4.1. Il diritto primario

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "4.1. Il diritto primario"

Transcript

1 Capitolo IV Il sistema delle fonti all interno del diritto dell Unione So m m a r i o : 4.1. Il diritto primario 4.2. Il procedimento di revisione dei Trattati 4.3. La ripartizione di Competenze tra Unione e Stati Membri 4.4. I principi dell Unione 4.5. Il diritto derivato 4.6. Gli atti vincolanti: regolamento, direttiva, decisioni 4.7. I requisiti degli atti vincolanti: motivazione, base giuridica, efficacia nel tempo 4.8. Gli atti non vincolanti: raccomandazioni e pareri 4.9. Atti atipici La diretta applicabilità e l efficacia diretta delle direttive 4.1. Il diritto primario Le fonti del diritto dell Unione, dove per fonti si intendono fatti o atti cui l ordinamento giuridico collega la nascita di norme giuridiche, comprendono: il diritto primario; i diritti fondamentali; i principi generali del diritto comunitario; gli accordi internazionali il diritto derivato. Nel diritto primario rientrano anzitutto le norme convenzionali, contenute nei trattati istitutivi delle Comunità europee e negli accordi internazionali che successivamente sono stati stipulati per modificare ed integrare i primi. Attualmente vanno considerate norme primarie: il Trattato sull Unione europea, il Trattato sul funzionamento dell Unione europea gli atti posti in essere dal Consiglio, ma oggetto di procedure costituzionali di adattamento nei singoli Stati membri, al pari degli accordi. Insieme ai principi non scritti, i trattati istitutivi e gli atti del Consiglio, soggetti a procedure di adattamento all interno dei singoli Stati vanno a formare il concetto ormai comune all interno del diritto dell Unione di Costituzione della Comunità, una formulazione molto vicina alle esperienze nazionali statali e ribadita successivamente dal parere 1/91 sullo spazio economico europeo in cui si rimarca che Trattato..., benché sia stato concluso in forma di accordo internazionale, costituisce la Carta costituzionale di una comunità di diritto.

2 38 Compendio di Diritto dell Unione Europea Tali norme regolano in via primaria la vita di relazione all interno della Comunità: creando situazioni giuridiche soggettive in capo agli Stati membri, alle istituzioni comunitarie e ai singoli; atti posti in essere dalle Istituzioni comunitarie sono posti in posizione subalterne all insieme, in quanto essi traggono la loro validità e forza dall insieme di norme del diritto primario. Anche se alcune di esse sono state già richiamate, è utile avere un quadro globale delle principali normative convenzionali: Trattato CECA (comunità europea carbone e acciaio) firmato a Parigi il 18 aprile 1951; Trattati CEE e CEEA (comunità europea dell energia atomica) firmati a Roma il 25 marzo 1957; Trattato sulla fusione degli esecutivi (Consiglio e Commissione), firmato a Bruxelles l 8 aprile 1965; L Atto unico europeo 1986; Il Trattato sull Unione Europea (TUE) o Trattato di Maastricht 7 febbraio 1992; Il Trattato di Amsterdam; La Carta dei diritti fondamentali, proclamata a Nizza il 7 dicembre 2000; Il Trattato di Nizza, firmato il 26 febbraio 2001; Il Trattato di adesione di Cipro, Estonia, Lettonia, Lituania, Malta, Rep. Ceca, Polonia, Slovenia, Slovacchia e Ungheria, firmato nel 2003; Il Trattato di adesione di Bulgaria e Romania (2007). Trattato di Lisbona firmato il 13 dicembre 2007 (vigore 1 dicembre 2009) che oltre a modificare il Trattato sull Unione europea, ha modificato e sostituito il trattato CE con il trattato sul funzionamento dell Unione europea ed ha attribuito lo stesso valore dei Trattati alla Carta dei diritti fondamentali. Il quadro di riferimento del sistema normativo comunitario è definito attualmente dai trattati istitutivi, così come modificati recentemente a Lisbona, e dalla carta dei diritti fondamentali esplicitamente citata dal Trattato di Lisbona, che ha assunto il carattere di norma primaria e quindi vincolante per tutti gli Stati membri. (art. 6, comma 2, TUE). La natura giuridica dei trattati istitutivi è quella di accordi internazionali, questo comporta che nella fase di interpretazione e sul regime giuridico generale dei trattati comunitari varranno le regole del diritto internazionale pattizio. A sottolineare, però, la peculiarità dell ordinamento comunitario e la differenzazione dagli organismi internazionali all interno del panorama del diritto internazionale sono alcune specifiche caratteristiche che vanno ad accentuare la particolare natura dell Unione europea. Infatti, l Unione inizialmente presentava nella sua fase istitutiva tutte le specificità tipiche di un organizzazione internazionale con la previsione di un trattato istitutivo che sancisce il complesso istituzionale della Comunità con le rispettive competenze e gli ambiti di intervento destinati all azione

3 Capitolo IV Il sistema delle fonti dell ente, gradualmente essa si è differenziata assumendo caratteristiche e funzioni più ampie rispetto ad una organizzazione internazionale disciplinata dalle norme internazionali. Infatti le principali differenze si possono scorgere per: L ampliamento delle finalità in capo alla Comunita o Unione durante il processo di integrazione che ha visto il passaggio dalla creazione del mercato unico ad un sistema di cooordinamento di politiche più generalizzato riguardante materie non inerenti al mercato unico ma essenziali all interno dell Unione.(ruolo fondamentale in tal senso è stato svolto dalla Corte di Giustizia) un incidenza diretta ed immediata sulla situazione giuridica soggettiva, oltre che dello stesso ente e degli Stati membri, anche dei singoli. Quest ultimo aspetto è particolarmente importante perché comporta che ai singoli cittadini non fanno capo solo diritti ma precisi obblighi anche se non menzionati dal Trattato. previsione di un meccanismo di controllo giurisdizionale, imperniato sulla Corte di Giustizia e sulla cooperazione tra questa e i giudici nazionali. L interpretazione dei trattati segue preferibilmente il criterio teleologico, sancito anche dalla Convenzione di Vienna sul diritto dei trattati e largamente utilizzato agli inizi della Comunità Europea dalla massima corte comunitaria, in base al quale il Trattatto va interpretato tenendo presente gli obbiettivi enunciati dal trattato, non soffermandosi troppo sul dettame letterale. Tale principio implica che le norme comunitarie, e in particolare quelle che impongono obblighi agli Stati membri, siano interpretate nel senso più favorevole al processo di integrazione.(in dubius pro comunitate). Va specificato che agli inizi della Comunità europea, l interpretazione estensiva dei trattati era dettata dalla volontà di rafforzare l ordinamento giuridico di breve nascita e quindi di allargare le sfere di competenza dell Unione, tale attivismo della Corte di Lussembrugo ha fatto parlare di derive giurisprudenziali della Corte di Giustizia. Nonostante i Trattati comunitari siano redatti in tutte le lingue ufficiali della Comunità, occorre tendere ad un interpretazione uniforme, sì che nessuna versione linguistica possa prevalere sulle altre. La lettura deve ispirarsi alla reale volontà sottesa alle norme ed allo scopo da queste perseguito. La sfera di applicazione territoriale del diritto comunitario coincide con quella dell insieme dei diritti nazionali. L art. 52 TUE enumera per esteso gli Stati membri in cui si applica. Le competenze della Comunità possono essere esercitate fin dove si estende la giurisdizione degli Stati membri e dunque nei limiti sanciti dalle rispettive disposizioni costituzionali. Nella sfera di applicazione territoriale del diritto comunitario, pertanto, sono comprese le zone di mare e gli spazi aerei sui quali si esercita legittimamente il potere di governo degli Stati membri, nonché i territori europei di cui uno Stato membro abbia la rappresentanza nei rapporti esterni (com è il caso di Gibilterra rispetto al Regno Unito).

4 40 Compendio di Diritto dell Unione Europea Per alcuni territori degli Stati membri sono previsti regimi particolari: Alcuni di essi sono sottratti del tutto all applicazione dei trattati (ad es. le zone di Cipro sottoposte al Regno Unito); Altri vi sono sottoposti solo nei limiti espressamente sanciti dai conferenti trattati di adesione (isola di Man e isole Normanne); I dipartimenti francesi d oltremare, nonché le Azzorre, Madeira e le Canarie possono essere oggetto di misure specifiche in relazione alle condizioni geoeconomiche; I cc.dd. Paesi e territori d oltremare di cui all allegato II del Trattato, sono sottoposti allo speciale regime di associazione e dunque esclusi alla sfera di applicazione del Trattato, salvo il caso di un espresso riferimento. L art. 355 TFUE non esclude che le norme comunitarie possano produrre effetti anche al di fuori del territorio della Comunità. È il caso ad es. delle norme sulla concorrenza e i loro effetti giuridici che si producono nel mercato comune pur quando gli accordi sono realizzati con Paesi terzi Il procedimento di revisione dei trattati La revisione dei trattati comunitari è prevista nei casi in cui si voglia ampliare o restringere le competenze dell Unione e l art. 48 TUE prevede: una procedura di revisione ordinaria; due procedure di revisione semplificate. La procedura di revisione ordinaria può essere attivata da: uno Stato membro; dal Parlamento; dalla Commissione. Il Consiglio, destinatario del progetto di modifica da parte di una o più isituzione su un trattatto isituzionale dell Unione, consulta il Parlamento e all occorrenza la Commissione, e per le modifiche istituzionali nel settore monetario anche la BCE, successivanmente il Presidente del Consiglio convoca una conferenza di rappresentanti dei governi degli Stati membri, dei Parlamenti nazionali, dei capi di Stato o di governo degli Stati membri, del Parlamento europeo e della Commissione (conferenza intergovernativa), al fine di stabilire di comune accordo le modifiche da apportare e di coinvolgere il più possibile tutti gli organi comunitari e soprattutto nazionali nel processo di revisione. Elaborato il progetto di modifica da parte della conferenza, esso viene ratificato da tutti gli Stati membri secondo le modalità prescritte da ciascuno ordinamento statale. Qualora dopo i due anni dalla firma del Trattato di revisione, sui 4/5 degli Stati che hanno ratificato, uno o più Stati trovino difficoltà nel processo di revisione la questione viene sottoposta al Consiglio europeo. Le procedure semplificate attribuiscono un ruolo preminente al Consiglio europeo ed escludono la convocazione tanto della convenzione quanto della conferenza dei rappresentanti.

5 Capitolo IV Il sistema delle fonti ) La prima di queste procedure è prevista per la modifica esclusiva della parte terza del TFUE, relativa alle politiche ed alle azioni interne dell Unione che prevedono una riduzione e non un ampliamento delle competenze dell Unione. I progetti sono inoltrati al Consiglio europeo da qualsiasi Stato membro, dal Parlamento o dalla Commissione. Il Consiglio adotta una decisione deliberando all unanimità previa consultazione con Parlamento o la BCE quando il progetto riguarda il settore monetario. La decisione entra in vigore previa approvazione (non ratifica) degli Stati membri conformemente alle rispettive norme costituzionali. 2) La seconda di queste procedure invece contempla 2 ipotesi: 2.a) Possibilità che il Consiglio deliberi a maggioranza qualificata e non all unanimità nell adozione di decisioni relative al TFUE o alla parte V del TUE salvo che ci siano implicazioni militari. 2.b) Possibilità per il Consiglio di adottare atti legislativi secondo la procedura legislativa ordinaria e non secondo una procedura legislativa speciale ove prevista. In entrambi i casi l iniziativa è presa dal Consiglio europeo all unanimità previa approvazione del Parlamento che si pronuncia a maggioranza dei membri che lo compongono. La proposta di modifica è poi trasmessa ai Parlamenti nazionali che entro 6 mesi possono respingerla (non adottata) o in assenza di opposizione la decisione è adottata dal Consiglio europeo senza ulteriore ratifica o approvazione. Tale procedura non può essere applicata: Per l adozione della decisione di nuove categorie di risorse proprie. Per la decisione di sospensione dei diritti di voto di uno Stato membro. Il Trattato di Lisbona ha previsto il diritto di recesso, (art. 50 TUE) istituto tipico del diritto internazionale. Si tratta di una procedura dettagliata e precisa per cui ogni Stato membro può decidere di recedere dal sistema dell Unione europea conformemente alle proprie norme costituzionali. L intenzione di recedere va notificata al Consiglio europeo che formula specifici orientamenti a tal riguardo. Si apre quindi un negoziato volto a definire un accordo sulle modalità del recesso. Il Consiglio è tenuto a deliberare, previa approvazione del Parlamento, a maggioranza qualificata richiesta ovvero il consenso di almeno il 72% dei membri del Consiglio presenti che rappresentino almeno il 65% della popolazione di tali Stati. Lo Stato recedente non sarà più membro dell Unione. Per quanto concerne, invece, la procedura di ammissione di nuovi Stati membri all Unione europea essa è regolata dall articolo 49 TUE il quale prevede due fasi. La prima fase si svolge nel quadro delle istituzioni europee, la seconda coinvolge, invece, gli Stati membri. Il procedimento prende avvio dall iniziativa dello Stato che intende aderire all Unione europea. Essa prevede due requisiti per l adesione: il primo di natura geografica, in quanto lo Stato candidato deve appartenere all Europa, e il secondo di natura politica, nel senso che lo Stato deve rispettare e promuovere i valori, enunciati dall art. 2 TUE,

6 42 Compendio di Diritto dell Unione Europea sui quali si fonda l Unione. Il primo criterio viene constatato da parte delle istituzioni dell Unione, il secondo implica un giudizio, una valutazione (discrezionale) ad opera sempre di tali istituzioni. Sull ammissione il Consiglio deve deliberare all unanimità; la sua pronuncia fa seguito al parere (obbligatorio ma non vincolante) della Commissione e all approvazione del Parlamento. Tuttavia mentre il parere della Commissione è obbligatorio, il che significa che il Consiglio è tenuto giuridicamente a consultarla (anche se il parere della Commissione non vincola il Consiglio che può discostarsene), il parere del Parlamento è configurato come conforme; ciò significa che l atto del consiglio può essere adottato solo se coincide con la volontà espressa dal Parlamento. La seconda fase si conclude con la stipulazione di un contratto tra lo Stato aderente e gli Stati membri, contenente le condizioni di ammissione e gli adattamenti dei Trattati. L ingresso dello Stato richiedente nell Unione ha luogo solo al momento in cui entra in vigore l accordo di adesione; e tale entrata in vigore è subordinata alla ratifica degli Stati contraenti. Le due fasi del procedimento tendono a sovrapporsi e a concludersi simultaneamente La ripartizione di competenze tra l Unione e gli Stati membri Le competenze tra gli Stati membri e l Unione sono stati esplicitamenti previsti dal Trattato di Lisbona, rimediando ad una lacuna evidenziata nei precedenti trattati in cui non si citava esplicitamente la ripartizione di competenze ma si deducevano dagli obbiettivi posti dall Unione e di conseguenza dagli atti posti in essere dalle istituzioni. Nel Trattato di Lisbona, invece, il Titolo I della parte I del TFUE è dedicato espressamente all enunciazione di categorie e settori di competenza dell Unione ed in particolar modo alla art. 5, 1 comma TUE vengono elencate le competenze della stessa Unione in base al principio di attribuzione ed in particolar modo l art comma TUE stabilisce: L Unione agisce esclusivamente nei limiti delle competenze che le sono attribuite dagli Stati membri nei Trattati per realizzare gli obiettivi da questi stabiliti. Il TFUE, invece, fornisce un elenco di tali competenze: L art. 3 enumera i settori in cuiè prevista la competenza esclusiva dell Unione. L art. 4 i settori in cui la competenza dell Unione è concorrente con quella degli Stati membri. L art. 4, nn. 3 e 4, e gli artt. 5 e 6 enumerano i settori in cui l Unione ha competenza per svolgere azioni intese a sostenere, coordinare o completare l azione degli Stati membri. L art. 2, par. 4 ricorda infine che l Unione ha competenza per definire e attuare una politica estera e di sicurezza comune.

7 Capitolo IV Il sistema delle fonti L elencazione delle competenze ha carettere generale ed non è esaustiva in quanto non specifica le competenze che essa effettivamente esercita in quei settori che si possono dedurre solo da specifici articoli dei Trattati. È significativo che alcuni articoli del Trattato non delimitano con esattezza i confini delle varie competenze, e per questo sul principio di attribuzione è intervenuta la giurisprudenza della Corte, la quale ha ampliato le competenze della Comunità, privilegiando un interpretazione sistemica o teleologica delle disposizione del Trattato. La Corte, infatti, ha anche affermato che la competenza a creare nuovi organismi dell Unione (agenzie) deve ritenersi compresa nei poteri conferiti alle istituzioni. In via più generale la Corte ha ribadito il principio secondo cui, quando una disposizione dei Trattati affida alle istituzioni un compito preciso, si deve ammettere, se non si vuole privare di efficacia detta disposizione, che il Trattato attribuisce alle istituzioni i poteri indispensabili per svolgere questa missione (es. nel caso si ponga la necessità di concludere accordi internazionali con Stati terzi). Con Lisbona e in base al principio di attribuzione da un lato vengono enunciate le competenze dell Unione, riconoscendo alle istituzioni europee il potere di adottare i provvedimenti necessari o utili in relazione agli obiettivi dei trattati, ma d altra parte viene sottolineata la potestà degli Stati nell attribuzione delle competenze e in particolare modo che qualsiasi competenza non attribuita all Unione dai trattati appartiene agli Stati membri (il principio residuale è a vantaggio delle entità statuali). La rigidità del potere di attribuzione viene mitigato dalla clausola di flessibilità prevista all art. 352 TFUE. Tale previsione permette l ampliamento dei poteri dell Unione che seppur non espressamente previsti o non desumibili dalle disposizioni del Trattato, sono tuttavia necessari per il raggiungimento dei fini assegnati all Unione da parte dei Trattati istitutivi. Essa consiste nel seguire una rigorosa procedura in cui il Consiglio ha il potere di adottare all unanimità su proposta della Commissione e previa approvazione del Parlamento, una decisione resasi necessaria per raggiungere i fini assegnatogli dall Unione. Tale calusola, proprio perché va a bilanciare il principio di attribuzione non può essere utilizzata su disposizioni che vanno a modificare il Trattato o inerenti alla Politica estera di sicurezza comune. In sintesi le competenze dell Unione possono essere: Esclusive: è stabilito che soltanto l UE può emanare atti giuridicamente vincolanti ma è altresì specificato che gli Stati membri, previa autorizzazione, possono autonomamente legiferare oppure dare attuazione agli atti dell Unione. Settori: Unione doganale. Definizione delle regole di concorrenza del mercato interno. Politica monetaria. Conservazione delle risorse biologiche del mare. Politica commerciale comune.

8 schemi 133 "#$%&'()'&*&%%#'())+,$&#$( -&*&%%#.*&/0*&# -&*&%%#'(*&10%# 2#*/( 3#$1($4&#$0)& 5*&$6&.&'())+,7 -&*&%%& "#$'0/($%0)& 8%%&1&$6#)0$%& 8%%&$#$ 1&$6#)0$%& 8%%&0%&.&6& 9066#/0$'04&#$( #&#$&.0*(*( 9(:#)0/($%& -&*(%%&1( -(6&;&#$&

DIRITTO DELL UNIONE EUROPEA. LE FONTI Il diritto primario (1)

DIRITTO DELL UNIONE EUROPEA. LE FONTI Il diritto primario (1) Dipartimento di Giurisprudenza DIRITTO DELL UNIONE EUROPEA LE FONTI Il diritto primario (1) LE FONTI DEL DIRITTO EUROPEO Diritto europeo primario Diritto europeo derivato IL DIRITTO PRIMARIO Trattati istitutivi

Dettagli

FONTI DEL DIRITTO UE

FONTI DEL DIRITTO UE FONTI DEL DIRITTO UE Autonomia dell ordine giuridico UE: fra sistema giuridico internazionale e nazionale Il sistema delle fonti giuridiche: diritto primario, intermedio e secondario Situazione prima del

Dettagli

LE ISTITUZIONI EUROPEE ED IL QUADRO ISTITUZIONALE RIVISTO DOPO I VARI TRATTATI

LE ISTITUZIONI EUROPEE ED IL QUADRO ISTITUZIONALE RIVISTO DOPO I VARI TRATTATI Trento, 11 marzo 2010 LE ISTITUZIONI EUROPEE ED IL QUADRO ISTITUZIONALE RIVISTO DOPO I VARI TRATTATI ARGOMENTI: 1. IL PROCESSO DI INTEGRAZIONE EUROPEA 2. IL TRATTATO DI LISBONA 3. IL QUADRO ISTITUZIONALE

Dettagli

INDICE PARTE PRIMA IL DIRITTO DELL UNIONE EUROPEA

INDICE PARTE PRIMA IL DIRITTO DELL UNIONE EUROPEA IX Presentazione... VII PARTE PRIMA IL DIRITTO DELL UNIONE EUROPEA CAPITOLO I STORIA DELL INTEGRAZIONE EUROPEA: L EUROPA COMUNITARIA E LA SUA EVOLUZIONE 1. L origine delle Comunità europee: il Trattato

Dettagli

Le competenze dell'ue

Le competenze dell'ue Le competenze dell'ue 1951 CECA sei paesi fondatori pace, integrazione europea, incremento occupazione 1957 CEE EURATOM creazione di un mercato comune, un'unione doganale ed estensione dell'integrazione

Dettagli

INTEGRAZIONE EUROPEA E POLITICHE. Le tappe principali

INTEGRAZIONE EUROPEA E POLITICHE. Le tappe principali INTEGRAZIONE EUROPEA E POLITICHE. Le tappe principali Laurea magistrale in Turismo, territorio e sviluppo locale Corso: Politiche per lo sviluppo rurale Lezione n. 1 del 2016 LE PRECONDIZIONI DELLA UE

Dettagli

INDICE SOMMARIO. Abbreviazioni... Avvertenza... NORME FONDAMENTALI DELL UNIONE EUROPEA

INDICE SOMMARIO. Abbreviazioni... Avvertenza... NORME FONDAMENTALI DELL UNIONE EUROPEA INDICE SOMMARIO Abbreviazioni... Avvertenza... pag. XIII XV NORME FONDAMENTALI DELL UNIONE EUROPEA I TRATTATO SULL UNIONE EUROPEA TRATTATO sull Unione europea (Maastricht, 7 febbraio 1992)... 3 II. TRATTATO

Dettagli

INDICE SOMMARIO. Notizie sugli Autori... Pag. V INTRODUZIONE

INDICE SOMMARIO. Notizie sugli Autori... Pag. V INTRODUZIONE Notizie sugli Autori... Pag. V INTRODUZIONE 1. Il sogno di Kant... Pag. 1 1.1. Stati senza Pace...» 1 1.2. Oltre lo Stato...» 3 1.3. Un prototipo sovranazionale...» 6 1.4. L Europa e Kant...» 8 Schema

Dettagli

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI SIENA Centro di informazione Europe Direct

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI SIENA Centro di informazione Europe Direct UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI SIENA Centro di informazione Europe Direct CRIE Centro di eccellenza Jean Monnet 13 marzo 2013 LE ISTITUZIONI E GLI ORGANI DELL UNIONE EUROPEA Federica Di Sarcina CRIE Centro

Dettagli

IL FEDERALISMO VERSO L ALTO L UNIONE EUROPEA

IL FEDERALISMO VERSO L ALTO L UNIONE EUROPEA Bosi (a cura di), Corso di scienza delle finanze, Il Mulino, 2012 1 Capitolo V. Il federalismo all insu IL FEDERALISMO VERSO L ALTO L UNIONE EUROPEA Perché esiste l Unione Europea? Aspetti politici: la

Dettagli

Raccomandazione di DECISIONE DEL CONSIGLIO

Raccomandazione di DECISIONE DEL CONSIGLIO COMMISSIONE EUROPEA Bruxelles, 10.3.2014 COM(2014) 156 final Raccomandazione di DECISIONE DEL CONSIGLIO che approva la conclusione da parte della Commissione, a nome della Comunità europea europea dell

Dettagli

FORMA DI GOVERNO DELL UNIONE EUROPEA

FORMA DI GOVERNO DELL UNIONE EUROPEA FORMA DI GOVERNO DELL UNIONE EUROPEA Le tre Comunità originarie (CECA, CEE, EURATOM). Mercato comune (libertà di circolazione dei fattori di produzione: libertà di circolazione delle merci, dei capitali,

Dettagli

Interpretazione delle norme comunitarie

Interpretazione delle norme comunitarie Interpretazione delle norme comunitarie Anche nel diritto comunitario, come in quello interno, la singola norma va interpretata reinserendola nel sistema dell ordinamento comunitario, alla stregua dei

Dettagli

Diritto primario. Diritto intermedio. Diritto derivato

Diritto primario. Diritto intermedio. Diritto derivato Il sistema delle fonti Parte I: i rapporti tra fonti Indice Diritto primario Diritto intermedio Diritto derivato 2 Diritto primario Art. 1 par. 1, al. 3, TUE L'Unione si fonda sul presente trattato e sul

Dettagli

Diritto primario. Diritto intermedio. Diritto derivato

Diritto primario. Diritto intermedio. Diritto derivato Il sistema delle fonti Parte I Indice Diritto primario Diritto intermedio Diritto derivato 2 Diritto primario Art. 1 par. 1, al. 3, TUE L'Unione si fonda sul presente trattato e sul trattato sul funzionamento

Dettagli

Il trattato di Lisbona in sintesi

Il trattato di Lisbona in sintesi Il trattato di Lisbona in sintesi Il 1 dicembre 2009 il trattato di Lisbona è entrato in vigore 1. Un Europa più democratica e trasparente, che rafforza il ruolo del Parlamento europeo e dei parlamenti

Dettagli

INDICE SOMMARIO. Abbreviazioni... SEZIONE PRIMA TRATTATI

INDICE SOMMARIO. Abbreviazioni... SEZIONE PRIMA TRATTATI INDICE SOMMARIO Abbreviazioni... pag. XI SEZIONE PRIMA TRATTATI I TRATTATO CHE ISTITUISCE LA COMUNITAv EUROPEA ED ATTI CONNESSI TRATTATO che istituisce la Comunità europea (Roma, 25 marzo 1957). Versione

Dettagli

VERSO IL 60 ANNIVERSARIO DAI TRATTATI DI ROMA

VERSO IL 60 ANNIVERSARIO DAI TRATTATI DI ROMA VERSO IL 60 ANNIVERSARIO DAI TRATTATI DI ROMA L Europa deve respirare con due polmoni: quello del nord e quello del sud Il Trattato di Roma fu sottoscritto nella capitale italiana il 25 marzo 1957 e rappresenta

Dettagli

INFORMAZIONI PROVENIENTI DAGLI STATI MEMBRI

INFORMAZIONI PROVENIENTI DAGLI STATI MEMBRI C 4/2 IT Gazzetta ufficiale dell'unione europea 9.1.2015 INFORMAZIONI PROVENIENTI DAGLI STATI MEMBRI Informazioni ai sensi dell articolo 76 del regolamento (UE) n. 1215/2012 del Parlamento europeo e del

Dettagli

IL TRATTATO DI LISBONA: Che cosa è e che cosa cambia nell Unione Europea

IL TRATTATO DI LISBONA: Che cosa è e che cosa cambia nell Unione Europea IL TRATTATO DI LISBONA: Che cosa è e che cosa cambia nell Unione Europea Elettra Crocetti- Europe Direct Vallée d Aoste E un trattato che modifica ed integra, senza sostituire: Il Trattato di Nizza (2001)

Dettagli

Le fonti del diritto dell'unione europea. 1. diritto primario. 2. diritto secondario

Le fonti del diritto dell'unione europea. 1. diritto primario. 2. diritto secondario Le fonti del diritto dell'unione europea 1. diritto primario 2. diritto secondario Le fonti del diritto dell'unione europea 1. diritto primario: Trattati TUE, TFUE Principi generali di diritto Carta dei

Dettagli

CORSO DI ALTA FORMAZIONE IN DIRITTO COMUNITARIO ED EUROPEO

CORSO DI ALTA FORMAZIONE IN DIRITTO COMUNITARIO ED EUROPEO Iscritta presso il Ministero della Giustizia al n. 234 del Registro degli Organismi di Mediazione CORSO DI ALTA FORMAZIONE IN DIRITTO COMUNITARIO ED EUROPEO DIRITTO DELL UNIONE EUROPEA Direzione scientifica:

Dettagli

L assetto istituzionale dell Unione Europea. a cura di Monica Montella - Franco Mostacci -

L assetto istituzionale dell Unione Europea. a cura di Monica Montella - Franco Mostacci - L assetto istituzionale dell Unione Europea a cura di Monica Montella - montella.monica@gmail.com Franco Mostacci - frankoball@hotmail.com Indice 1) Il quadro legislativo dell Unione europea 2) Gli organi

Dettagli

Gazzetta ufficiale dell'unione europea. (Atti non legislativi) REGOLAMENTI

Gazzetta ufficiale dell'unione europea. (Atti non legislativi) REGOLAMENTI 24.9.2014 L 280/1 II (Atti non legislativi) REGOLAMENTI REGOLAMENTO DELEGATO (UE) N. 994/2014 DELLA COMMISSIONE del 13 maggio 2014 che modifica gli allegati VIII e VIII quater del regolamento (CE) n. 73/2009

Dettagli

Modelli di costituzione: costituzioni ottocentesche e costituzioni moderne.

Modelli di costituzione: costituzioni ottocentesche e costituzioni moderne. LE FONTI DEL DIRITTO ITALIANO La Costituzione I trattati istitutivi delle comunità europee ed i successivi trattati integrativi e modificativi Le fonti comunitarie: direttive e regolamenti Le leggi Le

Dettagli

Consiglio di Lisbona: ottobre 2007 Documenti approvati nel corso della riunione informale di capi di Stato e di Governo

Consiglio di Lisbona: ottobre 2007 Documenti approvati nel corso della riunione informale di capi di Stato e di Governo Consiglio di Lisbona: 18-19 ottobre 2007 Documenti approvati nel corso della riunione informale di capi di Stato e di Governo (OR. fr) DS 878/07 Articoli 9 C e 205 del Trattato [1] PROTOCOLLO (N. 9bis)

Dettagli

INDICE-SOMMARIO CAPITOLO I LA GENESI DEL PRINCIPIO DI SUSSIDIARIETÀ

INDICE-SOMMARIO CAPITOLO I LA GENESI DEL PRINCIPIO DI SUSSIDIARIETÀ Nota preliminare... VII Abbreviazioni... XVII Premessa... XXI CAPITOLO I LA GENESI DEL PRINCIPIO DI SUSSIDIARIETÀ 1. La nascita dell idea della sussidiarietà... 1 1.1. La Commissione europea: il Rapporto

Dettagli

Scoppiò in seguito a due proposte della Commissione

Scoppiò in seguito a due proposte della Commissione Capitolo Periodo transitorio (1957-1969) La crisi del 1965 Compromesso di Lussemburgo Fusione degli esecutivi 1 Sviluppi dell integrazione europea Trattato di Lussemburgo Elezione diretta del Parlamento

Dettagli

L 104/8 Gazzetta ufficiale dell Unione europea 21.4.2007

L 104/8 Gazzetta ufficiale dell Unione europea 21.4.2007 L 104/8 Gazzetta ufficiale dell Unione europea 21.4.2007 REGOLAMENTO (CE) N. 434/2007 DELLA COMMISSIONE del 20 aprile 2007 che modifica il regolamento (CE) n. 1974/2006 recante disposizioni di applicazione

Dettagli

Parte Prima. Parte Seconda. Protocolli

Parte Prima. Parte Seconda. Protocolli Parte Prima I Trattati 1. Trattato sull Unione europea... Pag. 15 2. Tavola di corrispondenza tra la vecchia numerazione e la nuova numerazione del TUE...» 53 3. Trattato sul funzionamento dell Unione

Dettagli

Proposta di DECISIONE DEL CONSIGLIO

Proposta di DECISIONE DEL CONSIGLIO COMMISSIONE EUROPEA Bruxelles, 3.2.2014 COM(2014) 48 final 2014/0029 (NLE) Proposta di DECISIONE DEL CONSIGLIO relativa alla firma, a nome dell Unione europea e dei suoi Stati membri, di un protocollo

Dettagli

Istituzioni di Diritto dell Unione europea

Istituzioni di Diritto dell Unione europea UGO VILLANI UGO VILLANI Istituzioni di Diritto dell Unione europea Istituzioni di Diritto dell Unione europea In copertina: GUSTAV KLIMT, Il fregio di Beethoven, particolare: Inno alla gioia UGO VILLANI

Dettagli

L Unione europea e il diritto internazionale

L Unione europea e il diritto internazionale L Unione europea e il diritto internazionale I termini del problema L Unione europea è un soggetto di diritto internazionale MA distinto e separato dagli Stati membri È vincolata dal diritto internazionale:

Dettagli

CORSO DI DIRITTO AMMINISTRATIVO a.a

CORSO DI DIRITTO AMMINISTRATIVO a.a CORSO DI DIRITTO AMMINISTRATIVO a.a. 2015-2016 Dott.ssa Nicoletta Vettori DIPARTIMENTO DI STUDI AZIENDALI E GIURIDICI Corso di laurea in Economia e Commercio AMMINISTRAZIONE PUBBLICA Amministrazione pubblica

Dettagli

IL DIRITTO IN SCHEMI. diretti da Roberto GAROFOLI

IL DIRITTO IN SCHEMI. diretti da Roberto GAROFOLI IL DIRITTO IN SCHEMI diretti da Roberto GAROFOLI propone: IL DIRITTO IN SCHEMI : - DIRITTO COSTITUZIONALE E PUBBLICO - DIRITTO PRIVATO/DIRITTO CIVILE - DIRITTO PENALE - DIRITTO PROCESSUALE CIVILE - DIRITTO

Dettagli

DICHIARAZIONI COMUNI DELLE PARTI CONTRAENTI DELL'ACCORDO

DICHIARAZIONI COMUNI DELLE PARTI CONTRAENTI DELL'ACCORDO DICHIARAZIONI COMUNI DELLE PARTI CONTRAENTI DELL'ACCORDO DICHIARAZIONE COMUNE SUL CONTEMPORANEO ALLARGAMENTO DELL'UNIONE EUROPEA E DELLO SPAZIO ECONOMICO EUROPEO Le Parti contraenti sottolineano l'importanza

Dettagli

(Atti per i quali la pubblicazione non è una condizione di applicabilità) COMMISSIONE

(Atti per i quali la pubblicazione non è una condizione di applicabilità) COMMISSIONE L 152/22 Gazzetta ufficiale dell Unione europea 7.6.2006 II (Atti per i quali la pubblicazione non è una condizione di applicabilità) COMMISSIONE DECISIONE DELLA COMMISSIONE del 30 maggio 2006 relativa

Dettagli

INDICE - SOMMARIO INTRODUZIONE SEZIONE I PROFILI TEORICO-GENERALI SEZIONE II LE NORME SULLE FONTI

INDICE - SOMMARIO INTRODUZIONE SEZIONE I PROFILI TEORICO-GENERALI SEZIONE II LE NORME SULLE FONTI INDICE - SOMMARIO Presentazione.... Pag. XIII INTRODUZIONE SEZIONE I PROFILI TEORICO-GENERALI 1. Premessa.... Pag. 2 2. La crisi del modello tradizionale di fonte del diritto....» 4 3. La crisi delle fonti

Dettagli

IL REGNO DEL BELGIO, LA REPUBBLICA DI BULGARIA, LA REPUBBLICA CECA, IL REGNO DI DANIMARCA, LA REPUBBLICA FEDERALE DI GERMANIA,

IL REGNO DEL BELGIO, LA REPUBBLICA DI BULGARIA, LA REPUBBLICA CECA, IL REGNO DI DANIMARCA, LA REPUBBLICA FEDERALE DI GERMANIA, PROTOCOLLO CHE MODIFICA IL PROTOCOLLO SULLE DISPOSIZIONI TRANSITORIE ALLEGATO AL TRATTATO SULL'UNIONE EUROPEA, AL TRATTATO SUL FUNZIONAMENTO DELL'UNIONE EUROPEA E AL TRATTATO CHE ISTITUISCE LA COMUNITÀ

Dettagli

Dichiarazione Schuman

Dichiarazione Schuman Unione Europea Dichiarazione Schuman 9 maggio 1950: «L Europa non potrà farsi in una sola volta, né sarà costruita tutta insieme; essa risorgerà da realizzazioni concrete creando anzitutto una solidarietà

Dettagli

Educazione Civica e Diritto dell Unione Europea

Educazione Civica e Diritto dell Unione Europea ed. civica e dir. UE ed. civica e diritto dell UE Educazione Civica e Diritto dell Unione Europea 1) Da quanti deputati è composto il parlamento italiano? A) Circa 150 B) Circa 250 C) Circa 500 D) Oltre

Dettagli

RELAZIONE TECNICO-NORMATIVA

RELAZIONE TECNICO-NORMATIVA RELAZIONE TECNICO-NORMATIVA Parte I. Aspetti tecnico-normativi di diritto interno 1) Obiettivi e necessità dell intervento normativo. Coerenza con il programma di governo. La nuova Convenzione tra Italia

Dettagli

Gazzetta ufficiale dell'unione europea

Gazzetta ufficiale dell'unione europea 7.7.2015 L 176/29 REGOLAMENTO DI ESECUZIONE (UE) 2015/1089 DELLA COMMISSIONE del 6 luglio 2015 che istituisce massimali di bilancio per il 2015 applicabili ad alcuni regimi di sostegno diretto di cui al

Dettagli

UNICAL Facoltà di Economia

UNICAL Facoltà di Economia UNICAL Facoltà di Economia DIRITTO DELL UNIONE EUROPEA I prof. Alfredo Rizzo alfredo rizzo 1 Lezione 1.bis Cenni di storia dell integrazione europea 1) Amsterdam 2) Nizza alfredo rizzo 2 1) Il Trattato

Dettagli

Storia, Istituzionie, sistema giuridico

Storia, Istituzionie, sistema giuridico Life Long Learning Programme Jean Monnet Programme, Key Activity 1 INFORMATION AND RESEARCH ACTIVITIES for Learning EU at School Apprendere UE a Scuola: Storia, Storia, Istituzionie, sistema giuridico

Dettagli

L Unione europea: 500 milioni di abitanti, 28 paesi

L Unione europea: 500 milioni di abitanti, 28 paesi L Unione europea: 500 milioni di abitanti, 28 paesi CLASSE II C 2015-2016 Stati membri dell Unione europea Paesi candidati e potenziali candidati I simboli dell UE Il motto: Unita nella diversità L inno

Dettagli

Proposta di DECISIONE DEL CONSIGLIO. che modifica la decisione 2009/831/CE per quanto riguarda il relativo periodo di applicazione

Proposta di DECISIONE DEL CONSIGLIO. che modifica la decisione 2009/831/CE per quanto riguarda il relativo periodo di applicazione COMMISSIONE EUROPEA Bruxelles, 19.12.2013 COM(2013) 930 final 2013/0446 (CNS) Proposta di DECISIONE DEL CONSIGLIO che modifica la decisione 2009/831/CE per quanto riguarda il relativo periodo di applicazione

Dettagli

IL DIRITTO IN SCHEMI. diretti da Roberto GAROFOLI

IL DIRITTO IN SCHEMI. diretti da Roberto GAROFOLI IL DIRITTO IN SCHEMI diretti da Roberto GAROFOLI propone: IL DIRITTO IN SCHEMI : - DIRITTO COSTITUZIONALE E PUBBLICO - DIRITTO PRIVATO/DIRITTO CIVILE - DIRITTO PENALE - DIRITTO PROCESSUALE CIVILE - DIRITTO

Dettagli

COMMISSIONE DELLE COMUNITÀ EUROPEE. Proposta di DIRETTIVA DEL CONSIGLIO

COMMISSIONE DELLE COMUNITÀ EUROPEE. Proposta di DIRETTIVA DEL CONSIGLIO COMMISSIONE DELLE COMUNITÀ EUROPEE Bruxelles, 5.09.00 COM(00) 55 definitivo 00/00 (CNS) Volume I Proposta di DIRETTIVA DEL CONSIGLIO che modifica la direttiva 77/88/CEE, con riguardo alla proroga della

Dettagli

FONTI DEL DIRITTO. Le fonti del diritto dell'unione europea sono di tre tipi: le fonti primarie, le fonti derivate, fonti complementari

FONTI DEL DIRITTO. Le fonti del diritto dell'unione europea sono di tre tipi: le fonti primarie, le fonti derivate, fonti complementari FONTI DEL DIRITTO Le fonti del diritto dell'unione europea sono di tre tipi: le fonti primarie, le fonti derivate, fonti complementari 1 PRINCIPIO GERARCHICO delle FONTI Le fonti di grado superiore non

Dettagli

La Commissione europea e i parlamenti nazionali. di Emilio Dalmonte Vicedirettore della Rappresentanza in Italia della Commissione europea

La Commissione europea e i parlamenti nazionali. di Emilio Dalmonte Vicedirettore della Rappresentanza in Italia della Commissione europea La Commissione europea e i parlamenti nazionali di Emilio Dalmonte Vicedirettore della Rappresentanza in Italia della Commissione europea 1. La Commissione europea 2. I principi fondamentali 3. Le competenze

Dettagli

CORSO DI DIRITTO PRIVATO

CORSO DI DIRITTO PRIVATO CORSO DI DIRITTO PRIVATO Anno Accademico 2010/2011 Prof. Francesco Scaglione Facoltà di Economia Corso di Laurea in Economia Aziendale Università degli Studi di Perugia 1 TESTI 1) F. Galgano, Istituzioni

Dettagli

DECISIONE DI ESECUZIONE DELLA COMMISSIONE

DECISIONE DI ESECUZIONE DELLA COMMISSIONE 21.6.2011 Gazzetta ufficiale dell Unione europea L 161/29 DECISIONE DI ESECUZIONE DELLA COMMISSIONE del 17 giugno 2011 recante modifica della decisione 2009/719/CE che autorizza determinati Stati membri

Dettagli

IL DIRETTORE DELL AGENZIA. In base alle attribuzioni conferitegli dalle norme riportate nel seguito del presente provvedimento, Dispone:

IL DIRETTORE DELL AGENZIA. In base alle attribuzioni conferitegli dalle norme riportate nel seguito del presente provvedimento, Dispone: Protocollo n. 2016/ 84383 Imposta sulle transazioni finanziarie di cui all articolo 1, comma 491, legge 24 dicembre 2012, n. 228. Stati o territori con i quali non sono in vigore accordi per lo scambio

Dettagli

Alle pagine da 4 a 7: il testo della dichiarazione n. 4 è sostituito dal seguente:

Alle pagine da 4 a 7: il testo della dichiarazione n. 4 è sostituito dal seguente: CONFERENZA DEI RAPPRESENTANTI DEI GOVERNI DEGLI STATI MEMBRI Bruxelles, 22 ottobre 2007 (23.10) (Or. fr) CIG 3/1/07 REV 1 COR 2 ERRATA CORRIGE DELLA NOTA della Presidenza della CIG in data: 22 ottobre

Dettagli

La partecipazione del Consiglio regionale della Lombardia ai processi normativi dell'unione Europea

La partecipazione del Consiglio regionale della Lombardia ai processi normativi dell'unione Europea IL CONSIGLIO REGIONALE IN EUROPA La partecipazione del Consiglio regionale della Lombardia ai processi normativi dell'unione Europea Servizio Comunicazione, Relazioni esterne e stampa Ufficio Relazioni

Dettagli

Banca e Finanza in Europa

Banca e Finanza in Europa Università degli Studi di Parma Banca e Finanza in Europa Prof. 1 2. EUROPA: PROFILI ISTITUZIONALI Le tappe Le istituzioni La Banca centrale europea 2 2. Europa: profili istituzionali 3 2. Europa: profili

Dettagli

INDICE INTRODUZIONE. Sezione I PROFILI TEORICO-GENERALI

INDICE INTRODUZIONE. Sezione I PROFILI TEORICO-GENERALI INDICE Presentazione... pag. XIII INTRODUZIONE Sezione I PROFILI TEORICO-GENERALI 1. Premessa... pag. 1 2. La crisi del modello tradizionale di fonte del diritto...» 3 3. La crisi delle fonti nazionali...»

Dettagli

Proposta modificata di DECISIONE DEL CONSIGLIO

Proposta modificata di DECISIONE DEL CONSIGLIO COMMISSIONE EUROPEA Bruxelles, 6.9.2016 COM(2016) 552 final 2011/0103 (NLE) Proposta modificata di DECISIONE DEL CONSIGLIO concernente la firma e l'applicazione provvisoria dell'accordo sui trasporti aerei

Dettagli

DECRETI, DELIBERE E ORDINANZE MINISTERIALI

DECRETI, DELIBERE E ORDINANZE MINISTERIALI DECRETI, DELIBERE E ORDINANZE MINISTERIALI DECRETO 31 luglio 2012. MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI Approvazione delle Appendici nazionali recanti i parametri tecnici per l applicazione degli

Dettagli

LE ISTITUZIONI DELL UNIONE EUROPEA

LE ISTITUZIONI DELL UNIONE EUROPEA LE ISTITUZIONI DELL UNIONE EUROPEA Mettere insieme le sovranità significa che gli Stati membri delegano alcuni dei loro poteri decisionali alle istituzioni comuni in modo che le decisioni su questioni

Dettagli

Regione Lombardia e l Europa Quadro istituzionale e Trattato di Lisbona. Regione Lombardia - Delegazione di Bruxelles

Regione Lombardia e l Europa Quadro istituzionale e Trattato di Lisbona. Regione Lombardia - Delegazione di Bruxelles Regione Lombardia e l Europa Quadro istituzionale e Trattato di Lisbona Unione Europea in sintesi 2 1952 Comunità europea del carbone e dell acciaio 1958 Trattati di Roma: Comunità economica europea Comunità

Dettagli

A.A. 2015/2016. Avv. Giuseppe Strangio

A.A. 2015/2016. Avv. Giuseppe Strangio A.A. 2015/2016 Avv. Giuseppe Strangio L ordinamento giuridico Costituisce un insieme di norme giuridiche dirette a disciplinare una collettività organizzata di persone, sia da un punto di vista dei rapporti

Dettagli

DECISIONI (2014/737/UE)

DECISIONI (2014/737/UE) 24.10.2014 IT L 305/109 DECISIONI DECISIONE DEL CONSIGLIO del 9 ottobre 2014 relativa alla posizione che deve essere adottata a nome dell'unione europea in sede di consiglio di stabilizzazione e di associazione

Dettagli

Le fonti Dr. Jens Woelk Woelk 1

Le fonti Dr. Jens Woelk Woelk 1 http://europa.eu/ Le fonti Dr. Jens Woelk Woelk 1 Schema generale 1. Fonti primarie: Trattati (accordo fra Stati volontà loro) 2. Diritto comunitario derivato/secondario: atti emanati dalle istituzioni

Dettagli

ATTIVITA DI AGENTE LIBERO O DI AGENTE E RAPPRESENTANTE ISCRITTO A RUOLO DISPOSIZIONE OPERATIVA

ATTIVITA DI AGENTE LIBERO O DI AGENTE E RAPPRESENTANTE ISCRITTO A RUOLO DISPOSIZIONE OPERATIVA . Anagrafe/Po/po Brescia, 26/09/2006 Prot. n. 37002 Posiz. XXII NOTA OPERATIVA N. 13/2006 ATTIVITA DI AGENTE LIBERO O DI AGENTE E RAPPRESENTANTE ISCRITTO A RUOLO DISPOSIZIONE OPERATIVA Con determinazione

Dettagli

proposta di deliberazione n. 10/16

proposta di deliberazione n. 10/16 REGIONE MARCHE 1 ASSEMBLEA LEGISLATIVA proposta di deliberazione n. 10/16 PROPOSTA DI LEGGE COSTITUZIONALE ALLE CAMERE concernente: MODIFICA DELL ARTICOLO 33 DELLA COSTITUZIONE IN MATERIA DI PROMOZIONE

Dettagli

L Integrazione europea

L Integrazione europea L Integrazione europea Dresda, 1945 Londra, 1940 Le premesse dell Unione Europea L Europa esce devastata dalla seconda guerra Dopo la fine del conflitto gli stati europei mondiale (1939-1945), che ha visto

Dettagli

Le competenze dell'unione europea

Le competenze dell'unione europea Competenze dell UE: competenze esclusive e competenze condivise Principio (generale) in materia di competenze UE: competenze di attribuzione Art. 5 TUE: 1. La delimitazione delle competenze dell'unione

Dettagli

LA TERRITORIALITA DELLE CESSIONI DI BENI

LA TERRITORIALITA DELLE CESSIONI DI BENI IL PRESUPPOSTO TERRITORIALE DELL IVA Normativa e principale prassi di riferimento: - Direttiva 2006/112/CE del 28/11/2006, come modificata dalla Direttiva 2008/8/CE del 12/2/2008 - Artt. 7 e ss., DPR 633/72,

Dettagli

DIRETTIVA 2004/76/CE DEL CONSIGLIO del

DIRETTIVA 2004/76/CE DEL CONSIGLIO del 30.4.2004 IT Gazetta ufficiale dell'unione europea L 157/ 106 DIRETTIVA 2004/76/CE DEL CONSIGLIO del 29.4.2004 che modifica la direttiva 2003/49/CE per quanto riguarda la possibilità per alcuni Stati membri

Dettagli

PROGETTO SCUOLA SULLA LEGALITA L UNIONE EUROPEA SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO PLC

PROGETTO SCUOLA SULLA LEGALITA L UNIONE EUROPEA SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO PLC PROGETTO SCUOLA SULLA LEGALITA L UNIONE EUROPEA SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO www.progettoscuolalegalita.it L UNIONE EUROPEA L'Unione europea (UE) è un'unione tra 27 Paesi dell Europa: Austria, Belgio,

Dettagli

RELAZIONE TECNICO-NORMATIVA

RELAZIONE TECNICO-NORMATIVA RELAZIONE TECNICO-NORMATIVA Parte I. Aspetti tecnico-normativi di diritto interno 1) Obiettivi e necessità dell intervento normativo. Coerenza con il programma di Governo. Il Protocollo, firmato il 9 dicembre

Dettagli

SISTEMI NORMATIVI E ISTITUZIONALI NAZIONALI E DELL UNIONE EUROPEA NEL SETTORE TURISTICO E DEI BENI CULTURALI

SISTEMI NORMATIVI E ISTITUZIONALI NAZIONALI E DELL UNIONE EUROPEA NEL SETTORE TURISTICO E DEI BENI CULTURALI Il turismo nei trattati dell Unione Con la crescente internazionalizzazione dei rapporti turistici ed il conseguente maggior ruolo assunto dal settore turistico nell ambito delle attività economiche ed

Dettagli

IL DIRITTO IN SCHEMI. diretti da Roberto GAROFOLI

IL DIRITTO IN SCHEMI. diretti da Roberto GAROFOLI IL DIRITTO IN SCHEMI diretti da Roberto GAROFOLI propone: IL DIRITTO IN SCHEMI : - DIRITTO COSTITUZIONALE E PUBBLICO - DIRITTO PRIVATO/DIRITTO CIVILE - DIRITTO PENALE - DIRITTO PROCESSUALE CIVILE - DIRITTO

Dettagli

Si aggiunga come primo riconoscimento:

Si aggiunga come primo riconoscimento: PROPOSTA DI EMENDAMENTI DELL'OSSERVATORIO REGIONALE DEL VOLONTARIATO TRATTE DAL DOCUMENTO "RICHIESTE DI MODIFICHE ED INTEGRAZIONE ALLA PROPOSTA DI LEGGE REGIONALE CONCERNENTE IL SISTEMA INTEGRATO DEGLI

Dettagli

LE AUTONOMIE TERRITORIALI

LE AUTONOMIE TERRITORIALI LE AUTONOMIE TERRITORIALI Titolo V della Costituzione = sistema delle autonomie territoriali (Regioni, Città metropolitane, Province, Comuni). Regioni a statuto speciale e Regioni a statuto ordinario.

Dettagli

GLI STRUMENTI DEL DIRITTO EUROPEO ED INTERNAZIONALE DI FRONTE ALLA CRISI FINANZIARIA: INQUADRAMENTO GENERALE E PROFILI DI CRITICITÀ

GLI STRUMENTI DEL DIRITTO EUROPEO ED INTERNAZIONALE DI FRONTE ALLA CRISI FINANZIARIA: INQUADRAMENTO GENERALE E PROFILI DI CRITICITÀ GLI STRUMENTI DEL DIRITTO EUROPEO ED INTERNAZIONALE DI FRONTE ALLA CRISI FINANZIARIA: INQUADRAMENTO GENERALE E PROFILI DI CRITICITÀ DIRITTO PUBBLICO DELL ECONOMIA Lezione 20 novembre 2012 DIRITTO DELL

Dettagli

Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali

Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali LE NUOVE REGOLE DI VOTO DEL CONSIGLIO dal voto ponderato alla doppia maggioranza Autore: Gian Franco Carrubba Data: 1 novembre 2014 Secondo quanto statuito dal Trattato di Lisbona, a partire dal 1 novembre

Dettagli

L UNIONE EUROPEA MANUALI DI DIRITTO DELL EDIZIONE SIMONE

L UNIONE EUROPEA MANUALI DI DIRITTO DELL EDIZIONE SIMONE L UNIONE EUROPEA MANUALI DI DIRITTO DELL EDIZIONE SIMONE 1.DALLE COMUNITA EUROPEE ALL UNIONE EUROPEA A) BREVE STORIA DELL INTEGRAZIONE EUROPEA Con la firma del Trattato di Parigi il 18 gennaio 1951 fu

Dettagli

L Unione europea: 500 milioni di abitanti, 28 paesi

L Unione europea: 500 milioni di abitanti, 28 paesi L Unione europea: 500 milioni di abitanti, 28 paesi Stati membri dell Unione europea Paesi candidati e potenziali candidati I fondatori Idee nuove per un lungo periodo di pace e prosperità Konrad Adenauer

Dettagli

RICORSO DI ANNULLAMENTO

RICORSO DI ANNULLAMENTO LA LEGITTIMITÀ DEGLI ATTI DELL UNIONE E L OMESSA ADOZIONE DI ATTI DOVUTI: I RICORSI DI ANNULLAMENTO E IN CARENZA PROF.SSA MARIA TERESA STILE Indice 1 RICORSO DI ANNULLAMENTO -----------------------------------------------------------------------------------------

Dettagli

DECRETO N. 909 Del 12/02/2016

DECRETO N. 909 Del 12/02/2016 DECRETO N. 909 Del 12/02/2016 Identificativo Atto n. 62 DIREZIONE GENERALE ISTRUZIONE, FORMAZIONE E LAVORO Oggetto LINEE GUIDA PER AGGIORNAMENTO DEI CRITERI DI VALUTAZIONE DEI PROGETTI FORMATIVI PER TIROCINI

Dettagli

INDICE. Avvertenza... pag. XI INTRODUZIONE SEZIONE I PROFILI TEORICO-GENERALI

INDICE. Avvertenza... pag. XI INTRODUZIONE SEZIONE I PROFILI TEORICO-GENERALI INDICE Avvertenza... pag. XI INTRODUZIONE SEZIONE I PROFILI TEORICO-GENERALI 1. Premessa...... pag. 1 2. La crisi del modello tradizionale di fonte del diritto.......» 3 3. La crisi delle fonti nazionali.........»

Dettagli

2. Organizzazione e compiti del SEAE

2. Organizzazione e compiti del SEAE 1. Origini del SEAE 2. Organizzazione e compiti del SEAE 3. Natura del SEAE 4. Verso il SEAE 2.0 obiettivi: Lavori della Convenzione europea 1. accrescere e rafforzare ruolo dell UE sul piano internazionale

Dettagli

DECISIONE DELLA COMMISSIONE

DECISIONE DELLA COMMISSIONE 27.4.2012 Gazzetta ufficiale dell Unione europea L 115/27 DECISIONE DELLA COMMISSIONE del 23 aprile 2012 relativa alla seconda serie di obiettivi comuni di sicurezza per quanto riguarda il sistema ferroviario

Dettagli

DECRETI E DELIBERE DI ALTRE AUTORITÀ

DECRETI E DELIBERE DI ALTRE AUTORITÀ DECRETI E DELIBERE DI ALTRE AUTORITÀ DELIBERAZIONE 20 aprile 2010. COMMISSIONE NAZIONALE PER LE SOCIETÀ E LA BORSA ModiÞ che al Regolamento recante l individuazione dei tipi di dati sensibili e giudiziari

Dettagli

Il rinvio pregiudiziale

Il rinvio pregiudiziale Diritto delle organizzazioni internazionali a.a. 2013/2014 Il rinvio pregiudiziale Prof. Marcello Di Filippo (Università di Pisa) marcello.difilippo@sp.unipi.it I motivi che giustificano la previsione

Dettagli

ART A. Agenzia Regionale Toscana Erogazioni Agricoltura (L.R. 19 novembre 1999, n. 60) Settore Sostegno allo Sviluppo Rurale e Interventi Strutturali

ART A. Agenzia Regionale Toscana Erogazioni Agricoltura (L.R. 19 novembre 1999, n. 60) Settore Sostegno allo Sviluppo Rurale e Interventi Strutturali ART A Agenzia Regionale Toscana Erogazioni Agricoltura (L.R. 19 novembre 1999, n. 60) Settore Sostegno allo Sviluppo Rurale e Interventi Strutturali Decreto n. 445 del 13/04/2016 Oggetto: Reg. UE n. 1308/2013

Dettagli

Comune di Udine. Servizio Servizi Sociali DETERMINAZIONE SENZA IMPEGNO DI SPESA

Comune di Udine. Servizio Servizi Sociali DETERMINAZIONE SENZA IMPEGNO DI SPESA Comune di Udine Servizio Servizi Sociali DETERMINAZIONE SENZA IMPEGNO DI SPESA Oggetto: D.Lgs. 26.03.2001 n. 151, articolo 74 "Assegno di maternità di base". Ammissione al beneficio. Nascite 2016. N. det.

Dettagli

DECRETO N Del 29/06/2016

DECRETO N Del 29/06/2016 DECRETO N. 6092 Del 29/06/2016 Identificativo Atto n. 208 DIREZIONE GENERALE SICUREZZA, PROTEZIONE CIVILE E IMMIGRAZIONE Oggetto ELENCO DEI COMANDANTI E DEI RESPONSABILI DI SERVIZIO DI POLIZIA LOCALE,

Dettagli

LA CONFERENZA UNIFICATA

LA CONFERENZA UNIFICATA ACCORDO ai sensi dell articolo 9, comma 2, lettera c), del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281 tra il Governo, le Regioni e i Comuni concernente l adozione del regolamento ediliziotipo ai sensi

Dettagli

BREVE STORIA I PAESI FONDATORI

BREVE STORIA I PAESI FONDATORI BREVE STORIA Storicamente, le radici dell'unione Europea risalgono alla seconda guerra mondiale. L'idea dell'integrazione europea e' nata per far sì che non si verificassero mai più simili massacri e distruzioni.

Dettagli

NORD. Mare del Nord. Regione. germanica. Regione. Regione. italiana. Mar Mediterraneo SUD

NORD. Mare del Nord. Regione. germanica. Regione. Regione. italiana. Mar Mediterraneo SUD Le Regioni europee NORD nordica OCEANO ATLANTICO OVEST britannica Mare del Nord russa EST francese germanica centro- orientale iberica italiana balcanica Mar Nero Mar Mediterraneo L Europa è formata da

Dettagli

PROTOCOLLO D INTESA VISTO

PROTOCOLLO D INTESA VISTO PROTOCOLLO D INTESA TRA La Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento per gli Affari Regionali, le Autonomie e lo Sport con sede in Roma, Via della Stamperia, 8 nella persona del Sottosegretario

Dettagli

IL MINISTRO DELLO SVILUPPO ECONOMICO IL MINISTRO DELL AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE

IL MINISTRO DELLO SVILUPPO ECONOMICO IL MINISTRO DELL AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE DECRETO 10 settembre 2010. Linee guida per l autorizzazione degli impianti alimentati da fonti rinnovabili. IL MINISTRO DELLO SVILUPPO ECONOMICO DI CONCERTO CON IL MINISTRO DELL AMBIENTE E DELLA TUTELA

Dettagli

Art. 12 TUE Protocollo (n. 1) sul ruolo dei parlamenti nazionali nell Unione europea Protocollo (n. 2) sull applicazione dei principi di

Art. 12 TUE Protocollo (n. 1) sul ruolo dei parlamenti nazionali nell Unione europea Protocollo (n. 2) sull applicazione dei principi di Partecipazione dei parlamenti nazionali al processo decisionale dell UE Basi giuridiche Art. 12 TUE Protocollo (n. 1) sul ruolo dei parlamenti nazionali nell Unione europea Protocollo (n. 2) sull applicazione

Dettagli

Proposta di DECISIONE DEL CONSIGLIO

Proposta di DECISIONE DEL CONSIGLIO COMMISSIONE EUROPEA Bruxelles, 15.12.2015 COM(2015) 643 final 2015/0293 (NLE) Proposta di DECISIONE DEL CONSIGLIO relativa alla conclusione dell accordo tra l Unione europea e la Repubblica Popolare Cinese

Dettagli

ART A. Agenzia Regionale Toscana Erogazioni Agricoltura (L.R. 19 novembre 1999, n. 60) Settore Sostegno allo Sviluppo Rurale e Interventi Strutturali

ART A. Agenzia Regionale Toscana Erogazioni Agricoltura (L.R. 19 novembre 1999, n. 60) Settore Sostegno allo Sviluppo Rurale e Interventi Strutturali ART A Agenzia Regionale Toscana Erogazioni Agricoltura (L.R. 19 novembre 1999, n. 60) Settore Sostegno allo Sviluppo Rurale e Interventi Strutturali Decreto n. 1083 del 08/09/2016 Oggetto: Reg. UE n. 1308/2013

Dettagli

visto il trattato che istituisce la Comunità europea, in particolare l articolo 100,

visto il trattato che istituisce la Comunità europea, in particolare l articolo 100, L 225/16 IT Gazzetta ufficiale delle Comunità europee 12. 8. 98 DIRETTIVA 98/59/CE DEL CONSIGLIO del 20 luglio 1998 concernente il ravvicinamento delle legislazioni degli Stati membri in materia di licenziamenti

Dettagli