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2 Passato MIRA SUSIC L ALTRA GERMANIA - La resistenza in uniforme ISBN copyright 2010, AltroMondo Editore soluzioni grafiche e realizzazione THE FACTORY
3 Mira Susic L ALTRA GERMANIA La resistenza in uniforme
4 INTRODUZIONE Quando i nazisti presero i comunisti non ho aperto bocca: non ero mica un comunista io. Quando rinchiusero i socialdemocratici sono rimasto in silenzio: non ero mica un socialdemocratico. Quando presero i cattolici non ho protestato: non ero mica un cattolico. Quando hanno preso me, non c era più nessuno che potesse protestare. Così il pastore protestante Martin Niemöller ha rievocato, con efficacia e lucida sintesi, tutta la tragedia della resistenza tedesca nei dodici tragici anni della dittatura hitleriana. L opposizione anti-nazista in Germania si trovò ad operare in condizioni di difficoltà uniche. A differenza dei movimenti di resistenza e dei movimenti partigiani nei paesi occupati dell Europa che godevano del sostegno popolare e combattevano per la liberazione del proprio paese dall occupatore nazifascista, il movimento di opposizione e di resistenza tedesco al regime nazista al potere in Germania operava in mezzo ad una popolazione che nel suo complesso non solo accettava il potere hitleriano, ma avvallò anche l avventura bellica di 5
5 dominio del continente europeo intrapresa da Hitler e da i suoi seguaci. Essere un anti-nazista significava innanzitutto non essere un buon patriota oppure venire considerato un traditore della patria. I massacri di massa e il genocidio pianificato di intere popolazioni messo in atto dalle truppe di occupazione della Wehrmacht e delle famigerate SS nei territori occupati alienarono ancora di più la Germania come entità nazionale dal resto del mondo. Questo comportamento criminale portò gli Stati Uniti d America e la Gran Bretagna e l Unione Sovietica a escludere ogni forma di collaborazione con i membri dell opposizione antinazista tedesca di qualsiasi matrice politica richiedendo con fermezza la resa incondizionata della Germania senza alcuna possibilità di accomodamento delle condizioni di resa o di intraprendere trattative di pace separate con uno degli alleati della coalizione antihitleriana. In altri termini un cambiamento di governo a Berlino non avrebbe mutato l atteggiamento degli angloamericani e dei sovietici nei confronti un nuovo governo tedesco. Essere tedesco divenne sinonimo di nazista. Chi si opponeva al regime nazista agiva in condizioni di estrema difficoltà e di pericolo eccezionale dovuto all efficacia dell apparato repressivo e di sorveglianza messo in piedi dal regime nazista. La completa decapitazione di ogni forma di opposizione politica interna di qualsiasi matrice politica al nuovo governo insediatosi a Berlino fu il primo obiettivo di Hitler. Il consolidamento del regime nazista presupponeva la creazione di una struttura paramilitare e poliziesca assolutamente fedele a Hitler, dunque parallela alle istituzioni statali vigenti, in altre parole uno stato nello stato: la GESTAPO e le SS. Queste strutture parallele di fatto divennero le custodi del Terzo Reich e del nuovo ordine europeo concepito da Hitler. La resistenza contro Hitler era di per sé tragica per vari motivi: costò la vita a decine di migliaia di persone pur rimanendo una resistenza di persone o di gruppi isolati che agivano indipendentemente tra di loro e che non avevano 6
6 mai una base forte nella popolazione che aveva appoggiato senza riserve il regime nazista grazie alla sicurezza sociale assicurata alla popolazione dal governo nazista e del rinato prestigio internazionale ottenuto dal paese con la politica attuata da Adolf Hitler nei confronti delle potenze vincitori del primo conflitto mondiale. Nonostante l alto prezzo pagato in vite umane dal movimento anti-nazista tedesco, purtroppo l opposizione tedesca al regime hitleriano non riuscì a togliere dal popolo tedesco l immagine di un popolo che aveva approvato il progetto criminale di sterminio e di dominio del «Führer avvallando tutto, anche le bestialità più atroci perpetuate dagli uomini in divisa del Reich. La resistenza tedesca racchiudeva in sé un aspetto nobile di valore morale: far uscire il popolo e la nazione tedesca dalla barbarie del nazismo. Si trattava di operare quindi una scelta, una svolta di carattere etico nella quale la Germania tutta doveva riconoscersi. In altri termini si doveva giungere ad una vera rifondazione dello stato tedesco basato sui principi democratici dando al paese un nuovo ruolo nell ambito internazionale. Il raggiungimento della libertà, della pace, della giustizia e della democrazia era l obiettivo comune di tutti i gruppi della resistenza tedesca che operavano nella clandestinità in patria e nell emigrazione nonché degli esponenti politici degli imprigionati nelle carceri e nei campi di concentramento. 7
7 VINCITORI E VINTI Entrambi i conflitti mondiali scoppiati in Europa nel ventesimo secolo sancirono la fine dell epoca in cui i destini del mondo venivano decisi e forgiati in Europa da potenze europee. La Germania fu cruciale per la storia del vecchio continente nel ventesimo secolo. Quest ultima, situata nel cuore dell Europa, fu l ultima potenza continentale terrestre a tentare di ottenere con la forza delle armi un egemonia politica, economica e militare del continente. Lo spazio naturale centro-europeo, crocevia tra Occidente e Oriente, spinse nell arco dei secoli i governanti tedeschi a rivolgersi reciprocamente a Ovest o a Est alimentando così l idea di potere allargare la sfera di dominio in Europa. La posizione della Germania in pratica rimase perennemente in bilico tra Occidente e Oriente. Questo pendolo delle posizioni assunte in merito ai paesi vicini generò un senso d insicurezza e una sindrome di accerchiamento favorendo così i fautori dell espansionismo e nazionalismo teutonico. L unità nazionale doveva essere assicurata e salvaguardata da 9
8 pericoli esterni. La difesa dell unità nazionale e la sindrome di accerchiamento da parte di paesi ostili come la Francia a Occidente, la Gran Bretagna come potenza marittima, nonché la Russia zarista prima e poi sovietica a Oriente, portò i governanti tedeschi ad intraprendere avventure belliche che sfociarono in due sanguinose e cruente guerre mondiali. La logica locale prevalse sulla visone globale. Secondo i piani di Berlino entrambi i conflitti avrebbero avuto di sicuro un carattere locale, in pratica una serie di piccole guerre regionali che avrebbero dovuto portare alla completa vittoria finale sul nemico ed all egemonia continentale, ma alla fine sia la Germania del Kaiser sia la Germania nazista si trovarono coinvolte in un conflitto dalle caratteristiche non previste. Una guerra regionale si trasformò in un conflitto continentale globale su più fronti nonché mondiale. In entrambi i casi la Germania si comportò da potenza terrestre privilegiando scontri bellici su terra confidando di ottenere la vittoria decisiva sul nemico in terraferma, mentre le forze dell Intesa nel Primo Conflitto Mondiale attuarono anche un conflitto navale, ma soprattutto gli angloamericani nella seconda guerra mondiale scelsero di combattere una guerra prima di tutto navale ed aerea e solamente nella fase conclusiva terrestre preceduta da ingenti operazioni anfibie di sbarco. Il controllo dei mari e dei cieli si dimostrò decisivo in entrambi conflitti combattuti in Europa. Ciò assicurava interrotti rifornimenti di mezzi e uomini al fonte. In entrambi i casi la Germania sopravvalutò le proprie forze militari e di produzione industriale e agricola per scendere in guerra contro una coalizione in pratica comprendente tutto il mondo, una coalizione già in partenza superiore per mezzi e uomini ad essa e che quindi avrebbe necessariamente vinto in un conflitto di logoramento e prolungato nel tempo. In entrambi i conflitti la Germania era nettamente convinta di agire a favore dell Occidente e in nome dell Occidente in misura tale da poter contare sulla neutralità delle democrazie parlamentari occidentali, ma queste supposizioni dei governanti di Berlino si rivelarono errate. Entrambe le volte 10
9 infatti le democrazie parlamentari occidentali si schierarono apertamente con la Russia zarista e sovietica per sconfiggere sui campi di battaglia la Germania. Le supposizioni che per lo meno gli Stati Uniti non sarebbero entrati in guerra così presto contro la Germania si rivelarono infondate sia nella prima guerra mondiale che nella seconda. La mossa americana si dimostro decisiva per le sorti del conflitto in Europa in entrambi i casi. La Germania era una potenza puramente terrestre impegnata in un conflitto contro una coalizione di potenze prevalentemente marittime, in particolare Gran Bretagna e Stati Uniti d America. In altri termini chi dominava le rotte dei mari si assicurava le fonti delle materie, perciò la produzione agricola e industriale, e di conseguenza il potenziale degli armamenti a disposizione per le forze armate. Già nel primo conflitto mondiale la Gran Bretagna sfruttò abilmente la sua supremazia marittima. Infatti grazie al suo capillare controllo delle rotte marittime, del sistema di comunicazione globale e dei cavi transcontinentali poté in pratica isolare la Germania tagliando le sue vie di comunicazione con il resto del mondo. Quest ultima agiva da potenza terreste privilegiando le conquiste su terraferma per assicurarsi le materie prime necessarie all industria bellica e le forniture alimentari per la popolazione e le forze armate. Le conquiste territoriali assorbivano un notevole numero di uomini e mezzi, in pratica potenziale bellico impegnato nel controllo del territorio occupato dalle truppe. Ciò lasciava inevitabilmente sguarnite le coste con i rispettivi accessi marittimi. La sopravvalutazione delle conquiste territoriali portò i comandi militari di Berlino a sottovalutare le conseguenze deleterie di un blocco navale e i pericoli che minacciavano le coste non a sufficienza presidiate, nonché delle devastazioni provocate da incursioni aeree sugli impianti industriali delle città. Trasformare la terraferma in una fortezza fortificata si dimostrò una scelta tattica che non poteva diminuire la superiorità delle offensive combinate scatenate dal mare dagli angloamericani nel secondo conflitto mondiale con il concorso combinato di tutte le tre forze amate: 11
10 esercito, marina ed aviazione sulla difesa esclusivamente e puramente terrestre concepita dagli strateghi militari di Berlino incapaci di contenere una tale forza d urto combinata. Ciò sancì la sconfitta della Germania sul fronte occidentale, mentre sul fronte orientale si combatteva una guerra esclusivamente terrestre, dove la capacità di resistere al nemico e di rimpiazzare sul fronte uomini e mezzi si dimostrò decisiva per le sorti del conflitto. La Germania non fu più in grado di assorbire le predite di uomini e mezzi, ciò influì sulle sue capacità belliche. Per piegare la Germania nazista le democrazie parlamentari occidentali e il regime comunista staliniano sovietico dovettero invadere il paese nemico e conquistare la capitale del Reich, dunque la sconfitta militare nazista ottenuta sui campi di battaglia dagli angloamericani e i sovietici era netta, indiscutibile e sancita dalla resa incondizionata del nemico sconfitto. La sconfitta della Germania nazista fu dunque indiscutibile e senza equivoci, mentre l esito della prima guerra mondiale si prestava a diverse interpretazioni da parte dei vinti e dei vincitori. Ciò causo un equivoco storico non di poco conto, fonte delle rivendicazioni hitleriane in merito all onta del tratto di Versailles subita ingiustamente dal popolo tedesco. Lo slogan Im Felde unbesiegt (Mai vinti sul campo di battaglia ) fu la versione tedesca dell esito della prima guerra mondiale. Questo slogan doveva risaldare l unità nazionale dopo il crollo del impero del Kaiser e la nascita della Repubblica di Weimar. Si può tranquillamente ritenere la data del 8 agosto 1918 decisiva per le sorti del paese. Infatti di fronte all offensiva scatenata dalle forze dell Intesa a Amiens il generale Erich Ludendorff si rese conto di non poter più ottenere una vittoria completa e decisiva per il suo paese nel conflitto in corso. La vittoria finale immaginata dagli strateghi militari di Berlino non era più possibile tenendo conto delle forze in campo. Si poteva dunque ancora resistere, ma non sconfiggere il nemico infliggendogli il colpo decisivo da cui non si sarebbe potuto riprendere. 12
11 Fino al estate del 1918 Parigi era ancora sotto il tiro dell artiglieria tedesca e Londra poteva essere raggiunta e bombardata dagli Zeppelin in qualsiasi momento, mentre Berlino non correva un pericolo simile. Il territorio tedesco era ancora abbastanza vasto da poter assorbire gravi sconfitte subite dalle truppe del Kaiser sulla linea del fronte. In altri termini era ancora possibile una ritirata indolore dalla Francia e dal Belgio per organizzare una forte linea di difesa del territorio nazionale lungo il Reno. Il paese era ancora in grado di difendersi, perciò il repentino crollo della Germania rappresentò un fatto unico nella storia non solo perché era stato fulmineo, ma anche in quanto nessuna nazione nella storia fino ad allora in grado di combattere con le sue truppe in una posizione ancora avanzata nel territorio nemico aveva deposto le armi spontaneamente. Il 4 ottobre 1918 i vertici militari tedeschi improvvisamente chiesero un cessate il fuoco pensando però non ad una resa incondizionata, ma ad una strategia di difesa dei confini del paese simile a quella ipotizzata da Winston Churchill dopo il conflitto. [La Germania] avrebbe potuto [...] organizzare forti sistemazioni difensive impegnando in queste tutte le risorse residue per la difesa del territorio nazionale. Ma se la Germania si fosse completamente ritirata dalla Francia e dal Belgio, ammettendo così la sua sconfitta, ciò avrebbe costituito un vantaggio per gli alleati superiore a qualunque altro, giacché sarebbe stata accresciuta la loro coesione e la possibilità di avanzare rapidamente [...]. Se i tedeschi si fossero ritirati rimanendo con le braccia incrociate alle loro frontiere ciò equivaleva a dichiararsi pronti a subire una pace da vinti, a cedere territorio e dare riparazioni; oppure, nel caso le condizioni di pace non fossero state accettate, a difendersi fino all ultimo, ma in tale ipotesi essi avrebbero avuto ancora la possibilità di infliggere agli alleati invasori due milioni di morti e feriti. Sembrava e sembra ora che gli alleati non si sarebbero messi in queste condizioni. Il futuro primo ministro britannico strenuo oppositore di Hitler ipotizzò nella peggiore delle ipostesi un invasione delle forze dell Intesa del territorio tedesco con l ostinata resistenza della popolazione locale simile alla resistenza opposta dalla popolazione tedesca durante le 13
12 guerre napoleoniche. L appoggio popolare alla guerra era stato chiaro e forte già dall inizio del conflitto, perciò una estrema resistenza della popolazione al nemico era plausibile. La Germania del Kaiser poteva ancora resistere. A differenza delle potenze dell Intesa la Germania aveva condotto una guerra appoggiandosi esclusivamente sulla sua capacità militare, industriale, agricola e finanziaria, dunque sulle sue risorse nazionali, mentre i suoi nemici europei combattevano un conflitto appoggiandosi anche sul cospicuo credito americano. Alla fine del conflitto gli americani avrebbero tranquillamente presentato il conto. In certi termini la Germania poteva considerarsi alla pari con gli Stati Uniti d America. Hans von Hentig esponente nazionalista radicale tedesco con malizia commentò: La minaccia tedesca è stata respinta a costo di un vassallaggio americano. Pur essendo ridimensionata internazionalmente, la Germania si considerava un soggetto autonomo nella politica internazionale, mentre le potenze europee dell Intesa erano di fatto oggetti in balia della autorità emergente americana. Le prime, uscite vincitrici dal primo conflitto mondiale, erano in pratica costrette ad estorcere dalla Germania le risorse finanziarie necessarie per pagare i debiti a Washington. A Roma, Parigi e Londra aleggiava l eloquente slogan Sarà la Germania a pagare. In altri termini scrive a proposito Woflgang Schiverlbusch nel suo libro La cultura dei vinti: Le nazioni dell Intesa non erano quindi esse stesse vittime di una nuova guerra su due fronti finanziaria questa volta? O, metaforicamente, non erano forse la pula schiacciata dalle macine tedesca e americana? La fragilità dei vincitori era del tutto evidente. La Gran Bretagna si riteneva ancora in grado di poter tranquillamente amministrare e garantire la pax britannica in ambito globale ridefinendo i suoi rapporti con Washington. Essendo la nazione madre della ex-colonia nordamericana, Londra considerava i cugini americani una nazione ancora giovane, priva di tradizioni e non molto colta, dunque facilmente addomesticabile, ma il potente impero marittimo britannico dovette nell arco di vent anni nuovamente appoggiarsi sulla stampella statunitense per 14
13 poter prima resistere e poi sconfiggere la Germania hitleriana che ancora una volta conduceva un conflitto appoggiandosi esclusivamente sulle sue forze militari, industriali, agricole ed economiche. Ancora una volta l intervento americano in Europa con l apporto sovietico sul fronte orientale si dimostrò decisivo per l esito del conflitto a favore della coalizione antihitleriana e dei suoi alleati dell Asse. La Germania ha forse perso la guerra dal punto di vista militare, politico ed economico. I nemici europei della Germania, tuttavia, non hanno combattuto per se stessi e per la loro parte del mondo ma per la diffusine dell economia americana. Ecco la loro vittoria. Ecco la loro vittoria; nello sconfiggerci, il Nuovo Mondo ha sconfitto l Europa. si diceva a Berlino dopo la fine della prima guerra mondiale ritenendosi i vincitori morali della guerra appena conclusa. Ottenere la pace attraverso la vittoria era la filosofia della classe dirigente al potere nella Germania del Kaiser, ma dato che una tale pace non era più possibile si doveva perlomeno ottenere una pace giusta sponsorizzata dal presidente americano Wilson. La posizione di Berlino su come trattare con il presidente americano Wilson più essere sintetizzata con le parole del principe Massimiliano di Baden ultimo cancelliere imperiale: La nostra risposta al presidente deve essere tale che, se Wilson rifiuta, il suo rifiuto deve servire a chiamare il popolo tedesco a un insurrezione nazionale [...] Poniamo di fare sufficienti concessioni a Wilson [...] e poniamo che Wilson sia costretto dalle potenze dei suoi alleati a respingere le nostre proposte; ne conseguirebbe una situazione di questo tipo: i nostri nemici saranno costretti a continuare a combattere non per la pace giusta di Wilson ma per il prestigio militare di Foch. La rivelazione di tali che emergerebbero da un rifiuto di Wilson, implicherebbe un enorme indebolimento della volontà di combattere dei nemici. Non resa incondizionata, ma pace negoziata era in sintesi la posizione di Berlino. Nell autunno del 1918 il presidente americano Woodrow Wilson e i sui quattordici punti 15
14 rappresentavano un ancora di salvezza per la classe dirigente militare e civile al potere a Berlino. In altri termini si trattava di salvare la faccia ed uscire da un vicolo cieco non potendo al popolo garantire sui campi di battaglia una vittoria decisiva che avrebbe potuto cambiare le sorti del conflitto. Accettando il principio di una pace negoziata piuttosto che imposta scrisse il generale americano John J Pershing gli alleati metterebbero in pericolo la posizione morale che ora detengono e forse perderebbero la possibilità di assicurare effettivamente la pace mondiale a condizioni che ne garantiscono la stabilità. In altre parole solo una resa incondizionata della Germania del Kaiser poteva creare le condizioni per una pace giusta ed assicurare la pace mondiale. Ciò avrebbe sancito inequivocabilmente la vittoria dell Intesa e la sconfitta della Germania del Kaiser evitando così speculazioni politiche, intrighi diplomatici e dubbie interpretazioni storiche. La posizione americana rifletteva la mentalità della nazione poco incline ad accettare mezze misure e soluzioni ambigue tipiche delle diplomazie coloniali europee. Gli Stati Uniti guidati dal Presidente F. D. Roosevelt mantennero la richiesta di resa incondizionata nei confronti di tutte le potenze dell Asse anche nella seconda guerra mondiale. La visione americana degli affari europei era chiara ed estremamente semplice: battere il nemico sul campi di battaglia, attuare una guerra totale contro l avversario senza esclusine di colpi, ottenere da lui una resa incondizionata, firmare poi un trattato di pace alle condizioni favorevoli a interessi americani in ambito locale e globale. Avere un Europa stabilizzata e senza guerra secondo le visioni americane significava garantire la sicurezza nazionale del paese ed evitare un ulteriore intervento statunitense sul vecchio continente per sedare le dispute tra i paesi europei. Tradizionalmente gli americani potevano scegliere diverse opzioni: disinteressarsi completamente delle vicende europee imboccando la strada dell isolazionismo; intervenire negli affari europei formando organismi 16
15 internazionali preposti a mantenere la pace mondiale e la cooperazione internazionale sulle basi del libero mercato e commercio ed i principi delle libertà individuali e civili; dare agli europei istituzioni o organismi continentali comuni preposte a garantire la pace in Europa e la cooperazione tra i paesi del vecchio continente; ignorare le posizioni di altri paesi ed attuare una politica unilaterale negli organismi internazionali attuando una politica di unilateralismo internazionale. La diplomazia americana evitava per principiò di legarsi ad alleanze che avrebbero potuto compromettere la libertà di decisione e di azione nell ambito internazionale di Washington. Il rifiuto del Congresso americano di ratificare il Trattato di Versailles giudicato non conforme agli interessi americani rappresenta la prova lampante dell atteggiamento statunitense nei confronti degli imperi coloniali europei. Nessuna supplica di pace scrisse il principe Massimiliano ma la dichiarazione più chiara possibile dei nostri obiettivi di guerra che, mentre contengono le massime concessioni ai nemici, devono sottolineare la nostra assoluta determinazione a combattere fino alla morte se insistono su condizioni di pace disonorevole. Nel primo conflitto mondiale la Germania non poteva aspirare a trattare alla pari con le potenze dell Intesa a causa di diversi fattori. Innanzitutto la scelta tedesca di invadere il neutrale Belgio in barba alle convezioni internazionali e la sua decisone di scatenare una guerra sottomarina senza limiti nonché l insistenza e la intransigente pretesa di pace dopo la vittoria portarono alla percezione ancora più negativa del pericolo tedesco sempre determinato a ottenere il suo posto al sole in ambito internazionale. Questo atteggiamento dell élite guglielmina non era altro che l applicazione del famoso assioma di Clausewitz: La guerra è la continuazione della politica con altri mezzi. Nelle sue aspirazioni di acquisire nuovi mercati la Germania privilegiò la forza militare tralasciando l azione politico-economico e diplomatica farcita di acume morale. Friedrich Naumann scrisse: Noi tedeschi 17
16 dobbiamo escogitare qualcosa che funga da missione storica nel mondo che nessun popolo possa perseguire altrettanto bene di noi, che rimanga irrealizzata senza il nostro intervento. Abbiamo bisogno di una missione nazionale nella grande assemblea dell umanità in modo da poter seguire il nostro percorso indipendente con motivazione e passione. In altri termini alla Germania mancava l imperialismo etico o morale ampiamente sfruttato dalla Francia paladina dei valori di libertà, uguaglianza e fratellanza. La France c est l humanité sanciva in pratica una nuova percezione della Francia nell opinione pubblica mondiale. Da stato napoleonico conquistatore il paese transalpino si era trasformato in uno repubblicano martire della guerra franco-prussiana del La Francia è stata assai abile a presentarsi come nazione martire: in qualità di portavoce della libertà, araldo della libertà per tutte le nazioni oppresse, ha sofferto per l intera umanità constatò Rühlmann. La scarsa capacità della Germania di costruire un immagine come conquistatrice morale in pratica non stimolavano alcuna ammirazione per la Germania nell opinione pubblica mondiale, ma al contrario provocavano piuttosto un senso di sfiducia e di alienazione nonché di paura di un incontrastato dominio tedesco in Europa. La Germania scelse la via delle armi per affermare lo status di potenza continentale. La minaccia e l uso della forza bruta faceva parte anche del modo d agire di Hitler. Il solo fatto di schierare alle frontiere la potente Wehrmacht e nei cieli la Luftwaffe funse da efficace strumento di pressione psicologica che incuteva terrore. L esercito tedesco fu un deterrente così efficace che nella prima fase della politica aggressiva di espansione di Hitler non fu mai usato. La fase successiva del terrore psicologico attuato da Hitler fu la famigerata Blitzkrieg o guerra lampo. La strategia hitleriana del bluff e delle minacce degli anni precedenti al secondo conflitto mondiale si materializzò nella capacità della macchina bellica nazista di terrorizzare e traumatizzare il nemico a tal punto da indurlo a capitolare ancora prima che avesse esaurito tutte le sue possibilità 18
17 tattiche di difesa e razione nonché consumato le sue riserve. La strategia della sorpresa e del terrore da incutere nelle file del nemico differiva radicalmente una guerra di logoramento e di attrito tipica della prima guerra mondiale. Lo storico John F C Fuller sintetizzò così la natura del Blitzkrieg: L effetto del Blitzkrieg [...] non mirava ai muscoli del nemico ma ai suoi nervi. Capovolgere le sorti del conflitto con una vittoria o una battaglia campale e decisiva faceva parte del baglio strategico militare non solo di Hitler e dei vertici della Wehrmacht, ma anche del generale Erich Ludendorff e dell élite guglielmina. Le sorti del paese erano per tradizione storica legate a doppio filo con questa logica di affrontare il nemico e le guerre, perciò a prima vista l eccessiva fiducia riposta da Hitler nelle così dette armi miracolose o Wunderwaffen, che avrebbero risollevato la Germania nazista dal baratro di una inevitabile sconfitta, fa parte del modus operandi tipico della tradizione militare tedesca. La prospettiva di non potere infliggere al nemico una sconfitta decisiva ovvero un colpo mortale da cui non si sarebbe più sollevato portò i vertici militari della Germania del Kaiser a chiedere un cessate il fuoco o una tregua. Toccò poi ai civili, il nuovo governo della neonata Repubblica di Weimar, a firmare il Trattato di Versailles. La leggenda della pugnalata alla schiena scaturì dalla mancata firma dei vertici militari tedeschi del trattato di pace imposto dalle potenze dell Intesa alla neonata Repubblica di Weimar diventata perciò a tutti gli effetti l erede della Germania del Kaiser. Francia e Germania possono in un certo senso essere considerare due fratelli nemici. Per me non esiste alcun partito, esiste solo la Germania. dichiarò Guglielmo II il 4 agosto 1914 in parlamento. Questa affermazione del Kaiser può essere sintetizzata con queste parole: unità nazionale, o la Germania prima di tutto e sopra di tutto. Nella tradizione politica del paese i partiti politici venivano considerati dai poteri forti, l élite governativa e della casta militare di tradizione prussiana simboli di interessi particolari e artefici di una indesiderata conflittualità politica 19
18 interna che poteva trasformarsi in una concreta minaccia dell unità nazionale, perciò essere contrari al conflitto significava minare l unità del paese. Il fantasma del nemico interno veniva sbandierato periodicamente sia all epoca del Kaiser sia durante la dittatura nazista dal governo al potere a Berlino per placare le voci dissidenti nel paese ed uniformare le masse popolari in uno spirito patriottico pronto all estremo sacrificio per l amata patria, perciò ogni attività contraria a questa impostazione ideologico-patriottica veniva tacciata di tradimento o di collusione con il nemico. In ciò consisteva la difficoltà di contrasto e di azione dell opposizione politica tedesca alla guerra e all ideologia al potere nel paese. Lo spirito patriottico nel paese alimentato con maestria dal potere governativo finì per alienare le masse popolari da ogni forma di opposizione contraria al corso degli eventi voluti dall élite governativa relegando gli oppositori politici ad un ruolo di cattivi patrioti. Uniformarsi significava prima di tutto essere un buon tedesco. Questo concetto di patriottismo e spirito unitario raggiunse il suo apice con la logica nazista: ein Reich, ein Volk, ein Füher. Entrambi i conflitti rappresentano la sfida tecnologica tedesca all emergente potenza tecnologica americana a Occidente e il tentativo di ottenere il completo controllo dello spazio dell Europa orientale eliminando la presenza russa nell area. Creare un blocco continentale compatto presupponeva anche la sconfitta della Francia, diretto concorrente sul continente europeo. La potenza dell impero navale britannico poteva essere così drasticamente ridimensionata o addirittura eliminata. In entrambi i casi la Germania si trovò di fronte una coalizione militarmente e politicamente più coesa e compatta nonché industrialmente superiore alle capacità produttive e militari tedesche. 20
19 UN POSTO AL SOLE Il Reno ed il Danubio dividono tutta la Germania dal paese dei Galli, da quello dei Reti, dai Pannoni, mentre il timore reciproco o le catene montuose [i Carpazi] la separano dai Sarmati e dai Daci. L Oceano circonda le altre terre, abbracciando ampie penisole ed isole, dove da poco sono state conosciute nuove genti e popoli, scoperti tramite le guerre condotte [dai Romani]. [...] La Germania, terra di paesaggio desolato, dal clima rigido, piena di tristezza da vedersi ed abitarsi, a parte per coloro che vi sono nati. annotò Tacito nel De Origine et situ Germanorum. Secondo l etnologia geografica dell Antica Roma la Germania Magna era una vasta area dell Europa centrale non soggetta al domino romano parzialmente e che si estendeva a oriente del Reno, nella quale era stanziata la maggior parte delle temibili tribù germaniche. La battaglia della foresta di Teutoburgo avvenuta nel 9 d.c. sancì un punto di svolta per i progetti di conquista di quei territori da parte delle potenti legioni romane. Dopo la sconfitta subita dai Romani in quella 21
20 battaglia l imperatore Augusto stabilì che i confini definitivi dell impero romano dovessero correre lungo i fiumi Reno e Danubio. I confini politico-geografici settentrionali, occidentali e meridionali della Germania Magna erano ben definiti. Infatti a occidente la regione era ben delimitata dal Reno, mentre a sud la limitava il Danubio. Lungo i due lunghi fiumi correva il limes, che delineava il confine dell impero romano e si estendeva dal mare del Nord al Mar Nero. A nord il territorio abitato dalle tribù germaniche sfociava nel Mare del Nord e Mar Baltico I confini orientali della Germania Magna invece si possono precisare grosso modo con il corso del fiume Vistola, al di là del quale si estendevano le terre abitate in prevalenza da Balti e Slavi. Non esistette mai, comunque, una linea di confine netta tra le tribù germaniche e gli altri popoli abitanti nell Europa orientale. Le varie tribù della zona in pratica si spostavano le une nelle terre delle altre determinando così un confine non definito. Il limite sud orientale della Germania Magna può essere identificato in un area geografica di transizione verso le regioni della Pannonia. Non essendo esistita una linea di confine ben definita nell Europa orientale tra le aree abitate da popolazioni germaniche, slave o baltiche, questo fatto favorì le mire espansionistiche teutoniche in quell area geografica lungo l arco della storia. Con il termine Impero carolingio gli storici definiscono l impero di Carlo Magno fondato tradizionalmente con la sua incoronazione a imperatore da parte di papa Leone III la notte di Natale dell anno 800. L impero di Carlo Magno si estendeva dall Eider al Tevere, dall Elba all Ebro, dal Canale della Manica al lago Balaton. In altri termini si trattava della più vasta entità territoriale e statale in Europa occidentale e centrale dopo la caduta dell Impero romano occidentale. Alla morte di Carlo Magno il potere dell Impero passò a suo figlio Ludovico il Pio. L immenso territorio carolingio quindi venne diviso tra i suoi eredi. Dalla frammentazione territoriale nacque in seguito la monarchia francese formando nell arco del tempo un forte stato nazionale in grado di competere in 22
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