SCMT VOL 2 APPENDICE E RFI TC.PATC ST CM 02 D04 C

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2 2 di 38 1 INTRODUZIONE SCOPO DEL DOCUMENTO CAMPO DI APPLICAZIONE TERMINI E ACRONIMI UTILIZZATI DOCUMENTAZIONE DI RIFERIMENTO CONSISTENZA E DESCRIZIONE DELLA DOCUMENTAZIONE DI UN PDS ELENCO DISEGNI D'IMPIANTO SCMT DI UN PDS (TAV. 00/A) Piano schematico SCMT (Tav. 01/A); Piano cunicoli SCMT (Tav. 02/A) Piano cavi (Tav. 03/A) Disposizione armadi encoder nei locali (Tav. 04/A - 01/02) Disposizione apparecchiature negli armadi encoder (Tav. 04/A fig. 02/02) Allacciamento cavi di piazzale armadio encoder 1 "P" 2 3 (Tav. 05/A- fig.01/03 03/03) Allacciamento tipico cassette terminali di PI con due boe commutate (Tav. 06/A- fig. 01/02) Allacciamento tipico cassette terminali di PI con una boa commutata (Tav. 06/A- fig. 02/02) Circuiti elettrici di interfaccia con impianto IS (Tav. 07/A Fig.01/02 02/02) Stralci circuitali, per gli interventi sui circuiti IS, dell'allarme interruttori a scatto (Tav. 08/A) Circuiti e catene di alimentazione, allarme cumulativo SCMT, relè di abbattimento della velocità di deviata, circuiti Infill, distribuzione cavi di relazione armadi encoder - impianto IS, utilizzazione contatti nuovi relè, connettori armadi encoder, riordino e collegamento equipotenziale tra armadi encoder (Tav. 09/A) Associazione encoder- punti informativi e tabella di configurazione HW degli ingressi encoder (Tav. 10/A) Tavola dei cablaggi interni agli armadi encoder (tipologia di principio) (Tav. 11/A-fig. 01/02) Tavola dei collegamenti tra gli armadi (Tav. 11/A-fig. 02/02) Tabelle dati di Impianto (Tav. 12/A) Tabella dei punti informativi (associazione percorsi - logica di appuntamento) (Tav. 13/A) Tabelle configurazione telegrammi delle boe dei PI (Tav. 14/A) Registro delle Configurazioni (Tav. 15/A) CONSISTENZA E DESCRIZIONE DELLA DOCUMENTAZIONE DI UNA TRATTA DI LINEA ELENCO DISEGNI D'IMPIANTO SCMT DI LINEA (TAV. 00/A) Profilo di linea SCMT (Tav. 01/A) Piano cunicoli SCMT (Tav. 02/A) Piano cavi (Tav. 03/A); Disposizione apparecchiature all'interno dell Armadio Encoder PBA 118 (Tav. 04/A-fig. 01/02) Disposizione apparecchiature all interno dell Armadio encoder PBA 123 e Avv.S.06d (Tav. 04/A-fig. 02/02) Allacciamento cavi di piazzale Armadio Encoder e di relazione garitta PBA 118 (Tav. 05/A-fig.01/02) Allacciamento cavi di piazzale armadio encoder e di relazione garitta PBA 118/Avv.S.06d (Tav. 05/A-fig.02/02) Allacciamento tipico cassette terminali di PI con due boe commutate (Tav. 06/A-fig. 01/02) Allacciamento tipico cassette terminali di PI con una boa commutata (Tav. 06/A-fig. 06/02) Circuiti elettrici di interfaccia con PBA 118, circuiti di alimentazione, allarme SCMT (Tav. 07/A-fig.01/02) Circuiti elettrici di interfaccia con PBA 123 e AvvS06d, circuiti di alimentazione, allarme SCMT (Tav. 07/A fig. 02/02) Associazione encoder-punti informativi e tabella di configurazione HW degli ingressi encoder (Tav. 10/A) Tavola dei cablaggi interni armadio Encoder (Tav. 11/A) Tabelle dati impianto (Tav. 12/A) Tabelle dei punti informativi (logica di appuntamento) (Tav. 13/A) Tabella configurazione telegrammi delle boe dei PI (Tav. 14) Registro delle configurazioni (Tav. 15/A) ALLEGATI TIPOLOGICI... 37

3 3 di 38 Revisioni del documento: Aggiornamenti Elaborato Rev. Data Descrizione A01 10/05/01 Prima Emissione A02 23/07/01 Seconda Emissione A03 24/12/02 Completata la documentazione con i paragrafi mancanti 2.1.1, e interamente aggiornata secondo le ultime modifiche apportate ai tipologici. A04 14/02/03 Inserito sulla tavola 13 la nuova figura 14/14 nella quale sono raccolti tutti i dati di configurazione di quei PI che per ogni aspetto trasmettono packet diversi; Inserita l opzione che il piano delle misure può anche essere realizzato sottoforma tabellare; Nel caso di utilizzazione della rappresentazione delle variazione delle velocità di rango e/o GdF tramite il rettangolo, quelle che variano devono essere rappresentate in grassetto. A05 29/05/03 Eliminata rappresentazione in grassetto dei parametri delle variazione di velocità di rango e/o GdF che variano in presenza dell indicazione realizzata tramite l apposito rettangolo; A seguito delle modifiche apportate ai tipologici: Su PS SCMT dove previsto inserito piano della distribuzione delle zone di rallentamento e relative tabelle; riportato su PI di tipo PA e PRA le relative distanze obietti e di posa; eliminata sulle CT la messa a terra, dello schermo e corazza del cavo delle boe; modificato tipologico (tav. 06 1/2) per rappresentazione di entrambe le pose (Sx e Dx) delle CT; realizzata nuova tavola 11 2/2 contenente i collegamenti tra gli armadi encoder e con il SSDT; modificato rappresentazione delle pagine sulle tav. 12, 13, 14, e15 per permetterne la realizzazione in automatico con i sistema operativi informatici (Word, Excel ecc.); suddiviso la tabella 15 in due parti una comune a tutte le imprese e una specifica per ognuna. indicato quando è necessario riportare la pendenza sui PI S che comandano esclusivamente movimenti con limitazione di velocità a 30 km/h, o movimenti provenienti da binario illegale con segnale permanentemente a vi o in assenza. B 24/05/04 - Le tabelle contenenti richiami ad altri documenti di progetto, non riporteranno la versione e la data di realizzazione, mentre dettagliatamente saranno riportate sull elenco dei disegni Tav.00; - Nell impossibilità di risalire alla progressiva chilometrica della punta scambi e/o della traversa limite estrema dovrà essere fatta richiesta a RFI;

4 4 di 38 - Sotto alle bandierine che indicano la ripresa codice di BAcc o di Infill sarà riporta la distanza dal segnale di 1 categoria; - E data la possibilità sul complesso informativo (es. RL, PA, A) relativamente al PI RL di fare riferimento al segnale Avv o al PA; - E chiarità la modalità di rappresentazione per indicare sulla documentazione la distanza tra due PI validi per lo stesso senso di marcia, nonché per due PI consecutivi indifferentemente dal senso di marcia; - La progressiva chilometrica dei P.V.P.L è individuata dal FCL mentre quelle dei PI av, af e afv è sommando o sottraendo quella normativa dalla progressiva del PVPL; - E data indicazione quando si rende necessario la presenza del DOA e quando non è più possibile utilizzarla; - Sul piano delle misure i valori delle distanze parziali possono essere indicate fino alla prima cifra decimale; - La Tav. 11 fig.01/02 può essere suddivisa in due tavole una per l armadio principale e una per l armadio secondario, in tal caso la fig.02/02 diventa 03/03; - Sulla fig 5 della Tav.12 riportata la finca che indica la presenza del cartello SCMT di cui all art. 77 del R.S.; - E ammessa la possibilità di riportare l header ERTMS sull intestazione del telegramma dei vari Packet; è indicata la modalità di rappresentazione, sul profilo di linea SCMT, di alcune casistiche relative alla velocità di rango rilevate dal FCL; Rappresentazione della variazioni di rango ricadenti nella zona di attivazione dei vincoli di protezione SCMT e del punto di commutazione tra le due tecnologie 1023 (CW)<->180(TM); I dati riportati sulle colonne delle tabelle della Tav. 15 dovranno essere protetti da apposita (Password), ad eccezione delle colonne relative ai dati delle apparecchiature (S/N/Rev.), inoltre su queste ultime dovrà essere previsto un rigo in bianco, necessario all aggiornamento del documento. C 04/12/06 - Allineato il documento a quanto richiesto dalla seconda catena di appuntamento e dalla ridondanza; - Riportato sulla Tav.09 circuito Infill del segnale 07s; - Aggiornata tabella Infill di fig. 6 e di fig.12 ridondanza della Tav.12; - Inserito allegato 4 alla TAv.12; - Inserita rappresentazione del Cartello di limite fermata SCMT (Art. 77 del R.S.); - La rappresentazione dell equipotenzialità tra armadi encoder spostata da Tav. 08 a Tav.09; - Sono state recepite tutte le schede approvate riguardanti la presente appendice, in alcuni casi allineandole alle scelte concordate.

5 5 di 38 1 Introduzione 1.1 Scopo del documento Gli obiettivi del presente documento sono: uniformare gli interventi e le rappresentazioni nelle varie tipologie di impianto; standardizzare la documentazione prevista. 1.2 Campo di applicazione Si applica nella progettazione e nella realizzazione del SST del SCMT 1.3 Termini e acronimi utilizzati BAcc BAcf CdB CT Do DOA DV IS PdS SCMT SRS SSB SST Ve vi vl Vo II CW TM Blocco Automatico a correnti codificate Blocco Automatico a correnti fisse Circuito di Binario Corretto Tracciato Distanza obiettivo Distanza Obiettivo Approssimata Itinerario Deviato Impianto di Sicurezza Posto di Servizio Sistema di Controllo Marcia Treno Specifica Requisiti di Sistema Sotto Sistema di Bordo Sotto Sistema di Terra Velocità di esecuzione via impedita via libera Velocità di obiettivo Indicatore di Isolamento Continuous Wave Toggling Mode

6 6 di Documentazione di riferimento [R1] Volume 1 Appendice B; [R2] Volume 2 Appendice B; [R3] Volume 2 Appendice M e allegati 1,2 e tabella per il calcolo della pendenza media; [R4] Volume 2 Appendice D e allegati 1,2 e 3; [R5] Volume 2 Appendice N e allegato 1; [R6] Criteri per l applicazione delle protezioni elettriche nel SCMT su Linee non elettrificate o elettrificate con tensione continua fino a 3 KV e non affiancate da Linea AV alimentata a 25 KV in alternata; [R7] Volume 2 Appendice H [R8] Volume 2 Appendice E allegato 1 [R9] Volume 2 Appendice E allegato 2 [R10] Volume 2 Appendice E allegato 3 [R11] Volume 2 Appendice E allegato 4 [R12] Volume 2 Appendice E allegato 5

7 7 di 38 2 Consistenza e descrizione della documentazione di un PdS La descrizione della documentazione di seguito riportata fa riferimento ai documenti di cui al rif.[r8] e [R11] Le tabelle contenenti i richiami ad altri documenti di progetto SCMT riporteranno solo l identificativo dello stesso e la denominazione dell impianto. La versione e la data di realizzazione saranno riportate dettagliatamente sull elenco dei disegni (Tav. 00). 2.1 Elenco disegni d'impianto SCMT di un PdS (Tav. 00/A) Tale elaborato oltre a riportare l'elenco delle tavole realizza anche il contenitore per la raccolta di tutti gli elaborati. L'elenco vero e proprio sarà ripiegato all'interno quando il contenitore è chiuso; inoltre sull'elenco delle tavole nelle apposite colonne verrà riportata la data, il numero cronologico degli aggiornamenti nonché la redazione, la progettazione, la revisione, la validazione, e l autorizzazione come richiesto da procedura Piano schematico SCMT (Tav. 01/A); Il PS SCMT deve essere realizzato come previsto dall allegato 1 e ricavato dal piano schematico IS con le seguenti rappresentazioni: topografia schematica del tracciato di tutti i binari centralizzati, senso di percorrenza dei medesimi, i deviatoi all interno dei binari centralizzati con il relativo numero e velocità di percorrenza se superiore a 30 Km/h, tipologia di armamento (pesante o leggero) senza indicare la tipologia di manovra; tutti i segnali di stazione, gli avvisi completi della relativa sigla, aspetti, progressiva Km, eventuali tabelle di indicazione dei PL protetti e indicatori ausiliari senza le informazioni trasmesse; tutti i circuiti di binario, numerazione e posizione topografica dei loro giunti di delimitazione; tutti i punti iniziali/finali di itinerario con relativi sensi di marcia anche se non presenti sul piano schematico IS, prendendo a riferimento la Tabella delle condizioni;. marciapiedi; passaggi a livello, punti di conteggio del Bca, picchetti limite e posizionamento del FV con relative progressive chilometriche; traverse limite almeno per: o i deviatoi estremi presi di calcio, con relativa progressiva; o i punti di convergenza sui movimenti contemporanei ammessi con relativa distanza dal segnale che la protegge; progressive chilometriche delle punte scambi estreme ; nel caso in cui non siano rilevabili dalla documentazione del Progetto di Base dovranno essere richiesta a RFI con l invio del progetto funzionale; la stessa procedura deve essere seguita per l individuazione delle

8 8 di 38 progressive chilometriche delle traverse limite dei deviatoi estremi presi di calcio; punti di ripresa campionamento codici su linee in BAcc, a valle di itinerari deviati e a valle di zone non codificate, sul giunto dove si ha la ripresa o l inizio della captazione del codice, individuati da apposita bandierina direzionale con all interno la scritta RCC ; sotto di essa nello spazio disponibile tra bandierina e binario sarà riportata la distanza dal segnale a valle se questo è di prima categoria (necessaria per l individuazione del punto di liberazione della marcia e per i rallentamenti vedi rif. [R2] ). Il valore della distanza deve essere arrotondato al metro per difetto; La base così ottenuta deve essere completata con le informazioni necessarie allo sviluppo del progetto SCMT desunte dagli elaborati forniti da FS (Fascicolo Orario e/o Fascicolo Linea, Tabella Delle Condizioni, Programma di Esercizio SCMT di Stazione) e da elaborati già prodotti ( piano delle misure preliminare, e verifica sul campo): posizione topografica delle boe (PI) comprensiva di: o Tipo/funzione; o Sigla di identificazione (riferimento ente/funzione); esempio esplicativo applicato a due PI: S - S02s; a1v2: S indica che si riferisce ad un pacchetto di tipo S (segnale di 1 categoria) S02s indica che il segnale di 1 categoria cui il PI si riferisce è l S02s; a1 indica che è il primo di più PI le cui funzioni sono relative ad un avviso di variazione di velocità o di grado di frenatura; V2 indica che la variazione è di velocità ed è la seconda di quelle presenti nella linea; la rappresentazione di un complesso informativo (es.rl1, RL2, PA, A) fa riferimento al segnale; ad esclusione del PI RL che può far riferimento al solo segnale oppure alla relativa PA come di seguito riportato: RL1-PAAvvS22s, RL2-PAAvvS22s, PA-AvvS22s, A-AvvS22s; RL1-AvvS22s, RL2-AvvS22s, PA-AvvS22s, A-AvvS22s. o indicazione della pendenza calcolata secondo procedura del rif. [R3], relativa al tratto di binario di valle. I PI interessati a questo dato sono quelli che concorrono al rispetto di un vincolo restrittivo a valle. Quanto detto precedentemente vale anche per i PI dei segnali con aspetto permanentemente a via impedita o in assenza di segnale, che proteggono movimenti provenienti da binario illegale; in tal caso la pendenza sarà quella relativa al segnale di protezione nello stesso senso di marcia del binario legale. Nei Bivi in linea il valore della pendenza riportato sul PI di tipo S dovrà essere quello più restrittivo fra le possibili direzioni da esso comandate vedi rif. [R3]; o indicazione della distanza rispetto ad un vincolo restrittivo a valle. I PI interessati a tale indicazione sono: i PI di ricalibrazione (distanza massima 700 m); i PI di anticipazione della curva di arresto; i PI di prossimità; i PI di inizio linea (se blocco a 3 aspetti); i PI di avviso di variazione di velocità o grado di frenatura. o progressiva chilometrica; distanza da altri punti significativi (quotati e non) o da altri PI;

9 9 di 38 La progressiva chilometrica dovrà essere prevista: sui PI in asse ai segnali (coincide con la progressiva dei segnali stessi); sui PI di avviso e di variazione di velocità o GdF; sui PI in cui non esistono riferimenti con enti o altri PI; sui PI di tipo G. La distanza da punti significativi (quotati e non) o da altri PI, dovrà essere prevista: con i PI di tipo L rispetto la punta scambi estrema o rispetto alla T.L. del deviatoio stesso preso di calcio (di norma rispettivamente 15 e 10 m); con PI di tipo S e A se disassati da questi più di 5m; con PI di tipo G rispetto al giunto relativo; con PI di tipo RL e LL rispetto il successivo PI. le distanze fra P.I. validi per lo stesso senso di marcia sono riferite sempre alle boe 2/2, ad eccezione delle distanze minime tra PI in funzione della velocità (Es.10, 25 e 36mt) che dovranno essere riferite alle boe interne dei due PI consecutivi indifferentemente dal senso di marcia. o numero identificativo del PI attribuito come previsto al rif.[r7]. indicazione delle informazioni rilevanti ai fini del progetto: o distanze tra segnali, in corrispondenza dei quali dovrà essere indicata la distanza dal successivo ente significativo ai fini SCMT (distanza obiettivo segnale di valle) distinta per: aspetto di via impedita (a.vi o a.r) (per il quale è trasmessa la D_Obiettivo al segnale più lontano raggiungibile); corretto tracciato (CT), compreso quella per l aspetto di Gx (secondo segnale di valle); itinerario deviato (DV): quest ultimo distinto per livelli di velocità ridotta con l eventuale discrimina di percorso per la stessa velocità, compresa quella per l aspetto R/G. Nei PS complessi quando risulta difficoltoso indicare in corrispondenza dei segnali le informazioni sulla D_Obiettivo, è ammesso riportarle in altro punto attraverso opportuni riferimenti; o punti di fine SCMT contraddistinti da uno scudetto direzionale recante la scritta FSC, posto in corrispondenza del PI FP ; o limite di area, rappresentato: tramite una linea verticale: uno scudetto con all interno la scritta Area; i numeri delle due aree confinanti; o equipaggiamento su segnali di I^ categoria con dispositivo di Infill (per la liberazione anticipata della marcia), contraddistinti sul binario in prossimità del segnale da un triangolo con all interno la lettera I e una bandierina direzionale recante la scritta Infill, posto sul giunto dove si ha l inizio della captazione del codice 420, sotto di essa nello spazio disponibile tra bandierina e binario, sarà riportata la distanza dal segnale a valle (necessaria per l individuazione del punto di liberazione della marcia e per i rallentamenti vedi rif. [R2]). Il valore della distanza deve essere arrotondato al metro per difetto. o punti di avviso di variazione dei parametri di linea contraddistinti da bandierine

10 10 di 38 direzionali recanti la scritta av.v.(v) o av.v.(f) o av.v.(fv) a seconda che la variazione sia in ordine: di velocità, di grado di frenatura o di entrambe e con la progressiva del punto di variazione, tali PI saranno sempre posati alla distanza normativa. La progressiva chilometrica dei P.V.P.L è individuata dal FCL, mentre quella relativa ai PI av, af e afv è ricavata sommando o sottraendo la distanza misurata dalla progressiva del P.V.P.L. o cartello SCMT di cui all art. 77 del R.S con le modalità previste ai rif. [R2] e [R8]. Il valore della distanza nei confronti del segnale alto di valle deve essere arrotondato al metro per difetto; o cartelli di cui all art 33 del R.S.. Nel rilievo delle distanze di questi, qualora i valori siano inferiori ai minimi ammessi normativi e lo scostamento maggiore dell 1%, dovranno essere notificati alla Direzione Lavori e evidenziati sull elaborato Analisi del Progetto funzionale, vedi rif.[r3] a cui si rimanda per maggior dettaglio. I cartelli potranno essere rappresentati con all interno i valori delle velocità per rango: o punti di variazione dei parametri di linea contraddistinti da scudetti recanti la scritta PVPL(V) o PVPL(F) o PVPL (FV) a seconda che la variazione sia in ordine: di velocità, di grado di frenatura o di entrambe; o distanza obiettivo approssimata contraddistinta da uno scudetto direzionale recante la scritta DOA e numero identificativo, posizionato sui binari percorsi in deviata alla stessa velocità ma con segnali disassati (vedi rif. [R1] ). Il punto di riferimento sarà il segnale più vicino, che sugli altri binari sarà evidenziato tramite lo scudetto summenzionato; inoltre dovrà essere indicata la distanza dal segnale cui il medesimo si riferisce. La DOA è applicabile quando lo scostamento misurato tra segnali è minore o uguale del 3%; per distanze di dissassamento inferiori a 10m i segnali sono considerati allineati ed è trasmessa la distanza al più vicino. In presenza di variazioni di rango ricadenti nella zona di attivazione dei vincoli di protezione di una tratta SCMT e del punto di commutazione tra le due tecnologie di trasmissione Continuous Wave (CW) e Toggling Mode (TM), la modalità di rappresentazione dovrà attenersi al punto a completamento delle informazioni, dovranno essere riportate le seguenti tabelle: o identificativi di area e macroarea cui appartiene il PdS; o tipo di distanziamento adottato sulle linee afferenti il PdS, riportandone per intero la tipologia (es. Blocco Automatico a correnti codificate: -3 aspetti per marcia sx e -2 aspetti per marcia dx); o modalità di gestione dei segnali tramite gli encoder; o misure di distanza non allineate rilevanti ai fini del progetto SCMT e desunte da rilievi sul campo, non coerenti con quelle ottenute dalle progressive chilometriche riportate sul piano schematico IS (in ogni caso le progressive chilometriche degli enti rappresentati sul piano schematico SCMT devono. essere allineate a quelle del piano schematico IS). Dovranno essere riportate solo le misure il cui disallineamento è > ±1%, inoltre qualora i valori misurati siano inferiori ai minimi ammessi normativi e lo scostamento è > dell 1%, dovranno essere notificati alla Direzione Lavori e evidenziati sull elaborato Analisi del Progetto funzionale, vedi rif.[r3] a cui si rimanda per maggior dettaglio; o legenda della simbologia e note occorrenti; o gli aggiornamenti dell elaborato con indicato la data, la redazione, la progettazione, la revisione, la validazione, e l autorizzazione come previsto da apposita procedura.

11 11 di 38 per PdS in cui siano previsti abbattimenti di velocità di deviata tramite apposite chiavi per la gestione dei rallentamenti vedi rif.[2], sulla parte esterna destra del PS SCMT sarà riportato: o il piano della distribuzione delle zone di rallentamento; o le tabelle indicanti: l associazione zona/chiave/i da estrarre ed eventuali itinerari condizionati non percorrenti il rallentamento; itinerari deviati soggetti all abbattimento di velocità con relativo valore. estensione del PS SCMT in funzione della tipologia di distanziamento: o sulle linee gestite con BAcc e BAcf a 3 aspetti il piano schematico si estenderà in tratteggio dai segnali di protezione fino ai PBA di avviso o avviso isolato (se i circuiti di comando e controllo non sono ubicati nel PdS) con eventuali PBA intermedi completi di relative sigle, aspetti e progressive chilometriche; dovrà inoltre essere indicato il nome delle sezioni BA, ed eventuali altri PI presenti; o sulle rimanenti linee il piano schematico si estenderà in linea continua fino ai segnali di avviso, in quanto i circuiti di comando e controllo di quest ultimi sono ubicati nel PdS e fanno parte di questo. Sui P.S. agli estremi dei binari di linea dovrà essere indicata la direzione (stazione estrema della linea) e la stazione limitrofa all interno di parentesi Piano cunicoli SCMT (Tav. 02/A) La tavola del piano cunicoli SCMT non presenta niente di innovativo nei confronti di quelle tradizionali IS. Sulla tavola sarà riportato: il PS del PdS così attrezzato: o piano del ferro senza riportare la tipologia di armamento sugli scambi; o numerazione degli scambi; o segnali privi di aspetti con sola numerazione e progressiva Km; o PI dei segnali riportando le boe separate con relativo nome contrassegnando con il numero 2 quella in asse al segnale e con il numero 1 quella in precedenza. il disegno schematico delle canalizzazioni utilizzate dal SCMT del PdS, con le seguenti indicazioni: o utilizzazione di canalizzazioni esistenti e/o realizzazione di nuove specificando in tal caso la tipologia di cunicolo, la sezione e quantità di tubi e le canalette utilizzate; o rappresentazione della cassetta terminale in prossimità delle boe del PI con relativo cunicolo affiorante e tubo corrugato fino alla boa; o tra enti significativi 2 dovrà essere riportata la distanza parziale, nonché la tipologia e quantità di cavi presenti (è ammesso l utilizzazione di simbologia diversa purché non si alterino i contenuti; 12 Per enti significativi si intende (pozzetti, cassetta terminale, canaletta).

12 12 di 38 o una legenda con le simbologie utilizzate per le varie rappresentazioni (è ammesso l utilizzazione di simbologie diverse da quelle indicate purché non si alterino i contenuti); o altre indicazioni quando si rendesse necessario per l'interpretazione di situazioni particolari. Nella realizzazione del disegno del PS e delle canalizzazioni dovrà farsi riferimento alla planimetria del PdS realizzandolo il più possibile in scala Piano cavi (Tav. 03/A) La tavola del piano cavi SCMT non presenta niente di innovativo nei confronti di quelle tradizionali IS. Sulla tavola sarà riportato: schematicamente gli armadi encoder con indicazione generica del locale dove sono installati (F.V. o altro); i cavi che si derivano da ogni armadio encoder fino alla boa del PI complete delle seguenti indicazioni; o tipologia di cavo; o lunghezza e sezione fino alle boe, riportandola parzialmente tra enti (armadio encoder- CT- boa.); o CT con relativa nomenclatura: o boe del PI orientate secondo il senso di marcia del PS SCMT, con tutte le indicazioni compreso il nome del PI e la numerazione della boa nel PI Disposizione armadi encoder nei locali (Tav. 04/A - 01/02) Su tale tavola sarà riportato lo stralcio del locale tecnologico che permetta l'individuazione degli armadi encoder all'interno del locale e di eventuali altri enti del SCMT (armadi di riordino ingressi encoder, diagnostica esterna, ecc.) Disposizione apparecchiature negli armadi encoder (Tav. 04/A fig. 02/02) Su tale tavola sarà riportato schematicamente per ogni armadio encoder le apparecchiature previste con il relativo posizionamento al proprio interno, complete delle indicazioni che ne permettan o l'individuazione. Inoltre dovrà essere redatta apposita legenda che in chiaro riporti le indicazioni degli acronimi riportati sulle apparecchiature. Il riempimento degli armadio con gli encoder, di norma sarà così realizzato: sull armadio principale sino a sette encoder: sui secondari sino a sei encoder. Se al termine di tale distribuzione dovesse risultare un armadio successivo al secondo con un solo encoder è possibile utilizzare un posto di scorta del precedente. Per impianti di linea in

13 13 di 38 cui sono utilizzati armadi encoder da PdS, quest ultimi possono essere riempiti completamente, tale soluzione è ammessa anche per PdS di piccola entità su linee a semplice binario in cui non si prevedono ampliamenti. La distribuzione degli encoder all interno degli armadi per quanto possibile dovrà tener conto della dislocazione dei segnali sui due lati della stazione (se presente più di un armadio). Tale tavola oltre ad essere raccolta sulla serie di disegni dell impianto, dovrà essere ubicata nell apposito contenitore all interno dell armadio encoder. I disegni tipologici in allegato non riportano tale tavola in quanto ogni ditta costruttrice realizza il proprio armadio secondo le proprie esigenze Allacciamento cavi di piazzale armadio encoder 1 "P" 2 3 (Tav. 05/Afig.01/03 03/03) Su tale tavola sarà riportato: La/e morsettiera/e di uscita dell /gli armadio/i encoder completa di tutti i morsetti con le indicazioni previste: o numerazione progressiva o altra indicazione che ne permetta l immediata individuazione; o per ogni gruppo di morsetti riferiti ai canali seriali di ogni encoder, in prossimità sarà riportato l encoder e il/i segnale/i a cui si riferiscono con indicazione dei canali utilizzati; nel caso che l encoder non sia utilizzato verrà riportato scorta; o collegamento schematico dei cavi con i relativi colori dalla morsettiera dell armadio encoder fino alla CT indicando le eventuali ridondanze (incrocio tra encoder); o all interno della CT dovranno essere rappresentati i morsetti con relativa numerazione e l ammarro dei cavi di arrivo dall encoder, nonché il nome della CT; o rappresentazione schematica dei cavi in uscita in tratteggio con le boe rappresentate secondo il proprio senso di marcia, indicandone il numero e il nome del PI; o nome del PI servito Allacciamento tipico cassette terminali di PI con due boe commutate (Tav. 06/Afig. 01/02) Per allacciamento tipico si intende il disegno generico valido per le suddette tipologie di PI. Su tale tavola sarà riportato: il disegno schematico della cassetta terminale con all interno: o la morsettiera con i relativi morsetti numerati; o i conduttori di arrivo e di uscita con relativo colore; o il numero della boa a cui il cavo deve essere collegato. l ente da cui proviene il cavo; la tipologia dei cavi utilizzati; la rappresentazione delle CT in posa destra e posa sinistra evidenziano le due diverse situazioni di allacciamento alla boe;

14 14 di 38 una tabella riepilogativa dei PI che utilizzano la CT distinta per posa; Per convenzione è stato stabilito che il cavo della boa 1 deve essere collegato sempre ai morsetti della CT mentre il cavo della boa 2 ai morsetti Allacciamento tipico cassette terminali di PI con una boa commutata (Tav. 06/Afig. 02/02) Vale quanto detto al punto precedente con la differenza che sul PI c è solo una boa commutata sempre collegata ai morsetti relativi alla boa Circuiti elettrici di interfaccia con impianto IS (Tav. 07/A Fig.01/02 02/02) Su tale tavola sono riportate le condizioni di interfaccia tra l impianto IS e il SCMT necessarie per la gestione delle informazione di segnalamento previste. La tavola è così strutturata: una parte riferita all impianto IS con le rappresentazioni previste per le varie tipologie di appartati, dove viene riportato: o catene di alimentazione generiche con riferimenti agli interruttori posti a protezione degli ingressi encoder; o fusibili di protezione degli encoder ( su ramo positivo dell interfaccia); o le condizioni IS, complete di tutte le indicazioni a seconda della tipologia dell impianto (es. connettori, tocchi delle unità, riordini ecc.). una parte riferita agli encoder, dove verrà riportato: o in modo generico l armadio encoder con all interno tutti gli encoder utilizzati; o in prossimità di ogni encoder all interno dell armadio i connettori degli ingressi utilizzati, debitamente numerati; alla numerazione già prevista sarà aggiunto anche il numero che indica l armadio di appartenenza (es. 1E111 per l armadio 1, 2E111 per l armadio 2 ecc.); o su ogni encoder, l indicazione della posizione occupata all interno dell armadio, il segnale a cui si riferisce e gli aspetti gestiti; qualora un solo encoder gestisca più di un segnale, la parte riferita ad ognuno sarà separata con tratteggio e all interno di ciascuna sezione dovrà essere indicato il nome del segnale cui la sezione si riferisce; una parte riferita al riordino degli ingressi degli encoder, completa dei circuiti e connettori, dove sarà riportato: o la parte riferita all impianto IS se realizzato su propri telai; o la parte riferita all armadio encoder se il riordino è realizzato all interno di questo; o la parte tra l impianto IS e l armadio ENCODER se il riordino è realizzato in prossimità di quest ultimo

15 15 di Stralci circuitali, per gli interventi sui circuiti IS, dell'allarme interruttori a scatto (Tav. 08/A) Su tale tavola sono riportati tutti gli interventi realizzati sui circuiti esistenti, creazione di eventuali ripetuti, modifiche da apportare all'impianto per adeguamento, o necessarie per il sistema SCMT. La tavola sarà così realizzata: i circuiti di nuova realizzazione saranno disegnati con tratto continuo fino all'interconnessione con le condizioni esistenti, completi di tutte le numerazioni previste; inoltre in prossimità di tali punti saranno riportate anche apposite lettere assegnate progressivamente ad ogni condizione (necessarie per il riferimento sull'impianto esistente). Per non creare equivoci, dove dovrà essere inserita la nuova condizione sul circuito esistente, saranno riportate sulla tavola anche le condizioni immediatamente a monte e a valle comprese eventuali condizioni che si derivassero in parallelo o altre che rendessero più agevole l'individuazione. Tali condizioni saranno realizzate in tratteggio, complete di numerazione dei connettori sui punti di interconnessione con la nuova condizione, inoltre sarà riportata anche la numerazione per l'individuazione del tocco dell'unità. Sotto ad ogni stralcio circuitale sarà riportato un proprio numero progressivo, (necessario per il riferimento sui disegni dell'impianto esistente) ed i riferimenti al circuito su cui interviene (nome che identifica il circuito dell impianto esistente e relativa tavola); eventuali modifiche necessarie: o a garantire l estesa minima di1350 m per il codice 180 e superiori se linea attrezzata con più di 4 codici (secondo quanto previsto dalla Specifica Tecnica n ed. Aprile 1992 e successive integrazioni); in prossimità della modifica dovrà essere riportato anche lo stralcio dell'andamento codici modificato; o alla codificazione dei cdb a valle di deviate nel caso di passaggi tra binari codificati o per garantirne le estese minime di codice come previsto dalla circolare Norme per l ubicazione e l aspetto dei segnali I.E. 5113/806 del 19/05/81 e successive modifiche; o a garantire a seguito di una sequenza logica-restrittiva sul giunto (per segnale a valle disposto a v.i.) lo spazio minimo di arresto in funzione del tipo del blocco in esercizio (esempio se 4 codici alla sequenza deve essere garantita la distanza minima 2700m al segnale a v.i, indipendentemente dalla categoria di appartenenza della linea.), relativamente alle sole modifiche ricadenti nel PdS. dovrà essere realizzata la tabella prevista per l'utilizzazione dei contatti dei relè esistenti utilizzati anche su SCMT, solo nel caso che detta tavola sull impianto non esista, altrimenti dovrà essere aggiornata in r/g la tavola esistente; gli stralci circuitali relativi agli allarmi degli interruttori a scatto di tipo FS da aggiungere sui telai esistenti, saranno riportati solo nei casi in cui per l attivazione degli allarmi siano necessari dei nuovi cablaggi sul telaio, o nel caso di utilizzazione di nuove unità; le sole modifiche relative ai dati e presenza dell'is saranno realizzate in rosso e giallo direttamente sulle tavole esistenti. In alcune tipologie di impianti gli interruttori (Stötz) posti a protezione degli alimentatori delle varie tensioni (sul ramo del 380 o 150 v) sono controllati sull'allarme; anche i nuovi

16 16 di 38 interruttori posti a protezione degli armati encoder dovranno essere inseriti su tale catena, in tal caso potrebbe rendersi necessario realizzare degli stralci circuitali per l'individuazione dell'intervento sulla tavola esistente. Sulla medesima catena (o in mancanza di questo su altro allarme relativo all alimentazione), se installato il dispositivo di isolamento, dovrà essere inserito l allarme per minima soglia Il dispositivo dovrà inoltre essere controllato sulla RCE /OR dell impianto IS se ne esistite la disponibilità. Sulle tavole dell'impianto esistente e su una copia fornita da RFI (necessaria per gli aggiornamenti dell archivio, di competenza RFI), nei punti dove devono intervenire le nuove condizioni saranno riportati dall impresa in giallo e rosso (o altri colori se quelli fossero già presenti sugli elaborati d impianto) i riferimenti ai cui estremi devono essere evidenziate le coordinate necessarie per l'individuazione delle condizioni disegnate sulla Tav.08 SCMT; dovranno inoltre essere riportate le modifiche agli elaborati per l utilizzazione dei connettori (morsettoni), tocchi delle unità ecc.. Le coordinate consistono in: 1. lettere riportate agli estremi delle condizione da inserire; 2. numero di riferimento della modifica; 3. Tav.08 SCMT. Qualora alcuni degli interventi di cui al titolo siano realizzati direttamente sulle tavole dell'impianto esistente nessun riferimento dovrà essere riportato su queste tavole. Inoltre se tutte le modifiche sono realizzate direttamente sulle tavole esistenti, la Tav.08 non sarà prodotta e sull'elenco sarà riportato (PM). Sul frontespizio delle tavole d impianto così modificate, dovrà essere riportato, in rosso, un ulteriore livello di modifica, rispetto a quelli già esistenti, con la data e la descrizione Modifiche per inserimento delle condizioni di interfaccia IS-SCMT e con l indicazione del nome di chi ha eseguito materialmente gli inserimenti in rosso/giallo sugli elaborati d impianto. Per impianti realizzati a unità, nei casi in cui si rendessero necessarie delle modifiche alle unità tipiche e/o atipiche, solo per alcuni enti o punti che rappresenta dovrà essere realizzata copia, a cura dell impresa, delle unità modificate in rosso e giallo riportando sul frontespizio Questa unità vale solo per. con l indicazione degli enti o dei punti d impianto per cui è valida, ed inserirle nell elenco dell impianto IS, mentre sui tocchi utilizzati nelle varie tavole d impianto dovrà essere evidenziato che tale unità è stata modificata, tramite l aggiunta di una M sulla finca che indica la tipologia; Inoltre delle unità personalizzate dovranno essere forniti i files su supporto informatico per l inserimento in archivio. Quanto previsto per i disegni d impianto dovrà essere realizzato anche per la copia fornita da RFI per l aggiornamento dell archivio L eventuale nuova unità atipica realizzata per raggruppare tutti i relè oggetto d implementazione SCMT, dovrà per quanto possibile essere realizzato con le stesse modalità delle unità esistenti. L elaborato dovrà essere fornito su supporto informatico. Le nuove tavole di SCMT dovranno essere consegnate oltre che in formato cartaceo anche in formato elettronico dwg secondo la versione concordata sul contratto.

17 17 di Circuiti e catene di alimentazione, allarme cumulativo SCMT, relè di abbattimento della velocità di deviata, circuiti Infill, distribuzione cavi di relazione armadi encoder - impianto IS, utilizzazione contatti nuovi relè, connettori armadi encoder, riordino e collegamento equipotenziale tra armadi encoder (Tav. 09/A) Su tale tavola, saranno riportati tutti i nuovi circuiti da realizzare per il SCMT e sarà così strutturata: stralcio del pannello di alimentazione, contenente le apparecchiature per alimentare gli armadi encoder e i collegamenti necessari dal prelievo della fonte di energia fino all'ammarro sull'armadio encoder per quanto previsto al rif.[r4], completo delle indicazioni (descritte alla Tav.08) per l'interconnessione con la tavola d impianto esistente; catene della distribuzione delle alimentazione (a 24 o 48 Vcc) in rappresentazione bifilare, che attraverso le condizioni dell'impianto IS alimentano i vari ingressi digitali vitali dell'encoder, complete di: o interruttori di protezione agli ingressi; o riferimento ai fusibili di protezione degli ingressi encoder per una maggiore selettività in caso di guasto o connettori (o morsetti) di riordino tra armadi; o connettori (o morsetti) delle unità, riportando sotto anche l'unita di appartenenza e la Tav. SCMT dove utilizzato l'ingresso. nel caso in cui nel PdS siano previste le chiavi per l abbattimento di velocità di deviata, su tale tavola saranno riportati i circuiti necessari per la gestione della riduzione di velocità a 30k/h sui Bivi in linea per passaggi tra linee diverse e 60 k/h nei restanti PdS come previsto al rif.[r4], nonché le marche delle chiavi utilizzate; nel caso in cui nel PdS sia previsto l Infill dovrà essere riportato il dispositivo di generazione del codice e il circuito di comando; allarme SCMT: o presenza di PDP, in questa configurazione dovranno essere riportati i collegamenti tra: FUD e armadio PDP; FUD e armadio IS; armadio IS e armadio PDP; armadio IS e BM del DM; PDP e armadio APS per il quale dovrà essere indicato: Schematicamente l /gli armadio/i ATPS utilizzati nel percorso; la disposizione schematica delle TA 10 utilizzate all interno dell /gli armadio/i ATPS ; le coppie utilizzate. Per la completa trattazione del SSDT vedi rif.[r5]; o assenza del PDP; in questa configurazione dovranno essere riportati i collegamenti tra: FUD e armadio IS; armadio IS e BM del DM. Dovranno inoltre essere inseriti i contatti di allarme SCMT sui circuiti di trasmissione dell allarme generico al PdS di controllo limitrofo se l impianto è impresenziabile in TP,

18 18 di 38 al DCO o al PCPP se l impianto è telecomandabile (come previsto rif.[r5]); dovrà essere realizzata la tabella prevista per l'utilizzazione dei nuovi contatti relè utilizzati su SCMT, solo nel caso in cui tale documentazione sull impianto IS è presente come documento indipendente; utilizzazione degli ingressi digitali vitali dei connettori degli encoder, disegnati per armadio, riportando su ognuno, il connettore con cui è corrispondente, il numero dell'encoder a cui si riferisce e il tipo di cavo di relazione utilizzato, mentre su ogni morsetto utilizzato la relativa tavola SCMT di utilizzazione, con eventuali molle di corto circuito (cc) (nei casi di condizioni prese in derivazione da altre); qualora sia previsto il riordino delle condizioni in prossimità o all interno dell armadio encoder, anche su questi connettori sarà utilizzata la stessa modalità di rappresentazione del punto precedente per individuare la relazione; sarà riportato schematicamente la distribuzione dei cavi di relazione tra gli armadi encoder e gli armadi IS, l'armadio di riordino in prossimità degli armadi encoder (se presente), con il quadro di distribuzione e con l armadio degli interruttori di tipo FS; dovrà essere riportato come previsto al rif.[r7] quando gli armadi encoder sono più di uno, il collegamento equipotenziale tra gli armadi encoder; Qualora alcuni degli interventi di cui al titolo siano realizzati direttamente sulle tavole dell'impianto esistente nessun riferimento sarà riportato su questa tavola Associazione encoder- punti informativi e tabella di configurazione HW degli ingressi encoder (Tav. 10/A) Su tale tavola sarà riportato l associazione encoder-punti Informativi (PI) e una tabella per ogni encoder dove saranno indicati tutti gli aspetti interfacciati, con relativa configurazione degli ingressi e per ogni canale dell encoder la boa del PI gestita. La tavola sarà così realizzata: il PS del PdS di dimensioni ridotte, su cui sarà riportato solo il piano del ferro senza le tipologie dell'armamento degli scambi, il numero dei deviatoi, i segnali con tutti gli aspetti e gli scudetti. Inoltre su ogni segnale sarà riportato il PI e schematicamente l encoder con i relativi canali seriali e i loro collegamenti alle boe che gestiscono oppure scorta se non utilizzati; dovranno essere realizzate delle apposite tabelle una per ogni encoder, sulle quali saranno riportati gli ingressi, i segnali con gli aspetti interfacciati compreso il rosso, gli eventuali aspetti associati, ingressi aggiuntivi, ulteriori condizioni interfacciate, la configurazione degli ingressi che assume l'encoder per ogni aspetto interfacciato e i canali seriali associati alle boe dei PI gestiti dall'encoder.

19 19 di Tavola dei cablaggi interni agli armadi encoder (tipologia di principio) (Tav. 11/Afig. 01/02) Questa tavola non viene allegata in quanto redatta da ogni impresa secondo le proprie esigenze. Dovrà comunque contenere tutti i collegamenti tra le varie apparecchiature con la numerazione dei morsetti utilizzati fino al connettore di uscita dall armadio. Le apparecchiature con logica elettronica saranno disegnate con un rettangolo contenente la numerazione dei morsetti, il nome dell apparecchiatura e/o la funzione e i vari valori di tensione misurabili, una legenda per i vari simbolismi e acronimi utilizzati Tavola dei collegamenti tra gli armadi (Tav. 11/A-fig. 02/02) Anche questa tavola come la precedente non viene allegata in quanto redatta da ogni impresa secondo le proprie esigenze. Dovrà comunque contenere tutti i collegamenti realizzati tra gli armadi e le varie apparecchiature SCMT non completamente esplicitati sui disegni funzionali. In alternativa ai due punti sopra riportati, per gestire le diverse tipologie di prodotto Armadio Encoder assemblate da ogni singola impresa, la TAV.11 può essere realizzata su 3 figure, in cui le prime due trattano separatamente i due tipologici relativi, all Armadio Principale e a quello Secondario; mentre la figura 3 riporterà i collegamento tra i vari armadi In presenza delle tavole così suddivise dovrà essere modificato anche l elenco disegni della Tav. 00 di cui al punto Tabelle dati di Impianto (Tav. 12/A) In tale documento sono raccolti e riordinati per tipologia i dati di input provenienti dal progetto di base da utilizzare nel progetto costruttivo e funzionale ed in parte sono riportate le aggregazioni delle apparecchiature di sistema. Il documento può essere organizzato utilizzando metodologie di rappresentazione diverse (word, Excel, ecc.), fermo restando che le varie tipologie di dati mantengano lo stesso numero identificativo indipendentemente dal sistema applicativo utilizzato. L esempio di seguito descritto si riferisce ad una rappresentazione realizzata in Excel, il documento sarà organizzato nelle seguenti figure (o capitolo se Word) e allegati: frontespizio fig. 1; indice fogli e allegati fig. 2; documenti in input fig. 3; legenda fig. 4; segnali fig. 5; codici RSC e In-Fill fig. 6; velocità massima della/e linea/e fig. 7;

20 20 di 38 velocità massima della/e linea/e afferente/i fig. 8; grado di frenatura della/e linea/e fig. 9; grado di frenatura della/e linea/e afferente/i fig. 10; riduzione di velocità fig. 11; ridondanza fig. 12; varie fig. 13; particolarità fig. 14. Allegati: All.1 tabella delle distanze obiettivo; All.2 piano delle misure; All.3 tabella di calcolo delle livellette medie; All.4 tabella Aspetto segnali e codici per estrazione delle chiavi di abbattimento della velocità di deviata in presenza di SCMT. Su ogni figura è previsto: figura 1 (frontespizio): o oltre ad essere riportate le informazioni per l individuazione della linea e del PdS, dovrà essere prevista una parte in cui sono riportati i dati che individuano il titolo della figura; figura 2 (indice e allegati): come precedentemente detto per mantenere sempre la stessa figura (o capitolo) per ogni tipologia di dati del PdS (o tratta di linea), indipendentemente dalla sua dimensione (come previsto nell elenco della tavole della documentazione), saranno sempre riportate tutte le figure. Nei casi in cui alcune tipologie di dati non siano presenti, in corrispondenza della/e figura/e sulla colonna della nota sarà riportato PM; figura 3 (documenti in Input): dovranno essere riportati tutti i documenti a riferimento utilizzati per la progettazione e per le modifiche successive; Figura 4 (legenda): Sono riportati gli acronimi utilizzati nelle tavole; Figura 5 (segnali): dovranno essere riportati tutti i segnali presenti nel PdS con i relativi aspetti presentati e gestiti con SCMT. Inoltre, per ogni segnale, dovrà essere indicato nelle apposite finche: o il numero di ingressi encoder utilizzati; o la presenza del Cartello SCMT di cui all art. 77 del R.S. con l indicazione SI se presente o NO se assente. Figura 6 (codici RSC e In-Fill): o Ripresa Campionamento Codici. in questa sezione dovranno essere riportati i giunti di ripresa campionamento del codice indicando il numero del cdb di monte e di valle, nonché l aspetto del segnale e l itinerario per cui tale ripresa è valida; o Giunto Variazione Codice, in questa sezione dovranno essere indicati quei giunti non associati a segnali in corrispondenza dei quali si può avere variazione di codice logica restrittiva; o Infill, in questa sezione dovrà essere indicato il segnale a cui è applicato l Infill, i Cdb interessati, l /gli aspetto/i, la velocità indicata dal Rappel (se itinerario deviato) e l /gli

21 21 di 38 itinerario/i per cui attivo, nonché la velocità di liberazione trasmessa. Figura 7 Velocità di Linea: o Velocità Massima di Linea (Variazioni); questa sezione deve essere compilata solo se nel PdS ricadono variazioni di velocità, in tal caso dovrà essere riportato: la progressiva chilometrica del punto di variazione; le velocità di rango a monte e a valle per binario e per senso di marcia; nel caso in cui non siano presenti tutti i ranghi, quelli mancanti assumeranno il valore della velocità del più elevato; indicazione differenziata dei dati di velocità di rango nel caso di PI di avviso che cadono fuori della giurisdizione del PdS. Per variazione di velocità derivate dalla gestione di una Cuspide, nel campo note sarà riportata la dicitura Cuspide. o Velocità Massima di Linea (Assenza di Variazioni); questa sezione deve essere compilata se nel PdS non ci sono variazioni di velocità e in tal caso dovrà essere riportata: la velocità di linea per binario, senso di marcia e ranghi, qualora non siano presenti tutti i ranghi, quelli mancanti assumeranno il valore della velocità del più elevato. Figura 8 Velocità della/e Linea/e Afferente/i: o Velocità massima della/e linea/e in ingresso e uscita dal PdS (Variazioni); questa sezione deve essere compilata solo se sono presenti variazioni di velocità su linea/e afferente/i in ingresso e uscita dal PdS, in tal caso: dovrà essere riportata la progressiva chilometrica del punto di variazione; le velocità di rango a monte e a valle, per binario e senso di marcia; nel caso in cui non siano presenti tutti i ranghi, quelli mancanti assumeranno il valore della velocità del più elevato. o Velocità massima della/e linea/e in ingresso e uscita dal PdS (in assenza di variazione); questa sezione deve essere compilata solo se non ci siano variazioni di velocità e in tal caso: dovrà essere riportata la velocità di linea per binario, senso di marcia e ranghi, qualora non siano presenti tutti i ranghi, quelli mancanti assumeranno il valore della velocità del più elevato. Questa figura deve essere compilata solo se la/e linea/e afferente/i non è/sono attrezzata/e con SCMT. Figura 9 Grado di Frenatura: o Grado di Frenatura (Variazione) questa sezione deve essere compilata solo se nel PdS o nel tratto di linea in questione ci sono variazioni del grado di frenatura; in tal caso dovrà essere riportato: la progressiva chilometrica del punto di variazione; il grado di frenatura di monte e di valle per binario e senso di marcia; indicazione differenziata dei dati del grado di frenatura nel caso di PI di avviso che cadono fuori della giurisdizione del PdS.

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