ordinamento processuale (verifica contraddittorio e tentativo di conciliazione)

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1 La prima udienza ex art 183 cpc nel nuovo ordinamento processuale (verifica contraddittorio e tentativo di conciliazione) Prof. Riccardo Demontis Premessa La lezione, che ha affrontato l udienza di prima trattazione, siè soffermata su due temi fondamentali: il verbale di udienza; la verifica della costituzione regolare delle parti e la loro comparizione in giudizio.

2 Argomenti La seconda lezione, incentrata sull udienza ex art. 183 cpc secondo la nuova formulazione contenuta nelle novelle apportate, riguarda la fase di verifica della regolarità del contraddittorio compiuta dal giudice. Il giudice compie una serie di verifiche d ufficio, che, se hanno un esito positivo, comportano quale conseguenza la prosecuzione del giudizio. Qualora invece abbiano esito negativo, il giudice pronuncia i provvedimenti utili a sanare i vizi, fissando una nuova udienza, nella quale verifica che le parti abbiano provveduto a rimediare alle irregolarità. Le verifiche del giudice Il giudice è chiamato a compiere verifiche in merito alla rappresentanza assistenza autorizzazione delle parti In riferimento al vizio della citazione il giudice ordina il rinnovo della stessa e, se la parte non ottempera, siavràl estinzione del procedimento. Altre verifiche, che il giudice compie, sono la sussistenza del litisconsorzio necessario, ossia se le tutte le parti, che devono essere presenti in giudizio, siano state chiamate, e della notificazione della citazione al terzo.

3 La rappresentanza, assistenza, autorizzazione delle parti Il giudice controlla le modalità,, con cui è stata conferita la procura al difensore, i requisiti soggettivi del difensore, la sussistenza degli atti da includere nel fascicolo. In merito ai procedimenti instaurati a partire dal 4 luglio 2009 è stata precisata la norma, che riguarda i difetti di rappresentanza e assistenza delle parti. La legge ora prevede che il giudice debba controllare la sussistenza o meno dei poteri di rappresentanza, assistenza e autorizzazione, aggiungendo rispetto alla precedente disciplina che il controllo debba estendersi anche alla verifica di vizi, che determinino la nullità della procura del difensore. La rappresentanza, assistenza, autorizzazione delle parti In presenza di tali vizi, il giudice concede un termine perentorio per la loro sanatoria. Nella nuova disciplina il giudice è obbligato a fissare il termine, non ha potere discrezionale. Conlasanatoriadeivizisiintendevalida la domanda apartiredalla prima notificazione. La sanatoria e la ratifica possono avvenire fino al momento prima della decisione.

4 Il tentativo di conciliazione Un importante momento della seconda fase è il tentativo di conciliazione La conciliazione, laddove intervenga, assume il ruolo di strumento deflattivo del processo, poiché si elimina un potenziale contenzioso. Le parti arrivano ad un componimento bonario in giudizio, allentando il grado di conflittualità e consentendo al giudice di avere un ruolo più propositivo e non meramente giudicante. La conciliazione è disciplinata dagli artt. 183, terzo comma, e 185, primo comma. Il tentativo di conciliazione Le parti devono fare richiesta congiunta ed il giudice deve fissare una nuova udienza per disporre la comparizione personale delle parti, interrogarle liberamente, provocare la conciliazione. La richiesta congiunta non comporta una simultaneità temporale, ma una visione concorde della definizione della controversia. Il tentativo di conciliazione può essere rinnovato in qualsiasi momento dell istruzione. All udienza le parti compaiono personalmente, anche se hanno il potere di farsi rappresentare da un procuratore generale o speciale, purchè la procura sia conferita a mezzo di atto pubblico o scrittura privata autenticata, con il potere di transazione o conciliazione della lite.

5 Il tentativo di conciliazione Laddove sussistano i requisiti indicati, si può addivenire alla conciliazione, che può avere esito positivo o negativo. Se la conciliazione i fallisce prosegue la trattazione della causa e nella stessa udienza, in cui si è manifestata l impossibilità di giungere a conciliazione, il giudice può chiedere alle parti i chiarimenti necessari e le questioni sollevabili d ufficio, utili per la trattazione. Se la conciliazione ha esito positivo se ne dà atto nel verbale di udienza. La legge precisa che il processo verbale, che illustra l accordo raggiunto, deve essere redatto separatamente e deve essere sottoscritto dalle parti, dal giudice e, se presente, dal cancelliere. Il tentativo di conciliazione La conciliazione può essere immediatamente consacrata nel verbale di udienza, se non sia lungo, oppure può far parte di un documento, allegato al verbale. Questo documento costituisce titolo esecutivo e ha la stessa efficacia della sentenza. Il verbale in forma esecutiva può essere notificato unicamente all atto di precetto. Sono tutelate diverse esigenze: la giustizia sostanziale: il creditore può agire nei confronti del debitore; la deflazione del contenzioso. Un aspetto peculiare è che la conciliazione avvenga tra gli avvocati, voluti dalle parti. Se la conciliazione è positiva, il giudice deve fissare una nuova udienza per la comparizione delle parti e per la sottoscrizione del verbale di conciliazione.

6 Fallimento del tentativo di conciliazione E stata illustrata nella lezione un importante momento dell udienza di trattazione, quello dell art. 183, comma terzo, in base al quale è riconosciuta la possibilità di conciliazione della lite. E il momento fondamentale nell ipotesi, in cui la conciliazione intervenga. Nell ipotesi in cui il tentativo di conciliazione non riesca, il giudice darà indicazioni alle parti delle questioni rilevabili d ufficio e necessarie per la trattazione e chiederà chiarimenti, ai sensi dell art. 183, comma quarto. Si intende pertanto dar corso al procedimento. Copyright AVVISO - Ai sensi dell'art. 1, comma 1 del decreto-legge 22 marzo 2004, n. 72, come modificato dalla legge di conversione 21 maggio 2004 n. 128, le opere presenti su questo sito hanno assolto gli obblighi derivanti dalla normativa sul diritto d'autore e sui diritti connessi. Tutti i contenuti sono proprietà p letteraria riservata e protetti dal diritto di autore della Università degli Studi Guglielmo Marconi. Si ricorda che il materiale didattico fornito è per uso personale degli studenti, al solo scopo didattico. Per ogni diverso utilizzo saranno applicate le sanzioni previste dalla legge 22 aprile 1941, n Copyright UNIMARCONI