LE TARGHE E I VEICOLI DELL ESERCITO ITALIANO

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1 LE TARGHE E I VEICOLI DELL ESERCITO ITALIANO Dal 1947 ad oggi di Guglielmo Evangelista PREMESSA Affrontare il discorso sui mezzi e sulle targhe dell esercito dal dopoguerra ad oggi è un impegno che, nello stesso tempo, è facile e difficile. E facile perché i veicoli dell esercito sono comunissimi dovunque e quindi un osservatore, in qualunque regione d Italia, ne può incontrare sulla strada a migliaia ricavandone tutti i dati che gli possono interessare; è difficile perché, a differenza della ricca pubblicistica e della documentazione relativa al mondo militare del periodo prebellico e bellico, la documentazione ufficiale disponibile sui mezzi moderni è molto scarsa, per certi tipi addirittura completamente assente: d altra parte molti sono troppo recenti e conosciuti per costituire oggetto di interesse amatoriale. Tuttavia a questa carenza di notizie ho potuto supplire con le mie osservazioni dirette: occupandomi di targhe dal lontano 1962, i miei primi ricordi risalgono ad un epoca nella quale esclusa la maggior parte dei mezzi di provenienza americana e inglese era in servizio la totalità dei tipi di autoveicoli acquistati nel dopoguerra (e non pochi anche più antichi), così che ho potuto ricostruire dal vivo la parte più rappresentativa del parco e le relative serie di targhe senza soluzione di continuità. Naturalmente non si può escludere che sia esistita tutta una casistica che mi è sfuggita, specialmente per quanto riguarda i veicoli destinati ad usi speciali, presenti in poche unità e solo in particolari luoghi: infatti mi è capitato di incontrare certi mezzi un unica volta in tante decine d anni di ricerche, ed è probabile che molti altri abbiano esaurito

2 tutta la loro vita operativa restandomi ignoti. L argomento che stiamo per esaminare è idoneo ad essere logicamente distinto in tre periodi: quello delle targhe a cinque cifre, quello delle targhe a sei cifre e quello delle targhe alfanumeriche. LA TARGA E.I. A CINQUE CIFRE La targa Esercito Italiano che sostituì quella Regio Esercito si inquadra nell abolizione di tutti i riferimenti alla monarchia a seguito della proclamazione della Repubblica. Questa avvenne il 2 giugno 1946 e il cambiamento delle targhe militari, che ovviamente richiese certi tempi tecnici, dovrebbe essere avvenuto, al massimo, entro i primi mesi del Con l adozione della nuova targa non cambiò concettualmente il sistema di immatricolazione vigente dal 1927, cioè la ripartizione in serie riservate a ciascuna categoria di veicoli, ma comportò probabilmente anche l assegnazione di nuovi numeri a ciascun mezzo: infatti confrontando tutti gli esempi che conosco di veicoli dello stesso modello di costruzione prebellica o bellica, la cui lunga vita ha permesso che portassero prima le targhe R.E. e poi le targhe E.I., sono pochi i casi nei quali si possa riconoscere, approssimativamente, la medesima sequenza, e non è detto che trattino di casuali coincidenze. D altra parte ciò è logico se si pensa come il ridimensionamento del parco abbia reso opportuno compattare le serie per eliminare gli enormi vuoti causati dalla guerra e dalla radiazione dei veicoli più vetusti. Va però ricordata l esistenza accertata della targa 84780, nata con la sigla R.E. poi corretta in E.I. A questo punto, poi, mi devo fare una domanda alla quale non so dare una precisa risposta. Le sequenze note a cinque cifre così come le conosciamo erano sicuramente in corso almeno dall inizio degli anni 50, ma c è qualche perplessità che fossero tutte rimaste immutate anche nei pochi anni precedenti, cioè dal momento dell introduzione della targa E.I. Il problema non è però generale, e dovrebbe essere circoscritto a quello dell immatricolazione delle autovetture, delle jeep e delle Campagnole e dei rimorchi a un asse. Per esaminare questo problema, anticipando quanto diremo più analiticamente più oltre, ricordiamo che le sequenze di immatricolazione per Campagnole e jeep esistenti negli anni 50 e rimaste inalterate fino a parte del decennio successivo iniziano da ed arrivano fino a pur con l interruzione dovuta a qualche sequenza intermedia assegnata a piccole autovetture. Ora, fra le appena ricordate serie di utilitarie, vi sono veicoli molto datati, di costruzione precedente al conflitto che, a rigore di logica, avrebbero dovuto essere immatricolati prima delle Campagnole, i cui primissimi esemplari risalgono al E ovviamente anche da escludere che alle utilitarie, fin dal 1947, siano state apoditticamente assegnate serie attorno a 20000, lasciando libere quelle precedenti in previsione dell entrata in servizio delle Campagnole che probabilmente, nel , nessuno aveva ancora in mente. E perché le Campagnole in questione iniziano la serie da 14000? Bisogna tenere presente che i numeri di queste sequenze li vidi fin dal , quando questi tipi, che rappresentavano le serie più anziane, avevano solo una decina d anni e quindi non si può pensare che ne esistesse un altro lotto già radiato con targhe più basse e a me sfuggito. L unica ipotesi plausibile è che i numeri da 1 a non vennero assegnati volendosi mantenere convenzionalmente un sistema solo con cinque cifre (o forse si pensava di riservarle ai carri armati come prima e durante la guerra) e che quelli da a siano stati assegnati alle primissime jeep: anche questa non è però un illazione particolarmente valida sia perché 4000 unità sembrano del tutto esuberanti ad un esercito nelle condizioni in cui era ridotto il nostro nel dopoguerra, sia perché rimane aperta la questione dei numeri di targa delle più vecchie utilitarie sopravvissute alle quali ho già accennato: al limite, se mai, i numeri da in poi avrebbero dovuto essere stati assegnati a queste, dopo sarebbero dovute venire le jeep e poi le Campagnole. Infine, al di là di ogni altra considerazione, sembrerebbe più logico che una qualsiasi sequenza convenzionale inizi con una cifra più tonda, cioè e non Analogo discorso va fatto per le serie delle autovetture più grandi che iniziano da Se questi numeri furono assegnati contestualmente all introduzione della targa EI, resta da accertare per chi (e perché) fossero riservati i numeri inferiori a 30000, sempre con il verosimile presupposto che al momento dell introduzione della nuova targa non si pensasse ancora a serie per le Campagnole. A complicare le cose concorre anche una fotografia risalente ai primi anni 50, nel quale figura un autoveicolo con targa EI 9xxxxx. Poiché il veicolo in questione è smontato in officina non si riesce a capire a quale modello appartenga, ma sembra proprio troppo piccolo per essere un autocarro, anche se leggero, ai quali, nello stesso periodo, era riservata questa serie. Infine i rimorchi ad un asse di tipo leggero per Campagnole e i rimorchi cucina: l anno di assegnazione delle varie sequenze è noto, desumibile pur con la debita tara di inesattezze dagli elenchi del materiale periodicamente alienato dall esercito. Ebbene, in questi elenchi sono praticamente riportati numeri di targa di tutte le sequenze da a 39000, caratteristiche di questi tipi, ma gli anni di costruzione non vanno più indietro del 1960: l ovvia domanda è come fossero targati gli esemplari meno recenti (la Viberti costruiva il rimorchio per la AR 51 fin da una decina di anni prima, presumibilmente fin dall uscita di questa), a meno di concludere che l intera sequenza sia stata completamente riassegnata nel giro di pochi anni riutilizzando i numeri di rimorchi analoghi radiati, cosa improbabile considerata la longevità di questo tipo di veicolo.

3 Lasciando però da parte i misteri che magari hanno una soluzione banale - descriverò le targhe e le loro numerazioni prendendo come presupposto quella che è l opinione corrente, e cioè che siano rimaste immutate fin dal momento nel quale la sigla della targa passò da RE a EI. CARATTERISTICHE DELLE TARGHE La nuova targa, come è noto, adottò la sigla E.I. (Esercito italiano) in rosso, su fondo bianco e scritte nere. Oltre al cambio della sigla vi fu un altra piccola innovazione, cioè l introduzione di una stelletta verde a cinque punte che, nelle targhe posteriori, era situata a destra della sigla stessa e, in quelle anteriori, fra la sigla e il numero. Esistono due formati di targhe posteriori: una di mm.213x160 utilizzata da autovetture di piccole dimensioni, dai piccoli rimorchi e dai fuoristrada, ed una di mm. 320x220 per tutti gli altri veicoli, formato che poi non era altro che quello standard anche per i veicoli civili precedenti al 1952: a differenza di quanto accadde per questi, credo che le dimensioni delle targhe EI non cambiarono mai fino all adozione delle targhe con numerazione a sei cifre. Quella anteriore, per tutti i mezzi, era delle dimensioni adottate anche per i veicoli civili, cioè di mm. 267x62. Tuttavia su un limitato numero di veicoli pesanti mi sembra di ricordare i Dovunque delle ultime serie e i trattori di artiglieria si perpetuò l abitudine di dipingerla direttamente sul frontale, con conseguenti variazioni occasionali delle dimensioni. Le targhe posteriori (sicuramente quelle grandi, non ricordo le più piccole) avevano due fori attraverso i quali passava un filo piombato che assicurava la targa alla carrozzeria. I numeri venivano assegnati per sequenze separate a seconda del veicolo. In linea di massima salvo esaminarli in seguito in modo più approfondito - i gruppi furono i seguenti: fuoristrada e utilitarie autovetture rimorchi leggeri fuoristrada autocarri e mezzi pesanti vari rimorchi vari derivati e autovetture rimorchi vari autocarri, autobus, mezzi da lavoro vari I motocicli avevano una numerazione propria che vedremo più avanti, e i mezzi corazzati una numerazione superiore a , della quale ci occupiamo separatamente. I caratteri erano più sottili rispetto a quelli delle targhe civili, e comunque quelli delle targhe più antiche non hanno le codine. Sempre rispetto alle civili nell aspetto successivo al 1952, i numeri presentano alcune lievi differenze grafiche nelle cifre 6, 7, 9. Esistono anche targhe che compaiono in diverse collezioni private, dove, alla normale numerazione, è anteposto lo zero. Dovrebbe trattarsi di targhe che non sono mai state realmente applicate e che erano destinate a formare una scorta di materiale da utilizzare in caso di requisizione di autoveicoli privati. Ve ne sono di tutte le serie, probabilmente nella previsione che ciascun mezzo requisito sarebbe stato inserito nelle sequenze riservate al tipo a cui apparteneva. Ne esistono anche per i rimorchi (con la R rossa regolarmente posposta) ed a ben sette cifre (EI 01xxxxx). Questa numerazione, in tempi normali, è riservata ai mezzi cingolati, ma queste targhe si differenziano perché manca la granata con fiamma. Considerata l ovvia inesistenza di veicoli corazzati privati da requisire (a parte, forse, i pezzi da collezione), probabilmente le targhe a sette cifre erano una riserva della riserva per ulteriori acquisizioni di veicoli qualora si fosse arrivati all esaurimento dei numeri disponibili al di sotto di Con il passaggio al sistema di numerazione a sei cifre, che comportò anche nuove sequenze assegnate alle varie categorie di veicoli, queste targhe divennero inutilizzabili e lo stock fu gradatamente liquidato, così che non è difficile entrarne in possesso. Posto quanto sopra, dopo la descrizione generale delle targhe e, a grandi linee, l assegnazione delle varie sequenze, è necessario esaminare i mezzi categoria per categoria, in modo da passare in rassegna i principali modelli di veicoli acquistati dall Esercito, le cui targhe, a seconda del tipo, presentano spesso complesse eccezioni nella numerazione. AUTOVETTURE Nell immediato dopoguerra entrarono in servizio le Fiat 1100B ed E e le 1500, quelle chiamate dagli appassionati musone, seguite dopo qualche anno, per i servizi più importanti, dalle Fiat 1400/1900. Si trattò in tutti questi casi di un numero limitato di esemplari, poiché restava ancora in servizio una certa quantità di veicoli prebellici. Il parco fu completamente rinnovato più tardi, quando fu acquistata la tipica autovettura di servizio, destinata a tutti i compiti, cioè la 1100/103. Ne fu acquisito un grosso lotto fra il 1953 e il 1955 che restò in attività parecchio tempo, scomparendo solo con l apparizione delle prime 124 e 128. Con l ampia disponibilità di vetture di questo modello che, a quanto pare, erano tanto robuste quanto versatili, il grosso del parco rimase del tutto statico per più di un decennio, e praticamente non vi furono altri

4 acquisti se non qualche Fiat 1800/2100/2300 e Lancia Flaminia per i compiti di maggior prestigio. Nei miei ricordi vi sono infatti solo le 1100 di questo tipo, e neppure quelle dei modelli più recenti degli anni successivi: una fonte parla dell esistenza di 1100D, ma per quanti sforzi faccia non le riesco a ricordarne. L esercito tenne in servizio relativamente poche utilitarie anche se, comunque, le Fiat 600 vennero assegnate alle stazioni minori dei Carabinieri che, per la prima volta, si trovarono dotate per la quasi totalità di un autoveicolo. Ad ogni modo il numero di autovetture utilizzate in questo periodo fu limitato perché era ancora l epoca nella quale molti servizi leggeri erano affidati a jeep e Campagnole. Quanto alle targhe, le utilitarie avevano la targa piccola, le altre quella di dimensioni normali. Come abbiamo già avuto occasione di dire, la numerazione delle utilitarie si trovava nel bel mezzo di quella delle Campagnole, e tra l altro, al loro interno, non si riesce a determinare un criterio cronologico: i miei dati sono incongruenti e discontinui: vanno dalla più bassa di questo tipo, una 600 (EI 18840), a cui seguono alcune Campagnole (EI 19199, 218, 229), poi una Topolino A (EI 19578). In linea di massima potremmo solo concludere che furono immatricolate nelle sequenze da a Le autovetture di maggior cilindrata hanno targhe che partono da e arrivano a circa 32500, e nella sequenza si incontrano a gruppi irregolari tutti i veicoli prebellici sopravvissuti, le Fiat 1100 e 1500 postbelliche e le più recenti Fiat Solo da a abbiamo la serie regolare di immatricolazioni del grosso nucleo di 1100/103, con poche interruzioni. Una vettura molto interessante fu la 1100 i giardinetta assegnata in dotazione ai Carabinieri in numero limitato (la Polizia ne acquisì molte di più): era un mezzo dalla linea squadrata che nulla aveva esteticamente del modello di origine e che appariva molto moderna pur essendo stata costruita a partire dal 1948; tuttavia, con le ultime serie, il loro aspetto rientrò in canoni più tradizionali perché divennero molto simili alle normali 1100/103 familiari. Qualche esemplare del modello originario rimase in servizio fino a dopo il 1960 e qualcuno, venduto ad appassionati civili, è ancora esistente. Per quanto concerne gli altri modelli in dotazione all Arma, questa attinse al normale parco automobilistico dell Esercito: per tutti gli anni 50 il grosso dei servizi venne svolto dalla Campagnole e dalle Fiat 600, ma solo con le Alfa Romeo Giulia, nella prima metà degli anni 60, le pattuglie cominciarono a disporre di autovetture di buone prestazioni ed adatte agli inseguimenti benché con un certo ritardo rispetto alla Polizia e alla Guardia di Finanza che già disponevano di mezzi veloci. Le targhe delle primissime Giulia che entrarono in servizio apparentemente proseguono con regolarità la numerazione da in poi, senza soluzione di continuità con la serie delle A questo punto siamo nella prima metà degli anni 60 - la parte della serie 3xxxx riservata alle autovetture venne saturata con il raggiungimento del numero dopo il quale iniziava la sequenza riservata ai rimorchi leggeri. Pertanto in quel periodo si risolse il problema di immatricolare le nuove autovetture, in attesa dell inizio delle targhe a sei cifre, probabilmente già previste, con la registrazione nel gruppo , in origine riservato a furgoni e simili, ma che presentava ancora un ampia disponibilità di combinazioni. In questa sequenza compare quasi tutta la dotazione delle Giulia dell epoca, oltre ad una serie di una certa consistenza di Fiat 1300 o 1500 di rappresentanza (almeno da EI a 64416). Tutte le sequenze 3xxxx eccetto quella occupata dalle 1100/103- sono piuttosto arruffate, e sembra che in gran parte i numeri siano stati assegnati sfruttando i posti liberi lasciati dalla radiazione delle altre serie di veicoli preesistenti o siano derivati da un assegnazione originaria discontinua. E da notare che, almeno dalle mie osservazioni, le vetture prebelliche che continuavano a portare la targa da in poi come in precedenza, non si sono limitate a cambiare la sigla RE in EI, ma hanno sempre ricevuto un numero diverso. Al Museo della Motorizzazione Militare di Roma è conservata una Mercedes di tipo prebellico targata EI 30871: apparentemente sembrerebbe una di quelle ceduteci a suo tempo dai tedeschi, anche se è abbastanza sorprendente, se non inverosimile, che sia rimasta in servizio anche nel dopoguerra. Nella tabella che segue, come in tutte le altre che si incontreranno più avanti relative ai tipi di veicoli in servizio presso l Esercito, sono indicati solo i nuovi modelli la cui acquisizione iniziò nel periodo preso in considerazione anche se questa si è prolungata nel periodo successivo. Marca Modello Anni Quantità Targa EI Note Alfa Romeo Giulia TI, Super Fiat 500C E xxx 1500E xxx

5 Lancia 1100 I giardinetta xxx-62xxx Solo ai Carabinieri / / ca. 1100/103 I familiare xxx-62xxx 1100D Solo ai Carabinieri? ai Carabinieri / Aurelia B10, B Flaminia xx FUORISTRADA La prima dotazione di veicoli di questo tipo fu quella delle jeep di provenienza alleata, sicuramente presenti fin dal e di cui alcuni lotti vennero consegnati fino agli anni 50; ad esse seguirono le Fiat Campagnola, la cui versione militare fu denominata AR 51 (secondo la classificazione dell esercito, come quella degli autocarri e degli altri veicoli che dura ancora oggi, la sigla è un acronimo che nel nostro caso e significava autovettura da ricognizione, mentre il numero indica l anno di adozione del modello), alla quale poi subentrarono le nuove versioni AR 55 e AR 59. Tanto le jeep quanto le Campagnole portavano senza eccezioni la targa piccola, venendo immatricolate, pur con i dubbi che abbiamo avanzato prima, nella sequenza da (il numero più basso che conosco è avvistato in regolare servizio nel 1963) fino a (numero più alto noto 29830). Ho poi avvistamenti isolati (EI e 34479) e di un gruppo che dovrebbe coprire completamente la sequenza da a Ignoro il motivo di queste numerazioni anomale, ma è probabile che si tratti di immatricolazioni tardive avvenute dopo il raggiungimento del che imposero di cercare, come per autovetture, delle sequenze libere da qualche altra parte. Alcune delle jeep in dotazione al Genio Ferrovieri erano attrezzate per il montaggio di ruote ferroviarie e potersi muovere sui binari. Alle Campagnole si affiancò un certo numero, molto inferiore, di unità fuoristrada Alfa Romeo, l Alfa Matta; conosco solo le targhe 14625, e In qualche modo assimilabile ai fuoristrada, e lo elenchiamo con questi, è il piccolo autocarro OM CL 52, il cui progetto si rifà, come impostazione generale, agli analoghi Dodge e G.M.C. americani e come questi chiamato comunemente gippone : poteva essere usato come carro comando o per il trasporto di soldati o materiali. Nonostante il lunghissimo periodo durante il quale restò in produzione furono pochi gli esemplari acquistati dall esercito, mentre maggior successo ebbe presso la Polizia. Ne ho visto in servizio solo uno (EI 93695). Dopo la guerra restarono ancora in attività per qualche anno le 508C coloniali (conosco la EI e la 21610, regolarmente immatricolate nelle sequenze dei fuoristrada, probabilmente perché considerate tali). Accenno anche a una vettura speciale la cui sigla costruttiva dovrebbe essere 124BLC, destinata ad essere paracadutata nelle zone di operazione: non saprei dire altro di essa, di cui vidi un unico esemplare con la targa EI Ho visto circolare l ultima Campagnola con targa a cinque cifre nel Marca Modello Anni Quantità Di cui ai Carabinieri Alfa Romeo 1900M AR Fiat AR ca ( ) AR 55/ ca. 673 (1967) 124 BLC Anni 60 OM (CL 52) AUTOCARRI A causa della loro importanza dal punto di vista tattico e della necessità di standardizzarne il più possibile la gestione, l esercito ha sempre fatto in modo ovviamente a parte il difficile periodo del dopoguerra- di avere poche serie di autocarri riprodotte ciascuna in molti esemplari, e quindi il grosso del parco presenta molta omogeneità. Le grandi ripartizioni sono nei gruppi codificati come ACL, ACM e ACP, cioè autocarro medio,

6 leggero e pesante, e le unità all interno di ciascuna categoria ( formalmente identificate dalla stessa sigla) erano suddivise fra pochissimi modelli esclusivamente di costruzione Fiat, OM e Lancia, tra l altro esteticamente piuttosto simili; praticamente l ossatura del parco da poco dopo il 1950 alla fine degli anni 70 era costituito tra tre singoli tipi: ACL 51 (OM e Lancia), ACM 52 (Fiat) e ACP 48 (Lancia); gli ultimi esemplari circolanti dei primi due sono scomparsi dopo il 1990, ma è ancora possibile vederne qualcuno accantonato presso i demolitori. Questi tre tipi, tuttavia, pur con alcune caratteristiche particolari, anche nella carrozzeria, erano molto simili ai normali modelli delle serie commerciali (Il Fiat tradiva l appartenenza alla serie 600 l OM richiamava il Leoncino e il Lancia l Esatau), mentre nei primi anni 60 cominciarono ad entrare in servizio gli ACP 62, sempre della Fiat, ma dall aspetto più spartano e spiccatamente militare. L ACP che la Lancia aveva pensato per gli anni 60 e in teoria destinato a sostituire il CP 48, il modello 506, non riscosse grande successo per il costo elevato. Mentre l Alfa Romeo rinunciò nel dopoguerra ad approvvigionare l esercito di mezzi pesanti, la Bianchi tentò questa strada per risollevare le sue sorti, ma senza successo: i suoi CL 51 e CM 54 le fruttarono pochissime commesse e gli stessi modelli, riproposti sul mercato civile con i nomi rispettivamente di Sforzesco e Fiumaro, ebbero la stessa sorte tanto che ne vennero venduti poco di cinquecento del primo e un centinaio del secondo. Va però notato che agli autocarri standard militari appena ricordati si affiancarono anche parecchi altri modelli commerciali, ma furono acquistati saltuariamente e in piccoli gruppi solo per necessità particolari o contingenti e frequentemente con allestimenti speciali. Gli autocarri furono immatricolati promiscuamente a tutti gli altri mezzi pesanti nelle serie da a e da a Anche in questi casi vi devono essere anomalie nella successione delle immatricolazioni poiché ad esempio gli ACP 48, che come dice la sigla sono stati adottati nel 1948, sono immatricolati da in poi mentre i più vecchi Lancia 3RO sopravvissuti dalla guerra hanno targhe superiori a e molti ACP 62 hanno targhe 4xxxx. Tutte le serie sono intervallate qua e là gruppetti di vecchi autocarri di produzione prebellica. Ho la certezza, per aver visto la carta di circolazione, che la targa EI 89957, rilasciata ad una ACM 52, risale alla fine del Marca Modello Anni Quantità Targa Versioni* Bianchi CL CM Audax Fiat CP 48 (680) CM 50 (639N) xxx, 87xxx, 91xxx Cisterna, sanitario Dovunque xxx Autogru CM52( N2) Radio, gru, ufficio mobile, ambulanza 645N Solo cisterna e gru CP 62, CP Radio, cisterna, autofrigo 642N ? Trasporto cavalli Lancia CP 48 (Esatau) ? Officina, cisterna CL 51 (Z 20) Radio, ambulanza ** OM CL Radio, ambulanza CP 56 (6600) Solo da ponte (trasporto e gru) Titano ? Trasporto cavalli Leoncino Solo autopompa * Oltre alla normale versione a cassone. ** Comprese le unità consegnate all Aeronautica. Qui di seguito limitatamente ai miei avvistamenti -sono elencate le numerose sequenze nelle quali figurano immatricolati autocarri di costruzione bellica e prebellica: Alfa Romeo 430 Bianchi Miles Fiat 15 Ter Fiat 666 Isotta Fraschini D65 Lancia 3RO OM Taurus 81xxx 78xxx, 80xxx, 85xxx, 97xxx 77196* 78xxx 47xxx 82xxx 77xxx

7 OM Titano SPA 38 SPA Dovunque 80xxx 75xxx, 76xxx 83xxx * Si tratta di un autopompa tutt oggi conservata. Trattandosi di un servizio di nicchia, è possibile che sia sopravvissuto fino agli anni 50, anche se non si può escludere che si tratti di una targa falsa. VEICOLI COMMERCIALI LEGGERI A parte le ambulanze, l impiego naturale di questi veicoli è il trasporto di piccole quantità di persone e di materiali: derivando da autovetture di serie, nell epoca di cui ci stiamo occupando erano ritenuti dei mezzi troppo sofisticati e delicati per l esercito e gli autisti di quel periodo, così si trovava più conveniente servirsi, per gli stessi compiti, di autocarri leggeri e Campagnole. Di conseguenza il loro numero fu piuttosto limitato. Non mi risultano che fossero sopravvissuti al conflitto i numerosi camioncini 1100 approntati subito prima e durante la guerra, probabilmente concepiti solo per il momento bellico e non legati ad esigenze logistiche del tempo di pace. Marca Modello Anni Quantità Targa EI Note Alfa Romeo Romeo xxx Pulmino, ambulanza Fiat 1100BLR/ELR xxx Ambulanza, camioncino 1100/ xxx Furgone 1100T xxx Furgone, pulmino, ambulanza xxx Furgone AUTOBUS Finalmente, dopo decenni, il numero di questi veicoli cominciò a crescere, soprattutto dopo l introduzione dei buoni Fiat 309. La banda dei carabinieri aveva un dotazione un 309 fuoriserie (EI 72659), su cui figurava la scritta Granluce, ricco di cromature anni 50, che vidi utilizzato fino a dopo il 1990 e che, ovviamente, fu sicuramente l ultimo autobus con targa a cinque cifre a restare in servizio. Gli autobus erano immatricolati promiscuamente agli autocarri in tutte le sequenze assegnate ad essi ma, benchè sempre più numerosi con il passare del tempo (i 309 continuarono ad essere acquistati anche dopo l introduzione del successivo sistema di targatura), i più recenti sono tutti immatricolati nelle sequenze 7xxxx Marca Modello Anni Quantità Targa Note Bianchi Sforzesco xxx Fiat xxx xxx TRATTRICI Mentre erano ormai ad esaurimento le vecchie Breda, ne entrarono in servizio di tre tipi: - Le trattrici di artiglieria di produzione Fiat (TM e TP, cioè medie e pesanti) che, nelle loro linee generali, ricalcavano i modelli prebellici, e le Lancia TL 51 (leggere), di disegno più moderno, esteriormente praticamente quasi identiche ai CL 51 della stessa azienda; - Un gruppo di trattrici leggere di derivazione agricola, anche queste analoghe ai tipi prebellici, probabilmente in gran parte utilizzate quasi soltanto nel primo dopoguerra; - Le trattrici per i complessi porta carri armati, dotate di motori di elevata potenza che, nell epoca che stiamo considerando, ci furono tutte cedute dagli Stati Uniti non esistendo nessun modello nazionale che fosse idoneo da poter essere sfruttato come base per realizzare complessi del genere. Tutte le trattrici vennero tutte immatricolati nelle sequenze da a (Assieme alle superstiti trattrici Breda e SPA). Marca Modello Anni Quantità Targa EI Note Fiat TM xxx TP TM Lancia TL 51 (Z 30) SAME DA 240 DTM/M xx Trattrici agricole in apposita versione SPA.. 461xx, xx, militare MEZZI DA LAVORO

8 Sulla scia dell esempio dato dagli americani che avevano un imponente parco di questo tipo, il Genio Militare cominciò ad adottare le macchine operatrici per i suoi lavori, soprattutto per il movimento di terra e gli interventi sulle strade che, fino ad allora, venivano in gran parte effettuati ancora manualmente (prima della guerra erano in servizio quasi soltanto rulli compressori). E molto difficile incontrare sulle strade questi veicoli, essendo dotati di scarsa mobilità, ma in compenso sono molto longevi e ho qualche avvistamento di targhe a cinque cifre almeno fino al Si tratta soprattutto di bulldozer muniti di pala e di ruspe, di età indefinibile e di modelli molto simili l uno all altro. Sono in prevalenza immatricolati nella sequenza da a che fra tutte appare la più frammentata probabilmente perché nel dopoguerra, dopo la scomparsa dei motocarri di tipo pesante ai quali era destinata, è stata usata come riempitivo per tutte le serie minori di veicoli. Ricordo anche un vecchissimo rullo compressore a vapore (EI 81110) che vidi ancora in servizio alla città militare della Cecchignola di Roma nel Nei magazzini e depositi di materiale militare erano usati ma lo sono ancora molti carrelli elevatori; per il periodo di cui ci stiamo occupando conosco l OM 20 targato EI RIMORCHI I rimorchi dell esercito si possono dividere in due grandi categorie, evidenziate anche dalla diversa targa: quelli leggeri ad un asse e quelli medi e pesanti a uno o più assi. A loro volta ciascuna categoria va suddivisa fra i tipi di uso comune, di tipo a cassone ed analoghi a quelli civili e quelli specificamente allestiti per le esigenze militari, che hanno un incredibile varietà e di cui più avanti cercherò di dare un elenco, sicuramente incompleto. I rimorchi leggeri a un asse, tutti a cassone, sono stati specificatamente studiati per le AR e ne costituiscono una specie di prolungamento della portata utile: non sono un invenzione italiana perché rappresentavano già un immancabile appendice delle jeep (i cosiddetti rimorchi Bentham, dal nome del costruttore). Erano presenti numerosi almeno fino al 1985, ma sembra che con l impiego delle moderne e più capienti Land Rover e, soprattutto, dei VM 90, il loro uso sia stato abbandonato. Appaiono regolarmente immatricolati nelle serie da a 38999, da a e da a oltre (il numero più alto che conosco è 68365). Gli altri rimorchi sono immatricolati promiscuamente nelle sequenze da a da 68xxx (almeno a partire da 68376) fino a Per tutti i rimorchi le immatricolazioni sembrano piuttosto irregolari quanto a successione cronologica. Le cucine da campo, tutte a un asse e delle stesso tipo, da 125 o da 200 razioni, sono immatricolate in modo sparso in tutte le sequenze dei rimorchi. I rimorchi cassonati a due assi, del tipo civile, sono rari, mentre sono molto più frequenti quelli scoperti a un asse e mi mancano assolutamente, per questo periodo, esempi di rimorchi cisterna: in genere buona parte dei rimorchi medi e pesanti ha allestimenti speciali utilizzati dal Genio o dalla Sussistenza. Alcuni dei rimorchi ad un asse, con le sponde in legno e dalla sagoma quasi identica ai carreggi ippotrainati che si vedono in molte vecchie fotografie, sicuramente provengono dal periodo prebellico. Tutti i rimorchi a un asse vengono chiamati nel linguaggio militare a biga. Sono caratteristici i complessi di tre furgoni caldaia-spogliatoio doccia, immatricolati in modo contiguo. I tipi che ho potuto individuare sono i seguenti: Ad un asse: Tipo Quantità Targa Scoperto per AR 6000 Scoperto medio Scoperto pesante Cucina 4000 Gruppo elettrogeno xxx, 36xxx, 53xxx Avviatore per motori xx Compressore 55xxx Radar 69xxx Trasporto missili xxx Saldatrice xx A due o più assi: Tipo Complessi bagni campali Forno campale Furgone (Genio e Carabinieri) Lavanderia Officina Quantità Targa

9 Piano ribassato 500 Trasporto carri armati Trasporto missili xxx L uso dei rimorchi non è troppo frequente, così che la vita di molti di questi è lunga, tanto che ne esistono tuttora diversi entrati in servizio in questo periodo: ancora oggi passo davanti tutti i giorni ai grossi furgoni e appartenenti al Genio Pontieri di Piacenza che a lungo furono mantenuti in ottime condizioni ma che ora sono un po malandati, e, da più di una decina d anni, giacciono immobili allo stesso posto. I rimorchi per AR portano la targa di formato piccolo, gli altri quella grande. Sulla targa compare la lettera R (più raramente r) in rosso posta sulla riga inferiore a destra dell ultimo numero; nelle targhe di formato piccolo sulla riga superiore compaiono le prime due cifre e su quella inferiore le altre tre seguite dalla R mentre su quelle di formato grande le quattro della riga inferiore vengono semplicemente avvicinate. Sulla maggior parte delle targhe dei rimorchi le scritte hanno gli stessi caratteri di quelle degli altri veicoli, piuttosto sottili rispetto a quelle civili, ma su alcune altre sono più spesse: forse si tratta delle serie più recenti prima dell adozione definitiva della targa a sei cifre sulla quale i caratteri erano sempre di questo tipo. Ho visto alcune targhe su rimorchi pianali, come quelli per il trasporto dei carri armati sempre piuttosto antiche - con le scritte poste su di una sola riga, soluzione imposta per motivi di spazio. Mi pare di ricordare che non avessero neppure la lettera R. ALTRI MEZZI Li cito solo per curiosità. Il Genio Pontieri di Piacenza possiede un certo numero di barconi, alcuni con motore, utilizzati durante le operazioni della posa dei ponti o come supporto galleggiante degli stessi. Essi hanno a poppa un contrassegno verniciato che sembra una vera targa e ne porta i colori regolamentari: su un unica riga vi è la sigla EI seguita da un numero da 100 in poi. Il Genio Ferrovieri possiede alcune piccole locomotive diesel da manovra e parecchi vagoni attrezzati. Le locomotive dovrebbero essere targate come normali veicoli su gomma (mi è nota la EI 70684), ma le poche locomotive da manovra che ho visto erano senza targa né avevano altri contrassegni, eccetto una che sembrava avesse sul radiatore una targa apparentemente di tipo motociclistico (formato cm.16,5x16,5), ma si trattò di un avvistamento di sfuggita e poteva essere un pannello di altro tipo. Il materiale rimorchiato è immatricolato secondo i normali sistemi delle Ferrovie dello Stato (a seconda del tipo hanno da una a quattro lettere seguite da un codice alfanumerico di sei cifre che ne indica le caratteristiche tecniche di base e da un numero proprio di immatricolazione di cinque cifre). MEZZI DI PROVENIENZA ALLEATA Abbiamo già visto che fin dal periodo della cobelligeranza gli alleati ci cedettero vari veicoli, e questi trasferimenti proseguirono anche negli anni successivi; probabilmente si ridussero dopo il 1950 in concomitanza con l entrata in servizio delle nuove serie di mezzi pesanti di costruzione nazionale, ma proseguirono molto più a lungo per i mezzi corazzati, mancandone in quel periodo la produzione in Italia. Oltre a quelli formalmente ceduti, molti altri ne furono recuperati attingendo ai grandi parchi di residuati bellici, dove si potevano trovare veicoli praticamente nuovi ma abbandonati, soprattutto dagli americani, perché essendo ormai esuberanti alle loro necessità sarebbe stato troppo oneroso riportarli in patria per poi subito eliminarli laggiù. Oltre a quelli ex statunitensi vennero acquisiti in minor misura anche veicoli ex inglesi. La gamma dei veicoli già degli Alleati spazia su tutti i tipi di mezzi di tutte le dimensioni e gli impieghi, con l eccezione delle autovetture e dei motocicli di cui non risulta alcun esemplare. Nel caso di mezzi con allestimenti speciali o che comunque, per allora, fossero tecnologicamente avanzati, quelli di provenienza alleata in molti casi rappresentarono la totalità di questa componente, trattandosi di serie troppo limitate perché si cimentassero a costruirle le aziende nazionali essendo sproporzionato l investimento rispetto alla richiesta. I veicoli alleati si dimostrarono di mezzi robustissimi e di buon rendimento, molto adatti per le loro caratteristiche ad essere affidati a personale di leva ed a lungo non si posero problemi per il reperimento di parti di ricambio, ma in compenso erano molto spartani, con cabine aperte o semiaperte e sgradevoli carrozzerie ridotte all essenziale e, soprattutto, erano voracissimi consumatori di carburante. Non saprei dire quanti ne siano entrati in servizio: certo furono molti, probabilmente centinaia per ciascun tipo e, non va dimenticato che, oltre a quelli ceduti usati nell ambito degli accordi NATO o recuperati in qualche modo nell immediato dopoguerra, ne seguirono parecchi acquistati nuovi di fabbrica negli anni 50 (e qualche piccola e particolare serie anche più tardi).

10 A parte gli esemplari mastodontici, indispensabili per le esigenze degli eserciti NATO e solo di produzione americana, va notato che i tipi ordinari più leggeri, di cui esisteva anche una produzione nazionale, se comparati a questi, non si rivelarono assolutamente migliori dei nostri. Fu ceduta anche un aliquota di rimorchi: oltre alle unità destinate a trasportare i carri armati, arrivarono anche i rimorchi leggeri delle Jeep (Serie T 416 e similari, ed altri ad un asse ma di dimensioni maggiori). Molti di questi furono poi riciclati per le AR nazionali e, se ho svolto delle individuazioni corrette, è possibile che siano stati i mezzi alleati più longevi sopravvivendo, assieme alle numerose repliche di produzione nazionale, fino agli anni 80 se non addirittura fino ad oggi. La maggior parte del parco alleato già negli anni 50 era scomparsa sicuramente i Dodge erano comunque ancora pienamente operativi nel e, in definitiva, ebbero vita molto più breve di molti veterani del tempo di guerra di produzione nazionale, con l eccezione delle jeep, alcune delle quali sopravvissero un altra decina d anni e forse anche di più, come l unità in servizio presso il Genio Ferrovieri di Castelmaggiore che, giunta fino agli anni 90, è stata conservata e restaurata) e di qualche esemplare destinato ad impieghi molto specializzati, la cui peculiarità e la modesta usura ne prolungò la vita fino ai giorni nostri: un Dodge carro attrezzi era segnalato ancora funzionante nel 1978 e forse gli ultimi a scomparire (ma probabilmente si trattò di esemplari cedutici nuovi di fabbrica un po più tardi) sono stati gli M 54 del Genio Pontieri di Piacenza, presenti in almeno una quarantina di unità, la cui sostituzione con i nuovi Astra è terminata solo nel Il loro sistema di targatura non presenta nessuna peculiarità, in quanto sono stati immatricolati promiscuamente al materiale delle serie nazionali. Le jeep avevano la targa del formato delle utilitarie e delle Campagnole. L elenco che segue accorpa tutti i tipi di veicoli che sono riuscito ad individuare, ma è probabile che ne manchino altri, e forse parecchi. Di ogni tipo furono in servizio esemplari appartenenti a serie e sottoserie differenti che non sono prese in considerazione, tanto più che non mi risulta che l esercito abbia fatto delle distinzioni. Se non diversamente indicato si tratta di veicoli di provenienza americana. Non posso escludere che abbia sbagliato qualche sigla o che, al posto di un modello, ne abbia indicato un altro dall aspetto similare ma di tutt altra marca. Già è difficile essere esperti di mezzi militari italiani, figuriamoci di quelli esteri. Marca Modello Anni Targa EI Note Willys Jeep ai Carabinieri ABC Matador Trattore d artiglieria. Ex inglese Caterpillar RD 7 49xxx Trattore a cingoli Diamond T Autogru T980/ xxx, 47xxx Trattore per trasporto carri armati con rimorchio Rogers M9 Dodge WC 51, WC xxx Chiamato comunemente Beep o Gippone. Conosco un solo esempio (EI 75613) VH 48? Versioni da 1,5 e 3 tonnellate Ford/G.M. C8, C 15, C 30, Portata da 3 tonnellate in su canadese C60, F 60 G.M.C. CCKW Portata 2,5 tonnellate. Alcuni di costruzione REO. Anche in versione autogru (c.d. Quick Way) DVKW xx Veicolo anfibio M > * Carro ponte per il Genio pontieri Morris CS 8 Camionetta C8 Quad xxx Trattrice di artiglieria. Ex inglese** Noto solo l esemplare EI Pacific M26, M 26 A Trattore per trasporto carri armati con rimorchio Fruehauf M 15, M 15 A1 Scammel Pioneer SV Autogru ex inglese * Almeno 15 piccole serie da EI a EI 99784, compresi gli analoghi OM ACP 56 ** La versione inglese prevedeva l abbinamento con un rimorchio portamunizioni, che non sembra presente nell esercito italiano. MOTOCICLI E TARGHE MOTOCICLISTICHE Nel dopoguerra scomparve l uso dei motocicli come mezzi tattici, salvo esigenze particolarissime, ed essi furono destinati solo a compiti di scorta ai convogli e di portaordini oltre, naturalmente, al grosso gruppo di quelli usati dai Carabinieri per i servizi di pattuglia.

11 La maggior parte dei modelli entrati in servizio in questo periodo non brillava per modernità di soluzioni tecniche in quanto, per tutti gli anni 50, vennero ancora prodotti per l esercito molti dei tipi concepiti prima e durante il conflitto. Nel dopoguerra la targa mantenne le dimensioni originarie di mm. 230x150 tuttavia, in concomitanza con l assegnazione della sigla EI, anche per i motocicli ricominciò una propria numerazione indipendente rispetto a quella degli autoveicoli e progressiva (almeno così era negli anni 60). Il numero più alto che mi risulta essere stato raggiunto è La targa anteriore fu mantenuta ancora per qualche anno nel dopoguerra abbastanza perché potesse figurare la sigla EI - per poi scomparire. Non mi risulta che dalla fine del conflitto siano stati impiegati motocarri, anche se molti anni fa vidi, caricata su un camion militare, la motrice Piaggio di un Ape Pentarò (forse qualcuno ricorda questi motocarri formati da motrice + semirimorchio costruiti a partire dal 1961). Oltre alla normale targa con numerazione progressiva, esistevano due serie speciali, una delle quali aveva anche un aspetto del tutto differente: - I motocicli dei Corazzieri (Guzzi Falcone), sia impiegati per le scorte che per i servizi ordinari, erano tutti immatricolati con numeri molto bassi (ne conosco diversi nell intervallo fra 393 e 1094). Con l adozione della successiva targa a sei cifre le moto dei Corazzieri di nuova immissione sono state immatricolate nelle serie normali. L ultima a tre cifre che avvistai (EI 873) risale al 1985, mentre gli ultimi esemplari, da tempo accantonati, sono stati avviati alla demolizione solo nel Rispetto agli stessi modelli di serie queste motociclette avevano qualche differenza piuttosto evidente, come la forma avvolgente del parafango anteriore. - Gli Alpini disponevano di un curioso veicolo Guzzi 3x3 soprannominato mulo meccanico che nelle intenzioni dei progettisti doveva sostituire i quadrupedi nei trasporti di montagna, ma che si rivelò di estrema complessità, troppa per essere funzionale. Li vidi in circolazione solo ad un paio delle parate per il 2 giugno. Portavano una targa particolare, su di una sola riga e di piccole dimensioni con numero da 100 in su. Ho appuntato il numero 103. Marca Modello Anni Quantità Note Gilera Saturno Guzzi Airone Alcione 235 Lodola Falcone Nuovo Falcone Superalce militare x * * Produzione complessiva comprendente anche alcune unità acquisite da altri enti e Corpi. TARGHE DI PROVA Venne mantenuto ancora per parecchio tempo il vecchissimo formato triangolare. La sigla restava sulla prima riga e il numero sulla seconda, ma venne aggiunta la scritta PROVA sulla terza. Non ricordo il colore delle scritte né se esistesse la stelletta dopo la sigla. Ho solo un vecchio appunto relativo all avvistamento della 103. In un momento indeterminato ma forse verso il fu introdotto un nuovo tipo di targa rettangolare che mi sembra di ricordare avesse dimensioni più ridotte delle targhe ordinarie. Era su tre righe: su quella superiore figurava la sigla e la stelletta, in quella di mezzo un numero di tre cifre e in quella inferiore la scritta PROVA. Ho appuntata la 225. IL PERIODO DELLE TARGHE A SEI CIFRE Sulle targhe e sui veicoli di questo periodo, pur con le fisiologiche lacune, credo che non mi sia sfuggito nulla: ho potuto seguirle con precisione per tutto il tempo nel quale furono applicate ma, per quanto possa sembrare strano, non mi sono curato di appuntarmi il momento esatto in cui hanno cominciato a comparire. Mi sembra di ricordare che la prima - credo un rimorchio - la vidi ad una delle parate militari del 2 giugno ma ci andavo tutti gli anni dal 1962 in poi! Posso solo affermare con assoluta certezza che nel dicembre 1964 la targa era ancora a cinque cifre. Qualche indicazione più precisa si può ottenere collegando il tipo di targa montata e l anno di uscita dei vari modelli di autovettura. Considerato che i lotti delle Giulia che entrarono in servizio nel 1968 ed avevano la targa a sei cifre già un po avanzata nella numerazione, possiamo concludere che il nuovo sistema fu introdotto fra il 1965 e il Aggiungiamo che la 1100R uscì nel febbraio del 1966 e che le prime che conosco portano la numerazione a sei cifre appena iniziata e teniamo conto che il modello venne adottato

12 almeno qualche mese più tardi perché dovette essere sottoposto alle consuete valutazioni da parte della Motorizzazione Militare (ma probabilmente non passò troppo tempo perché bisognava fare in fretta dato che le 1100/103 erano agli sgoccioli). Con questi dati potremmo concludere che il sistema fu introdotto nella primavera-estate 1966, cosa che potrebbe collocare il ricordo del mio primo avvistamento del 2 giugno alla parata del L assegnazione delle targhe a sei cifre interessò solo i veicoli di nuova acquisizione: quelli che portavano la targa a cinque cifre la mantennero (e quei pochi ancora in servizio la conservano tutt oggi). CARATTERISTICHE DELLA TARGA La nuova targa, tanto anteriore che posteriore, era identica, colori a parte, alle targhe civili sia come dimensioni che come caratteri: non conosco eccezioni. I formati adottati erano due: - cm. 275x200 per tutte le autovetture, i mezzi pesanti e i rimorchi pesanti. La grafia è identica a quella delle targhe civili. - cm. 16,5x16,5 per i fuoristrada (questi con normale targa anteriore automobilistica), motocicli, rimorchi leggeri e, in certi casi, piccole macchine operatrici. I caratteri di questa targa sono però leggermente più sottili rispetto a quelli delle moto civili; inoltre appaiono più sviluppati in altezza che in larghezza e il trattino superiore del numero tre è rettilineo e non curvilineo. Come in precedenza la numerazione procedeva per lotti assegnati in relazione al tipo ma, al contrario delle serie precedenti siamo in presenza, pur con qualche anomalia che vedremo poi, di una regolare progressione numerica delle immatricolazioni. Le combinazioni disponibili per ogni sequenza sono quasi sempre elevatissime, così che non è mai sorto alcun problema di saturazione. Le sequenze assegnate sono state le seguenti: da motocicli da Campagnole AR 59 da autovetture da pulmini, furgoni da promiscuo autovetture, AR 73 (Nuova Campagnola), pulmini, furgoni, ambulanze. da mezzi pesanti da rimorchi a un asse da rimorchi a due assi Lascia un po perplessi il fatto che la numerazione sia iniziata con il perché, se mai, sarebbe stato più logico iniziare da (la serie precedente da a era occupata dai mezzi corazzati che già dal dopoguerra avevano la numerazione a sei cifre); è anche poco logico l inizio da delle serie dei rimorchi: anche qui sarebbe stato razionale partire da Forse c è qualche sequenza particolarissima che è finora rimasta sconosciuta. POSIZIONE DELLA STELLA La stelletta verde a destra della sigla, nelle targhe posteriori a cinque cifre, si trovava in basso, all altezza della base dei caratteri presenti sulla riga. Nelle targhe a sei cifre la stella viene invece posizionata esattamente a mezza altezza. La stessa cosa avviene nelle targhe a sei cifre dei rimorchi, benchè in queste compaia anche la lettera R fra sigla e numero; in tali targhe, poiché la R si trova sopra la stella, questa viene un po abbassata, pur senza avvicinarsi alla base delle lettere come in precedenza. Sulle targhe anteriori, indipendentemente dal periodo, è sempre stata posizionata in basso, alla base delle scritte. AUTOVETTURE In questo periodo, che durò poco meno di quindici anni, non entrarono in servizio autovetture che possono essere considerate, per la loro diffusione, caratteristiche del parco militare: il mercato stava diventando sempre più ampio e veniva rinnovato sempre più frequentemente, ed ogni volta che bisognava acquistare un lotto di autovetture ci si trovava a poter scegliere fra tipi sempre nuovi e sempre più numerosi. Eccetto qualche residua Fiat 600 e le Giulia, nessuno dei modelli in commercio negli anni precedenti fu più acquisito e, di conseguenza, ricevette targhe a sei cifre. Siamo quindi in presenza di una cesura piuttosto netta, nella quale al cambio della targa corrisponde anche un sostanziale ricambio del parco, cosa che non era avvenuta nel dopoguerra e che non avvenne con l introduzione delle targhe alfanumeriche. Marca Modello Anni Quantità Di cui ai Targhe assegnate (circa) Carabinieri Alfa Romeo ? * , Giulia Super >2000 Tutte 454xxx, 456xxx, 459xxx

13 Alfetta 1,8, 2, Alfasud 1,2sc, 1, /481xxx, 619xxx Fiat 1100 R Special xx 4584xx , L xx , R ** , 1,6TC 2000TC ,5 DS SW xx 4798xx Ritmo 60, 65L xxx, 481xxx * Forse in precedenza con targa civile ** Unico avvistamento Nella sequenza riservata alle autovetture la numerazione delle targhe proseguì regolare finchè fu raggiunto il numero , venendosi così a trovarsi a ridosso alla sequenza destinata ai derivati. Furono quindi saltati i diecimila numeri successivi riprendendo da e proseguì regolarmente fino a raggiungere il numero più alto che conosco, , dopodichè le targhe diventarono alfanumeriche. Sul finire del periodo di applicazione del sistema un piccolo gruppo di Alfasud, per motivi che ignoro, è stato immatricolato nella sequenza destinata ai mezzi pesanti. E l unica eccezione che conosco. FUORISTRADA Proseguì in tutto questo periodo l acquisizione delle Campagnole il cui modello, peraltro, nel 1973 fu completamente rinnovato. Fra i fuoristrada si conta anche un veicolo dalla storia molto complessa e travagliata, ma con risibili risultati finali, cioè la jeep Hotchkiss, di progetto e realizzazione congiunti da parte di varie aziende europee, fra cui la Fiat e la Lancia: gli studi furono avviati nel 1966, e mi ricordo che la stampa, quando erano in corso, vi dedicò un po di attenzione. L iniziativa, dopo aver realizzato un veicolo dall aspetto sgradevole, si trascinò per un decennio fra alterne vicende per poi abortire definitivamente: una fonte cita che l esercito acquistò qualche esemplare, ma non ho alcun altro elemento per poterne valutare l'attendibilità. T Marca Modello Anni Quantità Di cui ai Carabinieri Fiat AR Nuova Campagnola Hotchkiss 1976 ca. Finché entrarono in servizio le tradizionali Campagnole AR59, queste ricevettero la prevista targa da in poi, le cui assegnazioni proseguirono regolari fino a oltre (il numero più alto che conosco è ). Con l acquisizione delle prime Nuova Campagnola-AR73, queste vennero immatricolate nelle serie automobilistiche (la prima che conosco è ). Nella sequenza da , ormai abbandonata, facendo eccezione al sistema fino ad allora seguito, furono immatricolate le macchine operatrici, come vedremo meglio più avanti.

14 VEICOLI COMMERCIALI LEGGERI Il numero di questi veicoli divenne molto numeroso; infatti, a parte la maggiore necessità di essi per i servizi di istituto, l esercito trovò nei piccoli 850T, eredi delle 600T già adottate in qualche esemplare negli anni 60, il mezzo ideale che coniugava l economia di esercizio e le possibilità di trasporto. Essi presero in molti servizi il posto delle Campagnole e, nelle stazioni dei Carabinieri, sostituirono le Fiat 600. Marca Modello Anni Quantità Note Alfa Romeo F Pulmino, ambulanza e furgone Fiat 850T Pulmino e furgone 900T E , 238E Pulmino, furgone, ambulanza e camioncino D Pulmino, furgone D Cellulare Carabinieri La numerazione delle targhe dei derivati, più che tutte le altre di quell epoca, è piuttosto anomala. Dapprima fu ad essi riservata la serie da in poi. Fu un provvedimento di una certa miopia essendo prevedibile che ben presto la sequenza sarebbe stata raggiunta dalla precedente serie delle autovetture. Quando questa eventualità si verificò, tale sequenza venne abbandonata (secondo i miei dati aveva raggiunto almeno il numero ) e le serie dei derivati furono smembrate : i piccoli Fiat 850/900 vennero immatricolati nella serie delle autovetture e i derivati di maggiori dimensioni in quelle dei mezzi pesanti. In queste ultime, tuttavia, fin dall inizio dell applicazione del sistema, figuravano già anche quei pulmini Alfa Romeo F12, Fiat 238 e Fiat 850/900 che, se ben ricordo, erano tutti in dotazione ai Carabinieri. AUTOCARRI Per gran parte di questo periodo non vi furono particolari novità in quanto continuarono ad entrare in servizio i modelli degli anni 50: le nuove immissioni dei tipi CL 51 si esaurirono quasi subito, mentre proseguirono molto più a lungo quelle dei CM 52 e dei CP 62 che più tardi, ammodernati, diventarono CP 69. In seguito entrarono in servizio i primi Lancia/Iveco CL e CM delle nuove serie nonché i pesanti Astra da cantiere assegnati al Genio, le cui consegne, pur con gli ovvii ammodernamenti, continuano ancora oggi. Poiché i nuovi CL erano di dimensioni abbastanza generose, fu necessario acquistare altri mezzi per rimpiazzare nei servizi meno impegnativi i preesistenti e piccoli CL 51: entrarono così in servizio serie limitate di autocarri molto leggeri di tipo commerciale. Marca Modello Anni Quantità Note Astra B 25/BM >150 Anche autogru Fiat/Iveco N N Anche cisterna Lancia/Iveco 6605 (CP 69) Anche cisterna e furgone radio 6605 (AG70) 1978 Autogru ACL 75, ACL >1400 Anche antincendio(allestim. Sirmac) ACM 80, ACM Anche trattrice per semirimorchi Iveco Anche trattrice per semirimorchi e furgone xxx 170 NT 1977 Trattrice per semirimorchi 300N xxx 130NC 1979 Carro attrezzi. Unico avvistamento (EI ) OM/Iveco 50NC 1975 < NC <50 Carro attrezzi 80 NC < xxx, 620xxx 90 NC F < NC ? Autopompa (615xxx, 616xxx, 618xxx) TRATTORI In questo periodo entrò in servizio una nuova linea di trattrici di artiglieria per sostituire i primi tipi di costruzione postbellica. Come già avveniva in precedenza, vennero immatricolate nelle normali serie dei mezzi pesanti.

15 Marca Modello Anni Quantità Note Fiat TL TM 69 (6605) 1969 TM 69 FM AUTOBUS Con i Fiat 308 e, soprattutto, con i piccoli OM carrozzati dalla Borsani, solo dopo il 1960 gli autobus divennero veramente una presenza abituale in tutti gli stabilimenti militari e impiegati anche per il trasporto della truppa negli spostamenti non operativi. I piccoli OM che, dopo la scomparsa di questo marchio, vennero riproposti dal gruppo Fiat-IVECO, assieme ai pulmini Fiat 850/900, sono forse i tipi più rappresentativi del parco ausiliario dell esercito di questi anni. Sul finire del periodo cominciarono le prime consegne degli IVECO 315 e 370 che sarebbero proseguite fino a dopo il Una parte non indifferente del parco autobus venne acquisita specificatamente per il trasporto del personale civile e militare dalle proprie abitazioni alle sedi di servizio, affrontando e risolvendo un problema che in precedenza non si era mai posto, sia per le minori dimensioni dei centri urbani, sia per il maggior numero di persone che alloggiavano nelle caserme. Marca Modello Anni Quantità Note Fiat 306/ Acquistati solo dalla fine negli anni Iveco 50 AI 1978 <50 617xxx 55 AI 1978 < xxx 50F <50 A55F10, 55F Da 619xxx , Turbo Da 629xxx <40 Cellulare Carabinieri. BK 3xx, BP 1xx , 370S, Da 619xxx Turbo <30 Cellulare Carabinieri. BE 1xx, BP 8xx, CG 9xx OM Tigrotto/Leoncino xxxx MACCHINE OPERATRICI Accenno ad essi solo per dare un panorama completo del parco dell esercito, senza approfondire i dettagli: ad ogni tipo appartengono modelli differenti, probabilmente ciascuno con particolari prestazioni diverse e note solo a un tecnico. In origine furono tutti immatricolati nel gruppo indipendentemente dalle loro dimensioni, poi i più piccoli vennero targati nel gruppo (il primo numero noto è ), che come abbiamo visto era a disposizione delle Campagnole, dopo che cessò la loro immatricolazione in questa sequenza. Tuttavia in questa serie, anche se in netta minoranza, oltre a quelle leggere, figurano anche macchine operatrici più grandi: infatti, adottate le targhe del sistema alfanumerico negli anni 80, il gruppo è sopravvissuto e da allora è stato utilizzato per tutte le macchine operatrici di qualsiasi dimensione: in effetti, fino a metà degli anni 90, continuai a vedere nel tempo numeri sempre più alti di questo gruppo (fino a ). I veicoli da lavoro immatricolati nel gruppo non portano targa anteriore. I tipi individuati sono i seguenti: Apripista (CANT 180, SIMIT SL 11, TC 135) Asfaltatrice Betoniera (Comet E 95) Bulldozer Cingolati da neve (BV 206) Dumper Elevatore (25H, DV, Gesab, OM E6, OM 30, PGS, Sicet, Still) Gru semovente (Bendini, Ormig, Pony 80) Miniscavatrice Panda 380S Motopala ruotata (Fiat APR 180) Motoscopa (Tennant 86) Rullo compressore Ruspa

16 Scavatrice cingolata (Fiat Allis FD 14, FL14, AD 14) Scavatrice ruotata (645B) Spazzaneve Vibrofinitrice Marini Si tratta sempre di macchine da lavoro, con l eccezione dei cingolati da neve BV 206 per il trasporto di persone: essi sono composti da una motrice e da un rimorchio, ma sono considerati un tutto unico e la targa è posizionata su quest ultimo (conosco la EI ). In questa sequenza figurerebbe anche un veicolo del tutto anomalo, cioè un rimorchio compressore ATLAS COPCO), con targa EI che, ovviamente, dovrebbe essere immatricolato assieme ai rimorchi. Il fatto trova riscontro documentale, ma non ha una ragione logica. VEICOLI SPECIALI In questa tabella ho riunito un assortimento di tipi svariati, acquistati in serie limitate; molti sono frutto di un mio unico avvistamento. Sono quasi tutti immatricolati nella serie da in poi. Marca Modello Anni Quantità Note Fiat ? Furgone trasporto cavalli (EI e ) 684N 1974 <50 Autoidrante per servizio di ordine pubblico dei Carabinieri (607xxx) Iseran 2GT <50 Gatto delle nevi dei Carabinieri (noti EI e ) Iveco 6640G 1980 Veicolo anfibio Furgone trasporto cavalli (EI e ) M Cingolato portamunizioni M Cingolato carro comando MOTOCICLI La targa motociclistica a sei cifre è sopravvissuta per quasi un ventennio a tutte le altre dello stesso tipo: infatti, mentre queste sono state trasformate in alfanumeriche nel 1980, i motocicli nuovi di fabbrica hanno continuato ad essere immatricolati con la targa di vecchio tipo fino almeno al 1997: il numero noto più alto è Questo non indifferente numero di unità, quasi quindicimila, è costituito in gran parte dai motocicli dei Carabinieri. A queste si affiancano solo poche centinaia di motocicli ordinari (Gilera 150, 200 e Guzzi V 35), in linea con il ridottissimo uso che nei reparti dell esercito veniva fatto di questi veicoli. Di queste parecchie si vedevano a Roma per i servizi di collegamento fra il Ministero e le installazioni militari della capitale, ed erano attrezzate con capaci borse portadocumenti. Nel gruppo dei motocicli venivano immatricolati alcuni piccoli veicoli speciali, come alcune motoslitte dei Carabinieri, varie motospazzatrici e i motocarrelli da carico Fresia destinati alle truppe alpine ed ai paracadutisti: su uno di questi, la cui semplicissima carrozzeria ha spazio limitato, la targa appare con le scritte su una sola riga (es. EI ). A proposito dei Carabinieri, va ricordato che erano in dotazione, oltre alle Guzzi di grossa cilindrata che formano blocchi numerosi ed omogenei (complessivamente almeno unità), anche un certo numero di ciclomotori commerciali, oltre 700 unità, quasi tutti acquistati a metà degli anni 90. Questi erano usati per spostamenti e pattugliamenti in incognito, con livrea civile e, naturalmente, la targa non veniva applicata. Marca Modello Anni Quantità Note Alpine 503 R Motoslitta (anche altri tipi) Bianchi MT Cagiva 350T < xx CBA 1995 <10 Ciclomotore dei Carabinieri 2636xx - - Motoscope di vari tipi Fresia MC 400 F Paracadutabile. 262xxx Gilera < T <100 Guzzi Trend 125TT < xx 500 Falcone Nuovo Falcone T ? 2600xx

17 Florida 1977 < xx 35 NTX ? 2609xx V V > Convert California T3-T MLA Motocarrello paracadutabile MTA 90 Mototriciclo paracadutabile MTC 80 Motocarrello per truppe alpine Piaggio Cosa 1977 > xx Peugot Benelli Piaggio Fox Lux E3 Boss Ciao Si Grillo Grillo Ciclomotori dei Carabinieri 263xxx-264xxx RIMORCHI Le targhe dei rimorchi restano anche in questo periodo solo posteriori e, oltre che per la numerazione, si distinguono per una piccola R rossa a destra della sigla e sopra la stelletta. Sono immatricolati in tre serie, intervallate da ampi spazi non utilizzati, e precisamente: - Da Rimorchi a un asse (numero più alto conosciuto: ) - Da Rimorchi a un asse ( ) - Da rimorchi a due o più assi ( ) Vi sono però delle incongruenze: non si capisce la ragione dell esistenza della piccola serie (anche se ho parecchi e sicuri avvistamenti di esemplari immatricolati in essa) e nella serie sono immatricolati anche rimorchi ad un solo asse che dovrebbero rientrare nelle serie precedenti. Alcuni dei rimorchi della serie hanno la lettera R delle stesse dimensioni delle cifre e posta sulla riga inferiore a destra di queste, che sono convenientemente avvicinate. In questo periodo compaiono per la prima volta i semirimorchi, che tuttavia hanno sempre una targa propria indipendente da quella del veicolo trattore. Un buon numero di rimorchi scoperti monta apparecchiature speciali e i tipi che sono riuscito ad individuare, non molto diversi da quelli del periodo precedente, sono i seguenti: A un asse: - Avviatore per motori (EI 8536xx-8537xx) - Scoperti e furgone da 0,25, 1, 1,5t (alcuni sono immatricolati nella sequenza da in poi) - Cucina da 125 e 200 razioni - Idropulitrice (EI ) - Trasporto motoslitte - Radar - Trasporto missili - Compressore - Saldatore - Stufa disinfezione - Trasporto motocicli (alcuni sono immatricolati nella sequenza da in poi) A due o più assi: - Radar pesante - Trasporto carri armati (semirimorchi) - Compressore pesante - Cisterna (ordinari e semirimorchi) - Piano ribassato (ordinari e semirimorchi) - Generatore elettrico - Frigorifero - Furgone - Furgone per trasporto cavalli (ordinari e semirimorchi) - Officina -Rullo compressore trainato (ne ho visto un unico esemplare, EI ) TARGHE DI PROVA

18 La targa, solo posteriore, è composta da due righe: su quella superiore figura la sigla EI, la stelletta e un numero di tre cifre e in quella inferiore la scritta PROVA in rosso. Sono targhe ovviamente molto rare da vedersi ed ho due soli fuggevoli avvistamenti (EI 439 e 477) ed è noto il numero 300 che, pur essendo più basso, si è visto in circolazione più recentemente. Anche in questo caso mi sembra di ricordare che il formato fosse di dimensioni inferiori rispetto alle targhe automobilistiche. PERIODO DELLE TARGHE ALFANUMERICHE L introduzione del sistema alfanumerico è una conseguenza dell applicazione delle disposizioni del Ministero della Difesa dell aprile 1979 che prescrivevano l adozione di questo sistema, insieme al nuovo formato, per tutti i modelli commerciali. D altra parte, a quell epoca e ormai da anni, le targhe posteriori civili erano diventate componibili ed avevano dimensioni completamente diverse rispetto a quelle militari: poiché la cosa si era subito riflessa sugli alloggiamenti predisposti dai costruttori che, tra l altro, davano la preferenza a quelle con le scritte di un'unica riga, si rendeva problematico all esercito la sistemazione delle sue targhe, che spesso avveniva in modo estemporaneo e con risultati estetici discutibili. Tra l altro il sistema di numerazione per serie separate si dimostrava dal punto di vista pratico privo di particolare utilità, tanto che in qualche caso, di fatto, non era neppure più osservato. Il formato della nuova targa era di mm. 340x115: avendo dimensioni non uguali, ma addirittura inferiori a quelle delle targhe civili, risolse il problema dell alloggiamento. La targa anteriore era identica a quella posteriore. E da notare che, secondo la già ricordata normativa, per i rimorchi il nuovo tipo di immatricolazione avrebbe dovuto essere applicato solo a quelli a due o più assi; il non citare i rimorchi ad un solo asse forse fu solo di una dimenticanza: ad ogni modo anche ad essi fu applicata la nuova targa. In esse figuravano, da sinistra, la sigla E.I. in rosso, la stelletta verde, la R in rosso e, in nero, due numeri e due lettere separati da un punto nero. Ho avvistato le prime targhe di nuovo tipo nella tarda primavera del AUTOVEICOLI PRIMO PERIODO La nuova targa comprende in un unica sequenza progressiva tutti gli autoveicoli, di qualsiasi dimensione ed adibiti a qualsiasi uso. Non era previsto il formato alternativo su due righe come avveniva per le targhe civili. Non vi sono particolarità anche se le combinazioni alfabetiche utilizzate sono superiori a quelle delle targhe numeriche civili dell epoca in quanto veniva impiegato un maggior numero di lettere rispetto a quelle che figuravano nelle combinazioni delle provincie con targhe superiori al milione di unità, e precisamente: C, I, J, Q W. Un altra particolarità è che l assegnazione temporale dei gruppi alfanumerici contenenti alcune lettere dovrebbe aver seguito una successione leggermente diversa rispetto a quella delle targhe civili, con una conseguente variazione nella sequenza. Di questo non ho documenti che mi diano la certezza, tuttavia, in base al momento degli avvistamenti, sembrerebbe che sia accaduto proprio così. La progressione delle sequenze dovrebbe quindi essere stata la seguente: Sequenze militari Sequenza civile AA BA CA DA A AB BB CB DB B AC BC CC DC - AD BD CD DD D AE BE CE DE E AF BF CF DF F AG BG CG DG G AH BH CH DH H AI BI CJ DI - AK BJ CI DJ - AJ BK CK DK K AL BL CL DL L AM BM CM DM M AN BN CN DN N AP BP CP DP P AQ BQ CQ - AR BR CR R

19 AS BS CS S AT BT CT T AU BU CU U AV BV CV V AZ BX CX Z AX BZ CZ X AW BW CW Y AY BY CY W Nel 1996, mentre era in corso dell assegnazione della combinazione DP (il numero più alto che conosco è 486 DP), l assegnazione di targhe con questo formato e questa numerazione cessò ed iniziò il rilascio di un nuovo tipo di targa che solo nei criteri generali di immatricolazione è simile a questa ma che, come vedremo adesso, differisce di parecchi altri elementi. SECONDO PERIODO La nuova targa posteriore, di mm.486x109, assunse formato identico a quello delle targhe civili; quella anteriore è invece rimasta di dimensioni immutate. Cambiò anche la disposizione delle scritte: a destra della sigla ora figurano prima le due lettere seguite dalle tre cifre separate dalle prime da un dischetto verde anziché da un punto nero. Sotto la stelletta verde compare anche una minuscola sigla EI in nero con un ulteriore stelletta a secco ( la sola sigla, contenuta in un piccolo rettangolo a rilievo fu presente per un certo periodo anche nelle targhe del tipo precedente). La targa anteriore riprende nel medesimo ordine gli stessi elementi che compaiono su quella posteriore. La numerazione è ricominciata da AA 001. E stata anche introdotta una targa su due righe, anche questa di formato identico alla corrispondente civile, che finora è apparsa solo sui fuoristrada: superiormente figura la sigla e la stelletta verde e inferiormente il gruppo alfanumerico. La collocazione delle lettere J, K, W, X, Y, Z nella progressione è ora identica a quella attuale delle targhe civili, ma ci sono in più le lettere I, Q e U. Va tenuto conto che non tutte le sequenze vengono assegnate all esercito in quanto ora la numerazione è interforze, eventualità prevista fin dalla normativa del Per un certo tempo le sequenze erano rilasciate promiscuamente all Esercito ed ai Carabinieri: normalmente, all interno di queste, i vari lotti di veicoli erano nettamente separati (ad esempio, nel migliaio con codice AF, i primi 200 veicoli erano Land Rover dei Carabinieri, seguivano 500 automezzi di vario tipo dell esercito, per poi riprendere con le ultime 300, ancora di tipo diverso, dei Carabinieri). In qualche occasione, piuttosto raramente e nel caso di grossi lotti dello stesso modello come le Land Rover o le Fiat Punto, le assegnazioni erano promiscue. Dal 2003, con l introduzione della targa CC, le serie sono state separate. Finora risultano assegnati all esercito le sequenze: AA/AH 499 AJ, AL/AS AU/BH, BL CF, CG, CH, CV/CX Va notato che delle sequenze intermedie, da CJ a CT, non ho alcuna informazione: molto probabilmente sono ancora da assegnare perchè riservate alle altre forze armate, la cui progressione è molto più lenta o, in particolare, ai Carabinieri, per il cui autoparco è prevedibile una forte crescita ed un continuo rinnovamento AUTOVETTURE Il termine della produzione dei Fiat 850/900 e il graduale ritiro della serie, ormai logora e obsoleta, ha reso necessario la sostituzione dell intera linea dei mezzi leggerissimi. Per questo compito sono state scelte le Fiat Panda e le Uno, poi sostituite dalle Punto, anche se in realtà rappresentano solo un palliativo in sostituzione dei pulmini e furgoncini preesistenti che non sono più stati eguagliati da veicoli tanto economici e pratici. L altro elemento caratteristico è stata l introduzione di veicoli di produzione estera, cosa che si sta ormai verificando in tutte le forze armate e di polizia. In realtà non si tratta di un fatto del tutto nuovo, ma questo in precedenza avveniva solo in connessione con i periodi bellici o per certi veicoli speciali, mentre ora riguarda anche normali autovetture di serie, autobus e motocicli. Marca Modello Anni Quantità Di cui ai Carabinieri Targhe note assegnate

20 Alfa Romeo Alfetta 2^serie 1,8, > (CC) AN AQ, 910AT/070AU 940AV/000AZ (CC) 6xxBB/0xxBC Giulietta 1, ? BG Alfa Due avvistamenti: 751AI, 289AZ Alfa 33 1, >600 Arna 12,SL, 1,3SL >120 Alfa 90 1,8, 2, > Alfa 75 1,6 1,8 2, > /980CC, 350/410CD 010/349CG, 650CH-010CJ 650/880CK, 320/480CL, 690/840CN Alfa 164 3, <100 CG 3xx-4xx Alfa 155 1, > CW, 780CW-020DA DC, 910DC-220DD DM AC , AF , AG AH Alfa 156 2, >2600 Alfa 166 Dal 2000 >1200 Audi CG9xx CH 1xx Daewoo Llanos 1, (CC) BC 7xx Fiat Lancia Argenta 1600, <50 XxxAP, AQ, AR Panda 45, 60,4x4,750,100S > (CC) BU (CC) BY (CC) CK Uno 45, > Regata 70S,100s >500 Regata DS 70S, <70 100S SW Croma T, IE <500 Tipo 1,1 1, > Tempra >250 Tempra SW 1996 <30 Tutte DJ4xx Punto 55S Dal 1993 Brava SX 1, (CC) BA-BB Marea SX Marea TD SW 2002 Stilo Dal 2001 Thema >250 Dedra 1,6IE 1, >100 Kappa <100 Lybra 2001 <50 BC 9xx Toyota Carina E Yundai Lantra 2000 Ca 20 AZ 7xx Sonata GLS 1, <40 AZ 7xx Atos 2001 N.B. le sequenze delle targhe assegnate in tutte queste tabelle devono intendersi come approssimative, in genere con scarto di una decina unità. Tra l altro talvolta sono discontinue perché al loro interno sono immatricolati piccoli gruppi di veicoli di tutt altro tipo. Allo stesso modo le serie indicate non rappresentano il totale dei mezzi presi in esame perché, con molta frequenza, se ne incontrano altri dispersi in piccoli gruppi fra altre sequenze. Questa impostazione delle immatricolazioni è comune a tutti i veicoli di Esercito e

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