REGIONE PIEMONTE PROVINCIA DI VERBANIA COMUNE DI STRESA

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1 REGIONE PIEMONTE PROVINCIA DI VERBANIA COMUNE DI STRESA Redatto da: Timbro e firma: Regione Cantarana, Arona (NO) Tel. Fax: ufficio.tecnico@ecovema.com Dott. Alberto Ventura Data di emissione: FEBBRAIO 2015 Pagina 1 di 91

2 INDICE 1. INTRODUZIONE INQUADRAMENTO NORMATIVO PERCORSO METODOLOGICO ADOTTATO RIFERIMENTI METODOLOGICI GLI INTERVENTI INQUADRAMENTO TERRITORIALE: IL CONTESTO DI INSERIMENTO DEGLI INTERVENTI E LO STATO DI FATTO ANALISI DELLA COERENZA CON I PIANI E PROGRAMMI SOVRA/SOTTO ORDINATI LIVELLO REGIONALE Piano Territoriale Regionale Piano Paesaggistico Regionale LIVELLO PROVINCIALE Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale LA COERENZA DEGLI INTERVENTI PROPOSTI CON LA PROGRAMMAZIONE URBANISTICA VIGENTE A LIVELLO COMUNALE Coerenza con il Piano Regolatore Generale Coerenza con il Piano di Zonizzazione Acustica Comunale (PZA) VERIFICA ED ANALISI DELL INCIDENZA AMBIENTALE PREMESSA ANALISI DELL INCIDENZA AMBIENTALE Aria Acque superficiali Suolo e Sottosuolo Flora e Vegetazione Fauna Paesaggio e Qualità Visiva Clima Acustico CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE...91 Pagina 2 di 91

3 1. INTRODUZIONE Il presente documento rappresenta la Relazione Ambientale a supporto degli interventi di interesse pubblico che l Amministrazione del Comune di Stresa intende attuare sul proprio territorio. Gli interventi oggetto della presente relazione sono tre e si inquadrano nell ambito delle procedure di gara avviate dalla Provincia del Verbano-Cusio-Ossola per l acquisizione del progetto definitivo finalizzato all affidamento della progettazione esecutiva ed esecuzione dei lavori di un più ampio intervento avente per oggetto la realizzazione del nuovo complesso scolastico E. Maggia, del nuovo campo sportivo ad uso calcistico e delle opere accessorie. Gli interventi nascono dall esigenza di potenziare e valorizzare servizi di interesse pubblico in parte già presenti sul territorio. Gli interventi, che saranno meglio descritti ai paragrafi successivi, sono: 1.Costruzione dell istituto scolastico alberghiero E. Maggia - realtà scolastica di eccellenza nel territorio della Provincia del Verbano Cusio Ossola. In conseguenza del notevole incremento di iscrizioni, il vecchio istituto si è reso inadeguato ad una sua fruizione ottimale e, alla luce di tale situazione, la Provincia del Verbano-Cusio-Ossola ed il Comune di Stresa hanno deciso di procedere alla realizzazione di un nuovo istituto che riunisca in un unica sede tutte le attività scolastiche, ora suddivise in più sedi. 2.Intervento finalizzato al cambio di destinazione urbanistica l intervento consiste nel variare la destinazione d uso di un area vicina a quella su cui insisterà l istituto alberghiero, risultante nel PRGC vigente aree per l istruzione. La nuova destinazione del sito sarà area boscata anche in considerazione dell attuale ed oggettiva realtà del sito stesso. 3.Costruzione di nuovo campo sportivo ad uso calcistico e relative opere accessorie - realizzazione di un campo da calcio con dimensioni adeguate ad ospitare anche gare a carattere internazionale, una tribuna per spettatori, spogliatoi per atleti ed arbitri, altri locali accessori secondo quanto previsto dalle norme C.O.N.I. e dalle normative delle Federazioni F.I.G.C. e L.N.D.. Sono inoltre previsti locali biglietteria e bar localizzati in un piccolo fabbricato indipendente ed un parcheggio di mq circa. Dal punto di vista urbanistico, al fine della realizzazione dei suddetti interventi, l Amministrazione Comunale provvederà alla redazione di specifica strumento urbanistico ai sensi della L.R. 56/77 e s.m.i.. Si specifica che il presente documento è stato sviluppato sulla base della documentazione fornita dal committente. Pagina 3 di 91

4 2. INQUADRAMENTO NORMATIVO La presente relazione ambientale è tesa a valutare, a livello qualitativo, le conseguenze sulla qualità dell ambiente a seguito della realizzazione degli interventi citati in premessa. Tali ricadute potranno essere positive o negative e la presente relazione ne farà emergere la portata relativamente alle matrici considerate. Dal punto di vista normativo si farà riferimento in maniera non vincolante ma a titolo di Linee guida ai contenuti del D.Lgs. 3 aprile 2006, n. 152, Norme in materia ambientale e s.m.i., nel rispetto della normativa regionale per gli specifici e diversi aspetti legati agli interventi da realizzarsi. In particolare per quanto attiene gli interventi 1 e 3 si ricorda il rispetto di cui ai vincoli ambientali e paesaggistici ai sensi del D.Lgs. 42/2004. Si evidenzia in tal senso soprattutto la L.R. 4 del ed il relativo Regolamento forestale di cui al D.P.G.R. 20 settembre 2011 n 8/R Regolamento forestale di attuazione dell articolo 13 della legge regionale 10 febbraio 2009, n. 4. Dal punto di vista urbanistico, al fine della realizzazione dei suddetti interventi, l amministrazione comunale provvederà a redigere specifico strumento urbanistico ai sensi della L.R. 56/77 e s.m.i.. Pagina 4 di 91

5 3. PERCORSO METODOLOGICO ADOTTATO 3.1 RIFERIMENTI METODOLOGICI La presente relazione contiene le informazioni ed i dati necessari all accertamento qualitativo della probabilità di effetti significativi sull ambiente conseguenti alla realizzazione delle opere in premessa citate. Si riporta qui sotto uno schema del percorso metodologico seguito per la verifica degli interventi: Pagina 5 di 91

6 4. GLI INTERVENTI 4.1 INQUADRAMENTO TERRITORIALE: IL CONTESTO DI INSERIMENTO DEGLI INTERVENTI E LO STATO DI FATTO Il Comune di Stresa è caratterizzato da un elevata qualità paesaggistica legata alla presenza del Lago Maggiore e dall ambito di versante della parte collinare, tanto da essere soggetto a vincolo paesaggistico ai sensi dell art del D.Lgs 42/2004 per effetto del D.M. 10/08/1950, per quanto attiene la zona rivierasca. Gli interventi si collocano in parte sul versante urbanizzato della collina che guarda il lago nella parte occidentale del comune di Stresa. Luogo che è caratterizzato dalla buona presenza di verde e che precede l ampia zona boschiva posta sulla collina retrostante (intervento 1 e 2) mentre l intervento 3 si colloca più in alto sulle pendici della collina in area coperta interamente da boschi intercalati da radi spazi a verde. In collina si presentano diversi nuclei urbani e costruzioni puntiformi dal carattere disordinato ed eterogeneo che spiccano dalla natura verde della stessa. Si caratterizzano pertanto, relazioni di paesaggio orizzontali (nella parte bassa) e verticali rispetto alla retrostante collina, rispetto alle quali deve confrontarsi il nuovo insediamento, che di fatto, definisce nuove immagini di paesaggio, frutto di un divenire ineluttabile della trasformazione antropologica dello stesso pur comunque nel rispetto del contesto stesso. Si riportano a titolo illustrativo immagini ortofoto con individuazione delle aree d intervento e di dettaglio oltre a relativi stralci catastali: Stralcio catastale: Fg. 20 (intervento1) Pagina 6 di 91

7 ATTUALE CAMPO DA CALCIO E FUTURA SEDE DELL ISTITUTO ALBERGHIERO E. MAGGIA (intervento 1) Pagina 7 di 91

8 AREA A DESTINAZIONE SERVIZI SOCIALI ED ATTREZZATURE AD USO PUBBLICO UBICATA A RIDOSSO DI VIA SELVALUNGA (intervento 2) Stralcio catastale: Fg. 20 Pagina 8 di 91

9 NUOVA AREA CAMPO DA CALCIO UBICATA IN LOCALITA STRADA VECCHIA STRESA-GIGNESE (intervento 3) Stralcio P.R.G.C.vigente Tav. P1-S Di seguito vengono descritti i tre singoli interventi che, come già citato, si inquadrano in un unico programma d interventi di carattere pubblico-sociale. Pagina 9 di 91

10 INTERVENTO 1: REALIZZAZIONE DEL NUOVO COMPLESSO SCOLASTICO ALBERGHIERO E. MAGGIA La provincia del Verbano-Cusio-Ossola ed il Comune di Stresa hanno individuato l area del campo di calcio esistente, tra le vie Fiume e Trentinaglia, come la più idonea per ospitare la nuova sede dell Istituto Alberghiero E. Maggia (vedi ortofoto al paragrafo precedente). L area di intervento è attualmente un area a destinazione urbanistica Servizi. Tale area, ha una superficie pari a mq circa. L area, esterna al centro è posta in un luogo strategico rispetto alla ferrovia e risulta servita da diversi mezzi pubblici. Il nuovo complesso si inserirà nel grande isolato verde compreso tra la via Fiume e la via Trentinaglia occupando l intera area dell attuale campo da calcio. L area è già urbanizzata e non necessita di opere infrastrutturali importanti. L ambito è caratterizzato da edifici residenziali a tre quattro piani fuori terra e da ville anche di pregio. L area di progetto è posta quindi all interno di un contesto urbanizzato prevalentemente residenziale, le uniche attività produttive presenti nelle vicinanza sono riconducibili all attività edilizia, vista la presenza immediatamente a valle, dei depositi e del ricovero mezzi di un impresa edile. Le recinzioni poste lungo le Vie Fiume e Trentinaglia impediscono la vista dell interno del campo di gioco. Alcune immagini dell area oggetto d intervento: Immagine 1: vista aerea del campo Pagina 10 di 91

11 Immagine 2: vista dal campo verso la collina (sud) Immagine 3: vista da Via Trentinaglia (dall alto verso il basso) Pagina 11 di 91

12 Si riportano, di seguito alcuni estratti della relazione illustrativa utili a comprendere la tipologia progettuale e le relative scelte di natura urbanistica ed ambientale oltre alle immagini dell area in progetto e la sua simulazione fotografica, specificando che il progetto dovrà essere sottoposto al parere della sovrintendenza per i Beni Architettonici ed autorizzato ai sensi della L.R. 32/2008 e del D.Lgs 42/2004 (autorizzazione paesaggistica). La relazione tecnica illustrativa è la seguente: Il nuovo complesso costituito dalla Scuola Alberghiera, dalla Palestra, dai relativi servizi e dall area esterna attrezzata a verde e parcheggio, si inserisce nel grande isolato compreso tra le vie Fiume e Trentinaglia occupando l intera area dell attuale campo sportivo. La disposizione architettonica è costituita da due grandi edifici. Il primo contiene la Scuola Alberghiera il secondo la Palestra. Sono previste molte funzioni aule, laboratori, cucine, ristoranti, ecc. tutte funzioni che devono essere continuamente correlate, nel senso che gli studenti, a differenza di un liceo tradizionale sono in continua mobilità per seguire le molte attività previste. Questa considerazione ha consigliato una semplice e chiara disposizione degli spazi allineati su un assecorridoio centrale da cui parte la scala principale e le scale aggiuntive. L edificio scuola è a tre piani fuori terra (il piano terreno è parzialmente interrato sul lato sud ovest) a cui è sovrapposto un quarto piano solo parziale che contiene una delle funzioni principali della scuola: la grande cucina e i ristoranti. Dal ristorante si accede al terrazzo giardino che gode di un vista panoramica sul lago e dove potranno essere collocati grandi ombrelloni a copertura del ristoro all aperto. La palestra è situata a valle della scuola ed è parzialmente interrata. Ha un accesso diretto dalla scuola attraverso la scala posta a sud. E previsto un accesso indipendente alla palestra dalla via Fiume. La palestra è costituita da un grande volume che comprende il campo da gioco (di dimensioni adeguate per il gioco della pallavolo, del basket e del calcio a cinque) con delle tribune che possono ospitare fino a 100 spettatori. L edificio della palestra avrà copertura piana praticabile, su cui potranno trovare collocazione un piccolo campo da basket e delle serre per la coltura idroponica a servizio della scuola. La palestra sarà illuminata naturalmente da grandi finestre poste sulla facciata nord dell edificio. I locali a servizio della palestra sono interrati e sono collocati tra la scuola e la palestra stessa. L ingresso principale al nuovo complesso avviene dalla via Fiume tramite un cancello che prevede un passaggio carraio e pedonale. I muri di confine verso la via Fiume saranno rivestiti in pietra locale (pietra di Baveno). Il giardino interno della scuola verrà sistemato a verde con uno spazio per le lezioni all aperto, alberate e cespugli fioriti. Pagina 12 di 91

13 Inserimento virtuale nel contesto Vista dalla Via Fiume Pagina 13 di 91

14 Vista ravvicinata sull ingresso della scuola Vista della copertura piana della palestra e della gradinata verso la scuola Pagina 14 di 91

15 Le facciate esterne e i materiali Le facciate esterne sia della scuola che della palestra sono costituite da pannelli prefabbricati in cemento con finitura esterna bocciardata e colorata. Le due facciate principali della scuola sono segnate da lesene regolari con modulo talvolta raddoppiato. Queste lesene, rivestite in lamiera metallica, sostengono nel loro apice dei lampioni per un illuminazione leggera della copertura piana e dell area circostante. La sequenza delle facciate della scuola è interrotta da anse interne in occasione delle scale e degli ingressi. In tutte e due le facciate sono collocate delle finestre continue con qualche eccezione dove le aperture si ingrandiscono. Ove la disposizione degli interni lo rende possibile sono state introdotte parti di parapetto vetrato (con vetri di sicurezza antisfiondamento) per incrementare il rapporto illuminante oltre l ottavo di legge. Tutte le finestre avranno apertura a vasistas o a bilico e saranno protette da tettucci sporgenti in lamiera preverniciata. L ingresso principale avrà una grande copertura curva di protezione e sarà segnato da due lesene e pilastri in muratura sporgenti dal filo del fabbricato. Sia la scuola che la palestra avranno in sommità pannelli prefabbricati provvisti di tagli a formare il parapetto delle coperture piane, questo accorgimento è anche finalizzato alla riduzione dell impatto della massa dei due fabbricati. L illuminazione della palestra avviene dalla parete esposta a nord dove sono stati collocati dei grandi serramenti protetti da una visiera metallica. I materiali Le facciate esterne sono costituite da pannelli prefabbricati in cemento da 30 cm di spessore formati da due lastre di 6 cm. di spessore con interposto materassino isolante. Sul lato interno gli elementi prefabbricati saranno rivestiti con una contro-parete costituita da due lastre in cartongesso da 12.5 mm fissate su adeguata struttura metallica zincata. La finitura esterna del pannello prefabbricato sarà invece bocciardata e colorata (previa campionatura da sottoporre all ente appaltante). I serramenti esterni saranno in P.V.C. del tipo a " due guarnizioni ". Il materiale utilizzato per l'estrusione dei profili sarà ad alta resistenza agli urti e con stabilizzatori ecologici a base di Calcio e Zinco. Il sistema di profilati utilizzati nella realizzazione dei serramenti sarà a due guarnizioni di tenuta, una esterna sul telaio ed una interna posizionata sull'anta. I serramenti dovranno prevedere un indice di riduzione acustica certificato Rw non inferiore a 38 db. Tutti i serramenti saranno di colore bianco. Nei bagni o nei locali ove richiesto da specifiche esigenze le finestre avranno apertura a vasistas. Per la maggior parte dei locali le aperture saranno a bilico. Alcuni serramento sono provvisti della parte bassa in vetro antisfondamento su serramenti fissi. I vetri saranno del tipo a vetrocamera con adeguate caratteristiche di trasmissione termica ed acustica e avranno ove necessario le adeguate caratteristiche di sicurezza, in particolare per i serramenti della palestra. Gli imbotti delle finestre e i davanzali saranno ricoperti con lamiera preverniciata. Le facciate saranno segnate da lesene a tutta altezza a semicerchio, del diametro di circa 40 cm.. Le lesene saranno realizzate in lamiera zincata e preverniciata, le lesene verranno ancorate alla struttura prefabbricata delle facciata. Alcune di queste lesene conterranno i pluviali di raccolta delle acque meteoriche proveniente dai terrazzi piani. In sommità le lesene faranno da supporto a dei lampioni metallici. I pannelli che costituiscono la facciata in sommità saranno tagliati da piccole feritoie al fine di alleggerire il volume e segnalare al contempo la presenza dei terrazzi. Tutte le finestre sono protette da tettucci in lamiera preverniciata in funzione parasole e saranno sporgenti di circa 50 cm. Alcuni tettucci al piano terra nei punti in cui sono collocate le uscite di sicurezza sporgono maggiormente dal filo di facciata e saranno in parte sostenuti da pali in ferro zincato e verniciato a caldo. Le stesse coperture potranno garantire una piccola parte coperta all esterno delle aule. I colori delle facciate e dei 2 tettucci metallici verranno definiti in dettaglio in sede di esecutivo previa approvazione dell ente appaltante. Pagina 15 di 91

16 Dati dimensionali dell intervento: Gli edifici insistono su un area di mq La superficie coperta è di mq La superficie utile della scuola è di mq La superficie utile della palestra è di mq La superficie a parcheggio è di mq Pagina 16 di 91

17 INTERVENTO 2: VARIAZIONE DELL AREA A DESTINAZIONE SERVIZI SOCIALI ED ATTREZZATURE PUBBLICHE E DI USO PUBBLICO L intervento consiste nel variare la destinazione d uso dell area sotto indicata che nel vigente PRGC risulta a destinazione aree per l istruzione Art. 4.1.a - simbolo S colore giallo. La Superficie complessiva è pari a mq ,00. In pratica viene portata la destinazione aree per l istruzione al vicino ed attuale campo di calcio di cui all intervento 1, già trattato in precedenza, per poter dare la possibilità di ubicare l importante complesso scolastico alberghiero E. Maggia su di un sito decisamente più adeguato rispetto a tutti i punti di vista. La nuova destinazione del sito sarà area boscata anche in considerazione dell attuale ed oggettiva realtà del sito stesso così come si evince dall ortofoto che più sotto si ripropone. Stralcio P.R.G.C. vigente Tav. P1-S Pagina 17 di 91

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19 INTERVENTO 3: COSTRUZIONE DEL NUOVO CAMPO SPORTIVO AD USO CALCISTICO E DELLE OPERE ACCESSORIE L'area individuata dall'amministrazione Provinciale e da quella Comunale per la sede del nuovo campo da calcio è situata in posizione più elevata rispetto all attuale, immediatamente a monte del centro abitato di Stresa, in una zona acclive e quasi completamente boscata, tradizionalmente indicata come Località Motta del Santo a monte della strada per Locco. All area si accede tramite sentieri e con una strada sterrata che, restringendosi si inerpica, con un tracciato abbastanza rettilineo ed un ampia curva, da quota 260 m sino al livello dove è stato individuato il sito prescelto, per poi proseguire con andamento tangente sui lati est ed ovest dell area oggetto di intervento. Il terreno risulta completamente boscato con alberi di alto fusto ed un diffuso sottobosco di arbusti. Sull area non vi sono urbanizzazioni; la fognatura pubblica, di tipo misto, è situata in strada per Locco, dove sono ubicate anche le altre linee dei servizi. Le indicazioni del progetto preliminare prevedono la realizzazione di un campo da calcio con dimensioni adeguate ad ospitare anche gare a carattere internazionale, una tribuna per spettatori, spogliatoi per atleti ed arbitri, altri locali accessori secondo quanto previsto dalle norme C.O.N.I. e dalle normative delle Federazioni F.I.G.C. e L.N.D. Sono inoltre previsti i locali biglietteria e bar oltre ad un parcheggio di mq circa. Per rendere accessibile il campo sportivo è prevista la costruzione di una nuova strada che seguirà la morfologia del terreno, a doppia carreggiata di m. 6,50 di larghezza e con cunette laterali. Si specifica che il progetto dovrà necessariamente essere sottoposto al parere della sovrintendenza per i Beni Architettonici in quanto il sito risulta gravato da vincolo ai sensi dell art. 142 lett. g) del D.Lgs. 42/2004 (aree boscate) e quindi dovrà essere autorizzato ai sensi della L.R. 32/2008 e del D.Lgs 42/2004 (autorizzazione paesaggistica). Dovrà inoltre, essere effettuata specifica compensazione forestale ai sensi della L.R. 4 del ed il relativo Regolamento forestale di cui al D.P.G.R. 20 settembre 2011 n 8/R Regolamento forestale di attuazione dell articolo 13 della legge regionale 10 febbraio 2009, n. 4. Si riportano, di seguito alcuni estratti della relazione illustrativa utili a comprendere la tipologia progettuale e le relative scelte di natura urbanistica ed ambientale oltre alle immagini dell inserimento dell area sia su base catastale che su PRG oltre alla sua simulazione fotografica. La relazione tecnica illustrativa è la seguente: Le indicazioni del progetto preliminare prevedono la realizzazione di un campo da calcio con dimensioni adeguate ad ospitare anche gare a carattere internazionale, una tribuna per spettatori, spogliatoi per atleti ed arbitri, altri locali accessori secondo quanto previsto dalle norme C.O.N.I. e dalle normative delle Federazioni F.I.G.C. e L.N.D. Sono inoltre previsti i locali biglietteria e bar localizzati nella tribuna ed un parcheggio di mq circa. Per rendere accessibile il campo sportivo è previsto la costruzione di una strada che, stante lamorfologia del terreno, sarà a doppia carreggiata di m. 6,50 di larghezza. Pagina 19 di 91

20 Sulla base delle indicazioni del progetto preliminare si è dunque predisposto il progetto definitivo che prevede la realizzazione delle seguenti opere: 1- campo da calcio con dimensioni di m. 105 x 65 in erba sintetica; 2- tribune coperte con capienza di posti a sedere; 3- locali di servizio e supporto all attività sportiva con superficie di mq. 540 circa; 4- fabbricato servizi per biglietteria e bar con superficie di mq. 190 circa; 5- parcheggio di circa mq con 75 posti auto di cui due per disabili; 6- strada di accesso in asfalto con larghezza di m. 6,50 più banchina verso valle di m. 0,60 e cunetta di raccolta acque meteoriche a monte di m. 0,60 di larghezza. Analisi delle criticità La scelta di localizzare il nuovo campo da calcio su un area caratterizzata da una forte pendenza comporta la movimentazione di grandi quantità di terra per la realizzazione degli scavi e dei conseguenti riporti al fine di creare il piano orizzontale su cui impostare il campo da gioco. La scelta della quota quale quota di imposta nasce dall obiettivo di pareggiare le quantità degli scavi con le quantità dei riporti. Questo risulta possibile con l impiego del materiale proveniente dagli scavi di sbancamento, ma comporta anche la realizzazione di importanti opere di sostegno verso il lato ovest ed il lato sud dell area del campo, che risulta posta ad una quota di circa 15 metri inferiore al piano del terreno naturale verso il lato ovest e di circa 8 metri verso il lato sud. Le operazioni di scavo sono state oggetto di una attenta valutazione circa la stabilità globale del pendio, condotta valutando sia la situazione durante le fasi di scavo sia considerando l interazione tra terreno ed opere di sostegno a fine lavori. Analogamente anche la scarpata che si verrà a creare sul lato est del campo è stata oggetto di accurata analisi per la valutazione della sua stabilità e definizione delle opere di sostegno. - Fuori dal sito d intervento dell area del campo da calcio è indicata la presenza di un piccolo fosso colatore che raccoglie le acque di pioggia e le convoglia a valle. La sezione dell alveo del fosso è di modeste dimensioni. In progetto si prevede la sistemazione della sezione di scorrimento con la ricostruzione e rinforzo delle pareti, con l impiego di biostuoia in fibra vegetale e la sistemazione del fondo con una serie di piccoli massi a gradonate, a tratti, per rallentare la velocità di scorrimento dell acqua in caso di precipitazioni temporalesche. - In progetto si prevede di raccogliere le acque provenienti dal campo da gioco in un serbatoio per l irrigazione del campo; l acqua in eccedenza sarà convogliata nel canaletto esistente dopo la ristrutturazione dell alveo. Anche le acque nere, dopo depurazione saranno convogliate nel canaletto. - Lo smaltimento delle acque di pioggia rappresenta un problema critico delle aree acclivi, soprattutto in prossimità di zone edificate. In progetto, quindi, si prevede di limitare il più possibile la realizzazione di superfici impermeabili. - Sulla base di queste scelte progettuali si è previsto di pavimentare l area della zona destinata a parcheggio con una pavimentazione in misto granulare stabilizzato e ghiaino, con sottostante un sistema di drenaggio in tubi microforati, simile a quello realizzato per il campo da gioco. Con questa soluzione l acqua di pioggia che cade sulla superficie oggetto del nuovo intervento (circa mq.), durante un evento meteorico non ruscellerà più a valle ma verrà convogliata con un tempo differito nell alveo del canaletto. A contorno dell area di parcheggio è prevista la posa di una bordura con piante di frassino e, all interno dell area di parcheggio sarà prevista la posa di alcune piante di alto fusto. Campo da gioco Il campo da gioco presenta dimensioni di metri 105 x 65 adatto quindi a gare di carattere internazionale. Il campo presenta un orientamento sull asse nord-sud con un angolo di 30 verso ovest, valori diversi da quelli indicati dalla normativa C.O.N.I. ma che rientrano nel campo di variabilità consentito. Pagina 20 di 91

21 La recinzione del campo è posta ad una distanza dal rettangolo di gioco di m. 2,50 sulle fasce laterali e di m. 3,50 dietro le porte. Nella progettazione del campo e dei locali a servizio dell attività sportiva si sono seguite le norme C.O.N.I. per l impiantistica sportiva approvate con deliberazione del Consiglio nazionale CONI n del 25/06/2008 e le norme delle Federazioni Sportive Nazionali, oltre alle normative igienico-sanitarie vigenti Il terreno di gioco in erba sintetica è conforme alle prescrizioni del regolamento LND professional per la realizzazione di campi in erba artificiale di ultima generazione destinati ad ospitare i campionati F.I.G.C. professionistici, deliberato dalla commissione impianti sportivi in erba artificiale (CISEA) in data 28/11/2013. Il campo sarà dotato di recinzione regolamentare, oltre la recinzione è prevista una striscia di terreno pianeggiante di oltre 5 metri per consentire la piena fruibilità dell area. L impianto sarà dotato di torri faro per l illuminazione notturna alte 18 metri dal terreno di gioco, complete di 4 proiettori asimmetrici agli ioduri metallici da 2000 W, ognuna. Tribune Le tribune sono posizionate sul lato ovest del campo da gioco ed hanno capienza di 1008 posti a sedere. Sono realizzate in struttura prefabbricata di cemento armato e sono poste ad una quota di circa m. 2,30 al di sopra del piano del campo da gioco in modo da garantire la piena visibilità del campo come previsto dalla normativa C.O.N.I. (curva di visibilità). Le sedute della tribuna sono parzialmente coperte da una tettoia con struttura in legno lamellare che copre fino alla prima fila e garantisce una perfetta visibilità anche verso l alto del campo da gioco. Per gli spettatori disabili sono stati previsti posti riservati ai piedi della tribuna, in zona facilmente accessibile dall ingresso del pubblico, in numero di 6 posti, dotati di una visibilità senza ostacoli del terreno di gioco. Per soddisfare le necessità dei servizi igienici destinati al pubblico, sono state individuate due aree agli estremi delle tribune, in cui sono ubicati rispettivamente 6 servizi (2 femminili e 4 maschili) e 6 servizi (3 femminili di cui 1 per disabili e 3 maschili di cui 1 per disabili) questa seconda area servizi è ubicata in corrispondenza dei posti per spettatori disabili. Nella zona immediatamente al di sotto delle gradinate è stato ricavato un ampio volume risultante dall inclinazione delle strutture delle gradonate. I solai che dividono questo volume dai sottostanti locali, sono stati progettati per sopportare un sovraccarico accidentale di 300 kg/mq e quindi, alcuni di questi saranno utilizzati come bar e biglietteria, altri possono invece essere utilizzati come uffici o depositi o anche come piccola palestra aggiuntiva agli spazi delle attività esterne, oppure possono essere utilizzati dalle società sportive locali. Locali di supporto all attività sportiva Sottostanti alla struttura della tribuna sono localizzati gli spogliatoi ed i servizi per atleti e arbitri o commissari di gara, oltre ad altri locali di servizio quali depositi e centrale termica. Sono inoltre previsti un locale di primo soccorso e per visite mediche, oltre ad un locale per controlli antidoping. Le dimensioni sono m. 62,10 x 9,35. Come più sopra citato nel corpo tribuna sarà collocata la biglietteria ed il bar. I locali, ad eccezione di uno spogliatoio arbitri, sono dotati di aerazione ed illuminazione naturale con finestrelle aperte verso il campo da gioco posizionate nella parte alta della parte perimetrale. La parete perimetrale di tamponamento è realizzata in blocchetti di cls di colore ocra chiaro e scuro disposti a strisce orizzontali; il fronte, nella zona centrale, è caratterizzato da una piccola pensilina curva che copre la zona delle panchine dei giocatori poste in posizione centrale vicino alla linea di metà campo. Internamente le finiture sono improntate alla massima funzionalità con materiali idonei ad un uso intensivo. I pavimenti sono in battuto di cemento colorato in tutti i locali, ad eccezione dei servizi igienici dove sono in piastrelle. I serramenti interni sono in legno tamburato con pannelli in laminato plastico melamminico. Pagina 21 di 91

22 Le partizioni interne sono pareti in cartongesso a doppia lastra per ogni lato, per uno spessore complessivo di circa 130/150 mm. Nei servizi igienici la lastra esterna sarà di tipo idrorepellente. La dotazione di servizi igienici prevede sei docce per ogni spogliatoio atleti e due docce per ognuno degli spogliatoi arbitri. In ogni spogliatoio è previsto anche un servizio igienico per disabili. L Impianto di riscaldamento è caratterizzato da una soluzione tecnica basata su una caldaia geotermica accoppiata a generatori a gas che surrogano la potenza del generatore geotermico in occasione di elevate e rapide richieste di acqua calda sanitaria, come accade al termine di un evento sportivo. Nelle condizioni normali il generatore geotermico funziona per il riscaldamento dei locali e per la produzione di normali quantitativi di acqua calda, garantendo così bassi consumi per la maggior parte del periodo. Il sistema di generazione per il riscaldamento è una pompa di calore geotermica della potenza nominale di 50 kw con sonde geotermiche di tipo orizzontale. L acqua tecnica in uscita dalla pompa geotermica viene accumulata in un serbatoio isolato della capacità di 1000 litri con funzione di volano termico per limitare le accensioni/spegnimento delle pompa; tramite la rete di distribuzione, in tubo multistrato isolato a norma di legge, l acqua viene portata ai terminali che sono radiatoti a colonna in acciaio o ventilconvettori a seconda degli ambienti. L impianto è dimensionato per una potenza installata dei terminali d impianto pari a 26 kw. Area di parcheggio L area di parcheggio presenta superficie di circa 3500 mq di cui solo mq saranno realizzati, per un numero di posti auto pari a 75 autoveicoli. Due posti sono riservati a disabili. L area sarà realizzata con una pavimentazione in misto granulare stabilizzato e ghiaino, con sottostante un sistema di drenaggio in tubi microforati, simile a quello realizzato per il campo da gioco per non modificare il grado di permeabilità generale dell area. Tali accorgimenti garantiranno l allontanamento delle acque meteoriche anche dal substrato al fine di evitare cedimenti localizzati della superficie viabile. Con questa soluzione l acqua di pioggia che cade sulla superficie oggetto del nuovo intervento, durante un evento meteorico non ruscellerà più a valle ma verrà convogliata con un tempo differito nell alveo del canaletto. A contorno dell area di parcheggio è prevista la posa di una bordura con piante di frassino e, all interno dell area di parcheggio sarà prevista la posa di alcune piante di alto fusto. Strada di accesso La strada in progetto è prevista ad unica carreggiata oltre alle banchine laterale. Sono inoltre previste due piazzole con larghezza di m. 2,50 circa per consentire l incrocio degli autoveicoli. In corrispondenza delle piazzole, la strada presenta larghezza di circa m Lungo la cunetta sono previsti ad intervalli regolari dei pozzetti grigliati per la raccolta delle acque di pioggia che scendono lungo la strada. Da questi pozzetti una tubazione porta le acque meteoriche oltre la strada per uno scarico lungo il pendio. Il quantitativo di acqua raccolta è tale da non causare fenomeni di erosione nella zona della bocca della tubazione. In alcuni tratti sul lato a valle è prevista l installazione di una barriera di sicurezza, in relazione al dislivello presente tra la sede stradale ed il pendio. DATI DIMENSIONALI DELL INTERVENTO IN PROGETTO L intervento in progetto prevede l utilizzo di un area complessiva di oltre mq al netto delle fasce circostanti il campo che saranno inerbite e modellate. Il complesso sportivo prevede: - campo da calcio con dimensioni di m. 112x70 superficie mq : - tribune coperte per 1008 spettatori, superficie mq. 617,85; - locali spogliatoi atleti, arbitri e locali di servizio, servizi per il pubblico, superficie mq. 610,00; - biglietteria e bar all interno della tribuna; - parcheggio per 75 posti auto mq ,00. Pagina 22 di 91

23 INSERIMENTO DELL AREA SU PRGC VIGENTE INSERIMENTO DELL AREA SU CATASTALE Pagina 23 di 91

24 FOTOINSERIMENTO DELL INTERVENTO SULL AREA INDIVIDUATA Pagina 24 di 91

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26 5. ANALISI DELLA COERENZA CON I PIANI E PROGRAMMI SOVRA/SOTTO ORDINATI L analisi di coerenza è necessaria per far in modo che gli obiettivi perseguiti dalla realizzazione degli interventi non siano in contrasto con la normativa di tipo comunitario, nazionale e regionale, ma soprattutto che siano coerenti con gli obiettivi di sostenibilità territoriale, economica e sociale dei piani e programmi sovraordinati e/o paritetici. Il fine è quello di verificare che sul territorio non siano vigenti Piani o Programmi che, perseguendo obiettivi contrastanti, determinino azioni tra loro contrastanti e sinergie negative sul territorio. L analisi della coerenza viene effettuata rispetto a: Livello regionale Piano Territoriale Regionale Piano Paesistico Regionale Livello Provinciale Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale Livello Comunale Piano Regolatore Generale Comunale Piano di Zonizzazione Acustica 5.1 LIVELLO REGIONALE Piano Territoriale Regionale Attualmente è in vigore il Nuovo Piano Territoriale Regionale adottato con D.G.R del 16 dicembre 2008 (pubblicata sul B.U.R. supplemento al n. 51 del 18 dicembre 2008) e approvato con D.C.R. n del , redatto sulla scorta delle indicazioni contenute nel documento programmatico (per un nuovo Piano Territoriale Regionale) approvato con deliberazione n del 14 novembre 2005 e n del 13 dicembre Il nuovo Piano sostituisce il PTR approvato nel 1997 ad eccezione delle norme di attuazione relative ai caratteri territoriali e paesistici (articoli 7, 8, 9, 10, 11, 18bis e 18ter) che continuano ad applicarsi fino all approvazione del Piano Paesaggistico Regionale. Questo nuovo strumento di pianificazione contiene le scelte strategiche che la Regione intende compiere, o favorire, nei riguardi delle diverse politiche di tutela e uso del suolo. Individua, pertanto, attraverso i propri elaborati cartografici, una serie di politiche da attivare. Definisce gli indirizzi generali e settoriali di pianificazione, provvede al riordino dei piani, programmi e progetti regionali e individua i caratteri territoriali paesistici e gli indirizzi di governo del territorio. La valenza paesistica e ambientale del PTR determina l imposizione di vincoli specifici a tutela di beni cartograficamente individuati e prescrizioni vincolanti per gli strumenti urbanistici, nonché direttive e indirizzi per i soggetti pubblici locali. L esigenza di ottenere una visione integrata a scala locale di ciò che al PTR compete di governare, ha consigliato di organizzare e connettere tra loro le informazioni a partire da una trama di base, formata da unità territoriali di dimensione intermedia tra quella comunale e quella provinciale e di identificare con essa il livello locale del Qrs. Questi mattoni della costruzione del Piano sono stati Pagina 26 di 91

27 chiamati, con riferimento alla loro funzione principale, Ambiti di integrazione territoriale (abbreviato: AIT). La matrice territoriale sulla quale si sviluppa il Piano suddivide il territorio in 33 Ambiti di Integrazione Territoriale (AIT), stabilendo per ciascuno di essi le «connessioni positive e negative, attuali e potenziali, strutturali e dinamiche che devono essere oggetto di una pianificazione integrata». Il Comune di Stresa si trova, rispetto ai contenuti del PTR, nel quadrante Nord-Est. La planimetria seguente, estratta dalla tavola di Progetto DEL PTR fa evincere la posizione del Comune di Stresa in un contesto strategico e rilevante turisticamente. La successiva tavola A Morfologia e caratteristiche del territorio allegata al P.T.R., inserisce, invece, il Comune di Stresa nell AIT n. 2 che trova nella città di Verbania il suo polo di riferimento. Il simbolismo grafico definisce il suo territorio come un territorio montano, secondo la classificazione ISTAT. Estratto della Tavola di progetto del PTR: Stresa è iscritta all'interno di un'area turisticamente rilevante (cerchio verde) ed è prossima ad un collegamento importante (autostrada) Pagina 27 di 91

28 Tavola A Morfologia e caratteristiche del territorio Tavola A Classi di uso del suolo Pagina 28 di 91

29 Tavola A Classi consumo del suolo Tavola A dispersione urbana Tavola A capacità di uso del suolo Pagina 29 di 91

30 Di seguito si evidenziano le tematiche di rilevanza territoriale individuate per l AIT 2, con, riportate nella scheda, le relative prescrizioni ed indicazioni (con le frecce rosse si evidenziano le linee di azioni prevalenti per la definizione delle politiche per lo sviluppo locale che, si fa rilevare, sono attinenti agli interventi oggetto della presente relazione). Pagina 30 di 91

31 Piano Paesaggistico Regionale Secondo il Piano Paesaggistico Regionale, adottato con D.G.R. n del 4 agosto 2009 (d ora in poi PPR), Stresa appartiene all Ambito n. 12 denominato Fascia costiera Nord del Lago Maggiore. La descrizione e le caratteristiche naturali sono state estratte dall elaborato del PPR e riportate di seguito. Per tale ambito si prevedono i seguenti obiettivi e le seguenti linee di azione Pagina 31 di 91

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33 Nello specifico, l area d intervento relativa all Istituto E. Maggia, ricade per una ampio tratto nella fascia di tutela ambientale di rispetto della sponda fluviale del Rio posto a lato di via Trentinaglia. Nel PPR l area è individuata nelle seguenti carte: Estratto da PPR - Tavola P2: Beni paesaggistici scala 1: La Tavola P2 individua i beni paesaggistici Vincolati ai sensi degli art del DL 22 gennaio n 42 e s.m.i. nonché le aree vincolate ai sensi dell art 142 del D.lgs. 42/04 e s.m.i. Estratto da PPR - Tavola P3 Ambiti e unità di paesaggio scala 1: Pagina 33 di 91

34 La Tavola P3 individua gli ambiti di paesaggio. Nel dettaglio il territorio di Stresa, come già più sopra individuato, ricade nell Ambito n 12 Fascia costiera nord del lago Maggiore ed è individuato come Unità Tipologia Normativa n 1201 Stresa Baveno e le isole Borromee all interno di questo comparto. La normativa (art 11 dell NdA) classifica l area oggetto di intervento individuata dalla scheda come Area IV Naturale/Rurale o Rurale alterato da insediamenti. Le aree di intervento si trovano in parte nella collina a est all interno del Comune di Stresa, quasi al limite dell abitato, prima dell area boschiva retrostante la sponda del lago Maggiore e ricompresa in area urbana e l altra (nuovo campo sportivo) posta più in alto, in zona più acclive e in un contesto boscato. Gli elementi qualificanti individuati dalla scheda che riguardano l area di progetto sono individuati nel sistema di ville storiche, nella qualifica di luogo di loisir storicamente consolidato, nella valorizzazione del rapporto lago/montagna, nell integrazione storicamente consolidata fra l abitato ed il contesto naturale. L area dedicata alla futura scuola è, inoltre, particolarmente indicata come adatta ad interventi che prevedono la collocazione di servizi di scala urbana ed extraurbana con la finalità di incrementare le qualità delle relazioni urbane in una area storicamente caratterizzata da un abitato sparso con molto verde e una presenza significativa di abitazioni ad uso temporaneo. Estratto da PPR - Tavola P5 - Rete ecologica, storico culturale fruitiva - scala 1: Relativamente alle caratteristiche naturali il PPR segnala come fenomeni di particolare rilevanza paesistica il sistema delle aree boschive collinari che fanno parte del sistema montuoso che si colloca tra il Lago Maggiore ed il Lago d Orta. L area del versante collinare che guarda il lago è interessata inoltre da alcuni rii che presentano fasce di rispetto ambientale e da un sistema di pozzi (sorgenti) da preservare (tale descrizione è in effetti relativa all intervento 3 nuovo campo di calcio). Pagina 34 di 91

35 Dal punto di vista storico culturale l area è interessata dalla diffusione di ville signorili e da un contesto o storico consolidato legato al loisir. Relativamente ai fattori strutturanti si individua una matrice del disegno basata su una vocazione stradale antica e medievale. Pagina 35 di 91

36 5.2. LIVELLO PROVINCIALE Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale Il P.T.P. del VCO è stato presentato in una prima versione di Proposta preliminare nell ottobre del 2000, e adottato con Delibera del Consiglio Provinciale n. 27 il 29/03/2004. Successivamente è stato attuato un processo di revisione, integrazione e aggiornamento degli elaborati del P.T.P. secondo le linee di indirizzo contenute nel Documento di indirizzi per le scelte di piano del 2006, approvato dal Consiglio Provinciale. Il nuovo Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale è stato adottato con deliberazione del Consiglio Provinciale n. 25 del Secondo l art. 15 della legge 142/1990 alla Provincia spetta il compito di concorrere alla programmazione regionale raccogliendo e coordinando le proposte avanzate dai Comuni. Con la redazione del Piano Territoriale di Coordinamento vengono determinati gli indirizzi generali di assetto del territorio attraverso l identificazione delle diverse destinazioni d uso dello stesso, la definizione delle linee di intervento per la sistemazione idrica e la regimazione delle acque, la segnalazione di aree da destinare a parchi o riserve naturali. Il P.T.P. configura l'assetto del territorio, tutelando e valorizzando l'ambiente naturale nella sua integrità, considerando la pianificazione comunale esistente e coordinando le politiche per la trasformazione e la gestione del territorio che risultano necessarie per promuovere il corretto uso delle risorse ambientali e naturali e la razionale organizzazione territoriale delle attività e degli insediamenti. L attività di pianificazione del P.T.P. persegue i seguenti obiettivi: tutela e valorizzazione del territorio, qualificando i sistemi insediativi, assicurando il rispetto dei beni rilevanti per la comunità, la parità dei diritti, la considerazione della qualità della vita delle generazioni presenti e future; consumo di nuovo territorio solo quando sia dimostrata l inesistenza di soluzioni alternative; individuazione dei sistemi territoriali che definiscono la struttura del territorio a livello regionale e provinciale per garantire un più efficiente governo dello sviluppo; sviluppo sostenibile, nella consapevolezza che tra sviluppo economico, paesaggio e ambiente vi è una relazione di interdipendenza che richiede, a ogni livello di governo, la verifica, nella loro coerenza, nei loro effetti, nella loro necessità, delle scelte che incidono sul territorio; perequazione urbanistica e perequazione territoriale, conseguite attraverso gli atti di pianificazione. Le linee fondamentali per l azione di governo del territorio sono identificate in: dotazione di aree destinate allo sviluppo di attività economiche (come riorganizzazione di attività locali esistenti e nuove e come capacità attrattiva di attività esterne), basate soprattutto sul recupero, la rifunzionalizzazione e la riqualificazione (in particolare in termini ambientali); la riorganizzazione e riqualificazione del sistema insediativo esistente; il consolidamento e la riqualificazione degli insediamenti per attività di settore (turismo, agrizootecnia e florovivaismo). Pagina 36 di 91

37 OBIETTIVI, DIRETTIVE, INDIRIZZI DI GOVERNO DEL TERRITORIO Le Norme tecniche del P.T.C.P sono articolate in: a) OBIETTIVI: con valore di indicazione dei risultati attesi dall attuazione del P.T.P.; b) INDIRIZZI: criteri di compatibilità e orientamenti per l attuazione del P.T.P. attraverso gli strumenti di governo locale del territorio e la pianificazione di settore; c) DIRETTIVE: disposizioni che richiedono ricezione nella pianificazione locale e attuativa; d) PRESCRIZIONI: disposizioni prevalenti sugli strumenti di pianificazione locale, vincolanti e cogenti (operanti nei confronti di chiunque). OBIETTIVI SPECIFICI PER L AIT Si riporta in seguito uno stralcio della Tavola del PTCP che individua le categorie identificate per l Ambito di Integrazione Territoriale denominato A.I.T. dei Laghi: Sistema urbano lineare che collega l estremità nord del lago d Orta con l area centrale del lago Maggiore. A ciascuna categoria individuata, sono associate specifiche Direttive, Indirizzi e Prescrizioni. PROVINCIA DEL VCO, PTC TAVOLA P.4.2, A.I.T. dei Laghi: progetto stralcio relativo al territorio comunale di Stresa. Pagina 37 di 91

38 Gli interventi relativi alla nuova struttura scolastica E. Maggia e la riconversione dell area da destinazione pubblica ad area boscata (intervento 2) sono ubicate all interno delle zone identificata rispettivamente come Ambiti suburbani a bassa densità insediativa da riorganizzare per funzioni e servizi urbani e Sistema urbano del verde da consolidare ai fini polivalenti. Gli indirizzi e le prescrizioni per tali categorie sono riportati nella tabella sottostante. Si ritiene che gli interventi e la futura Variante siano coerenti con le azioni individuate dal P.T.P.. (Legenda + = positivo). Categoria Ambiti suburbani a bassa densità insediativa da riorganizzare per funzioni e servizi urbani Sistema urbano del verde da Descrizione della categoria Aree di edificazione diffusa in espansione a nuclei storici e su versanti medio collinari aree di transizione tra Indirizzi Prescrizioni Modalità operative Correlazioni - gli strumenti di pianificazione locale + + Pagina 38 di 91

39 consolidare ai fini polivalenti territorio urbano ed extraurbano definiscono contestualmente le funzioni ammissibili e le condizioni di sostenibilità ambientale e di caratterizzazione paesaggistica - le funzioni previste si qualificano principalmente quali spazi aperti attrezzati per la fruizione pubblica e collettiva, aree agricole e aree di valorizzazione dei caratteri del paesaggio Come si evince dalla sopra riportata tabella, tratta dalle Norme specifiche relative agli A.I.T., gli interventi oggetto della presente relazione non presentano contrasti con l A.I.T. stesso. Inoltre, si evidenziano, in relazione agli interventi di cui alla presente relazione, le sotto riportate N.T.A. di cui al P.T.P. per quanto attiene gli indirizzi di governo: Art. 3.8 AREE DI CONCENTRAZIONE DI SERVIZI PUBBLICI DI LIVELLO PROVINCIALE Art. 3.9 AREE DI CONCENTRAZIONE DI SERVIZI PUBBLICI DI LIVELLO SOVRACOMUNALE. Estratto da PCTP Tavola P3 Sud - Indirizzi di governo del territorio - scala 1: Pagina 39 di 91

40 LEGENDA alla Tav. P3 sud Come risulta dall estratto cartografico del piano di indirizzo, Stresa, come più sopra già indicato è considerata area di concentrazione di servizi pubblici di livello provinciale e sovracomunale, è compresa nella zona denominata aree suburbane di riqualificazione nonché nelle aree di insediamento diffuso e temporaneo. Sulla base di quanto più sopra verificato si ritiene che gli interventi proposti siano coerenti con quanto definito negli Indirizzi dei Piani sovraordinati. Pagina 40 di 91

41 5.3 LA COERENZA DEGLI INTERVENTI PROPOSTI CON LA PROGRAMMAZIONE URBANISTICA VIGENTE A LIVELLO COMUNALE Coerenza con il Piano Regolatore Generale Per una migliore panoramica di coerenza tra gli obiettivi che si è posta l Amministrazione Comunale nel realizzare gli interventi e la pianificazione vigente, è necessario confrontare gli interventi stessi con gli obiettivi del Piano Regolatore Comunale, strumento attraverso il quale l Amministrazione Comunale orienta le decisioni di trasformazione urbanistica e definisce le condizioni di cooperazione tra soggetti pubblici e privati. Difatti, proprietaria dell immobile oggetto d intervento 1 è la Provincia del Verbano-Cusio-Ossola. 1) Estratto del PRGC vigente con individuazione dell area oggetto dell intervento 1 e relativa legenda: Stralcio P.R.G.C. vigente Tav. P1-S L area oggetto di intervento è individuata nelle NTA (Norme Tecniche di Attuazione del PRGC vigente), all Art. 4.1.c AREE DESTINATE A SERVIZI SOCIALI ED ATTREZZATURE PUBBLICHE E DI USO PUBBLICO: Aree per il verde pubblico: (spazi pubblici a parco, per il gioco e lo sport). La destinazione specifica di cui sopra ha valore indicativo, e può essere variata in fase attuativa e nell ambito dei servizi sociali e delle attrezzature pubbliche e di uso pubblico, nel rispetto delle procedure di cui all art. 1, comma 4, della legge 31 gennaio 1978, n.1. L area risulta gravata dal vincolo ai sensi dell art. 142 lett. c) del Dlgs. 42/2004 (mt 150 da corsi d acqua iscritti nell elenco acque pubbliche) per la presenza del rio che si trova a lato della via Pagina 41 di 91

42 Trentinaglia, pertanto il progetto dovrà acquisire tutte le relative autorizzazioni paesaggistiche se pur semplificate ai sensi dell art. 146 del Codice Urbani. L area si trova inoltre, in parte nella zona di rispetto allargata dei pozzi Roddo (proposta Aree di salvaguardia approvata con Del. G.C. n. 150 del 12/12/2013). L area non è gravata da vincolo idrogeologico e si trova in parte in classe geologica I e in parte in classe II.a. Il progetto dovrà inoltre prendere in considerazione la fascia dei pozzi esistenti nonchè la vincolistica di cui al D.Lgs. 42/2004. Per completezza si riporta stralcio delle NTA vigenti, relative all area oggetto d intervento 1 e 2 (sotto riportata) Pagina 42 di 91

43 Alla luce di quanto sopra esplicitato, si ritiene congrua la coerenza dell intervento 1 con gli obiettivi, le azioni e le relative norme del PRGC vigente. 2) Estratto del PRGC vigente con individuazione dell area oggetto dell intervento 2 e relativa legenda: Per i dettagli si rimanda a quanto già indicato alla descrizione dell intervento 2, ai paragrafi precedenti, del presente documento. Alla luce di quanto sopra esplicitato, si ritiene congrua la coerenza dell intervento 2 con gli obiettivi, le azioni e le relative norme del PRGC vigente. Pagina 43 di 91

44 3) Estratto del PRGC vigente con individuazione dell area oggetto dell intervento 3 e relativa legenda: Per la fattibilità dell intervento 3 si rimanda alla specifica variante al PRGC vigente la quale andrà a correlare obiettivi, azioni e relative NTA. Pagina 44 di 91

45 5.3.2 Coerenza con il Piano di Zonizzazione Acustica Comunale (PZA) Il Comune di Stresa, con Deliberazione del Commissario Straordinario n. 71 del 2004, esecutiva a termini di legge, ha approvato il Piano di Zonizzazione Acustica del territorio comunale. Per quanto attiene la compatibilità acustica degli interventi in oggetto si rimanda allo specifico documento tecnico allegato alla procedura urbanistica. Da tale documento, a firma del Tecnico in Acustica dott. Alberto Ventura, si evince come gli interventi proposti producano la necessità di introduzione di variazioni dell attuale zonizzazione acustica del territorio comunale ma senza, tuttavia, creare situazioni di criticità o accostamenti critici. Pagina 45 di 91

46 6. VERIFICA ED ANALISI DELL INCIDENZA AMBIENTALE 6.1 PREMESSA Vengono in questo paragrafo analizzate le caratteristiche degli impatti che l attuazione degli interventi può causare sull ambiente circostante. Sulla base delle caratteristiche degli interventi previsti è opportuno studiare gli eventuali impatti sui seguenti comparti ambientali: o Aria; o Acque superficiali; o Suolo e sottosuolo; o Flora e Vegetazione; o Fauna; o Paesaggio/Qualità visiva; o Clima Acustico. 6.2 ANALISI DELL INCIDENZA AMBIENTALE Aria L inquinamento atmosferico è definito dalla normativa come ogni modificazione della normale composizione o stato fisico dell aria atmosferica, dovuta alla presenza nella stessa di una o più sostanze in quantità o con caratteristiche tali da alterare le normali condizioni ambientali e di salubrità dell aria; da costituire pericolo ovvero pregiudizio diretto o indiretto per la salute dell uomo; da compromettere le attività ricreative e gli usi legittimi dell ambiente; da alterare le risorse biologiche ed i beni materiali pubblici e privati. La nuova legislazione Europea, in materia di inquinamento atmosferico, è basata sulla Direttiva Quadro 96/62 Qualità dell Aria Ambiente, recepita già nella legislazione italiana con DL 4/8/1999 n A questa Direttiva Quadro, hanno fatto seguito due Direttive specifiche ed esattamente una prima Direttiva Derivata 1999/30 per SO 2, NO 2, PM 10 (PM 2,5 ) e Piombo ed una seconda Direttiva Derivata 2000/69 per Benzene e CO. Tali direttive sono state recentemente recepite dall Italia con D.M. 2 aprile 2002 n. 60. La principale norma vigente in materia di qualità dell aria è il Decreto Legislativo n 155 del 13/08/2010 che detta limiti per il Monossido di Carbonio, Biossido di Azoto, Biossido di Zolfo, PM 10, PM 2.5, Ozono, Benzene, Benzo[a]Pirene, Piombo, Arsenico, Cadmio e Nichel. Pagina 46 di 91

47 Inquinante Monossido di Carbonio (CO) Biossido di Azoto (NO 2 ) Biossido di Zolfo (SO 2 ) Particolato Fine (PM 10 ) Particolato Fine (PM 2.5 ) FASE I Particolato Fine (PM 2.5 ) FASE II Ozono (O 3 ) Valore Limite Periodo di Mediazione Valore limite protezione salute umana, 10 mg/m 3 Max media giornaliera calcolata su 8 ore Valore limite protezione salute umana, da non superare più di 18 volte per anno civile, 200 µg/m 3 1 ora Legislazione D.L. 155/2010 Allegato XI D.L. 155/2010 Allegato XI Valore limite protezione salute umana, 40 µg/m 3 Anno civile D.L. 155/2010 Allegato XI 1 ora Soglia di allarme 400 µg/m 3 (rilevati su 3 ore consecutive) Valore limite protezione salute umana da non superare più di 24 volte per anno 1 ora civile, 350 µg/m 3 Valore limite protezione salute umana da non superare più di 3 volte per anno 24 ore civile, 125 µg/m 3 1 ora Soglia di allarme 500 µg/m 3 (rilevati su 3 ore consecutive) Valore limite protezione salute umana, da non superare più di 35 volte per anno 24 ore civile, 50 µg/m 3 Valore limite protezione salute umana, D.L. 155/2010 Allegato XII D.L. 155/2010 Allegato XI D.L. 155/2010 Allegato XI D.L. 155/2010 Allegato XII D.L. 155/2010 Allegato XI 40 µg/m 3 Anno civile D.L. 155/2010 Allegato XI Valore limite, da raggiungere entro il 1 gennaio 2015, Anno civile 25 µg/m 3 Valore limite, da raggiungere entro il 1 gennaio 2020, valore indicativo Anno civile 20 µg/m 3 Valore obiettivo per la protezione della salute umana, da non superare più di 25 Max media volte per anno civile come media su tre 8 ore anni, 120 µg/m 3 Soglia di informazione, D.L. 155/2010 Allegato XI D.L. 155/2010 Allegato XI D.L. 155/2010 Allegato VII 180 µg/m 3 1 ora D.L. 155/2010 Allegato XII Soglia di allarme, 240 µg/m 3 1 ora D.L. 155/2010 Allegato XII Obiettivo a lungo termine per la protezione della salute umana, nell arco di un anno civile. Valore obiettivo per la protezione della vegetazione, AOT40 (valori orari)come media su 5 anni: (µg/m 3 /h) Max media 8 ore Da maggio a luglio D.L. 155/2010 Allegato VII D.L. 155/2010 Allegato VII Pagina 47 di 91

48 Inquinante Valore Limite Obiettivo a lungo termine per la protezione della vegetazione, AOT40 (valori orari): (µg/m 3 /h) Valore limite protezione salute umana, Periodo di Mediazione Da maggio a luglio Legislazione D.L. 155/2010 Allegato VII Benzene (C 6 H 6 ) 5 µg/m 3 Anno civile D.L. 155/2010 Allegato XI Benzo[a]pirene Valore obiettivo, (C 20 H 12 ) 1 ng/m 3 Anno civile D.L. 155/2010 Allegato XIII Tabella 5.1 valori limite per la Qualità dell Aria ai sensi del il Decreto Legislativo n 155 del 13/08/2010 STATO ATTUALE Per la caratterizzazione dello stato attuale di Qualità dell Aria si è fatto riferimento all inventario regionale delle emissioni in atmosfera disponibile sul Portale Sistema Piemonte nell area Qualità dell aria e al sito di Arpa Piemonte per il Rapporto sullo Stato dell'ambiente in Piemonte. Facendo riferimento alla parte del Rapporto sullo Stato dell'ambiente in Piemonte (anno 2012) che tratta della componente ambientale aria, si riporta per ogni indicatore monitorato lo stato attuale, il trend e il confronto con l anno precedente. Stato della qualità dell aria - anno 2011 per la Provincia di Novara e VCO Pagina 48 di 91

49 Per ogni indicatore di cui alla tabella precedente sono riportati i grafici con la concentrazione media annuale minima e massima e con il numero di superamenti per provincia per l anno NO 2 NO2, minima e massima media annuale per provincia - anno 2011 NO2, stazioni con almeno un superamento del limite orario di 200 μg/m3- anno 2011 Pagina 49 di 91

50 O 3 O3, numero minimo e massimo di giorni di superamento del valore obiettivo per la protezione della salute umana per provincia- anno 2011 O3, AOT40 per la protezione della vegetazione per provincia - anno 2011 Pagina 50 di 91

51 PM 10 PM10, minima e massima media annuale per provincia - anno 2011 PM10, numero minimo e massimo dei superamenti del limite giornaliero per provincia - anno 2011 Pagina 51 di 91

52 PM2.5 PM2,5 - media annuale relativa al 2011 Benzene PM2,5 - media annuale relativa al 2011 Pagina 52 di 91

53 Pb Pb, massima media annuale per provincia - anno 2011 Arsenico (As) As, massima media annuale per provincia - anno 2011 Pagina 53 di 91

54 Cadmio (Cd) Cd, massima media annuale per provincia - anno 2011 Nichel Ni, massima media annuale per provincia - anno 2011 Pagina 54 di 91

55 Benzo(a)pirene Benzo(a)pirene, minima e massima media annuale per provincia - anno 2011 Il Rapporto evidenzia che I dati della rete relativi all anno 2011 confermano la tendenza degli ultimi anni: una situazione stabile per monossido di carbonio, il biossido di zolfo, i metalli e il benzene i cui livelli di concentrazione si mantengono inferiori ai limiti previsti dalla normativa vigente; resta critica la situazione per il biossido di azoto, l ozono e il particolato PM10. Si è registrato un peggioramento di alcuni indicatori a causa di condizioni meteorologiche che nella stagione fredda hanno sfavorito la dispersione degli inquinanti determinandone un aumento dei valori rispetto all anno precedente. Dall inventario regionale delle emissioni in atmosfera (IREA) si riporta la tabella relativa alle emissioni dei principali inquinanti e di gas ad effetto serra da parte dei diversi comparti per l anno Pagina 55 di 91

56 IREA - Emissioni dei principali inquinanti da parte dei diversi comparti - anno 2008 IREA -Emissioni di gas serra da parte dei diversi comparti - anno Pagina 56 di 91

57 Per quanto riguarda la Qualità dell Aria nel Comune di Stresa va osservato come il territorio Piemontese è stato suddiviso nelle seguenti zone di Piano: Il Comune di Stresa è assegnato alla zona 2. Pagina 57 di 91

58 VALUTAZIONE DEGLI EFFETTI In tale fase di analisi si vogliono suddividere gli effetti in fase di opera di cantiere da quelli a opere concluse, dunque a regime. Fase di opera di cantiere Nuovi interventi 1 Intervento di realizzazione nuovo istituto scolastico alberghiero E. Maggia. Valutazione L aumento di traffico che potrà essere indotto dalle attività di cantiere è previsto contenuto e temporaneo. E prevedibile infatti un temporaneo aumento delle emissioni di PM10, di ossido di azoto e di monossido di carbonio legate alle emissioni dai mezzi di lavoro per la formazione del sedime stradale. Gli effetti sono da considerare limitati, temporanei e reversibili oltre che mitigabili con l utilizzo di idonee procedure di cantiere. 2 Intervento di cambio destinazione d uso di area da Servizi pubblici ad area boscata Nessun effetto 3 Intervento di realizzazione nuovo campo di calcio L aumento di traffico che potrà essere indotto dalle attività di cantiere è previsto contenuto e temporaneo. E prevedibile infatti un temporaneo aumento delle emissioni di PM10, di ossido di azoto e di monossido di carbonio legate alle emissioni dai mezzi di lavoro per la formazione del sedime stradale. Gli effetti sono da considerare limitati, temporanei e reversibili oltre che mitigabili con l utilizzo di idonee procedure di cantiere. Fase a regime (opere ultimate) Nuovi interventi 1 Intervento di realizzazione nuovo istituto scolastico alberghiero E. Maggia. Valutazione E previsto un aumento di traffico veicolare pari al massimo a circa 120/150 veicoli oltre che un numero di passaggi di autobus dedicati al trasporto studenti. Tuttavia questo incremento sarà limitato a ristrette fasce orarie ed ai giorni feriali (7.30/ /14.00 e dopo le 16.00). Si ritiene pertanto che l effetto ambientale possa essere considerato non significativo. Le emissioni di inquinanti dal traffico auto veicolare rimarranno contenute con una ridotta pressione antropica sul comparto Aria. 2 Intervento di cambio destinazione d uso da area a Servizi pubblici ad area boscata Nessun effetto Pagina 58 di 91

59 3 Intervento di realizzazione nuovo campo di calcio Lo stadio può contenere un numero massimo di spettatori pari a Sulla base di questo dato sono ipotizzabili circa 250 nuovi transiti di automobili e 5/6 autobus. Tuttavia questo incremento sarà limitato a ristrette fasce orarie all interno di un numero ridotto di giorni su base mensile. Si ritiene pertanto che l effetto ambientale possa essere considerato non significativo. Le emissioni di inquinanti dal traffico auto veicolare rimarranno contenute con una ridotta pressione antropica sul comparto Aria. MITIGAZIONI PROPOSTE Fase di opera di cantiere Per tutti gli interventi in fase di opera di cantiere saranno adottate tutte quelle precauzione atte alla riduzione di qualsiasi emissione. Fase a regime (opere ultimate) Verranno applicate azioni di mitigazione per la riduzione dell inquinamento atmosferico. Intervento1 Gli impianti di riscaldamento, se utilizzati, dovranno essere in grado di garantire un risparmio energetico con conseguente diminuzione delle emissioni in atmosfera. Il traffico veicolare dovrà essere gestito con limitatori di velocità atti a garantire un contenimento delle emissioni. Intervento 2 Nessuna azione. Intervento 3 Gli impianti di riscaldamento, se utilizzati, dovranno essere in grado di garantire un risparmio energetico con conseguente diminuzione delle emissioni in atmosfera (a progetto è previsto geotermico e pompa di calore). Il traffico veicolare dovrà essere gestito con limitatori di velocità atti a garantire un contenimento delle emissioni. LE AZIONI DI MONITORAGGIO PROPOSTE Constatata l effettiva consistenza degli interventi, valutando l impatto aggiuntivo assai poco rilevante, non si ritengono necessarie azioni specifiche di monitoraggio se non quelle previste dalla normativa vigente in riferimento alla tutela della salute pubblica e dei lavoratori limitatamente alla fase di cantiere. Pagina 59 di 91

60 6.2.2 Acque superficiali STATO ATTUALE 1 La rete idrografica all interno del territorio comunale risulta essere ben definita. Dal punto di vista idrografico l elemento principale è il Rio Roddo che scorre nelle vicinanze degli interventi 1 e 3. Il Decreto 260/2010 definisce i criteri tecnici per la classificazione dello stato di qualità dei corpi idrici superficiali secondo quanto segue: parametri generali di base: è previsto il calcolo dell indice LIMeco: il punteggio di LIMeco da attribuire al punto di monitoraggio è dato dalla media dei singoli LIMeco dei vari campionamenti effettuati nell arco dell anno di monitoraggio. Il valore medio di LIMeco, calcolato per il periodo di riferimento, verrà utilizzato per attribuire la classe di qualità al punto e al relativo corpo idrico. contaminanti, sia per lo Stato Chimico sia per lo Stato Ecologico, viene valutata la conformità ai rispettivi Standard di Qualità Ambientale (SQA) previsti secondo modalità di calcolo definite a livello europeo dalla Direttiva 2008/105/CE componenti biologiche: lo stato ecologico di ogni componente è definito come Rapporto di Qualità Ecologica (RQE) calcolato rapportando i valori dei parametri biologici riscontrati in un dato corpo idrico con quelli constatabili in assenza di alterazioni antropiche, in condizioni cioè di sostanziale naturalità, definite condizioni di riferimento. Lo Stato Chimico può essere classificato come Buono/Non Buono in base al superamento o meno degli SQA previsti secondo una modalità di calcolo definita dal Decreto 260/2010. Lo Stato Ecologico dei corpi idrici è dato dal risultato peggiore tra quelli ottenuti dalle componenti monitorate. Dal confronto dei risultati tra lo Stato Chimico e lo Stato Ecologico deriva la classificazione dello Stato in due classi: Buono/Non Buono. Relativamente all area del Comune di Stresa, i dati di monitoraggio disponibili sul sito di Arpa Piemonte ( rilevati dalla stazione dislocata nel Basso Verbano (carta a pag. 62) e di seguito riportati, indicano lo stato ecologico dei corpi idrici. 1 fonte: ARPA PIEMONTE rapporto Attività di monitoraggio triennio Proposta di classificazione dello Stato di Qualità dei Corpi Idrici superficiali Fiumi. Pagina 60 di 91

61 Stazioni di monitoraggio Pagina 61 di 91

62 Stato Ecologico Corpo Idrico - triennio Pagina 62 di 91

63 Stato Chimico Corpo Idrico - triennio Pagina 63 di 91

64 Come previsto dalla WFD 2, per ogni corpo idrico è stata effettuata l Analisi di Rischio (AR) al fine di valutare la vulnerabilità dello stato di qualità dei corpi idrici superficiali rispetto alle pressioni antropiche presenti sul territorio. Attraverso l AR è stato possibile attribuire ad ogni corpi idrici una delle 3 categorie di rischio di non raggiungimento degli obiettivi di qualità previsti al 2015: A rischio, Non a rischio, Probabilmente a rischio. Confronto Analisi di Rischio Pressioni e Stato Ecologico 2 La Direttiva 2000/60/CE (WFD), recepita con il D.Lgs , introduce un sistema completamente nuovo di monitoraggio e valutazione dello stato di qualità dei corsi d acqua che ha reso necessaria una rivisitazione profonda della rete di monitoraggio regionale dei corsi d acqua (RMR-F) e del programma di monitoraggio (PM). Pagina 64 di 91

65 VALUTAZIONE DEGLI EFFETTI In tale fase di analisi si vogliono suddividere gli effetti in fase di opera di cantiere da quelli a opere concluse, dunque a regime. Fase di opera di cantiere Nuovi interventi 1 Intervento di realizzazione nuovo istituto scolastico alberghiero E. Maggia. Valutazione Durante la fase di cantiere dovranno essere previsti interventi atti a limitare e prevenire qualsiasi forma di dispersione di liquami e/o sostanze tossiche. 2 Intervento di cambio destinazione d uso da area a Servizi pubblici ad area boscata Nessun effetto. 3 Intervento di realizzazione nuovo campo di calcio Durante la fase di cantiere dovranno essere previsti interventi atti a limitare e prevenire qualsiasi forma di dispersione di liquami e/o sostanze tossiche. Fase a regime (opere ultimate) Nuovi interventi 1 Intervento di realizzazione nuovo istituto scolastico alberghiero E. Maggia. Valutazione Sulla base di quanto precedentemente descritto è possibile ipotizzare che l intervento non sia direttamente in grado di generare un impatto potenziale sulle acque superficiali. L intervento consiste, di fatto, nella sistemazione dell area, mediante livellamento e spianamento del lotto, nonché della regimazione dei sistemi di recupero delle acque meteoriche (in progetto vasca di raccolta acque piovane per le superfici impermeabili). Le acque piovane vengono in buona parte utilizzate per l irrigazione e disperse sul suolo e sul sedime stradale. Non è pertanto prevedibile un impatto aggiuntivo e/o di effettivo peggioramento dello stato di qualità delle acque. 2 Intervento di cambio destinazione d uso da area a Servizi pubblici ad area boscata Nessun effetto. 3 Intervento di realizzazione nuovo campo di calcio Sulla base di quanto precedentemente descritto è possibile ipotizzare che l intervento non sia direttamente in grado di generare un impatto potenziale sulle acque superficiali. L intervento consiste, di fatto, nella sistemazione dell area, mediante scavi, riporti, livellamento e spianamento del lotto, nonché della regimazione dei sistemi di recupero delle acque meteoriche (in progetto vasca Pagina 65 di 91

66 di raccolta acque piovane per irrigazione, serbatoi di accumulo per acqua sanitaria, convogliamento delle acque di pioggia in fosso colatore oltre che, depurazione per acque nere e successivo convogliamento fino a collettore fognario più a valle). Le acque piovane vengono anche in buona parte disperse sul suolo permeabile mentre sul sedime stradale raccolte in fosso colatore adeguatamente dimensionato e rivestito con biostuoie e rompi tratte (vista l acclività del pendio) oltre ad essere regimate tramite tubazioni e collettate più a valle. Pertanto non è prevedibile un impatto aggiuntivo e/o di effettivo peggioramento dello stato di qualità delle acque. MITIGAZIONI PROPOSTE Fase di opera di cantiere Per tutti gli interventi in fase di opera di cantiere saranno adottate tutte quelle precauzione atte alla riduzione di qualsiasi emissione nei corpi idrici. Fase a regime (opere ultimate) Intervento1 Saranno messi in atto tutti gli accorgimenti tecnici e progettuali atti ad evitare la dispersione nel suolo di acque contaminate (es. le acque nere saranno convogliate al vicino collettore fognario in quanto la zona è già urbanizzata). Le acque meteoriche e delle superfici impermeabilizzate saranno raccolte in specifiche vasche e riutilizzate per l irrigazione delle aree verdi. Intervento 2 Non si prevede nessun intervento. Intervento 3 Saranno messi in atto tutti gli accorgimenti tecnici e progettuali atti ad evitare la dispersione nel suolo di acque contaminate (es. le acque nere saranno, prima del loro allontanamento, depurate). LE AZIONI DI MONITORAGGIO PROPOSTE Constatata l effettiva consistenza degli interventi, valutando l impatto aggiuntivo assai poco rilevante, non si ritengono necessarie azioni specifiche di monitoraggio se non quelle previste dalla normativa vigente in riferimento alla tutela della salute pubblica e dei lavoratori limitatamente alla fase di cantiere. Pagina 66 di 91

67 6.2.3 Suolo e Sottosuolo Dalla Carta del suolo della Regione Piemonte è possibile estrarre alcune informazioni sulla tipologia di suoli presenti nel Comune di Stresa. La maggior parte del territorio comunale è caratterizzato da un suolo di tipo evoluto, con accumulo di argilla, definito Alfisuolo, che occupa tutta la parte collinare. La tipologia di suolo poco evoluto della categoria Inceptosuoli è caratteristico della zona più montana del Comune e di una porzione collinare-costiera nella zona meridionale. La zona del centro urbanizzato di Stresa, ubicata in una fascia adiacente al Lago, è invece caratterizzata da terreni non evoluti (Entisuoli), ricchi di sabbie e ghiaie. Per approfondimenti e dettagli si rimanda alla componente geologica di cui a PRGC vigente. VALUTAZIONE DEGLI EFFETTI Relativamente alla componente suolo, gli interventi in oggetto comportano: Modifica del suolo da verde ad impermeabilizzato per l intervento n. 1, da verde ed area boscata a parzialmente impermeabilizzato per l intervento n. 3 mentre non si riscontrano modifiche di rilievo per l intervento n. 2. In particolare per l intervento 3, data la morfologia dell area, si renderà necessario un consistente movimento terra per sterrare e riportare ove occorre garantendo comunque la stabilità dell area oggetto d intervento. Aumento delle acque superficiali ma adeguatamente raccolte e convogliate senza quindi infiltrazione di acque contaminate nel sottosuolo. Gli scarichi civili sono collettati in fognatura. Si può dunque ritenere che non ci sia un peggioramento della componente suolo. Relativamente alla componente sottosuolo: gli interventi previsti non si ritiene possano determinare un peggioramento dello stato di qualità della componente sottosuolo. MITIGAZIONI PROPOSTE Verranno applicate minime azioni di mitigazione per la riduzione della qualità della componente suolo. Il ripristino dei terreni scavati dovrà avvenire in modo tale che le proprietà fisiche dei terreni stessi (porosità, permeabilità, aggregazione, ecc.) non vengano deteriorate. Constatata l effettiva consistenza degli interventi (1 e 2), valutandoli di impatto assai poco rilevante, non si ritiene necessario che in fase progettuale vengano effettuate delle indagini dirette in sito, per la determinazione delle caratteristiche dei terreni di fondazione degli edifici. Per l intervento 3, invece, considerata l area caratterizzata da una forte pendenza la quale comporterà la movimentazione di grandi quantità di terra per la realizzazione degli scavi e dei conseguenti riporti, al fine di addivenire ad una quota di imposta tale a pareggiare le quantità di scavi e di riporti, in fase progettuale occorrerà che le operazioni di scavo siano oggetto di attenta valutazione circa la stabilità globale del pendio valutando quindi non solo la fase di scavo ma considerando anche l interazione tra terreno ed opere di sostegno a fine opera. Pagina 67 di 91

68 LE AZIONI DI MONITORAGGIO PROPOSTE Constatata l effettiva consistenza degli interventi, valutandoli di impatto assai poco rilevante (almeno per l intervento 1 e 2), non si ritengono necessarie azioni specifiche di monitoraggio. Per l intervento 3 occorrerà invece, periodicamente, verificare che eventuali ruscellamenti di acqua in condizioni di precipitazioni particolarmente intense possano arrecare erosione e instabilità dei versanti consolidati Flora e Vegetazione STATO ATTUALE Di seguito verrà descritta la copertura vegetazionale presente nell intorno delle aree oggetto degli interventi. Prima di entrare nel dettaglio della matrice oggetto di studio occorre ricordare che il Piano Territoriale Forestale della Regione Piemonte prevede la suddivisione del territorio regionale in ambiti omogenei sub provinciali; il territorio comunale di Stresa risulta ricadere all interno dell Area Forestale 21 (vedi mappe più sotto riportate). Il territorio dell Area Forestale 21 coincide con quello delle Comunità Montane Cusio Mottarone e Valle Strona e Basso Toce, riperimetrate nel 1999, e dal Comune di Belgirate, non facente parte di Comunità Montana. L Area Forestale comprende per intero il bacino imbrifero del torrente Strona, la sponda occidentale del lago d Orta e il Mottarone con i versanti cusiano e del lago Maggiore, ad esclusione della porzione di territorio del Comune di Armeno che ne costituisce cerniera. AREA FORESTALE N 21 - VALLE STRONA, CUSIO, MOTTARONE E ORTA Pagina 68 di 91

69 Il Piano Territoriale Forestale evidenzia per tutta l area 21 la forte prevalenza della copertura forestale sulle altre componenti. Il 64% di boschi costituisce un dato superiore sia alla media regionale sia a quella nazionale. Altra categoria rilevante, la seconda per incidenza, è quella delle acque. Si tratta,questo caso dei Comuni rivieraschi del lago Maggiore e del lago d Orta, le cui proprietà ne comprendono porzioni importanti. La terza categoria, in ordine di estensione, sono le aree urbanizzate e le loro pertinenze, costituite principalmente dalle ville con parchi e giardini e delle altre strutture turistico ricettive, diffusamente presenti sulla fascia pedemontana del lago Maggiore. Essendo il territorio dell Area Forestale caratterizzato dalle quote poco elevate della zona insubrica, risultano scarsamente rappresentate sia le praterie ed i pascoli, sia le rocce ed i cespuglieti, che costituiscono le tipiche occupazioni del suolo alle quote più elevate. Infine, del tutto trascurabili risultano le coltivazioni specializzate, a testimonianza di un agricoltura assolutamente marginale nel quadro dell economia generale della zona. La distribuzione della vegetazione forestale dell Area Forestale 21 è marcatamente influenzata dalle diverse condizioni geomorfologiche, climatiche e antropiche che la caratterizzano; l area è perciò stata suddivisa in sub aree che mostrassero caratteristiche più omogenee: Valle Strona, Mottarone (territorio compreso fra il lago d Orta e il lago Maggiore), sponda occidentale del lago d Orta. In tutti i macrosettori risultano comunque presenti alcuni complessi boscati caratterizzati da tipi forestali che costituiscono habitat di interesse comunitari. Si tratta in particolare delle Faggete acidofile, dei boschi di tiglio, acero e frassino d impluvio (Acero tiglio frassineti di forra), Alneti di ontano bianco e ontano nero nelle forme riparie e boschi di castagno. Per alcuni di questi si potrebbe porre il problema di attuare interventi particolarmente attenti alla loro conservazione e tutela. Il comune di Stresa rientra all interno della sub area del Mottarone, che comprende anche tutti gli altri comuni partecipanti a formare il Mottarone, ossia Baveno, Belgirate, Brovello Carpugnino, Casale Corte Cerro, Omegna, Gignese, Gravellona Toce e Stresa. Le quote non eccessivamente elevate che caratterizzano il Mottarone determinano la netta prevalenza dei Castagneti, che costituiscono quasi la metà della copertura forestale e che sono principalmente presenti sul versante del lago d Orta e della piana dei Comuni di Gravellona Toce e Baveno. La presenza di estesi pascoli di proprietà privata che dall inizio del secolo scorso sono stati progressivamente abbandonati, ha determinato la presenza di estesi Acero tiglio frassineti, Boscaglie di invasione e di Rimboschimenti artificiali. Si tratta infatti di formazioni che costituiscono la fase di ricolonizzazione forestale spontanea dei pascoli abbandonati oppure attivamente attuata attraverso massicci rimboschimenti effettuati sull estesa proprietà della famiglia Borromeo. Per verificare l esatta distribuzione delle specie vegetazionali in territorio di Stresa, si è fatto riferimento alla Carta forestale e delle altre coperture del territorio allegata al PTF che illustra nel dettaglio le coperture del suolo nell Area 21. In base quindi a quanto riportato nella suddetta carta, il territorio di Stresa risulta caratterizzato da un elevata presenza di superfici boscate (vedere tabella sottostante) e da una pressoché nulla utilizzazione agricola del suolo. La copertura boschiva è costituita da acero tiglio frassineti d invasione (color verde più scuro), mentre al di sopra di tali fasce si nota una preponderante presenza dei castagneti (verde più chiaro). Sono presenti, inoltre, robinie, boscaglie pioniere d invasione anche d invasione e alcuni rimboschimenti per lo più di abete rosso (tabella sotto riportata tratta dal Piano Foretsale Regionale 2004). Pagina 69 di 91

70 REGIONE PIEMONTE ASSESSORATO ECONOMIA MONTANA E FORESTE Carta forestale e delle altre coperture del territorio: AF n 21 Valle Strona, Cusio Mottarone e Orta, Stralcio relativo al territorio di Stresa Pagina 70 di 91

71 VALUTAZIONE DEGLI EFFETTI Fase di opera di cantiere Nuovi interventi 1 Intervento di realizzazione nuovo istituto scolastico alberghiero E. Maggia. 2 Intervento di cambio destinazione d uso da area a Servizi pubblici ad area boscata 3 Intervento di realizzazione nuovo campo di calcio Valutazione Nessun effetto Nessun effetto. Durante la fase di cantiere dovranno essere previsti interventi atti a limitare e prevenire qualsiasi forma di alterazione della vegetazione non prevista a progetto. Fase a regime (opere ultimate) Nuovi interventi 1 Intervento di realizzazione nuovo istituto scolastico alberghiero E. Maggia. 2 Intervento di cambio destinazione d uso da area a Servizi pubblici ad area boscata Valutazione Non saranno apportate modifiche alla vegetazione nell intorno dell area oggetto d intervento (attuale campo da calcio). Saranno, di contro, oggetto di piantumazione le aree a parcheggio, saranno creati prati, giardini e verde a servizio dell istituto alberghiero per meglio inserire l edificio nel contesto che già presenta spazi verdi e vegetati. I muri del nuovo edificio, che altrimenti rimarrebbero a vista, saranno ove possibile mitigati da cortine verdi, o direttamente in aggrappo sui muri o il più aderente possibile agli stessi al fine di garantire la continuità verde del contesto d inserimento. Nessun effetto in quanto l area all attualità è interamente boscata. 3 Intervento di realizzazione nuovo campo di calcio La realizzazione del campo da calcio non arrecherà danni e criticità alla continuità della copertura forestale dove si inserisce in quanto la superficie di trasformazione sarà in parte mantenuta con coperture erbacee. La messa a dimora di essenze arboree ed arbustive, autoctone, sull area parcheggio, manterrà la comunicazione al contesto boscoso dell intorno. L area destinata a campo da calcio creerà una zona di margine diversa da quella prettamente forestale ma atta ad ospitare comunque flora e fauna anche in conseguenza della maggior penetrazione luminosa. Inoltre, il rilevante taglio di bosco che verrà effettuato sarà compensato in una vicina area nel rispetto della specifica vigente normativa regionale. Sulla base di quanto descritto è possibile ipotizzare che l intervento n. 1 non sia direttamente in grado di generare un impatto potenziale su flora e vegetazione mentre per l intervento 3 è prevista adeguata compensazione forestale. L intervento n. 2 risulta invece irrilevante in quanto l area è già ricoperta da vegetazione. Pagina 71 di 91

72 MITIGAZIONI PROPOSTE Compensazione forestale per il solo intervento 3. MONITORAGGIO Verifica almeno annuale del grado di attecchimento della vegetazione oggetto di compensazione Fauna STATO ATTUALE Con il termine fauna si intende il complesso degli animali il cui ciclo vitale avviene tutto o in parte sul territorio investito dalle interferenze di progetto. Gli animali, insieme ai vegetali ad ai microrganismi, sono una parte della biocenosi (ovvero del complesso degli organismi viventi e quindi degli ecosistemi che compongono l ambiente nel suo complesso). Le presenze faunistiche sono dipendenti dalle caratteristiche dell ecosistema di cui fanno parte. Sull intero territorio comunale di Stresa sono presenti tre principali tipologie differenti di unità ecosistemiche: ecosistema urbano, ecosistema caratterizzato da agricoltura decisamente marginale ed ecosistema forestale. A questi va aggiunto l ecosistema acquatico del Lago. Anche l ecosistema lacustre avrebbe uno sviluppo terrestre lungo la fascia a lago, ma l edificazione e la cementificazione hanno portato alla riduzione quasi totale di queste aree. Essendo i suddetti ecosistemi tra loro collegati ed interagenti, le specie faunistiche presenti in uno possono liberamente frequentarne un altro, magari anche solo per tempi limitati. Dall elenco delle specie presenti nell area è stato infine possibile sottolineare i probabili impatti che gli interventi possono avere a livello ambientale. L avifauna riscontrabile sul territorio si mostra numericamente interessante con specie spiccatamente forestali, specie legate all assetto agricolo della campagna e specie antropofile, frequentatrici delle aree urbanizzate. Di particolare interesse per l ornitofauna sono le cenosi forestali mature e gli ambienti umidi, rappresentati sia da raccolte temporanee di acque che da corsi d acqua e fossi che solcano il territorio. Di seguito viene fornito un elenco delle specie potenzialmente presenti all interno del territorio comunale, con breve descrizione delle esigenze ecologiche delle medesime. Airone cenerino (Aredea cinerea): specie molto adattabile, frequenta sia i corsi d acqua che le campagne, soprattutto in periodo invernale Allocco (Strix aluco): rapace notturno spiccatamente forestale Astore (Accipiter gentilis): rapace diurno frequentatore di boschi e occasionalmente nei centri abitati per motivi trofici Balestruccio (Delichon urbica): frequenta abitati e grandi cascinali Pagina 72 di 91

73 Ballerina bianca (Motacilla alba): in inverno frequenta i prati in cerca di cibo, soprattutto se letamati. Beccaccia (Scolopax rusticola): la specie è di abitudini edafiche soprattutto notturne e a tal fine esce dal bosco per pasturare nelle aree aperte Capinera (Sylvia atricapilla): è specie che frequenta i bordi del bosco e le siepi allevate nella campagna aperta Cardellino (Carduelis carduelis): specie che frequenta anche ambienti antropizzati, è presente in campagna negli spazi aperti con siepi ed alberi da frutta. Cerca cibo nelle zone a copertura erbacea (incolti e prati con erba matura) Cesena (Turdus pilaris): in inverno frequenta i prati nei giorni di disgelo e si nutre di invertebrati. Appetisce qualsiasi tipo di frutti selvatici e bacche Cincia bigia (Parus palustris): predilige boschi di latifoglie Cinciallegra (Parus major): specie ubiquitaria Cincia mora (Parus ater): predilige boschi di conifere, sia naturali che d impianto Civetta (Athene noctua): frequenta campagne con foraggere e cereali autunno-vernini Codibugnolo (Aegithalos caudatus): insettivoro predilige le zone semi-aperte e le aree ecotonali Codirosso (Phoenicurus phoenicurus): frequenta il tessuto urbanizzato, specialmente se contornato da piccoli orti e giardini Colombaccio (Columba palumbus): predilige campagna alberate, boschi e parchi e giardini presenti in contesto urbano Cornacchia grigia (Corvus corone cornix): specie ubiquitaria, con elevata capacità di adattamento Cuculo (Cuculus canorus): presente un po ovunque, evita solamente i grandi centri urbani Fagiano (Phasianus colchicus): specie di interesse venatorio frequenta soprattutto le aree aperte e le zone ecotonali. Utilizza il bosco per l appollo serale Fringuello (Fringilla coelebs): utilizza gli alberi ai margini del bosco per la riproduzione. Durante l inverno le presenze aumentano per i soggetti svernanti favoriti nel la ricerca di cibo dalla presenza di fasce arbustate Garzetta (Egretta garzetta): specie riscontrabile anche lungo i corsi d acqua minori Gazza (Pica pica): specie ubiquitaria, rifugge solo dal bosco fitto Germano reale (Anas platyrhynchos): anatra di superficie legata ad acque lentiche o caratterizzate da poca corrente Gheppio (Falco tinnunculus): per motivi trofici frequenta maggiormente le zone di campagna aperta Ghiandaia (Garrulus glandarius): specie molto adattabile ed opportunista, frequentatrice di ambienti di qualsiasi genere Luì piccolo (Phylloscopus collybita): presente nei boschi, nelle radure e nelle siepi caratterizzanti il paesaggio agrario Pagina 73 di 91

74 Martin pescatore (Alcedo atthis): frequenta per scopi trofici corsi d acqua, quali fiumi, torrenti e canali Merlo (Turdus merula): specie che in aperta campagna vive ai margini del bosco Passera d Italia (Passer italiae): specie antropofila, legata ad insediamenti umani di tipo agricolo Passera mattugia (Passer montanus): frequenta i piccoli centri urbani a stretto contatto con porzioni agricole del territorio Passera scopaiola (Prunella modularis): specie svernante, si avvantaggia della presenza di siepi ed incolti Peppola (Fringilla montifringilla): è specie a presenza invernale con abitudini e frequentazioni simili a quelli del fringuello Pettirosso (Erithacus rubecula): specie forestale legata per la nidificazione a boschi freschi ed umidi; in inverno frequenta anche le pertinenze verdi delle case Picchio muratore (Sitta europea): predilige boschi maturi di quercia e castagno, con massicce presenze di alberi di notevoli dimensioni Picchio nero (Dryocopus martius): specie fortemente forestale, presente da pochi anni or sono anche in boschi maturi planiziali Picchio rosso maggiore (Picoides major): legato alla presenza di bosco, penetra anche in ambiente urbano se sono presenti esemplari arborei Picchio verde (Picus viridis): è l unico picide che si nutre anche a terra oltre che sui tronchi d albero deiscenti. Frequenta i prati, soprattutto durante l inverno Piccione domestico selvatico (Columba livia spp. domestica): specie residente che nidifica in centri urbani Pigliamosche (Muscicapa striata): frequenta ambienti ecotonali, caratterizzate da zone aperte per esercitare la caccia agli insetti volatori Poiana (Buteo buteo): frequenta i margini del bosco in prossimità della zona aperta Rampichino (Certhia brachydactyla): predilige i boschi di latifoglie maturi Regolo (Regulus regulus): in inverno ricerca il cibo nei boschi, ma non disdegna anche alberi presenti in parchi e giardini del contesto urbano Rondine (Hirundo rustica): è specie antropofila, nidifica in prevalenza in edifici rurali Scricciolo (Troglodytes troglodytes): predilige il sottobosco e piccoli fossi inerbiti e ricchi di vegetazione ad arbusti Sparviere (Accipiter nisus): frequenta sia per la nidificazione che per scopi trofici ambienti forestali Storno (Sturnus vulgaris): nidifica e vive a stretto contatto con l uomo, presso i centri abitati Tordo sassello (Turdus iliacus): è specie svernante che si nutre di invertebrati a terra nei prati e di bacche e frutti selvatici. Tortora dal collare orientale (Streptopelia decaocto): vive a stretto contatto con l uomo, nidificando in orti, giardini e nei parchi urbani Pagina 74 di 91

75 Verzellino (Serinus serinus): nidifica in orti e giardini diffusi in contesto agricolo Zigolo muciatto (Emberiza cia): presente in inverno presso luoghi aperti sia naturali che artificiali, dove raccoglie semi e granaglie per scopi trofici Relativamente alla classe dei Mammiferi, sebbene non vi sono disponibili dati di dettaglio della distribuzione dei medesimi riferiti alla zona oggetto di studio, si possono elencare le specie considerate potenzialmente presenti nel sito, deducibili sia da osservazioni personali, dati bibliografici e dall analisi delle esigenze ecologiche della specie considerata. Campagnolo rossastro (Clethrionomys glareolus): specie diffusa in diversi ambienti della pianura, con preferenza per siti stabili e ad elevata copertura boscata Capriolo (Capreolus capreolus): tipico ungulato delle zone ecotonali, presenta densità locale fortemente condizionata dalla presenza di radure prative all interno di boschi Cinghiale (Sus scrofa): specie ad ampia valenza ecologica Donnola (Mustela nivalis): si ritrova in ambienti diversi, dai coltivi alle zone suburbane, dai boschi agli incolti Faina (Martes foina): in pianura frequenta sia foreste che aree urbane Lepre comune (Lepus europaeus): specie tipica degli agroecosistemi. Nelle aree fittamente boscate la sua presenza è limitata alle radure erbose o coltivate Moscardino (Muscardinus avellanarius): specie di abitudini notturne, frequenta boschi cedui e misti con denso strato arbustivo Nutria (Myocastor coypus): specie alloctona diffusa ormai in gran parte della provincia, legata a vari ambienti acquatici, quali rogge, fossi, canali, stagni, fiumi e torrenti Riccio europeo (Erinaceus europaeus): specie ubiquitaria, con dieta onnivora, con prevalenza d insetti Scoiattolo (Sciurus vulgaris): predilige boschi maturi di conifere, plurispecifici e disetanei di discrete dimensioni Surmolotto (Rattus norvegicus): presente in ambienti più o meno antropizzati Talpa (Talpa europea): Tasso (Meles meles): insettivoro che predilige habitat con terreni fertili e profondi, che permettano una buona disponibilità di cibo e la possibilità di scavare gallerie specie ad elevata valenza ecologica, costruisce le tane su lievi pendii forestati Topo selvatico (Apodemus sylvaticus): specie ubiquitaria, in grado di frequentare sia ecosistemi urbani, agro cenosi e siti naturali Topolino delle case (Mus domesticus): specie fortemente adattata a vivere a stretto contatto con l uomo Toporagno comune (Sorex araneus): specie legata alla presenza di formazioni boschive estese ed abbondanti Pagina 75 di 91

76 Volpe (Vulpes vulpes): canide dalla notevole plasticità ecologica e in grado di frequentare ambienti diversi In merito all erpetofauna si possono fare le medesime considerazioni fatte in precedenza per le altre Classi. Da un punto di vista conservazionistico i rettili presenti nel territorio della provincia del VCO e in tutto il Piemonte sono ampiamente interessati dalla Direttiva 92/43/CEE Habitat, essendo elencate negli Allegati ben 9 delle 17 specie presenti (riferimento numerico al contesto regionale). Anche gli anfibi costituiscono un gruppo di Vertebrati ad elevato rischio di conservazione, a causa del loro tipo di riproduzione che li rende vulnerabili sia nella fase acquatica sia in quella terrestre. Infatti oltre la metà delle specie di anfibi autoctoni piemontesi (11 su 19) sono inseriti negli allegati della Direttiva 92/43/CEE Habitat. Le specie di rettili ed anfibi rinvenibili sul territorio comunale, nei siti vocati per questo gruppo tassonomico, sono i seguenti: Biacco (Hierophis viridiflavus): Colubro liscio (Coronella austriaca): è tra i rettili, la specie più diffusa, ad ampia valenza ecologica; colonizza vari habitat, soprattutto quelli antropici quali coltivi e zone urbane e forestali con caratteristiche di cespugli e arbusteti in genere predilige ambienti antropici come zone urbanizzate, incolti, radure, e coltivi, è frequente anche in ambienti forestali Lucertola campestre (Podarcis sicula): predilige habitat forestali ricchi di cespugli e arbusti, e habitat antropici, quali incolti, radure ed aree urbane Lucertola muraiola (Podarcis muralis): Natrice dal collare (Natrix natrix): Orbettino (Anguis fragilis): Ramarro (Lacerta bilineata): Rana agile (Rana dalmatina): Rana esculenta (Rana kl.esculenta): Rana temporaria (Rana temporaria): specie ubiquitaria diffusa in tutto il territorio, in special modo nelle aree urbanizzate predilige gli ambienti umidi quali i corsi d'acqua, i canali e i fossati, ma è presente anche in ambienti antropici come aree urbane e in quelli forestali specie ad ampia valenza ecologica, frequenta vari habitat ma in particolare predilige gli ambienti forestali, cespuglietti e arbusteti e quelli di origine antropica come incolti e radure e le aree urbane predilige ambienti quelli forestali caratterizzati da arbusteti e siepi; è frequente anche in ambienti antropici come incolti e radure presenta una distribuzione discontinua, fugge dalle zone fortemente antropizzate predilige i luoghi ricchi di vegetazione acquatica, siano essi fiumi, laghi, cave, pozze e stagni predilige habitat acquatici, in particolar modo corsi d'acqua, pozze, sorgenti e laghi. Fuori dall'acqua è presente in prati e pascoli Pagina 76 di 91

77 Rospo comune (Bufo bufo): Saettone (Elaphe longissima): specie ampiamente diffusa, ad elevata valenza ecologica, in grado di colonizzare tutti gli ambienti frequenta in special modo ambienti forestali ed antropici Salamandra (Salamandra salamandra): specie legata a boschi umidi caratterizzati dalla presenza di rii Tritone comune (Triturus vulgaris): Tritone crestato (Triturus carnifex): Vipera (Vipera aspis): presente prevalentemente negli ambienti umidi dove frequenta soprattutto stagni, maceri, pozze, sorgenti, laghi naturali ed artificiali. Fuori dall'acqua è presente in querceti mesofili, prati e pascoli legato agli ambienti acquatici fra cui laghi, canali e fossati. Fuori dell'acqua è presente prevalentemente in aree antropizzate, prati e pascoli e ambienti forestali. fra gli habitat preferenziali di questo viperide abbiamo quelli forestali, con rilevamenti anche in habitat antropici come incolti e radure ed aree urbane. VALUTAZIONE DEGLI EFFETTI Fase di opera di cantiere Nuovi interventi 1 Intervento di realizzazione nuovo istituto scolastico alberghiero E. Maggia. Valutazione Durante la fase di cantiere dovranno essere previsti interventi atti a limitare e prevenire qualsiasi forma di disturbo della fauna locale. 2 Intervento di cambio destinazione d uso da area a Servizi pubblici ad area boscata Nessuna 3 Intervento di realizzazione nuovo campo di calcio Durante la fase di cantiere dovranno essere previsti interventi atti a limitare e prevenire qualsiasi forma di disturbo della fauna locale. Fase a regime (opere ultimate) Nuovi interventi 1 Intervento di realizzazione nuovo istituto scolastico alberghiero E. Maggia. Valutazione Nessuna 2 Intervento di cambio destinazione d uso da area a Servizi pubblici ad area boscata Nessuna Pagina 77 di 91

78 3 Intervento di realizzazione nuovo campo di calcio La realizzazione del campo da calcio creerà uno spazio, che con gli accorgimenti progettuali già citati (piantumazioni di essenze autoctone, piantumazioni erbacee ed arbustive, copertura delle scarpate con inerbimento, creazione di aree il più possibile non impermeabilizzate, ecc., non arrecheranno danni e criticità alla continuità della copertura forestale mantenendo quindi la comunicazione al contesto boscose dell intorno. Lo spazio creato dal campo di calcio permetterà la penetrazione della luce atta ad ospitare flora e fauna (soprattutto relativamente ad insetti e farfalle). La continuità del bosco non ostacolerà il transito e la circolazione delle varie specie animali presenti. MITIGAZIONI PROPOSTE Fase di opera di cantiere Per tutti gli interventi in fase di opera di cantiere saranno adottate tutte quelle precauzione atte a prevenire qualsiasi forma di disturbo della fauna locale. Fase a regime (opere ultimate) Intervento1 Saranno messi in atto tutti gli accorgimenti progettuali atti a non modificare, per quanto possibile,la presenza della fauna sul sito. Anzi, la realizzazione di aree verdi, la piantumazione di alberi ed arbusti saranno di utilità per l accrescimento della diversità della fauna stessa. Intervento 2 Non si ritiene di dover realizzare alcun intervento. L area risulta già boscata, popolata della fauna del luogo che resterà inalterata. Intervento 3 Saranno messi in atto tutti gli accorgimenti tecnici e progettuali atti ad evitare l impermeabilizzazione. A parte lo spazio del campo (in erba sintetica) e le tribune, l intervento sarà mitigato con piantumazioni di essenze autoctone, piantumazioni erbacee ed arbustive, la copertura delle scarpate sarà garantita con inerbimento. Tale situazione permetterà pertanto la continuità del bosco non ostacolando il transito e la circolazione delle varie specie animali presenti e garantendo la salvaguardia della biodiversità. Sarà realizzata compensazione forestale (nelle immediate vicinanze) e per la quale si rimanda allo specifico documento in corso di redazione. Alla luce di tale compensazione sarà garantito habitat ecosistemico alla fauna presente o che vi si insedierà. MONITORAGGIO Considerando che permarrà la continuità forestale, oltre alla realizzazione della compensazione forestale sul sito individuato nelle immediate vicinanze, si ritiene di non effettuare alcun monitoraggio sulla fauna presente se non la verifica periodica del grado di attecchimento della piantumazione prevista in mitigazione. Pagina 78 di 91

79 6.2.6 Paesaggio e Qualità Visiva STATO ATTUALE La posizione geografica e le caratteristiche morfologiche del territorio danno a Stresa una notevole varietà paesaggistica che si integra con elementi di pregio storico-culturale che hanno reso questo Comune ed il suo centro una meta turistica rinomata a livello internazionale. La caratterizzazione del paesaggio può essere articolata nei 3 sistemi che caratterizzano il territorio comunale, ossia: sistema costiero lacustre e sistema insulare sistema collinare peri-lacustre sistema montano Il sistema lacustre, comprende tutta la fascia costiera con il nucleo storico di Stresa, la frazione di Carciano e il sistema insulare, con tre delle quattro Isole Borromee (Is. Madre; Is. Bella; Is. dei Pescatori). E il comparto più urbanizzato con una grande presenza di elementi storicoarchitettonici di pregio e di forte attrattività per l attività turistica, con presenza di ville storiche (per es. Villa Palazzola e Villa Castelli), i relativi parchi e i vari alberghi in stile liberty. Elementi importantissimi per la loro valenza paesaggistica sono le Isole Borromee, conosciute anche all estero per i palazzi, le ville, i giardini e le vedute suggestive che le caratterizzano. Lungo la costa del territorio di Stresa è possibile godere di scorci panoramici sulle stesse. Nello specifico l area degli interventi è collocata all interno di un tessuto residenziale tipico del paesaggio della sponda del lago Maggiore solitamente caratterizzato dalla presenza di ville con parchi-giardino. Più precisamente ci si trova sul versante urbanizzato della collina che guarda il Lago Maggiore nella parte occidentale del Comune di Stresa (interventi 1 e 2). Mentre l intervento 3 si colloca in zona collinare peri-lacustre prettamente coperta da boschi e di rilevanza paesistica propria dei sistemi boschivi e collinari che guardano il Lago Maggiore. Difatti, subito ad ovest della fascia lacustre si estende il sistema collinare, che comprende le frazioni di Levo, Binda, Passera, Someraro, Vedasco e Magognino. L intervento 3 si colloca sulla vecchia strada per Gignese in posizione acclive. Tale ambiente, come già citato, presenta comparti boschivi e parchi con elementi di valore paesaggistico e naturalistico. In tale contesto si inseriscono, inoltre, ambienti idrici di torrenti che vanno ad immettersi nel Lago Maggiore (es. il Rio Roddo). Come riportato nel Piano Paesaggistico Regionale, in queste aree il progressivo abbandono delle attività produttive del bosco e l abbandono delle superfici agricole sono fenomeni da prendere in considerazione per la tutela dell identità dei luoghi. In questa zona prevalgono i valori di tipo naturalistico rispetto a quelli storico-culturali e le aree hanno una vocazione turistica più orientata allo svago estensivo come le passeggiate e le escursioni in bicicletta. Una criticità di questo comparto riguarda proprio la mancanza di una completa valorizzazione di questo ambito che può essere un interessante variante al lungo lago per permettere lo svago in ambienti naturali di pregio. L intervento 3 ben si inserisce per tali finalità anche in considerazione della realizzazione di spazi, esterni all area del campo di calcio, finalizzati anche ad attività ludiche. E da segnalare che la zona collinare è attraversata dall Autostrada dei Trafori che all interno di questo territorio comunale si sviluppa per lo più in galleria, e che quindi solo in pochi tratti costituisce una criticità paesaggistica. La linea ferroviaria si estende invece sempre parallelamente alla linea di costa ma nell ambito costiero. Pagina 79 di 91

80 L ambito montano, che si estende sul Monte Mottarone, comprende la frequentata stazione sciistica, gli alpeggi sottostanti al versante est della montagna ed il Giardino Botanico Alpinia. Questa area, di interesse sovracomunale per i valori naturalistici, paesaggistici e di svago, è caratterizzata prevalentemente da sistemi boscati. L attrattività è molto elevata soprattutto per la vista panoramica sul Lago Maggiore e sul Lago d Orta e per la presenza di strutture per gli sport invernali. Queste strutture da una parte stimolano e sostengono le attività turistiche dell area e dall altra creano degli impatti notevoli sulla naturalità e sulla matrice paesaggistica. Si inserisce in questo contesto una teleferica che permette di salire sul Mottarone alleggerendo il traffico su strada verso la zona montuosa. Il comune di Stresa è particolarmente ricco di beni ambientali architettonici come ville, palazzi, chiese e cappelle votive. Questi, fondendosi con gli elementi naturalistici tipici dell area, formano dei paesaggi di indubbia bellezza e unicità. Per quanto più sopra citato, riguardo agli aspetti panoramici e di intervisibilità, le aree oggetto di intervento sono interessate da punti di vista pregevoli (tranne per l intervento 2). Gli interventi proposti possono essere collocati quindi all interno di un contesto paesaggistico con un grado di sensibilità medio-alto. VALUTAZIONE DEGLI EFFETTI Fase di opera di cantiere Nuovi interventi 1 Intervento di realizzazione nuovo istituto scolastico alberghiero E. Maggia. Valutazione Durante la fase di cantiere ci sarà un temporaneo disturbo alla percezione visiva del paesaggio. 2 Intervento di cambio destinazione d uso da area a Servizi pubblici ad area boscata Nessuna 3 Intervento di realizzazione nuovo campo di calcio Durante la fase di cantiere ci sarà un temporaneo disturbo alla percezione visiva del paesaggio ed al paesaggio stesso quale contesto d insieme. Pagina 80 di 91

81 Fase a regime (opere ultimate) 1 Intervento di realizzazione nuovo istituto scolastico alberghiero E. Maggia L effetto più significativo dell intervento sul paesaggio sarà la nuova presenza del grande volume della scuola che proprio per questa ragione è stato progettato per essere disposto ad un piano incassato rispetto al piano strada. Il nuovo edificio per quanto possibile si adatterà all andamento naturale del terreno e modificherà l attuale piano del campo sportivo che con il suo rilevato artificiale protetto da grandi muri di contenimento impedisce attualmente la vista del lotto dalle due strade limitrofe. La nuova sistemazione avrà l effetto di aprire la vista dell interno del lotto ma al contempo di rappresentare una parziale barriera visiva alla collina retrostante. Pertanto l intero lotto, ed in particolare il grande nuovo giardino della scuola avranno un rapporto più articolato e più lieve sia con la pendenza naturale del terreno che con le due strade Fiume e Trentinaglia che lo costeggiano. Dalle strade laterali dunque si potrà osservare più facilmente l interno e si potrà altresì accedere più facilmente al giardino della scuola. Si potrà inoltre abbracciare con lo sguardo le dislocazione dell intero complesso. Il giardino verrà organizzato con percorsi pedonali, alberi fioriti, prati e sedute finalizzate anche a garantire un maggior inserimento nel contesto paesaggistico e a non contrastare troppo rispetto alla qualità e percezione visiva dello stesso. Il grande volume della nuova scuola sarà inoltre, per quanto possibile alleggerito e, per rendere le coperture meno impattanti sul paesaggio collinare la scuola avrà un grande terrazzo giardino attrezzato con arredi e piante. Il disegno architettonico nel suo complesso sarà controllato e la sezione generale del terreno e l apertura visuale dalle strade limitrofe verrà migliorata rispetto all attuale situazione. 2 Intervento di cambio destinazione d uso da area a Servizi pubblici ad area boscata Non si prevede nessuna alterazione significativa del paesaggio. 3 Intervento di realizzazione nuovo campo di calcio La soluzione progettuale risulta rispettosa delle caratteristiche morfologiche ed ambientali dell'area riducendo il più possibile le modificazioni qualitative dell'area stessa. Si ridurranno il più possibile gli impatti delle costruzioni all interno dell area boscata, ammorbidendo i fronti di scavo derivanti dall inserimento dell area dedicata al campo di calcio che dovrà essere necessariamente pianeggiante ma inserita su di un pendio con evidente acclività. Oltre a mantenere l unico edificio (tribuna) con altezza contenuta, si sono previsti interventi atti a ridurre l impatto visivo dei fronti di scavo, che saranno sistemati ed inerbiti in modo da racchiudere il nuovo campo da calcio, sul lato opposto alle tribune, da significative fasce in erba naturale determinando quindi una percezione visiva non interrotta bruscamente dall edificio stesso. Queste aree potranno così essere facilmente accessibili, anche senza transitare all interno dell impianto sportivo, ed utilizzate per fini ludici dalle scuole e associazioni. Al fine di permettere l uso collettivo di dette aree in erba naturale, la loro funzione oltre ad essere ornamentale, dovrà essere ricreativa, consona pertanto a sopportare il carico e lo stazionamento Pagina 81 di 91

82 delle persone. Le scarpate esterne a tali aree, verso valle, e quelle più erte, verranno seminate con il sistema a verde tradizionale. Sulla base di quanto sopra esposto si ritiene che le azioni previste dagli interventi in argomento non andranno a modificare, dal punto di vista del paesaggio, le visuali percepibili mantenendo in parte inalterata la qualità visiva attuale. Non si prevedono comunque effetti negativi sul paesaggio e sul suo valore culturale e percettivo. MITIGAZIONI PROPOSTE Intervento 1 Al fine di ridurre il più possibile l impatto del grande volume del fabbricato previsto e da collocare in un contesto ambientale caratterizzato dalla presenza di molto verde e di un edificato ad altezze contenute, il progetto concentrerà le attività ed ottimizzerà la distribuzione in modo da permettere una riduzione del necessario grande volume della scuola. Questa scelta ha determinato la collocazione dell edificio principale contro-terra e ha determinato di conseguenza la sezione di tutto il complesso. L edificio principale della scuola è stato per questa ragione collocato ad una quota di due metri più bassa della quota della strada di servizio posta sul retro. In questo modo la quota del giardino della scuola si trova più bassa dell attuale piano di calpestio del campo da calcio, riducendo altresì le altezze dei muri posti lungo le due strade laterali. Questo accorgimento intende garantire in sostanza un impatto ridotto del volume della scuola ed un rapporto più dolce di tutto il complesso con la naturale pendenza del terreno. Per la stessa ragione è stato ridotto il piano terzo del volume principale (quarto fuori terra) in prossimità delle due testate, in modo da scalare l edificio sia verso la via Fiume che verso la via Trentinaglia. Per la stessa ragione sono stati introdotti nel lungo prospetto della scuola alcuni tagli alla sagoma ottenuti con due arretramenti della facciata. Per ridurre invece l impatto delle due testate sono state introdotte adeguate variazioni di sagoma delle scale. Le due scale poste sulle testate sono infine delimitate da muri che si presentano in facciata come pareti che chiudono l edificio principale riducendo in questo modo ulteriormente l impatto della sagoma del grande parallelepipedo. Sono questi tutti accorgimenti che intendono ridurre appunto l impatto del grande volume previsto. Lo stesso intendimento ha dettato la collocazione della palestra che è stata incassata nel terreno e collocata nella parte più bassa del lotto. Per rendere ancor meno visibile il grande volume della palestra è stato dotato di una copertura piana praticabile. Questa soluzione permette un agevole utilizzo anche esterno della palestra e garantisce un impatto meno duro del necessario grande volume per le attività sportive previste. La copertura potrà essere resa meno impattante mediante l introduzione di un piccolo campo da basket e di serre per la coltivazione idroponica a servizio della scuola. Per ridurre l impatto dei necessario parcheggi, i posti auto sono stati collocati in due aree distinte, in parte sul retro dell edificio lungo la strada di servizio ed in parte nell area del lotto più bassa verso valle. La vista del parcheggio più basso verrà inoltre mitigata dalla presenza di alcune alberature che avranno inoltre la funzione di ombreggiare le auto in sosta. Verso la via Fiume i muri di confine sono stati ridotti ad altezza molto limitata e non invasiva. Verso via Trentinaglia sull ingresso dove i muri di confine sono più alti, a causa del maggior dislivello, verranno rivestiti di pietra locale (pietra di Baveno). Gli stessi terrazzamenti e relativi muri posti a Pagina 82 di 91

83 monte dell intervento verranno adeguatamente sistemati con essenze verdi in modo da rivestire le necessarie parti a vista del muro. Per ridurre infine l impatto dei pannelli fotovoltaici collocati sulla copertura piana della scuola, gli stessi verranno collocati a settori con altezza limitata e comunque più bassa del parapetto, in modo da non essere visibili dall esterno. Si propone di mantenere inalterate le suddette soluzioni progettuali atte a garantire un ottimale inserimento nel contesto paesaggistico soprattutto per gli accorgimenti quali il tetto-giardino, le piantumazione a verde, ecc. che giocheranno un ruolo determinate circa il mascheramento e la mitigazione del nuovo complesso dedicato all istituto alberghiero E.Maggia. Intervento 2 Non è prevista nessuna mitigazione per tale area d intervento. Intervento 3 Dal punto di vista paesaggistico e di qualità visiva dell intervento rispetto all intorno si evidenzia che le soluzioni progettuali proposte dovranno essere recepite a garanzia del mantenimento della continuità forestale (piantumazione di aree a verde, messa a dimora di essenze arboree tipiche dei luoghi, garanzia di effettuazione della compensazione forestale, ecc.). Recependo le suddette misure di mitigazione sarà così possibile mantenere una percezione visiva del paesaggio quasi integra, nel rispetto di un luogo che per sua natura presenta caratteri di pregio e di rilevanza paesistica propria dei sistemi boschivi e collinari che guardano il Lago Maggiore. MONITORAGGIO Durante le fasi significative di realizzazione delle opere ed anche a loro ultimazione (almeno per interventi 1 e 3) dovrà essere effettuata specifica fotointepretazione consistente nel confronto ed interpretazione di scatti fotografici effettuati da punti di interesse paesaggistico, per la verifica delle modificazioni apportate alla struttura del paesaggio e alla sua percezione e qualità visiva. Tali misure di monitoraggio dovranno essere effettuate almeno con cadenza biennale. Pagina 83 di 91

84 6.2.7 Clima Acustico Per quanto riguarda l analisi di compatibilità acustica per le azioni in esame rispetto al PZA vigente si rimanda allo specifico documento appositamente redatto. Per quanto riguarda invece il possibile impatto sulla componente Clima Acustico si deve osservare come Il Comune di Stresa, con Deliberazione del Commissario Straordinario n. 71 del 2004, esecutiva a termini di legge, ha approvato il Piano di Zonizzazione Acustica del territorio comunale. Gli interventi previsti saranno realizzati prevalentemente in aree boscate e residenziali con classi acustiche I, II e III, come si può osservare negli stralci cartografici che seguono. Pagina 84 di 91

85 Intervento 1: Stralcio del PZA vigente per l area in esame Intervento 2: Stralcio del PZA vigente per l area in esame Pagina 85 di 91

86 Intervento 3: stralcio del PZA vigente per l area in esame Per quanto riguarda l impatto sul Clima Acustico vanno fatte le seguenti osservazioni: INTERVENTO N. 1 AREA ATTUALE CAMPO DA CALCIO E FUTURA SEDE DELL ISTITUTO ALBERGHIERO E. MAGGIA L ambito è caratterizzato da edifici residenziali a tre quattro piani fuori terra e da ville anche di pregio. L area di progetto è posta quindi all interno di un contesto urbanizzato prevalentemente residenziale, le uniche attività produttive presenti nelle vicinanza sono riconducibili all attività edilizia, vista la presenza, immediatamente a valle, dei depositi e del ricovero mezzi di un impresa edile. Le recinzioni poste lungo le vie Fiume e Trentinaglia impediscono la vista dell interno del campo di gioco. Ortofoto con l ubicazione dell area ove sorgerà l istituto alberghiero E. Maggia Pagina 86 di 91

87 L area risulta attualmente azzonata in classe III (vedere stralcio del PZA a pagina 85), con limiti pari quindi a 50 e 60 db(a) rispettivamente in periodo notturno e diurno. La nuova destinazione come area scolastica necessita invece di una classe I con limiti pari quindi a 40 e 50 db(a) rispettivamente in periodo notturno e diurno. L inserimento progettuale, pertanto, indurrà un effetto positivo sul Clima Acustico dell area di intervento con una diminuzione netta dei valori massimi ammissibili di Rumore Ambientale. INTERVENTO N. 2 VARIAZIONE DESTINAZIONE D USO DI AREA DA SERVIZI SOCIALI ED ATTREZZATURE PUBBLICHE AD AREA BOSCATA L intervento consiste nel variare la destinazione d uso dell area dall attuale area per l istruzione ad Area Boscata in sintonia con l attuale ed oggettiva realtà del sito stesso. L area infatti è già ad oggi allo stato di bosco ed il vigente PZA ne ha già preso atto assegnando una classe I e II coerenti anche con l esito dell intervento previsto (vedere stralcio cartografico del PZA a pagina 85). Ortofoto con l ubicazione dell area con il cambio di destinazione d uso Pagina 87 di 91

88 Non sono quindi necessarie variazioni del PZA vigente e quindi dei limiti massimi ammissibili per l area in esame. L inserimento progettuale, pertanto, non indurrà alcun effetto sul Clima Acustico dell area di intervento se non il mantenere e consolidare una situazione di fatto già esistente. INTERVENTO N. 3 REALIZZAZIONE DI NUOVO CAMPO DA CALCIO IN LOCALITA STRADA VECCHIA STRESA-GIGNESE L'area è situata in posizione elevata immediatamente a monte del centro abitato di Stresa in una zona quasi completamente boscata. Ortofoto con l individuazione dell area ove sarà ubicato il nuovo campo da calcio Foto inserimento dell intervento sull area individuata Pagina 88 di 91

89 L area risulta attualmente azzonata in classe I e classe II, con limiti pari rispettivamente a e in periodo notturno e diurno (vedere stralcio cartografico del PZA a pagina 86). La nuova destinazione come campo da calcio anche per gare internazionali necessita invece dell apposizione di una classe III o anche IV in funzione dell utilizzo specifico previsto (tipologia di eventi) con limiti pari rispettivamente a e L inserimento progettuale, pertanto, indurrà un peggioramento del Clima Acustico dell area di intervento con un aumento dei valori massimi ammissibili di Rumore Ambientale. Tuttavia tale peggioramento non comporterà un reale effetto negativo sul territorio e sulla popolazione in quanto, come si può osservare dall immagine sotto riportata, l area è caratterizzata dalla totale assenza di recettori abitativi nelle immediate vicinanze e dalla sola rara presenza di recettori ma già a distanze sufficienti affinché l effetto acustico dovuto al nuovo stadio possa diventare trascurabile. Va inoltre considerato come il rumore generato dalla nuova struttura e dalla viabilità sarà limitato a ristrette fasce orarie all interno di un ridotto numero di giorni su base mensile. Area di intervento Recettori Abitativi MITIGAZIONI PROPOSTE Fase di opera di cantiere In fase di opera di cantiere si dovranno adottare tutti gli accorgimenti atti a ridurre il disturbo dovuto alle emissioni dai mezzi di lavoro. Dovrà inoltre essere valutata l opportunità di richiedere apposita deroga per attività di cantiere temporaneo. Pagina 89 di 91

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