LE TARGHE E I VEICOLI DELL ESERCITO ITALIANO. Dal 1947 ad oggi: Esercito Italiano. di Guglielmo Evangelista

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1 LE TARGHE E I VEICOLI DELL ESERCITO ITALIANO Dal 1947 ad oggi: Esercito Italiano di Guglielmo Evangelista

2 LE TARGHE ESERCITO ITALIANO : CARATTERISTICHE E VEICOLI PERIODO DELLE TARGHE A CINQUE CIFRE PREMESSA Affrontare il discorso sui mezzi e sulle targhe dell esercito dal dopoguerra ad oggi è un impegno che, nello stesso tempo, è facile e difficile. E facile perché i veicoli dell esercito sono comunissimi dovunque e quindi un osservatore, in qualunque regione d Italia, ne può incontrare a migliaia ricavandone tutti i dati che gli possono interessare; è difficile perché, a differenza della ricca pubblicistica e della documentazione relativa al mondo militare del periodo prebellico e bellico, la documentazione ufficiale disponibile sui mezzi moderni è molto scarsa, per certi tipi addirittura completamente assente: d altra parte molti sono troppo recenti e conosciuti per costituire oggetto di interesse amatoriale. Tuttavia a questa carenza di notizie ho potuto supplire con le mie osservazioni dirette: occupandomi di targhe dal lontano 1962, i miei primi ricordi risalgono ad un epoca nella quale esclusa la maggior parte dei mezzi di provenienza americana e inglese era in servizio la totalità dei tipi di autoveicoli acquistati nel dopoguerra (e non pochi anche più antichi), così che ho potuto ricostruire la parte più rappresentativa del parco e le relative serie di targhe senza soluzione di continuità. Naturalmente non si può escludere che sia esistita tutta una casistica che mi è sfuggita, specialmente per quanto riguarda i veicoli destinati ad usi speciali, presenti in poche unità e solo in particolari luoghi: infatti mi è capitato di incontrare certi mezzi un unica volta in tante decine d anni di ricerche, ed è probabile che molti altri abbiano esaurito tutta la loro vita operativa restandomi ignoti. L argomento che stiamo per esaminare è idoneo ad essere istintivamente distinto in tre periodi: quello delle targhe a cinque cifre, quello delle targhe a sei cifre e quello delle targhe alfanumeriche. LA TARGA E.I. A CINQUE CIFRE La targa Esercito Italiano che sostituì quella Regio Esercito si inquadra nell abolizione di tutti i riferimenti alla monarchia a seguito della proclamazione della Repubblica. Questa avvenne il 2 giugno 1946 e il cambiamento delle targhe militari, che ovviamente richiese certi tempi tecnici, dovrebbe essere avvenuto, al massimo, entro i primi mesi del Con l adozione della nuova targa non cambiò concettualmente il sistema di immatricolazione vigente dal 1927, cioè l assegnazione di serie riservate a ciascuna categoria di veicoli, ma comportò probabilmente anche l assegnazione di nuovi numeri a ciascun mezzo: infatti confrontando tutti gli esempi che conosco di veicoli dello stesso modello di costruzione prebellica o bellica, la cui lunga vita ha permesso che portassero prima le targhe R.E. e poi le targhe E.I., non ne esiste uno nel quale si possa riconoscere, neppure approssimativamente, la medesima sequenza. D altra parte ciò è logico se si pensa come il ridimensionamento del parco abbia reso opportuno compattare le serie per eliminare gli enormi vuoti causati dalla guerra e dalla radiazione dei veicoli più vetusti. A questo punto, poi, mi devo fare una domanda alla quale non so dare una precisa risposta. Le sequenze note a cinque cifre così come le conosciamo erano sicuramente in corso almeno dall inizio degli anni 50, ma c è qualche perplessità che fossero tutte rimaste immutate anche nei pochi anni precedenti, cioè dal momento dell introduzione della targa E.I. Il problema dovrebbe però essere circoscritto a quello dell immatricolazione delle autovetture, delle jeep e delle Campagnole. Per esaminare questo problema, anticipando quanto diremo più analiticamente più oltre, ricordiamo che le sequenze di immatricolazione per Campagnole e jeep esistenti negli anni 50 e rimaste inalterate fino a parte del decennio successivo iniziano da ed arrivano fino a pur con l interruzione dovuta a qualche sequenza intermedia assegnata a piccole autovetture. Ora, fra le appena ricordate serie di utilitarie, vi sono veicoli molto datati, di costruzione precedente al conflitto che, a rigore di logica, avrebbero dovuto essere immatricolati prima delle Campagnole, i cui primissimi esemplari risalgono al E ovviamente anche da escludere che alle utilitarie, fin dal 1947, siano state apoditticamente assegnate serie attorno a 20000, lasciando libere quelle precedenti in previsione dell entrata in servizio delle Campagnole che probabilmente, nel , nessuno le aveva ancora in mente. E perché le Campagnole in questione iniziano la serie da 14000? Faccio presente che i numeri di queste sequenze li vidi fin

3 dal , quando questi tipi, che rappresentavano le serie più anziane, avevano solo una decina d anni e quindi non si può pensare che ne esistesse un altro lotto già radiato con targhe più basse e a me sfuggito. L unica ipotesi plausibile è che i numeri da 1 a non vennero assegnati volendosi mantenere convenzionalmente un sistema solo con cinque cifre e che quelli da a siano stati assegnati alle primissime jeep: anche questa non è però un illazione particolarmente valida sia perché 4000 unità sembrano del tutto esuberanti ad un esercito nelle condizioni in cui era ridotto il nostro nel dopoguerra, sia perché rimane aperta la questione dei numeri di targa delle più vecchie utilitarie sopravvissute alle quali ho già accennato: al limite, se mai, i numeri da in poi avrebbero dovuto essere stati assegnati a queste e solo dopo dovrebbero venire le Campagnole. Infine, al di là di ogni altra considerazione, sembrerebbe più logico che una qualsiasi sequenza convenzionale inizi con una cifra più tonda, cioè e non Analogo discorso va fatto per le serie delle autovetture più grandi che iniziano da Se queste furono assegnate contestualmente all introduzione della targa EI, resta da accertare per chi (e perché) fossero riservati i numeri inferiori a 30000, sempre con il presupposto che al momento dell introduzione della nuova targa non si pensasse ancora a serie per le Campagnole. A complicare le cose concorre anche una fotografia risalente ai primi anni 50, nel quale figura un autoveicolo con targa EI 9xxxxx. Poiché il veicolo in questione è smontato in officina non si riesce a capire a quale modello appartenga, ma sembra proprio troppo piccolo per essere un autocarro, anche se leggero. Lasciando però da parte i misteri che magari hanno una soluzione banale - descriverò le targhe e le loro numerazioni prendendo come presupposto quella che è l opinione corrente, e cioè che siano rimaste immutate fin dal momento nel quale la sigla della targa passò da RE a EI. CARATTERISTICHE DELLE TARGHE La nuova targa, come è noto, adottò la sigla E.I. (esercito italiano) in rosso, su fondo bianco e scritte nere. Oltre al cambio della sigla vi fu un altra piccola innovazione, cioè l introduzione di una stelletta verde a cinque punte che, nelle targhe posteriori, era situata a destra della sigla stessa e, in quelle anteriori, fra la sigla e il numero. Esistono due formati di targhe posteriori: una di mm.213x160 utilizzata da autovetture di piccole dimensioni, dai piccoli rimorchi e dai fuoristrada, ed una di mm. 320x220 per tutti gli altri veicoli, formato che poi non era altro che quello standard anche per i veicoli civili precedenti al 1952: a differenza di quanto accadde per questi, credo che le dimensioni delle targhe EI non cambiarono mai fino all adozione delle targhe con numerazione a sei cifre. Quella anteriore, per tutti i mezzi, era delle dimensioni adottate anche per i veicoli civili, cioè di mm. 267x62. Tuttavia su un limitato numero di veicoli pesanti mi sembra di ricordare i Dovunque delle ultime serie e i trattori di artiglieria si perpetuò l abitudine di dipingerla direttamente sul frontale, con conseguenti variazioni occasionali delle dimensioni. Le targhe posteriori (sicuramente quelle grandi, non ricordo le più piccole) avevano due fori attraverso i quali passava un filo piombato che assicurava la targa alla carrozzeria. I numeri venivano assegnati per sequenze separate a seconda del veicolo. In linea di massima salvo esaminarli in seguito in modo più approfondito - i gruppi furono i seguenti: fuoristrada e utilitarie autovetture rimorchi leggeri fuoristrada autocarri e mezzi pesanti vari rimorchi vari derivati e autovetture rimorchi vari autocarri, autobus, mezzi da lavoro vari I motocicli avevano una numerazione propria che vedremo più avanti, e i mezzi corazzati una numerazione superiore a , della quale ci siamo già occupati separatamente. I caratteri erano più sottili rispetto a quelli delle targhe civili, e quelli delle targhe più antiche non hanno le codine. Sempre rispetto alle civili successive al 1952, i numeri presentano alcune lievi differenze grafiche nelle cifre 6, 7, 9. Esistono anche targhe che compaiono in diverse collezioni private, dove, alla normale numerazione, è anteposto lo zero. Dovrebbe trattarsi di targhe che non sono mai state realmente applicate e che erano destinate a formare una scorta di materiale da utilizzare in caso di requisizione di autoveicoli privati. Ve ne sono di tutte le serie, probabilmente nella previsione che ciascun mezzo requisito sarebbe stato inserito nelle

4 sequenze riservate al tipo a cui apparteneva. Ve ne sono anche a ben sette cifre (EI 01xxxxx). Questa numerazione, in tempi normali, è riservata ai mezzi cingolati, ma queste si differenziano perché manca la granata con fiamma. Considerata l ovvia inesistenza di veicoli corazzati privati da requisire (a parte, forse, i pezzi da collezione), probabilmente le targhe a sette cifre erano una riserva della riserva per ulteriori acquisizioni di veicoli qualora si fosse arrivati all esaurimento dei numeri disponibili al di sotto di Con il passaggio al sistema di numerazione a sei cifre, che comportò anche nuove sequenze assegnate alle varie categorie di veicoli, queste targhe divennero inutilizzabili e lo stock fu gradatamente liquidato, così che non è difficile entrarne in possesso. Posto quanto sopra, dopo la descrizione generale delle targhe e, a grandi linee, l assegnazione delle varie sequenze, è necessario esaminare i mezzi categoria per categoria, in modo da passare in rassegna i principali modelli di veicoli acquistati dall Esercito, le cui targhe, a seconda del tipo, presentano spesso complesse eccezioni nella numerazione. AUTOVETTURE Nell immediato dopoguerra entrarono in servizio le Fiat 1100B ed E e le 1500, quelle chiamate dagli appassionati musone, seguite dopo qualche anno, per i servizi più importanti, dalle Fiat 1400/1900. Si trattò in tutti questi casi di un numero limitato di esemplari, poiché restava ancora in servizio una certa quantità di veicoli prebellici. Il parco fu completamente rinnovato più tardi, quando fu acquistata la tipica autovettura di servizio, destinata a tutti i compiti, cioè la 1100/103. Ne fu acquisito un grosso lotto fra il 1953 e il 1955 che restò in servizio moltissimo tempo, scomparendo solo con l apparizione delle prime 124 e 128. Con l ampia disponibilità di vetture di questo modello che, a quanto pare, erano tanto robuste quanto versatili, il grosso del parco rimase del tutto statico per più di un decennio, e praticamente non vi furono altri acquisti se non qualche Fiat 1800/2100/2300 e Lancia Flaminia per i compiti di maggior prestigio. Nei miei ricordi vi sono infatti solo le 1100 di questo tipo, e neppure quelle dei modelli più recenti degli anni successivi: una fonte parla dell esistenza di 1100D, ma per quanti sforzi faccia non le riesco a ricordarne. L esercito tenne in servizio relativamente poche utilitarie anche se, comunque, le Fiat 600 vennero assegnate alle stazioni minori dei Carabinieri che, per la prima volta, si trovarono dotate per la quasi totalità di un autoveicolo. Ad ogni modo il numero di autovetture utilizzate in questo periodo fu limitato perché era ancora l epoca nella quale molti servizi leggeri erano affidati a jeep e Campagnole. Quanto alle targhe, le utilitarie avevano la targa piccola, le altre quella di dimensioni normali. Come abbiamo già avuto occasione di dire, la numerazione delle utilitarie si trovava nel bel mezzo di quella delle Campagnole, e tra l altro, al loro interno, non si riesce a determinare un criterio cronologico: i miei dati sono incongruenti e discontinui: vanno dalla più bassa di questo tipo, una 600 (EI 18840), a cui segue una Campagnola (EI 19199), poi una Topolino A (EI 19578). In linea di massima potremmo solo concludere che furono immatricolate nelle sequenze da a Le autovetture di maggior cilindrata hanno targhe che partono da e arrivano a circa 32500, e nella sequenza si incontrano a gruppi irregolari tutti i veicoli prebellici sopravvissuti, le Fiat 1100 e 1500 postbelliche e le più recenti Fiat Solo da a abbiamo la serie regolare di immatricolazioni del grosso nucleo di 1100/103, con poche interruzioni. Una vettura molto interessante fu la 1100 i giardinetta assegnata in dotazione ai Carabinieri in numero limitato ( la Polizia ne acquisì molte di più): era un mezzo dalla linea squadrata che nulla aveva esteticamente del modello di origine e che appariva molto moderna pur essendo stata costruita a partire dal 1948; tuttavia, con le ultime serie, il loro aspetto rientrò in canoni più tradizionali perché divennero molto simili alle normali 1100/103 familiari. Qualche esemplare del modello originario rimase in servizio fino a dopo il 1960 e qualcuno, venduto ad appassionati civili, è ancora esistente. Per quanto concerne gli altri modelli in dotazione all Arma, questa attinse al normale parco automobilistico dell Esercito: per tutti gli anni 50 il grosso dei servizi venne svolto dalla Campagnole e dalle Fiat 600, ma solo con le Alfa Romeo Giulia, nella prima metà degli anni 60, le pattuglie cominciarono a disporre di autovetture di buone prestazioni ed adatte agli inseguimenti benché con un certo ritardo rispetto alla Polizia e alla Guardia di Finanza che già disponevano di mezzi veloci. Le targhe delle primissime Giulia che entrarono in servizio apparentemente proseguono con regolarità la numerazione da in poi, senza soluzione di continuità con la serie delle A questo punto siamo nella prima metà degli anni 60 - la parte della serie 3xxxx riservata alle autovetture venne saturata con il raggiungimento del numero dopo il quale iniziava la sequenza riservata ai rimorchi leggeri. Pertanto in quel periodo si risolse il problema di immatricolare le nuove autovetture, in attesa dell inizio delle targhe a sei cifre, probabilmente già previste, con la registrazione nel gruppo , in origine riservato a furgoni e simili, ma che presentava ancora ampia disponibilità di combinazioni. In questa sequenza compare quasi tutta la dotazione delle Giulia dell epoca, oltre ad una serie di una certa consistenza di Fiat 1300 o 1500 di rappresentanza (almeno da EI a 64416).

5 Tutte le sequenze 3xxxx eccetto quella occupata dalle 1100/103- sono piuttosto arruffate, e sembra che in gran parte i numeri siano stati assegnati sfruttando i posti liberi lasciati dalla radiazione delle altre serie di veicoli preesistenti o siano derivati da un assegnazione originaria discontinua. E da notare che, almeno dalle mie osservazioni, le vetture prebelliche che portavano in parte la targa da in poi come in precedenza, non si sono limitate a cambiare la sigla RE in EI, ma hanno sempre ricevuto un numero diverso. Al Museo della Motorizzazione Militare di Roma è conservata una Mercedes di tipo prebellico targata EI 30871: apparentemente sembrerebbe una di quelle ceduteci a suo tempo dai tedeschi, anche se è abbastanza sorprendente, se non inverosimile, che sia rimasta in servizio anche nel dopoguerra. Nella tabella che segue, come in tutte le altre che si incontreranno più avanti relative ai tipi di veicoli in servizio presso l Esercito, sono indicati solo i nuovi modelli la cui acquisizione iniziò nel periodo preso in considerazione anche se questa si è prolungata in un periodo successivo. Tipo Anni Quantità Fiat 1100 E Fiat 1500 E Fiat 1100I giardinetta Fiat 500C Fiat 1400/ Fiat 1100/ ca. Fiat 1100/103I familiare Fiat 1100D Solo ai Carabinieri? Fiat ai Carabinieri Fiat Fiat Fiat Fiat 1300/ Lancia Flaminia Alfa Romeo Giulia TI >1500 FUORISTRADA La prima dotazione fu quella delle jeep di provenienza alleata, probabilmente presenti fin dal e di cui alcuni lotti vennero consegnati fino agli anni 50; ad esse seguirono le Fiat Campagnola, la cui versione militare fu denominata AR 51 (secondo la classificazione dell esercito, che incontreremo anche negli autocarri e che dura ancora oggi, la sigla era un acronimo che nel nostro caso significava autovettura da ricognizione, mentre il numero indica l anno di adozione del modello), alla quale poi subentrarono le nuove versioni AR 55 e AR 59. Tanto le jeep quanto le Campagnole portavano senza eccezioni la targa piccola, venendo immatricolate, pur con i dubbi che abbiamo avanzato prima, nella sequenza da (il numero più basso che conosco è avvistato in regolare servizio nel 1963) fino a (numero più alto noto 29830). Ho poi un avvistamento isolato della EI e di un gruppo che dovrebbe coprire completamente la sequenza da a Ignoro il motivo di queste numerazioni anomale, sempre che non si tratti di immatricolazioni tardive avvenute dopo il raggiungimento del che imposero di cercare, come per autovetture, delle sequenze libere da qualche altra parte. Alle Campagnole si affiancò un certo numero, molto inferiore, di unità del fuoristrada Alfa Romeo, l Alfa Matta; conosco solo la targa 17415, piuttosto tardiva considerato che la produzione di questo vettura cessò nel 1953, nello stesso anno nel quale, sicuramente, la sequenza aveva già raggiunto almeno il numero In qualche modo assimilabile ai fuoristrada, e lo elenchiamo con questi, è l autocarro OM CL 52, il cui progetto si rifà, come impostazione generale, agli analoghi Dodge e G.M.C. americani e come questi chiamato comunemente gippone : poteva essere usato come carro comando o per il trasporto di soldati o materiali. Nonostante il lunghissimo periodo durante il quale restò in produzione furono pochi gli esemplari acquistati dall esercito, mentre maggior successo ebbe presso la Polizia. Ne ho visto in servizio solo uno (EI 93695). Dopo la guerra restarono ancora in servizio per qualche anno le 508C coloniali (conosco la EI regolarmente immatricolata nelle sequenze dei fuoristrada, probabilmente perché considerata tale).

6 Accenno anche a una vettura speciale la cui sigla costruttiva dovrebbe essere 124BLC, destinata ad essere paracadutata nelle zone di operazione: non saprei dire altro di essa, di cui vidi un unico esemplare con la targa EI Ho visto circolare l ultima Campagnola con targa a cinque cifre nel Tipo Anni Quantità Di cui ai Carabinieri AR AR 55, AR ca A.R.1900M AR OM CL BLC - AUTOCARRI A causa della loro importanza dal punto di vista tattico e della necessità di standardizzarne il più possibile la gestione, l esercito ha sempre fatto in modo ovviamente a parte il difficile periodo del dopoguerra- di avere poche serie di autocarri riprodotte ciascuna in molti esemplari, e quindi il grosso del parco presenta molta omogeneità. Le grandi ripartizioni sono in ACL, ACM e ACP, cioè autocarro medio, leggero e pesante, e le unità all interno di ciascuna categoria erano suddivise fra pochissimi modelli esclusivamente di costruzione Fiat, OM e Lancia, tra l altro quasi tutti esteticamente piuttosto simili; praticamente l ossatura del parco da poco dopo il 1950 alla fine degli anni 70 era costituito tra tre singoli tipi: ACL 51 (OM e Lancia), ACM 52 (Fiat) e ACP 48 (Lancia); gli ultimi esemplari circolanti dei primi due sono scomparsi solo recentemente, ma è ancora frequente vederli accantonati presso i demolitori. Questi tre tipi, tuttavia, pur con alcune caratteristiche particolari, anche nella carrozzeria, erano molto simili ai normali modelli delle serie commerciali (Il Fiat tradiva l appartenenza alla serie 600 l OM richiamava il Leoncino e il Lancia l Esatau), mentre nei primi anni 60 cominciarono ad entrare in servizio gli ACP 62, sempre della Fiat, ma dall aspetto più spartano e spiccatamente militare. L ACP che la Lancia aveva pensato per gli anni 60 e in teoria destinato a sostituire il CP 48, il modello 506, non riscosse grande successo per il costo elevato. Mentre l Alfa Romeo rinunciò nel dopoguerra ad approvvigionare l esercito di mezzi pesanti, la Bianchi tentò questa strada per risollevare le sue sorti, ma senza successo: i suoi CL 51 e CM 54 le fruttarono pochissime commesse e gli stessi modelli, riproposti sul mercato civile con i nomi rispettivamente di Sforzesco e Fiumaro, ebbero la stessa sorte tanto che ne vennero venduti poco di cinquecento del primo e un centinaio del secondo. Va però notato che a questi si affiancarono anche parecchi altri modelli commerciali, ma furono acquistati saltuariamente e in piccoli gruppi solo per necessità particolari o contingenti e frequentemente con allestimenti speciali. Gli autocarri sono immatricolati promiscuamente a tutti gli altri mezzi pesanti nelle serie da a e da a Anche in questi casi vi devono essere anomalie nella successione delle immatricolazioni poiché ad esempio gli ACP 48, che come dice la sigla sono stati adottati nel 1948, sono immatricolati da in poi mentre i più vecchi Lancia 3RO sopravvissuti dalla guerra hanno targhe superiori a e molti ACP 62 hanno targhe 4xxxx. In tutte le serie compaiono qua e là vecchi autocarri di produzione prebellica. Ho la certezza, per aver visto la carta di circolazione, che la targa EI 89957, rilasciata ad una ACM 52, risale alla fine del Tipo Anni Quantità Note Fiat 680 CP Fiat 639N CM Anche cisterna Fiat 639N2 CM 52 (6601) Anche con allestimento furgone radio, autogru, ufficio mobile, ambulanza Fiat 645N Solo cisterna e autogru Fiat CP 62/70 (6602) Anche cisterna e carro radio. A due assi Fiat CP 62/70 (6607) A tre assi Fiat 642N Per trasporto cavalli. Un unico

7 avvistamento(ei 97880) Lancia Esatau CP ? Anche officina e cisterna Lancia Z20 CL Anche con allestimento furgone radio e ambulanza Lancia * * Comprese le unità per l Aeronautica OM CL Anche furgone radio e ambulanza OM CP56 (6600) Autocarri da ponte. Versione da trasporto e versione gru. OM Titano Per trasporto cavalli. Un unico avvistamento(ei 72555) OM Leoncino 1956 Autopompa fuori serie. Un unico avvistamento (EI 89538)nel 1988, in pessime condizioni, ma marciante in una strada di Roma. Bianchi CL Bianchi CM pochi Fiat Dovunque Anche autogru Aggiungo alcuni numeri a me noti relativi ad alcuni autocarri di costruzione bellica e prebellica, che sono stati a lungo trattenuti in servizio: SPA Isotta Fraschini D Fiat 15 ter autopompa. Anche se non si può escludere che questo esemplare sia rimasto eccezionalmente in attività per qualche servizio di nicchia, è un mezzo talmente antico da far pensare che la targa non sia autentica OM Taurus Fiat Bianchi Miles Alfa Romeo SPA Dovunque 41 VEICOLI COMMERCIALI LEGGERI A parte le ambulanze, il loro impiego naturale è il trasporto di piccole quantità di persone e di materiali: derivando da autovetture di serie all epoca erano nel complesso ritenuti dei veicoli troppo sofisticati e delicati per l esercito e gli autisti di quel periodo, così si trovava più conveniente servirsi, per gli stessi compiti, di autocarri leggeri e Campagnole. Di conseguenza il loro numero è piuttosto limitato. Tipo Fiat 1100BLR/ELR Fiat 1100/103 Fiat 1100T Fiat 600T Alfa Romeo Romeo Anni Ambulanza Furgone Versioni furgone, pulmino e ambulanza Furgone Pulmino e ambulanza Erano immatricolati nella sequenza da in poi con l eccezione dei pulmini Romeo che erano considerati autobus e, come tali, immatricolati nelle serie AUTOBUS Finalmente, dopo decenni, il numero di questi veicoli cominciò a crescere, soprattutto dopo l introduzione dei buoni Fiat 309. La banda dei carabinieri aveva un dotazione un 309 fuoriserie (EI 72659), su cui figurava la scritta Granluce, ricco di cromature anni 50, che vidi utilizzato fino a dopo il 1990 e, ovviamente, fu sicuramente l ultimo autobus con targa a cinque cifre a restare in servizio. Tipo Anni Quantità Fiat Fiat Fiat Bianchi Sforzesco 1955

8 TRATTORI Ve ne furono in servizio di tre tipi: - I trattori di artiglieria di produzione Fiat (TM 48 e successivi) che, nelle loro linee generali, ricalcavano i modelli prebellici, e i Lancia TL 51, esteriormente praticamente quasi identici ai CL 51 della stessa azienda; - Un gruppo di trattrici di derivazione agricola, anche questi analoghi ai tipi prebellici, probabilmente utilizzate solo nel primo dopoguerra; - I trattori per i complessi porta carri armati, di elevata potenza che, nell epoca che stiamo considerando, ci furono tutti ceduti dagli Stati Uniti non esistendo nessun modello nazionale abbastanza potente da poter essere sfruttato per realizzare complessi del genere. Vennero per la massima parte immatricolati nelle sequenze da a Tipo Anni Quantità Fiat TM Fiat TP Fiat TM Lancia Z30 TL MEZZI DA LAVORO Sulla scia dell esempio dato dagli americani che avevano un imponente parco di questo tipo, il Genio Militare cominciò ad adottarli per i suoi lavori, soprattutto per il movimento di terra e gli interventi sulle strade che, fino ad allora venivano in gran parte effettuati ancora manualmente (prima della guerra erano in servizio quasi soltanto rulli compressori). E molto difficile incontrare in giro questi veicoli, essendo dotati di scarsa mobilità, ma in compenso sono molto longevi e ho qualche avvistamento di targhe a cinque cifre almeno fino al Si tratta soprattutto di bulldozer muniti di pala e di ruspe, di età indefinibile e di modelli molto simili l uno all altro. Sono in prevalenza immatricolati nella sequenza da a che fra tutte appare la più frammentata probabilmente perché nel dopoguerra, dopo la scomparsa dei motocarri ai quali era destinata, è stata usata come riempitivo per tutte le serie minori di veicoli. Ricordo anche un vecchissimo rullo compressore a vapore (EI 81110) che vidi ancora in servizio alla città militare della Cecchignola di Roma nel RIMORCHI I rimorchi dell esercito si possono dividere in due grandi categorie, evidenziate anche dalla diversa targa: quelli leggeri ad un asse e quelli medi e pesanti a uno o più assi. A loro volta ciascuna categoria va suddivisa fra i tipi di uso comune, di tipo scoperto e analoghi a quelli civili e quelli specificamente allestiti per le esigenze militari, che hanno un incredibile varietà e di cui più avanti cercherò di dare un elenco, sicuramente incompleto. I rimorchi leggeri a un asse, tutti a cassone, sono stati specificatamente studiati per le AR e ne costituiscono una specie di prolungamento della portata utile: non sono un invenzione italiana perché rappresentavano già un immancabile appendice delle jeep. Erano presenti numerosi almeno fino al 1985, ma sembra che con l impiego delle moderne e più grandi Land Rover e, soprattutto, dei VM 90, il loro uso sia stato abbandonato. Appaiono regolarmente immatricolati nelle serie da a 38999, da a e da a oltre (il numero più alto che conosco è 68239). Sembrerebbe che tutte queste sequenze siano state assegnate a distanza brevissima l una dall altra: almeno, osservando questi mezzi, sembravano tutti dello stesso modello e della stessa età. Gli altri rimorchi sono immatricolati promiscuamente nelle sequenze da a (tuttavia non ho alcun esempio da a 58999) e da 68xxx (almeno da 69376) fino a Anche qui le immatricolazioni sembrano irregolari quanto a successione cronologica. I rimorchi scoperti a due assi, del tipo civile, sono rari, mentre sono molto più frequenti quelli scoperti a un asse e mi mancano assolutamente, per questo periodo, esempi di rimorchi cisterna: in genere buona parte dei rimorchi medi e pesanti ha allestimenti speciali utilizzati dal Genio. Alcuni dei rimorchi ad un asse, con le sponde in legno e dalla sagoma quasi identica ai carreggi ippotrainati che si vedono in molte vecchie fotografie, sicuramente provengono dal periodo prebellico. Un posto importante lo occupano i rimorchi con cucina da campo, che entrano in funzione anche in occasione del soccorso alle popolazioni colpite da calamità. I tipi che ho potuto individuare sono i seguenti:

9 Ad un asse: - Scoperto per AR - Scoperto medio - Scoperto pesante - Cucina - Gruppo elettrogeno - Compressore - Radar - Lanciamissili A due o più assi: - Bagno campale - Forno campale - Furgone - Lavanderia - Officina - Piano ribassato - Trasporto carri armati - Trasporto missili L uso dei rimorchi non è troppo frequente, così che la vita di molti di questi è lunga, tanto che ne esistono tuttora diversi entrati in servizio in questo periodo: ancora oggi passo davanti tutti i giorni ai grossi furgoni e appartenenti al Genio Pontieri di Piacenza che, da una decina d anni, pur in ottime condizioni, giacciono immobili allo stesso posto. I rimorchi per AR portano la targa di formato piccolo, gli altri quella grande. Sulla targa compare la lettera R (più raramente r) in rosso posta sulla riga inferiore a destra dell ultimo numero; poiché nelle targhe di formato piccolo sulla riga superiore compaiono le prime due cifre e su quella inferiore le altre tre seguite dalla R mentre su quelle di formato grande le quattro della riga inferiore vengono semplicemente avvicinate. Sulla maggior parte delle targhe dei rimorchi le scritte sono come quelle degli altri veicoli, piuttosto sottili rispetto a quelle civili, ma su alcune altre sono più spesse: forse si tratta delle serie più recenti prima dell adozione definitiva della targa a sei cifre sulla quale i caratteri erano sempre di questo tipo. Ho visto alcune targhe su rimorchi pianali, come quelli per il trasporto dei carri armati sempre piuttosto antichecon le scritte poste su di una sola riga, soluzione imposta per motivi di spazio. Mi pare di ricordare che non avessero neppure la lettera R. ALTRI MEZZI Li cito solo per curiosità. Il Genio Pontieri di Piacenza possiede un certo numero di barconi, alcuni con motore, utilizzati durante le operazioni della posa dei ponti. Essi hanno a poppa un contrassegno verniciato che sembra una vera targa e ne porta i colori regolamentari: su un unica riga vi è la sigla EI seguita da un numero da 100 in poi. I natanti dei Carabinieri hanno vari numeri di matricola che seguono particolari criteri logici, ma nulla che possa ricordare una targa, anche da lontano. Il Genio Ferrovieri possiede alcune piccole locomotive diesel da manovra e parecchi vagoni attrezzati. Le locomotive non hanno targa (a differenza di quelle dell Aeronautica), né altri contrassegni, mentre il materiale rimorchiato è immatricolato secondo i normali sistemi delle Ferrovie dello Stato (a seconda del tipo hanno da una a quattro lettere seguite da un codice alfanumerico di sei cifre che ne indica le caratteristiche tecniche di base e da un numero proprio di immatricolazione di cinque cifre). MEZZI DI PROVENIENZA ALLEATA Abbiamo già visto che fin dal periodo della cobelligeranza gli alleati ci cedettero vari veicoli, e questi trasferimenti proseguirono anche negli anni successivi; probabilmente si ridussero fin quasi a cessare dopo il 1950 in concomitanza con l entrata in servizio delle nuove serie di mezzi pesanti di costruzione nazionale, ma proseguirono molto più a lungo per i mezzi corazzati, mancandone in quel periodo la produzione in Italia. Oltre a quelli formalmente ceduti, molti altri ne furono recuperati attingendo ai grandi parchi di residuati bellici, dove si potevano trovare veicoli praticamente nuovi ma abbandonati, soprattutto dagli americani, perché essendo ormai esuberanti alle loro necessità sarebbe stato troppo oneroso riportarli in patria per poi accantonarli. Si trattò soprattutto di mezzi ex statunitensi e, in minor misura, ex inglesi. La loro gamma spazia su tutti i tipi di veicoli e su tutte le dimensioni con l eccezione delle autovetture e dei motocicli di cui non risulta mai acquisito alcun esemplare. Nel caso di mezzi con allestimenti speciali o che comunque, per allora, fossero tecnologicamente avanzati, quelli di provenienza alleata in molti casi rappresentarono la totalità di questa componente, trattandosi di serie troppo limitate perché si cimentassero a costruirle le aziende nazionali essendo sproporzionato l investimento rispetto alla richiesta. I veicoli alleati si dimostrarono di mezzi robustissimi e di buon rendimento, molto adatti per le loro caratteristiche ad essere affidati a personale di leva ed a lungo non si posero problemi per il reperimento di parti di ricambio,

10 ma in compenso erano molto spartani, con cabine aperte o semiaperte e sgradevoli carrozzerie ridotte all essenziale e, soprattutto, erano voracissimi consumatori di carburante. Non saprei dire quanti ne siano entrati in servizio: certo le jeep erano migliaia e gli autocarri centinaia per ciascun tipo e, non va dimenticato, che oltre a quelli ceduti usati nell ambito degli accordi NATO o recuperati in qualche modo nell immediato dopoguerra ne seguirono parecchi acquistati nuovi di fabbrica negli anni 50 (e qualche piccola e particolare serie anche più tardi). A parte gli esemplari mastodontici, indispensabili per le esigenze degli eserciti NATO e solo di produzione americana, va notato che i tipi ordinari più leggeri, di cui esisteva anche una produzione nazionale, se comparati a questi, non si rivelarono assolutamente migliori. Fu ceduta anche un aliquota di rimorchi: è certa quella delle unità destinate a trasportare i carri armati, ma è probabile che siano arrivati anche i rimorchi leggeri delle Jeep (Serie T 416 e similari, ed altri ad un asse ma di dimensioni maggiori). E anzi probabile che molti di questi ultimi siano stati riciclati per le AR nazionali e, se ho svolto delle individuazioni corrette, è possibile che siano stati i mezzi alleati più longevi sopravvivendo fino agli anni 80 se non addirittura fino ad oggi. La maggior parte del parco alleato già alla fine degli anni 50 era scomparsa sicuramente i Dodge erano comunque ancora pienamente operativi nel e, in definitiva, ebbero vita molto più breve di molti veterani del tempo di guerra di produzione nazionale, con l eccezione delle jeep, alcune delle quali sopravvissero un altra decina d anni (e forse anche di più, come l unità in servizio presso il Genio Ferrovieri di Castelmaggiore che, giunta fino agli anni 90, è ora in corso di restauro) e di qualche esemplare destinato ad impieghi molto specializzati, la cui peculiarità e la modesta usura ne prolungò la vita fino ai giorni nostri: forse di questi gli ultimi di questo tipo a scomparire (ma probabilmente si trattò di esemplari cedutici nuovi di fabbrica un po più tardi) sono stati gli M 54 del Genio Pontieri di Piacenza, presenti in almeno una quarantina di unità, la cui sostituzione con i nuovi Astra è terminata solo nel Il loro sistema di targatura non presenta nessuna peculiarità, in quanto sono stati immatricolati promiscuamente al materiale delle serie nazionali. Le jeep avevano la targa del formato delle utilitarie e delle Campagnole. L elenco che segue accorpa tutti i tipi di veicoli che sono riuscito ad individuare, ma è probabile che ne manchino altri, e forse parecchi. Di ogni tipo furono in servizio esemplari appartenenti a serie e sottoserie differenti che non sono prese in considerazione, tanto più che non mi risulta che l esercito abbia fatto delle distinzioni. Se non diversamente indicato si tratta di veicoli di provenienza americana. Non posso escludere che abbia sbagliato qualche sigla o che, al posto di un modello, ne abbia indicato un altro dall aspetto similare ma di tutt altra marca. Già è difficile essere esperti di mezzi militari italiani, figuriamoci di quelli esteri. Tipo Anno Note Willys Jeep ai Carabinieri Dodge WC51-WC Chiamato comunemente Beep o Gippone. Conosco un solo esempio (EI 75613) Dodge VH48? Versioni da 1,5 e 3 tonnellate. CMP Produzione Ford e G.M. canadese. Modelli C8, C15, C30, C60, F60, con portata da 3 tonnellate in su. G.M.C.CCKW portata 2,5 tonnellate Scammel Pioneer SV/ Autogru. Ex inglese Diamond T Autogru Quick Way (GMC?) Autogru Morris C8 Quad 1941 Trattore per artiglierie. Ex inglese* (Noto l esemplare EI 46586) ABC Matador Trattore per artiglierie. Ex inglese Caterpillar RD7 Trattore a cingoli G.M.C.DVKW Veicolo anfibio Diamond T980/T Trattore per trasporto carri armati con rimorchio Rogers M9 Pacific M26, M26 A Trattore per trasporto carri armati con rimorchio Fruehauf M 15, M15 A1 M > Carro ponte per il Genio Pontieri

11 * La versione inglese prevedeva l abbinamento di un rimorchietto portamunizioni, che non sembra presente nell esercito italiano. MOTOCICLI E TARGHE MOTOCICLISTICHE Nel dopoguerra scomparve l uso dei motocicli come mezzi tattici, salvo esigenze particolarissime, ed essi furono destinati solo a compiti di scorta ai convogli e di portaordini oltre, naturalmente, al grosso gruppo di quelli usati dai Carabinieri per i servizi di pattuglia. La maggior parte dei modelli entrati in servizio in questo periodo non brillava per modernità di soluzioni tecniche in quanto, per tutti gli anni 50, vennero ancora prodotti per l esercito molti dei tipi concepiti prima e durante il conflitto. Nel dopoguerra la targa mantenne le dimensioni originarie di mm. 230x150 tuttavia, in concomitanza con l assegnazione della sigla EI, anche per i motocicli ricominciò una propria numerazione indipendente rispetto a quella degli autoveicoli e progressiva (almeno così era negli anni 60). Il numero più alto che mi risulta essere stato raggiunto è La targa anteriore fu mantenuta ancora per qualche anno per poi scomparire. Non mi risulta che dalla fine della guerra siano più stati impiegati motocarri, anche se molti anni fa vidi, caricata su un camion, la motrice Piaggio di un Ape Pentarò (forse qualcuno ricorda questi motocarri formati da motrice + semirimorchio costruiti a partire dal 1961). Oltre alla normale targa con numerazione progressiva, esistevano due serie speciali, una delle quali aveva anche una targa dall aspetto del tutto differente: - I motocicli dei Corazzieri (Guzzi Falcone), sia impiegati per le scorte che per i servizi ordinari, erano tutti immatricolati con numeri molto bassi (ne conosco diversi nell intervallo fra 393 e 1094). Con l adozione della successiva targa a sei cifre le moto dei Corazzieri di nuova immissione sono state immatricolate nelle serie normali. L ultima a tre cifre che avvistai (EI 873) risale al Rispetto agli stessi modelli di serie avevano qualche differenza piuttosto evidente, come la forma avvolgente del parafango anteriore. - Gli Alpini disponevano di un curioso veicolo Guzzi 3x3 soprannominato mulo meccanico che nelle intenzioni dei progettisti doveva sostituire i quadrupedi nei trasporti di montagna, ma che si rivelò di estrema complessità, troppa per essere funzionale. Li vidi in circolazione solo ad un paio delle parate per il 2 giugno. Portavano una targa particolare, su di una sola riga e di piccole dimensioni con numero da 100 in su. Ho appuntato il numero 103. Tipo Anni Quantità Guzzi 235 Lodola Guzzi Falcone Guzzi Nuovo Falcone Guzzi Superalce Militare Guzzi 3x * * Produzione complessiva comprendente anche alcune unità acquisite da altri enti e Corpi. TARGHE DI PROVA Venne mantenuto ancora per parecchio tempo il vecchissimo formato triangolare. La sigla restava sulla prima riga e il numero sulla seconda, ma venne aggiunta la scritta PROVA sulla terza. Non ricordo il colore delle scritte né se esistesse la stelletta. Ho solo un vecchio appunto relativo all avvistamento della 103. In un momento indeterminato ma forse verso il fu introdotto un nuovo tipo di targa rettangolare che mi sembra di ricordare avesse dimensioni più ridotte delle targhe ordinarie. Era su tre righe: su quella superiore figurava la sigla e la stelletta, in quella di mezzo un numero di tre cifre e in quella inferiore la scritta PROVA. Ho appuntata la 225.

12 TARGHE DEI CARABINIERI Anche nell immediato dopoguerra vi sono tracce dell esistenza di targhe riservate ai veicoli dei Carabinieri, che forse furono applicate senza soluzione di continuità con la targa prebellica. Comunque questa targa dovrebbe essere stata applicata dal maggio 1945 (quindi esattamente in coincidenza con la fine della guerra) al novembre 1949 ai soli autoveicoli dell Arma che invece della targa militare avevano portato fino ad allora la civile: complessivamente per tutto il periodo circa 4000 unità. Sembra che dapprima la sigla restasse CC RR (che da Carabinieri Reali dovrebbe essere passata a significare semplicemente Carabinieri con il raddoppio delle lettere indicante il plurale), con numerazione fino a cinque cifre, tutte sulla riga inferiore; successivamente la sigla dovrebbe essere diventata CC (anche in questo caso il raddoppio significherebbe il plurale), con stelletta verde (che mancava in quella precedente) e sole quattro cifre. Dopo la sua scomparsa vi furono reiterati studi e proposte per la sua reintroduzione, ma l Arma continuò ad immatricolare i suoi veicoli nelle serie EI, intercalandole nella numerazione con tutti gli altri mezzi militari, fin quasi ad oggi. Ad ogni modo l esistenza di questa targa è avvolta nell oscurità, e purtroppo non ho mai rintracciato fotografie di quest epoca di veicoli dei Carabinieri, né con questa targa montata, né con quella dell esercito. PERIODO DELLE TARGHE A SEI CIFRE Sulle targhe e sui veicoli di questo periodo, pur con le fisiologiche lacune, credo che non mi sia sfuggito nulla: ho potuto seguirle con precisione per tutto il tempo nel quale furono applicate ma, per quanto possa sembrare strano, non mi sono curato di appuntarmi il momento esatto in cui hanno cominciato a comparire. Mi sembra di ricordare che la prima - credo un rimorchio - la vidi ad una delle parate militari del 2 giugno ma ci andai tutti gli anni dal 1962 in poi! Posso solo affermare con assoluta certezza che nel dicembre 1964 la targa era ancora a cinque cifre. Qualche indicazione più precisa si può ottenere collegando il tipo di targa montata e l anno di uscita dei vari modelli di autovettura. Considerato che le Giulia che entrarono in servizio nel 1968 ed avevano la targa a sei cifre già un po avanzata nella numerazione, possiamo già concludere che il nuovo sistema fu introdotto fra il 1965 e il Aggiungiamo che la 1100R uscì nel febbraio del 1966 e che le prime che conosco portano la numerazione a sei cifre appena iniziata; teniamo anche conto che il modello venne adottato almeno qualche mese più tardi perché dovette essere sottoposto alle consuete valutazioni da parte della Motorizzazione Militare (ma probabilmente non passò troppo tempo perché bisognava fare in fretta dato che le 1100/103 erano agli sgoccioli). Con questi dati potremmo concludere che il sistema fu introdotto nella primavera-estate 1966, cosa che potrebbe collocare il ricordo del mio primo avvistamento al giugno CARATTERISTICHE DELLA TARGA La nuova targa, tanto anteriore che posteriore, era identica, colori a parte, alle targhe civili, sia come dimensioni che come caratteri: non conosco eccezioni. I formati adottati erano due: cm. 275x200 per tutte le autovetture, i mezzi pesanti e i rimorchi pesanti cm. 16,5x16,5 per fuoristrada (con normale targa anteriore automobilistica), motocicli, rimorchi leggeri e, in certi casi, piccole macchine operatrici. I caratteri di questa targa sono leggermente più sottili rispetto a quelli delle moto civili; inoltre appaiono più sviluppati in altezza che in larghezza e il trattino superiore del numero tre è rettilineo e non curvilineo. Come in precedenza la numerazione procedeva per lotti assegnati in relazione al tipo, ma al contrario delle serie precedenti siamo in presenza, pur con qualche anomalia che vedremo poi, di una regolare progressione numerica delle immatricolazioni. Le combinazioni disponibili per ogni sequenza sono quasi sempre elevatissime, così che non è mai sorto alcun problema di saturazione.

13 Le sequenze assegnate sono state le seguenti: da motocicli da Campagnole AR59 da autovetture da derivati da promiscuo autovetture, AR73 e derivati da mezzi pesanti da rimorchi Lascia un po perplessi il fatto che si sia iniziati con perché, se mai, sarebbe stato più logico iniziare da (la serie precedente da a , in ogni caso, era occupata dai mezzi corazzati che già dal dopoguerra avevano la numerazione a sei cifre) e l inizio da delle serie dei rimorchi: anche qui sarebbe stato logico partire da Forse c è qualche sequenza particolarissima che è finora rimasta sconosciuta. POSIZIONE DELLA STELLA La stelletta verde a destra della sigla, nelle targhe posteriori a cinque cifre si trovava in basso, all altezza della base dei caratteri presenti sulla riga. Nelle targhe a sei cifre la stella viene invece posizionata esattamente a mezza altezza. La stessa cosa avviene nelle targhe dei rimorchi, anche se in quelle compare anche la lettera R fra sigla e numero; in tali targhe, poiché la R si trova sopra la stella, questa viene un po abbassata, pur senza avvicinarsi alla base delle lettere. Sulle targhe anteriori, indipendentemente dal periodo, è sempre stata posizionata in basso, alla base delle scritte. AUTOVETTURE In questo periodo, che durò poco meno di quindici anni, non entrarono in servizio autovetture che possono essere considerate caratteristiche del parco militare: il mercato stava diventando sempre più ampio e veniva rinnovato sempre più frequentemente, ed ogni volta che bisognava acquistare un lotto di autovetture ci si trovava a poter scegliere fra tipi sempre nuovi e sempre più numerosi. Eccetto qualche residua Fiat 600 e le Giulia, nessuno dei modelli in commercio negli anni precedenti fu più acquisito e, di conseguenza, ricevette targhe a sei cifre. Siamo quindi in presenza di una cesura piuttosto netta, nella quale al cambio della targa corrisponde anche un sostanziale ricambio del parco, cosa che non era avvenuta nel dopoguerra e che non avvenne con l introduzione delle targhe alfanumeriche. N.B. Qui di seguito le date in neretto e in caratteri più piccoli non indicano, come le altre, gli anni di inizio e fine di produzione del modello, ma gli anni di inizio e fine delle acquisizioni da parte dell esercito. Tipo Anni Quantità Di cui ai Carabinieri Targhe assegnate Fiat 1100R Fiat Special Fiat Fiat 127, L Fiat Fiat , Fiat 500R Un solo avvistamento:

14 Fiat , ,6TC, 2000TC Fiat 131 2,5DS SW Fiat Ritmo 60, 65L Alfa Romeo Si dovrebbe trattare della sola , forse in precedenza con targa civile Alfa Romeo , Alfa Romeo Giulia >2000 Tutte A.R.Alfetta 1,8, 2, Alfasud 1,2 sc 1, Nella sequenza riservata alle autovetture la numerazione delle targhe proseguì regolare finchè fu raggiunto il numero , venendo così a trovarsi a ridosso alla sequenza destinata ai derivati. Furono quindi saltati i diecimila numeri successivi riprendendo da e proseguendo regolarmente fino a raggiungere il numero più alto che conosco, , dopodichè le targhe diventarono alfanumeriche. Sul finire del periodo di applicazione del sistema un piccolo gruppo di Alfasud, per motivi che ignoro, è stato immatricolato nella sequenza E l unica eccezione che conosco. FUORISTRADA Proseguì in tutto questo periodo l acquisizione delle Campagnole il cui modello, peraltro, a partire dal 1973 fu completamente rinnovato. Fra i fuoristrada si conta anche un veicolo dalla storia molto complessa e travagliata, ma con risibili risultati finali, cioè la jeep Hotchkiss, di progetto e realizzazione congiunti da parte di varie aziende europee, fra cui la Fiat e la Lancia: fu avviato ne 1966, e mi ricordo che la stampa, quando era in corso, vi dedicò un po di attenzione. L iniziativa, dopo aver realizzato un veicolo dall aspetto sgradevole, si trascinò per un decennio fra alterne vicende per poi abortire definitivamente: una fonte cita che l esercito acquistò qualche esemplare, ma non ho alcun altro elemento per poterne valutare l'attendibilità. Tipo Anni Di cui ai Carabinieri Hotchkiss 1976c. Fiat Nuova Campagnola (AR 73) Finché entrarono in servizio le tradizionali Campagnole AR59, queste ricevettero la prevista targa da in poi, le cui assegnazioni proseguirono regolari fino a oltre (il numero più alto che conosco è ). Con l acquisizione delle prime Nuova Campagnola-AR73, queste vennero immatricolate nelle serie automobilistiche (la prima che conosco è ). Nella sequenza da , ormai abbandonata, facendo eccezione al sistema fino ad allora seguito, fu immatricolato qualche mezzo da lavoro, come vedremo meglio più avanti. VEICOLI COMMERCIALI LEGGERI Il numero di questi veicoli divenne molto numeroso; a parte la maggiore necessità per i servizi di istituto, l esercito trovò nei piccoli 850T, eredi dei 600T già adottati in qualche esemplare negli anni 60, il mezzo ideale

15 che coniugava l economia di esercizio e le possibilità di trasporto. Essi presero in molti servizi il posto delle Campagnole, e nelle stazioni dei Carabinieri sostituirono le Fiat 600. Tipo Fiat 850T Fiat 900T Fiat 900E Fiat 238, 238 E Fiat D Alfa Romeo F 12 Anni Anche furgone Anche furgone Anche furgone Anche furgone, ambulanza e camioncino Anche furgone e cellulare dei Carabinieri Anche ambulanza e furgone La numerazione delle targhe dei derivati, più che tutte le altre di quell epoca, è piuttosto anomala. Dapprima fu ad essi riservata la sequenza da in poi. Fu un provvedimento di una certa miopia essendo prevedibile che ben presto la sequenza sarebbe stata raggiunta dalla precedente serie delle autovetture. Quando questa eventualità si verificò, tale sequenza venne abbandonata (secondo i miei dati aveva raggiunto almeno il numero ) e le serie dei derivati furono smembrate : i piccoli Fiat 850/900 vennero immatricolati nella serie delle autovetture e i derivati di maggiori dimensioni in quelle dei mezzi pesanti. In queste ultime, tuttavia, fin dall inizio dell applicazione del sistema, figurano anche numerosi Alfa Romeo F12, Fiat 238 e Fiat 850/900 che, se ben ricordo, erano tutti in dotazione ai Carabinieri. AUTOCARRI Per gran parte di questo periodo non vi furono particolari novità in quanto continuarono ad entrare in servizio i modelli degli anni 50: le nuove immissioni dei tipi CL 51 si esaurirono quasi subito, mentre proseguirono molto più a lungo quelle dei CM 52 e dei CP 62 che più tardi, ammodernati, diventarono CP 69. In seguito entrarono in servizio i primi CL e CM delle nuove serie nonché i pesanti Astra da cantiere assegnati al Genio, le cui consegne, pur con gli ovvii ammodernamenti, continuano ancora oggi. Poiché i nuovi CL erano di dimensioni abbastanza generose, fu necessario acquistare altri mezzi per rimpiazzare nei servizi meno impegnativi i preesistenti e piccoli CL 51: entrarono così in servizio serie limitate di autocarri molto leggeri di tipo commerciale. Tipo Anni A (CP69) Anche cisterna e furgone radio 6605 AG Autogru Fiat 672N Fiat 684N Anche cisterna IVECO ACL 75, ACL continua Anche versione antincendio IVECO ACM 80, ACM continua Anche trattrice per semirimorchi IVECO Anche trattrice per semirimorchi e furgone IVECO IVECO 300N 1978 IVECO 130NC Carro attrezzi. Un unico avvistamento (EI ) Astra B Autogru OM 50 NC 1975 Meno di 40 unità fra e OM Carro attrezzi OM 80 NC 1977 OM 90 NC OM 50F Non più di 13 unità fra e TRATTORI In questo periodo entrò in servizio una nuova linea di trattrici di artiglieria per sostituire i tipi di costruzione postbellica. Come già avveniva in precedenza, vennero immatricolate nelle normali serie dei mezzi pesanti. Tipo Anni Fiat TL Fiat TM 69 (6605) 1969 Fiat TM 69 FM 1973

16 AUTOBUS Con i Fiat 308 e, soprattutto, con i piccoli OM carrozzati dalla Borsani, solo allora gli autobus divennero veramente una presenza abituale in tutti gli stabilimenti militari e impiegati anche per il trasporto della truppa. I piccoli OM che, dopo la scomparsa di questo marchio, vennero riproposti dal gruppo Fiat-IVECO. Sono forse questi autobus, assieme ai pulmini Fiat 850/900, ad essere i tipi più rappresentativi del parco ausiliario dell esercito di questi anni. Sul finire del periodo cominciarono le prime consegne degli IVECO 315 e 370 che sarebbero proseguite fino ai giorni nostri. Una parte non indifferente del parco autobus venne acquisita specificatamente per il trasporto del personale civile e militare dalle proprie abitazioni alle sedi di servizio, affrontando e risolvendo un problema che in precedenza non si era mai posto, sia per le minori dimensioni dei centri urbani, sia per il maggior numero di persone che alloggiavano nelle caserme. Tipo Anni Quantità Fiat Acquisiti solo dalla fine degli anni 60. Fiat Fiat OM Tigrotto carrozz. Borsani IVECO 50AI 1978 IVECO 55AI ca IVECO 50F ca IVECO A55F IVECO 55F IVECO , Turbo Anche versione cellulare IVECO ,370S, 370 Turbo Anche versione cellulare MEZZI DA LAVORO Accenno ad essi solo per dare un panorama completo del parco dell esercito, senza approfondire i dettagli: ad ogni tipo appartengono modelli differenti, probabilmente ciascuno con particolari prestazioni diverse e note solo a un tecnico. In origine furono tutti immatricolati nel gruppo indipendentemente dalle loro dimensioni, poi i più piccoli vennero targati nel gruppo (il primo numero noto è ), che come abbiamo visto era a disposizione delle Campagnole, dopo che cessò la loro immatricolazione in questa sequenza. Tuttavia in questa serie, anche se in netta minoranza, oltre a quelli leggeri, figurano anche macchine operatrici più grandi: non mi è noto quale fosse il criterio di demarcazione fra la sequenza 600 e quella 350: non è perfino da escludere che, adottate le targhe del sistema alfanumerico, solo a partire da allora il gruppo sia stato utilizzato per tutte le macchine operatrici di qualsiasi dimensione: in effetti, fino a metà degli anni 90, continuai a vedere nel tempo numeri sempre più alti di questo gruppo (fino a ) e, nello stesso periodo, mai nessun veicolo di questo tipo con la targa alfanumerica. Purtroppo gli avvistamenti sono scarsi e la data di immatricolazione dei diversi modelli impossibile da accertare, così che non si possono fare delle conclusioni definitive. I veicoli da lavoro immatricolati nel gruppo non portano targa anteriore. I tipi individuati sono i seguenti: Apripista Asfaltatrice Betoniera Bulldozer Dumper Elevatore Gru semovente Motopala ruotata Rullo compressore Ruspa Scavatrice cingolata Fiat Allis FL14 Scavatrice ruotata

17 VEICOLI SPECIALI Si tratta di un assortimento di tipi svariati, acquistati in serie limitate; molti frutto di un mio unico avvistamento. Sono quasi tutti immatricolati nella serie da in poi. Tipo Anni Note Anfibio IVECO 6640G 1980 Cingolato Gatto delle nevi Non si tratta di mezzi operativi, ma di veicoli usati dai Carabinieri per operazioni di soccorso (noti e ) Fiat 308 Furgone trasporto cavalli (EI e EI ) IVECO 160 Furgone trasporto cavalli(ei ed EI ) Fiat 684N Cisterna con idranti per il servizio di Ordine pubblico (Il apparteneva all esercito, ma ne ho visti altri dei Carabinieri pur pur senza vederne la targa) Cingolato M Carro comando Cingolato M Portamunizioni MOTOCICLI La targa motociclistica a sei cifre è sopravvissuta per quasi un ventennio a tutte le altre dello stesso tipo: infatti, mentre queste sono state trasformate in alfanumeriche nel 1980, i motocicli nuovi di fabbrica hanno continuato ad essere immatricolati con la targa di vecchio tipo fino almeno al 1997: il numero noto più alto è Questo non indifferente numero di unità, quasi quindicimila, è costituito pressoché esclusivamente dalle moto Guzzi di grossa cilindrata dei Carabinieri. Se le mie osservazioni sono esatte, a queste si dovrebbero affiancare solo una paio di centinaia di motocicli ordinari (Gilera 150 e Guzzi V 35), in linea con il ridottissimo uso che nei reparti dell esercito veniva fatto di questi veicoli. Di queste parecchie si vedevano a Roma per i servizi di collegamento fra il Ministero e le installazioni militari della capitale, ed erano attrezzate con capaci borse portadocumenti. Nel gruppo dei motocicli venivano immatricolati alcuni piccoli veicoli speciali, come i motocarrelli da carico Fresia destinati alle truppe alpine: di uno di questi, la cui semplicissima carrozzeria ha spazio limitato, la targa appare con le scritte su una sola riga (EI ). Tipo Anni Bianchi MT 61 Gilera Guzzi V Guzzi V Guzzi 1000 Convert Guzzi 850 California Guzzi 850 T3-T Fresia MC Motocarrello MLA 90 Motocarrello paracadutabile MTA 90 Mototriciclo paracadutabile MTC 80 Motocarrello per truppe alpine RIMORCHI Le targhe dei rimorchi restano anche in questo periodo solo posteriori e, oltre che per la numerazione, si distinguono per una piccola R rossa a destra della sigla e sopra la stelletta. Sono immatricolati in tre serie, intervallate da ampi spazi non utilizzati, e precisamente: - Da Rimorchi a un asse (numero più alto conosciuto: ) - Da Rimorchi a un asse ) - Da rimorchi a due o più assi )

18 Vi sono però delle incongruenze: non si capisce la ragione dell esistenza della piccola serie (anche si ho parecchi e sicuri avvistamenti di esemplari immatricolati in essa) e nella serie sono immatricolati anche rimorchi ad un solo asse che dovrebbero rientrare nelle serie precedenti. Alcuni dei rimorchi della serie hanno la lettera R delle stesse dimensioni delle cifre e posta sulla riga inferiore a destra di queste, che sono convenientemente avvicinate. In questo periodo compaiono per la prima volta i semirimorchi, che tuttavia hanno sempre una targa propria indipendente da quella del veicolo trattore. Un buon numero di rimorchi scoperti monta apparecchiature speciali e i tipi che sono riuscito ad individuare, non molto diversi da quelli del periodo precedente, sono i seguenti: A un asse: - Scoperti di varia portata (alcuni sono immatricolati nella sequenza da in poi) - Cucina - Radar - Trasporto missili - Compressore - Trasporto motocicli (alcuni sono immatricolati nella sequenza da in poi) A due o più assi: - Radar pesante - Trasporto carri armati (semirimorchi) - Compressore pesante - Cisterna (ordinari e semirimorchi) - Piano ribassato (ordinari e semirimorchi) - Generatore elettrico - Furgone - Furgone per trasporto cavalli (ordinari e semirimorchi) - Rullo compressore trainato (ne ho visto un unico esemplare, EI ) TARGHE DI PROVA La targa, solo posteriore, è composta da due righe: su quella superiore figura la sigla EI, la stelletta e un numero di tre cifre e in quella inferiore la scritta PROVA in rosso. Sono targhe ovviamente molto rare da vedersi ed ho due soli fuggevoli avvistamenti (EI 439 e 477) ed è noto il numero 300 che, pur essendo più basso, si è visto in circolazione più recentemente. Anche in questo caso mi sembra di ricordare che il formato fosse di dimensioni inferiori rispetto alle targhe automobilistiche. PERIODO DELLE TARGHE ALFANUMERICHE L introduzione del sistema alfanumerico è una conseguenza dell applicazione delle disposizioni ministeriali dell aprile 1979 che prescrivevano l adozione di questo sistema, insieme al nuovo formato, per tutti i modelli commerciali. D altra parte, a quell epoca e ormai da anni, le targhe posteriori civili, erano diventate componibili ed avevano dimensioni completamente diverse rispetto a quelle militari: poiché la cosa si era subito riflessa sugli alloggiamenti predisposti dai costruttori che, tra l altro, davano la preferenza a quelle con le scritte di un'unica riga, si rendeva problematico all esercito la sistemazione delle sue targhe, che spesso avveniva con mezzi di fortuna e con risultati estetici discutibili. Tra l altro il sistema di numerazione per serie separate si dimostrava dal punto di vista pratico privo di particolare utilità, tanto che in qualche caso, di fatto, non era neppure più osservato. Il formato della nuova targa era di mm. 340x115: avendo dimensioni non uguali, ma addirittura inferiori a quelle delle targhe civili, risolse il problema dell alloggiamento. La targa anteriore era identica a quella posteriore. E da notare che secondo la già ricordata normativa, per i rimorchi il nuovo tipo di immatricolazione avrebbe dovuto essere applicato solo a quelli a due o più assi; il non citare i rimorchi ad un solo asse forse fu solo di una dimenticanza: ad ogni modo anch essi ebbero applicata la nuova targa. In esse figuravano, da sinistra, la sigla E.I. in rosso, la stelletta verde e, in nero, tre numeri e due lettere separate da un punto nero. Ho avvistato le prime targhe di nuovo tipo nella tarda primavera del 1980.

19 AUTOVEICOLI PRIMO PERIODO La nuova targa comprende in un unica sequenza progressiva tutti gli autoveicoli, di qualsiasi dimensione ed adibiti a qualsiasi uso. Non era previsto il formato alternativo su due righe come avveniva per le targhe civili. Non vi sono particolarità anche se le combinazioni delle lettere utilizzate sono superiori a quelle delle targhe civili dell epoca in quanto veniva impiegato un maggior numero di lettere rispetto a quelle che figuravano nelle combinazioni delle provincie con targhe superiori al milione di unità, e precisamente: C, I, J, Q W. Un altra particolarità è che l assegnazione temporale dei gruppi alfanumerici contenenti alcune lettere dovrebbe aver seguito una successione diversa rispetto a quella delle targhe civili. Di questo non ho documenti che mi diano la certezza, tuttavia, in base al momento degli avvistamenti sembrerebbe che sia accaduto proprio così. La progressione delle sequenze dovrebbe essere la seguente: Sequenze Sequenza Militari Civile AA BA CA DA A AB BB CB DB B AC BC CC DC - AD BD CD DD D AE BE CE DE E AF BF CF DF F AG BG CG DG G AH BH CH DH H AI BI CJ DI - AK BJ CI DJ K AJ BK CK DK - AL BL CL DL L AM BM CM DM M Sequenze Sequenza Militari Civile AN BN CN DN N AP BP CP DP P AQ BQ CQ - AR BR CR R AS BS CS S AT BT CT T AU BU CU U AV BV CV V AZ BX CX Z AX BZ CZ X AW BW CW - AY BY CY Y W Nel 1996, mentre era in corso dell assegnazione della combinazione DP (il numero più alto che conosco è 466 DP), l assegnazione di targhe con questo formato e questa numerazione cessò ed iniziò il rilascio di un nuovo tipo di targa che solo nei criteri generali di immatricolazione è simile a questa, ma che differisce di parecchi altri elementi. SECONDO PERIODO La nuova targa posteriore, di mm.486x109, assunse formato identico a quello delle targhe civili; quella anteriore è rimasta di dimensioni immutate. Cambiò anche la disposizione delle scritte: a destra della sigla ora figurano prima le due lettere seguite dalle tre cifre separate dalle prime da un dischetto verde anziché da un punto nero. Sotto la stelletta verde compare anche una minuscola sigla EI in nero con un ulteriore stelletta a secco ( la sola sigla, contenuta in un piccolo rettangolo a rilievo fu presente per un certo periodo anche nelle targhe del tipo precedente). La targa anteriore riprende nel medesimo ordine gli stessi elementi che compaiono su quella posteriore La numerazione è ricominciata da AA 001. E stata anche introdotta una targa su due righe, anche questa di formato identico alla corrispondente civile, che finora è apparsa solo sui fuoristrada: superiormente figura la sigla e la stelletta verde e inferiormente il gruppo alfanumerico. La progressione delle lettere J, K, W, X, Y, Z è identica a quella attuale delle targhe civili, ma ci sono in più le lettere I, Q e U. Va tenuto conto che non tutte le sequenze vengono assegnate all esercito in quanto ora la numerazione è interforze, eventualità prevista fin dalla normativa del Finora risultano assegnati all esercito le sequenze: AA/AH 499 AJ AL/AS AU/BG Circa le sequenze successive, sicuramente non sono dell esercito BK e da BN a BS, mentre per BH, BI, BJ e BL non ho ancora nessun avvistamento, né di veicoli dell esercito, né di altre armi.

20 AUTOVETTURE Con il termine della produzione dei Fiat 850/900 e il graduale ritiro della serie, ormai logora e obsoleta, che ormai dovrebbe essere pressoché scomparsa, si è resa necessaria la sostituzione dell intera linea dei mezzi leggerissimi. Per questo compito sono state scelte le Fiat Panda e le Uno, poi sostituite dalle Punto, anche se in realtà rappresentano solo un palliativo in sostituzione dei pulmini e furgoncini preesistenti che non sono più stati eguagliati da veicoli tanto economici e versatili. L altro elemento caratteristico è stata l introduzione di veicoli di produzione estera, cosa che si sta ormai verificando in tutte le forze armate e di polizia. In realtà non si tratta di un fatto del tutto nuovo, ma questo in precedenza avveniva solo in connessione con i periodi bellici o per certi veicoli speciali, mentre ora riguarda anche normali autovetture di serie, autobus e motocicli. Modello e versioni Anni Di cui ai Carabinieri Targhe assegnate (dati di massima) Fiat Argenta 1600, Fiat Panda 45, 60 4x4, , 100S BU BY CK Fiat Uno 45, Fiat Regata 70S, 100S Fiat Regata DS, 100S SW Fiat Croma T, IE Fiat Tipo 1.1, Fiat Tempra Fiat Tempra SW 1996 Fiat Punto 55S continua Fiat Brava SX continua Fiat Marea SX continua A.R.Alfetta 2^ serie 1.8, AG AN AQ 910-AT-070AU 940AV-000AZ Alfa Romeo Giulietta 1, Alfa Romeo Alfa avvistamenti: 751AI 289AZ Alfa 33 1, Alfa Arna 1,2 SL, 1,3 SL Alfa 90 1,8, 2,0 Alfa 75 1,6, 1,8 2, Alfa CC CD CG 650CH-010CJ CK CL CN CW 780CW-020DA DC 910DC-220DD

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