COMUNE DI ANZOLA Martedì, 04 marzo 2014

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1 COMUNE DI ANZOLA Martedì, 04 marzo 2014

2 Martedì, 04 marzo 2014 Politica locale 04/03/2014 La Repubblica (ed. Bologna) Pagina 14 Eventi 1 04/03/2014 Il Resto del Carlino (ed. Bologna) Pagina 20?Il Poligono' raso al suolo Un' ala a rischio demolizione 2 Sport 04/03/2014 Il Resto del Carlino (ed. Bologna) Pagina 6 GIORDANO MARCELLO Villanova non si ferma più, Fedrigo spinge Ozzano a fare tre salti /03/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 9 Deficit al 3%, debito record al 132,6% 4 04/03/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 14 Lettere 6 04/03/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 17 GIANNI TROVATI «Salva Roma», conto alle imprese 8 04/03/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 17 MAURO SALERNO Lavori specialistici: cancellato l' obbligo del subappalto 10 04/03/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 31 Adesso servono atti concreti 12 04/03/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 31 SARA MONACI Expo priorità del governo 13 04/03/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 31 Maroni presenta un conto da 1,6 miliardi 15 04/03/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 39 CELESTINA DOMINELLI Egp, in Toscana mezzo miliardo sulla geotermia 16 04/03/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 40 ELENA COMELLI Un patrimonio sotto i piedi 18 04/03/2014 Pagina 2 EDOARDO NARDUZZI La disoccupazione cresce senza investimenti in settori alternativi 20 04/03/2014 Pagina 4 FRANCO ADRIANO E EMILIO GIOVENTÙ Il caso Gentile frena l' Italicum 22 04/03/2014 Pagina 10 GIOVANNI BUCCHI La Picierno lasciata sul pack 25 04/03/2014 Pagina 11 GIORGIO PONZIANO Marino vada a lezione a Rimini 27 04/03/2014 Pagina 25 La Consob ha istituito il comitato anticorruzione 29 04/03/2014 Pagina 36 BEATRICE MIGLIORINI L' aumento al 20% porta 3 mld 30 04/03/2014 Pagina 37 MATTEO BARBERO Raffica di misure per puntellare i conti 31 04/03/2014 Pagina 39 GIOVANNI GALLI Professioni, lettera alle regioni 33 04/03/2014 Pagina 40 Il programma da marzo a maggio 34 04/03/2014 Pagina 42 Riforme senza più stop 37 04/03/2014 Pagina 44 ALESSANDRA RICCIARDI Il gran ginepraio della sicurezza 40 04/03/2014 Pagina 45 OSVALDO ROMAN Edilizia, perché mancano i fondi 42 04/03/2014 Pagina 45 O. R. Le nuove norme ci sono, ora servono i progetti 44

3 Pagina 14 La Repubblica (ed. Bologna) Politica locale Eventi TERRA DI TUTTI Alle 21 alla biblioteca Meridiana (Gandusio 6), per "Terra di tutti film festival", presentazione del libro «Pig Iron Il ferro dei porci» del fotografo Giulio Di Meo; a seguire proiezione di «Beirut Photographer» di Mariam Shahin e George Azar, ingresso gratuito. FORTITUDO Alle 11 alla scuola media Irnerio (Finelli 2), Emilio Marrese, Cristiano Governa e Filippo Venturi, autori di «Un saluto ai ragazzi. Racconti Fortitudo», consegneranno agli studenti i palloni da basket acquistati coi diritti d' autore del libro. MAURIZIO GRANO Alle 21 alla sala Florida di Granarolo, spettacolo di cabaret con Maurizio Grano dallo Zelig Lab, per il ciclo Donne raccontano il tempo, ingresso gratuito. ZORAN Oggi e domani alle 21 al cinema Giada di San Giovanni in Persiceto, proiezione di «Zoran il mio nipote scemo» di Matteo Oleotto, 5. PIANTE SALUTARI Fino al 9 al vivaio Flora 2000 di Budrio, «Le piante del benessere». Ingresso gratuito. LAB. SCRITTURA Sono aperte le iscrizioni al Laboratorio di scrittura dinamica che si terrà a Sasso Marconi a partire dal 14 marzo, 30 euro (in beneficenza), info

4 Pagina 20 Il Resto del Carlino (ed. Bologna) Politica locale SAN GIOVANNI DOPO IL ROGO DI DOMENICA.?Il Poligono' raso al suolo Un' ala a rischio demolizione SAN GIOVANNI A RISCHIO demolizione almeno una porzione della parte posteriore del Centro commerciale il Poligono di San Giovanni. Dopo il violento incendio di domenica che ha distrutto il mercatone dei cinesi al piano terra ora si contano i danni. L' intero edificio è stato posto sotto sequestro e dichiarato inagibile dal sindaco Renato Mazzuca dopo i rapporti dei vigili del fuoco. Che hanno lavorato duramente per buona parte della domenica per avere ragione del rogo, innescato verso le otto e mezzo di mattino e che ha trovato terreno fertile per via dei petardi che si trovavano nei locali tra i tanti i ed infiniti oggetti custoditi negli scaffali per la vendita. Ancora ieri all' interno del mercatone si sprigionavano le cosìdette fumarole tenute d' occhio dai pompieri e dai volontari della Protezione civile. «Ho già incontrato spiega il sindaco Renato Mazzuca i proprietari delle varie attività commerciali per fare il punto della situazione. Ora la priorità è spostare la filiale delle poste per permettere la loro riapertura. Stiamo valutando sedi attigue dove poter traslocare momentaneamente il servizio. Da controlli effettuali alcune attività non quella dei cinesi sono risultate non in regola con i permessi antincendio e ora si valuterà anche questo aspetto. Poi quando sarà possibile si farà una valutazione generale sull' edificio interessato dall' incendio per capire il suo futuro. Mentre le cause che hanno innescato il rogo sono in via di accertamento». Le fiamme, che si sono sprigionate fino a quasi la sommità della struttura, hanno intaccato anche una rampa di accesso al parcheggio sul tetto dell' edificio danneggiando irreparabilmente alcuni punti strutturali. La demolizione di almeno una parte del mercatone pare sia l' ipotesi più avvallata. Pier Luigi Trombetta. 2

5 Pagina 6 Il Resto del Carlino (ed. Bologna) Sport Volley C e D La Climartzeta a due lunghezze dalla vetta, tra gli uomini la Cosca Argelato centra il nono successo consecutivo. Burger King in risalita. Villanova non si ferma più, Fedrigo spinge Ozzano a fare tre salti verso la salvezza Bologna CONTINUA la rincorsa al primato della Climartzeta, che passa a Mirandola al termine di tre set tiratissimi (23 25, 23 25, 30 32) e conserva il terzo posto, a due lunghezze dalla vetta. E pure quella ai playoff della Calanca Persiceto, che, trascinata da Roccato (17 punti) e Manganelli (12), passa 3 0 a Cento e resta a tre punti dal quarto posto. In C femminile, nel girone B sono loro le squadre bolognesi di vertice, mentre in coda l' Idea Volley rianima le chances di salvezza strappando un punto ad Anzola (Scarselli 18, Masetti 16), che si impone al tie break nel derby, e ora vede a un passo il quartultimo posto occupato dal Progresso, sconfitto 3 1 da Nonantola. NEL GIRONE C, impresa di Ozzano, che compie un importante passo verso la salvezza: con il trio Fedrigo (13), Paviotti (11), Cesari (11) espugna Bellaria (1 3) e si porta a più sei sulla zona retrocessione. In campo maschile, agganciato al secondo posto lo Zola, che batte 3 1 l' Anderlini. Occasione persa, invece, in chiave playoff, per Hr e Atletico: la prima cede 3 0 al Torrazzo nello scontro per il quarto posto, la seconda cade 3 1 in casa con il Pozza. In D femminile, la Cosma Argelato di coach Cifariello suona la nona vittoria consecutiva. E' quella che vale il secondo posto: Piretti (15), Zuppiroli (12) e Gambaro (10) trascinano la squadra al 3 1 esterno su Molinella, che scende al terzo posto, mentre la Pontevecchio conserva il primato grazie al 3 0 sul Nettunia. In campo maschile, il Burger King si aggiudica 3 1 lo scontro diretto con Cervia che vale il quarto posto, Budrio e Minerbio conservano i primi due. Sale a centro classifica la Zinella (Pinali 20), che regola la pratica salvezza. Marcello Giordano. GIORDANO MARCELLO 3

6 Pagina 9 Il Sole 24 Ore Il nuovo governo I CONTI PUBBLICI Deficit al 3%, debito record al 132,6% La pressione fiscale cala dal 44 al 43,8% Per il Pil confermata la riduzione dell' 1,9% CALO DI CONSUMI E LAVORO La spesa per beni scende del 4%, quella per servizi del 1,2%. Unità di lavoro in calo del 1,9% con un picco ( 9%) nelle costruzioni. Dino Pesole ROMA In un anno, il 2013, in cui gran parte degli indicatori macroeconomici hanno messo a segno un vistoso segno meno, il deficit, anche grazie alla "manovrina" disposta dal governo Letta (1,6 miliardi), si è fermato a quota 3%, lo stesso livello del Il Pil ha comunicato ieri l' Istat ha subìto una contrazione dell' 1,9%, l' avanzo primario (il saldo al netto degli interessi) si è ridotto al 2,2% contro il 2,5% del 2012, con il debito pubblico balzato al record del 132,6 per cento. Il dato dell' Istat sul Pil 2013 è in linea con le nuove previsioni diffuse la scorsa settimana dalla Commissione europea, e registra un peggioramento dello 0,2% rispetto al 1,7% indicato dalla Nota di aggiornamento del «Def» del settembre Peggio del previsto, dunque. Con la caduta dell' ultimo anno fa sapere l' Istat il Pil in volume è sceso leggermente al di sotto del livello registrato nel Il dettaglio delle componenti che hanno determinato il profondo rosso dell' economia nazionale è tutto in queste cifre, che confermano la drastica caduta della domanda interna: valore aggiunto dei settori produttivi in calo dell' 1,6%, spesa per consumi finali delle famiglie residenti in diminuzione del 2,6%, «che si aggiunge a quella ancora più accentuata registratasi nel 2012 ( 4%)». Il calo dei consumi risulta particolarmente evidente per i beni ( 4%), mentre la spesa per i servizi è diminuita dell' 1,2 per cento. Le contrazioni più marcate si sono concentrate nella spesa per la sanità ( 5,7%) e in quella per vestiario e calzature ( 5,2%). Flessione che non ha risparmiato gli investimenti fissi lordi: 4,7%, che va ad aggiungersi al 8% del Inevitabile e pesante il riflesso sull' occupazione, con le unità di lavoro in calo dell' 1,9%, con il picco del 9% nelle costruzioni, dell' 1,7% in agricoltura, dell' 1,4% nell' industria e dell' 1,3% per i servizi. In un quadro di tal fatta, l' aver chiuso l' anno con il deficit (versione indebitamento netto) al 3% consente comunque al nostro Paese di confermare il risultato del 2012, stabilizzando in tal modo l' uscita dalla procedura per disavanzo eccessivo disposta da Bruxelles nel maggio dello scorso anno. La diminuzione delle entrate correnti originata dalla crisi ( 5,3 miliardi) e il contemporaneo aumento delle spese correnti (4,3 miliardi) hanno causato il peggioramento del saldo primario ( 13,9 miliardi Continua > 4

7 Pagina 9 < Segue Il Sole 24 Ore contro i 4,4 del 2012). In rapporto al Pil, le entrate (48,2%) sono diminuite dello 0,3%: di conseguenza, la pressione fiscale si è attestata al 43,8% in diminuzione dello 0,2% rispetto al Quanto alle uscite totali (51,2% del Pil) si registra una modesta contrazione dello 0,2 per cento. Preoccupa il dato sul debito, al tetto del 132,6% per la caduta del Pil, ma anche a causa dell' effetto combinato dei pagamenti 2013 di debiti pregressi della Pa e degli aiuti disposti dall' attuale meccanismo di stabilizzazione europeo. La Commissione europea prevede per il 2014 un ulteriore incremento del debito al 133,7%, stima che non consente di allentare in alcun modo la disciplina di bilancio. Ogni spazio per politiche di sostegno alla crescita, in primis il taglio del cuneo fiscale (10 miliardi secondo quanto annunciato dal presidente del Consiglio, Matteo Renzi), dovrà essere dunque adeguatamente compensato attraverso contestuali tagli alla spesa corrente. I margini di trattativa con Bruxelles sono tuttavia possibili e per certi versi obbligati: un diverso timing per il rientro dal debito e per conseguire il target del pareggio di bilancio in termini strutturali, in cambio di un pacchetto di riforme cui attribuire l' auspicato effetto "moltiplicatore" del Pil. La variabile riforme, dal lavoro al fisco al taglio della burocrazia, è dunque decisiva, e il tempo gioca un ruolo fondamentale. Si potrà riaprire anche la partita relativa alla «clausola di flessibilità» per investimenti produttivi, congelata da Bruxelles per l' insufficiente ritmo di riduzione del debito e del deficit strutturale. Lo prevede il «braccio preventivo» del Patto di stabilità per i paesi fuori dalla procedura per disavanzo eccessivo, a patto che in presenza di un alto debito si assicuri una riduzione del deficit strutturale pari ad almeno lo 0,5% del Pil ogni anno, fino al raggiungimento dell'«obiettivo di medio termine». Stando ai dati diffusi ieri sera dall' Economia, il fabbisogno del settore statale nel primo bimestre dell' anno è sceso a 13,3 miliardi, contro i 14,6 del Nel solo mese di febbraio, il fabbisogno si è attestato a 12,8 miliardi (contro gli 11,8 dello scorso anno). Si registrano minori incassi (2,6 miliardi) per lo slittamento dei premi assicurativi Inail ma anche un +8% per il gettito Iva sugli scambi interni. RIPRODUZIONE RISERVATA. 5

8 Pagina 14 Il Sole 24 Ore Lettere Gli articoli pubblicati dal Sole 24 Ore il 2 marzo 2014 sollecitano alcune brevi puntualizzazioni sulla gestione delle controversie contro gli atti emessi dall' Agenzia delle Entrate. Negli articoli si afferma, in particolare, che «l' approccio degli uffici, negli ultimi anni, è stato quasi sempre di resistere, fino al giudizio di legittimità, a prescindere dall' infondatezza della pretesa, con spese insostenibili da parte del contribuente» e che «... gli uffici... sono soliti non accettare i giudizi di merito anche quando relativi a pretese erariali infondate» e che «sarebbe forse necessario che a livello centrale vengano date indicazioni meno rigorose che col tempo si rivelano errate e che, in alternativa, si inizi a valutare la responsabilità, anche erariale, di chi scientemente intende proseguire a tutti i costi procedimenti relativi a pretese infondate». Si fa intendere senza mezzi termini la disinvoltura degli uffici nel coltivare controversie con impugnative che andrebbero a infrangersi nelle censure della Corte di Cassazione, con l' aggravante che «alla fine gli oneri restano solo a carico del contribuente» e che «... le spese non gravano su chi le ha causate ma sulla collettività». La gratuità delle affermazioni si desume dalla circostanza che nessun cenno viene fatto all' esito dei giudizi di legittimità cui gli uffici scriteriatamente, secondo l' articolista, si rifuggerebbero per sottrarsi ai responsi negativi dei giudici di merito. Non si evidenzia, in particolare, che l' indice di vittoria calcolato sulle pronunce emesse negli ultimi anni dalla Suprema Corte di Cassazione, nelle liti che vedono come parte l' Agenzia delle Entrate, è a questa nettamente favorevole: nel 2013 l' indice di vittoria numerico è stato del 73,7% (su decisioni, ben sono favorevoli all' Agenzia), mentre l' indice di vittoria calcolato sul valore delle liti è stato del 77,5% (su ogni 100 euro, per intenderci, l' Agenzia si è aggiudicati 77,5). Si tratta di dati incontrovertibili che fanno giustizia di ogni approssimativa affermazione e che rendono merito al lavoro quotidiano che gli uffici, supportati dall' Avvocatura generale dello Stato, portano avanti con senso di responsabilità e abnegazione. Ufficio stampa Agenzia delle Entrate I dati dell' Agenzia confermano, con la certezza dei numeri, quanto espresso negli articoli: una pretesa su 4 è del tutto infondata e quindi i contribuenti interessati hanno sostenuto oneri (non dovuti) per difendersi da richieste ingiuste. Sarebbe auspicabile una serena valutazione dei costi (pubblici) sostenuti per perseguire fino alla Cassazione tali pretese nonché degli oneri (privati) sopportati dai contribuenti. (Antonio Iorio) Una legge, due misure Leggo dell' obbligo imminente anche per il mio piccolo studio di consulenza tributaria di dotarsi di un Pos casomai i clienti Continua > 6

9 Pagina 14 < Segue Il Sole 24 Ore volessero pagare con moneta elettronica; so che le leggi anche se sono criticabili si devono rispettare e come mi sono dotato di Pec perché la legge mi obbligava per dialogare con la pubblica amministrazione, anche con quella Pa che non si è dotata (nonostante la legge criticabile ma da rispettare) di Pec o che non la considera avendo il cassetto pieno e facendo tornare al mittente i vari invii, mi doterò di terminale Pos per rispetto alle leggi. D' altra parte scopro che l' Ospedale di Caserta a cui mi sono rivolto per visite a pagamento, al momento della richiesta di effettuare prenotazione e pagamenti via internet mi informa che, nonostante la legge obbligasse la Pa a dotarsi di tali sistemi, loro non sono propensi a rispettarla non fornendo agli utenti tali possibilità. Dovrò recarmi allo sportello per il pagamento della prestazione con moneta contante e contata, poiché non accettano pagamenti con moneta elettronica (loro, invece io dovrei) e non hanno molta moneta per il resto. Una legge e due modi di rispettarla Vincenzo Cobio Teverola (Ce) Per motivi di spazio oggi non pubblichiamo la risposta di Gianfranco Fabi. 7

10 Pagina 17 Il Sole 24 Ore Dopo il Consiglio dei ministri. Attesa per oggi la pubblicazione in «Gazzetta» del decreto legge sulla fiscalità degli enti locali. «Salva Roma», conto alle imprese Al rischio di aumenti per la super Tasi si affianca una mini riduzione sulla Tari. Gianni Trovati MILANO. Cattive notizie sulla Tasi, e buone sulla Tari. Sono i due frutti fiscali che le imprese ottengono dal decreto salva Roma approvato venerdì dal Consiglio dei ministri, che è stato al centro del lavoro dei tecnici per tutta la giornata di ieri ed è atteso oggi in «Gazzetta Ufficiale». Il titolo del provvedimento è legato alle nuove regole per tenere in piedi i bilanci di Roma con un nuovo scambio di poste finanziarie fra Campidoglio e commissario straordinario, ma il testo è pieno di disposizioni che hanno effetti ben oltre il Grande raccordo anulare. Imprese Le imprese sono interessate da vicino dal nuovo rimescolamento delle due nuove componenti della Iuc, la Tasi e la Tari, che si uniscono all' Imu per formare l' imposta "unica" comunale. Sul versante del tributo per i servizi indivisibili, la «super Tasi», alimentata dallo 0,8 per mille aggiuntivo per finanziare le detrazioni alle abitazioni principali, pare destinata a colpire in molti Comuni imprese, alberghi, centri commerciali e negozi, che insieme alle seconde case (vuote o affittate) si vedranno probabilmente applicare la superaliquota, soprattutto nei Comuni dove l' innalzamento dell' Imu nel 2012 e 2013 rende indispensabile questo passaggio per far quadrare i conti. Una dinamica, questa, che ha spinto il presidente di Confindustria Giorgio Squinzi a prevedere dalla Tasi «un' altra botta» ai conti delle aziende. Un' evoluzione di segno opposto, che mette però in gioco importi più contenuti, sembra riguardare il tributo sui rifiuti (Tari), perché il decreto corregge la legge di stabilità e opta per escludere dal pagamento i rifiuti speciali assimilati prodotti e autonomamente avviati al recupero dalle aziende. In questo modo, la novità segna un' inversione di rotta rispetto alle vecchie regole (ribadite dopo la legge di stabilità dalla circolare 1/2014 del ministero dell' Ambiente) che davano ai Comuni la facoltà di prevedere sconti per i produttori di questi rifiuti, senza arrivare all' esenzione totale. Se il correttivo sarà confermato, i Comuni dovranno rivedere i propri piani finanziari, salvaguardando l' obbligo di copertura quasi integrale dei costi del servizio e cambiando la redistribuzione del carico tributario a sfavore delle altre utenze. Il decreto, infine, riscrive il presupposto della Tasi, escludendo espressamente i terreni agricoli dal pagamento del nuovo tributo: l' esclusione si estende per analogia ai terreni incolti, per evitare di ripetere gli inciampi vissuti nel 2012 dall' Imu al debutto, e dovrebbe "salvare" dai versamenti anche i Continua > 8

11 Pagina 17 < Segue Il Sole 24 Ore proprietari di aree edificabili coltivate, che in base alla legge di stabilità l' Economia aveva ritenuto soggette al tributo (nelle risposte a Telefisco esaminate sul Sole 24 Ore del 4 febbraio). La riscossione Il decreto corregge poi un altro errore della legge di stabilità, e chiarisce che la Tasi si potrà pagare solo con F24 o bollettino postale, come avviene per la Iuc. Nulla si dice, invece, sull' obbligo per i Comuni di «pre compilare» i modelli da inviare ai contribuenti, previsto dalla legge di stabilità ma ritenuto solo facoltativo dalle bozze di decreto attuativo per le forti difficoltà di applicazione. Chi si aspetta un chiarimento legislativo che cancelli l' obbligo "ufficiale" di precompilazione sembra destinato a rimanere deluso, ma del resto sarebbe stato difficile inserire una norma del genere pochi giorni dopo che il neo premier Matteo Renzi ha rilanciato in Parlamento il progetto di dichiarazioni dei redditi precompilate. Gli altri strumenti di pagamento, compresi Mav e Rid, si potranno usare invece per la Tari, la cui riscossione potrà essere svolta ancora dai soggetti che nel 2013 erano affidatari della gestione dei rifiuti o dell'«accertamento della Tares». La nuova regola precisa che l' affidamento può continuare «fino alla scadenza del contratto», correggendo così l' indeterminatezza della legge di stabilità: non vengono espressamente citati i soggetti che nel 2013 riscuotevano Tarsu e Tia (perché la Tares è stata applicata in pochissimi Comuni), ma la regola si dovrebbe estendere per analogia anche a questi casi. Un chiarimento arriva poi per i consuntivi 2013 che, come annunciato devono conteggiare l' Imu al netto della quota riversata nei fondi di solidarietà. RIPRODUZIONE RISERVATA Il contenuto del provvedimento TASI PRIME CASE Una clausola prevede che sull' abitazione principale la Tasi non possa superare l' Imu Per ottenere questo scopo i Comuni dovranno introdurre detrazioni progressive sulle abitazioni di minor valore, che erano a rischio aumenti TASI ALTRI IMMOBILI Per finanziare le detrazioni i Comuni potranno introdurre un' aliquota aggiuntiva dello 0,8 per mille, sulle stesse abitazioni principali o sugli altri immobili. Più probabile la seconda scelta, che penalizzerà imprese, negozi e seconde case TASI VERSAMENTI La Tasi si potrà pagare solo con F24 o bollettino di conto corrente postale. Gli altri strumenti di pagamento, compresi quelli bancari come Mav e Rid, potranno essere utilizzati solo per la Tari, il tributo sui rifiuti TARI IMPRESE Vengono esentati dalla Tari i rifiuti speciali assimilati agli urbani che sono smaltiti autonomamente dal produttore, senza utilizzare il servizio comunale. Una parte di questa mancata entrata si scaricherà sugli altri utenti TARI RISCOSSIONE La riscossione della Tari potrà essere affidata fino alla scadenza dei contratti attuali ai soggetti che gestivano il servizio rifiuti o la riscossione della Tares (antenata della stessa Tari) al 31 dicembre 2013 FONDI AI COMUNI Previsto l' anticipo del 20% sulle spettanze 2014, entro il 15 marzo. Una quota aggiuntiva da 625 milioni (500 dei quali ricavati dal fondo detrazioni della legge di stabilità) va ai Comuni e sarà distribuita con parametri concordati IMPIGNORABILITÀ Stop alle procedure esecutive avviate nei confronti degli enti locali che avviano la procedura anti dissesto fino al termine per impugnare le decisioni della Corte dei conti e, in caso di presentazione del ricorso, fino alla decisione finale FINE MANDATO Proroga di trenta giorni per pubblicare la relazione di fine mandato negli oltre 4mila Comuni attesi al voto a maggio. Con i nuovi termini la scadenza slitta alla penultima settimana di marzo WEB TAX Annunciata l' abolizione della web tax ma, in base alle bozze del decreto, resta incerto il perimetro del nuovo intervento, dal momento che la legge di stabilità disciplina in più punti questa imposta. GIANNI TROVATI 9

12 Pagina 17 Il Sole 24 Ore Lavori pubblici. La nuova situazione. Lavori specialistici: cancellato l' obbligo del subappalto L' ESITO Le imprese generali potranno realizzare in proprio le opere pur senza avere la qualificazione. Mauro Salerno ROMA. Ancora rischio caos per i lavori ad alta specializzazione nel settore delle opere pubbliche. Le imprese generali ritrovano la possibilità di eseguire in proprio anche i lavori per i quali non possiedono specifica qualificazione, tra le proteste delle ditte specializzate. La normatampone studiata dal ministero delle Infrastrutture, per rinviare a settembre la cancellazione dell' obbligo di subappalto delle opere specialistiche da parte delle imprese generali prive della specifica qualificazione, non ha trovato posto nella terza versione del decreto salva Roma varato dal Consiglio dei ministri venerdì 28 febbraio. Tutto nasce con la scelta del Governo di ritirare il decreto 151 di fronte ai problemi sorti in Parlamento agli sgoccioli per la conversione in legge. Nel decreto 151 noto anche come salva Roma bis era stata infatti inserita una misura (articolo 3, comma 9) per rinviare a settembre l' applicazione del parere del Consiglio di Stato recepito nel Dpr 30 ottobre 2013: quella soluzione, accogliendo un ricorso presentato dalle grandi imprese rappresentate dall' Agi, aveva cancellato dal regolamento appalti le norme che impongono il subappalto dei lavori specializzati (e il vincolo a creare una Ati verticale nel caso di opere a particolare contenuto tecnologico), in assenza di qualificazione del titolare dell' appalto principale. Il problema è che il decreto è decaduto, senza che un' analoga norma abbia trovato posto nella nuova versione del decreto legge, sembra anche per l' opposizione del Quirinale a recepire nel nuovo decreto norme fotocopia del vecchio. Tutt' al più sarà prevista nel disegno di legge parallelo una norma che salvi gli effetti delle norme contenute nel decreto legge 151 per il periodo di vigenza. Per ora restano "scoperte", quindi, le amministrazioni che avevano pubblicato bandi di gara confidando nella conversione in legge del decreto. E che potrebbero ora venire travolte dai ricorsi per aver bandito gare basate su norme decadute e dunque mai esistite per l' ordinamento. I tempi di un disegno di legge mal si conciliano, infatti, con la necessità di dare risposte immediate a Pa e imprese che rischiano di vedersi bloccare in corsa gare e cantieri avviati sulla base di regole mai Continua > 10

13 Pagina 17 < Segue Il Sole 24 Ore entrate in vigore. Tra le soluzioni che sarebbero allo studio in questo momento c' è quella di inserire la norma salva effetti (e salva bandi) in uno dei decreti in corso di conversione in Parlamento. Una soluzione che permetterebbe di mettere una pietra sul passato, sanando gli effetti giuridici di bandi già pubblicati, senza però risolvere le incertezze che rischiano di inceppare un mercato già pesantemente provato dalla crisi. Da oggi le amministrazioni intenzionate a pubblicare un bando di gara dovranno infatti tenere conto degli effetti del parere del Consiglio di Stato, tornato pienamente operativo, senza la bussola di una circolare ministeriale o di un atto di interpretazione dell' Autorità di vigilanza. RIPRODUZIONE RISERVATA. MAURO SALERNO 11

14 Pagina 31 Il Sole 24 Ore L' ATTESA DI MILANO. Adesso servono atti concreti Marco Morino Milano e la Lombardia lanciano un messaggio chiaro e diretto al governo Renzi: «Su Expo abbiamo bisogno di risposte certe e rapide, altrimenti non ce la facciamo». Risposte fulminee, sullo stile del decreto salva Roma approvato lo scorso venerdì dal consiglio dei ministri. Il predecessore di Renzi, Enrico Letta, aveva messo l' Expo in cima all' agenda di governo. Ora però è il momento di agire, non si può perdere neppure un minuto. Come? Attuando una serie di azioni che confermerebbero, nei fatti e non solo nelle parole, l' appoggio convinto del nuovo governo e del suo giovane premier all' Expo. Qualche esempio: una deroga al patto di stabilità per il 2014 e il 2015 a favore degli enti locali lombardi per l' organizzazione di eventi e il miglioramento dei servizi di logistica e ricettività; la copertura della quota della Provincia di Milano in Expo (60 milioni di euro); per la Rho Monza, una delle principali opere d' accesso al sito Expo, occorre completare al più presto la procedura di ottemperanza del decreto Via e approvare tempestivamente il progetto esecutivo; per la Teem, la nuova tangenziale est esterna di Milano, non risulta ancora registrato alla Corte dei conti il decreto per l' erogazione della prima tranche di contributo di 70 milioni di euro. Ma è sugli aeroporti che il governo potrebbe dare, da subito, un segnale forte, autorizzando la liberalizzazione dei voli su Malpensa nei sei mesi dell' Expo. Malpensa sarà la porta d' accesso naturale al grande evento, molti milioni di turisti arriveranno in Italia, in particolare da paesi extra europei. È fondamentale che il governo compia ogni azione possibile per consentire alle compagnie di tutto il mondo di attivare voli verso Milano. Diversamente corriamo il rischio che, per esempio, il milione di visitatori cinesi previsto finisca per prenotare un bel soggiorno di una settimana a Parigi, a Londra o altrove, per venire all' Expo una sola giornata. RIPRODUZIONE RISERVATA. 12

15 Pagina 31 Il Sole 24 Ore Grandi eventi. Ieri a Milano l' incontro tra quattro ministri, le istituzioni locali e il commissario Sala LOMBARDIA. Expo priorità del governo Confermata la copertura della quota di 60 milioni della Provincia. Sara Monaci MILANO Sull' Expo di Milano del 2015 il governo Renzi garantisce continuità nelle azioni avviate dal precedente esecutivo. È l' impegno che ieri, nella sede milanese della società di gestione guidata dal commissario Giuseppe Sala, durante l' incontro con i vertici delle autorità e degli enti locali, si sono presi quattro ministri: Maurizio Lupi (Infrastrutture), Maurizio Martina (Agricoltura, con delega proprio all' Expo), Dario Franceschini (Cultura) e Federica Guidi (Sviluppo economico). Confermata dunque la ricapitalizzazione della società dell' evento universale, con i 60 milioni che il governo dovrà versare al posto della Provincia di Milano (diventando così l' azionista di maggioranza). Confermata anche la volontà di stanziare risorse per migliorare e intensificare il trasporto pubblico locale. «Porteremo avanti gli impegni già presi dal governo Letta, inoltre per quanto riguarda i servizi, studieremo l' impatto della manifestazione sulla città e sulla regione e valuteremo la quantità di risorse da mettere a disposizione», ha detto ieri il ministro alle Infrastrutture Lupi. Finora si era parlato di 70 milioni aggiuntivi per il Tpl lombardo e milanese; ora il nuovo governo si è preso l' impegno di rivedere il reale fabbisogno. La novità invece potrebbe essere il nuovo impegno dichiarato sul fronte della strada Rho Monza, alla quale il precedente ministro all' Ambiente Andrea Orlando (oggi alla Giustizia) non aveva concesso totalmente la Valutazione di impatto ambientale ma chiesto di riaprire un tavolo di concertazione con gli enti locali per l' interramento dell' opera nel tratto di Paderno Dugnano. Fatto, questo, che a Milano ha fatto ipotizzare un sostanziale stop alla realizzazione. Ieri Lupi ha dichiarato che il dossier verrà nuovamente preso in esame, come richiesto dal governatore Roberto Maroni, secondo cui «è inutile proseguire con questo balletto di autorizzazioni negate». Vedremo se il governo prenderà dunque una nuova decisione su quest' opera, del valore di 250 milioni (ancora da stanziare dalla società appaltante Serravalle) e ritenuta indispensabile per l' Expo e per il collegamento con il sito espositivo di Rho. Il ministro Martina ha riepilogato le quattro aree di intervento del governo: «Ci occuperemo di potenziare gli eventi e le iniziative culturali; daremo supporto operativo alle dogane e all' Agenzia delle entrate per favorire l' adesione dei paesi ospiti; sosterremo la realizzazione delle infrastrutture e ci occuperemo di Continua > 13

16 Pagina 31 < Segue Il Sole 24 Ore valorizzare e ampliare i contenuti dell' Expo, dedicato all' alimentazione e all' energia ecosostenibile». Per quanto riguarda un nodo cruciale di questi giorni, il blocco al progetto delle vie d' acqua a causa dei forti contrasti con i comitati ambientalisti milanesi, il commissario Sala si è preso ancora qualche giorno per proporre un' alternativa. L' opera servirà a portare acqua al sito espositivo, ma la progettazione degli ultimi 12 chilometri andrà riscritta completamente, visto che le associazioni cittadine confluite nel movimento "No canal" si sono opposte al passaggio del canale dentro i parchi dell' area Sud Ovest della città. «Ci prendiamo ancora 10 giorni e poi faremo una proposta ha detto Sala. Intanto sul sito i lavori stanno procedendo, la pioggia ci ha rallentati e ora recupereremo aprendo i cantieri per 20 ore su 24, illuminando l' area». Sala ieri ha spiegato anche cosa sta accadendo sul fronte dell' adesione dei paesi. «Il caso della Turchia, che ha annunciato la sua decisione di lasciare Expo Milano 2015 nonostante avesse già firmato il contratto di partecipazione, potrebbe non rimanere un caso isolato Potrebbero seguire anche quei paesi colpiti conflitti politici, come l' India, l' Ucraina, la Siria, il Mali e la Repubblica centro africana per problematiche di natura socio economica. Ma nuove adesioni potrebbero sopperire alle possibili uscite. Proseguono le trattative con Stati Uniti, Sud Africa, Norvegia, Portogallo, Lussemburgo, oltre all' Argentina che ci ha detto che verrà ma solo se noi ci occuperemo di costruire il Padiglione». Ci saranno comunque almeno 130 adesioni (per ora siamo a 137) e 60 padiglioni. E intanto la diplomazia internazionale è al lavoro per recuperare la Turchia. RIPRODUZIONE RISERVATA Le infrastrutture connesse a Expo Approvazione al Cipe della defiscalizzazione dell' opera (480 milioni di euro) Ripristino del finanziamento a Rfi per il completamento del raccordo ferroviario Y per Malpensa e il triplicamento della linea del Sempione (402 milioni) Collegamento SS 11 Tangenziale Ovest di Milano e variante di Abbiategrasso, ulteriori risorse per la realizzazione dell' intera opera (268 milioni di euro) Per i lotti 1 e 2 occorre completare la procedura di ottemperanza del decreto Via; poi è necessario che il Mit approvi tempestivamente il progetto esecutivo Per il completamento dell' opera, devono essere riviste le convenzioni con Aspi per la realizzazione degli svincoli sulla A4 e A1 Le richieste consegnate dalla Regione Lombardia al Governo nazionale per Expo 2015; principali opere 3. TANGENZIALE OVEST 4. RHO MONZA 5. TEEM 1. PEDEMONTANA 2. RHO GALLARATE. SARA MONACI 14

17 Pagina 31 Il Sole 24 Ore Il nodo delle infrastrutture. La Regione punta anche a un allentamento del patto di stabilità. Maroni presenta un conto da 1,6 miliardi LA LISTA Il Pirellone consegna ai membri dell' esecutivo un elenco di opere in mezzo al guado, senza risorse e senza autorizzazioni. MILANO La Lombardia non è soddisfatta. E al nuovo esecutivo guidato da Matteo Renzi presenta un conto da 1,6 miliardi per le infrastrutture da realizzare, più un allentamento del patto di stabilità per gli enti locali regionali per altri 600 milioni. Con un documento firmato dal governatore Roberto Maroni, i quattro ministri intervenuti ieri all' incontro dedicato ad Expo Maurizio Lupi, Maurizio Martina, Federica Guidi, Dario Franceschini hanno ricevuto il "cahier de doléances" della Regione Lombardia, che lamenta da giorni le dimenticanze del nuovo esecutivo nei confronti del territorio. La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata la legge "Salva Roma", ma è chiaro che la lista delle cose da chiedere era pronta da tempo. «Ci auguriamo che il governo sia con noi generoso quanto con Roma», è stata la provocazione di Maroni. Dal Pirellone è quindi partito un elenco di opere rimaste in mezzo al guado, senza risorse e senza autorizzazioni. «Oltre alla Pedemontana, ad esempio, dovremmo pensare anche di organizzare meglio la sicurezza sul territorio, con maggiori interventi da parte della polizia», ha detto il governatore lombardo. Proprio sul fronte della Pedemontana l' opera più onerosa (oltre 5 miliardi) inserita nel dossier di candidatura di Expo ma ormai rimandata di diversi anni il ministro Lupi ha dato una prima risposta. «Ci occuperemo della defiscalizzazione del primo tratto dell' opera, che ci auguriamo venga concluso per l' Expo Azione questa che ha un valore di 480 milioni». Positivo il commento della giornata arrivato dal sindaco di Milano Giuliano Pisapia: «È positivo che i ministri abbiano confermato tutti gli impegni presi. A questo punto ogni minuto perso può essere davvero rischioso». S.Mo. RIPRODUZIONE RISERVATA. 15

18 Pagina 39 Il Sole 24 Ore INVESTIMENTI. Egp, in Toscana mezzo miliardo sulla geotermia Celestina Dominelli Nei prossimi cinque anni la Toscana beneficerà di un miliardo di euro di investimenti e la metà andrà a sostegno della geotermia. Perché è lì, tra le colline pisane, a Larderello, che Enel Green Power, lo spin off delle rinnovabili del colosso elettrico, ha trovato l' Eldorado raggiungendo nel 2013 il record assoluto di produzione (5,3 miliardi di kilowattora). «Nel 2013 spiega il responsabile Italia ed Europa di Egp, Roberto Deambrogio abbiamo celebrato i cento anni dalla prima centrale che entrò in servizio con una turbina Tosi Ganz da 250 kw. Oggi, nei 34 impianti geotermici toscani, si produce il 25% del fabbisogno energetico della regione, pari al consumo medio annuo di 2 milioni di famiglie». CONTINUA DA PAG. 39 Un risultato che fa della Toscana un unicum sul pianeta. «La risorsa geotermica prosegue Deambrogio è eterna e soprattutto utilizzabile tutti i giorni e le ore dell' anno. Tuttavia, per poterla sfruttare, è necessario perforare a grandi profondità. Noi siamo l' unico operatore al mondo in grado di intervenire sull' intera catena del valore. Siamo capaci di capire dov' è la risorsa e come arrivarci. Si tratta di competenze che non si improvvisano da un giorno all' a ltro». Tanto che Egp ha esportato il suo know how al di là dei confini. «Il nostro driver ammette ancora il capo Italia ed Europa di Egp è la diversificazione tecnologica e la società è impegnata nello sviluppo di soluzioni innovative come il processo Amis (abbattimento mercurio e idrogeno solforato) che consente l' abbattimento in altissime percentuali del mercurio e dell' idrogeno solforato e le cui performance possono essere visualizzate in tempo reale. Non a caso, abbiamo fornito ad alcuni enti locali delle centraline che permettono di monitorare risultati e livelli di emissioni». Perché, riconosce ancora Deambrogio, «l' intero processo va gestito in maniera ottimale e noi ci preoccupiamo di reimmettere vapore e acqua nel sottosuolo in modo che non ci siano riduzioni della risorsa». Diversamente da quello che accade in altre aree geotermiche del mondo dove, spesso, in coincidenza con lo sfruttamento del campo, si è assistito a un declino della produzione. «È quanto successo ai Geyser, in California aggiunge Deambrogio dove il risultato non è stato dei migliori proprio a causa dell' incapacità di ottimizzare la "coltivazione" dei campi geoter mici». Dalle centrali arriva vapore utilizzato a fini termici sia per l' uso domestico che per le attività Continua > 16

19 Pagina 39 < Segue Il Sole 24 Ore produttive. «Forniamo il vapore chiarisce il manager di Egp per il riscaldamento delle case e ci sono diversi Comuni "geotermici" in Toscana completamente teleriscaldati con un risparmio del 50 60% rispetto al riscaldamento assicurato dal gas metano. Il calore geotermico, poi, serve anche alla produzione di uno dei più estesi impianti serricoli europei, quello di Floramiata con 25 ettari riscaldati con questo v apore. Senza contare i possibili usi industriali, con diversi imprenditori che stanno spostando lì i propri impi anti». Insomma, la Toscana come culla presente e futura della geotermia. «Stiamo facendo ulteriori studi ed esplorazioni superficiali per valutare quali sono le aree più promettenti». E nel resto d' Italia? «In Veneto, Campania, Sardegna e Lazio, ci sono stati dei tentativi finalizzati al solo riscaldamento e non alla produzione di elettricità. Ci sono poi dei Paesi su cui abbiamo acceso un faro, come la Turchia, il Kenya che ha una risorsa molto buona e ancora, negli Usa, Nevada e Utah (dove abbiamo già tre impianti), ma anche in Sudamerica abbiamo scoperto aree molto promettenti come il Cile e il Messico che si è aperto di recente ai player stran ieri». Celestina Dominelli RIPRODUZIONE RISERVATA. CELESTINA DOMINELLI 17

20 Pagina 40 Il Sole 24 Ore Il calore della terra. Un patrimonio sotto i piedi Italia al quinto posto per sfruttamento dell' energia geotermica LE PROSPETTIVE La speranza è nello sviluppo di una nuova tecnologia, i sistemi binari, che possono sfruttare anche fluidi meno caldi di quelli utilizzati fino ad oggi. Leader mondiale di questi impianti è Enel Green Power. Elena Comelli Ci chiamano il Paese del sole, ma in realtà la risorsa naturale più specifica dell' Italia è il calore della terra. Più che il sole, di cui il Sahara è il principale beneficiario, il nostro petrolio rinnovabile sono i fluidi caldi, che salgono in superficie dalle viscere del pianeta, lungo tutta la costa tirrenica. Nella capacità di sfruttarli, infatti, siamo campioni mondiali e con buone prospettive di crescita. Il settore geotermico italiano, ormai vecchio di quasi due secoli, nei prossimi anni potrebbe passare da meno di un gigawatt installato ad almeno due, secondo il parere degli esperti. La grande speranza sta nello sviluppo di una nuova tecnologia, i cosiddetti sistemi binari, che possono sfruttare anche fluidi meno caldi di quelli utilizzati fino ad oggi, usando liquidi che bollono a temperature più basse dell' acqua in uno dei due circuiti. I rendimenti sono minori, ma le possibilità di sfruttamento del calore sotterraneo aumentano in maniera esponenziale. Molto dipenderà, però, dall' accoglienza riservata alla nuova tecnologia dalle popolazioni locali. Il leader mondiale di questi impianti è Enel Green Power, che ne ha già costruito uno in Nevada. Stillwater, a cento chilometri da Reno, è la prima centrale ibrida solare geotermica del mondo e associa ai 33 megawatt geotermici anche un impianto fotovoltaico di 26 megawatt. Gli Usa, con oltre 3 gigawatt installati, sono il Paese che sta sfruttando di più le sue risorse geotermiche, seguito da Filippine, Indonesia e Messico. L' Italia figura quinta in questa graduatoria. Non a caso, la società guidata da Francesco Starace sta realizzando un altro impianto binario nello Utah, ma in Italia non ci ha ancora provato, anche se l' intenzione ci sarebbe. «Potremmo certo applicarli largamente anche in Italia, sia su fluidi meno caldi di quelli usati oggi, che per potenziare le centrali attuali», dichiarò Starace qualche mese fa in un' intervista a QualEnergia e assicurò: «Proveremo un impianto binario presso una centrale geotermica in Toscana, ma non aspettatevi enormi e rapidi incrementi, tipo quelli del fotovoltaico». Nel nostro Paese le risorse geotermiche sono studiate da oltre un secolo. Centri di ricerca sono presenti Continua > 18

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