PUBBLIC. Insieme per il lavoro pubblico. pag. 2 Caro Renzi ti scrivo. pag. 3 Riforma Pa, il 23 maggio assemblee in tutti i posti di lavoro

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1 Magazine digitale Periodico sindacale della CISL Funzione Pubblica Piemonte-Liguria-Valle d Aosta n. 6 / 23 Maggio 2014 Insieme per il lavoro pubblico pag. 2 Caro Renzi ti scrivo pag. 3 Riforma Pa, il 23 maggio assemblee in tutti i posti di lavoro pag. 7 Insieme per guidare la riforma del pubblico impiego pag. 12 Il Primo maggio a Torino pag. 15 La giornata di studio sulle Autonomie Locali

2 #RENZIRINNOVAILMIOCONTRATTO Caro Renzi ti scrivo prché è importante parlarsi e non solo twittare. Ho apprezzato il tuo stile e la voglia di metterti in gioco. Di certo non le mandi a dire e per questo voglio essere altrettanto esplicito. Noi della Cisl non siamo né per l antipolitica né per il disimpegno civile, anzi vogliamo una politica più autentica, più genuina e soprattutto utile a cambiare le cose. TU, per primo, attacchi duramente il sindacato, attribuendogli - in modo mistificatorio e senza distinzioni - una funzione conservatrice, lo accusi di difendere rendite consolidate e di essere poco incline al cambiamento. Questo non è vero! Almeno, non lo è per noi della Cisl! In questi ultimi anni abbiamo combattuto il populismo con la responsabilità e l innovazione; siamo andati controcorrente, cercando di costruire impegni concreti. Non siamo mai stati contro a prescindere, anzi, abbiamo cercato il dialogo, il confronto, anche quando era più fa- cile scendere in piazza e gridare slogan contro il solito governo ladro. Non lo abbiamo fatto. Non perché non ne siamo capaci, perché riteniamo non sia il tempo di fare gli sfascisti o peggio i grillini. Abbiamo cercato di ricostruire innanzitutto un capitale sociale di fiducia perché occorre credere nel Paese e nel suo futuro. Per questo, riteniamo che la riforma della PA sia la riforma più importante che un Paese debba affrontare. Pur tra mille inefficienze, la PA è ancora il collante sociale ed economico per le nostre comunità. Non voglio fare l elenco delle cose buone e di quelle meno buone sarebbe poco produttivo! Meglio sedersi ad un tavolo e in 30 giorni (si hai capito bene una bella e lunga trattativa no stop che duri 30 giorni e non ci faccia alzare dal tavolo. Hai presente il concilio di Trento? Qualcosa di simile, in stile moderno) sottoscrivere un intesa che ti permetta, in Parlamento, di fare la legge di riforma della P.A. Non scordarti anche un altra cosa importante. Non si fanno le riforme senza coloro che le riforme le devo- no far camminare. Tu pensi che basti mandare ai lavoratori per sapere il loro pensiero. Le loro idee. Avere il loro contributo. Sbagli e soprattutto commetti l errore di voler cancellare l esperienza del sindacato - corpo intermedio direbbero gli accademici -, io dico semplicemente un associazione di lavoratori, uomini/donne libere, che ha salvato più volte il Paese dal fallimento e dalla follia dei politici, anche tuoi predecessori. Non considerarci un problema, bensì una opportunità. Abbiamo dimostrato, in tantissimi anni di storia, che il Sindacato vuole il bene del Paese e non solo di chi rappresenta. Caro Renzi, siamo sulla stessa barca che si chiama Italia e vorremmo poter remare, pur nella distinzione dei ruoli, tutti nella stessa direzione. Un ultima cosa: siamo da 6 anni senza contratto! Te lo rammento solo perché non di sola gloria vivono i pubblici dipendenti. Saremo in tanti a ricordartelo, con un tweet o una . Spero ti faccia piacere! Gian Piero Porcheddu IL DIARIO DI a cura di Roberta Potenza 2 O CISL FP Piemonte - Liguria - Valle d Aosta / n Maggio 2014

3 #RENZIRINNOVAILMIOCONTRATTO Riforma Pa, il 23 maggio assemblee in tutti i posti di lavoro Le categorie del pubblico impiego di Cgil Cisl e Uil lanciano l iniziativa sull innovazione dei servizi pubblici e preparano una risposta forte al governo Renzi: il 23 maggio si terranno assemblee in tutti i posti di lavoro. Dai lavoratori arriverà la vera proposta su come cambiare la Pa, per tutelare e innovare lo stato sociale e difendere la qualità della vita quotidiana dei cittadini. Con una nota congiunta Rossana Dettori, Giovanni Faverin, Giovanni Torluccio e Benedetto Attili, rispettivamente Segretari Generali di Fp-Cgil, Cisl-Fp, Uil-Fpl e Uil-Pa, lanciano la sfida all esecutivo. Dopo il sondaggio tra i lavoratori pubblici, Renzi cominci a pensare alle cose serie. Un pin del cittadino non basta a spiegare quali servizi pubblici, quale sanità, quale previdenza, quale sicurezza, quale welfare locale serva al paese. E non basta nemmeno a dire quale sia l investimento straordinario sulla Pa e sui lavoratori di cui parla il premier. Noi presenteremo la nostra proposta. Non una lista della spesa, ma un progetto organico che tracci l idea della Pa del domani, soluzioni concrete per rispondere ai bisogni delle persone, delle imprese e di chi ci lavora rimarcano Dettori, Faverin, Attili e Torluccio. Sarà tutto on line in un portale interattivo. L innovazione si fa con le idee che vengono da chi lavora ogni giorno al servizio delle comunità, non con sondaggi pre-elettorali. Intanto, i segretari di Fp-Cgil Cisl-Fp Uil- Fpl e Uil-Pa, incalzano il premier: Invitiamo tutti i lavoratori pubblici a rispondere via a rivoluzione@governo.it scrivendo RENZI RINNOVA IL MIO CON- TRATTO. E su un rinnovo atteso ormai da 5 anni e sul rilancio della contrattazione integrativa che si misureranno le vere intenzioni del governo: se sarà l ennesima propaganda elettorale o un progetto vero per una Pa delle competenze al servizio dello sviluppo del Paese. Presenteremo una proposta forte per l innovazione della Pa: dopo il sondaggio, Renzi pensi alle cose serie Vogliamo sederci al tavolo - afferma la segretaria Cisl Fp Piemonte, Santina Pantano - forti di un sostegno numeroso e convinto da tutto il mondo del lavoro pubblico. Per questo vi invitaimo a partecipare alle assemblee che si svolgeranno nei posti di lavoro e a inviare il messaggio Renzi rinnova il mio contratto. 3 O CISL FP Piemonte - Liguria - Valle d Aosta / n Maggio 2014

4 #RENZIRINNOVAILMIOCONTRATTO «Non siamo un ostacolo, pretendiamo rispetto» In questi giorni «caldi» il Presidente del Consiglio Matteo Renzi sembra davvero il capitano di una compagine che ha fretta di cambiare l Italia (in meglio). Ma la fretta è davvero «strategica» quanto più si aggiungono elementi da prendere in considerazione nell azione di riforma strutturale della nostra Repubblica? Abbiamo timore che proprio questa fretta sia cattiva consigliera e che la dispersione strategica su troppi temi di riforma impedisca il raggiungimento di buoni livelli qualitativi nella concretizzazione delle riforme stesse. E allora? Questo significa che la Cisl Fp vuole porre degli stop e fermare i processi di miglioramento delle istituzioni e dei rapporti economico sociali del nostro Paese? No assolutamente! Nessuno intende fermarsi a una precisa condizione, anzi due. La prima è che Matteo Renzi si impegni a cambiare il proprio approccio e la propria considerazione sul ruolo dei sindacati: la Cisl per rispondere a una recente affermazione del Presidente del Consiglio - non è una «resistenza del sistema» che (gli) impedisce di cambiare «il Palazzo»; la Cisl non vuole fermare nessuno, non gode a «mettere bastoni tra le ruote» e non chiede neppure «favoritismi». La Cisl guidata dal Segretario generale Raffaele Bonanni è esattamente il contrario, ma nel rispetto dei principi democratici, delle istituzioni delle persone e delle rappresentanze sociali ed economiche; nell impegno quotidiano a cercare il «vero» bene comune (a partire da quello dei lavoratori, iscritti e non); nella fatica di andare (quando serve) anche controcorrente rispetto ad antichi schemi; nella disponibilità a «metterci la faccia» perché, innanzitutto, il bene e il valore del lavoro non siano mai dimenticati. Per questo ci feriscono alcune affermazioni di Renzi quando svilisce il ruolo sindacale e quando fa finta di non accor- Ci feriscono alcune affermazioni di Renzi quando svilisce il ruolo sindacale e quando fa finta di non accorgersi che solamente condividendo strategie anche con i sindacati si può puntare allo sviluppo complessivo dell Italia e degli italiani. gersi che solamente condividendo strategie anche con i Sindacati si può puntare allo sviluppo complessivo dell Italia e degli italiani. Vi è poi una seconda condizione che la Csil pone: espressiva in particolare della Cisl Funzione Pubblica che lamenta come i pubblici dipendenti continuino ad essere considerati poco (anche dall attuale Governo). I lavoratori pubblici non sono dei fannulloni (tranne rari casi che il nostro Sindacato non intende affatto coprire) e necessitano di essere riconosciuti come alleati della rinascita del Paese. Tuttavia il Governo - se vuole essere serio e coerente con quanto afferma - deve sbloccaree rinnova re i contratti che sono fermi dal Attendiamo segnali precisi e speriamo che il Governo non latiti attribuendo a noi il gusto di zavorrare ogni cosa. Fabrizio Sala 4 O CISL FP Piemonte - Liguria - Valle d Aosta / n Maggio 2014

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6 #RENZIRINNOVAILMIOCONTRATTO Perché smantellare quello che funziona? Parlare, tuonare contro la corruzione ma a favore del Fare. Andare avanti, per fermare la corruzione senza arrestare la crescita e le prospettive di sviluppo. Perchè l Expo può, deve andare avanti.#lodicerenzi È l Italia che ce lo chiede, si potrebbe dire parlando per spot. E, senza giri di parole, il mondo che gira è soltanto quello sponsorizzato, promozionato, visualizzato e taggato. Gli esperti di comunicazione ne parlano da anni. Si chiama Agenda Setting. Esiste solo ciò che è visibile e di cui si parla. Se ne parli male, insomma. Purchè se ne parli. E allora? Qualcosa non mi torna. E forse, non soltanto a me. Non sarà certo stato un caso che il palco (o meglio, uno dei palchi) scelto dal Presidente Renzi per lanciare il messaggio Expo avanti sia proprio la Camera di commercio. Ossia un Ente a rischio soppressione (un giorno sì e l altro pure), un Istituzione ormai quasi in odore di trapasso. Perchè allora lanciare un messaggio di vita e di speranza per l imprenditorialità di questo Paese proprio dal capezzale di un moribondo? Il premier avrebbe davvero scelto la Camera di commercio per pronunciare un messaggio così importante, se credesse davvero di doverne celebrare i funerali, di qui a breve? Non si possono combattere corruzione e illegalità prescindendo da sistemi e/o forme di vigilanza sul mercato e sul tessuto imprenditoriale. L abolizione delle Camere di Commercio e/o dell obbligo di iscrizione alle Camere di commercio contribuirà davvero alla eliminazione di corruzione e illegalità? Piuttosto, esporrà ulteriormente questo povero, martoriato ma Straordinario Paese, che mi onoro di servire, al rischio della totale anarchia, alla selva selvaggia di sedicenti professionisti improvvisati che transitano come meteore nelle nostre realtà, nei nostri tessuti produttivi, corrompendoli e disintegrandoli dall interno. E questo lei lo sa, caro Presidente Renzi. Perché Lei, Presidente, è persona troppo intelligente e avveduta, chiamata ad affrontare l oneroso compito di riformare il Paese e restituire all intero popolo italico il bene più prezioso, ossia la Speranza. E non può aver fatto casualmente questa scelta. Dire quello che aveva da dire proprio da una Camera di Commercio. Lei sa perfettamente, caro Presidente, che le Camere di commercio sono una buona istituzione, ma certamente migliorabile. In onore a quel tanto caro ed invocato principio di sussidiarietà, esse rappresentano la voce delle imprese, di quelle imprese che vogliamo sempre più numerose operanti. Quelle che operano nella legalità, e che perciò stesso stanno rendendo un buon servizio al Paese, e lo stanno rendendo migliore. Certo, si può essere d accordo con un idea, e non magari con chi la esprime o su come la esprime. Ma di qui a smettere di credere, di pensare e di perseguire quella Idea (perché magari la si è espressa con parole poco appropriate o non pienamente esplicative) ce ne passa. Sarebbe come gettare il bambino con l acqua sporca. Nessuno vuole, nè deve essere intoccabile, ma certamente siamo tutti singolarmente toccati dall imprescindibile obbligo morale di dover contribuire al cambiamento. Senza deleghe, senza rinvii, senza avere paura di sporcarci le mani. Onore alla legalità, che è fare bene, sempre, con coscienza e scrupolo, ciò a cui si è chiamati. Onore alla meritocrazia, che è madre e figlia al contempo della legalità e della vera crescita democratica. Si ad una riforma delle camere di commercio, no alla loro abolizione, né all abolizione dell obbligo di iscrizione alle Camere di commercio. Altrimenti, aboliamo anche gli Ordini professionali! (e qui, caro Presidente, altro che di marines avrebbe bisogno...). Così, per vigilare e denunciare ci sarà poi rimasta soltanto striscia la notizia. Nemmeno più la magistratura, che nel frattempo sarà rimasta schiacciata da quella che Piero Calamandrei chiamava l annosa questione dell arretrato. Loana Fenech, dipendente Camera di Commercio di Cuneo 6 O CISL FP Piemonte - Liguria - Valle d Aosta / n Maggio 2014

7 LE SEI CATEGORIE DEL LAVORO O Insieme per guidare la riforma del pubblico impiego Parte il nuovo sindacato del Lavoro pubblico Cisl. Le sei categorie cisline del pubblico impiego - Funzione pubblica, Scuola, Sicurezza, Medici, Università, Innovazione e Ricerca - hanno votato a Roma nei giorni scorsi la nascita del più grande sindacato dei lavoratori italiano: 585mila iscritti, 25 mila delegati rsu. In Piemonte la costituenda federazione sfiora i 36 mila iscritti. Obiettivo: mettere insieme tutti i lavoratori del settore pubblico in un soggetto più forte nel ruolo di rappresentanza e tutela, giocare da protagonisti nella riforma della PA, fornendo servizi nuovi, più veloci e che costano meno al cittadino. È un modello avanzato di sindacato - spiega Santina Pantano, segretaria regionale Fp - ma fondato su una idea solida. Infatti la coesione rafforza e produce spinte di cambiamento. Nato da un idea sfidante perché la pubblica amministrazione possiede tantissime e diverse professionalità che hanno un profondo bisogno di esser valorizzate e tutelate perché portatrici di interessi pubblici sempre più sotto attacco di interessi di parte. Ci sono risorse insospettabili da valorizzare per assecondare un cambiamento estremamente rapido che va governato affinché non travolga i valori su cui si fonda l azione della pubblica amministrazione e l etica del sindacato. Per la segretaria della Cisl Scuola Piemonte, Maria Grazia Penna: Nel dna Cisl lo stare insieme è una scelta e non un obbligo. Un valore aggiunto e non un limite. Credo che a beneficiare di questa decisione saranno soprattutto i lavoratori che vogliamo rappresentare, facendoci portatori delle loro giuste aspirazioni. Per il segretario regionale della Federazione nazionale Sicurezza, Antonio Napoli: Siamo certi che l unione di una forza contrattuale di tale entità riuscirà a convincere l attuale compagine governativa che un Pantano Cisl Fp: un modello avanzato di sindacato Penna Cisl Scuola: stare insieme, un valore aggiunto Napoli Fns: l unione fa la forza Camisasca Cisl Medici: una buona cosa Pagano Cisl Università: un idea che mi piace Pozzo Cisl Fir: insieme per risolvere i problemi ulteriore blocco dei contratti e degli emolumenti accessori dei lavoratori del comparto sicurezza e soccorso pubblico, se pur in un momento di difficoltà economica in cui si trova il Paese, non potrà evitare la scesa in piazza dei lavoratori del settore. Pier Davide Pozzo, segretario regionale della Federazione Innovazione e Ricerca, è ottimista: Il nuovo soggetto rispecchia quello che vuole fare la Cisl in senso generale. Giudico positivamente la creazione di questo nuovo soggetto perchè non va a toccare gli equilibri interni e nello stesso tempo cerca di risolvere i problemi trasversali che ci sono nel pubblico impiego. Un idea che mi piace molto quella di mettere insieme tutte le categorie del Pubblico impiego - commenta la segretaria regionale della Cisl Università Domenica Pagano - perché credo che ci saranno dei benefici soprattutto per le piccole federazioni come la nostra. Per il segretario regionale della Cisl Medici, Giovanni Camisasca: È una buona cosa, una soluzione positiva soprattutto per noi piccoli. Una struttura così grande non può che migliorare la nostra attività. Adesso bisogna camminare insieme, sapendo di avere peculiarità diverse. Rocco Zagaria 7 O CISL FP Piemonte - Liguria - Valle d Aosta / n Maggio 2014

8 LE SEI CATEGORIE DEL LAVORO O Verso una nuova rappresentanza Salute, organizzazione sociale, sicurezza, istruzione e formazione, ricerca e innovazione. Per molti, solo un costoso apparato. Noi vogliamo farne il motore della trasformazione del paese, la leva su cui agire per una ripresa della crescita e dello sviluppo. Rinnovare la pubblica amministrazione, renderla più agile, competente, aperta all esterno: questo chiede e vuole la Cisl, questo l obiettivo di una nuova stagione di impegno politico e sindacale per chi organizza i lavoratori dei comparti pubblici. Chi siamo, cosa facciamo, quanti siamo. I Medici Rinnovare la pubblica amministrazione, renderla più agile, competente, aperta all esterno: questo chiede e vuole la Cisl, questo l obiettivo di una nuova stagione di impegno politico e sindacale per chi organizza i lavoratori dei comparti pubblici. Chi siamo, cosa facciamo, quanti siamo. quelli impegnati nelle case di cura. I medici che garantiscono le prestazioni nel territorio sono oltre , compresi i 1200 veterinari. Nel complesso garantiscono 10 milioni di interventi chirurgici all anno; 23 milioni di visite ai pronto soccorso; 376 milioni di accessi per la medicina generale e altrettante visite specialistiche negli ospedali. Innovazione e Ricerca Professionisti che mettono al centro del loro lavoro il bene più prezioso: la salute. Medici e Veterinari del Servizio Sanitario Nazionale che, con dipendenti di altri Enti o professionisti del settore, si occupano della vita e della sua qualità. In Italia abbiamo ospedali tra pubblici e privati, istituti a carattere scientifico, policlinici universitari. Le Asl sono 146 e 80 sono le Aziende Ospedaliere, per un totale di posti letto e 51 milioni di giornate di degenza. I medici dipendenti pubblici sono circa , gli universitari 6.500, La risposta del nostro Paese alle sfide dell innovazione e della globalizzazione sono gli Enti di Ricerca Scientifica e Innovazione Tecnologica. I nostri Enti garantiscono la presenza italiana nei progetti di ricerca internazionali attraverso professionalità elevate e tecnici altamente specializzati. Lo sviluppo e le possibilità del futuro partono da qui. Sono 22, in Italia, gli Enti Pubblici di Ricerca, articolati in 521 sedi, con laboratori altamente specializzati presenti anche all estero. I dipendenti sono , di cui di ruolo e precari. Tra questi i ricercatori e i tecnologi e i tecnici e gli amministrativi. 8 O CISL FP Piemonte - Liguria - Valle d Aosta / n Maggio 2014

9 LE SEI CATEGORIE DEL LAVORO O Università L Università e l alta formazione artistica e musicale sono i luoghi che producono eccellenza e le persone che la rendono possibile; realtà che qualificano il paese, realtà di cui andare orgogliosi. L Italia può contare su 110 Istituzioni Universitarie articolate su tutto il territorio nazionale: - 68 Università Statali; - 17 Non Statali; - 11 Telematiche; - 14 Scuole Superiori e Istituti di alta formazione. Sono 120 mila gli addetti, fra professori, ricercatori e personale tecnico-amministrativo e dirigenziale, cui sono affidati quasi 2 milioni di studenti. Per l alta formazione artistica e musicale operano - 54 Conservatori; - 46 Accademie; - 21 Istituti Musicali Pareggiati; - oltre all Istituto Superiore per le Industrie Artistiche sono gli studenti gli addetti fra docenti, tecnici, amministrativi e dirigenti La Funzione Pubblica Sono le persone che danno energia e slancio al nostro modello di welfare e mettono passione per dare sostegno e tutela a cittadini, imprese e comunità. Dal lavoro nei ministeri, nelle agenzie fiscali e negli enti territoriali all impegno nella sanità e nel terzo settore, passando per previdenza, assistenza e tutti gli altri enti questa la pubblica amministrazione. La Funzione pubblica raggruppa 125 tipologie di amministrazioni, articolate in enti su tutto il territorio nazionale. Un milione e mezzo di addetti, fra personale dipendente e dirigenza, per i settori pubblici, a cui si aggiungono i 123mila della sanità privata, i 445mila di cooperative e imprese sociali e i 17mila dei cosiddetti enti privatizzati. Scuola e Formazione Un appassionato servizio nella grande fabbrica di futuro del Paese. La vocazione a generare valore sociale attraverso l Istruzione, la Formazione e l Educazione. La scuola è l anello fondamentale di un patto tra generazioni. La scuola italiana è composta da istituti, articolati in sedi su tutto il territorio nazionale. 1 milione gli addetti, fra personale docente, ATA e dirigenti, cui sono affidati quasi 8 milioni di alunni, dalla scuola dell infanzia alla secondaria di II grado. Sono 13 mila gli istituti e le scuole non statali, che occupano oltre 150 mila addetti per 1 milione e 100 mila alunni. Oltre 1000 i centri di formazione professionale, che impiegano 20 mila lavoratori a contratto pieno e 60 mila esperti, assunti a tempo determinato. La Sicurezza Vigili del Fuoco, Polizia Penitenziaria, Corpo Forestale. Presenze che ci offrono Sicurezza. Persone su cui riporre fiducia. Una rete di protezione indispensabile e su cui la società può contare. Un assicurazione sulla vita e la garanzia di un ambiente più sicuro. I Vigili del fuoco sono presenti sul territorio nazionale con 100 Comandi provinciali, 18 direzioni regionali, 300 distaccamenti più 100 tra porti e aeroporti. Sono 24 mila gli operativi, 2500 i tecnici e amministrativi, 600 gli ingegneri. 730mila gli interventi di soccorso in un anno: in media 2000 al giorno. La Polizia penitenziaria opera nelle 205 strutture attive sul territorio, con 38mila effettivi in servizio, per una popolazione carceraria di 60mila unità. Il Corpo forestale dello stato può contare su 7700 unità in servizio presenti nei 1100 centri operativi coordinati da 83 Comandi provinciali e 15 comandi regionali. La presenza CISL nel lavoro pubblico: iscritti nei comparti della Funzione Pubblica in quello dell Innovazione e della Ricerca fra i Medici nella Scuola e Formazione nel comparto Sicurezza nelle Università e istituti di Alta Formazione Artistica e Musicale In tutto lavoratori Lavoro pubblico, bene di tutti 9 O CISL FP Piemonte - Liguria - Valle d Aosta / n Maggio 2014

10 cisl fp nel territorio Gli infermieri Cisl al servizio dei cittadini Il presidio degli ispettori del lavoro Lo sciopero dei Centri per l impiego di Torino Martedì 12 maggio, in occasione della giornata internazionale degli infermieri, gli operatori sanitari della Cisl hanno allestito un gazebo nell atrio principale dell ospedale Molinette (il principale presidio della Città della Salute) per incontrare i cittadini, ascoltare i loro problemi e raccontarsi. Hanno spiegato loro quanto sia importante la professione infermieristica per la sanità, offrendo, con gli strumenti quotidiani della professione, assistenza personalizzata a tutti coloro che lo richiesto. Con questa iniziativa hanno voluto dimostrare di saper ascoltare con empatia, di saper essere professionisti, di saper fare - mettendo in pratica le più moderne tecniche di assistenza e di cura -, di saper crescere professionalmente - attraverso un continuo aggiornamento scientifico -, di saper educare, con moderni programmi di educazione sanitaria, ma soprattutto di saper prendersi cura delle persone. Un occasione per ricordare alla direzione dell azienda e ai vertici della regione - ha sottolineato Mario Caserta, infermiere ed operatore sindacale della CISL FP Torino- Canavese che alla Città della Salute mancano più di 100 infermieri, e che senza di loro operato, tutto il sistema rischia di collassare. Il 6 maggio 2014 le organizzazioni sindacali Fp-Cgil e Cisl-Fp di Torino e i lavoratori dell Ispettorato del Lavoro hanno manifestato davanti alla Prefettura di Torino, per dire basta al disinteresse delle istituzioni nei confronti dell importante attività svolta dagli ispettori del lavoro che, ogni giorno e in condizioni durissime, operano per garantire il rispetto delle normative a tutela del lavoro e della sicurezza. Il linciaggio mediatico - ha spiegato Massimiliano Mendolia, Cisl Fp - al quale vengono ormai da tempo sottoposti per il solo fatto di essere tutori della legge non è più sostenibile. Preso atto del silenzio assordante con il quale le istituzioni lasciano che tutto ciò avvenga protestiamo al fianco dei lavoratori rivendicandone ruolo e dignità professionale. Il 5 maggio scorso c è stato lo sciopero dei 13 centri per l impiego della provincia di Torino. Al centro della protesta gli eccessivi carichi di lavoro, la carenza di organico, il mancato rispetto dell accordo sulle 60 mobilità da inviare presso i Cpi, la sicurezza, lo stress lavorocorrelato, e il riconoscimento della professionalità degli operatori di sportello. Sono state consegnate a scopo dimostrativo e per protesta decine e decine di domande di trasferimento. L iniziativa ha avuto una notevole risonanza mediatica, dal tg 3 piemonte a diverse televisioni e testate giornalistiche locali. Continueremo - ha spiegato la responsabile della Cisl Fp, Barbara Alberico - con tutti i mezzi legali possibili a tenere desta l attenzione per la difesa del servizio, dei lavoratori e dei disoccupati. Nell incontro avuto col presidente del Consiglio provinciale Bisacca, la delegazione ha ricevuto assicurazioni sull intervento per verificare quali siano gli ostacoli che bloccano la mobilità volontaria. ll direttore del personale Colletta ha dato la propria disponibilità a considerare nell ambito della produttività un giusto riconoscimento. Le organizzazioni sindacali aziendali e le confederazioni sindacali continueranno la loro azione per la qualificazione dei servizi pubblici e per il miglior utilizzo degli strumenti a disposizione, certamente non nell ottica di assecondare la precarietà. 10 O CISL FP Piemonte - Liguria - Valle d Aosta / n Maggio 2014

11 cisl fp nel territorio Vertenza Polo Reale, il 5 giugno a Roma il secondo atto Ieri al tavolo ministeriale si è chiusa una fase della vertenza sul cosiddetto Polo Reale torinese, assurto agli onori della cronaca dopo che le organizzazioni sindacali hanno evidenziato tutte le crepe e le criticità di una idea progettuale, certamente condivisa, ma condotta con approssimazione per quanto concerne il coinvolgimento dei lavoratori e con un grave deficit di legittimazione formale. La prima fase si è chiusa perché ci sarà un secondo round il prossimo 5 giugno. Ripercorriamo i termini della vicenda. Il Polo Reale si conferma essere una idea, uno slogan ma che non ha nessuna legittimità giuridica. L origine della vicenda scaturisce da un decreto emanato dal direttore regionale e non dal ministero, il 7 giugno 2012, il n. 252 che istituisce un ufficio unico del Polo Reale e che di fatto assume le redini e la pianificazione strategica. Un vero e proprio ufficio di comando, cabina di regia alle dirette dipendenze del direttore regionale. Da quel giorno cambia tutta l attività e le re- lazioni sindacali nei singoli istituti si mettono su un binario morto. Al tavolo la denuncia è stata chiara e ha ricevuto ascolto. L ufficio del Polo Reale è andato oltre e probabilmente è un po sfuggito di mano anche al ministero, il quale sulle grandi trasformazioni museali e sui grandi interventi andava coinvolto perché la politica culturale e la realizzazione di nuove strutture in questo Paese appartiene al ministero al governo centrale per dettato costituzionale. Il Polo Reale non è una struttura, non può esser un soggetto dotato di poteri di decisione sugli istituti e non c è un progetto scritto che possa oggi chiarirne gli aspetti. A fronte di ingenti risorse finanziarie in questi anni acquisite al patrimonio culturale pubblico pure elargite da soggetti bancari ancora oggi non abbiamo un quadro trasparente del progetto finanziario e degli investimenti a cosa dovranno portare. Non si conosce la soluzione finale che per noi non può che esser di natura pubblica statale in tutti gli aspetti gestionali e strategici. Lo stato di agitazione e la minaccia di uno sciopero incombente ha prodotto il risultato di attirare l attenzione del ministero, nonostante gli effetti speciali e gli spot sul Polo Reale che la città di Torino ha continuato a lanciare incessantemente. Troppe risorse, troppi interessi in gioco esterni ad iniziare da quel tentativo di appaltare, in modo regolare certo, ma proprio all esterno servizi aggiuntivi per fortuna bloccati in tempo e che avrebbero comportato la cessione delle attività e servizi che le organizzazioni sindacali hanno denunciato al tavolo poter esser svolti dal personale qualificato interno esistente. Dalla riunione al Ministero sono emersi tutti i limiti e infatti il risultato è la quasi certa sospensione di quel decreto e la riconduzione ad un tavolo sindacale della vicenda con l impegno a presentare un progetto preciso che indica chi sarà a gestire le relazioni sindacali, come saranno spese le risorse finanziarie e per fare cosa e come saranno valorizzate le risorse professionali interne senza assegnare ad altri soggetti attività e prestazioni pure previste nei servizi aggiuntivi, le responsabilità dei dirigenti e le competenze della direzione regionale. Appuntamento al 5 giugno e, nel frattempo, la regia delle operazioni passa al ministero che si è impegnato a fornire alle organizzazioni sindacali una proposta per consentire un proficuo confronto definitivo. Bruno Della Calce 11 O CISL FP Piemonte - Liguria - Valle d Aosta / n Maggio 2014

12 PRIMO MAGGIO Il corteo a Torino Il tradizionale corteo del Primo maggio a Torino è partito da piazza Vittorio per raggiungere piazza San Carlo, dove sono stati distribuiti migliaia di vasetti di begnonia. Sul palco si sono esibite le Primule rosse, gruppo di giovani che reinterpreta le canzoni popolari del lavoro e della Resistenza. Il comizio conclusivo è stato tenuto dalla neo segretaria della Cgil torinese, Enrica Valfré. Numerosi i politici presenti al corteo, tra questi il sindaco di Torino, Piero Fassino, l assessore al Lavoro della Regione Piemonte, Claudia Porchietto, il candidato del centrosinistra alla presidenza della Regione Piemonte, Sergio Chiamparino. Cgil, Cisl e Uil di Torino hanno poi espresso la loro profonda tristezza e il rammarico che la bella manifesta- zione del Primo Maggio a Torino sia stata macchiata da atti di violenza e intolleranza. Il primo maggio a Torino è stata ancora una volta una grande manifestazione di lavoratrici e lavoratori, pensionate e pensionati, precari, licenziati, cassintegrati e cittadini che, sfilando insieme hanno espresso l urgenza di un grande cambiamento delle politiche italiane ed europee. Alla manifestazione ha partecipato una folta delegazione della Cisl Fp. Bruno Della Calce (ministeri), Giuseppe Clemente (mauriziano), Santina Pantano (segretario regionale), Lillo Messina (mauriziano), Massimiliano Mendolia (ministeri) Gian Piero Porcheddu (al centro) con alcuni delegati Filca e Franco Milanesio (ultimo da sinistra) Da sinistra: Caterina Messina, Angelo Dubioso, Giovanni Vaschetto, Cristian Farina, Michelina Roberto e Alfonso Farina del Comune di Torino Angelo Zuffrano (regione Piemonte), Santina Pantano (segretario regionale), Mara Olivero Asl To 5

13 ENTI LOCALI La svolta epocale della cisl-fp in Regione Liguria Dopo 500 giorni di attesa e dopo una trattativa di quasi 17 mesi con l Amministrazione della Regione Liguria, la CISL FP ha finalmente ottenuto il nuovo Contratto Integrativo e l avvio della riorganizzazione dell Ente. Siamo molto soddisfatti dichiara Nicola Cecchini della FP Liguria insieme ai lavoratori eletti Rsu nella lista Cisl della Regione Liguria - perché sono stati accolti quasi tutti gli emendamenti che abbiamo proposto all Amministrazione, frutto di una serie di confronti, riunioni ed approfondimenti con tutti gli iscritti e simpatizzanti. Si! Perché per noi è stato fondamentale cogliere la sintesi possibile delle proposte pervenute dai dipendenti regionali, iscritti e non! Un percorso che ci ha permesso di arrivare ad un documento, sottoposto poi dell Amministrazione Regionale, articolato e comprensivo delle istanze pervenute dal personale regionale non dirigente senza alcuna preferenza per questo o quel livello e alcuna discriminazione di sorta. Lo scorso 28 marzo, si è svolta presso la sede della Regione Liguria un assemblea di iscritti e simpatizzanti alla CISL FP, ed in quella sede è stata condivisa la linea di sfida, molto coraggiosa e per certi versi innovativa, per la funzione di un sinda- cato che opera all interno di un Ente Pubblico, perché gli emendamenti proposti alla bozza di Contratto Integrativo presentato dall Amministrazione Regionale erano tanti articolati ma soprattutto innovativi! Ricevuto il consenso, è stata sottoscritta l ipotesi di contratto integrativo per il personale della Giunta della Regione Liguria, in quanto, l Amministrazione ligure, ha accolto e riconosciuto positivamente pressoché tutte le richieste formulate dalla CISL- FP. La vera sfida inizia adesso! Il vero lavoro sindacale quello che farà la differenza sarà quello di far applicare tutti i contenuti dell accordo e vigilare affinché gli obiettivi raggiunti siano condivisi e perseguiti da tutta la struttura Regionale! dichiara Cecchini. La CISP FP ha lanciato inoltre nuove sfide, che riguardano il futuro assetto che si dovrà determinare nell Ente ligure, soprattutto sulle vertenze rimaste ancora sospese a cominciare immediatamente dalla regolamentazione degli incentivi ex Legge Merloni. Con l intesa, CISL FP ha svoltato, ha fatto un grande salto qualità in termini di innovazione e al passo con i tempi! E questo contratto garantirà il pagamento di performance e produttività a una platea di lavoratori più vasta del passato. Per questo, all atto dell approvazione del Contratto Integrativo, sono stati detti dei no a: - scelte unilaterali dell amministrazione: - al rischio di mancato pagamento di performance e produttività; - alla salvaguardia dei soli incaricati di sempre: - a un sindacalismo troppo attento al proprio interesse individuale a scapito di quello collettivo. E sono stati detti dei SI decisi a: - un sindacalismo serio e concreto; - all occasione di progetti obiettivo per tutti; - a indennità che pagano responsabilità vere; - per la trasparenza nella gestione della performance e dei progetti obiettivo; - a un fondo risorse decentrate per tutti e non solo per alcuni - a remunerare tutte le categorie senza il rischio di subire diktat del MEF e della Corte dei Conti. In Regione Liguria il fondo complessivo delle risorse destinate al personale non ha subìto alcun taglio - dichiarano i rappresentanti di Cisl FP. Questo contratto sarà invece l unico strumento con cui si potranno mitigare e governare gli effetti delle revisioni delle indennità già decisi e subiti, tutelandoci così al meglio possibile dai danni ancor più gravi cui potrebbe esporci la Corte dei Conti in futuro dichiarano inoltre in Cisl FP. Per chi fa sindacato questa è stata ed è una bella sfida, fatta da gente che ha davvero voglia di fare e di cambiare le cose, che ha la giusta rabbia, la determinazione e la consapevolezza che: solo cambiando dall interno si può e si deve far cambiare tutto il sistema! Paola Famà 13 O CISL FP Piemonte - Liguria - Valle d Aosta / n Maggio 2014

14 ENTI LOCALI Stato dell arte sulla riforma Da qualche tempo è di attualità, come nel resto d Italia, il tema della riforma degli enti locali. Ad oggi, in Valle d Aosta, sono stati presentati due disegni che pur rispettando le linee guida trasmesse dal consorzio degli enti locali al consiglio regionale, si differenziano per metodo e riflessi. A breve inizierà la discussione, soprattutto sull esercizio in forma associata delle funzioni locali, quindi sugli aspetti più strategici dell argomento. Va premesso che il punto di vista del sindacato prescinde assolutamente dagli aspetti politici, ma cerca di analizzare in concreto quale proposta sia più utile a conciliare le aspettative e le necessità dell utente con quelle del lavoratore. Se, ad un analisi immediata, a qualcuno l osservazione potrà sembrare banale, la realtà è che i servizi pubblici vanno difesi con una professionalità che deve essere necessariamente al passo con i tempi, con altre velocità e un organizzazione diversa. Non si tratta di stravolgere un modello che, in presenza di determinate condizioni economiche e sociali, ha funzionato fino ad oggi, ma di correggerlo in virtù dell ineluttabile cambiamento delle situazioni, non ultima la disponibilità economica. Risorse, servizi e personale sono quindi gli ingredienti alla base del ragionamento concreto sulla finanza locale e sul relativo modello organizzativo. Le due proposte hanno un denominatore comune nell impianto che di fatto mira a non stravolgere il sistema, dato iniziale, di per sé, poco incoraggiante. Francamente tutti si aspettavano più coraggio e fantasia, poiché, a parte alcuni timidi riferimenti a generiche fusioni, non si tocca praticamente nulla. L organizzazione attuale delle istituzioni prevede 74 comuni, 9 comunità montane e l ente Regione. La domanda è ovvia: tutti questi enti sono indispensabili per erogare servizi moderni ed efficaci al cittadino? Nel confronto, che è complesso, tra le due proposte cercheremo di leggere la risposta alla domanda precedente. Purtroppo le due proposte si limitano a trattare solo aspetti generali entrando raramente nello specifico. Questa è una caratteristica saliente della seconda proposta, quella della maggioranza, che sembra tener conto della prima proposta depositata, ricalcandone la struttura di massima con notevoli semplificazioni che potrebbero presagire la volontà di ulteriori regolamentazioni future. In nessuna delle due proposte viene affrontato in modo specifico il tema del personale. Se da una parte, questa carenza può essere vista in modo non negativo perché, per una volta, potremmo tralasciare le statistiche, i numeri e le piante organiche che ci vedono perdenti in partenza, dall altro lato, bisognerebbe concentrasi sulle soluzioni pratiche, cioè su come preservare il personale utilizzandolo però, inderogabilmente, per erogare servizi più rispondenti alle esigenze locali. Purtroppo, per coloro che devono fare la legge, o per fortuna, perché è qua la soluzione, la nostra realtà umana è strettamente connessa con quella geografica. Non si può trovare la soluzione al giusto connubio tra questi due aspetti senza mettere mano all attuale organizzazione degli enti locali. Se sinora questo problema è stato risolto replicando cariche e istituzioni, quindi agendo a livello dei vertici, ora bisognerebbe finalmente pensare alla delocalizzazione delle strutture operative, per esempio degli uffici che esercitano le funzioni regionali. Nel ragionamento classico si parte dal presupposto che il servizio pubblico debba necessariamente dare un servizio all uomo. Se aggiungessimo l aggettivo utile, nell accezione giuridico amministrativa, al termine servizio e se facessimo coincidere questa necessità con il bisogno di riforma dell organizzazione degli enti locali, troveremmo la soluzione. Questa deve prescindere dalla fazione politica, e coincidere con le necessità del momento, ripresa economica, disoccupazione, soprattutto giovanile e più attenzione ai problemi della società. Segreteria Cisl Fp Valle D Aosta 14 O CISL FP Piemonte - Liguria - Valle d Aosta / n Maggio 2014

15 ENTI LOCALI La giornata di studio sulle Autonomie Locali mettere al centro la sostenibilità economica del welfare, Dobbiamo occuparci di come ci si riorganizza sul territorio, ricordando a Renzi che da tempo la Cisl denuncia i doppioni istituzionali. Noi abbiamo posto il problema dei costi standard prima dei decreti Lorenzin 1, Lorenzin 2 e Delrio. I temi delle competenze professionali e della riqualificazione del personale e della riorganizzazione dei nostri enti sono al centro della nostra azione sindacale : Così la segretaria nazionale Daniela Volpato ha aperto la giornata di studio sulle Autonomie Locali promossa dalla Cisl Fp Piemonte alla quale hanno partecipato più di 150 persone tra rsu, quadri e dirigenti sindacali, ma anche funzionari di varie amministrazioni locali. segretaria regionale Santina Pantano che ha evidenziato l importanza della formazione nella crescita delle competenze professionali e del ruolo dei delegati delle rsu ai tavoli di contrattazione. La formazione - ha concluso Pantano - deve essere un laboratorio permanente di idee e proposte finalizzate alla crescita professionale e sindacale. Occorre rafforzare la nostra presenza ai tavoli negoziali e affermare il nostro modello sindacale. R.Z. Possiamo e dobbiamo avere un ruolo - ha sottoilineato Volpato - nella riorganizzazione delle Amministrazioni Locali, denunciando con la nostra faccia, con il logo della Cisl, le cose che non vanno. Dopo le interessanti e utili relazioni dell esperto Augusto Sacchi (a sinistra nella foto) che si è confrontato con numerosi partecipanti sulle problematiche e su vari aspetti della materia, ci sono state le conclusioni della 15 O CISL FP Piemonte - Liguria - Valle d Aosta / n Maggio 2014

16 ENTI LOCALI Regione Piemonte, finale di legislatura più apprezzabile La CISL non lo ritiene affatto positivo il bilancio dell attività sindacale negli ultimi anni, sia riguardo al blocco della contrattazione a livello nazionale nel pubblico impiego, sia rispetto al clima ostile nei confronti dei dipendenti pubblici creato ad arte dall attuale classe politica, non sempre all altezza del ruolo ad essa assegnata. Nell Ente Regione Piemonte con gli incarichi di A.P. e P.O. attribuiti in data 16 aprile scorso, si sono conclusi quattro anni di relazioni sindacali con l attuale Giunta. Al di là delle problematiche nazionali che hanno riguardato la generalità dei dipendenti pubblici, quel poco che si è fatto in Regione è avvenuto tutto nell ultimo periodo con l assessore Vignale. I tre anni precedenti sono ritenuti completamente negativi. Bisogna quindi riconoscere all assessore Vignale di aver avuto sin dal suo ingresso in Giunta le idee chiare su cosa e su come intervenire in materia di personale e organizzazione degli uffici (è stato anche apprezzato l abbandono del suo piano manifestato pubblicamente all epoca in cui ricopriva il ruolo da consigliere regionale, tendente a ridurre la retribuzione di tutti i dipendenti regionali) come ad esempio il cambio generazionale nell ente, anche attraverso l erogazione degli incentivi economici, per chi volesse interrompere prima il proprio rapporto di lavoro con l ente, sulla falsa riga della risoluzione consensuale prevista contrattualmente per i dirigenti. Il risultato è stato che il governo centrale ha mosso dei rilievi su tale istituto contenuto nella legge regionale di assestamento del 2013, motivando appunto che si trattava di una materia contrattuale e non legislativa. Però almeno, come si suol dire, si è provato. Quel poco che si è fatto in regione è avvenuto tutto nell ultimo periodo con l assessore Vignale. I tre anni precedenti sono stati completamente negativi. Accordo sui precari o ex precari In sintesi l accordo, contenuto nell ultimo piano occupazionale per l anno 2014 prevede: 156 stabilizzazioni part-time al 50% (115 unità di personale categoria D, 35 unità di personale categoria C, 6 unità di personale categoria B) e la proroga a tempo determinato dei rimanenti 37 dipendenti a tempo pieno. Per l anno 2015 l accordo prevede la stabilizzazioni dei 27 TD a part-time al 50% (18 unità di personale categoria D e 9 unità di personale categoria C). Incarichi di A.P. e P.O. Gli incarichi delle A.P e P. O. sono stati attribuiti a partire dal 16 aprile per la durata di 4 anni, così come prevede il CCNL. La maggiore durata è sicuramente un risultato positivo ottenuto ed in base al quale si esce finalmente dalla logica delle proroghe a spezzatino figlia di una concezione errata gestione delle risorse umane che nulla ha a che vedere con una seria organizzazione degli uffici e quindi del lavoro. L altra conquista da non sottovalutare, per rimanere in tema, è stata lo sblocco delle risorse economiche delle Posizioni Organizzative e Alte Professionalità congelate dall inizio dell anno 2012 con delibera di Giunta (gestione Quaglia), senza che si sia mai capita la vera ragione di tale provvedimento, se non quella di tagliare ulteriormente i costi del personale regionale ed implicitamente diminuire il numero degli incarichi a suo tempo concordato. Il riutilizzo di queste risorse ha permesso l attribuzione di nuovi o diversi incarichi e ha creato quindi le condizioni ottimali per un po di dipendenti, favorendo sviluppi professionali da lungo tempo attesi. 16 O CISL FP Piemonte - Liguria - Valle d Aosta / n Maggio 2014

17 ENTI LOCALI Risparmi in base all art.16 della legge 11/2011 In ordine ai piani di razionalizzazione delle spese per il periodo la Giunta ha approvato, dopo l ssenso dei revisori, le risorse economiche da distribuire ai dipendenti per il primo anno le quali ammontano a euro. Pur considerando il 2013 come anno di sperimentazione, si ritiene tale somma molto insoddisfacente. L obiettivo per i prossimi anni deve essere quello di tendere a recuperare una quantità maggiore di risorse economiche al fine veramente di poter incentivare i dipendenti regionali per una fattiva partecipazione a dei piani di razionalizzazione delle spese regionali. Applicazione del nuovo sistema di valutazione Al di là dei giudizi dati dai Direttori ai propri collaboratori, si vuole esclusivamente mettere in evidenza il metodo da loro adottato che non corrispondente minimamente a quanto previsto dal nuovo sistema di valutazione voluto ed adottato unilateralmente dall amministrazione. In particolar modo sono stati ignorati, e quindi non eseguiti, passaggi molto importanti per i dipendenti regionali. Come si evince in questo breve comunicato, si fa accenno anche all applicazione di istituti contrattuali o legislativi che non hanno visto la stessa sigla sindacale pienamente soddisfatta, come ad esempio: Sportello anti-mobbing ad Alessandria il risultato economico derivante dalla razionalizzazione delle spese relative all anno 2013, il metodo di applicazione del nuovo sistema di valutazione del personale regionale ed altro. Va precisato però che complessivamente ci si ritiene soddisfatti lo stesso perchè su altri argomenti vi è stata una condivisione di massima, ma soprattutto perché dopo un lungo periodo (tre anni) di assenza totale di una politica nell Ente in materia di organizzazione e del personale, si è ripreso finalmente a parlare dei problemi dei dipendenti regionali considerandoli, almeno a parole da parte dell Amministrazione, non un costo ma una risorsa da porre al centro dell attenzione della macchina regionale. Angelo Zuffrano La Funzione Pubblica Cisl e la Fisascat (Federazione Commercio, Terziario e Servizi) di Alessandria lanciano uno sportello dedicato alla prevenzione e all assistenza delle vittime di mobbing sul luogo di lavoro. Lo sportello, che vedrà la collaborazione dell avvocato Maria Bianca Migliardi e di un medico legale, sarà a disposizione dei lavoratori presso la sede Cisl alessandrina, in via Tripoli 14, tutti i mercoledì dal 14 maggio dalle ore 14,30 alle 17,30. È soprattutto il settore pubblico, complici la crisi e le riforme che hanno poco a poco indebolito i diritti fondamentali, a registrare un aumento significativo delle segnalazioni dei casi di mob- bing, fa notare Fabrizio Sala, segretario generale Fp Cisl Alessandria-Asti. Lavoratori accantonati, messi da parte, degradati, che si portano dietro un disagio, anche psicologico, difficile da sopportare e, spesso anche da riconoscere. Nel settore della pubblica amministrazione, i dirigenti a cui la legge ha assegnato sempre più poteri, si sono trasformati da datori a padroni, dice Sala. A farne le spese, più spesso, sono le donne, costrette a dividersi tra i carichi di lavoro e di famiglia. Stando agli ultimi dati infatti ben il 42% dei casi di violenze psicologiche sui luoghi di lavoro è concentrato nel pubblico impiego (22% P.A, 12% scuola, 8% sanità), il 38% nell industria e servizi, il 20% in altri settori: in totale le vittime stimate dagli anni 90 ad oggi si aggirano intorno al milione e mezzo, ma il mobbing rimane tutt ora un rischio lavorativo poco conosciuto e scarsamente considerato. Progetto editoriale Rocco Zagaria Progetto grafico Andrea Pellissier Comitato di redazione: Santina Pantano, Gabriele Bertocchi, Jean Dondeynaz In redazione: Alessandro Bertaina, Andrea Cappello, Mario Caserta, Paolo Decembrino, Bruno Della Calce, Paola Famà, Domenico Mafera, Tiziana Matturro, Riccardo Negrino, Gian Piero Porcheddu, Fabrizio Sala e Rocco Zagaria Segretaria di redazione Roberta Potenza 17 O CISL FP Piemonte - Liguria - Valle d Aosta / n Maggio 2014

18 ENTI LOCALI Comune di Torino: a giugno verrà pagata la produttività È stato firmato lunedì 19 maggio 2014 l accordo che consente l erogazione della produttività nei tempi previsti al Comune di Torino. L accordo - spiegano Caterina Messina e Cristiano Farina, segretaria e responsabile Sas Fp Cisl - rispetta i vincoli imposti dalle norme attuali che impediscono l erogazione a pioggia e impongono la differenziazione. Impedisce quindi il parere negativo dell OIV (Organismo Interno di Valutazione) che potrebbe bloccare l erogazione della produttività qualora questa non rispettasse le norme imposte e ci mette al riparo da eventuali verifiche ispettive-contabili condotte dai servizi ispettivi di finanza pubblica della Ragioneria Generale dello Stato (vedi casi di Roma, Parma, Salerno, Vicenza, Firenze, Siena, Reggio Calabria e altri comuni). Questi vincoli sono da superare, ma è possibile superarli solo a livello nazionale con un intervento unitario che dovrà subito riattivare la contrattazione. L accordo non è stato firmato dalla UIL-FPL del Comune. Ci dispiace - hanno concluso Messina e Farina - che questo accordo non sia stato firmato anche dalla UIL-FPL e ci auguriamo che, nello spirito unitario che riteniamo essere un elemento di forza dei lavoratori, le contrattazioni future possano superare questa divisione. A cominciare dai momenti di mobilitazione unitaria per contrastare le politiche contro il lavoro pubblico. I punti salienti dell accordo La quota destinata alla produttività è aumentata. La Città provvederà a corrispondere in qualità di compensi per la produttività una quota di oltre ai 4 milioni di già definiti il 18 luglio 2013 ; tale quota aggiuntiva è stabilizzata per il triennio 2013/2014/2015 per un totale annuo pari a ; l 85%, cioè , viene distribuito in modo collettivo al gruppo in base agli obiettivi raggiunti dal superiore gerarchico; solo il 15%, cioè , viene distribuito in modo differenziato e solo per l anno 2015 il riparto del montante sarà dell 80% per la parte a) e del 20% per la parte b); le clausole di esclusione dalla produttività che erano già previste nell accordo n. 1 del 9 maggio 2012 vengono migliorate. L accordo che recitava: L aver ricevuto, nel biennio precedente alla decorrenza del presente accordo, sanzioni disciplinari superiori alla multa pari a 4 ore di retribuzione o l aver superato 180 giorni medi l anno di assenza dal servizio costituiscono causa di esclusione dalla corresponsione del compenso per la produttività viene migliorato in quanto l accordo attuale prevede: L aver ricevuto, nell anno precedente alla corresponsione della produttività, sanzioni disciplinari superiori alla multa pari a 4 ore di retribuzione o l aver superato 180 giorni medi l anno di assenza dal servizio costituiscono causa di esclusione dalla corresponsione del compenso per la produttività ; viene confermato che ai fini del conteggio, trovano applicazione i parametri di categria previsti nell allegato A del C.I.A. Del 7 febbraio Non sono considerate assenza dal servizio: le ferie, il recupero festività e il recupero ore straordinarie a giornata il congedo di maternità e paternità. Le maternità anticipate i permessi di cui alla legge 104/92 le assenze per malattia conseguente a gravi patologie l infortunio il permesso per lutto, matrimonio e per la donazione del sangue i permessi e distacchi sindacali. 18 O CISL FP Piemonte - Liguria - Valle d Aosta / n Maggio 2014

19 DIBATTITO SUL PRECARIATO Il lavoro precario nelle vite rinviate del sociologo Gallino Il lavoro flessibile produce occupazione: è la promessa miracolosa che ha legittimato il progressivo smantellamento delle tutele del lavoro. La realtà è diversa, molto diversa : è quello che sostiene uno dei più importanti sociologi italiani, Luciano Gallino, nel suo ultimo libro, edito da Laterza e la Repubblica, dal titolo Vite rinviate. Lo scandalo del lavoro precario. Il saggio è stato presentato nella sede dell Ires, a Torino, su iniziativa dell associazione culturale Vitaliano Brancati e della Cisl Piemonte. Hanno partecipato Giovanna Ventura segretaria regionale Cisl, Gregorio Tito direttore regionale Inps, Pier Paolo Luciano caporedattore di Repubblica, Giovanni Firera presidente Associazione Vitaliano Brancati. Le storie raccontate dal professore Gallino - ha sottolineato la segretaria regionale Cisl, Giovanna Ventura nel corso della presentazione - mi hanno profondamente colpita. Abbiamo il dovere di dare una prospettiva migliore a tanti giovani e lavoratori precari che vivono in condizioni davvero difficili e in molti casi inaccettabili. Mi auguro che il Jobs Acts di Renzi contenga due parole fondamentali: futuro e progetto. A margine della presentazione del libro abbiamo intervistato l autore. Professor Gallino, partiamo dal titolo. Perché Vite rinviate? Perché chi, per qualche ragione, per scelta o per cattiva sorte, si trova a dover lavorare con un lungo seguito di contratti di breve durata, è costretto a rinviare continuamente decisioni importanti come comprare una casa, fare un figlio o stabilirsi in una città piuttosto che in un altra. Quando ci si avvicina o si passano i quarant anni, ci si rende conto che, di rinvio in rinvio, l intera vita è stata rinviata a un futuro che non si sa più quale forma avrà. Quali sono le dimensioni del precariato in Italia? Nel nostro Paese, secondo i dati raccolti dall Istat, ci sono 3,3 milioni di disoccupati che dichiarano di essere tali. Poi c è almeno un altro milione di disoccupati scoraggiati, che non si dichiara più tale, che non risponde ai questionari e non manda in giro più nessuna domanda di lavoro. I precari sono circa 4 milioni che, come noto, hanno una retribuzione media inferiore del 30 per cento rispetto a quella di un lavoratore a tempo indeterminato. A questi si vanno ad aggiungere quasi 2 milioni di lavoratori dell economia sommersa che sono completamente fuori da tutto in quanto non figurano né come lavoratori registrati né come disoccupati dichiarati e nemmeno come precari. Autorevoli istituti europei stimano in 2 milioni di unità i cosiddetti ultrassimilati, quelli che fanno un secondo e un terzo lavoro a tempo parziale, esposti al più totale arbitrio di chi gli offre un qualche tipo di lavoro. Complessivamente siamo intorno ai dieci milioni della popolazione attiva italiana tra i 15 e i 64 anni. Nel suo libro, facendo riferimento ad articoli importanti della costituzione, parla di diritti perduti in presenza di forme di lavoro precario. A che cosa allude? Da un lato si tratta di diritti mai attuati. L articolo 4 della Costituzione dice che ogni cittadino della repubblica ha diritto al lavoro. Uno può stare disoccupato anche 15 anni senza che nessuno gli offra un lavoro se non lo stato. Come spesso non è attuato il diritto a una retribuzione adeguata per il mantenimento della famiglia e dei figli. E poi ci sono i diritti che sono stati drasticamente ridotti. Qualche tempo fa per licenziare qualcuno ci voleva un grande impegno, ora è molto più semplice. Se poi passa nel Jobs Acts il contratto che permette di licenziare per tre anni senza causale, si finirà per peggiorare. È il trionfo del modello americano. Che cosa si può fare realmente per arginare il fenomeno del precariato? Bisognerebbe fare il contrario di quello che si fa da circa vent anni. È passata la convinzione, anche tra i segretari dei principali partiti che più flessibilità porta più occupazione. Ma i dieci milioni di lavoratori di cui abbiamo appena parlato non dicono nulla? Bisognerebbe fare un analisi seria su ciò che è accaduto in questi anni e rendersi conto che la cosiddetta moderazione salariale - che vuol dire compressione dei diritti e dei salari e che è stata scatenata in tutta l Unione alla fine degli anni Duemila - anche da un punto di vista economico è una pessima ricetta. Essa peggiora non solo le condizioni dei lavoratori, ma anche quelle delle aziende. Rocco Zagaria 19 O CISL FP Piemonte - Liguria - Valle d Aosta / n Maggio 2014

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