Linee guida per l individuazione dei sistemi anticaduta per i lavori sulle coperture. Arch. Ferdinando Izzo

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1 Linee guida per l individuazione dei sistemi anticaduta per i lavori sulle coperture Arch. Ferdinando Izzo

2 Riferimenti normativi D. Lgs. 81/08 e s.m.i. - art. 91, comma 1, lettera b): Fascicolo adattato alle caratteristiche dell opera, i cui contenuti sono definiti dall allegato XVI, contenente le informazioni utili ai fini della prevenzione e della protezione dai rischi cui sono esposti i lavoratori, tenendo conto delle specifiche norme di buona tecnica e dell'allegato II al documento UE 26/05/93. DESTINATARIO Coordinatore per la progettazione 2

3 Riferimenti normativi Il fascicolo è predisposto per la prima volta dal coordinatore per la progettazione (in collaborazione con il progettista) o dal coordinatore per l esecuzione nei casi in cui il D. Lgs 81/08 e s.m.i. non preveda la sua nomina. Prevede nel capitolo II: l'individuazione dei rischi, delle misure preventive e protettive in dotazione all opera e di quelle ausiliarie, per gli interventi successivi prevedibili sull opera, quali le manutenzioni ordinarie e straordinarie secondo, nonché per gli altri interventi successivi già previsti o programmati. 3

4 Riferimenti normativi Le misure preventive e protettive in dotazione dell opera sono le misure preventive e protettive incorporate nell'opera o a servizio della stessa, per la tutela della sicurezza e della salute dei lavoratori incaricati di eseguire i lavori successivi sull opera. DESTINATARIO Progettista 4

5 Riferimenti normativi Per le opere di cui al D. Lgs. n. 163 del 12 aprile 2006 e successive modifiche (appalti pubblici), il fascicolo tiene conto del piano di manutenzione dell opera e delle sue parti, di cui all articolo 38 del Decreto del Presidente della Repubblica 5 ottobre 2010, n Piano di manutenzione: documento complementare al progetto esecutivo che prevede, pianifica e programma.. l'attività di manutenzione dell'intervento al fine di mantenerne nel tempo la funzionalità, le caratteristiche di qualità, l'efficienza ed il valore economico. DESTINATARIO Progettista 5

6 Riferimenti normativi D. Lgs. 81/08 e s.m.i. - art. 22 (obblighi di progettisti) I progettisti dei luoghi e dei posti di lavoro e degli impianti rispettano i principi generali di prevenzione in materia di salute e sicurezza sul lavoro al momento delle scelte progettuali e tecniche e scelgono attrezzature, componenti e dispositivi di protezione rispondenti alle disposizioni legislative e regolamentari in materia. DESTINATARIO Progettista 6

7 DPCeDPI L uso dei DPI anticaduta è accettabile solo quando non vi siano altre possibilità di ridurre il rischio residuo di caduta o quando l installazione di una protezione collettiva sia pregiudizievole per l estetica di un edificio di pregio, oppure quando l allestimento di un impalcato di protezione comporti un numero di ore/operaio a rischio superiore al numero di ore/operaio necessarie per l effettuazione del lavoro di manutenzione. 7

8 DPCeDPI Non è prassi di buona tecnica il sostituire l installazione di un ponteggio o di una serie di parapetti, con l uso di DPI durante lavori in quota che superino la durata di qualche ora. L installazione di punti d ancoraggio sulle coperture deve essere considerata come un ausilio alla sicurezza degli eventuali operatori che vi accedano in futuro per effettuare piccoli lavori di manutenzione ordinaria. L uso dei DPI non potrà mai sostituire l installazione di una protezione collettiva nel caso di importanti opere future di manutenzione straordinaria. 8

9 Classificazione delle coperture La classificazione delle coperture investe un complesso di fattori, determinati in relazione ai pericoli. Principali pericoli (rischi interni) nei lavori in copertura, in relazione al lavoro in quota, sono: caduta dall alto all esterno o all interno dell edificio; caduta sulla copertura (per perdita dell equilibrio); sfondamento della copertura. Si aggiungono inoltre altri pericoli (copertura isolata/non isolata) legati al: rischio verso la copertura causato da fattori derivanti dall esterno; rischio verso l esterno causato da fattori derivanti dalla copertura; Sebbene qui non saranno considerati vanno comunque valutati anche tutti i rischi propri delle lavorazioni specifiche.

10 Classificazione delle coperture La classificazione di una copertura, ai fini di una programmazione dei lavori in sicurezza, non è semplice e deve considerare necessariamente la sovrapposizione di diversi fattori riguardanti, ad esempio: PRIMA FASE SECONDA FASE l inclinazione; la praticabilità della copertura (fragilità); le protezioni dei bordi perimetrali; l interferenza da o verso le zone perimetrali; la geometria; l accesso dall interno o dall esterno; il percorso verso il luogo di lavoro la dislocazione degli elementi strutturali; ecc. La classificazione, derivata da una corretta e completa valutazione dei rischi conduce alla individuazione di adeguate misure di protezione collettiva e/o di adeguati sistemi di ancoraggio contro le cadute dall alto e/o idonei sistemi di accesso e di percorso.

11 Classificazione delle coperture: definizioni Copertura orizzontale o inclinata (pendenza) Superficie di lavoro orizzontale: superficie in cui il lavoratore, in piedi o camminando in ogni direzione su di essa, non è soggetto al rischio di scivolamento e/o di rotolamento, mantenendo l equilibrio nella posizione iniziale. Superficie di lavoro a debole pendenza: superficie in cui il lavoratore, in piedi o camminando in ogni direzione su di essa, pur potendo mantenere l equilibrio della posizione iniziale, è soggetto ad un rischio lieve di scivolamento, di rotolamento. Superficie di lavoro a forte pendenza: superficie in cui il lavoratore pur potendo stare in piedi o camminare in ogni direzione su di essa è soggetto ad un rischio elevato di scivolamento, di rotolamento. Superficie di lavoro a fortissima pendenza: superficie in cui il lavoratore non può stare in piedi o camminare in ogni direzione su di essa senza scivolare, rotolare.

12 Classificazione delle coperture: definizioni Copertura orizzontale o inclinata (pendenza) La pendenza (l angolo rispetto all orizzontale) può non essere il solo parametro efficace a definire il concetto di pendenza sicura ; in tal caso occorre introdurre il concetto della possibile altezza di caduta prevedibile. Per questo si può fare riferimento alla norma UNI EN (Parapetti provvisori) il cui annesso A (informativo) fornisce delle informazioni sull uso (classe) dei parapetti provvisori, in rapporto all angolo di inclinazione della copertura e dell altezza di caduta: classe A può essere usata se l angolo è minore di 10 ; classe B può essere usata se l angolo è minore di: 30 senza limitazione di altezza di caduta, o 60 ed altezza di caduta minore di 2 metri; classe C può essere usata se l angolo è compreso tra: 30 e 45 senza limitazione di altezza di caduta, o 45 e 60 ed altezza di caduta minore di 5 metri.

13 Classificazione delle coperture: definizioni Copertura orizzontale o inclinata (pendenza) Si può fare anche riferimento alla norma UNI EN 795 (Dispositivi di ancoraggio) la quale intende : per linea (di ancoraggio) orizzontale, una linea che devia dall orizzontale per non più di 15 e per l uso di ancoraggi a corpo morto, una superficie orizzontale se devia dall orizzontale per non più di 5. Per un ulteriore definizione si può fare riferimento alla UNI 8088:1980 (Lavori inerenti le coperture dei fabbricati) la quale considera: coperture orizzontali o suborizzontali quelle con pendenza fino al 15% (8.5 ); coperture inclinate con pendenza quelle oltre il 15% fino al 50% (22.5 ); coperture fortemente inclinate quelle con pendenza oltre il 50%.

14 Classificazione delle coperture: definizioni Copertura praticabile o non praticabile Copertura praticabile Copertura sulla quale è possibile l accesso ed il transito di persone, anche con attrezzature portatili, senza predisposizione di particolari mezzi e/o misure di sicurezza, in quanto non sussistono rischi di caduta di persone e/o di cose dall alto, né rischi di scivolamento in condizioni normali (UNI 8088). Copertura non praticabile Copertura sulla quale non è possibile l accesso ed il transito di persone, senza predisposizione di particolari mezzi e/o misure di sicurezza, contro il pericolo di caduta di persone e/o di cose dall alto e contro i rischi di scivolamento (UNI 8088). In aggiunta a quanto sopra, per quanto concerne la praticabilità, in relazione ai carichi di esercizio applicabili alle coperture (copertura portante), riferirsi al D.M (Norme tecniche per le costruzioni ) tabella 3.1. II.

15 Classificazione delle coperture: definizioni

16 Classificazione delle coperture: definizioni Copertura con protezione dei bordi e senza protezione dei bordi Copertura con protezione dei bordi Copertura che presenta un idoneo sistema di protezione perimetrale permanente dei bordi dell edificio, sia esterno che interno (edificio a corte o a chiostro). Copertura senza protezione dei bordi Copertura che non presenta un idoneo sistema di protezione perimetrale permanente dei bordi dell edificio sia esterno che interno.

17 Classificazione delle coperture: definizioni Copertura isolata e non isolata Copertura isolata Copertura che non è influenzata e/o che non influenza le zone perimetrali. Copertura non isolata Copertura che può essere influenzata e/o che influenza le zone perimetrali.

18 Classificazione delle coperture: definizioni Copertura isolata: i pericoli provengono dal suo interno.

19 Classificazione delle coperture: definizioni Copertura non isolata: Il pericolo proviene dall esterno (cavi alta tensione) o procede verso l esterno (caduta di materiali su marciapiede/strada)

20 Classificazione delle coperture: definizioni Copertura non isolata dall esterno Copertura che può essere influenzata da zone perimetrali contigue poste in alto. Il rischio verso la copertura in esame è causato da fattori provenienti dall esterno. Copertura in esame posta in basso (rossa): i pericoli possono provenire dalla copertura contigua in alto, per esempio con caduta di materiali.

21 Classificazione delle coperture: definizioni Copertura non isolata verso l esterno Copertura in esame che può influenzare le zone perimetrali contigue poste in basso. Il rischio proviene dalla copertura in esame con effetti verso l esterno. Copertura in esame posta in alto (rossa): i pericoli potrebbero provenire dalla copertura contigua in alto, per esempio con caduta di materiali.

22 Classificazione delle coperture: definizioni Copertura non isolata verso l esterno Copertura in esame che può influenzare le zone perimetrali contigue poste in basso. Copertura con chiostro: Copertura dotata di bordi non solo esterni ma anche interni. Il pericolo riguarda la zona interna (chiostro) dell edificio; nel caso non vi sia l accesso ai mezzi di soccorso diventa difficile il recupero del lavoratore imbracato sospeso a seguito di caduta.

23 Classificazione delle coperture: definizioni Le coperture in relazione alla loro geometria (e quindi ai fini della scelta di DPC e DPI anticaduta) si individuano come: Coperture piana: copertura piana semplice; copertura piana con shed. Copertura inclinata: copertura a falda unica; copertura a due o più falde; copertura a padiglione; copertura a volta. Copertura a geometria complessa: combinazioni delle precedenti.

24 Classificazione delle coperture: definizioni L accesso (o sbarco) alla copertura deve garantire agli operatori la possibilità di vincolarsi all ancoraggio in modo sicuro ed agevole. L accesso alla copertura può avvenire: dall interno della costruzione; dall esterno della costruzione. Il sistema di accesso può essere a carattere: permanente; non permanente (temporaneo). Il sistema di accesso può essere realizzato con Attrezzature, DPC e/o DPI: scale (fisse, portatili in appoggio, retrattili, verticali con sistema di arresto caduta, ecc.); aperture verticali, inclinate, a soffitto; ponteggio; scala provvisionale; ponte mobile su ruote (trabattello); piattaforma lavoro elevabile (PLE);

25 Classificazione delle coperture: gli accessi 1. Accessi ai luoghi di lavoro: scale, botole, passerelle, piattaforme, ecc. necessarie per accedere in sicurezza al luogo ove si eseguirà l intervento o i sistemi ausiliari necessari.

26 Classificazione delle coperture: gli accessi 1. Accessi esterni ai luoghi di lavoro: scale fisse inclinazione > 70 UNI EN ISO Mezzi di accesso permanenti al macchinario - scale, scale a castello e parapetti

27 Classificazione delle coperture: gli accessi 2

28 Classificazione delle coperture: gli accessi Dispositivi di sicurezza per scale fisse inclinazione > 70 Gabbia di sicurezza

29 Classificazione delle coperture: gli accessi Dispositivi di sicurezza per scale fisse inclinazione > 70 Gabbia di sicurezza

30 Classificazione delle coperture: gli accessi Dispositivi di sicurezza per scale fisse inclinazione > 70

31 Classificazione delle coperture: gli accessi Dispositivi di sicurezza per scale fisse inclinazione > 70 Dispositivo anticaduta di tipo guidato su linea rigida (EN 353-1) o flessibile (EN 353-2)

32 Classificazione delle coperture: gli accessi Dispositivo anticaduta di tipo guidato su linea rigida

33 Classificazione delle coperture: gli accessi Particolare della linea di ancoraggio rigida

34 Classificazione delle coperture: gli accessi Connettore scorrevole su linea di ancoraggio rigida verticale

35 Classificazione delle coperture: gli accessi Connettore scorrevole su linea di ancoraggio rigida orizzontale

36 Classificazione delle coperture: gli accessi Apertura di accesso verticale

37 Classificazione delle coperture: gli accessi Apertura di accesso inclinata

38 Classificazione delle coperture: gli accessi 1. Accessi interni ai luoghi di lavoro: scale retrattili UNI EN (misure in mm.) min max a 100 b 240 c 20 pioli 80 grad. L L2 0,5 L1 L1+15 L3 0,5 L1 315

39 Classificazione delle coperture: percorsi Percorso in quota. Dopo una prima valutazione sulla praticabilità del percorso per raggiungere il luogo di lavoro, è necessario individuare il percorso in quota valutando la possibilità da parte dell operatore di effettuare lo spostamento in sicurezza: verso le aree di lavoro tra le aree di lavoro stesse, Ove tale percorso non sia dotato di DPC vanno installati gli idonei sistemi anticaduta tali da garantire la continuità dei dispositivi di ancoraggio per cui non sia mai necessario svincolarsi dai dispositivi installati (trovarsi anche per poco tempo sganciati). Nella progettazione devono essere evidenziate tutte le possibili posizioni di pericolo ed elaborati dei sistemi opportuni per l eliminazione, o quantomeno una consistente riduzione, dei fattori di rischio.

40 Lavori sulle coperture: DPC E DPI Sicurezza dei luoghi di lavoro: parapetti, linee vita, punti di ancoraggio, ecc. che consentano di proteggere i lavoratori dai rischi connessi al luogo ove eseguiranno il lavoro o i sistemi ausiliari necessari: Parapetto tradizionale Parapetto a gravità Parapetto reclinabile Linea vita

41 Lavori sulle coperture: DPC Sicurezza dei luoghi di lavoro: normativa parapetto permanente EN : Mezzi di accesso permanenti al macchinario - scale, scale a castello e parapetti La norma definisce "parapetto" un dispositivo di protezione collettiva contro le cadute accidentali o l'accesso accidentale a luoghi interdetti e/o pericolosi. Il parapetto è costituito da corrimano, corrente intermedio, montante e tavola fermapiede.

42 Lavori sulle coperture: DPC La norma sancisce che l'altezza minima del parapetto deve essere di 1100 mm. e che gli spazi liberi tra i diversi elementi devono essere inferiori a 500 mm. per gli elementi orizzontali (corrimano, corrente intermedio, tavola fermapiede) e limitati a 1500 mm. per i montanti. Qualora fosse necessaria una tavola fermapiede, essa deve essere installata a meno di 10 mm. dal piano di calpestio e deve essere alta almeno 100 mm. Nel caso in cui il parapetto s interrompa, lo spazio libero tra i due segmenti deve essere compreso tra 75 e 120 mm., qualora superasse tale misura, va previsto un cancello con sistema di chiusura automatico.

43 Lavori sulle coperture: DPC

44 Lavori sulle coperture: DPC Parapetto EN

45 Lavori sulle coperture: DPC Parapetto EN

46 Lavori sulle coperture: DPC Parapetto reclinabile

47 Lavori sulle coperture: DPC Parapetto EN autoportante

48 Lavori sulle coperture: DPC Parapetto EN autoportante

49 Lavori sulle coperture: DPC Parapetto EN autoportante

50 Lavori sulle coperture: DPC

51 Lavori sulle coperture: DPC

52 Lavori sulle coperture: sistemi anticaduta Dislocazione elementi strutturali. Le caratteristiche strutturali, insieme a quelle geometriche, dell opera / copertura, sono quelle che determineranno l ottimizzazione dello schema di distribuzione del sistema anticaduta. L individuazione della sovrapposizione tra la geometria della struttura e gli spazi dove sono ubicati gli elementi strutturali idonei a sopportare i carichi del sistema di arresto caduta/trattenuta, individuano così le zone sulle quali installare gli ancoraggi.

53 Lavori sulle coperture: requisiti dei sistemi anticaduta La scelta di idonei sistemi anticaduta per futuri lavori in copertura richiede la preventiva verifica dei requisiti del sistema di ancoraggio da installare e la valutazione delle sue prestazioni. Requisiti tecnico-formali; Requisiti geometrici; Requisiti prestazionali. Tale approccio richiede inoltre un'attenta valutazione dei DPI da utilizzarsi a seconda dell'intervento.

54 Lavori sulle coperture: requisiti dei sistemi anticaduta Requisiti tecnico-formali di un sistema di ancoraggio Un sistema di ancoraggio deve essere corredato da una serie di documenti predisposti per offrire all utilizzatore tutte le informazioni necessarie al corretto utilizzo, ad una corretta valutazione dei rischi, e per verificare l esistenza e la bontà della filiera: Progettista del sistema; Produttore dei componenti; Installatore dei componenti. I documenti necessari andrebbero raccolti in un fascicolo; sino ad oggi tale adempimento è stato formalizzato solo dalla regione Toscana nel documento denominato (secondo il Decreto del Presidente della Giunta Regionale 23 novembre 2005, 62/R ) Elaborato Tecnico di Copertura (ETC)

55 Lavori sulle coperture: requisiti dei sistemi anticaduta Nella documentazione sono necessari: Dichiarazione di conformità di tutti i componenti installati fornita dal produttore; Dichiarazione di conformità dell installazione di detti componenti fornita e firmata dall installatore; Manuale d uso e manutenzione dei componenti completo di registro delle visite di controllo fornito dal produttore e firmato dall installatore; Relazione di calcolo, redatta da un professionista abilitato, contenente la verifica della resistenza degli elementi strutturali della copertura alle azioni trasmesse dagli ancoraggi e il progetto del relativo sistema di fissaggio;

56 Lavori sulle coperture: requisiti dei sistemi anticaduta Progetto redatto da professionista che ha configurato il sistema presente nella copertura oggetto di intervento comprendente: a) elaborati grafici in scala adeguata in cui sono indicate le caratteristiche e l ubicazione dei percorsi, degli accessi, degli elementi protettivi per il transito e l esecuzione dei lavori di copertura; b) relazione tecnica illustrativa delle soluzioni progettuali, nella quale sia evidenziato in modo puntuale il rispetto delle misure preventive e protettive; c) planimetria in scala adeguata della copertura, evidenziando il punto di accesso e la presenza di eventuali dispositivi di ancoraggio, linee di ancoraggio o ganci di sicurezza da tetto, specificando per ciascuno di essi la classe di appartenenza, il modello, la casa produttrice ed il numero massimo di utilizzatori contemporanei.

57 Lavori sulle coperture: requisiti dei sistemi anticaduta Per il futuro utilizzatore, verificare i requisiti tecnico-formali di un sistema di ancoraggio prima di affrontare un lavoro in copertura significa: verificare la conformità dei prodotti e della loro installazione; verificare il registro delle visite di controllo presente nel manuale del produttore ed accertarsi che il sistema sia in esercizio ; verificare l esistenza della relazione di calcolo relativa a strutture e fissaggi; verificare la corrispondenza dei propri DPI a quelli prescritti. Significa inoltre : comprendere la logica del sistema comprendere tutti gli ulteriori rischi segnalati dal progettista (ad esempio: zone soggette ad effetto pendolo, zone non pedonabili, zone con insufficente tirante d aria) con particolare attenzione alla zona oggetto d intervento ed al percorso per raggiungerla.

58 Lavori sulle coperture: normativa ancoraggi Sicurezza dei luoghi di lavoro: normativa ancoraggi La norma UNI EN 795 (dispositivi di ancoraggio - requisiti e prove) è quella di riferimento per l'idoneità dei "manufatti" da installare sulle coperture, e quindi per la loro scelta; vi si specificano i requisiti, i metodi di prova e le istruzioni per l'uso e la marcatura dei dispositivi di ancoraggio progettati esclusivamente per l'uso con dispositivi di protezione individuale contro le cadute dall'alto.

59 Lavori sulle coperture: normativa ancoraggi Sicurezza dei luoghi di lavoro: classi ancoraggi CLASSI DEI DISPOSITIVI La norma prevede dispositivi di varie classi che ne identificano in modo univoco tipo e possibilità di utilizzazione. Classe A1 Comprende singoli ancoraggi strutturali progettati per essere fissati a superfici verticali, orizzontali ed inclinate. Classe A2 Comprende singoli ancoraggi strutturali progettati per essere fissati a tetti inclinati. Classe B Comprende dispositivi di ancoraggio provvisori portatili.

60 Lavori sulle coperture: normativa ancoraggi Classe C Comprende dispositivi di ancoraggio che utilizzano linee di ancoraggio flessibili orizzontali. Ai fini della presente norma si intende una linea che devia dall orizzontale per non più di 15. Classe D Comprende dispositivi di ancoraggio che utilizzano rotaie di ancoraggio rigide orizzontali. Classe E Comprende ancoraggi a corpo morto da utilizzare su superfici orizzontali. Per l uso di ancoraggi a corpo morto, una superficie si intende orizzontale se devia dall orizzontale per non più di 5.

61 Lavori sulle coperture: normativa ancoraggi Sicurezza dei luoghi di lavoro: ancoraggi UNI EN 795 classe A Gli ancoraggi conformi alle norme UNI EN 795 classe A sono elementi strutturali isolati, posti su superfici o tetti o in corrispondenza di una parete, atti ad assicurare gli operatori durante l attività di manutenzione. Sono costituiti normalmente da un anello/golfare fissato alla struttura portante tramite tassello chimico, bullone o altri sistemi che garantiscano una resistenza pari ad almeno 10Kn. Possono appartenere alla classe A1 o alla classe A2

62 Lavori sulle coperture: normativa ancoraggi Ancoraggio UNI EN 795 classe A2 (solo per tetti inclinati) Ancoraggi UNI EN 795 classe A1 (per superfici con qualsiasi inclinazione)

63 Lavori sulle coperture: normativa ancoraggi Ancoraggi UNI EN 795 classe A1 rimovibili (per superfici con qualsiasi inclinazione)

64 Lavori sulle coperture: normativa ancoraggi Sicurezza dei luoghi di lavoro: ancoraggi UNI EN 795 classe C I dispositivi di ancoraggio conforme alle norme UNI EN 795 classe C utilizzano linee di ancoraggio flessibili orizzontali realizzate con una corda di fibra sintetica o fune metallica, fissata a due o più elementi di ancoraggio installati in modo permanente ad una struttura. Il dispositivo di ancoraggio in esame, è costituito da: Fune di ancoraggio flessibile (A) Punto di ancoraggio mobile (B) Ancoraggi strutturali di estremità (C) Ancoraggi strutturali intermedi (D) (se necessari) Tenditore (E) Assorbitore di energia (F) La linea di ancoraggio si definisce orizzontale quando devia dall orizzonte per non più di 15

65 Lavori sulle coperture: normativa ancoraggi Linea di ancoraggio flessibile

66 Lavori sulle coperture: normativa ancoraggi Linea di ancoraggio flessibile

67 Lavori sulle coperture: normativa ancoraggi Linea di ancoraggio flessibile UNI EN 795 classe C

68 Lavori sulle coperture: normativa ancoraggi Linea di ancoraggio flessibile UNI EN 795 classe C

69 Lavori sulle coperture: normativa ancoraggi l dispositivi di ancoraggio conformi alle norme UNI EN 795 classe D sono costituiti da rotaie o canaline rigide, dotate di un punto di ancoraggio mobile che scorre liberamente lungo la stessa canalina o rotaia, fissate a due o più punti della struttura, in modo permanente. I binari di scorrimento, al fine di evitare il distacco accidentale del carrello, sono dotati di dispositivo di fine corsa posizionato in corrispondenza di uno dei punti di ancoraggio terminali. Supportato da sistemi di ancoraggio adeguati alle caratteristiche della struttura portante, può essere installato su superfici piane, inclinate, lungo pareti verticali e soffitti. La linea di ancoraggio si definisce orizzontale quando devia dall orizzonte per non più di 15.

70 Lavori sulle coperture: normativa ancoraggi Linea di ancoraggio rigida UNI EN 795 classe D

71 Lavori sulle coperture: normativa ancoraggi Linea di ancoraggio rigida UNI EN 795 classe D

72 Lavori sulle coperture: normativa ancoraggi Connettore per linea di ancoraggio rigida UNI EN 795 classe D

73 Lavori sulle coperture: normativa ancoraggi Linea di ancoraggio rigida UNI EN 795 classe D

74 Lavori sulle coperture: requisiti dei sistemi anticaduta Requisiti geometrici Un sistema di ancoraggio deve soddisfare la necessità di operare con opportune triangolazioni nelle eventuali zone esposte ad effetto pendolo. Operatore Dispositivo di arresto della caduta Linea di ancoraggio classe C Sistema incompleto Forte esposizione ad effetto pendolo

75 Lavori sulle coperture: requisiti dei sistemi anticaduta

76 Lavori sulle coperture: requisiti dei sistemi anticaduta Effetto pendolo

77 Lavori sulle coperture: requisiti dei sistemi anticaduta Punti di ancoraggio Cordino di posizionamento Operatore Dispositivo di arresto della caduta Punti di ancoraggio classe A Linea di ancoraggio classe C Sistema completo, nessuna esposizione ad effetto pendolo

78 Lavori sulle coperture: requisiti dei sistemi anticaduta Un sistema di ancoraggio deve soddisfare la necessità di operare in trattenuta nelle eventuali zone soggette a scarso tirante d'aria (spazio libero di caduta in sicurezza, necessario a consentire una caduta senza che l operatore urti contro il suolo o altri ostacoli analoghi.) Linea di ancoraggio classe C Dispositivo di arresto della caduta Operatore Sistema incompleto Tirante d aria insufficiente

79 Lavori sulle coperture: requisiti dei sistemi anticaduta Utilizzo del sistema anticaduta

80 Lavori sulle coperture: requisiti dei sistemi anticaduta Linea di ancoraggio classe C Dispositivo di arresto della caduta Cordino di posizionamento Operatore Punto di ancoraggio classe A Sistema completo Tirante d aria sufficiente

81 Lavori sulle coperture: requisiti dei sistemi anticaduta Requisiti prestazionali Lo scopo di un sistema di ancoraggio non è quello di rendere impossibile la caduta. Tale compito è svolto dai sistemi di protezione collettiva Lo scopo di un sistema di ancoraggio è quello di: Trattenere in caso di caduta il sistema di arresto caduta ad esso collegato nel più breve spazio possibile; Offrire la possibilità di operare in sicurezza anche dove l'operatore si trova esposto all'effetto pendolo o scarso tirante d aria; Offrire all utilizzatore la possibilità di operare in sicurezza su tutta la copertura. Tale scopo può essere raggiunto in modo più o meno prestante ed efficace.

82 Lavori sulle coperture: requisiti dei sistemi anticaduta Le prestazioni di un sistema di ancoraggio si valutano secondo i seguenti parametri di merito: Completezza del sistema Ergonomia Valori di freccia (deflessione del cavo dei dispositivi UNI EN 795 C) Esposizione residua all effetto pendolo

83 Lavori sulle coperture: requisiti dei sistemi anticaduta Completezza del sistema. Un sistema di ancoraggio che lascia esposte a rischio una o più zone della copertura è da considerarsi geometricamente incompleto quindi poco performante. Se l'intervento è da eseguirsi in tali zone il sistema è da considerarsi poco performante e poco sicuro. Ergonomia. Tutto ciò che impone operazioni poco ergonomiche espone al rischio statistico della negligenza e dell interpretazione ( è sicuro se è pratico) Il sistema deve tener conto delle condizioni reali di utilizzo e creare il minor numero di manovre attive e impedimenti possibile all utilizzatore che inevitabilmente sarà impegnato con attrezzi e/o materiale e non esporlo per quanto possibile a manovre a rischio indotto (caduta di attrezzi e/o materiale, allungamento dei tempi quindi dell esposizione al rischio ecc),quindi, ad esempio, ridurre al minimo possibile i percorsi tra punti di ancoraggio e prediligere percorsi su linea. Un sistema di ancoraggio geometricamente corretto ma di difficile gestione è poco performante sotto il profilo ergonomico.

84 Lavori sulle coperture: requisiti dei sistemi anticaduta Valori di freccia (deflessione del cavo dei dispositivi UNI EN 795 C). Minore è la freccia, maggiore è la sicurezza. Si deve considerare l aspetto dinamico di una caduta e valutare i seguenti fattori di rischio: maggiore è la freccia, maggiore è il tirante d aria necessario maggiore è la freccia, maggiore è l area della copertura interessata dalla deflessione del cavo. Va considerato che il colpo di frusta generato da un arresto caduta è potenzialmente in grado, per le elevate tensioni e velocità in gioco, di recare gravi danni alla persona che si trovasse in tale area o promuovere rotolamento di oggetti. E possibile modulare la freccia modulando la lunghezza della campata inserendo elementi rompitratta: minore è la campata minore è la freccia. Un sistema di ancoraggio geometricamente corretto ma comprendente un dispositivo su linea flessibile che produce elevati valori di freccia è in generale un sistema poco performante.

85 Lavori sulle coperture: requisiti dei sistemi anticaduta

86 Lavori sulle coperture: requisiti dei sistemi anticaduta Esposizione residua all effetto pendolo In generale il termine effetto pendolo si riferisce alla caduta di un grave vincolato ad un ancoraggio fisso disassato rispetto alla propria verticale o retta normale al bordo di caduta. Maggiore è il disassamento maggiore è l angolo di oscillazione. Maggiore è la lunghezza del vincolo maggiore è l ampiezza (ed il dislivello in quota) dell oscillazione. Nel caso di una linea di ancoraggio flessibile il termine si riferisce alla caduta di un grave vincolato ad un ancoraggio mobile soggetto a scostamento laterale verso il centro della campata e conseguente disassamento rispetto alla propria verticale. Maggiore è la distanza DPI/centro campata maggiore è l ampiezza dell'oscillazione. Maggiore è la freccia maggiore è l ampiezza (e il dislivello in quota ) dell oscillazione. Un sistema di ancoraggio geometricamente corretto che mette a disposizione del fruitore elevati valori di freccia e lunghezza campata è poco performante sotto il profilo dell'effetto pendolo.

87 Lavori sulle coperture: esempi di sistemi anticaduta Sono stati presi in esame alcuni elaborati grafici consegnati in sede di richiesta di permesso a costruire (inoltrata ai comuni) e si sono messi in risalto gli errori di posizionamento dei dispositivi maggiormente riscontrati. In particolare, gli errori più frequenti sono: 1. assenza di dispositivi per la prevenzione dell effetto pendolo; 2. presenza sulla copertura di zone non sicure; 3. eccessiva distanza fra i dispositivi; 4. dispositivi di collegamento accesso colmo assenti; 5. dispositivi di classe C non correttamente installati (inclinati); 6. assenza di supporti intermedi su linee vita; 7. errori di definizione delle zone di accesso. Si riportano di seguito alcuni elaborati esplicativi.

88 Lavori sulle coperture: esempi di sistemi anticaduta

89 Lavori sulle coperture: esempi di sistemi anticaduta

90 Lavori sulle coperture: esempi di sistemi anticaduta

91 Lavori sulle coperture: esempi di sistemi anticaduta

92 Lavori sulle coperture: esempi di sistemi anticaduta

93 Lavori sulle coperture: esempi di sistemi anticaduta

94 Lavori sulle coperture: esempi di sistemi anticaduta

95 Lavori sulle coperture: esempi di sistemi anticaduta

96 Lavori sulle coperture: esempi di sistemi anticaduta

97 Lavori sulle coperture: esempi di sistemi anticaduta

98 Lavori sulle coperture: i soggetti coinvolti Soggetti coinvolti nella realizzazione e gestione dei sistemi di ancoraggio installati sulla copertura

99 Lavori sulle coperture: i soggetti coinvolti IL COMMITTENTE Il committente e/o proprietario del fabbricato è il soggetto che decide di dotare il proprio edificio del sistema di ancoraggio, e si impegna a provvedere alla sua regolare manutenzione, per garantire nel tempo la costante efficacia dei dispositivi di ancoraggio. Il committente e/o proprietario del fabbricato, inoltre, conserva la documentazione tecnica rilasciatagli dal progettista e dall installatore del sistema di ancoraggio, e si impegna a mostrarla e renderla disponibile ai lavoratori che, successivamente, dovranno lavorare sulla copertura (antennisti, lattonieri, etc.). Nel caso di un condominio, i diversi proprietari degli appartamenti delegano all amministratore condominiale la responsabilità e la gestione di tutte le parti e di tutti gli impianti comuni, quindi anche della copertura e del relativo sistema di ancoraggi per la protezione delle cadute dall alto. L amministratore condominiale svolge, di fatto, i compiti assegnati al proprietario di un edificio.

100 Lavori sulle coperture: i soggetti coinvolti IL PROGETTISTA Il progettista è tenuto a prevedere gli interventi di manutenzione che potranno essere eseguiti sulla copertura, a valutare i rischi cui saranno esposti i manutentori, a scegliere il sistema anticaduta più adatto, a prevedere il suo posizionamento e, infine, a redigere la documentazione a corredo del sistema di ancoraggio, da consegnare al proprietario dell'edificio IL DIRETTORE LAVORI Il direttore dei lavori cura che i lavori cui è preposto siano eseguiti a regola d arte ed in conformità al progetto e al contratto. In particolare, il direttore dei lavori è tenuto a verificare che il sistema di ancoraggio sia installato sulla copertura secondo le posizioni e le modalità di fissaggio definite dal progettista e riportate nell elaborato grafico e nella documentazione specifica del sistema.

101 Lavori sulle coperture: i soggetti coinvolti INSTALLATORE UTILIZZATORE La norma UNI EN 795 non prevede che il soggetto incaricato dell installazione del sistema di ancoraggio abbia requisiti specifici, è sufficiente la competenza nel settore delle costruzioni. Per quanto previsto dalla norma stessa, le operazioni di installazione devono essere precedute da una verifica di idoneità dei materiali di supporto e devono essere effettuate sulla scorta di quanto previsto dal fabbricante del dispositivo e delle considerazioni effettuate dal progettista e riportate nel particolare costruttivo. Al termine delle operazioni di fissaggio, l installatore deve rilasciare una dichiarazione di corretta messa in opera.

102 Lavori sulle coperture: i soggetti coinvolti UTILIZZATORE SUCCESSIVO L utilizzatore successivo deve innanzitutto prendere visione della documentazione relativa al sistema di ancoraggio, con particolare riguardo alle indicazioni relative alla zona d accesso e alla dislocazione degli elementi sulla copertura. Inoltre è tenuto ad indossare i dispositivi di protezione individuale, quali imbracatura e sistemi di trattenuta ed arresto (comunemente definiti cordini) conformi a quanto previsto dal sistema anticaduta installato e ad effettuare un ispezione visiva al sistema prima del suo utilizzo, per verificarne l idoneità, l integrità e l assenza di rotture palesi.

103 Lavori sulle coperture: la normativa regionale Lombardia Veneto Liguria Umbria Toscana

104 Lavori sulle coperture: la normativa regionale TOSCANA - Decreto del Presidente della Giunta Regionale n. 62/R del 23/11/2005, Regolamento di attuazione dell art, 82, comma 16, della legge regionale 03/01/2005, n. 1 relativo alle istruzioni tecniche sulle misure preventive e protettive per l accesso, il transito e l esecuzione dei lavori in quota in condizioni di sicurezza. Il presente regolamento definisce istruzioni tecniche sulle misure preventive e protettive da adottare nella progettazione e realizzazione di interventi edilizi riferiti a nuove costruzioni o ad edifici esistenti al fine di garantire, nei successivi lavori di manutenzione sulla copertura, l accesso, il transito e l esecuzione dei lavori in condizioni di sicurezza. Il presente regolamento si applica agli interventi riguardanti le coperture sia di edifici di nuova costruzione che di edifici esistenti, di qualsiasi tipologia e destinazione d uso. Sono esclusi dall ambito di applicazione del presente regolamento gli interventi di manutenzione ordinaria relativamente alla copertura di edifici esistenti.

105 Lavori sulle coperture: la normativa regionale

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110 Lavori sulle coperture: la normativa regionale LOMBARDIA Decreto del Direttore Generale n. 119 del 14/01/2009 Disposizioni concernenti la prevenzione dei rischi di caduta dall'alto Le seguenti disposizioni si applicano alle nuove costruzioni di qualsiasi tipologia d uso (residenziale, commerciale, industriale, agricolo ecc.) nonché in occasione di interventi su edifici esistenti che comportino anche il rifacimento strutturale della copertura. L'intera opera deve essere progettata ed eseguita in modo che le successive azioni di verifica, manutenzione o di riparazione dell'opera stessa e delle sue pertinenze, comprese le componenti tecnologiche, possano avvenire in condizioni di sicurezza per i lavoratori che effettuano tali lavori e per le persone presenti nell'edificio ed intorno ad esso.

111 Lavori sulle coperture: la normativa regionale VENETO - Delibera Giunta Regionale n del 22/09/2009 Istruzioni tecniche sulle misure preventive e protettive da predisporre negli edifici per l accesso, il transito e l esecuzione dei lavori di manutenzione in quota in condizioni di sicurezza (art. 79 bis L.R. 61/85). L art. 79 bis della L. R. 61/85 al fine d porre le condizioni perché i futuri interventi di verifica e/o riparazione di un edificio avvengano in condizioni di sicurezza dispone che i progetti relativi agli interventi edilizi che riguardano nuove costruzioni o edifici esistenti prevedano tra la documentazione allegata alla richiesta relativa al titolo abilitativo o alla denunzia di inizio attività, idonee misure preventive e protettive per la sicurezza dei lavori di manutenzione da svolgersi in quota. In modo particolare la norma impone di prendere in considerazione gli interventi manutentivi sul tetto e sulle pareti e di prevedere tutte le situazioni di rischio derivanti dalle operazioni di accesso, di transito e di stazionamento in quota che espongano il personale al rischio di caduta.

112 Lavori sulle coperture: la normativa regionale LIGURIA - Legge Regionale n. 5 del 15/02/2010 Norme per la prevenzione delle cadute dall alto nei cantieri edili. Tutti gli interventi di nuove costruzioni, ristrutturazioni ed ampliamenti in edilizia, nonché le semplici manutenzioni in copertura o installazioni di impianti tecnici, telematici, fotovoltaici, devono presentare caratteri tali da eliminare il rischio caduta dall alto, fornendo un sistema di ancoraggio permanente e sicuro per i lavoratori che operano sul tetto. Le coperture piane o a falda inclinata poste ad altezza superiore a due metri rispetto ad un piano stabile devono essere dotate di dispositivi fissi e permanenti a norma UNI EN 795.

113 Lavori sulle coperture: la normativa regionale UMBRIA - deliberazione della giunta regionale n del 28/10/2011. Approvazione linee di indirizzo per la prevenzione delle cadute dall alto. Finalità di questo documento è quella di proporre criteri, metodi di intervento e controllo da seguire durante la progettazione e realizzazione di un lavoro edile al fine di prevenire i rischi di infortunio a seguito di caduta dall alto o di sprofondamento. Altresì, con il presente documento, si vogliono prevenire i rischi di infortunio a seguito di caduta dall alto o di sprofondamento anche per gli addetti ad interventi di piccola entità o di manutenzione leggera così come meglio individuati al successivo art. 6.

114 Lavori sulle coperture Grazie per l attenzione

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