RUOLO DEL FISIOTERAPISTA ALL INTERNO DELL UVG
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- Diana Di Lorenzo
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1 RUOLO DEL FISIOTERAPISTA ALL INTERNO DELL UVG Il fisioterapista assiste il paziente nell iter di recupero funzionale e realizza, per quanto di sua competenza, il programma terapeutico rivolto alle menomazioni e disabilità motorie, secondo le indicazioni del medico specialista in riabilitazione, ivi compreso l aspetto educativo-informativo nei confronti del paziente e della sua famiglia, dell ambiente lavorativo, ecc. Il fisioterapista utilizza tutte le tecniche cinesiterapiche e di rieducazione funzionale, nonché le metodologie massoterapiche e le varie apparecchiature di terapia fisica strumentale appartenenti al bagaglio terapeutico della Medicina Riabilitativa.
2 RUOLO DEL FISIOTERAPISTA ALL INTERNO DELL UVG I compiti del fisioterapista sono: Collaborare alla stesura del progetto riabilitativo e del programma terapeutico Provvedere al movimento articolare e somministrare esercizi terapeutici per preservare o migliorare l articolarità Valutare e quantificare la forza muscolare valutare l equilibrio da seduto e in stazione eretta, i trasferimenti e il cammino, compreso l utilizzo della carrozzella e di tricicli; Addestrare alla deambulazione con o senza ausili, compreso il cammino su terreno sconnesso, su piano inclinato e il salire e scendere le scale: Somministrare esercizi per incrementare la forza, la resistenza e la coordinazione per specifici gruppi muscolari o per l intero corpo
3 RUOLO DEL FISIOTERAPISTA ALL INTERNO DELL UVG Utilizzare varie modalità di terapia fisica come il caldo e il freddo superficiale e profondo, le tecniche di idroterapia, elettroterapia, i campi magnetici, le trazioni e il massaggio; Collaborare alla valutazione dell ambiente di vita del disabile al fine di renderlo privo di barriere e accessibile; Analizzare le necessità del soggetto in carrozzella compresa l attività di mantenimento; collaborare all individuazione della carrozzella necessaria e i relativi adattamenti e ausili, prima della relativa prescrizione da parte del fisiatra; Svolgere attività educativo-informativa nei confronti della famiglia del paziente mediante la dimostrazione di tecniche studiate per mantenere l indipendenza del paziente e ridurre al minimo l iperprotezione.
4 UNITA VALUTATIVA GERIATRICA (UVG) L'Unità valutativa geriatrica (UVG) è una Commissione dell'asl e dell'ente gestore dei servizi socio-assistenziali che ha la funzione di valutare le condizioni psico-fisiche e ambientali della persona anziana e il suo grado di autonomia, tenendo conto delle esigenze di ciascuno, della famiglia, delle risorse dei servizi, al fine di elaborare un progetto di assistenza. Questa valutazione ha come obiettivo un miglioramento delle diagnosi dello stato dell'anziano, della scelta del luogo di cura, dello stato affettivo e cognitivo, nonché una riduzione del consumo dei farmaci, dei costi di gestione, degli accessi all'ospedale e una diminuzione della mortalità.
5 UNITA VALUTATIVA GERIATRICA (UVG) Fanno parte dell'uvg operatori sanitari di diverse discipline, integrati dall'assistente sociale che ha in carico la persona anziana, dal medico curante e/o da altre figure professionali specialistiche. Qualora l'uvg si esprima per il ricovero in struttura, verrà assegnato alla persona anziana un punteggio che tenga conto, oltre del grado di salute ed autonomia, anche della situazione abitativa e sociofamiliare. Il punteggio attribuito regola l'accesso ai posti disponibili nelle strutture convenzionate e dà diritto al richiedente di fruire della partecipazione dell'azienda sanitaria al pagamento della retta.
6 UNITA VALUTATIVA GERIATRICA (UVG) Gli obiettivi dell'unità sono l'identificazione dei problemi sanitari e socio-assistenziali e la valutazione del grado di autosufficienza dell'anziano. La valutazione è determinata mediante visita effettuata dalla Commissione di U.V.G. che individua il percorso di salute maggiormente rispondente alle esigenze del singolo utente, preferibilmente cure domiciliari o Centro Diurno, se non attivabili ricovero in Residenza Assistenziale flessibile (R.A.F.) e Residenza Sanitaria Assistenziale (R.S.A.).
7 UNITA VALUTATIVA GERIATRICA (UVG) Qualora l Unità Valutativa Geriatrica si esprima per il ricovero in struttura, verrà assegnato alla persona anziana un punteggio che tenga conto, oltre al grado di salute ed autonomia, anche della situazione abitativa e socio-familiare. Il punteggio attribuito regola l accesso ai posti disponibili nelle strutture convenzionate e dà diritto al richiedente di fruire della partecipazione dell azienda sanitaria al pagamento della retta.
8 UNITA VALUTATIVA GERIATRICA (UVG) Il soggetto anziano è di solito caratterizzato dalla presenza di più patologie (polipatologia), da un rischio molto elevato di danno iatrogeno (che deriva dall uso di farmaci), e soprattutto dalla possibilità di incorrere in condizione di parziale o totale non autosufficienza. Alla base della non autosufficienza dell anziano svolgono un ruolo rilevante almeno quattro ordini di fattori variamente interagenti tra di loro: la salute fisica, la salute mentale, la condizione socioeconomica e la situazione socio-ambientale. E l Unità di Valutazione Geriatrica che valuta globalmente lo stato di salute e le potenzialità residue della persona anziana, ed ha come obiettivo la programmazione di uno specifico piano di intervento personalizzato, teso a mantenere il più a lungo possibile l'autosufficienza dell'utente.
9 UNITA VALUTATIVA GERIATRICA (UVG) I compiti dell UVG sono:?individuazione e programmazione di tutti gli interventi destinati agli anziani;?attuazione dell integrazione tra i servizi sanitari e sociali;?razionalizzazione e omogeneizzazione degli interventi per ottenere il migliore utilizzo della rete dei servizi socio-assistenziali e sanitari;?controllo e vigilanza sull attività delle case di cura e di riposo per utenti anziani.
10 UNITA VALUTATIVA GERIATRICA (UVG) L equipe multidisciplinare è costituita da un nucleo base formato dalle seguenti figure professionali: il medico geriatra (con funzioni di coordinatore), un infermiere professionale, un sociologo e un assistente sociale, ai quali si possono affiancare altre figure professionali, quali medici di medicina generale, medici specialisti, terapisti della riabilitazione e psicologi in funzione alla necessità e alle peculiarità del singolo caso clinico. La modalità di accesso alle UVG può avvenire sia direttamente, che tramite il medico di base o dello specialista ospedaliero. Generalmente lo sportello di riferimento è collocato presso la sede del distretto dell'azienda Sanitaria Locale. Il servizio erogato dalle Unità di Valutazione Geriatrica è a totale carico del Servizio Sanitario Nazionale.
11 VALUTAZIONE MULTIDIMENSIONALE La valutazione multidimensionale (VMD), in termini generali, ha l'obiettivo di definire in modo complessivo lo stato di salute di una persona anziana. Col termine "valutazione", infatti, si intende l'analisi accurata delle capacità funzionali e dei bisogni che la persona anziana presenta a vari livelli:? livello biologico e clinico (stato di salute, segni e sintomi di malattia, livelli di autonomia, ecc.);? livello psicologico (tono dell umore, capacità mentali superiori, ecc.);? livello sociale (condizioni relazionali, di convivenza, situazione abitativa, economica, ecc.);? livello funzionale (disabilità, ovvero la capacità di compiere uno o più atti quotidiani come lavarsi, vestirsi, salire le scale ecc.);
12 VALUTAZIONE MULTIDIMENSIONALE Un sistema di valutazione multidimensionale include inoltre un programma di intervento personalizzato. Dopo aver effettuato la valutazione vera e propria, compito dell UVG, vengono definiti quali provvedimenti bisogna prendere per migliorare le condizioni di vita della persona interessata. Si tratta di un programma articolato, in grado di abbracciare vari aspetti: sanitario, assistenziale ma anche sociale, capace di privilegiare uno di questi ambiti a seconda delle esigenze che emergono nella fase valutativa.
13 VALUTAZIONE MULTIDIMENSIONALE Spesso ci si riferisce al protagonista della VMD, l'anziano, parlando di anziano fragile. Si tratta di un soggetto gravato da problemi evidenti (ad esempio: disabilità unita alla presenza di sindromi geriatriche), rispetto ai quali risulta necessario dover prendere una qualche iniziativa. La VMD, di fronte a simili situazioni, è uno strumento indubbiamente efficace, perchè permette di definire in modo completo le condizioni del paziente.
14 VALUTAZIONE MULTIDIMENSIONALE Unità di Valutazione Geriatrica E' "l'organo" che ha il il compito di effettuare la valutazione multidimensionale, per analizzare i bisogni e le risorse dell anziano che accede alla rete dei servizi, allo scopo di individuare le risposte più adeguate ai suoi bisogni. E' dunque il il soggetto che mette in pratica la VMD. Si può definire come un équipe multidisciplinare, comprendente varie figure:? il il medico del distretto;? il il medico di medicina generale dell utente;? il il medico geriatra;? l infermiere;? il il fisioterapista? l assistente sociale.
15 VALUTAZIONE MULTIDIMENSIONALE L'anziano fragile L'anziano fragile, intuitivamente, è un soggetto debole, che ha bisogno di sostegno; tuttavia possono (e devono) essere offerti dei parametri più precisi. Le definizioni di "anziano fragile" che la letteratura scientifica offre sono numerose. Spesso, tra l'altro, su alcuni punti c'è disaccordo. Qui si cercheranno di evitare le questioni più spinose, nella certezza che, nonostante tutto, sia possibile offrire un quadro abbastanza chiaro.
16 VALUTAZIONE MULTIDIMENSIONALE L'anziano fragile L'anziano fragile, in generale, è un soggetto con tali caratteristiche:? età avanzata o molto avanzata (comunque over 65);? disabilità a diversi gradi;? presenza di sindromi geriatriche (cadute, piaghe da decubito, ecc.) o comorbilità (compresenza di molteplici patologie), elementi che causano uno stato di salute instabile;? problemi di tipo socio-economico, che contribuiscono ad aggravare la situazione. Il peso di ognuno di questi fattori, ovviamente, sarà diverso in ciascun caso che si presenta. Col profilo proposto, comunque, vengono definiti dei punti di riferimento, riuscendo a creare una categoria. Si concettualizza la "fragilità", la si delinea come una condizione di rischio elevato, che causa un significativo deterioramento della qualità della vita.
17 GLI ANZIANI FRAGILI 10-20% dei soggetti > 65 aa 46% dei soggetti > 85 aa Fried L.P. in: Hazzard W.R. et al. Mc Graw Hill 1994
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