LA PERCEZIONE DELL INDICAZIONE FACOLTATIVA DI QUALITA «PRODOTTO DI MONTAGNA» NEL TERRITORIO PIEMONTESE
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1 IL PRODOTTO DI MONTAGNA L indicazione facoltativa di qualità Prodotto di Montagna : ennesimo marchio o concreta opportunità di sviluppo? Salone dei Cavalieri - via Giolitti 7, Pinerolo 29 Giugno 2016, LA PERCEZIONE DELL INDICAZIONE FACOLTATIVA DI QUALITA «PRODOTTO DI MONTAGNA» NEL TERRITORIO PIEMONTESE ALESSANDRO BONADONNA, LUIGI BOLLANI Dipartimento di Management, Università degli Studi di Torino NATRISK - Centro Interdipartimentale sui Rischi Naturali in Ambiente Montano e Collinare
2 Ipotesi di sistema certificativo per la tutela e la promozione di produzioni agroalimentari delle aree montane Reg. Ue n. 1151/2012. Conferma i consolidati schemi certificativi DOP, IGP, STG Declina ulteriormente il concetto di origine quale elemento di valorizzazione qualitativa dei prodotti agroalimentari per le aree rurali e svantaggiate Istituisce le INDICAZIONI FACOLTATIVE DI QUALITÀ Prodotto di montagna Prodotto dell agricoltura delle isole
3 Per poter utilizzare l indicazione facoltativa di qualità prodotto di montagna Due specifiche condizioni relative alla filiera e al processo produttivo: 1. sia le materie prime, sia i mangimi per gli animali da allevamento provengano essenzialmente da zone di montagna; 2. la trasformazione del prodotto alimentare sia realizzata in area montana.
4 Svizzera: Sistemi di qualità in Europa «Prodotto di montagna» protezione termini «montagna (montagnee berg)», «alpe (alpagee alp)» e «Alpi (Alpese Alpen)» (solo prodotti carnei e lattiero caseari); Regolamentazione utilizzo dei termini in marchi privati Controllo di parte terza Francia: Protezione termine «montagne» Stesura disciplinare di produzione (cahier de charge) Controllo delle Autorità francesi
5 Regolamento Delegato Ue n. 665/2014 L articolato fornisce indicazioni precise su: periodo di permanenza in ambiente montano degli animali da allevamento, origine dei mangimi utilizzati per la loro alimentazione, ingredienti dei prodotti composti e luogo nel quale avvengono le operazioni di trasformazione
6 Regolamento Delegato Ue n. 665/2014 Caratteristiche peculiari Dicitura «prodotto di montagna» Schema di etichettatura Autocertificazione e controllo delle Autorità locali
7 Attività ( ) Individuazione area modello (Montagne biellesi) e relative aziende (33) per la verifica dei requisiti PM di origine animale vs PM origine vegetale Interesse sistema di certificazione Individuazione singolo prodotto lattiero caseario (Toma del Lait Brusc) Verifica assolvimento requisiti Estensione all arco alpino piemontese su campione ragionato (68 aziende produttrici di PAT lattiero-caseari) Dubbi sull effettiva utilità dello strumento per piccole realtà di montagna Difficoltà assolvimento secondo requisito aziende di «media montagna» Analisi della domanda per prodotti tradizionalmente legati al mare (Vino DOP e Olio EVO liguri) Blanda associazione tra aree montane e prodotti alimentari di eccellenza Ridotta riconoscibilità del territorio montano ligure
8 Il Dipartimento di Management dell Università degli Studi di Torino e Coldiretti Torino nel 2015 hanno realizzato due indagini rivolte ai produttori ed ai consumatori sulla percezione del prodotti di montagna - Dottoressa Francesca Accattino (Produttori) - Dottoressa Alessia Bruno (Consumatori)
9 ENTI - Istituto Lattiero Caseario di Moretta - GAL Escartons e Valli Valdesi - GAL Valli Lanzo, Ceronda e Casternone - GAL Valli del Canavese PRODUTTORI - Campagna Amica Provincia di Torino 14 aziende agricole - Territorio alpino piemontese 49 aziende lattiero-casearie
10 Campagna Amica Provincia di Torino Intervista semi-strutturata. Contenuti: Il Regolamento Ue 1151/2012 ha istituito l indicazione facoltativa di qualità «Prodotto di Montagna». Ne è a conoscenza? Tale dicitura può essere utile per i produttori operanti in ambito montano? Sarebbe disposto ad applicarla sui suoi prodotti?
11 Risultati Iniziativa europea sconosciuta Strumento potenzialmente utile ma l area indicata dovrebbe essere circoscritta, il significato di «montagna» è ambiguo Il contatto diretto produttore-consumatore rimane comunque lo strumento di commercializzazione preferito ed è visto come strumento di garanzia
12 Aziende lattiero-casearie Obiettivo: Percezione da parte dei produttori dell indicazione facoltativa «Prodotto di montagna» con individuazione degli eventuali vantaggi derivanti da una possibile applicazione della dicitura in etichetta. Campione: 49 soggetti intervistati con sede nell arco alpino piemontese produttori lattiero-caseari
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14 «Conosce il Regolamento?» «I suoi prodotti soddisfano i requisiti?» Il 63% dei produttori dichiara di non conoscere il regolamento Il 100% dei soggetti intervistati sostiene che i propri prodotti abbiano tutti i requisiti stabiliti dal Regolamento (dopo una spiegazione della normativa)
15 L indicazione facoltativa di qualità «Prodotto di montagna» può essere un utile strumento per valorizzare le produzioni agroalimentari?
16 Tale dicitura potrebbe accrescere il valore del prodotto alimentare?
17 Assegnando un valore da 1 (per nulla) a 7 (moltissimo), tale dicitura quanto può essere utile per i seguenti operatori alimentari? Grandi aziende agroalimentari Aziende agricole Distribuzione organizzata MACAGN NOSTRALE D ALPE PLAISENTIF BETTELMATT LAIT BRUSC MEDIA 3,33 3,58 4,36 4,63 3,33 3,86 6,00 6,17 5,70 6,14 5,44 5,84 2,56 2,25 3,67 4,00 4,33 3,29
18 Ritiene sia corretto consentire la trasformazione di taluni prodotti di montagna in laboratori distanti anche fino a 30 km dall area di montagna?
19 Canali di commercializzazione MACCAGNO NOSTRALE D ALPE TOMA DEL LAIT BRUSC PLAISENTIF BETTELMATT
20 RISULTATI (2) Iniziativa lodevole e potenzialmente utile soprattutto per le aziende agricole Vendita diretta prevalente quindi contatto diretto produttore-consumatore rimane lo strumento principale e più utile a fini commerciali le piccole realtà non sono in grado di sostenere eventuali costi di implementazione
21 Produttori: Osservazioni e criticità (1) Dicitura «prodotto di montagna» è finalizzata a distribuire valore e ricchezza in aree montane supportare le filiere Promuovere il territorio Sistemi di qualità europei: successi (es. DOP e IGP) alternati ad insuccessi (es. STG) Indicazioni Geografiche e Indicazioni Facoltative: da schema certificativo a schema di etichettatura
22 Produttori: Osservazioni e criticità (2) a) la mancata regolamentazione di simboli e diciture preesistenti che richiamano l ambiente montano; b) le prime applicazioni di tale strumento ad opera della industria agroalimentare; c) la possibilità di operare le attività di trasformazione entro i 30 chilometri dal confine dell area montana; d) la mancanza di una definizione univoca e comunemente accettata di «montagna».
23 PRINCIPALI RISULTATI DELL INDAGINE SUI CONSUMATORI Indagine realizzata da Alessia Bruno
24 CONSUMATORI Obiettivo: Conoscere il grado di coinvolgimento e la capacità di identificazione dei prodotti di montagna da parte dei consumatori Campione: 498 soggetti intervistati tra aprile e dicembre 2015 di cui 465 consumatori effettivi, cioè che hanno acquistato almeno un prodotto di montagna e 33 non consumatori, che non hanno mai effettuato questa esperienza d acquisto. Di questi, 250 sono residenti nella Provincia di Torino e 248 nella Provincia di Cuneo. Metodologia: Somministrazione di un questionario per via telematica o attraverso intervista presso i Mercati di Campagna Amica di Coldiretti Torino.
25 OPINIONE CONSUMATORI ANALISI MULTIVARIATA
26 ETA E TITOLO DI STUDIO La categoria adulti (tra i 46 e i 65 anni) ricerca maggiore sicurezza e tende ad informarsi di più rispetto ai giovani (trai16ei35anni)circa - la provenienza montana delle materie prime - l alimentazione degli animali - l ubicazione degli stabilimenti di lavorazione prima di acquistare un prodotto montano. Chi possiede un livello di istruzione più alto tende a informarsi meno sulle caratteristiche che rendono di montagna un prodotto.
27 DONNE E UOMINI DONNE - maggior sensibilità verso i prodotti di montagna. - Li considerano prodotti molto salubri, di qualità e rispettosi dell ambiente - Prima di effettuare l acquisto, hanno interesse a ricevere informazioni dettagliate riguardanti - l origine delle materie prime, - l alimentazione degli animali e - l ubicazione degli stabilimenti di trasformazione. - Durante l acquisto, si fanno condizionare - «abbastanza» dal prezzo e - «molto» dal marchio e dalla confezione. UOMINI - Non sono interessati ai prodotti di montagna - tendono a non richiedere informazioni suppletive - si fanno suggestionare «poco» o «nulla» dalla marca, dal prezzo e dalla confezione di un bene montano o di un qualunque bene agroalimentare.
28 GRADO DI INTERESSE COMPLESSIVO - Il grado di interesse e di coinvolgimento circa i prodotti montani della maggior parte degli intervistati è tendenzialmente positivo - l acquisto di prodotti di montagna viene associato alla valorizzazione e alla salvaguardia dei territori in cui vengono realizzati - Prima di acquistare un prodotto montano, tendono a informarsi su - origine delle materie prime, - originedeimangimie - luogo di ubicazione degli stabilimenti. - Riconoscono a fatica i prodotti di montagna - Ritengono utile l indicazione facoltativa di qualità Prodotto di montagna per dare maggiore sicurezza ai consumatori e rendere più facilmente riconoscibile il prodotto di montagna
29 Luoghi di acquisto del PM I prodotti montani più acquistati sono i formaggi, il miele e i latticini. Direttamente dal produttore 424 Mercato rionale Negozio specializzato ipermercato/supermercato 84 internet Discount
30 CONCLUSIONI - La dicitura Prodotto di montagna è poco conosciuta. - La presenza di un logo grafico europeo dei prodotti di montagna potrebbe aiutare maggiormente il consumatore nella scelta. - I consumatori che danno molto valore alle etichette, ai marchi e alle certificazioni sono più propensi a notare indicazioni in etichetta e quindi potrebbero essere influenzati da un logo europeo che identifichi i«prodotti di montagna».
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