La funzione di chiesa conventuale imponeva un coro per le clarisse. L ignoto architetto risolse il problema in modo geniale, impostando entro l

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1 donnaregina A Carlo II si deve la chiesa concepita nel 300 secondo il sistema francescano che imponeva una semplice aula a capriate sulla quale si innesta, a conclusione dello svolgimento longitudinale, una efficace soluzione absidale: la volta a crociera costolonata su pianta pentagonale, inquadrata nell arco trionfale è preceduta da un modulo rettangolare diuguale altezza, fuso con la struttura a semiombrello mediante l impiego del medesimo sistema strutturale, a costoloni che partono da slanciati fusti cilindrici angolari

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3 La funzione di chiesa conventuale imponeva un coro per le clarisse. L ignoto architetto risolse il problema in modo geniale, impostando entro l invaso della navata unica, una struttura basilicale minore, ripartita in tre navate da due file di pialstri ottagoni, sui quali insistono volte a crociera a spigolo, In tal modo all interno della chiesa ad una iniziale a doppia altezza, rappresentata dallo spazio tripartito inferiore e dal coro soprastante, seguiva un invaso a tutta altezza, dal pavimento alle capriate lignee e infine alla struttura absidale. Questo eccezionale dispoisitivo che è il tratto peculiare della chiesa, faceva tesoro dell esperienza compiuta altrove con i matronei e le tribune nelle cappelle palatine, ma d altro canto adattava il tema della ripartizione dello spazio ad una struttura ad aula estremamente semplice e vincolante proprio per la sua rigida forma; ma soprattutto il maestro che ideò Donnaregina previde l eccezionale effetto tensionale e psicologico determinato dal passaggio da un vano iniziale compresso ed avvolto nella penombra, ad un vano successivo di notevole altezza e luminosissimo. In tal modo riuscì ad attuare quello slancio ascensionale che il misticismno dell epoca e la cultura gorica imponevano nelle chiese, slancio che sembrava impossibile nelle limitate dimensionei della fabbrica in esame

4 La Cattedrale di Napoli S. Stefania più volte riparata nel corso dei secoli si trovava su un asse parallelo a S. Restituta, sul lato opposto del vicolo situato tra i due monumenti ed al di sotto dell attuale transetto della cattedrale. Il suo ingresso doveva essere all altezza del decumano che conduceva a Porta Capuana. A sud delle due antiche basiliche, come probabile conclusione di uno degli atri e allineati con la via romana in direzione nord si trovano i resti di una torre fatta costruire dall arcivescovo Pietro di Sorrento nel 1233, il cui interno si conserva ancor oggi chiuso in una muratura del XV secolo. Questa torre attualmente fiancheggia il portale sul lato sud della navata centrale, dal quale si esce sulla piazza Riario Sforza: nel XIV secolo era questo probabilmente il principale accesso alla cattedrale. La volta a botte archiacuta con cassettoni è identica a quella di Caserta Vecchia.

5 La cattedrale e s. restituta.. La basilica di S. Restituta da sempre associata a Costantino è attenbilmente databile al IV secolo. Nei secoli seguenti,, al nucleo originario si erano aggiunti due battisteri, una seconda basilica. Il duomo di Napoli presenta evidenti analogie con il S. Domenico; croce latina, navata centrale coperta con tetto su capriate, navatelle coperte a crociera

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8 Il tesoro di San Gennaro

9 A Carlo II si deve la chiesa concepita nel 300 secondo il sistema francescano che imponeva una semplice aula a capriate sulla quale si innesta, a conclusione dello svolgimento longitudinale, una efficace soluzione absidale: la volta a crociera costolonata su pianta pentagonale, inquadrata nell arco trionfale è preceduta da un modulo rettangolare diuguale altezza, fuso con la struttura a semiombrello mediante l impiego del medesimo sistema strutturale, a costoloni che partono da slanciati fusti cilindrici angolari

10 La cittadella di Santa Chiara

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12 S. Chiara La cinta esterna prima dei restauri compiuti nel dopoguerra. Il campanile, oggi isolato, non era l unico elemento turrito del complesso: infatti anche se si esclude del tutto la presenza di torri in facciata, altre ne esistevano lungo il perimetro murario utilizzate per le scale. Il valore della torre campanaria sta non soltanto nella potente massa muraria ma anche nella soluzione urbanistica, al limite della cittadella e affacciata sul decumanus inferiuor in corrispondenza dell incrocio con il cardo. La torre legata alla tradizione di campanili isolati, ma solo la parte basamentale è di epoca angioina.

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14 S. Chiara

15 S. Chiara Monastero francescano destinato ad ospitare uomini e donne fu fondato nel 1310 da Roberto d Angiò e dalla moglie Sancia.. L area prescelta ai limiti del centro antico, fu cinta da un muro con due porte una a oriente l altra a nord.

16 Santa Chiara Chiostro delle clarisse Chiostro dei minori

17 S. Maria dell Incoronata Fondata nella seconda metà del 300 da Giovanna I era annessa a un ospizio ; la sua costruzione fu promossa con il proposito di ingraziarsi la chiesa, dopo l infamante accusa alla regina di aver ucciso il marito Andrea di Ungheria. La singolare icnografia della chiesa, a due navate disuguali precedute da un portico laterale e la ricorrente e documentata notizia della presenza in questa zona del tribunale ha indotto ad affermare che nella struttura debba riconoscersi l antico palazzo di giustizia, trasformato in chiesa. Infossata di circa tre metri rispetto all attuale piano stradale,, condizione che, a suo tempo Venditti attribuiva alla costruzione della nuova cinta muraria cinquecentesca di Castel Nuovo,. L interno della chiesa si svolge secondo due navate di diversa dimensione. La maggiore costituita di quattro volte a crociera costolonate che si conclude con una abside poligonale. A cinque lati del tipo già visto nel Duomo, in S. Domenico, in Donnaregina

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19 S. Pietro a Maiella Struttura di notevole interesse anche se di ridotte dimensioni. In S. Pietro a Maiella si rileva l esclusione del sistema voltato sulla navata e sul transetto contenuto, come in S. lorenzo Maggiore nel rettangolo di inviluppo della chiesa: elemento questo caratteristico della volontà tutta meridionale di una definizione volumetrica elementare. I celestini che eressero la fabbrica, tennero presente l icnograafia cistercense soprattutto nell abside che si svolge su pianta rettangolare con una crociera costolonata esaltata dalla luce della grande monofora posta sul fondo. Ai lati dell abside due cappelle per lato con abside a fondo piatto; in origine la copertura era a tetto con incavallature lignee a vista. La navata fortemente illuminata contrasta le navatelle in penombra

20 La Cappella Pappacoda Il portale attribuito ad Antonio Bamboccio da Piuperno attivo a Npaoli nei primi anni del 400, il ricchissimo portale sembra riscattare la modestia del sacello, un semplicissimo invaso rettangolare articolato da due crociere. Alla versione espressionistica del gotico fiorito ed al palaese richiamo di esperienze francesi nel portale, si accompagna, nella torre campanaria, un curioso rinnovarsi della composita cultura meridionale di età romanica

21 Duomo di Amalfi in una incisione del 1845 La facciata barocca venne completamente rifatta tra il 1865 e il E invece ancora visibile il campanile

22 Duomo di Amalfi interno Chiesa del Crocifisso interno