Il secondo Pilastro: gli impatti sui processi di governo della banca

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1 Il secondo Pilastro: gli impatti sui processi di governo della banca Elio Berti Capital Allocation & Risk Management Direzione Pianificazione e Finanza Roma 30 novembre 2005

2 AGENDA Il primo principio del Secondo Pilastro Alcune soluzioni di processo adottate dal Gruppo UCI 2

3 riconosce la responsabilità dell alta direzione nell elaborare processi interni di valutazione del capitale e nel fissare obiettivi patrimoniali commisurati al profilo di rischio e al sistema di controlli della banca Il secondo Pilastro Processo di controllo prudenziale (1 di 3) Il primo dei quattro principi su cui si fonda il processo, attribuisce chiare responsabilità alle funzioni di governo della banca Le banche dovrebbero disporre di un procedimento per valutare l adeguatezza patrimoniale complessiva in rapporto al loro profilo di rischio e di una strategia per il mantenimento dei livelli patrimoniali 1. Supervisione da parte del consiglio di amministrazione e dell alta direzione 2. Corretta valutazione del capitale 3. Esaustiva valutazione dei rischi 4. Monitoraggio e sistema di reporting 5. Verifica dei controlli interni 3

4 Il primo principio chiama in causa tutti i processi decisionali e tutte le funzioni di governo della banca Il secondo Pilastro Processo di controllo prudenziale (2 di 3) I processi di pianificazione strategica e di budget, così come ogni scelta strategica, non possono prescindere dall allocazione del capitale e quindi dall analisi dei rischi Il capitale deve essere gestito e pianificato dinamicamente per finanziare la crescita e per garantire il ritorno agli azionisti L analisi dei rischi assume oltre al ruolo di controllo, un ruolo a supporto delle strategie E richiesto altresì che le procedure interne risultino efficaci Pianificazione M&A Crediti Finanza Controllo di Gestione Risk Management Internal Audit 4

5 Solo raccomandazioni con apertura di dialogo tra Banche e Supervisor o piuttosto un imposizione? Il secondo Pilastro Processo di controllo prudenziale (3 di 3) Gli attuali contenuti del CP3 sembrano far venir meno lo spirito originale del Pilastro perché talvolta prescrittivi (processi di governo, adeguatezza patrimoniale, liquidity risk, altri rischi, stress testing, use test, ecc.) A livello di IIF si sostiene la necessità di una revisione di questi aspetti sottolineando, tra l altro, l importanza di focalizzare l attenzione sull applicazione a livello di Gruppo e non di sola banca Sia per quanto concerne il processo di allocazione del capitale Sia per quanto concerne l eventuale add-on e l adeguatezza del capitale richiesta 5

6 I processi di governo già dovrebbero soddisfare gli obiettivi di creazione di valore per gli azionisti nel conseguire nel lungo periodo ritorni sull investimento superiori alle attese Supervisione del CdA e dell Alta Direzione e corretta valutazione del capitale Gestire e pianificare il capitale non solo come vincolo regolamentare, ma anche come strumento a supporto della strategia e dell assetto operativo in relazione a tutti i rischi rilevanti assunti La composizione del portafoglio di attività dovrebbe mirare a massimizzare i rendimenti in rapporto alla loro volatilità o incertezza di conseguirli e quindi del capitale da detenere L allocazione del capitale dovrebbe garantire il raggiungimento del profilo di rischio/rendimento efficiente dell azienda 6

7 Le funzioni di Risk Management sono incentivate allo sviluppo di modelli di analisi, misura e gestione del capitale economico Esaustiva valutazione dei rischi e monitoraggio e reporting Sviluppo di modelli e metriche evolute di analisi dei rischi oltre la compliance al Pillar 1 Sviluppo di sistemi e modelli di gestione del capitale economico per favorirne un allocazione ottimale Efficientamento dei processi e delle strutture organizzative a tutti i livelli della struttura aziendale Credit risk Business risk Risk integration Market risk Altri rischi Operational risk 7

8 La funzione di Audit interno dovrebbe effettuare periodiche verifiche dei processi di gestione del rischio per garantirne l integrità, l accuratezza e la fondatezza Verifica dei controlli interni Riesame periodico della corretta applicazione del processo di analisi e controllo dei rischi Analisi delle procedure seguite per lo sviluppo, il test e l applicazione dei modelli Analisi dell adeguatezza degli strumenti e sistemi utilizzati 8

9 AGENDA Il primo principio del Secondo Pilastro Alcune soluzioni di processo adottate dal Gruppo UCI 9

10 BIS II, oltre la compliance, è considerata un occasione per aumentare la creazione di valore Il programma BIS II del Gruppo UCI L efficienza del Risk Management ad ogni livello organizzativo del Gruppo è considerata un opportunità di aumento del vantaggio competitivo creando un sempre maggiore legame con le strategie di business e commerciali L adozione di modelli avanzati per il calcolo del requisito e l applicazione di modelli interni per il calcolo del capitale economico dovrebbe consentire di disporre di strumenti per Migliorare il processo del credito e la gestione del portafoglio (i.e. pricing, provisions, garanzie, work-out) Verificare con efficacia le esposizioni ai rischi assunti (unexpected losses) Analizzare e prevenire le perdite operative Gestire e allocare il capitale per incrementare la creazione di valore 10

11 Il processo di allocazione considera, a livello consolidato e di società/unità di business, sia il capitale economico sia il capitale regolamentare Alcune soluzioni di processo: l allocazione del capitale nei processi di pianificazione (1 di 4) Secondo l approccio del doppio binario, il capitale allocato è il massimo tra Capitale regolamentare, misurato applicando Core Tier 1 ratio target ai RWA originati per il credit risk, market risk e altri requisiti. Con BIS II saranno considerati anche i rischi operativi Capitale economico, misurato come VaR integrato di credit risk, market risk su trading e banking book, operational risk, business risk Il livello di capitalizzazione obiettivo, quindi, dipende dai vincoli regolamentari, dalla propensione al rischio e dovrebbe essere coerente con il merito creditizio target 11

12 I target di capitale regolamentare di Gruppo sono definiti in termini di Core Tier 1 Ratio e Total Capital ratio, il capitale economico è rappresentato dal VaR integrato Alcune soluzioni di processo: l allocazione del capitale nei processi di pianificazione (2 di 4) Gli attuali livelli target per il Gruppo UCI (Core Tier 1 ratio 6,8% e Total Capital ratio 10%) consentono di considerare tutte le categorie di rischio rilevanti assunte dall evoluzione del business mix progettata nella pianificazione rispettare i requisiti minimi imposti da Banca d Italia ( moral suasion del 6% di Core Tier 1 ratio) e dalla FED (6% di Tier 1 ratio e 10% di Total Capital ratio) per l elezione a FHC garantire un livello di capitalizzazione in linea con i peers europei aventi il medesimo credit standing (rating AA- S&P) 12

13 Capital Management e Risk Management integrati con i processi di pianificazione con un ruolo sempre più strategico Alcune soluzioni di processo: l allocazione del capitale nei processi di pianificazione (3 di 4) Utile obiettivo leve di conto economico (es. pricing, accantonamenti) Driver - volumi - mercati/prodotti -pricing -costi Creazione di valore (RARORAC) capitale da allocare in funzione dell effettiva rischiosità, della propensione al rischio e del vincolo di bilancio Rischi -credito -mercato -operativo - business Capitale allocato 13

14 UCI ha sviluppato un framework per ottimizzare l allocazione del capitale al fine di massimizzare il valore generato Alcune soluzioni di processo: l allocazione del capitale nei processi di pianificazione (4 di 4) Capital allocation Ke BU and Group profitability Iterative process BU Volatilità volatility e correlazione and dei correlations business Retained earnings (ΔAllocated Capital) Free Cash Flow to Equity Fair Value Optimal risk/return profile? Max TSR NO Rendimento (TSR) YES Rischio (Volatilità) Total Shareholder Return 14

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