Definizione priorità e risorse

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1 Le priorità Definizione priorità e risorse Nel documento di programmazione regionale Piano Sociale Regionale- sono state definite le seguenti priorità strategiche generali: concentrazione delle risorse: promuovere una maggiore concentrazione di risorse su servizi prioritari, relativamente alle quali è necessario estendere le platee di beneficiari; cooperazione interistituzionale. tra le istituzioni ed i Comuni, ma anche tra questi e le aziende USL, le Province, le istituzioni scolastiche, l Amministrazione penitenziaria ed i Tribunali per i Minorenni; integrazione tra politiche sociali, sanitarie, abitative, educative e formative, attive del lavoro; deistituzionalizzare l'appproccio alle tematica sociale e la domiciliarizzazione degli interventi, ove possibile; promozione e 'inclusione: promozione attiva dell individuo e valorizzazione delle proprie risorse e delle proprie competenze e capacità, affinché possa divenire essere soggetto attivo, insieme al suo nucleo familiare, in un percorso di inserimento sociale e di uscita da condizioni di marginalità sociale, o di povertà; qualificazione dei servizi e delle prestazioni. Dal punto di vista locale, al fine di enucleare le successive priorità di intervento occorre innanzitutto rilevare i seguenti aspetti di criticità: - un contesto sociale molto complesso, fatto da tante e variegate emergenze sociali che investono l ambito territoriale; - l insufficiente dotazione finanziaria per il finanziamento dei livelli essenziali; - la diminuzione dell entità delle risorse nazionali provenienti dalla c.d. finanza derivata ; - la diminuzione da parte della Regione dei fondi relativi alle ex-attività consolidate, gestiti in proprio direttamente dai Comuni; Bastano questi elementi per comprendere come la questione della sostenibilità sia strategica per il futuro del sistema delle politiche sociali nell ambito, che altrimenti rischiano tagli e cessazioni di servizi. Pertanto, il processo programmatorio, considerata soprattutto l esiguità delle risorse a disposizione dell Ambito, dovrà garantire la sostenibilità del sistema ad oggi attivato, il suo consolidamento, la sua crescita qualitativa attraverso l ottimizzazione del sistema di gestione dei servizi, rendendolo più efficace ed efficiente, l ottimizzazione della rete di servizio esistente, l individuazione di ulteriori risorse finanziarie, cercando di valorizzare le enormi potenzialità della comunità civile e dell associazionismo che rappresenta una risorsa ancora non sufficientemente utilizzata e messa a sistema. Premesso quanto sopra la strategia generale del Piano di zona si fonda sulle seguenti priorità: consolidamento del sistema di welfare municipale e mantenimento della spesa sociale aggregata, con il contributo attivo degli enti pubblici e privati del sistema di rete; attivazione progressiva dei livelli essenziali di servizio, in particolare con il riequilibrio ed il potenziamento del livello domiciliare e razionalizzazione e concentrazione delle risorse su obiettivi di servizio da perseguire in relazione alla gravità sociale delle problematiche rilevate sul territorio; consolidamento dell integrazione socio-sanitaria, attraverso la continuazione della continuità assistenziale fra le strutture ospedaliere e sanitarie presenti nell ambito ed i servizi sociali attuati nel Piano di zona, del Punto unico di accesso e dell Unità di Valutazione Multidimensionale per garantire forme di presa in carico integrata dei bisogni sociosanitari;

2 consolidamento del Servizio sociale professionale nel suo ruolo di regolatore del Sistema dei Servizi sociali; promozione di un vasto e costante coordinamento fra i servizi e gli interventi sociali dell ambito, le Istituzioni scolastiche, i servizi sanitari e consultoriali, in particolare nell area Minori e Famiglie; sviluppo di un sistema di accesso universalistico e rispettoso delle priorità di bisogno, anche con la previsione di specifiche compartecipazioni alla spesa dei servizi sulla base dell ISEE; riqualificazione dei sistemi di contribuzione alla spesa per rendere la determinazione delle quote di partecipazione ai costi degli interventi il più possibile correlata alle condizioni e ai valori di mercato necessari all acquisto dello specifico intervento; superamento del sistema assistenzialistico a bassa soglia e promozione del sistema delle responsabilità sociali; valorizzazione e tutela della famiglia; uguaglianza: favorire la parità di accesso alle opportunità sociali Per ciascun area del Piano di zona, l EAS individua le seguenti priorità ed obiettivi: Area Infanzia, Giovani e Famiglie. MACRO-OBIETTIVI (OBBLIGATORI PER OGNI AMBITO) Potenziare i servizi per la prima infanzia, proponendo modelli flessibili ed innovativi per la cura dei bambini nelle ore diurne, a seconda delle specificitàterritoriali, sia tenendo conto dei modelli di cui alla L.R. 76/2000 (Norme inmateria di servizi educativi per la prima infanzia), sia di nuovi modelli sperimentali, attraverso l attivazione in ogni ambito sociale di una rete territoriale di servizi ed interventi socio-educativi per i bambini nella fascia 0-3 anni; Potenziare i servizi di prevenzione ed intervento domiciliare in favore di nuclei familiari con minori che vivono condizione di disagio, marginalità, conflittualità; Sviluppare i servizi di socializzazione pomeridiana, in rete con le istituzioni scolastiche e le associazioni locali, per la gestione educativa del tempo libero dei bambini e dei ragazzi; Incrementare le politiche di contrasto al fenomeno di violenza, violenza domestica ai danni di donne, bambini (Violenza assistita), child abuse, attraverso azioni di prevenzione nei circuiti di aggregazione minorile, in rete con le istituzioni deputate alla tutela minorile e alla repressione dei relativi fenomeni devianti. OBIETTIVI CONCORRENTI (NON OBBLIGATORI) Sostenere le famiglie conflittuali e in stato di disagio, attraverso servizi integrati di supporto, sostegno e mediazione; Sostenere le famiglie attraverso l implementazione di servizi socio-educativi extrascolastici Area Disabilità MACRO-OBIETTIVI (OBBLIGATORI PER OGNI AMBITO) Favorire, ove possibile, la de-istituzionalizzazione e la permanenza a domicilio delle persone diversamente abile, incrementando i servizi di assistenza domiciliare integrata e la continuità assistenziale, intesa quale prosecuzione metodologica di intervento. Favorire le cure domiciliari dei soggetti non autosufficienti; Favorire la comunicazione e l autonomia degli studenti diversamente abili in condizione di gravità, con specifico riferimento alla reale fruizione del diritto allo studio, mediante servizio orientato ad azioni di assistenza qualificata e di tipo socio-educativa; Favorire azioni che promuovano la reale socializzazione ed integrazione dei diversamente abili in condizione di emarginazione e solitudine, anche a causa di isolamento territoriale, attraverso la promozione e la facilitazione di progetti sperimentali;

3 Favorire la promozione di strutture intermedie di assistenza, a ciclo semiresidenziale diurno, che supportino le persone con disabilità e nell acquisizione dei livelli funzionali di autonomia e socializzazione, anche in integrazione con il SSN, nonché che allevino le famiglie nella gestione dei carichi assistenziali; Promuovere l attivazione di strutture residenziali per disabili ( Dopo di noi ) riservate a soggetti disabili in condizioni di gravità privi di reti parentali primarie OBIETTIVI CONCORRENTI (NON OBBLIGATORI) Sperimentare l implementazione di sistemi integrati ed attivi di inclusione sociale (formativa, occupazionale, di cittadinanza, ecc.); Area Anziani MACRO-OBIETTIVI (OBBLIGATORI PER OGNI AMBITO) Favorire, ove possibile, la de-istituzionalizzazione e la permanenza a domicilio delle persone anziane, incrementando i servizi di assistenza domiciliare e di assistenza domiciliare integrata e la continuità assistenziale, intesa quale prosecuzione metodologica di intervento; Promuovere forme di tele-aiuto, tele-conforto e altre forme di assistenza telefonica; Favorire le cure domiciliari dei soggetti non autosufficienti; Favorire forme di convivenza per gli anziani soli, anche attraverso l incentivazione delle esperienze maturate sul territorio; Favorire azioni che promuovano la socializzazione degli anziani in condizione di emarginazione e solitudine, anche a causa di isolamento territoriale, attraverso la promozione e la facilitazione di aggregazioni sociali spontanee; OBIETTIVI CONCORRENTI (NON OBBLIGATORI) Sperimentare sistemi di aggregazione sociale, anche di tipo residenziale e semiresidenziale, mediante la previsione di azioni quali gruppi appartamenti, condomini solidali, centri sociali, ecc.

4 Le risorse. I costi globali per la realizzazione del Piano di Zona verranno sostenuti dall Unione, con le fonti di finanziamento previste dal PSR, con le risorse trasferite dai Comuni e con entrate proprie, garantendo la sostenibilità del sistema di servizi ad oggi attivato e l attuazione progressiva dei LIVEAS. A fronte dei LIVEAS e delle insufficienti risorse regionali si prevede un incremento progressivo nel corso del triennio delle risorse provenienti dai Comuni dell Eas, che deve essere, comunque, contenuto in considerazione della attuale difficoltà delle amministrazioni locali nel disporre di risorse aggiuntive. Lo sforzo comune sarà, quindi, quello di lavorare nel corso della programmazione per trovare soluzioni integrative con l impegno di una verifica annuale al fine di poter riorientare le eventuali ulteriori disponibilità; inoltre, è auspicabile nel corso della gestione del piano di zona, un miglior coinvolgimento del terzo settore, nelle sue diverse espressioni, al fine di favorire una maggiore impegno del medesimo alla compartecipazione economica strumentale e professionale nella rete dei servizi territoriali attivata. Il sistema di copertura del Piano di zona dei servizi sociali dell ambito sociale n. 2, si articolerà su differenti livelli di responsabilità finanziaria. Da una parte, figurano gli investimenti in conto corrente da parte dell EAS (Unione dei Comuni) sia in termini di risorse proprie, sia in termini di impegno di risorse acquisite da trasferimenti finanziari della Regione, relativamente all intera quota di cui al Fondo Nazionale Politiche Sociali, e relativamente alla quota di cui al Fondo Sociale Regionale per l area interventi speciali e sostenibilità fondo minori, all uopo trasferite all EAS, e la quota per la gestione associata dei servizi. Parallelamente, alla gestione unitaria dei servizi socioassistenziali parteciperanno tutti i Comuni di ambito, i quali contribuiranno all attuazione del local welfare mediante conferimento di risorse finanziarie proprie, in ragione dei servizi fruiti. Parimenti, al consolidamento delle entrate potranno concorrere i benefici finanziari di cui a leggi di settore, nonché le entrate derivanti dall accesso a prestazioni a domanda individuale, a carico dell utenza, che verranno riscosse dai Comuni. L attiva collaborazione fra Comuni dell Ambito, Distretto Sanitario di Nereto e Azienda Unità Sanitaria Locale di Teramo e Amministrazione Provinciale, consentirà di ottimizzare e razionalizzare molte risorse, evitando duplicazioni e favorendo le sinergie di collaborazione nel rispetto delle competenze; alcuni servizi verranno realizzati in collaborazione con la ASL pertanto per gli interventi come l ADI, gli operatori sanitari saranno a carico dell Azienda Sanitaria.

5 Risorse finanziarie specifiche - Previsione Programmazione triennale RISORSE REGIONALI (FSR) E STATALI (FNPS) Riepilogo importi presunti assegnati all ambito sociale territoriale provenienti dal riparto delle risorse regionali e statali destinate alla realizzazione del nuovo Piano sociale regionale ed in applicazione dei criteri nello stesso contenuti. Annualità 2011 (secondo semestre) Descrizione quota Importo Note A2 - Interventi speciali ,50 Risorse regionali A3 - Fondo minori ,00 Risorse regionali Bl - Piani di zona ,00 Risorse statali B2 - Gestione associata/servizi ,00 Risorse statali Totale 2011 E ,50 Annualità 2012 Descrizione quota Importo Note A2 - Interventi speciali ,00 Risorse regionali A3 - Fondo minori ,00 Risorse regionali Bl - Piani di zona ,00 Risorse statali B2 - Gestione associata/servizi ,00 Risorse statali Totale ,00 Annualità 2013 Descrizione quota Importo Note A2 - Interventi speciali ,00 Risorse regionali A3 - Fondo minori ,00 Risorse regionali Bl - Piani di zona ,00 Risorse statali B2 - Gestione associata/servizi ,00 Risorse statali Totale ,00 RISORSE PROVINCIALI Riepilogo importi presunti assegnabili all ambito sociale territoriale destinate alla realizzazione del Servizio di Assistenza per l autonomia e la comunicazione nelle scuole superiori in conformità alle previsioni del vigente regolamento provinciale del servizio.

6 Annualità 2011 (secondo semestre) ,00 Annualità ,00 Annualità ,00 RISORSE EAS Riepilogo importi presunti assegnabili all ambito sociale territoriale provenienti dalle risorse dei Comuni dell Eas destinate alla realizzazione del Piano di Zona 2011/2013. Annualità 2011 (secondo semestre) ,00 Annualità ,00 Annualità ,00

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