Il controllo ufficiale degli OGM nell alimentazione umana ed animale in Italia

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1 Il controllo ufficiale degli OGM nell alimentazione umana ed animale in Italia Le norme comunitarie su etichettatura e tracciabilità degli alimenti prevedono che i controlli si estendano dalle materie prime, agli ingredienti, ai prodotti intermedi fino ai prodotti finiti. Una rete di laboratori opera attivamente sul territorio nazionale, effettuando ogni anno controlli ordinari su 1000/2000 campioni di alimenti e mangimi Ilaria Ciabatti, Ugo Marchesi, Daniela Verginelli, Demetrio Amaddeo* Il controllo ufficiale degli OGM negli alimenti e nei mangimi in Italia è stato avviato dal Ministero della Salute nel 1999 attraverso inizialmente due piani di monitoraggio, uno mirato ai flussi di importazione di soia e mais in Italia, l altro finalizzato al controllo dei prodotti destinati all alimentazione per la prima infanzia. Il quadro normativo all epoca risultava piuttosto frammentato e comprendeva, per il settore dell alimentazione umana, provvedimenti legislativi comunitari (Regolamento (CE) 258/97 sui novel food, regolamenti (CE) 1139/1998, 49/2000 e 50/2000 concernenti gli obblighi di etichettatura e le relative soglie, direttive 88/388/EEC e 89/107/EEC rispettivamente sugli aromi e gli additivi per uso alimentare) e nazionali (es. decreto 4 agosto 2000 sul divieto di impiego di alcuni eventi di trasformazione del mais), più o meno specifici per gli OGM. Per i mangimi si faceva riferimento alla Direttiva 2001/18/CE sull emissione deliberata nell ambiente di OGM o, nel caso di materiali o additivi per mangimi, alle Direttive 70/524/EEC e 82/471/ EEC. Nel 2003 la necessità di armonizzare il quadro normativo a livello comunitario in entrambi i settori dell alimentazione umana ed animale, nel rispetto del principio dai campi alla tavola sancito dal Libro bianco sulla sicurezza alimentare, ha portato all emanazione dei Regolamenti (CE) 1829/2003 e 1830/2003, che hanno definito una procedura armonizzata di autorizzazione, nonché i requisiti di etichettatura e di tracciabilità degli alimenti e mangimi geneticamente modificati, prevedendo anche la definizione del regime sanzionatorio delegata però ai Paesi Membri. Nell ambito dei provvedimenti normativi di tipo orizzontale, il Regolamento (CE) 882/2004, relativo ai controlli ufficiali intesi a verificare la conformità alla normativa in materia di mangimi e di alimenti e alle norme sulla salute e sul benessere degli animali, in applicazione dal 1 gennaio 2006, ha introdotto importanti disposizioni per il coordinamento, la gestione e la rendicontazione dell attività di controllo nel settore alimentare e ha proceduto alla definizione del ruolo dei laboratori comunitari e nazionali di riferimento. Organizzazione del controllo ufficiale In questo quadro normativo, che si è considerevolmente evoluto ed armonizzato nel tempo, i controlli ufficiali in Italia sono stati organizzati coinvolgendo diverse strutture per il proprio ambito di competenza (fig. 1): la pianificazione ed il coordinamento risiedono presso il Ministero della Salute, per l ambito nazionale, e presso le Regioni e le Province Autonome, per gli ambiti territoriali; le attività di ispezione e campionamento sono svolte, per quanto concerne i controlli all importazione degli alimenti e dei mangimi, rispettivamente dagli Uffici di sanità marittima, aerea e di frontiera e dai Posti di Ispezione Frontaliera, per quanto ri- * Centro di Referenza Nazionale per la Ricerca di OGM, Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Regioni Lazio e Toscana - ilaria.ciabatti@izslt.it 61

2 Figura 1. Principali organismi coinvolti nel controllo ufficiale di alimenti e mangimi geneticamente modificati in Italia guarda i controlli sul territorio nazionale, dai Servizi Igiene Alimenti e Nutrizione e dai Servizi Veterinari delle ASL, rispettivamente per l alimentazione umana ed animale; le attività analitiche di prima istanza sono svolte dagli Istituti Zooprofilattici Sperimentali, da alcune ARPA e da alcune ASL la revisione di analisi, eventualmente richiesta in caso di non conformità riscontrata in prima istanza, viene effettuata presso l Istituto Superiore di Sanità i compiti di coordinamento delle attività analitiche dei laboratori ufficiali, di supporto tecnico-scientifico agli organismi coinvolti nel controllo ufficiale, di assistenza scientifica e tecnica all autorità competente per l attuazione di piani di controllo coordinati, di collaborazione con il laboratorio comunitario di riferimento, nonché di formazione, informazione ed aggiornamento sono assegnati al Centro di Referenza Nazionale per la Ricerca di OGM istituito nel 2002, presso l Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Regioni Lazio e Toscana, con Decreto del Ministero della Salute e designato Laboratorio nazionale di riferimento in base al Regolamento (CE) 882/2004. I piani di controllo ordinari e straordinari La definizione delle linee guida e la pianificazione generale dei controlli in materia di OGM avviene attraverso la preparazione di piani di controllo nazionali diversi per l alimentazione umana ed animale; attualmente sono in applicazione i seguenti piani: 1. Piano nazionale di controllo ufficiale sulla presenza di OGM negli alimenti per il triennio ; 2. Piano nazionale di sorveglianza e vigilanza sanitaria sull alimentazione degli animali per l anno Quest ultimo è un piano composito che contempla problematiche sanitarie rilevanti nel settore dei mangimi e comprende un capitolo specifico per il controllo degli OGM. Sulla base delle indicazioni generali fornite nei suddetti piani nazionali, vengono quindi predisposti i rispettivi Piani regionali e delle Province Autonome, nei quali viene definita più dettagliatamente una serie di parametri, tra cui le metodologie, il numero e la tipologia di matrici da campionare, nonché gli organismi localmente coinvolti. Oltre ai piani predisposti per il controllo ufficiale ordinario, negli anni è risultato necessario definire anche dei piani di controllo per la gestione di particolari emergenze, ad esempio allorquando, nel 2005, gli Stati Uniti d America hanno informato la Commissione Europea che prodotti a base di mais, contaminati con il mais Bt10 non autorizzato, erano stati probabilmente esportati verso la Comunità sin dal 2001 o ancora, nel 2006, quando gli stessi USA hanno comunicato che prodotti a base di riso, contaminati dal riso 62

3 LL RICE 601, di cui non è stata autorizzata la commercializzazione in Europa, erano stati rilevati in campioni di riso prelevati sul mercato USA da riso commerciale a grani lunghi proveniente dal raccolto del In tali occasioni sono stati predisposti piani di controllo straordinari sulla base di indicazioni fornite in specifiche Decisioni comunitarie. Ogni anno viene sottoposto a controllo ordinario un numero di campioni di alimenti e mangimi compreso tra 1000 e La rendicontazione delle attività svolte nell ambito dei piani di controllo avviene mediante un applicativo sviluppato e gestito dal Centro di Referenza Nazionale e disponibile in rete a tutti i laboratori del controllo ufficiale. Questi ultimi procedono all inserimento nell applicativo dei dati anagrafici dei campioni di loro pertinenza, nonché delle relative risultanze analitiche. Il Centro di Referenza ha quindi il compito di estrarre i dati complessivi ed elaborarli per consentire alle Autorità Competenti di effettuare le opportune valutazioni e predisporre le relazioni conclusive, necessarie anche ai fini di rendicontazione alla Commissione Europea prevista dal Regolamento (CE) 882/2004. OGM ricercati in Italia Attualmente possono essere ricercati in Italia, così come nel resto d Europa, gli OGM per i quali sono disponibili materiale di riferimento e metodo analitico per il rilevamento e, nel caso di OGM autorizzati, la relativa quantificazione. I metodi analitici d elezione nell Unione Europea sono quelli basati sull analisi del DNA mediante polymerase chain reaction (PCR) ed in particolare, per le analisi quantitative, mediante PCR real time. Il Laboratorio Comunitario di Riferimento (CRL), istituito presso il Centro Comune di Ricerca della Commissione Europea, è investito del compito di validare i metodi di rilevamento, così come previsto dalla procedura di autorizzazione di OGM nel Regolamento (CE) 1829/2003. Per quanto concerne gli OGM autorizzati, pertanto, l attuale quadro legislativo consente di disporre sempre di materiale di riferimento e metodo analitico idonei per la verifica dell ottemperanza alla normativa comunitaria. Più difficile è la situazione per gli OGM non autorizzati in Europa, per i quali spesso non sono reperibili campioni di controllo e scarse sono le informazioni disponibili necessarie per sviluppare metodi di rilevamento affidabili. Alla luce di queste considerazioni, la situazione è attualmente quella rappresentata in fig. 2. In prospettiva, tenendo conto dello stato di avanzamento dei dossier di validazione del CRL, i metodi analitici che potranno essere impiegati ai fini del controllo ufficiale sono quelli riportati in fig.3. Figura 2. OGM attualmente ricercati in Italia (in verde sono riportati gli OGM autorizzati, in giallo quelli in corso di autorizzazione, in rosso quelli non autorizzati, in arancione quelli precedentemente autorizzati ma attualmente ritirati dal mercato) Figura 3. OGM ricercabili in Italia nel prossimo futuro 63

4 Tipologia di matrici I requisiti di etichettatura e tracciabilità sanciti dalla vigente normativa comunitaria prevedono che i controlli si estendano dalle materie prime, agli ingredienti, ai prodotti intermedi fino ai prodotti finiti. La tipologia di matrici sottoposte a controllo, pertanto, è estremamente variegata (fig. 4), specialmente nel settore dell alimentazione umana, dove ricadono matrici piuttosto semplici, quali le granaglie e le farine, ma anche molto complesse, quali possono essere ad esempio i biscotti o i preparati gastronomici alla soia. Maggiore è la complessità dell alimento, sia in termini di numero di componenti/ingredienti, sia in termini di trattamenti tecnologici subiti nel processo produttivo, minore è la quantità e peggiore è la qualità del DNA che può essere estratto dalla matrice in esame, dove con il termine qualità ci riferiamo ad alcune caratteristiche quali l integrità ed il grado di purezza dell acido nucleico. Ciò ha naturalmente importanti ricadute analitiche, specialmente in termini di rilevabilità del bersaglio analitico, e richiede che vengano adottati, con opportuni accorgimenti, protocolli di estrazione del DNA ottimizzati per le diverse matrici. La complessità delle matrici in esame è pertanto uno dei punti critici nel controllo analitico degli OGM. La rete italiana dei laboratori del controllo ufficiale degli OGM Figura 4. Principali tipologie di matrici sottoposte a controllo in Italia: materie prime, ingredienti, prodotti intermedi e finiti Attualmente la rete italiana di laboratori del controllo ufficiale degli OGM comprende gli Istituti Zooprofilattici, alcune ARPA ed alcune ASL (fig. 5). Molti di questi laboratori risultano accreditati o in via di accreditamento per le prove qualitative e/o quantitative OGM. Oltre a svolgere il controllo analitico previsto dai piani ordinari e straordinari descritti, trasmettendo i risultati della propria attività attraverso l applicativo OGM disponibile in rete, i laboratori ufficiali collaborano tra di loro e con il Centro di Referenza per la realizzazione di una serie di obiettivi che si possono ricondurre a cinque principali categorie, rispetto alle quali si riportano alcuni esempi di attività svolte o in via di svolgimento: 1. validazione ed armonizzazione di metodi analitici Sono attualmente in corso circuiti interlaboratorio per la validazione e l armonizzazione di un metodo specie-specifico per il mais e di metodi PCR real time evento-specifici quantitativi. 2. verifica dell efficienza dei laboratori mediante proficiency test E stato recentemente concluso un proficiency test sulla determinazione quantitativa della soia Roundup Ready, con risultanti eccellenti da parte dei laboratori. 3. costituzione di gruppi di lavoro che affrontino specifiche problematiche E in via di costituzione un gruppo di lavoro per la definizione di un modello ottimizzato e armonizzato di rapporto di prova che comprenda tutte le necessarie informazioni, tenuto anche conto delle linee guida ISO in materia, e che sia di facile comprensione per gli operatori del controllo ufficiale. 4. attività di formazione, informazione e aggiornamento Sono stati effettuati numerosi in- 64

5 Figura 5. Laboratori italiani del controllo ufficiale di alimenti e mangimi GM che operano nell ambito del controllo ufficiale degli OGM in tutti i settori della filiera agro-alimentare. contri di studio per i laboratori e/o per le autorità regionali/ provinciali coinvolte nel controllo ufficiale, su argomenti tecnico-scientifici (es. validazione dei metodi e stima dell incertezza di misura nelle prove OGM), sulla normativa e sui piani di controllo. 5. attività di ricerca L attività di ricerca è preminentemente di tipo applicato ed è stata finora focalizzata allo sviluppo ed alla validazione di metodi analitici, allo sviluppo di nuove metodologie per l analisi del rischio, alla realizzazione di prodotti per la formazione a distanza ed al monitoraggio di OGM non autorizzati. Fino ad oggi i laboratori nazionali del controllo ufficiale, oltre a svolgere i propri compiti istituzionali, hanno operato in rete senza alcun accordo scritto, guidati da uno spirito di collaborazione che ha indubbiamente portato giovamento all efficienza ed all efficacia del controllo analitico ufficiale. In considerazione della complessità della problematica OGM, della necessità di rispondere in tempi brevi a situazioni di emergenza che si vengano a prospettare e dei vantaggi che possono scaturire da una maggiore condivisione di materiali ed informazioni, specialmente di quelle considerate confidenziali che al momento non possono essere a disposizione di tutti, si ritiene ora necessario ufficializzare tale rete attraverso la stipula di un vero e proprio contratto, che sancisca diritti e doveri delle parti contraenti, in analogia con la Rete europea di laboratori OGM (ENGL). L auspicio è che la rete italiana possa quindi collaborare, sempre più proficuamente, con gli altri laboratori Abstract The official control of GM food and feed in Italy National control plans of GMOs in the food and feed sectors have been carried out in Italy since 1999, within the relevant legislative framework which was at that time fragmented and non-harmonised both at the european and national level. In 2003 Regulation (EC) 1829/2003 on GM food and feed introduced a more coherent and harmonised approach for the authorisation of the marketing in the EU of GMOs to be used as or in food and feed, at the same time establishing provisions for the labelling of these products. Regulation (EC) 1830/2003 set up traceability requirements for GMOs and for food and feed produced from GMOs at each stage of the production chain. National control plans have been thus implemented in Italy in order to verify the enforcement of the GM food and feed legislation. This review focuses on the structure and the organisation of such controls, the targeted GMOs and food and feed matrices, and the italian network of GMOs laboratories. 65

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