Forum Governance. La "Direttiva Barnier" sulle informazioni di carattere non finanziario: il livello di preparazione delle aziende italiane
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- Federico Rossa
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1 Forum Governance La "Direttiva Barnier" sulle informazioni di carattere non finanziario: il livello di preparazione delle aziende italiane Risultati della ricerca svolta da EY Milano, 24 maggio 2016
2 Indice 1. Premessa 2. La ricerca svolta da EY 3. Conclusioni dell indagine
3 1 Premessa
4 QUANDO DOVE COSA Premessa Le novità della Direttiva 2014/95/UE La Direttiva 2014/95/EU (cosiddetta "Direttiva Barnier") impone alle imprese di grandi dimensioni che costituiscono enti di interesse pubblico di fornire una dichiarazione di carattere non finanziario contenente almeno informazioni ambientali, sociali, attinenti al personale, al rispetto dei diritti umani, alla lotta contro la corruzione attiva e passiva in misura necessaria alla comprensione dell'andamento dell'impresa, dei suoi risultati, della sua situazione e dell'impatto della sua attività. La dichiarazione di carattere non finanziario deve essere contenuta nella relazione sulla gestione, o in una relazione distinta la quale: a) contenga le informazioni richieste dalla Direttiva 2014/95/UE; b) sia pubblicata unitamente alla relazione sulla gestione; oppure c) sia messa a disposizione del pubblico entro un termine ragionevole, non superiore ai sei mesi successivi alla data del bilancio, nel sito web dell'impresa e sia menzionata nella relazione sulla gestione. Entro il 6 dicembre 2016: La Commissione Europea presenterà gli orientamenti non vincolanti sulla metodologia di comunicazione delle informazioni di cui sopra, e gli Stati membri dovranno recepire quanto richiesto dalla Direttiva. Le disposizioni della Direttiva saranno applicate a tutte le imprese cui essa è rivolta a decorrere dall esercizio avente inizio il 1 gennaio 2017 o durante il Page 4
5 Premessa La consultazione europea sulle Linee Guida: i principali punti emersi Il 15 Aprile 2016 si è chiusa la consultazione pubblica relativa agli orientamenti non vincolanti sulla metodologia di comunicazione dell informativa non finanziaria prevista dalla Direttiva, che l Unione Europea deve redigere entro il 6 dicembre Di seguito sono riportati i principali risultati emersi da tale consultazione: LA RILEVANZA DEI PRINCIPI GENERALI: L INTERAZIONE CON ALTRI FRAMEWORK: Materiality Reliability 5% 15% 15% 38% 80% 48% Le Linee Guida dovrebbero:...make reference to other frameworks where addressing concrete matters or specific issues 5% 33% 62% Usefulness Avoiding undue admin. burden Comparability 17% 38% 49% 31% 41% 20% 45% 30% 28%...explain how content produced in the context of other frameworks could be used in the non-financial statement...be complementary to other frameworks 11% 26% 37% 44% 52% 30% Understandability Comprehensiveness 23% 52% 57% 33% 20% 15%...include detailed solutions and be an exhaustive document in a way that could make unnecessary for companies the use of other guidelines 78% 6% 16% Fairness and balance 43% 42% 15%...get general inspiration from other frameworks 13% 68% 19% Bassa Media Alta 100% Poco d'accordo Mediamente d'accordo Molto d'accordo 100% Page 5
6 Premessa Cosa stiamo facendo in Italia? In Italia è attualmente in corso la consultazione pubblica (che verrà chiusa il 3 giugno 2016) per l attuazione della direttiva 2014/95/UE. Di seguito sono riportate le questioni principali poste dalla consultazione stessa: AMBITO DI APPLICAZIONE: Si ritiene appropriato definire in fase di recepimento un ambito di applicazione coincidente con quello minimo previsto dalla direttiva? Sussistono particolari tipologie di imprese che sarebbe opportuno ricomprendere nell ambito di applicazione? In particolare, nonostante la direttiva sia indirizzata alle imprese di grandi dimensioni, si ritiene opportuno prevedere forme di rendicontazione non finanziaria, secondo contenuti e tempi meno stringenti anche per le PMI? STANDARD E RILEVANZA DELL INFORMATIVA Si ritiene opportuno prevedere il possibile ricorso a tutte le diverse tipologie di standard riconosciuti a livello internazionale e più comunemente utilizzati dalle imprese, inclusi quelli elencati nella direttiva? Si ritiene utile prevedere disposizioni volte a consentire che sia inequivocabilmente individuato il sistema di rendicontazione a cui l impresa ha fatto ricorso? Si ritiene opportuno prevedere una definizione di rilevanza dell informazione non finanziaria? COLLOCAZIONE DELL INFORMATIVA Si ritiene che la possibilità di redigere una relazione distinta dovrebbe essere introdotta nell ordinamento nazionale? Nel caso si ritenga opportuno esercitare l opzione prevista dalla direttiva, la relazione distinta dovrebbe essere soggetta a particolari ulteriori requisiti per essere considerata come equivalente a quella prevista ordinariamente dalla direttiva? VERIFICA DELL INFORMATIVA Si ritiene opportuno introdurre forme obbligatorie di verifica esterne sul contenuto dell informativa non finanziaria? L attività di verifica dovrebbe connotarsi quale controllo volto a fornire una limitata garanzia che la dichiarazione di carattere non finanziario non presenti errori o deroghe rispetto agli standard utilizzati ai fini della rendicontazione? Oppure dovrebbe assumere un carattere maggiormente incisivo e, quindi, volta a fornire la ragionevole - benché non assoluta certezza, riassunta in un giudizio di merito, che la dichiarazione è conforme agli standard prescelti? Page 6
7 2 La ricerca svolta da EY
8 La ricerca svolta da EY Cosa abbiamo fatto COSTRUZIONE DEL CAMPIONE Abbiamo costruito un cluster iniziale, selezionando le aziende italiane sulla base dei 3 criteri minimi indicati dalla Direttiva: Numero medio di dipendenti occupati pari a 500 Totale dello stato patrimoniale pari a e/o ricavi netti delle vendite e delle prestazioni pari a Enti di interesse pubblico * Procedendo in questo modo, abbiamo isolato le aziende italiane in scope alla Direttiva. Successivamente abbiamo costruito il campione di aziende da analizzare ( 110) in modo tale da ottenere una rappresentanza proporzionale degli indici di borsa e dei settori e sottosettori cui appartengono. ANALISI DEL CAMPIONE Una volta definito il campione, lo abbiamo analizzato basandoci su una serie di informazioni relative ai requisiti della Direttiva 2014/95/UE. Ad esempio, abbiamo verificato se le aziende: Pubblicano un report di sostenibilità e/o un report integrato; Sottopongono tali documenti ad assurance; Comunicano informazioni di carattere non finanziario negli ambiti coperti dalla Direttiva; Hanno una sezione dedicata alla sostenibilità nel loro sito corporate. Sulla base dei dati raccolti, abbiamo classificato le aziende del campione in termini di readiness, delineando i risultati medi dei singoli settori, sotto-settori e indici di borsa. Page 8 *Ai fini di questa analisi non sono state incluse le aziende che emettono titoli di debito
9 La ricerca svolta da EY Identificazione delle aziende italiane nel campo di azione della Direttiva Di seguito è riportata la suddivisione per settore e sotto-settore delle aziende italiane che rientrano nel campo di azione della Direttiva Europea (circa 210*)**. Le aziende in scope UTILITIES TECNOLOGIA SALUTE OIL & GAS CUSTOMER SERVICES CHIMICA E MATERIE PRIME Media ( 63%) Commercio ( 21%) Viaggi e tempo libero ( 16%) 9% 6% 1% 5% 2% 1% TRASPORTI ( 1%) TELECOMUNICAZIONI ( 0,5%) 38% FINANZA Banche ( 81%) Servizi finanziari e Asset management ( 10%) Assicurazioni ( 9%) BENI DI CONSUMO Moda ( 41%) Automobili e Componentistica ( 25%) Prodotti per la casa e la persona ( 22%) Alimentari ( 13%) 15% 20% INDUSTRIA Beni e servizi industriali ( 74%) Edilizia e materiali ( 26%) Page 9 *Ai fini di questa analisi non sono state incluse le aziende che emettono titoli di debito **Per l analisi sono stati considerati i dati delle aziende relativi all anno di rendicontazione 2014
10 La ricerca svolta da EY La dimensione media delle aziende in scope Di seguito è riportata la suddivisione per indice di borsa delle aziende in scope* con il dettaglio dei valori medi di grandezza (numero di dipendenti, Stato Patrimoniale e Fatturato) richiesti dalla Direttiva. Suddivisione delle aziende in scope per indice di borsa LEGENDA Numero medio dipendenti Media ricavi di vendita (in mil. Euro) NON QUOTATE ITALIA SMALL CAP Media Stato Patrimoniale (in mil. Euro) ITALIA MICRO CAP % 31% 1% ITALIA MID CAP MIB % 25% Page 10 *Ai fini di questa analisi non sono state incluse le aziende che emettono titoli di debito
11 La ricerca svolta da EY Il campione analizzato Di seguito è riportata la suddivisione per settore e sotto-settore del campione che abbiamo analizzato per determinare il livello di preparazione delle aziende italiane rispetto alle richieste della Direttiva (110 aziende*). Il campione di circa 110 aziende** OIL & GAS TECNOLOGIA UTILITIES 9% 6% 5% 32% FINANZA Banche (~69%) Servizi Finanziari e Asset management (~17%) Assicurazioni (~14%) CUSTOMER SERVICES Media (70%) Commercio, viaggi e tempo libero (30%) 9% BENI DI CONSUMO Moda (47%) Automobili e Componentistica (~21%) Prodotti per la casa e la persona (~16%) Alimentari (~16%) 17% 22% INDUSTRIA Beni e servizi industriali (75%) Edilizia e materiali (25%) Page 11 *Per garantire la robustezza dell analisi, quei settori ed indici rappresentati da un numero di aziende inferiore a 3 non sono stati inclusi nel campione (Telecomunicazioni, Salute, Chimica e materie prime, Trasporti; Indice Italia Micro Cap) **Ai fini di questa analisi non sono state incluse le aziende che emettono titoli di debito
12 La ricerca svolta da EY Gli strumenti di rendicontazione delle informazioni di sostenibilità Di seguito è riportato il dettaglio delle aziende del campione che nel 2014 hanno pubblicato un Bilancio di Sostenibilità e/o un Report Integrato (48 aziende), di quelle che hanno inserito le informazioni di sostenibilità esclusivamente nella Relazione sulla Gestione (12 aziende) e di quelle, invece, che non rendicontano la propria performance di sostenibilità (50 aziende). Inoltre, per quelle che redigono un documento di sostenibilità, è riportato il dettaglio di quante scelgono di sottoporlo ad assurance indipendente (34 aziende). Analisi del campione 40% 50% 74% 8 le aziende del campione che redigono un Report Integrato 10% 40% >90% le aziende che hanno scelto di seguire lo standard GRI 71% 20% 20% 100% 70% le aziende che sottopongono il proprio report a revisione indipendente BS e/o IR sottoposto ad assurance BS e/o IR non sottoposto ad assurance 26% 8% 8% 34% 33% 26% 90% 30% 10% 20% 29% 60% Informativa di sostenibilità nella Relazione sulla Gestione Nessuna rendicontazione di sostenibilità Finanza Industria Beni di Consumo Utilities Customer Service Tecnologia Oil & Gas Page 12
13 La ricerca svolta da EY Il livello di preparazione delle aziende del campione per settore LIVELLO DI PREPARAZIONE PER SETTORE: Finanza 26% 49% 26% A lato sono rappresentati i risultati relativi al livello di preparazione delle aziende del campione così espresso: Industria Beni di Consumo 25% 47% 33% 53% 42% Alto aziende che redigono un BS che copra gli aspetti richiesti dalla Direttiva e sia sottoposta ad assurance Utilities Customer Services 20% 80% 50% 30% 20% Medio tutti i casi non contemplati come Alti o Bassi Tecnologia Oil & Gas 29% 60% 71% 40% Basso aziende che non rendicontano la propria performance di sostenibilità 100% Page 13
14 La ricerca svolta da EY Il livello di preparazione delle aziende del campione per sotto-settore Di seguito è rappresentato il livello di preparazione delle aziende (ALTO, MEDIO, BASSO) del campione suddiviso per sotto-settore. Readiness per sotto-settore ALTO MEDIO BASSO Utilities Oil&Gas Industria Customer services Finanza Beni di consumo Tecnologia Page 14
15 La ricerca svolta da EY Il livello di preparazione delle aziende del campione Delle 110 aziende che abbiamo analizzato solo 28 presentano un ALTO livello di preparazione, mentre le restanti risultano essere mediamente o poco pronte al recepimento della Direttiva. A livello di settore il livello di preparazione può essere sintetizzato come segue: A L T O Utilities Oil & Gas M E D I O Finanza Customer services Industria B A S S O Beni di consumo Tecnologia Medio Il livello di "readiness" del campione analizzato Readiness per Indice di Borsa ALTO Analizzando i singoli indici di Borsa risulta che esiste una correlazione tra la grandezza delle aziende e il rispettivo livello di preparazione. MEDIO MIB Italia Mid Cap Italia Small Cap Page 15
16 La ricerca svolta da EY I temi maggiormente coperti dalle aziende italiane Il grafico a lato mostra il livello di copertura delle 5 categorie di informazioni non finanziarie richieste dalla Direttiva. L analisi è stata effettuata sulle sole aziende che rendicontano la performance di sostenibilità (nel Bilancio di Sostenibilità, Report Integrato, Relazione sulla Gestione). Si nota come gli aspetti maggiormente trattati siano quelli relativi alle pratiche di lavoro e all ambiente*. Il grafico in basso, invece, mostra la performance di ciascun settore in rapporto alle 5 categorie. Diritti Umani Lotta alla corruzione Sociale Ambiente Pratiche di lavoro 100% 100% 100% 100% 100% 100% 100% 100% 100% 100% 100% 100% 100% 100% 100% 100% 100% 90% 90% 80% 80% 75% 75% 75% 70% 67% 67% 62% 57% 50% 50% 40% 33% 100% Finanza Industria Oil & Gas Customer services Utilities Tecnologia Beni di consumo Page 16 *La valutazione relativa alla copertura delle aree di rendicontazione non finanziaria richieste dalla Direttiva è stata effettuata principalmente sulla base degli indicatori di performance proposti dallo standard GRI Global Reporting Initiative
17 3 Conclusioni dell indagine
18 Conclusioni dell indagine Cosa emerge dall analisi Il livello di preparazione complessivo del campione analizzato è MEDIO e risulta così composto: 25% 34% Alto Medio Basso 41% Complessivamente, il livello di preparazione delle aziende risulta correlato con la dimensione delle stesse. La quasi totalità delle aziende con una reportistica di sostenibilità sottoposta ad assurance ha un elevato livello di copertura delle tematiche richieste dalla Direttiva. Page 18
19 Conclusioni dell indagine Considerazioni aggiuntive Complessivamente i settori che risultano più preparati sono quelli che da più tempo sono stati sollecitati dai propri stakeholder a rendicontare le proprie performance non finanziarie, ovvero il settore delle Utilities e quello dell Oil&Gas. All interno di ciascun settore è stato riscontrato un livello variegato di readiness (in relazione ai sotto-settori di appartenenza ed alla dimensione dell organizzazione). Il campione di aziende analizzato ha messo in luce una non omogeneità di copertura delle diverse tematiche. A livello complessivo le aree di rendicontazione maggiormente trattate risultano quella ambientale, quella legata alle pratiche di lavoro e quella sociale, che già da diversi anni sono al centro della rendicontazione di sostenibilità. I gap informativi più rilevanti sono stati riscontrati per quei temi la cui rilevanza è aumentata di recente (lotta alla corruzione e diritti umani). Page 19
20 Conclusioni dell indagine I possibili percorsi per le aziende in scope Entro il 6 dicembre 2016 ogni stato membro dovrà recepire quanto predisposto dalla Direttiva, pertanto riteniamo verosimili le seguenti evoluzioni: le aziende con un livello di preparazione ALTO potranno mantenere i processi di rendicontazione attualmente implementati, con un eventuale rafforzamento di tali processi che li avvicini maggiormente a quelli che caratterizzano la rendicontazione dei dati finanziari. le aziende con un livello di preparazione MEDIO dovranno estendere la propria rendicontazione ai temi attualmente non coperti ed aumentare la solidità dei processi di raccolta dei dati in modo da poterli eventualmente sottoporre a verifica indipendente. le aziende con un livello di preparazione BASSO, dovranno definire e dare affidabilità, in un tempo limitato, ai processi di rendicontazione dell informativa non finanziaria richiesta dalla Direttiva. Page 20
21 EY Assurance Tax Transactions Advisory About EY EY is a global leader in assurance, tax, transaction and advisory services. The insights and quality services we deliver help build trust and confidence in the capital markets and in economies the world over. We develop outstanding leaders who team to deliver on our promises to all of our stakeholders. In so doing, we play a critical role in building a better working world for our people, for our clients and for our communities. EY refers to the global organization, and may refer to one or more, of the member firms of Ernst & Young Global Limited, each of which is a separate legal entity. Ernst & Young Global Limited, a UK company limited by guarantee, does not provide services to clients. For more information about our organization, please visit ey.com. Climate Change and Sustainability Services (CCaSS) Change-and-Sustainability-Services 2016 Ernst & Young Financial Business Advisors S.p.A. All Rights Reserved. This material has been prepared for general informational purposes only and is not intended to be relied upon as accounting, tax, or other professional advice. Please refer to your advisors for specific advice. ey.com
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