LA DIETA MEDITERRANEA ED IL SUO IMPATTO AMBIENTALE
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- Leona Graziana Serafini
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1 LA DIETA MEDITERRANEA ED IL SUO IMPATTO AMBIENTALE Mauro MORESI Dip. per l Innovazione nei sistemi Biologici, Agroalimentari e Forestali DIBAF Ristorazione scolastica e sostenibilità ambientale: Torino, 6 novembre
2 Emissioni di GS del sistema Italia e del sistema agroalimentare Stime disponibili del Potential Global Warming di diversi alimenti Impatto ambientale della dieta Mediterranea 2
3 National Inventory Report (NIR) (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, ISPRA 2012) Le emissioni italiane di gas serra nel 2010 sono ammontate a 501 Tg CO 2e (milioni di tonnellate) 3
4 COSTO del RITARDO sugli OBIETT. Prot. KYOTO In base al Protocollo di Kyoto nel periodo , la quantità di emissioni assegnate all'italia è pari a 483 Tg CO 2e (-6,5% rispetto al 1990). Per il mancato raggiungimento di detto obiettivo, l Italia ha accumulato un debito di ~700 M nel periodo Conteggiando anche la quota attribuita all'italia per la forestazione il debito si ridurrebbe a 300 milioni di euro. La produzione elettrica da rinnovabili nel ha ridotto del 40% le emissioni climalteranti rispetto al 1990 // 4
5 ISPRA - ITALIAN GREENHOUSE GAS INVENTORY National Inventory Report 2012 GREENHOUSE GAS SOURCE AND SINK CATEGORIES (Tg CO 2e ) Energy Industrial Processes Solvent & Other Product Use Agriculture Land Use, Land-Use Change & Forestry Waste Other NA NA NA NA Total (including LULUCF) Total (excluding LULUCF)
6 Emissioni del settore agricolo GREENHOUSE GAS SOURCE AND CO 2 CH 4 N 2 O HFCs PFCs SF 6 Total (Tg CO 2e ) SINK CATEGORIES 4. Agriculture A. Enteric Fermentation B. Manure Management C. Rice Cultivation D. Agricultural Soils (3) NA E. Prescribed Burning of Savannas NO NO NO F. Field Burning of Agricultural Residues
7 14.2 Emissioni GS Industria Italiana Other TgCO 2e Non-Ferrous Metals Chemicals Pulp, Paper&Print Food Proc.ing, Bever.s&Tobacco Iron&Steel Tg CO 2e
8 Qual è il contributo del settore agro-alimentare italiano alle emissioni di gas serra? 8
9 Il settore agricolo è rappresentato nel NIR in modo molto aggregato per tre voci di emissione associate a: 1) l impiego di combustibili nelle coltivazioni agricole, 2) le emissioni dell industria manifatturiera, 3) la produzione di gas-serra nelle attività agricole di coltivazione e allevamento (CH 4 e N 2 O). Sono esclusi ad es. le emissioni dovute a i. i trasporti associati alle merci agricole (conteggiati in modo aggregato con tutti i trasporti italiani); ii. il packaging. iii. Fase uso (trasporto, consumi gas, elettricità per la preparazione e la conservazione degli alimenti, smaltimento degli sprechi e dei rifiuti alimentari). 9
10 A seguito di uno studio condotto per conto di ISMEA (Roma) dal titolo Il contributo del settore agro-alimentare italiano alle emissioni di gas serra da S. Castaldi, M. Fidaleo, M. Moresi e R.Valentini 2007 Settore Agroalimentare Tg CO 2eq % kg CO 2eq pro-capite/a Produzione agricola Fermentazione enterica Letame e reflui Trasporti Trasformazione industriale Packaging Totale Agroalimentare Totale
11 Emissioni totali di GS * Country Population GHG Emissions GHG Emissions (million) (Tg CO 2e ) (kg CO 2e pro-capita/yr) USA Canada Saudi Arabia Russian Federation Netherlands Germany Switzerland UK Japon Italy Spain France Brazil Mexico China Australia India * Berners- Lee M. (2010) How bad are bananas? The carbon footprint of every-thing. Profile Books Ltd, London, p
12 EMISSIONI DI CO 2 DA CONSUMI ALIMENTARI E LORO SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE Le emissioni consentite pro-capite/anno - CO kg - CH 4 59 kg - N 2 O 0.67 kg dovrebbero 1. stabilizzare [CO 2 ] a 450 ppmv. 2. ridurre emissioni di CH 4 ( 8%) e N 2 O (>50%) Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC, 1995) 3. dare a tutti gli esseri umani che vivono oggi sulla Terra e a quelli che vi vivranno fino al 2100 gli stessi diritti di emettere GS. 12
13 EMISSIONI DI CO 2 DA CONSUMI ALIMENTARI E LORO SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE In accordo con IPCC (1995), il potenziale di riscaldamento totale consentito a 20 anni sarebbe GWP=1x * x * x0.67=6842 kg CO 2e * 2007 IPCC AR4 p212 Settore Tg CO 2eq kg CO 2eq pro-capite/a attuale ammissibile Agroalimentare Sistema Italia
14 Quale il Potenziale di riscaldamento globale per i principali alimenti? 14
15 Tra i numerosi studi sull inventario LCA si cita quello di Nielsen et al. (2003) che hanno costruito una banca-dati per il settore agro-alimentare ( Categorie di impatto ambientale per la produzione agricola convenzionale o biologica di 1 kg di alcuni prodotti vegetali ( 15
16 Categorie di impatto ambientale della produzione zootecnica convenzionale ai cancelli della fattoria di maiali, bovini e polli ( Impact Category Unit Maiali Bovini Polli Global warming g CO 2 -eq./kg Acidification g SO 2 -eq./kg Nutrient enrichment g NO 3 -eq./kg Photochemical smog g ethene eq./kg Land use m 2 year/kg
17 Impatto ambientale della produzione di carne di maiale, manzo e pollo fino al dettagliante ( Impact Category Unit Carne di Maiale Carne Bovina Carne di pollo Filetto Prosciutto, Collo Carne macinata Filetto Bistecca Carne macinata Fresca Congelata Global warming g CO 2e /kg Acidification g SO 2e /kg Nutrient enrichment g NO 3e /kg Photochemical smog g ethene e/kg Land use m 2 year/kg Williams et al. (2006) rilevarono che i consumi energetici dell allevamento zootecnico derivano da: - produzione industriale di mangimi (~48% del GWP) - emissioni di CH 4 e di N 2 O (~52% del GWP) 17
18 filetto di manzo, cotto Form. stagionato (Grana) Form. fresco (Mozzarella) Tonno sott'olio, sgocc.o bistecca di maiale, cotta hamburger (polpetta) Legumi secchi (Piselli) pollo arrosto, senza pelle Legumi freschi (Pis. surg.) FM FST FFR TSO BM HA PSE PASP PSU 100 Istogrammi del GWP (kg CO 2e /kg) di alcuni alimenti. Yogurt intero Y 2-4 biscotti (frollini) F Pasta di semola PAS Olio O GWP (kg CO2e/kg) Uova (intero) Latte parz. Scremato Pane (rosetta) U LPS R 0.01 FM FST FFR TSO BM HA PSE PASP PSU Y F PAS O U LPS R M PA PO FR/S B Margarina Patate (arrosto) Ortaggi (pomodori insalata) Frutta o succo (arancia) Burro M PA PO FR/S B 18
19 Alcuni es. di Carbon footprinting labels per alimenti Supermarket chains: Tesco, Cool, Casinos 19
20 La metodologia Life-Cycle Assessment (LCA) permette di Valutare/ottimizz. gli effetti ambientali di un Prodotto/processo/attività lungo tutto il ciclo di vita: dalla produzione MP ed ingredienti alla trasformazione, distribuzione, consumo e smaltimento dei residui, compresi tutti i trasferimenti di MP, SL & PF; Ottimizzare la scelta aree di produzione e sistemi di distribuzione. Cradle- to- Grave Analysis 20
21 Come stimare l impatto ambientale delle scelte alimentari in Italia? 21
22 In base delle Linee Guida SINU il Barilla Center for Food & Nutrition ha sviluppato il concetto della doppia piramide. Sulla cima della piramide alimentare si trovano gli alimenti che vanno meno consumati (carne rossa e dolciumi). Sulla cima della piramide ambientale gli alimenti da consumare di più (frutta e verdure). 22
23 In alternativa alla piramide alimentare Michelle Obama ha recentemente sponsorizzato un nuovo modello denominato il piatto alimentare per stigmatizzare il pericolo dell obesità dilagante negli USA. My Plate Una semplice schematizzazione per indicare la proporzione dei diversi alimenti da rispettare in ogni pasto: verdura, frutta, cereali, proteine e latte. 23
24 Analogamente alla doppia piramide alimentare si potrebbe ipotizzare un doppio piatto alimentare per evidenziare il CF dei 4 alimenti base. Piatto alimentare Piatto ambientale 24
25 I modelli alimentari della doppia piramide alimentare e del doppio piatto alimentare sono semplici schematizzazioni qualitative. Non permettono di calcolare l effettivo GWP della razione alimentare. 25
26 Per un analisi quantitativa si deve far riferimento a 26
27 Valutazione nutrizionale di una razione alimentare giornaliera di kcal formulata sulla base delle porzioni (SINU, 1996). Proteine Carboidrati totali (g) 313 Lipidi (g) (g) Carboidrati disponibili (g) Amido (g) Zuccheri (g) Saturi (g) Monoinsaturi (g) Fibra (g) Poli-insaturi (g) Colesterolo (mg) Minerali (mg) Ca P Fe Na K Vitamine (mg) B 1 B 2 C PP A
28 Consumi giornalieri dei principali macrocomponenti degli alimenti e valore energetico della dieta alimentare pro-capite in Italia nel periodo (FAO, 2007). Macrocomponente Consumi Valore energetico (g/pro-capite die) (kcal/pro-capite die) Proteine Grassi Carboidrati* Totale % rispetto Dieta SINU * stimati dal valore energetico corrispondente al consumo di carboidrati. 28
29 Ipotesi: formulare una razione alimentare atta a soddisfare un fabbisogno di energia di ~ 8.8 MJ/die (SINU, 1996) ed il fabbisogno proteico con selezionati alimenti proteici: 1) B filetto di manzo; 2) H hamburger di manzo; 3) M bistecca di maiale; 4) P pollo arrosto senza pelle; 5) T tonno sott olio; 6) PS piselli secchi; 7) LOV solo latte, uova e vegetali; 8) OV solo uova e vegetali. 29
30 GRUPPO ALIMENTI MASSA GWP N Porzioni/die ALIMENTI (g) * SINU B H M P T PS LOV OV LATTE Latte parz. Scremato 125 E DERI- Yogurt intero 125 VATI Form. fresco (Mozzarella) 100 Form. stagionato (Grana) 50 CARNE, filetto di manzo, cotto 100 hamburger (polpetta) 100 PESCE, bistecca di maiale, cotta 70 UOVA pollo arrosto, senza pelle 110 Tonno sott'olio, sgocc.o 100 Uova (intero) 60 LEGUMI Legumi secchi (Piselli) 30 Legumi freschi (Pis. surg.) 100 CEREALI e Pane (rosetta) 50 TUBERI 2-4 biscotti (frollini) 20 Pasta di semola 80 Patate (arrosto) 200 ORTAGGI e Ortaggi (pomodori insalata) 250 FRUTTA Frutta o succo (arancia) 150 GRASSI da Olio 10 CONDI- Burro 10 MENTO Margarina
31 Apporti proteico (AP), glucidico (AG), lipidico (AL) ed energetico (AE), riscaldamento globale potenziale giornaliero (GWP) e risparmio percentuale ambientale (η C ) rispetto alla dieta a base di filetto di manzo (B). Razione alimentare giornaliera AP AG AL AE GWP η C a base di g/die MJ/die kg CO 2e /die % 1) Filetto di manzo B ) Hamburger H ) Bistecca di maiale M ) Pollo arrosto, senza pelle P ) Tonno sott'olio, sgocciolato T ) Piselli secchi PS ) Latte-uova-vegetali LOV ) Uovo-vegetali UV ±2.3 31
32 Stima del riscaldamento globale potenziale annuale derivante da un AE medio di 9.1±0.1 MJ/die pro-capite (SINU, 1996) assicurato con le 8 razioni ipotizzate. Razione alimentare giornaliera a base di 1) Filetto di manzo 2) Hamburger 3) Bistecca di maiale 4) Pollo arrosto, senza pelle 5) Tonno sott'olio, sgocciolato 6) Piselli secchi 7) Latte-uova-vegetali 8) Uovo-vegetali GWP A kg CO 2e /anno 2988 Una dieta a ridotti consumi di tagli pregiati di carni bovine permetterebbe di riportare le emissioni di G-S ai valori IPCC (~1300 kg CO 2e /pro-capite/a)
33 Nell ipotesi di estendere le 8 razioni esaminate (dieta SINU, 1997) a tutta la popolazione italiana (58.5x10 6 ; FAO, 2007) GWP 968 kg CO 2e /(pro-capite anno) Le emissioni di GS del sistema agro-alimentare equivarrebbero a 57 Tg CO 2e /anno anziché Tg CO 2e /anno. con risparmio rispetto alle emissioni attuali (501 Tg CO 2e /a) pari al %, ben superiore all obiettivo del Protocollo di Kyoto (-6,5% rispetto al 1990). Ciò porterebbe ad un risparmio complessivo dell ordine di M /anno, sulla base del prezzo medio delle quote di emissione alla Borsa di Chicago ( 8.11/Mg CO 2e al ) 33
34 Puntare sulla Dieta Mediterranea porterebbe ad una riduzione di emissioni nettamente superiore a quelle potenzialmente conseguibili attraverso altri scenari (ISMEA, 2009), quali: 1 Riduzione delle emissioni attraverso pratiche agricole conservative e riduzione delle emissioni di N 2 O 2 Filiere corte sul trasporto stradale (< 50km). 3 Riduzione delle importazioni per via marittima internazionale 4 Riduzione delle emissioni degli allevamenti con l impiego di bioenergie 34
35 Non a caso, il governo svedese ha deciso di puntare sulla sostenibilità dell alimentazione. Se il 20-30% delle emissioni di GS nei Paesi EU25 derivano dal settore alimentare e sono di poco inferiori a quelle dovute ai trasporti (15-35%) ed all housing (20-35%), si potrebbero dimezzare le emissioni alimentari, legando la salute ambientale alla salute personale. 35
36 CONCLUSIONI L adozione della Dieta Mediterranea o di una dieta a ridotti consumi di carni rosse permetterebbe di salvaguardare non solo la salute umana, ma anche l ambiente, in virtù del minor potenziale di riscaldamento globale miglioramento della qualità dell ambiente stesso per le minori emissioni in aria, acqua, suolo, etc. 36
37 Ristorazione scolastica e sostenibilità ambientale: Torino, 6 novembre 2012 Grazie per l attenzione 37
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