I fatti e le cifre. numero 1 anno Cittadini. Lavoro a Roma

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1 numero 1 anno 2009 Cittadini I fatti e le cifre Meno italiani, più stranieri: la Capitale è sempre più multietnica In dieci anni a Roma la presenza di cittadini di nazionalità straniera è quasi raddoppiata, segnando un aumento costante nel tempo. Nel 1999 ogni 100 residenti poco più di 5 erano di nazionalità straniera; nel 2009 la proporzione è di 90 italiani contro 10 stranieri, con un incremento nell ultimo quinquennio di oltre il 31%, e del 9% nell ultimo anno. Il dato della distribuzione territoriale evidenzia i municipi 7, 8, 10 e 13 come aree nelle quali si concentrano maggiormente gli arrivi di popolazione straniera dell ultimo anno. Il rapporto tra anziani e bambini, poco più di 4 anziani ogni bambino per gli italiani e poco più di 1 anziano ogni bambino straniero, evidenzia l oramai nota differenza tra l età media dei due contingenti di popolazione, confermata altresì dal tasso di dipendenza economica, pari rispettivamente a quasi il 56% e a poco oltre il 25%. Il rapporto tra i sessi risulta sbilanciato, per la popolazione nel suo complesso, a favore del sesso femminile. A differenza però delle donne italiane, per le quali si evidenzia una presenza importante soprattutto nelle classi di età superiori ai 50 anni, per le donne straniere si registra una concentrazione nelle classi di età tra i 20 e i 50 anni. Lavoro a Roma Lavoro: a Roma tiene l'occupazione, ma aumenta anche la ricerca di lavoro Nel 2008, anno in cui Roma ha sofferto per la vertenza Alitalia e gli effetti della crisi economica globale, l'andamento dell'occupazione ha registrato comunque un andamento positivo con un incremento dell'1,3% sul Il tasso di occupazione dei 15-64enni è pari al 62,6%, a fronte del 60,2% del Lazio e del 58,7% registrato nel totale Italia. È stata soprattutto la crescita dell'occupazione femminile e della componente straniera a trainare la buona performance dell'occupazione nella provincia. Fra le donne l'occupazione è cresciuta del 2,1% (0,7% fra gli uomini) e fra i cittadini stranieri del 12,3% sul Allo stesso tempo si registra un sensibile incremento della quota di persone alla ricerca di un'occupazione (+24,4%), nella maggioranza donne che si sono spostate dall'inattività verso la ricerca attiva di un lavoro, per sostenere le famiglie nel fronteggiare gli effetti negativi del clima economico sfavorevole. Un analisi della fecondità a Roma. Nella Capitale a partire dal 2004 si registra un ripresa della fecondità (tasso di fecondità totale da 1,18 a 1,26 figli per donna nel 2007). Le madri straniere presentano un tasso di fecondità totale quasi doppio rispetto alle italiane e, con la loro maggiore propensione ad avere figli, hanno provocato un effetto benefico sulla fecondità delle donne della Capitale. Sebbene le straniere presentino dei tassi di fecondità di gran lunga più elevati rispetto alle italiane, nel biennio si osserva una flessione del tasso. Ciò può far pensare, in un intervallo di tempo lungo, ad una convergenza dei comportamenti di queste, soprattutto quelle radicate nella Capitale, verso i comportamenti riproduttivi delle italiane, sottolineando il peso maggiore che esercitano i modelli sociali, culturali ed economici in cui si vive rispetto a quelli di origine. I municipi con più alto tasso di fecondità totale sono l 8 (1,52 figli per donna) e il 13 (1,36 figli), municipi maggiormente popolati da giovani coppie e stranieri. La fecondità maggiore per le donne italiane si osserva negli stessi municipi. La fecondità delle straniere invece è più elevata nei municipi 7 e 8 (rispettivamente 2,62 e 2,55), in cui è forte la componente femminile straniera in età feconda, in particolare di cittadinanza rumena. Per le donne italiane poco più del 67% delle nascite si verifica tra i 30 e i 39 anni mentre per le straniere il calendario è più anticipato (15-29 anni). Il progressivo invecchiamento delle madri, è confermato dall età media al parto e dall età modale (età media: da 31,7 anni nel 2004 a 32,1 nel 2007; età modale: da 33 a 34 anni). Ciò sta ad indicare il posticipo, ormai evidente da anni, dell età in cui si decide di mettere al mondo un figlio, scelta dettata dall allungamento generale dei tempi di vita delle giovani generazioni: dilatazione dei tempi di formazione, stabilizzazione lavorativa complessa a causa della precarietà del lavoro, difficoltà economica di acquistare una casa e instaurare relazioni durature e stabili. Le conseguenze demografiche della bassa fecondità delineano scenari evolutivi preoccupanti. Se la fecondità delle donne italiane si mantiene su livelli inferiori al livello di sostituzione e il tasso lordo di riproduttività non va oltre lo 0,6, la popolazione femminile feconda italiana residente a Roma non sarà col tempo sostituita da altrettante figlie con conseguente diminuzione della popolazione futura. La componente straniera radicata e integrata nella nostra città ha contribuito a portare una ventata di natalità per una ripresa se pur lieve della fecondità totale. Tuttavia il peso della fecondità delle donne immigrate non è sufficiente a ridare vita ad una popolazione ormai in declino; tale invecchiamento della popolazione nel tempo avrà delle ripercussioni pesanti a livello di sviluppo sociale, di sostenibilità previdenziale, sanitaria ed economica. Le giovani donne che decidono di realizzare i propri desideri di maternità, devono muoversi nella società attuale in un contesto che le vede impegnate su più fronti, lavoro, gestione domestica, cura dei figli e dei familiari anziani. La carenza di strutture e servizi di supporto che permettano loro di conciliare al meglio lavoro e famiglia, mitigata in parte dalla rete di aiuti familiare che interviene in soccorso di queste ultime, costringe le giovani coppie a ridimensionare le loro aspettative di filiazione. Per far fronte a questo scenario si rende necessario programmare non solo politiche di aiuto alla famiglia di supporto alle donne nella gestione dei tanti compiti che si trovano ad affrontare, ma anche politiche di genere volte a ridurre le disuguaglianze tra uomini e donne, e garantire pari opportunità che potrebbero avere come effetto positivo anche una ripresa della fecondità, facilitando le coppie ad avere il numero desiderato di figli, come si è già verificato in altri paesi europei.

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3 Ufficio di Statistica n 1- gennaio/marzo 2009 I N D I C E CITTADINI Pag 3 Meno italiani, più stranieri: la Capitale è sempre più multietnica LAVORO A ROMA 17 Lavoro: a Roma tiene l occupazione, ma aumenta anche la ricerca di lavoro FOCUS Maternità e sviluppo demografico 23 Un analisi della fecondità a Roma Redazione: Novella Cecconi Rossana Rosati Clementina Villani Stefania Iuliano Hanno collaborato a questo numero: Francesca Mori Claudia Dionigi Ufficio di Statistica del Comune di Roma Via della Greca, ROMA uffstat@comune.roma.it

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5 CITTADINI

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7 Ufficio di Statistica n 1 - gennaio/marzo 2009 Tab. 1 - Popolazione iscritta in Anagrafe per cittadinanza. Rapporto percentuale di cittadinanza sul totale della popolazione. Periodo Anno Popolazione Italiana Popolazione Straniera Popolazione Totale v.a. % v.a. % v.a. % , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , ,00 Graf. 1 - Popolazione iscritta in Anagrafe. Totale, italiana e straniera dal 1999 al Pop. Italiana Pop. Totale Pop. Straniera 5

8 Ufficio di Statistica n 1 - gennaio/marzo 2009 Tab. 2 - Popolazione iscritta in Anagrafe. Rapporto percentuale di genere sul totale della popolazione. Periodo Incremento annuo - periodo Anno Maschi Femmine Totale v.a. % v.a. % v.a. % Incremento annuo , , , , , ,0-0, , , ,0 0, , , ,0 0, , , ,0 0,2 Tab. 3 - Popolazione straniera iscritta in Anagrafe. Rapporto percentuale di genere sul totale della popolazione. Periodo Incremento annuo - periodo Anno Maschi Femmine Totale Incremento v.a. % v.a. % v.a. % annuo , , , , , ,0 5, , , ,0 6, , , ,0 7, , , ,0 9,0 Tab. 4 - Popolazione italiana iscritta in Anagrafe. Rapporto percentuale di genere sul totale della popolazione. Periodo Incremento annuo - periodo Anno Maschi Femmine Totale Incremento v.a. % v.a. % v.a. % annuo , , , , , ,0-0, , , ,0-0, , , ,0-0, , , ,0-0,7 Incremento annuo = (Popolazione ultimo anno - popolazione anno precedente)/popolazione anno precedente x 100 6

9 Ufficio di Statistica n 1 - gennaio/marzo 2009 Graf. 2 - Popolazione iscritta in anagrafe per sesso Maschi Femmine Graf. 3- Popolazione straniera iscritta in anagrafe per sesso Maschi Femmine Graf. 4 - Popolazione italiana iscritta in anagrafe per sesso Maschi Femmine 7

10 Ufficio di Statistica n 1 - gennaio/marzo 2009 Tab. 5 - Popolazione straniera e italiana iscritta in Anagrafe al 31 dicembre. Rapporto percentuale di stranieri sul totale della popolazione per municipio. MASCHI e FEMMINE Municipio Italiani Stranieri ,4-5,8 38, ,1-3,0 13, ,9-5,8 13, ,1-3,1 24, ,1-4,4 31, ,5-7,2 24, ,3-5,2 41, ,0 2,4 74, ,3-4,7 20, ,3-1,0 41, ,0-4,1 26, ,0-0,1 35, ,8 3,0 39, ,4-3,6 24, ,7-3,5 19, ,2-6,0 15, ,9-2,6 20, ,3-2,2 27, ,8-4,0 14,5 Roma (*) ,3-1,9 31,3 Municipio Italiani Stranieri Totale Italiani Stranieri Totale 2008 FEMMINE 2008 % stranieri sul tot. Popol. % stranieri sul tot. Popol. Var. % 2004/2008 Var. % 2004/2008 Italiani Stranieri ,0-6,1 26, ,1-3,2 17, ,9-5,6 19, ,8-2,6 26, ,2-3,7 36, ,7-6,7 30, ,0-4,7 45, ,4 2,5 82, ,0-4,8 23, ,7-1,0 47, ,3-3,9 33, ,6 0,4 36, ,9 3,5 46, ,3-3,3 30, ,5-3,3 21, ,4-6,2 19, ,9-2,4 20, ,2-2,0 29, ,9-3,6 15,4 Roma (*) ,4-1,7 32,5 (*) Comprende gli individui residenti per i quali non è possibile individuare il municipio di appartenenza 8

11 Ufficio di Statistica n 1 - gennaio/marzo 2009 Tab. 6 - Indicatori della popolazione iscritta in anagrafe al 31 dicembre 2008, italiana e straniera Municipi Incremento annuo Anziani per bambino Rapporto tra i sessi Dipendenza Economica % di giovani fino a 14 italiani stranieri italiani stranieri italiani stranieri italiani stranieri italiani stranieri % Stranieri su italiani 1-1,6 10,3 5,7 4,7 92,1 156,3 58,3 23,2 10,8 5,8 37,7 2-1,2 5,5 5,4 3,8 82,8 54,9 65,9 29,0 12,8 8,5 15,0 3-1,9 4,2 5,9 4,1 83,3 66,2 59,6 27,3 11,0 7,4 11,0 4-0,2 6,6 4,7 1,1 88,5 69,2 56,6 22,0 12,1 12,2 6,5 5-1,1 7,5 4,1 0,5 92,2 89,1 50,0 20,2 12,7 13,8 6,4 6-1,8 7,4 6,6 0,3 88,6 105,6 61,5 26,2 10,7 18,0 13,0 7-0,9 13,5 4,6 0,2 91,1 98,7 54,0 29,4 12,5 20,5 11,5 8 2,4 26,5 2,5 0,1 97,2 107,3 46,2 26,2 15,2 19,7 13,6 9-1,0 5,0 6,1 1,1 83,3 67,0 62,4 22,5 11,0 12,2 9,1 10 0,0 13,2 4,0 0,4 91,6 79,2 53,8 23,6 13,0 16,3 5,6 11-1,0 4,4 5,3 1,3 87,2 79,2 61,5 23,2 12,0 12,1 9,9 12 0,9 10,4 3,1 1,2 93,8 76,6 51,2 25,5 15,1 13,1 7,5 13 2,2 14,9 2,9 0,7 94,0 91,4 51,7 21,2 15,4 13,2 9,6 15-0,5 10,4 4,6 0,4 90,4 91,6 56,7 27,3 12,5 18,2 10,4 16-0,1 5,6 5,1 1,7 85,8 69,3 63,3 25,5 12,6 11,2 9,6 17-1,8 5,0 6,8 2,8 83,6 62,9 64,2 24,5 10,4 8,6 11,4 18-0,6 5,0 4,3 2,4 89,0 89,1 58,2 30,3 13,2 11,4 13,5 19-0,2 8,8 4,1 0,8 89,2 71,8 57,0 25,9 13,7 15,0 10,3 20 0,6 6,1 3,9 1,3 90,3 75,8 56,6 26,2 14,2 13,4 18,8 Roma (*) -0,7 9,0 4,3 1,2 90,1 88,5 55,9 25,3 13,0 13,1 11,5 (*) Comprende gli individui residenti per i quali non è possibile individuare il municipio di appartenenza Incremento annuo = (Popolazione ultimo anno - popolazione anno precedente)/popolazione anno precedente x 100 Anziani per bambino = Popolazione di 65 anni e più/popolazione minore di 6 anni Rapporto tra i sessi = (popolazione maschile/popolazione femminile) x 100 Dipendenza economica = [(popolazione 0-14 anni + popolazione 65 e oltre)/popolazione anni] x 100 9

12 Ufficio di Statistica n 1 -gennaio/marzo 2009 Tab. 7 - Popolazione straniera e italiana iscritta in Anagrafe al 31 dicembre per classi di età. Classi di età Stranieri 2008 Italiani Femmine Maschi Totale Femmine Maschi Totale > Totale

13 Ufficio di Statistica n 1 - gennnaio/marzo 2009 Graf. 5 - Piramide delle età. Popolazione totale, stranieri ed italiani al 31 dicembre 2008 POPOLAZIONE TOTALE 0,9 1,1 > ,9 1,9 Maschi 2,3 1, ,5 2,9 Femmine 2,8 2,9 2, ,2 3,3 3,3 3, ,6 3, ,1 4,4 4, ,4 4,6 3, ,6 2, ,6 2,3 2,2 2,2 2,2 2, ,2 2,1 2,0 2,1 2,2 8,0 7,0 6,0 5,0 4,0 3,0 2,0 1,0 0,0 0,0 0,5 1,0 1,5 2,0 2,5 3,0 3,5 4,0 4,5 5,0 STRANIERI 0,7 >84 0,8 0, ,4 Maschi 0,5 0, ,6 0,9 Femmine 1, ,2 1, ,8 2, ,9 3, ,3 4, ,4 5, ,5 5, ,0 5, ,5 4, ,5 2, ,4 1, ,7 1, ,8 2, ,1 2, ,5 8,0 7,0 6,0 5,0 4,0 3,0 2,0 1,0 0,0 0,0 1,0 2,0 3,0 4,0 5,0 6,0 7,0 8,0 ITALIANI 0,9 >84 2,1 1, ,1 Maschi 2,5 1, ,7 3,2 Femmine 2, ,5 3, ,5 3, ,3 3, ,5 3, ,0 4, ,4 3, ,1 3, ,3 2, ,4 2, ,1 2, ,1 2, ,1 2, ,1 2, ,2 8,0 7,0 6,0 5,0 4,0 3,0 2,0 1,0 0,0 0,0 1,0 2,0 3,0 4,0 5,0 6,0 7,0 8,0 11

14 Ufficio di Statistica n 1 - gennaio/marzo 2009 Tab. 8 - Popolazione iscritta in anagrafe per sesso e stato civile. Periodo Maschi e femmine Anno Celibi/Nubili Coniugati/e Vedovi/e Divorziati/e Totale Stranieri Totale Stranieri Totale Stranieri Totale Stranieri Totale Stranieri Totale Maschi Anno Celibi Coniugati Vedovi Divorziati Totale Stranieri Totale Stranieri Totale Stranieri Totale Stranieri Totale Stranieri Totale Femmine Anno Nubili Coniugate Vedove Divorziate Totale Stranieri Totale Stranieri Totale Stranieri Totale Stranieri Totale Stranieri Totale

15 Ufficio di Statistica n 1 - gennaio/marzo 2009 Graf. 6 - Popolazione iscritta in anagrafe totale, italiana e straniera per stato civile. Popolazione residente italiana per stato civile. Anno 2004 Popolazione residente italiana per stato civile. Anno m f m f Celibi/Nubili Coniugati/e Vedovi/e Divorziati/e 0 Celibi/Nubili Coniugati/e Vedovi/e Divorziati/e Popolazione residente straniera per stato civile. Anno 2004 Popolazione residente straniera per stato civile. Anno m f m f 0 Celibi/Nubili Coniugati/e Vedovi/e Divorziati/e 0 Celibi/Nubili Coniugati/e Vedovi/e Divorziati/e Popolazione residente per stato civile. Anno 2004 Popolazione residente per stato civile. Anno m f m f Celibi/Nubili Coniugati/e Vedovi/e Divorziati/e 0 Celibi/Nubili Coniugati/e Vedovi/e Divorziati/e 13

16 Ufficio di Statistica n 1 - gennaio/marzo 2009 Tab. 9 - Popolazione iscritta in Anagrafe al 31 dicembre 2008 per sesso e classi di età quinquennali. Municipi Maschi e femmine Roma (*) Municipi Maschi e femmine oltre Roma (*) Totale (*) Comprende gli individui residenti per i quali non è possibile individuare il municipio di appartenenza 14

17 Ufficio di Statistica n 1 - gennaio/marzo 2009 Tab. 9 (segue) - Popolazione iscritta in Anagrafe al 31 dicembre 2008 per sesso e classi di età quinquennali. Femmine Municipi Roma (*) Municipi Femmine oltre Roma (*) Totale (*) Comprende gli individui residenti per i quali non è possibile individuare il municipio di appartenenza 15

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21 Ufficio di Statistica I Numeri di Roma n 1 - gennaio/marzo 2009 Tab. 9 - Popolazione di 15 anni e oltre per condizione e sesso Provincia di Roma, Regione Lazio, Italia. Media 2008 Valori assoluti e percentuali OCCUPATI di cui: CONDIZIONE Agricoltura Industria Costruzioni Commercio Servizi e altre attività IN CERCA DI OCCUPAZIONE PROVINCIA DI ROMA REGIONE LAZIO ITALIA Uomini Donne Totale Uomini Donne Totale Uomini % Donne % Totale % % % % % % % , , ,2 58,6 37,1 47,4 57,3 35,4 45, , , ,0 1,8 1,9 1,8 4,5 2,9 3, , , ,5 14,3 5,9 10,8 25,5 14,9 21, , , ,6 12,3 0,9 7,6 13,2 1,2 8, , , ,0 14,3 12,9 13,7 15,0 15,3 15, ,1 81,5 70,9 57,4 78,4 66,0 41,8 65,7 51,3 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100, ,5 4,0 3,7 3,7 4,0 3,8 3,3 3,3 3,3 INATTIVI (pensionati, casalinghe, studenti, ecc.) , , ,0 37,7 58,9 48,8 39,4 61,3 50,8 Totale , , ,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 Tasso di occupazione (a) 59,9 39,7 49,2 58,6 37,1 47,4 57,3 35,4 45,9 Tasso di occupazione anni 73,1 52,5 62,6 71,8 49,0 60,2 70,3 47,2 58,7 Tasso di disoccupazione (b) 5,5 9,1 7,0 5,9 9,7 7,5 5,5 8,5 6,7 Fonte: elaborazioni Ufficio di Statistica del comune di Roma su dati Istat (a) Tasso di occupazione: rapporto tra gli occupati e la corrispondente popolazione di riferimento (b) Tasso di disoccupazione: rapporto tra le persone in cerca di occupazione e le corrispondenti forze di lavoro 19

22 Ufficio di Statistica I Numeri di Roma n 1 - gennaio/marzo 2009 Tab. 2 - Occupati secondo l'attività economica e il sesso Provincia di Roma, media 2008 Attività economica Maschi Femmine Totale % % % Agricoltura 1,2 0,8 1,0 Industria 10,9 5,1 8,5 Costruzioni 10,8 0,9 6,6 Commercio 14,0 11,7 13,0 Servizi e altre attività 63,1 81,5 70,9 Totale 100,0 100,0 100,0 Fonte: elaborazioni Ufficio Statistico del Comune di Roma su dati Istat Tab. 3 - Occupati secondo l'attività economica e il sesso Italia, media 2008 Attività economica Maschi Femmine Totale % % % Agricoltura 4,5 2,9 3,8 Industria 25,5 14,9 21,3 Costruzioni 13,2 1,2 8,4 Commercio 15,0 15,3 15,1 Servizi e altre attività 41,8 65,7 51,3 Totale 100,0 100,0 100,0 Fonte: elaborazioni Ufficio Statistico del Comune di Roma su dati Istat Tab. 4 - Occupati secondo la professione e il sesso Provincia di Roma, media 2008 Professione Maschi Femmine Totale % % % Dirig. e imprenditori 5,1 2,9 4,2 Alte specializzazioni 14,5 18,4 16,1 Prof. tecniche 21,2 23,6 22,2 Impiegati 11,1 20,9 15,3 Prof. qual. servizi 15,0 17,9 16,2 Operai spec.,artig. e agric. 16,0 2,8 10,4 Operai semiqual. 7,4 0,4 4,4 Professioni non qual. 6,6 13,2 9,4 Forze armate 3,2 0,0 1,8 Totale 100,0 100,0 100,0 Fonte: elaborazioni Ufficio Statistico del Comune di Roma su dati Istat Tab. 5 - Occupati secondo la professione e il sesso Italia, media 2008 Professione Maschi Femmine Totale % % % Dirig. e imprenditori 5,8 3,0 4,7 Alte specializzazioni 9,4 11,8 10,4 Prof. tecniche 18,3 25,3 21,1 Impiegati 7,0 16,4 10,8 Prof. qual. servizi 12,4 21,6 16,1 Operai spec.,artig. e agric. 26,3 6,9 18,6 Operai semiqual. 11,4 3,7 8,3 Professioni non qual. 7,8 11,1 9,1 Forze armate 1,7 0,1 1,0 Totale 100,0 100,0 100,0 Fonte: elaborazioni Ufficio Statistico del Comune di Roma su dati Istat 20

23 Ufficio di Statistica I Numeri di Roma n 1 - gennaio/marzo 2009 Tab. 6 - Occupati dipendenti e indipendenti secondo il sesso Provincia di Roma, media 2007 Posizione Maschi Femmine Totale % % % Dipendente 73,4 81,8 77,0 Collaboratore 3,6 5,0 4,2 Autonomo 23,0 13,2 18,8 Totale 100,0 100,0 100,0 Fonte: elaborazioni Ufficio Statistico del Comune di Roma su dati Istat Tab. 7 - Occupati dipendenti e indipendenti secondo il Italia, media 2008 Posizione Maschi Femmine Totale % % % Dipendente 70,5 80,7 74,5 Collaboratore 1,4 2,8 2,0 Autonomo 28,1 16,5 23,5 Totale 100,0 100,0 100,0 Fonte: elaborazioni Ufficio Statistico del Comune di Roma su dati Istat Tab. 8 - Occupati secondo lo status e il sesso Provincia di Roma, media 2008 Status Maschi Femmine Totale % % % Atipici 10,5 15,3 12,5 Standard 89,5 84,7 87,5 Totale ,0 100,0 Fonte: elaborazioni Ufficio Statistico del Comune di Roma su dati Istat Tab. 9 - Occupati secondo lo status e il sesso Italia, media 2008 Status Maschi Femmine Totale % % % Atipici 9,6 15,4 11,9 Standard 90,4 84,6 88,1 Totale 100,0 100,0 100,0 Fonte: elaborazioni Ufficio Statistico del Comune di Roma su dati Istat 21

24 Ufficio di Statistica I Numeri di Roma n 1 - gennaio/marzo 2009 Tab Persone in cerca di occupazione secondo il sesso e l'età Provincia di Roma, media 2008 Età Maschi Femmine Totale % % % ,1 5,9 5, ,9 13,9 17, ,0 32,6 29, ,7 28,5 27, ,0 16,2 15, ,9 1,9 4,5 > 64 1,4 0,9 1,1 Totale 100,0 100,0 100,0 % sul totale 44,0 56,0 Fonte: elaborazioni Ufficio Statistico del Comune di Roma su dati Istat Tab Persone in cerca di occupazione secondo il sesso e l'età Italia, media 2008 Età Maschi Femmine Totale % % % ,7 5,8 6, ,0 15,8 16, ,3 33,2 32, ,1 27,9 25, ,1 14,0 14, ,5 3,0 4,7 > 64 0,4 0,3 0,4 Totale 100,0 100,0 100,0 % sul totale 48,5 51,5 Fonte: elaborazioni Ufficio Statistico del Comune di Roma su dati Istat Tasso di disoccupazione giovanile (15-24 anni). Media 2008 Italia 21,3 Regione Lazio 26,2 Provincia di Roma 27,6 Comune di Roma 29,

25 FOCUS Maternità e sviluppo demografico Un analisi della fecondità a Roma

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27 Ufficio di Statistica n 1 gennaio/marzo 2009 Maternità e sviluppo demografico Un analisi della fecondità a Roma Introduzione La fecondità è la manifestazione concreta, e quindi misurabile statisticamente, della capacità di procreare. Essa è il frutto dell interazione di molteplici fattori di tipo biologico, sociale, economico e culturale. Nel tempo le scelte procreative degli individui si sono modificate proprio in funzione dei mutamenti intervenuti nel contesto economico e sociale di riferimento. Dopo la prima transizione demografica avvenuta negli anni 60 del XIX secolo, che ha portato ad una trasformazione numerica e strutturale della popolazione ed ha accompagnato i vari Paesi nel passaggio da società agricole a società industriali e moderne, all inizio degli anni Settanta del secolo scorso si assiste in Europa alla seconda transizione demografica. Questi nuovi processi demografici, come la prima transizione, sono stati generati sostanzialmente da un disequilibrio tra tassi di mortalità e natalità. Tuttavia mentre nella prima transizione il cambiamento è stato avviato dai mutamenti della mortalità, nella seconda transizione demografica è la fecondità a crollare sotto la soglia di sostituzione di 2,1 figli per donna, dopo alcuni anni di sorprendente baby boom, portando ad un tasso di crescita della popolazione non stabile come nella prima transizione, ma negativo. Tutti questi fattori sono associati ad altri cambiamenti, in particolare a quelli intervenuti nella famiglia, da sempre nucleo primario su cui poggia le fondamenta la società. In Italia questo mutamento è stato caratterizzato dai seguenti fenomeni: - invecchiamento della popolazione e allungamento della speranza di vita; - riduzione della fecondità, ossia del numero di figli per donna, al di sotto del tasso di sostituzione; - posticipazione dell età al matrimonio e alla maternità; - anticipazione dell età al primo rapporto sessuale; - aumento delle convivenze more uxorio; - aumento delle nascite al di fuori del matrimonio; - aumento dell instabilità coniugale con separazioni e divorzi; - diffusione di nuove forme familiari: famiglie unipersonali, monogenitore, ricostituite, di fatto; - dilatazione dei tempi di permanenza dei giovani in famiglia. La bassa fecondità che si registra nel nostro Paese ormai da più di 30 anni mantiene alta la preoccupazione per i futuri scenari demografici e sociali. Oggi l Italia insieme a Spagna e Grecia e alcuni paesi dell est europeo è uno dei Paesi con i più bassi livelli di fecondità. Per l anno 2007 l ISTAT stima a 1,38 il numero medio di figli per donna, di gran lunga lontano dal 2,1, valore necessario a garantire il livello di sostituzione 1 delle generazioni. Questo studio vuole fornire un quadro sull andamento della fecondità registrata nella Capitale nel quadriennio , disaggregata per singoli municipi, per classi di età e per cittadinanza italiana o straniera della madre e, dove possibile, permettere un confronto con la fecondità nazionale o regionale. Per il calcolo dei tassi di natalità e fecondità e degli indicatori relativi al fenomeno si sono utilizzati la popolazione virtuale e i nati effettivi dell anno in corso (nati per data di evento e non per data di iscrizione nel registro anagrafico). La popolazione virtuale di Roma è frutto di una precedente analisi che l Ufficio di Statistica ha effettuato per il Progetto di previsioni demografiche realizzato nel corso dell anno Tale popolazione è il risultato di un analisi della qualità della popolazione iscritta all Anagrafe di Roma supportata dal lavoro di revisione della stessa Anagrafe che l Ufficio di Statistica ha portato avanti in anni recenti con l ausilio dei dati censuari. Al di là del dato ufficiale che è stato dichiarato alla fine del 2006 a fronte di tale lavoro di 1 Valore che assicura la stabilizzazione quantitativa della popolazione. 25

28 Ufficio di Statistica n 1 gennaio/marzo 2009 revisione, l Ufficio ha proseguito autonomamente formulando ipotesi di esistenza di altri aggregati di popolazione. Tali ipotesi hanno portato alla definizione della suddetta popolazione virtuale ritenuta più prossima alla situazione reale circa la consistenza della popolazione romana. I dati relativi alle nascite avvenute nell anno 2008 costituiscono una stima provvisoria poiché i controlli di qualità e successiva validazione di tutte le variabili usate nel presente lavoro necessitano di tempi maggiori. La natalità Nel quinquennio il numero dei nati nella Capitale si è mantenuto pressoché costante, con lievi aumenti registrati nel biennio (grafico 1). Il grafico 2 mostra l andamento dei tassi di natalità 2 totale e per sesso. Anche i tassi di natalità mostrano un andamento costante e il livello per il 2008 si mostra leggermente inferiore alla stima nazionale, attestatasi sul 9,6 3. Grafico 1 - Nati a Roma per anno di evento. Anni totale NATI M F Nel 2008 su un totale di nati pari a individui, provengono da madri italiane e da madri straniere 4. Le nascite da madre straniera costituiscono il 16,8% della nascite totali. Il numero di nati nel 2008 da donne italiane si mostra in leggera flessione rispetto all anno precedente (-0,8%). Di contro le nascite da donne straniere mostrano un aumento considerevole nel quinquennio considerato (+18,5%), passando da nati nel 2004 a nati nel 2008 (grafico 3). A contribuire maggiormente a questo aumento sono le nascite da donne provenienti dalle principali comunità presenti nella Capitale: rumena, filippina, polacca, rumena, bangladese, peruviana, cinese, egiziana ed ecuadoregna 5 ; infatti circa il 60% delle nascite da madri straniere proviene da queste comunità. In particolare le nascite da donne rumene, comunità ad alta omogamia, costituiscono un quarto delle nascite da madri straniere. Nel complesso i tassi di natalità delle donne straniere sono quasi il triplo di quelli delle donne italiane (grafico 4). 2 Il tasso grezzo di natalità è dato dal rapporto tra il numero di nati e la popolazione media dell anno considerato. 3 La stima ISTAT è calcolata tenendo conto della popolazione censuaria aggiornata di volta in volta con la movimentazione anagrafica e del numero dei nati per iscrizione in anagrafe, non per data dell evento. 4 La somma tra i nati proveniente da madri italiane e quelli di madri straniere non coincide con il totale dei nati poiché ci sono 51 nati con nazionalità della madre ignota. 5 Tra le prime comunità presenti a Roma per numerosità è esclusa per numero di nati la comunità ucraina; in questo caso il numero di nascite infatti non è particolarmente elevato. La comunità ucraina a Roma è a forte incidenza femminile, che è emigrata nella Capitale per far fronte alla domanda di una tipologia di lavoro tipicamente femminile quale quello di badante. Nella maggior parte dei casi queste donne hanno già esaudito i loro desideri procreativi nel loro paese. 26

29 Ufficio di Statistica n 1 gennaio/marzo 2009 Grafico 2 - Tassi di natalità a Roma per sesso. Anni M F TOT Grafico 3 - Nati a Roma per cittadinanza della madre. Anni italiana straniera Grafico 4 Tassi di natalità a Roma per cittadinanza della madre. Anni differenza tassi i/s italiana straniera 27

30 Ufficio di Statistica n 1 gennaio/marzo 2009 La fecondità nel periodo Tasso generico di fecondità Il tasso generico di fecondità 6 ha subito un leggero incremento dal 2004 al 2007 (da 38 nati per mille donne a 39 nati). Tale aumento è dovuto non solo alla crescita delle nascite ma anche alla leggera flessione della popolazione in età feconda, passata dal 46,3% del 2004 al 45,5% del L analisi dei tassi generici di fecondità per madri italiane e straniere evidenzia delle situazioni opposte tra le due popolazioni considerate; infatti mentre il tasso relativo alle donne italiane è aumentato dal 2004 al 2007 da 36 a 37 nati per 1000 donne, il tasso relativo alle donne straniere ha subito una diminuzione, passando da 59 a 57 nati per 1000 donne. Ciò è da attribuire alla struttura propria dei tassi che vengono calcolati ponendo a denominatore l ammontare delle donne in età feconda. Generalmente quindi, a parità di nati, l aumento o la diminuzione di questo aggregato, produce il rialzo o la flessione del tasso. In questo caso l andamento dei tassi è dovuto in particolare alla flessione della popolazione italiana in età feconda del 3.9% dal 2004 al 2007 e all incremento della popolazione straniera in età feconda del 27%. In particolare il calo del tasso osservato per le donne straniere denota che l aumento della popolazione stessa in età feconda ha influito sulla flessione del tasso generico di natalità più dell aumento delle nascite avvenute nel quadriennio in esame. Tasso di fecondità totale Se si osserva il tasso di fecondità totale 7 (TFT), indicatore meno generico del precedente, a partire dal 2004 a Roma si registra un ripresa della fecondità a fronte di un tasso di natalità pressoché stabile nel periodo in esame. Da un valore nel pari a 1,18 figli per donna, si passa a 1,24 nel 2006, fino ad arrivare ad 1,26 figli per donna registrato nel 2007 (grafico 5). Tale tasso si mantiene comunque al di sotto della stima a livello Italia dell Istat 8, pari nel 2007 a 1,38 figli per donna e al valore della regione Lazio, pari a 1,31 figli (grafico 6). Grafico 5 - Tasso di fecondità totale a Roma. Anni Il tasso generico di fecondità (o tasso grezzo) è il rapporto tra il numero di nati vivi da donne in età feconda (15-49 anni) e l ammontare della popolazione media femminile in età feconda 7 Il tasso di fecondità totale (TFT) o numero medio di figli per donna è dato dalla somma dei quozienti specifici di fecondità calcolati rapportando per ogni età feconda (15-49 anni), il numero di nati vivi all ammontare medio annuo della popolazione femminile. 8 Cfr. nota 3. 28

31 Ufficio di Statistica n 1 gennaio/marzo 2009 Grafico 6 - Confronto tra i tassi di fecondità totale Roma, Lazio, Italia. Anni ROMA Lazio ITALIA L analisi del tasso di fecondità totale per cittadinanza della madre evidenzia il notevole divario tra i comportamenti procreativi delle donne italiane e di quelle straniere. Le straniere presentano un tasso di fecondità totale quasi doppio rispetto alle donne italiane e, con la loro maggiore propensione ad avere figli, hanno provocato un effetto benefico sulla fecondità delle donne delle Capitale, contribuendo ad una ripresa della fecondità complessiva. Tuttavia nel quadriennio considerato si assiste anche ad una leggera ripresa della fecondità delle donne italiane (da 1,15 figli per donna nel 2004 a 1,19 nel 2007), dovuta verosimilmente al recupero della posticipazione della maternità delle generazioni nate tra la seconda metà degli anni 60 e i primi anni 70. Sebbene però le donne straniere presentino dei tassi di fecondità di gran lunga più elevati rispetto alle italiane, nel biennio si osserva una flessione del tasso totale, con valori al di sotto del tasso di ricambio generazionale. Infatti da un tasso di fecondità totale per queste ultime pari a 2,14 figli per donna nel 2004, si passa nel 2006 a 1,93 figli e nel 2007 a 1,91 figli. Ciò può far pensare, in un intervallo di tempo lungo, ad una convergenza dei comportamenti delle donne straniere, soprattutto di quelle ormai radicate nella Capitale, verso i comportamenti riproduttivi delle donne italiane. Tale fenomeno può far riflettere circa il peso maggiore che esercitano, a lungo andare, i modelli sociali, culturali ed economici in cui si vive rispetto ai modelli di origine (grafico 7). Grafico 7 - Tasso di fecondità totale a Roma per cittadinanza della madre. Anni differenza i/s italiane straniere 29

32 Ufficio di Statistica n 1 gennaio/marzo 2009 Tasso di fecondità totale municipale La ripresa della fecondità nella Capitale si osserva in tutti i municipi romani, fatta eccezione per il municipio 3 9 che presenta una leggera flessione, e che nel 2007 registra il più basso tasso di fecondità totale (0,99 figli per donna). Questo municipio è uno tra i più vecchi della Capitale; infatti l indice di vecchiaia 10 è pari a 217 anziani ogni 100 giovani e quello di carico di figli per donna feconda 11 è tra i più bassi (17 bambini per 100 donne). I due municipi che presentano la maggiore variazione in positivo del TFT dal 2004 al 2007 sono il e il mentre l 8 14 (1,52 figli per donna) e il (1,36 figli) sono quelli con più alto TFT in assoluto. Questi municipi sono quelli che, insieme al 12 16, presentano i minori indici di vecchiaia e i maggiori indici di carico di figli per donna feconda (rispettivamente 93 e 111 anziani ogni 100 giovani e 22 e 20 bambini per 100 donne in età feconda). Sono municipi maggiormente popolati da giovani coppie e da stranieri (tabella 1 e grafici 8 e 9). Tabella 1 - Tasso di fecondità totale per Municipio. Anni municipi anni Castro pretorio, tiburtino. 10 È un indicatore del grado di invecchiamento della popolazione ed è dato dal rapporto tra la popolazione anziana (65 anni e oltre) e quella dei bambini (da 0 a 14 anni). 11 Indica il peso dei figli in età prescolare per donna ed è dato dal rapporto tra i bambini in età 0-4 anni e le donne in età feconda (15-49 anni). 12 Tuscolano, don bosco, appio claudio, appio pignatelli, torrenova, torre gaia, casal morena, capannelle, aeroporto di ciampino. 13 Tor di quinto, della vittoria, la storta, cesano, tomba di nerone, la giustiniana, isola arnese, grottarossa, labaro, prima porta, polline martignano. 14 Don bosco, acqua vergine, lunghezza, san vittorino, torre spaccata, torre angela, borghesiana, torre maura, torrenova, torre gaia. 15 Tor de cenci, castel porziano, castel fusano, acilia nord, acilia sud, casal balocco, ostia antica, lido di ostia levante, lido di ostia ponente, lido di castel fusano. 16 Ostiense, giuliano dalmata, europa, cecchignola, castel di leva, fonte ostiense, valleranno, castel di decima, torrino, tor de cenci, castel porziano, mezzocamino, tor di valle. 30

33 Ufficio di Statistica n 1 gennaio/marzo 2009 Grafico 8 - Tasso di fecondità totale per Municipio - Anno , ROM A Grafico 9 - Cartogramma tasso di fecondità totale per Municipio. Anno 2007 A livello territoriale la fecondità maggiore per le donne italiane si osserva negli stessi municipi periferici e 8 18 (rispettivamente 1,54 e 1,38 figli per donna), municipi in cui è più elevato il peso delle nascite rispetto ai restanti municipi della Capitale. Si tratta di municipi abitati in particolare da giovani nuclei familiari. Di contro, i municipi che presentano i più bassi tassi di fecondità totale sono il 3 19 e il 6 20, caratterizzati da alti indici di vecchiaia, popolati da elevati contingenti di anziani, non più in età feconda. La fecondità delle straniere invece è più elevata nei municipi 7 21 e 8 22 (rispettivamente 2,62 e 2,55). In tali municipi è forte la componente femminile straniera in 17 Cfr. nota Cfr. nota Cfr. nota Torpignattara, casilino, quadraro, gordiani. 21 Centocelle, alessandrina, tor sapienza, la rustica, tor tre teste, casetta mistica, centro direzionale centocelle, omo. 22 Cfr. nota

34 Ufficio di Statistica n 1 gennaio/marzo 2009 età feconda, in particolare di cittadinanza rumena. Fecondità molto simile a quella delle italiane si registra invece nei municipi e 3 24 (rispettivamente 1,14 e 1,25 figli per donna), municipi in cui è minore la quota di popolazione straniera (grafico 10). Grafico 10 - Tassi di fecondità per Municipio e cittadinanza della madre. Anno italiane straniere italiane_rm straniere_rm Tasso di fecondità totale per età Se si analizzano i tassi di fecondità per classi di età quinquennali si nota come la classe anni sia quella che presenta i più alti tassi (89,2 nati per mille donne nel 2007), seguita da quella superiore adiacente (35-39 anni con 69 nati per mille donne nel 2007). Nel periodo considerato tali tassi presentano una tendenza crescente per l intervallo di età anni, ed in particolare con crescita più elevata per la fascia anni (grafico 11). Grafico 11 - Tassi di fecondità a Roma per classi di età. Anni Differenze procreative tra il contingente di donne italiane e quello dello donne straniere sono evidenti anche in relazione all età in cui i tassi di fecondità sono più elevati. Infatti mentre per le donne italiane i maggiori tassi di fecondità si osservano tra i 30 e i 34 anni e sono consistenti anche nella classe di età successiva (89,1 nati per 1000 donne tra 23 Prati, della vittoria, eroi. 24 Cfr. nota 9. 32

35 Ufficio di Statistica n 1 gennaio/marzo 2009 i 30 e i 34 anni e 70,4 nati tra i 35 e i 39 anni), le donne straniere realizzano le loro aspirazioni procreative soprattutto nella fascia di età anni (in particolare 112,9 figli per 1000 donne tra i 25 e i 29 anni e 97,3 nati per 1000 donne nella fascia anni) (grafico 12). Grafico 12 - Tassi di fecondità a Roma per classi di età e cittadinanza. Anni italiane straniere Tasso di fecondità totale per età e municipio Analizzando i tassi del 2007 per municipio e classi di età si osservano delle specificità territoriali. La classe anni rimane quella in cui si presenta la maggiore fecondità, fatta eccezione per i municipi 3 25 e 17 26, i cui maggiori tassi di fecondità si presentano nella successiva fascia di età anni. (tabella 2). Tabella 2 - Tassi di fecondità per municipio e classi di età a Roma. Anni municipi classi di età Cfr nota Borgo, prati, trionfale, della vittoria. 33

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