FILOSOFIA INDIANA. Master Nazionale triennale di formazione insegnanti di yoga endas. Daniela Merli

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1 FILOSOFIA INDIANA Master Nazionale triennale di formazione insegnanti di yoga endas Daniela Merli

2 India Il termine India deriva dal Sindhu, l antico persiano con il quale si intendeva il fiume Indo. ~ a.c.: Cultura dell Indo Gli insediamenti più importanti della civiltà Vallinda furono Harappa e Mohenjo-Dāro. ~ a.c.: Civiltà degli arya. Gli arya penetrarono nel territorio indiano dall attuale Pakistan occidentale.

3 Civiltà dell Indo a.c. I siti archeologici principali rinvenuti sono quelli relativi alle città di Harappā e Mohenjodaro. Poco è rimasto di questa civiltà, sono stati ritrovati numerosi sigilli a cui nel tempo sono state date diverse interpretazioni. Questo sigillo durante la prima metà del secolo scorso è stato identificato come un proto-śiva e considerato come la prima rappresentazione di uno yogin. In realtà questa ipotesi è stata superata, è probabilmente una divinità ma non Paśupati, Signore degli animali.

4 Premessa generale: la filosofia indiana è più pratica che teorica. alla ricerca di cosa sia l io. alla ricerca di chiarire il rapporto fra quell io e il supremo principio delle cose. alla ricerca di capire se l io e il principio supremo siano la stessa cosa. il tentativo di comprendere il linguaggio. un interrogazione sulla logica.

5 È corretto parlare di Filosofia dell India? Non esiste un equivalente indiano per il termine filosofia, ci sono migliaia di autori e di testi che per 25 secoli si interrogano sui temi filosofici.

6 SANSCRITO Pronuncia

7 Sanscrito Il termine sanscrito è la italianizzazione della parola saṃskṛta- participio passato passivo di kṛ- fare preceduto dal preverbio saṃ- completamente, perfettamente, nel modo giusto. (la s connette i due fonemi). La traduzione è quindi perfettamente costruito.

8 Sanscrito SORDE SONORE nasali brevi lunghe guṇa Vṛddhi semivocali k kh g gh ṅ a ā ś c ch j jh ñ i ī e ai y Cerebrali ṣ ṭ ṭh ḍ ḍh ṇ ṛ ṝ ar ār r s t th d dh n ḷ - al āl l p ph b bh m u ū o au v h ṃ sibilanti aspirate dittonghi semplici vocali aspirate occlusive semplici occlusive Gutturali Palatali Dentali Labiali Varie ḥ Dalla Casa C., Corso di sanscrito, Edizioni Unicopli Milano 1998 pag. 3

9 Alfabeto e pronuncia a ā i ī u ū ṛ ṝ ḷ e ai o au simile a u nell inglese but simile a a nell italiano casa simile a i nell inglese ship simile a i nell inglese sheep simile a u nell italiano punto u allungato simile a ri ṛ allungato simile a le nell inglese able simile a e nell italiano velo simile a ai nell italiano laico simile a o nell italiano sole simile au nell italiano auto

10 Alfabeto e pronuncia k kh g gh ṅ c ch j jh ñ ṭ ṭh ḍ simile a c nell italiano cosa simile a k nella pronuncia dell inglese americano kit simile a g nell italiano di gatto simile a gh nell inglese doghouse simile a n nell italiano angolo simile a c nell italiano cedro simile a ch nell inglese americano chat simile a g nell italiano gesso pronunciare j seguito da suono aspirato simile a n nell italiano angelo simile a t nel siciliano trenu simile al precedente seguito da suono aspirato simile a dd nel siciliano beddu

11 Alfabeto e pronuncia ḍh ṇ t simile al precedente seguito da suono aspirato nasale simile a t nell italiano testa th d dh n p ph b bh simile al precedente seguito da suono aspirato simile a d nell italiano dono simile al precedente seguito da suono aspirato simile a n nell italiano naso simile a p nell italiano parco simile a p nell inglese americano pan simile a b nell italiano barca simile a bh nell inglese abhor

12 Alfabeto e pronuncia m y r simile a m nell italiano mano simile a i nell italiano ieri simile a r nell italiano rame l v ś ṣ simile a l nell italiano leone simile a u nell italiano uomo simile a sc nell italiano scena simile al precedente ma con la punta della lingua rivolta all indietro simile a s nell italiano santo o rosa simile a h nell inglese him s h Aklujkar A., Corso di sanscrito, ed. Hoepli Milano 2012, pgg. 1-3

13 Alfabeto e pronuncia L accentazione del sanscrito è simile a quella del latino: se la penultima è lunga per natura o per posizione la parola è piana, altrimenti l accento si ritira sulla terzultima o anche sulla quartultima, se questa è sillaba radicale. (Dalla Casa C., Corso di sanscrito, Edizioni Unicopli Milano 1998 pag. 4)

14 LE CASTE E GLI SCOPI DELL ESISTENZA

15 Il sistema castale Varṇa: letteralmente colore (non è un riferimento al colore della pelle) sono 4. Brāhmaṇa: sacerdoti, si occupano dei brahman (preghiere per l esecuzione dei riti); Kṣatriya: guerrieri, reali, detentori del potere politico; Vaiśya: gente comune, commercianti; Śūdra: schiavi.

16 I quattro scopi dell esistenza Dharma: moralità Artha: prosperità materiale Kāma: gratificazione o soddisfazione di un desiderio Mokṣa: salvezza Trivarga

17 I quattro scopi dell esistenza Dharma Indica gli obblighi di un individuo durante la sua vita in quanto appartenente a una classe sociale. Per conseguire gli altri scopi dell esistenza è necessario rispettare il proprio dharma.

18 I quattro scopi dell esistenza Artha Si riferisce al principio del possesso materiale o successo mondano che si deve cercare di ottener durante l esistenza.

19 I quattro scopi dell esistenza Kāma Riguarda la soddisfazione del piacere o il piacere derivante da questo tipo di soddisfazione.

20 I testi di riferimento Manavadharmaśāstra: attribuito al saggio Manu. Arthaśāstra: opera di Kauṭilya Kāmasūtra: opera di Vātsyāyana

21 Prayojana Perché scrivere un testo? Quale fine si vuole raggiungere? Prayojana è il motivo che sta alla base dell esigenza dell autore di scrivere un testo, individuando il possibile destinatario del contenuto del testo. Di norma si trova all inizio del testo, una sorta di premessa che porta a comprendere in quale contesto etico-religioso si colloca al fine di mantenere il dharma.

22 La śruti Deriva dalla śru- udire. La śruti (audizione) è la letteratura rivelata, udita appunto, dai rṣi, non è l opera di una divinità ma la diretta manifestazione dell Assoluto come testo. I Veda sono la śruti per eccellenza. 1. Ṛg-Veda (1200 a.c.) Veda delle strofe, probabilmente il più antico; 2. Yajur-Veda, Veda delle formule suddiviso in bianco e nero; 3. Sāma-Veda, Veda delle melodie; 4. Atharva-Veda, raccolta di inni magico-religiosi.

23 La śruti Ṛg-Veda Raccolta di inni di lode rivolti alle divinità. È un manuale utile ai sacerdoti per invitare gli dei a partecipare al sacrificio. È un opera religiosa, lo scopo non era quello di dare informazioni sul modo di vivere contemporaneo. Il dio al quale è dedicato il maggior numero di inni (~ 250) è Indra, il dio guerriero.

24 La śruti Yajur-Veda È suddiviso in Y. Bianco e Y. Nero: Ø Y. Bianco: contiene solo mantra e preghiere; Ø Y. Nero: contiene spiegazioni inerenti ai sacrifici.

25 La śruti Sāma-Veda Veda dei canti. È il meno importante dei quattro Veda, dipende interamente dal Ṛg-Veda.

26 La śruti Atharva-Veda Diverso dagli altri Veda perché tratta più di formule magiche legate alla sfera domestica, al privato, diversamente dagli altri tre che trattano dei sacrifici pubblici.

27 La śruti Brāhmaṇa: sono manuali che riguardano in dettaglio i sacrifici, utilizzati prevalentemente dai sacerdoti. Sono legati ai quattro Veda. Il più importante è il Śatapatha Brāhmaṇa poiché oltre alla descrizione dei sacrifici, contiene anche risvolti narrativi e mitologici (mito di Manu e del diluvio universale). Āraṇyaka: testi associati ai Brāhmaṇa, descrivono il sacrificio dal punto di vista simbolico.

28 La śruti Upaniṣad Nascita del pensiero filosofico indiano staccato da un rituale. Trattati in prosa o versificati sono dedicati alla contemplazione o all illustrazione delle verità supreme e son dirette a rispondere alle domande pressanti dell individuo. Le Upaniṣad più importanti sono quelle antiche e medie o vediche e sono probabilmente comprese tra il 700 e il 300 a.c. Upa Ni Sad vicino in basso sedersi

29 La śruti Upaniṣad La maggior parte degli studiosi concorda nel considerare il seguente ordine cronologico: Bṛhadāraṇyaka Up., Chāndogya Up., Taittirīya Up., Aitareya Up., Kauṣītaki Up., Kena Up. Questi testi dovrebbero essere prebuddhistici e in ogni caso non successivi alla predicazione del Buddha (ca. 500 a.c.). Non sono attribuite a un autore determinato.

30 La śruti Le Upaniṣad Il tema principale è la contemplazione e la relazione tra il Brahman e l Ātman. Brahman deriva dalla bṛh- essere forte, crescere, rendere forte Ātman deriva dalla an- respiro

31 PRECISAZIONI E CORREZIONI

32 Contrariamente a quanto affermato durante la lezione, Upaniṣad è femminile; Non sappiamo né come né quando le raccolte degli inni e gli altri testi sacri cominciarono a essere redatti anche per scritto, ma sicuramente non prima del II sec. a.c. La scrittura, con ogni probabilità non comparve in India prima del VII sec. a.c. e fu riservata per lungo tempo solo a scopi pratici [G. Boccali, S. Piano, S. Sani, Le letterature dell India, UTET Torino 2004, pag. 9]

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