LA VITE N 6 del 9 agosto 2016

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1 LA VITE N 6 del 9 agosto 2016 Fase fenologica Lo stadio vegetativo risulta molto variabile a seconda della zona viticola e della varietà: si passa da varietà precoci (es. Chardonnay) ormai invaiate e in corso di maturazione (scala BBCH 83) a cultivar in fase di invaiatura appena iniziata (scala BBCH 81); nelle zone e sui vitigni più tardivi (es. Nebbiolo in Valtellina) l invaiatura deve invece ancora iniziare quasi ovunque (scala BBCH 79). In linea generale, la fase di sviluppo risulta di circa 8-10 giorni di ritardo rispetto alle ultime annate Difesa estiva Peronospora In molte zone viticole lombarde il 2016 può essere ricordato come un anno di peronospora : la pressione della malattia si è dimostrata infatti molto elevata, soprattutto verso la metà della stagione. Sebbene infatti le prime infezioni non siano state registrate molto precocemente (prime macchie sui TNT il 20 maggio a PV e SO, verso fine maggio nel mantovano ed inizio giugno in provincia di BS) in seguito, tra metà e fine giugno, la malattia si è diffusa in maniera esponenziale, favorita anche dall andamento meteorologico caratterizzato, soprattutto nella parte settentrionale della regione, da piogge regolari che hanno favorito prolungate bagnature fogliari.

2 La possibilità di infezioni primarie è praticamente finita quasi ovunque verso la fine di giugno, ma in seguito hanno avuto un ruolo importante nella diffusione della peronospora le numerose e massicce infezioni secondarie, soprattutto derivanti dalle macchie sporulate sviluppatesi sulle femminelle. Attualmente la situazione appare diversificata in dipendenza dello stato fenologico e fitosanitario del vigneto: dove è già avvenuta l invaiatura (e quindi il grappolo non è più recettivo per ulteriori infezioni) la campagna contro la peronospora può considerarsi praticamente finita: è sufficiente rinnovare periodicamente la protezione della parete fogliare con trattamenti a base di rame sulla base delle eventuali piogge dilavanti (ricordiamo che la vegetazione è da considerarsi completamente scoperta dopo circa 40 mm di pioggia). Questi interventi risultano sufficienti anche sui vitigni non ancora invaiati ma con assenza di macchie di peronospora in corso di sporulazione. Nei vigneti in cui si riscontrano infezioni secondarie ancora in atto è bene invece mantenere alto il livello di protezione, impiegando principi attivi maggiormente efficaci nel contenere la malattia, come dimetomorph o cimoxanil (sempre associati al rame), per passare poi ai soli sali di rame solo dopo la completa invaiatura.

3 Anche nei vigneti a CONDUZIONE BIOLOGICA con ridotta presenza di infezioni sulle femminelle è sufficiente rinnovare la protezione della vegetazione con trattamenti a base di sali di rame a bassi dosaggi in funzione del dilavamento causato dalle piogge. Qualora fossero invece presenti molte macchie sporulate del patogeno, è necessario intervenire riducendo i tempi tra i trattamenti ed aumentando i dosaggi. Difesa estiva Oidio Per quanto riguarda questa malattia, il 2016 è risultato generalmente meno problematico rispetto alla stagione 2015: il periodo maggiormente critico si è avuto tra la fine di maggio e l inizio di luglio, quando le condizioni meteorologiche sono risultate particolarmente favorevoli allo sviluppo di infezioni secondarie del fungo. Oidio Rischio per infezioni secondarie (Vite.net Horta s.r.l.) Attualmente gli unici problemi si riscontrano in alcuni vigneti con varietà molto sensibili e/o dove sono stati adottati turni di intervento troppo allungati o pratiche di gestione della chioma favorevoli allo sviluppo del fungo. Nei vigneti in cui si riscontrano attacchi (controllare bene soprattutto i grappoli nelle zone interne della vegetazione) è bene mantenere alta l attenzione fino a completa invaiatura, ripetendo i trattamenti con lo zolfo a turni ravvicinati e dosaggi anche elevati, meglio se effettuati nelle ore più fresche della giornata per ridurre i rischi di scottature. In alternativa, e qualora non siano stati già utilizzati precedentemente fino al limite dei trattamenti consentiti, si può intervenire con prodotti ad azione curativa come la spiroxamina, trattando a turni piuttosto ravvicinati. In presenza di

4 infezioni, su varietà più vigorose e più sensibili possono anche essere consigliati trattamenti polverulenti di zolfo puro, avendo la precauzione di effettuarli a temperature inferiori ai 30 C per evitare fenomeni di fitotossicità. Può inoltre risultare utile intervenire fino a fine stagione con il biofungicida Ampelomyces quisqualis, sfruttando l assenza di tempo di carenza e di residui sulla produzione. Inoltre A. quisqualis devitalizza i cleistoteci in via di formazione e quindi può essere applicato anche dopo la vendemmia, per ridurre il potenziale di inoculo dell oidio dell annata successiva. Nei vigneti in cui non sono invece presenti particolari problemi è sufficiente mantenere in efficienza la parete fogliare con alcuni interventi con prodotti a base di zolfo ai dosaggi minimi, sospendendo i trattamenti per tempo al fine di non interferire con i processi di vinificazione (comparsa di odori sgradevoli). L impiego dello zolfo, secondo le modalità sopra descritte, nonché quello dei preparati microbiologici, sono le uniche possibilità previste per i vigneti a CONDUZIONE BIOLOGICA, nei quali una tempestiva ed efficace difesa preventiva assume ancora maggiore importanza nel contenimento di questo patogeno. Aggiornamenti sulla difesa contro la Botrite o muffa grigia Nei confronti della botrite o muffa grigia (Botrytis cinerea Pers.) non ci sono sostanziali novità per il 2016 dal punto di vista dei principi attivi utilizzabili, per cui si ritiene utile solo ribadire quelli che dovrebbero essere i concetti principali su cui basare la difesa verso questo fungo patogeno. Sebbene sulla vite si possono riscontrare le prime infezioni già in primavera (per alcuni vitigni possono avere importanza anche infezioni in post-fioritura, a seguito della colonizzazione da parte del fungo dei residui fiorali e delle ferite causate dalla caduta delle caliptre), nelle condizioni pedo-climatiche del Nord Italia la maggior parte delle infezioni a livello dei grappoli sembrano avvenire nel periodo tra l invaiatura e la vendemmia; gli interventi principali dovrebbero però essere di tipo preventivo ed attuati a partire dall impianto del vigneto. Già da allora si possono infatti adottare alcune scelte agronomiche in grado di influenzare notevolmente la successiva sanità della coltura, soprattutto tramite la scelta dell esposizione, dell orientamento dei filari, della forma di allevamento, del portinnesto e dell eventuale clone. É infatti ormai assodato come nella difesa da questo fungo patogeno assumono grande importanza una serie di accorgimenti di tipo preventivo, in grado di sfavorire lo sviluppo del fungo garantendo una buona aerazione e riducendo l umidità relativa a livello della chioma e dei grappoli. Tutte le operazioni colturali in grado di influire sulla vigoria e sullo sviluppo della vegetazione, nonché sulla compattezza dei grappoli, sono direttamente correlate alla possibilità di danno da parte del patogeno. Ulteriore grande importanza assumono anche le pratiche di

5 gestione della parete fogliare (operazioni di potatura, cimature, sfogliature della fascia produttiva, ecc.) e della produzione (diradamenti) che, modificando il microclima a livello dei grappoli, influiscono direttamente sulla gravità delle infezioni botritiche. Ugualmente importanti sono tutti gli interventi volti a prevenire, FATTORE COLTURALE CONSIDERATO Riduzione incidenza % max Scelta del portinnesto -50% Scelta del clone -50% Riduzione della fertilizzazione azotata -40% Sfogliatura precoce e moderata della zona dei grappoli -50% Controllo delle tignole dell uva -60% Inerbimento controllato permanente -50% Trattamenti fungicidi di copertura -10% Trattamento fungicida specifico -70% Riduzioni massime sull incidenza della malattia ottenibili a seguito di alcune pratiche colturali (fonte: VenetoAgricoltura) per quanto possibile, lesioni sugli acini, quali una corretta difesa da oidio e tignole dell uva, le protezioni antigrandine, ecc. Adottando questi accorgimenti, nelle annate poco piovose e sulle varietà a grappolo spargolo non sono di norma necessari trattamenti fungicidi. Nel caso questi si rendessero effettivamente necessari, soprattutto sulle varietà a grappolo compatto, in annate particolarmente piovose e/o in presenza di acini lesionati o in vigneti situati in zone particolarmente umide può essere necessario intervenire con un prodotto fungicida già in pre-chiusura del grappolo. In tutti gli altri casi, solitamente, può essere sufficiente intervenire solo in annate particolarmente umide tra l invaiatura e la pre-raccolta, ritardando il trattamento soprattutto in caso di varietà tardive e facendo attenzione al tempo di carenza del prodotto utilizzato. Nell ambito di una strategia antiresistenza sarebbe meglio, se possibile, limitare ad un trattamento all anno il numero degli interventi e, qualora le condizioni ambientali rendessero necessario intervenire anche una seconda volta, alternare i principi attivi delle diverse classi di azione. Principio attivo Gruppo/codice FRAC Rischio resistenza Indicazioni FRAC Strategia antiresistenza Ciprodinil (solo in miscela) Anilino-Pirimidine/D1 medio necessaria Pyrimethanil Fludioxonil Fenil-Pirroli / E2 Medio/basso consigliata Fenpyrazamide Fenexamide SBI classe III / G3 Medio/basso consigliata Fluazinam Dinitroaniline / C5 basso consigliata Boscalid SDHI / C2 Medio/alto necessaria Gli interventi preventivi di difesa risultano ancora maggiormente importanti nei vigneti in CONDUZIONE BIOLOGICA, dove i mezzi tecnici di intervento diretto sono ancora minori e limitati ad una serie di preparati di origine naturale. Oltre ad alcune sostanze impiegate per asciugare la vegetazione dopo piogge battenti, oppure per ripulire dal patogeno residui vegetali che possono

6 rappresentare un substrato ideale per lo sviluppo del patogeno (bentonite, litotamnio, polvere di roccia, ecc.), nella difesa antibotritica diretta possono essere utilizzati alcuni preparati naturali e/o microbiologici: Bicarbonato di potassio: prodotto di origine naturale in grado di agire preventivamente per contatto nei confronti della botrite e, come già detto, dell oidio della vite. Agisce provocando l innalzamento del ph, che a sua volta causa un aumento della pressione osmotica delle superfici fogliari rendendole non idonee allo sviluppo delle spore fungine. Inoltre, l elevato ph disattiva gli enzimi legati allo sviluppo delle pareti cellulari e delle membrane delle spore del patogeno. ATTENZIONE: il prodotto se non usato correttamente può dare problemi di fitotossicità, seguire scrupolosamente le indicazioni riportate in etichetta. Bacillus subtilis: svolge un azione di tipo preventivo, colonizzando la superficie della pianta prima che le spore della botrite possano germinare ed eliminare i competitori utilizzandoli come fonte di cibo oppure producendo alcuni metaboliti che inibiscono la crescita del micelio fungino. Aureobasidium pullulans: questo lievito colonizza le microlesioni presenti sul grappolo e agisce da scudo preventivo naturale contro il patogeno, sottraendogli lo spazio e gli elementi nutritivi. Bacillus amyloliquefaciens: si tratta di un batterio comunemente presente in diversi areali, in grado di insediarsi sulle radici e su altri parti della pianta (foglie ecc.). Essendo in grado di moltiplicarsi rapidamente impedisce l insediamento di altre specie di batteri o funghi, tra cui anche B. cinerea, anche tramite l attivazione dei meccanismi di induzione di resistenza nella pianta. In presenza di condizioni ambientali particolarmente favorevoli al patogeno, tali prodotti devono essere applicati preventivamente, seguendo le indicazioni sul momento di intervento e sul numero di trattamenti riportate in etichetta. In generale, i mezzi di difesa microbiologici possono rappresentare un valido strumento per la difesa delle colture, particolarmente adatti anche all inserimento nelle strategie di difesa integrata, contribuendo a soddisfare le richieste delle nuove normative sull utilizzo sostenibile dei prodotti fitosanitari. Andamento meteorologico Per ulteriori informazioni sull andamento agrometeorologico dell ultima settimana, e le previsioni meteorologiche più aggiornate fare riferimento, rispettivamente, ai due link presenti all interno del sito istituzionale di ARPA Lombardia:

7 (aggiornato ogni martedì); ne/default.aspx (aggiornato tutti i giorni alle tranne la domenica). A cura del Servizio Fitosanitario Regionale in collaborazione con CO.PRO.VI Casteggio, CO.DI.MA Mantova, Fondazione Fojanini Sondrio, Condifesa Lombardia Nord-Est, Consorzio Tutela Valcalepio, Consorzio Volontario Vino D.O.C. San Colombano e ARPA Lombardia