Lezioni di economia degli intermediari finanziari II semestre

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1 Lezioni di economia degli intermediari finanziari II semestre Prof. Alessandro Berti Istituto di studi aziendali Facoltà di Economia Università di Urbino Carlo Bo Urbino, a.a

2 Venture capital L investimento nel capitale di rischio

3 Le differenze rispetto ad un finanziamento tradizionale Capitale di rischio Finanziamento a medio e lungo termine Non prevede scadenze di rimborso ed il disinvestimento avviene di norma con cessione al mercato od a terzi, senza gravare l impresa Capitale di debito Finanziamento a breve, medio e lungo termine Prevede precise scadenze di rimborso a prescindere dall andamento dell impresa e nel caso di finanziamento a breve è revocabile a vista Prof. Alessandro Berti 3

4 Le differenze rispetto ad un finanziamento tradizionale Capitale di rischio È una fonte flessibile di capitali, utile per finanziare processi di crescita Capitale di debito È una fonte rigida di finanziamento, la cui possibilità di accesso è vincolata alla presenza di garanzie e alla generazione di cash flow Prof. Alessandro Berti 4

5 Le differenze rispetto ad un finanziamento tradizionale Capitale di rischio La remunerazione del capitale dipende dalla crescita di valore dell impresa e dal suo successo Capitale di debito Il debito richiede il pagamento regolare di interessi a prescindere dall andamento dell azienda ed è garantito dal mantenimento del valore degli attivi Prof. Alessandro Berti 5

6 Le differenze rispetto ad un finanziamento tradizionale Capitale di rischio L investitore nel capitale di rischio rappresenta un Capitale di debito L assistenza fornita è di tipo accessorio al finanziamento partner che può fornire consulenza strategica e finanziaria Prof. Alessandro Berti 6

7 Investimento nel capitale di rischio L apporto di risorse finanziarie da parte di operatori specializzati, sotto forma di partecipazione al capitale azionario o di sottoscrizione di titoli obbligazionari convertibili in azioni, per un arco temporale medio-lungo, in aziende dotate di un progetto e di un potenziale di sviluppo. Tale tipologia di finanziamento è dunque diverso ma non alternativo al capitale di debito. Prof. Alessandro Berti 7

8 Investimento nel capitale di rischio L attività di investimento istituzionale nel capitale di rischio di società non quotate viene generalmente definita con i termini anglosassoni venture capital e private equity Prof. Alessandro Berti 8

9 Investimento nel capitale di rischio il venture capital vero e proprio si riferisce al finanziamento dell avvio di nuove imprese il private equity comprende le operazioni di investimento realizzate in fasi del ciclo di vita delle aziende successive a quella iniziale. Prof. Alessandro Berti 9

10 Intervento dell investitore istituzionale Diversi stadi di sviluppo aziendale Mutano dimensioni, esigenze e prospettive dell impresa Necessario un intervento dell investitore istituzionale differenziato e adeguato alle esigenze dell impresa. Prof. Alessandro Berti 10

11 Intervento dell investitore istituzionale L intervento dell investitore istituzionale deve combinare in modo adeguato alle esigenze dell impresa i due elementi chiave: capitale know how Prof. Alessandro Berti 11

12 Intervento dell investitore istituzionale Congiuntamente ai mezzi finanziari, l investitore istituzionale offre esperienze professionali, competenze tecnico-manageriali ed una rete di contatti con altri investitori e istituzioni finanziarie. Prof. Alessandro Berti 12

13 L investitore istituzionale L investitore istituzionale nel capitale di rischio è un socio temporaneo, seppur di medio-lungo termine, che, come tale, dovrà prima o poi cedere la partecipazione acquisita per realizzare il proprio obiettivo. Prof. Alessandro Berti 13

14 L investitore istituzionale L investitore istituzionale interviene attraverso il seguente processo: individuazione dell impresa target; valutazione del profilo imprenditoriale; valutazione approfondita dell azienda; avvio della trattativa; svolgimento di una due diligence; conclusione della trattativa; stipula del contratto definitivo; Disinvestimento attraverso una way-out predefinita. Prof. Alessandro Berti 14

15 L investitore istituzionale Gli operatori attivi in tale mercato vengono definiti: genericamente, venture capitalist, indipendentemente dalla tipologia di operazioni che pongono in essere meno frequentemente private equity investors, qualora ci si riferisca a soggetti focalizzati sulle fasi avanzate del ciclo di vita delle imprese. Prof. Alessandro Berti 15

16 La segmentazione del mercato del Expansion financing Replacement capital capitale di rischio Secondo uno schema classico le categorie di intervento dell investitore istituzionale sono : Early stage financing si finanziano le primissime fasi di avvio dell impresa si supporta la crescita e l implementazione di programmi di sviluppo già esistenti sono interventi che non incrementano il capitale sociale, ma sostituiscono parte dell azionariato non più coinvolto nell attività aziendale Prof. Alessandro Berti 16

17 La segmentazione del mercato del capitale di rischio Buy out Turnaround financing Bridge financing sono tutte quelle operazioni orientate al cambiamento totale della proprietà investimenti di ristrutturazione di imprese in crisi interventi finalizzati all accompagnamento dell impresa in borsa Prof. Alessandro Berti 17

18 La segmentazione del mercato del capitale di rischio La distinzione classica tra categorie di intervento non è netta perché: ci sono vari tipi di investimento nel capitale di rischio; non è possibile individuare un profilo standard di impresa; gli strumenti finanziari disponibili sono sempre più complessi e sofisticati. Prof. Alessandro Berti 18

19 La segmentazione del mercato del capitale di rischio Perciò è opportuno classificare gli interventi degli investitori istituzionali nel capitale di rischio basandosi su una macro-ripartizione delle esigenze strategiche dell impresa. Prof. Alessandro Berti 19

20 Categorie di investimento nel capitale di rischio Avvio Venture capital Sviluppo Cambiamento Private equity Prof. Alessandro Berti 20

21 Investitori e fasi di sviluppo dell impresa Prof. Alessandro Berti 21

22 Il finanziamento dell avvio A questa categoria appartengono tutti quegli interventi il cui obiettivo è quello di supportare la nascita di un impresa sia in fase embrionale che nelle prime fasi di avvio. Prof. Alessandro Berti 22

23 Processo di creazione dell impresa Modello di Vesper Nel processo di creazione d impresa i passi fondamentali da realizzare sono: cogliere l opportunità; rifinire l idea; proteggersi dall imitazione; costruire la squadra; reperire i finanziamenti; realizzare lo start-up; lanciare il prodotto. Prof. Alessandro Berti 23

24 L investitore istituzionale e la creazione dell impresa Gli investitori istituzionali nel capitale di rischio rivestono un importante ruolo in tutte le attività che compongono il processo di creazione dell impresa, attraverso un apporto in termini: di capitale; di capacità imprenditoriali; di competenze aziendali e manageriali. Prof. Alessandro Berti 24

25 Il processo di creazione d impresa La nuova iniziativa imprenditoriale nasce da: innovazione di prodotto: rendere commercializzabili nuovi prodotti/servizi innovazione di processo: i prodotti/servizi non sono nuovi ma sono realizzati con processi innovativi spin-off: dare vita ad una nuova unità giuridica in una realtà già esistente Prof. Alessandro Berti 25

26 Il processo di creazione d impresa Contenuto innovativo - + spin-off innovazione di processo innovazione di prodotto - + Supporto manageriale e strategico Prof. Alessandro Berti 26

27 Il finanziamento dell avvio La categoria di investimenti di early stage financing: sono le più rischiose (statisticamente, in tutto il mondo, hanno la maggiore probabilità di fallimento dell iniziativa) è difficile il processo di disinvestimento gli investitori tendono ad acquisire solo partecipazioni di maggioranza Prof. Alessandro Berti 27

28 Il finanziamento dell avvio Le caratteristiche degli investimenti finalizzati al finanziamento dell avvio, possono essere individuate utilizzando i sottostadi della categoria early stage financing: seed financing start-up financing first stage financing Prof. Alessandro Berti 28

29 Seed financing L investitore finanzia l idea imprenditoriale, quindi un inventore, manca un business plan strutturato, occorre dimostrare la validità tecnica del prodotto/servizio L investitore deve avere competenze manageriali ma soprattutto tecniche e scientifiche (società venture capital collegate a gruppi industriali affini). L apporto finanziario è contenuto ma molto rischioso. Prof. Alessandro Berti 29

30 Start-up financing La validità commerciale è da dimostrare, ci sono ancora problemi tecnici e specifici, ma a differenza del seed financing il prototipo del prodotto è gia stato verificato, quindi ci sono le premesse per avviare l impresa (formalmente la società esiste). Prof. Alessandro Berti 30

31 First stage financing L attività produttiva è completa, ma occorre valutare la validità commerciale, l investitore finanzia il business di un imprenditore che già sviluppato in maniera modesta necessità di capitale per proseguire nella crescita, quindi l investitore può essere più generalista. Prof. Alessandro Berti 31

32 Il finanziamento dello sviluppo A questa categoria appartengono tutti quegli interventi il cui obiettivo è quello di far fronte alle diverse problematiche connesse allo sviluppo dell impresa a diverso titolo e secondo diverse modalità. Prof. Alessandro Berti 32

33 Le tipologie di sviluppo Lo sviluppo ormai maturo può consistere in crescita per vie interne aumento o diversificazione della capacità produttiva crescita per vie esterne acquisizione di altre aziende o rami d azienda crescita a rete integrazione con altre realtà imprenditoriali mantenendo autonomia Prof. Alessandro Berti 33

34 Lo sviluppo e l investitore Nello sviluppo per vie interne l apporto dell investitore è principalmente di natura finanziaria, ma anche consulenziale Nello sviluppo per vie esterne l apporto dell investitore è legato al networking internazionale, con esperienza e rete di conoscenze Prof. Alessandro Berti 34

35 Lo sviluppo e l investitore Nello sviluppo a rete realizzato attraverso cluster venture (attraverso una holding vengono raggruppate società indipendenti a livello operativo, ma che sono integrabili e simili per prodotti mercati o tecnologie) l investitore ricerca e raggiunge economie di scala all interno del processo di creazione del valore. Prof. Alessandro Berti 35

36 Lo sviluppo e l investitore Bridge financing lo sviluppo può avere come obiettivo quello di raggiungere la quotazione in Borsa, in questo caso l investitore nel capitale di rischio si concretizza come finanziamento per permettere il passaggio da azienda a capitale chiuso a società quotata. L apporto dell investitore oltre che di capitale deve essere di natura analitica e tecnicafinanziaria. Prof. Alessandro Berti 36

37 Il finanziamento per lo sviluppo Tecnicamente gli investimenti per lo sviluppo sono più complessi dei finanziamenti dell avvio: l investitore deve negoziare con un numero elevato di azionisti; l analisi preliminare è più complessa e dettagliata su diversi aspetti della storia dell azienda. Prof. Alessandro Berti 37

38 Il finanziamento per lo sviluppo I dati e le informazioni di carattere storico permettono un attività di valutazione maggiormente oggettiva rispetto al finanziamento dell avvio. Per questo anche l operatore senza precedenti può effettuare un approfondita valutazione del potenziale investimento. Prof. Alessandro Berti 38

39 Il finanziamento del cambiamento A questa categoria appartengono tutti quegli interventi il cui obiettivo è quello di finanziare processi di cambiamento interni all azienda che spesso portano ad una modifica dell assetto proprietario della stessa. Questa categoria di investimento nel capitale di rischio, rispetto alle altre è più indipendente dallo stadio di vita dell impresa. Prof. Alessandro Berti 39

40 Il cambiamento I processi di cambiamento interni all azienda si fondano su motivi differenti: cosciente modifica dell assetto per superare una fase anagrafica, strategica o patrimoniale di stallo; modifica per risolvere il verificarsi di involontari eventi negativi. Prof. Alessandro Berti 40

41 Il cambiamento I principali motivi su cui si fonda il cambiamento: uno o più azionisti decidono di abbandonare l attività d impresa cedendo le quote; cambio radicale di proprietà da parte dell impresa; cambio radicale generato dal verificarsi di una crisi aziendale. Prof. Alessandro Berti 41

42 Il cambiamento Uno o più azionisti decidono di abbandonare l attività d impresa cedendo le quote Replacement capital: mera sostituzione di azionisti di minoranza, non ci sono grandi cambiamenti nella strategia d impresa. Prof. Alessandro Berti 42

43 Il cambiamento Cambio radicale di proprietà da parte dell impresa Le ragioni posso essere diverse: - volontà del gruppo imprenditoriale di liquidare l intera attività o un ramo di questa; - impossibilità di determinare un adeguato successore; - processo di privatizzazione dell attività. Buy out: supportare il cambiamento da profilo finanziario sostenendo il nuovo gruppo imprenditoriale. Prof. Alessandro Berti 43

44 Buy out Il termine anglosassone buy out significa rilevare, acquisire. Pertanto, quando questa espressione viene utilizzata nel contesto economicofinanziario si fa riferimento all acquisizione di un impresa. Prof. Alessandro Berti 44

45 Buy out All interno di questa categoria, sulla base delle caratteristiche della nuova proprietà si possono individuare le operazioni di: Management buy out (MBO) un gruppo manageriale interno assume il controllo Management buy in un gruppo manageriale esterno assume il controllo Workers buy out (WBO) il nuovo assetto proprietario coinvolge una compagine più allargata di dipendenti dell azienda Prof. Alessandro Berti 45

46 Buy out Sulla base della tecnica utilizzata per la realizzazione dell investimento si possono individuare le operazioni di: Leverage buy out (LBO) l acquisizione avviene con l uso della leva finanziaria e quindi l investimento finanziario del compratore è limitato. I capitali presi a prestito vengono rimborsati attraverso i flussi di cassa positivi dell attività acquisita o dalla cessione di una parte dei beni (break up) Unleverage buy out il ricorso alla leva finanziaria è limitato Prof. Alessandro Berti 46

47 Leverage buy out (LBO) Sono operazioni di LBO gran parte dei takeover realizzati su società quotate Non tutte le operazioni LBO rientrano tra quelle di venture capital o private equity Prof. Alessandro Berti 47

48 Il cambiamento Cambio radicale generato dal verificarsi di una crisi aziendale Turnaround financing: l investitore professionale si assume il rischio d impresa e agevola il recupero di una situazione deteriorata. Prof. Alessandro Berti 48

49 CONCLUSIONE Le operazioni di private equity e venture capital sono definite in funzione dell esigenza manifestata dall impresa e non dalla tecnica finanziaria utilizzata. Prof. Alessandro Berti 49

50 APPENDICE IL PRIVATE EQUITY IN ITALIA Attualmente in Italia operano 157 fondi chiusi di private equity e venture capital detenendo un portafoglio di investimenti per 16,8 /bn e fondi disponibili per 7,5 /bn Nel 2008 sono stati investiti 5,5 /bn in oltre 370 operazioni, di cui il 67% ha riguardato società con fatturato inferiore a 50 milioni di Euro. In Europa, l Italia ha recuperato diverse posizioni incrementando più della media la presenza di operatori di private equity e superando, per investimenti, Spagna e Germania. Prof. Alessandro Berti 50

51 APPENDICE IL PRIVATE EQUITY IN ITALIA Gli investimenti in early stage sono stati 115 nel 2008 e hanno impiegato il 2% dei fondi totali. Nel 2008 la dimensione media dell investimento in private equity è stato pari a 14,7 milioni di Euro mentre il dato relativo all early stage è pari a 1,3 milioni di Euro. Le oeprazioni sono state realizzate prevalentemente nel nord Italia (65%) ma anche nel centro (23%) e, per una quota non trascurabile pari al 9%, all estero. Prof. Alessandro Berti 51

52 APPENDICE IL PRIVATE EQUITY IN ITALIA Distribuzione operatori Banche italiane SGR Fondi di early stage Pan-europei Country funds Operatori Reg./Pub. 10% 8% 22% 29% 23% 8% Prof. Alessandro Berti 52

53 APPENDICE IL PRIVATE EQUITY IN ITALIA Prof. Alessandro Berti 53

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