopolamento e Cattura, per la realizzazione degli interventi finalizzati alla valorizzazione del territorio ed all incremento della fauna selvatica, nonché per progetti finalizzati alla gestione faunistica ed ambientale del territorio a caccia programmata. 115

15 Le entrate riferite a questa tipologia di iniziative sono state, fino al 2010, mediamente superiori ai ,00 /anno. Gli scostamenti che si evidenziano nella distribuzione di tali entrate nel corso del periodo indicato (Graf. 38) devono sostanzialmente imputarsi ad erogazioni di competenza dell anno precedente la cui disponibilità si è concretizzata in quello successivo. Quello che però desta maggiore preoccupazione sono i dati riferiti all ultimo biennio, allorché tali disponibilità hanno fatto registrare un trend in forte e costante decremento attestandosi nell ultimo anno (2012) su valori circa dimezzati rispetto alla media del decennio precedente. Graf Andamento quote iscrizione cacciatori , , , ,00 0 Quote Cacciatori In buona sostanza, la forte contrazione delle risorse di origine pubblica hanno annullato gli effetti dell aumento della quota di iscrizione dei cacciatori che l ATC aveva deliberato per la stagione venatoria 2009/2010, riportando di fatto le condizioni economico-finanziarie dell Ente ante tale periodo. Per gli anni a venire, quindi, si ritiene debbano essere rimodulate e riviste le iniziative dell Ente in una ottica di revisione delle spese attraverso una ottimizzazione dei servizi, favorendo e ricercando sinergie ed economie di scala, eventualmente anche attraverso l accorpamento di attività e servizi con altri Ambiti Territoriali di Caccia. Tutto ciò garantendo un adeguato livello di servizi agli utenti ed un altrettanto adeguato livello di gestione del territorio a caccia programmata. Ciò che potrebbe maggiormente risentire della forte contrazione delle risorse pubbliche è la gestione degli Istituti faunistici e fra questi, in particolare condizioni di fragilità potrebbero trovarsi le Zone di Ripopolamento e Cattura. Anche la diffusione di iniziative volte alla prevenzione e dissuasione dei danni alle produzioni agricole nonché le intese ed i rapporti convenzionati con il mondo agricolo per 116

16 la fornitura di servizi, quali ad esempio gli interventi di miglioramento ambientale e riqualificazione agricola, le attività di incremento della fauna allo stato naturale, ecc. potrebbero subire una forte decelerazione con conseguenze negative per tutto il panorama faunistico e faunistico-venatorio. Anche per queste ultime attività dovranno pertanto essere individuati percorsi virtuosi che facciano ridurre gli eventuali sprechi, se vi sono, ed ottimizzino le risorse rimaste disponibili. In quest ottica il ricorso al volontariato vero appare una formula non più auspicabile ma necessaria e indispensabile. Graf Andamento erogazioni progetti finalizzati , , , , Progetti Finalizzati 117

17 Ambito Territoriale di Caccia Livorno 9 Sede Risorse Finanziarie Cecina - Piazza I. Iori, 3 Quote dei cacciatori Progetti finalizzati Altro ,10 In corso di acquisizione , ,26 * , , , , , , , , , , , , , , ,89 ** , , , , , , , ,75 *** , , , , , , , , Stagione Venatoria in corso ,20 Stagione Venatoria in corso Cacciatori Iscritti Squadre Caccia al Cinghiale Superficie Vocata Cinghiale Superficie Vocata Assegnata Cacciatori Iscritti alle Squadre Superficie Vocata Muflone Non Presente Superficie Vocata assegnata Non Presente 118

18 Ambito Territoriale di Caccia Livorno 9 Cacciatori Selezione Muflone Superficie Vocata Capriolo Superficie Vocata assegnata Cacciatori Selezione Capriolo Superficie Vocata Daino Non Presente Superficie Vocata Assegnata Non Presente Cacciatori Selezione Daino Superficie Vocata Cervo Non Presente Superficie Vocata Assegnata Non Presente Cacciatori Selezione Cervo Immissione Selvaggina Fagiano Pernice rossa Lepre

19 Ambito Territoriale di Caccia Livorno 9 Danni Colture Agricole Cinghiale Altri Ungulati Galliformi Lepre Corvidi Altre Specie , , , , , ,20 180, , , ,04-842, , , ,43 555, , , , , , , , ,68-543, , , ,53 849,39 68,58 182, , , , ,28 412, , , , , , , ,03 Appostamenti Fissi Colombaccio Minuta Selvaggina Sopraelevati Altro * Somma comprendente risorse residue di competenza dell anno 2000; ** Somma comprendente convenzione per monitoraggio ungulati pari ad ,48; *** Somma comprendente risorse residue di competenza dell anno

20 c) A.T.C. LI10 - Elementi di Forza Ipotizzare l analisi di elementi di forza e di debolezza per un ambito territoriale di caccia quale quello elbano è decisamente complesso in quanto questo territorio è fortemente condizionato nella sua gestione dal ruolo e dall impatto che svolge la presenza del Parco Nazionale dell Arcipelago Toscano. Infatti, ciò che possono essere viste come eccellenze nella gestione del territorio a caccia programmata, assumono un contesto ben diverso se si ci si riferisce all intero territorio insulare. Per questo motivo, relativamente a questo ATC i vari aspetti della gestione vengono esaminati congiunti in quanto assumono spesso connotati plurimi e discrepanti. Ambito Territoriale di Caccia Livorno 10 Sede Risorse Finanziarie Portoferraio, Via Roma, 3 Quote dei cacciatori Progetti finalizzati Altro , , , , , , ,00 0, , , , , , , , , , , , , , , , , , , ,00 - Cacciatori Iscritti

21 Ambito Territoriale di Caccia Livorno 10 Squadre Caccia al Cinghiale Superficie Vocata Cinghiale Superficiee Vocata Assegnata Cacciatori Iscritti alle Squadre Superficie Vocata Muflone Non Presente Superficiee Vocata assegnata Cacciatori Selezione Muflone Immissione Selvaggina Fagiano Pernice rossa Lepre Danni Colture Agricole Cinghiale Muflone Galliformi Lepre Corvidi Altre Specie , ,

22 Ambito Territoriale di Caccia Livorno ,24 350,00-745, ,00 501,00-250, , ,50 200,00 200, ,35 945, , ,00 922,00-100, , , , , Appostamenti Fissi Colombaccio Minuta Selvaggina Altro c.1- Gestione delle Specie Ungulate c.1.1) Cinghiale: La gestione della specie ha fatto registrare negli ultimi 5-7 anni risultati in linea con i programmi elaborati da Provincia ed ATC. Il sostanziale rispetto dei piani prelievo, il coinvolgimento delle squadre nelle azioni di contenimento e controllo, gli interventi di prevenzione e dissuasione hanno determinato in questo arco temporale una decisa contrazione dei danni alle colture agricole accertati e liquidati. La recrudescenza dei sinistri registrata nel corso della campagna 2011 ha nuovamente prodotto uno stato di emergenza, affrontato dalle istituzioni con un accordo quadro nell ambito del quale sono stati definiti ruoli, compiti, modalità di intervento e sinergie da mettere in campo per l intero arco dell anno. Di fatto l ATC ed i cacciatori iscritti hanno limitata capacità di azione nello svolgimento dell attività venatoria (il territorio vocato è per la maggior parte collocato all interno dell Area Protetta) mentre la maggior parte delle scorribande dei cinghiali avviene nel periodo di caccia chiusa proprio nel territorio a caccia programmata. Le peculiarità del territorio elbano, le condizioni idrologiche e vegetazionali, la distribuzione delle risorse trofiche, la geografia agro-ambientale fanno sì che la massima percezione della presenza della specie avvenga nelle aree esterne al Parco, quelle agricole e residenziali, peraltro interessate dalle maggiori frequentazioni turistiche. 123

23 Tali condizioni causano frequenti problematiche con la cittadinanza sia in termini di danni alle produzioni agricole, alle pertinenze residenziali (giardini e orti), ai manufatti ed alle sistemazioni rurali (muretti a secco) e tali da creare malumori e intolleranze diffusi. Le strategie adottate da pubbliche amministrazioni, Ente Parco e ATC possono sortire risultati importanti e strutturali esclusivamente se ciascuno dei protagonisti in campo è in grado di operare in un quadro di proficua collaborazione con i mezzi a disposizione di ciascuno di essi, tenendo anche in debita considerazione non solo i ruoli ed i compiti di ognuno ma anche delle disponibilità economiche e di risorse umane, riconoscendo in questo contesto anche il valore di un volontariato pronto ad intervenire in condizioni di reciproci rispetto e dignità. Se poi, come è auspicabile per un prossimo futuro, sarà possibile porre in essere progetti di valorizzazione delle carni di selvaggina direttamente sul territorio, con tutta probabilità, ciò che oggi è vissuto come un grave problema, potrebbe opportunamente trasformarsi in una risorsa da annoverare fra le molteplici attività delle imprese agricole. c.1.2) Muflone: La gestione della specie allargata al territorio a caccia programmata è stata avviata nel corso della stagione venatoria 2008/2009, allorché il Piano di Assestamento e Prelievo redatto in collaborazione con il Parco ha programmato l abbattimento di 150 mufloni da assegnare ai cacciatori iscritti al Distretto. Negli anni successivi, oltre alla quota in disponibilità dei cacciatori di selezione iscritti al Distretto, il Comitato di Gestione dell ATC ha deliberato di adottare le disposizioni di cui all Art. 100, comma 4 del DPGR 33/R/2011 con l assegnazione di capi a cacciatori ospiti a fronte della corresponsione di specifico contributo. L iniziativa ha riscosso un considerevole successo con numerose richieste di assegnazione di capi provenienti da numerose regioni d Italia ma anche da altri Paesi europei. Purtroppo, la scarsa disponibilità di territorio vocato alla specie non consente di incrementare questa attività che garantisce risorse aggiuntive all Ente da destinarsi ad attività di gestione del territorio. La disponibilità dei cacciatori iscritti al Distretto ad accompagnare i colleghi ospiti nelle azioni di caccia di selezione, rappresenta un momento di significativa collaborazione che esprime importanti segnali in una ottica di gestione partecipata e sociale della fauna selvatica e della caccia. c.2- Piccola fauna stanziale c.2.1) Pernice rossa Le iniziative indirizzate in favore di questa specie hanno visto impegnata l ATC nell attuazione di strategie di miglioramento ambientale in siti dove la presenza di questa specie è accertata e consolidata. Nell ultimo quinquennio le attività di recupero di terreni incolti e la loro messa a coltura sono state progressivamente potenziate anche attraverso l erogazione di risorse aggiuntive finalizzate. 124

24 Contemporaneamente, considerato anche il regime di tutela cui è sottoposta questa specie, è stato avviato un progetto per il Monitoraggio della Pernice rossa (Alectoris rufa) ed individuazione di strategie di valorizzazione ambientale finalizzate all incremento della sua popolazione il cui obiettivo è rivolto allo studio della consistenza e distribuzione della popolazione sul territorio elbano e nella individuazione di strategie di gestione destinate alla sua tutela ed incremento. Infine l ATC ha richiesto, nell ambito del PRAF, il cofinanziamento di un progetto per la Realizzazione e gestione di un allevamento semi-naturale per il recupero della Pernice rossa all Isola d Elba per un importo riconosciuto complessivo di ,00 ed un finanziamento assegnato di ,00. c.2.2- Lepre La sua consistenza è pressoché costante pur nell ambito delle naturali fluttuazioni della specie e fortemente condizionato dagli interventi di miglioramento ambientale annualmente realizzati con il contributo dell ATC. Le peculiarità ambientali del territorio a caccia programmata ne rende particolarmente impegnativa la caccia ed il conseguente prelievo. Le immissioni effettuate annualmente dall ATC sono di modesta entità (una quarantina di capi) e suscettibili di essere sospese in favore di strategie volte alla razionalizzazione del prelievo venatorio. c.3- Danni alle produzioni agricole: I danni alle produzioni agricole nel territorio a caccia programmata dell ATC LI10 sono quasi esclusivamente causati da Cinghiale e Muflone con nettissima prevalenza del primo sul secondo. Anche nel territorio insulare l origine di tali eventi prendono origine quasi interamente dalla presenza del Parco Nazionale dell Arcipelago Toscano che racchiude al suo interno la maggior parte delle aree vocate alle specie ungulate. Pur in presenza di forti azioni di contenimento e controllo attuate all interno dell area protetta con ogni mezzo (catture ed abbattimenti), le azioni che queste due specie svolgono a carico delle colture agricole presenti nei territori adiacenti sono difficilmente contenibili in particolare per la pressoché totale assenza di risorse alimentari ed idriche nelle aree interne al parco nei periodi di maggiori criticità (estate). L attività di prevenzione messa in campo dall ATC sia attraverso la distribuzione di materiali a ciò destinati (fili elettrificati, batterie, reti in metallo, ecc.) che con la erogazione di risorse finanziarie (contratti di prevenzione) possono contribuire a limitare i sinistri in situazioni circoscritte ma non a contenerlo nel suo impatto diffuso. Nell ultimo decennio i danni accertati hanno subito importanti fluttuazioni, con picchi che sono generalmente coincisi con condizioni climatiche eccezionali (siccità prolungata). Questo non vuol significare che nelle altre annate i problemi sono stati limitati ma piuttosto che sono stati meglio tollerati dalla popolazione e dalle imprese agricole presenti che si sono esentati dal richiedere l eventuale indennizzo. 125

25 Graf. 39- Danni per Anno e per Specie , , , , Cinghiale Altri Ungulati Galliformi Lepre d) A.T.C. LI10 - Elementi di Debolezza d.1- Caratteristiche Territoriali: Sostanzialmente, la fragilità del sistema Elba, in quanto ATC, discende dalla presenza del PNAT che ne occupa i 2/3 circa dell intera superficie insulare. Infatti, mentre da un lato le caratteristiche ti tale area protetta hanno portato all incremento esponenziale delle specie ungulate, dall altro, la carenza di azioni dirette ad incrementare la bio-diversità ambientale, non ha favorito la diffusione e l incremento della piccola fauna stanziale fra cui, in primo luogo, la Pernice rossa. La sfera di azione dell ATC è, per contro, limitata ad una porzione residua di territorio assoggettato alla caccia programmata che, causa la diffusa presenza di aree antropizzate (residenzialità diffusa, strade, impianti, ecc.) e di altri siti di nullo o scarso valore naturalistico, ne comprime le iniziative e, parimenti, i risultati. Anche l attuale sviluppo del perimetro dell area protetta non aiuta a favorire una gestione razionale e confacente alle esigenze dell ATC, sia in termini di gestione delle specie ungulate che della piccola fauna stanziale. 126

26 E auspicabile, in futuro, promuovere una rivisitazione dell attuale perimetro del Parco Nazionale e favorire lo sviluppo di strategie di gestione comuni fra ATC ed Area Protetta, con l obiettivo prioritario di riqualificazione naturalistico-ambientale di siti strategici per l incremento della Pernice rossa e della Lepre. d.2- Risorse finanziarie: Le entrate dell ATC LI10 risultano sostanzialmente modeste, vuoi per il ridotto numero di cacciatori iscritti (che peraltro non potrebbe essere molto superiore per il rispetto dell indice di saturazione venatoria) che per i relativamente modesti contributi di origine pubblica che vengono annualmente erogati all Ente. Complessivamente si tratta di un bilancio che, dalla parte delle entrate, si attesta in media attorno ai ,00 /anno. Nel caso di questo ATC insulare, le risorse di provenienza provinciale rappresenta in media il 60% circa del totale delle entrate. Occorre anche evidenziare che, nell ultimo anno, tali erogazioni di natura pubblica hanno fatto registrare un sensibile incremento in conseguenza dell avvenuta assegnazione di fondi straordinari destinati a fronteggiare l emergenza ungulati in atto. Graf Entrate dell ATC LI10 nel periodo , , , , Quote Cacciatori Progetti Finalizzati Altre Entrate Le risorse provenienti dall iscrizione dei cacciatori, dopo un avvio positivo nei primi anni 2000, risultano in flessione a partire dal 2005 ad oggi. Ad integrare le entrate negli ultimi 2-3 anni, da segnalare il sensibile successo ottenuto con l assegnazione di capi di Muflone in prelievo a cacciatori ospiti, previo erogazione di 127

27 contributo specifico. Questa voce di entrata ha, nell ultima stagione venatoria, pareggiato le risorse provenienti dalla quota di iscrizione dei cacciatori all ATC. Graf. 41- Andamento quote iscrizione cacciatori , , , , Quote Cacciatori Graf Andamento erogazioni progetti finalizzati , , , , Progetti Finalizzati Quanto già emerso in sede di analisi dell ATC LI9, assume ancora maggiore significato per questo ente che coniuga ad un contenuto numero di iscritti una dislocazione logistica complessa e, parimenti, una elevata incidenza, sul bilancio complessivo, dei costi di organizzazione dei servizi amministrativi e dedicati all utenza. Il mantenimento di una sede propria, di un punto di front-office, anche se part-time, e la necessità di consulenze tecniche specialistiche, richiedono un impegno economico che, con la paventata contrazione dei contributi di natura pubblica, difficilmente potrà essere mantenuta quale è attualmente. 128

28 Le proiezioni economiche future potrebbero, se si avverassero, mettere a rischio anche la fornitura dei servizi minimi essenziali che la normativa attuale conferisce agli ATC. Anche nel caso in esame non si può prescindere dall attuare al meglio le regole di ordine generale che devono stare alla base della nuova formula di gestione: semplificazione, sinergie ed economie di scala. d.3- Danni alle produzioni agricole: La gestione delle popolazioni di ungulati presenti all Isola d Elba (Muflone e Cinghiale) hanno, ormai da tempo, innescato frizioni e contrasti fra i vari mondi che sono coinvolti direttamente dall attività di questi animali selvatici. A più riprese agricoltori e cittadini hanno lamentato una eccessiva presenza di queste specie che si sono mostrate in grado di sopportare e reagire positivamente a pressioni sempre crescenti. I danni accertati e liquidati dal Comitato di Gestione dell ATC LI10, hanno mostrato andamenti altalenanti, con valori di risarcimenti annui sostanzialmente modesti fra il 2003 ed il 2010 (Graf. 39). Seppure il problema in alcuni periodi possa sembrare arginato, improvvisamente si manifestano, probabilmente per cause di natura particolare ed eccezionale, recrudescenze del fenomeno con accelerazioni ed impennate dei sinistri che gli fanno riassumere caratteristiche di vera e propria emergenza. L impossibilità di formulare previsioni attendibili circa l entità dei danneggiamenti alle colture in atto, pone l ATC in condizioni di gravissima precarietà anche a causa della scarsa disponibilità di risorse economiche di cui di fatto dispone. D altro canto deve ritenersi non conforme alle peculiarità ed agli obiettivi dell Ente, che la maggior parte degli sforzi gestionali, sia in termini di risorse economiche che umane e professionali, debbano essere rivolti al contenimento delle specie ungulate e degli effetti negativi che queste possono produrre sul territorio agro-ambientale. E indispensabile che la gestione di queste specie problematiche avvenga in piena e consapevole sinergia fra coloro cui compete la responsabilità stessa della gestione, al fine di organizzare azioni il cui obiettivo sia quello di massimizzare gli sforzi attuando impegni economicamente e socialmente sostenibili. 129

29 4- Gestione delle Specie Ungulate (Dott.ssa Daniela Giustini, Dott. Umberto Cavini) 4.1- Cinghiale Il Cinghiale ha assunto, negli ultimi anni in Italia, un importanza sempre maggiore per motivazioni di tipo economico, ricreativo e/o biologico. Dal punto di vista venatorio la specie è probabilmente la più importante nel panorama italiano: la caccia al cinghiale, attira infatti, un grande numero di cacciatori e, oltre a costituire un importante eredità di tipo culturale, rappresenta una notevole fonte di introiti a beneficio dell economia locale e nazionale. La precedente pianificazione faunistico-venatoria aveva assegnato alle aree vocate alla specie una superficie complessiva di Ha. Di questi Ha erano collocati nella porzione continentale della provincia ed i restanti in quella insulare dell Isola d Elba. La superficie vocata compresa nei Distretti di Gestione ed assegnata alle squadre per la caccia in braccata ha interessato Ha nell ATC LI9 e nell ATC LI10. La completa rivisitazione della geografia dei Distretti per la caccia al cinghiale nella forma della braccata operata dall ATC LI9 nel corso dell ultimo quinquennio ha dato luogo ad una riorganizzazione delle precedenti unità di gestione (Distretti A e B) che sono stati ripartiti in 6 Distretti contribuendo a determinare una ripartizione più omogenea e maggiormente aderente alle esigenze territoriali nonché alle specifiche forme di gestione delle varie realtà locali. La superficie assegnata alle squadre è stata così rideterminata con metodologia GIS ed ha assunto una superficie complessiva di Ha , ripartita fra le varie Unità di Gestione come indicato nella successiva Tab. 10. Tab. 10- Gestione del Cinghiale in Area Vocata alla specie Unità di Gestione Numero squadre Iscritte Superficie Assegnata 1- Colline Livornesi Bibbona Castagneto Sassetta Campiglia Val di Cornia Isola d Elba Totali Alcuni più recenti aggiustamenti dei confini delle aree vocate conseguenti la necessità di consentire una migliore gestione della braccata da parte di squadre iscritte ed 130

30 assegnatarie di aree di battuta, hanno portato ad un ulteriore incremento della superficie assegnata ai Distretti per complessivi Ha 114 distribuiti su quattro siti tre dei quali ricadenti nel Distretto 5- Campiglia ed 1 nel Distretto 6- Val di Cornia. 4.1.a- Ambito Territoriale di Caccia LI9 La gestione della specie nell ultimo quinquennio ha fatto segnare importanti evoluzioni rispetto ai risultati conseguiti. Tali evoluzioni sono ancor più percepibili se si analizza il dato dell ultimo decennio (Tab. 11). Infatti, a fronte di un prelievo di 3,73 capi/kmq della stagione venatoria 2000/2001, nell ultimo quinquennio tale valore unitario è pressoché triplicato attestandosi tra i 9 e gli 11 capi/kmq. Ciò in un quadro di pressione venatoria pressoché immutato sia per quanto attiene il numero dei cacciatori iscritti che il numero di squadre operanti sul territorio. Tab. 11- Gestione della caccia al Cinghiale in battuta nell ATC LI9 Prelievi venatori squadre ATC LI 9 (Novembre - Gennaio) Stagione Distretti (Ha) N squadre Cacciatori Iscritti Capi abbattuti Capi abbattuti squadra Capi/100 Ha 2000/ ,4 3, / ,5 4, / ,0 5, / ,4 7, / ,9 7, / ,1 6, / ,1 9, / ,3 8, / ,9 11, / ,0 8, / ,6 9, / ,9 9,87 Al fine di rendere omogenei i dati ed i risultati della loro elaborazione, l analisi dei singoli distretti di gestione è riferita alle ultime quattro stagioni venatorie allorché è entrata in azione la nuova suddivisione territoriale attuata nell ATC LI9. Come si evince dai grafici che seguono, negli ultimi cinque anni il numero degli abbattimenti si è sostanzialmente stabilizzato pur con le naturali fluttuazioni proprie delle popolazioni naturali. 131

31 All interno del quadro generale descritto si inseriscono tuttavia situazioni particolari quali ad esempio quella del Distretto 2- Bibbona che ha fatto segnare, nel periodo considerato, una consistente riduzione dei prelievi probabilmente da ascriversi alle condizioni territoriali in cui questo si trova. Graf Distretto 1- Colline Livornesi y = 40,8x / / / /2012 Cinghiale abbattuti Linea di tendenza Graf Distretto 2- Bibbona y = -26,5x / / / /2012 Cinghiale abbattuti Linea di Tendenza 132

32 Graf Distretto 3- Castagneto y = -37,7x / / / /2012 Cinghiale abbattuti Linea di tendenza Graf Distretto 4- Sassetta y = -40,5x + 385, / / / /2012 Cinghiale abbattuti Linea di tendenza 133

33 Graf Distretto 5- Campiglia 200, ,5 185,0 181 y = 5,8x + 168, , ,0 2008/ / / /2012 Graf Distretto 6- Val di Cornia y = -4,7x / / / /2012 Cinghiale abbattuti Linea di Tendenza Il quadro dell attività di gestione a carico della specie in esame si completa con i risultati degli interventi di controllo attuati nel territorio continentale della provincia livornese, 134

34 attività che peraltro ha una diretta ricaduta anche nei confronti del territorio a caccia programmata. Nel periodo l attività di controllo ha fatto registrare un progressivo incremento dei prelievi, oltre che raddoppiati nel periodo (Graf. 50). Da segnalare come l impatto delle catture sia progressivamente diminuito rispetto al totale del prelievo. Ciò sta a significare una maggiore incisività dell attività di abbattimento (meno onerosa ed impegnativa sotto il profilo dell organizzazione) rispetto a quella della cattura che richiede uno spiegamento di risorse economiche e di personale specializzato decisamente superiore oltre ad una fase di pianificazione decisamente più complessa (Graf. 49). 900 Graf Cinghiali catturati sul totale del prelievo Totale Prelievi Catture 135

35 Graf. 50- Prelievi di cinghiale in regime di controllo - Provincia di Livorno area continentale y = 71,229x + 257, Abbattimenti Cinghiale Linea di Tendenza 136

36 4.1.b- Ambito Territoriale di Caccia LI10 La gestione del Cinghiale nell ATC LI10 è necessariamente condizionata dalla presenza del Parco Nazionale dell Arcipelago Toscano. Infatti, dei quasi Ha vocati alla specie, solo un terzo (5.051 Ha) sono inclusi nel Distretto di Gestione denominato Isola d Elba, all interno del quale operano, in conseguenza di una recente fusione di due squadre, 4 squadre per la caccia al cinghiale nella forma della battuta. Le are di battuta assegnate risentono ovviamente dello sviluppo del PNAT e talora assumono contorni ed estensioni difficilmente sfruttabili ai fini della caccia in battuta. Anche nel caso del territorio insulare i prelievi hanno fatto registrare importanti incrementi nel corso dell ultimo decennio (Tab. 12) facendo segnare valori anche superiori ai 10 capi/ Kmq. Tab. 12- Gestione della caccia al Cinghiale in battuta nell ATC LI10 Stagione Distretti (Ha) N squadre Prelievi venatori squadre ATC LI 10 (Novembre - Gennaio) Cacciatori Iscritti Capi abbattuti Capi abbattuti squadra Capi/100 Ha 2000/ ,0 5, / ,2 6, / ,7 5, / ,2 3, / ,8 6, / n.c ,4 9, / ,8 6, / n.c ,6 8, / ,5 7, / ,8 7, / ,5 11, / ,67 Nell ultimo quinquennio l abbattimento di cinghiale si è sostanzialmente stabilizzato attorno ai capi annui (Graf. 51). 137

37 600 Graf Abbattimenti di Cinghiale nell ATC LI y = 25,2x + 369, / / / / /2012 Abbattuti ATC 10 Linea di tendenza Il prelievo nel territorio a caccia programmata è evidentemente condizionato anche dall attività di controllo messa in atto sia nelle aree non vocate alla specie che nel territorio del Parco Nazionale mediante attività di cattura e prelievo nella forma dell aspetto. Dal 2006 ad oggi i cinghiali prelevati in regime di controllo nel territorio insulare, sono passati da poco più di 500 a 1.400, con un trend in costante crescita nel periodo (Graf. 52) Graf. 52- Prelievi di cinghiale in regime di controllo all Isola d Elba y = 111,21x + 563, / / / /13 (al 31/08/2012) 138

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