L insegnante motivante
|
|
- Massimo Stefani
- 7 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 L insegnante motivante Mario Di Pietro Tre tipi di motivazione Motivazione intrinseca Motivazione estrinseca Motivazione basata sull io Motivazione estrinseca e intrinseca La motivazione intrinseca ci spinge a svolge delle attività per se stesse, senza cercare una ricompensa esterna. La motivazione estrinseca dipende da ricompense adeguate. L uso degli incentivi può attivare una motivazione estrinseca che può dare buoni risultati quando le persone devono svolgere compiti che non li attraggono. Una motivazione estrinseca però non è duratura e occorre individuare un supporto motivazionale intrinseco. Motivazione estrinseca e intrinseca Il modo in cui affrontiamo i diversi compiti è legato molto spesso al piacere che riscontriamo in un certo tipo di attività: impieghiamo ore in hobby, il tempo passa velocemente e non cerchiamo alcun tipo di retribuzione; in altre attività poco gradite, invece, dobbiamo impegnarci molto per portarle a termine. 1
2 Motivazione basata sull io Si basa sul raggiungimento di un obiettivo al fine di dimostrare la propria abilita. Si differenzia dalla motivazione intrinseca in quanto l attività può di per sé non essere gratificante, ciò che è gratificante è dimostrare la propria competenza o addirittura la propria superiorità. E spesso collegata alla competizione. Riconoscere la bassa tolleranza alla frustrazione DEFINIZIONE DI BASSA TOLLERANZA ALLA FRUSTRAZIONE La tendenza a liberarsi immediatamente di ogni minimo disagio o ad evitare senza riflettere ciò che viene percepito come possibile fonte di disagio o fastidio Comportamenti imputabili a bassa tolleranza alla frustrazione Sognare ad occhi aperti Procrastinare Lamentarsi in continuazione Disturbare in classe Isolarsi Prendersela facilmente con gli altri Mentire o imbrogliare Strategie motivanti Costruire un buon rapporto con gli alunni Rendere significativo l apprendimentol Favorire aspettative positive Ricorrere all apprendimento apprendimento cooperativo Creare un clima di partecipazione Attenuare progressivamente l aiuto l fornito Incoraggiare la capacità di pianificazione Adattare i contenuti agli interessi degli alunni Tenere conto dello stile di apprendimento dell alunno 2
3 Abilità automotivanti dell alunno Autoaccettazione Tolleranza e accettazione degli altri Attribuzioni interne (locus( of control) Tolleranza alla frustrazione Antiperfezionismo Indipendenza Scelta di obiettivi Gestione del tempo Come insegnare all alunno alunno abilità automotivanti Spiegare i fattori interni della riuscita scolastica Facilitare una pratica graduale delle abilità motivanti Mostrare una corretta gestione del tempo Fornire esempi di pensieri costruttivi Verificare e gratificare la scelta di obiettivi Elogiare esempi di auto-accettazione Evidenziare e mettere in discussione i pensieri irrazionali Caratteristiche dell insegnante demotivante Scarsa attenzione per gli alunni meno abili Aspettative negative dovute a pregiudizio verso qualche alunno Mancanza di aspettative nei confronti degli alunni Insegnamento rigidamente strutturato Stile competitivo Stile eccessivamente incoraggiante e premiante Stile autoritario Stile troppo facilitante Stile troppo esigente Stile troppo noioso Scarsa considerazione per gli interessi degli alunni Inadeguatezze nell assegnazione dei compiti per casa COME UN INSEGNANTE PUO DISTRUGGERE LA VOGLIA DI IMPARARE DELL ALUNNO 1. Assumere un atteggiamento arrogante e intollerante. 2. Svalutare l alunno o ricorrere ad offese personali. 3. Ricorrere frequentemente a minacce e a punizioni. 4. Incoraggiare un clima competitivo in cui qualcuno emerge a scapito degli altri. 5. Trascurare di valorizzare l alunno e di incoraggiarlo. 6. Far apparire una materia la più difficile e la più impegnativa di tutte.. 3
4 COME UN INSEGNANTE PUO DISTRUGGERE LA VOGLIA DI IMPARARE DELL ALUNNO (segue) 7. Caricare di compiti per casa superflui. 8. Ignorare i piccoli sforzi e i piccoli successi dell alunno. 9. Fare continui paragoni e confronti tra gli alunni. 10. Ricorrere al sarcasmo umiliando e mettendo in ridicolo l alunno. 11. Trattare in modo non equo gli alunni privilegiando i propri pupilli. Come l insegnante l può motivare lo svolgimento dei compiti Assegnare una quantità equa di compiti Informare sul tempo da destinare ai compiti Scegliere compiti il cui scopo sia chiaro Assegnare compiti direttamente collegati alla lezione svolta Fornire istruzioni chiare e complete Verificare lo svolgimento e dare feedback Quando possibile dare opzioni di scelta Assegnare compiti che è possibile svolgere con successo Scegliere compiti che è possibile svolgere autonomamente Evitare la ripetitività e la monotonia Come un genitore può motivare allo svolgimento dei compiti Far presente lo scopo dei compiti Mostrare interesse ed entusiasmo Fornire un ambiente adeguato Avere aspettative realistiche Insegnare l organizzazione l dei compiti Fornire supporto e supervisione Mostrare apprezzamento e incoraggiamento STRATEGIE PER FACILITARE LO SVOLGIMENTO DEI COMPITI PER CASA Da parte della scuola Feedback e rinforzo positivo Comunicazione scuola famiglia Lavoro di gruppo Da parte della famiglia Rinforzo positivo e penalità Predisposizione dell ambiente Supervisione Contatti con gli insegnanti 4
5 Il contributo dei genitori al buon rendimento scolastico Le regole e i metodi proposte dai genitori sono in accordo con i bisogni del figlio I genitori forniscono spiegazioni riguardanti le regole Esiste coerenza tra i genitori Prevale un atteggiamento non punitivo Tecniche motivazionali per alunni che rifiutano le attività scolastiche Fissare un periodo di tempo stabile Stabilire le priorità Dividere in piccole parti le attività complesse Usare la tecnica dei cinque minuti Utilizzare le pause tra due attività spiacevoli Applicare la legge della nonna Scegliere l ambiente l più adatto per lo studio Prevenire le distrazioni Abbondanza di calore e di affetto Come motivare l alunno l con difficoltà scolastiche Insegnare l autocontrollo emotivo Stabilire obiettivi adeguati e raggiungibili Assegnare spesso compiti dove l alunno può riuscire Valutare regolarmente l apprendimento dell alunno e i progressi Suddividere gli apprendimenti complessi in tappe più semplici Come motivare l alunno l con difficoltà scolastiche (segue) Insegnare all alunno come organizzarsi Comunicare chiaramente le aspettative Non accettare attività svolte in modo trascurato Elogiare spesso l alunno per i suoi sforzi Somministrare i rimproveri a bassa voce Fare un uso strategico di incentivi e penalità 5
6 La collaborazione tra insegnanti e genitori Far sentire a loro agio i genitori a scuola Quando i genitori non sono disponibili cercare la collaborazione di un altro parente disponibile Rafforzare nei genitori la convinzione che il loro impegno nel motivare il figlio li porterà ad ottenere qualche soddisfazione Programmare incontri regolari per verificare il raggiungimento degli obiettivi La collaborazione tra insegnanti e genitori (segue) Utilizzare opportune abilità di ascolto e di comunicazione Comunicare frequentemente con i genitori Spiegare ai genitori come seguire il figlio nei compiti e nello studio Incoraggiare i genitori a partecipare periodicamente alle attività di classe Successo delle strategie motivazionali Comprensione e accettazione del bambino Persistenza nell utilizzo delle procedure Clima emotivo positivo Bibliografia M. Di Pietro, E. Bassi, G. Filoramo, L alunno iperattivo in classe, Erickson, 2001 A. Munden, J. Arcelus, Il bambino iperattivo, Ecomind, 2001 E. Kirby, L. Grimley, Disturbi dell attenzione e iperattività, Erickson, 1994 R. D Errico, E.Aiello, Vorrei scappare in un deserto e gridare, De Nicola, 2002 S. Poli, A. Molin, G.M. Marzocchi, Attenzione e metacognizione, Erickson. M. Di Pietro, I problemi emotivi e comportamentali degli alunni, Edizioni Carlo Amore 6
L ALUNNO DISATTENTO E IPERATTIVO A SCUOLA. Mario Di Pietro
L ALUNNO DISATTENTO E IPERATTIVO A SCUOLA Mario Di Pietro Sebbene non esista una cura per l ADHD l esistono tecniche comportamentali che possono essere di grande beneficio per il bambino e migliorare notevolmente
DettagliDSA e ricadute emotive-motivazionali. Elena Bortolotti
DSA e ricadute emotive-motivazionali Elena Bortolotti Alta percentuale di bambini (stima dell 80%) con difficoltà di apprendimento presenta anche disturbi emotivi e/o sociali Insuccesso scolastico spesso
DettagliLinee guida SINPIA; ADHD: diagnosi e terapie farmacologiche. Approvazione CD: 24 Giugno 2002
Ogni intervento va adattato alle caratteristiche del soggetto in base all età, alla gravità dei sintomi, ai disturbi secondari, alle risorse cognitive, alla sua situazione familiare e sociale Linee guida
DettagliADHD ossia Attention deficit Hiperactivity Disorder
DDAI OSSIA Disturbo di deficit di attenzione ed iperattivita ADHD ossia Attention deficit Hiperactivity Disorder DANIELA CHECCHETTO PAOLA VILLA Premessa L ADHD Ha una causa neurobiologica Si caratterizza
DettagliPIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO PER STUDENTI CON BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI (BES)
PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO PER STUDENTI CON BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI (BES) DATI DELL ALUNNO/A Cognome e nome: Classe: Coordinatore: Eventuale diagnosi: Redatta da: Presso: DATI RELATIVI AL BISOGNO
DettagliSTILE CONTROLLANTE VS STILE SUPPORTIVO DELL AUTONOMIA
Lab.D.A. Laboratorio sui Disturbi dell Apprendimento Galleria Berchet, 3 Padova Via Cavour, 24 Rovigo Direttore: Prof. Cesare Cornoldi COMPITI PER CASA LA PROMOZIONE DELL AUTONOMIA Tratto da «L ora dei
DettagliIL CONTRIBUTO DELLA SCUOLA NEL TRATTAMENTO DEL DDAI: RAPPORTI CON I SERVIZI E TECNICHE DI GESTIONE COGNITIVE/COMPORTAMENTALI
IL CONTRIBUTO DELLA SCUOLA NEL TRATTAMENTO DEL DDAI: RAPPORTI CON I SERVIZI E TECNICHE DI GESTIONE COGNITIVE/COMPORTAMENTALI Claudio Vio (ASL San Donà di Piave) Tiziana De Meo (ASL San Donà di Piave AIDAI
DettagliL ANSIA PER LA MATEMATICA
VIII Convegno Nazionale di Didattica della Fisica e della Matematica DI.FI.MA 2017 QUANDO LE EMOZIONI MINACCIANO LA PERFORMANCE: COMPRENDERE E CONTRASTARE L ANSIA PER LA MATEMATICA Dott.ssa Isabella Boasso
DettagliADHD DISTURBO DA DEFICIT DI ATTENZIONE/IPERATTIVITA
ADHD DISTURBO DA DEFICIT DI ATTENZIONE/IPERATTIVITA aspetti cognitivi e metacognitivi della didattica inclusiva Seregno, 22 Settembre 2017 Dott.ssa Maria Russo maria.russo.ped@gmail.com SINTOMI PRIMARI
DettagliDidattica applicata alle scienze motorie. A.A Prof. Bergamaschi Giuliano
Didattica applicata alle scienze motorie A.A. 2015-2016 Prof. Bergamaschi Giuliano 1 La gestione della classe Gestire la classe significa agire in modo che ogni allievo possa trovare le corrette attenzioni
DettagliMOTIVAZIONI E STILI ATTRIBUTIVI. Cristina Ravazzolo 03/10/2016
MOTIVAZIONI E STILI ATTRIBUTIVI 03/10/2016 STUDENTI DIVERSI ESEMPI DI STUDENTI EFFICACI E DI SUCCESSO ALTRI IN DIFFICOLTA SITUAZIONI INTERMEDIE IN CUI LA RIUSCITA PUO ESSERE BUONA O STENTATA A SECONDA
DettagliMOTIVARE. Soprattutto nell adolescenza. Aggiornamento II livello stagione 2010/11
MOTIVARE Soprattutto nell adolescenza Aggiornamento II livello stagione 2010/11 Il potere è nel campo e appartiene ai giocatori Pierre Berbizier L ALLENATORE dalle biografie dei grandi allenatori La motivazione
Dettagli.POSSIBILI STRATEGIE DI INTERVENTO
.POSSIBILI STRATEGIE DI INTERVENTO Roma, 31-03-2016 Dott.ssa Rosa Pappalardo Psicologa e Psicoterapeuta TSMREE RM 1 ADHD e difficoltà di autoregolazione Il livello di motivazione, la fiducia nell impegno
DettagliLa motivazione ad apprendere tra ricerca psicologica e senso comune
La motivazione ad apprendere tra ricerca psicologica e senso comune Pietro Boscolo Università di Padova Conegliano, 12 febbraio 2009 Due definizioni di motivazione 1. processo dinamico mediante cui caratteristiche
DettagliLE DIFFICOLTA E I DISTURBI DELL APPRENDIMENTO A SCUOLA
Corso di aggiornamento per insegnanti Montichiari 15 dicembre 2008 LE DIFFICOLTA E I DISTURBI DELL APPRENDIMENTO A SCUOLA 5 Incontro: Gli aspetti emotivo-motivazionali associati ai disturbi dell apprendimento
DettagliSTRUMENTO PER PERCORSI DIDATTICI INCLUSIVI
DIREZIONE DIDATTICA STATALE F. RASETTI 06061 Via Carducci n.25 Castiglione del Lago Codice fiscale 80005650546 -Tel. Fax 075/951254 e.mail: pgee021002@istruzione. STRUMENTO PER PERCORSI DIDATTICI INCLUSIVI
DettagliACCOMPAGNARE VERSO L AUTONOMIA IN UN PROGETTO DI VITA
ACCOMPAGNARE VERSO L AUTONOMIA IN UN PROGETTO DI VITA Dario Ianes Università di Bolzano www.darioianes.it IL PROGETTO DI VITA CONTRIBUISCE ALLA QUALITA DELL ESISTENZA: Accompagnare un Progetto di vita
DettagliL INTERVENTO NEL PROCESSO DI INSEGNAMENTO-APPRENDIMENTO
Fondazione Besso di Roma L INTERVENTO NEL PROCESSO DI INSEGNAMENTO-APPRENDIMENTO L utilizzo di alcune tecniche cognitivo-comportamentali (rinforzo, modellamento, aiuto e riduzione dell aiuto, ecc.) e della
DettagliLa correzione dell errore motorio
La correzione dell errore motorio Corso Aggiornamento Insegnanti Scuola Secondaria di 1 grado Marco Tamantini I Ferri del mestiere Errore: ogni deviazione o differenza rispetto al modello o alle indicazioni
DettagliCONVEGNO RESAS FIRENZE - 27/02/2018 STRESS E DISAGIO NELLA SCUOLA: ANALISI- RIFLESSIONI- E POSSIBILI SOLUZIONI
CONVEGNO RESAS FIRENZE - 27/02/2018 STRESS E DISAGIO NELLA SCUOLA: ANALISI- RIFLESSIONI- E POSSIBILI SOLUZIONI STRESS E BURNOUT DEGLI INSEGNANTI ORIENTARSI AL FUTURO A cura di Dott.ssa Ilaria Monticone
DettagliSPERIMENTARE L'APPRENDIMENTO COOPERATIVO IN CLASSE
SPERIMENTARE L'APPRENDIMENTO COOPERATIVO IN CLASSE P.Marinoni 2016 Dalle Indicazioni Nazionali.. -formazione della classe come gruppo, -alla promozione di legami cooperativi fra i suoi componenti -coinvolgimento
DettagliPrima della lezione: a casa
Prima della lezione: a casa Definire gli obiettivi in termini di abilità scolastiche e sociali. Ogni lezione ha obiettivi connessi alle abilità sia scolastiche che interpersonali e di interazioni nel piccolo
DettagliMETACOGNIZIONE: ASPETTI COGNITIVI, ASPETTI EMOTIVI. ANTONELLA CONTI Centro Studi e Ricerche sulla Disabilità e Marginalità UCSC
METACOGNIZIONE: ASPETTI COGNITIVI, ASPETTI EMOTIVI ANTONELLA CONTI Centro Studi e Ricerche sulla Disabilità e Marginalità UCSC Agenda ASPETTI EMOTIVI Teorie attribuzionali Il contributo di Weiner Emozioni
DettagliTerapie psico-sociali nel Disturbo da Deficit di Attenzione / Iperattività (DDAI)
Terapie psico-sociali nel Disturbo da Deficit di Attenzione / Iperattività (DDAI) Cesare Cornoldi (Università di Padova) Gian Marco Marzocchi (Sissa La Nostra Famiglia) Sintomi primari e problemi associati
DettagliPIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO PER STUDENTI CON DISTURBI SPECIFICI DELL APPRENDIMENTO (DSA)
PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO PER STUDENTI CON DISTURBI SPECIFICI DELL APPRENDIMENTO (DSA) DATI DELL ALUNNO/A Cognome e nome: Classe: Coordinatore: Diagnosi: Redatta da: Presso: DESCRIZIONE DELLE ABILITÀ
DettagliPIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO PER ALUNNI CON BES
Modulo MO 16.25 PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO Rev. 0 Data 15/11/13 Pagina 1 di 3 Modello di PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO PER ALUNNI CON BES Anno Scolastico Scuola Primaria. Classe.. Docenti di classe...
DettagliSUL DIZIONARIO DELEGA È DEFINITA COME L ASSEGNAZIONE AD ALTRI DI POTERI E FUNZIONI RELATIVE A DETERMINATI COMPITI DELEGARE
LA DELEGA 1. 1 Delegare 1. 2 SUL DIZIONARIO DELEGA È DEFINITA COME L ASSEGNAZIONE AD ALTRI DI POTERI E FUNZIONI RELATIVE A DETERMINATI COMPITI DELEGARE AFFIDARE AD ALTRI QUANTO NORMALMENTE RIENTRA NELL
DettagliSPAZIO DEDICATO AI GENITORI: CHE COSA MI ASPETTO?
ITC C. Deganutti - Udine SPAZIO DEDICATO AI GENITORI PRIMO INCONTRO ESSERE GENITORI OGGI: AIUTARE I FIGLI NEL LORO PERCORSO DI CRESCITA Programma specifico FSE nr.. 13 Azione B Istituto: ITC C. Deganutti
DettagliDSA e Contesti di apprendimento
"DSA: insegnanti ed educatori protagonisti della prevenzione - esperienze di formazione in rete" DSA e Contesti di apprendimento Elena Flaugnacco Università di Trieste Centro per la Salute del Bambino-
DettagliGestire classi difficili
Gestire classi difficili Cosa vuol dire difficili? Stabilire e condividere tra gli insegnanti degli standard, cioè delle condotte che essi si aspettano dagli allievi relativamente all autonomia, alla responsabilità,
DettagliTECNICHE DI INTERVENTO. Strategie Proattive e Strategie Retroattive
TECNICHE DI INTERVENTO Strategie Proattive e Strategie Retroattive STRATEGIE STRATEGIE PROATTIVE (A) - MODIFICARE L'AMBIENTE - UTILIZZARE SISTEMI VISIVI - DEFINIRE REGOLE - STORIE SOCIALI - TOKEN ECONOMY
DettagliSTRATEGIE PER LA MOTIVAZIONE ALLO STUDIO. Maurizio Muraglia IC Valderice,
STRATEGIE PER LA MOTIVAZIONE ALLO STUDIO Maurizio Muraglia IC Valderice, 3.5.2017 LA MOTIVAZIONE: UNA COSTELLAZIONE DI SIGNIFICATI ASPETTATIVA LA MOTIVAZIONE NON E DELL ALLIEVO MA E DISTRIBUITA FAMIGLIA
DettagliIstituto Sabin a.s.2014-15
COS È: è un progetto educativo condiviso e continuo che esplicita sinteticamente l impegno della scuola e delle famiglie per promuovere il successo formativo di tutti è un contratto basato sulla corresponsabilità
Dettagliuna prospettiva clinica
Vicenza, 24 maggio 2013 FAMIGLIA E SCUOLA DI FRONTE AL BAMBINO CON DISTURBO ESTERNALIZZANTE una prospettiva clinica dr.ssa Silvia Maria Radaelli psicologo psicoterapeuta UOC NPIA ULSS 4 Alto Vicentino
DettagliCURRICOLO VERTICALE Il Curricolo verticale che va dai 3 ai 14 anni è organizzato in:
CURRICOLO VERTICALE Il Curricolo verticale che va dai 3 ai 14 anni è organizzato in: Traguardi per lo sviluppo delle Competenze al termine dell infanzia della primaria ( III, V ) e della secondaria di
DettagliDALLA LETTURA DELLA DIAGNOSI ALLA PREDISPOSIZIONE DI UN PDP
DALLA LETTURA DELLA DIAGNOSI ALLA PREDISPOSIZIONE DI UN PDP Chiara Trubini Psicologa, Psicoterapeuta, PhD in psicologia dell educazione e delle disabilità Chiara.trubini@gmail.com Numero di casi Valore
DettagliSOS PROF. Prof.ssa Alessia Bellini
SOS PROF } } Docente di matematica e fisica al Liceo delle Scienze Applicate e al Linguistico. } Tesi magistrale: la didattica della matematica e i disturbi dell apprendimento. ADHD: CRITICITÀ E BELLEZZA
DettagliASPETTI DELLA MOTIVAZIONE SCOLASTICA
ASPETTI DELLA MOTIVAZIONE SCOLASTICA Maurizio Muraglia Comenius Regio 2013 LA MOTIVAZIONE: UNA COSTELLAZIONE DI SIGNIFICATI ASPETTATIVA LA MOTIVAZIONE NON E DELL ALLIEVO MA E DISTRIBUITA FAMIGLIA GRUPPO
DettagliLe scuole primarie del 1 Istituto Comprensivo stipulano con la famiglia dell alunno il seguente patto educativo di corresponsabilità, con il quale
Patto di corresponsabilità educativa scuola primaria (Si riporta di seguito il Patto di corresponsabilità scuola famiglia elaborato nell anno scolastico 2008/2009 come integrazione al piano dell offerta
DettagliLA MOTIVAZIONE DEI COLLABORATORI
LA MOTIVAZIONE DEI COLLABORATORI Come motivare un T.E.A.M. 1 2 COSA E LA MOTIVAZIONE Dal latino MOTUS motivazione indica un movimento, quindi il dirigersi di un Soggetto verso un oggetto desiderato, verso
DettagliGruppi cooperativi che lavorano sulle emozioni
Gruppi cooperativi che lavorano sulle emozioni Conoscerle insieme attraverso l educazione razionale emotiva Insegnanti: Gabriella Marazzi e Serena Zambianchi Tesista: Valentina Salvini Presentazione della
DettagliL AUTOSTIMA DEI NOSTRI FIGLI. Il ruolo della famiglia e della scuola nello sviluppo della sicurezza dei ragazzi.
L AUTOSTIMA DEI NOSTRI FIGLI Il ruolo della famiglia e della scuola nello sviluppo della sicurezza dei ragazzi. Che cos è l Autostima? CONCETTO DI SE = AUTOSTIMA E la costellazione di elementi a cui una
DettagliSono state considerate tre dimensioni fondamentali:
Nell osservazione degli alunni ho cercato di mettere in evidenza quattro caratteristiche principali: 1. i rapporti tra gli alunni all interno dell aula; 2. i rapporti tra gli alunni e l insegnante; 3.
DettagliCome affrontare le difficoltà attentive e di concentrazione a scuola e a casa
Come affrontare le difficoltà attentive e di concentrazione a scuola e a casa Un deficit di attenzione e concentrazione con impulsività e iperattività è chiamato ADHD, un acronimo di: Attentive Deficit
DettagliGENITORI 8 MARZO 2012
Servizio di Psicologia Scolastica SPAZIO ASCOLTO I.C. PEZZANI CRESCERE GENITORI 8 MARZO 2012 ETIMOLOGIA DELLA PAROLA COMPITO Computare: calcolare Complere: completare I compiti a casa variano: 1. nella
DettagliComprendere una richiesta orale Comprendere una richiesta scritta. Comprendere più richieste orali Comprendere più richieste scritte
COMPONENTE: ATTIVITÀ E PARTECIPAZIONE CAPITOLO: COMPITI E RICHIESTE GENERALI (TITOLO DELLE CATEGORIE) DIAGNOSI E OSSERVAZIONI INTRAPRENDER E UN COMPITO SINGOLO (CATEGORIE) OBIETTIVI A LUNGO TERMINE semplice
DettagliLe ragioni dell apprendere
Motivazione come variabile complessa 1 a Approccio comportamentista alla motivazione ed evoluzione 2 a La teoria degli obiettivi di riuscita 1 b Tre dimensioni nel concetto di motivazione ad apprendere
DettagliAMBITO DI CASARANO SCHEMA PROGETTO DI PREVENZIONE: SCUOLA DELL INFANZIA I INCONTRO PRESENTAZIONE PROGETTO E LE SUE FINALITÀ
AMBITO DI CASARANO SCHEMA PROGETTO DI PREVENZIONE: DESIDERO, SOGNO SCUOLA DELL INFANZIA I INCONTRO PRESENTAZIONE PROGETTO E LE SUE FINALITÀ Docenti e genitori dell'ultima classe della scuola d infanzia
DettagliIstituto Comprensivo Gonzaga
Istituto Comprensivo Gonzaga Al fine di rendere effettiva l alleanza educativa con la Famiglia, l Istituto Comprensivo Gonzaga, condividendo la proposta del Ministro della Pubblica Istruzione (Direttiva
DettagliIstituto Comprensivo Statale Capena Anno scolastico 2016/2017 Protocollo di progettazione
Istituto Comprensivo Statale Capena Anno scolastico 2016/2017 Protocollo di progettazione PROGETTO Scuola secondaria di primo grado - a.s. 2016/2017 - ATTIVITA DIDATTICA di SOSTEGNO Titolo: LABORATORIO
DettagliL empowerment cognitivo. Stili cognitivi e strategie di rinforzo
L empowerment cognitivo Stili cognitivi e strategie rinforzo Interesse E. intrinseco E. intrinseco Curiosità Competenza Empowerment mpowerment Premi Rimproveri Lo Lo E. estrinseco E. estrinseco Incentivi
DettagliAlcune evidenze sul bullismo
Alcune evidenze sul bullismo Spettatori e difensori Entrambi: Bassi livelli di aggressività Buona teoria della mente Buone capacità di regolazione emotiva Adeguata capacità di elaborazione dell informazione
DettagliSPORTELLO D'ASCOLTO E DI DIALOGO ALL'INTERNO DELLA SCUOLA
SPORTELLO D'ASCOLTO E DI DIALOGO ALL'INTERNO DELLA SCUOLA Il vero viaggio di una scoperta non consiste nel cercare nuove terre, ma nell avere nuovi occhi (M. Proust) PREMESSA La scuola e la famiglia rappresentano
DettagliWORKSHOP. Come leggere il profilo di un alunno con problematiche comportamentali per un intervento didattico personalizzato (PDP) Eliana Mauri
Servizio DISTURBI COMPORTAMENTO Ufficio VIII Ambito Territoriale di Vicenza Liceo Corradini di Thiene Centri Territoriali per l inclusione Centro Territoriale di Supporto Convegno per docenti ed educatori,
DettagliPratiche organizzative e didattiche per l inclusione scolastica. Prof.ssa Sata Vita Alba
Pratiche organizzative e didattiche per l inclusione scolastica. Prof.ssa Sata Vita Alba BISOGNO EDUCATIVO SPECIALE Il Bisogno Educativo Speciale rappresenta qualsiasi difficoltà evolutiva di funzionamento
DettagliLa scuola è una risorsa fondamentale in quanto assume il ruolo di luogo di crescita civile e culturale per una
Patto di corresponsabilità educativa Scuola secondaria inferiore ( ai sensi del DPR 21 novembre 2007, n. 235, art. 3) La scuola è una risorsa fondamentale in quanto assume il ruolo di luogo di crescita
DettagliMOTIVAZIONE AD APPRENDERE
MOTIVAZIONE AD APPRENDERE La motivazione ad apprendere nella prospettiva cognitivista La persona motivata - tende ad un obiettivo (target) (si rappresenta un risultato da conseguire o evitare) - percepisce
DettagliL APPRENDIMENTO COOPERATIVO
Corso di formazione L APPRENDIMENTO COOPERATIVO CORSO ACCREDITATO DAL MIUR IN UN EDIZIONE PRECEDENTE Arricchire (con semplicità) le proprie lezioni con attività: Docente: Dr. Stefano Rossi - cooperative
DettagliALLA FINE DELLA CLASSE QUARTA L ALUNNO È IN GRADO DI Competenza Abilità Conoscenze. Quando ascolta l alunno è in grado di:
ISTITUTO COMPRENSIVO BASSA ANAUNIA - DENNO PIANO DI STUDIO DI ITALIANO CLASSE QUARTA Competenza 1: Interagire e comunicare verbalmente in contesti di diversa natura ALLA FINE DELLA CLASSE QUARTA L ALUNNO
DettagliDefinizione e campi della Psicologia dell educazione; Le definizioni dell apprendimento per studenti e insegnanti; Le metafore dell apprendimento:
Definizione e campi della Psicologia dell educazione; Le definizioni dell apprendimento per studenti e insegnanti; Le metafore dell apprendimento: trasmissione, costruzione, partecipazione, transazione;
DettagliISTITUTO COMPRENSIVO N 1 ORTONA
ISTITUTO COMPRENSIVO N 1 ORTONA Patto Educativo di Corresponsabilità tra Scuola e Famiglia Per una Efficace Alleanza Educativa Il Patto Educativo di Corresponsabilità è stato redatto tenendo conto di:
DettagliFATTORI DI RISCHIO E FATTORI DI PROTEZIONE
Fondazione Besso di Roma FATTORI DI RISCHIO E FATTORI DI PROTEZIONE Quali sono i fattori di rischio e di protezione; tecniche e strategie educative per rafforzare i fattori protettivi nel gruppo classe.
DettagliProblemi di Comportamento & Strategie Educative. Antonella De Luca University of Rome La Sapienza
Problemi di Comportamento & Strategie Educative Antonella De Luca University of Rome La Sapienza Il metodo comportamentale sostiene che la quasi totalità dei nostri comportamenti è appresa nelle relazioni
DettagliLA CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE NEL PRIMO CICLO D ISTRUZIONE
LA CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE NEL PRIMO CICLO D ISTRUZIONE Certificare le competenze, occasione di miglioramento per riflettere sulla valutazione e per una nuova didattica Dott.ssa Monica MERONI,
DettagliMetodologie e strategie educative
Metodologie e strategie educative TIPOLOGIE CARATTERIALI All interno delle classi bisogna diversificare le strategie educative in rapporto agli aspetti comportamentali degli alunni. Di seguito ne vediamo
DettagliTITOLO IMPARO GIOCANDO PER STAR BENE A SCUOLA
Anno scolastico 2011/2012 TITOLO IMPARO GIOCANDO PER STAR BENE A SCUOLA Tipologia di progetto Analisi del contesto e Lettura dei bisogni Destinatari X Curriculare X Extracurriculare Scarsa capacità di
DettagliINTELLIGENZA EMOTIVA
Fondazione Besso di Roma INTELLIGENZA EMOTIVA Definizione e competenze proprie dell Intelligenza Emotiva; Riconoscere e gestire la sfera emotiva nel rapporto con gli alunni: riconoscere e potenziare le
DettagliGRUPPO PUDDU 3 FORMATO DA: Cedro Anna, Esposito Angela, Federico Michela e Massa Costantina.
INCLUSIONE E TIC La scuola come ambiente educativo di apprendimento deve garantire lo sviluppo armonico della personalita dell alunno. L introduzione delle nuove tecnologie nella scuola sono di fondamentale
DettagliMETODOLOGIA DELL INSEGNAMENTO SPORTIVO. Franco D Andria
METODOLOGIA DELL INSEGNAMENTO SPORTIVO Franco D Andria I compiti e le responsabilità professionali dell istruttore Facilitare l apprendimento tecnico Assicurare l integrità fisica e la sicurezza degli
DettagliIntroduzione. privi di mezzi hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi. Lo Stato provvede alla rimozione degli ostacoli materiali.
Il problema affrontato in questo lavoro riguarda gli aspetti motivazionali connessi all apprendimento. La scelta di questo tema è legata alla rilevanza che l insuccesso scolastico ha acquisito, non solo
DettagliI DSA e lo studio sostenere i b/r nei compiti a casa
I DSA e lo studio sostenere i b/r nei compiti a casa Elena Bortolotti Un primo bisogno un clima positivo! Andrich Miato e Miato (2007) oggi i giovani hanno bisogno di vivere in un clima positivo e coerente
DettagliLe ragioni dell apprendere
Motivazione come variabile complessa 1 a Approccio comportamentista alla motivazione ed evoluzione 2 a La teoria degli obiettivi di riuscita 1 b Tre dimensioni nel concetto di motivazione ad apprendere
DettagliGymanstès = maestro di ginnastica
ALLENATORE Gymanstès = maestro di ginnastica Allenava gli atleti per le competizioni sportive nella Grecia antica Il risultato sportivo da sempre è legato e conseguenza di un processo di apprendimento,
DettagliL'APPRENDIMENTO COOPERATIVO
L'APPRENDIMENTO COOPERATIVO Si può definire il Cooperative Learning come un insieme di tecniche di conduzione della classe, grazie alle quali gli studenti lavorano in piccoli gruppi per attività di apprendimento
DettagliDIREZIONE DIDATTICA STATALE 1 CIRCOLO
DIREZIONE DIDATTICA STATALE 1 CIRCOLO AUTON. N 43 COD. AUTON. SA2C1 C.M. SAEE08400N C.F. 80025030653 VIA A. GRAMSCI, 21 84014 NOCERA INFERIORE (SA) Tel./Fax 081 926717 saee08400n@istruzione.it saee08400n@pec.istruzione.it
DettagliBISOGNI EDUCATIVI SPECIALI. Le strategie educativo-didattiche per il potenziamento degli apprendimenti e l inclusione nel gruppo-classe
BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI Le strategie educativo-didattiche per il potenziamento degli apprendimenti e l inclusione nel gruppo-classe Argomenti: Gestione del gruppo-classe Cooperative learning Tutoring
DettagliDaniele Fedeli Professore Associato e Docente di Psicologia delle disabilità Università degli Studi di Udine. Formazione CTS maggio 2016
Daniele Fedeli Professore Associato e Docente di Psicologia delle disabilità Università degli Studi di Udine Formazione CTS maggio 2016 I genitori Competenze Comunicazione (colloqui) Metodologie/Tecnologie
DettagliComportamenti problema: il supporto delle tecnologie
La gestione educativa delle crisi comportamentali Comportamenti problema: il supporto delle tecnologie 27 Marzo 2015 CTS MARCONI Grazia Mazzocchi Francesco Valentini Il punto di partenza E possibile intendere
DettagliIL PARENT TRAINING 19/02/2011. Cosa si può fare per il bambino con ADHD? Cosa si può fare per il bambino con ADHD? COSA SI PUO FARE PER L ADHD
COSA SI PUO FARE PER L ADHD L INTERVENTO PSICOEDUCATIVO IN UN OTTICA MULTIFOCALE Mestre, 18 Febbraio 2011 Dott.ssa Tiziana De Meo U.O.C. di Neuropsichiatria Infantile di San Donà di Piave ULSS n. 10 Veneto
DettagliIstituto Comprensivo Zumbini - Cosenza. Esperto: Prof. Mario Malizia Corso n. 1
Istituto Comprensivo Zumbini - Cosenza Esperto: Prof. Mario Malizia 15.04.2015 Corso n. 1 5 step per l Apprendimento significativo 5 VALUTAZIONE COMPORTAMENTI (Competenze) 1 4 ATTIVITÀ di COMPENSAZIONE
DettagliOBIETTIVI TRASVERSALI E STRATEGIE
OBIETTIVI TRSVERSLI E STRTEGIE COMPORTMENTI RELTIVI LL EDUCZIONE e LL CONVIVENZ CIVILE OBIETTIVI STRTEGIE RISULTTI TTESI Conoscere e rispettare motivate regole di comportamento; Rispettare l ambiente,
DettagliDott.ssa Samantha Di Domenico
Dott.ssa Samantha Di Domenico COME AFFRONTARE LA DISLESSIA A SCUOLA L insegnante può essere la prima persona che si accorge del problema e il suo intervento è determinante Nel processo di insegnamento/apprendimento
DettagliIl Disturbo da Deficit di Attenzione e Iperattività
Il Disturbo da Deficit di Attenzione e Iperattività Zibido S.Giacomo - 28 febbraio 2011 Dr. Marco Vassallo vassallo.marco@gmail.com Tanto per cominciare...cos è ADHD Dal sito dell Associazione Italiana
DettagliCAS EDUCAZIONE SOCIO-EMOTIVA
CAS EDUCAZIONE SOCIO-EMOTIVA LOCARNO, 23 agosto 2010 Una storia per incominciare Importanza del clima di classe Sapere Saper essere Saper fare Manca qualcosa? SAPER STARE Cos è il SEL? L educazione sociale
DettagliLa relazione con i genitori
La relazione con i genitori Risorse e criticità: esperienze e aspetti pratici dott.ssa Maria Cristina Gugliandolo Centro AP -Palermo «Le prestazioni professionali a persone minorenni o interdette sono,
DettagliA noi chi ci pensa? Prevenire il burn-out negli insegnanti Giovanni Varagona
A noi chi ci pensa? Prevenire il burn-out negli insegnanti Giovanni Varagona Cosa tratteremo oggi Una professione a rischio di stress I sintomi dello stress Le possibili cause dello stress Come pensare
DettagliC T S Centro. Piano di formazione per i docenti di sostegno non specializzati. a.s Territoriale di Supporto T R E V I S O
C T S Centro Territoriale di Supporto T R E V I S O Piano di formazione per i docenti di sostegno non specializzati a.s. 2018-2019 Argomenti C T S Centro Territoriale di T R E V Supporto I S O La normativa
DettagliTeorie sulla motivazione. Seminario sulle metodologie didattiche innovative Doretta Ardu Russell-Moro
Teorie sulla motivazione Seminario sulle metodologie didattiche innovative Doretta Ardu Russell-Moro Il buon apprendente Le caratteristiche del buon apprendente (P.M. Lightbown, N. Spada, Howlanguagesare
DettagliAlunni con ADHD a scuola
Alunni con ADHD a scuola Strategie didattiche efficaci Lavoro realizzato dal CTI Area Ulss 7, con la consulenza della Dott.ssa Rita Agnolet 1 Nell alunno con ADHD Sono sintomi primari del Disturbo Inattenzione
DettagliRinforzatore. È una gratificazione che nell approccio cognitivocomportamentale. data ad una risposta che ne rende più probabile l emissione futura
Rinforzatore È una gratificazione che nell approccio cognitivocomportamentale consiste nella conseguenza data ad una risposta che ne rende più probabile l emissione futura Se viene erogato subito dopo
DettagliLA CORNICE RELAZIONALE NELLE DINAMICHE DI INSEGNAMENTO- APPRENDIMENTO
LA CORNICE RELAZIONALE NELLE DINAMICHE DI INSEGNAMENTO- APPRENDIMENTO LE 4 DIMENSIONI LE 4 DIMENSIONI L insegnante deve muoversi sempre su questi 4 piani: La relazione con l alunno La dimensione affettiva
DettagliLA VALUTAZIONE PER L APPRENDIMENTO. Alessandra Cenerini Presidente ADi
LA VALUTAZIONE PER L APPRENDIMENTO Alessandra Cenerini Presidente ADi ORIGINE DELLA VALUTAZIONE PER L APPRENDIMENTO Il termine è stato ufficialmente coniato dal pamphlet Valutazione per l apprendimento:
DettagliPersone, motivazioni e competenze
Costa G., GianecchiniM., 2009, Risorse Umane. Persone, relazioni e valore(2 edizione), McGraw-Hill, Milano Capitolo 3 Persone, motivazioni e competenze Il ciclo del valore delle risorse umane Relazioni
DettagliIMPARARE A IMPARARE. Prof. Cesare Cornoldi
IMPARARE A IMPARARE Prof. Cesare Cornoldi INTERESSE Metacognizione Include tutte quelle idee, intuizioni etc. che riguardano una determinata area di funzionamento cognitivo e che possono essere considerate
DettagliCONTRATTI FORMATIVI SCUOLA DELL INFANZIA SCUOLA PRIMARIA
CONTRATTI FORMATIVI SCUOLA DELL INFANZIA SCUOLA PRIMARIA a.s. 2017/18 Il Contratto Formativo è la dichiarazione esplicita e partecipata dell operato della scuola. Garantisce il rispetto reciproco dei diritti
DettagliLIFE SKILLS - SCHEDA DI VALUTAZIONE DEL CORSO DA PARTE DEI PARTECIPANTI
LIFE SKILLS - SCHEDA DI VALUTAZIONE DEL CORSO DA PARTE DEI PARTECIPANTI 1) Il corso ha corrisposto, in linea di massima, alle Sue aspettative iniziali? Si 13 No 1 Abbastanza 1 Sì, perché? Perché ciò che
DettagliLa formazione mentale del giovane calciatore
2015-2016 Daniele Fedeli (Università degli Studi di Udine) La formazione mentale del giovane calciatore CRITICITÀ Mantenere l attenzione Far rispettare alcune regole Gestire le dinamiche di gruppo Far
DettagliIL BISOGNO DI UNA SPECIALE NORMALITÀ PER L INTEGRAZIONE
IL BISOGNO DI UNA SPECIALE NORMALITÀ PER L INTEGRAZIONE Dario Ianes Centro Studi Erickson Università di Bolzano www.darioianes.it LA SPECIALE NORMALITÀ PER L INTEGRAZIONE SUPERA Scuola speciale separata
DettagliModelli teorici di apprendimento
Modelli teorici di apprendimento Modelli teorici di apprendimento La metacognizione La metacognizione è la conoscenza che ha un soggetto del suo funzionamento cognitivo e di quello degli altri e del modo
Dettagli