PIANO REGOLATORE SOCIALE

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1 COMUNE DI ROMA MUNICIPIO ROMA CENTRO STORICO PIANO REGOLATORE SOCIALE Con l assistenza tecnica del Cires Università degli Studi Roma Tre cires@uniroma3.it

2 INDICE 3. LE DOMANDE E I BISOGNI SOCIALI DEL TERRITORIO LE RISORSE DEL E NEL MUNICIPIO FINALITÀ, PRIORITÀ, OBIETTIVI LA PROGRAMMAZIONE DEI SERVIZI E DEGLI INTERVENTI SOCIALI BREVE DESCRIZIONE DEGLI INTERVENTI FINANZIATI CON LA LEGGE 328/00, CON IL BILANCIO ORDINARIO E L. 285/ INTEGRAZIONE DELLE POLITICHE SOCIALI CON LE ALTRE POLITICHE DELLO SVILUPPO URBANO IL PIANO MUNICIPALE PER L INFANZIA E L ADOLESCENZA GLI ALTRI PIANI E PROGETTI TERRITORIALI LA PROGRAMMAZIONE DELLE AZIONI DI SISTEMA LA PROGRAMMAZIONE DELLE RISORSE FINANZIARIE I PROCESSI DI ATTUAZIONE E LE PROCEDURE DI REVISIONE SCHEDE INFORMATIVE SUL MUNICIPIO ROMA CENTRO STORICO APPENDICE

3 1. INTRODUZIONE 1. Premessa Il Piano Regolatore Sociale (d ora in avanti PRS) del Municipio Roma Centro Storico è costruito su tre grandi linee strategiche: - la partecipazione della società civile alla individuazione dei bisogni e delle risorse necessarie all organizzazione delle politiche e dei servizi sociali; - la necessità di integrare tra loro le politiche sociali pubbliche e i servizi offerti in modo autonomo dal Terzo settore sul territorio e finanziati con fondi comunali, provinciali e regionali; - la necessità di integrare le politiche sociali nelle politiche pubbliche portate avanti dal Municipio, dal Comune di Roma, dalla Provincia, dalla Regione e dagli enti che agiscono nel territorio municipale. La progettazione dell intervento pubblico in campo sociale, da attuare nel triennio , vuole superare le politiche dell emergenza. L obiettivo è favorire la crescita della società e l autonomia degli individui, riducendo le disuguaglianze e garantendo i diritti umani di ciascuno. Il PRS si pone come uno strumento di partecipazione e di mobilitazione di persone, di enti, istituzioni e di organismi del terzo settore per garantire diritti e per reperire risorse da investire nel sociale. Un punto nodale riguarda le capacità umane: riconoscerle, formarle, valorizzarle. Pertanto il PRS cerca di indicare la via per ri-costruire un contesto sociale nel quale ogni persona possa trovare, ciascuna secondo le proprie possibilità, il riconoscimento della sua identità e la propria valorizzazione umana. 2. La partecipazione della società civile alla programmazione delle politiche sociali Da alcuni anni il Comune di Roma contempla tra le politiche sociali la partecipazione della società civile. Tale partecipazione si è manifestata in due momenti importanti: la redazione, la discussione e l approvazione del Piano Regolatore Generale della Città ( ); la redazione, la discussione e l approvazione del Piano Regolatore Sociale (2004). Nel Piano Regolatore Sociale sono confluiti i Piani Sociali di Zona redatti dai singoli Municipi. Il presente PRS mette a frutto le numerose esperienze partecipative degli ultimi anni e continua a perseguire il metodo della partecipazione democratica alle scelte compiute da parte del Municipio. Sono prova di questa scelta il percorso seguito per la costruzione del presente PRS e l individuazione della Casa della Città come luogo per ospitare la rete di responsabilità attiva (degli attori, singoli o associati) nelle politiche sociali del Municipio. 3. La Casa della Città quale sede della rete della solidarietà e della responsabilità sociale La Casa della Città è il frutto delle esperienze di partecipazione maturate intorno alla redazione del Piano Regolatore Generale del Comune di Roma. Questa è luogo di incontro, di analisi e di proposta per quanto riguarda le politiche urbanistiche e dell arredo urbano. Per la sua stessa genesi, però, la Casa della Città si qualifica anche come luogo di apertura e di incontro per le tematiche sociali. Destinarla a sede di confronto, di analisi, progettazione e proposta anche per le politiche sociali e per i suoi attori è pertanto un suo naturale completamento. Nella Casa della Città potranno quindi trovare una sede le associazioni della rete della solidarietà e della responsabilità sociale. 3

4 4. La costruzione del PRS del Municipio Roma Centro Storico Il percorso per la redazione del PRS del Municipio si è svolto in tempi molto serrati, da novembre 2007 a marzo 2008, mentre il percorso di consultazione da dicembre ai primi giorni di febbraio. Questa brevità si è rivelata paradossalmente un vantaggio per la partecipazione. Infatti, la serie degli incontri pubblici, 18 in tutto, non ha subito cadute di interesse, sia per la organizzazione interna degli incontri, sia soprattutto per la loro contiguità. Infatti, nei tempi lunghi si perde spesso il senso di quanto detto, gli attori del dialogo cambiano e ogni volta occorre riprendere il discorso dall inizio, generando spesso disinteresse in quelli che hanno partecipato con continuità. Il programma dei tavoli per il dialogo tra le politiche sociali è stato presentato in un incontro pubblico tenutosi nella Città dell Altra Economia il 18 dicembre 2007, preceduto da un incontro di concertazione organizzato il 5 dicembre con i partners istituzionali più significativi presenti sul territorio come: ASL, sindacati, CFP, Dipartimento V. Nell incontro del 5 dicembre è stato presentato e poi discusso il piano di comunicazione e di partecipazione da adottare per il coinvolgimento dei cittadini e del Terzo settore per la realizzazione di un Piano Regolatore Sociale il più possibile condiviso. Alla presentazione pubblica del PRS del giorno 18 dicembre hanno partecipato oltre alle istituzioni, numerosi soggetti, liberi cittadini e rappresentanti del terzo settore. I rappresentanti del Municipio e del Cires-Università degli Studi Roma Tre, ai quali è stata affidato il supporto tecnico per la redazione del PRS, hanno illustrato le linee generali del PRS e il metodo con cui lo stesso doveva essere costruito, vale a dire il coinvolgimento e la partecipazione attiva dei cittadini, degli enti e degli organismi presenti nel territorio municipale. Successivamente sono stati organizzati sei Tavoli di co-progettazione per le politiche sociali. Il primo, dedicato al tema: La casa della città: luogo di accoglienza, ascolto e partecipazione è stato progettato come tavolo sperimentale, per testare la metodologia proposta. Il metodo seguito prevedeva, per i successivi cinque tavoli, incontri nello stesso giorno della settimana per tre settimane consecutive. Ogni incontro è stato coordinato da un rappresentante del Municipio; un rappresentante del Cires svolgeva il compito di facilitatore del dialogo e una piccola équipe tecnica ha registrato le conversazioni per redigere i verbali dell incontro. Nel primo incontro si trattava soprattutto di conoscersi, di dare indicazioni sul proprio percorso (individuale o associativo) e sull interesse per le questioni sociali. Nel secondo incontro di ogni tavolo è stato distribuito un questionario per raccogliere informazioni più dettagliate sui soggetti che vi hanno partecipato, e successivamente si approfondivano i temi emersi nell incontro precedente. Infine, nel terzo incontro venivano individuate le indicazioni programmatiche da inserire nel PRS. Nella Tabella 1 sono riportati i temi dei tavoli con l indicazione delle date e della sede nella quale si sono tenuti. 4

5 Tabella 1. Tavoli di co-progettazione delle politiche sociali 1. La Casa della città: luogo di accoglienza, ascolto e partecipazione sede: Città dell Altra Economia, L.go Dino Frisullo Gli incontri si sono svolti il 9, l 11 e il 15 gennaio La ricchezza nella diversità delle culture sede: Università degli Studi Roma Tre, Via Manin, 53 Gli incontri si sono svolti per tre lunedì successivi: il 21, il 28 gennaio e il 4 febbraio Crescere tra casa, scuola e territorio sede: Università Roma Tre, Via Madonna ai Monti, 40 Gli incontri si sono svolti per tre martedì successivi: il 22, il 29 gennaio e 5 febbraio Percorsi di buon invecchiamento sede: Centro anziani Testaccio, Piazza Giustiniani, 4 Gli incontri si sono svolti per tre mercoledì successivi: il 23, il 30 gennaio e il 6 febbraio Vivere e abitare il centro storico sede: Casa delle culture, via San Crisogono, 45 Gli incontri si sono svolti per tre giovedì successivi: il 24, il 31 gennaio e il 7 febbraio Dalla formazione al lavoro sede: Centro di formazioni professionale Simonetta Tosi, Via Alessandro Volta, 43 Gli incontri si sono svolti per tre venerdì successivi: il 25 gennaio, il 1 e l 8 febbraio 2008 Tutti i Tavoli si sono svolti dalle ore alle ore Nel complesso ai Tavoli hanno partecipato 172 persone, alcuni come singoli cittadini altri in rappresentanza di associazioni di volontariato, cooperative sociali, sindacati e istituzioni (ASL, Università, etc.). Nel secondo incontro ai partecipanti è stato distribuito un questionario, compilato purtroppo solo da una parte di loro (54 questionari completi; altri 10 contengono informazioni scarse e non suscettibili di elaborazione). Dai questionari compilati emerge un profilo socio-demografico dei partecipanti che può essere così riassunto: - nazionalità italiana; - prevalentemente donna (61%); - con livello culturale alto e molto alto (70% tra laurea e post-laurea); - con precedenti esperienze di partecipazione (52%). 5. La trasversalità delle politiche sociali I bisogni delle persone sono spesso molto complessi, si manifestano in modi differenti ed hanno origini diverse. L integrità e l unicità della persona umana si articola su varie dimensioni: ambientale, biologica, economica, sociale, culturale, emotiva e relazionale. I bisogni spesso passano per più di una di queste dimensioni. Talvolta, la difficoltà di ordine biologico è alleviata da una buona condizione economica e culturale. Altre volte, invece, al disagio biologico (l età; la disabilità) si aggiunge la povertà o l incapacità di elaborare il senso della propria condizione. Per aiutare una persona in difficoltà occorre perciò mettere in campo capacità professionali e risorse differenti. Non si può agire solo su un aspetto del bisogno della persona, ma occorre comprenderne il suo significato complesso. Solo a questa condizione l aiuto può essere efficace. Per rispondere a questa esigenza il PRS persegue la trasversalità delle politiche sociali. Non si possono infatti seguire politiche settoriali, se si vuole minimamente corrispondere alla unicità della persona e alle complessità delle esperienze individuali e collettive. I Servizi Sociali del Municipio debbono pertanto essere organizzati in modo sempre più integrato e complementare alle diverse 5

6 politiche presenti sul territorio, utilizzando le sue specifiche e differenti competenze professionali per raggiungere obiettivi comuni, sia a livello macrosociale, sia a livello della singola persona. Per questa ragione, tra le azioni di sistema (vedi capitolo 10) sono state individuate una serie di azioni atte a mettere in rete i settori e i soggetti che si occupano di servizi alle persone mediante la riorganizzazione delle strutture preposte all erogazione dei servizi sociali. Le azioni promuovono un miglioramento dei flussi comunicativi (mailing list, blog, incontri dei tavoli, aggiornamento costante del sito web) e la promozione di accordi di programma tra le istituzioni principali del sistema (ASL, scuole, Tribunali, etc.) 6. L integrazione delle politiche sociali con le politiche pubbliche La consapevolezza della unicità delle persone e della complessità dei bisogni ha portato ad una linea strategica: l integrazione delle politiche sociali con le altre politiche riguardanti il territorio municipale. L aiuto alla persona spesso coinvolge diversi livelli amministrativi. Questo è tanto evidente, ad esempio, se si riflette sul fatto che la carenza di abitazioni per giovani, anziani e persone in difficoltà è un forte fattore di disagio sociale. L integrazione delle politiche sociali con le altre politiche pubbliche è auspicabile anche per altri motivi. In primo luogo, perchè la riduzione del disagio sociale e la promozione di capacità umane possono favorire il risparmio delle risorse economiche e contribuire alla crescita della comunità. Inoltre, un ambiente urbano e sociale più sereno e meno percorso da conflitti, migliora la qualità della vita dei propri membri. 7. La domanda emergente dai Tavoli di co-progettazione delle politiche sociali Una più dettagliata analisi delle proposte emerse dai Tavoli per il dialogo sulle politiche sociali è incorporata nelle proposte descritte nei capitoli seguenti. In questa Introduzione va segnalata però una ricerca di senso trasversale a tutti i Tavoli. Una convinzione comune, espressa in modi diversi ma convergenti, riguarda la partecipazione come metodo per individuare il bisogno degli individui e della cittadinanza. La premessa cognitiva comune è che attraverso la partecipazione della società civile, i problemi possono essere meglio individuati, interpretati e risolti. L obiettivo implicito del discorso, però, è un altro, e riguarda la ricostruzione del senso della comunità, dell essere insieme gli uni per gli altri, gli uni con gli altri. Le trasformazioni vissute dal territorio municipale negli ultimi decenni hanno colpito l identità culturale dei quartieri, delle vie e dei vicoli che costituivano la scena collettiva per lo svolgimento delle vite individuali. Molti hanno dovuto abbandonare il proprio quartiere perché le trasformazioni economiche hanno reso impossibile mantenere una casa, un lavoro e una famiglia nei luoghi della propria nascita. Non vi è stato, però, solo un impoverimento della base demografica. In alcuni quartieri del Municipio, infatti, le immigrazioni, hanno dato luogo ad una più forte differenza culturale, religiosa e degli stili di vita. Di fronte a queste trasformazioni epocali le persone esprimono il bisogno di ritrovare un nuovo ambito comunitario. In fondo, la ricerca di cosa fare, delle risorse, dei luoghi di incontro e delle persone da aiutare è un modo per ricostruire la comunità o, come è più corretto dire, per costruire una comunità nuova, con un identità culturale complessa, nella quale aspetti nuovi si fondono con altri più tradizionali. Le politiche sociali e il PRS non possono certo risolvere in tempi rapidi problemi di questo genere. Non ne hanno i mezzi, tra l altro. Neppure sarebbe giusto che le istituzioni pubbliche si occupassero in modo totalizzante di tutti gli aspetti della vita delle persone. La convinzione è che la ricostruzione di una identità culturale comunitaria possa essere utile anche alle politiche di aiuto per le persone in difficoltà. La solidarietà sociale non può essere forte in ambienti frammentati e segmentati. Un identità comunitaria forte e visibile costituisce un riferimento positivo per gli individui. 6

7 La politica della solidarietà come la stessa costruzione del PRS evidenzia deve camminare con due solide gambe. La prima è quella delle istituzioni pubbliche, con le loro risorse economiche, i loro specialisti, la loro organizzazione. La seconda è quella della società civile, con la sua autonomia, il suo radicamento nei bisogni della popolazione, la sua creatività. Entrambe, allora, istituzioni e società civile, possono occuparsi dell identità culturale, del senso dell essere insieme, e del futuro della comunità. La stesura del PRS si pone come il primo passo verso la programmazione di politiche sociali a lungo respiro e incoraggia a proseguire questo cammino. 7

8 2. IL CONTESTO TERRITORIALE DEL MUNICIPIO ROMA CENTRO STORICO Il Municipio comprende il centro storico della città. Al presenta una popolazione ufficiale di abitanti, il 4,34% dell intera popolazione del Comune di Roma. I suoi confini sono delimitati delle Mura Aureliane che lo circoscrivono (vedi figura 2.1). Il suo territorio è quindi costituito dalla parte storica della città che si è sviluppata ed è cresciuta sull antica struttura urbana romana e medioevale e che, con le successive trasformazioni, ha registrato una progressiva saturazione delle aree libere. L elevata concentrazione di importantissime testimonianze storiche, e di strutture legate alla vita politica della nazione, caratterizza da sempre il Centro Storico come polo culturale della città e fulcro delle funzioni amministrative pubbliche del Paese. Per tali ragioni le dinamiche demografiche, la realtà sociale e la struttura economico-produttiva presentano in questa area delle caratteristiche sensibilmente diverse da quelle rilevate negli altri municipi. I prossimi paragrafi saranno dedicati all illustrazione di tali peculiarità tenendo conto dei più recenti dati statistici disponibili aggiornati al 31 dicembre Dato il carattere sintetico di questa presentazione si illustreranno solo i dati più importanti ai fini del Piano Regolatore Sociale. Per approfondimenti e per dati più analitici si rinvia all appendice Il Profilo del Municipio Roma Centro Storico allegata al Piano Regolatore Sociale. 2.1 L estensione geografica Il territorio del Municipio Roma Centro Storico si estende per ettari e include la maggior parte dei monumenti, delle aree archeologiche e degli spazi culturali ed espositivi del Comune di Roma. Ciò ha favorito la vocazione turistica di quest area nella quale si sono sviluppate buona parte delle strutture di ricezione turistica della città. Per la presenza delle sedi istituzionali, si concentrano in questa zona anche la maggior parte delle attività legate alla vita politica e amministrativa, non solo della città ma dell intero Paese. Sono inoltre presenti la gran parte degli istituti scolastici storici della capitale, ben 44, che raccolgono fasce di popolazione molto ampie provenienti anche dai municipi limitrofi. Oltre alle sedi delle istituzioni politiche ed amministrative, nel territorio del Municipio sono concentrate le rappresentanze economiche e finanziarie, due importanti università come La Sapienza e Roma Tre, 103 musei (di cui 70 comunali e 33 statali), e una gran quantità di attività commerciali nonché buona parte del patrimonio artistico ed archeologico della città. 8

9 Figura 2.1 Il Municipio Roma Centro Storico e gli altri Municipi del Comune di Roma Di seguito forniamo le informazioni essenziali sull amministrazione municipale e sugli uffici di riferimento Le Zone urbanistiche Il territorio del Municipio è diviso nelle seguenti otto zone urbanistiche (vedi tabella 2.1 e figura 2.2): 1) Il Centro Storico si estende in diversa misura sui rioni Sant Angelo, Regola, Ponte, Parione, Sant Eustacchio, Pigna, Trevi e Campo Marzio. Popolazione al : abitanti (pari al 26,4% della popolazione municipale); 2) Trastevere è il XIII rione di Roma. Si trova sulla riva ovest (riva destra) del Tevere, a sud della Città del Vaticano. Popolazione residente al : abitanti (pari al 14,3% della popolazione municipale); 3) Aventino. In epoca Romana si divideva in un "Aventino" vero e proprio, tra il fiume Tevere e la valle in cui sorse il Circo Massimo e "Aventino minore" ("collina di San Saba"). Attualmente la collina romana è una elegante zona residenziale con una vasta ricchezza di interesse architettonico. Il lato a picco sul Tevere continua a far parte del rione storico di Ripa. Nel 1921 da Ripa fu scorporata la collina minore (il piccolo Aventino), destinata ad edilizia popolare, creando il XXI rione San Saba. Popolazione residente al : abitanti (pari al 6,8% della popolazione municipale); 4) Testaccio. Il nome deriva dal cosiddetto "monte" (mons Testaceus): 35 metri di cocci (testae, in latino) e detriti vari, accumulatisi nei secoli come residuo dei trasporti che facevano capo al porto fluviale di Ripa grande. Il rione, in quanto entità amministrativa, è di istituzione abbastanza recente: fu scorporato nel 1921 dal vasto e poco popolato rione Ripa, anche se il Testaccio aveva una sua identità da sempre e non godeva di buona fama, legata appunto ai traffici del porto e della sua gente. Nel 1884 in un'indagine del Comune di Roma si leggeva che Testaccio deteneva il primato nazionale del consumo di alcolici. Rione assolutamente popolare, da sempre luogo d'elezione dei passatempi e delle scampagnate dei romani, fu la culla dell'a.s.roma. Popolazione residente al : abitanti (pari al 6,2% della popolazione municipale); 1 Informazioni più dettagliate sull organizzazione del Municipio sono riportate nell Appendice 1, scheda n. 1 9

10 5) Esquilino. E il più altro ed esteso dei sette colli sui quali fu edificata l antica Roma. Era formato da tre alture: l'oppio nel settore meridionale, il Fagutal in quello occidentale confinante con la Velia ed il Cispio nella parte settentrionale, dove si trova attualmente la basilica di Santa Maria Maggiore. Attualmente nell'esquilino si concentra la più grande comunità cinese d'italia. Popolazione residente al : abitanti (pari al 30,1% della popolazione municipale); 6) XX Settembre. Si estende in diversa misura sui rioni Ludovisi, Sallustiano, Castro Pretorio e Trevi. Popolazione residente al : abitanti (pari al 9,1% della popolazione municipale); 7) Celio. Uno dei sette colli dell antica Roma. In origine il nome doveva essere Querquetulanus mons per la ricchezza di querce, mentre l'origine del nome Caelius viene concordemente fatta risalire all'etrusco Celio Vibenna. Il Caeliolus (o Caeliculus o Caelius Minor) corrisponde ad una sezione del colle, forse quella più occidentale, verso la valle poi occupata dal Colosseo, oppure quella attualmente occupata dalla chiesa dei Santi Quattro Cornati. Attualmente il Celio è compreso nell'omonimo rione e vi sorge, proseguendo la tradizione assistenziale, l Ospedale militare del Celio. Popolazione residente al : abitanti (pari al 3,8% della popolazione municipale); 8) Zona Archeologica. Si estende in diversa misura sui rioni Celio, Campitelli, Monti e Ripa. Popolazione al : 802 abitanti (pari allo 0,7% della popolazione municipale). Si deve segnalare, come illustrato nella tabella 2.1, il dato certamente anomalo dei cittadini di cui non è localizzata la residenza che rappresentano il 2,6% della popolazione del Municipio. Tale numero è letteralmente esploso nel 2006: infatti, un anno prima i residenti non localizzati erano appena 131, e negli anni precedenti si registravano quote di cittadini non localizzati di entità analoga al 2005). E possibile che in tale cifra siano state comprese le persone senza fissa dimora che sono assistite dalla Caritas o da altre organizzazioni analoghe. Approfondendo questo aspetto, occorre segnalare la presenza di un altro fenomeno particolarmente rilevante nel Municipio: la presenza di istituzioni che offrono un domicilio fittizio a persone che si trovano in condizioni difficili, come i rifugiati, i clandestini, ecc. Da una verifica di questi domicili fittizi risultano censite persone (vedi tab. 2.0) distribuite in sei centri di cui due della Caritas, uno dei Padri Gesuiti, uno delle Suore di Santa Teresa di Calcutta, uno della comunità di S. Egidio e uno del Focus dei Diritti Sociali. Anche queste persone gravitano e usufruiscono di assistenza umanitaria sul territorio municipale e di fatto aumentano il numero dei cittadini del municipio ben al di là dei dati statistici ufficiali. Tabella 2.0 Numero delle famiglie e delle persone in possesso di residenza fittizia presso centri e istituti umanitari nel Municipio Roma Centro Storico Indirizzo e nome del Centro Numero famiglie Numero residenti Via degli Astalli n.19, Padri Gesuiti Via Dandolo n. 10, Comunità S. Egidio Via Giovanni Giolitti n.225, Focus Diritti Sociali Via Marsala n.109, Centro Caritas Salita San Gregorio n.1, Suore S. Teresa di Calcutta Via delle Zoccolette, n.19, Centro Caritas Totale Fonte: Dati dell Ufficio di Statistica del Comune Quasi il 71% dell intera popolazione municipale si concentra in tre delle otto zone urbanistiche (rispettivamente Esquilino, 30,1%, Centro Storico, 26,4%, e Trastevere, 14,3%). Considerando la popolazione delle otto zone urbanistiche (vedi tabella 2.1), è da notare che nel periodo che va dal 2000 al 2006 solo la zona di Trastevere manifesta un incremento della 10

11 popolazione, passando da residenti nel 2000 a residenti nel 2006 (con un incremento dell 8,4% rispetto al 2000). La popolazione della zona denominata Centro Storico rimane pressoché costante. Tutte le altre zone urbanistiche registrano un decremento della popolazione nel periodo considerato. Tabella 2.1 Popolazione residente nelle zone urbanistiche del Municipio Roma Centro Storico anni 2000, 2003, 2005 e 2006 (valori assoluti) Zona Urbanistica Denominazione Residenti al Residenti al Residenti al Residenti al Centro storico b Trastevere c Aventino d Testaccio e Esquilino f XX Settembre g Celio x Zona archeologica Non localizzati Totale Municipio Fonte: Dati dell Ufficio di Statistica-Sistema statistico nazionale. Figura 2.2 Il Municipio e le sue otto Zone Urbanistiche Legenda delle zone urbanistiche: 1a Centro Storico; 1b Trastevere; 1c Aventino; 1d Testaccio; 1e Esquilino; 1f XX Settembre; 1g Celio; 1x Zona archeologica. A loro volta le otto Zone Urbanistiche sono divise in ventuno Rioni (vedi figura 2.3 e tabella 2.2). 11

12 Tabella 2.2 Superficie, popolazione 2005 e 2006 e densità di abitazione 2006 dei Rioni del Municipio Codice Denominazione Superficie Ha Popolazione Popolazione % pop su tot. pop. Municipio Densità ab/ha Monti 165, ,0 88, Trevi 55, ,7 60, Colonna 26, ,2 101, Campo Marzio 88, ,0 83, Ponte 31, ,8 145, Parione 19, ,7 171, Regola 31, ,2 123, Sant'Eustacchio 16, ,0 147, Pigna 20, ,2 251, Campitelli 59, ,6 11, Sant'Angelo 13, ,1 96, Ripa 84, ,4 34, Trastevere 180, ,5 98, Borgo 48, ,9 74, Esquilino 158, ,6 143, Ludovisi 32, ,7 63, Sallustiano 26, ,0 93, Castro Pretorio 103, ,5 65, Celio 82, ,6 38, Testaccio 66, ,0 129, San Saba 110, ,0 33,17 Fonte: Popolazione iscritta in anagrafe. Dati estratti dall ISTAT. Aggregando la popolazione dei tre Rioni più popolosi (nell ordine Esquilino, Trastevere e Monti) si raggiunge il 45,1% dell intera popolazione municipale. A proposito della densità abitativa a livello di Rioni, notiamo che rispetto al valore medio del Municipio, pari a 85,7 abitanti per ettaro, i Rioni Pigna, Parione, Sant Eustacchio, Ponte, Esquilino e Testaccio presentano valori decisamente più alti; Campitelli, Ripa, Celio e San Saba valori decisamente più bassi (come da tabella sopra riportata tab. 2.2). 12

13 Figura 2.3 I Rioni del Municipio Legenda dei rioni del Municipio: Monti, Trevi, Colonna, Campo Marzio, Ponte, Parione, Regola, Sant'Eustachio, Pigna, Campitelli, Sant'Angelo, Ripa, Trastevere, Esquilino, Ludovisi, Sallustiano, Castro Pretorio, Celio, Testaccio e San Saba. Sono esterni al Municipio i rioni Prati e Borgo. 2.3 La mobilità Sul territorio insiste non solo la popolazione residente, ma considerevoli flussi di persone che vi transitano quotidianamente per ragioni di lavoro o di studio o che vi dimorano per brevi periodi, nonché, i turisti e una pluralità di soggetti che utilizzano in vario modo le strutture ed i servizi presenti. Insistono sul Municipio grandi infrastrutture ferroviarie e metropolitane Pertanto Come detto, tali caratteristiche rendono del tutto peculiare la realtà socio-economica e culturale del Centro Storico di Roma. Ad esempio, si stima un flusso di turisti e di pellegrini nell ordine di circa un milione al giorno che quotidianamente transitano e usufruiscono delle strutture e dei servizi presenti sul territorio del Municipio. Per contenere l enorme flusso di persone che investe la viabilità del Centro Storico di Roma sono state predisposte delle zone a traffico limitato (ZTL) nelle quali l accesso è precluso ai veicoli privati nei giorni feriali dal lunedì al venerdì dalle 6,30 alle 18,00 (dal 10 al 22 dicembre fino alle 20.00), e il sabato dalle 14,00 alle 18,00 (dal 10 al 22 dicembre dalle 6,30 alle 20,00; vedi Appendice 1, Scheda n. 2). 2.4 Le Aree verdi Le aree di verde pubblico del Municipio ammontano a m 2 (aggiornamento marzo 2004). In dettaglio la superficie verde del territorio si compone di 178 aree dedicate rispettivamente a: 13

14 Arredo stradale ( m 2 ); Aree di sosta ( m 2 ); Aree di Verde attrezzato di quartiere ( m 2 ); Aree di Verde storico archeologico ( m 2 ); Aree di Verde speciale ( m 2 ); Non sono presenti nel territorio municipale aree verdi di grandi parchi urbani. 2.5 Il profilo storico Il Municipio rappresenta il Centro Storico di Roma. E' il municipio che, insieme al secondo, presenta ancora la ripartizione della città nei 16 rioni, che avvenne sotto Ottaviano Augusto. Ovviamente tracciare il profilo storico di una delle zone più antiche e cariche di reperti archeologici del mondo non è un compito possibile in questa sede. D altra parte è possibile rimandare ad una sterminata letteratura presente sull argomento. Nell Appendice 1, Scheda n. 3 sono riportate alcune notizie storiche sui Rioni che costituiscono il Municipio. 2.6 Il profilo demografico Dopo decenni di costante e sostenuto allontanamento degli abitanti, negli ultimi anni la popolazione del Municipio si è sostanzialmente stabilizzata. I residenti al erano , il 4,34% dell intera popolazione del Comune di Roma, con una densità di 85,7 abitanti per ettaro, dato che ovviamente non tiene conto degli enormi flussi giornalieri da tutta la città e dei flussi turistici. Al censimento del 1961 risultavano residenti abitanti (vedi tabella 2.3). Nei successivi 20 anni si è registrato un progressivo decremento della popolazione che dal Censimento del 1991 si è stabilizzata intorno a centoventiduemila abitanti, anche se anno dopo anno questa subisce delle lievi variazioni nell ordine di qualche centinaio di abitanti. Un simile andamento riguarda anche l evoluzione della densità abitativa. Un discorso analogo può essere applicato anche alla popolazione residente rispettivamente nelle otto zone urbanistiche e nei Rioni del Municipio. Tabella 2.3 La popolazione del Municipio ai Censimenti (1961, 1971, 1981, 1991) e dal 1998 al 2006 Anno Popolazione Residente Fonte: Anagrafe del Comune di Roma. Il decremento e l invecchiamento della popolazione, la forte incidenza delle famiglie con un solo componente e l aumento degli immigrati residenti sono fenomeni che nel Centro Storico di Roma hanno assunto una forte rilevanza, caratterizzando la composizione socio-demografica della popolazione. 14

15 Il numero dei morti è superiore a quello dei nati con un saldo, nel 2004, pari a 299 unità. A fronte di una perfetta parità che si registra a livello comunale e che rappresenta una situazione di crescita zero, nel Municipio il tasso di mortalità supera di 2,5 punti il tasso di natalità e ciò indica una situazione di forte invecchiamento della popolazione. La diminuzione della popolazione nel Centro Storico è cominciata prima rispetto alle altre zone della città, tanto che nell intervallo fra il censimento del 1971 e quello del 1981 l incremento relativo medio annuo con segno negativo è stato il più intenso tra quelli registrati nei municipi romani. Rispetto all intero territorio cittadino, la struttura della popolazione residente nel Municipio presenta le seguenti caratteristiche: maggior percentuale di adulti e anziani; maggior numero di famiglie mono-componenti; maggior presenza di immigrati. Tabella 2.4 Indicatori della popolazione italiana e straniera iscritta in anagrafe al Muni cipio Incremento annuo popolazione Anziani per bambini Rapporto tra i sessi Dipendenza economica % di giovani fino a 14 anni % stranieri su italiani Ita. Stra. Ita. Stra. Ita. Stra. Ita. Stra. Ita. Stra. -1,6 6,5 5,6 4,7 91,6 135,7 55,6 25,5 10,5 6,4 22,9 MRC S Roma -0,3 6,3 4,2 1,2 90,3 88,9 54,0 25,6 12,9 13,1 9,7 Fonte: Ufficio di Statistica del Comune di Roma. Incremento annuo della popolazione = (pop pop 2005) / pop 2005 x 100; Anziani per bambini = pop 65 anni e oltre / pop minore di 6 anni x 100; Rapporto fra i sessi = pop maschi/ pop femmine x 100; Dipendenza economica = (pop 0-14 anni + pop 65 e oltre) / pop anni x 100. MRCS= Municipio Roma Centro Storico Nella tabella 2.4 sono riportati i valori di alcuni indicatori demografici che riguardano la popolazione italiana e straniera residente nel Municipio al L incremento annuo della popolazione italiana nel Municipio è negativo: dal 2005 al 2006 si registra un decremento percentuale di quasi due punti (1,6%). Al contrario i residenti immigrati sono cresciuti nello stesso periodo del 6,5%. Si noti come quasi il 23% della popolazione residente nel Municipio sia costituito da cittadini immigrati, mentre a livello dell intero comune tale percentuale sia del 9,7%. L età media degli abitanti del Municipio è fra le più alte registrate fra tutti i municipi romani. Al era pari a 46,04 anni. Naturalmente un valore medio non è in grado di rappresentare analiticamente lo stato dell invecchiamento della popolazione. Nella tabella 2.4 è riportato l indicatore del rapporto anziani per bambini. I valori dei residenti nel Municipio indicano una consistente presenza di popolazione anziana sia per i cittadini italiani sia per i cittadini immigrati. L andamento del tasso di mascolinità (ossia il rapporto percentuale fra il numero dei maschi e quello delle femmine) calcolato nel Municipio e nell intero Comune di Roma segnala la maggiore presenza di donne fra i residenti italiani e una maggiore presenza maschile fra i residenti immigrati. In valore assoluto, rispetto al genere, il Municipio presenta una divisione sostanzialmente bilanciata: maschi e Femmine (al ). Le tabelle 2.5 e 2.6 presentano rispettivamente in valore assoluto e in valore percentuale la distribuzione della popolazione per genere e per classi quinquennali di età rilevata negli anni 2000, 2005 e

16 Tabella 2.5 Distribuzione della popolazione del Municipio per classi di età e per genere. Anni 2000, 2005 e 2006 valori assoluti Classi di età Totale 2000 Maschi 2000 Femm Totale 2005 Maschi 2005 Femm Totale 2006 Maschi 2006 Femm e oltre Totale Fonte: Ufficio Statistica e Censimento del Comune di Roma. Prendendo a riferimento l anno 2006, nel Municipio la quota di popolazione con più di 64 anni è salita al 22,6% (vedi tabella 2.6); la quota di popolazione sotto i trenta anni è del 22,4%. Tabella 2.6 Distribuzione della popolazione del Municipio per classi di età e per genere. Anni 2000, 2005 e 2006 valori percentuali Classi di età % tot 2000 % M 2000 % F 2000 % tot 2005 % M 2005 % F 2005 % tot 2006 % M 2006 % F ,24 3,37 2,54 3,37 3,44 3,29 3,40 3,44 3, ,16 3,30 3,01 3,09 3,12 3,05 3,04 3,15 2, ,07 3,12 3,01 3,10 3,23 2,97 3,14 3,22 3, ,07 3,11 3,04 3,13 3,11 3,16 3,15 3,16 3, ,24 4,43 4,06 3,66 3,79 3,53 3,90 4,10 3, ,93 7,70 6,20 5,88 6,63 5,14 5,79 6,66 4, ,57 9,37 7,79 8,13 8,90 7,37 7,98 8,76 7, ,02 9,68 8,37 9,07 9,73 8,42 8,79 9,37 8, ,80 8,33 7,29 8,96 9,49 8,42 9,10 9,55 8, ,26 7,32 7,20 7,69 7,98 7,40 7,85 8,15 7, ,95 8,07 7,83 7,08 6,97 7,20 7,13 6,99 7, ,20 7,31 7,09 7,60 7,48 7,71 7,34 7,18 7, ,85 6,93 6,78 6,71 6,66 6,77 6,79 6,74 6, ,66 5,38 5,94 6,21 6,10 6,33 6,26 6,16 6, ,17 4,60 5,72 5,04 4,62 5,45 4,96 4,52 5, ,40 3,56 5,22 4,27 3,59 4,95 4,25 3,57 4, ,58 1,89 3,25 3,34 2,48 4,19 3,34 2,47 4,20 Oltre 3,82 2,53 5,06 3,66 2,67 4,65 3,79 2,81 4,78 Totale 100,00 100,00 100,00 100,00 100,00 100,00 100,00 100,00 100,00 Fonte: Ufficio Statistica e Censimento del Comune di Roma. Le successive tabelle 2.7 e 2.8 presentano rispettivamente la distribuzione della popolazione di particolari classi di età per il genere dei residenti e le differenze degli stessi valori rispetto all anno 16

17 2000. Possiamo rilevare come i dati più recenti non modifichino la struttura demografica della popolazione già evidenziata. Un quadro di sintesi ci viene offerto da alcuni indicatori demografici. La tabella 2.9 presenta l evoluzione dal 1991 al 2004 dell indice di vecchiaia e dell indice di dipendenza della popolazione in età attiva del Municipio. Si noti come i valori dell indice di vecchiaia del Municipio siano decisamente più alti rispetto agli analoghi valori calcolati nell intero comune di Roma. L indice di dipendenza è un rapporto percentuale fra la popolazione non attiva (ossia i 0-14enni più i maggiori di 64 anni) e la popolazione attiva (ossia con i 15-64enni). Anche in questo caso, analizzando la serie storica si nota come la percentuale della popolazione dipendente cresca dal 40% del 1991 al 47,5% del Rispetto ai dati di Roma, in questo caso si registrano valori più favorevoli nel Municipio. Tabella 2.7 Particolari classi di età per il genere. Anno 2006 (valori assoluti) <1 <3 =5 = = =65 maschi femmine Totale Fonte: Ufficio di Statistica del Comune di Roma. Tabella 2.8 Differenze particolari classi di età per il genere (valori assoluti) <1 <3 =5 = = =65 maschi femmine Totale Fonte: Nostra elaborazione su dati dell Ufficio di Statistica del Comune di Roma. Tabella 2.9 Indice di vecchiaia ed indice di dipendenza della popolazione in età attiva nel Municipio e nel comune di Roma. Anni 1991, 2001, 2002, 2003 e 2004 Indice di vecchiaia Indice di dipendenza Municipio 216,9 227,1 227,1 229,7 231,7 40,3 45,3 45,9 46,8 46,8 MRCS Roma 118,1 149,2 151,2 153,9 156,2 36,6 45,9 47,0 48,0 48,9 Fonte: Ufficio Statistica e Censimento del Comune di Roma. Indice di vecchiaia = popolazione con più di 64 anni/ popolazione 0-14 anni *100; Indice di dipendenza = popolazione con più di 64 anni + popolazione 0-14 anni/popolazione anni *100. Concordemente tutti gli indicatori demografici utilizzati manifestano lo stato di invecchiamento della popolazione municipale. Le classi anziane sono costantemente più numerose di quelle più giovani che dovranno sostituirle. Pertanto, a meno degli effetti di ringiovanimento dovuti alla migrazione, l invecchiamento della popolazione è da ritenersi un dato strutturale in progressivo stato di avanzamento. Ancora una volta, i dati del Municipio sono di molto superiori a quelli dell intero Comune. Nella Scheda n. 4 dell Appendice 1 riportiamo i dati della popolazione divisi per genere e per classi di età nei Rioni del Municipio. Nel 2000 quasi la metà della popolazione del Municipio non era coniugata, in particolare modo gli uomini (53,6% di celibi); le vedove erano circa cinque volte di più dei vedovi, a causa della più alta durata media della vita delle femmine; le donne si trovano in maggiore misura nella condizione di divorziate rispetto agli uomini, e tale risultato può essere interpretato con la maggiore facilità dei divorziati uomini a riconiugarsi rispetto alle divorziate donne, anche perché sono loro in grande maggioranza ad avere l affidamento degli eventuali figli del precedente matrimonio. 17

18 Tabella 2.10 Lo stato civile dei residenti del Municipio e nel Comune di Roma. Anno 2006 (valori assoluti e percentuali) Stato civile Maschi Femmine Totale v.a. % % Rm v.a. % % Rm v.a. % % Rm Celibe/nubile ,07 46, ,69 39, ,38 42,61 Coniugato/a ,20 49, ,98 45, ,59 47,42 Vedovo/a ,07 2, ,74 11, ,40 7,42 Divorziato/a ,67 1, ,58 3, ,62 2,54 Tot. Municipio , , ,00 Totale Comune , , ,00 Fonte: Ufficio di Statistica del Comune di Roma. Tabella 2.11 Differenze percentuali anni sulla condizione di stato civile del Municipio e nel Comune di Roma (valori assoluti e percentuali) Stato civile Maschi Femmine Totale v.a. % % Rm v.a. % % Rm v.a. % % Rm Celibe/nubile ,51 0, ,49 0, ,57 0,81 Coniugato/a ,42-1, ,49-1, ,92-1,28 Vedovo/a ,24 0, ,64-0, ,04 0,02 Divorziato/a 116 0,16 0, ,63 0, ,38 0,44 Tot. Municipio Totale Comune Fonte: Nostra elaborazione su dati dell Ufficio di Statistica del Comune di Roma. Nel 2006 la situazione evidenzia un incremento dei singles, e in particolare dei maschi, che rappresentano il 51,4% della popolazione municipale, con un incremento di 1,6% rispetto al 2000 (vedi tabella 2.11). Nel periodo considerato si segnala un lieve incremento della percentuale della popolazione divorziata (+ 0,4%) e decrementi delle percentuali della popolazione coniugata ( 0,9%) e dei vedovi 2 ( 1%). Il costante processo di invecchiamento della popolazione romana produce degli effetti anche sulla composizione dei nuclei familiari. Nel Centro Storico è molto evidente la tendenza alla frammentazione dei nuclei familiari: infatti qui si registra la percentuale più alta di famiglie composte da una sola persona o monogenitoriali con un solo figlio. Al censimento del 1991 le famiglie del Municipio presentavano la media più bassa di componenti per famiglia (2 componenti a fronte del valore medio comunale di 2,7 componenti). Si tratta del valore più basso fatto registrare dai municipi romani. Ne consegue che le famiglie numerose del Centro Storico, quelle con cinque componenti o più, sono appena il 4,4% del totale, e anche in questo caso si tratta del valore più basso fatto registrare nei diciannove municipi capitolini (il valore delle famiglie numerose sull intero comune è 7,8%). La tabella 2.12 presenta i dati sulla composizione dei nuclei familiari del Le famiglie monocomponenti sono ora il 61,7% del totale, mentre quelle con cinque o più componenti sono il 2,4% del totale. Tabella 2.12 Famiglie per numero di componenti nel Municipio e a Roma. Anno 2004 (valori assoluti e percentuali) 1 com 2 com 3 com 4 com 5 com + di 5 com Totale v.a. % v.a. % v.a. % v.a. % v.a. % v.a. % v.a. MRCS , , , , , , Roma , , , , , , Nella Scheda n. 5 dell Appendice 1 si riporta lo stato civile dei residenti dei Rioni suddivisi per genere. 18

19 Fonte: Ufficio Statistica e Censimento del Comune di Roma. Considerando l evoluzione della media dei componenti per famiglia, che nel 1991 era nel Municipio pari a 2, essa scende a 1,9 negli anni 1999, 2000, 2001, 2002 e 2003, riducendosi a 1,7 nel 2004 (a fronte di una media comunale pari a 2,2 persone per famiglia). Le tabelle seguenti presentano i dati delle persone sole nel Municipio e nel Comune di Roma. Tabella 2.13 Persone sole nel Municipio e nel Comune di Roma. Anni 2003 e 2004 (valori assoluti, percentuali e variazione percentuale ) Municipio Persone sole 2003 Persone sole 2004 Variazione 2004/2003 v.a. % v.a. % MRCS , ,0 3,4 Roma , ,9 2,6 Fonte: Ufficio Statistica e Censimento del Comune di Roma. Tabella 2.14 Distribuzione delle famiglie in base al numero di figli nel Municipio e nel Comune di Roma. Anno 2004 (valori assoluti e percentuali) Municipi o senza figli fam 1 figlio fam 2 figli fam 3 figli fam +3 figli Totale v.a. % v.a. % v.a. % v.a. % v.a. % v.a. % MRCS , , , , , ,0 Roma , , , , , ,0 Fonte: Ufficio Statistica e Censimento del Comune di Roma. Tabella 2.15 Famiglie monogenitoriali per tipo nel Municipio e nel Comune di Roma. Anno 2004 (valori assoluti e percentuali) Municipio Gen M 1 Gen M 2 o + Gen M con figli e altro 498 0,75% ,98% Gen F 1 Gen F 2 o + MRCS ,75% 599 0,9% ,03% Roma ,78% 0,92% 6,55% Fonte: Ufficio Statistica e Censimento del Comune di Roma ,6% ,3% Gen F con figli e altro 804 1,21% ,62% Tot fam monogenitoriali ,24% ,15% Tabella 2.16 Famiglie con anziani e incidenza sul totale delle famiglie nel Municipio e nel Comune di Roma. Anni 2003 e 2004 (valori assoluti e percentuali) Municipio Var v.a. % v.a. % v.a. % MRCS , ,5 80 0,4 Roma , , ,0 Fonte: Ufficio Statistica e Censimento del Comune di Roma. Tabella 2.17 Anziani soli nel Municipio e nel Comune di Roma e incidenza percentuale sul totale delle famiglie. Anni 2003 e 2004 (valori assoluti e percentuali) Municipio Var v.a. % v.a. % v.a. % MRCS , , ,4 Roma , , ,0 Fonte: Ufficio Statistica e Censimento del Comune di Roma. 19

20 Tabella 2.18 Anziani soli per classi di età nel Municipio e nel Comune di Roma. Anno 2004 (valori assoluti e percentuali) Municipio da 65 a 70 da 71 a 75 da 76 a 80 da 81 in poi Totale v.a. % v.a. % v.a. % v.a. % MRCS , , , , Roma , , , , Fonte: Ufficio Statistica e Censimento del Comune di Roma. I dati presentati nelle tabelle 2.13, 2.14, 2.15, 2.16, 2.17 e 2.18 rappresentano efficacemente lo stato di sofferenza demografica delle famiglie del Municipio che si può così riassumere: molte famiglie con un solo componente, spesso si tratta di anziani; molte famiglie senza figli; poche famiglie con uno o più figli. La componente immigrata della popolazione residente nel Municipio è particolarmente rilevante e presenta una struttura piuttosto anziana e una forte prevalenza di maschi rispetto alle femmine. Occorre osservare che anche per i cittadini immigrati alcuni servizi di assistenza del Municipio costituiscono dei punti di riferimento e di aggregazione, come per altri versi lo sono la stazione Termini e l antistante piazza dei Cinquecento, facendo notevolmente aumentare il numero di immigrati che si rivolgono alle strutture municipali. Inoltre, la presenza di numerose famiglie agiate, e la notevole presenza di anziani soli, garantisce uno sbocco lavorativo come colf o come badante a molte donne immigrate residenti in altri municipi del comune romano. Nel 2005 i residenti immigrati del Municipio sono infatti , il 21,5% del totale della popolazione immigrata residente (l incidenza più alta rispetto a quella degli altri municipi; vedi tabella 2.19). Tabella 2.19 Immigrati residenti (maschi e femmine) nel Municipio e nel Comune di Roma. Anni (valori assoluti, percentuali e variazione percentuale) Municipio var. % MRCS ,2 13,6% 14,4% 15,0% 16,2% 17,2% Roma ,8% 5,2% 5,4% 6,0% 6,4% Fonte: Ufficio Statistica e Censimento del Comune di Roma. 17,9% ,7% 18,6% ,2% 20,4% ,9% 21,5% ,3% Gli immigrati del Municipio sono passati dal 13,6% del 1997 al 21,5% del 2005 con un incremento percentuale pari al 58,2%; nel Comune di Roma si è invece passati dal 4,8% del 1997 al 8,3% del Pertanto la presenza di cittadini immigrati nel Municipio è di 2,6 volte superiore a quella che si registra nell intera città. In sintesi più di un cittadino su cinque nel Centro Storico proviene da altri paesi. Al i residenti immigrati nel Municipio sono (il 22,9% dell intera popolazione municipale). Sia il rapporto di mascolinità sia l indice di vecchiaia (vedi tabella 2.20), sono notevolmente superiori a quelli registrati per la popolazione immigrata a livello cittadino (rispettivamente 90,2 maschi ogni cento femmine e 58,7 anziani ogni 100 minori di 15 anni). In particolare nel centro storico di Roma i fenomeni quali l invecchiamento della popolazione e la scarsa presenza di giovani minori di 15 anni si presentano nella componente immigrata con approssimativamente la stessa intensità con cui si manifestano nel totale della popolazione italiana residente. 75,7 20

21 Tabella 2.20 Indicatori della popolazione residente (italiana e immigrata) al nel Municipio e nel Comune di Roma (percentuali e incidenza percentuali) Municpio Indice vecchiaia Rapporto tra i sessi Dipendenza Economica % di giovani fino a 14 % di immigr./pop. residente italiani immigr. italiani immigr. italiani immigr. italiani immigr. MRCS 231,7 214,7 98,8 133,7 46,8 26,6 9,6 6,7 20,4 Roma 156,2 58,7 90,4 90,2 48,9 24,7 12,8 12,5 7,9 Fonte: Ufficio Statistica e Censimento del Comune di Roma. A proposito della provenienza geografica (vedi tabella 2.21) si rileva una forte incidenza di cittadini provenienti dal continente asiatico, che risiedono prevalentemente nel quartiere Esquilino, e di cittadini comunitari che da sempre oltre che nel Municipio Roma Centro Storico tendono a stabilirsi nei municipi più centrali e ricchi di storia quali il III e il XVII. Seguono i cittadini provenienti dai continenti americani (15% nel municipio a fronte del 14,8% del comune), gli africani (rispettivamente 14,9% e 15,8%). Meno presenti nel Municipio sono le persone provenienti dai paesi europei extra-comunitari (10,7% rispetto al 21% calcolato sul comune). Minima la presenza di provenienti dall Oceania (0,5%), mentre per l 1,3% dei residenti non è stata rilevata la zona di provenienza. Tabella 2.21 Immigrati per genere, per classi di età e per area geografica di provenienza nel Municipio e nel Comune di Roma. Anno 2004 (valori assoluti) Aree geografiche di provenienza Municipio 1 Maschi Femmine Totale Maschi Femmine Totale >18 >18 >18 Totale Totale Totale maschi femmine municipio AFRICA AMERICA ASIA EUROPA EU CEE OCEANIA Non codificato Totale Aree geografiche di provenienza Totale Roma Maschi Femmine Totale Maschi Femmine Totale >18 >18 >18 Totale maschi Totale femmine Totale generale AFRICA AMERICA ASIA EUROPA EU CEE OCEANIA Non codificato Totale Fonte: Ufficio di Statistica del Comune di Roma. Nelle successive tabelle si riportano i dati dello stato civile e di particolari classi di età degli immigrati nel Municipio e nel comune. Nel 2006 solo il 29,6% della popolazione immigrata risulta coniugata, mentre il 67,3% si trova nella condizione di celibe o nubile. 21

22 Tabella 2.22 Stato civile degli immigrati residenti (maschi + femmine) nel Municipio e nel Comune di Roma. Anno 2006 (valori assoluti provvisori) Stato civile Municipi Celibi/nubiliConiugati/eVedovi/eDivorziati/e Totale MRCS Roma Fonte: Ufficio Statistica del Comune di Roma. Tabella 2.23 Particolari classi di età degli immigrati residenti (maschi + femmine) nel Municipio e nel Comune di Roma. Anno 2006 (valori assoluti provvisori) Municipio <1 <3 =5 = = =65 MRCS Roma Fonte: Ufficio Statistica del Comune di Roma. I minori di un anno sono appena lo 0,6%; la popolazione fino a 11 anni rappresenta appena il 5,6% (vedi tabella 2.23). Le successive tabelle 2.24, 2.25, 2.26 e 2.27 riportano i dati sullo stato civile e sulle particolari classi di età riferite al 2006 divise per il genere dei cittadini immigrati nel Municipio I e nel comune di Roma. Tabella 2.24 Stato civile degli immigrati residenti (maschi) nel Municipio e nel Comune di Roma. Anno 2006 (valori assoluti provvisori) Stato civile Municipio Totale Celibi Coniugati Vedovi Divorziati MRCS Roma Fonte: Ufficio Statistica del Comune di Roma. Tabella 2.25 Particolari classi di età degli immigrati residenti (maschi) nel Municipio e nel Comune di Roma. Anno 2006 (valori assoluti provvisori) Municipio <1 <3 =5 = = =65 MRCS Roma Fonte: Ufficio Statistica del Comune di Roma. Tabella 2.26 Stato civile degli immigrati residenti (femmine) nel Municipio e nel Comune di Roma. Anno 2006 (valori assoluti provvisori) Stato civile Municipio Nubili Coniugate Vedove Divorziate Totale MRCS Roma Fonte: Ufficio Statistica e Censimento del Comune di Roma. 22

23 Tabella 2.27 Particolari classi di età degli immigrati residenti (femmine) nel Municipio e nel Comune di Roma. Anno 2006 (valori assoluti provvisori) Municipio <1 <3 =5 = = =65 MRCS Roma Fonte: Ufficio Statistica del Comune di Roma. Infine, si segnalava la presenza nel Municipio di un campo Rom al Campo Boario di Testaccio con una popolazione presente nell anno 2002 di 105 persone (nell intero comune si contavano 26 campi Rom con persone censite). Si tratta di Rom Kalderasha di nazionalità italiana che praticano una forma di seminomadismo. 2.7 Il profilo socio-economico Per definire il contesto socio-economico occorre considerare l eterogeneità sociologica delle zone che compongono il territorio del Municipio nel quale si trovano, in una situazione di forte prossimità, ceti medi e medio-alti, alta borghesia, immigrati di recente ingresso e sacche estreme di povertà e disagio materiale, con un intreccio di bisogni evidentemente molto variegato. Visto l accentuarsi di funzioni diverse del Centro Storico da quelle prettamente abitative, la presenza degli abitanti di questi quartieri è sempre meno visibile e identificabile. Lo spopolamento avvenuto nei decenni passati e l aumento dei costi dell abitazione ha cambiato la composizione sociale dei vecchi rioni. La trasformazione è stata accompagnata da una perdita della rete dei rapporti sociali e dell identità storica, anche se permangono alcune zone dove il senso di appartenenza comunitaria degli abitanti è ancora molto forte (in particolare nei Rioni Testaccio e Trastevere). Al censimento del 1991 i tassi di disoccupazione e di attività nel Municipio presentavano andamenti contrastanti. La disoccupazione era del 16,2% contro un tasso comunale di 18,9%; il tasso di attività era del 39%, un valore più basso di quello comunale (43,7%). Rispetto al genere si registravano delle situazioni penalizzanti per le donne più disoccupate dei maschi (18,1% contro 15%) e conseguentemente meno attive (appena il 20% a fronte del tasso di attività maschile pari al 50,3%). Il tasso di disoccupazione giovanile (rapporto % tra i giovani di età compresa tra 14 e 29 anni in cerca di prima occupazione o disoccupati e la popolazione attiva della stessa classe di età) e il tasso di occupazione giovanile (rapporto % tra i giovani di età compresa tra 14 e 29 anni occupati e la popolazione attiva della stessa classe di età) al Censimento del 1991 erano rispettivamente pari al 17,3% (contro il 22,3% a livello comunale) per il tasso di disoccupazione e 29,2% (a fronte del 30,5% a livello comunale) per il tasso di occupazione giovanile. Per rispondere alla domanda di servizi proveniente dalle persone che quotidianamente frequentano il centro di Roma si sono andati diffondendo nella zona oltre ad un gran numero di imprese commerciali anche molti esercizi per la ristorazione. Ciò ha però impoverito il territorio in termini di diversificazione e di qualità dell offerta. La tabella 2.28 presenta la distribuzione degli addetti alle imprese e alle istituzioni per settore di attività economica rilevati nel Censimento La stragrande maggioranza degli addetti si colloca nel settore terziario (92,6%). I settori primario e secondario occupano appena il 7,4% degli addetti. 23

24 Tabella 2.28 Addetti delle imprese e delle istituzioni per settore di attività economica nel Municipio e nel Comune di Roma. Censimento Industria e servizi del 2001 (valori assoluti e percentuali) Municipio Agricoltura Industria Costruzioni Commercio Alberghi ristoranti MRCS ,6% Roma % 11% % 8,5% % 10,6% % 29,9% % Municipio Trasporti e telecomunicazioni Intermediazione finanziaria Altri servizi MRCS ,2% 36,1% 19,5% Roma % 100% 100% Fonte: Ufficio Statistica e Censimento del Comune di Roma. Totale ,7% % La tabella 2.29 presenta gli stessi dati riferiti al Censimento dell Industria e dei Servizi del Tabella 2.29 Addetti delle imprese e delle istituzioni per settore di attività economica nel Municipio e nel Comune di Roma. Censimento Industria e servizi del 1991 (valori assoluti e percentuali) Municipio Agricoltura Industria Costruzioni Commercio Alberghi ristoranti MRCS ,4% ,4% ,8% ,1% ,9% Roma % % % % % Municipio Trasporti e telecomunicazioni Intermediazione finanziaria Altri servizi MRCS ,6% 40,7% 24,3% Roma % 100% 100% Fonte: Ufficio Statistica e Censimento del Comune di Roma. Totale % % Il confronto fra i due censimenti indica che il livello complessivo degli addetti del Municipio si è ridotto di unità, passando dagli addetti del 1991 ai addetti del I settori economici che hanno perso più addetti sono quello dei trasporti e delle telecomunicazioni ( addetti), il commercio ( addetti) e l industria ( 7.665). I settori che hanno incrementato il numero di addetti sono gli altri servizi ( ), le costruzioni ( ) e gli alberghi ristoranti ( ). L analisi della struttura imprenditoriale dell area centrale della capitale, possibile attraverso i dati rilevati nel 2001 in occasione dell ultimo Censimento Industria e Servizi, segnala la presenza in questo territorio di unità locali che rappresentano la concentrazione di imprese più elevata dell intero comune (l 11,6% di tutte le imprese romane) (vedi tabella 2.30). Sono nel complesso imprese di grandi dimensioni nelle quali vengono occupati addetti, il 17,7% di tutti gli addetti delle unità locali presenti nel Comune di Roma. In particolare si concentrano nel centro storico di Roma le imprese alberghiere e di ristorazione, quelle di intermediazione finanziaria e quelle commerciali, rispettivamente il 21,8%, il 14,1% e il 10,1% di tutte le imprese presenti nella capitale operanti in tali settori. 24

25 Tabella 2.30 Unità locali delle imprese e delle istituzioni per settore di attività economica nel Municipio e nel Comune di Roma. Censimento Industria e servizi del 2001 (valori assoluti e percentuali) Municipio Agricoltura Industria Costruzioni Commercio Alberghi ristoranti MRCS 39 13,6% ,2% % ,1% ,8% Roma % % % % % Municipio Trasporti e telecomunicazioni Intermediazione finanziaria Altri servizi MRCS ,4% 14,1% 12,3% Roma % 100% 100% Fonte: Ufficio Statistica e Censimento del Comune di Roma. Totale ,6% % Tabella 2.31 Variazioni delle unità locali delle imprese e delle istituzioni per settore di attività economica nel Municipio e nel Comune di Roma. Anni (valori percentuali) Municipio Agricoltura Industria Costruzioni Commercio Alberghi ristoranti MRCS 95,0-14,4 156,2-16,6 10,8 Roma 84,5 0,4 190,9 5,9 28,0 Municipi o Trasporti e telecomunicazion i Intermediazione finanziaria Altri servizi Totale MRCS 11,1 26,8 121,0 36,0 Roma 133,6 88,2 159,4 67,3 Fonte: Ufficio Statistica e Censimento del Comune di Roma. Tabella 2.32 Distribuzione percentuale delle unità locali delle imprese e delle istituzioni per settore di attività economica nel Municipio e nel Comune di Roma. Anni 1991 e 2001 Municipi o Agricoltura Industria Costruzioni Commercio Alberghi ristoranti MRCS 0,1 0,1 10,0 6,3 2,5 4,7 37,8 23,2 11,3 9,2 Roma 0,1 0,1 10,9 6,5 4,5 7,8 42,4 26,8 6,4 4,9 Municipi o Trasporti e telecomunicazioni Intermediazione finanziaria Altri servizi Totale MRCS 3,9 3,2 3,9 3,7 30,6 49,7 100,0 100,0 Roma 2,8 3,9 2,7 3,0 30,3 46,9 100,0 100,0 Fonte: Ufficio Statistica e Censimento del Comune di Roma. Di notevole rilievo sono infatti le attività imprenditoriali legate al turismo, grande risorsa dell economia romana ed in particolare di quest area della città nella quale annualmente si recano più di di visitatori per conoscere gli oltre 100 siti archeologici, monumentali e museali presenti sul territorio. Secondo alcune stime nel Municipio si concentra il 47,3% della capacità ricettiva della capitale e il 51,5% delle presenze turistiche romane. Per quel che riguarda l evoluzione delle attività imprenditoriali nel Municipio emerge che dal 1991 il numero delle unità locali in quest area è aumentato meno di quanto rilevato a livello cittadino 25

26 (rispettivamente il 36% e il 67,3%). A fronte di ciò questo Municipio è l unico che presenta un decremento significativo nell ammontare del numero degli addetti, diminuiti nel complesso dell 11,3%. In particolare il fenomeno che vede la grande distribuzione sostituirsi progressivamente al commercio al dettaglio ha prodotto nel Centro Storico una contrazione delle imprese commerciali (-16,6%) alla quale ha corrisposto una diminuzione anche più significativa degli addetti occupati nel settore (-33,3%). Gli altri settori che hanno visto diminuire il numero degli addetti sono trasporti e telecomunicazione, industria e intermediazione finanziaria che hanno perso rispettivamente il 60,3% e il 14,9% dei lavoratori occupati. Tabella 2.33 Arrivi e presenze negli alberghi nel Municipio e nel Comune di Roma. Anno 2005 periodo gennaio-novembre (valori assoluti e percentuali) Municipio Valori assoluti permanenza media Composizione % arrivi presenze arrivi presenze MRCS ,45 51,5 51,5 Roma ,45 100,0 100,0 Fonte: elaborazione su dati EBT Tabella 2.34 Variazioni percentuali negli arrivi e nelle presenze negli alberghi nel Municipio e nel Comune di Roma. Anni periodo gennaio-novembre Municipi variazione % o arrivi presenze permanenza media MRCS 1,7 3,6 1,9 Roma 7,6 9,1 1,4 Fonte: elaborazione su dati EBT Se da un lato lo sviluppo delle imprese commerciali, turistiche e dei servizi costituisce una grande risorsa economica, non solo per questo territorio ma per l intera città, dall altro, tale sviluppo ha prodotto nel tempo uno stravolgimento della realtà sociale dell intera zona. La crescente domanda di spazi da destinare ad attività professionali e commerciali e l alto livello dei valori dei canoni di locazione e dei valori immobiliari delle abitazioni hanno prodotto un progressivo allontanamento dal centro storico dei suoi abitanti, specialmente delle giovani coppie, costrette a trasferirsi in altre zone della città dove i prezzi degli alloggi sono più accessibili 3. Si deve notare come il Municipio Roma Centro Storico sia quello dove si riscontri la più bassa percentuale di abitazioni di proprietà (appena il 49,2% a fronte del 59,4% calcolato sull intero comune) e, conseguentemente la più alta percentuale comunale di abitazioni in affitto (43,8% a fronte del 35,1% comunale). Ovviamente tale dato è dovuto al costo degli immobili che è il più alto della città sia per l acquisto sia per il canone di affitto al metro quadrato. A proposito della crescita dei prezzi degli immobili a uso residenziale nel periodo che va dal 1994 al 2003, la variazione percentuale registrata nel Municipio è del 22,8% 4. L analisi dei dati riportati nel paragrafo 3.9 dell allegato Il profilo socio-demografico del Municipio mostra come ad una iniziale caduta dei prezzi registrata dal 1996 al 2000, si verifichi un impennata dei prezzi a partire dal 2001 che raggiunge l apice proprio nell ultimo anno disponibile della serie storica (il 2003). Questo andamento si conferma e si rinforza anche per gli anni successivi (come mostrato nella Scheda n. 6 dell Appendice 1). 3 Si rimanda all Appendice 1, Scheda n. 6 4 Prendendo a riferimento l anno 1995 e sulla base dei prezzi registrati a quel momento calcola i numeri indice nei successivi anni fino al Quindi, posto uguale a cento il costo in euro al metro quadrato degli immobili a uso residenziale nel 1995 si può seguire l evoluzione dei prezzi in tutti i municipi romani. 26

27 Considerando i prezzi di vendita (euro al metro quadrato) di uffici e negozi e i canoni medi di affitto (euro al metro quadrato) di abitazioni, uffici e negozi a Roma, in ciascuna voce i dati del Municipio Roma Centro Storico sono sempre sensibilmente i più alti dell intero comune 5. Anche i dati relativi alle concessioni rilasciate per opere residenziali e non residenziali nei municipi negli anni 2001 e 2002 e delle costruzioni (residenziali e non) ultimate nel 2001 mostrano una contenutissima attività edilizia nel Municipio, almeno per gli anni presi in considerazione. Pertanto possiamo sintetizzare i dati del mercato immobiliare del Municipio nei seguenti termini: i prezzi più alti della città sia per l acquisto di immobili sia per il loro affitto e scarsa attività di nuove costruzioni, anche per mancanza di superficie libera sulla quale costruire nuove abitazioni. Tali considerazioni valgono per gli anni presi in considerazione (2001 e 2002). Con l entrata in vigore del nuovo Piano Regolatore Generale si va definendo un diverso ruolo dell area centrale della città. Il nuovo P.R.G. prevede infatti il passaggio da un modello monocentrico di città, costituito dal centro storico polifunzionale e dalla periferia con funzioni prevalentemente residenziali, ad un modello policentrico articolato sul sistema delle nuove centralità. Nelle nuove centralità, messe in rete attraverso il sistema della mobilità su ferro, verranno rilocalizzate parte delle funzioni amministrative pubbliche e del terziario privato e create le condizioni affinché le nuove domande di attività trovino una localizzazione qualificata. Il Centro Storico tenderà così ad essere utilizzato in maniera più adeguata grazie alla razionalizzazione delle funzioni che vi rimarranno e al miglioramento dell accessibilità che sarà favorita dalle nuove linee della metropolitana e dalle politiche di contenimento dei mezzi privati. Particolarmente numerosi in questo municipio gli interventi rivolti allo sviluppo delle strutture dedicate ad attività culturali. In questa direzione si orienta il progetto Campidoglio 2 che prevede di spostare gli uffici comunali in un unico ambito situato nell XI Municipio e di valorizzare il Campidoglio storico che sarà utilizzato, secondo la sua vocazione originaria, per attività museali e di rappresentanza. 5 Fonte: Scenari Immobiliari Istituto indipendente di studi e ricerche,

28 3. LE DOMANDE E I BISOGNI SOCIALI DEL TERRITORIO Oggetto del capitolo è definire le domande e i bisogni del territorio. Sulla base delle caratteristiche individuate nel capitolo due, si differenzieranno, per quanto possibile, i bisogni distinguendo fra la domanda esplicita e quella implicita. Tentare di definire la domanda implicita equivale allo sforzo di dare voce e visibilità alle persone che potremmo definire irraggiungibili o invisibili; persone che per molteplici ragioni non riescono o non possono manifestare i loro bisogni perché costretti in situazioni di estremo isolamento e emarginazione. Isolamento ed emarginazione che possono dipendere da barriere economiche, sociali, culturali, architettoniche, o di altra natura. In questa prospettiva, fra l altro pienamente prevista dalla legge 328/00, si cercherà di definire le persone che non sono raggiunte dall offerta delle politiche sociali del Municipio. 3.1 La domanda esplicita Una prima definizione della domanda esplicita dei bisogni espressa dai cittadini del Municipio Roma Centro Storico può essere ricavata dai dati relativi all accesso degli utenti presso il Servizio di Segretariato Socio-Sanitario integrato nell anno Il Segretariato Sociale è una struttura attivata dall UOSECS. I residenti nel Municipio possono presentare domande per accedere ai Servizi Sociali. I cittadini sono accolti da operatori dello Sportello del Segretariato Sociale, che in base alle singole situazioni li inviano ai servizi competenti. A causa di modifiche apportate nelle schede di rilevazione, alcuni dati relativi all anno 2007 saranno presentati in due periodi temporali distinti: da gennaio a giugno 2007 e da luglio a dicembre Nell anno di riferimento, si sono registrati complessivamente contatti con il Segretariato Sociale. Approssimativamente, nel 2007 il 12,1% della popolazione del Municipio si è rivolto al servizio, anche se questa percentuale non tiene conto di contatti reiterati da parte di singoli utenti. Il 67,2% di questi contatti sono avvenuti direttamente presso gli sportelli del Segretariato Sociale; il 27,3% sono avvenuti al telefono; il rimanente 5,5% delle utenze riguardano persone contattate al telefono dagli operatori del servizio (vedi tab. 3.1). Tabella 3.1 Distribuzione degli utenti del Segretariato Sociale rispetto alle modalità di accesso al servizio. Anno 2007 Modalità Numero Valore % Persone ricevute direttamente presso lo sportello ,2 Persone con accesso telefonico ,3 Persone contattate telefonicamente dal servizio* 807 5,5 Totale * Si tratta delle persone contattate telefonicamente dagli operatori per comunicazioni varie La distribuzione degli utenti transitati nel servizio nel primo semestre dell anno è riportata nelle tabelle 3.2 e

29 Tabella 3.2 Distribuzione degli utenti transitati presso il Servizio (*). Gennaio - Giugno 2007 Servizi Numero % Persone seguite dal Segretariato sociale (richiesta informazioni) ,8 Persone seguite dal Segretariato sociale (richiesta servizi) ,2 Totale Persone seguite dal Segretariato sociale ,0 Persone inviate presso lo Sportello famiglia(**) 574 Persone inviate presso lo Sportello H 247 Persone con richieste non pertinenti inviate presso altri servizi municipali 925 Persone accolte ma non registrate (***) 120 (*) Gli utenti Adulti e Anziani afferiscono direttamente al segretariato sociale, mentre gli altri cittadini sono inviati c/o gli sportelli di competenza. (**) Dal 2 al 12 gennaio gli utenti afferenti alle area Minori (19 persone) e Disabili hanno ricevuto, presso il segretariato, una prima informazione per poi essere eventualmente indirizzati agli sportelli di appartenenza. A partire dal 15 gennaio l utenza afferente a tali aree ha invece ricevuto le prime informazioni direttamente dai rispettivi sportelli. (***) La voce Persone accolte ma non registrate si riferisce a quelle situazioni per le quali, seppur accogliendo quanti si sono recati al Servizio, non si è proceduto, per ragioni di ottimizzazione dei tempi, alla registrazione delle loro richieste. Tale procedura è stata attivata esclusivamente per i giorni 15 e 16 gennaio in seguito a disposizioni del Municipio volte a fronteggiare l eventuale eccessivo afflusso del pubblico. Tabella 3.3 Distribuzione degli utenti transitati presso il Servizio. Luglio - Dicembre 2007 Tipologia utente Numero % Nuovo ,9 Conosciuto ,8 Non Pertinente da ottobre è stata inserita un altra voce 563 9,1 Non Pertinente da ottobre in poi 292 4,7 Non Pertinente Sociale 278 4,5 Totale ,0 In riferimento al secondo semestre del 2007, è possibile valutare nel 69,8% gli utenti che fruiscono del Servizio con continuità, e nell 11,9% la quota di utenti che hanno fruito del Servizio per la prima volta. E possibile stimare, su base annua, un totale di nuovi utenti del Segretariato Sociale che rappresentano l 1,2% dell intera popolazione municipale. La tabella 3.4 presenta la distribuzione degli utenti seguiti dal Servizio nel primo semestre del 2007; si tratta nel 59,8% dei casi di persone anziane e nel 40,2% di adulti. Tabella 3.4 Tipologia degli utenti seguiti dal Servizio. Gennaio Giugno 2007 Tipo Numero % Adulti ,2 Anziani ,8 Totale ,0 Per il secondo semestre di riferimento disponiamo di informazioni più dettagliate sugli utenti del servizio. La tabella 3.5 fornisce la distribuzione delle richieste pervenute al Segretariato Sociale secondo la tipologia degli utenti. Nel 56% dei casi si tratta di anziani che precedono gli adulti (36,2%), seguono i minori (6,2%) e le persone diversamente abili (1,7%). L 86,7% degli utenti del servizio sono di nazionalità italiana; il 13,3% di nazionalità estera (vedi tab. 3.6). Considerando che la percentuale dei cittadini immigrati del Municipio è pari al 22,9% (anno 2006), si registra una sottorappresentazione di quest ultimi fra gli utenti del Servizio. La minore incidenza degli immigrati potrebbe dipendere da diversi fattori quali la difficoltà a reperire informazioni sull esistenza riguardo a servizi a loro rivolti, l esistenza di reti di protezione presenti fra le comunità di immigrati, le difficoltà di contatto dovute alle barriere linguistiche. 29

30 Tabella 3.5 Tipologia degli utenti del Servizio. Luglio Dicembre 2007 Tipo utente Numero % Adulti ,1 Anziani ,0 Minori 383 6,2 Disabili 103 1,7 Totale ,0 Tabella 3.6 Nazionalità degli utenti del Servizio. Luglio Dicembre 2007 Nazionalità Numero % Italiano ,7 Straniero ,3 Totale ,0 Considerando il genere degli utenti prevalgono le femmine (55,1%) rispetto ai maschi (44,9%; vedi tab. 3.7). Tabella 3.7 Genere degli utenti del Servizio. Luglio Dicembre 2007 Genere Numero % Maschio ,9 Femmina ,1 Totale ,0 Il 40% degli utenti del Servizio chiede informazioni; il 39,3% chiede il monitoraggio della propria situazione economica; il 10,6% il monitoraggio della propria situazione personale; il 9% chiede di accedere ai servizi (vedi tab. 3.8). Tabella 3.8 Tipologia delle richieste degli utenti del Servizio. Luglio Dicembre 2007 Tipo domanda Numero* % Informazioni ,0 Monitoraggio situazione economica ,3 Monitoraggio situazione personale ,6 Orientamento 80 1,1 Richiesta servizi 649 9,0 Totale ,0 * Il totale è più alto del totale degli utenti in quanto ogni utente ha espresso in media1,2 richieste L esito delle risposte fornite dal servizio agli utenti nel secondo semestre del 2007 è riportato nella tabella 3.9. Complessivamente il 34,7% delle richieste presentate ottiene una risposta concreta in termini di orientamento, appuntamento fissato presso i servizi municipali, invio ai servizi territoriali, invio agli sportelli UOSECS, domande di accesso ai servizi, soggiorni, segnalazioni e invio agli uffici municipali. In ogni caso si tratta di una risposta che prevede un intervento finalizzato alla soluzione della richiesta avanzata. Nel restante 65,3% dei casi, per i quali il contatto è finalizzato alla richiesta di informazioni, gli utenti soddisfano immediatamente il loro bisogno. 30

31 Tabella 3.9 Esito delle risposte alle richieste degli utenti del Servizio. Luglio Dicembre 2007 Esito risposte Numero (*) % Informazioni ,3 Orientamento 132 1,7 Appuntamento servizi municipali 238 3,1 Invio servizi territoriali 209 2,7 Invio sportelli UOSECS 744 9,6 Domande di accesso 268 3,4 Soggiorni (**) 304 3,9 Segnalazioni 176 2,3 Invio uffici municipali (***) 623 8,0 Totale ,0 (*) Il totale è più alto del numero utenti in quanto ogni utente ha ricevuto in media 1,3 risposte (**)Si riferisce ad informazioni e pagamenti effettuati dagli utenti per i soggiorni (***) Persone con richieste non pertinenti inviate presso altri servizi municipali Le tabelle 3.10 e 3.11 presentano le richieste di accesso ai servizi distribuite su base mensile nei due semestri di riferimento. Tabella 3.10 Tipologia delle richieste/domande di accesso ricevute dal Servizio distribuite per mese. Gennaio Giugno 2007 Tipologia richiesta Totale % , , ,9 Colloquio professionale ,4 Mensa 49 5,6 Alloggio 5 0,6 Assistenza domiciliare 25 2,9 Casa riposo 18 2,1 Centro alzheimer 3 0,3 Centro diurno anziani 0 0,0 Totale ,0 Tabella 3.11 Tipologia delle richieste ricevute dal Servizio distribuite per mese. Luglio Dicembre 2007 Tipologia richiesta Totale % , , ,5 Colloquio professionale ,6 Mensa 67 16,9 Alloggio 21 5,3 Assistenza domiciliare 32 8,1 Casa riposo 16 4,0 Centro alzheimer. 3 0,8 Centro diurno anziani 1 0,3 Totale ,0 In sintesi i bisogni espressi dalla popolazione che accede al Segretariato Sociale si concretizzano per i due terzi nella richiesta di informazioni e per il restante terzo nella domanda di un intervento. Si prendano ora in considerazione gli interventi del Servizio Sociale municipale, nel 2007, divisi per categoria di utenti, adulti, anziani, minori, portatori di handicap: 31

32 Gli adulti assistiti nel Municipio sono 709 con un tasso di 8,6 soggetti ogni mille adulti (i 18-64enni nel Municipio sono pari al 65,3% dell intera popolazione, al ). Tale valore municipale è molto superiore al corrispondente valore calcolato sul comune (1,7). Per quanto attiene alle liste di attesa, ci sono solo 22 cittadini in lista per i tirocini lavorativi. I minori assistiti sono 766 con un tasso di 5,2 soggetti ogni mille 0-17enni (tale popolazione è costituita da soggetti al ). Si registrano in questa categoria 5 soggetti in lista di attesa per i tirocini lavorativi. Gli anziani fruitori dei nove centri anziani del Municipio sono 3.411, il 12,3% dell intera popolazione con 65 e oltre (che è costituita da soggetti al ). Gli anziani assistiti con misure di welfare di prossimità, di welfare residenziale, con progetti obiettivo, interventi settoriali, con azione di welfare per inclusione sociale e autonomia sono pari al 5,6% dell intera popolazione di riferimento. Le liste di attesa riguardano 80 soggetti per il servizio residenziale, 7 soggetti per il centro diurno anziani fragili e 2 per il progetto i Sali e i Sapori dell incontro. Si noti come il numero degli anziani in assistenza cresca di anno in anno a causa dell invecchiamento progressivo della popolazione. Nel 2001 erano 742 soggetti su una popolazione di enni e oltre (pari al 2,8%). In termini percentuali, nell intervallo , il numero di anziani assistiti dal Municipio è raddoppiato. Le persone diversamente abili assistite sono complessivamente 217, pari a 2,7 persone ogni mille residenti adulti. Tale dato, rispetto al 2001 dove si assistevano 115 soggetti (pari a 0,9 persone assistite ogni mille residenti adulti), rappresenta un incremento del 300%. Si registrano 12 soggetti in lista di attesa per il servizio SAISH. Inoltre, nel 2007 si sono registrati 787 accessi allo sportello H. In 402 casi si è trattato di richieste relative alla mobilità, in 155 casi in richieste di assistenza, in 51 casi in richieste di agevolazioni fiscali, in 48 casi di richieste che riguardavano il settore sanitario previdenziale, in 41 casi in richieste di orientamento al lavoro, in 18 casi in segnalazioni di barriere architettoniche. Sulla base dei dati sopra esposti è possibile quantificare i bisogni e la domanda esplicita per il prossimo biennio tenendo conto per gli anziani dell incremento fisiologico della popolazione di riferimento nel Municipio. 3.2 La domanda implicita Per tentare di definire la domanda implicita si farà ricorso alle risultanze dei lavori espressi nei sei tavoli svolti in preparazione del Piano Regolatore Sociale e ad altre fonti, in particolare il rapporto della Caritas sull Esquilino (Caritas Italiana in collaborazione con l Università Cattolica di Milano, 2006). Ricostruire i bisogni reali è certamente un compito molto complesso in quanto non sempre questi ultimi coincidono con la domanda esplicitata; a volte, infatti, le domande sono indotte dall offerta oppure alcuni bisogni rimangono sommersi a causa di barriere che ne inibiscono l evoluzione verso una domanda espressa di intervento. Di seguito si riportano le valutazioni dei partecipanti ai tavoli che hanno compilato un questionario di valutazione. Nel complesso, sono stati raccolti ed elaborati 54 questionari validi. Nella tab si mostrano le valutazioni dei partecipanti in merito ai settori di intervento delle politiche sociali attuati dal Municipio. Per ciascun settore, gli intervistati dovevano esprimere un giudizio sulle macro aree di intervento differenziandolo per livello basso, medio o alto. Tab Valutazioni dei partecipanti dei settori di intervento del Municipio Settore politiche sociali Municipio Livello Livello Livello N. Roma Centro Storico Basso Medio Alto Risposte Responsabilità familiari 17,9% 67,9% 14,3% 28 32

33 Diritti dei minori 10,0% 53,3% 36,7% 30 Settore anziani 25,0% 34,4% 40,6% 32 Contrasto alla povertà 50,0% 37,5% 12,5% 32 Diversamente abili 25,0% 55,6% 19,4% 36 Immigrazione e multiculturalità 34,4% 34,4% 31,3% 32 Dipendenze e tossicodipendenze 58,6% 31,0% 10,3% 29 Situazione abitativa 69,7% 12,1% 18,2% 33 Leggendo i valori riportati nella tabella 3.12 emergono tre settori in sofferenza, rispettivamente: la situazione abitativa (69,7% di valutazioni in termini di basso livello), il settore delle dipendenze e tossicodipendenze (58,6%) e il settore di contrasto alla povertà (50%). Tutti gli altri settori registrano valutazioni tendenzialmente positive, in particolare il settore anziani che nel 40,6% dei casi è valutato di alto livello. Una seconda batteria di domande chiedeva agli intervistati di esprimersi sulle condizioni generali di vita nel Municipio rispetto ad un insieme di dimensioni. In questo caso i giudizi potevano essere espressi lungo una scala a quattro livelli: per niente, poco, abbastanza o molto soddisfacente (vedi tabella 3.13). Tab Valutazioni dei partecipanti delle condizioni generali nel Municipio Roma Centro Storico rispetto a Condizione generale Per niente Sodd. Poco Sodd. Abbastanz a Sodd. Molto Sodd. N. Risposte Salute e assistenza sanitaria 9,8% 31,7% 51,2% 7,3% 41 Situazione abitativa 20,0% 52,5% 27,5% Situazione psicologica (solitudine) 8,1% 62,2% 29,7% Condizione economica 5,0% 42,5% 52,5% Condizione culturale 4,7% 16,3% 69,8% 9,3% 43 Sicurezza 14,6% 26,8% 53,7% 4,9% 41 Assistenza domiciliare 5,0% 40,0% 52,5% 2,5% 40 Strutture ricreative per tempo libero 11,9% 35,7% 45,2% 7,1% 42 Strutture per attività culturali 11,6% 20,9% 53,5% 14,0% 43 In questo caso la graduatoria delle situazioni più critiche vede ai primi due posti nuovamente la situazione abitativa (valutata in termini di per niente o poco soddisfacente dal 72,5% degli intervistati) e la situazione psicologica di solitudine (70,3%). Tutti gli altri aspetti sono valutati in termini positivi (ossia prevalgono le valutazioni abbastanza o molto soddisfacente). Nelle successive tabelle 3.13, 3.14 e 3.15 sono riportate le risposte relative alla richiesta di individuare le prime tre situazioni critiche presenti nel Municipio. Considerando insieme le tre tabelle che indicano nell ordine la prima, la seconda e la terza criticità, vengono percepite, dalla grande maggioranza degli intervistati, come urgenti da risolvere: 1) la povertà; 2) la salute; 3) la solitudine/isolamento. In questi settori si annida molto probabilmente una consistente quota della domanda implicita del territorio. 33

34 Tab Valutazioni dei partecipanti della Prima Priorità presente nel Municipio Roma Centro Storico Frequenza % Solitudine isolamento 12 22,2 Sicurezza 8 14,8 Salute 9 16,7 Povertà 14 25,9 Strutture 2 3,7 Servizi sanitari 2 3,7 Totale 47 87,0 Mancate risposte 7 13, ,0 Tab Valutazioni dei partecipanti della Seconda Priorità presente nel Municipio Roma Centro Storico Frequenza % Solitudine isolamento 7 13,0 Sicurezza 7 13,0 Salute 10 18,5 Povertà 10 18,5 Svago e cultura 1 1,9 Strutture 4 7,4 Servizi sanitari 8 14,8 Totale 47 87,0 Mancate risposte 7 13, ,0 Tab Valutazioni dei partecipanti della Terza Priorità presente nel Municipio Frequenza % Solitudine isolamento 6 11,1 Sicurezza 3 5,6 Salute 8 14,8 Povertà 9 16,7 Svago e cultura 2 3,7 Strutture 9 16,7 Servizi sanitari 7 13,0 Totale 44 81,5 Mancate risposte 10 18, ,0 In riferimento al tema della povertà, un fenomeno particolarmente importante è quello delle persone senza fissa dimora o in gravi difficoltà che si trovano fuori da ogni circuito o rete di sostegno e si rivolgono ai servizi della Caritas, presso il Centro di ascolto dell Ostello di Via Marsala, nei pressi della Stazione Termini. Nelle storie di vita di queste persone ci sono eventi che drammaticamente hanno segnato l inizio di un percorso di esclusione (separazioni, lutti, perdita del lavoro o della casa). Tutta la zona intorno alla Stazione Termini è molto frequentata da persone con forti disagi fisici e psichici. Tutto ciò, oltre a costituire un problema di ordine pubblico, costituisce soprattutto un problema di ordine sociale che coinvolge e impegna i Servizi Sociali del Municipio e della Sala Operativa Sociale del Comune di Roma. Molte di queste persone sono immigrati che si sono ritrovati in condizioni peggiori rispetto a quelle che avevano lasciato; si rifugiano nell alcol e nella 34

35 solitudine. Le immagini di degrado che si offrono ai cittadini che transitano in queste zone confermano gli stereotipi della popolazione locale su intere categorie di immigrati. Indubbiamente, la notevole presenza di immigrati su un territorio tradizionalmente complesso e di riferimento di molte attività economiche accresce il senso di insicurezza di molte persone che vivono o che transitano nei Rioni del Municipio, in particolare all Esquilino (vedi scheda n. 1 al capitolo tre). Questo senso di insicurezza non può essere risolto in un ottica di mero ordine pubblico, infatti, per migliorare la vivibilità è necessario riqualificare i quartieri riducendo il senso di isolamento provato dalle persone e la spersonalizzazione dei luoghi che sono percepiti senza punti di riferimento per la propria protezione, privati di quei simboli che favoriscono un riconoscimento ed un significato condiviso in grado di offrire familiarità e fiducia nelle relazioni sociali insieme ad un senso di protezione. Il tema della difficile convivenza sul territorio fra le comunità di migranti e di cittadini italiani si rileva anche da una batteria di domande presente nel questionario somministrato ai partecipanti ai tavoli nella quale si chiedeva la frequenza delle discriminazioni presenti nel Municipio rispetto a differenze di genere, di nazionalità, di età, di religione e di orientamento politico. Le risposte potevano essere articolate lungo quattro livelli, da per niente frequente a molto frequente (vedi tab. 3.17). Tab Valutazioni dei partecipanti rispetto alla frequenza delle discriminazioni presenti nel Municipio Roma Centro Storico rispetto a Discriminazione rispetto al Per niente Frequente Poco Frequente Abbastanz a Frequente Molto Frequente N. Risposte Genere 26,3% 36,8% 34,2% 2,6% 38 Nazionalità 4,8% 19,0% 59,5% 16,7% 42 Età 10,5% 47,4% 39,5% 2,6% 38 Religione 19,5% 51,2% 26,8% 2,4% 41 Orientamento politico 23,1% 48,7% 25,6% 2,6% 39 Il 76,2% dei casi ha valutato in termini di abbastanza o molto frequente le discriminazioni rispetto alla nazionalità. Tutte le altre voci presenti nella batteria di domande registrano valori decisamente più bassi. La valutazione della qualità delle informazioni che il Municipio diffonde in tema di Servizi Sociali è riportata nella tabella Tab Valutazioni dei partecipanti delle informazioni che il Municipio Roma Centro Storico diffonde in tema di Servizi Sociali. Frequenza % Per nulla efficaci 4 7,4 Poco efficaci 22 40,7 Abbastanza efficaci 21 38,9 Molto efficaci 2 3,7 Totale 49 90,7 Mancate risposte 5 9, ,0 Il 48,1% delle risposte sono critiche qualificando come per nulla o poco efficaci le informazioni diffuse. Tale risultato indica una difficoltà del Municipio nel raggiungere proprio gli strati più deboli ed emarginati della popolazione, siano essi in condizioni di povertà cronica o in uno stato di crisi transitoria e perciò potenzialmente reversibile se trattato in tempo. Di fronte a problemi di questo genere, la società civile ha posto in essere diversi interventi. Un esempio significativo proviene dall Associazione genitori della scuola elementare Di Donato. Si 35

36 tratta dell Istituto scolastico che presenta la più alta percentuale di bambini stranieri di tutto il territorio comunale. La Di Donato costituisce un esempio per chi vuole svolgere un attività didattica che tenga conto delle diversità culturali di provenienza dei destinatari. All interno della scuola si è venuta a costituire un associazione, nata non tanto per affrontare le situazioni interculturali ma per fare fronte allo stato di abbandono, soprattutto strutturale, dell edificio scolastico, per opporsi ai tentativi più o meno espliciti di chiusura, con conseguente accorpamento dell istituto scolastico ad altri plessi didattici. I genitori hanno reagito cominciando dalla qualificazione di alcuni spazi rimasti in disuso nel piano sotterraneo dell edificio scolastico. Li hanno puliti e resi fruibili con le loro forze mettendo insieme soprattutto la voglia di riappropriarsi di uno spazio di socializzazione per tutti. In questa attività essi hanno condiviso più o meno consapevolmente un universo di valori come la partecipazione, il ruolo pubblico della scuola, l azione diretta nel territorio e il senso di comunità. Da questa esperienza è nata l Associazione che oggi gestisce gli stessi spazi recuperati all interno dei quali si svolge anche l attività del Progetto Polo Intermundia (iniziativa comunale per il dialogo interculturale nelle scuole). L Associazione organizza corsi di lingua cinese e araba, corsi di informatica, attività sportive e di ballo, feste di compleanno e altro intrattenimento, e assicura dove necessario un accompagnamento nelle situazioni di difficoltà. Le attività sono aperte a tutti coloro che desiderano partecipare, italiani e stranieri. Inoltre, sostiene una presenza di partecipazione politica che si pone come interlocutore dell Amministrazione Municipale. L Associazione rappresenta un esempio molto significativo di come all interno di un contesto civile è possibile fare vera integrazione. Il loro operare non si è costituito a partire dal problema dell integrazione dell altro ma dalle problematiche del quotidiano. Da questi incontri sono nate iniziative di scambio e conoscenza che hanno posto le premesse per una migliore comprensione delle problematiche dell altro all interno delle culture di riferimento. Accanto a questa esperienza dei genitori si trovano altre esperienze particolarmente significative nelle altre due associazioni dell Esquilino: Il Cielo sopra l Esquilino e Apollo 11. Entrambe nascono come aggregazioni con obiettivi culturali che trovano nello specifico legame con il territorio una propria connotazione a carattere interculturale. In particolare l Apollo 11 è l evoluzione di un comitato di quartiere nato per difendere un antico cinema in disuso. Il comitato ha ottenuto la gestione della sala cinematografica e ispirandosi all antico nome si è costituita in associazione. Da questa realtà è nata la Banda di Piazza Vittorio, un orchestra musicale multietnica divenuta molto famosa in Italia e all estero. Per concludere, è possibile quantificare la domanda implicita del Municipio partendo dalle principali criticità emerse nel corso della nostra analisi: - esistenza di fasce deboli della popolazione che non sono raggiunte dai servizi sociali municipali. - la complessità del tessuto sociale del Municipio è dovuta a molteplici fattori fra i quali si citano l utenza multietnica e multiculturale, le residenze fittizie, le scarse risorse a fronte dei sottostimati cittadini residenti. Tali caratteristiche andrebbero considerate in relazione agli stanziamenti erogati dal Comune. - difficoltà di conciliare le politiche sociali con la vocazione commerciale del territorio tesa a riqualificare intere aree con conseguente espulsione di fasce deboli della popolazione. - problema abitativo sempre più urgente in connessione con le dinamiche dei prezzi delle abitazioni e con l emergenza degli sfratti. - il progressivo sgretolamento del tessuto sociale dovuto all espulsione di molti abitanti del Centro Storico produce l aumento di situazioni di isolamento sociale e di disagio psicologico. Per rispondere alle criticità elencate, occorre intervenire su diversi livelli che, interagendo fra loro, potranno migliorare la situazione esistente. In primo luogo è necessario implementare la rete esistente tra le realtà istituzionali, associative, del privato sociale, che già operano nel territorio. 36

37 Occorre poi migliorare la comunicazione che deve raggiungere il maggior numero possibile di persone con particolare riguardo alle fasce deboli escluse dai circuiti comunicativi che si trovano in situazioni di estremo isolamento ed emarginazione. In terzo luogo occorre rendere più accessibili i servizi semplificando le procedure burocratiche e i tempi di attesa. Infine occorre valorizzare i luoghi e gli spazi pubblici per favorire l incontro, la partecipazione e la socializzazione del maggior numero possibile di persone. Nel breve e nel medio periodo, un azione articolata sui diversi livelli sopra individuati consentirà di soddisfare una parte rilevante dei bisogni impliciti ed espliciti del territorio. 37

38 4. LE RISORSE DEL E NEL MUNICIPIO Il monitoraggio delle risorse del e nel Municipio è partito da una riflessione fatta dalla Cabina di Regia dell UOSECS del Municipio Roma Centro Storico in collaborazione con il Cires dell Università Roma Tre e con l equipe della Casa della Città, che opera utilizzando il metodo della partecipazione finalizzata alla definizione delle proposte urbanistiche. L analisi preliminare del lavoro aveva più obiettivi: 1. individuare un nucleo di soggetti da contattare sulla base delle esperienze precedenti e dei dati di indagine sul contesto socio-culturale ed economico del territorio; 2. riflettere sui differenti livelli di analisi di individuazione delle condizioni di fragilità e di rapporto tra la domanda e l offerta di servizi; 3. definire le modalità appropriate di coinvolgimento di tutto il privato sociale e della cittadinanza più generale. Alla fase preliminare ha seguito la realizzazione dei tavoli di coprogettazione e la somministrazione di un questionario con gli obiettivi di: 1. svolgere un monitoraggio degli enti, delle cooperative, delle associazioni che operano sul territorio; 2. raccogliere informazioni circa i servizi che le istituzioni e il privato sociale offrono ai cittadini del Municipio Roma Centro Storico; 3. predisporre strumenti per individuare insieme ai soggetti i punti critici delle politiche perseguite e le priorità su cui lavorare in futuro; 4. monitorare le risorse che ogni ente o organismo voleva mettere a disposizione per l organizzazione della rete; 5. individuare le strategie per rendere operativa la rete. L intero percorso di lavoro voleva non solo individuare le risorse del territorio, ma definire le modalità di collaborazione che dovevano essere attivate nel corso dei tre anni del PRS. L obiettivo prioritario era passare da un lavoro in cui il pubblico era separato dalle reti civiche ad un sistema integrato di risorse pubbliche e del privato sociale che dialogassero e progettassero insieme nel territorio. Un territorio percepito e vissuto come bene comune. 1. Individuare un nucleo di soggetti da contattare sulla base delle esperienze precedenti e dei dati di indagine sul contesto socio-culturale ed economico del territorio Il primo lavoro è stato quello di inserire in una banca dati tutti i contatti che l Ufficio Servizi Sociali ha già acquisito con le differenti organizzazioni presenti sul territorio. A questo nucleo di attori sociali sono stati aggiunti degli altri grazie al lavoro di coinvolgimento già avviato dalla Casa della Città attraverso la propria mailing list di gruppi sociali, comitati di quartieri e singoli cittadini interessati a conoscere le dinamiche di pianificazione urbanistico-sociale. 2. Riflettere sui differenti livelli di analisi di individuazione delle condizioni di fragilità e del rapporto tra la domanda e l offerta di servizi; L ipotesi di lavoro, da cui parte la riflessione, è che molte persone vivono nel corso della propria vita situazioni di disagio. Spesso non chiedono aiuto, altre volte lo chiedono, ma restano deluse per svariati motivi. A volte perché non ci sono sul territorio servizi adeguati alle loro esigenze, o ci sono ma non si conoscono; in altri casi, perché le persone in difficoltà pensano che potrebbero trovare una soluzione economica al disagio. I nuovi bisogni che emergono nella nostra società richiedono un analisi per livelli che metta in relazione i disagi vissuti da una persona con le possibilità che la stessa ha di trovarne risposta nel proprio contesto di vita. 38

39 Il primo livello si occupa delle condizioni della persona o del nucleo familiare in difficoltà. Un analisi che deve essere multidimensionale: fisica, psicologica, economico-strutturale, linguistica, relazionale, emozionale. Si comprende bene la necessità del lavoro di equipe trasversali, cioè costituite da soggetti che operano in più sistemi,come ASL, scuola, lavoro, società civile. Un secondo livello riguarda, invece, le relazioni della persona. Esistono più contesti a cui il soggetto può partecipare, da quello lavorativo a quello associativo. Spesso le persone chiudono le proprie relazioni alla famiglia e al lavoro. Il decadere di una o tutte e due queste condizioni, o la mancanza di una delle due o di entrambe, porta le persone che vivono già in una condizione limitata, a trovarsi in situazioni ancora di maggiore difficoltà. Se a queste condizioni di disagio si associa una qualche forma di disabilità, si comprende bene quale possa essere il contesto di vita prodotto. Chi perde il lavoro, subisce una perdita affettiva, vive una condizione di malattia, se è inserito in una rete di relazioni fitte e intense, ha possibilità di superare e di attribuire un significato al proprio disagio; può provare a ricostruire, sotto altre forme, la propria esistenza. Se non ha persone che gli danno una mano, la sua situazione ha buone possibilità di peggiorare. Nessun soggetto se è da solo riesce a trovare soluzioni ai propri problemi. Un terzo livello è quello relativo all analisi dell offerta di aiuti presenti su un territorio. Il sostegno alle persone può arrivare da due canali di aiuto: le reti istituzionali e/o le reti civiche. Dove il pubblico non può arrivare, spesso è il privato sociale ad offrire il proprio aiuto. Un sistema istituzionale ben organizzato e un sistema associativo ben radicato e differenziato sul territorio è auspicabile in tutte le società, ma non sempre realizzabile. È spesso frutto di un processo di crescita dato dal confronto su tematiche, su soluzioni ipotizzate, su reti di lavoro costruite e implementate. Un quarto livello è dato dall individuazione delle relazioni strutturate tra i differenti enti e organismi che costituiscono il sistema di protezione sociale del territorio. Spesso e nella maggior parte dei territori, il dinamismo del privato sociale è poco conosciuto, non solo dai cittadini, ma anche dalle istituzioni. Spesso la domanda e l offerta di servizi non si incontrano perché manca una comunicazione efficace. Gli esperti di welfare hanno da tempo riscontrato che non è più un problema di scarse risorse sul territorio a determinare risposte inefficaci ai bisogni delle persone in condizioni di fragilità, ma di capacità di quel territorio di far dialogare le differenti risorse che in forma istituzionale o spontanea organizzano politiche di sostegno. 3. Definire le modalità appropriate di coinvolgimento di tutto il privato sociale e della cittadinanza più generale. Era necessario organizzare incontri che non sembrassero dettati da mero formalismo, per la redazione di un PRS fondato sulla coprogettazione. C era invece da parte dell amministrazione la consapevolezza che solo considerando quella fase di confronto con il territorio come un momento fondamentale, si potesse costruire un processo di crescita comune. Naturalmente si conosceva la difficoltà del processo che si voleva attivare, in tempi rapidi, ma si è creduto nell efficacia dell esperienza. Sono state ipotizzate varie organizzazioni dei tavoli di coprogettazione e alla fine si è approdati a una decisione che tenesse in considerazione alcuni elementi: 1. che i tavoli fossero trasversali, così come è la vita di ogni persona; 2. che i lavori dei tavoli fossero strutturati in almeno tre incontri al fine di permettere ai partecipanti di avere il tempo necessario per riflettere, esprimere opinioni, lavorare alla definizione delle priorità; 3. che nessun incontro dei tavoli avvenisse in simultanea con altri incontri, tanto da permettere ad ogni persona di poter partecipare, se avesse voluto, a tutti gli incontri; 4. che i tavoli fossero organizzati in una sequenza facile da ricordare (ad esempio, ogni lunedì, per tre settimane consecutive) e si tenessero sempre negli stessi luoghi; 5. che i tavoli fossero organizzati in differenti rioni tanto da poter coinvolgere tutti i territori; 6. che ogni tavolo producesse materiale di sintesi, necessari per orientare i lavori degli incontri successivi e da mettere agli atti. 39

40 I tavoli sono stati organizzati seguendo tutte le regole di una comunicazione snella ed efficace. A questa prima fase, come spiegato in premessa, è seguita una fase di confronto con il territorio e di monitoraggio delle informazioni necessarie alla costituzione della rete. Di seguito vengono riportati i punti su cui è stato incentrato il lavoro. 1. Svolgere un monitoraggio degli enti, delle cooperative, delle associazioni che operano sul territorio. Ai 18 incontri dei sei tavoli di lavoro hanno partecipato complessivamente 172 persone. Si precisa che i tavoli non erano rivolti solo agli enti o alle organizzazioni non profit, ma all intera cittadinanza, senza circoscrivere i lavori a piccoli gruppi di esperti. Quello che emerso è che nel Municipio - Roma Centro Storico - vivono differenti realtà civiche che hanno accumulato, nel corso del tempo, una serie di esperienze e di conoscenze, oltre ad aver strutturato sul territorio molte relazioni con gli abitanti sia italiani che stranieri. Per il Municipio entrare in contatto con questo dinamismo già presente sul territorio, significa avvicinare il cittadino. Nella Tabella 1 sono riportate alcune informazioni sugli enti che hanno partecipato alle attività dei tavoli di coprogettazione. Tabella 1. Istituzioni, organizzazioni istituzionali, cooperative sociale, associazioni che hanno partecipato ai lavori di costruzione del PRS del Municipio ACLI MULTIMEDIA Associazione ARTICOLO NOVE Associazione ASL RM/A Istituzioni ASS. PERIFERIE LAVORO BINARIO ETICO Cooperativa CAPITALE LAVORO Società della Provincia di Roma CARITAS DIOCESANA ROMA Associazione CASA DEI DIRITTI SOCIALI FOCUS Associazione CASA DELLA CITTA' Organizzazione istituzionale CASA DELLE CULTURE Ente - Struttura comunale CASA INTER.LE DELLE DONNE "Il cortile" Associazione CASA INTERNAZIONALE DELLE DONNE Associazione CENTRO ANZIANI CASTRO PRETORIO Associazione CENTRO ANZIANI ESQUILINO Associazione CENTRO ANZIANI MONTI Associazione CENTRO ANZIANI S. QUINTINO Associazione CENTRO ANZIANI S.SABA Associazione CENTRO ANZIANI TESTACCIO Associazione CESV Associazione CFP SIMONETTA TOSI Istituzione CGIL ROMA 3 Sindacato CIES - CENTRO INFORMAZIONE ALLO SVILUPPO Organizzazione non governativa CIRES - UNIVERSITA' ROMA TRE Istituzione CISL TERRITORIALE Sindacato COM. LOTTA X LA CASA Associazione COMITATO GESTIONE TESTACCIO Associazione COMUNE DI ROMA Istituzione COMUNITA' S. EGIDIO Associazione CONSULTA H MUNICIPIO Organizzazione istituzionale COOP. SOC. ONLUS ROMANA DI SOLIDARIETA' Cooperativa CORNOD Cooperativa COTRAD Cooperativa D.I.P.T.U. UNIVERSITA' LA SAPIENZA Istituzione 40

41 DAY HOSPITAL GERIATRICO DSM ASL RM/A ECCOCI ENTE MONTESANO EXPLORA Museo dei Bambini F.N.P.C.I.S.L. FORUM MONTI GENITORI DI DONATO III U.D. XIV DIP. COMUNE ROMA IL CIELO SOPRA ESQUILINO IL COLLE INCANTATO IL MELOGRANO INU LAZIO IPAB S. CATERINA ISTITUTO COMPRENSIVO MANIN LA RAGNATELA L'ALTRA ECONOMIA LE MILLE E UNA NOTTE LEONARDO DA VINCI ARTE MANI COLORATE MUNICIPIO ROMA CENTRO STORICO PIEMME 1 POLO INTERMUNDIA ASS.NE GENITORI DI DONATO PROGETTO CELIO PROGETTO MEDIAZIONE SOCIALE ROMA 81 SINISTRA DEMOCRATICA SPI CGIL SPI CGIL I LEGA TGPT TUTTI GIU PER TERRA UISP AREA ANZIANI VILLAGGIO GLOBALE Istituzione Istituzione Cooperativa Istituzione Associazione Sindacato Associazione Associazione Istituzione Associazione Associazione Associazione Istituzione Ente Istituzione Cooperativa Associazione Cooperativa Associazione internazionale artisti non udenti Cooperativa Istituzione Associazione Associazione Associazione Progetto del Comune di Roma Associazione Organizzazione di partito Sindacato Sindacato Cooperativa Cooperativa Associazione Associazione Per ogni ente sono state raccolte informazioni sugli indirizzi utili alla comunicazione con i referenti che hanno partecipato. Nel corso degli incontri è emerso che alcune associazioni hanno svolto direttamente un monitoraggio delle istituzioni e delle altre organizzazioni di Terzo settore che operano sul territorio o sono espressione di reti di associazioni già operanti come (Casa internazionale delle donne, CESV). L amministrazione utilizzerà successivamente queste informazioni per poter incentivare la partecipazione dei cittadini, allargando la rete a sempre più soggetti pubblici e privati. I tavoli di lavoro rimarranno aperti e continuativi anche dopo l approvazione del PRS. 2. Raccogliere informazioni circa i servizi che le istituzioni e il privato sociale offrono ai cittadini del Municipio Roma Centro Storico. Durante il secondo incontro è stato somministrato un questionario (vedi appendice 3) strutturato in varie aree: dati riguardante l ente/organizzazione di afferenza, la valutazione delle politiche, dati sulle attività espletate, dati sulle risorse messe a disposizione della rete. In questa sezione del capitolo si riportano le informazioni sul settore d intervento e le attività svolte dalle istituzioni e dalle organizzazione a cui fanno riferimento i partecipanti ai lavori. Molti questionari sono stati restituiti incompleti nella compilazione e quindi non utilizzati per la raccolta dei dati. Alla fine della rilevazione sono stati 54 i questionari utili. In alcuni casi sono stati 41

42 compilati più questionari da persone appartenenti allo stesso ente. I dati in quei casi sono stati accorpati. Nella tabella 2 è possibile ricavare le aree d intervento in cui gli enti sono attivi e i servizi principali che erogano sul territorio: Tabella 2 ASL RMA settore intervento ente/organizzazione Area minori: scuola, famiglia,casa famiglia Sanità pubblica Disabili, adulti Adulti con disagio psichiatrico Materno infantile modalità intervento ente/organizzazione Incontri con la scuola, colloqui Assistenza sanitaria territoriale e ospedaliera Domiciliari, residenziali Trattamento farmacologico, psicoterapia, reinserimento sociale, prevenzione Prevenzione, diagnosi, cure scolastiche - Prevenzione e diagnosi di problemi di sviluppo psicologico Acli Multimedia Didattica, comunicazione visiva, Formazione docenti, seminari comunicazione sociale, cinema università, attivazione di gruppi di sociale, produzione audiovisiva giovani Articolonove ONLUS Anziani, disabili, adulti svantaggiati Cura e socializzazione, inserimento lavorativo e formazione, progetti scolastici, iniziative pubbliche Associazione Differenza Donna Violenza contro le donne Gestione centri antiviolenza Associazione Federativa Femminista Associazione Genitori Di Donato Associazione Genitori Esquilino Associazione Roma 81 CEIS Mani Colorate Casa dei Diritti Sociali Focus Casa internazionale delle donne Il Cortile Biblioteca e archivio del movimento delle donne Gestione spazi bambini, riqualificazione del territorio Aggregazione genitori, tavolo giovani, sicurezza bambini, attività multiculturali Progettazione socio-sanitaria, supervisione centro socio-educativo Prevenzione primaria e secondaria genitori tossicodipendenti, dispersione scolastica, attività ricreative per ragazzi, sostegno mamme Orientamento, sostegno, invio ai servizi, scolarizzazione bambini rom, insegnamento italiano, lotta all'evasione scolastica, lotta alla tratta Sostegno psicologico alle donne, psicoterapia, formazione, assistenza domiciliare Organizzazione di eventi nazionali e internazionali - Riunione tavoli, progetto Esquilino sicuro Ricognizione di nuove risorse, monitoraggio settimanale e nuove soluzioni Colloqui, orientamento, sostegno, monitoraggio, attività ludiche, laboratori creativi, orientamento, sostegno Laboratori ludico creativi, psicoterapia individuale, di coppia e familiare, consultorio Centro Anziani Esquilino - - Centro Anziani San Saba - - Centro Anziani Testaccio - - Centro Servizi per il Volontariato Sostegno alle attività delle associazioni di volontariato a Roma e nel Lazio Sostegno alla progettazione, consulenze fiscali e amministrative, promozione, sostegno ad eventi, comunicazione, promozione reti territoriali Comune di Roma Dip. XIV Lavoro formazione Centri di orientamento con sportelli aperti al pubblico, reti COL, centri di formazione professionale - 42

43 Conservatorio di Santa Caterina della Rosa Consulta handicap Municipio Roma Centro Storico Coop La Ragnatela Cooperativa Sociale Tutti giù per terra Cotrad ONLUS Handicap, accoglienza e inserimento lavoro Disabili Inserimento lavorativo disabili, orientamento lavorativo, creazione di impresa, sviluppo locale Disturbi dello sviluppo, problematiche infantili Minori, disabili, anziani, Gestione in partenariato Controllo e proposte Psico-educativo Domiciliare, semiresidenziale, centro ascolto, comunità tossicodipendenti Explora museo bambini di Roma Bambini, famiglie Stimolare il naturale istinto all'apprendimento dei bambini attraverso il gioco Forum Monti Il colle incantato le mamme del colle Oppio Riqualificazione urbana del rione per migliore la vivibilità Donna, famiglia, scuola, extracomunitari, integrazione Proposte e progetti da realizzare in collaborazione con il Municipio Roma Centro Storico Sostegno con interventi post-scuola, corsi su disagi, corsi di formazione, presenza sul territorio Istituto comprensivo D. Manin - - La Lucerna, Laboratorio interculturale Immigrazione, cultura, scuole, territorio Laboratori artigianali, culturali, incontri pubblici di sensibilizzazione Polo Intermundia Disagio familiare, disagio scolastico, sostegno scolastico, intercultura Sportello d'ascolto, equipe sociopedagogica, doposcuola, laboratori e corsi Progetto Celio - - Progetto Mediazione Sociale Cittadinanza attiva, mediazione conflitti interculturali, scuola Interviste, mediazione, sportelli informativi Dalla tabella si evince che nel Municipio Roma Centro Storico è presente una società civile dinamica, non composta solo da professionisti, ma anche da associazioni di cittadini. Un territorio che è già espressione di cittadinanza attiva, che sa progettare e individuare iniziative che forniscono risposte ai propri bisogni. Altri servizi monitorati rivolti anche ai cittadini del Municipio Roma Centro Storico, suddivisi per le differenti aree d intervento sono: Area Adulti 1. la Mensa, gestita dalla Caritas e finanziata dal Comune; 2. l Assistenza notturna, gestita dalla Caritas e finanziata dal Comune. Area Anziani 1. Nonna Roma Pony express, finanziata dal Comune di Roma 2. Assistenza domiciliare INPDAP, finanziata dal Comune di Roma 3. Contributo rette RSA, finanziato dal Comune di Roma Area Famiglia, bambini e adolescenti 1. il sostegno Madri nubili; 2. la U.I.M. (Unità Interistituzionale Minori); 3. l Affidamento familiare. Area Disabilità 1. SAVI Inoltre, nell Appendice 4, sono riportati tutti i servizi che vengono erogati dall ASL nel Municipio. - 43

44 3. Predisporre strumenti per individuare insieme ai soggetti, i punti critici delle politiche attive e le priorità su cui lavorare in futuro. La discussione attivata in ogni tavolo ha posto in evidenza che esistono sicuramente una serie di bisogni dei cittadini che devono avere precedenza su tutti gli altri, come lo è ad esempio l assistenza domiciliare, ma esistono anche necessità a cui si deve fornire risposta in tempi rapidi attraverso un lavoro di rete che si estende anche a livelli istituzionali più alti, quali Comune, Provincia, Regione. Ad esempio, molte associazioni che operano sul territorio hanno bisogno di sedi per poter espletare i propri servizi. Ma anche i centri anziani, hanno bisogno di strutture più ampie e meglio attrezzate. Essi assolvono un ruolo fondamentale rapportandosi e recependo i bisogni di una delle fasce sociali che esprime maggiori fragilità. Il loro apporto, espresso attraverso l impegno preso pubblicamente dai comitati di gestione, potrebbe in futuro assumere un ruolo sempre più centrale nelle politiche di prossimità. Dai tavoli è emersa anche la necessità di rendere consapevoli i cittadini circa l offerta, ma anche la necessità di formare la responsabilità civica che ognuno dovrebbe avere nei confronti degli altri concittadini. La consapevolezza dei cittadini dovrebbe consistere nell affermazione di una filosofia della reciprocità e della condivisione. L idea è di far sentire tutte le persone, al di là delle loro fragilità, tanto utili da stimolare tutti, bambini, adulti, anziani ad assumere uno stile di vita attivo e propositivo e non individualistico. Sia dalla componente istituzionale che civica arriva la consapevolezza di riflettere su tematiche comuni e di lavorare insieme per individuare meglio le fonti di disagio e le soluzioni praticabili. Occorre un territorio che sia capace di rendere operativo il valore della responsabilità sociale. Un elemento interessante emerso negli incontri è stato la grande capacità di dialogo tra le associazioni, il riconoscimento comune, la consapevolezza che mettersi insieme è una opportunità per attivare un confronto costruttivo e valorizzare le buone prassi. Dalle discussioni è emerso un alto grado di fiducia verso il senso civico e la capacità di vivere dei cittadini come una sola comunità. Infatti non sono stati evidenziati atteggiamenti di intolleranza nei confronti di categorie di persone, gruppi etnici o singoli soggetti. Un clima positivo che potrebbe realmente determinare i processi di cooperazione auspicati. Tutte le associazioni e organizzazioni di Terzo settore hanno dato mandato alle politiche del Municipio di costruire la rete e di porsi come cabina di regia dell intero processo. Le informazioni complete emerse dalle discussioni ai tavoli e dall elaborazione dei dati raccolti dai questionari, nella sezione riguardante le problematiche nel Municipio Roma Centro Storico, sono presenti nel cap Individuare le risorse che ogni ente o organizzazione vuole mettere a disposizione per l organizzazione della rete. La costruzione della rete, nel caso delle attività implementate dal Municipio, ha avuto la finalità di raccogliere adesioni concrete atte ad individuare non solo la volontà di partecipare, ma anche le risorse che i vari enti e organizzazioni volevano mettere a disposizione. Nella tabella 3 è possibile individuare quali sono le tipologie di risorse che gli enti vogliono mettere in rete, distinte per risorse economiche, risorse materiali-strutturali, risorse umane-professionali, altre risorse. Tabella 3. Tipologie di risorse offerte dagli Enti ente è disposto a Risorse Risorse materiali Risorse umane Risorse altre 44

45 mettere in rete le economiche sue risorse ASL RMA sì no sì sì no Acli Multimedia sì no sì sì no Articolonove sì no sì sì sì ONLUS Associazione sì no sì sì sì Differenza Donna Associazione sì no no sì no Federativa Femminista Associazione sì no sì sì no Genitori Di Donato Associazione sì no no sì no Genitori Esquilino Associazione sì no sì sì no Roma 81 CEIS Mani sì no sì no no Colorate Casa dei Diritti sì no sì sì sì Sociali Focus Casa sì no no no sì internazionale delle donne Il Cortile Centro Anziani sì no sì Sì no Esquilino Centro Anziani non risponde no no No no San Saba Centro Anziani sì no no No no Testaccio Centro Servizi sì no sì Sì no per il Volontariato Comune di Roma sì no no Sì no Dip. IV Conservatorio di sì no no No no Santa Caterina della Rosa Consulta sì no no Sì sì handicap Municipio Roma Centro Storico Coop La sì sì sì Sì no Ragnatela Cooperativa sì no sì Sì no Sociale Tutti giù per terra Cotrad ONLUS sì sì sì Sì sì Explora museo sì no no No sì bambini di Roma Forum Monti sì no no Sì no Il colle incantato le mamme del colle Oppio sì no no Sì no Istituto comprensivo D. Manin no La Lucerna sì no no Sì sì Laboratorio interculturale Polo Intermundia sì no sì Sì sì Progetto Celio sì no sì Sì no Progetto Mediazione sì no no Sì no 45

46 Sociale 5. Individuare le strategie per rendere operativa la rete. L esperienza dei tavoli ha permesso all Amministrazione di definire degli obiettivi strategici per inserire le risorse individuate nel territorio all interno di un discorso più ampio di responsabilità da condividere e costruire con il territorio stesso. In sintesi, il Municipio ha ipotizzato che il lavoro futuro si concretizzerà: 1. nella formalizzazione degli accordi di collaborazione attraverso dei protocolli d intesa; 2. nell incentivazione della comunicazione come (incontri trimestrali, blog, mailing list, siti web); 3. nel promuovere la partecipazione alla rete ad altre associazioni, ad altri enti e organizzazioni presenti sul territorio; 4. nella definizione dei parametri per la costruzione dell albo delle associazioni municipali; 5. nella costruzione di rapporti di fiducia che mettano al centro il sistema pubblico. Occorre rafforzare e recuperare la fiducia verso l istituzione, costruendola quotidianamente con la massima azione di prossimità degli strumenti istituzionali verso i cittadini, con l ascolto e la cooperazione, coniugandola infine a forme di reciprocità da sviluppare con una cultura territoriale e di comunità. 46

47 5. FINALITÀ, PRIORITÀ, OBIETTIVI Il Municipio Roma Centro Storico, in perfetta sintonia con le linee guida contenute nel manuale operativo del PRS, proposto dal Dipartimento V, attraverso i Tavoli di coprogettazione ha raccolto un buon numero di indicazioni per la definizione degli obiettivi e delle priorità per la stesura del PRS. Durante i lavori preparatori del PRS la Cabina di regia del Municipio Roma Centro Storico ha messo a fuoco una serie di informazioni, desunte in parte dagli esiti del Piano Sociale di Zona del trascorso triennio, in parte dal confronto avuto con le istituzioni tra cui la ASL, i sindacati, le IPAB, gli organismi del terzo settore ed i cittadini che hanno animato i tavoli tematici. Da loro ha recepito tutti gli input atti ad integrare le diverse politiche territoriali, ne ha condiviso lo spirito delle proposte, le idee progettuali e le indicazioni programmatiche. Il confronto ha messo in luce anche i punti di forza e di debolezza dell intera organizzazione sociale attiva sul territorio a cui si aggiungono le valutazioni complessive fatte dall amministrazione stessa sul lavoro già svolto. Punti di forza Tra i punti di forza si possono distinguere quelli messi in luce dall amministrazione e quelli presenti sul territorio in termini di società civile organizzata e di cooperazione sociale. Per quanto concerne l amministrazione, si annoverano: 1. i cambiamenti organizzativi interni che hanno permesso di migliorare la comunicazione e l organizzazione delle attività; 2. le scelte gestionali volte ad utilizzare i fondi in modo integrato tanto da coprire il fabbisogno delle persone con maggiore fragilità, ad esempio, attraverso l assistenza domiciliare; 3. la piena apertura al territorio tramite un organizzazione capillare di incontri svolti con il metodo del dialogo e del confronto e mirati alla creazione di una rete sociale. Sicuramente l aver ridotto o quasi eliminato le liste di attesa può esser considerato uno dei risultati dei processi attivati. Un altro risultato è la realizzazione di un equipe di lavoro funzionante e che riesce a promuovere uno scambio di informazione efficace, volto alla risoluzione di problematiche contingenti e capace di ricercare risorse e rapportarsi alla complessità del territorio. Inoltre, dall amministrazione è stato fatto un discorso di responsabilità e di promozione del valore della reciprocità sociale e della trasversalità delle politiche sociali all interno delle politiche pubbliche. Tale lavoro ha trovato diretto riscontro nella partecipazione alla Casa della Città. 6 È stato voluto e promosso un ampliamento della concezione della Casa della Città, non solo come luogo di definizione delle politiche urbanistiche, ma anche come luogo fisico della partecipazione di tutti i cittadini, sede di incontro in cui pensare, dibattere, decidere e rendere operative le scelte strategiche dello sviluppo sociale del territorio. Inoltre, i risultati conseguiti nello scorso triennio testimoniano la presenza di una buona rete cooperativa inter-istituzionale tra l amministrazione e la ASL che ha consentito la gestione dell emergenza e un primo livello di sensibilizzazione ai problemi del sociale presenti sul territorio. Come punti forza individuati nel territorio va indicato sicuramente il dinamismo della società civile in termini di: 1. differenziazione delle modalità organizzative in cui il privato sociale si manifesta; 2. differenziazione delle tematiche prescelte e delle interconnessioni tra le aree di intervento; 3. conoscenza delle dinamiche del territorio; 4. capacità di individuare le problematiche rapportandosi direttamente ai cittadini, fungendo da collegamento tra istituzioni e cittadinanza; 5. promozione di progetti mirati; 6 Per approfondimenti sulla Casa della Città vedi capitolo 7. 47

48 6. attivazione di iniziative in rete; 7. ricerca di fondi attraverso propri canali; 8. canali comunicativi attivati con le istituzioni. La campagna di sensibilizzazione del Municipio Roma Centro Storico ha intercettato sul territorio un associazionismo volontario molto attivo e prolifero, di cui una quota sostanziosa è autofinanziata, ma anche di imprese sociali dinamiche e qualificate. In generale, la partecipazione numerosa e continuata ai tavoli testimonia che le parti sociali si percepiscono come un gruppo vivace, competitivo e collaborativo. La vitalità degli attori, la comunione di idee e di intenti, la condivisione dello spirito del territorio che mettono insieme parti sociali ed amministratori pubblici appare come un altro importante punto di forza. A queste risorse già presenti e operanti sul territorio se ne potrebbero aggiungere altre provenienti dalla partecipazione dei cittadini alla vita comunitaria. Punti di debolezza Tra le problematiche presenti, che risultano ricorrenti e trasversali nel dibattito e di cui le istituzioni e le parti sociali hanno preso coscienza, alcune sono più generali e altre sono più specifiche dei settori di intervento e si riferiscono ad aspetti peculiari della realtà sociale e culturale del territorio. Con riferimento alle prime è emerso quanto segue: la limitatezza delle risorse finanziarie più volte emersa dagli stanziamenti pubblici non è in realtà circoscritta al Municipio Roma Centro Storico, ma è un dato che riguarda tutte le disponibilità a livello nazionale. Fermo restante le richieste di aumento del budget da parte della Regione e del Comune, necessario a garantire i livelli essenziali di assistenza, che la cittadinanza chiede e che il Municipio reputa fondamentale, si è riflettuto anche sulla possibilità di ricercare finanziamenti alternativi presso la Comunità Europea, le banche etiche, le aziende private che sono sul territorio. L esperienza maturata in quest ultimo triennio ha fatto emergere un difetto di comunicazione sia tra il municipio, le altre istituzioni e il privato sociale, sia verso la cittadinanza intera. La difficoltà di condividere informazioni ha rallentato o reso impossibile, in alcuni casi, la risoluzione di alcune situazioni difficili, in cui si richiedeva un approfondito lavoro di concertazione. Le scarse relazioni hanno poi ostacolato il coordinamento dei progetti, rendendo più difficile ottimizzare la progettualità comunque numerosa, l individuazione del disagio e dei bisogni sommersi, rendendo meno efficienti alcune politiche sul territorio Dai tavoli sono emerse alcune carenze strutturali; in particolare, è stata segnalata la ridotta disponibilità di luoghi pubblici e di edifici da adibire a centri di aggregazione sociale. In secondo luogo, sono stati evidenziati problemi relativi alle barriere architettoniche, al traffico, ai trasporti e alla socializzazione tra cittadini che appaiono in alcuni casi realtà isolate all interno della stessa comunità. Ci sono poi alcune situazioni di disagio che riguardano anziani, immigrati, ma anche la popolazione civile, aggravata dalle nuove contingenze economiche sfavorevoli, dall ulteriore impennata degli affitti, a cui si aggiunge un numero imprecisato, ma comunque alto, di persone che vagano per le vie del centro storico, spinte da nuove e vecchie povertà e dall emarginazione. Le opportunità Il lavoro svolto per la redazione del Piano Regolatore Sociale ha permesso di raccogliere adesioni per l attivazione di una rete composta da tutti coloro che, con differenti modalità, lavorano sul territorio. L opportunità che l amministrazione intende cogliere è quella di lavorare affinché si possano integrare le risorse culturali, professionali e relazionali e proporre ai cittadini una gamma di servizi il più possibile ampia e rispondente alle differenti esigenze della popolazione. La volontà di mettersi in rete è passata anche attraverso la richiesta di costruire un albo municipale dell associazionismo in cui possano essere inserite griglie anche per la valutazione dei servizi offerti. Il processo che si intende avviare insieme all Università e alle stesse organizzazioni viene considerato un passo in avanti verso il miglioramento delle politiche implementate sul territorio. 48

49 La comunicazione attivata attraverso il sito, gli incontri tematici, le news e il blog, vogliono anche incentivare forme di collaborazione tra associazioni con scambi di conoscenze e confronti sulle modalità di lavoro, per promuovere ed esportare buone prassi. Un altro elemento importante è mettere in rete tutte le informazioni che sono state acquisite mediante il contatto diretto con le persone che vivono sul territorio. Non va dimenticato che le persone che si rivolgono al Municipio sono solo una piccola parte. Gli altri possono essere individuati attraverso delle agenzie di intermediazione sociale, che diventano per il Municipio delle vere e proprie sentinelle sociali del territorio. I rischi La carenza di luoghi fisici da adibire a sedi stabili per le associazioni che lavorano sul territorio crea ostacoli ad un sereno e lineare svolgimento delle attività programmate. Va riconosciuto ed implementato, in particolare per le piccole associazioni, il costante lavoro di prevenzione che il Terzo settore offre, contenendo indirettamente situazioni di conflitto, difficoltà, che potrebbero creare problemi al territorio. Le situazioni più critiche In modo trasversale dai tavoli è emerso che l emergenza degli sfratti, vissuta in particolar modo da persone anziane o con disabilità, è uno dei problemi a cui dover trovare, in tempi ragionevoli, delle soluzioni. Altro problema connesso al primo è il voler contrastare l acquisizione degli spazi abitativi da parte di soggetti che, convertono questi in luoghi per il mercato, spesso sradicano i soggetti dai loro contesti di origine, alterando la fisionomia dei quartieri. È emerso con forza anche il problema di censire le condizioni di vita del maggior numero possibile di anziani. Molte informazioni verranno acquisite dal lavoro che la comunità S. Egidio sta svolgendo sui territori di Testaccio e Trastevere e che i volontari dei Centri anziani faranno contattando personalmente gli anziani dei rioni. Tale lavoro dovrà individuare anche le persone anziane a cui dovrà essere garantita l assistenza domiciliare. A questo progetto, che si considera rivolto alla dignità delle persone, si chiede esplicito sostegno all amministrazione comunale. Inoltre, dalle scuole e dai genitori degli alunni arriva la richiesta forte e decisa per eliminare le barriere architettoniche. È assurdo pensare che per problemi strutturali non possa essere garantito ai cittadini disabili, un diritto essenziale come quello allo studio. In generale, si può dire che il lavoro effettuato dal Municipio Roma Centro Storico ha conseguito un buon livello di sensibilizzazione soprattutto delle associazioni e delle imprese locali. Ora però occorre che questa risorsa sia valorizzata in tutte le sue parti e che dall efficacia si passi all efficienza dei servizi, operando sostanzialmente per lo snellimento procedurale dell Amministrazione per consentire alle imprese, e all intera società civile impegnata di giungere al pieno benessere del territorio e alla cura profonda delle persone in stato di bisogno. In continuità con il triennio precedente, quindi, il PRS ha la finalità principale di promuovere i servizi essenziali e integrare politiche sociali del territorio, politiche urbanistiche e qualità della vita. L obiettivo è da una parte consolidare le idee progettuali, fondandole sulla riflessione pubblica, sulla sensibilizzazione al sociale, sulla ricerca di strategie utili ad incrementare la partecipazione di tutti; dall altra, dare estrema concretezza alle iniziative volte all organizzazione, alla gestione ed implementazione dei progetti, alle attività di prevenzione e all erogazione dei servizi sul territorio. Quindi, il PRS deve rispondere a bisogni complessi, ad una diffusa domanda di benessere che investe tutta la cittadinanza. Molte risposte non hanno bisogno di particolari risorse economiche o organizzative, ma soprattutto che certe scelte preliminari che investono ambiti apparentemente lontani dal sociale come la viabilità, l urbanistica, siano compiute dentro l orizzonte del sociale, secondo l idea di buona vita che viene dai cittadini. Queste decisioni devono creare un ambiente 49

50 favorevole per l uomo e la possibilità di ricostruire le risorse comunitarie e le reti di solidarietà da rivolgere a coloro che ne hanno più bisogno, con il sussidio delle istituzioni e del terzo settore. Ciò è indispensabile per l individuazione di un numero sempre maggiore di persone in difficoltà ed una copertura più capillare ed efficiente delle prestazioni essenziali (come l assistenza domiciliare) L impostazione programmatica del PRS in merito alle finalità, alle priorità e agli obiettivi, parte proprio da questa analisi. Prima di procedere con una definizione più circostanziata delle priorità e degli obiettivi generali del PRS, occorre ribadire alcuni principi importanti che sono stati condivisi durante la discussione partecipata che si è svolta nei tavoli di coprogettazione secondo le indicazioni programmatiche della L. 328/00. Il sociale è una categoria estesa a tutta la popolazione e non ad una sua parte, come si è creduto erroneamente fino ad ora; ogni cittadino, di qualsiasi nazionalità e etnia, di qualsiasi età, sesso o condizione sociale è portatore di diritti (e doveri), così come recita il dettato costituzionale. Il PRS si pone come una sfida che va oltre la gestione dell emergenza e nasce intorno all idea condivisa di bene comune, per cui il sociale è l orizzonte dentro cui devono muoversi in maniera trasversale anche le altre politiche presenti sul territorio (come quelle ambientali, urbanistiche, economiche). Non solo le risorse economiche, ma soprattutto le risorse relazionali sono alla base della produzione di benessere per tutta la comunità. Le trasformazioni non sono il frutto dell applicazione standardizzata di modelli che vengono imposti dall alto, ma sono il prodotto di una crescita progettuale creativa che si costruisce dal basso sulla base dei problemi contingenti. I soggetti anziani, i disabili, le famiglie, gli immigrati, i giovani e i minori non sono solo i destinatari passivi degli interventi, ma soprattutto le risorse vive e potenzialmente produttive del territorio. Costruire percorsi di uscita dallo stato di disagio è l obiettivo finale delle politiche di intervento. Ciò implica che ci sia un rapporto equilibrato tra assistenza e promozione della persona, tra informazione e erogazione dei servizi, tra prevenzione ed educazione alla responsabilità sociale. È distorta la convinzione secondo la quale la modernizzazione deve spazzare via tutto ciò che è tradizione fino ad eliminare i luoghi di incontro ed espropriare i territori delle sue comunità. Il pregiudizio deformante secondo il quale è inutile impegnarsi tanto non cambia nulla non è compatibile con lo spirito del PRS. Sulla base di questi assunti vengono ora precisate le priorità e gli obiettivi che il PRS si pone nel prossimo triennio. Si distingue analiticamente in: a) obiettivi più generali che riguardano aspetti gestionali ed organizzativi del PRS, che sono stati, tra l altro, trasversali ai tavoli di concertazione; b) obiettivi rivolti alla prevenzione; c) obiettivi più circoscritti ai singoli ambiti di assistenza. Qui è utile precisare che si tratta solo di una separazione, appunto, analitica e non funzionale, che non annulla la natura sistemica ed interconnessa dei problemi e delle relative misure di intervento che si prendono sul territorio. Obiettivi trasversali La Casa della Città deve diventare un centro permanente con lo scopo di portare a compimento il progetto di cittadinanza attiva. A loro volta, anche i tavoli tematici devono diventare permanenti e servire ad incentivare la cittadinanza attiva, all integrazione delle 50

51 proposte, alla valutazione in itinere del processo, alla ricerca dei punti di forza dei programmi da immettere nel circuito di produzione ed implementazione delle attività. Attraverso un lavoro di concertazione con gli altri settori del Municipio, intervenire sull esclusione sociale determinata dai fitti proibitivi a danno soprattutto delle categorie più deboli (poveri, anziani, immigrati). Individuare e riconvertire le strutture pubbliche, sottraendo spazio alla privatizzazione selvaggia, per la sistemazione temporanea o definitiva di persone in difficoltà, soprattutto di anziani, immigrati e famiglie senza fissa dimora (che hanno figli con un alto tasso di scolarizzazione), gli sgombrati dalle loro sistemazioni di fortuna, a causa della bonifica dell area del Tevere e che risiedono anagraficamente nel Municipio. Promuovere iniziative volte a creare migliori condizioni di vivibilità sul territorio. In via prioritaria occorre: a) regolamentare la presenza di uffici e attività commerciali; b) risolvere i problemi della viabilità, della segnaletica, dei parcheggi e della mancanza di zone pedonali. Il problema della comunicazione rilevato a più livelli impone di puntare decisamente sulla costruzione di una rete territoriale efficace ed efficiente. Questa rete, impostata secondo il criterio della solidarietà e non della concorrenza, deve consolidare le relazioni informali già esistenti tra le parti coinvolte, le istituzioni, le associazioni, le imprese, le scuole e tutti i cittadini che entrano a farne parte. In particolare, deve facilitare al massimo: a) la circolazione delle informazioni tra l amministrazione, gli enti e i soggetti operanti sul territorio. Creare un data base (sportello unico) per la raccolta, la gestione e la condivisione dei dati che riguardano in prima istanza il monitoraggio e la valutazione della domanda e dell offerta dei servizi sul territorio che svolga anche una funzione di controllo sull evoluzione della programmazione stessa. Alla rete possono essere aggiunte in sede di programmazione una serie di informazioni e servizi accessori rinnovabili nel tempo, ma anche un forum di discussione e di confronto sulle idee guida che muovono il processo. Questo obiettivo richiede in via preliminare una scelta mirata degli indicatori per la raccolta omogenea dei dati e delle procedure informatiche più idonee per una trasmissione flessibile e circolare dell informazione. Tutto ciò è indispensabile per evitare il caos delle procedure, la cattiva integrazione e la duplicazione dei progetti. La possibilità di una gestione interattiva della rete informatica deve prevedere l uso delle mailing list, l apertura di blog e la possibilità di realizzare un progetto di biblioteca virtuale con i documenti di ogni associazione. b) la possibilità di arrivare a tutti i cittadini e, in particolare, agli invisibili, a coloro che normalmente per le loro condizioni di disagio, orgoglio, dignità e/o di fragilità non sono facili da raggiungere. La vicinanza con i cittadini, non solo deve essere auspicata, ma facilitata attraverso iniziative, procedure, comunicazioni efficaci ed efficienti. Ma ciò deve avvenire anche con l uso di strumenti e linguaggi accessibili a tutti. Quindi, oltre alla disponibilità essenziale della rete tecnologica, è indispensabile individuare altre forme di comunicazione nei due sensi, dal Municipio ai cittadini e viceversa. Particolarmente indicate sono le iniziative come l istituzione del numero verde, la carta dei servizi, l impiego di segnaletiche opportune, opuscoli informativi, una mappa aggiornata dei servizi da distribuire negli esercizi commerciali, l utilizzo della stampa locale anche in lingua per gli immigrati Bisogna favorire progetti che investono sulla comunicazione nel territorio, promuovere figure professionali come quelle dei mediatori sociali e culturali, considerandoli nodi principali delle reti brevi tra la cabina di regia e le persone a strettissimo contatto con il territorio (come commercianti, polizia urbana), fino ad arrivare al sommerso. Tenendo conto delle modeste risorse economiche, ma coerentemente con lo spirito comunitario che deve animare il servizio esteso al Municipio Roma Centro Storico, occorre continuare l opera di sensibilizzazione sul territorio tesa ad incrementare la già notevole propensione all associazionismo e la partecipazione di giovani, anziani, professionisti, famiglie che prestano il loro tempo alla causa del sociale. 51

52 Individuare gli spazi verdi e gli stabili da utilizzare per la realizzazione di centri polivalenti attrezzati con relative infrastrutture da destinare alla consulenza, all assistenza e al tutoraggio, alle attività sportive, ricreative e del tempo libero. Pur nella diversità di competenze e funzioni, occorre unire le energie, ottimizzando le spese che sostengono le associazioni e le imprese per l affitto delle sedi e la loro gestione. Nel recupero degli stabili devono essere considerati anche edifici come le scuole. Far crescere il senso di appartenenza e di comunità fra gli abitanti, promuovendo iniziative che insegnino ai cittadini a vivere la città, a rientrare in possesso dei propri spazi e delle proprie tradizioni, invogliandoli a frequentare le strutture pubbliche sul territorio, a rispettarla, a difenderla dai rischi ambientali, sollecitando stili di vita ecologici come ad esempio l uso della bicicletta. Promuovere una politica di concertazione con le forze produttive locali, con le associazioni industriali per l integrazione lavorativa dei disoccupati della zona. Incrementare i servizi alla persona, con particolare riferimento all assistenza domiciliare di anziani e disabili. Incentivare la costituzione di Banche del Tempo, composte anche di immigrati, e attività di tutoraggio per le categorie protette. Obiettivi sulla prevenzione Continuare l opera del Municipio Roma Centro Storico volta all emancipazione dell anziano, dell immigrato, del giovane, del disabile, del tossicodipendente, spesso considerati più per i problemi ed i disagi che comportano che per la ricchezza e l umanità di cui sono portatori. Devono essere in tal senso promosse discussioni sui modelli di prevenzione, privilegiando attività di scambio e confronto tra operatori e cittadini con la presenza di esperti e delle Università (seminari, convegni, dibattiti). Favorire gli incontri tematici sui problemi del territorio, sulle realtà a rischio e sulle pari opportunità, coinvolgendo le scuole, i centri sociali e i consultori e favorendo gli scambi culturali con realtà esterne. Verificare le condizioni di sicurezza del territorio, soprattutto per la tutela di donne, anziani e bambini. Istituire protocolli con il Nucleo di Assistenza Emarginati della Polizia Municipale, individuando misure, quando è possibile, alternative alla repressione, rinforzando la fiducia tra cittadini ed istituzioni. Favorire la costruzione di reti di collaborazione ad esempio con la scuola, con la ASL, con l AMA, prevedendo percorsi volti alla formazione e all approfondimento di tematiche che sottolineano l importanza e l organizzazione dei principali servizi sul territorio. Obiettivi specifici emersi dal Tavolo di lavoro La casa della Città: luogo di accoglienza ascolto e partecipazione Istituzione di un codice etico, nella fattispecie una carta dei principi e dei comportamenti a cui tutti devono attenersi. Promozione di iniziative per far crescere una coscienza ambientalista dei residenti con progetti come vivere nella città. Facilitazioni procedurali per la riduzione dei tempi burocratici da realizzarsi attraverso l attivazione di opportuni protocolli. Organizzazione di convegni, seminari, relazioni di intellettuali per confrontare le diverse idee. Dare sempre più forza agli incontri tra istituzioni ed associazioni, coinvolgendo anche quelle associazioni che hanno un ruolo forte sul territorio (come la comunità di S. Egidio). Fare protocolli con l AMA e l ATAC per la disciplina dei trasporti e dell igiene nei quartieri. 52

53 Promuovere una vivibilità anche attraverso l uso della bicicletta, realizzando un circuito protetto per i bambini, nei percorsi tra casa, scuola e territorio sociale. Riqualificare spazi pubblici del quartiere: magazzino della Fiat, ecc.; Piazza Vittorio dovrebbe diventare luogo di aggregazione forte del quartiere Esquilino perché riacquisisca l immagine e la funzione di salotto culturale romano di un tempo. Riconsiderare la gestione degli spazi ospedalieri e il taglio dei posti letto effettuato negli ultimi anni. Riqualificare le strutture pubbliche inutilizzate da adibire a sedi per le associazioni, che possono dividere così anche l affitto e le spese di gestione e, nel contempo, creare solidarietà e rete. Reperire sul territorio professionisti con diversi ruoli (come medici, farmacisti, ecc.) che incrementino la rete di servizi e di solidarietà e informazione. Realizzare una mappatura del territorio in cui individuare associazioni, aree d intervento, e progetti attivati utilizzando il programma GIS (Geographical Information System). Incentivare la nascita di gruppi, di abitanti che localmente curino e vigilino su porzioni del territorio in cui vivono e lavorano. Obiettivi specifici emersi dal Tavolo di lavoro La ricchezza delle diversità delle culture Istituire laboratori linguistici per gli immigrati Ridurre la dispersione scolastica di bambini di varie nazionalità che non frequentano la scuola Trovare motivazioni per generare incontri e forme d aggregazione, per esempio il teatro, attività, sportive, ecc. Istituire asili per bambini immigrati a cui le mamme possano affidare i propri figli durante le ore di lavoro Investire su un programma per la cittadinanza attiva e partecipativa degli immigrati, sostenendoli con i servizi e l assistenza legale. Consolidare l offerta dei corsi d italiano, ma anche corsi di cinese per i residenti. Consolidare il ruolo dei mediatori culturali e sociali per le politiche di prossimità, con particolare attenzione al disagio femminile ed infantile. Individuazione di luoghi e spazi, come i giardini di S. Giovanni oltre a Piazza Vittorio per riunire le comunità d immigrati e per attività sportive. Costruzione di una rete breve tra Municipio e territorio: rete di cellulari. Obiettivi specifici emersi dal Tavolo Crescere tra casa scuola e territorio Definire le modalità di collaborazione e dialogo tra la scuola e le famiglie. Riflettere sul tema delle violenze e sugli infortuni all interno della casa. Individuare spazi di incontro e di socializzazione accessibili anche ai portatori di handicap e riproporre il tema dell abbattimento delle barriere culturali ed architettoniche. Stilare dei protocolli d intesa tra Municipio, la ASL, le scuole, e altri organismi per svolgere attività di prevenzione Promuovere azioni per l incontro intergenerazionale tra i giovani, gli adulti e gli anziani, coinvolgendo i dirigenti scolastici. 53

54 Obiettivi specifici emersi dal Tavolo Percorsi di buon invecchiamento Ridefinire il ruolo dei centri per gli anziani, come la costituzione di gruppi di volontariato capaci di sostenere gli aderenti del centro in difficoltà e capace di aprirsi alle esigenze del territorio Riflettere sulle politiche per la casa in relazione a nuove forme per la soluzione del problema: individuare sul territorio strutture abbandonate, evitando quanto più possibile di allontanare gli anziani dai luoghi del loro vissuto esperienze di coabitazione, nuove forme di residenzialità come case famiglia, case albergo. Riflessione sul problema del reddito Rinforzare l assistenza domiciliare socio sanitaria integrata. Prevedere percorsi di inserimento degli anziani, attraverso attività di coinvolgimento negli eventi cittadini. Istituire un servizio navetta per gli anziani, che per problemi di deambulazione non possono raggiungere i diversi servizi Coinvolgere i medici di base affinché possano segnalare e indirizzare l anziano in stato di fragilità sociale al Municipio Roma Centro Storico. Monitorare il grado di soddisfazione degli anziani sui servizi erogati. Individuare spazi inutilizzati all interno del Municipio per dare soluzione al problema degli sfratti, attraverso l istituzione di case famiglia, case di quartiere, ecc. (come lo spazio S. Francesca Romana). Obiettivi specifici emersi dal Tavolo di lavoro Vivere e abitare il centro storico Individuare le aree di maggiore degrado presenti nel territorio come la zona di Roma Termini, per contrastare le problematiche legate alla prostituzione, tratta, spaccio di droga. Cercare soluzioni che concilino la vivibilità dei residenti con le attività commerciali presenti nel centro storico. Favorire attività che diano spazio alle creatività artistiche che caratterizzano l identità del centro storico. Attivare laboratori artistici e di artigianato locale, impiegando soprattutto disabili. Insistere sulla rimozione delle barriere architettoniche aggravate dal traffico caotico nel centro storico e da un certo numero di disabili che vivono in palazzi senza ascensore. Censire gli edifici liberi e/o dismessi (es. ex cinema Volturno, Apollo, Via Frangipane, scuole, ecc.) presenti nel territorio del Municipio, che potrebbero essere ristrutturati e riconvertiti per attività sociali, dove approntare anche alloggi temporanei o permanenti, case famiglia da destinare alle persone più in difficoltà. Creazione di un comitato per sostenere le esigenze abitative, presso le autorità preposte. Ricostituire uno Sportello Casa da parte del Municipio Roma Centro Storico. Favorire il microcredito etico finanziato da Banche, dalla Confcommercio, dalla Regione Lazio, e da vari altri enti. Pervenire ad un protocollo di intesa fra il Municipio e la Asl per la presa in carico di persone con disabilità mentali. Rendere accessibile la casa e la scuola ai bambini disabili. 54

55 Obiettivi specifici emersi dal Tavolo Dalla formazione al lavoro Favorire in tutte le forme il reinserimento lavorativo (italiani e immigrati), promuovendo protocolli d intesa con tutte le associazioni di categoria e le rappresentanze sindacali Istituire, attività di formazione compatibili con la valorizzazione delle risorse umane del Municipio Roma Centro Storico, realizzando possibilmente un osservatorio che faccia incontrare, tramite un network, la domanda e l offerta di lavoro Istituire percorsi di tutoraggio per l inserimento al lavoro Incentivare le imprese ad assumere gli over che costituiscono una quota alta di disoccupazione. Istituzione di un Comitato locale perla formazione e l impiego. Riqualificare l artigianato locale attraverso un sistema di certificazioni ed accreditamenti. Favorire gli stage e i tirocini presso gli enti e le aziende. Consolidamento di una rete di collaborazione tra le istituzioni e le realtà del territorio, (v. rete Penelope, DSM). Questa rete va potenziata e resa efficiente ed efficace. Migliorare l accesso alla banca dati della Provincia. Favorire azioni di accompagnamento al lavoro, di informazione e formazione a diversi livelli. Prevedere azioni di sostegno ed orientamento per i giovani residenti sul territorio e che non versano in situazioni di difficoltà. Costruire percorsi formativi orientati all offerta del territorio (in particolare nei settori della ristorazione e del commercio). Costituire percorsi di tutoraggio per l inserimento al lavoro. Riqualificazione dei corsi di formazione sulla base di accordi stipulati con gli enti e le associazioni sovracomunali e locali. Attivare le procedure per la certificazione dei titoli acquisiti nel paese di origine da parte degli immigrati. Sensibilizzare le imprese per creare opportunità di lavoro per persone svantaggiate. Integrazione tra reti per il sociale e la formazione con i percorsi EDA (Educazione degli Adulti). Strutturare e dare maggiore continuità ai rapporti tra COL, ASL RMA, e DSM per borse lavoro e percorsi lavorativi per le fasce deboli. 55

56 6. LA PROGRAMMAZIONE DEI SERVIZI E DEGLI INTERVENTI SOCIALI In questo capitolo vengono indicati i progetti già in atto nel Municipio nell anno 2008 e le scelte per quanto concerne i progetti a cui dare continuità o da innovare, i progetti che si intendono attivare ex novo e quelli da portare a conclusione. L amministrazione del Municipio Roma Centro Storico intende dare continuità a tutti i servizi essenziali. Tali servizi contemplano il sostegno economico alle famiglie, l assistenza domiciliare ai disabili e agli anziani, l assistenza nelle scuole ai bambini con difficoltà fisiche e psichiche, il sostegno alloggiativo. Questi servizi verranno garantiti attraverso il bilancio ordinario dell Amministrazione. Per i progetti, di sostegno alla qualità della vita dei cittadini, oltre che di intervento sulle fasce deboli a cui offrire un lavoro, attraverso dei progetti come ad esempio Il custode di quartiere, o al sostegno offerto alle persone anziane attraverso il progetto Il sale e i sapori dell incontro l Amministrazione ha scelto di sostenere le politiche di tali tematiche attraverso i fondi della legge 328/00. Alcuni progetti, come i tirocini lavorativi, attualmente gestiti da varie associazioni e cooperative saranno riformulati attraverso il Progetto denominato Servizio di orientamento a percorsi di inclusione sociale. Progetti e iniziative da attivare ex novo emergono dalle richieste dei partecipanti ai tavoli di coprogettazione. In sintesi nel prossimo triennio, si vuole: 1. incentivare la comunicazione - implementazione del sito del Municipio, e aggiornamento costante sulle politiche sociali, sui servizi erogati e sulle attività della rete territoriale anche attraverso la costruzione di un blog - redazione di depliants informativi sui servizi territoriali istituzionali e della rete da distribuire nei punti di maggiore affluenza della cittadinanza (come ad esempio Farmacie, poste, mercati rionali) - costruzione di una segnaletica sociale, da collocare nei diversi quartieri e rioni contenenti indicazioni relative ai servizi/ attività sociali e/o di pubblica attività - raggiungere gli invisibili, vale a dire quelle persone che per motivi di orgoglio e /o dignità o per mancata conoscenza delle risorse, non accedono ai servizi e alla rete territoriale - promuovere il ruolo delle sentinelle sociali, persone e/o organismi che sulla base dell esperienza nel sociale riescono a captare i bisogni e le priorità latenti espresse dal territorio - far dialogare le diverse politiche (come quelle abitative, urbane, sanitarie, scolastiche). Ipotesi finanziaria: ,00 euro 2. formalizzare la rete - istituzione di appositi protocolli, albi, patti territoriali e formativi - istituzione di un Comitato locale, costituito dai rappresentanti del tavolo Dalla formazione al lavoro, e riconosciuto formalmente dal Municipio che, in seguito ad un protocollo, diventerà strumento operativo per: a) tenere conto della richiesta di figure professionali sul territorio b) costruire percorsi di inserimento in tirocinio lavorativo c) individuare situazioni lavorative stabili d) mettere appunto situazioni strategiche di prevenzione ed integrazione socio professionale e) individuare e formalizzare i rapporti con le realtà produttive. Ipotesi finanziaria: ,00 euro 56

57 3. lavorare su progetti di residenzialità - apertura di una social housing destinata all accoglienza dei cittadini socialmente svantaggiati che fornisca i servizi essenziali (ad esempio rivolti all igiene personale, ai servizi di lavanderia, di consumazione pasti e con possibilità di accoglienza notturne). Ipotesi finanziaria: ,00 euro 4. promuovere azioni a basso costo - promuovere l esercizio del diritto di scelta del cittadino rispetto agli enti accreditati per l erogazione dell assistenza domiciliare, come disposto dalla normativa sull accreditamento dei servizi alla persona - migliorare la gestione dell accoglienza del cittadino fino alla sua eventuale presa in carico 5. partecipazione - messa a disposizione della Casa della città per l integrazione delle politiche sociali con quelle urbanistiche e per il dialogo partecipato della rete. - Carta dei servizi Ipotesi finanziaria: Di seguito vengono riportate delle tabelle contenenti tutti i progetti attivi e in programmazione nel Municipio (ogni progetto ha un codice) con l indicazione relativa ai progetti integrati, ai fondi con cui vengono finanziati, agli anni in cui viene garantito il servizio e, infine, nella colonna note, viene segnalata la scelta fatta dall amministrazione rispetto ad ogni singolo servizio offerto. Successivamente, vengono allegate delle schede progetto, in base al codice identificativo. 57

58 Area Adulti cod. n. Progetto prog. integrati fonte finanziamento note Ad 1 Aiutare per essere aiutati** l. 328/00 fino a febbraio concluso Ad 2 Contributi Alloggiativi Bilancio ordinario garantito garantito garantito in continuità Ad 3 Comunicazione sociale** l. 328/00 fino a febbraio concluso Bilancio ordinario e l. 328/00 garantito garantito garantito in continuità Ad 4 Custode di quartiere Scuola, territorio Ad 5 Formarsi lavorando** l. 328/00 fino a febbraio concluso Ad 6 Interventi economici Bilancio ordinario garantito garantito garantito in continuità Ad 7 Percorsi di inclusione sociale** Territorio l. 328/00 fino a marzo concluso Ridimens. nel 2009 e 2010 Sportello di cittadinanza Ad 8 Segretariato sociale* ASL, porte sociali l. 328/00 fino a giugno garantito garantito Servizio di orientamento a fino a Ad 9 percorsi di inclusione sociale** Territorio l. 328/00 dicembre garantito garantito in continuità Ad 10 Servizi sperimentali adulti*** Bilancio Ordinario garantito garantito garantito in continuità 58

59 * L affidamento del servizio scade nella data indicata nel prospetto, ma l Amministrazione ha intenzione di continuare il servizio che diverrà azione di sistema come Sportello di cittadinanza ** I tirocini lavorativi saranno riformulati all interno del progetto denominato Servizio di orientamento a Percorsi di Inclusione Sociale. *** Fondi utilizzati in parte per la copertura economica di servizi essenziali (domiciliari), in parte per lo start up di progetti destinati ad occasioni particolari (feste di Natale, ecc) o ancora, per il 2010, potrebbero finanziare la continuità del progetto Custode di Quartiere Area Anziani cod. n. Progetto prog. integrati fonte finanziamento Note An 1 Assistenza domiciliare Bilancio ordinario garantito garantito garantito in continuità Assistenza domiciliare An 2 Alzheimer ASL l. 328/00 garantito garantito garantito in continuità Passa al Passa al bilancio bilancio An 3 Assistenza domiciliare leggera l. 328/00 garantito ordinario ordinario in continuità An 4 Assistenza economica Bilancio ordinario garantito garantito garantito in continuità An 5 Centri anziani Bilancio ordinario garantito garantito garantito in continuità An 6 Centro diurno anziani fragili Bilancio ordinario garantito garantito garantito in continuità An 7 Centro diurno malati di Alzheimer ASL, IPAB, DIP. V l. 328/00 garantito garantito garantito in continuità An 8 Contributo rette case di riposo Bilancio ordinario garantito garantito garantito in continuità An 9 Dimissioni protette Bilancio ordinario garantito garantito garantito in continuità An 10 Domeniche tematiche l. 328/00 fino a settembre concluso l. 328/00 e Bilancio fino a Ridimensionato An 11 Il sale sapori dell'incontro ordinario settembre garantito garantito per il An 12 Soggiorni estivi Bilancio ordinario garantito garantito garantito in continuità An 13 Servizio Navetta L. 328/00 ex novo ex novo ex novo 59

60 * L affidamento dei servizi scade nella data indicata nel prospetto, ma l Amministrazione ha intenzione di continuare il servizio. Area Disabilità cod. n. Progetto fonte finanziamento Note Ridimensionato nel 2009 e 2010 Di 1 La vita è bella ASL l. 328/00 fino a marzo garantito garantito Di 2 La vita è bella tra i cocci l. 328/00 fino ad agosto concluso Di 3 Ludotempo l. 328/00 fino a giugno Di 4 Sabato in ludoteca l. 328/00 fino a settembre concluso Di 5 SAISH Bilancio ordinario garantito garantito garantito in continuità Scuola, ASL fino a giugno 08 Garantito dal bilancio ordinario Garantito dal bilancio ordinario Di 6 SAISH scuola l. 328/00 poi Bilancio ord. in continuità Ridimens. nel 2009 e 2010 Sportello di Di 7 Sportello H* l. 328/00 garantito garantito garantito cittadinanza Di 8 Tirocini lavorativi ** l. 328/00 fino a agosto in chiusura l. 328/00 e Bilancio Di 9 Tutti giù per terra ordinario fino a settembre garantito garantito in continuità Di 10 Progetti sperimentali disabili*** bilancio ordinario ex novo ex novo ex novo Di 11 Centro polifunzionale disabili altro ex novo ex novo ex novo 60

61 * L affidamento dei servizi scade nella data indicata nel prospetto, ma l Amministrazione ha intenzione di continuare il servizio che diverrà azione di sistema come Sportello di cittadinanza. ** Vedi progetto Servizio di orientamento a percorsi di inclusione sociale (area Adulti). *** Fondi utilizzati in parte per la copertura economica di servizi essenziali (domiciliari), in parte per lo start up di progetti destinati ad occasioni particolari (feste di Natale, ecc) o ancora, per il 2010, potrebbero finanziare la continuità del progetto Custode di Quartiere 61

62 Area famiglia, bambini e adolescenti cod. n. Progetto prog. integrati fonte finanziamento note Centro ricreativo Fa 1 permanente Scuola, ASL l. 328/00 fino a giugno Fa 2 Contributo alle famiglie Bilancio ordinario garantito garantito garantito in continuità l. 328/00 e Bilancio Fa 3 Mentore Scuola, ASL ordinario fino a giugno garantito garantito in continuità Fa 4 SISMIF Bilancio ordinario garantito garantito garantito in continuità Fa 5 Spazio Be. Bi* Scuola l. 328/00 fino a luglio in continuità Autorità Giudiziaria, Fa 6 Spazio neutro* ASL l. 328/00 fino a giugno garantito garantito in continuità Ridimens. nel 2009 e 2010 Sportello di Fa 7 Sportello famiglia* ASL l. 328/00 fino a giugno garantito garantito cittadinanza Fa 8 Case famiglie Bil.ordinario garantito garantito garantito in continuità Progetti sperimentali L. Fa 9 Reg. n. 937/07 Regione ex novo ex novo ex novo Fa 10 Servizio di Mediazione Familiare costo zero fino a dicembre 08 dicembre 08 Fa 11 Servizio sperimentale di terapia familiare convenzione a costo zero ex novo ex novo ex novo Fa 12 Corso di formazione ai genitori su tematiche del disagio L. 328/00 ex novo ex novo ex novo Fa 13 Educativa Territoriale L. 285/97 garantito garantito garantito in continuità Fa 14 Genitori si diventa L. 285/97 garantito garantito garantito in continuità Fa 15 Guarda in giro L. 285/97 fino a giugno concluso Fa 16 Giovani e bullismo L. 285/97 ex novo ex novo ex novo Laboratorio documentale Fa 17 sulla didattica territoriale L. 285/97 ex novo ex novo ex novo 62

63 Facciamo rete:un percorso integrato tra scuola e Fa 18 territorio L. 285/97 ex novo ex novo ex novo * L affidamento dei servizi scade nella data indicata nel prospetto, ma l Amministrazione ha intenzione di continuare il servizio che diverrà azione di sistema come Sportello di cittadinanza.ai progetti sopra indicati vanno aggiunti quelli finanziati con la legge 285/97 che verranno trattati nel cap. 8, ma che, in questa parte, verranno solo citati: 1. Guarda in giro 2. Bambini sicuri 3. Educativa territoriale 4. Genitori si diventa 5. Interventi di concertazione dell attività di coordinamento. Area Azioni di sistema cod. n. Progetto fonte finanziamento note AS 1 Assistenza PRS L. 328/00 attivo fino ad ottobre in continuità AS 2 Riforma del Welfare L. 328/00 fino a giugno concluso Implementazione sito del Municipio L. 328/00 ex novo ex novo ex novo AS 3 AS 4 Depliants informativi L. 328/00 ex novo ex novo ex novo AS 5 Costruzione di segnaletica L. 328/00 e altro ex novo ex novo ex novo AS 6 Raggiungere gli invisibili L. 328/00 ex novo ex novo ex novo AS 7 Ruolo sentinelle sociali L. 328/00 ex novo ex novo ex novo Istituzione protocolli,patti albi Bilancio Ordinario ex novo ex novo ex novo AS 8 AS 9 Istituzione comitato locale L. 328/00 ex novo ex novo ex novo AS 10 Social Housing Altri partnership ex novo ex novo ex novo AS 11 Diritto di scelta Bilancio Ordinario ex novo ex novo ex novo AS 12 Accoglienza del cittadino Bilancio Ordinario ex novo ex novo ex novo AS 13 Sportello di cittadinanza L. 328/00 ex novo ex novo ex novo AS 14 Fruizione casa della città L. 328/00 ex novo ex novo ex novo AS 15 Carta dei servizi Bilancio Ordinario ex novo ex novo ex novo 63

64 Breve descrizione degli interventi finanziati con la legge 328/00, con il Bilancio Ordinario e L. 285/97 Area Adulti Codice: Ad/1 Titolo: AIUTARE PER ESSERE AIUTATI (AREA ADULTI) Ente Attuatore:Ceis Durata: settembre 2007 febbraio 2008 Obiettivo: Inserimenti lavorativi Costo totale del Progetto: ,00 Codice: Ad/2 Titolo: CONTRIBUTI ALLOGGIATIVI Ente Attuatore: municipio Durata: continuità Obiettivo: sostegno economico per l alloggio Costo totale del Progetto: ,00 Codice: Ad/3 Titolo: COMUNICAZIONE SOCIALE (AREA ADULTI) Ente Attuatore: La Ragnatela Durata: settembre 2007 febbraio 2008 Obiettivo: Inserimenti lavorativi Costo totale del Progetto: ,00 Codice: Ad/4 Titolo: CUSTODE DI QUARTIERE Ente attuatore: Formula sociale Durata: per il 2008 e il 2009 Obiettivi: inserimento lavorativo di persone socialmente svantaggiate e vigilanza e decoro urbano dei quartieri. Impegno fondi: ,00 Codice: Ad/5 Titolo: FORMARSI LAVORANDO (AREA ADULTI) Ente Attuatore: Il Gabbiano Durata: settembre 2007 febbraio 2008 Obiettivo: Inserimenti lavorativi. Costo totale del Progetto: ,00 Codice: Ad/6 Titolo: INTERVENTI ECONOMICI Ente Attuatore: municipio Durata: continuità Obiettivo: sostegno economico Costo totale del Progetto: ,62 Codice: Ad/7 Titolo: PERCORSI DI INCLUSIONE SOCIALE (AREA ADULTI) Ente Attuatore: Articolonove Durata: luglio 2007 marzo 2008 Obiettivo: Inserimenti lavorativi Costo totale del Progetto: ,00

65 Codice: Ad/8 Titolo: SEGRETARIATO SOCIALE (SPORTELLO DI CITTADINANZA) Ente attuatore: Cotrad Durata: agosto 2006 marzo 2008 ( da prorogare a giugno 2008) Obiettivi: informare e orientare gli utenti, in modo personalizzato, sui diritti, le risorse, le opportunità, le prestazioni e le modalità di accesso ai servizi e agli interventi sociali e socio-sanitari nel territorio del Municipio, andando incontro in particolar modo ai cittadini che hanno difficoltà a rivolgersi ai servizi; offrire consulenze e sostegno all attività di accoglienza e ascolto degli utenti del servizio sociale municipale, orientando e accompagnando i cittadini fino alla loro eventuale "presa in carico" da parte dei servizi sociali e socio-sanitari; realizzare azioni di promozione sociale; svolgere funzioni di osservatorio e monitoraggio dei bisogni, delle domande e delle risorse sociali, contribuendo alla costruzione di un sistema informativo sociale integrato, in rete con i sistemi informativi regionali, provinciali, comunali e di altre agenzie pubbliche e private; collaborare con le istituzioni, il terzo settore, il volontariato e i singoli cittadini per il miglioramento del sistema integrato dei servizi e degli interventi sociali e socio-sanitari; favorire la trasparenza e la fiducia nei rapporti tra il cittadino e i servizi promossi dalle istituzioni locali Impegno fondi: ,00 - Costo Medio Anno ,00 Codice: Ad/9 Titolo: SERVIZI SPERIMENTALI PER ADULTI Ente Attuatore: Durata: 2008 Obiettivo: Trattasi di fondi in parte utilizzati per la copertura finanziaria di servizi essenziali (domiciliari) o per l avvio di nuovi progetti o ancora per la realizzazione di micro-progetti Costo totale del Progetto: ,00 Codice: Ad/10 Titolo: SERVIZIO DI ORIENTAMENTO A PERCORSI DI INCLUSIONE SOCIALE Ente Attuatore: Ragnatela Durata: dicembre 2007 dicembre 2008 Obiettivo: Inserimenti lavorativi Costo totale del Progetto: Area anziani Codice: An/1 Titolo: ASSISTENZA DOMICILIARE (AREA ANZIANI) Ente attuatore: Durata: garantito Obiettivi: Prestazioni domiciliari e extradomiciliari rivolte al miglioramento della qualità della vita dell anziano (come igiene della persona, disbrigo pratiche, preparazione pasti, accompagno per visite mediche, socializzazione). Impegno fondi: Bilancio ordinario ,00 (anno 2008) Codice: An/2 Titolo: ASSISTENZA DOMICILIARE ALZHEIMER (AREA ANZIANI) Ente attuatore: Cotrad Durata: agosto 2006 marzo 2008 ( da prorogare a giugno 2008) Obiettivi: l intervento è finalizzato a fornire assistenza domiciliare ad anziani affetti da Alzheimer e demenza senile che vivono nel proprio domicilio attraverso interventi volti a migliorare la qualità della loro vita e fornendo sollievo alle loro famiglie. Impegno fondi: ,64 - Costo Medio Anno ,00 65

66 Codice: An/3 Titolo: ASSISTENZA DOMICILIARE LEGGERA (AREA ANZIANI) Ente attuatore: ARTICOLONOVE Durata: 4 mesi Obiettivi: formazione di appositi tutor domiciliari attraverso un corso teorico-pratico al fine di acquisire le opportune capacità professionali per il corretto espletamento dei servizi per un totale di n. di 20 pacchetti socio-assistenziali Impegno fondi: L. 328/00 fino a dicembre Da gennaio 2008 finanziato con i fondi del Bilancio Ordinario Codice: An/4 Titolo: ASSISTENZA ECONOMICA Ente attuatore: Durata: garantito Obiettivi: E un contributo economico rivolto all anziano in stato di disagio. Il cittadino e gli operatori del Servizio sociale definiscono un progetto finalizzato al superamento della difficoltà. Impegno fondi: Bilancio ordinario ,68 (anno 2008) Codice: An/5 Titolo: CENTRI ANZIANI Ente attuatore: Durata: garantito Obiettivi: I centri anziani hanno l obiettivo di offrire un luogo di incontro e intrattenimento ai cittadini anziani, favorendo la socializzazione, le relazioni interpersonali, attraverso attività ricreative, che gli stessi programmeranno collegialmente in ogni singolo centro. Impegno fondi: Bilancio ordinario Codice: An/6 Titolo: CENTRO DIURNO ANZIANI FRAGILI Ente attuatore: ARTICOLONOVE Durata: garantito Obiettivi: Servizio semiresidenziale e luogo in cui l anziano oltre ad essere accolto viene assistito e coinvolto in attività di socializzazione, attraverso un progetto individualizzato atto a prevenire il decadimento psico-fisico dell anziano, sostenendo le famiglie, evitando o ritardando l istituzionalizzazione. Impegno fondi: Bilancio ordinario , 62 (anno 2008) Codice: An/7 Titolo: CENTRO DIURNO ALZHEIMER (AREA ANZIANI) Ente Attuatore: COTRAD Durata: gennaio 2008 dicembre 2009 (con impegno al proseguimento per un'altra annualità se disponibili i fondi necessari. Obiettivo: favorire il recupero e/o il mantenimento delle residue capacità psico-fisiche dell anziano, unitamente al sostegno alle famiglie e al contrasto delle tradizionali forme di istituzionalizzazione del soggetto malato. Costo totale del Progetto: ,00 Impegno fondi L. 328/00: ,64 Costo medio annuo: ,00 Codice: An/8 Titolo: CONTRIBUTO RETTE CASE DI RIPOSO (AREA ANZIANI) Ente attuatore: Durata: garantito Obiettivi: contributo integrativo atto a sostenere il costo della permanenza degli anziani all interno di strutture di assistenza residenziale. Impegno fondi: Bilancio ordinario ,30 (anno 2008) Codice: An/9 Titolo: DIMISSIONI PROTETTE (AREA ANZIANI) Ente attuatore: COTRAD Durata: garantito Obiettivi: Servizio di supporto all anziano in fase di dimissione che ha l obiettivo di sostenere chi non riesce ad organizzare autonomamente il rientro nel proprio domicilio, aiutandolo a proseguire le cure e l assistenza necessaria. Impegno fondi: Bilancio ordinario 66

67 Codice: An/10 Titolo: DOMENICHE TEMATICHE (AREA ANZIANI) Ente Attuatore: Associazione Articolonove Durata: ottobre 2007 settembre 2008 Obiettivi: I principali obiettivi del progetto Domeniche Tematiche sono: potenziamento delle iniziative del Centro Diurno Anziani Fragili Elsa Morante, struttura polivalente di tipo aperto, di sostegno, socializzazione e recupero, a carattere semiresidenziale, per anziani che vivono in situazioni di disagio legato a problematiche inerenti la loro autosufficienza parziale o totale; favorire il benessere dell anziano garantendo il recupero della cura fisica, psicologica e della corporeità attraverso interventi finalizzati a prevenire fenomeni di totale emarginazione e solitudine, tradizionalmente riscontrabili nei fine settimana; apertura di detto Centro, una domenica al mese, a tutti quei cittadini che restano soli offrendo loro ospitalità in un luogo accogliente e preposto a rispondere alle loro richieste di sostegno e di socializzazione Impegno Fondi 328/ ,00 Costo medio annuo ,00 Codice: An/11 Titolo: IL SALE E I SAPORI DELL INCONTRO (AREA ANZIANI) Ente Attuatore: Cotrad Durata: settembre 2007 settembre 2008 Obiettivi: I principali obiettivi del progetto Il Sale e i sapori dell incontro sono: lavoro di rete, azioni di sussidiarietà e affiancamento di operatori qualificati, Assistenti Domiciliari, al fine di rispondere efficacemente alle problematicità relative alla condizione di fragilità delle persone anziane. In particolare nei confronti di quei cittadini/e che per le regressioni cognitive e motorie, circostanziate dall età avanzata, nonché da eventuali patologie specifiche, non sono autonomi nella preparazione dei pasti. Tale metodologia richiede forme di collaborazione tra organismi presenti sul territorio municipale, quali le Associazioni del Volontariato, i Centri Anziani e, in generale, tutte le risorse umane quali per esempio il vicinato presenti nel quartiere ove vive l anziano; fornire compagnia e socializzazione agli anziani soli e in difficoltà attraverso la preparazione del pasto presso il loro domicilio e attraverso l acquisto degli alimenti nel loro quartiere; attivare una rete di stimolo alla solidarietà ed umanizzazione nel Municipio; preparazione dei pasti seguendo le tabelle dietetiche a cura dell ufficio programmazione alimentare del Municipio; integrare nel progetto anche gli anziani dei centri sociali del Municipio che intendano prestarsi all aiuto in cucina; coinvolgere le associazioni del volontariato e il vicinato; Costo totale del progetto è di ,00 Impegno Fondi 328/ ,00 Costo medio annuo ,00 Codice: An/12 Titolo: SOGGIORNI ESTIVI (AREA ANZIANI) Ente attuatore: Durata: garantiti Obiettivi: Soggiorni residenziali della durata di 15 giorni presso strutture alberghiere, in località climatiche, collinari, termali e marine. Impegno fondi: Bilancio ordinario ,00 (anno 2008) Codice: An/13 Titolo: SERVIZIO NAVETTA PER ANZIANI CON DIFFICOLTÀ DI DEAMBULAZIONE Ente Attuatore: Durata: 2008 Obiettivo: servizio destinati a quegli anziani che, per problemi di deambulazione, non possono raggiungere i diversi servizi Costo totale del Progetto: ,00 67

68 Area disabili Codice: Di/1 Titolo: LA VITA È BELLA (AREA DISABILI) Ente attuatore: Articolonove Durata: aprile 2006 marzo 2008 (da prorogare fino a giugno 2008) Obiettivi: contribuire ad elevare la qualità della vita e l autonomia di utenti disabili dando sollievo anche ai loro familiari. Sarà raggiunto attraverso i seguenti risultati: potenziamento delle autonomie personali e della qualità della vita; miglioramento della percezione di sé, dell altro e dell ambiente per favorire le capacità di socializzazione; alleggerimento del carico assistenziale proprio delle famiglie attraverso uscite da effettuare la sera o durante i fine settimana (cinema, teatro, mostre, passeggiate o gite fuori porta); incoraggiamento all integrazione ed al recupero scolastico di minori ospedalizzati o con difficoltà cognitive. I risultati verranno raggiunti attraverso laboratori di espressione corporea, attività di autonomia e creative, uscite ricreative e culturali, servizio di trasporto e accompagno. Figure professionali impegnate: psicologi, assistenti sociali, educatore, assistenti domiciliari, esperti di laboratori (docenti), autista. Impegno fondi: ,00 Costo Medio Anno ,00 Codice: Di/2 Titolo: LA VITA E BELLA TRA I COCCI (AREA DISABILI) Ente Attuatore: Articolonove Durata: ottobre 2007 febbraio 2008 (da prorogare fino ad agosto 2008) Obiettivo: Inserimenti lavorativi Costo totale del Progetto: ,00 Codice: Di/3 Titolo: LUDOTEMPO (AREA DISABILI) Ente attuatore: Sadifor Durata: giugno maggio 2008 Obiettivi: Il progetto risponde a richieste pervenute al Servizio Sociale da parte di utenza disabile alla quale viene offerto in tal modo un servizio di qualità, nel domicilio del disabile. Impegno fondi: ,00 Costo Medio Anno ,00 Codice: Di/4 Titolo: SABATO IN LUDOTECA (AREA DISABILI) Ente Attuatore: Associazione Articolonove Durata: ottobre20 07 settembre 2008 Obiettivi: I principali obiettivi del progetto Sabato in ludoteca sono: apertura di un nuovo servizio di ludoteca preposto al potenziamento della attività di socializzazione al fine di ampliare la rete dei servizi e la presa in carico del minore disabile con lo scopo di coniugare il percorso didattico e di autonomia con il progetto di vita e di tempo libero dei piccoli utenti e dei loro familiari Impegno Fondi 328/ ,00 Costo medio annuo ,00 Codice: Di/5 Titolo: ASSISTENZA SAISH Ente attuatore: COTRAD Durata: garantito Obiettivi: Stimolare l autonomia personale, sostenere il programma di riabilitazione riducendo così l istituzionalizzazione e favorendo la socializzazione. Impegno fondi: Bilancio ordinario ,00 (anno scolastico ) Codice: Di/6 Titolo: ASSISTENZA SAISH SCUOLA Ente attuatore: Coop.LE MILLE E UNA NOTTE Durata: garantito Obiettivi: E un intervento che favorisce l integrazione dei bambini disabili, attraverso una progettazione e programmazione educativa. Impegno fondi: Bilancio ordinario , 00 (anno 2008) 68

69 Codice: Di/7 Titolo: SPORTELLO H (SPORTELLO DI CITTADINANZA AREA DISABILI) Ente Attuatore: La Ragnatela Durata: aprile 2007 marzo 2008 (da prorogare fino a giugno 2008) Obiettivi: I principali obiettivi del progetto Sportello H, che opera integrandosi alle attività del Segretariato Sociale sono: favorire i processi di accesso alle informazioni, ai diritti, alle risorse, alle opportunità, alle prestazioni e alle modalità di accesso ai servizi e agli interventi sociali esistenti sul territorio per persone diversamente abili; costruire una rete con gli altri organismi e con gli altri Sportelli H operativi nei Municipi del Comune di Roma, al fine di promuovere lo sviluppo di progetti condivisi; agevolare l associazionismo tra gli stessi cittadini con l obiettivo di avviare percorsi di inclusione sociale; aggiornamento della banca dati dell offerta dei servizi e degli enti gestori presenti sul territorio del Municipio e del Comune di Roma; effettuare il monitoraggio del bisogni, delle domanda integrando il sistema informativo del Segretariato sociale contribuendo alla costruzione di un sistema informativo sociale integrato; Il costo totale del progetto è di ,00. Impegno Fondi 328/ ,00 Costo Medio Annuo ,00 Codice: Di/8 Titolo: TIROCINI LAVORATIVI Ente attuatore: Durata: garantito Obiettivi: Sostenere il processo di acquisizione dell autonomia da parte di soggetti con difficoltà psico-fisiche. Impegno fondi: Legge 328/00 Codice: Di/9 Titolo: TUTTI GIU PER TERRA (AREA DISABILI) Ente Attuatore: Tutti giù per terra Durata: settembre 07 settembre 08 Obiettivi: I principali obiettivi del progetto Tutti giù per terra sono: garantire l attivazione di interventi ad alta specializzazione in favore di bambini con problemi pervasivi dello sviluppo PDD; implementare il progetto, inizialmente destinato a 6 bambini, contemplando un numero complessivo di 18 bambini; garantire l attivazione di interventi ad alta specializzazione in favore di bambini con problemi pervasivi dello sviluppo PDD; Costo totale del progetto è di ,00 di cui Fondi 328/00: ,00; Fondi Bilancio Ordinario: ,00 Codice: Di/10 Titolo: SERVIZI SPERIMENTALI PER DISABILI Ente Attuatore: Durata: 2008 Obiettivo: Trattasi di fondi in parte utilizzati per la copertura finanziaria di servizi essenziali (domiciliari) o per l avvio di nuovi progetti o ancora per la realizzazione di micro-progetti Costo totale del Progetto: ,00 Codice: Di/11 Titolo: CENTRO POLIFUNZIONALE PER DISABILI Ente Attuatore: Durata: 2008 Obiettivo: servizio di sensibilizzazione, promozione ed orientamento per giovani disabili con difficoltà, finalizzato all attivazione di un percorso di crescita e di autonomia individuale, incoraggiando la costruzione/ricostruzione di un identità separata dalla famiglia, al contempo si offre ai familiari dei ragazzi sollievo e sostegno socio-emotivo. Obiettivo prioritario è assicurare una risposta proporzionata ai bisogni e alle problematiche dei ragazzi disabili e alle loro famiglie. Costo totale del Progetto: ,00 69

70 Area famiglia, bambini e adolescenti Codice: Fa/1 Titolo: CENTRO RICREATIVO PERMANENTE (AREA MINORI) da prorogare fino a giugno 2008 Ente attuatore: CEIS Durata: dicembre 2005 marzo 2008 (già attivo dal biennio ) Obiettivi: Il Centro può essere definito come punto di aggregazione e socializzazione rivolto ai bambini e giovani (6-14 anni) - italiani e stranieri - e alle loro famiglie. L obiettivo principale è quello di promuovere uno sviluppo psicofisico utilizzando il gioco che, da sempre, è un elemento di primaria importanza e fondamento della crescita umana. Ci si propone di raggiungere l obiettivo attraverso una serie di attività ludico -ricreative e di laboratori tematici che prevedono il coinvolgimento dei minori e di figure adulte di riferimento. Inoltre, sono previsti incontri con le famiglie che mirano al loro coinvolgimento nelle attività del centro. Impegno fondi: ,99 Costo Medio Anno ,00 Codice: Fa/2 Titolo: CONTRIBUTI ALLE FAMIGLIE Ente attuatore: Durata: garantito Obiettivi: Sostegno economico ai nuclei familiari con minori. Impegno fondi: Bilancio ordinario ,00 (anno 2008) Codice: Fa/3 Titolo: MENTORE (AREA MINORI) Ente Attuatore: CEIS Durata: dicembre 2005 marzo 2008 (già attivo dal biennio ) da prorogare fino a giugno 2008 Obiettivi: Il progetto di durata biennale si propone i seguenti obiettivi generali: 1. prevenire l evasione dall obbligo scolastico, l abbandono della scuola, lo stare a scuola senza apprendere, le frequenze irregolari, la qualità scadente degli esiti, il disagio, lo svantaggio, il disadattamento scolastico, il ritardo grave nell apprendimento; 2. sostenere le scuole nell individuare e gestire le situazioni di disagio sociale legato a condizioni economiche e familiari che espongono al rischio, all emarginazione e alla devianza. Di importanza centrale è la figura de Mentori che, reclutati attraverso un intenso lavoro di contatti intessuti con varie realtà del territorio, sono formati ad hoc per contribuire al raggiungimento degli obiettivi prefissati dal progetto. La presenza di mentori di diverse età e formazioni costituirà una risorsa importante ai fini dello scambio di esperienze. Impegno fondi: Costo Medio Anno ,00 Codice: Fa/4 Titolo: SISMIF Ente attuatore: COTRAD Durata: garantito Obiettivi: Il servizio è rivolto ai nuclei familiari che vivono situazioni di temporaneo disagio ed ha la finalità di garantire al minore la permanenza presso la propria famiglia evitandone il collocamento in altri nuclei familiari o strutture. Impegno fondi: Bilancio ordinario ,00 (anno 2008) Codice: Fa/5 Titolo: SPAZIO BE. BI. (AREA MINORI) Ente attuatore: Boogan Durata: settembre 06 luglio 2008 (escluso ago 07) Obiettivi: Lo Spazio Be.Bi. propone un modello di attività educativa e di supporto alle famiglie che scelgono di affidare i propri figli, con orari limitati, ad un luogo di cura. L intervento ha come obiettivo principale, lo sviluppo del bambino sotto il profilo cognitivo, affettivo e relazionale. Gli operatori offrono supporto e collaborazione alle 70

71 famiglie per la crescita dei loro bambini optando ad una formazione costruita nel rispetto dell identità individuale, culturale e religiosa del bambino. Impegno fondi: ,00 Costo Medio Anno ,00 Codice: Fa/6 Titolo: SPAZIO NEUTRO (AREA MINORI) Ente attuatore: Cotrad Durata: giugno giugno 2008 Obiettivi: il progetto è finalizzato a fornire ai minori uno spazio d incontro con i genitori nei casi in cui l Autorità Giudiziaria stabilisca che tali incontri debbano avvenire in situazione protetta. Si articola in diverse azioni: attivazione di uno spazio idoneo a favorire l incontro del minore con il genitore o i genitori, in presenza di operatori che hanno il compito di tutelare il minore; osservazione della relazione genitori-figli. Impegno fondi: ,00 Costo Medio Anno ,00 Integrazione fondi di ,00 per incremento casi Codice: Fa/7 Titolo: SPORTELLO FAMIGLIA (SPORTELLO DI CITTADINANZA - AREA MINORI) Ente Attuatore: Cotrad Durata: febbraio 2007 marzo 2008 (da prorogare a giugno 2008) Obiettivi: I principali obiettivi del progetto Sportello Famiglia, che opera integrandosi alle attività del Segretariato Sociale sono: informare e orientare i cittadini, in modo personalizzato, sui diritti, le risorse, le opportunità, le prestazioni e le modalità di accesso ai servizi e agli interventi sociali dedicati alla famiglia nel territorio del Municipio, offrendo sostegno in particolare ai cittadini che hanno difficoltà a rivolgersi ai servizi; svolgere un ruolo di consulenza e sostegno all attività di accoglienza ed ascolto degli utenti del servizio sociale municipale, orientando e accompagnando i cittadini fino alla loro eventuale "presa in carico" da parte dei servizi sociali e socio-sanitari; svolgere un servizio di consulenza e supporto psicologico orientato ai temi della coppia, della genitorialità e della famiglia; svolgere funzioni di scouting del territorio al fine di costruire una dettagliata mappatura delle risorse sociali che operano nel territorio (sull argomento famiglia) in rete con i sistemi informativi regionali, provinciali, comunali e di altre agenzie pubbliche e private; effettuare il monitoraggio del bisogni, delle domanda integrando il sistema informativo del Segretariato sociale contribuendo alla costruzione di un sistema informativo sociale integrato; offrire consulenza legale (diritto di famiglia). Il costo totale del progetto è di ,00 di cui ,31 a carico della Regione. Costo totale ,34 di cui Fondi 328/00: ,03 Costo Medio Anno: ,00 Codice: Fa/8 Titolo: CASE FAMIGLIA Ente Attuatore: VARI Durata: garantito Obiettivo: offrire al minore un contesto protetto in un momento difficile della sua esistenza Costo totale del Progetto: ,78 Codice: Fa/9 Titolo: PROGETTI SPERIMENTALI LEGGE REGIONALE N. 937/07 Ente Attuatore: ex novo Durata: triennio Obiettivo: garantire sostegno ai nuclei familiari secondo la normativa vigente Costo totale del Progetto: ex novo Codice: Fa/10 Titolo: SERVIZIO DI MEDIAZIONE FAMILIARE Ente Attuatore: G.F. Montesano Durata: dic 07- dic 08 Obiettivo: offrire un servizio di mediazione familiare a tutti i coniugi non conviventi, in via di separazione, separati, divorziati, che hanno difficoltà a condividere la gestione della crescita dei propri figli e a raggiungere accordi ad essi relativi Costo totale del Progetto: costo zero 71

72 Codice: Fa/11 Titolo: SERVIZIO SPERIMENTALE DI TERAPIA FAMILIARE Ente Attuatore: ex novo(scuole di Psicoterapia) Durata: triennio Obiettivo: offrire sostegno terapeutico alle famiglie seguite con l Autorità Giudiziaria che non possono essere prese in carico dalla ASL Costo totale del Progetto: costo zero Codice: Fa/12 Titolo: CORSO DI FORMAZIONE AI GENITORI SU TEMATICHE DEL DISAGIO E DELLA TOSSICODIPENDENZA Ente Attuatore: ex novo Durata: triennio Obiettivo: formare e aggiornare i genitori sulle problematiche legate ad esperienze di tossicodipendenza e disagio giovanile Costo totale del Progetto: ,00 Codice: Fa/13 Titolo: EDUCATIVA TERRITORIALE Ente Attuatore: COTRAD Durata: triennio Obiettivo: valorizzare le potenzialità dei giovani promuovendo esperienze di autonomia, di corretto protagonismo, assumendo i ragazzi come soggetti di progettazione e di azione, non destinatari passivi di proposte, bensì come interlocutori attivi Costo totale del Progetto: ,00 Codice: Fa/14 Titolo: GENITORI SI DIVENTA Ente Attuatore: IL MELOGRANO Durata: triennio Obiettivo: valorizzare le competenze dei genitori, incrementare la consapevolezza e la fiducia nelle proprie capacità, rafforzare la capacità di osservare e di comprendere i propri figli Costo totale del Progetto: ,00 Codice: Fa/15 Titolo: GUARDA IN GIRO Ente Attuatore: ACLIMULTIMEDIA Durata: gen-giu 2008 Obiettivo: promuovere uno spazio di crescita e valorizzare il sistema delle appartenenze attraverso l uso della produzione audiovisiva di stile cinematografico Costo totale del Progetto: ,00 Codice: Fa/16 Titolo: GIOVANI E BULLISMO Ente Attuatore: ex novo Durata: triennio Obiettivo: prevenzione di fenomeni di devianza giovanile e comportamentale che generano episodi di bullismo Costo totale del Progetto: ,26 Codice: Fa/17 Titolo: LABORATORIO DOCUMENTALE SULLA DIDATTICA TERRITORIALE Ente Attuatore: ex novo Durata: triennio Obiettivo: PARTECIPAZIONE ATTIVA DEGLI ADOLESCENTI NEL REPERIRE DOCUMENTAZIONE SUL PROFILO DIDATTICO TERRITORIALE Costo totale del Progetto: ,00 72

73 Codice: Fa/18 Titolo: FACCIAMO RETE: UN PERCORSO INTEGRATO TRA SCUOLA E TERRITORIO Ente Attuatore: ex novo Durata: triennio Obiettivo: sperimentazione di una esperienza di rete tra strutture educative comunali e associazionismo del territorio Costo totale del Progetto: ,13 Area azioni di sistema Codice: AS/1 Titolo: ASSISTENZA TECNICA PER LA COSTRUZIONE DEL PIANO REGOLATORE SOCIALE (AZIONE DI SISTEMA) Ente Attuatore: Università degli Studi Roma Tre Durata: novembre 2007 ottobre 2009 Obiettivo: Azioni di supporto alla Cabina di Regia Municipale per azioni volte ad auspicare il massimo coinvolgimento delle parti sociali del territorio. Costo totale del Progetto: ,00 Costo medio annuo ,00 Codice: AS/2 Titolo: RIFORMA DEL WELFARE (AZIONE DI SISTEMA) Ente attuatore: Oasi Durata: luglio giugno 2008 Obiettivi: il progetto prevede il sostegno in loco dell azione del responsabile e degli operatori dell ufficio di piano, mediante risorse di carattere strategico, tecnico ed amministrativo, in coordinamento con gli altri uffici preposti alla realizzazione del sistema degli interventi e dei servizi sociali territoriali, con il fine di migliorare la programmazione; aumentare l efficienza nell impegno delle risorse disponibili; stabilizzare e razionalizzare il sistema degli interventi L. 328/00 attraverso la verifica delle attività svolte; implementare un sistema di monitoraggio degli interventi attraverso l uso di un data-base informatico migliorare la comunicazione sociale. Impegno fondi: ,00 Costo Medio Anno , Codice: AS/3 Titolo: IMPLEMENTAZIONE SITO DEL MUNICIPIO Ente Attuatore: ex novo Durata: triennio Obiettivo:. aggiornamento costante sulle politiche sociali e sui servizi erogati e sulle attività della rete territoriale anche attraverso la costruzione di un blog Costo totale del Progetto: ,00 Codice: AS/4 Titolo: DEPLIANTS INFORMATIVI Ente Attuatore: ex novo Durata: triennio Obiettivo:. Informare sui servizi territoriali istituzionali e sulla rete da distribuire nei punti di maggiore affluenza della cittadinanza (farmacie, poste, mercati rionali, ecc) Costo totale del Progetto: 5.000,00 Codice: AS/5 Titolo: COSTRUZIONE DI SEGNALETICA SOCIALE Ente Attuatore: ex novo Durata: triennio Obiettivo:. Costruzione di una segnaletica sociale da collocare in diversi quartieri e rioni contenente indicazioni relative ai servizi e attività sociali e/o di pubblica utilità 73

74 Costo totale del Progetto: ,00 Codice: AS/6 Titolo: RAGGIUNGERE GLI INVISIBILI Ente Attuatore: ex novo Durata: triennio Obiettivo:. Raggiungere quelle persone che per motivi di orgoglio e/o dignità o per mancata conoscenza delle risorse non accedono ai servizi e alla rete territoriale Costo totale del Progetto: ,00 Codice: AS/7 Titolo: PROMUOVERE IL RUOLO DELLE SENTINELLE SOCILALI Ente Attuatore: ex novo Durata: triennio Obiettivo:. Promuovere le sentinelle sociali, cioè persone e organismi che sulla base dell esperienza nel sociale captano i bisogni e le priorità latenti espresse dal territorio Costo totale del Progetto: 20.00,00 Codice: AS/8 Titolo: ISTITUZIONE DI PROTOCOLLI, ALBI, PATTI TERRITORIALI E FORMATIVI Ente Attuatore: ex novo Durata: triennio Obiettivo:. Formalizzare la rete territoriale Costo totale del Progetto: 3.000,00 Codice: AS/9 Titolo: ISTITUZIONE COMITATO LOCALE Ente Attuatore: ex novo Durata: triennio Obiettivo:. Comitato costituito dai rappresentanti del tavolo Dalla formazione al lavoro e riconosciuto formalmente dal municipio che individuerà e formalizzerà i rapporti con le realtà produttive Costo totale del Progetto: 7.000,00 Codice: AS/10 Titolo: SOCIAL HOUSING Ente Attuatore: altri partnership Durata: triennio Obiettivo:. Accoglienza dei cittadini socialmente svantaggiati fornendo servizi esenziali come igiene personale, lavanderia, consumazione pasti e possibilità di accoglienze notturne Costo totale del Progetto: ,00 Codice: AS/11 Titolo: DIRITTO DI SCELTA DEL CITTADINO Ente Attuatore: ex novo Durata: triennio Obiettivo:. Promuovere l esercizio del diritto di scelta del cittadino rispetto agli enti accreditati per l erogazione dell assistenza domiciliare Costo totale del Progetto: 2.000,00 Codice: AS/12 Titolo: MIGLIORARE L ACCOGLIENZA Ente Attuatore: ex novo Durata: triennio Obiettivo:. Migliorare l accoglienza del cittadino dall accesso al servizio fino alla sua eventuale presa in carico 74

75 Costo totale del Progetto: 5.000,00 Codice: AS/13 Titolo: SPORTELLO DI CITTADINANZA Ente Attuatore: ex novo Durata: triennio Obiettivo:. Fornire accoglienza adeguata e professionale ai cittadini una informazione semplificata ma esauriente che faciliti l accesso e i percorsi di risoluzione dei bisogni delle persone; una rete informatizzata e curata nel territorio; una registrazione e un monitoraggio dell utenza, sia in termini quantitativi che qualitativi per differenze di sesso, età e provenienza; osservazione ragionata per flussi di accesso e di lettura delle loro variabili; gestione di uno schedario unico, verifica per nominativi, codice utente. Costo totale annuale del Progetto: ,00 Codice: AS/14 Titolo: FRUIZIONE DELLA CASA DELLA CITTA Ente Attuatore: Municipio Durata: triennio Obiettivo:. Integrazione delle politiche sociali con quelle urbanistiche e dialogo partecipato della rete Costo totale del Progetto: 3.000,00 Codice: AS/15 Titolo: CARTA DEI SERVIZI Ente Attuatore: Municipio Durata: triennio Obiettivo:. Informazione sui diritti dei cittadini nella fruizione dei servizi municipali Costo totale del Progetto: 2.000,00 75

76 7. INTEGRAZIONE DELLE POLITICHE SOCIALI CON LE ALTRE POLITICHE DELLO SVILUPPO URBANO Le proposte tematiche emerse nei diversi Tavoli di co-progettazione dovranno confluire e articolarsi nello spazio della Casa della Città [ Il suo compito sarà d integrare e coordinare le politiche sociali con quelle urbane. La Casa della Città, nata nel 2004 dall esigenza dei cittadini del Centro Storico, che prendevano parte al Laboratorio sulle scelte urbaniste del Municipio Roma Centro Storico, si propone ora come luogo di partecipazione permanente, in grado di dare continuità all esperienza messa in atto dai Tavoli di co-progettazione organizzati per elaborare il PRS. In questo senso, la Casa della Città salda gli aspetti urbani con quelli sociali in uno spazio aperto di comunicazione tra a) le istituzioni, ed in particolare il Municipio Roma Centro Storico; b) la società civile, singoli cittadini o gruppi organizzati; e c) l università e il mondo della ricerca. In primo luogo è necessario ricordare che le politiche urbane e sociali del Municipio si realizzano in un territorio particolarmente ricco e complesso. Si tratta di un area che racchiude un patrimonio storico tra i più vasti e importanti al mondo. Le scelte che si compiono in questo territorio devono dare ascolto, non solo alle necessità dei residenti, ma anche ai vincoli delle zone archeologiche e alle esigenze dell enorme flusso di turisti che quotidianamente transita nella zona. Il centro storico di Roma è anche sede del governo nazionale, ospita lo Stato Vaticano, le sue principali istituzioni, numerose rappresentazioni diplomatiche e istituzioni internazionali. Una città museo, istituzionale e internazionale deve trovare anche il modo di essere vivibile per chi lì risiede. In questo contesto la carenza o la difficoltà nell individuare canali di comunicazione adeguati tra istituzioni politiche centrali, amministrazioni locali, strutture territoriali e abitanti porta all isolamento e all indisponibilità di tutte le parti interessate. Le conseguenze di questo isolamento sono almeno due: a) la frequente semplificazione delle esigenze espresse dai diversi ambiti della società; e b) una non coincidenza tra i problemi percepiti nella città reale e vissuta e le priorità disegnate negli uffici competenti. Si alimenta in questo modo un circuito di malintesi, un muro contro muro nel rapporto tra struttura politica e cittadini, che inevitabilmente sfocia nella logica utilitarista del dare e avere. Con la Casa della Città, attraverso l apertura di uno spazio di dialogo, partecipazione e progettazione, si vuole contribuire alla ri-appropriazione degli spazi collettivi da parte del pubblico e rovesciare la logica dell emergenza assistenziale. Se la Casa della Città era stata concepita per promuovere la collaborazione e il dibattito nella realizzazione delle politiche urbane, che riguardano il centro storico e la sua vivibilità, se l obiettivo era quello dello sviluppo ed il sostegno della cittadinanza attiva, ora, con il PRS, questa attività si integra con una apertura al sociale. Non solo mantenere e accrescere la residenzialità nel centro storico, una città globale non perde la necessità di rapporti umani condivisi, non allenta la sua voglia di comunità. Le scelte di politica sanitaria, urbana e sociale non possono rimanere disgiunte, ma devono confluire in modo coordinato sul territorio. Il Municipio dovrà promuovere e attivare iniziative d integrazione socio-sanitaria in collaborazione con la struttura del distretto sanitario (ASL RM/A). Questa unità eroga servizi di base, garantisce le prestazioni sanitarie di primo livello e pronto intervento nel campo della prevenzione, cura e riabilitazione a favore di soggetti di ogni fascia di età. Tra i principali servizi da integrare alle politiche sociali si segnalano: i servizi di assistenza sanitaria domiciliare; i servizi rivolti alle persone anziane; la tutela della salute femminile attraverso i consultori familiari; la cura delle dipendenze patologiche, che si articola in unità territoriali: i SER.T. (Servizio Tossicodipendenze); il Dipartimento di prevenzione, atto ad eliminare e/o limitare i fattori di nocività rilevati nel territorio; il Dipartimento di salute mentale, che organizza ed eroga attività di prevenzione, assistenza, cura e riabilitazione a favore di persone che presentano problematiche di tipo psichiatrico; i servizi a favore delle persone diversamente abili; le attività

77 di consulenza, diagnosi e trattamento nei confronti di bambini, ragazzi, adolescenti. Tutte queste attività devono essere integrate alle politiche sociali e urbane del territorio. Nell Appendice 4 si riportano le informazioni di base e le modalità di accesso ai principali servizi offerti dal Municipio. La politica d integrazione dei servizi, che è l anima della L. 328/2000, comporta un progressivo coinvolgimento di diversi ambiti che precedentemente apparivano sconnessi. Un esempio è il Protocollo d intesa per la tutela giudiziaria dei minori. Il V Dipartimento ha attivato nel territorio di competenza della ASL RM/A una Unità Interdistrettuale per i Minori (UIM) con la finalità di sviluppare i processi d integrazione socio-sanitaria e di pianificazione integrata nell ambito delle politiche per l infanzia e l adolescenza. In questo ambito il Municipio Roma Centro Storico ha firmato nel 2007 un Protocollo d intesa per la costituzione di un Gruppo Integrato di Lavoro interdisciplinare (GIL Autorità Giudiziaria) per gli interventi in favore dei minori. Fanno parte di questo gruppo operatori tecnico professionali in servizio presso il Municipio e presso il Dipartimento Materno Infantile della ASL che progettano interventi nel settore dei provvedimenti dell Autorità Giudiziaria e nell area dei minori in condizioni di disagio psicofisico e sociale. Le politiche sanitarie e sociali sono sempre ancorate ad accurate scelte urbane. In un primo momento l esperienza della Casa della Città ha contribuito a fornire osservazioni sulle scelte urbanistiche del Piano Regolatore Generale. I temi erano quelli della mobilità, il commercio, l uso del suolo pubblico, la pedonalizzazione, i percorsi stradali, la qualità degli spazi, le piste ciclabili, ecc. Frutto di questa pratica è stato il progetto Sbilanciamoci, un programma che nasce nell ambito dell iniziativa cittadina di Bilancio Partecipativo promossa dal Comune di Roma. Il progetto ha voluto introdurre meccanismi di costruzione delle scelte di bilancio aperti e trasparenti per sviluppare procedure condivise di partecipazione. Il piano degli interventi si è incentrato sul terreno della mobilità nel centro storico. Le finalità erano: a) sviluppare e migliorare la relazione tra l istituzione municipale e i cittadini attraverso processi partecipativi; b) qualificare maggiormente le politiche e le scelte pubbliche con le proposte dei cittadini; e c) incentivare la cittadinanza attiva con iniziative dal basso. Successivamente è stato lanciato un invito pubblico ad avanzare idee e proposte progettuali che non richiedessero una particolare elaborazione tecnica, accessibili a tutti, da rielaborare, discutere e approfondire insieme. I criteri qualificanti erano: la vivibilità, le esigenze sociali locali, la sicurezza, la pedonalità, il contesto ambientale, l occupazione del suolo pubblico e il basso impatto ambientale dei materiali da utilizzare. Si è scelto di articolare il territorio del centro storico in nove ambiti territoriali sulla base della divisione rionale, individuando una priorità in ogni ambito territoriale. È stata individuata una strada o una piazza per ogni rione (per esempio Via del Boschetto a Monti o Piazza Celimontana al Celio). Dopo la fase di discussione e approfondimento se n è aperta un altra con gli organi municipali e gli uffici tecnici con sopralluoghi effettuati dai cittadini insieme ai tecnici per verificare le situazioni concrete. L esperienza di Sbilanciamoci è sicuramente un punto di partenza valido per allargare l orizzonte della partecipazione alle tematiche sociali. Come è stato detto, i primi tre incontri di co-progettazione sono stati incentrati sul ruolo che doveva assumere La Casa della Città e qui sono emerse una serie d indicazioni, proposte e iniziative. Con gli altri cinque Tavoli di co-progettazione del PRS si è voluto subito mettere in evidenza la necessità di una percezione trasversale delle questioni sociali. La singolarità delle problematiche di ogni persona rende indispensabile un intervento in grado di fare interagire le diverse realtà di aiuto. Spesso un problema è solo un sintomo, un indizio, un segno che richiede una risposta totale a più livelli. Lo spazio della Casa della Città è stato ideato e collaudato come luogo d integrazione in cui recuperare la trasversalità delle politiche sociali. La proposta immagina un Piano Regolatore con una gamba sociale in grado di anticipare le emergenze e superare le soluzioni veloci indirizzate a rimediare i danni contingenti. La 77

78 caratteristica che contraddistingue questa iniziativa è la partecipazione, la Casa della Città è pensata come luogo di verifica, di adattamento e perfezionamento delle politiche sociali in base alla risposta dei cittadini. In questo quadro, oltre alla pianificazione delle linee prioritarie individuate nei Tavoli, si profila la necessità di indurre le strutture del servizio sociale pubblico ad un salto di qualità che vada oltre la riparazione del danno. La partecipazione deve diffondere e promuovere l idea che il sociale deve offrire servizi anche in una situazione di normalità. Spesso la società crede che solo chi ha problemi ha diritti; non si capisce la fondamentale importanza della prevenzione. Il dialogo tra istituzioni e cittadini comporta una percezione delle problematiche e dei conflitti latenti impedendo che esplodano danneggiando il tessuto collettivo. Il PRS propone che le buone pratiche di partecipazione e dialogo tra le singole persone e l associazionismo e il terzo settore si riflettano anche sulle istituzioni. La classica impostazione verticale, che va dall alto al basso, si dovrà articolare con una di tipo orizzontale che consenta canali di comunicazione comunitaria tra cittadini, tra associazione e associazione, ma anche tra istituzione e istituzione. Gli uffici competenti dovranno attuare un sistema integrato di interventi e servizi come previsto dalla legge n. 328/00. Inoltre, sarà opportuno orientare i servizi verso un processo d integrazione e collaborazione puntuale e sincronico in grado di garantire la flessibilità necessaria per poter convergere nella risoluzione dei singoli problemi. Le indicazioni sul ruolo e compiti che dovrà assumere la Casa della Città derivano dai primi tre incontri sperimentali. Il Municipio crea un luogo fisico di partecipazione permanente e aperto. Non un unico spazio, ma l esempio di come si intende gestire la cosa pubblica. In questo disegno il Municipio s impegna a dare ascolto e massima ufficialità alle proposte che verranno avanzate. Tre sono le tematiche strutturali che investono direttamente ed in modo prioritario la Casa della Città: 1. la necessità di tracciare una mappa dell esistente, sia del volontariato, delle associazioni, delle iniziative che nascono nel territorio, sia di quello che offre il Municipio, il Comune, la Provincia e la Regione; 2. la necessità di costruire ed organizzare una rete in grado di articolare e rendere efficiente la ricchezza che offre il territorio; 3. la necessità di contribuire al recupero e utilizzazione degli spazi pubblici. È evidente che le due prime priorità sono fortemente correlate, la costruzione della mappa sarà realizzata a partire dalla rete e con la rete delle associazioni che agiscono nel territorio. Non si tratta solo di fotografare i servizi che si offrono, la Casa della Città dovrà lavorare per mantenerla costantemente aggiornata, studiare i possibili incroci tematici e trovare le modalità per renderla utile e accessibile. A marzo 2007 è stato attivato il servizio delle Porte sociali [ progettato dal Comune di Roma. Si tratta di una rete di enti di patronato, cooperative sociali, associazioni di volontariato ed enti pubblici che forniscono informazioni aggiornate su diritti, prestazioni e modalità di accesso ai servizi presenti sul territorio. La prima fase aveva previsto l operatività di 38 sportelli, ma lo scopo è quello di creare cento punti di accesso informativo in città. Inoltre la Regione Lazio, sulla base di una griglia preparata dall Istat, ha messo in atto un censimento informatico (SIS) dei servizi presenti nel suo territorio contribuendo ad arricchire la costruzione della mappa. Tutti questi sforzi confluiranno nei Punti Unici di Accesso (PUA) che la Regione Lazio sta organizzando. L accesso a un adeguato livello informativo è indispensabile per evitare che le persone si esauriscano nel procedere per tentativi, alla ricerca di risposte adeguate. Si tratta di rovesciare la logica relazionale di chi si avvicina ad un servizio. I PUA forniranno indicazioni e orientamento su servizi e diritti in modo centralizzato. La loro messa in opera consentirà un accesso unico a tutte le prestazioni socio-sanitarie ed un percorso agevolato che prevede: a) l accoglienza della richiesta dei servizi sociali e sanitari; b) l analisi del problema e c) l invio al servizio preposto alla gestione del caso. 78

79 La Casa della Città agirà come cerniera per veicolare e mantenere viva la comunicazione tra strutture pubbliche e cittadini. Assumerà i dati forniti dal Comune e dalla Regione per elaborarli, integrarli e svilupparli con quelli prodotti dai Tavoli di co-progettazione. In questo lavoro sarà importante scoprire le associazioni di diverso tipo nate e cresciute senza l intervento pubblico. Queste dovranno essere segnalate e aiutate perché possano continuare i loro lavori. La seconda priorità emersa nei Tavoli è di creare una rete tra i diversi soggetti che nel territorio si occupano delle politiche sociali. La mappa di tutti i servizi offrirà alla rete la possibilità di confrontare i diversi investimenti economici ed umani presenti sul territorio e verificare le sovrapposizioni. Può succedere che i servizi si sovrappongano o siano duplicati da altri interventi, spesso si lavora nello stesso campo e nella stessa direzione senza entrare mai in contatto e senza che la propria attività diventi patrimonio comune dei cittadini. La finalità sarà dunque quella di creare una rete di tutte le presenze, associative e non, che esistono sul territorio. Stilare protocolli d intesa tra Municipio, ASL, Scuola, Università ed altri Enti che lavorano sul posto. La Casa della Città dovrà essere al centro e disegnare una tipologia di reti (come reti verticali, orizzontali, brevi, tematiche, di diffusione, di emergenze). Non una sola rete, ma più reti in grado di garantire e articolare risposte veloci, puntuali ed efficaci. Il risultato atteso è il miglioramento dei servizi, ma anche la costruzione di percorsi di integrazione e di fiducia che possano poi essere condivisi da altri Municipi. La terza priorità riguarda il recupero dello spazio fisico e ideale del bene comune nel territorio. La mappa e la rete metteranno in evidenza gli spazi pubblici e si dovrà poi cominciare nel lavoro di recupero di quello che esiste, escogitare forme intelligenti di coabitazione. Individuare luoghi d incontro e di socializzazione, accessibili anche ai portatori di handicap e farli diventare punti di riferimento della vita civile del territorio. Il Municipio con tutte le istituzioni pubbliche rappresenta la salvaguardia del diritto di tutti. Le cooperative, le associazioni, il volontariato, tutti devono contribuire al rafforzamento del pubblico. Prima ancora di proporsi come luogo di confronto e risoluzione di problemi la Casa della Città vuole promuovere una forma diversa di gestione. Non è un proposito futuro, è un esperienza in atto nella dinamica stessa di costruzione di questo PRS. Prima ancora di arrivare al momento della stesura, la modalità del processo decisionale è già cambiata. La partecipazione si nutre dell efficacia nel risolvere i problemi, ma la Casa della Città mette al primo posto il come si affrontano le questioni. Una metodologia democratica dal basso che, al di là del risultato ottenuto, resta un esercizio di pratica comunitaria per creare il tessuto sociale, per contrastare la frantumazione individualista, ma anche per adattare le politiche pubbliche al territorio. 79

80 8. IL PIANO MUNICIPALE PER L INFANZIA E L ADOLESCENZA Il lavoro che l Amministrazione del Municipio sta svolgendo è di integrare le diverse politiche, attivare un lavoro di rete e elaborare interventi sociali integrati. Tale ragionamento è valido anche per le politiche rivolte ai bambini e agli adolescenti. Come emerso dal capitolo 6 relativo alla programmazione dei servizi sociali municipali, c è una grande attenzione alle politiche rivolte alle famiglie, all infanzia e all adolescenza, al di là della storia personale e delle differenti fragilità. L attenzione dell UOSECS attualmente è rivolta, attraverso l utilizzo di fondi di bilancio ordinario e dei fondi della legge 328/00 e l. 285/97, a garantire i seguenti progetti e interventi. 8.1 Progetti realizzati con i fondi della L. 328/00 Progetti realizzati con la L. 328/00: 1. il progetto Mentore lavora da una parte al superamento dell evasione scolastica, il disadattamento nel gruppo classe e il ritardo dell apprendimento e offre, dall altra, il sostegno alle scuole nella gestione di situazioni di disagio sociale dei ragazzi esposti a rischi di emarginazione o devianza; 2. il Centro Ricreativo Permanente è un luogo di aggregazione e di socializzazione rivolto a bambini e adolescenti, italiani e stranieri, tra i 6 e i 14 anni; 3. il progetto Spazio neutro propone uno spazio d incontro con i genitori nei casi in cui l Autorità Giudiziaria stabilisca che tali incontri debbano avvenire in situazioni protette, in presenza di operatori qualificati; 4. il progetto Spazio Be.Bi, si occupa dello sviluppo del bambino sotto il profilo cognitivo, affettivo e relazionale, nel rispetto dell identità personale, culturale e religiosa, in collaborazione con la famiglia; 5. lo Sportello famiglia, svolge attività di orientamento delle famiglie sui diritti, i servizi, le opportunità offerte alle famiglie e ai bambini; 6. l assistenza domiciliare per minori con disagio sociale (SISMIF), propone un sostegno ai ragazzi e alle famiglie; 7. il Contributo economico alle famiglie, offre un sostegno all intero nucleo familiare. 8.2 Progetti realizzati con i fondi della L. 285/97 I progetti promossi con la legge 285/97 - Educativa territoriale, Guarda in giro, Genitori si diventa - che si concludono nel mese di febbraio 2008 sono stati già programmati all interno di questa logica di integrazione delle politiche, come sotto illustrato dove sono allegate le schede progetto richieste dal Dipartimento V. Infatti sono stati organizzati per: - valorizzare le potenzialità dei giovani promuovendo esperienze di autonomia, di corretto protagonismo, assumendo i ragazzi come soggetti di progettazione e di azione, non destinatari passivi di proposte, bensì come interlocutori attivi (Progetto Educativa territoriale); - promuovere uno spazio di crescita e valorizzare il sistema delle appartenenze attraverso l uso della produzione audiovisiva di stile cinematografico (Progetto Guarda in giro in proroga fino a giugno 2008, senza prevedere continuità); - valorizzare le competenze dei genitori, incrementare la consapevolezza e la fiducia nelle proprie capacità, rafforzare la capacità di osservare e di comprendere i propri figli (Progetto Genitori si diventa); - mettere i bambini nella condizione di raggiungere un grado soddisfacente di autonomia che consenta loro di sfruttare pienamente e nel modo più sicuro le potenzialità dell ambiente familiare, scolastico e cittadino (Progetto Bambini sicuri concluso). 80

81 I progetti futuri saranno elaborati sulla base dell esperienza dei progetti precedenti e dalla valutazione e implementazione delle necessità emerse dal tavolo di coprogettazione Crescere tra casa, scuola e territorio. I partecipanti ai tavoli, espressione delle principali istituzioni e organizzazioni di Terzo settore presenti sul territorio che si rivolgono ai ragazzi, ASL, scuola, associazioni culturali, interculturali, di volontariato, cooperative, hanno richiesto che: 1. attraverso progetti mirati venga attuato l ascolto dei ragazzi e la partecipazione attiva alla elaborazione dei progetti che li riguardano, anche al fine di far emergere situazioni di violenza all interno delle proprie famiglie (progetto sul Bullismo); 2. si ricerchino spazi da destinare ad uso sociale, in cui i ragazzi possono dare espressione alla loro creatività, individuando spazi di incontro e di socializzazione accessibili anche ai bambini disabili (documentazione della didattica nel Municipio Roma Centro Storico con la partecipazione degli adolescenti); 3. si promuova un rapporto sempre più forte tra la scuola e le famiglie, anche a sostegno della genitorialità (progetto sul Bullismo); 4. si attivi in modo efficace la comunicazione con le istituzioni, tra le istituzioni e con il Terzo settore per fornire risposte adeguate alle situazioni di disagio (sperimentazione di un esperienza di rete tra strutture educative comunali e associazionismo territoriale); Si allega un prospetto della situazione finanziaria Titolo Importo assegnato annuo 2006 Periodo finanziario con risorse anno 2006 Educativa territoriale , Interventi di concertazione dell'attività di coordinamento 4.325, Guarda in giro 4.255, Genitori si diventa , Bambini sicuri 0 Totale continuità per progetti in atto ,25 Importo disponibile per eventuali nuovi progetti ,88 Totale assegnato per progetti ,13 Totale assegnato per azioni di sistema 2% 4.332,68 Totale ex lege 285/97 Per quanto riguarda la programmazione del triennio , si prevede di utilizzare i fondi residui dell anno 2006 che attualmente ammontano a ,88, come emerso dai tavoli di coprogettazione per: - la continuità dei progetti Educativa territoriale e Genitori si diventa nei mesi di marzo giugno e luglio-dicembre 2008; - la continuità del progetto Guarda in giro nei mesi da marzo a giungo

82 SCHEDE PROGETTO DELLA LEGGE 285/97 Piano per l attuazione della Legge 285/97 nel Comune di Roma Municipio I SCHEDA PROGETTO TITOLO DEL PROGETTO EDUCATIVA TERRITORIALE CONTINUITÀ DEL PROGETTO Il progetto riguarda la continuità del seguente intervento già finanziato dalla legge 285/97: Titolo EDUCATIVA TERRITORIALE Scheda progetto del 2 Piano Cittadino n 1 (Ordinanza C.S. n 131 del ) Il progetto: consiste nella estensione temporale dei servizi attivati, senza alcuna rimodulazione Nel caso di un nuovo progetto (innovativo) descrivere sinteticamente obiettivi, destinatari e azioni che si intendono realizzare (max 2 pagine). Nel caso in cui si preveda una rimodulazione di progetti esistenti, descrivere sinteticamente le principali variazioni che si intendono introdurre rispetto all intervento finanziato precedentemente, specificandone le ragioni (max 2 pagine) 7 DURATA PREVISTA DELLE AZIONI FINANZIABILI NEL TRIENNIO Periodo: attualmente al progetto è stata data continuità fino al 30 giugno 08, si ipotizza il proseguimento per il triennio. COSTO COMPLESSIVO DEL PROGETTO (AL NETTO DEL 2%) Euro Anno 2008 (gennaio-dicembre 08) ,00 Anno ,00 Anno ,00 Totale ,00 Piano per l attuazione della Legge 285/97 nel Comune di Roma 7 Nel caso in cui il progetto consista nella mera estensione temporale di servizi già attivati, senza alcuna rimodulazione, questa parte non deve essere compilata. 82

83 Municipio I SCHEDA PROGETTO TITOLO DEL PROGETTO GENITORI SI DIVENTA CONTINUITÀ DEL PROGETTO Il progetto riguarda la continuità del seguente intervento già finanziato dalla legge 285/97: Titolo GENITORI SI DIVENTA Scheda progetto del 2 Piano Cittadino n 5 (Ordinanza C.S. n 131 del ) Il progetto: consiste nella estensione temporale dei servizi attivati, senza alcuna rimodulazione Nel caso di un nuovo progetto (innovativo) descrivere sinteticamente obiettivi, destinatari e azioni che si intendono realizzare (max 2 pagine). Nel caso in cui si preveda una rimodulazione di progetti esistenti, descrivere sinteticamente le principali variazioni che si intendono introdurre rispetto all intervento finanziato precedentemente, specificandone le ragioni (max 2 pagine) 8 DURATA PREVISTA DELLE AZIONI FINANZIABILI NEL TRIENNIO Periodo: attualmente al progetto è stata data continuità fino al 30 giugno 08, si ipotizza il proseguimento per il triennio COSTO COMPLESSIVO DEL PROGETTO (AL NETTO DEL 2%) Euro Anno 2008 (gennaio- dicembre 08) ,00 Anno ,00 Anno ,00 Totale ,00 Piano per l attuazione della Legge 285/97 nel Comune di Roma Municipio I 8 Nel caso in cui il progetto consista nella mera estensione temporale di servizi già attivati, senza alcuna rimodulazione, questa parte non deve essere compilata. 83

84 SCHEDA PROGETTO TITOLO DEL PROGETTO GUARDA IN GIRO CONTINUITÀ DEL PROGETTO Il progetto riguarda la continuità del seguente intervento già finanziato dalla legge 285/97: Titolo GUARDA IN GIRO Scheda progetto del 2 Piano Cittadino n 4 (Ordinanza C.S. n 131 del ) Il progetto: consiste nella estensione temporale dei servizi attivati, senza alcuna rimodulazione Nel caso di un nuovo progetto (innovativo) descrivere sinteticamente obiettivi, destinatari e azioni che si intendono realizzare (max 2 pagine). Nel caso in cui si preveda una rimodulazione di progetti esistenti, descrivere sinteticamente le principali variazioni che si intendono introdurre rispetto all intervento finanziato precedentemente, specificandone le ragioni (max 2 pagine) 9 DURATA PREVISTA DELLE AZIONI FINANZIABILI NEL TRIENNIO Periodo: attualmente al progetto è stata data continuità fino al 30 giugno 08, ed è prevista la chiusura COSTO COMPLESSIVO DEL PROGETTO (AL NETTO DEL 2%) Euro Anno 2008 (gennaio-giugno 08) ,00 Anno Anno Totale ,00 Piano per l attuazione della Legge 285/97 nel Comune di Roma Municipio I 9 Nel caso in cui il progetto consista nella mera estensione temporale di servizi già attivati, senza alcuna rimodulazione, questa parte non deve essere compilata. 84

85 SCHEDA PROGETTO TITOLO DEL PROGETTO GIOVANI E BULLISMO Titolo GIOVANI E BULLISMO Il progetto: È innovativo Obiettivi: prevenzione di fenomeni di devianza giovanile e comportamentale che generano episodi di bullismo Destinatari: adolescenti delle scuole medie inferiori e superiori Azioni: analisi delle pratiche di espressione grafico-crerativa (murales) e integrazione con i progetti di sostegno psicologico già in essere nel Municipio Periodo: triennio DURATA PREVISTA DELLE AZIONI FINANZIABILI NEL TRIENNIO COSTO COMPLESSIVO DEL PROGETTO (AL NETTO DEL 2%) Euro Anno ,13 Anno ,00 Anno ,013 Totale ,26 Piano per l attuazione della Legge 285/97 nel Comune di Roma Municipio I SCHEDA PROGETTO 85

86 TITOLO DEL PROGETTO LABORATORIO DOCUMENTALE SULLA DIDATTICA TERRITORIALE Titolo LABORATORIO DOCUMENTALE SULLA DIDATTICA TERRITORIALE È innovativo Obiettivi: partecipazione attiva degli adolescenti nel reperire documentazione sul profilo didattico territoriale (ad esempio la presenza di edifici scolastici storici come la Cadlolo) Destinatari: adolescenti delle scuole medie inferiori e superiori Azioni: mappatura degli edifici educativi storici del Municipio mappatura delle differenti didattiche utilizzate per le pratiche di apprendimento Periodo: triennio DURATA PREVISTA DELLE AZIONI FINANZIABILI NEL TRIENNIO COSTO COMPLESSIVO DEL PROGETTO (AL NETTO DEL 2%) Euro Anno ,00 Anno ,00 Anno ,00 Totale ,00 Piano per l attuazione della Legge 285/97 nel Comune di Roma Municipio I 86

87 SCHEDA PROGETTO TITOLO DEL PROGETTO FACCIAMO RETE : UN PERCORSO INTEGRATO TRA SCUOLA E TERRITORIO Titolo FACCIAMO RETE:UN PERCORSO INTEGRATO TRA SCUOLA E TERRITORIO Il progetto: È innovativo Obiettivi: sperimentazione di una esperienza di rete tra strutture educative comunali e associazionismo del territorio Destinatari: alunni delle scuole elementari Azioni: mappatura dettagliata della rete che insiste sul territorio municipale a livello ludicoricreativo Periodo: triennio DURATA PREVISTA DELLE AZIONI FINANZIABILI NEL TRIENNIO COSTO COMPLESSIVO DEL PROGETTO (AL NETTO DEL 2%) Euro Anno ,00 Anno ,13 Anno ,00 Totale ,13 87

88 PROSPETTO RIEPILOGATIVO DELLE ESIGENZE FINANZIARIE PER I PROGETTI DELLA L. 285/ Totale triennio Educativa , , , ,00 Territoriale Genitori si diventa , , , ,00 Guarda in giro , ,00 Giovani e , , , ,26 bullismo Laboratorio , , , ,00 documentale sulla didattica territoriale Facciamo rete: un , , , ,13 percorso integrato tra scuola e territorio Fondi , , , ,39 Azioni di 4.332, , , ,04 sistema 2% TOTALE , , , ,43

89 9. GLI ALTRI PIANI E PROGETTI TERRITORIALI Il Municipio Roma Centro Storico insieme alla Casa della Città dovrà collegare le proprie attività con altri piani, programmi o progetti in opera nel territorio. Dovranno essere stabiliti canali di comunicazione in grado d individuare, aggiornare e mettere in rapporto i propri servizi con le iniziative promosse a livello europeo, nazionale, regionale o provinciale con impatto sull area municipale. Questa articolazione richiede una intensa comunicazione orizzontale e un lavoro di monitoraggio per evitare lo spreco d inutili sovrapposizioni. Lo stesso canale servirà anche per generare un maggiore coordinamento e collaborazione tra chi opera in sfere d'azione coincidenti. Ogni specifico progetto su un ambito determinato s intreccia necessariamente nel territorio urbano del Municipio con altre iniziative e deve prevedere adeguate modalità di articolazione tra di loro. È il caso del Piano per lo sviluppo locale della buona occupazione per il triennio che, oltre al compito di definire le strategie locali per l occupazione, dovrà integrare in un unico sistema i diversi attori, e ricorrere costantemente al partenariato e a meccanismi di partecipazione. Il Piano per lo sviluppo locale e la buona occupazione è uno strumento strategico che ha il compito di: a) orientare le diverse politiche per il lavoro dell ente locale, coordinandole e rendendole più efficaci e coerenti; b) indirizzare e coordinare le forze produttive e sociali impegnate sul fronte occupazionale. Il successo del Piano si misura mediante l incremento del potenziale delle organizzazioni pubbliche, non profit e private; c) mettere a punto un raccordo cooperativo con le politiche per il lavoro degli altri enti pubblici territoriali e nazionali. In sintesi, cercherà la coerenza a livello locale tra le diverse politiche, piani, programmi, azioni occupazionali messi in atto dai diversi attori dell area metropolitana. L obiettivo primario consiste nello sviluppo di strumenti specifici e di servizi municipali finalizzati alla creazione di nuovi posti di lavoro e allo sviluppo del territorio mettendoli stabilmente in rete e attivando sinergie strutturali fra di loro: l orientamento al lavoro; la formazione (professionale e imprenditoriale); il supporto all autoimpiego e all avvio di nuove attività produttive imprenditoriali e non profit; la qualità del lavoro e i diritti; il supporto alle fasce deboli e alle pari opportunità; l impegno nella gestione di crisi occupazionali. Un altro esempio di approccio innovativo integrato in fase di attuazione nel Municipio Roma Centro Storico è il Piano Locale Giovani (PLG), uno strumento per realizzare politiche giovanili orientate allo sviluppo e all aumento della partecipazione dei giovani nei processi decisionali locali. Si tratta di aprire un processo di confronto e di scambio che contribuisca a creare una visione partecipata della comunità locale. La sperimentazione del PLG si concentra principalmente su tre priorità, considerate fondamentali per creare le condizioni perché i giovani possano essere protagonisti della loro crescita e del loro futuro: a) l accesso ad una buona occupazione e l inserimento effettivo nel mondo del lavoro; b) l accesso alla casa, mediante misure che favoriscano percorsi di autonomia personale e sociale; c) l accesso autonomo a forme di credito in grado di aprire opportunità sul futuro. Il Piano è indirizzato a giovani tra i 16 e 20 anni. Nella sua prima fase di attuazione si pone l obiettivo di sensibilizzare i ragazzi su tematiche quali la tolleranza e nuove forme di socialità. La fase successiva vuole creare un gruppo che funga da interfaccia per le istituzioni per quanto riguarda le tematiche e i progetti che interessano i giovani. Le rilevazioni indicano un particolare interesse intorno al tema del lavoro e 10 Deliberazione della Giunta Comunale n. 5 del 09/01/2008

90 della formazione che sono assunti come prioritari nell agenda del Municipio. Anche i Tavoli di coprogettazione hanno confermato questa indicazione. In essi è stato ribadito che si tende ad interpretare ciò che i giovani pensano senza però dare ascolto o creare canali di dialogo e partecipazione. Si parla di loro senza offrire spazi di socializzazione e solo quando emerge qualche problema. Dall attenzione ai giovani si passa ai piani comunali che affrontano i problemi relativi alla famiglia. In questo ambito si può segnalare l affidamento temporaneo offerto ai minori la cui famiglia si trova in un momento di difficoltà. È un provvedimento temporaneo, che può durare da alcuni mesi fino ad un massimo di due anni. In questi casi il bambino o il ragazzo è accolto per il tempo necessario al superamento del problema. Allontanare un bambino dalla propria famiglia è una scelta lacerante che si rende necessaria in situazioni in cui i diritti del minore sono compromessi. In un altro contesto si offre al ragazzo la possibilità d intrecciare relazioni affettive che rendano possibile la sua migliore crescita e un più armonico processo di socializzazione. Si tratta di una risposta di solidarietà sociale in cui una famiglia si assume e si fa carico dei problemi di un altra famiglia. L obiettivo finale è il ricongiungimento del ragazzo alla sua famiglia d origine, quindi, a differenza dell adozione, i rapporti tra le due famiglie si mantengono. Quando un bambino è dato in affidamento non resta mai abbandonato. I servizi sociali che scelgono l affidamento sono garanti della corretta attuazione: a) riferiscono all Autorità giudiziaria sull andamento del progetto; b) si occupano dell orientamento e del sostegno psicologico degli affidatari; e c) hanno il compito di agevolare i rapporti tra la famiglia affidataria e quella di origine. L affidamento familiare può essere: consensuale, quando la famiglia d origine è d accordo e la disposizione si esplicita attraverso un decreto del giudice tutelare; o non consensuale, quando la società, attraverso il Tribunale dei minori considera, contro la volontà della famiglia d origine, che essa non offre le condizioni necessarie per adempiere i suoi doveri. Chiunque può dare la propria disponibilità all affidamento: famiglie con figli, senza o singole persone. L elemento fondamentale è che chi offre la sua disponibilità sia in grado di assicurare il mantenimento, l'educazione, l'istruzione e le relazioni affettive di chi ha bisogno. La compresenza di diverse iniziative pubbliche e dell associazionismo su uno stesso spazio urbano e la possibilità che ci offre la tecnica di comunicare in modo veloce e agile rendono non solo possibile, ma necessario il collegamento tra percorsi paralleli o complementari. La comunicazione orizzontale investe sia l ambito istituzionale sia quello associativo. Per quanto riguarda il primo, spesso uffici e mansioni si rispecchiano, ma i percorsi restano paralleli e non si entra in contatto, non si sa o s ignora l attività degli altri. Le istituzioni devono cominciare dando l esempio alla società di ciò che significa cooperazione e solidarietà, mettendo in atto meccanismi di convergenza e divisione di competenze. Le politiche devono essere integrate e chi risiede nel Municipio deve essere in grado di servirsi delle diverse opportunità presenti nel territorio È indispensabile un continuo aggiornamento sui progetti in corso. Prendiamo ad esempio le attività che svolge il Dipartimento IX Servizi Sociali della Provincia di Roma. Con la legge 328/00, la Provincia di Roma è indicata come ente di secondo livello, con funzioni di coordinamento e sostegno tecnico ai comuni. Il Dipartimento Servizi Sociali è strutturato in tre aree di servizio: 1. Pianificazione Territoriale, Formazione ed Aggiornamento degli operatori socio-sanitari; 2. Interventi Sociali; 3. Immigrazione ed Emigrazione. 1. L ufficio Pianificazione Territoriale si occupa: a) del coordinamento e sostegno tecnico ai comuni capofila e ai comuni afferenti ai 17 distretti socio-sanitari del territorio provinciale. La sua attività è finalizzata alla realizzazione dell integrazione socio-sanitaria ed alla definizione, monitoraggio e valutazione dei piani. Promuove la partecipazione del terzo settore alla programmazione ed eroga contributi per gli interventi in campo sociale; e b) della formazione ed aggiornamento degli operatori socio-sanitari e del terzo settore; 90

91 Per quanto riguarda la comunicazione orizzontale tra le associazioni, nei Tavoli di coprogettazione, i partecipanti hanno espresso in più occasioni la necessità di lavorare in rete. Questa coincidenza è una base concreta di partenza. Il percorso di elaborazione del Piano ha trovato un accordo prima ancora di renderlo esplicito nel testo del progetto. Costruire una rete è far convergere gli sforzi e le iniziative, ma bisogna anche studiare e capire ogni rete, il perché del suo successo o del suo fallimento. Una rete è un sistema di comunicazione dinamico che richiede continui interventi di forma e di contenuto. Non basta mantenere in vita un elenco di contatti, anche se ciò può essere utile. Una rete deve esprimere una vitalità propria, altrimenti diventa virtuale. Il primo obiettivo sarà studiare, capire e superare ciò che ostacola l impresa. Devono essere immaginate nuove strategie per scalfire la cultura della concorrenza spietata che è trapelata dall economia alla società. Se è vero che il mercato è retto dalla legge di offerta e domanda, la società non lo è. Non si può capire il sociale con i parametri del mercato per poi concludere che si è tutti possibili antagonisti. Fare rete significa passare da una socialità concorrenziale ad una solidale, costruire un tessuto di relazioni fatto di tanti nodi che s incrociano e si allacciano nelle convergenze. Le persone e i diversi soggetti che agiscono nel sociale devono cooperare e recuperare quell essere soci che è alla base di ogni progetto di comunità. Senza questo legame, senza un progetto in grado di riunire le diversità, nessuna rete può funzionare. I Tavoli si sono articolati su diverse aree tematiche: 1) La Casa della città: luogo di accoglienza, ascolto e partecipazione; 2) La ricchezza nelle diversità delle culture; 3) Crescere tra casa, scuola e territorio; 4) Percorsi di buon invecchiamento; 5) Vivere e abitare il Centro storico; 6) Dalla formazione al lavoro. La modalità con cui sono stati organizzati indica un percorso originale ed efficace. Si è voluto superare la suddivisone di categorie rigide (anziani, disabili, giovani disoccupati, minorenni, tossicodipendenti, immigrati, ex-detenuti, senza fissa dimora, ecc.) per favorire una impostazione trasversale. I Tavoli si sono divisi in singole tematiche, ma senza stigmatizzare la condizione o lo status, nessuno è stato nominato indicando una condizione o marginalità. La scelta del linguaggio è il primo passo della comunicazione e non può essere trascurata. L obiettivo del PRS è generare un meccanismo virtuoso che porti ad allargare il numero dei soggetti coinvolti nella costruzione delle politiche sociali. Favorire la partecipazione è promuovere la responsabilità collettiva nell applicazione delle politiche sociali nel territorio, più crescono gli spazi sociali, più si allargano gli spazi di sicurezza. Questo Piano Regolatore Sociale vuole essere la risposta ad una società in continuo mutamento, non servono le ricette teoriche né tanto meno quelle preconfezionate e ripetute a catena. Servono politiche che favoriscano l inclusione, l accoglienza e l ascolto. Chi ascolta deve essere in grado di non semplificare, di non riportare il messaggio all interno dei propri canoni. Proprio per questo la costruzione della relazione è ancora più importante della risposta effettiva che si riesce a dare. La costruzione del percorso è il contenuto qualitativo del raggiungimento dell obiettivo. Ogni soluzione deve rispettare la complessità che il singolo caso manifesta, deve essere dinamica, ritagliata su misura e soprattutto condivisa. Una persona non esprime mai un unico bisogno ma una complessità. L articolazione tematica dei Tavoli ha confermato permanentemente questa trasversalità originaria. 2. La seconda area riguarda gli interventi sociali e si occupa: a) di giovani e minori e le sue iniziative riguardano la violenza sui minori, prevenzione del disagio giovanile, l inclusione sociale degli adolescenti, affidamento familiare e adozione. Promuove anche progetti nell'area delle dipendenze e dell' AIDS; e b) opera interventi in campo familiare, tutela della maternità, mediazione familiare, anziani, famiglie con disabili e assistenza domiciliare dei disabili 3. La terza area è quella dell immigrazione ed emigrazione: a) si occupa d iniziative a favore degli immigrati; e b) della formazione professionale e l'inserimento lavorativo degli immigrati a cui offre un centro servizio. 91

92 Con questi criteri possiamo individuare alcuni orientamenti esemplari emersi nei Tavoli su cui continuare a lavorare: 1) promuovere l Agenda 21, il programma delle Nazioni Unite dedicato allo sviluppo sostenibile, attraverso la Casa della Città, articolando le diverse problematiche sociali con quelle urbane: come la pedonabilità, la difesa della mobilità sostenibile, le piste ciclabili e l ambiente. 2) valorizzare il Progetto dell Unione Europea Quartier en crisis, in cui la Facoltà di Architettura di Roma Tre e il Forum Monti, partecipano per mettere a confronto diverse realtà periferiche dell Europa. A Roma invece, non è stata scelta un area marginale ma un quartiere centrale, il primo rione. Un area che presenta gli stessi problemi di quelle marginali, come la partenza dei vecchi residenti, il traffico, il degrado, inquinamento, la mancanza di socialità, di spazi verdi ecc. Si tratta ora di socializzare e ampliare l esperienza del laboratorio per studiare e mettere in pratica soluzioni a problemi comuni. 3) coordinare le azioni locali con le strategie di sviluppo urbano integrato espresse dall Unione Europea nella Carta di Lipsia; 4) rafforzare il rapporto con altre istituzioni pubbliche e stabilire protocolli d intesa (ASL, sindacati, AMA, ACEA, ecc); 5) sostenere la nascita e il funzionamento di Banche del tempo; 6) recuperare lo spazio pubblico stimolando la nascita di gruppi di cura locali: abitanti che si prendano cura di piccole porzioni del territorio in cui vivono o lavorano. Il Municipio deve essere in grado di articolare la ricchezza multiculturale del centro di Roma traducendola in beneficio per tutti. La centralità dell amministrazione pubblica deve essere in grado di coordinare, stimolare e gestire la presenza dinamica delle associazioni nel territorio. Lo spazio fisico, il luogo dove convergono problematiche e potenzialità di solidarietà, deve trasformarsi in spazio sociale, in spazio occupato da relazioni. In questo senso è necessaria una continua e successiva ricerca di punti condivisi. Fare rete significa anche contribuire alla nascita di spazi sociali. La partecipazione è un meccanismo che fa convergere tutti i processi in corso indirizzandoli verso obiettivi prioritari. Rendere locale la globalizzazione è fare di Roma una città globale. 92

93 10. LA PROGRAMMAZIONE DELLE AZIONI DI SISTEMA Per dare efficienza e continuità al PRS, si richiedono alcuni interventi che riguardano la gestione sistemica dell intero processo di evoluzione del PRS e in particolare: i criteri di organizzazione, le strategie di comunicazione e partecipazione, i criteri di gestione e revisione. Recepite le informazioni di contesto, le indicazioni dei tavoli di coprogettazione e compatibilmente con il dettato della l. 328/00 ed i quadri normativi comunali, si individuano tre macro-aspetti del processo, a cui corrispondono in modo puntuale alcune azioni di sistema : La comunicazione da effettuare nelle forme e con i mezzi più idonei tra tutti i poli dell informazione: enti, associazioni, imprese, cittadini in ogni condizione sociale. La stessa dovrà contenere l assunto di base culturale, di sviluppo della partecipazione e delle responsabilità civili coniugate con i diritti La qualità dei servizi che riguardano in particolare: a) la formazione (risorse umane); b) la responsabilità municipale sugli aspetti procedurali: autorizzazioni, accreditamento e vigilanza, criteri e procedure di selezione dei fornitori per l affidamento dei servizi (i protocolli); c) verifica continua dei risultati e rimodulazione delle strategie (valutazione). L adeguamento logistico in merito ai criteri organizzativi, all utilizzo di strutture e di risorse economiche del Municipio. Azioni di sistema: la comunicazione 1. Ottimizzazione delle azioni comunicative esistenti. 2. Predisposizione di indici standardizzati per la co-gestione flessibile di dati sulla rete digitale, da far confluire nelle reti comunali (porte sociali) e nazionali. 3. Creazione di una rete digitale trasversale per far dialogare politiche settoriali considerate storicamente lontane (abitative, urbane, sanitarie, sociali, del reddito). 4. Implementazione di una rete digitale fra il Municipio Roma Centro Storico, gli enti territoriali, le associazioni, le imprese sociali, le scuole, i cittadini, per comunicare informazioni utili alla progettazione, all erogazione dei servizi, al monitoraggio dei progetti e al controllo della spesa. È prevista la predisposizione di un blog. 5. Diversificazione e rafforzamento delle forme di comunicazione per: a) la promozione e la diffusione capillare di iniziative e servizi offerti dal Municipio: mailing list, lettere, manifesti e depliants da affiggere e distribuire nei punti di maggiore affluenza della cittadinanza (come ad esempio le farmacie, le poste, i mercati rionali. gli studi medici, gli esercizi commerciali, etc.) b) costruzione di un apposita segnaletica sociale da collocare nei diversi quartieri e rioni contenenti indicazioni relative ai principali servizi/attività sociali e/o di pubblica utilità. c) la ricezione capillare delle richieste che vengono dal territorio con un particolare riferimento al sommerso : numero verde, servizio di Segretariato sociale (Porte sociali on-line, sportelli al pubblico), mediatori sociali e culturali, uso delle sentinelle sociali : medici, commercianti, edicolanti, portieri di condominio, etc. Azioni di sistema: la qualità dei servizi 1. Monitoraggio dei bisogni formativi del territorio da stabilirsi con il supporto delle Università e istituzione di nuovi corsi di formazione. 2. Sostenere e incrementare i percorsi formativi. 3. Istituzione di un comitato locale, costituito sulla base di un protocollo tra il Municipio e i componenti della rete, finalizzato alla costruzione di reti brevi di partenariato locale, 93

94 mettendo a fuoco, sul territorio, azioni strategiche di prevenzione e integrazione socioprofessionale. 4. Realizzazione/aggiornamento della Carta dei servizi e di un Codice di comportamento etico del Municipio. 5. Revisione dei criteri per la selezione degli enti per l affidamento dei servizi e istituzione di protocolli per le autorizzazioni, l accreditamento e la vigilanza delle imprese secondo i criteri della trasparenza e della legalità. 6. Individuazione di una commissione mista (amministrazione, enti, associazioni) per la promozione e lo sviluppo dei servizi erogati dal Municipio con particolare riferimento alla completezza dei servizi, al grado di soddisfazione delle aspettative e dei bisogni dell utenza, al rapporto costo/benefici (la scelta degli indici deve essere compatibile con altri criteri comunali e nazionali). Azioni di sistema: l adeguamento del modello organizzativo e delle condizioni logistiche 1. In una prospettiva concreta d integrazione deve emergere un rapporto continuato e circolare tra le componenti. Tutte, le riflessioni sul monitoraggio, i correttivi da applicare al sistema e le scelte operative devono essere discusse in via consultiva nei tavoli di coprogettazione permanenti Tavoli di coprogettazione Cabina di regia Segreteria tecnica Monitoraggio Commissione di autovalutazione 2. Valutazione di un piano finanziario che preveda un minimo ed un massimo di spesa da sostenere anche con la previsione di finanziamenti esterni, come i fondi della Comunità Europea. 3. Istituzione di una commissione con amministratori ed esperti per la valutazione delle fonti finanziare da destinare ai progetti e simulazione di percorsi procedurali per l accesso ai finanziamenti da parte delle amministrazioni, delle associazioni e delle imprese. 94

95 4. Creazione di un piano strategico per l adeguamento degli stabili e delle aree individuate da destinare alle attività del sociale. 95

96 11. LA PROGRAMMAZIONE DELLE RISORSE FINANZIARIE 1. La spesa sociale nel periodo La spesa sociale non attraversa un bel momento. La legge 328/00 ha stabilito principi, modelli e un nuovo modo di pensare la spesa sociale. Da una concezione residuale e riparatoria degli interventi sociali siamo passati ad una concezione positiva, solidale e universalistica. Le buone intenzioni, tuttavia, devono fare i conti con la congiuntura politica ed economica. La legge, prodotta alla fine degli anni novanta, è andata in regime a partire dal Se pertanto consideriamo questo come l anno di riferimento, possiamo comprendere come la congiuntura economica e politica abbia fortemente indebolito le intenzioni della legge 328. Infatti, la serie storica disponibile degli investimenti effettuati sulla base della legge 328/00 (riportata nella Tabella 11. 1) tra il 2001 e il 2007 mostra un calo di circa 15 punti percentuali. Fatto 100 l investimento del 2001, nel 2002 abbiamo un calo del 3%, nel 2003 del 13%, nel 2004 dell 11%, nel 2005 del 15%. Nel 2006 e nel 2007 la cifra disponibile per le politiche previste dalla legge 328/00 rimane la stessa del 2005 ( ,00 euro). Se inoltre si considera il forte aumento del costo dei servizi in questo stesso periodo si può comprendere quanto grande sia stata la riduzione per la spesa sociale finanziata con la legge 328/00. La variazione annuale più forte si registra nel 2003 (-11,16% rispetto all anno precedente); c è una piccola risalita nel 2004 (+2%) e poi ancora un calo nel 2005 (-4,77%). Gli anni successivi confermano le cifre del Si tratta, come si può ben comprendere, di una conferma solo nominale, poiché i costi dei servizi aumentano consistentemente in questo periodo. Per i risparmi effettuati nel corso degli ultimi tre anni e per gli apporti di altri fondi, il bilancio del 2008 parte da un residuo attivo di ben ,70 euro. Si tratta tuttavia di somme in parte impegnate per finanziare progetti in affidamento. Tabella Bilancio delle spese della 328/00 del Municipio. Anni Anno Importo Var % serie storica Var % su an prec , ,00 96,92-3, ,00 87,18-11, ,00 89,00 2, ,00 84,76-4, ,00 84, ,00 84, ,70* *Residui anni * I fondi 2008 saranno accreditati in ottobre Per le politiche sociali il Municipio Roma Centro Storico impegna parte del suo bilancio ordinario. Nel 2006 ha impegnato ,75 euro; nel ,16 (+ 6% circa rispetto 96

97 all anno precedente); nel ,11 euro (+ 10% circa rispetto all anno precedente; cfr. Tabella 11.2). Tabella Fondi del bilancio ordinario destinati alle politiche sociali Servizi agli adulti (Centro di Responsabilità AAB) Contributi economici per cittadini con disagio soci-economico , , ,62 Progetti sociali (ad es., tirocini lavoro) , , ,00 Assistenza alloggiativa per i cittadini sfrattati , , ,00 Sub Totale , , ,62 Percentuale Sub Totale su Totale 16% 16% 14% Servizi ai cittadini disabili (Centro di Responsabilità AAB) Assistenza domiciliare disabili (Saish) , , ,50 Altri servizi assistenza ai disabili (ad es., Servizio specifico per autistici) , , ,80 Assistenza alunni disabili nelle scuole (Centro di Responsabilità AAM) , , ,00 Sub Totale , , ,30 Percentuale Sub Totale su Totale 28% 30% 31% 97

98 Tabella (Segue) Fondi del bilancio ordinario destinati alle politiche sociali Servizi alle famiglie con disagio socio-economico con presenza di minori (Centro di Responsabilità AAM) Servizi alle famiglia, ai bambini e agli adolescenti Contributi economici per famiglie con disagio socioeconomico , , ,00 Progetti speciali (ad esempio tirocini area minori) , , ,00 Case Famiglia , , ,78 Assistenza domiciliare per minori con disagio sociale (SISMIF) , , ,00 Sub Totale , , ,78 Percentuale Sub Totale su Totale 10% 7% 7% Tabella (Segue) Fondi del bilancio ordinario destinati alle politiche sociali Servizi ai cittadini anziani in stato di disagio sociale Servizi agli anziani Contributi economici per anziani con disagio socioeconomico , , ,68 Assistenza domiciliare per anziani (Saisa) , , ,00 Pagamento parte contributo rette case di riposo , , ,30 Centro diurno anziani fragili , , ,62 Altri servizi di assistenza agli anziani (ad es, socializzazione centri anziani, dimissioni protette, pasti a domicilio, soggiorni diurni, socializzazione festività Natale e Pasqua, ecc) , , ,59 Soggiorni residenziali estivi, natalizi e pasquali per anziani , , ,00 Sub Totale , , ,19 Percentuale Sub Totale su Totale 46% 46% 46% Totale , , ,11 Fonte: Municipio Roma Centro Storico Questo investimento è parte di un complesso intervento del Comune di Roma nella spesa sociale. Nel corso degli ultimi anni, infatti, il Comune di Roma ha destinato alla spesa sociale una quota 98

99 di risorse pari a 230 milioni di euro nel 2001, di 288 milioni nel 2002, di 1274 nel 2003, di 1278 nel 2004, di 324 nel 2005 e di 304 nel Si tratta di un investimento costante che, tranne il picco del 2005 (con un incremento del 12% rispetto al 2001), resta più o meno fermo per assestarsi ad un incremento del 6% nel Se tuttavia si vedono le spese per investimento i valori del 2006 (19 milioni) sono più o meno equivalenti di quelli del 2001 (17 milioni). Vi sono stati tuttavia tre anni di forte incremento: 2003, 38 milioni; 2004, 37 milioni; 2005, 38 milioni. Nel 2006, con 304 milioni complessivi, la spesa sociale del Comune di Roma si attesta intorno al 3% della spesa complessiva. A livello municipale non si hanno dati per fare analoghe considerazioni quantitative. La previsione, tuttavia, non è facile neppure a livello dell intero Comune di Roma. Troppe infatti sono le variabili da considerare e non tutte sono controllate dal Comune e tanto meno dal Municipio. La prima e più generale riguarda le entrate derivanti dalla fiscalità generale. Non si comprende allo stato attuale se e come i comuni avranno autonomia nella gestione di determinate partite (Ici, compartecipazione Irpef, ad esempio). L altra variabile è la volontà politica di continuare l impegno nelle politiche sociali. Dalla programmazione del Comune di Roma contenuta nel Documento di Programmazione Finanziaria. Indirizzi per la formazione del bilancio , approvato nell ottobre 2007, e nel Bilancio sociale 2006, approvato dalla Giunta capitolina nel novembre 2007, emerge la volontà di confermare ed estendere l impegno finora profuso per le politiche sociali e, in particolare, per le politiche di inclusione sociale. Analogo impegno è espresso dagli Organi di Governo del Municipio e questo PRS ne è una testimonianza. 2. La spesa per interventi e progetti in corso I progetti in corso, parzialmente o completamente finanziati con fondi della legge 328/00, comportano un notevole impegno di spesa. Tali progetti hanno scadenza nel 2008 o anche nel Il Municipio deve pertanto prevedere somme capaci di continuare a finanziare i progetti in corso nel 2008, a continuarli nel 2009 e nel 2010, naturalmente nelle forme che a suo tempo matureranno. Dal monitoraggio complessivo deriveranno infatti i criteri relativi per la determinazione di quali progetti continuare, quali integrare o modificare e quali invece abbandonare alla loro conclusione (cfr. Appendice n. 5 relativa alla programmazione finanziaria per il triennio ). Sulla base di queste informazioni si può formulare una programmazione delle risorse finanziarie necessarie per l implementazione del PRS. 3. Le ipotesi di programmazione finanziaria Ipotesi della continuità La continuità degli interventi richiede un investimento di risorse proprie e acquisite sulla base delle leggi vigenti e di accordi con enti pubblici e privati. Nel triennio occorre allora reperire una somma di circa ,35 (cfr. Appendice 5 alla tabella esigenze finanziarie necessarie nel triennio). Ipotesi dell incremento delle politiche e dei servizi sociali Appare del tutto irrealistico pensare oggi che nei prossimi tre anni, compreso l anno in corso, si possa incrementare la spesa sociale. Nonostante nell opinione pubblica vi siano forti affermazioni di questa necessità, i vincoli di bilancio generale porteranno probabilmente ad optare per una linea di politica economica piuttosto tradizionale, nonostante sia dimostrato che politiche sociali efficaci possono anche nel breve periodo portare a risparmi e crescita economica. Bisogna dunque aspettarsi che non vi sia alcun incremento delle somme messe a 99

100 disposizione dal governo nazionale e, per il ruolo che esso ha nelle economie locali, dalla Regione e dal Comune. Tuttavia, questo PRS ha registrato un ampia disponibilità di associazioni e organizzazioni a mettere a disposizione risorse umane. L incremento delle politiche può allora venire da un contributo in termini di professionalità che, riducendo la spesa per il personale, può allargare la platea delle persone raggiunte dai servizi esistenti oppure contribuire a creare nuovi servizi o attivare nuovi programmi. Non si può dire a quanto potrà ammontare questo risparmio. Molto dipende dal clima di fiducia esistente tra cittadini, associazioni di volontariato e istituzioni. Per questo la gestione del PRS si rivela forse ancor più importante della sua redazione. Sono previste già le seguenti azioni a basso costo: - esercizio del diritto del cittadino di scegliere l ente accreditato per l erogazione dell assistenza domiciliare; - gestione dell accoglienza del cittadino fino alla sua eventuale presa in carico; - messa a disposizione della Casa della Città per l integrazione delle politiche sociali con le politiche urbanistiche e per la rete della responsabilità creata nella costruzione del PRS. Inoltre il Piano Regolatore Sociale dovrà contemplare anche la programmazione afferente i progetti finanziati con la legge 285/97, dei quali alcuni come ad esempio i progetti Educativa territoriale, Guarda in giro, Genitori si diventa - sono stati già programmati all interno di questa logica di integrazione delle politiche al fine di: - potenziare le skills dei giovani attraverso la promozione dell autonomia, considerando i ragazzi come interlocutori attivi; - promuovere spazi di crescita personale e relazionale attraverso il ricorso alla produzione audiovisiva di stile cinematografico; - valorizzare le competenze dei genitori, incrementare la consapevolezza e la fiducia nelle proprie capacità, rafforzare la capacità di osservare e di comprendere i propri figli; - creare contesti in cui i bambini si trovino nella condizione di poter raggiungere un soddisfacente grado di autonomia al fine di sfruttare pienamente e nel modo più sicuro le potenzialità dell ambiente familiare, scolastico e cittadino. I progetti futuri saranno perciò elaborati sulla base dell esperienza di quelli precedenti e tenendo in grande considerazione le priorità emerse dal tavolo di coprogettazione Crescere tra casa, scuola e territorio nel corso del quale si è sottolineata: - la necessità di prestare ascolto ai ragazzi attraverso la partecipazione attiva alla elaborazione dei progetti che li riguardano, anche al fine di far emergere situazioni di emarginazione culturale ed educativa all interno delle proprie famiglie (come nel caso del progetto sul Bullismo, di cui si parla nella relativa scheda progetto a pag. 84); - il bisogno di reperire spazi da destinare ad uso sociale, in cui i ragazzi possano dare espressione alla loro creatività, individuando luoghi di incontro e di socializzazione accessibili anche ai bambini disabili (documentazione della didattica nel Municipio Roma Centro Storico con la partecipazione degli adolescenti); - promozione di un rapporto sempre più forte tra la scuola e le famiglie, anche a sostegno della genitorialità; - formalizzazione della comunicazione tra le istituzioni e il Terzo settore per fornire risposte proporzionate alle situazioni di disagio (sperimentazione di un esperienza di rete tra strutture educative comunali e associazionismo territoriale); 100

101 12. I PROCESSI DI ATTUAZIONE E LE PROCEDURE DI REVISIONE 1. Diffusione A conclusione della procedura di approvazione del PRS si prevede di impostare e realizzare alcune azioni finalizzate alla sua diffusione. Presentazione pubblica del piano. Si tratta di un incontro rivolto a tutti che completa la procedura iniziata a dicembre 2007 con l incontro degli Organi di governo del Municipio, con le parti sociali (5 dicembre) e, soprattutto, la presentazione del PRS al pubblico avvenuta nella Città dell Altra Economia (18 dicembre). Organizzare una conferenza stampa per presentare il PRS. Diffondere il PRS via internet. A questo proposito si ricorda che la costruzione del PRS è avvenuta con ampio coinvolgimento delle parti sociali, di cittadini, del volontariato e di altri attori della società civile. E stata costruita in questo modo una rete che, nel corso dei mesi dedicati alla preparazione dello stesso PRS, ha già funzionato come un network comunicativo. Per queste ragioni la rete costruita durante la preparazione e la elaborazione del PRS sarà anche uno strumento per la sua diffusione. Dedicare uno spazio autonomo al PRS nel sito del Municipio. Stampare una brochure informativa. Adottare la Carta dei servizi. 2. Gestione Gli organi di governo del Municipio (Presidente, Giunta e Consiglio) saranno i garanti del processo di implementazione del PRS. Il PRS sarà gestito dalla UOSECS mediante la Cabina di Regia costituita dall Ufficio di Piano. Per la gestione dei servizi attivati il Municipio Roma Centro Storico intende avvalersi, nelle forme previste dalla legge, di organizzazioni e di professionalità presenti nella società. La complessità dei bisogni a cui si tenta di rispondere con le politiche e i servizi sociali proposti dal PRS richiede una rete composta da privati, dal volontariato, dal privato sociale e dalla parte pubblica. Il Municipio ha in questo contesto il ruolo di promozione e coordinamento degli interventi e, nello stesso tempo, di verifica dei risultati conseguiti con le politiche e i servizi attivati. 3. Monitoraggio e aggiornamento del piano Il monitoraggio degli interventi avverrà in tre modi. La valutazione dei servizi avverrà pertanto lungo tre direttrici. La prima è affidata ai Tavoli permanenti per le politiche sociali. Essa è una continuazione del processo della costruzione dello stesso PRS. Da ogni Tavolo è emersa la volontà di continuare ad incontrarsi anche dopo l approvazione del PRS. E stato proposto di far diventare permanenti tali tavoli e di convocarli con una cadenza trimestrale. Il compito dei Tavoli permanenti sarà in primo luogo quello di verificare i risultati prodotti dagli interventi attivati a seguito dell approvazione del PRS. La seconda riguarda direttamente gli utenti dei servizi. Si prevede di registrare la fruizione dei servizi da parte delle persone interessate e, sulla base di un piccolo campione a scelta ragionata, intervistare alcuni fruitori dei servizi per raccogliere la loro opinione sulla qualità del servizio erogato dal Municipio. La terza è la valutazione complessiva svolta dall UOSECS, attraverso la Cabina di Regia dell Ufficio di Piano. Quest ultima valutazione verificherà la rispondenza o meno tra gli obiettivi previsti dagli interventi e i risultati ottenuti ed elabora le eventuali proposte di modifica e integrazione annuale del PRS. 101

102 Le eventuali modifiche, integrazioni e aggiornamento possono riguardare le metodologie di lavoro, la ridefinizione degli obiettivi di ogni intervento ma anche lo spostamento di risorse da settori a settori, secondo le necessità eventualmente emerse dal monitoraggio. Ogni anno sarà svolta una giornata di presentazione del bilancio sociale. La procedura sopra descritta costituisce nei fatti anche la procedura di aggiornamento annuale del Piano per quanto riguarda le metodologie di intervento e la verifica dei risultati attesi. 102

103 Appendice 1 SCHEDE INFORMATIVE SUL MUNICIPIO ROMA CENTRO STORICO Scheda 1 Informazioni sull organizzazione del Municipio Roma Centro Storico Gli organi di governo del Municipio sono: - il Presidente del Municipio - il Consiglio municipale. E l'organo di indirizzo e di controllo politico-amministrativo del Municipio ed è composto dal Presidente e dai Consiglieri; - la Giunta. E composta dal Presidente, che la presiede e da quattro Assessori, di cui uno con funzioni di Vice Presidente. La Giunta collabora con il Presidente, in attuazione degli indirizzi generali del Consiglio, nel governo del Municipio ed opera attraverso deliberazioni collegiali; Il Presidente del Municipio Roma Centro Storico Giuseppe Lobefaro La Giunta: Presidente: Giuseppe Lobefaro GRUPPO: Ulivo g.lobefaro@comune.roma.it Tel fax Vice Presidente: Fabio Zuccarelli GRUPPO: Ulivo Deleghe: Politiche dei Lavori Pubblici-Politiche della Mobilità-"Casa della Città"-Contrasto all'abusivismo Edilizio. f.zuccarelli@comune.roma.it Tel Tel Assessore: Sabrina Alfonsi GRUPPO: Ulivo Deleghe: Politiche Scolastiche-Edilizia Scolatica-Pari Opportunità sa.alf@tin.it Tel Assessore: Mauro Caliste GRUPPO: Ulivo Deleghe: Commercio e Artigianato-Affissioni e Pubblicità m.caliste@comune.roma.it Tel Assessore: Roberto Morea GRUPPO: Partito della Rifondazione Comunista Deleghe: Politiche Sociali e dei Servizi alla Persona r.morea@comune.roma.it Tel Ufficio di Staff di Presidenza e Giunta 103

104 Responsabile: Roberto Toppoli Anna Rita Manca Angioletta Battista Roberto Conti Patrizia Panatta Rolando Paglia Maria Teresa Ciaffoni Loredana Linari Il Consiglio del Municipio è composto da: Presidente: Letizia Ciccone Vicepresidente: Luigi Ippoliti Vicepresidente: Mario Staderini ULIVO Gabriella Canalini Andrea Casu Matteo Costantini Nello Lupino Fabio Nicolucci Emiliano Pitturo Piero Ponti Irene Scarpati Annalisa Secchi LISTA CIVICA PER VELTRONI Cristine Elena De Luca PARTITO DELLA RIFONDAZIONE COMUNISTA Pasqualino Fabi VERDI PER VELTRONI Francesca Santolini LA ROSA NEL PUGNO Mario Staderini MODERATI PER VELTRONI Yuri Trombetti FORZA ITALIA Francesco De Micheli Laura Pastore Gloria Porcella Fabrizio Sequi ALLEANZA NAZIONALE Luigi Ippoliti Federico Mollicone 104

105 Stefano Tozzi Marco Veloccia UDC-CASINI Augusto Caratelli CONSIGLIERE AGGIUNTO Afsar Nurur detto Hiron nato a Laxmipur (Bangladesh) il 15/01/1966 Lo Statuto del Comune di Roma delega ai Municipi le seguenti funzioni: a) i servizi demografici; b) i servizi sociali e di assistenza sociale; c) i servizi scolastici e educativi; d) le attività e i servizi culturali, sportivi e ricreativi in ambito locale; e) le attività e i servizi di manutenzione urbana, gestione del patrimonio comunale, disciplina dell'edilizia privata di interesse locale; f) le iniziative per lo sviluppo economico nei settori dell'artigianato e del commercio, con esclusione della grande distribuzione commerciale; g) le funzioni di polizia urbana nelle forme e modalità stabilite dal Regolamento del Corpo della polizia municipale di Roma. Per lo svolgimento di tali funzioni, il Municipio è organizzato attualmente in tre aree dette Unità Organizzative (U.O.). L'Unità Organizzativa Amministrativa (U.O.A.) si occupa dei servizi demografici e dei settori commercio e artigianato. L'Unità Organizzativa Tecnica (U.O.T.) si occupa della manutenzione stradale urbana, dei fabbricati comunali, della disciplina dell'edilizia privata e dell'occupazione suolo pubblico edilizio. L'Unità Organizzativa Sociale, Educativa, Sport e Cultura (U.O.S.E.C.S.) si occupa dei servizi sociali scolastici, sportivi e culturali. Le attività di questa direzione sono articolate in molteplici settori che promuovono servizi rivolti a tutele fasce d età, bambini, adolescenti, adulti, portatori di handicap e anziani, attraverso una programmazione di interventi mirati a migliorare la qualità della vita. Altri Organi del Municipio: U.R.P. - Ufficio Relazioni con il Pubblico S.U.A.P. - Sportello Unico Attività Produttive Ufficio delle Entrate ZTL - Zona a Traffico Limitato Servizi utili, vivi il centro Ogni U.O. è articolata in vari Servizi ed è diretta da un Dirigente di cui uno con funzioni anche di Direttore dell'intero Municipio che coordina tutte le attività seguendo gli indirizzi e le direttive degli Organi Municipali. Nel territorio del Centro Storico svolge le funzioni di polizia urbana il I Gruppo del Corpo di Polizia Municipale. Scheda 2 105

106 Informazioni sulla viabilità del Centro Storico I residenti e le altre categorie aventi diritto al permesso per la ZTL, nonché le persone con disabilità in possesso di contrassegno speciale di circolazione, possono accedere liberamente utilizzando le automobili autorizzate ed esponendo il contrassegno in evidenza sul parabrezza o sul lunotto posteriore dell'autoveicolo. I contrassegni per persone con disabilità danno diritto alla circolazione in tutta la ZTL e alla sosta nei posti auto riservati e in tutti gli altri spazi consentiti. I contrassegni per la ZTL danno diritto al transito (solo attraversamento della ZTL) o alla circolazione (accesso nella ZTL e sosta su strada negli spazi consentiti) secondo le diverse tipologie di permesso. Figura 2.4 Le zone a traffico limitato nel Centro Storico (settore C) 106

107 Scheda 3 Cenni storici sui Rioni del Municipio Roma Centro Storico RIONE MONTI Il Rione Monti è uno dei più antichi di Roma. In antichità era la parte denominata Subura, la parte i cui vivevano i plebei ed era considerata la parte più malfamata della vecchia Roma. Attraverso i secoli, durante il Medioevo, la zona del rione Monti era sostanzialmente poco popolata e formata per lo più da orti e vigneti: era lontana dal centro culturale dell'epoca, il Vaticano, ma vicina alla chiesa di S.Giovanni in Laterano, già da allora meta di numerosi pellegrini. RIONE TREVI Il rione Trevi è insieme a Monti uno dei rioni più antichi. In esso si trovavano ampi raggruppamenti di case private da cui si ergevano alcuni edifici monumentali, come palazzo Barberini. RIONE COLONNA Il rione Colonna è il terzo rione di Roma. Confina con i rioni Ludovisi, Trevi, Pigna, Sant'Eustachio e Campo Marzio. CAMPO MARZIO Il rione Campo Marzio è il quarto rione di Roma. Decisamente uno dei rioni più antichi della capitale. Una vasta area pianeggiante, a nord del Quirinale e del Campidoglio, delimitata dall'ansa del Tevere a ovest intorno all'attuale piazza del Popolo. RIONE PONTE Si sviluppa sulla sponda destra del Tevere, di fronte Castel Sant'Angelo. Il suo nome deriva da ponte Sant'Angelo, appartenuto al rione fino a quando papa Sisto V lo incorporò nel rione Borgo, che oggi non è incluso nel territorio del Municipio. PARIONE E situato a destra della grande ansa centrale del Tevere e confinante con i rioni Regola, Sant'Eustachio e Ponte. Deve il suo nome ad un enorme muro, detto in antichità il Parietone, da cui l abbreviazione Parione. REGOLA Il suo nome deriva da Renula, quella rena soffice che ancora oggi il fiume Tevere deposita durante le piene. SANT EUSTACHIO Sant'Eustachio è il VII rione di Roma. Le sue strade principali sono il Corso Rinascimento e Corso Vittorio Emanuele II. RIONE PIGNA Di forma più o meno quadrata, si sviluppa a sinistra di via del Corso. CAMPITELLI Campitelli è il rione centrale di Roma. Fanno parte del rione alcuni dei luoghi storici come il Campidoglio e il Foro Romano. OSTIENSE Il quartiere Ostiense si sviluppa lungo la direttrice principale di via Ostiense. Appartiene per una parte al primo municipio, e per un altra all'undicesimo e al dodicesimo. SANT'ANGELO Sant'Angelo è l'xi rione di Roma. E' uno tra i rioni più piccoli della città. RIONE RIPA Ripa è il rione più legato alla leggenda della nascita di Roma. In questa zona la lupa raccolse la cesta coi gemelli Romolo e Remo. 107

108 TRASTEVERE Trastevere è il XIII rione di Roma. Si trova sulla riva destra del Tevere, a sud della Città del Vaticano. ESQUILINO L'Esquilino è il quindicesimo rione di Roma. Il territorio fa da confine del centro storico. RIONE LUDOVISI Ludovisi è il sedicesimo rione di Roma. Sorge sui terreni della vecchia villa Ludovisi. SALLUSTIANO Sallustiano è il diciassettesimo rione del Comune di Roma. E' un piccolo rione che si sviluppa intorno a via XX Settembre. CASTRO PRETORIO Castro Pretorio è il diciottesimo rione di Roma. I Castra Praetoria erano antiche caserme al tempo dell'imperatore Tiberio. CELIO Il Celio è il diciannovesimo rione di Roma. E' uno dei sette colli su cui venne fondata Roma. TESTACCIO Testaccio è il XX rione del primo municipio. Il suo nome deriva dal Monte dei Cocci (dal latino testae = cocci). RIONE SAN SABA San Saba è il rione più recente di Roma, detto il Piccolo Aventino. Rappresenta la zona più a sud, sotto la zona archeologica della capitale. 108

109 Scheda 4 I dati della popolazione divisi per genere e per classi di età nei Rioni del Municipio Roma Centro Storico Tabella 1 Particolari età dei residenti maschi dei Rioni del Municipio. Anno 2006 (valori assoluti) <1 <3 =5 = = =65 Monti Trevi Colonna Campo Marzio Ponte Parione Regola Sant'Eustacchio Pigna Campitelli Sant'Angelo Ripa Trastevere Borgo Esquilino Ludovisi Sallustiano Castro Pretorio Celio Testaccio San Saba Fonte: Ufficio Statistica e Censimento del Comune di Roma. Tabella 2 Classi di età quinquennali dei residenti maschi dei Rioni del Municipio. Anno 2006 (valori assoluti) Monti Trevi Colonna Campo Marzio Ponte Parione Regola Sant'Eustacchio Pigna Campitelli Sant'Angelo Ripa Trastevere Borgo Esquilino Ludovisi Sallustiano Castro Pretorio Celio Testaccio San Saba

110 Tabella 2 Segue oltre Totale Monti Trevi Colonna Campo Marzio Ponte Parione Regola Sant'Eustacchio Pigna Campitelli Sant'Angelo Ripa Trastevere Borgo Esquilino Ludovisi Sallustiano Castro Pretorio Celio Testaccio San Saba Fonte: Ufficio Statistica e Censimento del Comune di Roma. Tabella 3 Particolari età dei residenti femmine dei Rioni del Municipio. Anno 2006 (valori assoluti) <1 <3 =5 = = =65 Monti Trevi Colonna Campo Marzio Ponte Parione Regola Sant'Eustacchio Pigna Campitelli Sant'Angelo Ripa Trastevere Borgo Esquilino Ludovisi Sallustiano Castro Pretorio Celio Testaccio San Saba Fonte: Ufficio Statistica e Censimento del Comune di Roma. 110

111 Tabella 4 Classi di età quinquennali dei residenti femmine dei Rioni del Municipio. Anno 2006 (valori assoluti) Monti Trevi Colonna Campo Marzio Ponte Parione Regola Sant'Eustacchio Pigna Campitelli Sant'Angelo Ripa Trastevere Borgo Esquilino Ludovisi Sallustiano Castro Pretorio Celio Testaccio San Saba Fonte: Ufficio Statistica e Censimento del Comune di Roma. Tabella 4 Segue oltre Totale Monti Trevi Colonna Campo Marzio Ponte Parione Regola Sant'Eustacchio Pigna Campitelli Sant'Angelo Ripa Trastevere Borgo Esquilino Ludovisi Sallustiano Castro Pretorio Celio Testaccio San Saba Fonte: Ufficio Statistica e Censimento del Comune di Roma. 111

112 Tabella 5 Particolari età dei residenti (maschi più femmine) dei Rioni del Municipio. Anno 2006 (valori assoluti) <1 <3 =5 = = =65 Monti Trevi Colonna Campo Marzio Ponte Parione Regola Sant'Eustacchio Pigna Campitelli Sant'Angelo Ripa Trastevere Borgo Esquilino Ludovisi Sallustiano Castro Pretorio Celio Testaccio San Saba Fonte: Ufficio Statistica e Censimento del Comune di Roma. Tabella 6 Classi di età quinquennali dei residenti (maschi più femmine) dei Rioni del Municipio. Anno 2006 (valori assoluti) Monti Trevi Colonna Campo Marzio Ponte Parione Regola Sant'Eustacchio Pigna Campitelli Sant'Angelo Ripa Trastevere Borgo Esquilino Ludovisi Sallustiano Castro Pretorio Celio Testaccio San Saba Fonte: Ufficio Statistica e Censimento del Comune di Roma. 112

113 Tabella 6 Segue oltre Totale Monti Trevi Colonna Campo Marzio Ponte Parione Regola Sant'Eustacchio Pigna Campitelli Sant'Angelo Ripa Trastevere Borgo Esquilino Ludovisi Sallustiano Castro Pretorio Celio Testaccio San Saba Fonte: Ufficio Statistica e Censimento del Comune di Roma. 113

114 Scheda 5 Lo stato civile dei residenti dei Rioni suddivisi per genere del Municipio Roma Centro Storico Tabella 1 Lo stato civile dei residenti maschi dei Rioni del Municipio. Anno 2006 (valori assoluti) Rioni Stato civile Maschi Celibi Coniugati Vedovi Divorziati Totale Monti Trevi Colonna Campo Marzio Ponte Parione Regola Sant'Eustacchio Pigna Campitelli Sant'Angelo Ripa Trastevere Borgo Esquilino Ludovisi Sallustiano Castro Pretorio Celio Testaccio San Saba Fonte: Ufficio Statistica e Censimento del Comune di Roma. 114

115 Tabella 2 Lo stato civile dei residenti femmine dei Rioni del Municipio. Anno 2006 (valori assoluti) Rioni Stato civile Nubili Coniugate Vedove Divorziate Totale Monti Trevi Colonna Campo Marzio Ponte Parione Regola Sant'Eustacchio Pigna Campitelli Sant'Angelo Ripa Trastevere Borgo Esquilino Ludovisi Sallustiano Castro Pretorio Celio Testaccio San Saba Fonte: Ufficio Statistica e Censimento del Comune di Roma. Tabella 3 Lo stato civile dei residenti (maschi + femmine) dei Rioni del Municipio. Anno 2006 (valori assoluti) Celibi/nubili Coniugati/e Vedovi/e Divorziati/e Totale Monti Trevi Colonna Campo Marzio Ponte Parione Regola Sant'Eustacchio Pigna Campitelli Sant'Angelo Ripa Trastevere Borgo Esquilino Ludovisi Sallustiano Castro Pretorio Celio Testaccio San Saba Fonte: Ufficio Statistica e Censimento del Comune di Roma. Scheda 6 115

116 Mercato Immobiliare e valorizzazione del patrimonio immobiliare nel Municipio Roma Centro Storico Fonte: CRESME Il Municipio Roma Centro Storico raddoppia il suo valore Al primo gennaio 2007 il prezzo di compravendita delle abitazioni del Municipio Roma Centro Storico è stimato in euro al mq (valore medio). Sulla base dei dati CRESME, si tratta di un incremento in valori correnti del 95% rispetto al A valori costanti la crescita reale del valore immobiliare è stata del 78,9%. Si registrano quattro punti percentuali di differenza rispetto ai valori calcolati sull intero comune di Roma. Si può sostenere che nella prima metà degli anni duemila gli immobili del Centro Storico hanno raddoppiato il loro valore. Tabella 1 Prezzi di compravendita 2006 (valori medi e valori massimi) e variazioni percentuali Zona Prezzi di compravendita al mq (dicembre 2006) Variazione % monetaria Variazione % deflazionata Centro Storico 8.000/9.000 Aventino 6.450/7.400 Trastevere 6.350/7.000 XX Settembre 6.250/7.200 Monti 5.683/6.367 Celio 4.550/5.200 San Saba 5.600/6.400 Testaccio 4.850/5.500 Granicolo 6.150/7.100 Esquilino 4.700/5.200 Marco Polo 4.200/4.800 Tot. Municipio 5.378/ ,0 78,9 Tot. Roma 3.028/ ,0 74,9 Fonte: Elaborazione CRESME su dati OMI Agenzia del territorio. Valori delle abitazioni medie e di pregio. Il valore del patrimonio abitativo del Municipio Roma Centro Storico Nel Municipio Roma Centro Storico al 2006 sono localizzate circa abitazioni, il 5,1% delle abitazioni della città. Nello stesso anno sono state acquistate e vendute abitazioni, pari al 6,2% delle transazioni dell intero territorio comunale. In termini di valore del patrimonio abitativo si concentra nel Municipio Roma Centro Storico il 23,8% dell intero valore del comune di Roma: nel 2006, le circa abitazioni valgono circa 34 miliardi di euro. 116

117 Tabella 2 Sintesi dei rapporti nel mercato immobiliare fra il Municipio Roma Centro Storico e il resto della città. Anno 2006 Abitazioni Compravendite Ricchezza immobiliare abitativa* Municipio 5,1% 6,2% 23,8% Resto della città 94,9% 93,8% 76,2% Comune di Roma 100,0% 100,0% 100,0% Fonte: Elaborazione CRESME. * : Valore del patrimonio immobiliare abitativo. Tabella 3 Valore complessivo di mercato e specifiche del Municipio Roma Centro Storico Zona Valore medio del patrimonio residenziale (dicembre 2006) Stock: numero abitazioni 2006 Valore di mercato in milioni di euro Centro Storico Aventino Trastevere XX Settembre Monti Celio San Saba Testaccio Granicolo Esquilino Marco Polo Tot. Municipio Tot. Roma Fonte: Elaborazione CRESME su dati OMI Agenzia del territorio. Valori delle abitazioni medie e di pregio. 117

118 APPENDICE 2 Scheda 1 Le attività commerciali degli immigrati nel Rione Esquilino Il fenomeno dello spopolamento del Centro Storico di Roma ha coinvolto in misura minore l Esquilino che tuttora rappresenta il 30,1% dell intera popolazione del Municipio. Questo aspetto ha favorito la permanenza di una presenza sociale più articolata rispetto alle altre. La presenza straniera soprattutto nelle sue prime componenti, africani e bengalesi, ha costituito per l economia in crisi del mercato di Piazza Vittorio una risorsa: prima come acquirenti dei prodotti a buon prezzo, poi come lavoratori o gestori delle attività commerciali stesse. Con questa trasformazione comincia anche il lento progredire di una metamorfosi dei prodotti e delle merci in vendita, coerente con le esigenze degli acquirenti. Tale dinamica ha attratto sempre più persone immigrate verso il mercato cominciando a generare quel fenomeno di etichettatura multietnica del rione. In una città ancora non propriamente preparata all impatto con le popolazioni migranti, una tale concentrazione di stranieri, provenienti dai continenti più lontani, in alcuni casi genera difficoltà di relazione, con potenziale isolamento dell intero Rione dai circuiti di interesse dei romani, in modo particolare dalla zona più prossima a Piazza Vittorio. L indagine del Censis effettuata nel 2005 (citare la fonte) registra questa difficoltà, infatti, il 6,7% dei romani intervistati considera Piazza Vittorio come un luogo pericoloso (ma non è una percentuale bassa?). Se si aggiunge questo risultato al 10,5% che indica la stazione Termini, compresa nell Esquilino, si arriva ad un 17,2% immediatamente dietro all area periferica di Tor Bella Monaca (alla periferia sud est) in cima alla classifica con il 28,3%. Per molti romani Piazza Vittorio è divenuta la Chinatown romana vista la grande concentrazione di showroom gestiti da cinesi. Gli immigrati del Bangladesh, dell Africa o delle Filippine non dispongono di capitali da investire e si attestano soprattutto come piccoli gestori o dipendenti delle imprese di titolari italiani. Al culmine della crisi del mercato, che mette in seria difficoltà tutte le attività commerciali della zona, comincia a emergere l interesse determinato delle famiglie imprenditoriali cinesi. La loro era una presenza, sin dagli anni 60, confinata in pochi angoli del Rione con alcuni laboratori di manifattura di pelli; intorno alla fine degli anni 80, la loro presenza comincia ad estendersi. Potendo contare su ingenti capitali immediatamente disponibili, si propongono come acquirenti di licenze commerciali ad imprenditori che, data la particolare situazione di crisi, non si lasciano sfuggire la possibilità di monetizzare l autorizzazione commerciale per trasferire l attività altrove nella città. In poco tempo, la presenza dei commercianti cinesi si estende lungo intere vie, quelle più penalizzate dalla decadenza del commercio, e riempie il rione di vetrine tutte uguali e di ideogrammi indecifrabili. L attuale situazione può essere colta nella figura 3.1 realizzata attraverso una rilevazione a vista di tutti gli esercizi della zona. Il fatto rilevante è costituito dall acutizzarsi nella città della percezione dell Esquilino come quartiere degradato a causa della forte presenza degli stranieri. L elevata presenza cinese, accompagnata da un fortissimo impatto visuale generato dalla fitta rete degli esercizi commerciali sulla strada che in poco tempo ha cambiato l aspetto del rione, ha favorito il consolidamento di questo giudizio. Inoltre, le attività commerciali rilevate dai cinesi sono caratterizzate dalla vendita di abbigliamento o di accessori praticamente a soli commercianti o grossisti. In questo modo si giunge ad un duplice effetto: la violazione del rispetto per le destinazioni d uso determina la scomparsa di quel tessuto variegato di esercizi commerciali tradizionali di cui ogni quartiere ha bisogno; inoltre la vendita all ingrosso fa perdere di interesse il semplice transito per quelle vie dove la concentrazione di attività cinesi è praticamente totalizzante. 118

119 Figura 3.1 Rilevazione a vista degli esercizi commerciali. Elaborazione Caritas Roma, anno

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