L insegnante motivante

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1 L insegnante motivante Mario Di Pietro Tre tipi di motivazione Motivazione intrinseca Motivazione estrinseca Motivazione basata sull io Motivazione estrinseca e intrinseca La motivazione intrinseca ci spinge a svolge delle attività per se stesse, senza cercare una ricompensa esterna. La motivazione estrinseca dipende da ricompense adeguate. L uso degli incentivi può attivare una motivazione estrinseca che può dare buoni risultati quando le persone devono svolgere compiti che non li attraggono. Una motivazione estrinseca però non è duratura e occorre individuare un supporto motivazionale intrinseco. Motivazione estrinseca e intrinseca Il modo in cui affrontiamo i diversi compiti è legato molto spesso al piacere che riscontriamo in un certo tipo di attività: impieghiamo ore in hobby, il tempo passa velocemente e non cerchiamo alcun tipo di retribuzione; in altre attività poco gradite, invece, dobbiamo impegnarci molto per portarle a termine. 1

2 Motivazione basata sull io Si basa sul raggiungimento di un obiettivo al fine di dimostrare la propria abilita. Si differenzia dalla motivazione intrinseca in quanto l attività può di per sé non essere gratificante, ciò che è gratificante è dimostrare la propria competenza o addirittura la propria superiorità. E spesso collegata alla competizione. Riconoscere la bassa tolleranza alla frustrazione DEFINIZIONE DI BASSA TOLLERANZA ALLA FRUSTRAZIONE La tendenza a liberarsi immediatamente di ogni minimo disagio o ad evitare senza riflettere ciò che viene percepito come possibile fonte di disagio o fastidio Comportamenti imputabili a bassa tolleranza alla frustrazione Sognare ad occhi aperti Procrastinare Lamentarsi in continuazione Disturbare in classe Isolarsi Prendersela facilmente con gli altri Mentire o imbrogliare Strategie motivanti Costruire un buon rapporto con gli alunni Rendere significativo l apprendimentol Favorire aspettative positive Ricorrere all apprendimento apprendimento cooperativo Creare un clima di partecipazione Attenuare progressivamente l aiuto l fornito Incoraggiare la capacità di pianificazione Adattare i contenuti agli interessi degli alunni Tenere conto dello stile di apprendimento dell alunno 2

3 Abilità automotivanti dell alunno Autoaccettazione Tolleranza e accettazione degli altri Attribuzioni interne (locus( of control) Tolleranza alla frustrazione Antiperfezionismo Indipendenza Scelta di obiettivi Gestione del tempo Come insegnare all alunno alunno abilità automotivanti Spiegare i fattori interni della riuscita scolastica Facilitare una pratica graduale delle abilità motivanti Mostrare una corretta gestione del tempo Fornire esempi di pensieri costruttivi Verificare e gratificare la scelta di obiettivi Elogiare esempi di auto-accettazione Evidenziare e mettere in discussione i pensieri irrazionali Caratteristiche dell insegnante demotivante Scarsa attenzione per gli alunni meno abili Aspettative negative dovute a pregiudizio verso qualche alunno Mancanza di aspettative nei confronti degli alunni Insegnamento rigidamente strutturato Stile competitivo Stile eccessivamente incoraggiante e premiante Stile autoritario Stile troppo facilitante Stile troppo esigente Stile troppo noioso Scarsa considerazione per gli interessi degli alunni Inadeguatezze nell assegnazione dei compiti per casa COME UN INSEGNANTE PUO DISTRUGGERE LA VOGLIA DI IMPARARE DELL ALUNNO 1. Assumere un atteggiamento arrogante e intollerante. 2. Svalutare l alunno o ricorrere ad offese personali. 3. Ricorrere frequentemente a minacce e a punizioni. 4. Incoraggiare un clima competitivo in cui qualcuno emerge a scapito degli altri. 5. Trascurare di valorizzare l alunno e di incoraggiarlo. 6. Far apparire una materia la più difficile e la più impegnativa di tutte.. 3

4 COME UN INSEGNANTE PUO DISTRUGGERE LA VOGLIA DI IMPARARE DELL ALUNNO (segue) 7. Caricare di compiti per casa superflui. 8. Ignorare i piccoli sforzi e i piccoli successi dell alunno. 9. Fare continui paragoni e confronti tra gli alunni. 10. Ricorrere al sarcasmo umiliando e mettendo in ridicolo l alunno. 11. Trattare in modo non equo gli alunni privilegiando i propri pupilli. Come l insegnante l può motivare lo svolgimento dei compiti Assegnare una quantità equa di compiti Informare sul tempo da destinare ai compiti Scegliere compiti il cui scopo sia chiaro Assegnare compiti direttamente collegati alla lezione svolta Fornire istruzioni chiare e complete Verificare lo svolgimento e dare feedback Quando possibile dare opzioni di scelta Assegnare compiti che è possibile svolgere con successo Scegliere compiti che è possibile svolgere autonomamente Evitare la ripetitività e la monotonia Come un genitore può motivare allo svolgimento dei compiti Far presente lo scopo dei compiti Mostrare interesse ed entusiasmo Fornire un ambiente adeguato Avere aspettative realistiche Insegnare l organizzazione l dei compiti Fornire supporto e supervisione Mostrare apprezzamento e incoraggiamento STRATEGIE PER FACILITARE LO SVOLGIMENTO DEI COMPITI PER CASA Da parte della scuola Feedback e rinforzo positivo Comunicazione scuola famiglia Lavoro di gruppo Da parte della famiglia Rinforzo positivo e penalità Predisposizione dell ambiente Supervisione Contatti con gli insegnanti 4

5 Il contributo dei genitori al buon rendimento scolastico Le regole e i metodi proposte dai genitori sono in accordo con i bisogni del figlio I genitori forniscono spiegazioni riguardanti le regole Esiste coerenza tra i genitori Prevale un atteggiamento non punitivo Tecniche motivazionali per alunni che rifiutano le attività scolastiche Fissare un periodo di tempo stabile Stabilire le priorità Dividere in piccole parti le attività complesse Usare la tecnica dei cinque minuti Utilizzare le pause tra due attività spiacevoli Applicare la legge della nonna Scegliere l ambiente l più adatto per lo studio Prevenire le distrazioni Abbondanza di calore e di affetto Come motivare l alunno l con difficoltà scolastiche Insegnare l autocontrollo emotivo Stabilire obiettivi adeguati e raggiungibili Assegnare spesso compiti dove l alunno può riuscire Valutare regolarmente l apprendimento dell alunno e i progressi Suddividere gli apprendimenti complessi in tappe più semplici Come motivare l alunno l con difficoltà scolastiche (segue) Insegnare all alunno come organizzarsi Comunicare chiaramente le aspettative Non accettare attività svolte in modo trascurato Elogiare spesso l alunno per i suoi sforzi Somministrare i rimproveri a bassa voce Fare un uso strategico di incentivi e penalità 5

6 La collaborazione tra insegnanti e genitori Far sentire a loro agio i genitori a scuola Quando i genitori non sono disponibili cercare la collaborazione di un altro parente disponibile Rafforzare nei genitori la convinzione che il loro impegno nel motivare il figlio li porterà ad ottenere qualche soddisfazione Programmare incontri regolari per verificare il raggiungimento degli obiettivi La collaborazione tra insegnanti e genitori (segue) Utilizzare opportune abilità di ascolto e di comunicazione Comunicare frequentemente con i genitori Spiegare ai genitori come seguire il figlio nei compiti e nello studio Incoraggiare i genitori a partecipare periodicamente alle attività di classe Successo delle strategie motivazionali Comprensione e accettazione del bambino Persistenza nell utilizzo delle procedure Clima emotivo positivo Bibliografia M. Di Pietro, E. Bassi, G. Filoramo, L alunno iperattivo in classe, Erickson, 2001 A. Munden, J. Arcelus, Il bambino iperattivo, Ecomind, 2001 E. Kirby, L. Grimley, Disturbi dell attenzione e iperattività, Erickson, 1994 R. D Errico, E.Aiello, Vorrei scappare in un deserto e gridare, De Nicola, 2002 S. Poli, A. Molin, G.M. Marzocchi, Attenzione e metacognizione, Erickson. M. Di Pietro, I problemi emotivi e comportamentali degli alunni, Edizioni Carlo Amore 6

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