BIRD HEY BERLINO SFAVILLA OSCAR Con Cinquanta sfumature di grigio e Knight of Cups di Malick. La Hollywood degli indie tenta il colpaccio

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1 MENSILE N.1-2 GENNAIO-FEBBRAIO ,50 Nove nomination per il geniale film di Alejandro Iñárritu. Michael Keaton straordinario protagonista HEY fondazione ente dello spettacolo BERLINO SFAVILLA Con Cinquanta sfumature di grigio e Knight of Cups di Malick BIRD PER VISUALIZZARE I CONTENUTI EXTRA SCARICA L'APP DI AR-CODE E INQUADRA LA COPERTINA O LA LOCANDINA DEL FLIM OSCAR 2015 La Hollywood degli indie tenta il colpaccio Poste Italiane SpA - Sped. in Abb. Post. - D.I. 353/2003 (conv. in L , n 46), art. 1, comma 1, DCB Milano

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5 fondazione ente dello spettacolo In copertina Birdman Seguici anche su FACEBOOK EnteSpettacolo YOUTUBE EnteSpettacolo Ivan Maffeis Marina Sanna Gianluca Arnone, Federico Pontiggia, Valerio Sammarco CONTATTI Alessandro Palmieri HANNO COLLABORATO Ceccarelli, Andrea Chimento, Silvio Danese, Spagnoli REGISTRAZIONE AL TRIBUNALE DI ROMA STAMPA MARKETING E ADVERTISING DISTRIBUTORE ESCLUSIVO ABBONAMENTI PER ABBONARSI PROPRIETA ED EDITORE Ivan Maffeis Antonio Urrata Franco Conta - comunicazione@entespettacolo.org Marisa Meoni - mmeoni@entespettacolo.org DIREZIONE E AMMINISTRAZIONE Associato all USPI Unione Stampa - Periodica Italiana Una scena di Timbuktu, diretto da Abderrahmane Sissako Punti di vista Prospettiva poliedrica All indomani dell attentato alla redazione di Charlie Hebdo, la Francia attraverso la Direction Génèrale de la Sécurité Intérieure Il primo, ambientato nella banlieue della capitale, è L Apôtre (L Apostolo), della regista Cheyenne Carron, salutato da Le Monde come un opera che riesce a trasformare un tema polemico in tanto vero e in fondo tanto bello in ciò che mostra dell uomo da del protagonista, Akim, inizialmente destinato dalla famiglia a sacerdote sceglie di restare ad abitare accanto alla casa di chi gli ha ucciso la sorella, per aiutare i genitori dell assassino a continuare a vivere, Timbuktu, del regista maliano Abderrahmane Sissako, Premio della Giuria candidato agli Oscar come miglior straniero (prossimamente in Italia distribuito da Academy porta caos e distruzione, sconvolgendo la vita appare ancora più forte in un clima culturale che manifesta adesione incondizionata ma forse troppo emotiva alla libertà d espressione, ritenendo pressoché impensabile che paradosso è riassunto nel successo di American Sniper, prodotto e diretto da Clint Eastwood, imperniato sulla vicenda di un cecchino americano che, con il desiderio di proteggere i suoi commilitoni Navy Seal Chris Kyle, ma preferisce trasformarlo nell eroe di una guerra dove i buoni sembrano stare tutti da una sola parte, come Sul volo ha spiegato ai giornalisti che ogni popolo ha la sua cultura e la sua storia: È importante globalizzare, ma non come la sfera una sua identità che va rispettata e non dev essere colonizzata Iniziativa realizzata con il contributo della gennaio-febbraio 2015 fondazione ente dello spettacolo 5

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7 SOMMARIO GENNAIO-FEBBRAIO Glamorous 12 Brividi di genere 14 Francesco Rosi In ricordo del cineasta de Le mani sulla città 16 Mai così Berlinale Il festival tra big e scommesse: la deb Laura Bispuri in concorso 18 Countdown Oscar Corsa alla statuetta: chi la spunterà tra Iñárritu, Boyhood e Grand Budapest Hotel? LA TEORIA DEL TUTTO Eddie Redmayne Sulla cresta dell onda con il suo Stephen Hawking 26 Fenomeni San Valentino ha Cinquanta sfumature di grigio 30 Anteprima P.T.A. e Joaquin Phoenix rileggono Thomas Pynchon BOYHOOD: SARÀ OSCAR? Ancora una Notte... Al Museo: l ultimo capitolo del franchise con Ben Stiller 38 COVER STORY Quando si vola Michael Keaton mette le ali a Birdman. 42 Ghost Stories 44 Ecce spazio 48 Rithy Panh Tra la terracotta e il cielo: L immagine mancante BIRDMAN VIZIO DI FORMA 52 Ritratti Mia Farrow: da Rosemary s Baby al sodalizio con Allen 57 Recensioni, anteprime, colpi di fulmine QUESTIONE DI SFUMATURE VERGINE GIURATA PER L ORSO D ORO 72 Dvd & Blu-ray Ida, Lanzmann e Kitano 78 Borsa del cinema 80 Libri 82 Colonne sonore gennaio-febbraio 2015 fondazione ente dello spettacolo 7

8 glamorous a cura di Gianluca Arnone OSCAR: 3COSE DA SAPERE SU... American Sniper Per il ruolo Bradley Cooper ha messo su 15 kg, grazie a una dieta da calorie e 4 ore di palestra al giorno. Ha avuto un coach per la voce e uno per il fucile: il Navy Seal Kevin Lacz, che è stato in Iraq proprio con Kyle. Cooper ha parlato una volta al telefono con Chris Kyle, due settimane prima che il cecchino morisse. Clint Eastwood fa un cameo all inizio il piccolo Chris ruba la Bibbia. 8 fondazione ente dello spettacolo gennaio-febbraio 2015

9 Whiplash Al povero Miles Teller, che suona la batteria dall età di 15 anni, sono venute le vesciche alle mani a forza Il sangue che si vede sul tamburo e sulla bacchetta è realmente il suo. Whiplash è stato girato in appena 19 giorni. A seguito di una scena particolarmente violenta con Miles Teller, il candidato all Oscar J.K. Simmons ha avuto due costole incrinate. Tre anni dopo l inizio delle riprese, Lorelei Linklater ha chiesto al padre di far morire il suo personaggio, l ha accontentata. Se Richard Linklater fosse morto durante i 12 anni di lavorazione, Ethan Hawke avrebbe dovuto sostituirlo alla regia. durino più di sette anni, nessuna delle persone coinvolte in Boyhood ha sottoscritto un contratto. Selma Prima che Ava DuVernay subentrasse a Lee Daniels in regia, il cast era composto da Hugh Jackman, Liam Neeson, Robert De Niro, Lenny Kravitz e David Oyelowo. Solo quest ultimo è stato confermato. Selma Martin Luther King protagonista. La regista e sceneggatrice Ava DuVernay ha dovuto scrivere delle variazioni sui discorsi di Luther King, perché quelli originali erano già stati opzionati da un altro studio. gennaio-febbraio 2015 fondazione ente dello spettacolo 9

10 glamorous I pianisequenza hanno richiesto agli attori un notevole sforzo di memoria. Secondo Keaton e Norton, Emma Stone è quella che ha commesso più errori. Prima di girare, Iñárritu aveva inviato al cast una foto di Philippe Petit sospeso tra le Twin Towers. Con una didascalia: fare. Mike Nichols aveva sconsigliato Iñárritu di girare una commedia in pianosequenza: Un disastro annunciato. The Imitation Game Il nome della Repubblica di Zubrowka è venuto ad Anderson dalla vodka polacca Zubrówka. formati (1,37, 1,85 e 2,35: 1) per distinguere tra i vari tempi della narrazione (che si alterna tra il 1985, il 1968 e il 1930). Le sale americane lo hanno proiettato tutto in 1.85: 1. Johnny Depp era la scelta iniziale di Wes Anderson per il ruolo di M. Gustave. 10 fondazione ente dello spettacolo gennaio-febbraio 2015 ha asciugato una lacrima dalla guancia di Stephen Hawking. In una mail al regista James Marsh, Hawking ha confessato che l impressione di guardare se stesso. Hawking ha prestato la sua voce La teoria del tutto, oltre alla sua vera Medaglia della Libertà e alla tesi di Cumberbatch e Alan Turing sono cugini alla lontana, con relazioni familiari che risalgono al 14 secolo e si ricollegano a John Beaufort, primo conte di Somerset. è una replica di quella originale conservata al museo di Bletchley Park. Cumberbatch ha confessato di avere avuto un crollo nervoso

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12 brividi di genere I FESTIVAL Agenda del mese: ecco gli appuntamenti da non perdere RIAPRITE QUELLA PORTA 40 anni fa usciva The Texas Chainsaw Massacre di Tobe Hooper. Un horror insostenibile che sarebbe diventato cult di Giuseppe Gariazzo Sono trascorsi 40 anni da quando Tobe Hooper realizzò Non aprite quella porta. Era il 1974 e con quell horror di insostenibile crudeltà, il 30enne cineasta texano l avrebbe reso celebre (dopo l esordio nel 1969 con Eggshells, opera hippy fa). Qualcosa di nuovo stava avvenendo nella storia del genere. Qualcosa che ha lasciato tracce indelebili e tornato a splendere grazie Hooper - The best of alla versione restaurata in supervisionata dallo stesso regista e presentata al Festival di Cannes (e in Francia già disponibile in dvd e blu-ray). Nove personaggi. Cinque strade deserte, assolate, del bastato a Hooper per creare un capolavoro di tensione e su un fatto di cronaca, The Texas Chainsaw Massacre (questo il titolo originale da personaggi divenuti di ovunque (gli scheletri sono una vera e propria ossessione di Hooper), usate Girato con un budget Quel motel vicino alla palude / 1977 Poltergeist / 1982 La casa dei massacri / 2004 Mangiati vivi in Texas fra orrore, ironia, citazioni. Presenze demoniache agiscono attraverso la tv. Una dimora maledetta a Hollywood. Il cinema uccide! 1 TRIESTE FILM FESTIVAL Località Trieste, Italia Periodo gennaio Tel. (040) Web Mail Resp. Fabrizio Grosoli 2 INTERNATIONAL FILM FESTIVAL - ROTTERDAM Località Bassi Periodo 21 gennaio - 1 Tel. ( ) Web Mail Resp. 3 SUNDANCE FILM FESTIVAL Località Periodo 22 gennaio 1 Tel. ( ) Web Mail Resp. GÖTEBORG FILM 4 FESTIVAL Località Periodo 23 gennaio - 2 Tel. ( ) Web Mail Resp. 5 FESTIVAL INTERNATIONAL DU COURT MÉTRAGE - CLERMONT-FERRAND Località Periodo 30 gennaio - 7 Tel. (0033-4) Web Mail Resp. Roger Gonin 6 INTERNATIONALE FILMFESTSPIELE BERLIN Località Periodo Tel. ( ) Web Mail Resp. 7 VISIONI ITALIANE Località Bologna, Italia Periodo Tel. (051) Web Mail Resp. Anna Di Martino 8 FANTASPORTO - FESTIVAL INTERNACIONAL DE CINEMA DO PORTO Località Periodo Tel. ( ) Web Mail Resp. 12 fondazione ente dello spettacolo gennaio-febbraio 2015

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14 amarcord Francesco Rosi, scomparso il 10 gennaio. A destra con Alberto Barbera e Paolo Baratta per il Leone d Oro alla carriera 14 fondazione ente dello spettacolo gennaio-febbraio 2015

15 Il superamento del neorealismo, l insofferenza per le ideologie, il rigore stilistico, la coerenza morale Francesco Rosi UOMO CONTRO di Alberto Barbera Anche se rischia di apparire riduttivo, si può cercare di ricondurre il senso ultimo del cinema di Francesco Rosi della sua ricerca di una cifra personale, insieme etica ed estetica alla suggestiva risposta che diede a Tullio Kezich in occasione di una celebrata intervista: Il regista deve solo far capire moralmente da che parte sta. E tu da che parti stai?. Contro. Tanto basterebbe a ricondurne il lavoro nell ambito di quel cinema della realtà, di cui Rosi non è soltanto un esponente fra molti, bensì un fuoriclasse come ne esistono pochi, visto che un numero impressionante di registi di tutto il mondo risultano essere stati influenzati dai suoi film e dal suo stile, in forza di un efficacia e di una concretezza espressiva tanto esemplare da aver fatto scuola. Stile che è prima di tutto il frutto di un metodo di lavoro severo e coerente come pochi, quantomeno negli indimenticabili capolavori che hanno segnato la prima parte della sua lunga ma non certo prolifica carriera (soltanto 16 lungometraggi o 17, ad includere la co-regia di Camicie rosse realizzato nel 1952 con Goffredo Alessandrini). Rosi infatti ha costruito la verità del suo cinema sul rigore delle minuziose e approfondite inchieste personali che precedevano sempre la stesura delle sue formidabili sceneggiature, poi diventate film che rimarranno nella storia del cinema per il rigore morale e la capacità di fare spettacolo su temi sociali di stringente attualità. Ragione per la quale è stato prima accostato al Neorealismo, e poi indicato come il padre nobile di quel filone di cinema impegnato che segnò in particolare gli anni Sessanta e Settanta, giungendo sino agli esiti contemporanei (ma stilisticamente assai diversi) del Gomorra di Matteo Garrone. In verità, a ben guardare, l opera di Rosi non si lascia riassumere in nessuna delle esperienze cinematografiche citate. Rispetto al Neorealismo, che pure contribuì in maniera determinante alla sua formazione culturale, il cinema di Rosi rappresenta una decisa istanza di superamento, per la precisa volontà di mescolare una fortissima propensione a raccontare eventi, persone ed ambienti reali con quella che Fellini definisce la grande lezione artigianale del buon cinema americano. Nei confronti del cinema politico a lui successivo, Rosi vanta invece un indiscutibile merito: quello di aver sempre preferito alla semplificazione ideologica di molti suoi epigoni il durissimo lavoro di ricerca e documentazione che sta alla base dei suoi formidabili capolavori, come Salvatore Giuliano, La sfida, Le mani sulla città, Il caso Mattei, Lucky Luciano. In sintesi, una puntuale lezione di storia che coincide con un altissima lezione di cinema. gennaio-febbraio 2015 fondazione ente dello spettacolo 15

16 Berlinale 2015 Al festival tedesco una cascata di stelle e la debuttante Laura Bispuri. Fiore all occhiello Knight of Cups di Malick ASSO DI CUORI di Marina Sanna Jamie Dornan in Cinquanta sfumature di grigio; Cate Blanchett protagonista di Knight of Cups (sopra una scena) e di Cinderella. Accanto, Olmi e una scena di Short Skin 16 fondazione ente dello spettacolo gennaio-febbraio 2015

17 EBBENE SÌ, BERLINO È TORNATO AGLI ANTICHI FASTI: il programma del 65mo festival (5-15 febbraio) è più che brillante, è un successo annunciato. Erano anni che non si leggevano nomi e titoli così di peso: a partire da Queen of the Desert di Werner Herzog, in predicato per l ultima Venezia e poi ricomparso nel cartellone di Dieter Kosslick. Non è però Herzog il colpo grosso di questa edizione ma Knight of Cups di Terrence Malick, insieme con l evento mediaticamente più atteso della stagione: Cinquanta sfumature di grigio, anteprima internazionale, fuori concorso, firmata dall artista Sam Taylor-Johnson (vedi servizio a pag. 26), protagonisti Dakota Jonhnson e Jamie Dornan. L apertura, in tono minore, è invece affidata alla spagnola Isabel Coixet, con una dramma ambientato in Groelandia, Nobody Wants the Night, interpretato da Juliette Binoche e Gabriel Byrne. Ma in mezzo c è da battere le mani: Vergine giurata di Laura Bispuri, un esordio notevole con Alba Rohrwacher in stato di grazia; Taxi, il film clandestino di Jafar Panahi; Journal d'une femme de chambre (Diary of a Chambermaid) di Benoît Jacquot; Victoria del tedesco Sebastian Schipper; Mr. Holmes di Bill Condon, con Ian McKellen, Laura Linney (fuori competizione); Peter Greenway con Eiseinstein in Guanajuato, che racconta l influenza del periodo messicano sulla carriera del grande regista. L interessante Under Electric Clouds di Alexey German jr, presente e futuro di un paese ridotto in macerie. Un inaspettato ritorno: El Club di Pablo Larraín, che non fa sconti a nessuno. Fuori concorso Wenders con Every Thing Will Be Fine (Orso d Oro alla carriera); Cinderella di Kenneth Branagh, cast all star: Cate Blanchett, Lily James, Richard Madden, Stellan Skarsgård ed Helena Bonham Carter. L inglese 45 Years di Andrew Haigh (Weekend), curioso thriller-drama con Charlotte Rampling e Tom Courtenay. Nella sezione Gala: Woman in Gold di Simon Curtis con Helen Mirren e Ryan Reynolds ed Ermanno Olmi con Torneranno i prati. Occhio a un altro italiano: il toscano Short Skin di Duccio Chiarini, in Generation 14, uno dei progetti di Biennale College, che rafforza l iniziativa lanciata a Venezia nel I divi poi non mancano, alcuni compaiono più di una volta (è il caso della Blanchett), senza dimenticare che nella Regina del deserto di Herzog, una sorta di Lawrence d Arabia al femminile, ci sono Nicole Kidman, Damian Lewis (l eroe di Homeland), James Franco (pure lui doppiamente presente al festival) e Robert Pattinson. Nel mentre, la potenza della musica e le immagini di Knight of Cups fanno venire la pelle d oca: Christian Bale attraversa la vita sommando eccessi e successi. Cate Blanchett piange perdutamente, Natalie Portman sorride in riva al mare. A volte basta un film per fare la differenza. gennaio-febbraio 2015 fondazione ente dello spettacolo 17

18 Oscar, chi vince Cui prodest? I titoli in lizza confermano il trend degli ultimi anni: spazio ai film piccoli, indipendenti, d autore. L Academy si è festivalizzata, la critica plaude, il pubblico è sparito L Nessuno dei primi 50 incassi americani del 2014 è tra i candidati. Nel 2004 Il ritorno del Re era invece al top del box office di Gianluca Arnone edizione spartiacque è l 82esima. The Hurt Locker ottiene l Oscar contro il favoritissimo Avatar. Un film indipendente, a basso costo e sconosciuto al grande pubblico, aveva avuto la meglio su un colosso hollywoodiano. Scrissero i giornali: Davide sbaraglia Golia, rivoluzione copernicana all Academy. Ma la rivoluzione era iniziata prima. Considerando i soli incassi americani quelli che contano Oltreoceano l ultimo blockbuster a portare a casa l ambita statuetta è del 2004, Il ritorno del Re (378 milioni di dollari guadagnati negli States). Da allora, nessuno dei vincitori è stato anche campione d incassi. The Hurt Locker (17 milioni $ in America, 15 di budget) è certo il caso più eclatante, ma da almeno un decennio un premio Oscar non supera i 150 milioni di dollari al botteghino USA, soglia che normalmente separa i film di cassetta da tutti gli altri. Il maggior incasso delle ultime edizioni è stato The Millionaire (141 mil $). Nel decennio precedente il rapporto era di sei su dieci, con Oscar assegnati ai vari Forrest Gump (330 mil $), Titanic (600 mil $) e Il gladiatore (187 mil $). Sono calati simultaneamente i budget di spesa tra i candidati. Quest anno media intorno ai 20 milioni $, con Boyhood che ne ha spesi solo quattro. Il film di Linklater resta il favorito del Da un lato sta ripetendo il trionfale cammino di 12 anni schiavo (vittoria ai BAFTA, Golden Globe, Critics Choices Awards), dall altra è il titolo su cui si registra la massima convergenza critica: Metacritic, aggregatore delle recensioni americane, gli assegna una media-voto di 100. Solo dieci film della storia del cinema hanno ottenuto questo punteggio e tra questi non figurano né Quarto potere né La donna che visse due volte. Negli ultimi anni l Academy ne ha quasi sempre tenuto conto: l anno scorso 12 anni schiavo registrava 97 di metascore contro il 90 del suo principale avversario, American Hustle. Un autorevole testata americana (Deadline) ha evidenziato come gli Oscar somiglino sempre più agli Spirit Awards, i premi del cinema indie. Assistiamo a una forte festivalizzazione dell Academy: i principali candidati delle recenti edizioni provengono da kermesse europee: l anno scorso Venezia era stata la vetrina di Gravity, quest anno il Lido ha lanciato Birdman, mentre da Berlino arrivano Boyhood e Grand Budapest Hotel. La svolta impressa dall Academy rischia di snaturare gli Oscar, trasformandoli in una mega-gara tra film da festival. D altra parte, gli ascolti in picchiata della diretta tv confermano la crescente disaffezione del pubblico. Un tempo la cerimonia era seguitissima perché rappresentava una sfarzosa ed elettrizzante koinè democratica, un happening della grandeur americana cui erano chiamati a partecipare tutti: industria, divi e pubblico. Un tempo film come Forrest Gump erano i più visti della stagione. Quest anno nessuno dei primi 50 incassi americani del 2014 è tra i candidati. Il più ricco, Grand Budapest Hotel, occupa il 53 posto della chart annuale (59 mil $ in 25 settimane). Pochi gli americani a conoscere le opere in lizza. Se c era una strategia di sdoganamento del film d autore presso il grande pubblico, questa strategia ha fallito. Insieme è svanito l effetto moltiplicatore degli Oscar sugli incassi. A forza d inseguire un improbabile dimensione cinéphile, l Academy si è chiusa in un eremo. D altra parte l analisi può essere letta alla rovescia, con il progressivo deteriorarsi del gusto: cinecomic e commedie demenziali sono i prodotti a più alto gradimento. Colpa anche delle major, sempre più orientate verso una polarizzazione del prodotto. Una strategia che ha finito per sacrificare il classico film medio, gradito al pubblico e non alieno alla qualità. 18 fondazione ente dello spettacolo gennaio-febbraio 2015

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20 Il capolavoro Zimmer Tra le nomination per la colonna sonora, quella a Interstellar. Ecco la genesi di Guido Rovatti Christopher Nolan invia una lettera all amico Hans Zimmer, gli chiede di creare musica partendo da una relazione particolare: quella tra padre e figlio. La sera (dello stesso giorno) Zimmer lo richiama. Nolan lo raggiunge e ascoltata l esecuzione dirà: Ok. Credo che ora sia meglio che vada a fare il film. La replica stupita di Zimmer: Fantastico, ma qual è il film?. È questa la genesi di Interstellar. Per crearne la colonna sonora Zimmer trascorrerà l estate 2013 come un eremita nel suo Un ring per due Non hanno mai recitato insieme, motivo in più per venire alle mani: Edward Norton mena in Birdman, Mark Ruffalo le prende in Foxcatcher. Al tappeto Duvall, Hawke e Simmons, per il miglior non protagonista rimangono in piedi loro due: Edward è il bravo attore che fa il bravo, intemperante, bulletto attore, Mark quello con la testa a posto, tutto famiglia e fratellanza. Magari poi non vince nessuno dei due, eh, ma quanta dannata bravura: volete ridere? Immaginate due italiani. F.P. Iñárritu o Linklater? Se il metro di paragone fossero i Golden Globe, l Oscar al miglior regista andrebbe a Richard Linklater. Ma sappiamo ormai da tempo che non sempre i giudizi di Hollywood Foreign Press e Academy convergono. Per questo, come sempre pronti ad essere smentiti, proviamo a sbilanciarci in un pronostico che come si suol dire finisca per dare un colpo al cerchio e uno alla botte: miglior film Boyhood e miglior regia a Alejandro G. Iñárritu per Birdman. Ammesso che Bennett Miller (Foxcatcher) e Wes Anderson (The Grand Budapest Hotel) siano d accordo Con buona pace di Morten Tyldum (The Imitation Game). V.S. Patricia forever Dopo la folgorante interpretazione in Strade perdute di David Lynch, Patricia Arquette è diventata nell immaginario collettivo Allison Dubois. Un personaggio costruito su misura, la madre di famiglia protagonista della serie Medium, che ha vinto numerosi premi e ci ha accompagnato per sei anni con i suoi sogni premonitori. In Boyhood non è una sensitiva ma ancora una mamma straordinaria. Per quanto sia bella e convincente Emma Stone in Birdman, l Oscar per noi va a Patricia. Alla carriera. M.S. 20 fondazione ente dello spettacolo gennaio-febbraio 2015

21 Oscar, chi vince studio di Londra: sa che è la solitudine uno dei principali sentimenti che proverà l equipaggio lassù. Grande uso di computer e sintetizzatori, non mancano esperimenti di orchestra (voci a distanze progressive dai microfoni: a conferire senso di alienazione dalla Terra; fatte espirare all unisono: a emulare il vento tra la sabbia). Il suono (in Where We re Going e Cornfield Chase ) trascina nel vortice con sé, portandoci su quei mondi: mondi che stanno dentro di noi, mondi che stanno a distanze di anni luce. Mountains è il capolavoro. Pare una intersezione tra Vangelis e The Dark Side of the Moon; ogni ora che l equipaggio trascorre lassù (sul pianeta Miller) equivale a 7 anni trascorsi sulla Terra (questi i numeri imposti dalla relatività): un abisso temporale che separerà gli eroi della missione dai loro cari, e lo farà irreversibilmente e allora l immensa solitudine e paura provate dall equipaggio s intrecciano con la speranza e l urgenza di riuscire a portare a termine il compito abbastanza in fretta da poter riabbracciare i propri cari. Abbastanza in fretta da non essere affogati dal Tempo, come dalle grandi onde che caratterizzano la superficie del pianeta, e che appena attraccati sembravano essere Mountains. Siamo al cospetto di quello che forse è lo Zeitnot più forte mai fattosi cinema (e musica). Sezionando la traccia: ogni ticchettio è distanziato 1.25 secondi (la cadenza accelera da minuto a minuto indicando l approssimarsi della nave al pianeta). Un secondo speso su Miller sono trascorsi sulla Terra. Questo significa che per ogni ticchettio che ascoltiamo un giorno è passato sulla Terra. Zimmer è al massimo dell ispirazione: l Organo della chiesa di Londra eleva le musiche alle Galassie dell anima, accompagnandoci oltre il visibile, procedendo con coraggio tra le paure e il Mistero; cosciente (insieme a Nolan) che esiste una Forza in grado di vincere ogni cosa, compreso il Tempo e lo Spazio: l Amore. Deb, Vet, Pro Chi vincerà tra i pro, il redivivo Michael Keaton o la new entry Eddie Redmayne, il vet americano o il deb inglese? Una bella battaglia: il primo sul palco di Broadway a rilanciare la carriera supereroica che fu, il secondo anima e corpo nella fisica romantica di Stephen Hawking. Uno ha dalla sua il passato, l altro si coniuga al futuro, in mezzo l eterno presente dell Academy: meglio puntare su un onesto mestierante che trova a 63 anni il ruolo artisticamente della vita oppure scommettere su un Brit di fresco ma sicuro talento? F.P. Still Julianne Se non ora, quando? Dopo quattro candidature a vuoto, per Julianne Moore dovrebbe essere la volta buona. Una regola non scritta impone all Academy di risarcire, presto o tardi, chi in passato è stato ad un passo dalla vittoria (no, per Di Caprio non vale). E poi, come lei non c è nessuno: Julianne Moore sta a Still Alice, come Matthew McConaughey stava a Dallas Buyers Club lo scorso anno. Dispiace per Felicity Jones, meravigliosa ne La teoria del tutto. Ma è giovane, si rifarà. Academy insegna. G.A. gennaio-febbraio 2015 fondazione ente dello spettacolo 21

22 personaggi LA TEORIA Gavetta in teatro, sul set per Tom Hooper, il Golden Globe per il fisico rivoluzionario: chi è (e chi sarà) Eddie Redmayne di Emanuele Rauco 22 fondazione ente dello spettacolo gennaio-febbraio 2015

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24 personaggi Eddie Redmayne e Felicity Jones in La teoria del tutto. Sopra, ancora l'attore britannico VOLTO TRA I PIÙ BRITANNICI in circolazione, con gli occhi chiari, i capelli fulvi e le lentiggini sul viso. Eddie Redmayne sta per passare da grande promessa conosciuta ai meno a nuovo astro del firmamento cinematografico, grazie al ruolo di Stephen Hawking con annesse candidature ai principali premi in La teoria del tutto di James Marsh. E come molti attori al servizio di sua maestà, deve il proprio talento e la propria crescita al teatro che lo vede a 12 anni calcare le scene in Oliver!, musical tratto da Dickens. Presto la tv e il cinema si accorgono del suo talento, del suo viso luminoso, pulito ed espressivo e tra un ruolo in costume e l altro, passando dalla regina Elisabetta ad Anna Bolena, da Tess d Urbevilles a I pilastri della terra, Redmayne diventa un volto familiare. Sarà Marilyn Monroe ad aprirgli la strada del grande cinema, nel film sulla diva in cui Redmayne è l assistente sul set di Il principe e la ballerina che s innamorerà dolcemente del personaggio di Michelle Williams. È un colpo di fulmine con il pubblico e i produttori che prima lo chiamano a interpretare Marius in Les Misérables di Tom Hooper e poi nel ruolo che potrebbe dare la svolta definitiva alla carriera: Stephen Hawking, il più celebre fisico vivente affetto da 50 anni da una malattia moto-neuronale che lo costringe all immobilità e al silenzio, a parlare attraverso un sofisticato software. Una sfida per l attore, come ci ha raccontato qualche tempo fa, quando La teoria del tutto è passato in anteprima al Torino Film Festival: Per affrontare un ruolo del genere non puoi far altro che dare tutto: ho iniziato incontrando Hawking circa 5 giorni prima delle riprese dopo aver visto un documentario su di lui. In 3 ore di colloquio ha potuto dire 8 frasi, ma è un personaggio di fascino e carisma incredibili, anche senza voce e movimenti, è la sua mente che crea il magnetismo. Redmayne ha parlato con i suoi studenti, vecchi e nuovi, per conoscere meglio la personalità di Hawking, per studiare il suo carattere anche oltre la sceneggiatura, ha approfondito l aspetto scientifico della sua vita, ha studiato la progressione della sua malattia e gli effetti sul corpo attraverso medici, foto d epoca e ha poi riprodotto il tutto grazie a un coreografo, senza contare la voce computerizzata coperta da copyright che la produzione ha ottenuto di utilizzare. È stato fondamentale dice Redmayne l incontro con Jane Hawking, è lei che mentre faceva provare i suoi vestiti a Felicity (Jones, che nel film interpreta la moglie di Hawking, ndr) mi diceva se i miei movimenti ed espressioni erano giusti: solo così sono riuscito ad avvicinarmi a quella sorta di rockstar della scienza che è Hawking. 4 mesi di preparazione e 2 di prove per un interpretazione che potrebbe aprirgli le porte dell Oscar e sicuramente quelle di Hollywood, come dimostrano anche i suoi prossimi film, il kolossal fantascientifico di Andy e Lana Wachowski (Jupiter Ascending) e The Danish Girl, nel ruolo del primo transessuale della storia. Per bussare ancora alle porte dell Oscar. STEPHEN HAWKING? ROCKSTAR DELLA SCIENZA 24 fondazione ente dello spettacolo gennaio-febbraio 2015

25 Motion Picture Artwork 2014 Lions Gate Entertainment Inc. All Rights Reserved. JOHNNY DEPP È MORTDECAI MORTDECAI DAL 19 FEBBRAIO AL CINEMA #ilbaffoèilnuovochic adler-ent.com/mortdecai Motion Picture Artwork 2014 Lions Gate Entertainment Inc. All Rights Reserved.

26 fenomeni 5 SFUMATURE DI GRIGIO di Angela Bosetto 26 fondazione ente dello spettacolo gennaio-febbraio 2015

27 LE COSE DA SAPERE SUL FILM PIÙ ATTESO DELL ANNO? SI CONTANO SULLE DITA DI UNA MANO. ECCO COME ANASTASIA E MR. GREY POTREBBERO STUPIRCI

28 fenomeni protagonista televisivo e star nascente. Dallo psicopatico Paul Spector al dominatore Christian Grey, sempre di sadismo insospettabile (sia pure in modo diverso) si tratta. Quando si dice film più attesi dell anno, bisogna distinguere fra quelli che tutti vogliono vedere e quelli che tutti sono pronti a distruggere, sia i fan oltranzisti del soggetto trattato, sia gli spettatori che già pensano a una Corazzata Kotiomkin di fantozziana memoria. Alla seconda categoria di pellicole appartiene senza dubbio Cinquanta sfumature di grigio, trasposizione dell omonimo best seller, primo capitolo della trilogia erotica di E.L. James, nata sul web come fanfiction spinta di Twilight e trasformatasi (previe modifiche di trama e nomi) in un fenomeno editoriale. Sul perché i libri abbiano venduto oltre 100 milioni di copie ancora ci si interroga (moda? donne frustrate? mutazione dei costumi sessuali?), ma il cinema non poteva certo lasciarsi sfuggire il fenomeno. Così l amore sadomaso fra la studentessa Anastasia Steele (Dakota Johnson) e il miliardario Christian Grey (Jamie Dornan) è pronto a sbarcare nelle nostre sale il 12 febbraio. Salvo eccezioni, il pubblico lo aspetta lancia in resta, ma noi facciamo i bastian contrari e, dalle cinquanta sfumature del titolo, ne abbiamo selezionate cinque per cui il film potrebbe, invece, stupire. SAM & KELLY La presenza di Sam Taylor-Johnson (Nowhere Boy, 2009) dietro la macchina e di Kelly Marcel (Saving Mr. Banks, 2013) alla sceneggiatura segna un punto a favore. La regista ha ribadito più volte che quello che le interessa del progetto non è tanto la componente esplicita (niente nudi frontali per Mr. Grey), ma la possibilità di raccontare una storia di emancipazione femminile attraverso l esplorazione della sessualità. Nel film anche suo marito, l attore Aaron Taylor-Johnson, il cui ruolo resta (per ora) top secret. JAMIE L OSCURO Portatore doc di fisico statuario, l ex modello Calvin Klein, visto in Marie Antoinette (2006) e nelle prime due stagioni di C era una volta (era lo sceriffo di Storybrooke, alias il Cacciatore), ha rivelato le proprie qualità attoriali con la serie tv The Fall Caccia al serial killer, che gli ha fatto vincere il Broadcasting Press Guild (premio della stampa britannica) come attore rivelazione e due Irish Film and Television Awards: miglior BUON SANGUE NON MENTE Le attrici Tippi Hedren e Melanie Griffith, nonna e mamma di Dakota Johnson, celavano entrambe una sensualità prorompente, la prima con un fascino algido, la seconda giocando la carta della finto-ingenua. Quindi, dal punto di vista genetico, Dakota ha tutte le carte in regola per interpretare una ragazza che nasconde un sex appeal esplosivo sotto un aspetto virginale. Considerando che il provino per il ruolo di Anastasia prevedeva anche un monologo da Persona di Bergman, per ottenerlo deve aver dimostrato anche una certa maturità recitativa. LA CREW Il reparto tecnico è di primo livello: David Wasco, scenografo di Wes Anderson sino a I Tenenbaum e di Tarantino (da Le Iene a Bastardi senza gloria), Mark Bridges (costumista Premio Oscar per The Artist) e il direttore della fotografia Seamus McGarvey (collaboratore di fiducia di Joe Wright), che ha già lavorato per Sam Taylor-Johnson in Nowhere Boy. DANNY ELFMAN Incredibile, ma vero: la colonna sonora di Cinquante sfumature di grigio è sua. E se le firma lui, lo storico compositore di Tim Burton, c è da scommettere che almeno le musiche del film saranno notevoli. Attenuata la scabrosità del romanzo: la chiave dell operazione è l emancipazione femminile attraverso la sessualità 28 fondazione ente dello spettacolo gennaio-febbraio 2015

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30 anteprima QUEL MAGNIFICO DETECTIVE Joaquin Phoenix strizza l occhio a Philip Marlowe nel psichedelico Vizio di forma di Paul Thomas Anderson di Miriam Mauti 30 fondazione ente dello spettacolo gennaio-febbraio 2015

31 gennaio-febbraio 2015 fondazione ente dello spettacolo 31

32 anteprima Joaquin Phoenix in Vizio di forma. Al centro, il regista Paul Thomas Anderson È un tuffo psichedelico negli anni 60 quello che ci propone Paul Thomas Anderson con l ultimo attesissimo film, Inherent Vice, diventato in italiano Vizio di forma, nelle sale dal 26 febbraio. I suoni, la musica, il colore e anche la follia di un racconto non raccontabile, come quello del romanzo omonimo di Thomas Pynchon, il primo libro di questo autore ad essere adattato per lo schermo. Nel fumo colorato di una trama complicata emerge comunque lui, Larry Doc Sportello, ovvero Joaquin Phoenix, ricci spettinati, enormi basette e improbabili camicie. È lui il detective incaricato dalla Nel caso di "Doc" Sportello il legame con le pagine della letteratura noir è fortissimo ex di salvarle l attuale amante, cosa che lo porterà ad incontri inattesi (il cast è stellare) e talvolta esilaranti, purché abbandoniate senso logico e necessità di rigore da parte di un detective, nel quale è semplice ritrovare tracce di precedenti presenze sul grande schermo. E come nel caso di Doc Sportello il legame con le pagine della letteratura noir è fortissimo. Il primo riferimento anche esplicito nelle interviste rilasciate da Paul Thomas Anderson, che l ha anche tradotto dalla pagina allo schermo è ovviamente il Philip Marlowe di Robert Altman, che ne creò una sua versione ne Il lungo addio. Come il Doc di Joaquin Phoenix, il Marlowe di Elliott Gould vive ai margini della legalità, e più che essere l eroe di una storia intricata, la attraversa disilluso, è un irregolare, incapace di mettere tutti i tasselli dell indagine nella giusta posizione, ma pronto a punire chi violi le regole della morale giusta. Un Marlowe con l impermeabile sgualcito insomma, che Gould interpretò con ironia (e al quale sembra impossibile che non abbia pensato Peter Falk per il suo tenente Colombo). E l ironia di Gould, l eterna sigaretta tra le labbra, è l unico ingrediente che lo lega al primo Marlowe comparso sul grande schermo, quello de Il grande sonno, direttamente dai romanzi di Raymond Chandler. Lì siamo nel 1946 Howard Hawks e Humphrey Bogart tratteggiano il più classico dei detective privati, con il trench e il cappello calato sullo sguardo di Bogart, un solitario senza troppi sentimentalismi. Altro che il gatto di Elliott Gould ne Il lungo addio... Tra i due estremi ci saranno ben otto Marlowe sul grande schermo, ma oltre a Bogart e Gould l unico da ricordare è Robert Mitchum, in un altra versione sgualcita. Tornando al Doc Sportello dal quale siamo partiti, a renderlo particolarmente eccentrico è anche il volto di Phoenix, con tutto il suo vissuto, dentro e fuori dai set. Una vena di follia che porta sin dentro le camicie sgargianti del suo detective. Qualcosa di simile a quello che Robert Downey Jr. ha fatto con la sua rivisitazione di Sherlock Holmes, stravagante e autoironico come il suo interprete. E non è un caso forse che Downey Jr sia stato il primo attore venuto in mente a Paul Thomas Anderson per Vizio di forma. Il regista avrebbe cambiato idea per una questione anagrafica, preferendo l attore più giovane. Ma forse anche il più anticonformista e solitario. Perfetto effettivamente per le basette di Larry Doc Sportello. 32 fondazione ente dello spettacolo gennaio-febbraio 2015

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34 goodbye Larry! ultima NOTTE Nessuno vive per sempre, dice Ben Stiller. Che si indimenticabili amici: Robin Williams e Mickey Rooney 34 fondazione ente dello spettacolo gennaio-febbraio 2015

35 Ben Stiller torna a fare un tuffo nella storia, tra primitivi e faraoni AL MUSEO congeda dalla saga diretta da Shawn Levy, in compagnia di due di Mattia Pasquini gennaio-febbraio 2015 fondazione ente dello spettacolo 35

36 goodbye Larry! Ben Stiller durante le riprese, a sinistra una scena del film NESSUNO VIVE PER SEMPRE annuncia l attore, anticipando di fatto la conclusione di una trilogia molto particolare. Il suo Larry Daley continua a viaggiare: dall American Museum of Natural History di New York allo Smithsonian di Washington DC e oggi al British Museum di Londra. Ovviamente per combattere scheletri di dinosauri e risolvere antichi e magici misteri, sempre al fianco della banda di amici che abbiamo imparato a conoscere. Ma Notte al museo - Il segreto del faraone (dal 28 gennaio in sala con 20th Century Fox) sarà purtroppo il primo film postumo sia per Mickey Rooney sia per Robin Williams, entrambi deceduti dopo la fine delle riprese. Ulteriore conferma della quasi certa conclusione della serie, come ci lascia intendere lo stesso Stiller quando spiega che anche il suo Larry dovrà voltare pagina e andare avanti. Niente più notti al museo? Non so, ma per quanto mi riguarda sono piuttosto sicuro. In fondo è stato proprio l addio di Larry uno dei punti di partenza della storia. Anche se non si può mai dire in questa epoca di reboot! Quali sono stati gli altri spunti? Non volevamo solo pensare a quale fosse il prossimo museo dove avere una avventura, ma volevamo creare una cornice per una degna Punto di partenza di questa nuova avventura? Proprio l addio del mio personaggio conclusione, anche per i protagonisti. Abbiamo volutamente evitato di accumulare nuove situazioni e personaggi per cercare invece di tornare al tono e allo spirito del primo film. Cosa possiamo aspettarci, quindi? Una combinazione di più elementi: una grande idea, in primis, e poi quel senso di avventura e mistero che ci accompagna da otto anni e con il quale anche il pubblico di allora potrà continuare a connettersi. Sappiamo che ci saranno problemi con la magica tavoletta d oro di Ahkmenrah che fine farà? So che fine ha fatto: è a casa mia adesso, per cui speriamo non succeda niente! Spero non si animino le cose che ho, soprattutto la protesi del braccio usato da Tom Cruise in Tropic Thunder, che conservo ancora Sarebbe il colmo! Oppure ha paura anche ad entrare nei Musei? No, mi piace andare a visitare musei. I miei figli amano il Natural History di New York, dove organizzano serate nelle quali si dorme tutti insieme col sacco a pelo nelle sale più importanti. Ormai le uniche Notti al museo che mi aspetteranno saranno solo grazie ai miei bambini. ATTENTI A LANCILLOTTO Figura chiave dell ultimo episodio il cavaliere interpretato da Dan Stevens. Si ripartirà da lui? Amico stretto di Benedict Cumberbatch, scrittore ed editor di The Junket - rivista online trimestrale che ora ammette di esser costretto a trascurare (anche se la passione per la letteratura e per lo scrivere restano ) - la star di Downton Abbey è un artista che promette di appassionarci ben più di una sola Notte. Il suo Sir Lancelot sembra essere uno dei nuovi personaggi più importanti È una figura di peso nel museo, ma è un personaggio buffo, molto in linea con gli altri. Un eroe da action-comedy, come in fondo è questo film. Una follia che era nello script o che ha creato lei? Sicuramente era un personaggio divertente sin dallo script, ma credo proprio di aver aggiunto qualcosa. Ovviamente, qualcosa che funzionasse nel folle mondo del museo. E che continuerà a funzionare anche dopo? Ha già accordi per eventuali sequel? Non sono a conoscenza di altre Notti al museo, ma l aver lavorato tanto a questo ruolo lo rende un soggetto che potremmo ritrovare in diversa forma in un altro film, anche se non di questa serie. Ben ha ammesso di aver rubato la Tavoletta dal set. E lei? Niente in realtà. Avevo chiesto la spada di Lancillotto, ma sto ancora aspettando. M.P. 36 fondazione ente dello spettacolo gennaio-febbraio 2015

37 LISTINO KOCH MEDIA 2015 PRIMO SEMESTRE 15 GENNAIO FEBBRAIO 2015 MARZO 2015 QUALCOSA DI BUONO YOU RE NOT YOU SOMNIA WILD CARD ASTERIX E IL REGNO DEGLI DEI (3D) SHAUN, VITA DA PECORA IL FILM SOLDATO SEMPLICE Asterix e Obelix per la prima volta in 3D Finalmente Asterix torna con un animazione stupefacente. Pronto ad infrangere il record di incassi in Francia, l eterna lotta tra Galli e Romani non è mai stata così divertente e spettacolare. Creato da Aardman Animation Dai creatori di Wallace & Gromit e Galline in Fuga, la pecora più simpatica della TV debutta sul grande schermo con una nuova e divertentissima avventura. Unitevi al gregge! Ne vedrete delle beeee lle. Scritto, diretto e interpretato da Paolo Cevoli Una commedia spassosa in cui il fronte alpino fa da sfondo ad incontri, emozioni e caricature dei diversi tipi italici. Con il due volte premio Oscar Hilary Swank Un film straordinariamente coinvolgente con Hilary Swank che, dopo Million Dollar Baby, regala una nuova intensa interpretazione. 26 MARZO 2015 Con Kate Bosworth e Thomas Jane Dopo il successo di Oculus, Flanagan firma un nuovo sconvolgente horror psicologico che vi toglierà il sonno. 2 APRILE 2015 Regia di Simon West Jason Statham veste nuovamente i panni dell eroe macho e dal pugno pesante che lo hanno reso celebre ed amato da milioni di fan. 7 MAGGIO 2015 EVERLY EVENTI CINEMA La Tomba delle Lucciole Berserk l Epoca d Oro Capitolo III - L Avvento Shinko e la Magia dei Mille Anni ANTICIPAZIONI 2015 Secondo Semestre Boychoir - Fuori dal coro Genere: Drammatico Con Dustin Hoffman Viral Genere: Horror Dai registi di Paranormal Activity Knock Knock Genere: Thriller/ Horror Un Film di Eli Roth con Keanu Reeves Con Salma Hayek Una Salma Hayek in versione Kill Bill è la nuova eroina di un action thriller claustrofobico. 18 GIUGNO 2015 Credits not contractual La Grande Avventura dell Ape Magà - il Film Il Rapimento di Freddy Heineken Genere: Action / Thriller con il premio Oscar Anthony Hopkins Via Ripamonti 89, Milano Tel Fax italia@kochmedia.com - facebook.com/kmedia2

38 COVER STORY VOLA BIRDMAN, VOLA Il film di Iñárritu spiega le ali verso l Oscar. Grazie al grande ritorno di Michael Keaton (Golden Globe per lui) e alla fotografia di Lubezki, ma non solo di Valerio Sammarco 38 fondazione ente dello spettacolo gennaio-febbraio 2015

39 Il regista Alejandro González Iñárritu. A sinistra una scena Michael Keaton in una scena di Birdman Pianosequenza ardito e folle, vortice che risucchia sguardo e emozioni dicembre 2014 fondazione ente dello spettacolo 39

40 COVER STORY Non si può frazionare un volo. Una volta spiegate le ali, quello che accade dopo è flusso. Decollo-volo-atterraggio. Alla peggio, caduta. Riggan Thomson (Michael Keaton) ha deciso di non volare più. O meglio, di abbandonare per sempre i fruttuosi e spettacolari svolazzi di Birdman, iconico supereroe interpretato per il cinema fino agli inizi degli anni 90, personaggio che gli regalò quattrini e celebrità. Oggi, a 60 anni suonati, l attore tenta di ricostruirsi un immagine partendo da un testo di Raymond Carver, Di cosa parliamo quando parliamo d amore, dirigendo e interpretando la pièce. L esordio a Broadway si avvicina, ma l impresa (dimostrare di non essere semplicemente una stella tramontata di Hollywood) si fa sempre più ardua: alle discussioni con l amico, produttore, avvocato Jake (Zach Galifianakis) si aggiunge poco dopo la difficile gestione del nuovo arrivato Mike (Edward Norton), attore talentuoso ma uomo impossibile, per non parlare del rapporto conflittuale con la figlia Sam (Emma Stone), fresca di rehab, e della difficile relazione con la collega di palco Laura (Andrea Riseborough). Naturalmente sono in pochissimi a dargli credito, meno che mai la temibile critica teatrale del New York Times, Tabitha Dickinson (Lindsay Duncan), decisa a stroncarlo ancor prima di vedere lo spettacolo. Oltretutto, c è qualcuno da cui Riggan proprio non riesce a liberarsi: Birdman, il suo alter ego, che non smette un secondo di incitarlo a mollare tutto e ritornare a volare. A rinfilare la maschera dell effimero per sentirsi, ancora una volta, vivo. È un grande ritorno quello di Alejandro González Iñárritu, che con Birdman realizza la sua opera forse più libera e sincera, supera definitivamente la fase Arriaga e si affida alla maestria di Emmanuel Lubezki per applicare la teoria del volo ad un opera filmica: dal camerino al palcoscenico, dai marciapiedi di Broadway alla platea del teatro, dal tetto del palazzo al cielo di New York Il primo stacco arriva un ora e cinquanta minuti dopo l inizio del film, che tenta di mescolare cinema/vita/teatro, producendo effetti stranianti e totale empatia con i personaggi. È un flusso ininterrotto (un volo, appunto), un pianosequenza ardito e sporco, un vortice che risucchia sguardo e emozioni: per riflettere su dicotomie ataviche come arte vs. intrattenimento, popolarità e prestigio ( La fama è la cugina zoccola del prestigio, cit.), realtà e messa in scena, che non risparmia attacchi all aridità di posizioni radicali (la figura del critico) o alla vacuità dei social network e si interroga, a suo modo, sulla disperata ricerca d amore di ogni essere umano. Per farlo, Iñárritu si affida anche ad 40 fondazione ente dello spettacolo gennaio-febbraio 2015

41 Edward Norton e Naomi Watts in una scena di Birdman. In basso, Zach Galifianakis. A sinistra, l'attore con Michael Keaton un cast in stato di grazia, partendo dal redivivo Michael Keaton (i due Batman con Tim Burton sono rimando sin troppo limpido), che non a caso riporta alla mente il Mickey Rourke di The Wrestler (operazione, quella di Aronofsky, poi non così dissimile da questa), senza dimenticare l altrettanto dirompente rentrée di Edward Norton e l ottimo contributo di Emma Stone, Galifianakis e Naomi Watts. Decollo. Volo. Atterraggio. Per scandire il ritmo incessante di questo saliscendi senza fiato, il regi- sta messicano arricchisce l impianto metalinguistico (già fortemente caratterizzato dalla scelta di non affidarsi al montaggio) con la scelta di affidare la colonna sonora al batterista Antonio Sánchez (vedi pag. 82): la resa è per certi versi strabiliante, l improvvisazione jazz si fonde con alcuni passaggi precisi del racconto (con tanto di esecutore piazzato in scena) arrivando a colmare l ultimo vuoto diegetico rimasto nel grandioso disegno messo in atto. Che proprio come Gravity di Cuarón (due film lontanissimi, legati però indissolubilmente dai miracoli di Lubezki), dopo aver inaugurato la Mostra di Venezia rischia di fare la voce grossa agli imminenti Oscar (dove è candidato in nove categorie). I Golden Globes ottenuti per la performance di Michael Keaton e per la miglior sceneggiatura (oltre alle altre 5 nomination) sono lì a certificarlo. È l'opera più libera e sincera del regista messicano, che supera definitivamente la "fase Arriaga" gennaio-febbraio 2015 fondazione ente dello spettacolo 41

42 COVER STORY La letteratura ne è piena. Il cinema non fa eccezione: da Nolan a Birdman parlano i fantasmi. Sentinelle del presente, ponti invisibili tra passato e futuro GHOST STORIES di Nicola Lagioia 42 fondazione ente dello spettacolo gennaio-febbraio 2015

43 Per quanto l inizio del XXI secolo crisi a parte somigli poco ai primi vagiti del Novecento, siamo ancora alle prese con i grandi maestri del sospetto che marchiarono a fuoco il secolo breve. Prendiamo Freud e Einstein. La psicanalisi non è più la novità deflagrante che sconvolse Vienna a pochi passi dalla finis Austriae, così come la non linearità del tempo fa parte del nostro bagaglio teorico. Eppure, queste lezioni non abbiamo smesso di digerirle. Difficile venire a patti con la circostanza che il mondo interiore ci appartenga solo parzialmente; così come pensare che un viaggio nello spazio alla velocità della luce ci farebbe ritrovare i nostri coetanei (o i nostri figli) più vecchi di noi, se non estinti da generazioni, continua a darci le vertigini. Ecco allora che l arte (il cinema, in questo caso) viene in soccorso, non tanto per annullare le inquietudini, ma per restituirle alla dimensione che le ha generate: quella umana. Per farlo, va a pescare sull altro capo dell immaginario quello popolato da fantasmi e presenze perturbanti. In Interstellar, i fantasmi nascosti nella cameretta di Murph (Jessica Chastain, Ellen Burstyn, Mackenzie Foy a seconda delle età in cui viene raccontata) mettono in contatto la famiglia di suo padre Cooper, ex astronauta (Matthew McConaughey), con il segreto in grado di salvare l umanità dall estinzione. Salvo scoprire per un gioco di paradossi temporali che sono il pane quotidiano della fisica teorica che il fantasma altri non era se non lo stesso Cooper il quale, in un futuro che scorre in modo diseguale per chi rimane sulla Terra, partirà presto per un viaggio in astronave che lo scaraventerà dall altra parte dell universo. N onostante l improbabilità di essere noi a sperimentare per primi ciò che per ora accade solo negli acceleratori di particelle, questo dialogo a distanza (una distanza abissale, eppure infrangibile in qualunque istante) tra una figlia e un padre che si ritrova più giovane di lei, ci commuove. Stranamente, lo sentiamo familiare. E questo perché (a livello fantasmatico) ci appartiene in effetti da sempre. Il nostro mondo interiore è popolato da voci che non dominiamo. Parliamo di continuo con (o siamo parlati da) persone che amiamo o abbiamo amato. Da questo punto di vista, dialogare con il fantasma dei nostri genitori, anche quando diventiamo più anziani di quanto loro non furono mai in vita, non è un esperienza inconsueta. Come se insomma la nostra energia emotiva (l amor che move il sole e l altre stelle, suggerisce in modo esplicito Christopher Nolan) sia in combutta con la forza che forgia e distrugge e fa rinascere l universo di continuo. L inquietante fantasma dalla voce granulosa che tormenta il povero Riggan Thomson (Michael Keaton) in Birdman, ha invece a che fare con i bassi istinti. Nel film di Iñárritu, Riggan è un attore famoso per aver girato film dozzinali (ma dagli incassi stratosferici) nei panni di Birdman, un supereroe. S olo che ora Riggan vuole emanciparsi dai film di cassetta portando a Broadway una pièce tratta dai racconti di Raymond Carver. Nella missione, è ostacolato di continuo da questa voce interiore. È Birdman che gli parla, il suo alter ego, suggerendogli di mollare tutto e ritornare ai film dozzinali ( come artista non vali niente, gli suggerisce di continuo, come macchina da soldi il mondo è tuo ). Nel XXI secolo, insomma, il supereroe di celluloide (l interiorizzazione dello showbiz, così pervasivo da dominare l inconscio) è il rovesciamento del vecchio super-io freudiano. Al posto dell austero gendarme che ci teneva a distanza dalla sfrenatezza dei desideri distruttivi c è un barbarico sobillatore che ci istiga a prenderci quel che vogliamo, a soddisfare ogni brama con ogni mezzo disponibile. Ognuno di noi ha un Birdman con cui confrontarsi. E se sconfiggere i guasti della società dello spettacolo attraverso uno scontro frontale risulta spesso proibitivo, è nella dimensione fantasmatica che bisogna scendere ancora una volta per salvare la parte migliore di sé e averla forse vinta sulle oscure potenze che dominano il mondo di sopra. Jessica Chastain in Interstellar. Accanto, Matthew McConaughey con Mackenzie Foy Il nostro mondo interiore è popolato da voci che non dominiamo gennaio-febbraio 2015 fondazione ente dello spettacolo 43