Pododermatiti nel cane

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1 Veterinaria, Anno 9, n. 3, Settembre 1995 Pododermatiti nel cane E. GUAGUERE, F. LEONE Clinique Veterinaire Saint-Bernard 598, Avenue de Dunkerque Lomme - France INTRODUZIONE Le pododermatiti sono estremamente frequenti nel cane e pongono generalmente problemi diagnostici, per la loro natura multifattoriale, e problemi terapeutici, per il loro carattere tenace e ricorrente nonché per la loro minor risposta ai trattamenti classici. Molto spesso la localizzazione podale non è che l espressione di un quadro dermatologico più complesso; perciò l esame dermatologico deve sempre articolarsi in tre tappe fondamentali rappresentate dall anamnesi, dall esame clinico e dagli esami collaterali. Occorre inoltre sottolineare che le pododermatiti del cane, a differenza di quelle del gatto, interessano principalmente gli spazi interdigitali e non le strutture specializzate, rappresentate dai cuscinetti e dalle unghie. PODODERMATITI INFETTIVE Pododermatiti batteriche Piodermite superficiale: intertrigine podale Anche a livello podale, come si verifica nelle altre zone ricche di peli, il calore e l umidità, nonché la presenza dei peli stessi, favoriscono la maturazione e la colonizzazione secondaria degli stafilococchi (Fig. 1). Le misure profilattiche consistono nel tosare regolarmente il pelo a livello degli spazi interdigitali e nel disinfettare con antisettici non irritanti, come la clorexidina, asciugando accuratamente il pelo dopo il lavaggio. Nel caso di grave infiammazione può essere indicato un dermocorticoide applicato due volte al giorno. Piodermiti profonde: foruncolosi interdigitali Il distretto podale rappresenta una tipica localizzazione della foruncolosi, definita clinicamente dalla presenza di bolle emorragiche, noduli e fistole. La fase di follicolite è estremamente transitoria: la parete follicolare si rompe liberando la cheratina nel derma e inducendo una reazione granulomatosa che aggrava il processo infiammatorio. Pur essendo la piodermite frequentemente primaria non bisognerà mai omettere, in tutti i quadri recidivanti, la ricerca 5

2 Pododermatiti nel cane FIGURA 3 - Pododemodicosi plantare in uno shar pei. FIGURA 1 - Intertrigine podale in un boxer. FIGURA 4 - Foruncolosi interdigitale e palmare in uno welsh terrier atopico. Coliformi. Sono sempre indicate una coltura batterica ed un antibiogramma nonché una terapia antibiotica diretta contro lo stafilococco patogeno da attuarsi per un minimo di sei settimane e da associare a bagni antisettici locali. Nel caso in cui la reazione infiammatoria sia molto intensa può rendersi necessaria un accurata revisione della parete. Più raramente possono essere implicati altri batteri, del genere Mycobacterium, Nocardia o Actinomyces, che danno luogo a lesioni nodulari fistolose o ulcerative. Il loro isolamento richiede l utilizzo di terrreni di coltura speciali ed il loro trattamento implica la realizzazione di un antibiogramma. FIGURA 2 - Pododemodicosi: foruncolosi demodettica in un dobermann. di un fattore predisponente (diabete mellito, disendocrinie, in particolare ipotiroidismo e sindrome di Cushing, dermatiti parassitarie, soprattutto demodicosi, dermatiti allergiche ecc.) (Figg. 2,3,4). Nel cane a pelo corto sembra che lo sfregamento pelo contro pelo, che si realizza a livello degli spazi interdigitali, possa favorire la penetrazione di piccoli peli all interno del derma in grado di avviare la sequenza infiammazione/ suppurazione/ sovrainfezione 2. L agente patogeno isolato è lo Staphylococcus intermedius ma questa localizzazione favorisce sovrainfezioni da parte di germi opportunisti quali Pseudomonas, Proteus e Pododermatiti parassitarie Demodicosi Può avere una localizzazione esclusivamente podale oppure può inserirsi all interno di un quadro di demodicosi generalizzata. Una pododemodicosi può esprimersi solo con eritema interdigitale che, spesso, colpisce tutti e quattro i piedi, ma generalmente le complicazioni batteriche secondarie determinano una reazione fibrotica molto grave in grado di ostacolare notevolmente la realizzazione di un raschiato e che può richiedere, per la diagnosi, l esecuzione di una biopsia (Figg. 2 e 3). Le pododemodicosi sono estremamente tenaci e ribelli ai trattamenti classi- 6

3 Veterinaria, Anno 9, n. 3, Settembre 1995 ci 2,6,7,8,9. Può essere utilizzato l amitraz allo 0,025% 2-3 volte la settimana, a livello degli spazi interdigitali, associando una terapia generale settimanale. Nel cane anziano tutte le pododemodicosi devono far sempre sospettare la presenza di un fattore predisponente (disendocrinie, neoplasie ecc.). Trombiculosi Le larve di Trombicula autumnalis, visibili ad occhio nudo come puntini rosso-arancio, provocano, alla fine dell estate, un forte prurito accompagnato dalla comparsa di croste a livello degli spazi interdigitali e delle dita 1 (Fig. 5). Non sempre è possibile mettere in evidenza il parassita con un raschiato, in quanto spesso ha già abbandonato l ospite allorché il paziente viene esaminato. FIGURA 5 - Trombiculosi: notare il colore ocraceo del pelo in un solo spazio interdigitale dovuto al leccamento. Ancilostomiasi e Strongiloidosi Interessano generalmente cani che vivono in precarie condizioni igieniche (poliparassitismo, locali insudiciati dagli escrementi, ecc.). L ancilostomiasi associa ad un enterite anemizzante e cachetizzante delle lesioni podali caratterizzate da eritema, papule e croste accompagnate da prurito di intensità variabile. Sia il raschiato che la biopsia non permettono in genere di arrivare alla diagnosi in quanto le larve L3 attraversano rapidamente la cute. La diagnosi pertanto si basa sull evidenziazione delle uova di Ancylostoma mediante esame coprologico. Anche la strongiloidosi associa una sintomatologia enterica ad una pododermatite eritematosa e richiede, per la diagnosi, un esame coprologico. Il trattamento, in entrambi i casi, è rivolto ad una disinfestione dell ambiente associata ad una terapia antielmintica. FIGURA 6 - Candidiasi podale associata ad ipotiroidismo. Infestazione da Pelodera strongyloides È piuttosto rara ed è caratterizzata da una dermatite essudativa eritematosa e papulosa che interessa i piedi e la parte ventrale del corpo di cani che vivono in scarse condizioni igieniche (terreni umidi ed insudiciati da materiale organico). Il raschiato cutaneo permette la diagnosi in quanto i parassiti non oltrepassano il follicolo pilifero. Leishmaniosi La forma ulcerativa della leishmaniosi si manifesta spesso a livello podale con erosioni ed ulcerazioni che interessano gli spazi interdigitali e i cuscinetti plantari; talvolta si ha un allungamento delle unghie (onicogrifosi). La diagnosi è sierologica ed il trattamento si basa sull utilizzo dell antimoniato di N-metilglucamina. Pododermatiti micotiche L umidità, la temperatura e la scarsa luminosità presenti a livello degli spazi interdigitali rappresentano le condizioni ideali per lo sviluppo di lieviti opportunisti come FIGURA 7 - Dermatite a localizzazione podale sostenuta da Malassezia. Notare l imponente infiammazione. Malassezia (Fig. 7) o Candida (Fig. 6) 2,3,5,7. La realizzazione di strisci cutanei diretti permette di evidenziare lieviti di forma ovoidale di 3-8 µ con tipiche gemmazioni a fiasca nel caso di Malassezia pachydermatis e lieviti rotondi di 2-4 µ, nel caso di Candida. Un sospetto di candidiasi richiede un esame colturale e la realizzazione di un test di filamentazione in siero che permetta di identificare Candida albicans la cui presenza sulla cute è sempre patologica ed il cui sviluppo è favorito da determinate condi- 7

4 Pododermatiti nel cane zioni (ad esempio immunodepressione iatrogena o associata a diabete mellito). La terapia è basata sulla somministrazione di ketoconazolo (10 mg/kg die). I dermatofiti possono talvolta interessare il piede con lesioni alopeciche squamose ad andamento centrifugo, focali o diffuse, o a volte, noduli suppurativi (kerion). La diagnosi si basa su di un esame diretto, un esame alla lampada di Wood, coltura micologica e, meno frequentemente, biopsia cutanea. Il trattamento associa la somministrazione orale di griseofulvina (50 mg/kg die) o di ketoconazolo ad applicazioni bisettimanali di enilconazolo allo 0,2%. Le micosi sottocutanee (sporotricosi, micetomi, feifomicosi) sono estremamente rare in Europa. I piedi, essendo sottoposti ai più svariati traumatismi, rappresentano, tuttavia, una localizzazione tipica. Le micosi sistemiche, siano esse primarie, come la blastomicosi o l istoplasmosi, o secondarie, come la criptococcosi e l aspergillosi, sono da considerarsi eccezionali. Il quadro clinico mostra lesioni nodulari generalmente fistolose ed ulcerative. La diagnosi è basata su di un esame diretto (tenendo presente che nella sporotricosi canina sono pochissimi gli organismi presenti nella lesione), sulla realizzazione di biopsie e soprattutto sull allestimento di colture micologiche da affidare a laboratori specializzati. Per la criptococcosi è disponibile un test sierologico (Criptotest). La sporotricosi viene trattata somministrando ioduro di sodio al 20% o ketoconazolo, nel caso di forme cutanee pure, e anfotericina B nelle forme cutaneo-linfatiche o generalizzate. Il trattamento delle micosi sistemiche, ad eccezione della criptococcosi che generalmente risponde ad una somministrazione prolungata di ketoconazolo (10-24 mg/kg die), richiede spesso un saggio di sensibilità in vitro degli organismi. PODODERMATITI IMMUNOMEDIATE Pododermatiti allergiche Il piede è una classica localizzazione delle dermatiti allergiche che sono caratterizzate da eritema, spesso essudativo ed erosivo, a livello degli spazi interdigitali, aggravato dal continuo leccamento che porta ad una macerazione del tessuto. Nell atopia e nell allergia alimentare, che sono le allergie più frequenti, le lesioni colpiscono soprattutto gli spazi interdigitali e la faccia dorsale delle dita, mentre, nel caso di dermatite allergica da contatto, piuttosto rara, a differenza della dermatite da contatto dovuta ad irritazione, sono interessati gli spazi interdigitali palmari e plantari (Figg. 8 e 9). Nel caso di atopia le manifestazioni possono essere stagionali o annuali. Per la diagnosi di atopia è necessario un esame di intradermoreazione o dei tests in vitro da correlare ad indagini anamnestiche e cliniche accurate. La diagnosi di allergia alimentare richiede l attuazione di un regime di eliminazione per un minimo di un mese che consiste nel selezionare fonti proteiche e carboidrati con cui l animale non è stato mai alimentato in passato. Per l allergia da contatto sono richiesti tests epicutanei da associare sempre ad un attenta indagine anamnestica. Pododermatiti autoimmuni Il piede rappresenta una classica localizzazione anche per le malattie autoimmuni che si esprimono a livello cutaneo, sia bollose che non, soprattutto a livello dei cuscinetti plantari o della matrice ungueale 2,3,5,6,7,8,9. Le lesioni secondarie sono rappresentate da ulcere e croste. Il lupus eritematoso sistemico, malattia sistemica polimorfa, caratterizzata dal coinvolgimento di più organi e dalla presenza di anticorpi antinucleari circolanti, ed il lupus eritematoso discoide, a localizzazione limitata alla cute, sono secondari ad un deposito di immunocomplessi a livello della membrana basale epidermica. In entrambi i casi le lesioni cutanee sono aggravate dall esposizione ai raggi ultravioletti. Il lupus eritematoso sistemico presenta un quadro clinico generalmente grave caratterizzato da poliartrite non erosiva, alterazioni ematologiche, in particolare anemia emolitica e trombocitopenia, episodi febbrili ricorrenti e glomerulonefrite, spesso terminale. Su questo quadro si inseriscono le lesioni dermatologiche quali eritema, ulcere, depigmentazione riguardanti essenzialmente le regioni maggiormente fotoesposte (arti, addome, giunzioni mucocutanee, orecchie). Nel lupus eritematoso discoide le lesioni interessano generalmente il tartufo, le giunzioni mucocutanee del muso, le orecchie e, più raramente, le estremità podali, i cuscinetti plantari o la regione FIGURA 8 - Dermatite atopica: notare il colore ocraceo a livello plantare dovuto al leccamento. FIGURA 9 - Allergia alimentare in un Cocker: notare la lichenificazione e l eritema. 8

5 Veterinaria, Anno 9, n. 3, Settembre 1995 genitale (scroto, prepuzio, vulva). In entrambi i casi la biopsia cutanea evidenzia una dermatite dell interfaccia mentre l immunofluorescenza diretta una banda fluorescente discontinua e granulosa a livello della giunzione dermoepidermica. Nel lupus eritematoso sistemico è indicativo un tasso elevato di anticorpi antinucleari circolanti. Le dermatiti autoimmuni bollose, quali il pemfigo e il pemfigoide bolloso, a differenza delle precedenti, sono il risultato dell azione citotossica operata da autoanticorpi, ma, mentre nel caso del pemfigo tale azione è diretta contro la sostanza intercellulare, nel caso del pemfigoide bolloso l azione è diretta contro la giunzione dermoepidermica (Figg. 10 e 11). Istologicamente si avrà fessurazione intraepidermica subcorneale o intragranulare, con numerosi polinucleati ed acantociti, nel pemfigo foliaceo o nel pemfigo eritematoso; fessurazione soprabasilare, nel pemfigo volgare e subepidermica nel pemfigoide bolloso in cui mentre l epidermide sale alla sommità della bolla, la membrana basale ed il derma rimangono ancorati sul fondo. L immunofluorescenza diretta dà una fluorescenza intercellulare della sostanza dello spazio intercellulare nel primo gruppo, mentre è lineare e continua, a livello di giunzione dermo-epidermica, nel pemfigoide bolloso. La terapia di queste dermatosi autoimmuni è basata sulla somministrazione di corticosteroidi a breve durata, per via orale a dosi immunodeprimenti (2-4 mg/kg die) sino alla scomparsa dei sintomi; quindi per il mantenimento si diminuisce progressivamente la posologia, con somministrazione a giorni alterni. Si possono utilizzare anche farmaci immunosoppressori, associati o meno alla corticoterapia, come l azatioprina (2 mg/kg die sino alla scomparsa delle lesioni, poi a giorni alterni) o la ciclofosfamide (1,5 mg/kg die nei cani di peso superiore ai 25 kg, 2 mg/kg nei cani il cui peso 5-25 kg, 2,5 mg/kg nei cani di peso inferiore ai 5 kg). In alcuni casi, nel trattamento del pemfigoide bolloso, è indicato il dapsone (1 mg/kg tre volte al giorno sino alla remissione sintomatologica e quindi due volte alla settimana alla stessa dose). FIGURA 10 - Pemfigo foliaceo: ipercheratosi dei cuscinetti plantari con presenza di squame e croste. Altre pododermatiti immunomediate Le reazioni cutanee ai farmaci, conseguenti alla somministrazione di farmaci per via generale, danno luogo a quadri estremamente polimorfi e possono interessare il piede sotto forma di orticaria, porpora, vasculite. Le forme più gravi possono determinare necrosi emorragica, eritrodermia, eritema multiforme, con comparsa di immagini arciformi, come nella forma grave della sindrome di Stevens Johnsonn (il cui quadro clinico è dominato dalla brutale comparsa di lesioni ulcerativo-crostose, molto dolorose, che interessano contemporaneamente la cute, soprattutto i cuscinetti plantari, le giunzioni mucocutanee e le mucose); le forme più gravi possono inoltre determinare necrolisi epidermica tossica, caratterizzata da un esteso scollamento epidermico che simula, a livello clinico, l aspetto di una grave ustione; in questo caso la prognosi è molto riservata. Le reazioni cutanee ai farmaci possono dar luogo a quadri molto simili a quelli delle malattie autoimmuni. La diagnosi è basata sull esame istologico ma, talvolta, è difficile stabilire il farmaco responsabile. La FIGURA 11 - Pemfigoide bolloso: ulcerazione dei cuscinetti plantari. terapia consiste nell eliminare il farmaco incriminato, applicare misure di antisepsi e, nei casi più gravi, nella rianimazione del soggetto. L eziologia delle vasculiti, oltre che legata ai farmaci, può essere infettiva, parassitaria o autoimmune. Le vasculiti colpiscono molto spesso le estremità podali sottoforma di necrosi emorragica talvolta eclatante (Fig. 12). Il quadro clinico della malattia da agglutinine a freddo è simile; per la diagnosi si ricorre al test di Coombs a freddo. Anche l adenite sebacea granulomatosa può interessare il piede, soprattutto nella sua forma generalizzata. È carat- 9

6 Pododermatiti nel cane Ittiosi È una rara genodermatosi caratterizzata da un grave interessamento, spesso invalidante, dei cuscinetti palmoplantari associato ad un ipercheratosi generalizzata. La diagnosi si basa sull esame istologico accompagnato, eventualmente, da uno studio di microscopia elettronica. La somministrazione di retinoidi (etretinato 1-2 mg/kg die) migliora talvolta l ipercheratosi ma può dar luogo a fastidiosi disturbi secondari (cheiliti, cheratocongiuntivite secca). FIGURA 12 - Vasculite idiopatica: ulcerazioni dei cuscinetti. terizzata da una grave ipercheratosi associata ad un infiltrato granulomatoso a carico delle ghiandole sebacee che porta alla loro completa scomparsa. DISCHERATOSI PODALI Discheratosi che rispondono alla somministrazione di zinco Queste discheratosi includono diverse sindromi. La sindrome I interessa i cani di razza nordica, in particolare il Siberian Husky, ed è caratterizzata da lesioni eritemo-crostose periorifiziali talvolta associate ad un ipercheratosi dei cuscinetti che determina dolore e zoppia. La sindrome II interessa i cuccioli alimentati con diete ricche di fitati e di calcio che possono diminuire l assorbimento dello zinco. Le lesioni sono rappresentate da aree crostose localizzate soprattutto a livello dei punti di maggior pressione. Le lesioni podali, che talvolta si associano, sono molto gravi. Il quadro clinico presenta grave alterazione dello stato generale con ritardo nella crescita, ipertermia e poliadenopatie. Anche la somministrazione di un alimento qualitativamente carente può determinare una sintomatologia simile a quella della sindrome II, che regredisce in seguito all utilizzazione di una dieta equilibrata. L orientamento diagnostico di queste dermatosi è istologico in quanto si osserva, in tutti i casi, una massiva ed estesa paracheratosi, epidermica e follicolare, associata ad una dermatite iperplastica, spongiotica e perivascolare. La terapia consiste nella somministrazione di zinco sia sottoforma di zinco metionina (15 mg di zinco per 10 kg) sia di solfato o gluconato di zinco (220 mg per os due volte al giorno). La regressione delle lesioni si osserva in soli 7-10 giorni nella sindrome II, mentre sono necessarie 3-4 settimane nella sindrome I. Ipercheratosi palmoplantare Sembra essere una genodermosi che colpisce i terrier irlandesi. La sindrome interessa precocemente le quattro zampe dando luogo ad una grave ipercheratosi che va incontro a fessurazione e ad infezioni secondarie. Una ipercheratosi palmoplantare ad eziologia sconosciuta è descritta anche nei cani adulti di grossa taglia e colpisce principalmente i margini dei cuscinetti. Alcuni autori ritengono che l ipercheratosi palmoplantare possa essere una rara ed atipica manifestazione del cimurro. La terapia è palliativa e consiste in bagni regolari, per ammorbidire il tessuto, o nell applicazione di preparati all acido salicilico sotto il bendaggio, prima di effettuare un pareggio. Sindrome epatocutanea Colpisce generalmente i cani anziani ed è caratterizzata da lesioni eritematose, essudative e crostose a livello delle giunzioni mucocutanee facciali, genitali e delle estremità podali. I cuscinetti presentano ipercheratosi e fessurazioni (Fig.13). Le manifestazioni cutanee sono generalmente associate ad un epatopatia, soprattutto cirrosi, o al diabete mellito. La diagnosi è istologica: una massiva ipercheratosi paracheratosica sormonta qualche strato di cheratinociti in degenerazione idropica. La prognosi è infausta in quanto l evoluzione porta generalmente verso la morte. Acrodermatite letale del bull terrier Si tratta di una malattia ereditaria che compare intorno al sesto mese di età, caratterizzata da alopecia eritematosa e crostosa con infezioni secondarie, che interessa il muso ed i piedi. L evoluzione porta inesorabilmente alla morte che, generalmente, sopraggiunge intorno ai due anni di età. FIGURA 13 - Sindrome epatocutanea: ipercheratosi dei cuscinetti plantari. 10

7 Veterinaria, Anno 9, n. 3, Settembre 1995 FIGURA 14 - Epitelioma spinocellulare digitale multicentrico. FIGURA 15 - Istiocitoma fibroso maligno a localizzazione podale. PODODERMATITI NEOPLASTICHE Le pododermatiti neoplastiche sono rare. Generalmente interessano un solo piede salvo l epitelioma spinocellulare (Fig. 14) che può colpire simultaneamente la matrice ungueale di più piedi e che, in questa localizzazione, è estremamente progressivo. I tumuri cutanei del piede si presentano sottoforma di noduli (Fig. 15) o ulcere. La diagnosi è istologica ed il trattamento chirurgico consiste in un ampia escissione che, talvolta, comporta l amputazione di un dito o di un arto e che può essere associata, a secondo della natura e dell estensione del tumore, ad un programma di radioterapia o chemioterapia adiuvante. PODODERMATITI DIVERSE Pododermatiti ambientali Nel cane le pododermatiti da contatto sono molto più frequenti delle vere allergie da contatto. Un accurata anamnesi potrà svelare, ad esempio, un esposizione ad idrocarburi come il catrame fresco, ad erbicidi o a fertilizzanti chimici. Le lesioni sono caratterizzate da eritema essudativo e ulcere che colpiscono soprattutto gli spazi interdigitali. La terapia si basa sul lavaggio delle zampe e sulla messa in atto di una corticoterapia antinfiammatoria orale e topica. I corpi estranei, in particolare le ariste di graminacee, rappresentano una causa molto frequente di lesioni interdigitali fistolose. Il trattamento consiste nella rimozione del corpo estraneo associata ad antisepsi e a copertura antibiotica. Le ustioni ed i congelamenti sono generalmente rari. La terapia consiste in bagni antisettici regolari associati, nei casi gravi, ad una antibioticoterapia. 2, 3,4, 6, 9 Piogranulomi sterili Il piede è una localizzazione frequente dei piogranulomi sterili. Sono interessate soprattutto le razze a pelo raso, alano, boxer e bassotto, in cui si evidenziano, a livello interdigitale, delle lesioni nodulari. L istologia dimostra una dermatite piogranulomatosa, nodulare o diffusa, mentre le colture batteriche e micologiche risultano sterili. La terapia consiste in un trattamento orale con prednisone o prednisolone (1 mg/kg due volte al giorno). In alcuni cani è necessaria una corticoterapia, a giorni alterni, per tutta la vita. Una variante particolare di questa sindrome è descritta nel pastore tedesco e clinicamente si manifesta con fistole al di sotto dei cuscinetti metacarpali e metatarsali. Anche in questo caso l istologia dimostra una dermatite piogranulomatosa e le colture batteriche sono sterili. La terapia per questa variante è la medesima della forma classica 6. Dermatofibrosi nodulare Questa sindrome, descritta nel pastore tedesco, associa dei noduli fibrosi a localizzazione podale ad adenocarcinomi renali. Calcinosi circoscritta idiopatica Può essere, talvolta, localizzata al piede 2. Questa sindrome si osserva generalmente nei cani di grossa taglia al di sotto di un anno di età. I cuscinetti e gli spazi interdigitali appaiono deformati per la presenza di noduli che provocano zoppia e da cui, talvolta, fuoriesce materiale pastoso biancastro. L istologia rileva aree di sostanza amorfa granulosa, di grandezza variabile, circondate da una reazione granulomatosa da cui, però, rimangono separate da trabecole di tessuto fibroso. La terapia di scelta resta quella chirurgica. Granulomi da leccamento di natura psicogena L ansia permanente può comportare nel cane la comparsa di un attività di sostituzione che si traduce in un costante leccamento, localizzato e convulsivo, in grado di abbassare la soglia emozionale. Generalmente il leccamento interessa la faccia dorsale del carpo o quella laterale del metatarso e comporta la comparsa di placche alopeciche, rilevate, ulcerate che, istologicamente, corrispondono a delle follicoliti profonde. La terapia di queste dermatiti di origine comportamentale associa un trattamento ansiolitico ad una antibioticoterapia. 13

8 Pododermatiti nel cane Pododermatite Interessamento isolato di un piede: trauma, c.e., tumore Raschiato Interessamento di più piedi Demodicosi Scabbia Trombiculosi Strongiloidosi Analisi delle lesioni elementari Coltura micologica Dermatofiti Lieviti Le lesioni elementari dominano il quadro clinico Il prurito domina il quadro clinico Sospetto piodermite Ulcere, squame se regione endemica se non è endemica Interessamento della faccia dorsale del piede Interessamento della faccia plantare del piede Esame batteriologico Esame sierologico Leishmaniosi Skintest Regime di eliminazione Dermatite da contatto - Antibiotici per 6-8 settimane - Vedere algoritmo 2 Atopia Allergia alimentare - Anamnesi - Esclusione - Patch test Trattamento scabbia Biopsia Demodicosi Micosi Granuloma sterile Neoplasia DAI (Dermatosi autoimmune) IFD (Immunofluorescenza diretta) ALGORITMO 1 - Iter diagnostico della pododermatite. 14

9 Veterinaria, Anno 9, n. 3, Settembre 1995 Piodermite del piede Striscio Coltura Biopsia Antibioticoterapia minimo 6-8 settimane no corticosteroidi Scomparsa lesioni Scomparsa prurito Scomparsa lesioni prurito presente Risultati scarsi o assenti Interrompere antibiotici Faccia dorsale Faccia plantare Problema risolto Recidive Skin test Regime d eliminazione Anamnesi esclusione patch test Esame del sangue Trattamento scabbia Bilancio ormonale Biopsia Biopsia Biopsia ALGORITMO 2 - Iter diagnostico sulla piodermite del piede. Processo suppurativo Esame diretto Coltura Biopsia Antibioticoterapia 6-8 settimane ALGORITMO 3 - Iter diagnostico della perionicosi. 15

10 Pododermatiti nel cane Interessamento delle unghie propriamente dette Aspetto normale unghie lunghe Aspetto anormale Esame sierologico leishmaniosi Coltura micologica Esercizio fisico? Onicomicosi Onicoressi? ALGORITMO 4 - Iter diagnostico in caso di interessamento dell unghia. esempio, è caratterizzata dalla comparsa di macule acromiche, generalmente nel periodo della pubertà, soprattutto a livello di giunzioni mucocutanee del muso ma che possono coinvolgere anche i cuscinetti. CONCLUSIONI FIGURA 16 - Sindrome della mutilazione delle estremità in un pastore tedesco. Sindrome della mutilazione delle estremità 6,7,9 Si tratta di una neuropatia sensoriale, rarissima, descritta nel pastore tedesco e nel pointer, le cui prime manifestazioni si osservano intorno ai 3-5 mesi di età. I cuccioli si mordono e si leccano le estremità, manifestano una perdita completa della sensibilità al dolore e alla temperatura (estremità fredde e totalmente insensibili) provocandosi lesioni di automutilazione estremamente gravi (Fig. 16). L unica soluzione è rappresentata dall eutanasia del soggetto. I genitori del cucciolo colpito dovrebbero essere esclusi dalla riproduzione. Turbe della depigmentazione Diversi disordini della pigmentazione, sia genetici che acquisiti, possono interessare i cuscinetti. La vitiligine, ad L approccio con una pododermatite dovrà essere ancor più rigoroso e metodico rispetto alle altre dermatosi. Gli algoritmi 1 e 2 espongono una procedura sintetica nel caso in cui vi sia un interessamento di strutture non specializzate del piede. Quando si ha un interessamento dei cuscinetti palmoplantari la biopsia è assolutamente necessaria. Se sono interessate isolatamente le unghie il procedimento da seguire è illustrato nell algoritmo 3 (interessamento del cercine ungueale) e 4 (interessamento dell unghia). La diagnostica e la terapia delle pododermatiti sono, quindi, estremamente complesse e rappresentano, secondo le parole di P.J. Ihrke, l arte della dermatologia 3. Bibliografia 1. Delabre C. Les pododermatites félines. Thèse med. vet. Lyon Foil C.S. Disorders of the feet and claw. Proceeding of the 11 th annual Kal Kan Symposium pp Ihrke P.J. The differential diagnosis of canine pododermatitis. Proceedings of the 2nd ESVD meeting - Paris Manning T.O. Canine pododermatitis. Dermatology reports (1). 8 pages. 5. Moriello K. Differential diagnosis of canine pododermatitis. Proceedings of the AAVD meeting, 1983, p Muller G.H., Kirk R.W., Small animal dermatology. 4th edit. Scott D.W. W.B. Saunders company. Philadelphia l Reinke S.I. Selected dermatoses of the head and feet. Canine and feline. Proceedings of the Bad Kreusnacht meeting, 1987, 39 pages. 8. Scott D.W. Canine pododermatitis. Current Veterinary Therapy VII. W.B. Saunders company. Philadelphia Whites S. Pododermatitis. Veterinary Dermatology. 1988, 1, p

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