Valutazione economica dell allevamento di agnelloni nell azienda ovina da latte.

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1 Valutazione economica dell allevamento di agnelloni nell azienda ovina da latte. P. Oppia -A. Natale Mostra Nazionale degli Ovini di Razza Sarda Macomer, 25 aprile 2015

2 Secondo fonti ISMEA la produzione ed il consumo di carni ovine e caprine all'interno del mercato europeo, nel prossimo decennio, dovrebbe stabilizzarsi. Carne ovicaprina: evoluzione del mercato UE (outlook )

3 Si ha invece una costante crescita della domanda a livello mondiale, in particolare dalla Cina e dal Medio Oriente che determina aspettative positive sull'andamento dei prezzi che dovrebbero aumentare.

4 I principali produttori mondiali di carne ovina (14 mln t) sono: Cina India Sudan Pakistan I principali paesi esportatori ( tonnellate pari all 85%): Australia Nuova Zelanda Mercati nei quali si vende a prezzi più elevati: Stati Uniti Unione Europea Mercati che remunerano meno il prodotto: Cina Qatar Emirati Arabi Malesia

5 (da Laore- Produzione di carni ovicaprine in Sardegna ) In campo nazionale il consumo di carne ovi-caprina è molto ridotto. E' la carne meno consumata. Il suo consumo apparente risulta essere di circa 1.2 Kg. procapite.

6 Calcolata sulla base dei dati di import/export la differenza fra la produzione di carne ovicaprina ed il consumo apparente (entrambi procapite) si ottiene un deficit di circa 400 grammi. (da Laore- Produzione di carni ovicaprine in Sardegna ) In altri termini a fronte di una produzione di 800grammi abbiamo un consumo di 1200 grammi (sempre procapite).

7 Il mercato nazionale è abbastanza instabile, nel corso degli anni abbiamo avuto una costante riduzione del consumo di carni ovine. Il consumo è rimasto sostanzialmente legato alle tradizioni pasquali e natalizie. Si stanno affermando nuove tendenze alimentari che potremo definire come voluttuarie determinate dal cambiamento degli stili di vita e dalla ricerca di alimenti marcatamente caratterizzati da un punto di vista salutistico ed ecologico nonché culturale. la carne ovina può trovare, in questo contesto, un proprio spazio presso i consumatori nazionali. Cosi come può trovare spazio presso consumatori provenienti da nuove etnie presenti nel nostro Paese, con tradizioni diverse dalle nostre, come i musulmani. Alcuni macelli nazionali macellano già per questo mercato con rito halal certificato dal Bollo Islamico.

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9 Sulle nuove tendenze al consumo di carni ovine, è molto interessante quanto successo, nel nostro Paese, riguardo all'agnello gallese IGP. AGNELLO GALLESE IGP SEMPRE PIÙ APPREZZATO DAGLI ITALIANI Adottato in 700 mense scolastiche di Roma, dal 2005 è anche fornitore ufficiale della Nazionale di rugby (AGRA) - L Agnello Gallese Igp è un prodotto sempre più apprezzato in Italia. Particolarmente indicata nella dieta quotidiana di bambini, adulti e sportivi, tanto da essere diventata materia prima per le mense di 700 scuole di Roma, la carne di agnello gallese dal 2005 è anche fornitore ufficiale della Nazionale italiana di rugby. Si distingue per freschezza, sapore, qualità e varietà dei tagli (cosciotto, spalla, carrè) che possono essere preparati e adattati secondo la stagione e il gusto. Essendo un prodotto facile da cucinare, il consumo di carne di agnello gallese è progressivamente cresciuto nei paesi europei, anche grazie all attività di promozione portata avanti da Hibu Cig Cymru - Meet Promotion Wales (Hcc),presente in Italia

10 Qualcosa si muove anche nel panorama Italiano: Dall Unione Europea è arrivato il riconoscimento ufficiale per la Igp Agnello del Centro Italia (GU dell'unione Europea del 24 maggio 2013). La designazione Agnello del Centro Italia viene utilizzata fin dagli anni 60 dagli operatori della filiera carne ovina e dai consumatori per riferirsi agli agnelli nati e allevati grazie anche alla transumanza in tutta l area del Centro Italia e che derivano da ovini ivi storicamente presenti, la cui triplice attitudine, fino alla metà del secolo scorso, ad opera del miglioramento genetico,si è specializzata nella produzione della carne. Descrizione del prodotto: l Agnello del Centro Italia IGP è la carne fresca ottenuta da agnelli di età inferiore ai 12 mesi, appartenenti a razze locali tipiche del centro Italia e disponibile in tre tipologie differenti per tenore di grasso e conformazione: Agnello Leggero, Agnello Pesante e Castrato.

11 La Sardegna può accrescere la propria produzione di carne? E se si con che caratteristiche e tipologie di animali. Il grado di auto approvvigionamento del settore è destinato a ridursi ulteriormente. Ismea calcola che nel 2014 la produzione nazionale è stata in grado di soddisfare, solo il 26% della domanda domestica (la quota aveva sfiorato il 35% nel 2013). In pratica, su ogni 10 chili di carne ovicaprina consumata in Italia solo 2,6 chilogrammi sono di provenienza nazionale. A tale proposito si segnala l'entrata in vigore dal 1 aprile dell'obbligo di indicare in etichetta il luogo di allevamento anche per le carni ovicaprine, così come indicato nel regolamento europeo 1337/2013. Per dare una risposta occorre vedere innanzi-tutto quale convenienza possa presentare un aumento di produzione della carne, in luogo di un aumento di produzione di latte. Latte e carne sono due prodotti strettamente congiunti.

12 L'Indicazione Geografica Protetta (I.G.P.) «Agnello di Sardegna», riservata agli agnelli allevati in un ambiente del tutto naturale come quello della nostra Isola può essere la cornice ideale all interno della quale prevedere una nuova categoria di prodotto? Le attuali tipologie previste dal disciplinare sono: 1) Agnello di Sardegna "da latte (5-7Kg) 2) Agnello di Sardegna "leggero" (7-10 Kg) 3) Agnello di Sardegna "da taglio" (10-13 Kg) Per le ultime due è prevista la possibilità di incroci di prima generazione con razze da carne Ile De France e Berrichon Du Cher, o altre razze da carne altamente specializzate. La produzione di F1 potrebbe allargarsi anche all agnellone pesante da 35 kg di peso vivo?

13 L ipotesi di allevare degli agnelli sino al raggiungimento di un peso vivo attorno ai 35 kg trova dei riferimenti in numerose ricerche effettuate negli anni dagli istituti di ricerca universitari e regionali. L applicazione sul campo di tali lavori ha trovato tuttavia scarsa diffusione. L eccezione è quella dell allevamento del castrato ad uso famigliare che viene macellato durante l estate. Produzione occasionale e limitata nella numerosità, pertanto non si riscontrano allevamenti di consistenza tale da dare importanza economica al fenomeno. La conseguente carenza di informazioni dirette e la scarsa diffusione di questo tipo di produzione non ci ha permesso una valutazione diretta dei costi e dei ricavi di un allevamento tipo e pertanto si è utilizzato uno schema di elaborazione che si è avvalso della simulazione.

14 Materiali e Metodi Informatica Software di pianificazione alimentare OVISOFT 2 della Dipartimento di Agraria dell Università di Sassari Worksheet per l acquisizione dei risultati di OVISOFT 2 e per la determinazione delle voci del Bilancio dell allevamento ovino da latte Macro per la gestione del collegamento tra i due Fogli elettronici e per l automatizzazione delle operazioni di calcolo e archiviazione dei risultati

15 Materiali e Metodi Dati di partenza: Medie dei risultati ottenuti dai Database «PERSEO» e «Dati Strutturali» dell ARAS nell anno 2011 (ultimi disponibili) per le aziende ovine: Superfici e ordinamento produttivo, demografia e produzioni del gregge, fabbricati - parco macchine e relativi valori. Prezzi dei prodotti e dei fattori della produzione ricavati dai listini prezzi della CCIAA di Sassari, in particolare per il prezzo dell agnellone si è previsto 2,50 /kg di Peso Vivo equivalenti a 5,00 /kg di Peso Morto (resa 50%).

16 Materiali e Metodi L azienda ovina SAU ha 57,8 Pecore totali n 274,0 Pascolo ha 30,9 Cereale granella ha 5,2 Prato pascolo ha 10,8 Erbaio ha 10,8 Fertilità pluripare totale % 90,3 Fertilità pluripare autunnale % 75,0 Fertilità primipare % 77,0 Prolificità pluripare % 120,2 Latte per Pecora Presente l 130,9 Mortalità pluripare % 3,8 Mortalità primipare % 2,1 Mortalità neonatale % 3,9 Rapporto pecore/arieti n 47,6 Quota di rimonta % 20,0

17 Materiali e Metodi Le razioni per l ingrasso dell agnellone sino al peso vivo di 35 kg, calcolate con Assist-T, hanno considerato periodi di 10 giorni all interno dei quali utilizzare la stessa composizione della dieta. Le due razioni denominate «Bonassai» sono state ottenute dal Dipartimento per la ricerca nelle produzioni animali di AGRIS. Di seguito le diete al netto dell erba. fieno concentrato Dieta kg/capo kg/capo Dati Bonassai Erba 10,88 32,50 Dati Bonassai Stalla 76,25 65,25 Razione Assist-T da gennaio 38,15 63,15 Razione Assist-T da febbraio 34,71 59,70 Razione Assist-T da marzo 30,73 55,64

18 Materiali e Metodi Gli Scenari simulati: 1) Azienda media e prezzo dell agnello a Natale 4,25 /kg Peso Vivo 2) Prezzo dell agnello a Natale 5,00 /kg Peso Vivo (Base) 3) Prezzo dell agnello da latte tra Natale e Pasqua a 2,50 /kg PV 4) Fertilità autunnale delle adulte al 50% 5) Fertilità autunnale delle adulte al 60% 6) Fertilità autunnale delle adulte al 70% 7) Fertilità autunnale delle adulte al 80% 8) Fertilità autunnale delle adulte al 90% 9) Allevamento più piccolo (150 pecore) 10) Allevamento più grande (400 pecore) 11) Prezzo dell agnellone più basso (2,00 /kg PV) 12) Prezzo dell agnellone più alto (3,00 /kg PV) 13) Prezzo del latte più basso (0,85 /l) 14) Prezzo del latte più alto (1,15 /l)

19 Risultati della simulazione Premesso che l interesse della simulazione, più che ai risultati numerici, è orientato ad evidenziare l andamento di parametri economici al variare degli scenari e dei volumi di produzione ipotizzati. Detto questo, le valutazioni sono state basate sullo studio di pochi parametri riassumibili in: Reddito Netto Aziendale. Costo di Produzione dell agnellone. Costo di Produzione del latte.

20 Risultati della simulazione La valutazione si è basata sul Reddito Netto Aziendale, questo al netto delle imposte ricomprende la remunerazione del lavoro ed il compenso per i capitali aziendali, e la sua massimizzazione porta ad ottenere il miglior risultato economico per la figura dell imprenditore concreto che apporta personalmente all impresa i fattori produttivi e la propria opera. Inoltre si è valutata la variabilità dei costi di produzione dell agnellone relativi ai vari scenari e ai vari volumi di produzione per ottenere un confronto con il prezzo di vendita ipotizzato. La stima del costo di produzione del latte al variare del numero di agnelloni consente inoltre una valutazione indiretta dell apporto dato dalle produzioni congiunte alle economie di scala dell allevamento.

21 Risultati della simulazione, scenario 2

22 Risultati della simulazione Le cinque diete ipotizzate hanno mostrato sempre una influenza diretta sui parametri studiati. Le due proposte da AGRIS si collocano agli estremi con la dieta maggior contenuto di erba sempre molto vantaggiosa e con quella prevista per gli animali alla stalla che da i risultati peggiori; le tre diete studiate con il programma Assist-T si posizionano su valori intermedi con un peggioramento dei risultati al diminuire della quantità di erba prevedibile nella razione.

23 Risultati della simulazione Le curve ottenute, ricavate per un numero massimo di agnelloni che arriva ad 80 capi, mostrano alcuni elementi comuni: Un tratto iniziale con pendenza positiva maggiore Una prima variazione della pendenza in corrispondenza della classe di numero di agnelloni corrispondente al numero di agnelli disponibili dopo il periodo natalizio. Un secondo tratto con pendenza inferiore al primo e talvolta negativa Una seconda variazione della pendenza in corrispondenza di un numero di agnelloni per la cui produzione si ha necessità di disporre di un ulteriore ariete di razza da carne.

24 Risultati della simulazione Il primo tratto della curva del RN è sempre in crescita per tutti gli scenari e per le diete studiate. La prima variazione di pendenza delle curve deriva dalla differenza tra fertilità annuale delle adulte e fertilità autunnale. Il successivo tratto delle diverse curve ha un andamento che si diversifica molto tra gli scenari e le diete considerate. La convenienza a produrre oltre è legata alla concorrenza tra la produzione dell agnello natalizio e quella dell agnellone.

25 Risultati della simulazione La disponibilità di agnelli da destinare alla produzione dell agnellone in stretta relazione con la fertilità autunnale del gregge nella simulazione varia con lo scenario previsto Scenario base Dati medi 40 Scenario 4 Fertilità 50% 106 Scenario 5 Fertilità 60% 80 Scenario 6 Fertilità 70% 53 Scenario 7 Fertilità 80% 27 Scenario 8 Fertilità 90% 1 Scenario capi 22 Scenario capi 59 La previsione del numero potenziale di agnelloni dovrebbe farsi già ad inizio-metà agosto, il numero di arieti da carne da introdurre in sostituzione di quelli di razza sarda dovrà essere adeguato alla valutazione della fertilità autunnale attesa. Si rende quindi necessaria una accurata diagnosi di gravidanza.

26 Risultati della simulazione Nello scenario 4 (fertilità autunnale al 50%), il RN ha andamento lineare, in quanto assorbe già i maggiori costi per l acquisto dei riproduttori da carne e l agnellone non è in concorrenza con l agnello natalizio.

27 Risultati della simulazione Nello scenario 8 (fertilità autunnale al 90%), il RN ha andamento molto variabile tra le diverse diete, in particolare la dieta «solo stalla» mostra decrementi sin dalle prime unità, in questo caso la concorrenza dell agnello natalizio è molto forte.

28 Risultati della simulazione Nello scenario 9 con un allevamento piccolo di 150 fattrici, le economie di scala sono limitate e il reddito netto cresce meno rispetto agli allevamenti più grandi (18,6 /capo), la dieta «solo stalla» mostra un andamento in calo appena si superano le 20 unità.

29 Risultati della simulazione Al contrario nello scenario 10 (allevamento più grande: 400 fattrici) le economie di scala sono tali da consentire incrementi di RN più elevati (57,0 capo). Superate le 60 unità le cinque diete si comportano in modo molto differente tra loro.

30 Risultati della simulazione Nello scenario 11, nel quale si ipotizza un prezzo dell agnellone in calo del 20%, oltre la 40.ma unità si ha un calo progressivo del RN per 4 delle 5 diete studiate.

31 Risultati della simulazione Gli scenari 13 e 14 presentano un andamento delle curve molto simile pur con un prezzo del latte molto diverso, gli incrementi di RN sono identici, a cambiare invece è il costo di produzione che nel primo caso è sempre maggiore del prezzo di vendita mentre nel secondo è sempre inferiore.

32 La simulazione, volta ad evidenziare come il dimensionamento, l organizzazione e il mercato dei fattori della produzione e dei prodotti agiscono sui parametri economici dell allevamento, quando effettuata su un caso reale, necessita di un supporto tecnico per la valutazione della complessità della realtà aziendale. L indagine microeconomica effettuata sugli allevamenti, non più con dati medi, ma con quelli reali di ciascuna azienda ovina da latte, consentirebbe tanto la validazione del modello utilizzato, quanto la possibilità di fornire all utenza una consulenza capace di entrare nel merito della scelta economica e non solo della dieta da adottare per l ingrasso. L ARAS potrebbe svolgere questa attività all interno del normale programma di assistenza tecnica arricchendo così il proprio bagaglio di competenze.

33 Conclusioni Preferibilmente dovrebbero destinarsi all ingrasso gli agnelli nati (o che dovrebbero nascere) alla fine oppure oltre il mese di dicembre, questo comporta la necessità di sostituire gli arieti di razza sarda con quelli di razze da carne ad inizio-metà agosto, il loro numero dovrà essere adeguato alla valutazione della fertilità autunnale attesa. Questo in quanto il prezzo di vendita dell agnello da latte dopo le festività natalizie è sempre molto basso, l ingrasso sino ai 35 kg con prezzi adeguati può remunerare maggiormente l allevamento. Gli agnelli nati nel periodo anzidetto possono essere allevati convenientemente con razioni a base di erba che nel periodo primaverile può essere prodotta su pascoli o prati pascoli a costo teoricamente nullo.

34 Conclusioni L elaborazione ha dimostrato che le produzioni dell agnello da latte natalizio e dell agnellone primaverile-estivo sono in concorrenza tra loro. Il prezzo di vendita dei due prodotti è la discriminante sulla quale l allevatore deve effettuare le scelte sulla destinazione della produzione. Con produzioni di latte basse, dovute alla fertilità autunnale bassa, gli incrementi di Reddito Netto sono lineari e pertanto ad incrementi nella produzione dell agnellone corrispondono redditi sempre crescenti, costi unitari alti ma sempre decrescenti e la convenienza a produrre non viene mai meno. Prezzi di vendita inferiori o pari a quello della pecora di scarto non remunerano nel modo più assoluto l attività di ingrasso dell agnellone, questo è ben evidenziato dal grafico che segue.

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36 Grazie per l attenzione

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