DIFETTI DEL COSTRUITO: Analisi statistica sul territorio di Bologna

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1 DIFETTI DEL COSTRUITO: Analisi statistica sul territorio di Bologna A.A 2014/2015

2 DIFETTI DEL COSTRUITO: ANALISI STATITICA SUL TERRITORIO DI BOLOGNA T. Trombetti Dipartimento DICAM, Università degli Studi di Bologna R. Sapio Dipartimento DICAM, Università degli Studi di Bologna L. Pieraccini Dipartimento DICAM, Università degli Studi di Bologna INTRODUZIONE Il processo edilizio è una sequenza organizzata di fasi che portano dal rilevamento delle esigenze della committenza alla realizzazione dell opera. In questo complesso insieme di operazioni molteplici sono i fattori che entrano in gioco e che possono portare alla formazione di difetti. Proprio in questo ambito, il centro di ricerca Osservatorio Claudio Ceccoli, istituito all interno del Dipartimento DICAM dell Università di Bologna, ha promosso un analisi sui difetti nel costruito. Grazie ad un accordo con il Tribunale di Bologna sono stati raccolti e sistematicamente organizzati all interno di un database più di un centinaio di casi di Accertamento Tecnico Preventivo. La successiva analisi dei dati ha permesso l elaborazione di specifiche statistiche riguardanti i difetti nell ambito dell edilizia civile. 1. L OSSERVATORIO CLAUDIO CECCOLI L Osservatorio è un centro di Ricerca interdipartimentale dedicato al Professor Claudio Ceccoli, docente ordinario di Tecnica delle Costruzioni presso la Facoltà di Ingegneria dell Università, nonché uno dei pionieri nel campo dell Ingegneria Forense. Il centro nasce da una collaborazione intrapresa tra il Dipartimento DICAM dell Università di Bologna e il Tribunale di Bologna finalizzata allo sviluppo di una conoscenza organizzata e integrata nell ambito dei conteziosi sull edilizia civile. Il centro si avvale delle competenze fornite dalla Università e dei casi reali oggetto di valutazione forniti dal Tribunale così da mettere in essere un sistema in grado di sviluppare una tassonomia dei vizi e dei difetti delle costruzioni, fondata su un repertorio di casi trattato tramite una metodologia moderna e scientificamente adeguata. Si propone come strumento operativo concreto per il miglioramento dei processi decisionali, operativi ed economici nel settore delle costruzioni. [1] Attualmente sono stati analizzati i dati relativi a più di un centinaio di casi di procedimenti per Accertamento Tecnico Preventivo (ATP) relativi agli 2011 e Questi ultimi sono stati collezionati per mezzo di uno specifico sistema creato ad hoc e capace di: - Raccogliere le informazioni fondamentali relative alle consulenze tecniche; - Estrapolare i dati al fine di ottenere statistiche riguardanti i difetti nell ambito dell edilizia civile. 1

3 Tribunale di Bologna Consulenze tecniche oggetto Osservatorio Claudio Ceccoli Analisi dei contenziosi Conoscenza tecnica Università di Bologna Dipartimento DICAM Risultati Web database Statistiche Focus Figura 1. Diagramma delle principali interazioni ed attività tra il Tribunale di Bolagna, il Dipartimento DICAM e l Osservatorio Claudio Ceccoli. [2] 2. IL DATABASE Il database è lo strumento, messo appunto dall Osservatorio, per la raccolta delle informazioni fondamentali relative alle consulenze tecniche. Esso è basato su tabelle, denominate matrici, specificatamente sviluppate, in grado di gestire e collezionare, in modo trasparente ed efficiente, l ingente mole di dati disponibili. Il sistema delle matrici ha lo scopo di inquadrare in modo sistematico, secondo diversi livelli di dettaglio, gli aspetti fondamentali relativi alla consulenza tecnica Le matrici Le matrici rappresentano un sistema atto a descrivere in modo ingegneristico, semplice e veloce ma al contempo accurato, il complesso protocollo contenuto all interno delle relazioni tecniche. Le matrici sono in tutto cinque ed ognuna contiene differenti e specifiche informazioni, descrittive di tutti gli aspetti relativi al procedimento di consulenza tecnica. Esse sono caratterizzate da uno schema "a cascata", illustrato in Figura 2, che segue passo-passo le operazioni necessarie per la redazione di una CTU mettendone in luce i passaggi principale ed evidenziandone le possibili criticità. Le matrici, riportate interamente nell allegato A, sono di seguito sintetizzate. MATRICE A La matrice A è finalizzata alla descrizione generale dell opera su cui viene lamentato il vizio/difetto. Per ciascun procedimento civile esiste un'unica matrice A. MATRICE B La matrice B è finalizzata alla descrizione del difetto lamentato. Ciascuna matrice B è collegata ad una matrice A e quindi ad uno specifico procedimento. Dato che i vizi lamentati possono essere più di uno, per uno stesso procedimento possono esistere più matrici B ciascuna identificata tramite un numero progressivo. 2

4 MATRICE C La matrice C è finalizzata alla descrizione delle modalità di riscontro del difetto e, se questo è presente, alla quantificazione del livello di compromissione, costi e tempi di ripristino. Ciascuna matrice C è univocamente associata ad una matrice B. MATRICE D La matrice D è finalizzata all identificazione delle cause del difetto. E possibile avere più di una causa per un unico vizio pertanto ad una matrice B possono essere connesse più matrici D. MATRICE E La matrice E è finalizzata all identificazione delle responsabilità relative alla presenza di un difetto. E possibile avere più di un responsabile per un unico vizio pertanto ad una matrice B possono essere connesse più matrici E. Figura 2. Schema del sistema di matrici Ogni matrice ha una struttura ricorrente, suddivisa in due o più colonne aventi un progressivo livello di dettaglio, così descrivibile e schematizzabile: 1. La prima colonna contiene l elenco delle macro-voci, identificate con delle lettera, che indicano il tipo di informazione che si deve inserire; 2. La seconda colonna riporta un elenco di possibili alternative tra cui scegliere, che rappresentano la risposta alla richiesta fatta nella macro-voce precedente, queste informazioni sono fondamentali e dunque obbligatorie da fornire; 3. Le successive colonne hanno lo scopo di andare a dettagliare le informazioni fornite precedentemente. Al fine di rendere quanto più chiaro possibile quanto esposto si rimanda all esempio in Figura 3. 3

5 Matrice C: "Riscontro ed entità dei vizi riscontrati" c. Modalità di riscontro Figura 3. Esempio della struttura di una matrici (estratto della matrice C). Il database è stato sviluppato e predisposto in vista della futura informatizzazione dell intero processo legato al contenzioso civile in ambito edilizio così da poter raccogliere i dati in modo più agevole e rapido. Tuttavia si tratta di un sistema in continua evoluzione e tuttora in fase di sperimentazione al fine di ottimizzare la raccolta dati ed eliminare le criticità riscontrate [3]. 3. ANALISI STATISTICHE SUI DIFETTI Come accennato in precedenza, attualmente sono stati raccolti all interno del database i dati relativi a più di un centinaio di procedimenti di Accertamento Tecnico Preventivo, depositate presso il del Bologna tra il 2011 e il Il database consente l estrapolazione delle informazioni inserite permettendo l elaborazione di statistiche su: - Stato della costruzione; - Tipologie strutturali interessate; - Categoria d uso e proprietà; - Tipologia di difetto; - Localizzazione sull opera; - Modalità di riscontro - Cause e responsabilità di vizi e difetti sul costruito. I risultati sono presentati di seguito tramite aerogrammi Stato della costruzione Per quanto riguarda la collocazione temporale del difetto, ovvero il momento in cui esso viene lamentato, emerge come nella maggior parte dei casi il difetto sia riscontrato durante l esercizio della struttura. Solo nel 10% dei casi viene rilevato durante le fasi costruttive. 4

6 Figura 4. Analisi statistica dei casi analizzati: Stato dell arte 3.2. Tipologia strutturale Per quanto riguarda la tipologia strutturale emerge come gli edifici in muratura, cemento armato e misti siano coinvolte in procedimenti di ATP nel 70% dei casi con percentuali pressoché simili. Risultano invece meno coinvolte strutture realizzate in acciaio e legno. Si nota come l impatto della voce Altro si attesta al 25%. Figura 5. Analisi statistica dei casi analizzati: Tipologia costruttiva Una simile distribuzione appare ragionevole vista la preponderante diffusione della tecnologia costruttiva in cemento armato e muratura sul territorio bolognese, a dispetto di altre (acciaio e legno). Infine si vuol sottolineare che la non trascurabile incidenza della voce altro, pur rilevando una criticità del sistema, è giustificata dall omissione di questa informazione in molte Consulenze Tecniche Categoria d uso e proprietà Figura 6. Analisi statistica dei casi analizzati: Categoria d uso Per quanto riguarda la categoria d uso le opere civili residenziale sono le maggiormente coinvolte 5

7 nei procedimenti di ATP con una percentuale intorno all 80%. Ne consegue che le opere civili commerciali ed industriali risultino meno coinvolte. Figura 7. Analisi statistica dei casi analizzati: Proprietà Per quanto riguarda la proprietà si rileva come il riscorso a procedimenti di ATP per vizi nel costruito sia promosso nella quali totalità dei casi dal settore privato. Solo nell 1% dei casi i procedimenti interessano proprietà pubbliche Tipologia di difetto Figura 8. Analisi statistica dei casi analizzati: Tipologia di difetto Per quanto riguarda la tipologia di vizi non si riscontra nessuna netta predominanza da parte di una singola categoria di difetti. E comunque possibile osservare come il difetto maggiormente lamentato sia una realizzazione non a regola d arte delle opere (17%), a cui seguono infiltrazioni d acqua e deterioramento/danneggiamento (12%), opere non completate o non conformi a norme (11%) Localizzazione nella struttura Per quanto riguarda la localizzazione all interno della struttura interessata da vizi, emerge come nel 66 % dei casi questi coinvolgano elementi appartenenti alla porzione in elevazione. Porzioni interrate e copertura sono invece interessate in circa il 25% dei casi analizzati. 6

8 Figura 9. Analisi statistica dei casi analizzati: Porzione della strutture Nello specifico i difetti si localizzano prevalentemente nelle finiture con il 57% dei casi mentre nella struttura portante e negli impianti con circa il 20% Metodi d indagini Figura 10. Analisi statistica dei casi analizzati: Localizzazione Figura 11. Analisi statistica dei casi analizzati: Metodi d indagine Per quanto riguarda le modalità d indagine per il rilevamento dei vizi emerge come in più dell 80% dei casi si ricorra ad ispezione diretti (misurazioni su campo, prove non distruttive, etc ) e saggi in situ. Si ricorre a prove specifiche solo nel 7 % dei casi. 7

9 3.7. Cause e responsabilità Per quanto riguarda le cause nella metà dei casi analizzati il vizio è da attribuirsi ad una carenza nell esecuzione delle opere. Le restanti voci hanno invece una frequenza simile tra loro e di gran lunga più bassa rispetto alla precedente. Figura 12. Analisi statistica dei casi analizzati: Causa L imputabilità dei difetti è attribuita nel 60% dei casi ai soggetti coinvolti nella realizzazione delle opere. Le restanti voci hanno invece una frequenza simile tra loro e di gran lunga più bassa rispetto alla precedente. In genere cause e responsabilità sono strettamente correlate tra loro. Questo si riscontra anche negli aerogrammi di figura 12 e 13 che presentano alcune analogie. Particolarmente significativita è la rispondenza tra le voci predominanti. Non sorprende infatti che se la maggior parte dei vizi è dovuta a difetti di esecuzione, la responsabilità sarà potenzialmente attribuita all impesa esecutrice e/o ai soggetti coinvolti nella realizzazione delle opere. Figura 13. Analisi statistica dei casi analizzati: Responsabilità 4. ANALISI DEI COSTI Il database permette l estrapolazione dei costi di ripristino necessari alla riparazione dei vizi lamentati nei procedimenti di ATP. Il sistema consente inoltre di archiviare il costo di riparazione relativo al singolo vizio riscontrato. 8

10 Pertanto possono essere svolte due tipologie di analisi: - Costo di riparazione per consulenza tecnica; - Costo di riparazione del difetto 4.1. Costo di riparazione per consulenza tecnica In Figura 14 è riportata la distribuzione di probabilità cumulata relativa ai costi di riparazione per consulenza tecnica. Figura 14. Funzione di ripartizione dei costi per consulenza tecnica (intervallo di ) Nella maggior parte dei casi i costi di una consulenza tecnica sono inferiori ai , solo in pochi casi (meno del 18%) i costi sono esorbitanti. In Figura 15 è riportata la funzione di massa dei costi di ripristino per consulenza tecnica, considerando un intervallo pari a Nella metà dei casi i costi di ripristino rientrano tra 0 e Figura 15. Funzione di massa dei costi di ripristino consulenza tecnica (intervallo di ) Vista la forte incidenza dei costi inferiori a sul numero totale di casi analizzati, si è proceduto ad un ulteriore indagine. 9

11 In Figura 16 è riportata la funzione di massa dei costi di ripristino per consulenza tecnica, fino ad un massimo di , considerando un intervallo di Si nota che il 70% di questi ricade al di sotto di un costo di Figura 16. Funzione di massa dei costi per consulenza tecnica fino ai (intervallo di ) 4.2. Costo di ripristino per categoria di difetto Il costo di ripristino è valutato in riferimento alle macro-categorie di difetti (come elencati in Figura 8) e per ciascuna, in Tabella 1, è riportato il costo massimo e minimo rilevato. I costi di ripristino maggiori si riscontrano per l eliminazione di fessure, deformazioni e in generale per fenomeni che possono implicare problemi strutturali e statici. I costi più bassi, invece, si riscontrano per l eliminazione degli effetti dovuti all umidità e/o in generale per fenomeni che coinvolgono le sole finiture. E da sottolineare che l entità dei costi di ripristino, per una determina lavorazione, è proporzionale all estensione del danno. Tale fattore non è però tenuto in conto all interno del sistema che prevede l inserimento dei soli costi complessivi, senza alcun riferimento ai costi unitari. Questo comportata un considerevole divario tra costi massimi e minimi. 5. CONCLUSIONI Tipologia di difetto Max Min Infiltrazioni d acqua ,02 760,00 Umidità/Muffa ,00 130,00 Crepe/Cavillature ,41 240,00 Esecuzione carente ,00 30,00 Urto ,40 383,00 Lavori incompleti ,00 90,00 Deformazioni , ,16 Danneggiamento/Deterioramento ,00 90,00 Non conforme alle norme , ,00 Non conforme alle specifiche contrattuali ,00 499,20 Nnon conforme alle aspettative ,00 300,00 Tabella 1. Costi di ripristino per tipologia di difetto Il centro di ricerca Osservatorio Claudio Ceccoli, istituito all interno del Dipartimento DICAM dell Università di Bologna, ha raccolto ed analizzato i dati relativi ai procedimenti di 10

12 Accertamento Tecnico Preventivo (ATP) degli anni 2011 e 2012 depositati presso il Tribunale di Bologna. Questi sono stati collezionati per mezzo di uno specifico sistema, creato ad hoc, capace di raccoglier le informazioni fondamentali relative alle consulenze tecniche. La struttura a cascata del sistema è basata su un insieme di matrici, in grado di includere i dati salienti relativi alle differenti ATP: la descrizione generale dell opera oggetto di contenzioso, la descrizione, la localizzazione e le modalità di riscontro dei difetti lamentati, nonché le loro cause e le relativa imputabilità. Le matrici sono organizzate in modo da ripercorrere in modo logico il processo della consulenza tecnica. L analisi del database ha permesso di individuare non sola la ricorrenza, la localizzazione, le cause e le responsabilità associate a specifiche classi di difetti, ma anche di estrarre informazioni aggiuntive quali le principali tipologie strutturali interessate da vizi, la relativa categoria d uso e proprietà e l impatto economico legato ai costi di ripristino. I risultati mostrano come nella maggior parte dei casi i difetti si riscontrino in edifici ad uso residenziale, realizzati in cemento armato o in muratura e coinvolgano soprattutto le porzioni in elevazione dell edificio (in particolare su finiture). I difetti lamentati consistono principalmente nell esecuzione non a regola dell arte, tale dato pare sostanzialmente confermato dal fatto che la scadente qualità dell esecuzione e la qualità dei materiali impiegati rappresentano più del 50% delle cause riscontrate. In aggiunta si evidenzia come le responsabilità, a loro volta, ricadano principalmente sull impresa costruttrice. Per quanto riguarda invece l impatto economico delle singole ATP, si nota come l ammontare dei costi di ripristino risulti inferiore ai nel 50% dei casi e ai nell 80%. Bibliografia [1] Trombetti T., Palermo M., Tattara S. : L osservatorio Claudio Ceccoli sui vizi e difetti del costruito, oggetto del contendere giudiziario. Atti 5 th Convegno su Crolli, Affidabilità strutturale, Consolidamenti, Pisa, [2] Trombetti, T., Tattara, S., Palermo, M., Gasparini, G., Silvestri, S., & Pieraccini, L.: The first year of activities of the Observatory Claudio Ceccoli, on the defects of the building structures. In IABSE Symposium Report (Vol. 102, No. 25, pp ). International Association for Bridge and Structural Engineering, September2014 [3] Sapio R. (2014), Tesi di laurea magistrale: Learning from experience: analysis of the civil litigation regarding building structures on the Court of Bologna in the years 2011/2012. Università di Bologna, Italia. 11

13 ALLEGATO A: LE MATRICI a. Numero di riferimento MATRICE A: Informazioni generali b. Descrizione del caso esaminato c. Ubicazione d. Città d. Stato della costruzione e. Tipologia d'uso 1. Under construction 2. In service 1. Residenziale 2. Commerciale 3. Industriale 1. Calcestruzzo armato 2.Acciaio f. Tipologia strutturale 3. Muratura 4. Legno 5.Mista 1.Pubblica g. Proprietà h. Danno indiretto 2. Privata 1. Cittadino 2. Società 12

14 a. Numero di riferimento b. Numero progressivo MATRICE B: Descrizione del difetto c. Tipologia de vizio 1.Infiltrazione di acqua 2. Umidità/muffe 3. Crepe/setolature 4. Lavorazione non a regola d'arte 5. Urto 6. Opere non complete 7. Abbassamento/deformazione Infiltrazione di acque piovane 2. Infiltrazione di acque del dal terreno 3. Infiltrazione da rottura o malfunzionamento da impianto interno al fabbricato 3. Infiltrazione da rottura o malfunzionamento da impianto esterno/sotto servizi 1. Macchia/deperimento intonaco 2. Proliferazione di muffe 1. Crepe oltre 3 mm. 2. Lievi setolature 1. Fughe pavimenti e rivestimenti 2. Mancata planarità degli intonaci 3. Irregolarità nei giunti di zoccolature e controtelai 4. Scarichi errati 5. Asfalto non vibrato 1. Crollo totale 2. Crollo parziale 3. Slittamenti 4. Crepe 1. Finitura 2. Impianti 1. Abbassamento marciapiede 2. Abbassamento pavimentazione 3. Abbassamento pozzetti d'ispezione 4. Deformazione griglie/ coperture pozzetti/ tubi ecc

15 d. Porzione dell'edificio e. Localizzazione 8. Deterioramento/Danneggiament o 7. Comportamento non conforme a norme 9. Comportamento non conforme a specifiche contrattuali 10. Comportamento non conforme alle aspettative 1. Interrata 2. Fuori terra (esclusa copertura) 3. Copertura 1. Su struttura portante 2. Finiture 3. Impianti 1. Elemento di fondazione 2. Elemento portante verticale 3. Elemento portante orizzontale 1. Esterna (rivestimenti, cappotti, ecc) 2. Interna ( Intonaci, pavimenti, infissi, ecc) 1. Impianto termo-sanitario 2. Impianto elettrico 14

16 Matrice C: Riscontro e responsabilità de vizi/difetti lamentati a. Numero di riferimento b. Numero progressivo 1. Si c. Vizio Riscontrato 2. No 1. Ispezione visiva 2. Saggi in situ d. Modalità di riscontro 3. prove specifiche 4. Verifica del progetto 1. Si 2. No - Grave difetto costruttivo ai sensi dell' art 1669 cc 3. No - Carenza di manutenzione ordinaria/straordinaria e. Normale comportamento 4. No - Comportamento non conforme alle norme 5. No - Comportamento non conforme alle specifiche contrattuali 1. Compromissione stabilità/sicurezza strutturale 2. Compromissione fruibilità/ funzionalità del bene f. Livello di compromissione 3. Compromissione estetica 1. Testo libero 2. Non valutabili g. Tempi di ripristio attesi 3. Gia ripresi in altra valutazione 4. Nulli 1. Cifra o valore assicurativo 2. Inclusa in altra valutazione h. Stima dei costi di ripristino 3. Non valuatbile 1. Riparazione diretta da parte del responsabile i. Modalità di eleminazione 2. Compensazione economica l. Accordo prima della sentnza del giudice 1. Si 2. No 15

17 Matrice D: Causa del vizio o del difetto lamentato c. Causa del vizio/difetto 1. Materiali difettosi 2. Difetti di esecuzione 3. Errori di progettazione 4. Mancata sorveglianza/direzione lavori Calcestruzzo 2.Armature 3. Guaine bituminose 4. Intonaci 5. Pavimentazioni 6. Rivestimenti 7. Lattoniera 8. Vetro 9. Legno lamellare 10. Legno 11. Acciaio da carpenteria 12. Tubazioni in PVC 1. Posa calcestruzzo 2. Fornitura calcestruzzo 3. Posa armature 4. Posa intonaco 5. Posa guaina bituminosa 6. Posa pavimentazione/rivestimenti 7. Posa infissi 8. Posa porte 9. Infissione palancole 10. Scavi 11. Emungimento di acqua 12. Vibrazioni 13. Assestamento massetto 14. Posa canna fumaria 15. Impianto di riscaldamento 16. Mancanza rubinetti di chiusura acqua calda/fredda 17. Posizionamento sbagliato dei rubinetti di chiusura 1. Nella relazione geologica/geotecnica 2. Nel calcolo delle strutture 3. Nei disegni esecutivi 4. Mancata specifica nel capitolato 5. Mancato rispetto dei vincoli urbanistici

18 5.. Incuria 6. Scontro 7. Non finito 1. Mancata manutezione ordinaria 1. Un mezzo ha colpito l'edificio 17

19 a. Numero di riferimento b. Numero progressivo Matrice E: Imputabilità 1. Progettazione 1. Geologica 2. Geotecnica 3. Fondazione 4. Strutturale 5. Architettonica/ opere non struturali 6. Finiture 7. Generale c. Imputabilità 2. Dirzione dei lavori 3. Realizzazione 4. Committenza 5. Condominio 6. Società venditrice/immobiliare 7. Proprietà vicina 1. Direttore dei lavori strutturali 2. Direttore dei lavori architettonici 3. Direttore dei lavori generale 1. Imresa appaltatrice 2. Impresa subappaltatrice 3. Impresa in ati 18

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