CORSO D AGGIORNAMENTO SUI DISTURBI SPECIFICI D APPRENDIMENTO. Roncegno. ottobre 2014
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1 CORSO D AGGIORNAMENTO SUI DISTURBI SPECIFICI D APPRENDIMENTO Roncegno ottobre 2014
2 Disturbi Specifici d apprendimento 1. Definizioni e limiti 2. Principali comorbilità 3. Percorso diagnostico e di intervento 4. La relazione clinica
3 1. Definizioni e limiti 2. Principali comorbilità 3. Percorso diagnostico e di intervento 4. La relazione clinica
4 È un'alterazione del funzionamento di un organo o più in generale l'alterazione di uno o più processi all'interno di un sistema. Se il disturbo è importante si produce una disabilità. Nei DSA la disabilità non comporta incapacità, ma limitatezza di rapidità, precisione, efficienza
5 1 ragazzo/a su Difficoltà che colpisce solo un aspetto dell apprendimento (concetto di specificità) nel quale l elaborazione delle informazioni risulta lenta e poco accurata. (Problema delle comorbilità)
6 La prestazione in quel dominio dovrebbe essere nettamente inferiore rispetto alle prestazioni del soggetto in altri domini (concetto di discrepanza). Negli altri aspetti cognitivi il funzionamento è normale (concetto di intelligenza normale)
7 quattordicenne, sveglio ed intelligente, veloce nei giochi e in nessun modo inferiore ai coetanei. La sua grande difficoltà era, ed è ancora, l incapacità di imparare a leggere Dr. Morgan, British Medical Journal, 1896.
8 La difficoltà di apprendimento è già presente nella costituzione del bambino (concetto genetico) e si manifesta quando viene sottoposto a quel tipo di apprendimento. Dislessia, Disortografia e Discalculia possono essere definite caratteristiche dell individuo, fondate su una base neurobiologica. Non ci deve essere perdita di acquisizioni (concetto di evolutività)
9 La compromissione deve essere di un grado clinicamente significativo (concetto statistico) e influire sulla qualità di vita scolastica e/o sociale (concetto di disabilità).
10 Quali disturbi specifici dell apprendimento? Dislessia Disgrafia Disortografia Discalculia (Disturbo di comprensione del testo) (Disturbo non-verbale dell apprendimento) P.A.R.C.C. 1 febbraio 2011
11 DSM-5 manuale diagnostico e statistico delle malattie mentali DSA = disordini del neurosviluppo (ADHD, spettro autistico, comunicazione, ecc.)
12 Unica etichetta diagnostica: Disturbo Specifico dell Appendimento
13 Almeno uno dei seguenti sintomi che persiste per più di 6 mesi nonostante gli interventi messi in campo - Lettura lenta e/o faticosa - Difficoltà di comprensione della lettura - Difficoltà nello spelling - Difficoltà nell espressione scritta - Difficoltà nel calcolo e nel padroneggiare i numeri - Difficoltà nel ragionamento matematico
14 Da cosa dipende? Forte predisposizione genetica Disfunzione delle aree corticali che dovrebbero assicurare la automatizzazione del processo di lettura. Tale processo di automatizzazione non avviene o si sviluppa in modo incompleto o con grande difficoltà
15 L automatizzazione esprime la stabilizzazione di un processo caratterizzato da un alto grado di velocità ed accuratezza. A livello mentale tale processo è realizzato inconsciamente, richiede un minimo impegno attentivo, è poco stancante, è difficile da sopprimere, da ignorare, da influenzare. (Commissione sulla Dislessia del Consiglio Superiore di Sanità Olandese)
16 Unica etichetta diagnostica: Disturbo Specifico dell Appendimento Specificatori qualitativi Specificatori quantitativi
17 Specificatori qualitativi: DSA con compromissione della lettura (F81.0) - accuratezza - fluenza - comprensione DSA con compromissione della scrittura (F81.1) - spelling (errori fonologici) - regole grammaticali - organizzazione e chiarezza degli elaborati
18 Specificatori qualitativi: DSA con compromissione della matematica (F81.3) - consapevolezza dei numeri - memorizzazione e recupero dei fatti numerici - accuratezza e fluenza del calcolo - ragionamento matematico
19 Specificatori quantitativi: Lieve Moderato Grave E un giudizio clinico e non dipende solo da misurazioni oggettive. Dovrebbe dirci l intensità delle misure didattiche (dispensative, compensative, altro) da adoperare con quell allievo.
20 Disturbo Specifico di Lettura Dislessia Evolutiva La dislessia è una disabilità specifica dell apprendimento di origine neurobiologica G. Reid Lyon, E. Shaywitz, B.A. Shaywitz (2003)
21 Due modi di leggere Via indiretta Via diretta Decodifica dei singoli grafemi Tipica delle prime fasi della lettura o per leggere non-parole Bisogno di attenzione selettiva Lettura automatica della parola nota Tipica della lettura fluente Nessuna attenzione selettiva
22 Automatismo
23 Automatismo
24 Automatismo
25 Automatismo
26 Automatismo
27 Automatismo carne di maiale
28 Automatismo
29 carne di maiale carne di maiale Automatismo carne di maiale carne di maiale carne di maiale carne di maiale 13 lettere; 3 parole
30 Automatismo
31 wieprzowina Automatismo
32 Automatismo
33 Automatismo wieprzowina 11 lettere; 1 parola
34 Tratto da: Zoccolotti P. e De Luca M. I movimento oculari nella lettura: aspetti normali e patologici.dislessia, 2004, 3:
35 Tratto da: Zoccolotti P. e De Luca M. I movimento oculari nella lettura: aspetti normali e patologici.dislessia, 2004, 3:
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37 COR5O DY FO5M47ION3 SU! DI$TU58I $P3C1FJC1 D 4PP53NDYM3N7O
38 La Disortografia Specifico disturbo della correttezza della scrittura intesa come processo di trascrizione tra fonologia e rappresentazione grafemica della parola Esempi di dettato
39 Esempi La Disortografia
40 La Disortografia Gli errori sono tutti uguali? Classificazione Fonologici Altri Errori Viene violata la corrispondenza fonemagrafema Non Fonologici
41 La percentuale dei bambini che, a diverse età, possono scrivere il loro nome in modo corretto o speculare. V. Walsh & SR. Butler, Behav Brain Res, 1996, 76:
42 La Disgrafia Specifica difficoltà nella realizzazione manuale dei grafemi Esempi
43 Esempi La Disgrafia
44 Esempi La Disgrafia
45 Esempi La Disgrafia
46 Esempi La Disgrafia
47 La Disgrafia Dove finisce la brutta calligrafia e inizia la disgrafia? Illegibilità di tutti i grafemi da parte di tutti i lettori, fra tutti il bambino stesso Lentezza nella costruzione dei grafemi Difficoltà visuo-motoria, anche lieve
48 Discalculia 50-60% dei bambini dislessici sono anche discalculici (fatti numerici, tabelline, moltiplicazioni) Discalculia isolata è più rara Riconosciuta più tardi e più tollerata rispetto alla dislessia
49 - cognizione numerica (cioè intelligenza numerica basale: subitizing, meccanismi di quantificazione, comparazione, seriazione, strategia di calcolo a mente); -procedure esecutive (lettura, scrittura e messa in colonna dei numeri); - calcolo (recupero dei fatti numerici e algoritmi del calcolo scritto)
50 Erano escluse dalla diagnosi le difficoltà di soluzione dei problemi matematici. Ora non più.
51 E il calcolo? Contare, numerare, addizionare, sottrarre, ecc. sono attività genetiche con aree predisposte già alla nascita o sono attività acquisite che sfruttano altre aree cerebrali? Esiste il bernoccolo della matematica?
52 Un elementare senso dei numeri è innato; è stato dimostrato nei neonati e in molti animali: immediato ed accurato per numerosità fino a 3-4, approssimato e sempre meno accurato aumentando i numeri. In scimmie e gatti è stato possibile documentare neuroni, nell area parietale, che rispondono alla numerosità, anche in maniera subliminale. Nel solco intraparietale bilaterale ci sarebbero quindi neuroni geneticamente programmati per rispondere ai cambiamenti di numerosità
53 Tuttavia, per contare numerosità superiori e per effettuare calcoli esatti abbiamo bisogno di sfruttare aree dedicate ad altri compiti: linguistici e visuo-spaziali. Per imparare i numeri Arabi e l aritmetica i bambini devono imparare a connettere quest area preesistente di rappresentazione della numerosità con parole e simboli arbitrari che gli vengono insegnati
54 Se è vero che le competenze più sofisticate di calcolo dipendono dal linguaggio, senza di questo non si dovrebbero saper fare calcoli esatti. I Mundurukù, indigeni dell Amazzonia, hanno parole solo per i numeri da 1 a 5 Essi riescono a comparare e valutare grandi numerosità approssimative ma non riescono a fare calcoli accurati oltre il 5 P. Pica, et al. Science, 2004, 306:
55 Conclusioni: leggere, scrivere e far di conto In ogni caso l apprendimento passa attraverso la riconversione di aree cerebrali inizialmente deputate ad altri fini ma con caratteristiche tali da poter essere sfruttate. Ne deriva che l istruzione dovrebbe usare strategie che sfruttino le rappresentazioni preesistenti possedute prima dell ingresso a scuola (es. dita per iniziare a contare) o inibire quelle disturbanti (lettere a specchio) Dehaene S. From Monkey to human brain. MIT Press, 2004
56 1. Definizioni e limiti 2. Principali comorbilità 3. Percorso diagnostico e di intervento 4. La relazione clinica
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59 Vivere i DSA Insuccesso scolastico Reazioni di passività e chiusura o Evitamento del compito iperattività ed aggressività Bassa motivazione allo studio Disagio emotivo Attribuzioni negative da parte degli adulti Bassa autostima
60 Le attribuzioni più frequenti sono: Pigrizia Scarso impegno Scarsa motivazione Disattenzione
61 Riassumendo:
62 1. Definizioni e limiti 2. Principali comorbilità 3. Percorso diagnostico e di intervento 4. La relazione clinica
63 PERCORSO METODOLOGICO DI CERTIFICAZIONE DSA SCUOLA FAMIGLIA SERVIZI SPECIALISTICI Rilevazione difficoltà in soggetto con sospetto DSA il Consiglio di classe consegna alla famiglia il modello compilato per l invio ai servizi specialistici Famiglia richiede ai servizi specialistici visita di valutazione diagnostica Iter diagnostico il Consiglio di classe Stende il PDP in attuazione delle misure compensative e dispensative La famiglia consegna alla scuola Diagnosi e Certificazione DSA I servizi consegnano alla famiglia la certificazione di DSA completa di diagnosi e profilo di funzionamento
64 La Diagnosi Perché il Modulo Allegato 6 Colleghi condivisione della situazione Famiglia Esperti aiuto per lo specialista Valutazione ad hoc
65 La Diagnosi Chi può farla? Pubblico Privato L'Azienda Pubblica di Servizi alla Persona "Beato de Tschiderer Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari APSS Neuropsichiatra Centro Clinico Psicologo VIDIMA (forma no contenuti) Nel rispetto delle Linee Guida Nazionali e Provinciali
66 La legislazione riguardante i DSA Normativa Provinciale Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano 24 luglio 2012 Accordo sul documento Indicazioni per la diagnosi e la certificazione dei DSA Indicazioni provinciali per la rilevazione precoce nella scuola e l invio ai servizi specialistici per la diagnosi e la certificazione degli studenti con DSA 21 settembre 2012 Linee guida per la predisposizione di protocolli regionali per l individuazione precoce dei casi sospetti di DSA 24 gennaio 2013
67 La Diagnosi Quando si può fare? dalla fine II primaria dalla fine III primaria Dislessia Disortografia Discalculia Disgrafia
68 Le prove Cognitivo Parole Non-parole Abilità Strumentali Parole Lettura Scrittura Brano Comprensione Produzione Abilità Matematiche Non-parole Frasi Brano
69 Le prove attenzione abilità visuo-spaziali linguaggio memoria abilità motorie valutazione psicologica funzioni esecutive
70 Le prove Quante e quali bisogna fare? Ogni clinico sceglie secondo la propria libertà e responsabilità gli strumenti di valutazione A discrezione del clinico Le linee guida indicano gli standard minimi raccomandati per una corretta valutazione
71 1. Definizioni e limiti 2. Principali comorbilità 3. Percorso diagnostico e di intervento 4. La relazione clinica
72 La relazione clinica dovrà esplicitare le aree di forza del soggetto oltre a quelle di debolezza. Le aree di forza e di debolezza descritte dovrebbero essere quelle significative per il progetto di aiuti allo sviluppo La relazione clinica dovrebbe contenere anche il punto di vista del soggetto ciò che lui stesso, nel progetto di aiuti allo sviluppo, considera più significativo.
73 Elementi fondamentali che devono essere presenti in una relazione (anche se sintetica): a. DIAGNOSI CLINICA E RELATIVI CODICI ICD 10 b. VALUTAZIONE NEUROPSICOLOGICA (competenze cognitive, abilità scolastiche, eventuali approfondimenti) c. AREA AFFETTIVO RELAZIONALE (atteggiamento, comportamento e modalità con cui ha affrontato l intera valutazione, approfondimento clinico psicologico quando necessario) d. PROPOSTE E SUGGERIMENTI PER L INTERVENTO CLINICO (riabilitazione) e. STRUMENTI DISPENSATIVI E COMPENSATIVI SUGGERITI
74 STRUMENTI COMPENSATIVI QUALSIASI strumento che possa rendere l alunno AUTONOMO se riesce a far da solo si sentirà come gli altri aumentando la sua autostima e migliorando così le prestazioni enciclopedia informatica, libro digitale, sintesi vocale, scanner, internet, calcolatrice, mappe, tabelle, schemi,.
75 MISURE DISPENSATIVE ESENTARE l alunno da un impegno, da un obbligo, da un attività che si sa potere essere FALLIMENTARE perché non dipende dall impegno dell alunno Lettura a voce alta, scrittura veloce sotto dettatura, ricopiare dalla lavagna, uso del vocabolario, uso mnemonico delle tabelline, dallo studio delle lingue straniere in forma scritta, studio mnemonico, carico di compiti
76 Quindi Tra gli elementi fondamentali che devono essere sempre presenti in una relazione, siamo proprio sicuri che gli strumenti dispensativi e compensativi sia competenza esclusiva del clinico?
77 GRAZIE PER L ATTENZIONE!!!
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