Il processo di quotazione

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Il processo di quotazione"

Transcript

1 Il processo di quotazione Scuola di Economia Università di Urbino Carlo Bo Urbino, a.a Prof. Alessandro Berti L importanza del circuito diretto La presenza e l elevato grado di sviluppo dei mercati mobiliari sono condizioni necessarie affinché le imprese possano procurarsi in modo efficiente, attraverso il canale diretto, le risorse finanziarie, siano le richieste indirizzate a obbligazionisti, quando non a nuovi soci. Anche ipotizzando un grado di visibilità tra datori e prenditori di fondi sufficientemente ampio a permettere l incontro di esigenze perfettamente conciliabili, è noto che al fine di attenuare le asimmetrie informative esistenti tra le controparti è necessario l intervento di un intermediario terzo. Prof. Alessandro Berti 2 1

2 L importanza del circuito diretto Infatti, pur in presenza di un mercato finanziario molto sviluppato, quindi tendenzialmente liquido, non si possono ignorare i numerosi vantaggi riconducibili al circuito indiretto. Simmetricamente, in una logica di sistema, affinché gli intermediari arrivino a garantire livelli di efficacia ed efficienza appropriati è altrettanto necessario l ausilio di un mercato mobiliare sufficientemente liquido e spesso. Prof. Alessandro Berti 3 L importanza del circuito diretto Tanto più grande è il volume e la frequenza degli scambi intercorrenti sul mercato, tanto maggiore sarà la probabilità di riuscire a liquidare i titoli mobiliari secondo le condizioni desiderate; la continuità delle transazioni, per giunta, non è garantita da una stabile richiesta rivolta ai sottoscrittori di nuovo capitale (mercato primario), bensì dall incontro delle esigenze opposte e compatibili di investitori interessati alla compravendita del medesimo titolo (mercato secondario). Prof. Alessandro Berti 4 2

3 Grado di sviluppo del circuito diretto In base alle particolarità ambientali e al quadro storico entro cui si sviluppa, il sistema finanziario su cui poggia l economia di uno stato può definirsi bancocentrico oppure market oriented. Il modello tedesco, per enunciare il tipico riferimento al sistema bancocentrico, evidenzia il protagonismo degli intermediari creditizi nell allocazione delle risorse. All opposto, Stati Uniti e Regno Unito, sono tradizionalmente citati come classici esempi di sistemi market oriented, ossia votati alla centralità del canale diretto quale luogo ideale per il trasferimenti dei fondi. Prof. Alessandro Berti 5 Il confronto internazionale A fine 2012 (dati The Word Bank) la capitalizzazione delle aziende quotate statunitensi rappresentava il 119% del PIL USA; quelle del Regno Unito ben il 124%; in Italia il 23,9%. Confrontando il peso delle Borse mondiali, si evidenzia lo scarso sviluppo del listino azionario italiano, a conferma della natura bancocentrica del nostro sistema economico Prof. Alessandro Berti 6 3

4 ORIGINI E FUNZIONI DEL MERCATO DIRETTO Prof. Alessandro Berti 7 La funzione del mercato La regolarità degli incontri tra le controparti permette che le transazioni avvengano con una certa frequenza, rendendo più agevole la possibilità di monetizzare un investimento. L opportunità di riunirsi in luoghi pubblici garantisce la possibilità di confrontare prezzi e qualità di una moltitudine di beni, consentendo accessibilità e trasparenza negli scambi. il mercato ha come principale funzione quella di facilitare gli scambi, ammettendo un efficiente incontro tra domanda e offerta. Prof. Alessandro Berti 8 4

5 Le origini Lo sviluppo della Borsa si colloca temporalmente nel periodo coincidente con il processo di industrializzazione delle imprese, quando la figura dell industriale germoglia rinnovata da quella dell artigiano. Con questo salto culturale si realizza la prima vera separazione tra il patrimonio del soggetto proprietario e quello dell impresa. Il ricorso sempre più intenso al lavoro meccanico ha generato un allungamento dei processi di produzione e, parallelamente, l aumento delle dimensioni delle imprese. Prof. Alessandro Berti 9 Le origini Ma il limite allo sforzo dello sviluppo imprenditoriale arriva ben presto, situandosi in corrispondenza del suo livello di rischio. Benché gli istituti di credito rappresentino un importante supporto alla valenza finanziaria di un impresa, le banche, come gli altri fornitori, potrebbero non accettare di condividere con essa un grado di rischio troppo elevato. Ecco che, a questo punto, il ricorso al debito bancario comincia ad apparire come un vestito troppo stretto per il passivo di un impresa che abbia in mente grandi e avventurosi progetti. Prof. Alessandro Berti 10 5

6 Le funzioni Di qui, la necessità di reperire mezzi finanziari durevolmente investiti nell attività d impresa attraverso un meccanismo che non metta a repentaglio la gestione dall eventuale improvvisa necessità dei soci di liquidare il proprio investimento. Se, infatti, il mercato rappresenta una grande opportunità al fine di raccogliere grandi somme di capitali per finanziare opere difficilmente realizzabili senza il ricorso al pubblico risparmio, dal lato degli investimenti esso consente di rendere liquidabile ciò che per sua natura non lo è, sbriciolando in piccole parti negoziabili interi colossi patrimoniali. Prof. Alessandro Berti 11 Le funzioni Compatibilmente con l accettazione da parte del risparmiatore di un certo grado di precarietà relativo ai propri investimenti, la nostra Costituzione riconosce in un mercato mobiliare efficiente la funzione di democratizzazione della ricchezza, attribuendogli un ruolo importante per la redistribuzione del reddito. Per l appunto, anche una modesta quota di risparmio appare idonea ad essere impiegata per finanziare l attività d impresa, così come i profitti che ne derivano possono essere adeguatamente attribuibili a una moltitudine di piccoli risparmiatori. Prof. Alessandro Berti 12 6

7 Le funzioni In sostanza il mercato: rende possibile il pricing dei titoli quotati, incrociando le caratteristiche di domanda e offerta; facilita il trasferimento di fondi dai soggetti in surplus ai soggetti carenti di risorse finanziarie; favorisce il ricambio della proprietà dei titoli azionari, assecondando la contendibilità del controllo societario. Prof. Alessandro Berti 13 Capitale di rischio VS Capitale di debito Con riguardo all orizzonte temporale, un aumento di capitale a pagamento comporta la stabilità nel mediolungo termine dei fondi raccolti. Questa proprietà è garantita dal fatto che, diversamente da quanto accade nella concessione di un prestito, sia esso a breve, a medio o a lungo termine, i soci non possono riservarsi il diritto di revocare i fondi in base a una peggiorata valutazione inerente la capacità di rimborso della società. Il capitale di rischio viene definitivamente destinato all attività d impresa senza dover sottostare nel tempo a logiche pro-cicliche. Prof. Alessandro Berti 14 7

8 Capitale di rischio VS Capitale di debito Non sono previste scadenze per il rimborso del finanziamento come nel caso di debito bancario o di emissione obbligazionaria. L unico sistema che i soci possono adottare per riavere indietro i capitali conferiti a titolo di rischio, fatti salvi il caso della liquidazione aziendale e quello del recesso del socio disciplinato in modo stringente dalla legge, è quello di cedere ad altri soggetti la proprietà del proprio investimento. Questa operazione non graverebbe sulle sorti dell impresa che vedrebbe invariata la struttura finanziaria esposta in bilancio. Prof. Alessandro Berti 15 Capitale di rischio VS Capitale di debito Il punto fondamentale che differenzia le due tipologie di finanziamento riguarda, senza dubbio, la remunerazione del capitale: mentre gli istituti di credito e gli obbligazionisti richiedono alla società il regolare pagamento degli interessi dovuti indipendentemente dall andamento dell impresa, la distribuzione dei dividendi ai soci avviene solo in via residuale rispetto all adempimento di tutte le obbligazioni assunte nei confronti dei soggetti direttamente e indirettamente coinvolti nell attività, per di più, condizionatamente all evidenza che dal risultato di esercizio non emerga una perdita. Prof. Alessandro Berti 16 8

9 Capitale di rischio VS Capitale di debito In realtà, anche l eventuale crescita del valore dell impresa costituisce, in termini di capital gain, una parte della remunerazione destinata ai soggetti che, rischiando l ammontare del capitale conferito, hanno scommesso sul buon andamento della società. Prof. Alessandro Berti 17 Capitale di rischio VS Capitale di debito I sottoscrittori di capitale di rischio si contraddistinguono rispetto a semplici fornitori di prestiti per il peculiare profilo di rischiorendimento. La presenza stessa del capitale di debito all interno della struttura finanziaria è concepibile solo in base al fatto che altri soggetti si sono accollati la maggior parte del rischio. Prof. Alessandro Berti 18 9

10 GOING PUBLIC: REQUISITI E PROCEDURA Prof. Alessandro Berti 19 Going public Relazionandosi con un pubblico molto vasto, la società che acceda al canale diretto, deve avere caratteristiche rispondenti a specifiche esigenze volte alla tutela dei suoi stakeholders, già che gli interessi in gioco sono, in tali circostanze, molteplici e significativi per l intera collettività. L accesso al mercato dei capitali rappresenta, per una società, un operazione di finanza straordinaria molto complessa. Quotarsi in Borsa implica, in ogni caso, l accettazione della sottomissione a vincoli esterni, oltre che l accollarsi di ingenti oneri monetari e non. E la condizione di going public che esige la subordinazione a regole e requisiti stabiliti dalle autorità vigilanti sul corretto funzionamento del mercato. Prof. Alessandro Berti 20 10

11 Le IPOs Le principali protagoniste di questa operazione di finanza straordinaria sono nominate IPOs (Initial Public Offering), espressione che identifica l appello al pubblico risparmio di società che per la prima volta offrono le proprie azioni presso il mercato primario. Prof. Alessandro Berti 21 Tipologie di IPO Il debutto sul mercato può avvenire attraverso: una OPV con lo scopo quello di consentire ai vecchi soci di liquidare una parte dei titoli azionari di loro proprietà; oppure tramite una OPS che collima con l obiettivo di incrementare il capitale sociale emettendo nuove azioni, spesso senza alterare in modo significativo la percentuale di controllo dei vecchi soci; da ultimo è ammissibile che sia posta in essere un OPVS, tipologia di operazione in base alla quale, oltre a consentire ai vecchi soci di cedere al mercato una parte dei loro titoli, si procede all emissione di nuove azioni utili alla capitalizzazione della società. Prof. Alessandro Berti 22 11

12 Effetti della quotazione l incremento di capitale sociale non è una prerogativa automaticamente attivata con il debutto in Borsa. Perché ciò avvenga, è necessario che i vecchi azionisti non usino tale operazione solamente come exit way dai propri investimenti. Prof. Alessandro Berti 23 Effetti della quotazione l effetto istantaneamente generato dalla quotazione è quello di ampliare la compagine sociale estendendo a nuovi soggetti la proprietà dei titoli azionari. Prof. Alessandro Berti 24 12

13 Condizioni per la quotazione Condizioni fondamentali per la società emittente sono: la pubblicazione e il deposito di 3 bilanci annuali di cui almeno uno certificato positivamente; l esercizio diretto o indiretto di un attività in grado di generare ricavi; la non prevalenza, rispetto al totale dell attivo, di eventuali partecipazioni possedute in altre società quotate. Prof. Alessandro Berti 25 Ulteriori requisiti per la quotazione (capitalizzazione) la prevedibile capitalizzazione di mercato, che deve risultare pari ad almeno 40 mln di Euro; la sufficiente diffusione presso il pubblico delle azioni non rappresentative della parte di capitale collegabile alla partecipazione di controllo (flottante). Generalmente, la soglia minima richiesta è pari al 25%; Prof. Alessandro Berti 26 13

14 Ulteriori requisiti per la quotazione (le azioni) l inammissibilità dei titoli privi del diritto di voto nelle assemblee ordinarie, salvo che non siano oggetto di contestuale ammissione riguardante azioni con pieni diritti di voto, o che le azioni ordinarie siano già quotate. Tale disposizione non vige per le banche popolari; la libera trasferibilità delle azioni, derivante dall assenza di diritti vantati su di esse da soggetti terzi; l idoneità dei titoli ad essere liquidabili mediante il servizio di gestione accentrata presso Monte Titoli. Prof. Alessandro Berti 27 Listing Il processo di ammissione che si articola in 12 fasi distinte appare molto complesso e oneroso. Mediamente il tempo necessario per ottenere il nulla osta dalle Autorità predisposte varia dai 4 ai 6 mesi. Prof. Alessandro Berti 28 14

15 Il listing presso Borsa Italiana Prima fase: la necessità che il Consiglio di Amministrazione emetta la delibera di quotazione, con favorevole disposizione da parte dell Assemblea dei Soci. Subito dopo viene nominato l insieme di esperti consulenti che accompagnerà la società per l intero periodo dell operazione e anche oltre tale lasso di tempo. Il team è composto da numerosi soggetti che ricoprono i differenti ruoli di: advisor dell emittente, sponsor, global coordinator e responsabile del collocamento. Prof. Alessandro Berti 29 Il listing presso Borsa Italiana Nella seconda fase, denominata, knickoff meeting, avviene il lancio formale dell operazione in cui si delineano l organizzazione del lavoro e la relativa tempistica. Questo è il momento in cui vengono esposte le considerazioni sul periodo più opportuno per l inizio delle negoziazioni. Prof. Alessandro Berti 30 15

16 Il listing presso Borsa Italiana Successivamente, lo sponsor, avvalendosi dell ausilio di consulenti, esperti e società di revisione, predispone la due diligence economica, finanziaria e legale, verificando la congruenza formale ed elaborando un primo giudizio di merito sulla bontà dell operazione. Prof. Alessandro Berti 31 Il listing presso Borsa Italiana Terminata questa fase con esito positivo, lo sponsor procede alla redazione del prospetto informativo, nella forma predisposta dalla CONSOB (Commissione Nazionale per le Società e la Borsa), in cui è previsto che siano indicati, tra l altro, i dati relativi all operazione, le informazioni storiche e prospettiche sull emittente, e tutti i fattori di rischio in cui il sottoscrittore potrebbe imbattersi. Prof. Alessandro Berti 32 16

17 Il listing presso Borsa Italiana Completati i lavori interni, la società emittente presenta a Borsa Italiana la domanda di ammissione alla quotazione e richiede alla CONSOB l autorizzazione a pubblicare il prospetto informativo precedentemente redatto. Con la privatizzazione dei mercati a Borsa Italiana è assegnato l incarico di deliberare circa l idoneità della società a debuttare sul mercato, solo dopo la realizzazione di minuziosi controlli di merito oltre che in base all esistenza dei requisiti formali necessari. Prof. Alessandro Berti 33 Il listing presso Borsa Italiana Il giudizio di ammissibilità è subordinato, comunque, all approvazione del prospetto di offerta dei titoli svolta dalla CONSOB che impiega mediamente dai 60 ai 90 giorni per portare a termine il suo incarico. L attività di verifica della completezza, coerenza e comprensibilità relativa alle informazioni riportate nel prospetto informativo è molto più pervasiva in Italia, rispetto a quanto richiesto dalla Comunità Europea. Prof. Alessandro Berti 34 17

18 Il listing presso Borsa Italiana Ottenuto il nulla osta delle Autorità di vigilanza, lo sponsor pubblica un report relativamente breve sull azione dell emittente. Con l inizio del black out period la quotanda deve astenersi dallo svolgere attività promozionali riguardanti specificatamente il titolo. Prof. Alessandro Berti 35 Il listing presso Borsa Italiana Successivamente entra in azione il global coordinator, che organizzando il consorzio di collocamento tra banche e intermediari, segna l inizio della raccolta di informazioni relative al sentiment di mercato. Nella fase di pre-marketing, poi, il consorzio di collocamento presenta il report ai potenziali investitori, cercando di captare indicazioni utili per la scelta della forchetta di prezzo (o intervallo di bookbuilding) entro cui inquadrare il prezzo di collocamento. Prof. Alessandro Berti 36 18

19 Il listing presso Borsa Italiana Attraverso il road show sia i manager che i consulenti della quotanda incontrano ufficialmente gli investitori istituzionali, raccogliendo informazioni anche nell ambito internazionale. E solo nella fase di book-building che, attraverso il sopraggiungere di ordini completi di prezzo e quantità, inviati da parte degli investitori istituzionali, diviene finalmente possibile arrivare alla definizione del prezzo di collocamento. Prof. Alessandro Berti 37 Il listing presso Borsa Italiana Infine, grazie all avvio dell Offerta Pubblica, si raccolgono, in un arco di tempo sufficientemente ampio, gli ordini irrevocabili dei sottoscrittori, e si giunge, in questo modo, alla determinazione del prezzo definitivo sulla base del quale avranno inizio le negoziazioni sul listino di Borsa. Prof. Alessandro Berti 38 19

20 I vantaggi della quotazione Possibilità di raccogliere nuovo capitale per il finanziamento dello sviluppo, inteso come il raggiungimento di livelli di fatturato più elevati, la realizzazione di grandi piani di investimento e la crescita per vie esterne messa a punto attraverso acquisizioni. Attenzione: l ingresso di capitali freschi presso le casse della società non è di certo, per definizione, una prerogativa delle Offerte Pubbliche di Vendita. Prof. Alessandro Berti 39 I vantaggi della quotazione L accesso alla Borsa consente inoltre di usufruire dello stesso canale diretto anche per lanciare Offerte successive a quella iniziale. Tale opportunità sarà chiaramente influenzata dalla condotta mostrata dalla quotata nel primo periodo di listing, grazie al quale si riducono le asimmetrie informative presenti inizialmente tra società ed investitori. Prof. Alessandro Berti 40 20

21 I vantaggi della quotazione Un ulteriore beneficio, cui la raccolta di nuovo capitale di rischio conduce, è l ottenimento di un rafforzamento della struttura finanziaria, attraverso un, almeno temporaneo, miglioramento del rapporto di indebitamento. Questa condizione permette di rafforzare lo standing creditizio sotto diversi profili: dal punto di vista della quantità, consente l ottenimento di maggiori risorse da parte del sistema bancario; in termini di costi, implica condizioni più vantaggiose al momento della concessione; infine, rende più probabile l incremento del numero di banche con cui relazionarsi (fenomeno del multiaffidamento). Prof. Alessandro Berti 41 I vantaggi della quotazione Al secondo posto, nella classifica delle motivazioni rivelate ex ante dalle imprese, si trovano la crescita di visibilità e il miglioramento della reputazione aziendale. Dietro ad un ipotetico atteggiamento narcisistico, si nasconde, in vero, la possibilità di rafforzare la rete delle relazioni aziendali, contando di attirare l attenzione di personale qualificato, nuovi clienti, finanziatori e potenziali fornitori strategici. Prof. Alessandro Berti 42 21

22 I vantaggi della quotazione Un atro vantaggio della quotazione è l opportunità di rendere liquido il valore dell azienda esplicitando tale stima per mezzo del prezzo azionario grazie al quale: sarà possibile lanciare un OPV (Offerta Pubblica di Vendita) attraverso la quale smobilizzare il proprio investimento, e contestualmente, cercare di realizzare capital gain. consentire di realizzare Offerte Pubbliche di Scambio, utili al fine di avviare un processo di crescita esterna attraverso operazioni di fusione e acquisizione. Prof. Alessandro Berti 43 I vantaggi della quotazione La modifica della compagine sociale che deriva dalle transazioni rende possibile un eventuale ricambio generazionale, o anche, operazioni di secondary buy out, nei casi in cui il passaggio di proprietà avvenga tra private equities. Molto più spesso, rispetto al passato, accade che sia proprio un investitore istituzionale ad accompagnare la società in Borsa mettendo in opera processi di bridge financing. Prof. Alessandro Berti 44 22

23 I vantaggi della quotazione L investitore istituzionale partecipa, per un periodo di tempo medio-lungo, al capitale di rischio dell impresa e interviene nella gestione aziendale apportando, oltre alle risorse finanziarie, elementi importanti per la crescita della società, quali competenze tecnico-manageriali, esperienze professionali e una rete di contatti sfruttabili per il miglioramento delle performance. Gli investitori istituzionali implementano un piano di sviluppo aziendale volto alla creazione di valore, in modo da realizzare cospicui obiettivi di rendimento al momento della cessione al mercato della apprezzata partecipazione. Prof. Alessandro Berti 45 Oneri e incombenze della quotazione rischio della perdita del controllo da parte dei vecchi soci: l apertura della proprietà azionaria ad un pubblico vasto, accentua la contendibilità della direzione aziendale, assoggettando la società a possibili operazioni di take-over. Ciò nonostante, in Italia vige il diritto d opzione in base al quale i vecchi soci, in occasione di un aumento di capitale a pagamento, possono partecipare all operazione in modo da mantenere invariata la propria quota di partecipazione Prof. Alessandro Berti 46 23

24 Oneri e incombenze della quotazione A causa della cultura prevalente nei proprietarimanager, le PMI si contraddistinguono per una cronica sottocapitalizzazione derivante da un tipo di capitalismo, famigliare, notoriamente ostile all ingresso di nuovi azionisti all interno della compagine sociale. Attraverso una struttura proprietaria chiusa, i soci di maggioranza, solitamente corrispondenti ai componenti di un'unica famiglia di riferimento, riescono a mantenere un solido controllo sulle scelte gestionali e a custodire gelosamente le informazioni contabili e strategiche relative alla propria impresa. Prof. Alessandro Berti 47 Oneri e incombenze della quotazione Sono necessari sistemi di controllo economico ed esecutivo rigorosi ed elevati livelli di trasparenza, raggiungibili tramite una adeguata e tempestiva comunicazione realizzata mediante l invio della opportuna reportistica alla Autorità di vigilanza e condividendo con il vasto pubblico gli atti di gestione non ordinaria. E necessario investire su capitale umano formato e competente. La fatica maggiormente riscontrata concerne la messa a punto di un sistema di comunicazione esterno, la pianificazione strategica, la programmazione ed il controllo. Prof. Alessandro Berti 48 24

25 Cambiamenti nella struttura aziendale Attraverso questi cambiamenti, la società dovrebbe essere in grado di mostrare un immagine trasparente, in modo da ottenere fiducia e consensi da parte delle nuove tipologie di stekeholders con cui deve relazionarsi. Allo stesso tempo ciò rappresenta una occasione per realizzare un miglior controllo delle performance e un miglior coordinamento della struttura aziendale. Prof. Alessandro Berti 49 Oneri e incombenze della quotazione Borsa Italiana ha stimato che una società emittente che effettui il listing sull MTA (Mercato Telematico Azionario) sopporta mediamente un esborso monetario pari a 800/900 mila Euro, corrispondente a un valore compreso tra il 2 e il 5% del capitale raccolto in sede di IPO. In questo ammontare sono comprese le commissioni pagate ai consulenti, le spese di ammissione al listino di Borsa e i costi generali riguardanti la pubblicità e la presentazione dell Offerta ad investitori nazionali ed esteri. Prof. Alessandro Berti 50 25

26 Oneri e incombenze della quotazione Un ulteriore costo che la società emittente è solita tollerare, poi, è quello relativo all underpricing, ossia la differenza tra il prezzo di collocamento delle nuove azioni e il valore della quotazione registrato il primo giorno di negoziazione, al netto della variazione dell indice di Borsa. Tale sconto iniziale, che perdura normalmente per qualche giorno successivo al debutto, ha come funzione quella di segnalare la convenienza del titolo, incentivando il mercato a sottoscrivere una quantità elevata di azioni. Prof. Alessandro Berti 51 Oneri e incombenze della quotazione In base alle diverse interpretazioni, l underpricing talvolta riproduce l incentivo necessario per ricompensare gli investitori del rischio assunto in funzione dell esistenza di asimmetrie informative tra società e mercato, altre volte, invece, rappresenta un mezzo per mettere a tacere eventuali controversie legali, avanzabili nei confronti dello sponsor dell emittente, nel caso in cui questi non abbia assolto in modo corretto la funzione di garante della bontà dell operazione nei confronti degli investitori. Prof. Alessandro Berti 52 26

27 Oneri e incombenze della quotazione Durante la permanenza sul listino, infine, la società è assoggettata ai costi di tipo amministrativo indirizzati a Borsa Italiana, oltre a ulteriori incombenze quali prestare attenzione a situazioni speculative che potrebbero inficiare sulle quotazioni, sorvegliare su operazioni di insider trading, gestire in modo opportuno la divulgazione di notizie price sensitive, oltre a non trascurare le aspettative degli azionisti. Prof. Alessandro Berti 53 Il circuito diretto come opzione per il finanziamento delle PMI Nonostante ABI e Borsa Italiana siano di recente intervenute per incentivare l afflusso delle PMI sui mercati azionari creati ad hoc per queste imprese attraverso lo snellimento delle procedure e la riduzione dei costi di ammissione, la risposta dei piccoli imprenditori è stata piuttosto debole. Ciò conferma la considerazione che il mercato di Borsa non costituisce un alternativa adatta al finanziamento delle PMI, o non viene percepito come tale, in ragione delle peculiarità che le contraddistinguono. Prof. Alessandro Berti 54 27

Il mercato primario Le offerte di azioni

Il mercato primario Le offerte di azioni Il mercato primario Le offerte di azioni Tecnicamente le offerte di azioni sono di due tipi: OFFERTE PUBBLICHE DI SOTTOSCRIZIONE (OPS), quando oggetto di offerta sono azioni di nuova emissione provenienti

Dettagli

CONDIZIONI DEFINITIVE della NOTA INFORMATIVA BANCA DI CESENA OBBLIGAZIONI A TASSO FISSO. Isin IT0004233943

CONDIZIONI DEFINITIVE della NOTA INFORMATIVA BANCA DI CESENA OBBLIGAZIONI A TASSO FISSO. Isin IT0004233943 BANCA DI CESENA CREDITO COOPERATIVO DI CESENA E RONTA SOCIETA COOPERATIVA CONDIZIONI DEFINITIVE della NOTA INFORMATIVA BANCA DI CESENA OBBLIGAZIONI A TASSO FISSO BANCA DI CESENA 01/06/07-01/06/10 - TF

Dettagli

UD 7.2. Risparmio, investimento e sistema finanziario

UD 7.2. Risparmio, investimento e sistema finanziario UD 7.2. Risparmio, investimento e sistema finanziario Inquadramento generale In questa unità didattica analizzeremo come i risparmi delle famiglie affluiscono alle imprese per trasformarsi in investimenti.

Dettagli

IL SISTEMA FINANZIARIO

IL SISTEMA FINANZIARIO IL SISTEMA FINANZIARIO 1 Premessa Lo studio del sistema finanziario si fonda sull analisi dei suoi elementi costitutivi. La struttura finanziaria dell economia individua l insieme dei circuiti di risorse

Dettagli

La gestione aziendale, il reddito e il patrimonio

La gestione aziendale, il reddito e il patrimonio 1 di 6 La gestione aziendale, il reddito e il patrimonio Come possono essere classificate le operazioni di gestione? La gestione aziendale è l insieme coordinato di operazioni attraverso le quali l impresa

Dettagli

Attività dello Specialista

Attività dello Specialista Attività dello Specialista Massimo Turcato Responsabile Equity Capital Markets e Advisory Banca Akros Palermo, 15 novembre 2007 MISSIONE E PRINCIPI COSTITUTIVI DEL MAC Missione Principi costitutivi 1 Forte

Dettagli

BANCA ALETTI & C. S.p.A.

BANCA ALETTI & C. S.p.A. BANCA ALETTI & C. S.p.A. in qualità di Emittente e responsabile del collocamento del Programma di offerta al pubblico e/o quotazione dei certificates BORSA PROTETTA e BORSA PROTETTA con CAP e BORSA PROTETTA

Dettagli

Il mercato mobiliare

Il mercato mobiliare Il mercato mobiliare E il luogo nel quale trovano esecuzione tutte le operazioni aventi per oggetto valori mobiliari, ossia strumenti finanziari così denominati per la loro attitudine a circolare facilmente

Dettagli

Il sistema monetario

Il sistema monetario Il sistema monetario Premessa: in un sistema economico senza moneta il commercio richiede la doppia coincidenza dei desideri. L esistenza del denaro rende più facili gli scambi. Moneta: insieme di tutti

Dettagli

AZIONI SVILUPPO. infografica by 1

AZIONI SVILUPPO. infografica by 1 AZIONI SVILUPPO Ottobre 2007 infografica by 1 IL MOTIVO DELLE AZIONI SVILUPPO infografica by 2 IL MOTIVO 1 2 Dove siamo? Sistema Italia Tessuto industriale ricco di imprese a BMC (Bassa e Media Capitalizzazione,

Dettagli

FABBISOGNO DI FINANZIAMENTO

FABBISOGNO DI FINANZIAMENTO FABBISOGNO DI FINANZIAMENTO Fonti interne: autofinanziamento Fonti esterne: capitale proprio e capitale di debito Capitale proprio: deriva dai conferimenti dei soci dell azienda e prende il nome, in contabilità,

Dettagli

La comunicazione economico-finanziaria

La comunicazione economico-finanziaria La comunicazione economico-finanziaria Università di Urbino La comunicazione economico-finanziaria E il complesso delle comunicazioni effettuate attraverso qualsiasi canale di diffusione dalla direzione

Dettagli

CONTABILITA GENERALE

CONTABILITA GENERALE CONTABILITA GENERALE 7 II) SCRITTURE DI GESTIONE F) OTTENIMENTO CAPITALE DI TERZI 20 novembre 2010 Ragioneria Generale e Applicata - Parte seconda - La contabilità generale 1 F. Scritture relative all

Dettagli

L avvio di un attività

L avvio di un attività Le forme societarie e le Condizioni di Equilibrio Economico/Finanziario Le Forme Societarie L avvio di un attività Avviare un attività d impresa è un sogno di tante persone che, per proprie attitudini,

Dettagli

Università degli Studi di Palermo

Università degli Studi di Palermo Università degli Studi di Palermo Facoltà di Economia Corso di Laurea in Economia ed Amministrazione Aziendale Il Mercato finanziario Anno accademico 2012 / 2013 Valore e Prezzo delle Attività finanziarie

Dettagli

MODI DI FINANZIAMENTO DELL ECONOMIA

MODI DI FINANZIAMENTO DELL ECONOMIA MODI DI FINANZIAMENTO DELL ECONOMIA 1 OPERATORI FINANZIARI ATTIVI E PASSIVI Gli operatori finanziari possono essere divisi in quattro gruppi: Le famiglie; Le imprese; La pubblica amministrazione; il resto

Dettagli

IL PROCESSO DI QUOTAZIONE DI BORSA: UN PERCORSO AD OSTACOLI MERCATI, ATTORI, TEMPISTICA, COMUNICAZIONE di Giovanni Pelonghini

IL PROCESSO DI QUOTAZIONE DI BORSA: UN PERCORSO AD OSTACOLI MERCATI, ATTORI, TEMPISTICA, COMUNICAZIONE di Giovanni Pelonghini IL PROCESSO DI QUOTAZIONE DI BORSA: UN PERCORSO AD OSTACOLI MERCATI, ATTORI, TEMPISTICA, COMUNICAZIONE di Giovanni Pelonghini 1 DECIDERE DI QUOTARSI LA DECISIONE DI QUOTARSI RAPPRESENTA UNA SCELTTA STRATEGICA

Dettagli

IL SISTEMA FINANZIARIO. Giuseppe G. Santorsola 1

IL SISTEMA FINANZIARIO. Giuseppe G. Santorsola 1 IL SISTEMA FINANZIARIO 1 Premessa Lo studio del sistema finanziario si fonda sull analisi dei suoi elementi costitutivi. La struttura finanziaria dell economia individua l insieme dei circuiti di risorse

Dettagli

Prestito Obbligazionario Banca di Imola SpA 185^ Emissione 02/04/2007-02/04/2010 TV% Media Mensile (Codice ISIN IT0004219223)

Prestito Obbligazionario Banca di Imola SpA 185^ Emissione 02/04/2007-02/04/2010 TV% Media Mensile (Codice ISIN IT0004219223) MODELLO DI CONDIZIONI DEFINITIVE relative alla Nota Informativa sul Programma di Offerta di Prestiti Obbligazionari denominati Obbligazioni Banca di Imola SPA a Tasso Variabile Media Mensile Il seguente

Dettagli

Slides per il corso di ECONOMIA DEI MERCATI FINANZIARI

Slides per il corso di ECONOMIA DEI MERCATI FINANZIARI Slides per il corso di ECONOMIA DEI MERCATI FINANZIARI Nicola Meccheri (meccheri@ec.unipi.it) Facoltà di Economia Università di Pisa A.A. 2011/2012 ECONOMIA DEI MERCATI FINANZIARI: ASPETTI INTRODUTTIVI

Dettagli

Concetto di patrimonio

Concetto di patrimonio Concetto di patrimonio Il patrimonio o capitale si può definire, in prima approssimazione, come l insieme l dei beni a disposizione del soggetto aziendale in un determinato momento; in un accezione più

Dettagli

La pianificazione dell offerta

La pianificazione dell offerta La pianificazione dell offerta Una volta individuato il global coordinator (e le altre eventuali figure), ha inizio la procedura per l offerta al pubblico delle azioni. I tempi di realizzazione sono di

Dettagli

Prestito Obbligazionario (Codice ISIN )

Prestito Obbligazionario (Codice ISIN ) MODELLO DI CONDIZIONI DEFINITIVE relative alla Nota Informativa sul Programma di Offerta di Prestiti Obbligazionari denominati Obbligazioni Cassa di Risparmio di Ravenna SPA a Tasso Fisso Il seguente modello

Dettagli

Vigilanza bancaria e finanziaria

Vigilanza bancaria e finanziaria Vigilanza bancaria e finanziaria DISPOSIZIONI DI VIGILANZA IN MATERIA DI POTERI DI DIREZIONE E COORDINAMENTO DELLA CAPOGRUPPO DI UN GRUPPO BANCARIO NEI CONFRONTI DELLE SOCIETÀ DI GESTIONE DEL RISPARMIO

Dettagli

Collocamento delle Azioni Tercas. 21 e. domande risposte

Collocamento delle Azioni Tercas. 21 e. domande risposte Collocamento delle Azioni Tercas 21 e domande risposte Prima dell adesione leggere attentamente il prospetto informativo Il 21.08.2006 ha inizio il collocamento del 15% delle Azioni Tercas. 21 e domande

Dettagli

SINTESI DELLA POLITICA DELLA CASSA DI RISPARMIO DI ASTI S.P.A.

SINTESI DELLA POLITICA DELLA CASSA DI RISPARMIO DI ASTI S.P.A. PAG. 1 SINTESI DELLA POLITICA DELLA CASSA DI RISPARMIO DI ASTI S.P.A. PER LA DETERMINAZIONE DEL GRADO DI LIQUIDITA DEGLI STRUMENTI FINANZIARI DISTRIBUITI ALLA CLIENTELA AL VERSIONE N. 1/12 DEL 30/08/2012

Dettagli

RELAZIONE DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE ALL ASSEMBLEA ORDINARIA DEGLI AZIONISTI

RELAZIONE DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE ALL ASSEMBLEA ORDINARIA DEGLI AZIONISTI RELAZIONE DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE ALL ASSEMBLEA ORDINARIA DEGLI AZIONISTI RELAZIONE DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE ALL ASSEMBLEA ORDINARIA DEGLI AZIONISTI Signori Azionisti, Vi abbiamo convocato

Dettagli

Banca Intermobiliare SpA Obbligazioni a tasso variabile

Banca Intermobiliare SpA Obbligazioni a tasso variabile Sede legale in Torino, Via Gramsci, n. 7 Capitale sociale: Euro 154.737.342,00 interamente versato Registro delle imprese di Torino e codice fiscale n. 02751170016 Iscritta all Albo Banche n. 5319 e Capogruppo

Dettagli

IL PRESENTE MODELLO RIPORTA LE CONDIZIONI DEFINITIVE DELLA NOTA INFORMATIVA SUL PROGRAMMA DI EMISSIONE DENOMINATO CASSA PADANA TASSO FISSO

IL PRESENTE MODELLO RIPORTA LE CONDIZIONI DEFINITIVE DELLA NOTA INFORMATIVA SUL PROGRAMMA DI EMISSIONE DENOMINATO CASSA PADANA TASSO FISSO B.9 MODELLO DELLE CONDIZIONI DEFINITIVE CASSA PADANA Banca di Credito Cooperativo Società Cooperativa in qualità di Emittente IL PRESENTE MODELLO RIPORTA LE CONDIZIONI DEFINITIVE DELLA NOTA INFORMATIVA

Dettagli

Capitolo Terzo Valore attuale e costo opportunità del capitale

Capitolo Terzo Valore attuale e costo opportunità del capitale Capitolo Terzo Valore attuale e costo opportunità del capitale 1. IL VALORE ATTUALE La logica di investimento aziendale è assolutamente identica a quella adottata per gli strumenti finanziari. Per poter

Dettagli

Risparmio, investimenti e sistema finanziario

Risparmio, investimenti e sistema finanziario Risparmio, investimenti e sistema finanziario Una relazione fondamentale per la crescita economica è quella tra risparmio e investimenti. In un economia di mercato occorre individuare meccanismi capaci

Dettagli

BANCA ALETTI & C. S.p.A. PER DUE CERTIFICATE e PER DUE CERTIFICATES DI TIPO QUANTO CONDIZIONI DEFINITIVE D OFFERTA

BANCA ALETTI & C. S.p.A. PER DUE CERTIFICATE e PER DUE CERTIFICATES DI TIPO QUANTO CONDIZIONI DEFINITIVE D OFFERTA BANCA ALETTI & C. S.p.A. in qualità di emittente e responsabile del collocamento del Programma di offerta al pubblico e/o di quotazione di investment certificates denominati PER DUE CERTIFICATE e PER DUE

Dettagli

Risparmio e Investimento

Risparmio e Investimento Risparmio e Investimento Risparmiando un paese ha a disposizione più risorse da utilizzare per investire in beni capitali I beni capitali a loro volta fanno aumentare la produttività La produttività incide

Dettagli

Forma giuridica dell impresa

Forma giuridica dell impresa Forma giuridica dell impresa Quando una impresa si costituisce deve affrontare il problema di quale forma giuridica scegliere: Impresa individuale Società di persone (S.s., S.n.c., S.a.s.) Società di capitali

Dettagli

Gestione Finanziaria delle Imprese. Private equity e venture capital

Gestione Finanziaria delle Imprese. Private equity e venture capital GESTIONE FINANZIARIA DELLE IMPRESE L attività di disinvestimento Principi fondamentali del disinvestimento Individuazione del momento più opportuno per disinvestire Definizione del canale di disinvestimento

Dettagli

Appunti sul libro Economia della banca I SERVIZI DI INVESTIMENTO

Appunti sul libro Economia della banca I SERVIZI DI INVESTIMENTO Appunti sul libro Economia della banca I SERVIZI DI INVESTIMENTO I SERVIZI DI INVESTIMENTO Tali investimenti danno origine alla raccolta bancaria indiretta, termine con il quale si identificano alcuni

Dettagli

DOCUMENTO INFORMATIVO. PER L'OFFERTA DEL PRESTITO OBBLlGAZlONARlO BANCO DI LUCCA E DEL TIRRENO S.P.A. 20/05/2015 20/05/2021 TASSO FISSO 2.

DOCUMENTO INFORMATIVO. PER L'OFFERTA DEL PRESTITO OBBLlGAZlONARlO BANCO DI LUCCA E DEL TIRRENO S.P.A. 20/05/2015 20/05/2021 TASSO FISSO 2. DOCUMENTO INFORMATIVO PER L'OFFERTA DEL PRESTITO OBBLlGAZlONARlO BANCO DI LUCCA E DEL TIRRENO S.P.A. 20/05/2015 20/05/2021 TASSO FISSO 2.00% EMISSIONE N. 27/2015 CODICE lsln IT0005108672 Il presente documento

Dettagli

CONDIZIONI DEFINITIVE ALLA NOTA INFORMATIVA PER L OFFERTA DEI PRESTITI OBBLIGAZIONARI A TASSO STEP UP

CONDIZIONI DEFINITIVE ALLA NOTA INFORMATIVA PER L OFFERTA DEI PRESTITI OBBLIGAZIONARI A TASSO STEP UP CONDIZIONI DEFINITIVE ALLA NOTA INFORMATIVA PER L OFFERTA DEI PRESTITI OBBLIGAZIONARI A TASSO STEP UP Banca Popolare del Lazio Step Up 24/11/2009 24/11/2012, Codice Isin IT0004549686 Le presenti Condizioni

Dettagli

Strategia di classificazione della clientela relativamente ai servizi d investimento offerti dalla Banca Nazionale del Lavoro SpA

Strategia di classificazione della clientela relativamente ai servizi d investimento offerti dalla Banca Nazionale del Lavoro SpA relativamente ai servizi d investimento offerti dalla Banca Nazionale del Lavoro SpA Classification Policy PREMESSA, FONTI NORMATIVE ED OBIETTIVO DEL DOCUMENTO... 3 1. DEFINIZIONI... 3 1.1. CLIENTI PROFESSIONALI...

Dettagli

MAC: UN NUOVO MODO PER FAR CRESCERE L IMPRESA

MAC: UN NUOVO MODO PER FAR CRESCERE L IMPRESA MAC: UN NUOVO MODO PER FAR CRESCERE L IMPRESA www.mercatoalternativocapitale.it Milano, 29 Gennaio 2008 0 MAC: UNA NUOVA SOLUZIONE COSTRUITA SU MISURA PER LE PICCOLE E MEDIE IMPRESE Il MAC : Legame con

Dettagli

La gestione delle risorse immateriali: l'esperienza del Liaison Office dell Area Ricerca dell'università di Verona

La gestione delle risorse immateriali: l'esperienza del Liaison Office dell Area Ricerca dell'università di Verona La gestione delle risorse immateriali: l'esperienza del Liaison Office dell Area Ricerca dell'università di Verona Dott. Luca Guarnieri Responsabile Liaison Office Area Ricerca Università degli Studi di

Dettagli

BANCA DI CREDITO COOPERATIVO DI CARATE BRIANZA in qualità di Emittente

BANCA DI CREDITO COOPERATIVO DI CARATE BRIANZA in qualità di Emittente MODELLO DELLE CONDIZIONI DEFINITIVE BANCA DI CREDITO COOPERATIVO DI CARATE BRIANZA in qualità di Emittente CONDIZIONI DEFINITIVE ALLA NOTA INFORMATIVA SUL PROGRAMMA BANCA DI CREDITO COOPERATIVO DI CARATE

Dettagli

concernente la proposta di autorizzazione all acquisto e all alienazione di azioni Signori Azionisti,

concernente la proposta di autorizzazione all acquisto e all alienazione di azioni Signori Azionisti, Relazione del Consiglio di Amministrazione all Assemblea in sede ordinaria convocata per il giorno 29 aprile 2013 in merito al punto n. 4) dell ordine del giorno, concernente la proposta di autorizzazione

Dettagli

ROI, WACC e EVA: strumenti di pianificazione economico finanziaria Di : Pietro Bottani Dottore Commercialista in Prato

ROI, WACC e EVA: strumenti di pianificazione economico finanziaria Di : Pietro Bottani Dottore Commercialista in Prato Articolo pubblicato sul n 22 / 2004 di Amministrazione e Finanza edito da Ipsoa. ROI, WACC e EVA: strumenti di pianificazione economico finanziaria Di : Pietro Bottani Dottore Commercialista in Prato Premessa

Dettagli

Risparmio Investimenti Sistema Finanziario

Risparmio Investimenti Sistema Finanziario 26 Risparmio Investimenti Sistema Finanziario Il Sistema Finanziario Il sistema finanziario è costituito dalle istituzioni che operano per far incontrare l offerta di denaro (risparmio) con la domanda

Dettagli

FIERA MILANO S.P.A. SUPPLEMENTO AL PROSPETTO INFORMATIVO

FIERA MILANO S.P.A. SUPPLEMENTO AL PROSPETTO INFORMATIVO Fiera Milano S.p.A. Supplemento al Prospetto Informativo FIERA MILANO S.P.A. Sede legale: Piazzale Carlo Magno, 1 Milano Sede operativa e amministrativa: S.S. del Sempione n.28 Rho (Milano) Capitale Sociale

Dettagli

MINI BOND NUOVA FINANZA ALLE IMPRESE

MINI BOND NUOVA FINANZA ALLE IMPRESE 2 Indice Background Il Decreto Sviluppo 2012 ha introdotto una serie di provvedimenti studiati su misura per le PMI non quotate: Cambiali Finanziarie : strumento di funding a breve termine; MiniBond (obbligazioni)

Dettagli

Classificazione degli strumenti finanziari. Giuseppe G. Santorsola 1

Classificazione degli strumenti finanziari. Giuseppe G. Santorsola 1 Classificazione degli strumenti finanziari Giuseppe G. Santorsola 1 Gli strumenti finanziari Esigenze dello scambio di risorse e di finanziamenti Movimentazione di risorse monetarie Trasferimento di risorse

Dettagli

I fondi. Conoscerli di più per investire meglio. Ottobre 2008. Commissione Nazionale per le Società e la Borsa - Divisione Relazioni Esterne

I fondi. Conoscerli di più per investire meglio. Ottobre 2008. Commissione Nazionale per le Società e la Borsa - Divisione Relazioni Esterne I fondi Conoscerli di più per investire meglio Ottobre 2008 Commissione Nazionale per le Società e la Borsa - Divisione Relazioni Esterne I FONDI: CONOSCERLI DI PIÙ PER INVESTIRE MEGLIO COSA SONO I fondi

Dettagli

Capitolo VI. MODELLI DI RAPPRESENTAZIONE DELL ECONOMICITA

Capitolo VI. MODELLI DI RAPPRESENTAZIONE DELL ECONOMICITA Capitolo VI. MODELLI DI RAPPRESENTAZIONE DELL ECONOMICITA 1 CONOSCERE PER DECIDERE I soggetti coinvolti nella vita dell azienda hanno il diritto e il dovere di conoscere le condizioni del suo svolgimento,

Dettagli

in qualità di Emittente e Responsabile del Collocamento

in qualità di Emittente e Responsabile del Collocamento in qualità di Emittente e Responsabile del Collocamento Società per Azioni Via Lucrezia Romana, 41/47-00178 Roma P. IVA, Codice Fiscale e n. di Iscrizione al Registro delle Imprese di Roma n. 04774801007

Dettagli

La fiscalità degli strumenti di capitalizzazione e di finanziamento dell impresa

La fiscalità degli strumenti di capitalizzazione e di finanziamento dell impresa La fiscalità degli strumenti di capitalizzazione e di Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Milano SAF Scuola di Alta Formazione Luigi Martino Convegno del 16 gennaio 2012 Relatore:

Dettagli

REGOLAMENTO FONDI INTERNI APTUS

REGOLAMENTO FONDI INTERNI APTUS REGOLAMENTO FONDI INTERNI APTUS Art. 1 - Aspetti generali Al fine di adempiere agli obblighi assunti nei confronti del Contraente in base alle Condizioni di Polizza, la Compagnia ha costituito tre Fondi

Dettagli

Bongini,Di Battista, Nieri, Patarnello, Il sistema finanziario, Il Mulino 2004 Capitolo 2. I contratti finanziari. Capitolo 2 I CONTRATTI FINANZIARI

Bongini,Di Battista, Nieri, Patarnello, Il sistema finanziario, Il Mulino 2004 Capitolo 2. I contratti finanziari. Capitolo 2 I CONTRATTI FINANZIARI Capitolo 2 I CONTRATTI FINANZIARI 1 Indice Definizione di contratto finanziario Contratti finanziari bilaterali e multilaterali Contratto di debito Contratto di partecipazione Contratto assicurativo Contratto

Dettagli

MIFID Markets in Financial Instruments Directive

MIFID Markets in Financial Instruments Directive MIFID Markets in Financial Instruments Directive Il 1 1 Novembre 2007 è stata recepita anche in Italia, attraverso il Decreto Legislativo del 17 Settembre 2007 n.164n.164,, la Direttiva Comunitaria denominata

Dettagli

Gestione Finanziaria delle Imprese. private equity e venture capital

Gestione Finanziaria delle Imprese. private equity e venture capital GESTIONE FINANZIARIA DELLE IMPRESE Private Equity e Venture Capital Il private equity e il venture capital Anni 80 Con venture capital si definiva l apporto di capitale azionario, da parte di operatori

Dettagli

Cap.4 La comunicazione economico-finanziaria. Corso di Comunicazione d impresa - A.A. 2011-2012 Prof. Fabio Forlani - fabio.forlani@uniurb.

Cap.4 La comunicazione economico-finanziaria. Corso di Comunicazione d impresa - A.A. 2011-2012 Prof. Fabio Forlani - fabio.forlani@uniurb. Cap.4 La comunicazione economico-finanziaria Corso di Comunicazione d impresa - A.A. 2011-2012 Prof. Fabio Forlani - fabio.forlani@uniurb.it Comunicazione economicofinanziaria: obiettivi Rafforzare le

Dettagli

IL FONDO ITALIANO D INVESTIMENTO

IL FONDO ITALIANO D INVESTIMENTO IL FONDO ITALIANO D INVESTIMENTO Roberto Del Giudice Firenze, 10 febbraio 2014 Il progetto Si tratta del più grande fondo italiano di capitale per lo sviluppo, costituito per dare impulso alla crescita

Dettagli

Relazione sulla gestione

Relazione sulla gestione PIANORO CENTRO SPA SOCIETA' DI TRASFORMAZIONE URBANA Sede legale: PIAZZA DEI MARTIRI 1 PIANORO (BO) Iscritta al Registro Imprese di BOLOGNA C.F. e numero iscrizione: 02459911208 Iscritta al R.E.A. di BOLOGNA

Dettagli

Sezione Terza I Fondi comuni di investimento

Sezione Terza I Fondi comuni di investimento Sezione Terza I Fondi comuni di investimento 369. Nella valutazione dei beni del fondo comune di investimento, il valore degli strumenti finanziari ammessi alle negoziazioni su mercati regolamentati è

Dettagli

La finanza e l intraprendere

La finanza e l intraprendere Istituto G. Sommeiller La finanza e l intraprendere Torino, 17 aprile 2015 Intervento: Dr. Giancarlo Somà L origine del fabbisogno finanziario Sfasamento del ciclo economico e del ciclo monetario 17 aprile

Dettagli

Caratteristiche e vantaggi della distribuzione diretta su SeDeX di certificati di investimento

Caratteristiche e vantaggi della distribuzione diretta su SeDeX di certificati di investimento Caratteristiche e vantaggi della distribuzione diretta su SeDeX di certificati di investimento Al via la prima «OPV» per tre certificati di investimento di BNP Paribas Indice Introduzione Modello di mercato

Dettagli

INFORMATIVA SUI PRESTITI OBBLIGAZIONARI RICONDUCIBILI ALLA TIPOLOGIA TITOLI A TASSO VARIABILE SUBORDINATO UPPER TIER II BANCA C.R.

INFORMATIVA SUI PRESTITI OBBLIGAZIONARI RICONDUCIBILI ALLA TIPOLOGIA TITOLI A TASSO VARIABILE SUBORDINATO UPPER TIER II BANCA C.R. Sede Legale e Direzione Generale in Asti, Piazza Libertà n. 23 Iscritta all Albo delle Banche autorizzate al n. 5142 Capogruppo del Gruppo Bancario Cassa di Risparmio di Asti S.p.A. Iscritto all Albo dei

Dettagli

1. Motivazioni per le quali è richiesta l autorizzazione per l acquisto e la disposizione di azioni proprie

1. Motivazioni per le quali è richiesta l autorizzazione per l acquisto e la disposizione di azioni proprie Assemblea ordinaria 8 maggio 2012 Relazione illustrativa del Consiglio di Amministrazione Punto 8 all ordine del giorno Autorizzazione all acquisto e alla disposizione di azioni proprie; delibere inerenti

Dettagli

Comune di San Martino Buon Albergo

Comune di San Martino Buon Albergo Comune di San Martino Buon Albergo Provincia di Verona - C.A.P. 37036 SISTEMA DI VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI DIRIGENZIALI Approvato dalla Giunta Comunale il 31.07.2012 INDICE PREMESSA A) LA VALUTAZIONE

Dettagli

Indice di rischio globale

Indice di rischio globale Indice di rischio globale Di Pietro Bottani Dottore Commercialista in Prato Introduzione Con tale studio abbiamo cercato di creare un indice generale capace di valutare il rischio economico-finanziario

Dettagli

REGOLAMENTO DEL PRESTITO OBBLIGAZIONARIO. CASSA RURALE ALTA VALDISOLE E PEJO Banca di Credito Cooperativo. Serie 201 ZERO COUPON 01/12/2011 01/12/2014

REGOLAMENTO DEL PRESTITO OBBLIGAZIONARIO. CASSA RURALE ALTA VALDISOLE E PEJO Banca di Credito Cooperativo. Serie 201 ZERO COUPON 01/12/2011 01/12/2014 REGOLAMENTO DEL PRESTITO OBBLIGAZIONARIO CASSA RURALE ALTA VALDISOLE E PEJO Banca di Credito Cooperativo Serie 201 ZERO COUPON 01/12/2011 01/12/2014 Codice ISIN: IT0004780935 Art. 1 - Importo e taglio

Dettagli

I contributi pubblici nello IAS 20

I contributi pubblici nello IAS 20 I contributi pubblici nello IAS 20 di Paolo Moretti Il principio contabile internazionale IAS 20 fornisce le indicazioni in merito alle modalità di contabilizzazione ed informativa dei contributi pubblici,

Dettagli

Valutazione del merito creditizio criteri generali

Valutazione del merito creditizio criteri generali Valutazione del merito creditizio criteri generali Corso: Analisi di bilancio per indici e il rendiconto finanziario 1 1) L impresa L e il suo business La banca vuole comprendere la capacità competitiva

Dettagli

Principali indici di bilancio

Principali indici di bilancio Principali indici di bilancio Descrizione Il processo di valutazione del merito creditizio tiene conto di una serie di indici economici e patrimoniali. L analisi deve sempre essere effettuata su un arco

Dettagli

FONDO ITALIANO DI INVESTIMENTO

FONDO ITALIANO DI INVESTIMENTO FONDO ITALIANO DI INVESTIMENTO PER LE PICCOLE E MEDIE IMPRESE Documento di sintesi del progetto Roma, 16 dicembre 2009 Ministero dell Economia e delle Finanze Dipartimento del Tesoro Indice L obiettivo

Dettagli

Aumenti reali del capitale sociale

Aumenti reali del capitale sociale Aumenti reali del capitale sociale Gli aumenti del capitale sociale possono essere: virtuali con gli aumenti virtuali non aumentano i mezzi a disposizione della azienda e il suo patrimonio netto, che si

Dettagli

Allegato 1. Legge 30 luglio 2010, n. 122 Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78. Art.42.

Allegato 1. Legge 30 luglio 2010, n. 122 Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78. Art.42. Allegato 1 Legge 30 luglio 2010, n. 122 Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78 Art.42. Reti di imprese 1. (soppresso dalla legge di conversione) 2. Alle imprese

Dettagli

CONFRONTO TRA STABILE ORGANIZZAZIONE, SOCIETA E UFFICIO DI RAPPRESENTANZA

CONFRONTO TRA STABILE ORGANIZZAZIONE, SOCIETA E UFFICIO DI RAPPRESENTANZA CONFRONTO TRA STABILE ORGANIZZAZIONE, SOCIETA E UFFICIO DI RAPPRESENTANZA L attuale contesto economico, sempre più caratterizzato da una concorrenza di tipo internazionale e da mercati globali, spesso

Dettagli

SERVIZI DI GESTIONE PATRIMONIALE

SERVIZI DI GESTIONE PATRIMONIALE SERVIZI DI GESTIONE PATRIMONIALE Annuncio Pubblicitario CONOSCERE I NOSTRI CLIENTI I bisogni, le aspettative ed il modo di interpretare gli investimenti sono differenti per ogni Cliente. Siamo certi che

Dettagli

Corso di Intermediari Finanziari e Microcredito. I mercati finanziari

Corso di Intermediari Finanziari e Microcredito. I mercati finanziari Corso di Intermediari Finanziari e Microcredito I mercati finanziari Mercati creditizi e mobiliari I mercati si identificano con l insieme degli scambi di strumenti finanziari; Il collegamento tra unità

Dettagli

BANCA POPOLARE DI NOVARA S.p.A.

BANCA POPOLARE DI NOVARA S.p.A. BANCA POPOLARE DI NOVARA S.p.A. CONDIZIONI DEFINITIVE alla NOTA INFORMATIVA/PROGRAMMA SUL PROGRAMMA " BANCA POPOLARE DI NOVARA S.P.A. OBBLIGAZIONI STEP-UP" Prestito Obbligazionario BANCA POPOLARE DI NOVARA

Dettagli

MINIBOND: NUOVA FINANZA PER LE PMI

MINIBOND: NUOVA FINANZA PER LE PMI MINIBOND: NUOVA FINANZA PER LE PMI A cura della Dott.ssa Paola D'Angelo Manager, BP&A Finance and Business Consulting E-mail: paoladangelo@bpeassociati.it Ufficio: +39.0734.281411 Mobile: +39.393.1706394

Dettagli

7. CONTABILITA GENERALE

7. CONTABILITA GENERALE 7. CONTABILITA GENERALE II) SCRITTURE DI GESTIONE OTTENIMENTO CAPITALE DI TERZI 1 Definizione Per poter acquisire i fattori produttivi da impiegare nel processo produttivo l impresa necessita del fattore

Dettagli

RISPARMIO, INVESTIMENTO E SISTEMA FINANZIARIO

RISPARMIO, INVESTIMENTO E SISTEMA FINANZIARIO Università degli studi di MACERATA Facoltà di SCIENZE POLITICHE ECONOMIA POLITICA: MICROECONOMIA A.A. 2009/2010 RISPARMIO, INVESTIMENTO E SISTEMA FINANZIARIO Fabio CLEMENTI E-mail: fabio.clementi@univpm.it

Dettagli

Azioni Sviluppo. Milano, 22 luglio 2014. Avv. Silvia Romanelli Prof. Avv. Stefano Cacchi Pessani. www.beplex.com

Azioni Sviluppo. Milano, 22 luglio 2014. Avv. Silvia Romanelli Prof. Avv. Stefano Cacchi Pessani. www.beplex.com Azioni Sviluppo Milano, 22 luglio 2014 Avv. Silvia Romanelli Prof. Avv. Stefano Cacchi Pessani www.beplex.com L origine Nascono nel 2007 dalla collaborazione tra Assolombarda, Borsa Italiana, BEP e Mediobanca

Dettagli

LA GESTIONE AZIENDALE

LA GESTIONE AZIENDALE LA GESTIONE AZIENDALE GESTIONE = insieme delle operazioni che l impresa effettua, durante la sua esistenza, per realizzare gli obiettivi perseguiti dal soggetto economico. ESERCIZIO = parte di gestione

Dettagli

INFORMATIVA SUGLI STRUMENTI FINANZIARI OBBLIGAZIONI TASSO FISSO 3,50% 20/09/2011-20/09/2013 54ª DI MASSIMI 15.000.000,00 ISIN IT0004761448

INFORMATIVA SUGLI STRUMENTI FINANZIARI OBBLIGAZIONI TASSO FISSO 3,50% 20/09/2011-20/09/2013 54ª DI MASSIMI 15.000.000,00 ISIN IT0004761448 CONDIZIONI DEFINITIVE alla NOTA INFORMATIVA SUGLI STRUMENTI FINANZIARI OBBLIGAZIONI TASSO FISSO Banca Popolare del Lazio 3,50% 20/09/2011-20/09/2013 54ª DI MASSIMI 15.000.000,00 ISIN IT0004761448 Le presenti

Dettagli

Prof. Carlo Salvatori 1. UNA VISIONE D ASSIEME 5. BANCA VERSUS MERCATO. UniversitàdegliStudidiParma

Prof. Carlo Salvatori 1. UNA VISIONE D ASSIEME 5. BANCA VERSUS MERCATO. UniversitàdegliStudidiParma UniversitàdegliStudidiParma Banca e Finanza in Europa Prof. 1 5. BANCA VERSUS MERCATO 1. Una visione d assieme 2. I mercati: le tipologie 3. I mercati creditizi: gli intermediari 4. Gli intermediari in

Dettagli

Confindustria Genova

Confindustria Genova Confindustria Genova La levadel Private Equity nelleacquisizionie nelle cessioni: minoranze e maggioranze Genova, 14 maggio 2015 Raffaele de Courten 1 ARGOMENTI TRATTATI Cosa fanno gli operatori di Private

Dettagli

ESTRATTO DELLA POLITICA PER LA GESTIONE DELLE SITUAZIONI DI CONFLITTO DI INTERESSE GENERALI Investments Europe S.p.A. SGR

ESTRATTO DELLA POLITICA PER LA GESTIONE DELLE SITUAZIONI DI CONFLITTO DI INTERESSE GENERALI Investments Europe S.p.A. SGR ESTRATTO DELLA POLITICA PER LA GESTIONE DELLE SITUAZIONI DI CONFLITTO DI INTERESSE GENERALI Investments Europe S.p.A. SGR Politica per la gestione dei conflitti d interesse di GENERALI INVESTMENTS EUROPE

Dettagli

Linee guida per l accesso al Fondo di Garanzia PMI da parte dei liberi professionisti

Linee guida per l accesso al Fondo di Garanzia PMI da parte dei liberi professionisti Linee guida per l accesso al Fondo di Garanzia PMI da parte dei liberi professionisti Premessa Indice 1. A cosa serve il Fondo di Garanzia 2 2. Quali operazioni possono essere garantite ad un libero professionista

Dettagli

l evoluzione del listino: societa e titoli quotati

l evoluzione del listino: societa e titoli quotati L Evoluzione del Listino: società e titoli quotati Nel biennio 1997-98 la Borsa italiana ha compiuto importanti progressi, in termini sia di dimensione complessiva che di livello qualitativo del listino.

Dettagli

MASSIMI 24/05/2011-24/05/2014 20.000.000.00 ISIN IT0004720865

MASSIMI 24/05/2011-24/05/2014 20.000.000.00 ISIN IT0004720865 CONDIZIONI DEFINITIVE alla NOTA INFORMATIVA SUGLI STRUMENTI FINANZIARI OBBLIGAZIONI STEP-UP Banca Popolare del Lazio Step Up 24/05/2011-24/05/2014 50a DI MASSIMI 20.000.000.00 ISIN IT0004720865 Le presenti

Dettagli

La Mission di UBI Pramerica

La Mission di UBI Pramerica La Mission di UBI Pramerica è quella di creare valore, integrando le competenze locali con un esperienza globale, per proteggere e incrementare la ricchezza dei propri clienti. Chi è UBI Pramerica Presente

Dettagli

Italo Degregori. Quaderni di Finanza ( 1 ) Le Obbligazioni. Edizioni R.E.I.

Italo Degregori. Quaderni di Finanza ( 1 ) Le Obbligazioni. Edizioni R.E.I. Italo Degregori Quaderni di Finanza ( 1 ) Le Obbligazioni Edizioni R.E.I. 2 Edizioni R.E.I. 3 Italo Degregori Quaderni di Finanza ( 1 ) Le Obbligazioni ISBN 978-88-97362-46-3 Copyright 2011 - Edizioni

Dettagli

MORATORIA SUL CREDITO DELLE PICCOLE E MEDIE IMPRESE Sospensione dei debiti verso le banche

MORATORIA SUL CREDITO DELLE PICCOLE E MEDIE IMPRESE Sospensione dei debiti verso le banche A cura di: Dott. Antonio Fortarezza MORATORIA SUL CREDITO DELLE PICCOLE E MEDIE IMPRESE Sospensione dei debiti verso le banche Il 3 agosto 2009 il Ministro dell'economia e delle finanze, il Presidente

Dettagli

MODIFICHE AL REGOLAMENTO N. 11768/98 IN MATERIA DI MERCATI

MODIFICHE AL REGOLAMENTO N. 11768/98 IN MATERIA DI MERCATI MODIFICHE AL REGOLAMENTO N. 11768/98 IN MATERIA DI MERCATI DOCUMENTO DI CONSULTAZIONE 27 luglio 2006 Le osservazioni al presente documento di consultazione dovranno pervenire entro il 7 agosto 2006 al

Dettagli

Autorizzato frazionamento azioni ordinarie Amplifon S.p.A. nel rapporto di 1:10; il valore nominale passa da Euro 0,20 a Euro 0,02 per azione

Autorizzato frazionamento azioni ordinarie Amplifon S.p.A. nel rapporto di 1:10; il valore nominale passa da Euro 0,20 a Euro 0,02 per azione COMUNICATO STAMPA AMPLIFON S.p.A.: L Assemblea degli azionisti approva il Bilancio al 31.12.2005 e delibera la distribuzione di un dividendo pari a Euro 0,30 per azione (+25% rispetto al 2004) con pagamento

Dettagli

26/10/2010. I processi di finanziamento. Processi di finanziamento. Processi di gestione monetaria. FABBISOGNO di mezzi finanziari

26/10/2010. I processi di finanziamento. Processi di finanziamento. Processi di gestione monetaria. FABBISOGNO di mezzi finanziari 1. Pianificazione finanziaria: fabbisogno e fonti di finanziam. Processi di finanziamento 4. Rimborso dei finanziamenti I processi di finanziamento Processi economici di produzione 2. Acquisizione dei

Dettagli

REGOLAMENTO DEL PRESTITO OBBLIGAZIONARIO. CASSA RURALE ALTA VALDISOLE E PEJO Banca di Credito Cooperativo. Serie 207 TASSO FISSO 2,75%

REGOLAMENTO DEL PRESTITO OBBLIGAZIONARIO. CASSA RURALE ALTA VALDISOLE E PEJO Banca di Credito Cooperativo. Serie 207 TASSO FISSO 2,75% REGOLAMENTO DEL PRESTITO OBBLIGAZIONARIO CASSA RURALE ALTA VALDISOLE E PEJO Banca di Credito Cooperativo Serie 207 TASSO FISSO 2,75% 16/08/2012 16/02/2015 Codice ISIN: IT0004845639 Art. 1 - Importo e taglio

Dettagli

LE FORME TECNICHE DI RACCOLTA DELLE RISORSE FINANZIARIE. Appunti sul libro Economia della Banca

LE FORME TECNICHE DI RACCOLTA DELLE RISORSE FINANZIARIE. Appunti sul libro Economia della Banca LE FORME TECNICHE DI RACCOLTA DELLE RISORSE FINANZIARIE Appunti sul libro Economia della Banca DEFINIZIONI Le forme tecniche di raccolta comprendono il complesso degli strumenti che consentono alla banca

Dettagli

ASSEMBLEA ORDINARIA DEGLI AZIONISTI IFI S.p.A.

ASSEMBLEA ORDINARIA DEGLI AZIONISTI IFI S.p.A. ASSEMBLEA ORDINARIA DEGLI AZIONISTI IFI S.p.A. Relazioni illustrative sulle proposte concernenti le materie all ordine del giorno dell Assemblea Ordinaria degli Azionisti 1 ASSEMBLEA ORDINARIA DEGLI AZIONISTI

Dettagli

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BERGAMO. Corso di Economia e Organizzazione Aziendale (7,5 CFU) Allievi Meccanici. Prof. Michele Meoli

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BERGAMO. Corso di Economia e Organizzazione Aziendale (7,5 CFU) Allievi Meccanici. Prof. Michele Meoli UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BERGAMO Corso di (7,5 CFU) Allievi Meccanici Prof. Michele Meoli 3.2 Il Valore Attuale Netto Analisi degli investimenti Overview tecniche di valutazione degli investimenti Tra

Dettagli

* Il sistema finanziario

* Il sistema finanziario * Il sistema finanziario e le banche Prof.ssa Valeria Roncone 1 *Argomenti chiave: L attività della banca e sue specificità Le funzioni della banca Il Sistema Europeo di Banche Centrali e la Banca Centrale

Dettagli