Rassegna Stampa. Giovedì 12 dicembre 2013

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1 Rassegna Stampa Giovedì 12 dicembre 2013 Rassegna Stampa realizzata da SIFA Srl Servizi Integrati Finalizzati alle Aziende Milano Via Mameli, 11 Tel Fax

2 Rassegna del 12 dicembre 2013 ASL BRESCIA Il Giorno 8 SARTORIA ABUSIVA, DENUNCIATO UN CINESE 1 Bergamo_brescia Il Giornale Di Brescia 24 CALCINATO CHIUSO LABORATORIO «FANTASMA» Dz 2 Bresciaoggi 10 FARMACIE, LA SFIDA DEL 2014: «SEMPRE PIÙ PROFESSIONISTI» Lisa Cesco 3 Bresciaoggi 23 BLITZ NELL'ALLEVAMENTO PER «LIBERARE» I VISONI Elia Zupelli 5 Bresciaoggi 23 CALCINATO SEQUESTRATO LABORATORIO CINESE 7

3 CALCINATO 17 CONNAZIONALI COSTRETTI A VIVERE IN UN CAPANNONE Sartoria abusiva, denunciato un cinese - CALCINATO - FACEVA lavorare una ventina di connazionali in condizioni precarie, costringendoli a vivere all'interno del capannone dove aveva allestito una sartoria abusiva. A finire nei guai è stato un cinese di 57 anni denunciato in stato di irreperibilità per i reati di «esercizio abusivo della professione» e «mancanza di requisiti di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro». Nei giorni scorsi i carabinieri di Calcinato hanno controllato un capannone che risultava gestito dall'extracomunitario. All'interno hanno trovato diciassette cittadini di nazionalità cinese, tutti regolari sul territorio nazionale, intenti a svolgere le mansioni lavorative di confezionamento abiti. Essendo l'attività priva di licenza, tutto l'edifìcio è stato posto sotto sequestro preventivo. Nella struttura c'era anche un soppalco appositamente realizzato con le stanze da letto e le attrezzature da cucina che servivano a ospitare i lavoratori. Il tutto era in precarie condizioni igienico-sanitarie. In supporto dei militari della stazione hanno lavorato gli esperti del Nucleo Carabinieri Ispettorato del Lavoro e i tecnici dell'asl. ATTENTI I carabinieri hanno disposto il sequestro ASL BRESCIA Pag. 1

4 Calcinato Chiuso laboratorio «fantasma» Intervento di Ce e Locale: nel capannone 17 cinesi al lavoro senza licenze L'intervento dei Ce e Locale a Calcinato CALCINATO Un capannone anonimo, senza alcuna indicazione o insegna. In cui 17 cittadini cinesi lavoravano senza che il titolare avesse alcuna licenza o autorizzazione. Un laboratorio «fantasma» insomma quello che hanno scoperto i carabinieri di Calcinato e gli agenti della Polizia locale del paese e che poi hanno chiuso. Pessime le condizioni igienico-sanitarie in cui sono stati trovati i locali. Negli uffici del capannone infatti era stato allestito il dormitorio, con giacigli realizzati da semplici coperte gettate sul pavimento, un bagno unico per tutti e 17 gli operai e una cucina da far rabbrividire. Oltre agli impianti elettrici con fili volanti e a rischio per la possibilità (non remota purtroppo, come dimostra la recente tragedia di Prato), di provocare devastanti incendi con una semplice scintilla. Insalubre quindi l'ambiente in cui i cinesi trascorrevano le poche ore di tempo libero, ma insalubre anche quello di lavoro, tra rotoli di tessuti accatastati, macchine da cucire e stiratrici. Qui i cinesi confezionavano abiti per pochi euro. Magari destinati a riempire le boutique più raffinate. Dopo una serie di verifiche i carabinieri sono riusciti ad individuare chi fosse il titolare del laboratorio tessile, un 57enne naturalmente cinese residente a Calcinato ma al momento irreperibile perché tornato nel Paese d'origine. L'uomo è stato denunciato per «esercizio abusivo della professione» e pure per la «mancanza di requisiti di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro». Per approfondire il discorso sui 17 lavoratori - risultati tutti in regola con il permesso di soggiorno - e sui loro contratti, insieme agli uomini dell'arma di Calcinato, sono stati interessati anche i militari del Nucleo ispettorato del lavoro. Al momento del blitz infatti, ben dopo le dieci di sera, lamaggiorparte degli operai era ancora piegata a cucire e a stirare i capi prodotti, quindi senza rispettare alcun vincolo d'orario stabilito dalle leggi italiane. Per le condizioni generali dal punto di vista igienico-sanitarie è intervenuta l'asl. Condizioni che purtroppo, come accertano le forze dell'ordine ad ogni loro intervento in questo settore specifico, sono sempre le stesse, con i dormitori ricavati in spazi angusti annessi al laboratorio, per impedire agli operai di perdere tempo negli spostamenti. Sfruttati quindi fino all'ultimo minuto disponibile della loro giornata. A differenza che in altre strutture, va detto che stavolta i lavoratori cinesi sono risultati tutti in regola con il permesso di soggiorni. In altri casi invece, molti erano anche clandestini. dz ASL BRESCIA Pag. 2

5 IL BILANCIO. La presidente bresciana di Federfarma fa il punto sui traguardi raggiunti e sulle iniziative in cantiere Farmacie, la sfida del 2014: «Sempre più professionisti» Clara Mottinelli, presidente bresciana di Atf - Federfarma Mottìnelli: «Valorizzare il nostro ruolo, non soltanto commerciale» Bene i nuovi servizi: «Cup 2», prelievi domiciliari, screening Lisa Cesco Il 2013 è stato un anno intenso per le farmacie bresciane, impegnate sempre più capillarmente sul territorio come punto di riferimento per i cittadini. «La farmacia sta cercando di proporsi in una nuova prospettiva, la nostra sfida è valorizzare il ruolo professionale e non solo quello commerciale», spiega la presidente di Federfarma Brescia, Clara Mottinelli. IL RUOLO del farmacista, non a caso, diventerà sempre più determinante per orientare i pazienti a una corretta assunzione delle medicine e aderenza alla terapia prescritta, intercettando anche i possibili effetti indesiderati. Se si considera che solo il 40 per cento dei malati cui viene prescritto un farmaco lo utilizzano in modo costante e continuativo, mentre gli altri tendono dopo qualche tempo ad abbandonare laterapia o ad assumerla con poca costanza (con la conseguenza di un maggiore numero di riacutizzazioni e ricoveri), si comprende come il farmacista sia indispensabile per promuovere e controllare la corretta aderenza alle terapie. E' quella che nei Paesi anglosassoni chiamano la "parmaceutical care", ovvero una presa in carico del paziente a tutto tondo, che richiede la capacità di fare gioco di squadra fra i diversi attori del sistema sanitario, dai farmacisti ai medici di base, dagli specialisti agli infermieri. A riconoscere questo ruolo professionale delle farmacie è stata anche la recente pronuncia della Corte di Giustizia dell'unione europea, che ha ribadito la correttezza delle regole italiane, rigettando il ricorso che chiedeva la possibilità di vendere i farmaci di fascia C (quelli non mutuabili e prescritti dal medico su ricetta bianca) nelle parafarmacie. Tutti i farmaci con ricetta, quindi, rimangono nelle farmacie, a garanzia - ha spiegato la Corte - di un rifornimento di medicine sicuro e di qualità peri cittadini. Afronte ditale riconoscimento a servizio dell'utenza le farmacie - che stanno accusando al pari delle altre attività il peso della crisi economica - chiedono che venga concretizzata la nuova remunerazione prevista dall'accordo firmato a livello nazionale nel «Contiamo che nel 2014 si possa applicare questo accordo, che prevede un importante cambiamento nel sistema di remunerazione, non più basato solo sui farmaci venduti, ma anche sul riconoscimento della prestazione professionale che viene assicurata dal farmacista a favore dei cittadini», sottolinea Mottinelli, ricordando che molte farmacie stanno vivendo un periodo difficile, complice anche l'abbassamento dei prezzi dei medicinali che danno meno margini di ricavo. ASL BRESCIA Pag. 3

6 Un altro grande tema da affrontare per il nuovo anno sarà quello delle quote di esportazione dei farmaci: con il libero mercato e con i prezzi dei farmaci mutuabili che in Italia sono fra i più bassi d'europa il fenomeno delle esportazioni di farmaci all'estero sta diventando significativo, e rischia di creare difficoltà nel reperimento dei farmaci per gli stessi pazienti italiani. «Nel Bresciano il fenomeno è sotto controllo, non abbiamo farmacie che fanno esportazione di medicinali - rassicura la presidente di Federfarma -, ma il problema va affrontato a livello nazionale, con una previsione normativa che stabilisca le quote di esportazione». INTANTO il 2013 ha visto l'avvio di progetti innovativi per le 328 farmacie del territorio (280 private cui si aggiungono quelle comunali): si è consolidata con Asl Brescia la sperimentazione di prelievi domiciliari gratuiti con richiesta diretta in farmacia, ha preso il via "Cup 2" per l'offerta di servizi sanitari privati prenotabili in farmacia (in collaborazione con gruppi di infermieri), è stato avviato il servizio di consegna farmaci a domicilio in città con Croce Bianca, e continua con ottimi risultati lo screening per il tumore al colon retto che vede le farmacie in prima linea.» La richiesta di concretizzare il nuovo sistema di remunerazione basato non solo sui farmaci Molte strutture vivono un periodo difficile, complice l'abbassamento dei prezzi dei medicinali ASL BRESCIA Pag. 4

7 CALVAGESE. Ad agire un vero e proprio commando che ha condotto l'azione nella notte tra domenica e lunedì. Ancora in libertà nelle campagne numerosi capi Blitz nefl'auevamento per «liberare» i visoni Gabbie spalancate e circa duecento animali in fuga ma un altro centinaio sono morti Rivendicazione anonima, indagini dei carabinieri esemplari, anche se molti meno, circa 200, sono riusciti a prendere il largo varcando le recinzioni esterne. ALLA FINE l'allevatore ha contato un centinaio di esemplari morti, altri ancora si sono dispersi nella campagna circostante, un habitat non facile per questi animali cresciuti in cattività e non certo abituati a cacciare per procurasi il cibo. I carabinieri della Compagnia di Desenzano sono al lavoro, alla ricerca di tracce che possano aiutare a risalire agli autori dell'irruzione nell'allevamento. Un mistero di breve durata, poiché nel pomeriggio di ieri nella redazione di Bresciaoggi Uno dei visoni fuggito dall'allevamento, scovato in una cascina L'allevamento di Calvagese Elia Zupelli È stato un vero e proprio blitz, per «liberare» i visoni da pelliccia dell'allevamento di Cai- gruppo molto deciso, All'origine del blitz, manco a dirlo, ragioni di carattere eti- co: «Queste prigioni avvolte dalla nebbia oltre al corpo rin- chiudono la sofferenza di mi- vagese di proprietà di Giuseppe Cerri. Nella notte tra domenica e lunedì alcune persone si sono introdotte nel perimetro dell'attività, facendo uscire dalle gabbie almeno 1500 è arrivato via mail un comunicato anonimo che attribuisce l'azione ad un innominato gruppo di azione. «Siamo entrati nell'allevamento di visoni - inizia il comunicato, sulla cui attendibilità le forze dell'ordine hanno disposto indagini - durante la notte dell'8 dicembre: la presenza dei tanti cani da guardia, di due custodi e dei sistemi di sicurezza non ci ha fatto desistere. Abbiamo creato un passaggio per i visoni tagliando parte della recinzione e demolendo alcune lastre di protezione». UNA DOVIZIA di informazioni che avvalorerebbe la pista dell'attacco pre-ordinato con l'intento di liberare gli animali, ma anche la presenza di un ASL BRESCIA Pag. 5

8 lioni di individui animali: per questo sono state aperte e danneggiate le gabbie di sette degli otto capanni presenti. Ad interromperci è stato solo l'arrivo dei due custodi, svegliati dalle grida dei visoni liberi». Immediato l'allarme, lo sforzo degli uomini per evitare la fuga degli animali dall'allevamento. Dal canto suo l'asl di Brescia, preferendo non entrare nel merito delle indagini, si limita a tracciare il quadro della situazione. «La stragrande maggioranza degli animali fortunatamente sono stati recuperati sani e salvi dal titolare dell'allevamento, perché non erano riusciti a scappare dal recinto. Sono animali carnivori, non abituati a scorrazzare nelle nostre campagne: l'unico consiglio che possiamo dare è quello di segnalare agli organi predisposti eventuali incontri ravvicinati». ASL BRESCIA Pag. 6

9 CALCINATO SEQUESTRATO LABORATORIO CINESE Stanze da letto e cucine per i lavoratori improvvisate su un soppalco; condizioni sanitarie e igieniche a dir poco precarie. Il tutto in un laboratorio tessile che veniva gestito senza le licenze e le autorizzazioni previste dalla legge. Lo hanno scoperto a Calcinato, all'interno di un capannone, i carabinieri della Compagnia di Desenzano e gli agenti della Polizia locale. È stato denunciato per esercizio abusivo della professione un cinese di 57 anni, residente a Calcinato. L'uomo al momento risulta irreperibile. I militari hanno anche identificato 17 cittadini cinesi regolari, che quando sono arrivati i carabinieri erano intenti a confezionare abiti. Il laboratorio e i materiali al suo interno sono stati posti sotto sequestro. Le indagini proseguono. ASL BRESCIA Pag. 7