Saggio introduttivo di G. Catapano

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1 VI. Indice generale Saggio introduttivo di G. Catapano I. Il De trinitate di Agostino: genesi e caratteristiche di un opus laboriosum 1. «Tamquam prologo»: la lettera 174 ix 2. «De trinitate quae deus summus et verus est libros»: il titolo dell opera xii 3. «Iuvenis inchoavi, senex edidi»: la data di composizione del «De trinitate» xiii 4. «Interruptam dictationem reliqueram»: le fasi redazionali del testo xviii 5. «Praecedentibus consequentes inquisitione proficiente nectuntur»: la struttura del trattato xxii 6. «Fides quaerit, intellectus invenit»: il metodo del «De trinitate» xxviii 7. «Exercere lectorem»: riflessione sulla mente ed esercizio spirituale xxxii 8. «Adversus eorum vigilare calumnias»: gli avversari di Agostino nel «De trinitate» xxxvi 9. «Quibus me servire cogit libera caritas»: i destinatari dell opera xliii 10. «Omnes quos legere potui»: le fonti xlvi II. I grandi temi del De trinitate (1): la Trinità divina 1. L unità e l uguaglianza della Trinità secondo le Scritture li 2. Le missioni liv /10/

2 1300 indice generale 2.1. Il problema e le sue articolazioni liv 2.2. Le teofanie dell Antico Testamento lvi 2.3. I prodigi compiuti dagli angeli lvii 2.4. L Incarnazione lxi 3. I predicati divini lxix 3.1. Categorie aristoteliche e linguaggio teologico lxix 3.2. I predicati sostanziali lxxix 3.3. I predicati relativi lxxxvii 3.4. Il termine persona xc 4. «Lo Spirito del Padre e del Figlio» xciv III. I grandi temi del De trinitate (2): le trinità mentali 1. La trinità della mente che conosce e ama se stessa ciii 1.1. Mente, conoscenza, amore ciii 1.2. La parola interiore cviii 1.3. Conoscenza di sé e pensiero di sé cxv 1.4. La processione dell amore di sé cxxii 2. Le trinità della mente che ricorda, comprende e vuole cxxiv 2.1. Memoria, intelligenza, volontà cxxiv 2.2. Le trinità dell uomo esteriore cxxviii 2.3. Scienza e sapienza cxxxiii 2.4. La fede cxxxix 2.5. L immagine di Dio tra somiglianza e dissomiglianza cxliii Notizia biografica Nota editoriale Dalle Retractationes (II, xv) traduzione e note di B. Cillerai cli clxi clxxi /10/

3 indice generale 1301 La Trinità Prologo (Lettera 174) 3 Libro primo I. Proemio (i, 1 iii, 6) Fede e ragione nella conoscenza di Dio (i, 1-3) Scopo e piano dell opera (ii, 4) Atteggiamenti dei lettori (iii, 5-6) 19 II. La fede cattolica e i suoi problemi (iv, 7 v, 8) Contenuto della fede cattolica sulla Trinità secondo gli esegeti letti da Agostino (iv, 7) Due problemi (v, 8) 27 III. La divinità del Figlio e dello Spirito Santo secondo la Scrittura (vi, 9-13) Passi della Scrittura sulla divinità di Gesù Cristo (vi, 9-12) Passi della Scrittura sulla divinità dello Spirito Santo (vi, 13) 37 IV. Interpretazione dei passi biblici che sembrano affermare la superiorità del Padre sul Figlio (vii, 14 xiii, 31) Regola ermeneutica fondamentale (vii, 14) Interpretazione di 1 Cor 15, (viii, 15 x, 21) Ancora la regola ermeneutica fondamentale ed esempi della sua applicazione (xi, 22 xii, 25) Interpretazione di Gv 12, (xii, 26 xiii, 28) Interpretazione di Gv 5, 22 (xiii, 29-30) Interpretazione di Mt 19, 17 e Lc 18, 19 (xiii, 31) 89 Libro secondo I. Proemio (1) /10/

4 1302 indice generale II. Integrazione della regola ermeneutica fondamentale (i, 2 iv, 6) La regola ermeneutica fondamentale (i, 2) Integrazione: il Figlio è dal Padre senza essere inferiore al Padre (i, 3 iii, 5) Gv 17, 1 non può essere utilizzato per dimostrare la superiorità del Padre sul Figlio (iv, 6) 107 III. La missione del Figlio e dello Spirito Santo e le loro apparizioni in forma sensibile (v, 7 vii, 13) Figlio e Spirito Santo sono stati mandati nel senso che sono apparsi visibilmente (v, 7-10) Differenza tra l assunzione di forme visibili da parte dello Spirito Santo e l assunzione della natura umana da parte del Figlio (vi, 11) Problemi posti dalle teofanie veterotestamentarie e piano delle questioni da esaminare (vii, 12-13) 125 IV. Esame della prima questione: nelle teofanie dell Antico Testamento è apparsa ai patriarchi la Trinità o solo qualche Persona? (viii, 14 xviii, 35) Esclusione di coloro che hanno ritenuto mutevole e visibile la natura della Parola di Dio (viii, 14 ix, 15) Formulazione della questione (ix, 16) Esame delle apparizioni ad Adamo, Abramo, Lot, Mosè e Daniele (x, 17 xviii, 34) Conclusione (xviii, 35) 173 Libro terzo I. Proemio (1 i, 6) Perché Agostino è costretto a scrivere e quali lettori desidera avere (1-2) Riassunto del libro II (3) Determinazione della questione da trattare (i, 4-6) /10/

5 indice generale 1303 II. La volontà di Dio come causa prima e suprema dei fenomeni naturali frequenti o rari (ii, 7 vi, 11) Due tipi di fenomeni naturali (ii, 7) Un esempio per mostrare che la causa prima e suprema di ogni fenomeno naturale è la volontà di Dio (ii, 8 iv, 9) Dio opera sia nei fenomeni cosiddetti naturali sia in quelli considerati prodigiosi (iv, 10 vi, 11) 197 III. Origine del potere dei maghi del faraone (vii, 12 viii, 18) Il potere dei maghi del faraone veniva dagli angeli trasgressori, ai quali era stato concesso da Dio (vii, 12) Unico vero creatore è Dio, che ha creato i semi invisibili (vii, 13 viii, 18) 203 IV. Gli angeli come intermediari delle apparizioni miracolose di Dio ai patriarchi (viii, 19 x, 26) Nei miracoli Dio si manifesta o in un angelo o in una forma corporea disposta per mezzo di un angelo (viii, 19) Ciò che gli angeli fanno appare miracoloso perché è difficile e misterioso per gli uomini (ix, 20) Poiché Dio è invisibile per essenza, le sue apparizioni ai patriarchi devono essere avvenute per mezzo di una creatura (ix, 21 x, 22) Passi della Scrittura dimostranti che le apparizioni divine ai patriarchi sono avvenute per mezzo degli angeli (x, 22-26) 225 V. Conclusione e passaggio alla terza questione (x, 27) 239 Libro quarto I. Proemio (1 i, 2) Preferibilità della conoscenza della propria debolezza rispetto alla conoscenze fisiche e astronomiche (1) Funzione psicologica della missione del Figlio e dei suoi preannunci (i, 2) 245 II. La mediazione di Cristo (i, 3 xviii, 24) /10/

6 1304 indice generale 1. L Incarnazione come mediazione catartica dell illuminazione (i, 3 ii, 4) Il rapporto salvifico di uno a due tra Cristo e noi (iii, 5-6) Perfezione del numero sei (iv, 7 vi, 10) Dal molteplice all uno mediante Cristo (vii, 11 ix, 12) Il diavolo mediatore di morte e la morte di Cristo come trionfo sul diavolo e unico vero sacrificio (x, 13 xiv, 19) La superbia dei filosofi e la loro infondata negazione della risurrezione della carne (xv, 20 xvii, 23) La mediazione di Cristo nel rapporto tra eternità e temporalità, verità e fede (xviii, 24) 299 III. Significato della missione del Figlio e dello Spirito Santo (xix, 25 xxi, 30) Testimonianze della missione mediatrice di Cristo in ogni fatto temporale (xix, 25) La missione del Figlio come Incarnazione, la sua inferiorità al Padre in quanto uomo creato e la sua uguaglianza in quanto Parola creatrice (xix, 26) La missione del Figlio come condizione filiale e come conoscenza di essa da parte di un anima razionale (xx, 27-28) La missione dello Spirito Santo come conoscenza della sua processione dal Padre e dal Figlio (xx, 29) Unicità dell Incarnazione rispetto alle precedenti manifestazioni del Figlio e a quelle dello Spirito Santo (xx-xxi, 30) 319 IV. Conclusioni (xxi, 31-32) Risposte conclusive circa il ruolo degli angeli nelle teofanie (xxi, 31) La non-inferiorità del Figlio rispetto al Padre che lo ha mandato (xxi, 32) 323 Libro quinto I. Proemio: ineffabilità, incomprensibilità e immutabilità di Dio (i, 1 ii, 3) /10/

7 indice generale Richiesta a Dio e ai lettori (i, 1) Superiorità di Dio sul nostro intelletto e teologia negativa (i, 2) Dio come Essenza immutabile (ii, 3) 333 II. Confutazione degli Ariani (iii, 4 vii, 8) L argomento degli Ariani (iii, 4) Nulla si predica di Dio secondo l accidente (iv, 5) Non tutto si predica di Dio secondo la sostanza: la predicazione secondo il relativo (iv-v, 6) Ingenerato si predica del Padre in senso relativo (vi, 7 vii, 8) 339 III. Gli attributi divini predicati sostanzialmente in senso proprio (viii, 9 x, 11) Pur essendo predicati di ogni singola Persona, si predicano della Trinità al singolare (viii, 9) Preferibilità della formula una essentia/substantia, tres personae rispetto alla formula una essentia, tres substantiae (viii-ix, 10) Gli attributi in questione coincidono con l essere di Dio (x, 11) 353 IV. Senso relativo del nome Spirito Santo (xi, 12 xv, 16) Ipotesi sul motivo del nome apparentemente non relativo dello Spirito Santo (xi, 12) Esempi di nomi relativi che non hanno un correlativo (xii, 13) Il Padre e il Figlio come principio dello Spirito Santo (xiii, 14 xiv, 15) Lo Spirito Santo come dono anche prima di essere donato (xv, 16) 365 V. Senso non accidentale degli attributi divini predicati in relazione alle creature (xvi, 17) 365 Libro sesto I. Implicazioni di un argomento antiariano basato su 1 Cor 1, 24 (i, 1 ii, 3) L argomento rivolto da alcuni contro Ario (i, 1) /10/

8 1306 indice generale 2. Implicazioni di questo argomento (i, 2 ii, 3) 377 II. L uguaglianza tra le Persone divine (iii, 4 v, 7) Significati di essere una cosa sola nella Scrittura (iii, 4) Fil 2, 6 obbliga a ritenere che il Figlio sia in tutto uguale al Padre, comunque si intenda l espressione Dio da Dio del Simbolo (iii, 5 iv, 6) Uguaglianza dello Spirito Santo con il Padre e con il Figlio (v, 7) 389 III. Semplicità della sostanza divina (vi, 8 viii, 9) Né la creatura corporea né quella spirituale sono semplici (vi, 8) Identità dei molti attributi predicati di Dio fra loro e con l essere di Dio (vii, 8) La Trinità non è più grande di ciascuna Persona (vii-viii, 9) 395 IV. Osservazioni conclusive (ix, 10 x, 12) Solo la Trinità è Dio, o è Dio anche ogni singola Persona da sola? (ix, 10) Le proprietà delle Persone secondo Ilario (x, 11) Tracce della Trinità nelle creature e rapporti di grandezza tra le Persone (x, 12) 401 Libro settimo I. Soluzione del problema posto nel libro VI (i, 1 iii, 6) Ripresa del problema relativo a 1 Cor 1, 24 (i, 1) Il Padre è sapienza per se stesso, non solo insieme al Figlio (i, 2) Il Figlio come sapienza nata (ii, 3) La Scrittura parla della sapienza come Figlio in quanto modello per la nostra sapienza (iii, 4-5) Anche lo Spirito Santo è sapienza (iii, 6) 429 II. I termini persona e sostanza (iv, 7 vi, 12) /10/

9 indice generale Inadeguatezza del termine persona e motivo del suo uso (iv, 7-10) Inadeguatezza del termine sostanza (v, 10) Il rapporto essenza-persona/sostanza non va inteso nel senso di genere-specie o specie-individuo, e nemmeno nel senso di materia comune cosa formata (vi, 10-11) Che cosa deve credere chi ancora non comprende (vi, 12) 451 Libro ottavo I. Dio come Verità e Bene (1 iii, 5) Nessuna Persona divina è minore delle altre o di tutte insieme, perché tra le cose intelligibili e immutabili nessuna è più vera di un altra (1 i, 3) Dio come Verità inconcepibile a partire dalle cose corporee e mutevoli (ii, 3) Dio come Bene supremo (iii, 4-5) 467 II. Fede, amore e conoscenza di Dio (iv, 6 x, 14) Necessità della fede per amare Dio non avendolo ancora visto (iv, 6) L amore del credente per la Trinità non avviene secondo l immaginazione né secondo una conoscenza specifica o generica (iv, 7 v, 8) La conoscenza di un animo giusto si basa sulla visione di una verità interiore amata per se stessa (vi, 9) Amore fraterno e amore di Dio (vii, 10 viii, 12) Circolarità tra fede nella giustizia di un uomo e amore della giustizia ideale (ix, 12-13) Triplicità dell amore (x, 14) 503 Libro nono I. Giustificazione della ricerca della Trinità divina (i, 1-2) 507 II. La trinità interiore dell amore di sé: mens, amor, notitia (ii, 2 v, 8) /10/

10 1308 indice generale 1. La mente e il suo amore di sé (ii, 2) La mente e la sua conoscenza di sé (iii, 3) Trinità, unità, uguaglianza, sostanzialità e inseparabilità di mente, amore e conoscenza (iv, 4-7) Immanenza reciproca di mente, amore e conoscenza (v, 8) 523 III. La visione della forma trascendente della mente (vi, 9-11) 525 IV. La parola interiore (vii, 12 xi, 16) La generazione della parola interiore (vii, 12) L amore come terzo tra la parola interiore e la mente (vii-viii, 13) Simultaneità di concepimento e nascita della parola interiore nell amore delle cose spirituali (ix, 14) La parola interiore come conoscenza amata (x, 15) Uguaglianza tra parola interiore e mente nella conoscenza di sé (x-xi, 16) 539 V. In che senso l amore di sé derivi dalla mente per processione e non per generazione (xii, 17-18) 541 Libro decimo I. La conoscenza presupposta da chi desidera conoscere qualcosa di altro da sé (i, 1 ii, 4) La conoscenza presupposta da coloro che vogliono apprendere una scienza (i, 1) La conoscenza presupposta da coloro che vogliono conoscere il significato delle parole (i, 2) La conoscenza presupposta dai curiosi (i, 3) Nessun desiderio di conoscere altro da sé è amore di ciò che si ignora (ii, 4) 561 II. La mente che cerca se stessa ama già e conosce già se stessa totalmente (iii, 5 iv, 6) La mente che cerca se stessa non ama qualcosa di diverso da sé (iii, 5) /10/

11 indice generale La mente si conosce tutt intera e non soltanto in parte (iii-iv, 6) 567 III. Il senso del comando Conosci te stesso (v, 7 ix, 12) Pur conoscendosi già, la mente deve imparare a pensarsi adeguatamente (v, 7) A causa dell amore disordinato per le cose sensibili, di cui trattiene in sé le immagini, l anima crede di essere un corpo (vi, 8-9) Opinioni materialistiche sull anima (vii, 9) La mente deve cercarsi non come se mancasse a se stessa, (vii, 10) ma togliendo al pensiero di sé le immagini dei corpi conservate nella memoria (viii, 11) Lo stesso comando di conoscere se stessa, per essere compreso, richiede la conoscenza di sé (ix, 12-13) 581 IV. Certezze della mente su se stessa (x, 13-16) La certezza di comprendere, volere e ricordare (x, 13) L indubitabilità degli atti mentali implicati dal dubitare stesso (x, 14) La concezione materialistica di questi atti (x, 15) Confutazione della concezione materialistica della mente (x, 16) 587 V. La trinità di memoria-intelligenza-volontà (xi, 17-18) 589 VI. Opportunità di studiare previamente la trinità degli atti mentali temporanei (xii, 19) 595 Libro undicesimo I. La duplice trinità dell uomo esteriore come traccia e non come immagine di Dio (i, 1 v, 8) Uomo interiore e uomo esteriore (i, 1) La trinità della percezione visiva: oggetto visibile, visione e attenzione (ii, 2-5) /10/

12 1310 indice generale 3. La trinità del ricordo: immagine mnemonica, visione interna e volontà (ii-iii, 6) Corrispondenza fra trinità della percezione e trinità del ricordo (iv, 7-8) La duplice trinità dell uomo esteriore non è l immagine di Dio (v, 8) 621 II. Le relazioni interne alla trinità della percezione (v, 9 vi, 10) La visione non è vera prole dell oggetto, e la volontà non procede né dall oggetto né dalla visione (v, 9) La visione è il fine della volontà (v-vi, 10) 627 III. Le relazioni interne alla trinità del ricordo (vii, 11 x, 17) La visione interna non è vera prole dell immagine mnemonica (vii, 11) Vi sono tante trinità del ricordo quanti sono i ricordi (vii, 12 viii, 13) Anche il pensiero di fatti raccontati da altri si basa su immagini mnemoniche (viii, 14) Il potere separatore della volontà (viii, 15) La volontà non è né genitrice né prole (ix, 16) Ruolo della volontà e della memoria nel pensiero di cose false (x, 17) 645 IV. Conclusione: sia nella percezione che nel pensiero la volontà non è né genitrice né prole (xi, 18) 649 Libro dodicesimo I. La funzione contemplativa della mente umana come sede dell immagine di Dio (i, 1 iv, 4) L uomo esteriore (i, 1) Capacità umane non possedute dagli animali (ii, 2) Duplice funzione della mente (iii, 3) Solo nella funzione contemplativa della mente si trova l immagine di Dio (iv, 4) /10/

13 indice generale 1311 II. L immagine di Dio non consiste nella triade di esseri umani maschio-femmina-prole (v, 5 vi, 8) Un opinione erronea: la triade uomo-prole-donna come immagine di Dio Padre-Figlio-Spirito Santo (v, 5) La corretta interpretazione di Gen 1, (vi, 6-8) 663 III. Interpretazione di 1 Cor 11, 7 (vii, 9-12) 671 IV. Senso del corpo e ragione: interpretazione del primo peccato (viii, 13 xiii, 20) Significato simbolico dell uomo e della donna nel racconto della caduta dei progenitori (viii, 13) Lo scivolamento graduale dell anima da Dio alle cose sensibili per amore eccessivo della propria funzione attiva (ix, 14 xi, 17) Il peccato come consenso all attrattiva del senso carnale (xii, 17-18) Scopo della presente discussione (xii, 19) Un opinione autorevole: la donna come simbolo del senso del corpo (xiii, 20) 691 V. Scienza e sapienza (xiii, 21 xv, 25) La scienza e il buon uso delle cose temporali (xiii-xiv, 21) Differenza tra scienza e sapienza (xiv, 22) La sapienza come contemplazione delle cose eterne (xiv, 23) Confutazione della dottrina platonica della reincarnazione (xv, 24) Primato della sapienza e annuncio della ricerca di una trinità nella scienza (xv, 25) 703 Libro tredicesimo I. La distinzione tra scienza e sapienza alla luce del Prologo giovanneo (i, 1-4) 709 II. Fede, felicità e immortalità (ii, 5 ix, 12) Unicità generica e non numerica della fede con cui si crede (ii, 5) /10/

14 1312 indice generale 2. Possibilità di sapere ciò che tutti vogliono: guadagno e lode per vizio, felicità per natura (iii, 6) Il problema posto dalla diversità di opinioni sulla felicità (iv, 7) Condizione della felicità è non solo avere tutto ciò che si vuole, ma anche non volere nulla in modo cattivo (v, 8) Gli uomini stranamente preferiscono avere tutto ciò che vogliono anche in modo cattivo anziché volere tutto in modo buono anche senza possederlo (vi, 9) Impossibilità della felicità in questa vita mortale e necessità della fede (vii, 10) Impossibilità della felicità senza l immortalità (viii, 11) Argomentazioni umane e fede cristiana circa l immortalità (viii-ix, 12) 745 III. Giustificazione dell Incarnazione e della morte di Cristo (x, 13 xix, 24) L Incarnazione e la morte del Figlio di Dio come suprema dimostrazione dell amore di Dio per gli uomini peccatori, necessaria per risollevare la speranza nell immortalità (x, 13-14) Spiegazione di Rm 5, 9-10 (xi, 15 xvi, 21) Altri insegnamenti derivanti dall Incarnazione e dalla morte di Cristo (xvii, 22) Opportunità del concepimento verginale di Cristo (xviii, 23) Cristo scienza e sapienza nostra (xix, 24) 779 IV. Conclusioni (xix-xx, 25) 783 V. La trinità della fede (xx, 26) 785 Libro quattordicesimo I. La sapienza oggetto della presente ricerca (i, 1-3) 793 II. L immagine di Dio non consiste nella trinità della fede, bensì nell anima razionale o intellettuale (ii, 4 iv, 6) La fede è temporanea, l immagine di Dio è perenne (ii-iii, 4) /10/

15 indice generale La trinità della fede nella vita futura (iii, 5) L anima umana è sempre razionale e intellettuale (iii-iv, 6) 805 III. La trinità della mente (iv, 7 xi, 14) La mente ha sempre la notitia di sé, anche quando non si pensa, e questa può essere detta memoria di sé (iv, 7 vi, 8) La mente ha sempre anche la comprensione e l amore di sé, ma memoria, intelligenza e volontà sono più facilmente distinguibili nella trinità del pensiero di sé (vi, 9 vii, 10) Diversamente dalle trinità della percezione, del ricordo e della fede, la trinità della mente non ha contenuti estrinseci e non è temporanea (viii, 11 x, 13) È possibile parlare di memoria del presente (xi, 14) 833 IV. La sapienza e la perfezione della somiglianza con Dio (xii, 15 xix, 26) La trinità della mente è immagine di Dio per la capacità che la mente ha di ricordare, comprendere e amare il suo Creatore, cioè di diventare sapiente (xii, 15) La mente è sempre in Dio, ma non sempre con Dio (xii, 16) Testimonianze scritturistiche sul ricordo, la comprensione e l amore di Dio (xiii, 17 xiv, 18) Anche nella debolezza e nell errore, la mente non può perdere la naturale memoria, comprensione e amore di sé (xiv, 19) Immutabilità futura della vita della mente nell adesione completa a Dio (xiv, 20) Ricordo di Dio e conversione (xv, 20-21) Il rinnovamento graduale della mente convertita e la perfezione dell immagine interiore nella visione di Dio (xvi, 22 xix, 25) Insufficienza della vita filosofica per ottenere la sapienza contemplativa (xix, 26) 863 Libro quindicesimo I. Introduzione (i, 1 iii, 5) stato della ricerca (i, 1) /10/

16 1314 indice generale 2. il senso della continua ricerca di Dio (ii, 2-3) riepilogo dei libri precedenti (iii, 4-5) 873 II. La sapienza e la Trinità divina (iv, 6 vii, 13) perfezioni di Dio conoscibili con la ragione naturale (iv, 6) riduzione delle perfezioni divine alla sapienza (v, 7 vi, 9) la Trinità come sapienza che comprende e ama se stessa (vi, 10) Differenze fra la Trinità divina e la trinità interiore (vii, 11-12) Incomprensibilità della sapienza divina (vii, 13) 901 III. L immagine di Dio nell uomo come specchio ed enigma (viii, 14 ix, 16) l immagine di Dio in noi come specchio (viii, 14) L enigma come somiglianza oscura (ix, 15-16) 907 IV. La parola interiore come specchio enigmatico della Parola divina (x, 17 xvi, 26) La parola interiore e la sua somiglianza con quella divina (x, 17 xi, 20) Differenze tra la parola interiore e la Parola divina (xi, 21 xvi, 26) 925 V. La carità come nome dello Spirito Santo in senso proprio (xvii, 27 xx, 38) 947 VI. Limiti della visione della Trinità divina attraverso lo specchio della trinità interiore (xx, 39 xxvii, 50) Somiglianze e differenze fra trinità interiore e Trinità divina (xx, 39 xxiii, 43) La visione di Dio nello specchio della mente è possibile solo a coloro che credono e comprendono che la mente è immagine di Dio (xxiii-xxiv, 44) Solo nella vita futura si vedrà chiaramente la differenza tra la generazione del Figlio e la processione dello Spirito Santo (xxv, 44 xxvi, 47) La comprensione della Trinità possibile in questa vita deve partire dalla fede (xxvii, 48-49) /10/

17 indice generale La debolezza dello sguardo mentale è conseguenza del peccato, da cui libera solo Cristo (xxvii, 50) 1003 VII. Preghiera finale (51) 1007 Note al testo, di B. Cillerai Prologo 1013 Libro primo 1014 Libro secondo 1029 Libro terzo 1039 Libro quarto 1046 Libro quinto 1061 Libro sesto 1071 Libro settimo 1077 Libro ottavo 1082 Libro nono 1091 Libro decimo 1102 Libro undicesimo 1116 Libro dodicesimo 1126 Libro tredicesimo 1139 Libro quattordicesimo 1147 Libro quindicesimo 1162 Apparati, a cura di B. Cillerai I. Abbreviazioni e sigle 1187 II. Bibliografia 1195 III. Indice dei concetti principali 1257 IV. Indice delle fonti citate nel De trinitate 1283 V. Indice delle persone nominate nel De trinitate 1295 VI. Indice generale /10/

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