Attività ludico-laboratoriali sull Egitto
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- Mariana Serra
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1 Istituto comprensivo A. Gramsci di Campalto, Venezia scuola primaria G. Pascoli Progetto Sensibilizzazione linguistica e inserimento nella classe di un alunno arabofono Attività ludico-laboratoriali sull Egitto Obiettivi: -aiutare l'inserimento di un alunno egiziano, coinvolgendo l'intero gruppo classe -valorizzare alcune caratteristiche della cultura arabo-egiziana Prima parte 1 Dicembre 2008 Descrizione delle attività: Nella classe seconda B all'inizio di Novembre è arrivato Estiven, un bambino egiziano. A conclusione di alcune ore impiegate per il supporto minimo nell'apprendimento della lingua italiana per l'alunno, è stato proposto da, dottoressa in lingua e cultura araba e diplomata nel master in studi interculturali, in collaborazione con l'insegnante Anna Maria Colaizzi, un laboratorio consistente in alcune attività ludiche, seguite da momenti di riflessione guidata. La prima attività consiste nella divisione del gruppo classe in due sottogruppi, un gruppo rappresentante il gruppo dei costruttori esce per qualche minuto dall'aula, l altro rimastovi costituisce la popolazione nativa. Ognuno dei due gruppi parla un linguaggio differente: i costruttori la lingua italiana o la lingua inglese, mentre i nativi un linguaggio gestuale.
2 Il saluto dei nativi è quello di tirare leggermente l orecchio della persona salutata, il saluto dei costruttori un ciao o hello. Lo scopo dei costruttori è costruire un ponte, coinvolgendo la popolazione locale. La costruzione del ponte consiste nell attaccare pezzi di carta con scotch e graffette tra una sedia e l altra. Per i nativi, il fiume è sacro e quindi il ponte rappresentando il congiungimento di due sponde del fiume dev'essere, oltre che resistente, anche colorato e decorato. I nativi non sanno costruire il ponte, però devono imparare, poiché poi dovranno essere in grado di costruire ponti altrove, senza l aiuto dei costruttori. I costruttori devono insegnare loro come si procede, rispettando però le loro usanze, ovvero i loro momenti di preghiera, che corrispondono al fermarsi e sedersi quando sentono il battito di mani di Estiven. I bambini dei due gruppi hanno facilmente capito le regole e le usanze degli altri e sono riusciti insieme a costruire un ponte.
3 A conclusione del gioco abbiamo riflettuto insieme sul suo significato spiegando che ogni cultura ha lingue e usanze differenti e bisogna rispettarle. Abbiamo poi chiesto a Estiven in che modo salutano in Egitto e ha spiegato, con l'aiuto di Lucia, che ci sono più modi: sabah al-hair che significa buon giorno (mattino con il bene), al quale si risponde sabah al-nur, ovvero mattino di luce ; assalamu al-'aleikum, che letteralmente significa la pace sia con voi, la cui risposta è l inversione delle parole: wa-'aleikum assalam.
4 Estiven ha fatto vedere a tutti i bambini utilizzando un pallone-mappamondo dove si trovano l'italia e l'egitto.
5 È seguita un'altra attività ludica consistente nel distribuire alcuni foglietti, scritti in arabo (con l'alfabeto arabo e traslitterati) per Estiven e in lingua italiana per gli altri. Ogni bambino deve spiegare la parola scritta nel foglietto che gli è stato consegnato facendo un disegno alla lavagna, oppure mimandola per farla indovinare ai compagni e poi chiedere a Estiven come si dice in lingua araba. Alcune delle parole indovinate sono: cammello, Egitto, sabbia, piramidi, fiume, ponte, grazie, amico... foto dal quaderno di Estiven I bambini hanno compreso quindi che anche se non si conosce una lingua si possono trovare altri modi per farsi capire. Mentre ogni bambino ha scritto nel quaderno cosa era stato fatto durante il laboratorio, a coppie hanno guardato alcune fotografie dell Egitto osservando i paesaggi, il modo di vestire; un papiro disegnato con i geroglifici, comprendendo cos è un foglio di papiro e qual era la scrittura antica, alcune cartine per vedere le principali caratteristiche dell Egitto ed alcuni oggetti, tra i quali libri scritti in arabo.
6 Foto tratte dal testo Focus più 4, Atlante per approfondire, Milano, Cetem, un foglio di papiro con disegno e scrittura geroglifica
7 Seconda parte 4 Dicembre 2008 L'attività svolta precedentemente è stata poi ripresa con un cartellone, in cui abbiamo attaccato le parole nelle due lingue e i disegni dei bambini, un po' di sabbia e dei pezzetti di papiro.
8 Il cartellone è stato attaccato nel corridoio adiacente alle due classi seconde, dato che anche in 2 A è presente un bambino egiziano. Successivamente abbiamo raccontato e spiegato una breve fiaba ambientata in Egitto, tratta dal testo Un libro buono un mondo (1995, Giunti) e intitolata la storia di Nusradin, che spiega la sacralità dell'ospite nel mondo arabo.
9 Infine abbiamo scritto in arabo il nome di tutti gli alunni delle classi seconde Arianna اريانا Maria Sara ماريا سارا Andrea اندريا Matteo Giulia جيوليا Alberta البيرتا Radais رادايس Sebastiano سيباستيانو Filippo فيليبو Virginia فيرجينيا Uchenna وتشين Nicole نيقول Emma اما Giada جيادا Gaia جايا Denis دينيس Daniela دانيل Alessia اليسيا Isabella ازابيل Luca لوقا Elisa Riccardo ريقاردو اليزا Estiven استيفن ماتيو Bishoy بشوي
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