Cina, il governo vuol domare la frenata Wti: può ancora scendere. Osare con le opzioni

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1 ANNO VII- 31/08/ 2015 Cina, il governo vuol domare la frenata Wti: può ancora scendere. Osare con le opzioni Investimenti: lingotti, Chf e dollaro canadese Eni trova maxigiacimento di gas in Egitto Commodity World Weekly, anno VI 31/08/2015 realizzato in collaborazione con Associazione no profit Arena Media Star Supplemento mensile: Arena Media Star Magazine Registrazione al Tribunale di Pavia n. 673 del 17/5/2007

2 31/8-7/9 EVENTI CHIAVE DELLA SETTIMANA 2 a cura di Filippo Bortolan Lunedì 31 agosto Trevi Fin Industriale: Presentazione Analisti; Wm Capital: Relazione Semestrale. Martedì primo settembre Sintesi: Assemblea ORD; Iniziative Bresciane: Relazione Semestrale. Mercoledì 2 settembre Nessun evento societario in agenda. Giovedì 3 settembre Imvest: Assemblea STR; Enertronica: Assemblea ORD, STR. Appuntamenti macroeconomici Lunedì 31 agosto GB Mercati chiusi per festività; 01:50 GIA Produzione industriale (prelim.) lug; 07:00 GIA Nuovi cantieri residenziali ago; 08:00 GER Vendite al dettaglio lug; 10:00 ITA Vendite al dettaglio giu; 11:00 EUR Inflazione (flash) ago; 11:00 ITA Inflazione (prelim.) ago; 15:45 USA Indice PMI (Chicago) ago. Martedì 1 settembre 03:00 CINA Indice PMI manifatturiero ago; 03:00 CINA Indice PMI non manifatturiero ago; 03:35 GIA Indice PMI manifatturiero (finale) ago; 03:45 CINA Indice PMI Markit/Caixin manifatturiero (finale) ago; 03:45 CINA Indice PMI Markit/Caixin servizi 09:15 SPA Indice PMI manifatturiero ago; 09:45 ITA Indice PMI manifatturiero ago; 09:50 FRA Indice PMI manifatturiero (finale) ago; 09:55 GER Indice PMI manifatturiero (finale) ago; 09:55 GER Tasso di disoccupazione ago; 09:55 GER Variazione n disoccupati ago; 10:00 EUR Indice PMI manifatturiero (finale) ago; 10:00 ITA Tasso di disoccupazione (prelim.) lug; 10:30 GB Credito al consumo lug; 10:30 GB Indice PMI manifatturiero ago; 11:00 EUR Tasso di disoccupazione lug; 11:00 ITA PIL (finale) T2; 15:45 USA Indice Markit PMI manifatturiero (finale) 16:00 USA Indice ISM manifatturiero ago; 16:00 USA Spesa in costruzioni lug. Mercoledì 2 settembre 09:00 SPA Variazione n disoccupati ago; 10:30 GB Indice PMI costruzioni ago; 11:00 EUR Indice prezzi alla produzione lug; 14:15 USA Nuovi occupati (ADP) ago; 14:30 USA Indice costo del lavoro (finale) T2; 14:30 USA Indice produttività del lavoro (finale) T2; 16:00 USA Ordinativi industriali lug; 16:30 USA Scorte settimanali petrolio e derivati; 20:00 USA Beige Book (Fed). Giovedì 3 settembre CINA Mercati chiusi per festività; 07:30 FRA Tasso di disoccupazione T2; 09:15 SPA Indice PMI servizi ago; 09:45 ITA Indice PMI servizi ago; 09:50 FRA Indice PMI servizi (finale) ago; 09:55 GER Indice PMI servizi (finale) ago; 10:00 EUR Indice PMI composito (finale) ago; 10:00 EUR Indice PMI servizi (finale) ago; 10:30 GB Indice PMI servizi ago; 11:00 EUR Vendite al dettaglio lug; 13:45 EUR Riunione BCE; 14:30 EUR Conferenza stampa Mario Draghi (BCE); 14:30 USA Bilancia commerciale lug; 14:30 USA Richieste sett. sussidi disoccupazione; 15:45 USA Indice Markit PMI servizi (finale) ago; 16:00 USA Indice ISM non manifatturiero ago. Venerdì 4 settembre Riunione G-20; CINA Mercati chiusi per festività; 08:00 GER Ordini all industria lug; 08:45 FRA Indice fiducia consumatori ago; 11:00 EUR PIL T2 (2a stima); 14:30 USA Nuovi occupati ago; 14:30 Tasso di disoccupazione ago.

3 EDITORIALE Tassi Usa, il rialzo può ancora attendere? Katia Ferri Melzi d Eril direttore responsabile del settimanale Commodity World Weekly e del supplemento Arena Media Star E anche stavolta forse non si farà. È troppo presto per parlare, non credo sia il caso di decidere ora quale sia l alternativa più o meno convincente. È quanto ha dichiarato il leggendario Stanley Fischer, vice presidente della Federal Reserve, a proposito delle parole pronunciate qualche giorno fa da William Dudley, n.1 della New York Fed. Dudley aveva detto che, alla luce degli sviluppi internazionali e della volatilità dei mercati finanziari, in questo momento i membri della Fed sono meno convinti di voler incrementare il costo del denaro a settembre. Fischer si dice ottimista sull andamento dell economia pronosticando un ritorno dell inflazione in quota 2% nel medio termine. Una smentita in casa, a proposito del dollaro Usa è arrivata invece dal presidente della Fed di Atlanta, Dennis Lockhart: egli ritiene che l economia statunitense sia pronta per il primo aumento dei tassi di interesse a settembre. Ci vorrebbe un significativo peggioramento dei dati economici per convincermi che non è ancora il momento giusto per alzare i tassi, ha detto il presidente in un intervista al Wall Street Journal. Lockhart dà ragione a James Bullard, presidente della Fed di St. Louis, convinto che l economia americana sta bene e può permettersi una stretta a settembre. Lockhart è uno dei membri della banca centrale statunitense più ascoltati dal mercato poichè rappresenta una posizione moderata all interno della Fed. Nonostante una crescita in rafforzamento e un mercato del lavoro in continuo miglioramento, alla luce dell attuale contesto gli operatori tendono a ritenere che la banca centrale statunitense aspetterà ancora qualche mese prima di varare il primo incremento del costo del denaro che si ricordi dal Sulla questione, si notano in questi giorni alcuni grandi assenti ai microfoni dei media: il presidente dell istituto con sede a Washington, Janet Yellen, che resta abbottonatissima. E i partecipanti al famoso simposio di Jackson Hole, il meeting organizzato dalla Federal Reserve di Kansas City che raduna per alcuni giorni nel Wyoming economisti, uomini d affari e autorità economiche e monetarie. COMMODITY WORLD WEEKLY MAGAZINE - ANNO VII - 31 agosto 2015 Settimanale web edito da Katia Ferri Melzi d Eril in collaborazione con l associazione culturale senza scopo di lucro Arena Media Star. www. arenamediastar.com Redazione: Via S. Giovannino Pavia tel info@arenamediastar.com Direttore responsabile: Katia Ferri Melzi d Eril. Contributors: Danilo Giovanni Maria Bucciarelli, Giuseppe Bono, Niccolò Carcano, Fabio Di Mari, Nicola Giori, Giulia Narisano, Michel Nchare, Margherita Vigo. Supplemento mensile: Arena Media Star Magazine. Tutti i diritti riservati. Tutti i contenuti, gli articoli, i grafici e le previsioni di Commodity World Weekly non costituiscono invito al trading. Nessun compenso è stato pagato per l inserimento di campagne pubblicitarie di onlus e mostre d arte. 3

4 RIMO PIANO: di Niccolò Carcano Crisi cinese, pareri discordi sul rischio affondo Nell Eurozona soffrono le obbligazioni Usa: ancora investimenti su beni rifugio Si apre una settimana molto importante dopo le luci e le ombre di quella appena conclusa. L economia americana ha mostrato una crescita robusta, mentre continuano ad aumentare le speculazioni relative ad un possibile rinvio dell exit strategy da parte della Federal. Reserve. Per ora da Eccles Building tutto tace, ma molti banchieri centrali si stanno battendo per un posticipo del primo rialzo dei tassi di interesse che si ricordi dal 2006, alla luce delle recenti turbolenze dei mercati. Alcuni, addirittura, stanno invocando nuove misure di stimolo. Il mercato valutario, si mostra sostanzialmente stabile (a 1,123 l Euro / Dollaro USA) mentre tra le commodities l oro alza la testa toccando quota 1.135,6 dollari l oncia, il petrolio (Light Sweet Crude Oil) prosegue il rally iniziato ieri toccando i 44,85 dollari per barile. Tra i listini europei, venerdì scorso solo Francoforte (-0,17%) non aggancia il recupero in Zona Cesarini messo a segno da Londra, che registra una plusvalenza dello 0,90%, con un importante rimbalzo in settimana per Brithis Petroleum, che risulta ancora negativa per il 12,2% e per Bhp Billiton che sta risalendo la china, posizionandosi ora a -17,9%. Bene anche Parigi (+0,36%). Intanto riaprono le contrattazioni dopo un altra settimana difficile per le Borse cinesi, con Shangai che chiude positiva a +4,8% con l indice composite tornato sopra quota 3230 punti. Ma a parte le chiusure, le acque non sono affatto tornate calme. E si ha la sensazione che, senza le massicce misure giornaliere volute dal governo sui tassi e sui ratios, saremmo qui a scrivere ancora di tempesta. Un fatto è chiaro: le autorità di Pechino non intendono permettere il ripetersi del caos che ha caratterizzato le ultime due settimane e ha stretto i controlli sugli acquisti di future. Dunque da oggi, 31 agosto, la copertura sui future passa dal 20 al 30% del valore complessivo dei contratti. Per non parlare dei controlli sulle operazioni (si indaga su 22 casi di manipolazioni e insider) e sulle notizie: due dirigenti del Quotidiano del Popolo sono stati arrestati e i sospetti di corruzione aleggiano su vari produttori, quadri e giornalisti del canale economico-finanziario di China Central Television. Guardando alle Borse cinesi, ul fronte azionario molti titoli hanno chiuso in positivo, tranne i bancari, dopo l uscita dei dati sul primo semestre, con profitti inesistenti e forti aumenti delle soffferenze, in particolare per le prime quattro banche pubbliche. La Banca Centrale è intervenuta anche venerdì scorso per stabilizzare lo yuan, continuando a immettere liquidità nel sistema na- zionale. In una settimana ha realizzato ben tre interventi, l ultimo dei quali per un valore pari a 8,3 miliardi di euro. Bank of China annuncia utili in crescita dell 1,14%, rispetto a un anno fa. Anche Agricoltural Bank of China, con presenza fortissima nelle zone rurali della Cina denuncia utili piatti a +0,3% (104,32 miliardi di yuan) scivolone delle Borse cinesi ha spaventato i mercati ma ha soprattutto innescato un dilemma piuttosto difficile da sciogliere. Ovvero se si tratti di uno storno - peraltro piuttosto atteso visto che le azioni dello Shangai Composite stavano correndo troppo, in particolare da giugno scorso. O se siamo in vista di una lunga fase di ribassi. Questo incubo a sorpresa le Piazze Europee lo hanno pagato con un ribasso del 10%, mentre Wall Street ha sofferto di più ed è tornata in territorio negativo. Oltre alle azioni, hanno sofferto anche le obbligazioni: nell Eurozona, dove si erano nel frattempo raffreddate le euforie dovute agli interventi monetari della Bce. E anche in Usa, dove si aspetta sempre il rialzo dei tassi di interesse e si continua a investire nei beni rifugio. Molti analisti ritengono che l economia cinese non andrà a rotoli perchè l ancora di salvataggio è il settore dei servizi, che sosterrà il calo del manufatturiero. Poi si dovranno valutare le mosse espansive della Banca del Popolo, di cui si sa ben poco. Ma qualcuno non ci sta a condividere l ipotesi del soft landing cinese, sulla scia della trasformazione dell economia locale e contando sugli effetti delle politiche espansive della banca centrale. Per esempio Bank of America di Singapore mette in guardia e reputa possibile un ulteriore ribasso del 35% contro il quale bisognerebbe mettere in campo una opportuna difesa. Di fronte a queste ipotesi in controtendenza, gli umori degli investitori globali non sono concordi e dunque anche se le economie sviluppate mostrano segnali positivi, i timori restano ovviamente alla ribalta. Vari operatori europei sottolineano che l impatto del rallentamento asiatico non si sente. Anzi evidenziano un aumento dei prestiti bancari alle imprese nello scorso mese di luglio, dunque una manna per quelle che in questi anni hanno conseguito utili con taglio dei costi e non con l aumento del fatturato. Come sempre, tutti gli occhi sono puntati sull andamento del mercato immobiliare e del mercato del lavoro Usa, che per ora non danno segni di sbandamento. E sui numeri del Pil statunitense, che non dà segnali diversi dal rimbalzo atteso e verificatosi. Visto il tonfo della Borsa di Shangai, suggerisce Jp Morgan, bando ai temporeggiamenti. Meglio prendere vantaggio dalla situazione ed entrare sullo S&P500 a punti, perchè la correzione cinese non dovrebbe risultare perniciosa. Si può anche investire sul petrolio che risulta a buon mercato e abbordabile in termini di rischio, se si considerano i bassi rendimenti 4

5 Piazza Affari in area di supporto In Borsa Italiana si prepara il gran valzer delle Opa offerti dalle obbligazioni. Forse è il caso di sbrigarsi perchè non si sa cosa succederà dopo l annuncio della Fed circa il rinvio del rialzo dei tassi previsto per settembre. I numeri attesi sui salari e sull inflazione non dovrebbero essere smentiti, ma non si può mai dire. PIAZZA AFFARI Chiusura negativa della settimana per Piazza Affari in un Europa prevalentemente positiva grazie ad uno scatto sul finale partito grazie ai segnali di recupero di Wall Street. A prevalere nell ultima seduta è stata soprattutto la volatilità, segno che gli investitori sono indecisi sul da farsi, se mettere da parte i timori per un rallentamento dell economia della Cina, con conseguenti ripercussioni sulla congiuntura globale, o concentrarsi sui risultati positivi degli Stati Uniti. La Borsa Milanese dunque termina con una discesa dello 0,93% sul FTSE MIB. Sulla parità lo Spread, che rimane a quota 118 punti base, con il rendimento del BTP decennale che si posiziona all 1,90%. Da notare il rialzo dei rendimenti nell asta di BTP, ritenuto comunque fisiologico. Alla chiusura della Borsa di Milano, il controvalore degli scambi nella seduta di venerdì scorso risulta essere stato pari a 2,57 miliardi di euro, in deciso ribasso (-28,07%), rispetto alla seduta precedente che aveva visto la negoziazione di 3,58 miliardi di euro; mentre i contratti si sono attestati a , rispetto ai precedenti ed i volumi scambiati sono passati da 1,13 miliardi di Su 221 titoli azionari trattati in Piazza Affari, 132 hanno terminato la seduta con una flessione, mentre i rialzi sono stati 77. Invariate risultano le rimanenti 12 azioni. In cima alla classifica dei titoli più dinamici di Milano, decolla Saipem in scia alla ripresa delle quotazioni del greggio e alla duplice commessa dal Kuwait annunciata nei giorni scorsi.l euforia di Saipem contagia anche Tenaris e, anche se in misura minore, il titoloterna. Tra i più forti ribassi si segnala invece Salvatore Ferragamo nonostante l semestrale in crescita svelata da Michele Norsa, amministratore delegato della maison del lusso fiorentina, il cui prezzo è salito del 21% a 24.6 euro per azione, dall inizio dell anno. Sensibili perdite per altri titoli come Banca Popolare dell Emilia Romagna, Telecom Italia e Azimut. Al top tra le azioni italiane a media capitalizzazione, si nota invece Trevi sempre a traino dell euforia degli operatori per la ripresa del petrolio. Buone chiusure per OVS e RCS, il gruppo editoriale beneficia anche di ricoperture dopo le recenti perdite seguite alla pubblicazione del bilancio e alle ultime novità sulla cessione dei Libri. Lettera su Reply, IGD e SOL. Alcune società a Piazza Affari che sembrano essere esenti dai recenti alti e bassi dei mercati legati all andamento della Borsa di Pechino. Sono quelle titolari di prestigiosi brand italiani che cedono le armi al miglior offerente. I prezzi si sono mantenuti costanti, in attesa di altro: che parta il gran valzer di Opa che facilmente raggiungerà i 10 miliardi di valore. A coprire quasi interamente la cifra sarà l Opa su Pirelli della Marco Polo Industrial Holding, controllata al 65% da ChemChina e al 35% da Camfin, primo azionista di Pirelli con il 25,97%. Dopo il deposisto dei documenti in Consob, la società è pronta a lanciare l Opa obbligatoria a 15 euro sul gruppo della Bicocca che a breve darà l addio al listino di Piazza Affari. L operazione, prevista a settembre, in funzione dei tempi di risposta della Consob, vale complessivamente 5,6 miliardi, calcolando anche l offerta sulle azioni risparmio. Si arriverà poi ai 7,5 miliardi cumulando anche gli euro spesi da ChemChina per salire al controllo dell azienda. C è grande attesa anche per l Opa su Italcementi e World Duty Free, che passeranno rispettivamente sotto il controllo dei tedeschi di Heidelberg e nelle mani del gruppo Dufry, che lunedì ha depositato in Consob l offerta per l Opa obbligatoria sulle azioni della società controllata dalla famiglia Benetton. Entro fine anno sarà poi la volta di Italcementi che passerà dalla famiglia Pesenti al gruppo Heidelberg. A fine luglio è stato raggiunto un patto per l acquisto della partecipazione del 45% detenuta da Italmobiliare in Italcementi a un prezzo di 10,60 euro per azione per un valore complessivo di quasi 1,7 miliardi. Dopo il closing HeidelbergCement lancerà un Opa obbligatoria sul restante capitale di Italcementi allo stesso prezzo pagato a Italmobiliare.L 8 settembre, in base alle tempistiche previste per le autorizzazioni dell Antitrust e dell Agcom, ci sarà poi il passaggio del controllo a Italiaonline di Seat, con il conferimento del 53,9% del capitale al gruppo guidato da Naguib Sawiris che successivamente lancerà un Opa sulle restanti azioni. L offerta sarà lanciata a 0,0039 euro per azione sul flottante, un prezzo pari a quello riconosciuto da Italiaonline per l acquisto del pacchetto di controllo di Seat attraverso l emissione di nuove azioni proprie. E finalmente si perferzionerà la vendita della quota di Finmeccanica in Ansaldo Sts a Hitachi, che era stata annunciata dopo gli accordi di febbraio. Ora manca solo l ok da parte dell Antitrust della Francia, dove Ansaldo Sts ha alcune attività. Il prezzo dell Opa sfiorerà i 9,50 euro, ma bisognerà aspettare la Consob. In ogni caso la prima assemblea disponibile per il closing dell operazione dovrebbe tenersi il primo ottobre.mercoledì scorso è stata presentata un altra operazione è quella di Mitsubishi Electric Corporation (Mec), pronta a rilevare da De Longhi Industrial il pacchetto di maggioranza della Delclima per 664 milioni di euro a oltre 4,44 euro per azione, entro novembre. 5

6 Materie prime, ultima ottava Yen Petrolio: e rublo il Wti deboli, a 46 pagano usd barile conto in dei calo governi del 5,4% incerti PETROLIO Ottava decisamente no per il petrolio, che ha evidenziato una cattiva performance assieme alle altre commodities, risentendo di un clima fortemente negativo sui mercati mondiali, specie quelli asiatici (le borse cinesi hanno accusato ribassi dal 13 al 17% questa settimana). Il petrolio ha risentito anche dei progressivi aumenti dell offerta dell Arabia Saudita, cui potrebbe aggiungersi l aumento dell output dell Iran in seguito alla firma dell accordo per il nucleare. Il balzo di prezzo del 20% del Wti infiamma il fine settimana, insieme a varie notizie positive per gli operatori del settore petrolifero, che beneficiano di prezzi più bassi del 15% rispetto all inizio dell anno. Il greggio e derivati hanno ritrovato lo sprint dopo i recenti ribassi e dopo un mese di altalena, con il prezzo del Wti passato in pochi giorni da 53 dollari, fin sotto i 44, per poi segnare un repentino ritorno sopra quota 50 proprio tra giovedì e venerdì. In due sole sedute sono stati segnati recuperi eclatanti per il Wti, prodotto di riferimento per i mercati nordamericani, che una settimana faceva segnare i minimi di 6 anni e mezzo fa a quota 37,75 dollari al barile. Buona performance anche per il petrolio Brent che dopo uno scivolone a quota 42 dollari al barile si è riportato sopra la soglia dei 51 dollari. Dopo un ottava simile dunque, i trader si sono domandati quali sono le cause di tanta pericolosa volatilità. Quanto, se e come le turbolenze cinesi potranno influenzare i prezzi del petrolio. In sostanza, se la situazione è riparatita grazie alle iniziative cinesi per stabilizzare i mercati interni, oppure per i chiari segnali di miglioramento della situazione economica statunitense e quindi dei consumi, anche di petrolio e derivati. Oppure se la ripresa di prezzo è stata causata dalle notizie di calo della disponibilità di greggio nigeriano. La verità è che nessuno potrà dire cosa accadrà in futuro, visto che l offerta mondiale di petrolio è molto ampia, che le estrazioni record non si fermano in Arabia Saudita, Usa, Russia mentre l Iran sta per tornare in pista con la sua produzione. Molti gruppi petroliferi tra cui l Eni si preparano a nuove trivellazioni. Dunque a fronte degli ottimisti ci sono anche analisti che vedono nero e continuano a correggere a ribasso le stime sui prezzi. Gli osservatori sono impensieriti pure dalla nuova politica dell Opec, il cartello di produttori guidato dall Arabia Saudita, che non pratica tagli alla produzione per sostenere prezzi e quote di mercato. Perchè a farne le spese non saranno i produttori mediorientali che possono contare su bassissimi costi di estrazione, ma quelli americani e canadesi specializzati in shale oil, che a fronte di un ipotetico scivolone dei prezzi e dei debiti già contratti ( superano i 230 milioni di dollari, pare) sarebbero costretti a chiudere i battenti. Questo aumento dell offerta penalizza fortemente un mercato già caratterizzato da un eccesso di produzione, come confermato questa settimana 6 by Katia Ferri Melzi d Eril Settimana negativa anche per i corsi di gasolio, gas naturale e palladio dall aumento a sorpresa delle scorte. La produzione USA torna a risalire, comesi legge nel report settimanale di Baker Hughes, che ha segnalato un aumento dei pozzi attivi di 21 unità a 659. L ottava chiude con il contratto di settembre sul light crude a 48,13 dollari al barile, in calo del 5,4% rispetto ai 50,89 dollari della settimana precedente, dopo aver toccato un massimo a 51,41 dollari e rispetto ad un minimo di 47,72 USD. Le statistiche settimanali dell EIA sulle scorte, nella settimana al 17 luglio, hanno evidenziato un aumento degli stocks di greggio di 2,5 mln a 463,9 mbg, a fronte del calo ipotizzato dagli analisti pari a 2,4 milioni. Si rileva dunque u aumento di 92,8 mln rispetto alla stessa settimana dell anno precedente. Le scorte di benzine sono invece calate di 1,7 mln a 216,3 mbg, risultando ora in calo di 1,6 mln rispetto alla stessa settimana dell anno precedente. Il prezzo medio delle benzine si è mosso al ribasso nella settimana al 20 luglio, con la verde che registra un calo di 3,2 cent a 280,2 cent al gallone, prezzo che risulta in calo di 79,1 cents rispetto all anno scorso. I prezzi retail del diesel invece sono scesi di 3,2 cent a 278,2 cent per gallone, segnando un calo di 1,087 dollari rispetto all anno scorso. GASOLIO DA RISCALDAMENTO Settimana pesantemente negativa per il gasolio il cui prezzo si è mosso sulla scorta dei prezzi del greggio e subendo gli effetti delle vendite che hanno colpito i mercati mondiali, soprattutto le borse cinesi. Ad aggravare la situazione sui mercati energetici contribuisce l eccesso di offerta, che deprime l importanza delle scorte. Anche per il gasolio da riscaldamento gli aumenti certificati di produzione dei Paesi membri dell OPEC (Arabia Saudita) potrebbero essere portare nuovi incrementi dell output per effetto del ritorno sul mercato dell Iran, dopo l accordo per il nucleare. L ottava è terminata con il contratto di settembre sul heating oil a 1,6378 dollari al gallone, in ribasso dell 1,6% rispetto ai livelli del la settimana precedente di 1,6641 dollari, dopo aver toccato un massimo di 1,6875 ed un minimo di 1,6275. Le scorte di distillati hanno evidenziato ancora un aumento nella settimana al 17 luglio. Gli stocks sono saliti infatti di 0,2 mln di barili, attestandosi a 141,5 MBG. Si registra un aumento di 15,6 mln rispetto alla stessa settimana dell anno precedente. Il monitoraggio del prezzo del heating oil è stato sospeso dall EIA con l entrata della primavera il 1 aprile e verrà riavviato in autunno, il 1 ottobre prossimo. GAS NATURALE Settimana difficile il gas naturale, penalizzata dall ondata di vendite sulle altre commodities, che ha investito i mercati mondiali ed anche dai segnali di un eccesso dell offerta. Baker Hughes riferisce che i pozzi attivi di gas sono cresciuti di 19 unità portandosi in totale a 876. Le scorte sono risultate sostanzialmente inferiori alle aspettative, ma si confermano ben al di sopra dei livelli dello scorso

7 Oro: è in discesa da cinque settimane by Giuseppe Bono anno e della media degli ultimi cinque anni. L ottava chiude con il contratto di settembre sul natural gas a 2,775 USD, in calo del 3,3% rispetto ai 2,87 USD della settimana precedente, su un massimo di 2,951 USD ed un minimo di 2,772 dollari. Dalle ultime statistiche del Department of Energy sulle scorte di gas naturale emerge che, nella settimana al 17 luglio, si è verificato un aumento di 61 BCF, sotto i 70 BCF attesi. Gli storage si collocano così a BCF (billion cubic feet), segnando un aumento di 622 BCF (o del 28,2%) rispetto alla medesima settimana dell anno precedente e risultando superiori alla media degli ultimi cinque anni di 81 BCF (+2,9%). In particolare, nelle regioni dell Est gli stocks risultano inferiori alla media dei 5 anni di 63 BCF (-4,7%), mentre nelle regioni dell Ovest gli stocks sono in aumento di 24 BCF (+5,5%) rispetto alla media dei cinque anni Nelle regioni produttive gli stocks risultano superiori di 120 BCF (+12,3%) rispetto alla media dei cinque anni. Il prezzo spot del gas naturale ha toccato 2, 89 dollari, è risultato in calo nella settimana al 22 luglio, mostrando un decremento di 3 cent (-1%). PALLADIO Alti e bassi questa settimana anche per il palladio, che ha sentito solo temporaneamente la pressione delle vendite sui mercati globali e su quelli delle commodities, influenzato soprattutto dal crollo delle borse cinesi: il mercati di Shanghai dove si trattano anche i future sulle materie prime è caduto del 13% e la borsa di Shenzhen del 17%. Su questi dati si innestano altri dati, per esempio quello sul PMI manifatturiero, che è caduto a 48,2 punti dai 49,4 di giugno, deludendo le attese degli analisti che aspettavano un livello di 49,7 punti e segnalando ancora contrazione dell attività. La situazione cinese è intervenuto il governo di Pechino, che ha tentato di sostenere l import, attraverso interventi sui cambi e sulle duties, facendo risalire le quotazioni del metallo, impiegato soprattutto nel settore industriale (auto). A sostenere il palladio contribuisce infatti lo stato di salute del mercato auto in USA ed Europa. La General Motors questa settimana ha annunciato utili oltre le attese per 1,1 miliardi di dollari, anche se il fatturato è sceso di 1,4 miliardi a 38,2 miliardi di dollari.l ottava chiude con il contratto di settembre sul palladium a 622,60 dollari l oncia, con un rialzo dello 0,6 % rispetto ai 619 dollari precedenti, fra un massimo di 641,5 dollari e rispetto ad un minimo di 595 dollari. CORN Settimana molto negativa per il mais, che si è mosso sul trend delle altre commodities, risentendo anche delle ottime condizioni meteo nel Midwest, che stanno favorendo l avanzamento del raccolto. ORO SOTTO LA SOGLIA TECNICA 1150 USD L ultima settimana non è stata delle più brillanti per il mercato aurifero. La crisi del mercato cinese ha senza dubbio influenzato l intero panorama azionario. Il prezzo dell oro lo scorso martedì era in discesa rompendo sotto la soglia 1150$, dopo un nerissimo lunedì per i mercati asiatici e per la Cina. Infatti, quest ultima, si è vista costretta a troncare i tassi d interesse per poter stimolare un economia nazionale sull orlo di una crisi di nervi. Mercoledì 26 agosto l oro si è mosso ancora in ribasso. Giovedì 27 il mercato aurifero ha proseguito continua la sua discesa, ma nel corso della giornata si è tornati al livello dei 1120$. Sulla divisione Comex del New York Mercantile Exchange il Gold Venerdì 28 ha toccato un picco di 1167,90$, per poi chiudere a 1159,60$ l oncia. Si chiude un mese che non ha confortato gli investitori rispetto all andamento di luglio. Le quotazioni al Comex hanno registrato una perdita superiore al 4% per la quinta settimana di seguito al 24 Luglio. La perdita di terreno subita dall oro implica un consolidamento della moneta statunitense ed un conseguente indietreggiamento delle materie prime. Un connubio mortale per la tenuta del lingotto, in grado di mettere a repentaglio la propria egemonia attrattiva in quanto ancora di salvezza per molti. Una serie di ribassi come quelli dell ultimo bimestre non si verificavano dal Da inizio 2015 ad oggi il metallo ha perso quasi il 10% del suo valore. L eventualità che la Federal Reserve possa iniziare a risollevare i tassi a Settembre ha tenuto l oro tra le commodity più volatili. Secondo quanto stimato da Barclays, gli investitori hanno ritirato 480 milioni di dollari da prodotti finanziari strettamente legati al prezzo dell oro. Negli ultimi mesi la ritirata da Etf è di circa un miliardo. Gli analisti di credito sottolineano la presenza di una domanda piuttosto limitata per l oro, (non più considerato come un sicuro investimento) ed un aumento sempre più crescente di una sfiducia i cui semi sono stati piantati a Settembre 2014, dopo un estate azionaria per niente brillante. ARGENTO, IN SALITA I CONTRATTI PER SETTEMBRE Sempre sul Comex, l argento con consegna a settembre venerdì è salito di 11,8 centesimi, o dello 0,82%, a 14,53 dollari l oncia troy alla chiusura degli scambi. Mercoledì i prezzi sono scesi a 13,91 dollari, un livello che non si registrava dall agosto Sulla settimana l argento ha visto un calo di 81,0 centesimi, o del 5,01%, il maggiore calo settimanale da metà febbraio. 7

8 Cina Soya: contratto di settembre in ribasso del 2,2% Caffè, prezzi più alti per il raccolto 2015/16 Il dollaro forte continua a penalizzare i mercati agricoli statunitensi, benché il dollar index abbia ritracciato di circa l 1% questa settimana. L ottava ha chiuso con il contratto di settembre sul mais a 3,92 dollari per bushel, in ribasso del 6,7% rispetto al prezzo della settimana prima di 4,20 USD, fra un massimo toccato a 4,18 dollari e su un minimo di 3,92 USD. L ultimo report settimanale dell US Department of Agricolture (USDA) sulle vendite per la settimana al 16 luglio evidenzia vendite per MT, minimo dell anno commerciale, in ribasso del 33% rispetto alla settimana prima e del 54% rispetto alla media delle ultime quattro settimane. Le esportazioni hanno totalizzato MT, in rialzo del 2% rispetto alla scorsa settimana e del 9% rispetto alla media delle quattro settimane.le vendite cumulative risultano in calo del 4% rispetto al pari periodo dell anno precedente, come indicato la scorsa settimana SOY BEANS Settimana da dimenticare anche per la soia, che ha subito la pressione delle vendite sui mercati agricoli e più in generale su quelli delle commodities, nonostante il buon andamento del raccolto, soprattutto sui contratti più lontani. I contratti più vicini hanno invece beneficiato di un temporaneo razionamento dell offerta sul fisico, che ha lasciato prevalere la domanda, sostenendo i prezzi. L ottava si chiude così con il contratto di settembre sui soybeans a 9,91 USD, in ribasso del 2,2% rispetto ai 10,14 USD della settimana precedente, fra un massimo di 10,29 dollari ed un minimo di 9,88 USD. L ultimo report settimanale dell US Department of Agricolture (USDA) sulle vendite per la settimana al 16 luglio ha segnalato ordini per MT, in forte aumento del 78% rispetto alla settimana prima e del 65% rispetto alla media delle ultime quattro settimane, in aggiunta a MT per la stagione seguente. Le esportazioni si sono attestate a MT, risultando in aumento del 87% rispetto a quelle della settimana precedente e del 56% rispetto alla media delle ultime quattro settimane. Le vendite cumulative da inizio stagione sono in rialzo del 10% rispetto al pari periodo dell anno prima GRANO Settimana difficile per il grano che ha risentito anche delle indicazioni positive giunte dall USDA sull avanzamento del nuovo raccolto.il ritracciamento del dollaro (dollar index -1%) è servito poco a migliorare la situazione, poiché la forza del dollaro rende meno competitive le vendite degli USA. L ottava chiude con il contratto di settembre sul wheat a 5,11 dollari per bushel, in ribasso del 7,8% rispetto ai 5,54 dollari della settimana precedente, dopo essersi mosso fra un massimo di 5,53 USD ed un minimo di 5,09 dollari. L ultimo report settimanale dell US Department of Agricolture (USDA) sulle vendite per la settimana al 16 luglio ha segnalato vendite per MT per la nuova stagione 2015/2016, in rialzo del 76% rispetto alla settimana precedente. Le esportazioni hanno totalizzato MT, in sensibile aumento rispetto alla settimana prima. Le vendite cumulative all inizio della nuova stagione risultano ora in ribasso del 28% rispetto al pari periodo dell anno precedente RAME Settimana nera per il rame, che prosegue il movimento di correzione avviato nelle ultime settimane, in scia al tracollo dei mercati delle commodities, soprattutto quelle legate all industria. A penalizzare il mercato ha contribuito soprattutto il crollo delle borse cinesi: è bene ricordare che sui mercati di Shanghai si trattano anche i future sulle materie prime. Il principale listino cinese è caduto del 13% e la borsa di Shenzhen del 17%.Cattive notizie sono giunte alla fine della settimana dalla Cina, il trading sul rame si è fermato di fronte al dato del PMI manifatturiero caduto a 48,2 punti dai 49,4 di giugno, deludendo le attese degli analisti che aspettavano un livello di 49,7 punti e segnalando un nuovo stallo dell attività. A poco è servito l intervento del governo di Pechino, che ha tentato di sostenere l import, attraverso interventi sui cambi e sulle duties, facendo risalire le quotazioni del metallo, impiegato soprattutto nel settore industriale (auto). A penalizzare il rame ha concorso anche il dollaro forte, nonostante il ritracciamento dell 1%). L ottava chiude così con il contratto di settembre sul copper a 238,25 cents la libbra, in ribasso del 4,9% rispetto ai 250,45 cents della settimana precedente, dopo essersi mosso fra un massimo di 251,6 US/cents e rispetto ad un minimo di 235,05 centesimi. 8

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10 Forex, in attesa della Fed di Niccolò Carcano Eur/usd, la corsa non è finita Azioni sotto la lente Ora piace Prysmian by Giulia Narisano by Margherita Vigo Lieve segno meno per l eurodollaro, tornato sotto quota 1,15 a 1,1483. Nonostante gli ultimi giorni di debolezza, il saldo della settima a e dell ultimo mese si conferma ampiamente positivo: +3,2% e +4,5%. Abbiamo già detto che la sensazione generale è che la Federal Reserve aspetterà ancora prima di varare il primo incremento del costo del denaro dal 2006 ad oggi. Gli investitori sembrano ancora orientati a scommettere sull euro. A favore della moneta unica giocano anche i risultati positivi arrivati dall economia reale. Dopo le indicazioni arrivate dagli indici dei direttori d acquisto (Pmi, Purchasing manager index), altre sono giunte dal dato definitivo sul Pil della Germania (confermato a +0,4% nel secondo trimestre) e dall Ifo (l indicatore di fiducia degli imprenditori tedeschi), Ciò nonostante l economia tedesca risulti quella europea più esposta nei confronti della Cina.Secondo vari operatori come Uob Group la corsa dell eurodollaro non è finita. Nel giro di 1-3 settimane stimano una rottura dei recenti massimi a 1,1711. E probabile che assisteremo a una fase di consolidamento di breve termine che potrà durare per un paio di giorni. Fino a che non ci sarà una rottura di 1,1360, il superamento di 1,1710/15 non potrà essere escluso. L eurodollaro non ha ancora toccato il massimo, si legge in un report di Morgan Stanley s elaborato da Hans Redeker, Ian Stannard e Sheena Shah. Riteniamo che la correzione rialzista dell eurodollaro non sia finita e ci attendiamo un nuovo tentativo al rialzo a partire da 1,1450. Secondo alcuni osservatori, questa ipotesi potrebbe anche funzionare.ma per i più pavidi, in un ottica di lunghissimo periodo (10-20 anni), la strategia da attuare dovrebbe essere la seguente: - alleggerire tutte le posizioni su valute di Paesi con alto debito pubblico e investire in titoli su valute di Paesi con basso debito pubblico o poco indebitati. Per esempio Canada e Svizzera. Due Paesi per i quali il controvalore in oro delle valute è il più elevato in assoluto. - acquistare oro fisico e conservarlo in cassaforte, non depositato in banca, dove in caso di guerra verrebbe convertito in valuta. GRECIA A UN MESE DALLE ELEZIONI ANTICIPATE La Grecia andrà alle elezioni anticipate il prossimo 20 settembre. Lo ha reso noto l agenzia di stampa ufficiale ellenica Ana. Intanto si è insediato il governo tecnico, con la presidente della Corte suprema Vasiliki Thanou come nuovo premier (pre la prima volta una donna), che guiderà il Paese fino al voto. Intanto, da un sondaggio pubblicato dal quotidiano Efimerida ton Syntakton, il partito Syriza dell ex primo ministro Alexis Tsipras ha perso consensi ma è ancora in testa alle preferenze con il 23%. Negli ultimi giorni alcuni operatori hanno cominciato a seguire le orme di Ubi Pramerica che ha reso nota la sua preferenza per i titoli del settore cavi e sistemi per energia e telecomunicazioni, con un occhio su Prysmian, General Cable e Nexans. Il primo risulta il favorito nel portafoglio di investimenti della società di gestione del rispario del Gruppo Ubi Banca, nata dall accordo con Pramerica Financial e tra le preferenze del responsabile degli investimenti Emilio Franco. Il gruppo Prysmian è leader mondiale e nel suo settore, possiede 89 impianti produttivi in 50 Paesi. Nel primo semestre di quest anno ha conseguito ricavi in crescita organica del 7,6% a 3737 milioni e il management ha aggiornato i numeri sull ebitda rettificato 2015, con l obiettivo di posizionarsi nella parta alta del range a milioni. Rispetto ai suoi principali competitor, anche se molto più piccoli, Prysmian vanta multipli stimati per l esercizio in corso e il prossimo che si posizionano a metà fra quelli di Nexans (francese) e di General Cable (Usa). In sostanza Prysmian è considerata una realtà con buon management, fondamentali solidi, una storia di sviluppo continuo, e opportunità di di crescita piuttosto sottovalutata dagli investitori. Guardando all andamento del titolo, quotato alla Borsa di Milano, si può apprezzare la variazione di prezzo pari al 20,4% nell ultimo anno: il titolo era uscito dall interesse degli investitori a settembre scorso, dopo il tonfo che l aveva portato da segnare un prezzo di 15,7 euro fin poco sopra i 12 euro. Ma la reazione è stata da subito continua. Pochi hanno saputo capire che nel giro di pochi mesi il prezzo sarebbe tornato stabilmente sopra i valori della scorsa estate e avrebbe testato più volte con successo il supporto a 18 euro. La scorsa settimana il titolo ha nuovamente sfiorato e tenuto il livello 19 euro, reggendo ancora una volta all onda dei ribassi proprio quando era ora di analizzare la media a 200 sedute. Gli investitori si attendono ora che il rimbalzo tecnico porti a superare il livello 20,50-21 euro e che si possa tornare quanto prima in zona record, a 22,35 euro per azione, per pensare poi al futuro, vale a dire a un ulteriore allungo verso i livelli 23 e 25 euro per azione. Se invece tutto questo non si verificherà e le turbolenze dei mercati torneranno a farsi sentire anche per quest azienda di eccellenza, si dovrà monitorare con attenzione il livello 20 euro, testando una possibile inversione di tendenza verso la debolezza. Gli speculatori al ribasso hanno già fissato ai fatidici 18 euro il primo test, con affondo possibile sino a 16 euro. EXPO 2015, SI PROSEGUE A GONFIE VELE Expo, volata finale. Ultimi sessanta giorni. Intanto, 400mila presenze nel weekend #ciaogufi #goodnews. Lo scrive su Twitter il presidente del Consiglio, Matteo Renzi. L esposizione universale, in corso a Milano, è iniziata il primo maggio e chiuderà i battenti il 31 ottobre Nd g i e b n e d s i 1 g s T t g m G d l L g F p M «p D s i I u m G p o M d c s n 10

11 Eni: supergiacimento di gas in Egitto by Danilo Giovanni Maria Bucciarelli Opzioni: le mosse da fare subito sul petrolio Wti by Nicola Giori, trader el week end Eni ha annunciato una novità di rilevanza mondiale estinata a rivoluzionare la geopolitica, ovvero la scoperta del più grande iacimento a gas del Mediterraneo: si trova nell offshore egiziano presso l prospetto esplorativo denominato Zohr. Il pozzo, attraverso cui è stata ffettuata la scoperta, è situato a metri di profondità d acqua, nel locco Shorouk, a circa 107 km dalla costa di Port Said. L Eni lo ha otteuto con l accordo siglato nel gennaio 2014 con il Ministero del Petrolio giziano e con la Egyptian Natural Gas Holding Company (Egas) a seguito i una gara internazionale competitiva.il nuovo giacimento egiziano preenta un potenziale di risorse fino a 850 miliardi di metri cubi (bcm) di gas n posto (5,5 miliardi di barili di olio equivalente) e un estensione di circa 00 chilometri quadrati. Si tratterebbe, quindi, di un giacimento anche più rande di Leviathan, il bacino di gas scoperto al largo delle coste di Israele, timato intorno ai 620 bcm e ritenuto, finora, il maggiore del Mediterraneo. utto ciò potrà permettere all Egitto di soddisfare la domanda di gas naurale del Paese per diversi decenni. E Zohr non sarebbe solo il sito più rande mai scoperto nel Mediterraneo, ma potrebbe diventare una delle aggiori scoperte di gas a livello mondiale. rande la soddisfazione in casa Eni che, attraverso la controllata Ieoc Prouction BV, detiene nella licenza di Shorouk la quota del 100% e ne è operatore. Amministratore delegato del gruppo petrolifero, Claudio Descalzi, si è ià recato in visita al Cairo per aggiornare il Presidente egiziano, Abdel attah Al-Sisi, e per parlare della nuova scoperta con il Primo Ministro del aese, Ibrahim Mahlab, oltre che con il Ministro del Petrolio e delle Risorse inerarie, Sherif Ismail. La strategia che ci ha portato a insistere nella ricerca nelle aree mature di aesi che conosciamo da decenni si è dimostrata vincente - ha dichiarato escalzi - a riprova che l Egitto presenta ancora un grande potenziale. Queta scoperta storica sarà in grado di trasformare lo scenario energetico di un ntero paese, che ci accoglie da oltre 60 anni». l gruppo Eni è presente in Egitto dal 1954 e nel marzo scorso ha siglato n accordo che prevede investimenti totali per un valore stimato di circa 5 iliardi di dollari al 100%. li investimenti, che saranno utilizzati per progetti che inizieranno nei rossimi 4 anni, erano finalizzati allo sviluppo di 200 milioni di barili di lio e circa 37 miliardi di metri cubi di gas. a la scoperta a sorpresa di Zohr dovrebbe portare a una revisione al rialzo i queste cifre, tenuto conto anche di un «potenziale a maggiore profondità, he sarà investigato in futuro attraverso un pozzo dedicato», come spiega la tessa Eni, principale produttore di idrocarburi in Egitto con una produzioe di circa 200 mila barili di olio equivalente al giorno. Questa settimana il tradimg sulle opzioni ci offre uno spunto molto interessante sul petrolio Wti, che nelle ultime sedute ha subito un copioso ribasso. L operazione sulla quale ci concentreremo si chiama put sintetica : si tratta di una vendita di short future condotta andando a coprire con una put a scadenza minima 2 mesi. Come sempre sulle opzioni, si andrà a cercare il miglior compromesso di rischio/rendimento (es. 100 mila euro di sottostante con 2000 euro di rischio). E sufficiente imboccare la direzione giusta, per portare a casa un ottima operazione. Bisogna però andare ad acquistare le migliori opzioni con la miglior scadenza. In questo caso abbiamo fissato uno short a 45 dollari e l ipotesi è quella di proteggerci con una opzione a 47 dollari. Ci attendiamo un ribasso del Wti almeno fino a 38 dollari. In vista di questo obiettivo, bisogna tenere d occhio il livello 45 per vedere se la resistenza tiene. Se si verificasse una figura con salita del prezzo fino a oltre 47 dollari che vada poi a richiudere sotto i 45, allora l opzione short è assolutamente da cogliere. Se invece si verificassero salite oltre 49, poche euforie: perchè potrebbe presentarsi un significativo cambio del trend. Se invece si verificasse una discesa repentina, non conviene sperare che si scenda subito fino a 34, livello che non si vede dal Meglio uscire a 38, punto dove c è da aspettarsi un rimbalzo. Dal punto di vista degli andamenti settimanali, abbiamo potuto osservare il sell off in persistenza per 8 settimane. Il petrolio si è mosso quasi del 36% in questo periodo, da 60 a 38 dollari. Dunque Il rimbalzo recentemente registratosi potrebbe preludere in realtà a un crollo più significativo fino a 26 euro. Per questo bisogna andare a coprirsi con un opzione con scadenza ottobre, solo i super esperti possono rischiare scegliendone una più prossima.. BRASILE, CHI SOFFRIRA PER IL TONFO DEL PIL CARIOCA Dopo la diffusione dei dati sul prodotto interno lordo (Pil) del Brasile (nel secondo trimestre dell anno un calo dell 1,9% rispetto al trimestre precedente e una flessione del 2,6% su base annuale) è stato decretato ufficialmente l ingresso del Paese carioca in recessione tecnica. Le critiche degli analisti non si sono fatte attendere. Si tratta di una notizia rilevante e negativa per la salute dei mercati emergenti, afflitti dalla decelerazione economica della Cina e dalla possibilità di un rialzo dei tassi di interesse in America, affermano gli analisti di Mediobanca, che motivano la situazione con il calo di domanda di materie prime cinese e questo trend sembra destinato a proseguire. Alcune società quotate sul principale listino borsistico italiano sono ora ampiamente esposte all andamento dell economia brasiliana. In termini di ricavi/ebidta, la società di Piazza Affari maggiormente esposta, secondo i calcoli effettuati da Mediobanca, risulta essere Pirelli con un 30% dell indicatore incentrato sul Brasile. Seguita a ruota da Telecom Italia, con il 20% di esposizione. Le altre società attive in maniera rilevante sul principale paese sudamericano sono FCA (10%), CNH (10%), Saipem (10%), Sogefi (10%), Atlantia (7%), Prysmian (6%), Enel (5%), Luxottica (5%) e Campari (5%). 11

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