Amastia, Ipomastia ed Ipotrofia mammaria

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Amastia, Ipomastia ed Ipotrofia mammaria"

Transcript

1 Amastia, Ipomastia ed Ipotrofia mammaria Autori: Fabio Santanelli, Professore Associato, Titolare Cattedra di Chirurgia Plastica, Direttore Scuola di Specializzazione in Chirurgia Plastica, Università di Roma, Responsabile Unità Operativa di Chirurgia Plastica, Azienda Ospedaliera Sant Andrea, Roma. Ha collaborato alla stesura del capitolo: Dott./Dott.ssa Daniela Masia. [Curriculum Vitae] [Pubblicazioni] Disattiva visualizzazione immagini Introduzione Nella donna la forma e il volume delle mammelle giocano un ruolo chiave nell ambito della propria sessualità, femminilità, autostima e nelle relazionarsi col sesso opposto. Per definire un anomalia mammaria ci si rifà a dei parametri standard, che consentono di definire un seno ideale e di identificare eventuali anomalie di forma, di volume o asimmetrie. L ipertrofia mammaria rappresenta sicuramente la malformazione volumetrica più frequente, ma durante lo sviluppo la mammella femminile può andare incontro anche ad anomalie in difetto, con ridotto o mancato sviluppo mammario: si parla in questo caso di ipomastia e amastia. Per ipomastia si intende un deficit del volume mammario di grado più o meno marcato, mono o bilaterale. Eziologicamente possiamo distinguere tra situazioni congenite e acquisite. Le ipomastie congenite possono apparentemente essere prive di cause oppure essere aociate ad alterazioni di natura ormonale (deficit di produzione di estrogeni o alterata sensibilità dei recettori ormonali in epoca pre-puberale) o ancora correlate ad una agenesia delle ovaie o a deficienza ovarica. Se associata ad un morfotipo androide della paziente, l ipomastia può essere dovuta ad anomalie cromosomiche come la sindrome di Turner, o essere legata ad endocrinopatie complesse; in questi casi un ormonoterapia può non essere sufficiente per consentire uno sviluppo mammario e si rende così necessario un intervento chirurgico correttivo. Le ipomastie acquisite sono caratterizzate invece da un'involuzione della ghiandola mammaria (ipotrofia) e possono essere distinte in: idiopatiche post-gravidiche o post-allattamento disendocrine (menopausa, etc.) iatrogene (post-terapia radiante, chirurgica) L amastia è invece una condizione più rara nella quale lo sviluppo della ghiandola mammaria è completamente assente; essa può essere associata anche ad una mancanza del complesso areolacapezzolo (CAC): si parla in questo caso di amastia con atelia. Anch essa può essere mono- o bilaterale e in quest ultimo caso può far parte di un quadro sindromico più complesso con anomalie di altri distretti corporei.

2 Né è un esempio la Sindrome di Poland, descritta da Alfred Poland nel 1941 e caratterizzata da ipoplasia mammaria con deficit di sviluppo dell arto superiore (brachisindattilia), agenesia del muscolo piccolo pettorale, agenesia dell inserzione sternocostale del muscolo gran pettorale e assenza delle cartilagini costali 2, 3 e 4 o 3, 4, e 5. Le implicazioni psicologiche che una mammella ipoplasica o completamente assente possono avere nella giovane donna, sono spesso tali da giustificare un intervento chirurgico correttivo. L intervento di mastoplastica additiva rappresenta una delle procedure maggiormente richieste al chirurgo plastico e nonostante la pubblicità a sfavore degli impianti protesici degli anni 90, negli ultimi anni questo intervento ha senza dubbio incrementato la propria popolarità. Uno screening psicologico dovrebbe sempre essere effettuato a tutte le pazienti desiderose di sottoporvisi al fine di valutare le reali motivazioni e di escludere eventuali forzature esterne. Sempre più spesso si tratta di giovani donne nullipare che richiedono un intervento chirurgico talvolta dopo aver consultato delle amiche che lo hanno già fatto, ma frequentemente ci si trova di fronte anche a donne più adulte e pluripare con delle mammelle divenute ipotrofiche a seguito dei vari influssi ormonali pre- e postgravidici. Scopo della chirurgia è quello di aumentare il volume della mammella, conferendo o mantenendo una forma armoniosa e lasciando cicatrici che siano le più discrete possibili. Cenni storici Gli interventi di aumento del seno, seppur concepiti in maniera diversa rispetto al concetto odierno di mastoplastica additiva, risalgono ai primi del '900, quando Gersuny effettuò il primo intervento di aumento mammario con l'ausilio della paraffina. Ben presto però ci si rese conto che questa provocava numerosi effetti collaterali tra cui la formazione di paraffinomi e il suo utilizzo venne rapidamente interrotto. Si andò allora alla ricerca di materiali più biotollerabili e meno tossici (Pangman, 1951) quali polietilene, alcool polivinilico, poliuretano, teflon, fino a quando, anche in questo caso, non si resero evidenti complicanze quali infezione, fistolizzazione e contrattura capsulare che portarono all interruzione del loro utilizzo. Venne così introdotto il silicone, che per diversi anni (anni '40-'60) fu utilizzato in forma liquida, fino a quando non ci si accorse dei gravi effetti collaterali dovuti alla migrazione del silicone nei tessuti circostanti, con formazione di siliconomi, che in molte pazienti portavano addirittura alla mastectomia. L'era moderna degli impianti in gel di silicone risale invece al 1960 con Cronin e Gerow. A partire da questa data tutti i dispositivi sono stati fabbricati con un guscio esterno fatto di un elastomero di silicone e un prodotto di riempimento. Inizialmente tale guscio era liscio, di natura e spessore variabile e per un certo periodo (anni 70) era talmente fine che andava facilmente incontro a rottura. La variabilità negli elastomeri del silicone era funzione del tipo di riempimento, che poteva essere fisiologica o gel di silicone. Poiché però questo genere di protesi portava spesso alla formazione di una contrattura della capsula periprotesica (vedi complicanze), alcuni costruttori avevano pensato di rivestire le protesi di una schiuma di poliuretano che s incorporava alla capsula stessa, riducendo il rischio di contrattura. Si vide infatti che il poliuretano veniva integrato dall'organismo nell'arco di 2-3 anni, rallentando il processo di formazione della capsula periprotesica. Nel 1968 comparvero così i primi impianti con rivestimento di poliuretano e dimostrarono la proprietà di ridurre notevolmente l'incidenza di contrattura capsulare.

3 Con l osservazione di questi eventi, si pensò di modificare direttamente il guscio protesico da liscio a corrugato ed ottenere così lo stesso effetto. A metà degli anni 80 nacquero dunque le protesi testurizzate, ovvero costituite da una superficie rugosa (Vedi fig. 1). Il grado di testurizzazione era variabile e consentiva un aderenza della protesi alla capsula con un minor rischio di contrattura e dislocazione. Per ciò che concerne il prodotto di riempimento, questo poteva essere introdotto direttamente dal produttore oppure dal chirurgo al momento dell intervento, tramite l ausilio di una valvola: si trattava in questo caso di protesi espandibili o espansori che venivano riempiti essenzialmente di fisiologica, utilizzate però per lo più nelle malformazioni (Sdr. di Poland) o nelle ricostruzioni mammarie. Le prime protesi saline sono state introdotte dalla Arion nel 1964 in Europa e dalla Heyer-Schulte nel 1968 negli Stati Uniti. Alla ricerca del prodotto di riempimento ideale, negli anni 90 sono stati utilizzati diversi i materiali, tra questi trigliceridi vegetali come l olio di soia, l idrogel o il poilivinilpirrolidone, successivamente ritirati dal commercio in quanto non sufficientemente sicuri. Accanto alla ricerca di materiali di riempimento più idonei, nel corso degli anni è stata modificata anche la forma degli impianti fino a raggiungere la gamma di protesi oggi disponibili. Le prime protesi erano tonde e sono ancor oggi utilizzate, ma attualmente esistono delle protesi cosiddette anatomiche la cui forma conferisce al seno un aspetto più naturale e la cui proiezione è variabile e funzione della morfologia della paziente, oltre che del risultato che si desidera ottenere. Data la differenza nei due assi degli impianti, orizzontale e verticale, il loro posizionamento deve però essere più scrupoloso. Le protesi anatomiche proposte dalla McGhan nel 1993 e modificate nel 1997 sono prodotte oggi anche da altre aziende quali Mentor, Silimed ed Eurosilicone, PIP, Nagor, ecc. La normativa vigente attualmente in Italia in merito ai dispositivi medici procede dall'attuazione stabilita con il Decreto Legislativo del 24 febbraio 1997, n. 46 (Pubblicato nella Gazzetta Ufficiale 6 marzo 1997, n. 54, Supplemento Ordinario) della direttiva 93/42/CEE emanata dalla Comunità Europea, che dispone regole generali per l'immissione in commercio e la messa in servizio di ogni tipo di dispositivo medico, ivi comprese le protesi mammarie. Tale normativa assegna al Ministero della Salute, in qualità di autorità competente, il compito di coordinare la vigilanza ed il monitoraggio sulla circolazione dei dispositivi medici. Fig. 1: Protesi rotonda di gel di silicone coesivo con involucro esterno in silicone testurizzato

4 Sviluppo embrionario ed Anatomia della mammella La mammella si sviluppa a partire dalla sesta settimana di vita embrionale, dal bottone mammario ed è assimilabile ad un annesso cutaneo di origine ectodermica che nasce dalle creste mammarie. Esse si estendono bilateralmente dal cavo ascellare alla regione inguinale e involvono con la crescita, eccezion fatta per quelle della regione pettorale che, verso la sedicesima settimana di gestazione, danno origine ad un ispessimento ectodermico da cui poi prenderà origine il bottone solido costituito dai dotti galattofori che andranno poi incontro ad arborizzazione e permeabilizzazione. La cute areolare pigmentata è anch essa di origine ectodermica ed è visibile già al quinto mese di gestazione. Subito dopo la nascita il capezzolo diviene prominente grazie alle fibre muscolari sottostanti che, sotto l effetto di stimolazioni esterne, si contraggono. Con la pubertà, sotto l effetto di influssi ormonali, la ghiandola mammaria scinde la fascia superficiale in due foglietti che finiranno per racchiuderla, dando origine a due protuberanze emisferiche e spesso simmetriche. La mammella risulta sospesa alla parete toracica anteriore e topograficamente il suo limite superiore corrisponde alla II costa quello inferiore al solco sottomammario che generalmente corrisponde alla VI-VII costa, quello mediale è rappresentato dalla linea margino-sternale ed il limite laterale corrisponde alla linea ascellare media ed al bordo laterale del muscolo gran dorsale. I limiti superiore, mediale e laterale della cute mammaria sono molto sfumati rispetto alla cute toracica, al contrario del limite inferiore, rappresentato dal solco sottomammario, la cui cute presenta un angolazione, di circa 90, che lo rende fisso e ben marcato rispetto alla cute toracica. Un seno ideale è un seno armonioso, non ptosico e proporzionato al morfotipo della paziente, facilmente riscontrabile in una giovane donna. Con l età, la forza di gravità e le influenze ormonali, le mammelle tendono a diventare ptosiche e tale ptosi sarà tanto maggiore quanto maggiore è il volume mammario. Per poter definire un anatomia mammaria normale o ideale alla quale rapportarci per un eventuale intervento correttivo, dobbiamo tenere presenti alcuni parametri morfologici quali la base di impianto del cono mammario, il solco sottomammario, il complesso areola-capezzolo (CAC) e i rapporti tra essi. Il CAC è centrato sul cono mammario ed è costituito dall areola, la cui circonferenza è di circa 14 cm con un diametro medio di 4.2 cm, e dal capezzolo, situato al centro dell'areola di forma cilindrica, lungo circa 8-10 mm e con un diametro di 9-10 mm. Esso dista in media cm dal controlaterale e dal giugulo, distanza comunque variabile in funzione della conformazione e della circonferenza toracica. Profondamente la ghiandola mammaria è separata dal piano costale da una fascia e da due piani muscolari costituiti il primo dal muscolo grande pettorale ed il secondo dal muscolo piccolo pettorale. Anteriormente, sul derma, la ghiandola è fissata grazie alla presenza dei legamenti di Cooper, tra i quali si sviluppano i lobuli adiposi. La mammella femminile va incontro a modificazioni di volume, di consistenza e di forma, sia periodicamente in rapporto con i cicli mestruali, sia durante tutte le epoche che caratterizzano la vita di una donna: l'adolescenza, la gravidanza e l'allattamento, la menopausa, la senilità. Durante l'adolescenza la forma delle mammelle è variabilmente emisferica, conica o discoidale; durante la gravidanza e l'allattamento, a causa del loro peso diventano pendenti con accentuazione del solco sottomammario: la porzione superiore diviene convessa, i quadranti inferiori più pieni ed il CAC si abbassa. L'atrofia e la perdita di peso con conseguente appiattimento della porzione inferiore e ptosi mammaria caratterizzano l'età senile. Il volume è variabilissimo in rapporto col volume ghiandolare e soprattutto col suo contenuto in grasso, che può dipendere da condizioni sociali, clima e razza. Nella donna giovane non nutrice il peso medio di una mammella può variare da 150 a 220 gr, nella donna che allatti varia in media tra i gr, potendo raggiungere anche il peso di 900 gr.

5 Indicazioni L'intervento è in generale possibile dopo che è avvenuta la normale maturazione fisica; sono quindi da valutare, caso per caso le adolescenti, mentre, in generale, non si hanno controindicazioni a partire dai 18 anni. In particolare l intervento risulta indicato in caso di: mammelle troppo piccole (ipomastia) involuzione mammaria post-gravidanza, allattamento o dimagrimento asimmetria mammaria (amastia o ipomastia monolaterale). Un esame obiettivo accurato consente di effettuare una corretta programmazione dell intervento che sarà completato da un dettagliato colloquio con la paziente, la quale esprimerà le proprie aspettative in merito alla forma e al volume desiderato. Per sottoporsi ad un intervento di chirurgia estetica elettiva bisogna essere assolutamente in buone condizioni fisiche e non in stato di gravidanza. Un esame clinico, alcuni esami di laboratorio, una radiografia del torace (oltre i 30 anni) ed un elettrocardiogramma sono sufficienti come preparazione all intervento. Controindicazioni Questo intervento, come tutti quelli non indispensabili, è controindicato ogni qualvolta venga a costituire una minaccia per la salute della paziente. L eventuale presenza di malattia fibro-cistica o di una tumefazione mammaria assume carattere prioritario e, naturalmente, si rivaluta la paziente dopo un accurata diagnosi ed eventuale trattamento della neoformazione. Nella settimana precedente l intervento bisogna evitare di assumere aspirina, che riducendo la capacità di coagulazione del sangue potrebbe provocare delle complicazioni, inoltre, qualora la paziente si trovi in fase mestruale è bene posticipare l intervento. Infine, a parte le comuni controindicazioni come malattie infettive in corso oppure diabete o malattie cardiovascolari in atto o pregresse relative a tutti gli interventi chirurgici, bisogna considerare la cicatrizzazione propria di ogni paziente che potrebbe influenzare il risultato estetico finale soprattutto per i segni delle cicatrici. Valutazione preoperatoria Nell ambito dell esame obiettivo, è importante valutare innanzitutto il volume mammario di partenza e il grado di ptosi ghiandolare e/o del CAC, tenendo presente che oltre un dato volume, una certa ptosi è fisiologica e potrà essere corretta dalla sola mastoplastica additiva solo se di lieve entità, in caso contrario si renderà necessario anche un intervento di mastopessi. E' importante identificare inoltre eventuali alterazioni scheletriche soprattutto a livello della colonna vertebrale e le preesistenti asimmetrie che possono condurre a delle asimmetrie mammarie postoperatorie o a un mal posizionamento del complesso areola-capezzolo (CAC). Deve inoltre essere misurata la distanza del CAC dalla linea mediana e dal giugulo in quanto se vi è una differenza, questa dovrà essere corretta; deve essere misurata anche la distanza tra le due mammelle, poiché se questo spazio è congenitamente troppo ampio, non potrà essere corretto dall intervento di mastoplastica additiva.

6 Eventuali asimmetrie di volume devono ugualmente essere identificate sia per poter scegliere un impianto mammario adeguato, sia per portarlo all attenzione anche della paziente che dovrà essere informata che una perfetta simmetria mammaria è praticamente impossibile da ottenere. Tra gli esami strumentali pre-operatori da eseguire, fondamentale dopo i 30 anni è l esecuzione di un ecografia mammaria e/o di una mammografia al fine di escludere eventuali patologie ghiandolari in atto. Nel pre-operatorio dovrà inoltre essere valutato il sito di posizionamento dell impianto mammario. Infatti, se il volume mammario e i tessuti molli in genere sono tali da consentire un adeguata copertura della protesi, questa potrà essere posizionata direttamente in sede retroghiandolare, senza la necessità di una dissezione sottomuscolare (Vedi fig. 2). E' questa una tecnica frequentemente utilizzata, semplice, poco dolorosa e la cui convalescenza avviene in maniera rapida. Nel caso in cui la paziente fosse invece particolarmente magra, con un volume mammario e un tessuto sottocutaneo poco rappresentato, sarà opportuno posizionare la protesi in sede retromuscolare, al di sotto del muscolo gran pettorale, garantendo così una miglior copertura dell impianto, nonché un maggior camuffamento dei suoi contorni, che risulterebbero altrimenti visibili e poco naturali (Vedi fig. 3). Quest'approccio potrebbe inizialmente risultare più doloroso rispetto al precedente, ma alla lunga darà un risultato estetico migliore, secondo alcuni con un minor rischio di contrattura capsulare (vedi complicanze) grazie al continuo attrito muscolo-protesi, dovuto alla costante attività muscolare. In ogni caso, qualunque sia la sede di impianto, sarà importante essere scrupolosi e simmetrici nella dissezione della tasca protesica per evitare successive dislocazioni della protesi, verso l alto o verso il basso e/o eventuali asimmetrie del solco sottomammario. Fig. 2: Posizionamento di protesi mammaria sottoghiandolare, sopra il muscolo grande pettorale.

7 Fig. 3: Posizionamento di protesi mammaria sottomuscolare, nel piano tra il muscolo grande pettorale e le coste. Trattamento chirurgico In generale è buona norma eseguire delle foto pre-operatorie al fine di identificare eventuali anomalie posturali, di forma o volume mammario, di posizionamento del CAC o del solco sottomammario. Inoltre un disegno preoperatorio consente di definire i contorni della mammella e la posizione del solco. Oltre alla scelta del posizionamento della protesi in sede retroghiandolare o sottomuscolare, altri due aspetti devono essere presi in considerazione prima di intraprendere un intervento di mastoplastica additiva: 1. Scelta della protesi 2. Accesso chirurgico 3. Posizionamento SCELTA DELLA PROTESI Poiché non è possibile avere a disposizione tutte le protesi disponibili in commercio e quindi constatare direttamente le caratteristiche delle stesse, spesso è necessario affidarsi ai dati forniti dal costruttore in merito alla natura della protesi e al suo prodotto di riempimento, soluzione fisiologica o gel di silicone, al grado di testurizzazione e alle caratteristiche di forma, tonde o anatomiche, volume e proiezione. Tutti questi aspetti devono essere presi in considerazione insieme all osservazione delle caratteristiche dei tessuti molli di copertura, del morfotipo della paziente e delle aspettative della stessa, cercando in ogni caso di scegliere una protesi i cui bordi non debordino in maniera eccessiva dai contorni naturali della mammella. In pratica in caso di pazienti con amastia o grave ipomastia è consigliabile l'uso di protesi anatomiche (Vedi fig. 4), che sebbene riempite con gel di silicone altamente coesivo, e pertanto più rigide, sono in grado di fornire una forma mammaria più naturale in assenza di ghiandola della paziente.

8 In caso invece di pazienti con una mammella già sufficientemente rappresentata sarà possibile utilizzare protesi rotonde con vario grado di proiezione (Vedi fig. 5), sufficienti ad esaltare la salienza mammaria già presente, ottenendo comunque un risultato naturale. ACCESSO CHIRURGICO Qualunque via d accesso, implica una seppur minima cicatrice, pertanto è necessario essere precisi nell incisione per evitare qualunque distorsione finale. Il solco sottomammario fornisce una via d accesso semplice che consente un ottima visibilità e controllo della dissezione del futuro alloggiamento protesico, oltre che un più accurato posizionamento dell impianto. Quest approccio può inoltre essere utilizzato sia per il posizionamento di protesi retroghiandolari che sottomuscolari, di qualunque tipo esse siano, liscie o tesaurizzate, rotonde o anatomiche e per qualunque dimensione della mammella. Diversi sono i vantaggi dell accesso sottomammario: è in continuità con l alloggiamento protesico, non lede il parenchima ghiandolare e le dimensioni dell incisione possono essere abbastanza piccole da nascondersi nel solco sottomammario, ma al contempo, qualora necessario, possono essere aumentate per ottenere una miglior esposizione. E importante valutare preoperatoriamente eventuali asimmetrie nell altezza del solco ed è necessario pianificare accuratamente il punto in cui cadrà la cicatrice finale. A tal fine è bene disegnare l incisione, con la paziente in posizione eretta o seduta e gli arti superiori addotti. Inoltre può essere utile disegnare anche una linea perpendicolare al solco e passante per il bordo mediale dell areola, in quanto la cicatrice finale non dovrà estendersi oltre 1 cm medialmente rispetto al punto d intersezione, mentre la restante parte dell incisione si estenderà lateralmente a questo punto, per una lunghezza di circa 5 cm. (Vedi fig. 6) (Vedi fig. 7) (Vedi fig. 8) (Vedi fig. 9). Se le dimensioni dell areola lo consentono, anche l'accesso periareolare appare di facile realizzazione in quanto fornisce un controllo diretto della sede di impianto e dell emostasi e consente il posizionamento di protesi sia in sede retroghiandolare che sottopettorale, anche se comporta una sezione della ghiandola mammaria, che comunque non ha particolari implicazioni cliniche o radiografiche. Anche in questo caso è bene disegnare nel preoperatorio, con la paziente in posizione eretta e arti addotti, la linea mediana, il solco sottomammario originario e quello previsto dopo il posizionamento dell impianto. L incisione, normalmente emi-periareolare inferiore, dovrà essere effettuata al limite tra la cute areolare pigmentata e la cute mammaria, zona in cui la cicatrice finale si rende meno visibile. La dissezione prosegue quindi attraverso il parenchima ghiandolare, perpendicolarmente alla parete toracica, fino ad identificare la fascia del muscolo gran pettorale, al di sopra della quale verrà creata la tasca protesica, se questa era stata prevista in sede retroghiandolare; qualora invece si voglia posizionare la protesi dietro al muscolo gran pettorale, è necessario identificarne il bordo muscolare laterale che viene sollevato; il muscolo è quindi inciso medialmente lungo l asse delle sue fibre e separato dall'inserzione sternocostale per l estensione necessaria al posizionamento dell impianto. Più indaginoso appare invece l'approccio ascellare. Si è visto infatti che questa via d acceso comporta un maggior rischio di complicanze quali il difficile controllo dell emostasi, posizionamento asimmetrico delle protesi o asimmetria dei solchi sottomammari e talvolta è necessaria la conversione all approccio sottomammario. Al contrario dei precedenti, quest approccio viene utilizzato soprattutto per il posizionamento di protesi soprapettorali e in questo caso l incisione cutanea dovrà essere effettuata lungo una piega ascellare pre-esistente, non dovrà oltrepassare la linea ascellare anteriore ed avrà un estensione di circa 4-5 cm.

9 A livello ascellare la dissezione è sottocutanea, avendo cura di preservare il nervo intercostobrachiale, fino ad identificare il bordo laterale del muscolo gran pettorale, che offre l accesso al piano sopra o sottomuscolare. Nel caso di quest'ultimo il muscolo viene quindi disinserito dalle inserzioni condrosternali più distali e la loggia protesica retromuscolare è creata, prestando attenzione a non allargarla troppo in senso cefalico, in quanto ciò potrebbe comportare una successiva dislocazione della protesi. A questo punto, una volta verificata con diffilcoltà l emostasi, la protesi può essere inserita nella neo-tasca, facendo attenzione a non ruotarla durante il suo posizionamento. Come detto prima il relativo sanguinamento del piano sopramuscolare ne consiglia l'uso per la difficile visualizzazione delle perforanti intercostali, inoltre la scarsa visualizzazione della posizione della protesi ne consiglia l'uso di protesi simmetriche rotonde e non protesi anatomiche (Vedi fig. 10) (Vedi fig. 11) (Vedi fig. 12) (Vedi fig. 13). Posizionamento Una volta selezionata il tipo di protesi ed eseguito l'accesso chirurgico più idonea resta da preparare la tasca per l'alloggio della protesi. Il posizionamento sottoghiandolare, preferito nelle pazienti che possono fornire una buona copertura ghiandolare adiposa della protesi, viene eseguito creando uno spazio per via smussa tra la fascia mammaria profonda e la fascia pettorale, un piano relativamente avascolare, se non nella porzione mediale dove potrebbero essere recisi i rami perforanti intercostali della ammaria interna. Deve essere eseguita una emostasi accurata ed il confezionamento della tasca deve essere di dimensioni corrispondenti a quelle della protesi e simmetrica alla controlaterale. In pazienti, invece, che a causa della loro magrezza o della assenza di ghiandola non forniscono una buona copertura dell'impianto, si esegue un posizionamento sottomuscolare. Dopo aver individuato il margine laterale del muscolo grande pettorale si crea per via smussa una tasca tra quest'ultimo ed il piano costale. Al fine però di rendere il risultato naturale, sarà poi necessario interrompere le inserzioni caudali e in parte anche sternocostali del muscolo stesso che altrimenti causerebbero un dislocamento laterale della protesi, in questa fase l'emostasi deve esere molto accurata perchè s'interrompono le perforanti intercostali provenienti dalla arteria e vena mammaria interna. Bisogna infine aver cura di non creare un spazio troppo ampio medialmente, in quanto si potrebbe produrre una sinmastia. Indipendentemente dal tipo di posizionamento, l'uso di drenaggi è facoltativo. Qualunque sia la via d accesso effettuata, prima di chiudere suturando i tessuti per piani anatomici, le mammelle devono essere osservate attentamente sul tavolo operatorio, al fine di valutare la simmetria in termini di volume, posizione e contorno protesico, sede del solco sottomammario e posizione dell areola.

10 Fig. 4: Protesi mammaria anatomica con parete in silicone testurizzato e contenuto in gel coesivo di silicone. Fig. 5: Protesi mammaria rotonda (non anatomica) con parete in silicone testurizzato e contenuto in gel coesivo di silicone. Fig. 6: Ipomastia in paziente di 23 anni: prospetto.

11 Fig. 7: Ipomastia in paziente di 23 anni: profilo. Fig. 8: Correzione della ipomastia mediante impianto di protesi anatomiche a parete testurizzata nel piano sottomuscolare, attraverso un accesso sottomammario: prospetto.

12 Fig. 9: Correzione della ipomastia mediante impianto di protesi anatomiche a parete testurizzata nel piano sottomuscolare, attraverso un accesso sottomammario: profilo. Fig. 10: Ipotrofia mammaria in paziente di 30 anni: prospetto.

13 Fig. 11: Ipotrofia mammaria in paziente di 30 anni: profilo. Fig. 12: Correzione della ipotrofia mediante impianto di protesi rotonde a parete testurizzata nel piano retroghiandolare, attraverso un accesso ascellare: prospetto. Fig. 13: Correzione della ipotrofia mediante impianto di protesi rotonde a parete testurizzata nel piano retroghiandolare, attraverso un accesso ascellare: profilo. Rischi e Complicanze Per lungo tempo si è discusso se l impianto di protesi in silicone potesse essere o meno responsabile di un aumentato rischio di sviluppare tumori mammari o malattie sistemiche autoimmuni o connettivali e, nonostante in letteratura vi siano valide dimostrazioni dell assenza di correlazioni tra esse, persistono ancor oggi un certo timore che ciò si verifichi e una certa riluttanza da parte delle pazienti. In realtà è stato scientificamente dimostrato che l intervento di mastoplastica additiva con

14 protesi, non ha alcuna influenza sull insorgenza del cancro della mammella o di sindromi connettivali autoimmuni e non. Al contrario consente di ridurre il rischio di riscontrare un tumore in fase avanzata grazie al maggior numero di controlli a cui vengono invitate a sottoporsi le pazienti, e favorendo così una diagnosi e un trattamento precoci. Che il posizionamento di un dispositivo protesico in sede mammaria renda difficoltosa l esecuzione di esami quali la mammografia è invece un dato di fatto; in effetti, la presenza di una protesi, soprattutto in sede retroghiandolare, rende più difficoltoso lo studio della mammella, in quanto provoca una distorsione dovuta all'interposizione di una massa opaca che oscura una parte della ghiandola, rendendo difficoltoso il riconoscimento di eventuali depositi di calcio in tessuto peritumorale. Una volta informato il radiologo, il problema viene però superato attraverso l utilizzo di proiezioni particolari. Per una donna portatrice di protesi mammarie è possibile inoltre allattare al seno in quanto è stato dimostrato che il silicone non filtra nel latte e l intervento non ne pregiudica la produzione. Nell'ambito della mastoplastica additiva e, in generale, in tutti gli interventi in cui sia richiesto l'utilizzo di protesi, i rischi legati all'intervento possono essere, per semplicità, suddivisi in generici e rischi specifici. Tra le possibili complicanze generiche abbiamo: Ematomi: dovuti ad un più o meno importante sanguinamento, sono una complicanza rara (0.5%), caratterizzata dall'accumulo di sangue all'interno dell'alloggiamento protesico e se di grossa entità può rendere necessario un re-intervento per la loro evacuazione; tale rischio può essere ridotto dal posizionamento di drenaggio per le prime ore postoperatorie. Infezioni: sono un rischio generico connesso con qualunque atto chirurgico, ma, grazie all'alta sterilità intraoperatoria, nelle mastoplastiche additive sono estremamente rare e possono essere prevenute dalla copertura della paziente con una profilassi antibiotica. L infezione dell alloggiamento protesico è estremamente raro ma, se presente, può essere necessario rimuovere l impianto ed attendere alcune settimane o mesi prima di ripetere l intervento. Difetti di guarigione delle ferite: sono spesso imprevedibili, in quanto connessi a fattori individuali che esulano dal chirurgo e che possono portare al formarsi di una cicatrice ipertrofica, cheloidea, slargata o iperpigmentata, ma che possono essere corretti con una trattamento locale o con una semplice revisione secondaria. Tra le complicanze specifiche abbiamo invece: Dislocazione della protesi: è spesso dovuta all'allestimento di una tasca protesica troppo grande rispetto al suo contenuto e porta ad una migrazione della protesi rispetto al sito che era stato programmato. Questo tipo di complicanza non sempre necessita di un re-intervento, ma spesso può essere corretta esternamente con l'ausilio di apposite fasciature che consentono di guidare la protesi nella posizione desiderata Rottura della protesi: molto rara se spontanea, può essere dovuta a dei traumatismi diretti sulla regione toracica e porta necessariamente a un reintervento con sostituzione dell impianto. E comunque importante ricordare che un impianto mammario non ha una durata eterna e che è buona norma sottoporsi a controlli annuali dopo i anni dall'intervento. Visibilità e palpabilità della protesi: può essere legata o ad una cattiva scelta del suo posizionamento (sottoghiandolare piuttosto che sottomuscolare) rispetto alla conformazione della paziente, o ad un dimagrimento importante della stessa, successivo all intervento, che rende visibile e/o palpabile una protesi retroghinadolare inizialmente ben collocata. Oppure ad una ghiandola troppo piccola per coprire le dimensioni della protesi.

15 Alterazioni della sensibilità della regione mammaria: complicanza poco frequente e molto soggettiva, a volte interessante solo il CAC, altre estesa a tutta la regione mammaria; l anestesia è di solito temporanea, ma in alcuni rarissimi casi può essere permanente. Contrattura della capsula periprotesica: rappresenta senza dubbio la complicanza più frequente e temuta. Tale capsula non è altro che un involucro fibroso che racchiude la protesi, involucro che l organismo normalmente crea al fine di isolarsi da essa in quanto, seppur biocompatibile, rappresenta comunque un materiale inorganico che l organismo riconosce come estraneo. Raramente la capsula può, dopo 3-4 mesi ma anche a distanza di anni, andare incontro a delle modificazioni di grado più o meno variabile, secondo la classificazione di Beker. Tali alteraziono portano ad una costrizione della protesi che le conferisce una maggiore consistenza, talvolta non rilevabile (Grado 1), talaltra avvertita dalla paziente (Grado II); in altri rarissimi casi oltre all aumento di consistenza si verifica anche un cambiamento della forma della mammella (Grado III) ed un dislocamento della protesi con dolenzia (Grado IV). Il grado II di contrazione può essere ben tollerato dalla paziente, in particolare se la protesi è stata posta sotto il muscolo, e non richiedere pertanto la correzione che è invece necessaria solo nei gradi III e IV, per fortuna molto rari (3-4%). Nonostante sia difficile prevedere una sua evenienza, la contrattura della capsula periprotesica può essere talvolta prevenuta riducendo al minimo il rischio di sanguinamenti, micro-ematomi o infezioni o ancora posizionando la protesi in sede retromuscolare e/o con l uso delle protesi moderne a superficie rugosa e gel coesivo.

MASTOPLASTICA ADDITIVA: AUMENTO DEL SENO

MASTOPLASTICA ADDITIVA: AUMENTO DEL SENO MASTOPLASTICA ADDITIVA: AUMENTO DEL SENO La mastoplastica additiva è la denominazione dell intervento chirurgico finalizzato all aumento del volume del seno. E' uno degli interventi più noti e richiesti.

Dettagli

Protesi al silicone - Incisione areolare

Protesi al silicone - Incisione areolare Protesi al silicone - Incisione areolare L aumento del seno o mastoplastica additiva è una delle procedure di chirurgia estetica più diffuse. Col tempo i fattori quali l età, la genetica, la gravidanza,

Dettagli

CI SONO RISCHI O COMPLICAZIONI NELLA MASTOPESSI?

CI SONO RISCHI O COMPLICAZIONI NELLA MASTOPESSI? lifting del seno La mastopessi, o lifting del seno, è una tipologia di intervento di chirurgia estetica molto diffuso. La sua finalità è quella di sollevare e modellare seni cadenti e di modificare, eventualmente,

Dettagli

MASTOPESSI LA CHIRURGIA PER IL SOLLEVAMENTO DEL SENO

MASTOPESSI LA CHIRURGIA PER IL SOLLEVAMENTO DEL SENO MASTOPESSI LA CHIRURGIA PER IL SOLLEVAMENTO DEL SENO dottor Alessandro Gennai CHIRURGIA PLASTICA RICOSTRUTTIVA ed ESTETICA dottor Luigi Izzo CHIRURGIA PLASTICA RICOSTRUTTIVA ed ESTETICA La chirurgia plastica

Dettagli

Lifting del seno con protesi

Lifting del seno con protesi Lifting del seno con protesi I seni di una donna aiutano a definire la sua femminilità e il suo individualismo, ma come altre zone del corpo, subiscono cambiamenti dovuti al processo di invecchiamento,

Dettagli

Seno. Personalmente, nell ambito della mia specializzazione, ho sempre nutrito un interesse particolare verso la chirurgia estetica del seno.

Seno. Personalmente, nell ambito della mia specializzazione, ho sempre nutrito un interesse particolare verso la chirurgia estetica del seno. Seno Personalmente, nell ambito della mia specializzazione, ho sempre nutrito un interesse particolare verso la chirurgia estetica del seno. Mastoplastica Additiva E uno degli interventi di chirurgia estetica

Dettagli

MASTOPLASTICA RIDUTTIVA: RIDUZIONE DEL VOLUME DEL SENO

MASTOPLASTICA RIDUTTIVA: RIDUZIONE DEL VOLUME DEL SENO MASTOPLASTICA RIDUTTIVA: RIDUZIONE DEL VOLUME DEL SENO La finalità dell'intervento chirurgico di mastoplastica riduttiva consiste nella diminuzione del volume del seno e il suo conseguente rimodellamento.

Dettagli

MA...CI SONO TRATTAMENTI CONSERVATIVI CHE DANNO ESITI ESTETICI CHE SONO PEGGIORI UNA MASTECTOMIA

MA...CI SONO TRATTAMENTI CONSERVATIVI CHE DANNO ESITI ESTETICI CHE SONO PEGGIORI UNA MASTECTOMIA I PICCOLI TUMORI SONO CURABILI CON TRATTAMENTI CONSERVATIVI E IN ITALIA GLI INDICATORI RELATIVI SONO BUONI PER TUTTI MA...CI SONO TRATTAMENTI CONSERVATIVI CHE DANNO ESITI ESTETICI CHE SONO PEGGIORI UNA

Dettagli

Mastoplastica Additiva

Mastoplastica Additiva Mastoplastica Additiva INFORMAZIONI GENERALI Gli interventi di chirurgia estetica del seno rappresentano circa il 50%. Di questi il 70% circa è rappresentano dalla mastoplastica additiva. La richiesta

Dettagli

L insufficienza venosa cronica degli arti inferiori, la cui espressione più diffusa è

L insufficienza venosa cronica degli arti inferiori, la cui espressione più diffusa è IL TRATTAMENTO LASER (ELVeS) DELLE VENE VARICOSE Dott. Alessandro MASTROMARINO L insufficienza venosa cronica degli arti inferiori, la cui espressione più diffusa è rappresentata dalla comparsa delle varici

Dettagli

VIENE DEFINITA SULLA BASE DI UN INQUADRAMENTO DIAGNOSTICO PREOPERATORIO CONDIVISA A LIVELLO MULTIDISCIPLINARE CON LA DONNA

VIENE DEFINITA SULLA BASE DI UN INQUADRAMENTO DIAGNOSTICO PREOPERATORIO CONDIVISA A LIVELLO MULTIDISCIPLINARE CON LA DONNA LA STRATEGIA CHIRURGICA VIENE DEFINITA SULLA BASE DI UN INQUADRAMENTO DIAGNOSTICO PREOPERATORIO CONDIVISA A LIVELLO MULTIDISCIPLINARE CON LA DONNA IMAGING MICROISTOLOGIA TUMORE EREDO FAMILIARE CLINICA

Dettagli

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 INDICE GESTIONE DELLE RISORSE Messa a disposizione delle risorse Competenza, consapevolezza, addestramento Infrastrutture Ambiente di lavoro MANUALE DELLA QUALITÀ Pag.

Dettagli

Risultati. Discussione

Risultati. Discussione Negli ultimi 8 anni nel nostro dipartimento abbiamo trattato circa 200 schisi del mascellare con il metodo tradizionale già descritto nei precedenti articoli. Dal 1966 abbiamo seguito la teoria di Skoog,

Dettagli

Il tumore della mammella

Il tumore della mammella Il tumore della mammella LA RIABILITAZIONE Deborah Ferro 17 gennaio 2014 DIPARTIMENTO DI RIABILITAZIONE ULSS7 Direttore Dott.ssa FRANCESCA GATTINONI Emanue la Farina fisioterapist e IL RUOLO DELLA RIABILITAZIONE

Dettagli

ADDOMINOPLASTICA: CORREZIONE CHIRURGICA DELL'ADDOME RILASSATO ED ADIPOSO

ADDOMINOPLASTICA: CORREZIONE CHIRURGICA DELL'ADDOME RILASSATO ED ADIPOSO ADDOMINOPLASTICA: CORREZIONE CHIRURGICA DELL'ADDOME RILASSATO ED ADIPOSO L addominoplastica comprende tutte le varie tipologie di intervento di chirurgia plastica dell addome. Si basa sulla rimozione chirurgica

Dettagli

La libertà di sorridere

La libertà di sorridere Impianti da vivere just smile La libertà di sorridere Il sorriso apre le porte, dà fiducia, a chi lo fa e a chi lo riceve, migliora le relazioni. Una dentatura sana è sinonimo di positività, di vitalità,

Dettagli

Nozioni generali. Principali forme di trattamento

Nozioni generali. Principali forme di trattamento tano essere di vitale importanza per il benessere psicofisico del paziente, pertanto vale sempre la pena impegnarsi, anche quando la sindrome non venga diagnosticata subito dopo la nascita. Principali

Dettagli

RASSEGNA STAMPA martedì 9 dicembre 2014

RASSEGNA STAMPA martedì 9 dicembre 2014 RASSEGNA STAMPA martedì 9 dicembre 2014 02/12/2014 - TUMORE DEL SENO E DELLA TIROIDE, CONVEGNO GIOVEDÌ IN CHIESA Campobasso. Giovedì 4 dicembre alle 18 e 30 nella chiesa di S.Antonio Abate, a Campobasso,

Dettagli

Ospedale Classificato Equiparato Sacro Cuore Don Calabria Presidio Ospedaliero Accreditato Regione Veneto

Ospedale Classificato Equiparato Sacro Cuore Don Calabria Presidio Ospedaliero Accreditato Regione Veneto Ospedale Classificato Equiparato Sacro Cuore Don Calabria Presidio Ospedaliero Accreditato Regione Veneto Rev 0 del 01.12.09 Reparto di Chirurgia Plastica Primario: Dr. C. Cristofoli Rif. Norma UNI EN

Dettagli

Audizione sulla riforma sociosanitaria lombarda. Consiglio Regionale della Lombardia Milano, 30 Marzo 2015

Audizione sulla riforma sociosanitaria lombarda. Consiglio Regionale della Lombardia Milano, 30 Marzo 2015 Audizione sulla riforma sociosanitaria lombarda Consiglio Regionale della Lombardia Milano, 30 Marzo 2015 Chi è l ALSI L A.L.S.I. Associazione Lombarda Stomizzati e Incontinenti, è un Associazione regionale

Dettagli

Bocca e Cuore ooklets

Bocca e Cuore ooklets Bocca e Cuore ooklets Una guida per i pazienti Booklets Per aiutare a migliorare qualità e sicurezza delle cure pubblichiamo una collana di guide ( ) con lo scopo di fornire ai pazienti ed ai loro famigliari

Dettagli

I registri per le protesi mammarie e i registri dei dispositivi impiantabili

I registri per le protesi mammarie e i registri dei dispositivi impiantabili I registri per le protesi mammarie e i registri dei dispositivi impiantabili Dott.ssa Rossana Ugenti Direttore Generale del Sistema Informativo e Statistico Sanitario Ministero della salute 6 dicembre

Dettagli

Progetto MICS Abilitazioni Macchine Giornata Nazionale di Formazione Formatori in collaborazione con ANIMA/UCoMESA-AISEM Milano 22 Marzo 2012

Progetto MICS Abilitazioni Macchine Giornata Nazionale di Formazione Formatori in collaborazione con ANIMA/UCoMESA-AISEM Milano 22 Marzo 2012 Progetto MICS Abilitazioni Macchine Giornata Nazionale di Formazione Formatori in collaborazione con ANIMA/UCoMESA-AISEM Milano 22 Marzo 2012 Sede ANIMA via Scarsellini 13 - Milano Classificazione degli

Dettagli

LA SOLUZIONE AI NODULI BENIGNI DELLA TIROIDE

LA SOLUZIONE AI NODULI BENIGNI DELLA TIROIDE LA SOLUZIONE AI NODULI BENIGNI DELLA TIROIDE www.modilite.info MODILITE In Italia la patologia nodulare tiroidea è piuttosto frequente ed è spesso asintomatica. Circa l 80% dei noduli tiroidei sono benigni

Dettagli

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PADOVA Facoltà di Ingegneria sede di Vicenza A.A. 2007/08

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PADOVA Facoltà di Ingegneria sede di Vicenza A.A. 2007/08 UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PADOVA Facoltà di Ingegneria sede di Vicenza Corso di Disegno Tecnico Industriale per il Corso di Laurea triennale in Ingegneria Meccanica e in Ingegneria Meccatronica Tolleranze

Dettagli

LE MIGLIORI CANDIDATE ALL'INTERVENTO DI COMPLICANZE

LE MIGLIORI CANDIDATE ALL'INTERVENTO DI COMPLICANZE astopessi 1 MASTOPESSI Con il passare degli anni le mammelle di una donna subiscono dei cambiamenti dovuti a fattori come la gravidanza, l'allattamento e la forza di gravità. Poichè la cute perde la sua

Dettagli

Capitolo II. La forma del valore. 7. La duplice forma in cui si presenta la merce: naturale e di valore.

Capitolo II. La forma del valore. 7. La duplice forma in cui si presenta la merce: naturale e di valore. Capitolo II La forma del valore 7. La duplice forma in cui si presenta la merce: naturale e di valore. I beni nascono come valori d uso: nel loro divenire merci acquisiscono anche un valore (di scambio).

Dettagli

La sicurezza sul lavoro. Concetti di base e accenni alla normativa vigente

La sicurezza sul lavoro. Concetti di base e accenni alla normativa vigente La sicurezza sul lavoro Concetti di base e accenni alla normativa vigente BENVENUTI! Contenuti: - Cenni storici; - Concetti di base: Infortunio e Malattia lavoro-corr. Pericolo Rischio Valutazione dei

Dettagli

Il riduttore di focale utilizzato è il riduttore-correttore Celestron f/ 6.3.

Il riduttore di focale utilizzato è il riduttore-correttore Celestron f/ 6.3. LE FOCALI DEL C8 Di Giovanni Falcicchia Settembre 2010 Premessa (a cura del Telescope Doctor). Il Celestron C8 è uno Schmidt-Cassegrain, ovvero un telescopio composto da uno specchio primario concavo sferico

Dettagli

CHIRURGIA ESTETICA DEL CORPO

CHIRURGIA ESTETICA DEL CORPO CHIRURGIA ESTETICA DEL CORPO SENO Il seno rappresenta uno degli elementi essenziali della femminilità ed è visto come il simbolo della sessualità e della maternità. Il seno ideale è di forma emisferica

Dettagli

Il rischio cancerogeno e mutageno

Il rischio cancerogeno e mutageno Il rischio cancerogeno e mutageno Le sostanze cancerogene Un cancerogeno è un agente capace di provocare l insorgenza del cancro o di aumentarne la frequenza in una popolazione esposta. Il cancro è caratterizzato

Dettagli

della Valvola Mitrale

della Valvola Mitrale Informazioni sul Rigurgito Mitralico e sulla Terapia con Clip della Valvola Mitrale Supporto al medico per le informazioni al paziente. Informazioni sul Rigurgito Mitralico Il rigurgito mitralico - o RM

Dettagli

Casi concreti PREMESSA casi concreti completa e dettagliata documentazione nessun caso concreto riportato è descritto più di una volta

Casi concreti PREMESSA casi concreti completa e dettagliata documentazione nessun caso concreto riportato è descritto più di una volta Casi concreti La pubblicazione dei casi concreti ha, come scopo principale, quello di dare a tante persone la possibilità di essere informate della validità della consulenza individuale e indipendente

Dettagli

Descrizione dettagliata delle attività

Descrizione dettagliata delle attività LA PIANIFICAZIONE DETTAGLIATA DOPO LA SELEZIONE Poiché ciascun progetto è un processo complesso ed esclusivo, una pianificazione organica ed accurata è indispensabile al fine di perseguire con efficacia

Dettagli

UTILIZZATORI A VALLE: COME RENDERE NOTI GLI USI AI FORNITORI

UTILIZZATORI A VALLE: COME RENDERE NOTI GLI USI AI FORNITORI UTILIZZATORI A VALLE: COME RENDERE NOTI GLI USI AI FORNITORI Un utilizzatore a valle di sostanze chimiche dovrebbe informare i propri fornitori riguardo al suo utilizzo delle sostanze (come tali o all

Dettagli

La manutenzione come elemento di garanzia della sicurezza di macchine e impianti

La manutenzione come elemento di garanzia della sicurezza di macchine e impianti La manutenzione come elemento di garanzia della sicurezza di macchine e impianti Alessandro Mazzeranghi, Rossano Rossetti MECQ S.r.l. Quanto è importante la manutenzione negli ambienti di lavoro? E cosa

Dettagli

Il concetto di valore medio in generale

Il concetto di valore medio in generale Il concetto di valore medio in generale Nella statistica descrittiva si distinguono solitamente due tipi di medie: - le medie analitiche, che soddisfano ad una condizione di invarianza e si calcolano tenendo

Dettagli

1. I titoli conseguiti presso le Università consigliate vengono riconosciuti?

1. I titoli conseguiti presso le Università consigliate vengono riconosciuti? DOMANDE FREQUENTI Palermo, Largo Esedra nr.3, tel. 091 6254431 ONLUS 1. I titoli conseguiti presso le Università consigliate vengono riconosciuti? Le Università sono pubbliche o private riconosciute dal

Dettagli

Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale - Mammella

Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale - Mammella Opuscolo informativo Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale PDTA Mammella 1 Gentilissima Signora, lei è stata invitata ad eseguire esami di accertamento perché dopo aver visto l ultima mammografia

Dettagli

I documenti di www.mistermanager.it. Gli ingredienti per l allenamento per la corsa LE RIPETUTE

I documenti di www.mistermanager.it. Gli ingredienti per l allenamento per la corsa LE RIPETUTE I documenti di www.mistermanager.it Gli ingredienti per l allenamento per la corsa LE RIPETUTE Le Ripetute sono una delle forme di allenamento che caratterizzano i corridori più evoluti, in quanto partono

Dettagli

b) Il responsabile del servizio di prevenzione e protezione dai rischi;

b) Il responsabile del servizio di prevenzione e protezione dai rischi; Lezione 6 La riunione periodica (art 35) La riunione periodica è un momento di discussione sui temi della prevenzione e della tutela della salute e dell integrità psicofisica dei lavoratori, prevista per

Dettagli

2.2.4 Distanze di sicurezza UNI EN ISO 13857:2008, UNI EN 349:1994

2.2.4 Distanze di sicurezza UNI EN ISO 13857:2008, UNI EN 349:1994 2.2.4 Distanze di sicurezza UNI EN ISO 13857:2008, UNI EN 349:1994 2.2.4.1 Descrizione L uso delle distanze di sicurezza rappresenta un modo per garantire l integrità fisica dei lavoratori in presenza

Dettagli

Circolare N.85 del 23 Maggio 2013

Circolare N.85 del 23 Maggio 2013 Circolare N.85 del 23 Maggio 2013 Dal 01.06.2013 obbligatorie le procedure standardizzate per la valutazione dei rischi Gentile cliente con la presente intendiamo informarla che a partire dal 01.06.2013

Dettagli

Interesse, sconto, ratei e risconti

Interesse, sconto, ratei e risconti TXT HTM PDF pdf P1 P2 P3 P4 293 Interesse, sconto, ratei e risconti Capitolo 129 129.1 Interesse semplice....................................................... 293 129.1.1 Esercizio per il calcolo dell

Dettagli

SERVIZIO DI SENOLOGIA E MAMMOGRAFIA

SERVIZIO DI SENOLOGIA E MAMMOGRAFIA SERVIZIO DI SENOLOGIA E MAMMOGRAFIA ASSOCIAZIONE ITALIANA PER L EDUCAZIONE DEMOGRAFICA SEZIONE DI ROMA Questo testo intende fornire in maniera semplice utili informazioni su un tema di particolare importanza

Dettagli

COMUNE DI RAVENNA GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI)

COMUNE DI RAVENNA GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI) COMUNE DI RAVENNA Il sistema di valutazione delle posizioni del personale dirigente GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI) Ravenna, Settembre 2004 SCHEMA DI SINTESI PER LA

Dettagli

Studio di ricerca clinica sul dolore da endometriosi. Il dolore che Lei sente è reale... anche se gli altri non possono vederlo.

Studio di ricerca clinica sul dolore da endometriosi. Il dolore che Lei sente è reale... anche se gli altri non possono vederlo. Studio di ricerca clinica sul dolore da endometriosi Il dolore che Lei sente è reale... anche se gli altri non possono vederlo. A822523 Lo studio SOLSTICE verrà condotto in circa 200 centri di ricerca

Dettagli

COMUNE DI PERUGIA AREA DEL PERSONALE DEL COMPARTO DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE E DELLE ALTE PROFESSIONALITA

COMUNE DI PERUGIA AREA DEL PERSONALE DEL COMPARTO DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE E DELLE ALTE PROFESSIONALITA COMUNE DI PERUGIA AREA DEL PERSONALE DEL COMPARTO DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE E DELLE ALTE PROFESSIONALITA METODOLOGIA DI VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE Approvato con atto G.C. n. 492 del 07.12.2011 1

Dettagli

La valutazione del rischio chimico

La valutazione del rischio chimico La valutazione del rischio chimico Introduzione Per sua stessa definizione, l agente chimico è una sostanza o un preparato di natura chimica. L agente chimico può presentarsi sotto forma di gas, vapore,

Dettagli

1.1 Descrizione e collocazione dell intervento... 3 1.2 Modalità di uso corretto... 3. 3.1 Sottoprogramma delle prestazioni... 4 3.1.1 Stabilità...

1.1 Descrizione e collocazione dell intervento... 3 1.2 Modalità di uso corretto... 3. 3.1 Sottoprogramma delle prestazioni... 4 3.1.1 Stabilità... PIANO DI MANUTENZIONE PAG 1 SOMMARIO INTRODUZIONE... 2 1 MANUALE D USO... 3 1.1 Descrizione e collocazione dell intervento... 3 1.2 Modalità di uso corretto... 3 2 MANUALE DI MANUTENZIONE... 3 2.1 Risorse

Dettagli

PARTE III LA VALUTAZIONE DELLA CAPACITà DI PERSEGUIMENTO

PARTE III LA VALUTAZIONE DELLA CAPACITà DI PERSEGUIMENTO PARTE III LA VALUTAZIONE DELLA CAPACITà DI PERSEGUIMENTO Delle strategie REGIONALI (B) a cura di Sara Barsanti Introduzione L area di valutazione del conseguimento delle strategie regionali (area B) ha

Dettagli

GIROSCOPIO. Scopo dell esperienza: Teoria fisica. Verificare la relazione: ω p = bmg/iω

GIROSCOPIO. Scopo dell esperienza: Teoria fisica. Verificare la relazione: ω p = bmg/iω GIROSCOPIO Scopo dell esperienza: Verificare la relazione: ω p = bmg/iω dove ω p è la velocità angolare di precessione, ω è la velocità angolare di rotazione, I il momento principale d inerzia assiale,

Dettagli

www.andreatorinesi.it

www.andreatorinesi.it La lunghezza focale Lunghezza focale Si definisce lunghezza focale la distanza tra il centro ottico dell'obiettivo (a infinito ) e il piano su cui si forma l'immagine (nel caso del digitale, il sensore).

Dettagli

ALLEGATO ALLA DELIBERA DI GIUNTA COMUNALE N. 35 DEL 31/03/2001

ALLEGATO ALLA DELIBERA DI GIUNTA COMUNALE N. 35 DEL 31/03/2001 ALLEGATO ALLA DELIBERA DI GIUNTA COMUNALE N. 35 DEL 31/03/2001 METODOLOGIA PERMANENTE PER LA VALUTAZIONE DELLE PRESTAZIONI E DEI RISULTATI DEI DIPENDENTI GENERALMENTE CONSIDERATI CUI NON SIANO STATI CONFERITI

Dettagli

Servizio di Mineralometria Ossea Computerizzata (MOC) e Composizione Corporea

Servizio di Mineralometria Ossea Computerizzata (MOC) e Composizione Corporea Servizio di Mineralometria Ossea Computerizzata (MOC) e Composizione Corporea Associazione Italiana per l Educazione Demografica Sezione di Roma L osteoporosi È una condizione dello scheletro caratterizzata

Dettagli

Giovanni Lombisani. Insegnante di Educazione Fisica e Maestro di Ginnastica EFFICIENZA FISICA E SCOLIOSI - IL CASO DI ROBERTO. I.D.

Giovanni Lombisani. Insegnante di Educazione Fisica e Maestro di Ginnastica EFFICIENZA FISICA E SCOLIOSI - IL CASO DI ROBERTO. I.D. Giovanni Lombisani Insegnante di Educazione Fisica e Maestro di Ginnastica EFFICIENZA FISICA E SCOLIOSI - IL CASO DI ROBERTO Questa relazione, come quelle dei miei colleghi che seguiranno in riferimento

Dettagli

Gestione dei tessuti molli in seconda fase chirurgica: roll flap

Gestione dei tessuti molli in seconda fase chirurgica: roll flap Gestione dei tessuti molli in seconda fase chirurgica: roll flap Dr. Salvatore Belcastro, Dr. Fulvio Floridi, Dr. Leonardo Palazzo, Dr. Mario Guerra Servizio di Odontoiatria, Ospedale Civile di Gubbio

Dettagli

www.sicpre.it Riduzione del seno

www.sicpre.it Riduzione del seno Riduzione del seno I seni troppo grandi rispetto alle proporzioni del resto del corpo sono spesso causa di dolori al collo o alla schiena, nonché di piaghe o irritazioni sulle spalle dovute alle spalline

Dettagli

Piaggio & C. S.p.A. Relazione Illustrativa

Piaggio & C. S.p.A. Relazione Illustrativa Piaggio & C. S.p.A. Relazione Illustrativa Autorizzazione all acquisto e disposizione di azioni proprie, ai sensi del combinato disposto degli artt. 2357 e 2357-ter del codice civile, nonché dell art.

Dettagli

astoplastica Riduttiva

astoplastica Riduttiva astoplastica Riduttiva 1 MASTOPLASTICA RIDUTTIVA Quando una donna ha le mammelle molto grandi e cadenti può accusare una serie di disturbi dovuti al peso eccessivo; male alla schiena e al collo, irritazioni

Dettagli

INDICE DI MASSA CORPOREA significato ed interpretazione

INDICE DI MASSA CORPOREA significato ed interpretazione INDICE DI MASSA CORPOREA significato ed interpretazione Sembrerà strano ma essere in sovrappeso non necessariamente significa avere grasso in eccesso; allo stesso modo essere normopeso non è sinonimo di

Dettagli

AIPEF Aziende Italiane Poliuretani Espansi Flessibili

AIPEF Aziende Italiane Poliuretani Espansi Flessibili AIPEF Aziende Italiane Poliuretani Espansi Flessibili le qualità del poliuretano espanso flessibile www.aipef.it numero 22 Maggio11 il Materiale Tipologie 1 il Materiale Traspirabilità 2 il Processo 5

Dettagli

Pensione di vecchiaia: ecco i nuovi requisiti di età per ottenerla

Pensione di vecchiaia: ecco i nuovi requisiti di età per ottenerla Pensione di vecchiaia: ecco i nuovi requisiti di età per ottenerla Maggio 2015 Più si va avanti e più si allontana l accesso alla pensione degli italiani. Col passare degli anni, infatti, aumenta l età

Dettagli

Gli impianti zigomatici nella terapia delle gravi atrofie dei mascellari

Gli impianti zigomatici nella terapia delle gravi atrofie dei mascellari Gli impianti zigomatici nella terapia delle gravi atrofie dei mascellari Dott. Andrea Tedesco Specialista in Chirurgia Odontostomatologica Responsabile dell U.O. Trattamento delle gravi atrofie mascellari

Dettagli

Introduzione La mastoplastica additiva

Introduzione La mastoplastica additiva Introduzione La mastoplastica additiva è uno degli interventi di chirurgia plastica oggi più eseguiti e richiesti ma la decisione di impiantare una protesi mammaria ha grande importanza. Prima di procedere,

Dettagli

Usando il pendolo reversibile di Kater

Usando il pendolo reversibile di Kater Usando il pendolo reversibile di Kater Scopo dell esperienza è la misurazione dell accelerazione di gravità g attraverso il periodo di oscillazione di un pendolo reversibile L accelerazione di gravità

Dettagli

Circolare N.24 del 07 Febbraio 2013. Sicurezza sul lavoro. Obblighi e scadenze

Circolare N.24 del 07 Febbraio 2013. Sicurezza sul lavoro. Obblighi e scadenze Circolare N.24 del 07 Febbraio 2013 Sicurezza sul lavoro. Obblighi e scadenze Sicurezza sul lavoro: obblighi e scadenze Gentile cliente, con la presente desideriamo informarla che, il D.Lgs n. 81/2008

Dettagli

Retrattori ottici e illuminati per mastoplastica additiva e ricostruttiva GYN 51 1.0 07/2015-IT

Retrattori ottici e illuminati per mastoplastica additiva e ricostruttiva GYN 51 1.0 07/2015-IT Retrattori ottici e illuminati per mastoplastica additiva e ricostruttiva GYN 51 1.0 07/2015-IT Retrattori ottici e illuminati per mastoplastica additiva e ricostruttiva Premessa I moderni strumentari

Dettagli

Tricotomia pre-operatoria

Tricotomia pre-operatoria Tricotomia pre-operatoria Introduzione La corretta preparazione pre-operatoria della cute del paziente è uno degli elementi chiave nel controllo delle infezioni del sito chirurgico. La tricotomia, considerata

Dettagli

IL GLAUCOMA I A P B I T A L I A O N L U S P E R A M O R E D E L L A V I S T A

IL GLAUCOMA I A P B I T A L I A O N L U S P E R A M O R E D E L L A V I S T A IL GLAUCOMA I A P B I T A L I A O N L U S P E R A M O R E D E L L A V I S T A IL GLAUCOMA Che cos è? Campagna informativa per la prevenzione delle malattie oculari che possono compromettere la visione

Dettagli

EW1051 Lettore di schede USB

EW1051 Lettore di schede USB EW1051 Lettore di schede USB 2 ITALIANO EW1051 Lettore di schede USB Contenuti 1.0 Introduzione... 2 1.1 Funzioni e caratteristiche... 2 1.2 Contenuto della confezione... 2 2.0 Installazione del EW1051

Dettagli

ORGANIZZATORE PER BORSA GRANDE

ORGANIZZATORE PER BORSA GRANDE ORGANIZZATORE PER BORSA GRANDE Lavorando a circa cinquanta chilometri da dove vivo, la borsa risulta per me è essere uno strumento di sopravvivenza! Dentro di essa deve trovare spazio tutto ciò che ipoteticamente

Dettagli

LA CATARATTA CATARATTA BIANCA TOTALE

LA CATARATTA CATARATTA BIANCA TOTALE LA CATARATTA La cataratta consiste in una perdita di trasparenza, parziale o totale, del cristallino, cioè di una lente del nostro occhio fondamentale per la focalizzazione dell immagine. CATARATTA BIANCA

Dettagli

ginecomastia aumento di volume della mammella maschile, mono o bilateralmente

ginecomastia aumento di volume della mammella maschile, mono o bilateralmente ginecomastia aumento di volume della mammella maschile, mono o bilateralmente diagnosi differenziale: carcinoma della mammella sono elementi di sospetto: monolateralità, rapido sviluppo Primitiva: puberale,

Dettagli

Laboratorio di Pedagogia Sperimentale. Indice

Laboratorio di Pedagogia Sperimentale. Indice INSEGNAMENTO DI LABORATORIO DI PEDAGOGIA SPERIMENTALE LEZIONE III INTRODUZIONE ALLA RICERCA SPERIMENTALE (PARTE III) PROF. VINCENZO BONAZZA Indice 1 L ipotesi -----------------------------------------------------------

Dettagli

LINEE GUIDA PER LA COSTRUZIONE DI POZZI PER L ESTRAZIONE DI ACQUA SOTTERRANEA

LINEE GUIDA PER LA COSTRUZIONE DI POZZI PER L ESTRAZIONE DI ACQUA SOTTERRANEA LINEE GUIDA PER LA COSTRUZIONE DI POZZI PER L ESTRAZIONE DI ACQUA SOTTERRANEA Le domande di autorizzazione e di concessione per la costruzione di un pozzo devono essere corredate da un progetto preliminare

Dettagli

Riferimenti normativi

Riferimenti normativi CRITERI E MODALITÀ PER IL RIMBORSO DELLE SPESE DIRETTAMENTE SOSTENUTE DALLE ASSOCIAZIONI DI VOLONTARIATO PER LA REALIZZAZIONE DI PROGETTI REGOLAMENTATI DA CONVENZIONE I Progetti possono essere integrativi

Dettagli

Scheda informativa gestione dei rischi per la salute e la sicurezza sul luogo di lavoro

Scheda informativa gestione dei rischi per la salute e la sicurezza sul luogo di lavoro Scheda informativa gestione dei rischi per la salute e la sicurezza sul luogo di lavoro Questa scheda informativa offre indicazioni generali per le persone che gestiscono un azienda o un iniziativa imprenditoriale

Dettagli

ISTRUZIONI PER LA GESTIONE BUDGET

ISTRUZIONI PER LA GESTIONE BUDGET ISTRUZIONI PER LA GESTIONE BUDGET 1) OPERAZIONI PRELIMINARI PER LA GESTIONE BUDGET...1 2) INSERIMENTO E GESTIONE BUDGET PER LA PREVISIONE...4 3) STAMPA DIFFERENZE CAPITOLI/BUDGET.10 4) ANNULLAMENTO BUDGET

Dettagli

Il modello veneto di Bilancio Sociale Avis

Il modello veneto di Bilancio Sociale Avis Il modello veneto di Bilancio Sociale Avis Le organizzazioni di volontariato ritengono essenziale la legalità e la trasparenza in tutta la loro attività e particolarmente nella raccolta e nell uso corretto

Dettagli

Necessità della formazione efficace delle figure professionali nel campo della sicurezza negli ambienti di lavoro

Necessità della formazione efficace delle figure professionali nel campo della sicurezza negli ambienti di lavoro Necessità della formazione efficace delle figure professionali nel campo della sicurezza negli ambienti di lavoro Mario ALVINO Formazione efficace : perché? è una misura di sicurezza, infatti svolge una

Dettagli

Comune di OLGIATE OLONA SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE

Comune di OLGIATE OLONA SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE Comune di OLGIATE OLONA SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE 1. INTRODUZIONE La legge-delega 4 marzo 2009, n. 15, ed il decreto legislativo 27 ottobre 2009, n. 150, di seguito Decreto,

Dettagli

f(x) = 1 x. Il dominio di questa funzione è il sottoinsieme proprio di R dato da

f(x) = 1 x. Il dominio di questa funzione è il sottoinsieme proprio di R dato da Data una funzione reale f di variabile reale x, definita su un sottoinsieme proprio D f di R (con questo voglio dire che il dominio di f è un sottoinsieme di R che non coincide con tutto R), ci si chiede

Dettagli

Capitolo 13: L offerta dell impresa e il surplus del produttore

Capitolo 13: L offerta dell impresa e il surplus del produttore Capitolo 13: L offerta dell impresa e il surplus del produttore 13.1: Introduzione L analisi dei due capitoli precedenti ha fornito tutti i concetti necessari per affrontare l argomento di questo capitolo:

Dettagli

Corso di. Dott.ssa Donatella Cocca

Corso di. Dott.ssa Donatella Cocca Corso di Statistica medica e applicata Dott.ssa Donatella Cocca 1 a Lezione Cos'è la statistica? Come in tutta la ricerca scientifica sperimentale, anche nelle scienze mediche e biologiche è indispensabile

Dettagli

LA GRAFICA E LA GEOMETRIA OPERATIVA

LA GRAFICA E LA GEOMETRIA OPERATIVA LA GRAFICA E LA GEOMETRIA OPERATIVA La geometria operativa, contrariamente a quella descrittiva basata sulle regole per la rappresentazione delle forme geometriche, prende in considerazione lo spazio racchiuso

Dettagli

Piaggio & C. S.p.A. Relazione Illustrativa

Piaggio & C. S.p.A. Relazione Illustrativa Piaggio & C. S.p.A. Relazione Illustrativa Autorizzazione all acquisto e disposizione di azioni proprie, ai sensi del combinato disposto degli artt. 2357 e 2357-ter del codice civile, nonché dell art.

Dettagli

Impianti dentali. La soluzione più naturale, estetica e sicura

Impianti dentali. La soluzione più naturale, estetica e sicura Impianti dentali La soluzione più naturale, estetica e sicura Sorridete con naturalezza Gli impianti dentali sono reali come un dente: affidabili, durevoli, estetici e funzionali Gli impianti: cosa sono?

Dettagli

MASTOPLASTICA ADDITIVA Tutte le informazioni di cui hai bisogno. Masino Scutari Centro Chirurgico Scutari

MASTOPLASTICA ADDITIVA Tutte le informazioni di cui hai bisogno. Masino Scutari Centro Chirurgico Scutari MASTOPLASTICA ADDITIVA Tutte le informazioni di cui hai bisogno. Masino Scutari Centro Chirurgico Scutari MASTOPLASTICA ADDITIVA Introduzione La mastoplastica additiva è impiegata per aumentare il volume

Dettagli

ESSERE OPERATI DI CATARATTA

ESSERE OPERATI DI CATARATTA DIPARTIMENTO CHIRURGICO SPECIALISTICO Unità Operativa di Oculistica Direttore: Prof. Paolo Perri ESSERE OPERATI DI CATARATTA OPUSCOLO INFORMATIVO PER I PAZIENTI Gentile Signora/e, questo opuscolo ha lo

Dettagli

STATISTICA IX lezione

STATISTICA IX lezione Anno Accademico 013-014 STATISTICA IX lezione 1 Il problema della verifica di un ipotesi statistica In termini generali, si studia la distribuzione T(X) di un opportuna grandezza X legata ai parametri

Dettagli

Polipi precancerosi. Circa il 50% delle persone dai 60 anni in su avrà nel corso della vita almeno 1 polipo precanceroso di 1 cm o più di diametro.

Polipi precancerosi. Circa il 50% delle persone dai 60 anni in su avrà nel corso della vita almeno 1 polipo precanceroso di 1 cm o più di diametro. Polipi precancerosi I polipi sono piccole escrescenze dovute ad una proliferazione eccessiva delle cellule sane della mucosa intestinale che può causare lo sviluppo di polipi cosiddetti adenomatosi (anche

Dettagli

Implantologia Dentale Osteointegrata

Implantologia Dentale Osteointegrata Implantologia Dentale Osteointegrata Dott.Guido Gandini Odontoiatra Via Zuretti,47/B 20125 Milano Via S.Martino,22 20035 Lissone Cell.+393920472663 Email guido.gandini@fastwebnet.it Che cosa si intende

Dettagli

PO 01 Rev. 0. Azienda S.p.A.

PO 01 Rev. 0. Azienda S.p.A. INDICE 1 GENERALITA... 2 2 RESPONSABILITA... 2 3 MODALITA DI GESTIONE DELLA... 2 3.1 DEI NEOASSUNTI... 3 3.2 MANSIONI SPECIFICHE... 4 3.3 PREPOSTI... 4 3.4 ALTRI INTERVENTI FORMATIVI... 4 3.5 DOCUMENTAZIONE

Dettagli

Gestione della politica monetaria: strumenti e obiettivi corso PAS. Mishkin, Eakins, Istituzioni e mercati finanziari, 3/ed.

Gestione della politica monetaria: strumenti e obiettivi corso PAS. Mishkin, Eakins, Istituzioni e mercati finanziari, 3/ed. Gestione della politica monetaria: strumenti e obiettivi corso PAS 1 Anteprima Con il termine politica monetaria si intende la gestione dell offerta di moneta. Sebbene il concetto possa apparire semplice,

Dettagli

CAMERA DEI DEPUTATI PROPOSTA DI LEGGE ANNA TERESA FORMISANO, NUNZIO FRANCESCO TESTA. Istituzione della professione sanitaria di ottico-optometrista

CAMERA DEI DEPUTATI PROPOSTA DI LEGGE ANNA TERESA FORMISANO, NUNZIO FRANCESCO TESTA. Istituzione della professione sanitaria di ottico-optometrista Atti Parlamentari 1 Camera dei Deputati CAMERA DEI DEPUTATI N. 480 PROPOSTA DI LEGGE D INIZIATIVA DEI DEPUTATI ANNA TERESA FORMISANO, NUNZIO FRANCESCO TESTA Istituzione della professione sanitaria di ottico-optometrista

Dettagli

Guida Compilazione Piani di Studio on-line

Guida Compilazione Piani di Studio on-line Guida Compilazione Piani di Studio on-line SIA (Sistemi Informativi d Ateneo) Visualizzazione e presentazione piani di studio ordinamento 509 e 270 Università della Calabria (Unità organizzativa complessa-

Dettagli

Il Punto di vista dell Organismo notificato

Il Punto di vista dell Organismo notificato Il Punto di vista dell Organismo notificato II Conferenza Nazionale dei Dispositivi Medici 17/19 Marzo 2008 - Villa Erba - Cernobbio Relatore: Gabriele Lualdi - Istituto di Ricerche e Collaudi M. Masini

Dettagli

Nota interpretativa. La definizione delle imprese di dimensione minori ai fini dell applicazione dei principi di revisione internazionali

Nota interpretativa. La definizione delle imprese di dimensione minori ai fini dell applicazione dei principi di revisione internazionali Nota interpretativa La definizione delle imprese di dimensione minori ai fini dell applicazione dei principi di revisione internazionali Febbraio 2012 1 Mandato 2008-2012 Area di delega Consigliere Delegato

Dettagli

2 aprile 2010 Sicurezza: Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza

2 aprile 2010 Sicurezza: Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza Chiarimenti 2 aprile 2010 Sicurezza: Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza Il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza (R.L.S.) nel D.Lgs. 81/2008 e s.m.i. Questo soggetto della prevenzione

Dettagli