ANALISI CHIMICA DEI GAS VULCANICI

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "ANALISI CHIMICA DEI GAS VULCANICI"

Transcript

1 RENDICONTI Sodet<l Italiana dl Mineralo17la e Petrolof/la, 36 (2), 1980: pp, GIOVANNI PICCARDI ANALISI CHIMICA DEI GAS VULCANICI RIASSUNTO. - Dall'esame della leneratura viene rkavata una breve illustrazione dei metodi analitici applicati alle esalazioni vulcankhe. Vengono prese in oonsidera~ione tanto le procedure per le analisi in 1000 quanto quelle per il prelievo di campioni e le successive analisi di laboratorio. Un breve cenno è riservato anche alle determinazioni dci componenti in trae<:e ed alle analisi di carattere ecologico. ABSTRACT. - From the exam of IiteratUle a short review of analytical methoc!s of volcanic exalations is obtained. 60th procedures for fie1d analysis and for sampling :I.lld laboratory analysis are taken inlo account. The determinations of nate components and ecologie analysis are also reported. I gas vulcanici sono miscele "bbastanza complesse, di composizione molto diversa e con Runuazioni nel tempo, aventi temperature fra 80 e 12O<r C a seconda del luogo di emissione. La presenza di composti di natura acida come acido cloridrico, biossido di zolfo e solfuro di idrogeno rendono inoltre la miscela particolarmente aggressiva nei confronti delle pareti dei tubi di convogliamento e dei reei~ pienti di raccolta. :t: evidente che la determinazione della loro composizione chimica presenta notevoli difficoltà, aggravate dal fano che il luogo di prelievo non t: sempre agevole da raggiungere e, talvolta, 'l bombardato) da materiale piroclastico. I metodi analtici dei gas vulcanici vengono suddivisi in due classi che corrispondono a due concezioni diverse di tecniche analitiche: analisi in loco o analisi in laboratorio. Per le analisi sul posto logicamente esistono dei vincoli che derivano dalla collocazione della sorgente da analizzare ed anche dalle condizioni ambientali in cui l'operatore viene a trovarsi. Un piccolo spenrografo a lastre o un semplice spenrofoloffietro possono essere portati in vicinanza del vulcano e permettere quindi una misura in emissione '0 in assorbimento. Nel 1938 VERHOOGEN (1939) aveva esaminato gli spettri di emissione dei gas del Nyamlagira nei quali erano visibili numerose bande. Successivamente DELSEMME (1960) riconobbe, nelle fiamme del Niragongo la presenza di Na, K e CuCI. MURATA (1960) esaminando emissione di fiamme del Kilauea individuò con certezza la banda del CuCI e pott: indicare come l : 25 il rapporto in peso fra CuCI e Na. La capacità del biossido di zolfo di assorbire a 310 nm t: stata usata da numerosi ricercatori per poter valutare l'emissione di questo gas da vulcani di diverse parti del mondo. Quale ~orgeme di radiazione ultravioletta fu usata la luce del cielo stesso. Poichè l'assor-.. Istituto di Chimica Analitica dell'università, via Gino Capponi 9,.'50121 Firenze.

2 544 G. PICCAIlDI banza è, secondo la legge di Beef, proporzionale al prodotto concentrazione per spessore, esplorando trasversalmente l'intero c pennacchio l', nota la velocità del vento, è possibile calcolare l'emissione oraria di 502. Nella tabella l sono raccolti i valori medi di emissione giornaliera ricavati spettroscopicamente. Questo genere di misure si dimostra difeuoso in presenza di particelle solide a causa della diffusione delle radiazioni alle basse lunghezze d'onda. Per questo motivo le determinazioni effettuate durame periodi di eruzione con emissione di fumi e polveri possono portare a risultati errati. Inohrc il biossido di zolfo può essere parzialmente TAIlELLIr. Valuri medi ddl'emissione giornaliaa di SOJ di aicunj vulcani (hterminati con nutodi sp~ttoscopici l Vulcano SOZ/tonn,-' Data Riferimento O-Shima (Giap) An..a (Giap) Santiaguito (Cuat) Fuego (Guat) Paeaya (Guat) " ' " 20/4/1971 Okita /6/1972 Moffat et al Stoiber,, San Crisrobal (Nic) Teliea (Nie) MOllloto..bo (Nic) Mauya [Nte) Asallla (Giap) 21/4/1974 OJ:ita et a l FueKO (Guat),.. 10-IZ/1974 Cufford 1975 kilauea (Haw) 9-19/ Stoiber 1975 " " - SulfuT SanI: (Haw), 1975 Mauna U1u (1Iaw) 1975 Etna (lta1) 3740 " 14,15,18/6/1975 Hau1et et al Au",a (Ciap) 16,17,20/9/1977 Ota et 1978 Etna (ltal) 16/7-28/8/1977 Hai ineonieo ''''''' ossidato, ad alta temperatura, da parte dell'o~sigeno ad acido soiforico la cui presenza è stata riscontrata da CADLE et al. (1968 e 1971) nei fumi dei gas vulcanici. Poichè l'acido soiforico non as~rbe alla lunghezza d'onda usata nelle determinazioni della 502 una parte dello zolfo emesso non viene così determinato. Anche la speurofotometria infrarossa ha portato un contributo all'analisi dei gas vulcanici. Questa volta è stata usata una fontana di lava del Kilauea come sorgente di radiazioni. NAUGHTOl' ed al. (1969) individuarono ncl campo 2,5-14,5 IJ. le bande di H~, C02 e ricavarono la concentrazione percentuale in volume dei tre gas che risultò rispettivamente del 95, 4 e 1%. Allo scopo di individuare le Auttuazioni di composiiiijnc: dei gas vulcanici è stato messo a punto da ELsKENS ed al. (1969) un dispositivo capace di misur:ue un parametro abbastanza significativo quale la concentrazione di biossido di carbonio. Un doppio sensore a termoconduttività. alimentato da una corrente di aria e gas vulcanico circa 100; l, misura la differenza di conducibilità prima e dopo l'assorbimento della 00 2 effettuata da un filtro a calce sodata. Un filtro posto "

3 ANALISI CHIMICA DEI CAS VULCANICI 545 all'ingresso del sensore blocca H20, H 2S e 50 2 Per mezzo di un sensore ad elettrolita solido ossido di ittri%ssido di zirconio SATO ed al. (1973) misurarono la fugacità dell'ossigeno nei gas Iavici dell'etna a tempera[ure imorno ai C. Nel 1964 ELSKENS ed al. introdussero un nuovo metodo per la determinazione di alcuni componenti di gas vulcanici. Questa semplice e rapida tecnica si basa sull'uso di tubi Draeger preparati per lo studio dell'inquinamento industriale. L'applicazione ha richiesto qualche modinca al sistema di prelevamento (ELsKENS ed al., 1969) e molta attenzione nel loro uso (TONANI, 1971). L'accuratezza stimata è lo % circa. 1 rubi Draeger hanno il pregio nella loro semplicità di uso e nella rapida risposta che ha permesso la loro applicazione allo studio delle Auttuazioni della composizione dei gas vulcanici (TUIEH, 1971; TA7.IEFF ed al., 1%3; lo., 1972). La possibilità di eseguire gascromatogrammi direuamente sull'orlo del vulcano e della fumarola è sembrato a molti l'unico mezzo per risolvere il problema della analisi di una miscela così complessa. Dopo un tentativo effettuato a Vulcano da CoNKAD ed al. (1971) su gas precedentemente seccati su gel di silice, LE GUERN (LE GUERN, 1979; LE GUERN ed al., 1979) ha usato un gas-cromatografo che lavora a C con la possibilità di analizzare direttamente il gas fumarolico. Evitando il raffreddamento del campione si impedisce la condensazione del vapor d'acqua che a sua volta provoca alcune reazioni fra i componenti alterando completamente le caratteristiche del gas analizzato. Se si fa eccezione per il metodo gas<romatogranco descritto, le analisi in loco sono parziali e spesso anche poco accurate. D'altra parte il trasporto impone pesi ridotti e la necessità di operare in condizioni ambientali precane (vento, fumi, pioggia) porta a difficoltà operative e possibilità di errori. Il grande vantaggio è dato dal fatto che il responso delle analisi è immediato e la determinazione può ("ssere ripetuta più volte per avere subito una indicazione delle fluttuazioni di una stessa sorgente oppure la composizione di più sorgenti. Le analisi in laboratorio non presentano gli inconvenienti delle analisi in loco (" possono essere eseguite utilizzando una qualunque strumentazione per quanto sonsticata. Il risultato dell'analisi è però soggetto alla rappresentatività del campione che deve, anche a distanza di qualche giorno, lìss::lre le caratteristiche del campione al momento del prelievo. Il tipo più semplice di prelevamento consiste nell'uso di tubi di vetro in cui è stato fatto precedentemente il vuoto e che, per aspir:rzione l raccolgono una certa quantità di gas vulcanico. Ma l'acqua, che spesso è il componente principale, per raffreddamento si condensa; in essa si sciolgono quindi gli acidi alogenidrici (HF, HCl, HBr) ed una modesta frazione di 502. Se oltre al biossido di zolfo è presente solfuro d'idrogeno l'equilibrio si sposta rapidamente verso destra in presenza di acqua liquida. ALBERTSON ed al. (1943) che hanno studiato la precedente reazione in diversi solventi organici arrivano alla conclusione che il liquido si comporta da base di Bronsted provocando la ionizzazionc dell'hzs. I?: evidente che un campione conservato in presenza di

4 546 G. PICC,\RDI :tcqua si altererà rapidamente facendo scomparire uno dei due componenti (quello in minore concentrazione) con formazione di zolfo elementare. Per questo motivo per molto tempo non è ritrovato H~ nei gas delle fumarole ma solo SO, c S nei tubi campionatoti (J.,cc,,~ 1940; SICVALDASON cd al., 1968). Ai fini dci risullato dell'analisi è quindi importante conoscere il contenuto di entrambi i componenti come è stato fatto da GIGCENBACH ed al. (1976) che hanno determinato la ~ per ga~-eromatografia c lo zolfo mediante analisi per via umida. ConsidcT2to negativo dell'acqua sulla conservazion(' dci campione, F.ullt ed al. (1958) introdus. sero P:O:. nci tubi a vuoto in modo tale da bloccare immediatamente il vapore al suo ingresso ncl campionatoti:', Per verificare tale differenza djcuuarono analisi per via chimica su campioni prelevati in tubi con e 5(:nza t:ssiccante «i OS5(:rvarono che solo in pre5(:nza di PzO~ era jx)ssibile riscontrare un maggior contenuto di HtS. Tali risultati sol)o stati successiva menu confermati da numerosi autori che hanno ripctuto l'espt:rienza usando tubi con e 5(:nza P20~ (CH"ICNEAU ed alo, 1960a; ID., 1960b; LE GUERN ed al., 1979). Un potenziale difetto dell'uso ddla P20~ risiede ndla reazione (B"ILEY ed al, 1888).. - POCh + 3 HP03 5(:condo la quale l'acido cloridrico, eventualmente presente, verrebbe sottratto alla miscda gassosa. Esaminando i risultati delle analisi effettuate su campioni prdevati con tubi a P20~ (CH"IGNEAU ed al., 1970; KR...,. ed al., 1m; LE GUERN, 1970) si O$5(:rva che non viene mai riportata la presenza di HCI ad «cezione di un unico dato trovato da CH"ICNEAU (1965). on risulta evidente 5(: l'acido cloridrico non è stato trovato nei campioni o se la sua determinaz.ione non è stata effettuata. L'uso dei tubi a PzO~ se risolve il problema della conservazione dei componenti del gas non pt:rrnt:ue ovviamente la determinazione della pt:rcentuale di H20 nd campione. Per il dosaggio dell'acqua quindi sono stati effettuati contemporaneamente prdievi con tubi contenenti carburo di calcio che, r('agendo con l'acqua, produce un ugual volume di acetilene facilmente dosabile con metodi strumentali (CH"' CNEAU cd alo, 1960 a c 1960 b; LE GUERIN, 1970). D'altra parte il Cao che si forma non reagisce con C02 ed S02 (M1!.U.OK, 1937) consentendo il dosaggio anche di questi gas. In pratica la formazione di OI(OH)2, prodotto dalla reaz.ione del Cao con il vapore, può portare ad un assorbimento dei componenti acidi del gas esaminato. Un altro agente anidrificante, il cloruro di calcio fuso, è stato impiegato da CIlEMINEE cd al. (1969) per la raccolta di campioni ndl'analisi isotopica di gas vulcanici. Anche in questo caso da una tabella riportata d3gli 3utori sulla composizione generale dei gas raccolti compaiono apprez2.1bili quantità sia di $02 che di H2S. Sempre allo scopo di bloccar.e reazioni collaterali caix'ci di modificare la composizione del campione N"UCHTON ed al. (1963) US.1rono lunghi tubi saldati alle estremità in cui era stato fatto il vuoto e contenenti gel di silice essiccato a 350" C. Sempre sullo stesso principio sono i recipienti di Durai usati da HU/'.'TICIlON (1973) pt:r il prelievo dei gas dell'etna. Il motivo dell'ampia applicazione del sislema con tubi a vuoto si può attribuire sia alla facilità del prelievo mediante

5 ... NAUSI CfflMICA ilei G"'S VULCANICI 547 una semplice apertura della valvola sia al fatto che, a parte l'acqua che sarà conden ~ata od assorbita, gli altri componenti si ritrovano allo stato gassoso e quindi -più facilmente analizzabili con la gas<romatografia o la spettrometria di massa. Se l'analisi dei gas viene effettuata per via chimica può risultare più conveniente assorbire i vari componenti in opportuna soluzione direttamente sul vulcano. 11 trasporto del campione sotto forma di soluzione (: così semplificato. Siccome i componenti del gas vulcanico sono per la maggior parte di natura acida le soluzioni di raccolta sono alcaline. SICARDI (1941 e 1955) ha usato per i prelevamenti un sistema idraulico costituito d;1 una doppia boitiglia contenente una soluzione ammoniacale di nitrato di argento. Il solfuro di argento precipita al momento dci prelievo mentre il cloruro di argento per semplice acidificazione del filtrato suj quale potranno essere facilmente determinati anche SO.! e COt. La tecnica dell'assorbimento su soluzioni alcaline (: stata sviluppata in modo particolare dalla scuola giapponese con risultati soddisfacenti. L'assorbimento del gas acido e la contemporanea condesazione dell'acqua viene effettuato in recipienti opportuni o più semplicemente in una siringa graduata che permette così la lettura del volume dci gas non assorbiti. Il metodo (: stato proposto da Oana, migliorato da MIZUT...NI (1962) ed usato da molti altri (JWASAKI ed al., 1%5; KUSAKASE, 1969; MIZUTAN1, 1966; OzAWA, 1966 a; Id., 1966b; lo., 1%6 c). Sempre per la raccolta di campioni di gas vulcanici GH::GENBACH (1976 b) ha messo a punto una tecnica molto interessante che si basa sull'uso di un'ampolla provvista di rubinetto. In questa viene introdotto un dato volume di una soluzione di NaOH e successivamente estratta l'aria fino a che non si raggiunga l'ebollizione della soluzione stessa. Nel campionamento i gas acidi (COt, HCl, SOt, H2S, ecc.) vengono assorbiti dalla soluzione alcalina mentre gli altri gas rimangono all'interno già pronti per l'analisi gas<romatografica o con la spettrometria di massa. Fra i metodi di assorbimento dei gas vulcanici merita ricordare soprattutto per la sua ingenuità quello illustrato da NOGucHI ed al. (1%3). Questi autori avevano disposto intorno alla bocca del cratere del monte Asama una serie di recipienti aperti contenenti soluzione di idrossido di potassio che veniva rinnovata settimanalmente. La concentrazione di Cl, 50;- e CO;-,,determinata successivamente, dava un'indicazione dell'emissione media del vulcano durame il periodo di esposizione. Con questo metodo fu osservato un aumento del contenuto di SI<>I. e di cte del rapporto fra j due proprio in precedenza dell'eruzione del novembre Dopo il prelievo, sulle soluzioni alcaline (: possibile conoscere il contenuto lotale di zolfo per semplice ossidazione a solfaw ma rimane il problema dell'individuazione del rapporto H2S/S02. MIZUTAl':1 (1962) ed OZAWA (1966 c) per ottenere una tale differenziazione effeuuarono, su una porzione della soluzione alcalina, una successiva aggiunta di un sale di cadmio per precipitare CdS che può essere così determinato per via iodometrica. G1CGENBACH (1976 a, 1976b) misurò sulla soluzione alcalina direttamente il grado di ossidazione medio e, noto il contenuto totale di zolfo, ricavò la concentrazione dei due componenti. Come alternativa propone l'impiego di un doppio recipiente di raccolta: il primo contiene una soluzione

6 548 G. PICCARDI acida di As(III) che blocca l'hzs sotto forma di AS~S:1 che precipita, il secondo che contiene la soluzione di NaOH serve per l'assorbimento dei gas acidi rimanenti (GIGGF.NBACH, 1976 b). Al fine della differenzinione del contenuto dei due composti dello zolfo IWASAKI ed al. (1%5) ed OU.WA (1966 a) preferiscono raccogliere il campione anzichè su soluzione alcalina in una soluzione di iodio in ioduro di potassio. Lo iodio ossida 50 2 ad 50;- ed H 2 S ad S. Il solfato viene determinato come BaS04 e corrisponde quindi al contenuto di 50 2 L'H 2S si ricava, per difterenza, dallo iodio ridono. Con i mwxli di campionam"cnto e di <lnaiisi descrini si dosano in generale i componenti principali i quali servono per la caratterizzazione del gas vulcanico. L'applicazione di metodi strumentali quali la gas<romalografia e la spettrometria di massa ha permesso di individuare c dosare anche i componenti gassosi a livello di [Tacce. Alcune analisi riportano infatti le percentuali di COS, CO, CSt, Ar, ccc.. Tuttavia le determinazioni di componenti minori vengono effettuate con tecniche specifiche ed i prelievi sono falti in funzione dei vari dosaggi. Sono risultari molto mili per l'individuazione delle tracce i condensati ottenuti per semplice raffreddamentò dei gas vulcanici. Sui condensati è stata rivelata la presenza di numerosi metalli Al, Ca, Mg, Na, K, Zn, altri quali Pb e Cu sia pure in minore concentrazione e Cd, Ag, Co, Sn, Sb a livello di tracce (BASHARINA, 1958; HONDA ed al ; KRAFFT ed al, 1976; MARKHIN1N ed al., 1978 b; MENYAILQV ed al, 1978; MIKLISHANSKIl ed al, 1979; MlZUTANI ed al, 1959; NAUCHTON ed al, 1974; NIKITJNA ed al., 1976; DANA, 1962; PJ(X:ARDI ed al, 1979). La loro presenza nel vapore è collegata alla formazione di composti volatili ed in particolare ai cloruri (KRAUSKOPF, 1957; MlZUTANI, 1970; NAUGHTON ed al., 1976). Con le analisi gas<romatografiche e a mezzo della spettrometria di massa sono stati inoltre determinati diversi idro carburi saturi, non saturi ed anche aromatici presenti insieme al metano, che può costituire uno dei componenti principali dei vulcani di fango (GRAEBER ed al, 1979; LAGUNOVA, 1974). Oltre alle ricerche sulla composizione generale dell'emanazione vulcanica esiste tutta una serie di lavori effettuati secondo altri criteri specifici. Uno dei più impor. tami è lo studio dell'inquinamento ambientale prodotld dai vulcalli. Costituiscono un esempio le analisi dell'emissione di S02 riportate nella prima rabella e le numerose indagini su questo tipo di 'inquinamento proseguite anche con tecniche diverse (LE GUERN ed al, 1977 a; lo., 19n b; POLIAN ed al, 1979). Recentemente ZETI"WOQG ed al. (1978) hanno individuato nel monte Etna la maggiore sorgente di biossido di zolfo nel Mediterraneo. Il mercurio, pur essendo uno dei componenti minori dei gas fumarolici, può raggiungere concentrazioni al di :.opra dei livelli di sicurezza nei confronti della salute umana. i:: stato calcolato che' la media annuale dell'emissione di mercurio del Sulfur Bank, dell'ercbus, delle fumarole di Islanda e della zona Kamchatka-Kurili oscilla fra l e 16 l-lgjm 3 (AIDIN'YAN ed al., 1966; CoOEIUl.E ed al., 1977; SIEGEL ed al., 1978 a; In., 1978 b). Sempre nel campo dell'inquinamento ambientale vanno classificate le ricerche sull'emissione di sostanze carcinogene. IL'1'.'ITSKll ed al. (1976 e 1977) hanno trovato sulle ceneri dei vulcani

7 ANALISI CHIMICA DEI CAS VULCANICI 549 della Kamchatka tracce di benzopirene ma danno indicaz.ioni contraddittorie sulla quantità totale annua emessa in tutto il mondo. Tra i vari interessi è.stata presa in considerazione da alcuni studiosi anche l'ipotesi di un'individuazione della possibile origine della vita nei prodotti di sintesi dei vulcani ed in particolare di quelli sottomarini. Le indagini hanno interessato quindi la riccrca di HCN, idrocarburi ed amminoacidi (MARKHININ ed al., 1978 a; MUKHIN, 1974; MUKHIN ed al., 1974). Dall'esame dei risultati analitici ottenuti dalle determinazioni dei componenti del gas vulcanico si ritiene opportuno fare alcune considerazioni di carattere generale. Il materiale stesso di cui è costituito il tubo collettore o il recipiente di cam- T ABELI.A 2 Alcuni risultati della composizione percentuale (in volume) di fumarole di media umperatura della Fossa, Vulcano (Eolie) anno 1923 a 1937 b 19S1 c 1970 d 1970 e 197, S f 'C m,m '10 co, 59,6 56,0 91,3 74,9 (SO-99) 91,7 O,, ;,- "2 IS,9 ',' " ; ",S 17,3 S,S 2,,? 2, " HCI " O,, O, ". ; ; co 17, l N ',7 2,0 ; "? 0, "0" deterlllinato assente a Sicardi 1940b b Sicardi 1940a c Sicardi 1956 d Chaigneau et al 1970 e Conrad et al 1971 f Le Guern et al 1979 pionamento può essere critico data la natura aggressiva dei prodotti dell'esalazione (HCI, H2S, HF, ecc.). Vale a questo proposito ricordare gli alti contenuti di idrogeno (circa 300/0) trovati ne! 1970 da HUNTlNGOON (1973) nei gas dell'etna e non riscontrati nelle analisi fatte lo stes~ anno da LE GUUN (1973). Il contenuto di idrogeno dei campioni di HUNTlN(;OON è stato recentemente ricalcolato da GULACH (1979) in base alle misure di fugacità dell'ossigeno di SATO ed al. (1973) ed in base agli equilibri corrispondenti alla temperatura di prelievo (GULlr.CH ed al, 1975). Il valore medio della percentuale di idrogeno (0,3 %) trovato secondo tali calcoli differisce notevolmente dall'elevato contenuto risultante dalle analisi di HUNTlN(;OON. II problema de!i'aggresività potrebbe essere risolto usando tubi di materiale plastico ma questo evidentemente si decompone alle alte temperature. D'altra parte anche l'uso di luhi di acciaio inossidabile può falsare i dati con presenza di Fe, Cr e Ni come osservato da G'(;(;ENIlACH ed al. (1976) nei condensati. I tubi

8 550 G. PICC"-RDI 'di titania scelti dallo stesso GIGGENRACH (1976) hanno migliorato il procedimento grazie alle caratteristiche chimiche e meccaniche di tale materiale. che tuttavia non è esente da fenomeni di corrosione. Sebbene la sua fragilità lo abbia fatto scartare da molti ricercatori il quarzo sembra tuttavia il materiale più adatto per la costruzione del tubo collettore di gas anche ad alta temperatura (LE GOUN, 1980). Quando si raccolgono i risultati di analisi fatte nel tempo, come per esempio in tabella 2 dove sono riportati i dati delle analisi pubblicate sulle esalazioni di media temperatura di Vulcano (Eolie) negli ultimi 60 anni risultano evidenti molte lacune ed anche qualche errata interpretazione. In queste analisi come in quelle effettuate su altri vulcani vit':nt': spt':sso trascurata la concentrazioni:': del HCl anche SI:': talvolta ne.vil:':nt': individuata la presenz.1. La percentuale di acqua è in molti casi ignorata pur I:':sst':ndo un componentt': importante per la caratterizzazioni:': della sorgente eruttiva. Ai fini di una più approfondita conoscenza dci vulcani e soprattutto della loro evoluzione nel tempo è necessaria una maggior precisazione sulla tecnica analitica adottata come pure sul tipo di materiale usato per i prelievi. InoltrI:': riportando i dati analitici occorre specificarl:': soprattutto quali sostanze sono stati:': ricl:':rcatl:': in modo che la loro prl:':senza o meno sia in relazione all'analisi effettuata. BIBLIOGRAFIA AIDU.'YAN N. KH. e OzEIl.OVA N. A. (1%6). Behavior 01 Mercury in reun/ volcanirm. $ovrem. Vulkanizm., 1, 249 5J... AUEIl.TSON N. F. e Mdù:YNOLDS ). P. (l94j). Muhanirm 01 the reaction betwt!t!n HS and 50. in liquid media. J. Am. Chem. Soc., 65, BAILEY G.H. e FOWLEil G.). (1888) - Some reaetions 01 the halogm acids. ). Chem. Soc., 53, 755-6l. BASHAIl.INA L.A. (1958). Fumarol gases 01 K/yuchevskii and Sheveluch volcan~s. Trudy Lab. Vulkanol. Akad. Nauk SSSR, 13, CADLE R. D. e FUNK E. R. (1968). Par/ic/es in the lume Irom the 1967 Ki/auea eruption. J. Geophys. Res., 73, 4780-}. CADLE R.D., WAJlT8UIl.G A.F. e GIl.AHEK F.-E. (1971) - The proportion 01 sullate /0 su/lur dioxide in Kilauea vo/cano lume. Geochim. Cosmochim. Acta, J5, CHAIGNElr.U M. (1965). Sur les ga;: v<j1caniques du Strombo/i (llt!! Eolimnes). C. R. Hebd. Seances Acad. Sci., 261, CHAIGNEAU M., TAZIEFf H. e FABRE R. (1960a) Sur l'analyse des émana/io11s volcaniqut!s de l'archipel des NoufleJles.Hehrides. C. R. Hebd. Seances Acad. Sci., 250, CHAIGNElr.U M., TAZIEFF H. e FABRE R. (1960 h). Composition des,a;: volcaniquef du lac di Lava permanen/ du Niragongo. C. R. Hebd. Seances Acad. Sci., 250, CHAIGNEAU M. e CoNRAD K. (1970}. Sur lt!! ga1 volcaniques de Vulcano (/les Eoliennes). C. R. Hebd. Seances Acad. Sci., 271, CHEMlNEE J., LETOLLE R. e OLIVE PH. (1969) - Première donnies isotopiqljes sur des IlJmeroiles de volcans ila/ie111. Bull. Volcanol., 32, CoDEIl.RE J. A. e STEINTHOIl.SSON S. (1977) - Natura! concentra/ions 01 mercury in lceland. Geochim. Cosmochim. Acta, 41, CoNItAU K., CoUILLAIl.D F., KilAFFT M. e BAilTAIRE ).G. (1971) - Analyse ~t!!,a;: par un chroma/ographe portatillur le v<j1can V u/cano (ll~, Eo/iennel). C. R. Hebd. Seances Acad. Sci., 272,

9 ANALISI CHIMICA DEI CAS VULCANICI 551 CRAFfOKD T.C. (197.'5) - SO. emission 01 lhe 1974 eruplion 01 volcan Fuego, GUltumala. Bull. Volcanol., 39, OELSEMME A.H. (1960) Spt:etroscopie de flamme volcaniques. Bull. Acad. Roy. Sci. Outre-mer, 6, ELSKENS I., TAZIEFF H. e TONANI F. (1964). A new melhod lor volcanic gas analysis in the field. Bull. Volcano!., 27, ELSKENS I., TAZIEFf H. e TONANI F. (1969). Invesligalion nouvelles sur les gaz IlOlcaniques. Bull. Volcano!., 32, FABRE R. e CHAIGNEAU M. (1958) - Sur les gaz IlOlcaniques des lumerolles du Monl Pelé (Martinique) et de la Grande Soulriere de Basse Terre (Guadelupe). C. R. Hebd. Seances Acad. ScL, 247, GULACH T.M. (1979). Evaluation and restoration of the 1970 IlOlcanic gas analyus from mounl Elna, Sicily. J. Volcano!. Geotherm. Res., 6, GULACH T.M. e NORDLlE B.E. (197.'5) The C.O-H-S gauous syslem, p. li. Temperalure, atomic composilion, and molecular equilibria in volcanic gases. Am. }. Sci., 27.'5, GIGGENBACH W. F. (1976 a). Variations in lhe carhon, sulfur and chlorine conunts of volcanic gas discharges from White lsland, New Zeland. Bull. Volcanol., 39, GIGGENBACH W.F. (1976b) - A simple method for the col/ection and anal)'sis of vo1canic gas samples. Bull. Volcano!., 39, GIGGENBACH W. F. e LE GUUN F. (1976). The chemislry of magmatic gaus from Erta'Ale, Elhiopia. Geochim. Cosmochim. Acta, 40, GRAEBEK E. J., MODIlESKI P.}. e GULACH T. M. (1979). Compositions of gares collecud during the 1977 east rift cruption, Kilauea, Hawaii. }. Volcanol. GeQtherm. Res., 5, HAULET R., ZETIWOOC P. e SABKOUX J.c. (t977) Sulphur dioxide discharge Irom Mount Etna. Nature, 268, HONDA F. e MIZUTANI siliceous sublimau. Geochemical J., 2, 1 9. HUNTlNGOON A. T. (1973). The collection and analysis of volcanic gares from mount Elna. Phil. Trans. Roy. Soc. London, A 274, KRAFFT K. e C!IAIGNEAU M. (1976). Sur les rapports enlre chlors et brome dans les gaz volca niques de douze volcans indonesiens (Sumalra, fava, Flores et Sulawesi). C. R. Hebd. Seances Acad. Sci., 282, lcmpft K. e CHAJ<lNEAU M. (1977). Composilion des gaz volcaniques émis par des vo/cans d'in dontsie. C. R. Hebd. Scances Acad. Sci., 284, 429 )\. KKAUSKOPF K.B. (1957) Heavy metal conteni of magmafic vapor al 600 C. Eron. GeoL, '2, KUSAKABH M. (1%9) Alomic composi/idn and chemical equilibrium of volcanic gases. Geochem. J., 3, Y. (1968). Silicon content of fumarolic gases and lhe formalion 01 a JAGGAK T. A. (1940). Magmatic gases. Am. }. ScL, 238, IL'NITSKII A. P., BELlTSKII G. A. e SHABAD L. M. (1976) - Volcanoes and carcinogens. Prirocla (Moscow), IL'NITSKII A.P., GUILDYS V., MISCHCHENKO V.S. e SHABAD L.M. (1977). Role of IlOlcanoes in the formation of the nalural level of carcinogenic suhstances. Dokl. Acad. Nauk SSSR (biochem), 234, IWASAKI I., QzAWA T., YOSHIDA M., KATSUKA T. e KAMAD... M. (1965). Chemical analysis of IlOlcanic gases. BuU Volcano!., 28, ' 15. LAGUNovA T.A. (1974) - Carhon dioxide genesis in gases of mud volcandes in the Kercb-Taman region. Geokhimiya, LE GUEKN F. (1970). ContribUlion a l'elude du chimisme des gaz Ùuplifs. C. R. Hebd. Seances Acad. Sci., 271, 2262 '. LE GUEitN F. (1973). Col/ection and analysis or fmount Elna's) volcanic gases. PhiI. Tràns. Roy. Soc. London, $er. A 274, LE GUERN F. (1979). Field measuremenls of volcanic gases. L.P.!. Conuib., 368, LE GUERN F. (1980). Comunicazione personale. LE GUERN F., TAZIEFF H. e CARBONELLE }. (1977 a). Heal and gas Iransler from Niragongo lava lake. Trans. Am. Gephys. Union, EOS, 58, 920.

10 552 C. PICCARDI LE GUEIN F. e UIIlONELLE }. (1977 b) Ctlfbon sul/ur contribulio" 01 JWO lava laluj lo tbe atmospbne. Tans. Am. Gcoph)'S. Unioo, EOS, 58, 921. LE GUElN F., BI(:ocolI P., NOUL A. c T.uIEFF H. (1979) - Antdyu dir«u del,at voicilniqutj. C. R. Hebd. Scances AClld..Sci., 288, MALlNCOtllOO Jr. L. L. (1979) FluCll1(1ctions in SO, em;n;on dur;",,tunl ~Ilptions 01 Etnll. N.ture, 278, 0 5. MAUHINII'l E. K. UI.u:OV V. A. e PoOK1.ETHOV N. E. (1978.) - Mllf,miltit:,III romfjontnu 011 which J~ S"1ntn;s 01 fwtbioiolicj sys/tm is htlstd. DokI. Ahd. Nauk SSSR (biochem.), 241, MAI.KHININ E. K., UIU:OV V. A., Pooltl.ETNOV N. E. e PoNoMAIEV V. V. (I978 b) - GIfSU 01 btlu1lir; liilhi 10wI 01 IIN Tollncbilt PSSI"t "up/io" Geo!. Gem. Dannyc Dol'shorn Tresbchinnom Tolbachninskom Izvcnhcnii , MELLO. J. W. (1937). A romprt1hnjj~ Irt.';!t O" jnor,,,nic (llid I~'tliclll cmmistrj. Longm:ms, Gretti md Co., London, 3, 663. MF.NYAILOY l.a., NIIUTINA L.P., VUGASOVA L.P., GUSEYA R.V., SHAPAl V.N. e ROZHJWV A.M. (1978). C~mistry and preunct 01 metals in volcanic gases and tmir wlclion producli in new Tolbachik volatnots in Geo!. Gcofiz. Dannyc Ool'mom Tl"e$hçhinnom Tol b.chinskom Izvenhc:nii 197Hi, 117-2'. MIKLlSHANSKII A. Z., YAKOYLEY Yu. V., MENYAILOV I. A., NIKITINA L. P. e S.I.YEl'EV B. V. (1979) - Geex:bemici/l rale 01 tbe enlry 01 cbemici/l elementl witb (be voli/tile componenl 01 active vofci/nism. Geokhimiya, IM2-61. MIZUTANI Y. (1%2) - Cbemici/I anal]sis 01 volcanic gales. J. Eanh Sci. N,Igoya Univ., lo, MIZUTANI Y. (1966). ApfJtlralus lor samp[ing ollio/canic gastl. Bunseki Kagaku, 1', MIZUTANI Y. (1970) - Copper and zinc in lumarolic gaus olsbowi/sbinutn l.iolcano, Ho1deaido, ]afjtln. Geothem. J., 4, MIZUTANI Y. e M.o\TSUO S. (19'9) SucctSJillt obstl'lia/ions 01 cbtmical compontnjj in tbt condensed watt!' Irom lumarole 01 voicano Sbowa-5hinun. Kazan [2] 3, MOffAT A.J., KAKALI. T., AUMOTO T. e LANGA.~ L. (1972). Air note. Environ, Measurements Inc. (San Francism). MUltHIN L. (1974) - Evolu/ion 01 0r,"nic compounds in volellnic re,ions. Nature, 251. j()..l. MUDIIN L., VASlLEV V.N. e PoNoMAlEV V. V. (1974). De/telion 01 bydro,en C"/lInide and itl dtrilnllivts in re,ions 01 aclive volcllllism. Dokl. Akad. Nault SSSR (biochem.), 21'. 12H-4. MU~TA K.J. (1960) - Ocouunct 01 cua nniision in voiotnic ~mu. Am. J. Sci., 2'8, NAt.IGH1'ON J.J., HuUJ E. F. e BARNES Je. I. L. (1963) - TM cmmislry 01 voleallic lasel.,. Col ItelÌQtf alld analylis 01 equilibrium mi"'llrel by gal cbromaloit'phy. J. Geophys. Res., 68, ' NAUCH1'ON J.J., DEuy J. V. e Gwvu R. B. (19(9) - /nlrlued measllreme,,1f 01 volellnic l/li IIl1d lume: Killlllell n'liplio", J. Geophys. Res., 74, NA1JCtfTON J.J., LEwls V.A., HAMMOND D. e NISHIMOTO D. (1974) - l'be cbemistry 01 sllbfimlltes collte/ed dirtelly lrom 1lI1Nl lountllins al Kililuell vo1clino, Htlwaii. GeodUm. Cosmochimo Acta, 33, NAUGHTQN J.J., GIEENBEIG V.A. e GoGUEL R. (1976) /nctusllltions IInd lumtlrolic condensi/les IIt Kililuea volctlno, Hawaii: field, drilf hole tlnd [tlooratory observa/ions. J. Vokanol. Geotherm. Res., I, NIKITIN.\ L. P. e MENYAILOV l. A. (1976) - linc, lttld, coppu, IInd (tldmium in a flolclinic and hydrolhtrmlll 1.Il1por. Byull. Volkanol. Sm. Akad. Nauk SSSR, '2, NOGUCHI K. e KANlIYA H. (l963) - Prtdietion 01 voictlnic uuption by mellsuring tbe r;b~mi({/i composilion IInd amount olcilies. BuI! Volcanol., 26, OANA S. (1962) - VoiClInic,tlUS and sllbfimtltes Irom ShowlJSbi"un. Bull. Volcanol., 24, 49 '7. OKITA T. (l971) - Detectioll 01 SO. IInd NO.,as in lbe li/mospmre by &mincer Sptetromettl'. J_pan Spectroscopk Co. Rep. (Tokio). OKITA T. e SHIMOZUIU D. (19n). Remote sensin, measureme"ls 01 mllss ~ow 01 sullllr dio"id~ CIIS lrom voleilnots. Kazan, 19, UI-7. OTA K.. KAGIYAMA T. c: MATSl10 N. (1978) - &mote unsinc me/l.sllrem~nts 01 SO. ~misjio" lrom tm IJOlCIlIlO AsllMll. Toltio D.igaltu Jishin Kc:nltyusho Iho, '3, '33-42.

11 ANALISI CHIMICA DEI CAS VULCANICI 553 OZAWA T. (l966a) - Cbemical analysis 01 volcanic gases. 1. Cbemical ana1ysis 01 lumarolic gas containing water vapor, bydrogen chloride. sullur dioxide, bydrogen sul/ide, carbon dioxide, etc.. Nippon Kagaku Zasshi, 87, OzAWA T. (1966 h) - Chemìcal analysis 01 volcanic gases. Il. Rapid cbemical analysis 01 volcanir gas containing water vapor, carbon dioxide, hydrogen sul/ide, and nitrogen. Nippon Kagaku Zasshi, 87, OzAWA T. (1966c). Chemica1 analysis 01 volcanic gaser.!il. Ropid determination 01 carbon dioxide, bydrogen, sul/ide, nitrogen, and sullur dioxide in lumarolic and bot spring gases baving temperature near boiling point 01 water. Nippon Kagaku Zasshi, 87, PICCARDI G., MARTINI M. e CELLlNI LEGITTIMO P. (1979). On the presence 01 Cu. Zn. Cd, Sb. Bi, and Pb in tbe lumarolic gases 01 Vulcano (Aeolian. islands). Rend. Soc. Ital. Minerai. Petrologia, 35, POLIAN G. e LAMBER'I; G. (1979) - Rodon daughters and sullur output Irom Erebus vmcano, Antartica. }. Vobmol. Gootherm. Res., 6, SATO M. e MOORE J. G. (1973) Oxigen and sullur lugacities 01 magmatic gases directly measured in active vents 01 Mount Etna. Phil. Trans. Roy. Soc. London, A 274 (1238), SICAItDI L. (1940 a) - Stromboli e Vulcano nell'agosto 1937, Atti Soc. Iral. Sci. Nat. Mus. Civ. Storo Nat., Milano, 79, SICAROI L. (1940 h) Il recente ciclo dell'altività lumarolica de/l'isola di Vulcano, Bull. Vokanol., 7, SICAROI L. (1941) - Di alcuni particolari metodi utilizzati nella captazione per le analisi dei gas emessi dalle fumarole dei vulcani, Ann. Chimo Applicata, 32, SICAIlOI L. (1955). Captazione ed analisi chimica dei gas della esalazione sol/idrico-sollorosa dei vulcani in lase sollatarica. Bull. Vocanol., 17, SICAIlDI L. (1956) - Dell'esalazione Srtl/idrico-sollorosa nella attuale lase sollatarica dell'attività dell'isola di Vulca.no e di alcune questioni ad essa inerenti. Bull. Voicanol., 18, SIEGEL S. M. e SIEGEL B. Z. (1975). Geotbermal hatards. Mercury emission. Environ. Sci. Technol., 9, SIEGEL B.Z. e SIEGEL S.M. (1978a) Mercury emission in Hawaii: Aerometric study 01 Kalalua eruption Environ. Sci. Technol., 12, SIEGEL S. M. e SIEGEL B. Z. (1978 b) - Mercury fal/out in Hawaii, wattr, air, soil pollution. 9, SIGVALDASON G. E. e EUSSON G. (1968) - Colleetion and analysis 01 volcanic gases' at Surtsey, lceland. Geochim, Cosmochim. ACla, 32, STOIBIiR R. E. e JEPSEN A. (1973) - Sullur dioxide contributions to the atmoxphere by volcanoes. Science, 182, STOIBER R. E. e MALONE G. B. (1975) - SO. emission at the erater 01 the Kilauea at Mauna VIu and at Sullur Bank, Hawaii. Trans. Am. Goophys. Union, 56, 461. TAZIEFF H. (1971) New investigations on eruptive' gases. Bull. Vokanol., 34, TAZIEFF H. e }ATTl!.AU M, (1%9) - Measure dans l'inlrarouge des parametres physiques des gaz eruptils. C. R. Hebd. 5eances Acad. Sci" 268, TAZIEFF H., LE GUERN F., CARBONELLE }. e ZETTWOOG P. (1972) - Etude chimique des fluctua. tions des gas eruptils du volcan Erta'Ale (AI"r, Ethiopie). C. R. Hebd. seances Acld. Sci., 274, TONANI F. (197l) - Concept and ttcbniquer lor tbe geochemicallorecasting 01 l)olcanic eruptions in: The surveillance and prediction 01 volcanic activity A review of methods and techniques. Unesco, Paris. VERHOOGEN J. (1939) - New data on volcanic gases: the 1938 eruption of Nyamlagira. Am. J. Sci., 237, , ZETTWOOG P. e HAULET R. (1978). Experimental re1ults on the sullur dioxide trans/er in tm Mediterranean obtained with remote sensing devices. Almos. Environ., 12,

Acidi e basi. HCl H + + Cl - (acido cloridrico) NaOH Na + + OH - (idrossido di sodio; soda caustica)

Acidi e basi. HCl H + + Cl - (acido cloridrico) NaOH Na + + OH - (idrossido di sodio; soda caustica) Acidi e basi Per capire che cosa sono un acido e una base dal punto di vista chimico, bisogna riferirsi ad alcune proprietà chimiche dell'acqua. L'acqua, sia solida (ghiaccio), liquida o gassosa (vapore

Dettagli

EMISSIONE E ASSORBIMENTO DI LUCE DA PARTE DELLA MATERIA

EMISSIONE E ASSORBIMENTO DI LUCE DA PARTE DELLA MATERIA EMISSIONE E ASSORBIMENTO DI LUCE DA PARTE DELLA MATERIA Poiché la luce è energia trasportata da oscillazioni del campo elettrico (fotoni) e la materia è fatta di particelle elettricamente cariche (atomi

Dettagli

Ke = ] = Kw = 10 = 10-7 moli/litro, ed in base a quanto avevamo affermato in precedenza: [H + ] = [OH - ] = 10-7 moli/litro.

Ke = ] = Kw = 10 = 10-7 moli/litro, ed in base a quanto avevamo affermato in precedenza: [H + ] = [OH - ] = 10-7 moli/litro. Prodotto ionico dell acqua e ph Prodotto ionico dell acqua L acqua è un elettrolita debolissimo e si dissocia secondo la reazione: H 2 O H + + OH - La costante di equilibrio dell acqua è molto piccola

Dettagli

Risultati della caratterizzazione dei fumi

Risultati della caratterizzazione dei fumi Progetto Produzione di energia e sostanza organica dai sottoprodotti del vigneto Risultati della caratterizzazione dei fumi Paolo Giandon ARPAV Dipartimento Provinciale di Treviso Biella, 24 settembre

Dettagli

Trasformazioni materia

Trasformazioni materia REAZIONI CHIMICHE Trasformazioni materia Trasformazioni fisiche (reversibili) Trasformazioni chimiche (irreversibili) È una trasformazione che non produce nuove sostanze È una trasformazione che produce

Dettagli

Piano Lauree Scientifiche 2010 2012 Area Chimica Università di Bologna Facoltà di Chimica Industriale. Laboratori didattici dei Corsi di Laurea

Piano Lauree Scientifiche 2010 2012 Area Chimica Università di Bologna Facoltà di Chimica Industriale. Laboratori didattici dei Corsi di Laurea Chimica Industriale Bologna Faenza Rimini BOLOGNA La Chimica nella vita di tutti i giorni è scienza per il futuro Dr. ELENA STROCCHI elena.strocchi@unibo.it Tel. 051 2093645 FAENZA La Chimica e i Materiali:

Dettagli

LE SOLUZIONI 1.molarità

LE SOLUZIONI 1.molarità LE SOLUZIONI 1.molarità Per mole (n) si intende una quantità espressa in grammi di sostanza che contiene N particelle, N atomi di un elemento o N molecole di un composto dove N corrisponde al numero di

Dettagli

LABORATORIO DI CHIMICA GENERALE E INORGANICA

LABORATORIO DI CHIMICA GENERALE E INORGANICA UNIVERSITA DEGLI STUDI DI MILANO Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali Corso di Laurea Triennale in Chimica CORSO DI: LABORATORIO DI CHIMICA GENERALE E INORGANICA Docente: Dr. Alessandro Caselli

Dettagli

Campione sciolto in un solvente (deuterato) e. posto in un tubo. di vetro a pareti sottili di diametro di 5 mm e lungo circa 20 cm

Campione sciolto in un solvente (deuterato) e. posto in un tubo. di vetro a pareti sottili di diametro di 5 mm e lungo circa 20 cm posto in un tubo Campione sciolto in un solvente (deuterato) e di vetro a pareti sottili di diametro di 5 mm e lungo circa 20 cm o spettrometro NMR è formato da alcuni mponenti fondamentali: un magnete,

Dettagli

La combustione. Docente: prof.ssa Lobello Carmela

La combustione. Docente: prof.ssa Lobello Carmela La combustione Percorso didattico realizzato dalla classe II D Istituto d Istruzione secondaria di I grado S Francesco d Assisi Francavilla Fontana (Br) Docente: prof.ssa Lobello Carmela Perché la combustione?

Dettagli

Capitolo 2 Caratteristiche delle sorgenti luminose In questo capitolo sono descritte alcune grandezze utili per caratterizzare le sorgenti luminose.

Capitolo 2 Caratteristiche delle sorgenti luminose In questo capitolo sono descritte alcune grandezze utili per caratterizzare le sorgenti luminose. Capitolo 2 Caratteristiche delle sorgenti luminose In questo capitolo sono descritte alcune grandezze utili per caratterizzare le sorgenti luminose. 2.1 Spettro di emissione Lo spettro di emissione di

Dettagli

Corso di Laurea in Chimica e Tecnologia Farmaceutiche Esame di Chimica Analitica e Complementi di Chimica Modulo di Chimica Analitica 8 Novembre 2012

Corso di Laurea in Chimica e Tecnologia Farmaceutiche Esame di Chimica Analitica e Complementi di Chimica Modulo di Chimica Analitica 8 Novembre 2012 Modulo di Chimica Analitica 8 Novembre 2012 1. Una soluzione viene preparata sciogliendo1210 mg di K 3 Fe(CN) 6 in 775 ml di acqua. Calcolare: a) la concentrazione analitica di K 3 Fe(CN) 6 b) la concentrazione

Dettagli

Dispositivi di rete. Ripetitori. Hub

Dispositivi di rete. Ripetitori. Hub Ripetitori Dispositivi di rete I ripetitori aumentano la distanza che può essere ragginta dai dispositivi Ethernet per trasmettere dati l'uno rispetto all'altro. Le distanze coperte dai cavi sono limitate

Dettagli

1. PREMESSA 2. CALCOLI E VERIFICHE FOGNATURA ACQUE REFLUE

1. PREMESSA 2. CALCOLI E VERIFICHE FOGNATURA ACQUE REFLUE 1. PREMESSA La presente verifica idraulica fa riferimento alla precedente verifica allegata al progetto preliminare approvato con Deliberazione del Giunta Municipale n. 113 del 19.09.2011, con la quale

Dettagli

ATTIVITÀ 2.02 : Opere necessarie e produzione nuovi dati

ATTIVITÀ 2.02 : Opere necessarie e produzione nuovi dati ATTIVITÀ 2.02 : Opere necessarie e produzione nuovi dati 2.02.4 - Svolgimento di campagne di misura sul campo I dati raccolti all interno del Progetto Eur-eau-pa sono stati organizzati in due differenti

Dettagli

Acqua azzurra, acqua chiara. Istituto Comprensivo della Galilla Scuola Media Dessì - Ballao

Acqua azzurra, acqua chiara. Istituto Comprensivo della Galilla Scuola Media Dessì - Ballao Acqua azzurra, acqua chiara Istituto Comprensivo della Galilla Scuola Media Dessì - Ballao Proprietà fisiche Ecosistemi acquatici Origine della vita Ciclo dell acqua Acqua Scoperte Sensazioni Leggi La

Dettagli

SISTEMI DI NUMERAZIONE E CODICI

SISTEMI DI NUMERAZIONE E CODICI SISTEMI DI NUMERAZIONE E CODICI Il Sistema di Numerazione Decimale Il sistema decimale o sistema di numerazione a base dieci usa dieci cifre, dette cifre decimali, da O a 9. Il sistema decimale è un sistema

Dettagli

Un nuovo spettrometro XRF portatile: prima applicazione a un bronzo dorato del Battistero di Firenze

Un nuovo spettrometro XRF portatile: prima applicazione a un bronzo dorato del Battistero di Firenze Un nuovo spettrometro XRF portatile: prima applicazione a un bronzo dorato del Battistero di Firenze A. Migliori a,b, P. Bonanni a, L. Carraresi a, N. Grassi a, P.A. Mandò a a Dipartimento di Fisica dell

Dettagli

Ripasso pre-requisiti di scienze per gli studenti che si iscrivono alle classi prime

Ripasso pre-requisiti di scienze per gli studenti che si iscrivono alle classi prime Ripasso pre-requisiti di scienze per gli studenti che si iscrivono alle classi prime Per seguire proficuamente i corsi di scienze della scuola superiore devi conoscere alcune definizioni e concetti di

Dettagli

Determinazione della composizione elementare dello ione molecolare. Metodo dell abbondanza isotopica. Misure di massa esatta

Determinazione della composizione elementare dello ione molecolare. Metodo dell abbondanza isotopica. Misure di massa esatta Determinazione della composizione elementare dello ione molecolare Metodo dell abbondanza isotopica Misure di massa esatta PREMESSA: ISOTOPI PICCHI ISOTOPICI Il picco dello ione molecolare è spesso accompagnato

Dettagli

DETERMINAZIONE DEL PUNTO DI FINE TITOLAZIONE MEDIANTE METODI CHIMICO-FISICI

DETERMINAZIONE DEL PUNTO DI FINE TITOLAZIONE MEDIANTE METODI CHIMICO-FISICI DETERMINAZIONE DEL PUNTO DI FINE TITOLAZIONE MEDIANTE METODI CHIMICO-FISICI - si sfrutta una proprietà chimico-fisica o fisica che varia nel corso della titolazione - tale proprietà è in genere proporzionale

Dettagli

Capitolo 03 LA PRESSIONE ATMOSFERICA. 3.1 Esperienza del Torricelli 3.2 Unità di misura delle pressioni

Capitolo 03 LA PRESSIONE ATMOSFERICA. 3.1 Esperienza del Torricelli 3.2 Unità di misura delle pressioni Capitolo 03 LA PRESSIONE ATMOSFERICA 3.1 Esperienza del Torricelli 3.2 Unità di misura delle pressioni 12 3.1 Peso dell aria I corpi solidi hanno un loro peso, ma anche i corpi gassosi e quindi l aria,

Dettagli

Genova 15 01 14 TIPOLOGIE DI LAMPADE

Genova 15 01 14 TIPOLOGIE DI LAMPADE Genova 15 01 14 TIPOLOGIE DI LAMPADE Le lampade a vapori di mercurio sono sicuramente le sorgenti di radiazione UV più utilizzate nella disinfezione delle acque destinate al consumo umano in quanto offrono

Dettagli

1.3.8.3 Termogravimetro (TG)

1.3.8.3 Termogravimetro (TG) 1.3.8.3 Termogravimetro (TG) Il termogravimetro è un particolare strumento che tramite un'analisi termogravimetrica misura la variazione percentuale di peso di un materiale, quando esso viene riscaldato,

Dettagli

La percentuale massa/volume (%m/v) indica la quantità di soluto espressa in grammi presente in 100 ml di soluzione.

La percentuale massa/volume (%m/v) indica la quantità di soluto espressa in grammi presente in 100 ml di soluzione. La concentrazione delle soluzioni Le soluzioni sono costituite da quantità molto variabili dei loro componenti: se vogliamo fornire una indicazione precisa circa la loro composizione, è importante conoscere

Dettagli

Analisi e diagramma di Pareto

Analisi e diagramma di Pareto Analisi e diagramma di Pareto L'analisi di Pareto è una metodologia statistica utilizzata per individuare i problemi più rilevanti nella situazione in esame e quindi le priorità di intervento. L'obiettivo

Dettagli

MISURE DI CONCENTRAZIONE DI GAS RADON IN AMBIENTI CONFINATI VALUTAZIONE DELLA CONCENTRAZIONE MEDIA ANNUALE

MISURE DI CONCENTRAZIONE DI GAS RADON IN AMBIENTI CONFINATI VALUTAZIONE DELLA CONCENTRAZIONE MEDIA ANNUALE MISURE DI CONCENTRAZIONE DI GAS RADON IN AMBIENTI CONFINATI VALUTAZIONE DELLA CONCENTRAZIONE MEDIA ANNUALE richiedente: COMUNE DI RODENGO SAIANO -- DICEMBRE 2014-- PREMESSA Il Radon 222 ( 222 Rn) è un

Dettagli

ANALISI CHIMICO FARMACEUTICA I

ANALISI CHIMICO FARMACEUTICA I Prof. Gianluca Sbardella : 089 962650 : gsbardella@unisa.it NORME GENERALI SUL COMPORTAMENTO IN LABORATORIO Ordine e concentrazione Conoscenza del procedimento analitico Uso corretto dell attrezzatura

Dettagli

STABILIMENTO DI TARANTO. Febbraio 2007. Allegato D10

STABILIMENTO DI TARANTO. Febbraio 2007. Allegato D10 STABILIMENTO DI TARANTO Febbraio 2007 Analisi energetica dello Stabilimento Siderurgico ILVA di Taranto Lo stabilimento siderurgico di Taranto consuma, nel suo assetto attuale, c.a. 181.000 Tj/anno in

Dettagli

Più processori uguale più velocità?

Più processori uguale più velocità? Più processori uguale più velocità? e un processore impiega per eseguire un programma un tempo T, un sistema formato da P processori dello stesso tipo esegue lo stesso programma in un tempo TP T / P? In

Dettagli

MODULO 5 ACCESS Basi di dati. Lezione 4

MODULO 5 ACCESS Basi di dati. Lezione 4 MODULO 5 ACCESS Basi di dati Lezione 4 ARGOMENTI Lezione 4 Filtrare i dati Esempio 1 Query Cos è Creare Query in visualizza struttura Criteri di ricerca Esempio 2 Esempio 3 Esempio 4 Creare Query in creazione

Dettagli

REGIONE DEL VENETO. Impianto di messa in riserva e recupero di rifiuti speciali non pericolosi presso il Comune di San Pietro di Morubio

REGIONE DEL VENETO. Impianto di messa in riserva e recupero di rifiuti speciali non pericolosi presso il Comune di San Pietro di Morubio REGIONE DEL VENETO PROVINCIA DI VERONA COMUNE DI SAN PIETRO DI MORUBIO Impianto di messa in riserva e recupero di rifiuti speciali non pericolosi presso il Comune di San Pietro di Morubio DITTA A.E.T.

Dettagli

Usando il pendolo reversibile di Kater

Usando il pendolo reversibile di Kater Usando il pendolo reversibile di Kater Scopo dell esperienza è la misurazione dell accelerazione di gravità g attraverso il periodo di oscillazione di un pendolo reversibile L accelerazione di gravità

Dettagli

0,209. formula che si risolve facilmente una volta misurata, con adatte apparecchiature, la percentuale in volume di CO 2

0,209. formula che si risolve facilmente una volta misurata, con adatte apparecchiature, la percentuale in volume di CO 2 Approfondimento Analisi dei fumi La regolazione della combustione basata su regole pratiche pecca evidentemente di precisione anche se presenta l indubbio vantaggio dell immediatezza di esecuzione; una

Dettagli

PIANO DIDATTICO SCIENZA DEI MATERIALI PER LA CONVERSIONE FOTOVOLTAICA

PIANO DIDATTICO SCIENZA DEI MATERIALI PER LA CONVERSIONE FOTOVOLTAICA PIANO DIDATTICO SCIENZA DEI MATERIALI PER LA CONVERSIONE FOTOVOLTAICA Celle solari: dai mirtilli agli spaghetti CONVERSIONE FOTOVOLTAICA: L ENERGIA DEL FUTURO v Energia inesauribile e rinnovabile v Non

Dettagli

Domanda di autorizzazione alle emissioni in atmosfera ai sensi dell art. 269, D.lgs. 152/2006 (stabilimenti anteriori al 2006).

Domanda di autorizzazione alle emissioni in atmosfera ai sensi dell art. 269, D.lgs. 152/2006 (stabilimenti anteriori al 2006). Marca da Al SUAP del Comune di Bollo Domanda di autorizzazione alle emissioni in atmosfera ai sensi dell art. 269, D.lgs. 152/2006 (stabilimenti anteriori al 2006). Il/la sottoscritto/a nato/a a il residente

Dettagli

La marcature CE della Calce da Costruzione

La marcature CE della Calce da Costruzione La marcature CE della Calce da Costruzione Andrea Rattazzi In Italia la marcatura CE per la calce da costruzione di calce è obbligatoria. Questo articolo presenta una panoramica della norma UN EN 459-1:2002

Dettagli

INTERVENTO DI CLAUDIA RICCARDI PLASMAPROMETEO - Dipartimento di Fisica Università degli Studi di Milano - Bicocca

INTERVENTO DI CLAUDIA RICCARDI PLASMAPROMETEO - Dipartimento di Fisica Università degli Studi di Milano - Bicocca INTERVENTO DI CLAUDIA RICCARDI PLASMAPROMETEO - Dipartimento di Fisica Università degli Studi di Milano - Bicocca La ricerca come strumento per lo sviluppo aziendale: sinergia tra università e industria

Dettagli

LA MOLE : UN UNITA DI MISURA FONDAMENTALE PER LA CHIMICA

LA MOLE : UN UNITA DI MISURA FONDAMENTALE PER LA CHIMICA LA MOLE : UN UNITA DI MISURA FONDAMENTALE PER LA CHIMICA Poiché è impossibile contare o pesare gli atomi o le molecole che formano una qualsiasi sostanza chimica, si ricorre alla grandezza detta quantità

Dettagli

P.Volpe. Dip. Chim. Generale e Organica Applicata. Università di Torino

P.Volpe. Dip. Chim. Generale e Organica Applicata. Università di Torino P.Volpe. Dip. Chim. Generale e Organica Applicata. Università di Torino Dalla tabella si può vedere come la catena dell uranio è divisa in due dal Rn-222 e come nella parte che lo precede la radioattività

Dettagli

Gruppi frigoriferi HF/TH/ZH

Gruppi frigoriferi HF/TH/ZH Gruppi frigoriferi HF/TH/ZH HF Generatore d'acqua refrigerata monoblocco E' un dispositivo refrigeratore d'acqua con condensatore ad acqua. La macchina è monoblocco e pronta a funzionare, una volta eseguiti

Dettagli

Capitolo 7. Le soluzioni

Capitolo 7. Le soluzioni Capitolo 7 Le soluzioni Come visto prima, mescolando tra loro sostanze pure esse danno origine a miscele di sostanze o semplicemente miscele. Una miscela può essere omogenea ( detta anche soluzione) o

Dettagli

Misura delle proprietà di trasmissione e assorbimento della luce da parte dei materiali mediante spettrofotometro

Misura delle proprietà di trasmissione e assorbimento della luce da parte dei materiali mediante spettrofotometro Misura delle proprietà di trasmissione e assorbimento della luce da parte dei materiali mediante spettrofotometro Apparato sperimentale: Spettrofotometro digitale SPID HR (U21830) con software di acquisizione,

Dettagli

DISTILLAZIONE: PREMESSE

DISTILLAZIONE: PREMESSE DISTILLAZIONE: PREMESSE PROCESSO DI ELEZIONE NELLA PREPARAZIONE DI ACQUA PER PREPARAZIONI INIETTABILI PROCESSO GENERALMENTE APPLICATO COME STADIO FINALE DI PURIFICAZIONE AD UN ACQUA GIA TRATTATA IL TIPO

Dettagli

Emissioni di composti volatili non metanici dalle discariche dell area vasta di Giugliano: il progetto BioQuAr RISULTATI PRELIMINARI

Emissioni di composti volatili non metanici dalle discariche dell area vasta di Giugliano: il progetto BioQuAr RISULTATI PRELIMINARI Emissioni di composti volatili non metanici dalle discariche dell area vasta di Giugliano: il progetto BioQuAr RISULTATI PRELIMINARI Premessa I composti organici non metanici (COV), pur rappresentando

Dettagli

Il Sole Variazioni dell energia solare entrante: Obliquità orbitale Attualmente l asse di rotazione terrestre è inclinato di 23.4 rispetto alla perpendicolare sul piano orbitale terrestre. Ogni 41 000

Dettagli

COS'E' UN IMPIANTO FOTOVOLTAICO E COME FUNZIONA

COS'E' UN IMPIANTO FOTOVOLTAICO E COME FUNZIONA COS'E' UN IMPIANTO FOTOVOLTAICO E COME FUNZIONA Il principio di funzionamento: la cella fotovoltaica Le celle fotovoltaiche consentono di trasformare direttamente la radiazione solare in energia elettrica,

Dettagli

COMPORTAMENTO AL FUOCO DI PAVIMENTI RESILIENTI A BASE DI PVC (M. Piana G. Vidotto)

COMPORTAMENTO AL FUOCO DI PAVIMENTI RESILIENTI A BASE DI PVC (M. Piana G. Vidotto) COMPORTAMENTO AL FUOCO DI PAVIMENTI RESILIENTI A BASE DI PVC (M. Piana G. Vidotto) - 1 - Milano, giugno 2004 1) Leggi e classificazione italiana ed europea di comportamento al fuoco dei pavimenti resilienti

Dettagli

2) Calcolare la molarità di una soluzione di acido solforico al 17%,d = 1.12 g/ml

2) Calcolare la molarità di una soluzione di acido solforico al 17%,d = 1.12 g/ml Bari,11 gennaio 1999 Compito di analisi dei farmaci I 1) 1 ml di H 2 O 2 viene titolato con KMnO 4. Sono necessari 18.1 ml. La soluzione di KMnO 4 è 0.1023 N e la densità dell acqua ossigenata è 1.01 g/ml.

Dettagli

Capitolo 2 - Teoria della manutenzione: classificazione ABC e analisi di Pareto

Capitolo 2 - Teoria della manutenzione: classificazione ABC e analisi di Pareto Capitolo 2 - Teoria della manutenzione: classificazione ABC e analisi di Pareto Il presente capitolo continua nell esposizione di alcune basi teoriche della manutenzione. In particolare si tratteranno

Dettagli

6.1. Risultati simulazioni termovalorizzatore Osmannoro2000

6.1. Risultati simulazioni termovalorizzatore Osmannoro2000 pag. 217 6. Risultati Di seguito si riportano i risultati relativi alle diverse simulazioni di diffusione atmosferica degli inquinanti effettuate. In particolare sono riportati i risultati sotto forma

Dettagli

6.5. Risultati simulazioni sistema rifiuti e riscaldamento

6.5. Risultati simulazioni sistema rifiuti e riscaldamento Capitolo 6 Risultati pag. 301 6.5. Risultati simulazioni sistema rifiuti e riscaldamento Come già detto nel paragrafo 5.8, i risultati riportati in questo paragrafo fanno riferimento alle concentrazione

Dettagli

CHE COSA CAMBIA CON LA NUOVA NORMA EUROPEA PER PROFILI IN PVC UNI EN 12608

CHE COSA CAMBIA CON LA NUOVA NORMA EUROPEA PER PROFILI IN PVC UNI EN 12608 COSTRUIRE SERRAMENTI IN PVC CHE COSA CAMBIA CON LA NUOVA NORMA EUROPEA PER PROFILI IN PVC UNI EN 12608 1 La norma europea rivolta alla definizione delle caratteristiche dei profili in PVC per finestre

Dettagli

Una formula molecolare è una formula chimica che dà l'esatto numero degli atomi di una molecola.

Una formula molecolare è una formula chimica che dà l'esatto numero degli atomi di una molecola. Una formula molecolare è una formula chimica che dà l'esatto numero degli atomi di una molecola. La formula empirica e una formula in cui il rappporto tra gli atomi e il piu semplice possibil Acqua Ammoniaca

Dettagli

La candela accesa. Descrizione generale. Obiettivi. Sequenza didattica e metodo di lavoro. Esperimenti sulla crescita delle piante

La candela accesa. Descrizione generale. Obiettivi. Sequenza didattica e metodo di lavoro. Esperimenti sulla crescita delle piante Esperimenti sulla crescita delle piante unità didattica 1 La candela accesa Durata 60 minuti Materiali per ciascun gruppo - 1 candela - 1 vaso di vetro - 1 cronometro - 1 cannuccia - fiammiferi - 1 pezzo

Dettagli

Esempi di ristrutturazione di edifici storici con sistemi radianti a bassa temperatura

Esempi di ristrutturazione di edifici storici con sistemi radianti a bassa temperatura Esempi di ristrutturazione di edifici storici con sistemi radianti a bassa temperatura Già in uso nell antica Roma e da sempre bersaglio di ingiustificati pregiudizi, i pannelli radianti vivono

Dettagli

Gestione della memoria centrale

Gestione della memoria centrale Gestione della memoria centrale Un programma per essere eseguito deve risiedere in memoria principale e lo stesso vale per i dati su cui esso opera In un sistema multitasking molti processi vengono eseguiti

Dettagli

31/03/2012 Fortunato Silvio Tangorra Valerio 3A Itis Albert Einstein, Roma

31/03/2012 Fortunato Silvio Tangorra Valerio 3A Itis Albert Einstein, Roma 31/03/2012 Fortunato Silvio Tangorra Valerio 3A Itis Albert Einstein, Roma Ciclo Ciclo dei dei rifiuti rifiuti Indice Indice 11 Raccolta Raccoltadifferenziata differenziata 11 Riciclaggio Riciclaggio 1/3

Dettagli

Studio dei trattamenti termici per acciai speciali

Studio dei trattamenti termici per acciai speciali Università degli Studi di Brescia Facoltà di Ingegneria Corso di laurea in ingegneria dei materiali Studio dei trattamenti termici per acciai speciali Relatore: Ing. Marcello Gelfi Correlatore: Ing. Annalisa

Dettagli

La combustione ed i combustibili

La combustione ed i combustibili La combustione ed i combustibili Concetti di base Potere calorifico Aria teorica di combustione Fumi: volume e composizione Temperatura teorica di combustione Perdita al camino Combustibili Gassosi Solidi

Dettagli

Appunti sulla Macchina di Turing. Macchina di Turing

Appunti sulla Macchina di Turing. Macchina di Turing Macchina di Turing Una macchina di Turing è costituita dai seguenti elementi (vedi fig. 1): a) una unità di memoria, detta memoria esterna, consistente in un nastro illimitato in entrambi i sensi e suddiviso

Dettagli

MISURE DI POTERE CALORIFICO E COMPOSIZIONE

MISURE DI POTERE CALORIFICO E COMPOSIZIONE MISURE DI POTERE CALORIFICO E COMPOSIZIONE Potere calorifico dei combustibili: bomba calorimetrica e calorimetro di Junkers Composizione: gascromatografia Composizione dei gas combusti: o Sonda λ o Strumenti

Dettagli

CURRICOLO DISCIPLINARE DI SCIENZE

CURRICOLO DISCIPLINARE DI SCIENZE A.S. 2014/2015 MINISTERO DELL ISTRUZIONE DELL UNIVERSITÀ E DELLA RICERCA Istituto Comprensivo Palena-Torricella Peligna Scuola dell Infanzia, Primaria e Secondaria di 1 grado Palena (CH) SCUOLA PRIMARIA

Dettagli

Confronto attuale-futuro (con termovalorizzatore a Case Passerini) sistema rifiuti e riscaldamento

Confronto attuale-futuro (con termovalorizzatore a Case Passerini) sistema rifiuti e riscaldamento Capitolo 6 Risultati pag. 447 Confronto attuale-futuro (con termovalorizzatore a Case Passerini) sistema rifiuti e riscaldamento Come già detto nel paragrafo 5.8, i risultati riportati in questo paragrafo

Dettagli

Laura Beata Classe 4 B Concorso Sperimento Anch io Silvia Valesano Classe 4 B

Laura Beata Classe 4 B Concorso Sperimento Anch io Silvia Valesano Classe 4 B Laura Beata Classe 4 B Concorso Sperimento Anch io Silvia Valesano Classe 4 B RELAZINI DI LABRATRI (Italiano) Titolo: : Cosa mangiamo veramente? Scopo: 1. Scoprire in quali alimenti ci sono o non ci sono

Dettagli

Determinazione del pka per un acido moderatamente debole per via potenziometrica C.Tavagnacco - versione 02.02.05

Determinazione del pka per un acido moderatamente debole per via potenziometrica C.Tavagnacco - versione 02.02.05 Determinazione del pka per un acido moderatamente debole per via potenziometrica C.Tavagnacco - versione 02.02.05 Dall equazione di Henderson-Hasselbalch (H-H), ph = pka + log ([A - ]/[HA]) si ricava che

Dettagli

RIDUZIONE DELLE CLOROAMMINE IN PISCINA TRAMITE RAGGI ULTRAVIOLETTI

RIDUZIONE DELLE CLOROAMMINE IN PISCINA TRAMITE RAGGI ULTRAVIOLETTI RIDUZIONE DELLE CLOROAMMINE IN PISCINA TRAMITE RAGGI ULTRAVIOLETTI Autore: Andrea Peluso INTRODUZIONE: La riduzione delle cloroammine in piscina tramite l utilizzo di raggi ultravioletti è una pratica

Dettagli

Applicazioni della Termochimica: Combustioni

Applicazioni della Termochimica: Combustioni CHIMICA APPLICATA Applicazioni della Termochimica: Combustioni Combustioni Il comburente più comune è l ossigeno dell aria Aria secca:! 78% N 2 21% O 2 1% gas rari Combustioni Parametri importanti:! 1.Potere

Dettagli

I GAS GAS IDEALI. PV=nRT. Pressione Volume numero di moli Temperatura Costante dei gas. P V n T R. n, T= cost Legge di Boyle

I GAS GAS IDEALI. PV=nRT. Pressione Volume numero di moli Temperatura Costante dei gas. P V n T R. n, T= cost Legge di Boyle I GAS Pressione Volume numero di moli Temperatura Costante dei gas GAS IDEALI P V n T R n = 1 Isoterma: pv = cost Isobara: V/T = cost. Isocora: P/t = cost. n, T= cost Legge di Boyle n, P = cost Legge di

Dettagli

un controllo di accettazione tipo A ogni 300 mc massimo di getto

un controllo di accettazione tipo A ogni 300 mc massimo di getto Laboratorio autorizzato dal ministero delle infrastrutture ad effettuare prove sui materiali da costruzione per strutture metalliche ed opere in cemento armato con D.M. n. 39073 del 23/3/1995 e successivi

Dettagli

Università degli Studi di Catania Dipartimento di Metodologie Fisiche e Chimiche per l Ingegneria

Università degli Studi di Catania Dipartimento di Metodologie Fisiche e Chimiche per l Ingegneria Università degli Studi di Catania Dipartimento di Metodologie Fisiche e Chimiche per l Ingegneria Corso di laurea in Ingegneria Meccanica Corso di Tecnologie di Chimica Applicata LA CORROSIONE Nei terreni

Dettagli

Nozioni generali. Principali forme di trattamento

Nozioni generali. Principali forme di trattamento tano essere di vitale importanza per il benessere psicofisico del paziente, pertanto vale sempre la pena impegnarsi, anche quando la sindrome non venga diagnosticata subito dopo la nascita. Principali

Dettagli

SEMINARIO ATI IL SISTEMA FIACCOLA: esigenza operativa, sicurezza ed impatto ambientale. MEMORIA

SEMINARIO ATI IL SISTEMA FIACCOLA: esigenza operativa, sicurezza ed impatto ambientale. MEMORIA MEMORIA Relatore: Vincenzo Di Giovine Societa Combustion and Energy srl 1. Sommario L articolo contiene una panoramica sulla evoluzione dei sistemi di accensione piloti di torce. Si fa riferimento ai vari

Dettagli

Campionamento ed analisi di composti volatili in matrici alimentari

Campionamento ed analisi di composti volatili in matrici alimentari Campionamento ed analisi di composti volatili in matrici alimentari Lo studio dei composti volatili di un alimento ha l obiettivo di fornirne la caratterizzazione del profilo aromatico, permettendo in

Dettagli

352&(662',&20%867,21(

352&(662',&20%867,21( 352&(662',&20%867,21( Il calore utilizzato come fonte energetica convertibile in lavoro nella maggior parte dei casi, è prodotto dalla combustione di sostanze (es. carbone, metano, gasolio) chiamate combustibili.

Dettagli

DETERMINAZIONI SPERIMENTALI ED ERRORI. confrontare quella grandezza con un'altra di riferimento, ad essa omogenea, detta unità di misura.

DETERMINAZIONI SPERIMENTALI ED ERRORI. confrontare quella grandezza con un'altra di riferimento, ad essa omogenea, detta unità di misura. DETERMINAZIONI SPERIMENTALI ED ERRORI MISURARE UNA GRANDEZZA = confrontare quella grandezza con un'altra di riferimento, ad essa omogenea, detta unità di misura. LUNGHEZZA metro (m) distanza percorsa dalla

Dettagli

Cos'è e come funziona una discarica.

Cos'è e come funziona una discarica. Cos'è e come funziona una discarica. La discarica di rifiuti è un luogo dove vengono depositati in modo non differenziato i rifiuti solidi urbani e tutti i rifiuti provenienti dalle attività umane. La

Dettagli

LA CORRENTE ELETTRICA CONTINUA

LA CORRENTE ELETTRICA CONTINUA LA CORRENTE ELETTRICA CONTINUA (Fenomeno, indipendente dal tempo, che si osserva nei corpi conduttori quando le cariche elettriche fluiscono in essi.) Un conduttore metallico è in equilibrio elettrostatico

Dettagli

CORRENTE E TENSIONE ELETTRICA LA CORRENTE ELETTRICA

CORRENTE E TENSIONE ELETTRICA LA CORRENTE ELETTRICA CORRENTE E TENSIONE ELETTRICA La conoscenza delle grandezze elettriche fondamentali (corrente e tensione) è indispensabile per definire lo stato di un circuito elettrico. LA CORRENTE ELETTRICA DEFINIZIONE:

Dettagli

'RPDQGHFRQFHWWXDOL Alcuni interrogativi su fenomeni fisici e chimici

'RPDQGHFRQFHWWXDOL Alcuni interrogativi su fenomeni fisici e chimici ,OPDWHULDOHGLGDWWLFRFKHVHJXHqVWDWRVFHOWRWUDGRWWRHDGDWWDWRGDO*UXSSRGLFKLPLFD GHOO,7,60DMRUDQDGL*UXJOLDVFR7RULQR0DUFR)DODVFD$QJHOR&LPHQLV3DROD&RVFLD /RUHGDQD$QJHOHUL$QWRQHOOD0DUWLQL'DULR*D]]ROD*UD]LD5L]]R*LXVL'L'LR

Dettagli

Lavori intelligenti per il risparmio energetico

Lavori intelligenti per il risparmio energetico Città di San Donà di Piave Assessorato all Ambiente SPORTELLO ENERGIA Lavori intelligenti per il risparmio energetico SOLARE TERMICO Un impianto a collettori solari (anche detto a pannelli solari termici

Dettagli

Misura di Na. Determinazione specifica del sodio semplice e accurata. Easy Na Semplice Accurato Specifico

Misura di Na. Determinazione specifica del sodio semplice e accurata. Easy Na Semplice Accurato Specifico Misura di Na Immagine dettagliata dell'analizzatore di sodio con particolare della cella di misurazione (becher con sensori) Easy Na Semplice Accurato Specifico Determinazione specifica del sodio semplice

Dettagli

Protezione dai contatti indiretti

Protezione dai contatti indiretti Protezione dai contatti indiretti Se una persona entra in contatto contemporaneamente con due parti di un impianto a potenziale diverso si trova sottoposto ad una tensione che può essere pericolosa. l

Dettagli

Corso di Componenti e Impianti Termotecnici LE RETI DI DISTRIBUZIONE PERDITE DI CARICO LOCALIZZATE

Corso di Componenti e Impianti Termotecnici LE RETI DI DISTRIBUZIONE PERDITE DI CARICO LOCALIZZATE LE RETI DI DISTRIBUZIONE PERDITE DI CARICO LOCALIZZATE 1 PERDITE DI CARICO LOCALIZZATE Sono le perdite di carico (o di pressione) che un fluido, in moto attraverso un condotto, subisce a causa delle resistenze

Dettagli

COMPONENTI TERMODINAMICI APERTI

COMPONENTI TERMODINAMICI APERTI CAPITOLO NONO COMPONENTI TERMODINAMICI APERTI Esempi applicativi Vengono di seguito esaminati alcuni componenti di macchine termiche che possono essere considerati come sistemi aperti A) Macchina termica

Dettagli

Figura 3-13. Figura 3-14

Figura 3-13. Figura 3-14 Figura 3-13 Figura 3-14 Per eliminare questi fenomeni indesiderabili, che causano perturbazioni alla marcia regolare del forno, aumentano i consumi specifici e gli onerosi interventi manuali di pulizia

Dettagli

VITA DA RIFIUTI 2. Elisabetta Caroti. Titolo: Autore: Percorsi didattici associati: 1. Trasformazioni fisiche. 2. Trasformazioni chimiche

VITA DA RIFIUTI 2. Elisabetta Caroti. Titolo: Autore: Percorsi didattici associati: 1. Trasformazioni fisiche. 2. Trasformazioni chimiche Titolo: VITA DA RIFIUTI 2 Autore: Elisabetta Caroti Percorsi didattici associati: 1. Trasformazioni fisiche 2. Trasformazioni chimiche 3. In un pugno di terra AVVERTENZA: Le domande che seguono si ispirano

Dettagli

APPLICATION SHEET Luglio

APPLICATION SHEET Luglio Indice 1. Descrizione dell applicazione 2. Applicazione - Dati 3. Selezione del prodotto e dimensionamento 4. Soluzione Motovario 1. Descrizione dell applicazione Gli schermi per campi da cricket fanno

Dettagli

Com è fatto l atomo ATOMO. UNA VOLTA si pensava che l atomo fosse indivisibile. OGGI si pensa che l atomo è costituito da tre particelle

Com è fatto l atomo ATOMO. UNA VOLTA si pensava che l atomo fosse indivisibile. OGGI si pensa che l atomo è costituito da tre particelle STRUTTURA ATOMO Com è fatto l atomo ATOMO UNA VOLTA si pensava che l atomo fosse indivisibile OGGI si pensa che l atomo è costituito da tre particelle PROTONI particelle con carica elettrica positiva e

Dettagli

Ogni batteria genera, come descritto dalla normativa vigente CEI EN 50272-3 class. 21-42, un flusso di

Ogni batteria genera, come descritto dalla normativa vigente CEI EN 50272-3 class. 21-42, un flusso di SALA RICARICA Ogni batteria genera, come descritto dalla normativa vigente CEI EN 50272-3 class. 21-42, un flusso di idrogeno pari a : H Prodotto=0,42*n*Igas*Cn/100000 [m3/h] (1) Ove: H prodotto= Volume

Dettagli

LA COMBUSTIONE. Proposta didattica per la classe terza. Istituto Comprensivo di Barberino di Mugello Galliano. Anno scolastico 2011-2012

LA COMBUSTIONE. Proposta didattica per la classe terza. Istituto Comprensivo di Barberino di Mugello Galliano. Anno scolastico 2011-2012 LA COMBUSTIONE Proposta didattica per la classe terza Istituto Comprensivo di Barberino di Mugello Galliano Anno scolastico 2011-2012 IL FUOCO IO SO CHE Iniziamo il percorso con una conversazione: parliamo

Dettagli

TESTO. Art. 2. Sono abrogati i decreti ministeriali 10 gennaio 1950 e 2 agosto 1956. ALLEGATO

TESTO. Art. 2. Sono abrogati i decreti ministeriali 10 gennaio 1950 e 2 agosto 1956. ALLEGATO Decreto del Presidente della Repubblica n 1208 del 05/09/1966 Modifiche alla vigente disciplina normativa in materia di apparecchi di alimentazione per generatori di vapore aventi potenzialità specifica

Dettagli

CAPACITÀ DI PROCESSO (PROCESS CAPABILITY)

CAPACITÀ DI PROCESSO (PROCESS CAPABILITY) CICLO DI LEZIONI per Progetto e Gestione della Qualità Facoltà di Ingegneria CAPACITÀ DI PROCESSO (PROCESS CAPABILITY) Carlo Noè Università Carlo Cattaneo e-mail: cnoe@liuc.it 1 CAPACITÀ DI PROCESSO Il

Dettagli

MODULO 3 - LA MATERIA: COMPOSIZIONE E TRASFORMAZIONI

MODULO 3 - LA MATERIA: COMPOSIZIONE E TRASFORMAZIONI MODULO 3 - LA MATERIA: COMPOSIZIONE E TRASFORMAZIONI La materia è tutto ciò che ha una massa, energia e occupa spazio, cioè ha un volume; essa si classifica in base alla sua composizione chimica ed in

Dettagli

LA TERRA E LA CHIMICA: LA TAVOLA PERIODICA DEGLI ELEMENTI ELEMENTI E COMPOSTI

LA TERRA E LA CHIMICA: LA TAVOLA PERIODICA DEGLI ELEMENTI ELEMENTI E COMPOSTI I.I.S. A. PACINOTTI IST. TECNICO STATALE INDUSTRIALE Antonio PACINOTTI IST. TECNICO STATALE per GEOMETRI "Giorgio MASSARI" http://www.iispacinottive.it/ Via Caneve, n. 93 30173 - Mestre (VE) tel. 041 5350355

Dettagli

Il ruolo del chimico per la sicurezza ambientale

Il ruolo del chimico per la sicurezza ambientale ambientale di Piero Frediani * Ciampolini A. (a cura di). L innovazione per lo sviluppo locale ISBN 88-8453-362-7 (online) 2005 Firenze University Press Nell Anno Accademico 1996-97 l Università di Firenze

Dettagli

LE VALVOLE TERMOSTATICHE

LE VALVOLE TERMOSTATICHE LE VALVOLE TERMOSTATICHE Per classificare ed individuare le valvole termostatiche si deve valutare che cosa si vuole ottenere dal loro funzionamento. Per raggiungere un risparmio energetico (cosa per la

Dettagli

IL RISPARMIO ENERGETICO E GLI AZIONAMENTI A VELOCITA VARIABILE L utilizzo dell inverter negli impianti frigoriferi.

IL RISPARMIO ENERGETICO E GLI AZIONAMENTI A VELOCITA VARIABILE L utilizzo dell inverter negli impianti frigoriferi. IL RISPARMIO ENERGETICO E GLI AZIONAMENTI A VELOCITA VARIABILE L utilizzo dell inverter negli impianti frigoriferi. Negli ultimi anni, il concetto di risparmio energetico sta diventando di fondamentale

Dettagli

DISTILLAZIONE e ANALISI MERCEOLOGICHE

DISTILLAZIONE e ANALISI MERCEOLOGICHE DISTILLAZIONE e ANALISI MERCEOLOGICHE ANNA M. DI MARIA Determinazione del grado alcolico del vino (distillazione semplice) pallone di ebollizione da 250 ml tubo adduttore con bolla di sicurezza refrigerante

Dettagli

Cambiamento climatico. EMISSIONI DI GAS SERRA: Cosa ha contribuito in maniera significativa alla loro riduzione?

Cambiamento climatico. EMISSIONI DI GAS SERRA: Cosa ha contribuito in maniera significativa alla loro riduzione? Cambiamento climatico EMISSIONI DI GAS SERRA: Cosa ha contribuito in maniera significativa alla loro riduzione? La sostituzione dei CFC! Un ruolo chiave è stato quello degli idrofluorocarburi (HFC) I CFC,

Dettagli