E DOPO IL LATTE COSA MI DAI?
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- Vanessa Palma
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1 PROGRAMMA DI AZIONE REGIONALE PROMOZIONE DELLA SALUTE (DD ) BANDO REGIONALE PROGETTI DI PROMOZIONE DELLA SALUTE (DD BURP ) E DOPO IL LATTE COSA MI DAI? Filone tematico Tema Destinatari Setting Alimentazione e attività fisica Promozione della salute materno-infantile, nutrizione Madri italiane e straniere e i loro bambini Dipartimento Materno Infantile AO Maggiore di Novara: Reparti di Neonatologia (TIN, Patologia Neonatale e Nido), Ambulatori di neonatologia, auxologia, diabetologia pediatrica. Divisioni ospedaliera ed Universitaria di Ostetricia e Ginecologia, Casa di Cura AO di Novara Responsabile del progetto Zaffaroni Mauro ASO Maggiore della Carità - Clinica Pediatrica dell Università Avogadro del Piemonte Orientale C.so Mazzini 18, Novara Tel Cell Fax maurozaff@libero. It ProSa on-line: P0241 VALUTAZIONE PROGETTO: 17/22 FINANZIAMENTO CONCESSO: Abstract L aumento costante e significativo dei nati di origine straniera al punto nascita di Novara (oltre il 20 % nel 2006), necessita un riesame dei percorsi assistenziali riservati a questo tipo di utenza. Questo lavoro è iniziato in occasione del percorso formativo organizzato dalla Regione Piemonte per stendere la Carta dei Servizi del DMI (dicembre 2003 gennaio 2005 ) Con avvio di una ricerca epidemiologica e di analisi dei bisogni relativi alla assistenza delle donne straniere in gravidanza e dei loro bambini. Con questo Progetto si intende lavorare in modo interdisciplinare, nella Promozione della Salute per quanto riguarda le linee guida relative a: modalità di allattamento, svezzamento, abitudini alimentari dei bambini nei primi 3 anni di vita, al fine di prevenire dismetabolismi precoci (anemia, rachitismo,distrofie) o tardivi (obesità, diabete) attraverso la promozione della salute dei bambini mediante un educazione sanitaria che rispetti le tradizioni culturali delle diverse minoranze etniche.
2 Azienda Ospedale Maggiore di Novara Progetto: E dopo il latte cosa mi dai? REPORT FINALE 1 Il contesto di partenza Analisi del contesto di partenza: risultati della diagnosi educativa ed organizzativa Alla popolazione target, rappresentata da tutte le puerpere italiane e straniere che partoriscono a Novara, sono state fornite dal personale dei reparti di neonatologia ed ostetricia indicazioni riguardanti i vantaggi dell allattamento al seno, consegnati opuscoli informativi ed è fornita assistenza continuativa per favorire e sostenere l allattamento. In presenza di madri immigrate con difficoltà linguistiche i colloqui sono stati facilitati grazie alla collaborazione di mediatrici culturali in lingua araba, albanese, inglese e cinese. Dopo la dimissione dal reparto si sono invitate tutte le madri italiane e straniere a contattare telefonicamente il nido o a presentarsi liberamente nell ambulatorio dedicato per valutare eventuali problemi nell allattamento. Per quanto riguarda la raccolta dati sulle modalità di svezzamento dei diversi paesi d origine sono stati realizzati questionari proposti a tutte le madri straniere (già con figli) che hanno partorito a Novara nel 2005 o afferite negli ambulatori e nei reparti della Clinica Pediatrica Alleanze tra gli attori interessati al progetto Il raggiungimento degli obiettivi è stato possibile grazie alla creazione di adeguate alleanze con il personale medico, ostetrico ed infermieristico dei due reparti di Ostetricia e Ginecologia ospedaliero e universitario, rafforzando la collaborazione ed i contatti con i consultori della ASL 13, i pediatri di libera scelta e l ufficio ISI per problemi di allattamento e con gli ambulatori e il reparto della Clinica Pediatrica di Novara per la gestione di bambini con dismetabolismi precoci. Nonostante difficoltà legate alla carenza di personale, sono stati promossi con buoni risultati il rooming-in totale, l inizio precoce dell allattamento dopo il parto, la promozione ed il sostegno dell allattamento al seno durante la degenza e dopo la dimissione della madre Andamento del gruppo di progetto Il gruppo di progetto ha promosso, secondo gli obiettivi predefiniti, il sostegno all allattamento al seno e l accoglienza delle madri straniere. Sono state condivise le motivazioni di tutti i componenti che hanno svolto la parte di lavoro assegnato senza resistenze o conflitti, partecipando a momenti formativi e organizzando corsi ECM rivolti al personale dipendente del Dipartimento materno-infantile dell AO Maggiore di Novara. 1
3 1.4 - Promozione del progetto La promozione del progetto è possibile grazie alla formazione continua del personale ospedaliero del Dipartimento Materno-Infantile, alla collaborazione con le mediatrici culturali per il superamento delle problematiche linguistiche, alla sensibilizzazione per la promozione dell accoglienza in ospedale delle madri immigrate, alla formazione universitaria sul tema dell allattamento al seno e dello svezzamento rivolta a medici in formazione, specializzandi in pediatria ed ostetricia e ginecologia, ostetriche ed infermieri pediatrici e professionali. 2 - PROGRAMMA delle ATTIVITA e GERARCHIA OBIETTIVI Attività svolte - E stata potenziata la promozione ed il sostegno dell allattamento al seno mediante la pratica routinaria del rooming-in offerto a tutte le puerpere 24 ore al giorno. L allattamento viene iniziato precocemente già in sala parto entro la prima ora o appena la madre è disponibile in caso di taglio cesareo. Sono stati realizzati libretti esplicativi sui vantaggi del latte materno ed opuscoli che descrivono le diverse modalità di allattamento al seno tradotti in diverse lingue. E stata rafforzata la presenza delle mediatrici culturali in ospedale (presenti in lingua albanese, cinese, araba ed inglese, tutti i giorni feriali per 3-5 ore al giorno). E stato aperto un ambulatorio infermieristico dedicato al sostegno dell allattamento al seno ed all aiuto per tutte le mamme con difficoltà di allattamento; l ambulatorio è attivo tutti i giorni al mattino con libero accesso e in presenza di medici o infermieri dei reparti di neonatologia. Nelle altre ore della giornata, di notte o nei festivi, le madri in difficoltà vengono comunque accolte ed assistite dal personale infermieristico presente in servizio. Sono stati registrati nelle cartelle cliniche dei neonati del 2005 dati relativi a tutti i controlli avvenuti dopo la dimissione e a tutti gli ulteriori accessi dei bambini o delle madri per eventuali difficoltà di allattamento. Mediante un questionario finalizzato alla raccolta dei dati relativi alle modalità di svezzamento nei diversi paesi di origine dei lattanti figli di donne straniere, con la collaborazione delle mediatrici culturali, sono state infine contattate telefonicamente le madri straniere che hanno partorito presso AO di Novara nel 2005, al fine di verificare durata dell allattamento al seno, eventuali difficoltà nell alimentazione del lattante e modalità di svezzamento del bambino. Presso gli ambulatori della Clinica Pediatrica particolare attenzione viene rivolta ai bambini stranieri con sintomatologia suggestiva per deficit carenziali o dismetabolismi precoci per valutare eventuali errori nelle modalità di svezzamento o nelle abitudini alimentari nei primi due anni di vita. Gerarchia obiettivi - Promuovere allattamento al seno esclusivo per i primi 6 mesi. Potenziare l ambulatorio di sostegno dell allattamento materno mediante la collaborazione attiva delle mediatrici culturali. Favorire l accesso e l accoglienza delle utenti straniere ai servizi del DMI ospedaliero. Aumentare le conoscenze disponibili da parte degli operatori relative all allattamento e alle modalità di svezzamento diffuse nei Paesi di Provenienza. Aumentare le conoscenze relative alle scelte per un corretto svezzamento. Prevenire gli errori alimentari i dismetabolismi precoci o le patologie carenziali nei primi tre anni. 3 - VALUTAZIONE DI PROCESSO E DI RISULTATO E stata promossa l accoglienza e l assistenza alle madri immigrate durante la degenza e nel periodo post-dimissione per quanto riguarda eventuali difficoltà di allattamento materno o problematiche di alimentazione. 2
4 In particolare è stato favorito l allattamento al seno esclusivo per i primi 6 mesi. Sono state aumentate le conoscenze relative alle scelte per un corretto svezzamento per prevenire gli errori alimentari nei primi tre anni. E stato potenziato l ambulatorio di sostegno all allattamento dedicato a tutte le madri mediante la collaborazione delle mediatrici culturali, facilitanti i colloqui con le donne in lingua araba, inglese e albanese con la loro presenza accanto all infermiera. Si sono ammpliate le conoscenze da parte degli operatori relative all allattamento e alle modalità di svezzamento diffuse nei Paesi di Provenienza. Sono stati promossi l accesso e l accoglienza delle utenti straniere ai servizi del DMI ospedaliero. Sono stati condotti colloqui giornalieri alle partorienti per favorire l accoglienza e la diffusione di informazioni corrette relative all allattamento e allo svezzamento. Contemporaneamente sono stati raccolti dati riguardanti le modalità di svezzamento di bambini figli di donne immigrate per ampliare le conoscenze sulle tradizioni alimentari per prevenire le carenze nutrizionali e i disturbi metabolici precoci legati ad alterata alimentazione. Nella realizzazione delle attività svolte non sono sorte difficoltà o imprevisti e non sono state apportate variazioni al progetto iniziale. 4 Risultati e conclusioni Dall elaborazione dei dati è emerso che per quanto riguarda l allattamento materno alla dimissione il 91% delle madri italiane e il 95% delle straniere ha intrapreso l allattamento al seno, il 4% delle mamme italiane e il 2% tra le immigrate ha utilizzato latte artificiale, mentre l allattamento misto è stato seguito rispettivamente nel 5% e nel 3%. Si osserva inoltre che alla dimissione la percentuale di madri che allattano al seno è maggiore tra le donne che hanno praticato il rooming-in durante la degenza in ospedale, rispetto a quelle è maggiore di quelle che non hanno eseguito il rooming-in: rispettivamente 1il 94% contro il 70%. L analisi condotta ha messo in evidenza dati diversi a seconda del Paese di provenienza delle madri: 86% delle madri di provenienza asiatica,87% delle madri di origine araba, 94% delle mamme latino-americane, 98% delle madri provenienti dall Africa nera, 94% delle madri di origine est-europea hanno proposto l allattamento al seno. Per quanto riguarda l epoca e le modalità di svezzamento l 86% di mamme asiatiche ha iniziato lo svezzamento dopo i 4 mesi e il 50% ha seguito le abitudini alimentari del proprio Paese di origine. Il 96% delle madri arabe ha cominciato il divezzamento dopo i 4 mesi, nel 26% dei casi secondo le tradizioni e la cultura locali. Le madri latino americane nel 93% dei casi hanno iniziato dopo i 4 mesi e hanno seguito modalità non italiane nel 65% dei casi. Le madri africane hanno iniziato lo svezzamento dopo i 4 mesi nel 77% dei casi e hanno seguito schemi propri nel 51%. Il 91% delle madri dell Est Europa ha intrapreso lo svezzamento dopo i 4 mesi e il 53% di loro secondo le modalità del proprio Paese di provenienza. Le madri che hanno seguito le modalità di svezzamento asiatico hanno allattato in media per 15,3 mesi e hanno proposto un allattamento esclusivo per 5,2 mesi. Invece le madri che hanno adottato le modalità di svezzamento italiano hanno allattato in media per 5,6 mesi e hanno proposto un allattamento esclusivo per 3,2 mesi. Le madri di origine araba hanno allattato al seno in media per 10,9 mesi con allattamento esclusivo di 5,1 mesi, indipendentemente dal tipo di svezzamento adottato. Le mamme latino-americane ha seguito un allattamento materno della durata media di 6,9 mesi, di cui 4,4 con latte materno esclusivo. Le madri che hanno seguito le modalità di svezzamento 3
5 dell Africa nera hanno allattato in media per 13,9 mesi e hanno proposto un allattamento esclusivo per 4,5 mesi. Invece le madri che hanno adottato le modalità di svezzamento italiano hanno allattato in media per 8,6 mesi e hanno proposto un allattamento esclusivo per 3,9 mesi. Le madri che hanno seguito le modalità di svezzamento est-europeo hanno allattato in media per 13,5 mesi e hanno proposto un allattamento esclusivo per 4,4 mesi. Invece le madri che hanno adottato le modalità di svezzamento italiano hanno allattato in media per 10,8 mesi e hanno proposto un allattamento esclusivo per 4,6 mesi. In conclusione, è emerso che i bambini immigrati allattati esclusivamente al seno sono in numero maggiore rispetto ai nati italiani, ma la durata di tale allattamento risulta essere inferiore rispetto ai Paesi di origine. Per quanto riguarda lo svezzamento si evidenzia una tendenza da parte delle madri a conformarsi alle abitudini italiane e a iniziarlo intorno al 5-6 mese di vita, periodo che è comunque più precoce dei Paesi di provenienza. Analogamente si riscontrano delle variazioni significative per la tipologia di alimenti assunti: i bambini immigrati in Italia consumano maggiori quantità carboidrati sottoforma di pasta e pane a discapito di una minore quantità tè, legumi e frutta fresca. E probabile che tali cambiamenti alimentari durante la gravidanza e i primi anni di vita possano contribuire allo sviluppo di squilibri metabolici per l interazione dei fattori ambientali con un substrato genetico differente da quello dei bambini appartenenti a Paesi industrializzati. Una corretta alimentazione del lattante e del bambino fino ai tre anni è necessaria al fine di prevenire errori alimentari o squilibri dismetabolici precoci (anemia, rachitismo, distrofia) e tardivi (diabete tipo I, obesità). Il diabete di tipo I in particolare ha un insorgenza più precoce negli immigrati e l obesità è un problema emergente anche se spesso non è percepito dalle famiglie come una problematica importante per la salute del bambino. Questo dato è confermato dal fatto che gli accessi agli ambulatori specialistici per l eccesso ponderale sono scarsi per i bambini stranieri, nonostante il loro numero sia in continuo aumento. La collaborazione attiva con le mediatrici culturali di lingua araba, inglese, cinese e albanese ha permesso un accurata raccolta dei dati anamnestici, il potenziamento dell ambulatorio di sostegno all allattamento e la realizzazione di materiale informativo multilingue per favorire l accesso e l accoglienza delle utenti straniere al servizio del Dipartimento Materno Infantile ospedaliero. La conoscenza delle diverse modalità di allattamento e di svezzamento dei Paesi in via di sviluppo consente infine da un lato di mantenere anche in Italia le tradizioni culturali quando possibile e di prevenire carenze nutrizionali e squilibri metabolici nei bambini delle famiglie immigrate 5 - STRUMENTI E DOCUMENTI PRODOTTI - Opuscoli informativi in diverse lingue che descrivono le procedure e le attività assistenziali al neonato ed alla madre durante la degenza in ospedale (allegati) - Fogli informativi in diverse lingue sulle modalità di allattamento, spremitura del seno e modalità di conservazione del latte materno (allegati). - Fogli informativi in diverse lingue che invitano tutte le madri in difficoltà nell allattamento a rivolgersi al personale del nido telefonicamente o presentandosi nell ambulatorio dedicato. - Questionario per la raccolta dati sulle modalità di allattamento e di svezzamento da proporre alle madri straniere provenienti da diversi Paesi (allegato). 4
6 - Due edizioni di corsi di formazione ECM, rivolti al personale dipendente del Dipartimento materno-infantile dell AO Maggiore di Novara, nei quali è stato dedicato ampio spazio al nursing transculturale (programma allegato). - relazioni e comunicazioni presentate a congressi medici (elenco allegato) 6- Competenze acquisite Il progetto è terminato, ma continuano tutte le attività volte a promuovere e sostenere l inizio precoce ed il mantenimento dell allattamento materno, il rooming-in del neonato con la madre totale o per la maggior parte della degenza in ospedale. Continua l attività ambulatoriale volta alle visite di controllo dei neonati dopo la dimissione e l accoglienza per le madri con difficoltà nell allattamento. Continua la collaborazione con le mediatrici culturali volta all accoglienza delle donne straniere in ospedale, alla informazione sui vantaggi e le modalità dell allattamento al seno, alla facilitazione dei colloqui negli ambulatori in occasione delle visite di controllo dei neonati o in presenza di difficoltà nell allattamento Continua presso gli ambulatori e i reparti della clinica pediatrica di Novara la sorveglianza dei bambini (con particolare attenzione a quelli stranieri) con possibili patologie carenziali o dismetabolismi precoci al fine di valutare eventuali errori nelle modalità dei svezzamento o nelle abitudini alimentari nei primi anni di vita. 7 - Rendicontazione economica Deliberati compensi per consulenze professionali per le mediatrici culturali e per docenti corsi formativi. Variazioni per maggiori spese per personale docente ai corsi di formazione in compenso con le minori spese sostenute per altro (rimborso e acquisto libro congresso SIMM). Tipologia di spesa Voci analitiche di spesa Finanziamento richiesto Spese sostenute Personale , ,46 Attrezzature Sussidi 500 Spese di gestione e funzionamento 500 Spese di coordinamento 500 Altro , ,54 TOTALE euro Allegati: - opuscoli informativi in diverse lingue per le puerpere - materiale informativo sulle modalità di spremitura e conservazione del latte materno - Programma corsi di formazione realizzati - questionario per la raccolta dati sullo svezzamento - elenco pubblicazioni e relazioni riguardanti il progetto. Il responsabile del progetto Novara, Firmato Dr. Mauro Zaffaroni 5
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