PROGETTAZIONE STRADALE

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1 Corso di infrastrutture per il territorio agricolo e forestale 1 PROGETTAZIONE STRADALE A.A CONSIDERAZIONI GENERALI Qualsiasi strada viene costruita con l obiettivo di unire due punti A e B. Criteri generali di progettazione Tanto più sono distanti e tante più saranno le soluzioni teoriche e quindi i tracciati possibili Tra questi, saranno presi in considerazione solo quelli compatibili con le caratteristiche di progetto prefissate La scelta della soluzione ottimale del tracciato è condizionata da diversi fattori e generalmente non corrisponde alla scelta ideale di un tracciato stradale. Il tracciato definitivo è frutto di un continuo processo iterativo al fine di trovare il migliore compromesso anche in termini di costi e di impatto ambientale 1

2 APPROCCIO ALLA REDAZIONE DEL PROGETTO STRADALE GENERALITÀ 3 Normativa di riferimento Tecniche di progettazione Relazioni con l ambientel Analisi di un esempio applicativo Considerazioni di base La progettazione stradale rappresenta uno strumento di intervento che va ad interessare in modo significativo il territorio. L intera opera di progettazione va sviluppata per gradi, incrementando sempre più il livello di dettaglio. Relazioni con gli usi attuali del territorio Compatibilità ambientale dell opera Caratteristiche progettali atte a soddisfare le esigenze di trasporto Il livello di progettazione della viabilità rurale, a maggior ragione se ad uso privato, non richiede la stessa accuratezza necessaria nel caso di viabilità ad uso pubblico. E ciò, sia in termini di tipologia sia di contenuto degli elaborati richiesti. Al contrario, trovandosi spesso in aree ad alto pregio naturalistico, l analisi delle relazioni opera ambiente necessiterebbe normalmente maggiore accuratezza. APPROCCIO ALLA REDAZIONE DEL PROGETTO STRADALE 4 NORMATIVA DI RIFERIMENTO Documento fondamentale Bollettino Ufficiale C.N.R. n 77 n del 1980 Istruzioni per la redazione dei progetti di strade Per la prima volta, in Italia, vengono prodotte delle direttive per la compilazione e la presentazione dei progetti delle strade che si devono eseguire per conto della Pubblica Amministrazione e degli Enti Pubblici. Altre indicazioni vengono fornite ad es. dalla Legge 109/1994 e successive integrazioni e modifiche (Legge quadro in materia di lavori pubblici, Legge Merloni) e dal relativo Regolamento di Attuazione (D.P.R. 21 dicembre 1999, n. 554). Decreto del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti 5 novembre 2001 NORME FUNZIONALI E GEOMETRICHE PER LA COSTRUZIONE DELLE STRADE 2

3 APPROCCIO ALLA REDAZIONE DEL PROGETTO STRADALE 5 Le fasi della progettazione di un opera non solo stradale, fanno riferimento alla Legge Merloni LE FASI DELLA PROGETTAZIONE 1 Progettazione PRELIMINARE DEFINISCE LE SCELTE DI BASE Il progetto preliminare identifica le linee guida cui si ispira l esecuzione dell opera. Gli elaborati dovrebbero comprendere già in forma essenziale tutti gli elementi caratteristici dei livelli successivi e permettere di identificare le dimensioni economiche, la tipologia e la categoria dell intervento. Deve consentire l individuazione a scala territoriale della più opportuna soluzione viaria in grado di soddisfare le esigenze della mobilità territoriale. Non ha una sua autonoma collocazione nella progettazione stradale ma è piuttosto parte integrante della Pianificazione Territoriale Lo stesso dicasi per la viabilità rurale o, più specificatamente, per quella forestale; In tal caso, nell ambito dei piani di gestione forestale Già in questa fase è necessario un approccio multidisciplinare per valutare le varie alternative potenzialmente possibili. Occorre già valutare l inserimento l dell opera nell ambiente. Relazione di Impatto Ambientale (R.I.A.( R.I.A.) APPROCCIO ALLA REDAZIONE DEL PROGETTO STRADALE LE FASI DELLA PROGETTAZIONE 6 Le fasi della progettazione di un opera non solo stradale, fanno riferimento alla Legge Merloni 1 Progettazione DEFINITIVA DEFINISCE IN MODO COMPLETO GLI ASPETTI PROGETTUALI Il progetto definitivo ha come obiettivo l individuazione l del tracciato definitivo sulla base di rilievi topografici, geomorfologici e geologici. L analisi L si concentra quindi sugli elaborati tecnici fondamentali del progetto stradale e sulle analisi geologiche. Ha lo scopo di attuare le scelte esercitate a livello di Progetto o Preliminare, tenuto conto del maggior dettaglio degli accertamenti e della più dettagliata scala di rappresentazione. Oltre alle indicazioni del preliminare, la progettazione definitiva iva deve tenere in conto eventuali valutazioni espresse dalla conferenza dei servizi; ed inoltre deve contenere tutti gli elementi necessari all ottenimento delle autorizzazioni richieste per l esecuzione dei lavori. Studio di Impatto Ambientale (S.I.A.) MATRICE IMPATTI delle diverse soluzioni 3

4 APPROCCIO ALLA REDAZIONE DEL PROGETTO STRADALE LE FASI DELLA PROGETTAZIONE 7 Le fasi della progettazione di un opera non solo stradale, fanno riferimento alla Legge Merloni 1 Progettazione ESECUTIVA DEFINISCE NEL DETTAGLIO L INTERA OPERA PROGETTUALE Nella progettazione esecutiva vanno verificati i dettagli relativi alla cantierabilità dell opera. La corrispondenza con il progetto definito è di fondamentale importanza; basti pensare all erronea computazione delle misure e alle conseguenti ripercussioni sull intero quadro economico. Comprende tutti gli elementi necessari per realizzare l opera, dal tracciamento del nastro stradale sul terreno, ai calcoli statici con dettagli delle opere d arte, ai calcoli di stabilità delle opere in terra e delle sovrastrutture, agli allegati tecnicoamministrativi. Ed inoltre deve essere definito il Piano di Sicurezza e di Coordinamento in fase esecutiva. Ha lo scopo quindi di definire in maniera univoca i lavori da realizzare, imporre le condizioni per l accettazione dei materiali, disporre le tecniche costruttive e i requisiti delle opere finite; deve inoltre pervenire alla stima particolareggiata degli oneri di realizzazione e predisporre la documentazione tecnico-amministrativa necessaria per consentire l affidamento dei lavori all impresa. A questo livello di progettazione non è più richiesta la valutazione deli impatto Ambientale; è stato infatti verificato nella fase precedente APPROCCIO ALLA REDAZIONE DEL PROGETTO STRADALE PROGETTAZIONE PRELIMINARE ELABORATI 8 Relazione Tecnica di progetto Quadro economico generale Cartografia tematica (scala 1: ) Corografia d insieme d (scala 1: aree urb. 1:10.000) Andamento altimetrico (scala 1:25.000/1: aree urb.. 1:10.000/1:1.000) Sezioni trasversali tipo (scala 1:100) Eventuali svincoli ed intersezioni Documentazione fotografica Cronoprogramma di massima Relazione di Impatto Ambientale (R.I.A.( R.I.A.) 4

5 APPROCCIO ALLA REDAZIONE DEL PROGETTO STRADALE PROGETTAZIONE DEFINITIVO ELABORATI 9 Elaborati del Progetto Preliminare comprensivi della R.I.A. Relazione tecnica di progetto Cronoprogramma dettagliato Corografia d insieme (scala 1:10.000) Planimetrie (scala 1:5.000) Profili longitudinali (scala 1:5.000/1:500) Relazione geologica e geotecnica Planimetria e profili geologici (scala 1:5.000) Sezioni trasversali più caratteristiche Sezioni tipo della sagoma stradale e della sovrastruttura (scala1:100) Opere d arte principali Tipi normali di opere d arte minori e di impianti accessori Tipologia degli interventi di mitigazione di impatto e loro localizzazione APPROCCIO ALLA REDAZIONE DEL PROGETTO STRADALE PROGETTAZIONE DEFINITIVO ELABORATI 10 Approvvigionamento dei materiali e discarica Provvedimenti costruttivi in situazioni ad elevato rischio ambientale Individuazione dei lotti funzionali dell intero collegamento Individuazione dei lotti costruttivi e prescrizioni per la cantierizzazione Intersezioni o innesti con altre strade (scala 1:100) Interferenze con altre opere e servizi (pubblici e privati) Benestare di massima degli Enti proprietari di opere e servizi interessati Pareri degli Enti Territoriali competenti Computo metrico-estimativo estimativo sommario comprensivo di valutazione degli espropri Analisi comparativa delle varianti locali esaminate Prescrizioni per l elaborazione l del Progetto Esecutivo 5

6 APPROCCIO ALLA REDAZIONE DEL PROGETTO STRADALE PROGETTAZIONE ESECUTIVO ELABORATI 11 Progetto Definitivo e Studio di Impatto Ambientale Relazione tecnica di progetto Planimetria (scala 1:1.000) Planimetria di tracciamento (scala 1:1.000) Profili longitudinali (scala 1:1.000/1:100) Schede monografiche punti a terra di riferimento poligonali Stralci planimetrici significativi Sezioni tipo del corpo stradale e della sovrastruttura (scala 1:100) Sezioni trasversali (scala 1:100) Profilo geognostico Calcoli e verifiche geotecniche Calcoli della sovrastruttura Calcoli e disegni delle opere d arte maggiori Calcoli e disegni dei tipi di opere d arte minori Calcoli e disegni degli interventi previsti per la mitigazione degli impatti Verifica idraulica degli interventi sui corpi idrici superficiali APPROCCIO ALLA REDAZIONE DEL PROGETTO STRADALE PROGETTAZIONE ESECUTIVO ELABORATI 12 Verifica delle opere di presidio idraulico del corpo stradale Planimetria e profili delle intersezioni e degli svincoli (scala1:500) Planimetria e profili delle interferenze con servizi (pubblici e privati), accessi privati Sistemazione delle discariche e delle cave di prestito Segnaletica Impianti accessori Autorizzazione degli Enti e benestare delle Amministrazioni Planimetria catastale, elenco particellare e piano particellare di esproprio Computo metrico Analisi dei prezzi Stima particolareggiata dei lavori e delle espropriazioni Capitolati speciale per l appalto Prescrizioni sulla conduzione dei lavori per finalità ambientali Piano di Monitoraggio Ambientale (se previsto) Prescrizioni per il ripristino dei luoghi a fine lavori Programma di manutenzione 6

7 APPROCCIO ALLA REDAZIONE DEL PROGETTO STRADALE PROGETTAZIONE PRELIMINARE CONTENUTO ELABORATI 13 Relazione Tecnica di progetto Individuazione ed analisi di eventuali vincoli e prescrizioni Nel caso specifico di viabilità agro-silvo-pastorale, riporta in sintesi i risultati delle analisi forestali e di prefattibilità ambientale; sono esposti benefici attesi dall opera, con quantificazioni anche in termini economici e tecnici. Riporta la classificazione dell opera in base della funzione prevalente (forestale,agricola, ) Condizioni di mobilità della rete stradale connessa alla nuova infrastruttura (composizione traffico, flussi medi e di punta, livelli di servizio, serie storica dati di incidentalità) Caratteristiche fisiche e antropiche del territorio (compresi strumenti urbanistici, programmi infrastrutturali in atto ecc.) Previsioni della domanda di mobilità di medio e lungo periodo (con e senza l intervento) Individuazione di eventuali alternative di progetto proponibili (Con relativo confronto tecnico, economico e ambientale) Stima sommaria di spesa (per ciascuna soluzione, comprensiva di costi di gestione e eventuali oneri di monitoraggio) È appena il caso di ricordare che gli elementi componenti una relazione tecnica di un progetto stradale appena descritti hanno carattere generale. Difatti, proprio nel caso di progettazione di viabilità rurale, a maggior ragione se ad uso privato, alcuni elementi possono non essere richiesti. Lo stesso dicasi per alcuni elaborati. Al contrario, trovandosi spesso in aree ad alto pregio naturalistico, l analisi delle relazioni opera ambiente necessiterebbe normalmente maggiore accuratezza. APPROCCIO ALLA REDAZIONE DEL PROGETTO STRADALE PROGETTAZIONE PRELIMINARE CONTENUTO ELABORATI 14 Cartografia tematica Grafo della rete viaria correlata all infrastruttura di progetto Localizzazione dei poli di origine e destinazione (O/D) Sovrapposizione con cartografia di piani esistenti o in via di definizione Rappresentazione dei principali interventi infrastrutturali in programma Localizzazione delle sezioni di rete caratterizzate da particolari criticità Localizzazione dei vincoli territoriali e ambientali Tipologia degli ambiti territoriali e loro qualità paesaggistiche Aree di interesse naturalistico e loro caratteristiche qualitative Sistema idrico di superficie e sue eventuali criticità Carta della stabilità e della erodibilità delle superfici Corografia d insieme (scala minima 1:25.000, stralci 1:10.000) Rappresentazione di tutte le direttrici del tracciato valutate nell ambito di Progetto Preliminare e interferenze con vincoli territoriali (e punti di vista della documentazione fotografica) 7

8 APPROCCIO ALLA REDAZIONE DEL PROGETTO STRADALE PROGETTAZIONE PRELIMINARE CONTENUTO ELABORATI 15 Andamento altimetrico (scala 1:25.000/1: stralci :10.000/1:1.000) Andamento altimetrico del sedime e della linea d asse e localizzazione delle principali opere d arte (fornisce anche una prima idea sugli approvvigionamenti e sulle discariche) Sezioni trasversali tipo (scala 1:100) Sezioni trasversali delle diverse tipologie del corpo stradale, comprese le sistemazioni ambientali tipo eventualmente previste Documentazione fotografica In genere si allega anche una carta dei punti di presa, cioè una localizzazione degli scatti fotografici inseriti nella relazione, ivi compresa l orientazione degli stessi. Documenta lo stato dei luoghi nelle situazioni dove possono presentarsi interferenze significative con preesistenze fisiche, antropiche e ambientali. Spesso è obbligatoria per documentare la relazione di impatto ambientale. Relazione di Impatto Ambientale (R.I.A.) Ha lo scopo di verificare le conseguenze di medio e lungo periodo imputabili alla mancata realizzazione dell opera: la cosiddetta OPZIONE ZERO. A questo livello di progettazione, il dettaglio della relazione è alla scala mediogrande (1: :10000) e l analisi degli impatti è di tipo qualitativo. APPROCCIO ALLA REDAZIONE DEL PROGETTO STRADALE 16 Il S.I.A. è ancorato temporalmente al procedimento autorizzativo del Progetto Definitivo ll giudizio di compatibilità si basa su una valutazione complessiva del bilancio d impatto PROGETTAZIONE DEFINITIVO CONTENUTO S.I.A. Con il S.I.A. non si certifica che non sussistono impatti significativi residui; piuttosto, che questi sono stati considerati e ritenuti ammissibili alla luce delle motivazioni esposte. 8

9 APPROCCIO ALLA REDAZIONE DEL PROGETTO STRADALE Procedure di Valutazione in Calabria 17 Deliberazione Giunta Regionale 12 ottobre 2004, n. 736 Procedure di Valutazione di Impatto Ambientale D.P.R. 12 aprile 1996 Disciplinare per l attuazione l della D.G.R. 486/2003 Deliberazione Giunta Regionale 27 giugno 2005, n. 606 Deliberazione n. 736 del 12/10/2004 recante «Procedura di Valutazione dell Impatto Ambientale ai sensi del D.P.R. 12/4/96 Approvazione disciplinare».. Rettifica. APPROCCIO ALLA REDAZIONE DEL PROGETTO STRADALE Procedure di Valutazione Altre regioni arta/menu.htm 9

10 APPROCCIO ALLA REDAZIONE DEL PROGETTO STRADALE Iter procedurale realizzazione nel caso di committente PUBBLICO 19 APPROCCIO ALLA REDAZIONE DEL PROGETTO STRADALE Iter procedurale realizzazione nel caso di committente PRIVATO 20 10

11 21 SCELTE PRELIMINARI Criteri generali di progettazione La scelta del tracciato viene effettuata in relazione allo sviluppo della strada da progettare; Nel caso di sviluppi limitati dell asse stradale, già in via preliminare, è sempre opportuno un sopralluogo diretto; Nel caso di assi stradali lunghi diversi chilometri, in via preliminare si sceglie in genere di studiare il percorso su cartografia di dettaglio, rimandando il sopralluogo alla verifica del tracciato prescelto a tavolino; La cartografia normalmente dovrebbe avere una scala di rappresentazione 1:5000 o maggiore, preferibilmente 1:2000. Nel caso della viabilità agro-forestale, normalmente di sviluppo limitato, occorre di conseguenza un sopralluogo preliminare ai fini della scelta del tracciato. Ciò anche in considerazione del fatto che nelle aree rurali difficilmente si hanno cartografie di dettaglio 22 SCELTE PRELIMINARI Criteri generali di progettazione 11

12 23 STUDIO DELLA CARTOGRAFIA È di fondamentale importanza, per il progettista, saper leggere la cartografia. Ciò, anche al fine di individuare l eventuale presenza di vincoli (tecnici o normativi) o prescrizioni specifiche che possono interessare l opera in questione: Criteri generali di progettazione presenza di un area protetta; vincolo idrogeologico, archeologico, ecc.; vincolo ambientale (Decreto Urbani) attraversamento di un corso d acqua; presenza di altre infrastrutture (elettrodotti, acquedotti..) È utile inoltre conoscere le prescrizioni di eventuali strumenti di pianificazione presenti (PTCP, Piano del Parco, Piano di Assestamento, Piani di Gestione dei SIC, ecc.) 24 STUDIO DELLA CARTOGRAFIA Studio delle linee di compluvio e displuvio Criteri generali di progettazione Vengono rappresentate su carta con linee tratteggiate ortogonali alle curve di livello. Nel caso di modello digitale del terreno (DEM) la loro individuazione è immediata. Anzi, questo andrebbe costruito con tecniche che consentano di ottenere DEM idrologicamente corretti, per l implementazione dei quali è necessario l utilizzo di una rete idrografica orientata. Compluvi: rappresentano il luogo dei punti dove si possono potenzialmente raccogliere le gocce di pioggia se il terreno è impermeabile; Displuvi (dorsali): rappresentano gli spartiacque naturali I compluvi e i displuvi sono linee luogo dei punti a curvatura massima che si alternano tra loro X X 105 Procedendo dalle isoipse a quota maggiore a quelle a quota minore, nei tratti in cui si incontra la convessità delle curve di livello si ha un Compluvio; ; nei tratti dove si incontra la concavità si ha un Displuvio. X > 105 m DISPLUVIO X < 105 m COMPLUVIO 12

13 13

14 25 Studio della cartografia Curve di livello (Isoipse) Luogo dei punti che si trovano ad uguale distanza da un piano orizzontale di riferimento. In altre parole, una curva di livello è costituita da punti posti alla medesima quota rispetto al livello del mare. L'equidistanza è la differenza di quota tra una curva di livello e quella successiva. Il suo valore varia a seconda del terreno (nei tratti pianeggianti spesso vengono utilizzate isoipse intermedie, rappresentate con tratteggio) e della scala della rappresentazione. Per avere contezza della pendenza del terreno è sufficiente analizzare quanto vicine siano le curve di livello sulla carta. Se risultano molto vicine l'una all'altra, vuol dire che la differenza di quota (25 metri nella scala indicata) andrà superata in un tratto di strada più pendente 14

15 26 La linea di massima pendenza passante per i punti di Studio della massima cartografia curvatura delle successive curve di livello può indicare una linea di compluvio o di displuvio. Linee di massima pendenza Una retta di massima pendenza rappresenta la linea di minima distanza tra due punti posti su due curve di livello successive; ovvero, scelto un punto a piacere su una curva di livello, la retta di massima pendenza è la normale alla tangente passante per il punto su di essa individuato. Sezione Planimetria La pendenza tra due isoipse successive si considera costante, pari alla tangente dell angolo α e determinata sulla base della linea di massima pendenza. La linea di massima pendenza passante per i punti di massima curvatura delle successive curve di livello può indicare una linea di compluvio o di displuvio. 27 Studio della cartografia Linee di massima pendenza Determinazione della quota del generico punto M giacente fra due curve di livello consecutive di quote q e p,, con p (12 m) > q (10 m) Tracciata la linea di massima pendenza AB, si misurano le distanze AB = D e AM = d La quota di M si calcola con il cosiddetto triangolo della pendenza: ( p q) m = q + d D MN = tratto a debole pendenza; PQ = tratto a forte pendenza. CD = linea di displuvio; AB = linea di compluvio. V = Sella o valico. 15

16 28 Studio della cartografia Le lineette ( barbette( barbette ) ) rappresentano le tracce di una goccia di pioggia che cade Quota del ciglio stradale inferiore alla quota della linea di intersezione tra scarpata e terreno Scarpata in TRINCEA Quota del ciglio stradale superiore alla quota della linea di intersezione tra scarpata e terreno Scarpata in RILEVATO 29 Studio della cartografia Le barbette rappresentano le tracce di una goccia di pioggia che cade La porzione di strada compresa tra le sezioni 1 e 2 è in RILEVATO perché entrambi i cigli stradali sono a quota superiore rispetto al piano di campagna La porzione di strada compresa tra le sezioni 1 e 2 è in TRINCEA perché entrambi i cigli stradali sono a quota inferiore rispetto al piano di campagna La porzione di strada compresa tra le sezioni 1 e 2 è a MEZZA COSTA perché un ciglio stradale è a quota superiore rispetto al piano di campagna e l altro è a quota inferiore 16

17 Progetto stradale 30 ANDAMENTO PLANIMETRICO Tecnica del Tracciolino Poligonale d asse Asse stradale ANDAMENTO ALTIMETRICO Profilo longitudinale del terreno Profilo longitudinale della strada SEZIONI TRASVERSALI Disegno delle sezioni Volume del solido stradale 31 Andamento Planimetrico Strada di fondo valle Il tracciato corre quasi parallelo a quello del corso d acqua, senza mai attraversarlo. Anche senza attraversamento, che richiede opere d arte idonee, occorre attenzione per evitare eventuali problemi di inondazione o cedimenti della massicciata. Strada di cresta Il tracciato segue molto da vicino quello delle linee di displuvio. Sono preferite in zone di interesse turistico in quanto hanno caratteristiche panoramiche. 17

18 32 Andamento Planimetrico Strada di tipo intermedio Caso in cui le due località sono situate sullo stesso versante a quote differenti. L andamento serpeggiante è obbligatorio e determinato, da un lato, dalla pendenza massima entro cui contenere lo sviluppo planimetrico del tracciato; dall altro, dal raggio minimo di curvatura per i raccordi circolari orizzontali. 33 Andamento Planimetrico Strada di tipo intermedio Le località si trovano sui versanti opposti della stessa valle. Sul fondo valle non corre nessun corso d acqua e il percorso segue un percorso allungato per limitare la pendenza longitudinale e dei raccordi verticali. Strada di tipo intermedio Le località si trovano sui versanti opposti della stessa valle. Sul fondo valle scorre un corso d acqua per cui si rende necessaria la realizzazione di un opera d arte per l attraversamento dello stesso. 18

19 34 Andamento Planimetrico Strada di tipo intermedio Le due località si trovano sui versanti adiacenti di due vallate opposte. Il percorso necessariamente sarà allungato e prevedrà un punto di passaggio obbligato costituito dal punto di valico alla quota più bassa possibile, anche per limitare le opere di scavo. La soluzione alternativa è la realizzazione di una galleria, collegando direttamente le due località. 35 Quote dei punti Q A = 150 m Q B = 166 Dislivello = QA QB = 16 m Distanza AB = m 110 Pendenza iab = 16/ 110 *100 = 14,5% Viabilità ad uso pubblico Pendenze massime adottabili per i diversi tipi di strada (DM 5/11/2001) TIPO di STRADA Autostrada (A) Principale (B) Secondaria (C) di Scorrimento (D) di Quartiere (E) LOCALE (F) Andamento Planimetrico URBANO 6% 6% 8% 10% AMBITO EXTRAURBANO 5% 6% 7% 10% Impostazione geometrica del tracciato Grazie all analisi della cartografia è possibile verificare la necessità di prevedere tracciati non lineari e quindi più lunghi per contenere la pendenza entro i limiti stabiliti. Allo stesso modo, il passaggio tra una curva di livello e la successiva spesso non può avvenire seguendo linee di massima pendenza. A B Spesso, la necessità di conoscere l andamento l altimetrico del terreno direttamente in campo, sebbene con una certa approssimazione, comporta l utilizzo l di strumentazione adattata, come nel caso della figura a lato. Qui è mostrato il possibile uso dei bastoni da sci a tal uopo

20 36 Andamento Planimetrico Impostazione geometrica del tracciato i% = tanα 100 Quella misurata sulla carta è una distanza topografica A B Se consideriamo la pendenza massima ammessa dal DM avremo TIPO di STRADA Autostrada (A) Principale (B) Secondaria (C) AMBITO URBANO EXTRAURBANO 6% 5% 6% 7% i AP = tg α 0,10 tg α sin α cos α l = l/cosα = l/0,995 l A α l l P di Scorrimento (D) di Quartiere (E) LOCALE (F) 6% 8% 10% 10% In altri termini, con tali valori di pendenza ammessa, la distanza topografica di un asse stradale si può assumere, con ragionevole approssimazione, uguale a quella reale. 37 Tecnica del tracciolino Il tracciolino è una poligonale a pendenza costante che collega le due estremità del tracciato stradale senza mai discostarsi dall andamento naturale del terreno. È costituita da segmenti rettilinei non raccordati da curve di lunghezza costante e appoggiati a due curve di livello adiacenti. Andamento Planimetrico Nota la pendenza massima che dovrà avere la strada, i segmenti rettilinei avranno una lunghezza determinata sulla base della seguente formula: p = pendenza ( espressa in decimali) e = equidistanza (Δ AB ) A Nella pratica operativa il valore di p prescelto sarà dell 1 2% inferiore alla pendenza massima della strada. Il tracciolino infatti non è raccordato da curve; queste saranno inserite in seguito, dopo avere semplificato il tracciato che, in definitiva, risulterà più corto. esempio e = 2 m p max = 8% d = 2/0,07 = 28,57 m d = e p B

21 38 Tecnica del tracciolino Andamento Planimetrico Nota la pendenza massima che dovrà avere la strada, i segmenti rettilinei avranno una lunghezza determinata sulla base della seguente formula: d = e p Il tracciolino è una poligonale a pendenza costante che collega le due estremità del tracciato stradale senza mai discostarsi dall andamento naturale del terreno. È costituita da segmenti rettilinei non raccordati da curve di lunghezza costante e appoggiati a due curve di livello adiacenti. Lunghezza del primo segmento nel caso in cui il punto d inizio del tracciato non intersechi una curva di livello qn qm qa = qm + d D D = distanza mn,, tra le due curve di livello d = distanza parziale ma 39 Andamento Planimetrico Il tracciolino è una poligonale a pendenza costante costituita da segmenti di lunghezza costante appoggiati a due curve di livello adiacenti Caso A Tecnica del tracciolino L arco di cerchio con raggio d condotto a partire dal punto M sulla isoipsa di quota 115 m interseca la curva di livello di quota 120 m nei punti N 1 e N 2. Le due congiungenti MN 1 e MN 2 rappresentano i soli due possibili percorsi per il passaggio tra le due curve di livello adiacenti, secondo il parametro p prescelto. La scelta tra i due percorsi sarà fatta di volta in volta dal progettista. Qualsiasi altro percorso MN avrà lunghezza maggiore e quindi pendenza inferiore rispetto a quella p stabilita. Se si ritiene opportuno, qualunque di questi segmenti potrà essere scelto per il tracciato. 21

22 40 Andamento Planimetrico Il tracciolino è una poligonale a pendenza costante costituita da segmenti di lunghezza costante appoggiati a due curve di livello adiacenti Caso B Tecnica del tracciolino L arco di cerchio con raggio d condotto a partire dal punto M sulla isoipsa di quota 115 m è tangente nel punto N 1 alla curva di livello di quota 120 m. La congiungente MN 1 è l unico percorso possibile sulla base del parametro p definito. Qualsiasi altro percorso MN avrà lunghezza maggiore e quindi pendenza inferiore rispetto a quella p stabilita. Se si ritiene opportuno, qualunque di questi segmenti potrà essere scelto per il tracciato. 41 Andamento Planimetrico Il tracciolino è una poligonale a pendenza costante costituita da segmenti di lunghezza costante appoggiati a due curve di livello adiacenti Caso C Tecnica del tracciolino L arco di cerchio con raggio d condotto a partire dal punto M sulla isoipsa di quota 115 m non interseca mai la curva di livello successiva di quota 120 m. Qualsiasi percorso MN avrà lunghezza maggiore e quindi pendenza inferiore rispetto a quella prefissata. Le soluzioni possibili sono quindi infinite e sarà il progettista a scegliere quelle più conveniente, anche sulla base dell andamento plano-altimetrico del terreno e quindi delle curve di livello successive. 22

23 42 Andamento Planimetrico Caso D Tecnica del 1 MA = AB = BC = CN MN tracciolino 4 1 Δ MA = Δ AB = Δ BC = ΔCN = e 4 Dato l andamento non parallelo delle isoipse nel tratto in esame, la congiungente MN non corrisponde a quella curvilinea MABCN. Questa ha una pendenza che si può ritenere costante con maggiore precisione rispetto alla prima. Nella pratica, il raffittimento delle curve di livello è consigliabile quando queste presentano forti curvature, a maggior ragione se associate ad equidistanze elevate. In questi tratti la distanza d deve essere ricalcolata. 43 Andamento Planimetrico Nell esempio l equidistanza era pari a: e = = 10 m Tecnica del tracciolino Nel caso di raffittimento delle isoipse, occorre ricalcolare la nuova distanza d 1 a partire dall equidistanza tra le curve inserite fra l isoipsa a quota 110 m e quella a quota 120 m. e 1 = = 2 m e 1 d = 1 p 23

24 44 Tecnica del tracciolino Andamento Planimetrico Il procedimento di tracciamento è di tipo iterativo. In pratica, volendo unire i punti A e B, viene ripetuto più volte il procedimento visto per collegare due curve di livello successive. Partendo prima da A, si giunge a metà percorso e quindi si ripete la procedura a partire da B fino ad intersecare in un punto K il percorso precedente. Tra i percorsi tracciati si sceglierà quello con l andamento ritenuto più idoneo, secondo una serie di considerazioni. 44 bis Andamento Planimetrico Tecnica del tracciolino Il tracciato di massima, o i tracciati di massima, individuati sulla carta, andrebbero poi materializzati sul terreno mediante tracciamento e misurazioni sommarie. Questo primo tracciamento ha lo scopo di verificare che, con una determinata pendenza di progetto, l opera abbia un tracciato funzionale ed il minimo impatto ambientale. È una fase del lavoro impegnativa e delicata che richiede di percorrere la traccia ipotizzata più volte, avanti ed indietro, prima di arrivare ad una soluzione definitiva. Spesso è una fase tralasciata o comunque poco curata, soprattutto in fase di presentazione di progetti commissionati da Enti Pubblici e soggetti a finanziamento a bando. L individuazione del migliore tracciato è l attività più importante nella progettazione della viabilità agro-silvopastorale ed è determinante per i costi di realizzazione dell opera, per la sua funzionalità e possibilità di buona conservazione nel tempo. 24

25 45 Andamento Planimetrico Poligonale d Assed Tecnica del tracciolino L asse stradale deve avere un andamento regolare e non spezzettato come l andamento del tracciolino. Di conseguenza, il tracciolino prescelto sarà regolarizzato sostituendo i vari segmenti della spezzata con tratti rettilinei. Nell esempio, tra i punti A e B saranno inseriti due tratti rettilinei che si congiungono in un punto V. La poligonale AVB che così si ottiene è la POLIGONALE d ASSE. Raccordando i suoi lati con le curve si ottiene l asse stradale. 46 Andamento Planimetrico Poligonale d Assed Tecnica del tracciolino La regolarizzazione del tracciolino e l inserimento delle curve circolari, comportano una riduzione della lunghezza del tracciato definitivo dell asse stradale. Ecco perché si sceglie una pendenza p del tracciolino inferiore a quella ammessa per il tipo di strada in progetto o comunque fissata in sede progettuale. Ulteriore conseguenza è che la poligonale d asse d non giace più sulla superficie naturale del terreno ma se ne discosta da esso. In alcuni tratti sarà al di sopra, in altri sarà al di sotto, con conseguenti scavi e riporti da effettuare. 25

26 47 Andamento Planimetrico Tecnica del tracciolino Inserimento raccordi circolari Si riporta l esempio l solo dei raccordi circolari semplici. In sede progettuale, uno dei parametri da rispettare nel tracciamento dell asse stradale riguarda il raggio di curvatura minimo. Al fine di evitare la presenza di tornanti è buona norma regolarizzare il tracciolino con segmenti che non formano angoli troppo acuti. Nel caso si renda necessaria la realizzazione di tornanti è preferibile prevederli in zone caratterizzate da una bassa pendenza trasversale 48 Andamento Planimetrico Inserimento raccordi circolari Tecnica del tracciolino C 26

27 49 Andamento Planimetrico A Inserimento raccordi circolari Tecnica del tracciolino r C B V Raggi planimetrici minimi [m] adottabili per le curve circolari nei diversi tipi di strada (DM 5/11/2001) TIPO di STRADA Autostrada (A) Principale (B) Secondaria (C) di Scorrimento (D) Di Quartiere (E) LOCALE (F) URBANO AMBITO EXTRAURBANO Andamento Planimetrico A Tracciato definitivo Tecnica del tracciolino C r V V Il raggio di curvatura CV è misurato in corrispondenza dell asse stradale. L asse stradale è di norma tracciato con linea tratto e punto; per i cigli stradali è invece utilizzata una linea continua; entrambe dovrebbero essere rosse. I rettilinei, nei tratti oltre i punti di tangenza delle curve sono disegnati con linee tratteggiate. B 27

28 51 Tecnica del tracciolino Andamento Planimetrico 1 A C B r 5 6 = T = V = T Inserimento Picchetti d assed Perpendicolarmente all asse asse stradale vengono disegnate le tracce delle sezioni trasversali, ottenute tramite intersezione di piani verticali all asse asse stradale in punti caratteristici detti picchetti d assed asse. V all inizio e alla fine della strada; in corrispondenza delle intersezioni dell asse stradale con le curve di livello; nei punti di tangenza delle curve e nel loro punto di mezzo; all inizio e alla fine di ogni opera d arte; d all intersezione con strade esistenti; 52 Andamento Planimetrico Curva interna Il centro della curva si trova dal lato interno della poligonale e la curva si raccorda direttamente ai rettifili. Tipi di curve Curva esterna (curva di risvolto, o tornante) Quando l angolo l formato dai segmenti dell asse stradale da raccordare è piccolo, la sistemazione della curva deve essere fatta all esterno della poligonale (ed il centro della curva può trovarsi anche all esterno della poligonale). Le curve esterne non si raccordano direttamente ai rettifili ma mediante controcurve. Nel caso di adozione di controcurve, il tracciato risulta allungato rispetto al tracciolino originale 28

29 53 Andamento Planimetrico Tecnica del tracciolino Asse stradale Per ogni raccordo orizzontale, in corrispondenza dei vertici, vengono riportati alcuni elementi geometrici caratteristici: Angolo al centro [ ];[ Raggio[m]; Sviluppo [m]; Tangenti [m]. 54 Andamento Planimetrico Tecnica del tracciolino Asse stradale 29

30 55 Andamento planimetrico - Esempio di planimetria di progetto di un tratto di strada Asse stradale Carreggiata Per completare la planimetria e definire l area l di occupazione del tracciato, occorre aggiungere le intersezioni delle scarpate con la superficie naturale del terreno. All uopo, è necessario prima definire le sezioni stradali 56 Andamento planimetrico Esempio di planimetria di progetto di un tratto di strada 30

31 57 Rappresentazione su cartografia 58 Rappresentazione su cartografia 31

32 59 Sulla carta, anzitutto, si devono misurare le distanze topografiche d e d 1 Andamento Altimetrico Definizione della quota dei picchetti d assed d : Δ Q 28 AB = d = Q + Δ A 1 : Δ AC AC d1 Δ = QA + d AB Come spesso accade nel caso di raccordi circolari, i picchetti nei n tratti caratteristici di questi ultimi non ricadono all intersezione con le curve di livello; di conseguenza, se si lavora su cartografia, la loro quota va definita con il metodo grafico. Nell esempio esempio proposto in figura si determina graficamente la quota del l picchetto n Andamento Altimetrico Definita la planimetria si passa all analisi analisi dell andamento altimetrico della strada, disegnandone il profilo longitudinale. Questa ulteriore operazione spesso conduce a piccole modifiche del d tracciato originario per adattarlo meglio all andamento andamento del terreno. Se non si fosse regolarizzato il tracciolino, il suo profilo sarebbe stato un segmento di retta a pendenza costante pari a quella definita. La sua regolarizzazione ne comporta invece un allontanamento dalla la linea di pendenza uniforme. Ne risulta una spezzata con segmenti a pendenza superiore o inferiore a quella prefissata, troppo irregolare per essere assunta come andamento altimetrico della strada e che quindi è necessario regolarizzare. Sterri Riporti Linea del terreno Livelletta Il profilo longitudinale rappresenta l andamento altimetrico del terreno e dell asse stradale, rappresentati su un piano verticale. Andamento altimetrico del terreno LINEA NERA Profilo longitudinale del terreno naturale o sedime Andamento altimetrico di progetto LINEA ROSSA Livellette raccordate da archi di cerchio (raccordi verticali) 32

33 61 Andamento Altimetrico Per poter tracciare il profilo si necessita della distanza tra i picchetti d asse d e della loro quota. Tali dati, frequentemente letti sulla cartografia nella fase preliminare del progetto, andrebbero poi ricavati con un rilievo topografico. A Scavo Rilevato Livelletta A Qr Linea del terreno Terreno di sedime o sedime naturale Sezione trasversale A-AA Sede stradale in scavo Qr = quota rossa scavo Scarpa 1:1 Qr sovrastruttura Scarpa 1:1 scavo 62 Andamento Altimetrico Scavo B Rilevato Livelletta B Sezione trasversale B-BB Sede stradale in rilevato Qr = quota rossa Qr Linea del terreno rilevato Scarpa 3:2 sovrastruttura Qr Terreno di sedime o sedime naturale rilevato Scarpa 3:2 33

34 63 Andamento Altimetrico Scavo Rilevato Qr C Livelletta Linea del terreno C scavo Sezione trasversale B-BB Sede a mezza costa Qr = quota rossa rilevato sovrastruttura Qr Terreno di sedime o sedime naturale 64 Andamento Altimetrico In ascissa sono riportate le distanze (scala 1:1000 o 1:2000); in ordinata le quote del terreno, a scala 10 volte maggiore (1:100 o 1:200). Il profilo del terreno è disegnato assumendo un orizzontale di riferimento (o Fondamentale) la cui quota assegnata è inferiore a quella del picchetto d asse a quota più bassa. Sulla fondamentale di riferimento vengono riportate le distanze topografiche progressive tra i picchetti. In corrispondenza di ogni picchetto si traccia la verticale di dimensioni pari al dislivello tra l orizzontale di riferimento e il picchetto stesso. L unione dei vertici dei segmenti dei dislivelli definisce una spezzata che è la linea o profilo longitudinale del terreno lungo l asse della strada (Linea del terreno o Linea nera). 34

35 65 Il profilo del terreno è regolarizzato per mezzo delle livellette (segmenti a pendenza costante). Le livellette devono avere una pendenza massima mai superiore, se non per tratti molto brevi al valore di progetto prefissato (max + 1%). Devono discostarsi il meno possibile dall andamento del terreno al fine di limitare scavi e rinterri. I cambi di pendenza è bene che siano contenuti ed in ogni caso è bene siano in prossimità dei punti di tangenza delle curve orizzontali. Calcolo quota di progetto Picchetti d asse Andamento Altimetrico il profilo longitudinale AB = Δ AB p = = Δ AB AB Distanza topografica tra i picchetti iniziale (A) e finale (B) della livelletta Dislivello tra i picchetti A e B Pendenza della livelletta Calcolo della quota di progetto del generico picchetto C di una livelletta di estremi A e B C A Q = Q + p AC p p Quota di riferimento 66 Andamento Altimetrico il profilo longitudinale Calcolo quota di progetto Picchetti d asse AB = Δ AB p = = Δ AB AB Distanza topografica tra i picchetti iniziale (A) e finale (B) della livelletta Dislivello tra i picchetti A e B Pendenza della livelletta Calcolo della quota di progetto del generico picchetto C di una livelletta di estremi A e B Q C p = Q A p + p AC Quota di riferimento A B Nella parte alta del profilo longitudinale si riportano le caratteristiche delle singole Livellette numero progressivo; Lunghezza [m]; dislivello [m] e pendenza [%]. 35

36 67 DISTANZE Progressive; Parziali; Ettometriche. RETTIFILI e CURVE Lunghezze dei rettifili; Elementi caratteristici delle curve orizzontali; Linea continua con andamento della strada linea continua che in corrispondenza delle curve si sposta verso l alto (curva con concavità verso il basso) o verso il basso (curva con concavità verso l alto) Andamento Altimetrico il profilo longitudinale Nella parte inferiore del grafico vengono riportati i seguenti elementi: Il profilo altimetrico è completato con la linea di progetto (Linea Rossa), costituito da tratti a pendenza costante (livellette) collegati da raccordi verticali convessi e concavi di raggio molto ampio. 68 Andamento Altimetrico Inserimento dei raccordi verticali Il profilo altimetrico è costituito da tratti a pendenza costante (livellette( livellette) collegati da raccordi verticali convessi e concavi. 36

37 69 Andamento Altimetrico Inserimento dei raccordi verticali Nel caso di diramazioni è bene avere in entrambi i segmenti il primo tratto dopo la separazione con pendenza uguale; la lunghezza di tale tratto deve essere superiore alla media delle larghezze dei due tratti (Darrach et al., 1981, in Wiest,, 1998) Nel caso di dossi e cunette, invece, i due tratti (A e B) con pendenza opposta (P A e P B ) devono essere raccordati alzando o abbassando il punto di flesso. Darrach et al. (1981 in Wiest,, 1998) propongono di variare l altezza l di una quantità d [m] pari a: d = P A + P B I due tratti di raccordo devono essere di almeno 30 m. 70 Andamento Altimetrico Inserimento dei raccordi verticali d α = r tg 2 d è la distanza di un estremo dell arco di raccordo dal vertice, r è il raggio verticale del raccordo, α l angolo verticale formato dalle due livellette. In prima approssimazione lo sviluppo planimetrico del raccordo può essere calcolato come il doppio della distanza d. 37

38 71 Sezioni Trasversali Intersezione del corpo stradale e del terreno con un piano verticale normale all asse stradale Evidenziano l andamento trasversale del corpo stradale e del terreno Disegno delle Sezioni La SEZIONE DI PROGETTO viene definita in funzione della categoria di strada e del volume di traffico previsto Si ottengono immaginando di sezionare il corpo stradale con piani verticali perpendicolari all asse della strada in corrispondenza dei picchetti d asse, già indicati sulla planimetria e sul profilo longitudinale Forniscono gli elementi necessari per il calcolo del volume del solido stradale (movimenti terra) Le sezioni vengono numerate progressivamente e si rappresentano come appaiono ad un osservatore che, rivolto verso l origine della strada, si dirige a ritroso verso la fine. Se ad esempio si vuole disegnare la sezione n. 10, questa sarà rappresentata immaginando di osservare la sezione n. 9 ed avendo alle spalle la n. 11. Significa che i punti designati in figura con la lettera A saranno a sinistra; a destra quelli indicati con la lettera B. 72 Sezioni Trasversali Intersezione del corpo stradale e del terreno con un piano verticale normale all asse stradale Le sezioni sono posizionate nei seguenti punti e, in ogni caso, distanziate al massimo di m: all inizio e alla fine della strada; in corrispondenza delle intersezioni dell asse stradale con le curve di livello; nei punti di tangenza delle curve e nel loro punto di mezzo; all inizio e alla fine di ogni opera d arte; d all intersezione con strade esistenti; Le sezioni sono ortogonali all asse asse stradale; nel caso di raccordi circolari orizzontali, convergono verso il centro della curva. 38

39 73 Sezioni Trasversali Intersezione del corpo stradale e del terreno con un piano verticale normale all asse stradale Rilievo trasversale del terreno Tecnica della COLTELLAZIONE Si tratta di una procedura iterativa e si effettua con triplometri e paline topografiche o stadie Il rilievo trasversale del terreno è indispensabile per la corretta rappresentazione delle sezioni stradali. Al solito può essere desunto dalla cartografia di base, ammesso che questa sia di dettaglio appropriato; ovvero si deve procedere con un rilievo topografico. Questo può essere condotto tramite stazione totale o, in assenza di altri mezzi anche tramite la tecnica della coltellazione. Si inizia ponendo un estremit estremità del triplometro in corrispondenza del vertice della poligonale e si orienta l asta nella direzione perpendicolare alla poligonale assicurandosi, osservando la bolla della livella, che essa sia orizzontale. Si pone una palina (o stadia) in posizione verticale all altra altra estremità del triplometro e si legge il dislivello. 74 Sezioni Trasversali I tre tipi di sezione stradale (A) e le caratteristiche geometriche della sistemazione del terreno a monte e a valle (B) A B Sezione in RILEVATO Sezione in TRINCEA Sezione a MEZZA COSTA 39

40 75 Sezioni Trasversali Nel 76 Sezioni Trasversali - Disegno delle Sezioni Disegno delle Sezioni Normalmente, la scala di rappresentazione utilizzata è 1:100. L B 1 C 1 A 1 C C ' C = 1 quota _ rossa Orizzontale di riferimento A 1 C B 1 P CA1 ΔCA 1 = A C 1 P CB1 ΔCA 1 = B C 1 Scelta un orizzontale di riferimento tale che tutta la sezione stradale rimanga al di sopra di questa, si riportano le distanze A 1 C e CB 1. Si riportano quindi le differenze di quota tra l orizzontale l di riferimento ed il terreno tracciando le verticali passanti per i punti A 1, C e B 1 ed individuando i punti A A 1, C C e B B 1. L unione di questi punti individua il profilo del terreno. 40

41 77 Sezioni Trasversali - Disegno delle Sezioni Disegno delle Sezioni Normalmente, la scala di rappresentazione utilizzata è 1:100. P CA1 P CB1 ΔCA 1 = A C 1 ΔCA 1 = B C 1 Mentre le scarpate in scavo normalmente sono realizzate con scarpa 1:1, quelle in riporto è opportuno realizzarle con una scarpa pari a 3:2; ciò perché il materiale costituente i rilevati essendo smosso ha caratteristiche fisico-meccaniche peggiori e va disposto secondo il suo angolo di natural declivio (da( da non confondere, concettualmente, con l angolo l di attrito interno). La distanza topografica tra i punti M ed N dove le scarpate intersecano il terreno, rappresenta la larghezza di occupazione della strada in oggetto. 78 Sezioni Trasversali - Disegno delle Sezioni Nel Quota orizzontale di riferimento Distanza progressiva Quota terreno Quota progetto Distanza progressiva parziale 41

42 79 Sezioni Trasversali - Disegno delle Sezioni Disegno delle Sezioni Intersezione del corpo stradale e del terreno con un piano verticale normale all asse stradale Disegno delle Sezioni Vengono numerate progressivamente partendo dall origine della strada. Si riportano le quote di progetto e del terreno in corrispondenza dell asse stradale Quota di riferimento 80 Sezioni Trasversali - Disegno delle Sezioni Disegno delle Sezioni Intersezione del corpo stradale e del terreno con un piano verticale normale all asse stradale Disegno delle Sezioni In planimetria si proietta il piano di sezione in modo da poter leggere, ai fini del calcolo dei movimenti di terra, l andamento trasversale del terreno Quota di riferimento 42

43 81 Sezioni Trasversali - Disegno delle Sezioni Disegno delle Sezioni Intersezione del corpo stradale e del terreno con un piano verticale normale all asse stradale Disegno delle Sezioni Andamento trasversale del terreno in corrispondenza del piano di sezione 82 Sezioni Trasversali - Disegno delle Sezioni Disegno delle Sezioni Intersezione del corpo stradale e del terreno con un piano verticale normale all asse stradale Disegno delle Sezioni Si riporta anche l andamento piattaforma stradale (nell esempio esempio si sono riportate le caratteristiche tipiche di una strada di categoria F1) 43

44 83 Sezioni Trasversali - Disegno delle Sezioni Disegno delle Sezioni Intersezione del corpo stradale e del terreno con un piano verticale normale all asse stradale Disegno delle Sezioni Si riportano le aree di sterro (scavo) e di riporto (rilevato) e l andamento l delle scarpate (2:3 per il rilevato; 1:1 per lo scavo) 84 Sezioni Trasversali - Disegno delle Sezioni Disegno delle Sezioni Intersezione del corpo stradale e del terreno con un piano verticale normale all asse stradale S = 3.69 R = 9.87 Disegno delle Sezioni QUOTATURA delle sezioni 44

45 85 Sezioni Trasversali - Disegno delle Sezioni Disegno delle Sezioni Intersezione del corpo stradale e del terreno con un piano verticale normale all asse stradale Disegno delle Sezioni Planimetria d ingombro 86 Sezioni Trasversali - Disegno delle Sezioni Disegno delle Sezioni Intersezione del corpo stradale e del terreno con un piano verticale normale all asse stradale Disegno delle Sezioni Planimetria d ingombro 45

46 87 Sezioni Trasversali Ingombro Planimetrico Ingombro Planimetrico Definite le sezioni è possibile determinare l area di ingombro di un tracciato stradale. Una volta sovrapposto al catastale è possibile definire il particellare di esproprio. Disegno delle Sezioni Planimetria d ingombro Foglio di mappa n. ::: Scala 1: Sezione a mezza costa Sezioni trasversali Sezioni Tipo Trattorabile in terreno a forte pendenza camionabile in terreno a pendenza moderata 46

47 89 Sezione a mezza costa Sezioni trasversali Sezioni Tipo 90 Sezione a mezza costa Sezioni trasversali Sezioni Tipo Particolare della parte in rilevato 47

48 91 Sezione a mezza costa Sezioni trasversali Sezioni Tipo Particolare della parte in scavo 92 Sezione in Rilevato Sezioni trasversali Sezioni Tipo 48

49 93 Sezione in Trincea Sezioni trasversali Sezioni Tipo 94 Sezione a mezza costa Sezioni trasversali Sezioni Tipo scavo riporto barbette 49

50 95 Sezioni Trasversali SOLIDO STRADALE Solido di terreno delimitato da scarpate, piattaforma stradale e piano di campagna compreso tra due sezioni contigue (Tesoriere, 1990) VOLUME del SOLIDO STRADALE I solidi stradali sono omogenei se le sezioni sono entrambe in scavo o entrambe in riporto; non omogenei se le sezioni sono una in scavo e l altra l in riporto; misti se una o entrambe le sezioni sono in parte in scavo ed in parte in riporto 96 Sezioni Trasversali SOLIDO STRADALE Solido di terreno delimitato da scarpate, piattaforma stradale e piano di campagna compreso tra due sezioni contigue (Tesoriere, 1990) VOLUME del SOLIDO STRADALE 50

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