SEMINARIO MOVIMENTAZIONE DEI PAZIENTI ISO Technical Report Dalla valutazione del rischio alla sua gestione
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- Erico Morini
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1 SEMINARIO MOVIMENTAZIONE DEI PAZIENTI ISO Technical Report Dalla valutazione del rischio alla sua gestione In ricordo di Antonio Grieco a 10 anni dalla scomparsa Presentazione del TR ISO 12296: Ergonomics manual handling of people in the healthcare sector Enrico Occhipinti Unità di Ricerca ERGONOMIA DELLA POSTURA E DEL MOVIMENTO
2 ISO TR Ergonomics Manual handling of people in the healthcare sector QUESTO TECHNICAL REPORT E DEFINITO E PUBBLICATO IL 1 GIUGNO 2012 DA PARTE DI ISO.
3 TECHNICAL REPORT (TR) DI ISO UN TECHNICAL REPORT E UNA SORTA DI LINEA GUIDA IN CUI VIENE RAPPRESENTATO LO STATO DELL ARTE SU UNA CERTA MATERIA. E PRODOTTO DA UN COMITATO TECNICO DI ISO, APPROVATO DOPO UNA INCHIESTA BREVE AL SUO INTERNO, ED HA VALORE PURAMENTE INFORMATIVO. IL TECHNICAL REPORT QUI BREVEMENTE PRESENTATO E STATO PREPARATO DAL TECHNICAL COMMITTEE ISO/TC 159, ERGONOMICS, SUBCOMMITTEE SC 3, ANTHROPOMETRY AND BIOMECHANICS. ESSO RAPPRESENTA UN OTTIMO ESEMPIO DI UN APPROCCIO OMNICOMPRENSIVO ALLA GESTIONE DEL PROBLEMA DELLA MOVIMENTAZIONE DEI PAZIENTI IN UNA ASSISTENZA SANITARIA DI QUALITA
4 Risorse e collaborazioni scientifiche Un gruppo di esperti chiamato EPPHE (European Panel on Patient Handling Ergonomics) è stato coinvolto nella redazione tecnica del TR. EPPHE è stato fondato nel 2004; deriva prevalentemente da una collaborazione tra esperti dei Technical Committees on Healthcare Ergonomics and Musculoskeletal Disorders della IEA. E stata altresì ricercata ed ottenuta la collaborazione di altri esperti da altre parti del mondo.
5 PREMESSA Il TR è nato dalla necessità di dispore di un documento specifico di riferimento per l applicazione della serie ISO nel settore dell assistenza sanitaria. Esso costituirà elemento di riferimento per l applicazione in Italia della normativa sulla movimentazione dei pazienti ai sensi del comma 3 dell articolo 168 del D.Lgs.81/08. (Le norme tecniche costituiscono criteri di riferimento per le finalità del presente articolo e dell'allegato XXXIII, ove applicabili. Negli altri casi si può fare riferimento alle buone prassi e alle linee guida.)
6 LA STRUTTURA GENERALE Contenuti Premessa Introduzione 1. Scopo 2. Riferimenti Normativi 3. Termini e Definizioni 4. Raccomandazioni 4.1 Aspetti generali 4.2 Valutazione del rischio Identificazione dei fattori di rischio Stima e Valutazione del rischio 4.3 Riduzione del rischio 5. Annessi informativi (A - F) 6. Bibliografia
7 SCOPO DUPLICE OBIETTIVO Migliorare le condizioni di lavoro degli operatori, diminuendo il sovraccarico biomeccanico, limitando le patologie a questo correlate e riducendo i relativi costi e l assenteismo. Migliorare la qualità dell assistenza ai pazienti assicurando sicurezza, dignità e tutela della privacy per quanto riguarda i loro bisogni assistenziali.
8 Campo di applicazione Il settore sanitario, ai fini di questo TR, è definito in senso ampio, includendo tutti i reparti e servizi di ospedali per acuti e lungodegenti, le RSA, le case di riposo, le strutture ambulatoriali, i servizii diagnostici, le strutture di igiene mentale, ecc. Le raccomandazioni si applicano primariamente alla movimentazione di persone nell ambito di strutture sanitarie appositamente dedicate ma alcune raccomandazioni possono essere applicate anche in contesti diversi (assistenza domiciliare, emergenze).
9 TARGET Il TR è rivolto a tutti i seguenti potenziali utilizzatori interessati alla MMP: MANAGER DELLA SANITÀ, OPERATORI SANITARI, OPERATORI DELLA PREVENZIONE, FORMATORI, PRODUTTORI DI AUSILI SANITARI, PROGETTISTI DI STRUTTURE SANITARIE.
10 Termini e definizioni (esempi) Movimentazione manuale pazienti (Patient manual handling): Qualsiasi attività in cui sia richiesta forza manuale per sollevare, abbassare, spingere, tirare, trasportare o comunque muovere una persona (o una sua parte) con o senza ausili meccanici. Addetto all assistenza (Caregiver): Ogni soggetto incaricato, nella propria mansione, di svolgere attività di movimentazione manuale di pazienti. Tipologia di pazienti (Type of people/patients): Totalmente non collaborante Parzialmente collaborante Totalmente collaborante Ausili (Assistive devices) Qualsiasi attrezzatura che elimini o riduca l uso della forza manuale durante la movimentazione di pazienti totalmente o parzialmente non collaboranti
11 Raccomandazioni Aspetti generali Una revisione sistematica della letteratura dimostra che solo una strategia omnicomprensiva (multifattoriale) di analisi e gestione del rischio connesso alla MMP può avere successo. Di conseguenza viene delineata una strategia per la prevenzione basata su di una valutazione analitica del rischio e di tutti I suoi potenziali determinanti (organizzativi, strutturali e formativi) e su alcuni elementi chiave per la relativa gestione.
12 MODELLO DI VALUTAZIONE E GESTIONE DEL RISCHIO
13 VALUTAZIONE DEL RISCHIO La valutazione del rischio è uno dei pilastri della strategia preventiva. Essa consiste nei seguenti steps: Identificazione del rischio / problema, Stima o valutazione del rischio. Va sottolineato che, per gli scopi del TR, entrambe queste fasi sono relative non solo ad una mera identificazione dei rischi per la salute (degli operatori) ma anche alla identificazione e soluzione di problematiche assistenziali connesse.
14 IDENTIFICAZIONE DEL RISCHIO / PROBLEMA DIFFERENTI DETERMINANTI SONO INTRODOTTI E BREVEMENTE DESCRITTI: Quantificazione dei pazienti non (o parzialmente) collaboranti Tipo di manovre di movimentazione Organizzazione del lavoro Posture e richieste di forza Ausili Caratteristiche ambientali Caratteristiche individuali degli operatori Operativamente è raccomandato di procedere alla valutazione del rischio laddove vi sia presenza di pazienti non (o parzialmente) collaboranti e di uno o più degli altri determinanti.
15 STIMA E VALUTAZIONE DEL RISCHIO Una adeguata valutazione del rischio deve considerare la presenza e le interrelazioni tra molteplici determinanti di rischio. Uno specifico annesso (Annex A) riporta in dettaglio una review di differenti metodi utili alla valutazione del rischio nello specifico settore. I metodi proposti sono classificati primariamente in relazione alla loro semplicità/complessità ma anche in relazione ai settori della sanità in cui possono risultare più efficaci ed adeguati. Gli utilizzatori del TR possono usare le informazioni dell Annex A per selezionare il metodo più appropriato ai loro bisogni di analisi e di intervento.
16 ANNEX A Metodi di risk estimation and risk evaluation A.1 Descrizione e rassegna sintetica dei principali metodi proposti in letteratura A.2 Linee guida nazionali o internazionali per la gestione della movimentazione manuale di pazienti A.3 Esempi applicativi dei metodi più comunemente usati (e raccomandati) per la valutazione della movimentazione manuale di pazienti
17 Esempi di metodi riportati nell Annesso A 1 Metodo Fattori quantific ati Determinanti e fattori principali Vantaggi Limiti Utilizzo Quando e dove applicato (anche letteratura grigia) PTAI (Karhula et. al. 2007) Frequenza osservata dei trasferimenti manuali dei pazienti, classificazione in 3 categorie Valuta la frequenza dei trasferimenti del paziente,ambiente, uso degli ausili, carico sulle diverse parti del corpo (schiena, tronco e arti) durante i trasferimenti,capacità di movimentazione, assetto del lavoro, carico fisico soggettivo nei trasferimenti del paziente, sforzo mentale Si basa sull osservazione e intervista ai lavoratori. Classifica in 3 aree (giallo,verde e rosso). Ripetibilità e utilizzabilità del metodo sono state studiate in due studi,la validità corrisponde alle valutazioni degli esperti. Il metodo è reperibile in Finlandese e Inglese su Internet. Si raccomanda l uso della videocamera. Il metodo è validato solo nei reparti ospedalieri. Il calcolo dell indice di carico richiede tempo di impegno. Può essere usato come strumento pratico per l identificazione e valutazione dei rischi e come strumento per la valutazione di efficacia. Aiuta allo sviluppo del lavoro e alle sue condizioni. Include suggerimenti per la progettazione del lavoro. MAPO (Menoni et.al. 1999, Battevi et.al.2006) Organizzazion e del lavoro, frequenza di movimentazio ne e tipologie di pazienti,attrez zature, ambiente,form azione e addestramento. Considera le interazioni tra i fattori Permette la classificazione in zone verde,gialla e rossa,che corrispondono all aumento di probabilità di avere un evento acuto di lombalgia. Considera anche altri fattori secondo una modalità integrativa e un tempo breve di analisi del reparto appross.1h(intervista e sopralluogo) Validato finora solo per reparti di ospedale Può essere utilizzato per analisi di rischio nei reparti ospedalieri Applicato in 400 ospedali per un totale approssimativo di soggetti esposti TilThermometer (Knibbe et. al., 1999) Analisi dell esposizion e al carico fisico durate l assistenza al paziente. Complementi nell uso del TilThermomet er Valuta l esposizione a livello del carico fisico,specifica l uso di ausili,identifica connessioni alle linee guida nazionali e valuta gli sviluppi del carico assistenziale Copre le principali fonti di esposizione,non è limitato al sollevamento e alla movimentazione,ma anche al carico statico, traino e spinta. Veloce da usare. Vissuto come esperienza, facile e pratico da usare. Software reperibile gratis su internet. Nelle statistiche nazionali sono disponibili i dati raccolti su scala nazionale. Non è abbastanza specifico per valutazioni individuali nel piano assistenziale dei pazienti.richiede ulteriori valutazioni individuali. La combinazione con Beleidsspiegel (Policy Mirror) è raccomandata per assicurare una politica preventiva. È usato per monitorare gli obiettivi in modo regolare. 4 studi di monitoraggio nazionale (il numero di pazienti valutati è superiore ai )
18 Esempi di Linee- Guida riportate nell Annesso A 2 A Back Injury Prevention Guide For Health Care Providers OSHA California april 2001 ( sh_publications /backinj.pdf ) Presenta linee guida generali che possono essere usate in qualsiasi settore sanitario assistenziale e dirette solo ai fattori di rischio fisici. La guida offre I seguenti temi: capire perchè LBP è un problema, analisi del luogo di lavoro per identificare le attività associate, attrezzature e fattori che potrebbero contribuire allo sviluppo del LBP, identificare soluzioni di miglioramento, valutare i risultati. La prima sezione riporta una serie di dati interessanti sull incidenza degli infortuni da LBP e una valutazione dei sui (elevati) costi diretti e indiretti. Una parte è dedicata all analisi di diversi determinanti di rischio(sollevamento, uso di attrezzature, etc.). Una seconda sezione è dedicata specificamente alla valutazione delle attività lavorative. Alcuni step sono definiti analiticamente: coinvolgimento dei lavoratori e discutere con loro, ottenere statistiche numeriche, tipologia e gravità dell infortunio, utilizzo di una serie di strumenti (carte e moduli) che provvedono ad una effettiva valutazione del lavoro/rischio solo dopo aver identificato (da azioni precedenti) i problemi chiave. Quest ultimo punto, verifica che le liste sono state preparate per analizzare: il rischio riguardante il tipo di paziente, il rischio associato con il compito specifico, tipo e adeguatezza delle attrezzature, ambiente, problemi amministrativi associati con questo tipo di problema (presenza di procedure, modalità di acquisto degli ausili, formazione, etc.). La sezione più dettagliata riguarda l identificazione e suggerimenti per le soluzioni più efficaci con riferimento speciale all obiettivo (per essere ulteriormente approfondito) per impostare una squadra dedicata a sollevare pazienti non collaboranti. Questo include anche due interessanti studi di efficacia. Una parte della guida include anche fonti informative nelle quali, l esaustiva documentazione iconografica, presenta gli ausili di sollevamento, e quelli minori, utilizzabili per l igiene dei pazienti per quali operazioni/pazienti, etc. Viene anche suggerita una lista sulle caratteristiche necessarie per le diverse attrezzature per ogni tipo di dispositivo. La stessa sezione offre anche informazioni sul comportamento per attuare i diversi tipi di movimentazione, riposizionamento e altre attività giornaliere (es. igiene). Come altre guide, evidenzia il coinvolgimento dei lavoratori in tutte le fasi del processo per il suo impatto positivo ai diversi livelli. Il problema dell analisi proviene dell informazione raccolta sugli infortuni e sulle malattie. Non ci sono criteri di giudizio standardizzati per la gravità del rischio da movimentazione manuale dei pazienti ma il giudizio è a discrezione dell esperto. Il management è coinvolto in modo minore in alter linee guida. C è l obiettivo di assumere una squadra specificamente per il trasferimento/movimentazione dei pazienti. L iconografia è utile per attuare una soluzione di banca dati (come in alter linee guida).
19 Metodi riportati nell Annex A 3 Esempi di applicazione dei metodi più comunemente usati (e raccomandati) per la valutazione della movimentazione manuale di pazienti in uno scenario comune (reparto di medicina con 25 letti) 1. Dortmund Approach (Germania) 2. MAPO-Index (Italia) 3. PTAI (Finlandia) 4. Til-LiftThermometer (Olanda)
20 STIMA E VALUTAZIONE DEL RISCHIO Qualunque sia il metodo utilizzato esso deve consentire di: Raccogliere dati pertinenti circa tipo e quantità di manovre di movimentazione, disponibilità e requisiti degli ausili e il livello di formazione/training degli operatori; Classificare il rischio secondo il modello a tre zone (verde; giallo; rosso) per indirizzare le conseguenti azioni di prevenzione. Zona Classificazione dell esposizione Conseguenze Verde Accettabile Nessuna Gialla Non raccomandabile Cercare di impostare miglioramenti riguardanti i fattori di rischio strutturali o altre misure organizzative e di formazione. Sono richieste altre valutazioni e misure adeguate devono essere fatte se necessarie. Rossa Inacettabile/Deve essere evitato Riprogettare o intraprendere azioni in grado di abbassare i rischi
21 RIDUZIONE DEL RISCHIO Va adottato un approccio multifattoriale alla riduzione del rischio, poichè è dimostrato che questo ha maggiori probabilità di successo. Tale approccio dovrebbe basarsi sui risultati della valutazione del rischio. La riduzione del rischio può essere perseguita combinando, in diversa maniera e misura, miglioramenti di differenti determinanti di rischio e dovrebbe, tra gli altri, considerare : Una dotazione organica adeguata La presenza ed effettiva utilizzazione di ausili appropriati Adeguati programmi di informazione, formazione e training La definizione di un sistema organizzativo di gestione del rischio E fortemente raccomandata una verifica dell efficacia degli interventi quale parte della strategia di riduzione del rischio.
22 ANNESSI Annesso A (A1 2-3) Metodi di valutazione del rischio e Linee-Guida Annesso B Aspetti organizzativi degli interventi relativi alla movimentazione dei pazienti Annesso C Ausili ed attrezzature Annesso D Aspetti edilizi ed ambientali Annesso E Formazione e training del personale Annesso F Valutazione dell efficacia degli interventi
23 ANNEXES Annex B Aspetti organizzativi degli interventi relativi alla movimentazione dei pazienti B.1 I sistemi di gestione B.2 Politiche e procedure B.3 Impegno economico B.4 Previsioni di organico.
24 ANNEXES Annex C Ausili ed attrezzature C.1 Definizione degli ausili e delle attrezzature considerati C.2 Standard Internazionali degli ausili e attrezzature per la movimentazione dei pazienti. C.3 Scelta dei corretti ausili/attrezzature C.4 Numero di ausili/attrezzature C.5 Attività di movimentazione di pazienti C.6 Training C.7 Interfaccciamento con l ambiente
25 ANNEXES Annex D Edifici ed ambiente D.1 Introduzione D.2 Definizione degli ambienti considerati D.3 Spazio per letti per adulti (reparti medici / chirurgici) D.4 Servizi per l igiene personale D.5 Unità di cure intensive D.6 Sale operatorie D.7 Unità ambulatoriali D.8 Ambiti di cura geriatrica D.9 Altri D.10 Cure Primarie D.11 Spazi per la circolazione e relativa clearance D.12 Superfici del pavimento, ascensori e scale D.13 Porte, maniglie e passatoie etc. D.14 Standard attuali sulla progettazione degli spazi nelle strutture sanitarie
26 ANNEXES Annex E Formazione e addestramento del personale E.1 L addestramento per la movimentazione dei pazienti dovrebbe essere parte del sistema di gestione del rischio dell organizzazione E.2 Pianificazione e organizzazione di un programma di addestramento E.3 Competenze fondamentali dei lavoratori socio-sanitari. E.4 Efficacia del training
27 ANNEXES Annex F Valutazione dell efficacia degli interventi F.1 Tipi di intervento e metodi di valutazione F.2 Metodi di valutazione F.3 Modalità di comparazione dei risultati di successo
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29 Enrico Occhipinti Ergonomia della Postura e del Movimento c/o CLINICA DEL LAVORO Via S.Barnaba Milano (Italy) tel epmenrico@tiscali.it
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