JOBS ACT LA NUOVA DISCIPLINA DELLE MANSIONI E DEI CONTROLLI A DISTANZA
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1 JOBS ACT LA NUOVA DISCIPLINA DELLE MANSIONI E DEI CONTROLLI A DISTANZA Porto San Giorgio 18 novembre 2015 Pesaro 27 novembre 2015 Avv. Alberto Piccinini
2 LA DISCIPLINA DELLE MANSIONI PRIMA DELLA RIFORMA PRINCIPIO DI EQUIVALENZA DIVIETO DI DIMINUZIONE DELLA RETRIBUZIONE LEGITTIMITÀ DELL'ASSEGNAZIONE A MANSIONI SUPERIORI OBBLIGO DI ADIBIRE IL LAVORATORE A MANSIONI EQUIVALENTI A QUELLE PER CUI È STATO ASSUNTO O A QUELLE CORRISPONDENTI ALLA CATEGORIA SUPERIORE SUCCESSIVAMENTE ACQUISITA O A QUELLE ULTIME EFFETTIVAMENTE SVOLTE E NULLITÀ DI OGNI PATTO CONTRARIO; CON OBBLIGO DI EROGARE IL TRATTAMENTO CORRISPONDENTE E CON ASSEGNAZIONE DEFINITIVA DECORSI TRE MESI (PURCHÉ L'ASSEGNAZIONE NON ABBIA AVUTO LUOGO PER SOSTITUIRE UN LAVORATORE ASSENTE CON DIRITTO ALLA CONSERVAZIONE DEL POSTO, ES. IN MATERNITÀ O IN MALATTIA).
3 con riguardo allo ius variandi del datore di lavoro, il divieto di variazione in peius opera anche quando al lavoratore, nella formale equivalenza delle precedenti e delle nuove mansioni, siano assegnate di fatto mansioni inferiori, sicché nell indagine circa tale equivalenza non è sufficiente il riferimento in astratto al livello di categoria ma è necessario accertare che le nuove mansioni siano aderenti alla specifica competenza del dipendente, salvaguardandone il livello professionale acquisito e garantendo lo svolgimento e l accrescimento delle sue capacità professionali. ( ). 3
4 In particolare le nuove mansioni possono considerarsi equivalenti alle ultime effettivamente svolte soltanto ove risulti tutelato il patrimonio professionale del lavoratore, anche nel senso che la nuova collocazione gli consente di utilizzare, ed anzi arricchire, il patrimonio professionale acquisito con lo svolgimento della precedente attività lavorativa, in una prospettiva dinamica di valorizzazione della capacità di arricchimento del proprio bagaglio di conoscenze ed esperienze (Cass. 1916/2015 ) 4
5 PRIMA DELLA RIFORMA: IPOTESI DI LEGITTIMO DEMANSIONAMENTO INDIVIDUATE DALLA LEGGE ART. 4, COMMA 11, L. 223/91 PROCEDURE DI MOBILITÀ: SOLO A CONDIZIONE CHE SIANO RAGGIUNTI ACCORDI SINDACALI CHE PREVEDANO IL RIASSORBIMENTO TOTALE O PARZIALE DEI LAVORATORI RITENUTI ECCEDENTI ART.. 4, COMMA 4, E 10, COMMA 3 L. 68/99: IL LAVORATORE DIVENUTO DISABILE O CHE ABBIA SUBITO UN AGGRAVAMENTO DELLA PROPRIA INVALIDITÀ: PURCHÉ SIA GARANTITO IL PIÙ FAVOREVOLE PRECEDENTE TRATTAMENTO RETRIBUTIVO
6 ART. 7 D.LGS. 151/2001 (T.U. MATERNITÀ) NEI SETTE MESI SUCCESSIVI AL PARTO, IN CASO DI MANSIONI CHE COMPORTINO IL TRASPORTO E SOLLEVAMENTO DI PESI OVVERO PERICOLOSE E INSALUBRI, DEVE ESSERE ASSEGNATA AD ALTRE MANSIONI, ANCHE INFERIORI, CON CONSERVAZIONE DELLA PRECEDENTE RETRIBUZIONE. ART. 42 D.LGS. 81/2008: IL LAVORATORE CHE SIA STATO DICHIARATO FISICAMENTE INIDONEO ALLA SUA MANSIONE SPECIFICA, IN SEGUITO AD ACCERTAMENTI MEDICO SANITARI EX ART. 41 DEL TU, CON CONSERVAZIONE DELLA PRECEDENTE RETRIBUZIONE
7 LEGGE DELEGA n. 183/2014 I PRINCIPI E I CRITERI DIRETTIVI (ART. 1 COMMA 7, lett. E) REVISIONE DELLA DISCIPLINA DELLE MANSIONI, IN CASO DI PROCESSI DI RIORGANIZZAZIONE, RISTRUTTURAZIONE O CONVERSIONE AZIENDALE INDIVIDUATI SULLA BASE DI PARAMETRI OGGETTIVI, CONTEMPERANDO: L INTERESSE DELL'IMPRESA ALL'UTILE IMPIEGO DEL PERSONALE L'INTERESSE DEL LAVORATORE ALLA TUTELA DEL POSTO DI LAVORO, DELLA PROFESSIONALITÀ E DELLE CONDIZIONI DI VITA ED ECONOMICHE, PREVEDENDO LIMITI ALLA MODIFICA DELL'INQUADRAMENTO 7
8 Segue I PRINCIPI E I CRITERI DIRETTIVI (ART. 1 COMMA 7, lett. E) PREVISIONE CHE LA CONTRATTAZIONE COLLETTIVA, ANCHE AZIENDALE OVVERO DI SECONDO LIVELLO, STIPULATA CON LE OO.SS COMPARATIVAMENTE PIU' RAPPRESENTATIVE SUL PIANO NAZIONALE A LIVELLO INTERCONFEDERALE O DI CATEGORIA POSSA INDIVIDUARE ULTERIORI IPOTESI RISPETTO A QUELLE DISPOSTE AI SENSI DELLA PRESENTE LETTERA; 8
9 D.LGS. 15 giugno 2015, n. 81/2015 (Art. 3) LA NUOVA DISCIPLINA DELLE MANSIONI 9
10 ART c.c. Nel testo modificato dall art. 3 COMMA 1 IL LAVORATORE DEVE ESSERE ADIBITO ALLE MANSIONI PER LE QUALI È STATO ASSUNTO O A QUELLE CORRISPONDENTI ALL'INQUADRAMENTO SUPERIORE CHE ABBIA SUCCESSIVAMENTE ACQUISITO OVVERO A MANSIONI RICONDUCIBILI ALLO STESSO LIVELLO E CATEGORIA LEGALE DI INQUADRAMENTO DELLE ULTIME EFFETTIVAMENTE SVOLTE 10
11 VIENE MENO Il PRINCIPIO DI EQUIVALENZA DELLE MANSIONI 11
12 ART c.c. COMMA 2 IN CASO DI MODIFICA DEGLI ASSETTI ORGANIZZATIVI AZIENDALI CHE INCIDE SULLA POSIZIONE DEL LAVORATORE, LO STESSO PUÒ ESSERE ASSEGNATO A MANSIONI APPARTENENTI AL LIVELLO DI INQUADRAMENTO INFERIORE PURCHÉ RIENTRANTI NELLA MEDESIMA CATEGORIA LEGALE 12
13 VIENE CONSENTITO IL DEMANSIONAMENTO UNILATERALE, MA SOLO IN PRESENZA DI CINQUE CONDIZIONI, OVVERO: VI SIA UNA MODIFICA DEGLI ASSETTI ORGANIZZATIVI AZIENDALI VI SIA UN NESSO DI CAUSALITÀ TRA MODIFICA ORGANIZZATIVA E DEMANSIONAMENTO NON SI SCENDA DI OLTRE UN LIVELLO DEMANSIONAMENTO CONSENTITO SOLO AL LIVELLO IMMEDIATAMENTE INFERIORE NON VI SIA UN «SALTO» DI CATEGORIA LEGALE LA MODIFICA SIA COMUNICATA IN FORMA SCRITTA 13
14 ART c.c. COMMA 3 IL MUTAMENTO DI MANSIONI È ACCOMPAGNATO, OVE NECESSARIO, DALL ASSOLVIMENTO DELL OBBLIGO FORMATIVO, IL CUI MANCATO ADEMPIMENTO NON DETERMINA COMUNQUE LA NULLITÀ DELL ATTO DI ASSEGNAZIONE DELLE NUOVE MANSIONI. 14
15 ART c.c. COMMA 4. ULTERIORI IPOTESI DI ASSEGNAZIONE DI MANSIONI APPARTENENTI AL LIVELLO DI INQUADRAMENTO INFERIORE, PURCHÈ RIENTRANTI NELLA MEDESIMA CATEGORIA LEGALE, POSSONO ESSERE PREVISTE DA CONTRATTI COLLETTIVI. DISPOSIZIONI FINALI ART. 51. D.LGS. 81/2015 NORME DI RINVIO AI CONTRATTI COLLETTIVI 1. SALVO DIVERSA PREVISIONE, AI FINI DEL PRESENTE DECRETO, PER CONTRATTI COLLETTIVI SI INTENDONO I CONTRATTI COLLETTIVI NAZIONALI, TERRITORIALI O AZIENDALI STIPULATI DA ASSOCIAZIONI SINDACALI COMPARATIVAMENTE PIÙ RAPPRESENTATIVE SUL PIANO NAZIONALE E I CONTRATTI COLLETTIVI AZIENDALI STIPULATI DALLE LORO RSA OVVERO DALLA RSU 15
16 ART c.c. COMMA 5 NELLE IPOTESI DI CUI AL SECONDO E QUARTO COMMA IL MUTAMENTO DI MANSIONI È COMUNICATO PER ISCRITTO, A PENA DI NULLITÀ, E IL LAVORATORE HA DIRITTO ALLA CONSERVAZIONE DEL LIVELLO DI INQUADRAMENTO E DEL TRATTAMENTO RETRIBUTIVO IN GODIMENTO, FATTA ECCEZIONE PER GLI ELEMENTI RETRIBUTIVI COLLEGATI A PARTICOLARI MODALITÀ DI SVOLGIMENTO DELLA PRECEDENTE PRESTAZIONE LAVORATIVA.
17 COMMA 6 NELLE SEDI DI CUI ALL ART. 2113, QUARTO COMMA, O AVANTI LE COMMISSIONI DI CERTIFICAZIONE, POSSONO ESSERE STIPULATI ACCORDI INDIVIDUALI DI MODIFICA DELLE MANSIONI, DELLA CATEGORIA LEGALE E DEL LIVELLO DI INQUADRAMENTO E DELLE RELATIVA RETRIBUZIONE NELL INTERESSE DEL LAVORATORE ALLA CONSERVAZIONE DELL OCCUPAZIONE ALL ACQUISIZIONE DI UNA DIVERSA PROFESSIONALITÀ AL MIGLIORAMENTO DELLE CONDIZIONI DI VITA IL LAVORATORE PUÒ FARSI ASSISTERE DA UN RAPPRESENTANTE DELL ASSOCIAZIONE SINDACALE CUI ADERISCE O CONFERISCE MANDATO O DA UN AVVOCATO O DA UN CONSULENTE DEL LAVORO
18 In caso di impugnativa dell accordo, l onere di dimostrare la sussistenza delle condizioni di fatto che avrebbero giustificato il licenziamento incombe sul datore di lavoro, in osservanza tanto del disposto della legge 15 luglio 1966, n. 604, art. 5, che del divieto opposto dall art cod. civ. (Cass. 22 agosto 2006, n )
19 MANSIONI SUPERIORI COMMA 7 NEL CASO DI ASSEGNAZIONE A MANSIONI SUPERIORI IL LAVORATORE HA DIRITTO AL TRATTAMENTO CORRISPONDENTE ALL ATTIVITÀ SVOLTA, E L ASSEGNAZIONE DIVIENE DEFINITIVA, SALVA DIVERSA VOLONTÀ DEL LAVORATORE, OVE LA MEDESIMA NON ABBIA AVUTO LUOGO PER RAGIONI SOSTITUTIVE DI ALTRO LAVORATORE IN SERVIZIO, DOPO IL PERIODO FISSATO DAI CONTRATTI COLLETTIVI, O, IN MANCANZA, DOPO SEI MESI CONTINUATIVI 19
20 COMMA 8 IL LAVORATORE NON PUÒ ESSERE TRASFERITO DA UN UNITÀ PRODUTTIVA AD UN ALTRA SE NON PER COMPROVATE RAGIONI TECNICHE, ORGANIZZATIVE O PRODUTTIVE. COMMA 9 SALVO CHE RICORRANO LE CONDIZIONI DI CUI AL SECONDO E QUARTO COMMA E FERMO QUANTO DISPOSTO AL SESTO COMMA, OGNI PATTO CONTRARIO È NULLO. L ART. 6 DELLA LEGGE 13 MAGGIO 1985 N. 190 È ABROGATO * *L art. 6 norma prevedeva che l'assegnazione del Quadro a mansioni superiori dirigenziali, non avvenuta in sostituzione di lavoratori assenti con diritto alla conservazione del posto, divenisse definitiva quando si fosse protratta per il periodo di 3 mesi o per quello superiore fissato dai contratti collettivi. 20
21 IMPIANTI AUDIOVISIVI ED ALTRI STRUMENTI DI CONTROLLO DECRETO LEGISLATIVO n. 151/ 2015 (GU n. 221 del 23/09/2015)
22 Art. 4 DELLO STATUTO DEI LAVORATORI ERA VIETATO L USO DI IMPIANTI AUTOVISIVI E DI ALTRA APPARECCHIATURA PER FINALITA DI CONTROLLO A DISTANZA DELL ATTIVITA DEI LAVORATORI. IL CONTROLLO ERA CONSENTITO IN CASO DI -ESIGENZE ORGANIZZATIVE E PRODUTTIVE OVVERO -DI SICUREZZA DEL LAVORO PREVIO ACCORDO CON LE R.S.A (O C.I.) 22
23 Segue.. NEL VECCHIO TESTO ERA PREVISTO CHE IN MANCANZA DI ACCORDO PROVVEDESSE L ISPETTORATO DEL LAVORO DETTANDO, SE NECESSARIO, LE MODALITÀ PER L USO DEGLI IMPIANTI STESSI. LA POSSIBILITÀ DI RICORSO, ENTRO 30 GIORNI, CONTRO I PROVVEDIMENTI DELL ISPETTORATO DEL LAVORO AL MINISTRO DEL LAVORO STUDIO LEGALE TIRELLI BISSA & MASSAROTTI - VERONA 23
24 LEGGE DELEGA n. 183/2014 REVISIONE DELLA DISCIPLINA DEI CONTROLLI A DISTANZA I PRINCIPI E I CRITERI DIRETTIVI (ART. 1 COMMA 7, lett. F) SUGLI IMPIANTI E SUGLI STRUMENTI DI LAVORO, TENENDO CONTO DELL'EVOLUZIONE TECNOLOGICA E CONTEMPERANDO: LE ESIGENZE PRODUTTIVE ED ORGANIZZATIVE DELL'IMPRESA CON LA TUTELA DELLA DIGNITA' E DELLA RISERVATEZZA DEL LAVORATORE (N.B. LE ESIGENZE PRODUTTIVE NON POSSONO IDENTIFICARSI CON L INTERESSE AL CONTROLLO SUL CORRETTO ADEMPIMENTO DELLA PRESTAZIONE LAVORATIVA) 24
25 D.LGS. N. 151/2015 ART. 23 LA MODIFICA ALL ART. 4 DELLO STATUTO DEI LAVORATORI COMMA 1 GLI IMPIANTI AUDIOVISIVI E GLI ALTRI STRUMENTI DAI QUALI DERIVI ANCHE LA POSSIBILITÀ DI CONTROLLO A DISTANZA DELL ATTIVITÀ DEI LAVORATORI POSSONO ESSERE IMPIEGATI ESCLUSIVAMENTE: PER ESIGENZE ORGANIZZATIVE E PRODUTTIVE; PER LA SICUREZZA DEL LAVORO; PER LA TUTELA DEL PATRIMONIO AZIENDALE 25
26 Segue. D.LGS. N. 151/2015 ART. 23 COMMA 1... E POSSONO ESSERE INSTALLATI PREVIO ACCORDO COLLETTIVO STIPULATO DALLA RAPPRESENTANZA SINDACALE UNITARIA O DALLE RAPPRESENTANZE SINDACALI AZIENDALI. IN ALTERNATIVA, NEL CASO DI IMPRESE CON UNITÀ PRODUTTIVE UBICATE IN DIVERSE PROVINCE DELLA STESSA REGIONE OVVERO IN PIÙ REGIONI, TALE ACCORDO PUÒ ESSERE STIPULATO DALLE ASSOCIAZIONI SINDACALI COMPARATIVAMENTE PIÙ RAPPRESENTATIVE SUL PIANO NAZIONALE. STUDIO LEGALE TIRELLI BISSA & MASSAROTTI - VERONA 26
27 Segue.. COMMA 1 IN MANCANZA DI ACCORDO GLI IMPIANTI E GLI STRUMENTI DI CUI AL PERIODO PRECEDENTE POSSONO ESSERE INSTALLATI PREVIA AUTORIZZAZIONE DELLA DIREZIONE TERRITORIALE DEL LAVORO O, IN ALTERNATIVA, NEL CASO DI IMPRESE CON UNITÀ PRODUTTIVE DISLOCATE NEGLI AMBITI DI COMPETENZA DI PIÙ DIREZIONI TERRITORIALI DEL LAVORO, DEL MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI.» STUDIO LEGALE TIRELLI BISSA & MASSAROTTI - VERONA 27
28 COMMA 2 LA DISPOSIZIONE DI CUI AL COMMA 1 NON SI APPLICA : A) AGLI STRUMENTI UTILIZZATI DAL LAVORATORE PER RENDERE LA PRESTAZIONE LAVORATIVA; B) AGLI STRUMENTI DI REGISTRAZIONE DEGLI ACCESSI E DELLE PRESENZE STUDIO LEGALE TIRELLI BISSA & MASSAROTTI - VERONA 28
29 STRUMENTI DI REGISTRAZIONE DEGLI ACCESSI E DELLE PRESENZE E CONSENTITO IL CONTROLLO DEGLI INGRESSI E DELLE USCITE PER LA VERIFICA DEL RISPETTO DELL ORARIO DI LAVORO SENZA NECESSITÀ DEI REQUISITI CAUSALI, NÉ DEGLI ACCORDI DI CUI AL COMMA 1. DOVREBBERO RITENERSI NECESSARI I REQUISITI CAUSALI PER EVENTUALI CONTROLLI SU SPOSTAMENTI INTERNI DELLA PRESENZA SUL POSTO DI LAVORO (PENA UN ECCESSO DI DELEGA RISPETTO ALLE PREVISIONI DELLA L. 183/2015) STUDIO LEGALE TIRELLI BISSA & MASSAROTTI - VERONA 29
30 STRUMENTI DI LAVORO PER GLI STRUMENTI DI LAVORO (CELLULARI, COMPUTER, ECC.) E SICURAMENTE CONSENTITO AL DATORE DI LAVORO DI SVOLGERE I CONTROLLI FUNZIONALI AD ACCERTARE INADEMPIMENTI CONTRATTUALI, ILLECITI EXTRACONTRATTUALI, USO NON CONSENTITO DI POSTA ELETTRONICA E INTERNET SENZA NECESSITÀ DI ACCORDI SINDACALI E/O DI SPECIFICHE CAUSALI COME SI TUTELA LA DIGNITA LAVORATORE? E LA RISERVATEZZA DEL STUDIO LEGALE TIRELLI BISSA & MASSAROTTI - VERONA 30
31 TROVANO APPLICAZIONE LE REGOLE CONTENUTE NEL CODICE DELLA PRIVACY E NEI PROVVEDIMENTI DEL GARANTE I PRINCIPI COSTITUZIONALI POSTI A TUTELA DELLA INVIOLABILITÀ DELLA LIBERTÀ PERSONALE E DEL DOMICILIO (ARTT. 13 E 14 COST.) E DELLA LIBERTÀ E SEGRETEZZA DELLA CORRISPONDENZA (ART. 15 COST.) STUDIO LEGALE TIRELLI BISSA & MASSAROTTI - VERONA 31
32 LINEE GUIDA DEL GARANTE PER POSTA ELETTRONICA E INTERNET DEL 1 MARZO 2007 OBBLIGHI DI INFORMATIVA IL DATORE DI LAVORO DEVE A) INDICARE IN OGNI CASO, CHIARAMENTE IN MODO PARTICOLAREGGIATO QUALI SIANO LE MODALITÀ DI UTILIZZAZIONE DEGLI STRUMENTI MESSI A DISPOSIZIONE RITENUTE CORRETTE E SE, IN CHE MISURA E CON QUALI MODALITÀ VENGANO EFFETTUATI I CONTROLLI (P. 3.1.) B) DARE ADEGUATA, PREVENTIVA E CHIARA INFORMAZIONE AI LAVORATORI SUI TRATTAMENTI DEI DATI CHE POSSONO RIGUARDARLI STUDIO LEGALE TIRELLI BISSA & MASSAROTTI - VERONA 32
33 COMMA 3 LE INFORMAZIONI RACCOLTE AI SENSI DEI COMMI 1 E 2 SONO UTILIZZABILI A TUTTI I FINI CONNESSI AL RAPPORTO DI LAVORO A CONDIZIONE CHE SIA DATA AL LAVORATORE ADEGUATA INFORMAZIONE DELLE MODALITÀ D USO DEGLI STRUMENTI E DI EFFETTUAZIONE DEI CONTROLLI E NEL RISPETTO DI QUANTO DISPOSTO DAL DECRETO LEGISLATIVO 30 GIUGNO 2003, n STUDIO LEGALE TIRELLI BISSA & MASSAROTTI - VERONA 33
34 2. L ARTICOLO 171 DEL DECRETO LEGISLATIVO 30 GIUGNO 2003, N. 196, È SOSTITUITO DAL SEGUENTE: «ART. 171 (ALTRE FATTISPECIE) LA VIOLAZIONE DELLE DISPOSIZIONI DI CUI ALL ARTICOLO 13 E ALL ARTICOLO 4, PRIMO E SECONDO COMMA, DELLA LEGGE 20 MAGGIO 1970, N. 300, È PUNITA CON LE SANZIONI DI CUI ALL ARTICOLO 38 DELLA LEGGE N. 300 DEL 1970.». STUDIO LEGALE TIRELLI BISSA & MASSAROTTI - VERONA 34
35 GRAZIE
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