L orizzonte della Cooperazione Europa 2020

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "L orizzonte della Cooperazione Europa 2020"

Transcript

1 collana editoriale di: L orizzonte della Cooperazione Europa 2020 Conferenza economica Bologna, 26 marzo 2015 ESTRATTO: Il Welfare sociale e socio-sanitario italiano: crisi di policy o crisi dei modelli di impresa? Quali spazi di mercato inesplorati? di Francesco Longo e Francesco Petracca, CERGAS, Università Bocconi 1

2 titolo: L orizzonte della Cooperazione Europa 2020 Conferenza economica Bologna, 26 marzo 2015 le MAPPE 2015 di LEGACOOP Emilia-Romagna Format Edizioni Bologna Curatore editoriale: Beppe Feltrin editoria@format.bo.it ISBN: Bologna, marzo 2015

3 INDICE VOLUME CARTACEO Introduzione: lavorare per il riposizionamento delle cooperative: alcune chiavi di lettura dei materiali... pag. 5 La situazione attuale, a cura di Aldo Perrella, Responsabile Ufficio certificazioni e Bilanci Legacoop nazionale...» 9 La cooperazione tra il non più e il non ancora, di Guido Caselli, Direttore Ufficio Studi Unioncamere Emilia-Romagna...» 20 Considerazioni per una riflessione sul rapporto cooperazione territorio in Emilia Romagna, a cura di CAIRE, Cooperativa Ingegneri ed Architetti di Reggio Emilia, coordinamento Giampiero Lupatelli...» 68 Considerazioni sulle opportunità, le esigenze e i rischi del co-housing e dell housing cooperativo, a cura di CAIRE (Ricerca commissionata da Legacoop e Confcooperative dell Emilia Romagna)...» 103 Alla ricerca del valore. Orientamenti delle politiche industriali regionali in una fase di transizione, di Silvano Bertini...» 118 Il Welfare sociale e socio-sanitario italiano: crisi di policy o crisi dei modelli di impresa? Quali spazi di mercato inesplorati? di Francesco Longo e Francesco Petracca, CERGAS, Università Bocconi...» 129 La sfida dell innovazione: lo sviluppo dell ICT e i modelli organizzativi per le reti del futuro, a cura di Pricewaterhouse Italy, coordinamento Massimo Pellegrino...» 150

4 IL WELFARE SOCIALE E SOCIO-SANITARIO ITALIANO: CRISI DI POLICY O CRISI DEI MODELLI D IMPRESA? QUALI SPAZI DI MERCATO INESPLORATI? di Francesco Longo e Francesco Petracca, CERGAS Università Bocconi Obiettivi ed indice del lavoro Il presente lavoro ha come obiettivo l analisi delle caratteristiche del welfare sociale e socio-sanitario italiano, discutendo le attuali formule imprenditoriali attive ed i possibili spazi di mercato prospettici. Proprio i produttori rappresentano il focus principale di questo lavoro che, dopo l analisi delle risorse e dei principali servizi del settore socio-sanitario, si concentra sull analisi dei provider, delle loro caratteristiche e delle loro principali problematiche. Ci si focalizza, poi, sui possibili spazi di mercato attualmente inesplorati e che potrebbero costituire il cuore della value proposition emergente. Oltre a penetrare il mercato privato di cura, integrandone le risorse con quelle pubbliche, per le cooperative si presenta la sfida della copertura mutualistica dei rischi legati al mondo socio-sanitario. Fondi nazionali o regionali obbligatori, infatti, sono particolarmente indicati per la socializzazione del rischio di nonautosufficienza, in ragione della scarsa copertura pubblica, specialmente rispetto al comparto socio-sanitario e sanitario. Pertanto l indice del presente documento è articolato nel seguente modo: i confini incerti del welfare sociosanitario italiano; quali diritti è possibile e opportuno assicurare in modo solidaristico?; analisi dei finanziamenti pubblici e privati: quale mix prevalente?; analisi dei principali servizi erogati; analisi della geografia dei produttori per tipo di finanziamento e di servizio; punti di forza e di debolezza dei produttori del sistema di servizi socioassistenziali e sanitari; possibili spazi di mercati inesplorati. I confini incerti del welfare sociosanitario italiano Il settore sociosanitario rappresenta un sistema complesso nel quale tutte le principali funzioni (finanziamento, programmazione, committenza, produzione) sono distribuite tra una molteplicità di attori, con un livello di frammentazione tale da poter affermare che, in Italia, non siamo di fronte a un sistema di welfare sociale e socio-sanitario, ma ad un arcipelago variamente correlato. L incertezza del confine dipende soprattutto dalla distanza che esiste tra il quadro normativo formale e le politiche agite, tra il perimetro del sistema pubblico e l enorme quantità di servizi acquisiti direttamente dalle famiglie, soprattutto nel mercato informale dell assistenza. Nonostante tale parcellizzazione, in seguito alle riforme agli albori del Nuovo Millennio che hanno stravolto i paradigmi dell assistenza sociale, è possibile tracciare una definizione legislativa univoca di settore, seppur dal contenuto definitorio prevalentemente formale. Già la legge 883/1978, istitutiva del Servizio Sanitario Nazionale (SSN), aveva rivendicato la tutela della salute come concetto olistico che accompagnasse al benessere fisico anche quello psichico. Più recentemente, un ulteriore richiamo ad una visione integrata dei servizi sociali e sanitari è stato dato dalla L.328/2000, relativa alla realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi che alla pianificazione congiunta degli stessi. È però il DPCM 14 febbraio 2001, Atto di indirizzo e coordinamento in materia di prestazioni socio-sanitarie, a definire attinenti al settore socio-sanitario quelle prestazioni 129

5 per cui nessuna delle due componenti (sanitaria e sociale) prevale sull altra, erogabili in modalità ambulatoriale, domiciliare o residenziale, con il concorso di professionalità di entrambi i mondi e costruendo interventi organici attorno ai soggetti beneficiari, sulla base di valutazioni multidimensionali (proprio in virtù della complessità intrinseca dei problemi sociosanitari). È possibile, conseguentemente, definire anche le aree a cui tali interventi sono afferenti (Brizzi e Cava, 2003): l area materno-infantile; l area anziani e persone nonautosufficienti con patologie cronico degenerative; l area disabilità; l area delle patologie psichiatriche e della salute mentale; l area delle dipendenze da droga, alcool e farmaci; l area delle patologie per infezioni da HIV e patologie terminali. La precisa tassonomia tracciata, oltre a consentire una classificazione più puntuale del settore socio-sanitario, mette in luce le interdipendenze di queste prestazioni in cui si integrano elementi di natura eterogenea ed è necessario considerare le problematiche non solo del malato ma anche del contesto familiare che lo circonda. Il settore sociale (o socio-assistenziale) in senso stretto ha confini labili ed incerti, avendo a sua volta un focus olistico sull individuo, ricercando il suo equilibrio piscologico, relazionale, economico per un pieno inserimento nel tessuto delle relazioni sociali lungo fisiologiche traiettorie di evoluzione esistenziale. Il settore sociale come target privilegiati considera: le forme di povertà e deprivazione sociale esistenti; la componente socio-assistenziale per gli anziani; la componente socio-assistenziale per i disabili; gli adulti in difficoltà, per ogni tipi di problemi: homeless, rifugiati, borderline psichiatrici, ex tossicodipendenti, ex carcerati; minori con disagi propri o della famiglia di appartenenza; donne in difficoltà o maltrattate. L approccio olistico all individuo ed al suo tessuto relazionale determina, per il settore sociale, forti interdipendenze non solo con la componente socio-sanitaria e sanitaria, ma anche con il settore educativo, con le politiche per la casa e per il lavoro, con il settore culturale e sportivo. Se si aggiunge che, alla complessità insita nel settore sociale e sociosanitario stesso, si va progressivamente aggiungendo la problematicità imposta dalla crisi socio-economica e dai cambiamenti socio-demografici in corso, appare evidente come il settore sociale e socio-sanitario risultino estremamente controversi e frammentati a livello locale. In mancanza di una visione unitaria di sistema che definisca confini ed indirizzi dello stesso, l azione ricompositiva è nelle mani, per i singoli interventi, delle aziende produttrici dei servizi che definiscono le dinamiche strategiche ed evolutive del sistema (Del Vecchio, 2012) o, laddove questa manchi o sia parziale, addirittura nella disponibilità delle famiglie. Questo aspetto determina forti profili di iniquità, dipendendo l accesso ai servizi dalle competenze ricompositive delle famiglie che sono direttamente correlate al livello socio-culturale ed alla ricchezza delle reti sociali in cui sono inserite, correndo il rischio di impatti regressivi nell accesso ai servizi. In questo lavoro usiamo da ora in poi il termine settore socio-sanitario, includendo sia la componente socio-assistenziale, sia quella sanitaria a forte rilevanza sociale, senza più specificazione, se non quando necessario. Quali diritti è possibile e opportuno assicurare in modo solidaristico? La raccolta delle risorse per garantire i servizi socio-sanitari può avvenire tramite il sistema fiscale, oppure tramite altre forme di intermediazione come le 130

6 mutue solidaristiche o tramite classici schemi assicurativi. La carenza attuale e prospettica dei finanziamenti pubblici interroga a fondo quali siano i migliori schemi possibili di intermediazione. A questo proposito occorre riflettere su tre dimensioni: il contenuto assicurativo rispetto alla policy pubblica; l oggetto assicurato; la natura della forma di intermediazione. out, garantendo però la possibilità di diversificare alcuni elementi periferici del servizio per coloro che hanno maggiori capacità di spesa o assicurative. Un fondo complementare introduce invece logiche assicurative o solidaristiche per i diritti che non sono coperti formalmente o sostanzialmente dal sistema pubblico. Si tratta quindi di una estensione di sistemi di protezione socializzati, tanto più solidaristici quanto più tendono ad essere universalistici. Il contenuto assicurativo può essere, rispetto al servizio pubblico, sostitutivo, integrativo o complementare. Contenuto assicurativo rispetto alla policy pubblica Il prodotto intermediato è di natura sostitutiva se copre gli stessi diritti/ servizi già offerti dallo schema pubblico, semplicemente inducendo un mercato distinto e proprio di produttori, che si differenziano da quelli garantiti dal sistema pubblico. I servizi intermediati di natura sostitutiva tendono, fisiologicamente, a dividere i sistemi di offerta in due categorie: quelli pubblici, che rischiano di avere minori risorse per utente e quindi di disporre di standard più bassi e di perdere i professionisti più accreditati e quelli privati intermediati, a cui si contrappongono quelli assicurati a standard superiori e con i migliori professionisti. Inevitabilmente, questo schema incentiva gli assicurati a spingere a favore della possibilità di opting out, ovvero di lasciare la protezione pubblica ed il correlato contributo fiscale. Fondi integrativi mantengono invece tutti gli utenti nello stesso perimetro di servizio pubblico, offrendo però agli assicurati la possibilità di comprarsi degli upgrading dei servizi, come prestazioni alberghiere superiori, la scelta del professionista, l utilizzo di medical device di standard superiori, ecc. In questo modo il cuore del servizio rimane identico per tutti i cittadini e, quindi, non vi sono giustificazioni possibili per l opting Si possono assicurare liste di prestazioni o bisogni sociali, socio-sanitari, sanitari o un mix di essi. L oggetto assicurato La scelta dell oggetto assicurato determina significativamente se il meccanismo di intermediazione risulta sostitutivo, integrativo o complementare. Se si assicurano portafogli di servizi o diritti già garantiti sostanzialmente dal sistema pubblico lo schema assicurativo inevitabilmente risulta sostitutivo. Viceversa, se si assicurano diritti garantiti solo formalmente o neanche previsti dalle politiche pubbliche, lo schema risulta fisiologicamente complementare. A questo proposito giova ricordare che il SSN garantisce il 77% dei consumi sanitari del paese, in linea con quanto avviene nei più sviluppati sistemi sanitari d Europa come in Francia, in Germania o in UK. A conferma del ruolo residuale che riescono ad occupare assicurazioni e fondi in sanità in presenza di un SSN universalistico, si sottolinea il fatto che oggi coprono quasi 9 milioni di italiani (15%), ma raccogliendo solo il 2% delle risorse finanziarie del sistema, a dimostrazione che il loro ruolo rimane marginale. Fig. 1 Al contrario la LTC (Long-Term Care) per la non autosufficienza in Italia ha una copertura media del 25% nelle regioni con i welfare pubblici più sviluppati 131

7 (es. Emilia Romagna o Lombardia), che scende al 5% nelle regioni con sistemi di protezione pubblica più fragili (es. Calabria o Campania). Fig. 2 Per LTC si intendono tutte le forme di cura della persona ed assistenza sanitaria che abbiano natura continuativa e siano fornite lungo un periodo di tempo esteso. In questo campo si rileva, quindi, un area pari al 75% dei bisogni che il sistema pubblico non riesce assolutamente a coprire e le cui prospettive sono, purtroppo, di ulteriore indebolimento, anche alla luce del peggioramento Figura 1 - Confronto internazionale: spesa sanitaria pro-capite ($PPA) e scomposizione % per finanziatore (pubblico/privato) Fonte: Elaborazione CERGAS su dati WHO (anno rilevazione: 2011) Figura 2: Posti disponibili in strutture sanitarie residenziali e semiresidenziali Regione Strutture Residenziali Strutture Semi- Residenziali Numero posti Totale x abitanti % Popolazione Anziana PROV. AUTON. TRENTO ,5% VENETO ,1% PROV. AUTON. BOLZANO % LOMBARDIA* (2012) ,4% EMILIA ROMAGNA ,0% FRIULI VENEZIA GIULIA ,5% PIEMONTE ,5% TOSCANA % UMBRIA ,5% LIGURIA ,1% ABRUZZO ,0% MARCHE ,7% LAZIO ,7% SARDEGNA ,7% VALLE D`AOSTA ,6% PUGLIA ,6% BASILICATA ,5% CALABRIA ,5% SICILIA ,3% CAMPANIA ,3% MOLISE ,1% ITALIA % Fonte: Ministero della Salute; *DGR 116, 14/5/

8 demografico in arrivo. Allo stesso modo, l odontoiatria è coperta dal sistema pubblico al 10% del bisogno, lasciando scoperto il 90% delle prestazioni che sono pagate interamente dalle famiglie italiane. Fig. 3 A questo dato si deve aggiungere la considerazione che circa il 50% degli italiani riesce a garantirsi cure odontoiatriche del tutto insufficienti, il che diminuisce ulteriormente il reale tasso di copertura del bisogno. L area della LTC e dell odontoiatria sono, pertanto, due ambiti di diritti dove la nascita di forme di intermediazione risulterebbero di tipo complementari, a rafforzamento del sistema di copertura pubblica, diversamente dall intervento in ambito sanitario, che ha una probabilità del 77% di essere di natura sostitutiva e quindi pericolosamente divaricante rispetto a principi di uniformità ed equità tra i cittadini. Le soluzioni da proporre, per essere davvero efficaci, devono allora presentare il carattere dell obbligatorietà o della forte incentivazione che sostiene l universalismo. La natura della forma di intermediazione Tanto più una forma di protezione sociale tende all universalismo tanto più potenzialmente risulta solidaristica ed equa; viceversa, meno sono gli iscritti, più aumentano i profili di iniquità verso coloro che non riescono a partecipare a meccanismi di ridistribuzione dei rischi. Allo stesso modo, se uno schema assicurativo è locale o regionale, risulta meno solidaristico, rispetto ad uno schema nazionale. Purtroppo, la tendenza attuale in Italia, ovvero creare fondi aziendali, per categoria professionale e su base volontaria, è all opposto di quanto sarebbe razionale e auspicabile. Soluzioni volontarie, infatti, risultano scarsamente appealing, perché richiedono ai cittadini contribuzioni prolungate nel tempo con la possibilità di godere dei frutti solo in un futuro che potrebbe essere lontano, come nel caso della non-autosufficienza. È per questo che le poche iniziative attuate riscuotono tassi di adesione fortemente contenuti con annesso rischio di selezione sfavorevole dell utenza e la conseguenza che l economicità della soluzione è compromessa. Inoltre, si tratta di un settore che intrinsecamente non è adatto al mondo assicurativo puro, perché del rischio in senso attuariale non possiede i caratteri dell aleatorietà e circostanzialità assumendo, piuttosto, i Figura 3 Incidenza spesa privata per visite specialistiche per settore 133

9 caratteri della vulnerabilità (CERC, 1993), con un incidenza vicina al 20% nel caso della non-autosufficienza anziana. È ovvio che diventa necessario, per le mutue, instaurare un rapporto di collaborazione con l amministrazione pubblica, il regista di queste operazioni, e supportarla nel percorso istituzionale della riforma per poi assumere il ruolo principale in fase operativa. A titolo d esempio la mutua per la LTC in Germania è nazionale e obbligatoria per tutti i cittadini, con una contribuzione proporzionale al reddito (1% del reddito lordo), pagata al 50% dai lavoratori e al 50% dai datori di lavoro. questo caso si tratta, nei fatti, di un vero patto sociale, dove i contribuenti di oggi pagano le prestazioni dei bisognosi di oggi, all interno di logiche solidaristiche tra generazioni e territori. Fig. 4 Lo spirito che anima le mutue cooperative è coerente con un orientamento verso oggetti assicurati che risultino complementari alle politiche pubbliche e non sostitutivi, che tendano ad essere universalistici su scala nazionale (o almeno regionale) in una logica a ripartizione, ovvero di solidarietà sociale complessiva. Figura 4 Riepilogo forme di intermediazione RIEPILOGO POSSIBILI FORME DI INTERMEDIAZIONE Contenuto assicurativo Oggetto assicurato Natura della forma di intermediazione Sostitutivo, copre gli stessi servizi/diritti offerti dal pubblico; Integrativo, sono previsti upgrading per diversificare i servizi offerti; Complementare, introduce logiche solidaristiche per diritti e servizi attualmente esclusi dalla copertura pubblica. 1. Servizi sociali; 2. Servizi socio- sanitarie; 3. Prestazioni monetarie; 4. Mix tra le precedenti opportunità. 1. Volontaria/Obbligatoria; 2. Ripartizione/Capitalizzazione; 3. Locale/Regionale/Nazionale. Inoltre lo schema assicurativo può essere a capitalizzazione oppure a ripartizione. Nello schema a capitalizzazione, si accumulano i versamenti dell assicurato, che vengono utilizzati nel momento del bisogno, dopo un processo di accumulo progressivo nel tempo, che garantisce anche una rendita che accresce il fondo disponibile. Questo schema è particolarmente adatto per potenziali accadimenti avversi a bassa probabilità. All opposto lo schema a ripartizione è un meccanismo ridistributivo tra gli assicurati, particolarmente adatto per rischi certi, come la LTC (quasi tutti rimaniamo non autosufficienti per qualche mese prima di morire) o l odontoiatria. In Analisi dei finanziamenti pubblici e privati: quale mix prevalente? Ad una tassonomia dei servizi piuttosto precisa non corrisponde la possibilità di definire in modo agevole il perimetro della spesa sociosanitaria. Le stime più puntuali della spesa sociosanitaria pubblica parlano di 56,6 miliardi di euro, con una spesa pro-capite per cittadino residente pari a circa 950. Secondo i dati del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, circa 47 miliardi sono attualmente impiegati per i due più grandi capitoli di spesa: l assistenza sociosanitaria per invalidità e quella per non-autosufficienza. Anche questa somma, però, è frutto di prestazioni diverse e va pertanto ulteriormente scomposta tra risorse dei Fondi Sanitari 134

10 Regionali (FSR) e quelle gestite a livello centrale e destinate al finanziamento di prestazioni monetarie. La quota proveniente dai FSR è pari a circa 11,6 miliardi, è finanziata dal Fondo Sanitario Nazionale e garantisce la copertura dei servizi di assistenza domiciliare e residenziale, oltre che protesica. I restanti 34,4 miliardi di euro (1 miliardo è allocato per detrazioni di spese mediche) finanziano una varietà di trasferimenti monetari (pensioni, indennità, rendite) tutti concessi all avvenuta verifica di una condizione di invalidità o dipendenza. Due sono le residue voci di spesa: 2 miliardi di euro di spesa sociosanitaria sono finanziati sempre dal SSN per l area materno-infantile e per le dipendenze; la spesa socio-assistenziale netta dei Comuni, di frequente impiegata per il finanziamento di interventi sociosanitari, che ammonta a 7 miliardi di euro annui. Fig. 5 Le principali osservazioni che derivano dall analisi dell articolazione della spesa socio-sanitaria pubblica appena analizzata e sintetizzata in Figura 5 sono due: 1. la Costituzione assegna al regime della competenza esclusiva delle Regioni l assistenza socio-sanitaria, ma i fondi regionali si limitano ai 13 miliardi finanziati dai rispettivi FSR a fronte dei già citati 36 miliardi di euro di fonte nazionale (trasferimenti INPS): è evidente lo squilibrio tra quanto attribuito per legge alle Regioni e la situazione effettiva che sposta decisamente le prerogative di governo all amministrazione centrale; 2. nel sistema socio-sanitario italiano prevale la monetizzazione dei bisogni rispetto all erogazione di servizi inkind 1. Pur trattandosi, infatti, di un settore teoricamente incentrato sui servizi, quasi il 65% delle risorse totali sono allocate per trasferimenti monetari alle famiglie, mentre solo un terzo è destinato al Figura 5 Articolazione della spesa socio-sanitaria pubblica Fonte: Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali 135

11 finanziamento ed alla produzione di servizi reali. Il tutto si traduce in circa 360 di spesa pro capite per cittadino residente per servizi gestiti da vari attori pubblici, mentre i trasferimenti monetari trasferiti ai cittadini, che decidono in quasi totale autonomia come allocarli, ammontano a 590 pro capite circa. Particolarmente interessante e rilevante a questo riguardo è il confronto tra la distribuzione delle risorse per spesa sociosanitaria e sociale in Emilia-Romagna e Lombardia. Fig. 6 Come si può notare dalla Figura 6, pur trattandosi di due sistemi basati su valori trainanti molto differenti, la distribuzione delle risorse mostra come, in entrambi i contesti, più di due terzi delle risorse siano direttamente gestite dalle famiglie, con una leggera prevalenza in Lombardia. Al contrario, la spesa diretta per servizi pubblici è pari a poco meno di 300 procapite in Lombardia, mentre in Emilia- Romagna cresce fino a 347 pro-capite. È fondamentale, dunque, il ruolo degli utenti che contribuiscono non solo a livello Figura 6 Spesa socio-sanitaria pubblica in Emilia Romagna e Lombardia Fonte: Elaborazione Cergas,

12 di autoproduzione dell assistenza, ma anche tramite significativi livelli di spesa out-of-pocket 2. A differenza di quanto avviene per la spesa pubblica, però, non è possibile quantificare con certezza la spesa privata netta per il settore socio-sanitario. Da un lato, infatti, la spesa privata delle famiglie è finanziata in modo cospicuo dai trasferimenti monetari INPS; dall altro le prestazioni acquistate sul mercato privato rientrano spesso nell economia sommersa e risultano, pertanto, di difficile valutazione. Va, inoltre, sottolineato che, nel caso dell ambito socio-sanitario, è cospicua anche la compartecipazione al costo dei servizi core imposta ai beneficiari dei servizi, il che contribuisce ad incrementare ulteriormente il peso della spesa privata. Stime recenti parlano di 76,73 di spesa privata pro-capite, corrispondenti a 179,49 a famiglia (Del Vecchio et al., 2013). Di questi, circa 40 pro-capite sono destinati alla nonautosufficienza, per un totale della spesa privata out of pocket delle famiglie di circa milioni di euro per la sola LTC. I volumi di spesa complessivi, come visto, risultano considerevoli; tuttavia, a causa della forte frammentazione a livello istituzionale che si riflette su tutte le funzioni fino alla produzione delle prestazioni socio-sanitarie, quota parte del possibile valore collettivo viene distrutta e si riduce fortemente l efficacia del sistema stesso. Analisi dei principali servizi erogati In un sistema così complesso, in cui manca un chiaro quadro regolatorio ed una vision complessiva, è altissimo il grado di frammentazione anche a livello di servizi offerti. Si analizza, di seguito, il sistema di servizi corrente per la Long- Term Care anziani e per la disabilità adulta (si intendono le persone comprese nella fascia d età che va dai 15 ai 64), aree per le quali sono impiegati i fondi per il sociosanitario quasi nella loro totalità. Per quel che riguarda gli interventi destinati alla non-autosufficienza (NA) ed invalidità degli anziani si possono individuare due macro-categorie: 1. le prestazioni cash, per le quali si prevede un trasferimento monetario all individuo il cui utilizzo può essere o meno vincolato; 2. i servizi reali, che si distinguono in tre principali categorie in funzione del setting d intervento: servizi residenziali, servizi semi-residenziali, servizi domiciliari. Le prestazioni monetarie includono varie misure sviluppatesi nel tempo ed erogate da soggetti diversi che hanno il compito di sostenere i caregivers 3 familiari nell organizzazione ed erogazione del supporto al proprio caro. La principale tra queste è l indennità d accompagnamento, erogata dall INPS sia agli anziani nonautosufficienti sia agli invalidi di età inferiore ai 65 anni. Istituita con la L.18/1980, e successivamente modificata dall art.1 della L. 508/1998, spetta agli anziani dipendenti ed agli invalidi civili totali che, a causa di minorazione fisica o psichica, siano nell impossibilità di deambulare autonomamente e richiedano, quindi, l aiuto permanente di un accompagnatore per svolgere le funzioni primarie. L importo monetario corrispondente viene ogni anno aggiornato e consiste, per il 2014, in un ammontare fisso mensile pari a 504,07, senza alcun vincolo di utilizzo. Attualmente circa due terzi degli anziani non-autosufficienti ricevono l indennità INPS, con una rilevante variabilità tra contesti regionali e maggiori tassi di fruizione nelle regioni meridionali. L indennità INPS non costituisce l unico trasferimento monetario esistente: i comuni sono responsabili di altre prestazioni cash per la non-autosufficienza. Per garantire, infatti, ulteriore sostegno economico alle famiglie, nella seconda metà degli anni 90 sono stati istituiti assegni di cura e voucher. Si tratta di strumenti che rivestono, complessivamente, un ruolo marginale nella gestione della NA ed i cui criteri per l assegnazione e l importo variano in modo capillare su tutto il territorio. Gli assegni di cura sono prestazioni monetarie pure, senza vincolo d uso ma con la previsione di verifiche periodiche; i voucher, invece, rappresentano titoli per l acquisto di prestazioni sociali presso 137

13 strutture accreditate e costituiscono, per gli enti locali, una modalità alternativa alla produzione diretta di servizi di cura. Fig. 7 Ai benefici monetari appena analizzati si affiancano le varie tipologie di servizi disponibili. I servizi residenziali prevedono l assistenza continuativa presso strutture specializzate, che hanno denominazione e forma diversa a seconda della regione considerata. Si tratta di un servizio che garantisce un livello medio di assistenza medica, infermieristica e riabilitativa, accompagnata da un livello alto di assistenza tutelare e alberghiera (DPR 14/1/1997). Al finanziamento di queste prestazioni contribuiscono i SSR per la quota sanitaria, mentre, per quanto riguarda la quota sociale/alberghiera, il costo è in capo agli utenti, a meno di un eventuale partecipazione da parte del Comune di residenza. I servizi semiresidenziali, invece, rappresentano una soluzione di tipo intermedio ed offrono un alternativa al ricovero a tempo pieno. Si tratta di strutture di tipo diurno, che sostengono anziani solitamente in condizioni di parziale autosufficienza e permettono alla famiglie di condividere il carico assistenziale con gli operatori professionali. L altra sfera dei servizi pubblici in-kind è rappresentata dai servizi domiciliari che sono garantiti principalmente da due attori del sistema: le ASL ed i Comuni. Le ASL organizzano l Assistenza Domiciliare Integrata (ADI), un servizio che consente ai non-autosufficienti di essere assistiti presso il proprio domicilio da infermieri professionisti, ritardando così l istituzionalizzazione. I Comuni, invece, sono responsabili dell organizzazione del Servizio di Assistenza Domiciliare (SAD), servizio caratterizzato da una ridotta valenza sanitaria delle prestazioni e dal prevalere del contenuto sociale delle stesse. Spesso, a livello operativo, il servizio domiciliare comunale è offerto in convenzione con organismi privati ed organizzazioni di volontariato. Come si ha modo di osservare in Figura Figura 7 Numero di beneficiari e tassi percentuali di fruizione dell indennità di accompagnamento Fonte: Elaborazione 4 rapporto Network Non-Autosufficienza, 2013 su dati ISTAT

14 8 per quanto riguarda l ADI, la presa in carico degli anziani tramite il servizio domiciliare integrato è estremamente variegata a seconda dei territori considerati, come risultato di differenti sistemi di policy. Così la copertura del bisogno tramite ADI è estremamente ridotta nei territori montuosi ed al Sud, mentre in Emilia Romagna raggiunge percentuali superiori al 60%. Fig. 8 Inoltre, per entrambi i servizi domiciliari, si rilevano livelli di intensità assistenziale talmente limitati (siamo, in media, nell ordine delle 2 e 3 ore settimanali rispettivamente per ADI e SAD per caso trattato) che la copertura dei bisogni è certamente solo parziale. Complessivamente, i tassi di copertura dei servizi in-kind sono estremamente limitati e raramente superano il 30%. Più in dettaglio, si considerino, per esempio, i tassi di copertura dei bisogni nell Area Vasta della Regione Emilia-Romagna che, come si è visto, ha un modello di assistenza fortemente incentrato sulla domiciliarità. Fig. 9 Come si può notare dalla Figura 9, i tassi di copertura totali, considerando i servizi residenziali e domiciliari insieme Figura 8 Andamento % anziani NA trattati in ADI nelle diverse regioni, Figura 9 Tassi di copertura anziani, Province di Bologna e Ferrara Fonte: Ministero della Salute, 2013 Fonte: Rielaborazioni CERGAS 2012 su dati Regione, AUSL e Comini 139

15 agli assegni di cura di natura locale, raggiungono il 37% nella provincia bolognese se si considera la spesa totale includendo quella delle famiglie, mentre sono pari al 28% se si considerano solo i finanziamenti pubblici. Ancora più bassi sono i dati relativi alla provincia di Ferrara, per cui la copertura di natura solo pubblica è pari al 21%. Simile a quella per la nonautosufficienza è la conformazione dei servizi per i disabili. Anche in questo caso sono forti le differenze a livello regionale, ma le prestazioni offerte si posizionano, a seconda del livello di gravità del caso considerato, lungo lo stesso continuum individuato per il sistema per la nonautosufficienza. Esistono, dunque, servizi domiciliari di ADI e SAD destinati ai disabili, oltre a specifici servizi residenziali. I Centri Diurni per Disabili (CDD) sono centri diurni che accolgono disabili con differenti livelli di gravità, per ognuno dei quali è previsto un diverso rapporto assistenziale. Due sono, invece, le principali forme di strutture residenziali: le Comunità Socio-Sanitarie per disabili (CSS) sono comunità di accoglienza residenziale continuativa, indirizzate a persone prive di sostegno familiare ed organizzate secondo diverse soluzioni abitative; le Residenze Sanitarie assistenziale per Disabili (RSD), invece, accolgono quei disabili che richiedono interventi sia di assistenza sanitaria che sociali tali da richiedere la permanenza in residenza. Fig. 10 Anche per i disabili la copertura dei Figura 10 Tassi di copertura anziani, Province di Bologna e Ferrara Territorio Provincia di Bologna Di cui Imola Territorio Provincia Ferrara Stima persone disabili adulte (18-64) Posti in strutture residenziali Posti in strutture semiresidenziali TASSO DI COPERTURA STRUTTURE % 10% 15% Utenti AD Intensità AD (ore medie settimanali per singolo utente) 6,0 1,6 2,7 Utenti SAD Assegni di cura TASSO DI COPERTURA COMPLESSIVO 32% 34% 32% Fonte: Rielaborazioni CERGAS 2012 su dati Regione, AUSL e Comini 140

16 bisogni tramite servizi si aggira attorno al 30%. Analizzando nuovamente le province emiliane di Bologna e Ferrara, si può notare come la copertura complessiva del bisogna raggiunga, appunto, il 32% per entrambe le provincie. Se, però, a Bologna la copertura tramite servizi residenziali e semiresidenziali prevale e garantisce la copertura del 19% del bisogno, a Ferrara il tasso di copertura in strutture è pari al 15%, mentre è maggiore la copertura tramite servizi domiciliari. A questo riguardo bisogna, però, sottolineare che a Bologna, pur essendoci una copertura percentuale dei disabili inferiore, l intensità assistenziale è più che doppia. Infine, per quanto riguarda l area materno-infantile, i principali servizi erogati dal SSN sono interventi relativi all assistenza consultoriale (prestazioni mediche, sociali e psicologiche), le attività inerenti l interruzione volontaria di gravidanza, la protezione dei minori in stato di abbandono anche tramite affidi ed adozioni e gli interventi di prevenzione, assistenza e recupero psicoterapeutico di minori vittime di abuso. I Comuni, invece, si fanno carico degli interventi a favore di minori soggetti a provvedimenti dell autorità giudiziaria e delle prestazioni di sostegno economico e sociale in favore di famiglie disagiate. Anche dall analisi dei principali servizi del settore socio-sanitario emerge la forte frammentarietà, sedimentatasi nel tempo, che è sempre più in contrasto con il quadro epidemiologico e sociale da affrontare. Emerge, dunque, la necessità di una maggiore ricomposizione. Attualmente, invece, sono le famiglie a dover ricomporre la confusa azione delle amministrazioni e ricercare le prestazioni che più si avvicinino al bisogno espresso dal proprio familiare. Altro risultato di questa impostazione di policy così frammentata è che la razionalizzazione delle prestazioni stesse è assai limitata, tanto che una larga parte dei soggetti percepisce, direttamente o indirettamente, più di una prestazione in un sistema in cui è assente una valvola di regolazione dei cumuli (Mazzotti, 2011). Analisi della geografia dei produttori per tipo di finanziamento e di servizio L estrema frammentarietà riscontrata a livello di governance e di programmazione si ritrova anche per quel che riguarda la produzione di servizi. Nel tempo, infatti, si è sempre più accentuata la tendenza ad affidare la produzione dei servizi core dei vari settori del socio-sanitario a soggetti terzi, tendenzialmente privati, andando così ad accentuare la distanza tra il committente pubblico acquirente ed i produttori. Si sono così moltiplicate le tipologie di soggetti che operano come produttori: agli istituti pubblici, principalmente tramite Aziende pubbliche di servizi alla persona, si sono affiancati, fino a prevalere, produttori privati for profit o sociali, ovvero Cooperative sociali, Fondazioni ed altro. La forte crescita del numero di strutture private accreditate è mostrata dai trend positivi tra il 2005 ed il 2008 nei due principali segmenti di offerta sociosanitaria residenziale: nei servizi semiresidenziali la variazione è stata pari al 3,8%, mentre nel residenziale si è arrivati al 5,8% (Fonte: Ministero della Salute, 2011). Nel 2008 la presenza di strutture pubbliche nel settore semiresidenziale era decisamente superiore rispetto al segmento residenziale: le strutture diurne pubbliche erano, infatti, pari a 979 (41% del totale) contro le (58,3%) private accreditate; nel settore residenziale, invece, le strutture private accreditate prevalgono nettamente ed hanno raggiunto nel 2008 le unità accreditate (73,3% del totale) contro le pubbliche (26,7%). Si tratta, comunque, di dati non aggiornatissimi a cui va aggiunta la completa assenza di dati relativi al setting domiciliare ad ulteriore testimonianza dell assenza di puntuali sistemi conoscitivi che consentano di ricollegare erogatore e beneficiario della singola prestazione e della conseguente mancanza di solide basi quantitative su cui orientare il dibattito. 141

17 Una caratteristica comune a tutti i produttori di servizi socio-sanitari è la tendenza a focalizzarsi su uno specifico ambito di cura o su singoli segmenti di disagio, spesso a livello locale. È quindi impossibile offrire una filiera di servizi per la LTC che sia completa - ad es. assistenza a domicilio, a cui aggiungere il periodo di respite care, il counseling alla famiglia, l eventuale ricovero o hospice (Notarnicola, 2012). L estrema frammentazione sul versante produttivo è acuita dalle dimensioni dei produttori, estremamente ridotte. Pur in assenza di dati puntuali per ogni setting assistenziale (nel 2010 il numero medio di posti letto in strutture residenziali pubbliche era pari a 53), il settore mostra tutta la sua scarsa industrializzazione soprattutto nel confronto con i produttori di servizi in sanità (Fosti et al., 2012). Le aziende sanitarie hanno in media un bilancio annuo di milioni, 30 volte maggiore rispetto al fatturato medio di un azienda, pubblica o privata che sia, di produzione di servizi socio-sanitari. Oltre alle evidenti diseconomie di questo problema dimensionale, si ribadisce ancora una volta che diventa allora compito delle famiglie ricomporre l insieme di servizi appropriato, il che genera ulteriore iniquità legata alle differenze nelle competenze e nel capitale umano delle famiglie (Longo, Tanzi, 2010). Ad ogni modo, è in corso, soprattutto alla luce delle dinamiche imposte dalla recente crisi, l aumento di fusioni o accordi di partnership tra produttori, in modo da accrescere la dimensione media e generare vantaggi nella gestione amministrativa e del procurement, oltre alla possibilità di condividere risorse umane e materiali. Seppure solo parzialmente, e solo in alcuni contesti locali, è cresciuta di recente l imprenditorialità e l attenzione alla gestione strategica, il che ha anche permesso ad alcune strutture di risalire la filiera. Si va sviluppando, quindi, una sempre maggiore polarizzazione tra pochi attori di grandi dimensioni che diventano sempre più concentrati, tramite fusioni o acquisizioni di altri players, ed una pletora di tanti piccoli produttori locali. Un altra importantissima peculiarità dei produttori socio-sanitari è il loro quasi esclusivo orientamento al mercato pubblico. Guardando, ad esempio, alle Cooperative sociali, circa il 66% di queste registrava nel 2008 entrate principalmente di natura pubblica, come media ponderata tra il 73% delle cooperative di tipo A, estremamente orientate al pubblico nell offerta dei loro servizi socio-sanitari, ed un valore più moderato per le cooperative sociali di tipo B che si assestavano su un 53% (CNEL, ISTAT, 2008). Più in generale, in una recente ricerca su un panel variegato di aziende produttrici, si è rilevato che il 90% dei fatturati dei produttori è legato al mercato della committenza pubblica (Fosti et al., 2014). Questi dati sono particolarmente allarmanti se si tiene presente che, come analizzato in precedenza, oltre i due terzi delle risorse sono nella diretta disponibilità delle famiglie. Per completare il quadro estremamente frammentato dei produttori, proprio in virtù di questa ingiustificata assenza dal mercato privato della cura, bisogna ribadire che la quota maggioritaria della produzione di assistenza sociosanitaria è delegata al cosiddetto informal care, aspetto peculiare del welfare sociosanitario italiano. Le famiglie, infatti, gestiscono parte importante degli interventi tramite risorse proprie e risultano fondamentali per la tenuta complessiva del sistema. Anche in questo caso i dati sono parziali e non puntuali per via dell alta prevalenza del sommerso, ma estremamente rilevanti. In Italia si stimano, complessivamente, badanti (IRS, 2008). Di queste circa sono immigrate, anche se i recenti trend sociali hanno portato ad un aumento delle assistenti familiari italiane in coincidenza con la crisi e col sempre maggiore inserimento societario delle immigrate. Anche per i disabili si rileva una preponderanza dell autoproduzione: la maggior parte della popolazione disabile con più di 5 anni vive in famiglia 142

18 (ISTAT, 2006). L autoproduzione familiare comporta in numerosi casi anche la gestione diretta dell assistenza, sia per impossibilità economica di delegarla a badanti sia per volontà di mantenere per se le attività più gratificanti dell assistenza al proprio caro. Per citare un dato, in Lombardia attualmente oltre il 30% degli anziani non-autosufficienti è escluso da programmi in-kind pubblici e non è assistito da badante, perciò dipende interamente dall assistenza della famiglia e dalla solidarietà organizzata. Tuttavia, le dinamiche sociali portano a reti familiari sempre più snelle per via dell allungamento della vita media: invecchiano così anche gli stessi caregiver, tanto che nell ultimo decennio l incremento quantitativo più consistente di questi ultimi si è concentrato proprio nella fascia dai 55 anni in su. La progressiva incapacità dei caregiver familiari ed amicali di sostenere carichi di cura crescenti è testimoniata dalla riduzione delle ore di aiuto. Si tratta, in definitiva, di un sistema che delega oneri eccessivi alle famiglie, scarsamente supportate nelle loro iniziative e decisioni e la cui tenuta psicologica, oltre che finanziaria, è messa a dura prova. Il problema dimensionale impedisce sia di rendere più efficiente la gestione centralizzando alcune funzioni che di fornire una filiera integrata di servizi, cosicché spetta alle famiglie ricostruire un pacchetto di servizi integrati. Punti di forza e di debolezza dei produttori del sistema di servizi socio-assistenziali e sanitari In un sistema d offerta così frammentato come quello appena analizzato prevalgono le criticità derivanti da una geografia così poco sinergica. In prima battuta bisogna sottolineare che le prestazioni offerte dagli operatori sociosanitari risultano scarsamente appropriate, perché poco aderenti agli effettivi bisogni delle persone. Nel settore socio-sanitario, infatti, è l offerta che determina il bisogno: i sistemi d offerta che si sono andati ad affermare sono contenitori rigidi e definiti. I principali servizi, infatti, sono modulati più sulla base delle capacità dell ente erogatore che sui fabbisogni dell utente. Così, di fatto, è l offerta a determinare la domanda: le caratteristiche dell utenza selezionata dal committente pubblico sono basate sulle qualità delle strutture presenti sul territorio più che su un analisi puntuale degli effettivi bisogni dell utente. Si riducono, in questo modo, i livelli di efficacia raggiunti, oltre al grado di copertura dei bisogni, e all utente non resta che incasellarsi nella offerta standardizzata esistente. Un altra evidente problematica è legata alle dimensioni estremamente limitate dei produttori ed all alto grado di specializzazione analizzati nel precedente paragrafo. Se da un lato una profonda specializzazione permette di padroneggiare una nicchia di mercato, garantendo, in linea teorica, livelli più elevati di economie ed efficienza nelle prestazioni e maggiori possibilità di innovazione, sono molteplici le criticità legate a questo sistema. La scarsa flessibilità e l organizzazione poco sinergica delle prestazioni offerte, intanto, impongono alle famiglie di costruire da sole un pacchetto di interventi integrati, combinandoli in un piano assistenziale fai-da-te e dovendo ricorrere, pur all interno della stessa tipologia di disagio, a tanti professionisti diversi quante sono le tipologie di servizi necessarie. Ma è soprattutto il problema dimensionale a generare le criticità (Fosti et al., 2012) che andiamo a descrivere: problema di back-office: non si coglie l opportunità di rendere più efficiente la gestione tramite la centralizzazione di alcune funzioni quali gli acquisti, il facility management e la gestione del personale. Si potrebbe, infatti, prevedere una gestione accentrata del procurement e, in generale, delle risorse aziendali, 143

19 con percorsi di formazione e personale condivisi. I dipendenti, infatti, potrebbero ruotare tra le varie strutture in modo da migliorare le condizioni di lavoro e affrontare con più tranquillità le situazioni giornaliere di sostituzione; problema di front-office: per via della settorializzazione molto accentuata, i produttori sono raramente in grado di fornire la filiera integrata dei servizi per ogni singolo tipo di utenza (non soltanto combinando assistenza domiciliare e residenziale, ma anche limitandosi ad offrire tutti i servizi relativi ad uno specifico setting), non riuscendo a garantire un interfaccia unica agli utenti. Particolarmente complesso risulta anche l orientamento quasi esclusivo dei produttori verso il mercato dei committenti pubblici, il che ha impedito al sistema di offerta di servizi socio-sanitari di crescere in modo organico. I produttori, infatti, si sono concentrati a rincorrere i finanziamenti pubblici piuttosto che ad ideare una value-proposition innovativa e coerente con i bisogni espressi dagli utenti che permettesse loro di guadagnare quote del mercato privato di cura. Questo ha determinato l esposizione alle congiunture pubbliche, così che l andamento degli erogatori è andato di pari passo con la situazione macroeconomica delle amministrazioni pubbliche. La disattenzione al mercato privato ha permesso l affermazione del sistema dei caregiver informali, a cui i produttori non hanno saputo contrapporre una proposta che generasse per gli utenti un valore superiore rispetto al vantaggio competitivo che garantisce il dumping di prezzo del mercato informale della cura (Fosti et al., 2014). Come risultato di scelte strategiche poco oculate e come conseguenza delle debolezze fin qui elencate, i produttori di servizi socio-sanitari versano, spesso, in condizioni economiche problematiche. L economicità corrente è messa ulteriormente a dura prova dai cambiamenti indotti nel settore sociosanitario dalla recenti crisi economica. È pur vero che le risorse complessivamente dedicate all assistenza sociosanitaria si sono tendenzialmente stabilizzate ed hanno visto, in alcuni contesti, una crescita, anche se contenuta, nel Tuttavia risorse stabili hanno dovuto far fronte a bisogni non solo in aumento a livello quantitativo, ma anche più intensi. È peggiorato il case mix degli utenti soprattutto nelle strutture residenziali, con la necessità, dunque, di una maggiore intensità assistenziale per garantire lo stesso livello di soddisfazione nella copertura del bisogno. In definitiva, si sono ridotte le risorse per caso trattato. Parallelamente si sono inaspriti i controlli da parte pubblica, sia relativamente all appropriatezza delle prestazioni erogate sia di tipo amministrativo, legati alle procedure di accreditamento e contrattualizzazione. Questo ha contribuito a soffocare l attività dei produttori, inibendo la vena innovativa ed interrompendo quelli che erano stati i tentativi di incrementare la copertura della popolazione o rivedere il mix di servizi offerto (Gori, Pelliccia, 2013). Infine, anche le famiglie hanno mutato i loro comportamenti per effetto della crisi andando a modificare i parametri della loro domanda di servizi sociosanitari. In un quadro in cui il reddito disponibile tende a contrarsi insieme al potere d acquisto, le famiglie sempre più spesso rinunciano ai servizi sociosanitari per i quali è prevista una compartecipazione e rimodulano l organizzazione degli interventi sostituendo l assistenza formalizzata pubblica con l assistenza di caregiver informali e con il ricorso a sistemi irregolari (Tidoli, 2014). Per la prima volta i produttori si sono così trovati a gestire, con frequenza, sia situazioni di insolvenza che la riduzione delle liste d attesa in strutture o servizi che avevano tradizionalmente operato in situazione di saturazione della capacità produttiva disponibile. Tenendo in considerazione il fatto che il mercato pubblico rappresenta per le aziende la quota quasi totale del proprio fatturato, questi sconvolgimenti, oltre ad avere l impatto diretto sulla situazione economica, impongono anche un generale ripensamento della postura strategica. 144

20 Le cooperative devono assumere i caratteri di broker sociale con il compito sia di aggregare e redistribuire i rischi che, allo stesso tempo, di completare la filiera allargando il proprio portafoglio di servizi integrando risorse pubbliche e private. Possibili spazi di mercati inesplorati La tensione derivante dalle criticità accumulatesi nel tempo e da quelle imposte dalle dinamiche economiche attuali impone ai provider di servizi sociosanitari un ripensamento relativamente al proprio atteggiamento competitivo. Cinque sono le principali direzioni qui individuate: 1. aprirsi, finalmente in maniera decisa e convinta, al mercato dei servizi a pagamento per le famiglie; 2. costruire portafogli di servizi completi e integrati; 3. attivare piattaforme di ricomposizione e riaggregazione sociale; 4. sviluppare forme di produzione congiunta; 5. espandersi in ottica mutualistica garantendo la socializzazione dei rischi legati al settore sociosanitario. Aprirsi al mercato dei servizi a pagamento per le famiglie La prima questione è già stata ampiamente dibattuta, almeno nei suoi contorni: i produttori hanno storicamente messo in atto la rincorsa verso i finanziamenti pubblici, regolando la propria offerta non su un analisi profonda dei bisogni degli utenti, correnti ed emergenti, ma solo sulla base di quanto garantito dai fondi pubblici. Solo ora che le dinamiche economiche hanno visto ridotte le disponibilità pubbliche e reso più ostico il percorso per ottenerle, i provider stanno cercando di esplorare il mercato privato delle famiglie, finora trascurato. Il driver di mercato individuato è stato quello dei servizi a media e bassa soglia, tendenzialmente esclusi dal portafoglio pubblico che si focalizza sui servizi a più alta intensità assistenziale destinati ai casi più compromessi. Si tratta di servizi competitivi a livello economico, proprio per via dell intensità assistenziale limitata. Le esperienze fin qui individuate, però, oltre ad essere nuove e quindi a volumi delle operazioni piuttosto contenute, presentano un forte limite: si tratta di iniziative che non consentono alle famiglie la ricomposizione con i servizi pubblici. Non è auspicabile, infatti, che si diffondano produttori specializzati nei soli servizi pagati direttamente dalle famiglie; è desiderabile, invece, che si diffondano produttori capaci di agire contemporaneamente sia sul mercato pubblico che sul mercato privato delle famiglie. È necessario, dunque, che gli attuali provider sviluppino quell innovazione strategica che consenta loro di diventare agenti di integrazione dei servizi, offrendo prestazione coordinate, anche se con fonti di finanziamento differenti, in parte pubbliche, in parte private. Si pensi alla possibilità che, alle prestazioni finanziate dal budget pubblico destinato dalle ASL per interventi domiciliari di ADI, i produttori aggiungano, di comune accordo con le famiglie, un upgrading a pagamento per incrementare l intensità assistenziale o aggiungere altri servizi periferici. Sempre a questo proposito, si pensi alla possibilità di superare il paradigma di caregiving individuale, diffondendo un modello in cui il pooling della domanda porti, ad esempio, a badanti condivise. Questa soluzione, oltre ad andare nella direzione di ridurre l isolamento, favorendo il rafforzamento della rete sociale delle famiglie, renderebbe anche più competitiva l offerta da parte dei produttori privati che, attualmente, sono praticamente fuori dal mercato per via del dumping contrattuale del mercato informale. La badante condivisa, risulterebbe ancora più conveniente, se parte del costo corrispondesse all attuale spesa pubblica per il SAD, ricomponendo in questo modo risorse pubbliche e private. 145

CERGAS Obiettivi e forme d intervento in ambito di long term care

CERGAS Obiettivi e forme d intervento in ambito di long term care CERGAS Obiettivi e forme d intervento in ambito di long term care di Francesco Longo Milano, 25 settembre 2013 Agenda : I DATI DI SISTEMA LE PRINCIPALI CRITICITÀ DI POLICY LE POSSIBILI VISIONI PER UNO

Dettagli

NON-AUTOSUFFICIENZA E ALZHEIMER IN ITALIA E LOMBARDIA

NON-AUTOSUFFICIENZA E ALZHEIMER IN ITALIA E LOMBARDIA CERGAS Centro di Ricerche sulla Gestione dell Assistenza Sanitaria e Sociale NON-AUTOSUFFICIENZA E ALZHEIMER IN ITALIA E LOMBARDIA FOTOGRAFIA DEI LIVELLI DI BISOGNO E DEI GAP DI OFFERTA: QUALI POSSIBILI

Dettagli

SVILUPPARE LE CURE DOMICILIARI SOCIO-SANITARIE RICOMPONENDO LE RISORSE

SVILUPPARE LE CURE DOMICILIARI SOCIO-SANITARIE RICOMPONENDO LE RISORSE CERGAS Centro di Ricerche sulla Gestione dell Assistenza Sanitaria e Sociale SVILUPPARE LE CURE DOMICILIARI SOCIO-SANITARIE RICOMPONENDO LE RISORSE Francesco Longo Bologna, 29 maggio 2015 1 Struttura della

Dettagli

Sistemi e profili di Long Term Care a confronto in quattro paesi Europei.

Sistemi e profili di Long Term Care a confronto in quattro paesi Europei. CeRGAS Centro di Ricerche sulla Gestione dell Assistenza Sanitaria e Sociale Sistemi e profili di Long Term Care a confronto in quattro paesi Europei. Elisabetta Notarnicola Lodi, 22 Aprile 2015 1 Agenda

Dettagli

Pensionati e pensioni nelle regioni italiane

Pensionati e pensioni nelle regioni italiane Pensionati e pensioni nelle regioni italiane Adam Asmundo POLITICHE PUBBLICHE Attraverso confronti interregionali si presenta una analisi sulle diverse tipologie di trattamenti pensionistici e sul possibile

Dettagli

Marcella Panucci direttore generale Confindustria Francesco Rivolta direttore generale Confcommercio Roma 10 dicembre 2015

Marcella Panucci direttore generale Confindustria Francesco Rivolta direttore generale Confcommercio Roma 10 dicembre 2015 La sanità nel welfare che cambia Marcella Panucci direttore generale Confindustria Francesco Rivolta direttore generale Confcommercio Roma 10 dicembre 2015 La sostenibilità del sistema Spesa pubblica per

Dettagli

VOUCHER UNIVERSALE PER I SERVIZI

VOUCHER UNIVERSALE PER I SERVIZI C E N S I S VOUCHER UNIVERSALE PER I SERVIZI ALLA PERSONA E ALLA FAMIGLIA La ricerca del Censis Sintesi Roma, 11 giugno 2014 Il Censis ha sviluppato un modello per stimare l impatto economico e sull occupazione

Dettagli

Le Politiche Pensionistiche. Corso di Politiche Sociali Facoltà di Scienze della Formazione Università Milano Bicocca Anno Accademico 2011-2012

Le Politiche Pensionistiche. Corso di Politiche Sociali Facoltà di Scienze della Formazione Università Milano Bicocca Anno Accademico 2011-2012 Le Politiche Pensionistiche Corso di Politiche Sociali Facoltà di Scienze della Formazione Università Milano Bicocca Anno Accademico 2011-2012 In generale la pensione è una prestazione pecuniaria vitalizia

Dettagli

Ministero della Salute

Ministero della Salute Ministero della Salute DIPARTIMENTO DELLA QUALITÀ DIREZIONE GENERALE DELLA PROGRAMMAZIONE SANITARIA, DEI LIVELLI DI ASSISTENZA E DEI PRINCIPI ETICI DI SISTEMA UFFICIO III Rapporto nazionale sull utilizzo

Dettagli

Welfare, integrazioni e necessità private e possibili soluzioni come le polizze LTC

Welfare, integrazioni e necessità private e possibili soluzioni come le polizze LTC Welfare, integrazioni e necessità private e possibili soluzioni come le polizze LTC La recente pubblicazione del rapporto Censis/Unipol Welfare, Italia 214 propone alcuni spunti e temi di riflessione su

Dettagli

Programmazione e tempi di riparto

Programmazione e tempi di riparto Laboratorio FIASO sul riparto dei fondi sanitari regionali Programmazione e tempi di riparto La ripartizione dei fondi tra le Aziende sanitarie avviene in quadro di programmazione definito dai Piani sanitari

Dettagli

IL RISCHIO DI NON AUTOSUFFICIENZA PER GLI ANZIANI TRA RISPOSTE PUBBLICHE E PRIVATE

IL RISCHIO DI NON AUTOSUFFICIENZA PER GLI ANZIANI TRA RISPOSTE PUBBLICHE E PRIVATE Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano Facoltà di Sociologia Corso di Laurea Specialistica in Scienze per le Politiche Sociali e del Terzo Settore IL RISCHIO DI NON AUTOSUFFICIENZA PER GLI ANZIANI

Dettagli

Indice. p. 1. Introduzione. p. 2. Il consumo medio annuo pro capite di gas. p. 2. Il costo del gas con la tariffa di Maggior Tutela dell AEEG p.

Indice. p. 1. Introduzione. p. 2. Il consumo medio annuo pro capite di gas. p. 2. Il costo del gas con la tariffa di Maggior Tutela dell AEEG p. Gas: le Regioni Italiane con il maggior numero di consumi e quelle con il risparmio più alto ottenibile Indice: Indice. p. 1 Introduzione. p. 2 Il consumo medio annuo pro capite di gas. p. 2 Il costo del

Dettagli

Premessa Riferimenti normativi Attività socio-sanitarie ad alta integrazione sanitaria

Premessa Riferimenti normativi Attività socio-sanitarie ad alta integrazione sanitaria PAGINA 1 DI 5 ALLEGATO A Attività socio-sanitarie ad alta integrazione sanitaria e prestazioni sanitarie a rilevanza sociale della Società della Salute Zona Pisana Premessa La Società della Salute Zona

Dettagli

Welfare pubblico - privato Proposte di integrazione per il Piemonte. Torino Incontra 13 dicembre 2013 Dott.Emiliano Mazzoli LegaCoop

Welfare pubblico - privato Proposte di integrazione per il Piemonte. Torino Incontra 13 dicembre 2013 Dott.Emiliano Mazzoli LegaCoop Welfare pubblico - privato Proposte di integrazione per il Piemonte Torino Incontra 13 dicembre 2013 Dott.Emiliano Mazzoli LegaCoop La spesa sanitaria mondiale Evoluzione del concetto di famiglia Invecchiamento

Dettagli

Note Brevi LE COOPERATIVE NELL AMBITO DELLA STRUTTURA PRODUTTIVA ITALIANA NEL PERIODO 2007-2008. a cura di Francesco Linguiti

Note Brevi LE COOPERATIVE NELL AMBITO DELLA STRUTTURA PRODUTTIVA ITALIANA NEL PERIODO 2007-2008. a cura di Francesco Linguiti Note Brevi LE COOPERATIVE NELL AMBITO DELLA STRUTTURA PRODUTTIVA ITALIANA NEL PERIODO 2007-2008 a cura di Francesco Linguiti Luglio 2011 Premessa* In questa nota vengono analizzati i dati sulla struttura

Dettagli

MODALITA DI COMPARTECIPAZIONE AL COSTO DELLE PRESTAZIONI DA PARTE DELL UTENTE PER I SERVIZI DOMICILIARI, SEMIRESIDENZIALI E RESIDENZIALI

MODALITA DI COMPARTECIPAZIONE AL COSTO DELLE PRESTAZIONI DA PARTE DELL UTENTE PER I SERVIZI DOMICILIARI, SEMIRESIDENZIALI E RESIDENZIALI MODALITA DI COMPARTECIPAZIONE AL COSTO DELLE PRESTAZIONI DA PARTE DELL UTENTE PER I SERVIZI DOMICILIARI, SEMIRESIDENZIALI E RESIDENZIALI La L.R. 41/2005 all art. 2 sancisce il carattere di universalità

Dettagli

L età dei vincitori La presenza femminile. L età dei vincitori La presenza femminile. Confronto tra il concorso ordinario ed il concorso riservato

L età dei vincitori La presenza femminile. L età dei vincitori La presenza femminile. Confronto tra il concorso ordinario ed il concorso riservato Premessa Corso-concorso ordinario L età dei vincitori La presenza femminile Corso-concorso riservato L età dei vincitori La presenza femminile Confronto tra il concorso ordinario ed il concorso riservato

Dettagli

Incidenza, mortalità e prevalenza per tumore del polmone in Italia

Incidenza, mortalità e prevalenza per tumore del polmone in Italia Incidenza, mortalità e prevalenza per tumore del polmone in Sintesi L incidenza e la mortalità per il tumore del polmone stimate in nel periodo 197-215 mostrano andamenti differenti tra uomini e donne:

Dettagli

IL PROGRAMMA SOSTIENE I GIOVANI INTERESSATI ALL AUTOIMPIEGO E ALL AUTOIMPRENDITORIALITÀ

IL PROGRAMMA SOSTIENE I GIOVANI INTERESSATI ALL AUTOIMPIEGO E ALL AUTOIMPRENDITORIALITÀ Roma, 26 Giugno 2015 I giovani Neet registrati al Programma Garanzia Giovani sono 641.412, quasi 12 mila in più rispetto alla scorsa settimana SONO OLTRE 361 MILA I GIOVANI PRESI IN CARICO E A QUASI 119

Dettagli

Nascita, caratteristiche ed evoluzione dei sistemi di welfare. Prof. Carlo Borzaga

Nascita, caratteristiche ed evoluzione dei sistemi di welfare. Prof. Carlo Borzaga Nascita, caratteristiche ed evoluzione dei sistemi di welfare Prof. Carlo Borzaga Sommario! alcune definizioni! perché servono politiche di welfare! i principali ambiti di intervento e i modelli di welfare!

Dettagli

Azioni e strumenti per la nuova l imprenditorialità. Ferrara - Novembre 2015

Azioni e strumenti per la nuova l imprenditorialità. Ferrara - Novembre 2015 Azioni e strumenti per la nuova l imprenditorialità Ferrara - Novembre 2015 1 Invitalia per la crescita e la competitività del sistema produttivo Sosteniamo la nascita di nuove imprese la realizzazione

Dettagli

Problema Assistenza Anziani Cronici e Non Autosufficienti

Problema Assistenza Anziani Cronici e Non Autosufficienti Problema Assistenza Anziani Cronici e Non Autosufficienti La sanità integrativa è una realtà destinata a crescere in Italia per ragioni strutturali che metteranno sottopressione soprattutto alcuni settori

Dettagli

CONSORZIO SERVIZI SOCIALI DELL OLGIATESE

CONSORZIO SERVIZI SOCIALI DELL OLGIATESE CRITERI E MODALITÀ DI ASSEGNAZIONE DEI VOUCHER A FAVORE DELLE PERSONE CON DISABILITA' GRAVE E PER ANZIANI NON AUTOSUFFICIENTI (D.G.R. N. 2883 DEL 12.12.2014) 1 Definizione del Voucher Il Voucher a favore

Dettagli

Piano di Zona 2010-2013. La formazione per i volontari La rete sociale Servizi di Assistenza Domiciliare

Piano di Zona 2010-2013. La formazione per i volontari La rete sociale Servizi di Assistenza Domiciliare Piano di Zona 2010-2013 La formazione per i volontari La rete sociale Servizi di Assistenza Domiciliare I servizi di assistenza domiciliare Servizio di assistenza domiciliare territoriale a totale carico

Dettagli

CAMPA Mutua Sanitaria Integrativa. Presentazione

CAMPA Mutua Sanitaria Integrativa. Presentazione Presentazione 1 Denominazione: CAMPA Cassa Nazionale Assistenza Malattie Professionisti Artisti e Lavoratori Autonomi Forma giuridica: Società di mutuo Soccorso ai sensi della legge 3818 del 1886 Data

Dettagli

POLITICA DI COESIONE 2014-2020

POLITICA DI COESIONE 2014-2020 INVESTIMENTO TERRITORIALE INTEGRATO POLITICA DI COESIONE 2014-2020 A dicembre 2013, il Consiglio dell Unione europea ha formalmente adottato le nuove normative e le leggi che regolano il ciclo successivo

Dettagli

L investimento immobiliare delle Casse e degli Enti di Previdenza privatizzati: cosa è cambiato nell ultimo anno

L investimento immobiliare delle Casse e degli Enti di Previdenza privatizzati: cosa è cambiato nell ultimo anno L investimento immobiliare delle Casse e degli di Previdenza privatizzati: cosa è cambiato nell ultimo anno Pubblicato su Il Settimanale di Quotidiano Immobiliare del 27/04/2013 n. 19 Introduzione Dopo

Dettagli

Stock del credito al consumo sui consumi delle famiglie

Stock del credito al consumo sui consumi delle famiglie CREDITO AL CONSUMO: GLI EFFETTI DELLA CRISI Da uno studio della Banca d Italia 1, che valuta gli effetti della crisi sul mercato del credito al consumo in Italia, emerge una situazione attuale diversa

Dettagli

LINEE GUIDA PER I PIANI DI ZONA

LINEE GUIDA PER I PIANI DI ZONA Milano Milano LINEE GUIDA PER I PIANI DI ZONA La legge 328/00 attribuisce agli enti locali, alle regioni ed allo Stato il compito di realizzare la programmazione degli interventi e delle risorse del sistema

Dettagli

CREDITO E SVILUPPO delle PMI nel Lazio: opportunità, vincoli e proposte per il sistema regionale

CREDITO E SVILUPPO delle PMI nel Lazio: opportunità, vincoli e proposte per il sistema regionale CREDITO E SVILUPPO delle PMI nel Lazio: opportunità, vincoli e proposte per il sistema regionale Realizzato dall EURES Ricerche Economiche e Sociali in collaborazione con il Consiglio Regionale dell Economia

Dettagli

Domanda e offerta di credito

Domanda e offerta di credito 2/5/2013 Domanda e offerta di credito La situazione registrata nel 2012 in provincia di Nel 2012 si è registrata una contrazione della domanda di credito. Rispetto alla media regionale le imprese modenesi

Dettagli

Indagine e proposta progettuale

Indagine e proposta progettuale Indagine e proposta progettuale Silver CoHousing Condividere. Per affrontare positivamente crisi economica e mal di solitudine della terza età Direzione della ricerca: Sandro Polci E noto che la popolazione

Dettagli

Il contesto della Sanità e il Meridiano Sanità Index

Il contesto della Sanità e il Meridiano Sanità Index Strettamente riservato Roma, 10 novembre 2015 Il contesto della Sanità e il Meridiano Sanità Index Valerio De Molli 2015 The European House - Ambrosetti S.p.A. TUTTI I DIRITT I RISERVAT I. Questo documento

Dettagli

16 Rapporto Nazionale sulla Formazione Indagine su Comuni e Province. Nicoletta Bevilacqua Responsabile Ufficio Monitoraggio e ricerca FormezPA

16 Rapporto Nazionale sulla Formazione Indagine su Comuni e Province. Nicoletta Bevilacqua Responsabile Ufficio Monitoraggio e ricerca FormezPA 16 Rapporto Nazionale sulla Formazione Indagine su Comuni e Province Nicoletta Bevilacqua Responsabile Ufficio Monitoraggio e ricerca FormezPA Obiettivi della presentazione Illustrare i principali risultati

Dettagli

Le cure domiciliari nella programmazione nazionale. Carola Magni Ministero della Salute

Le cure domiciliari nella programmazione nazionale. Carola Magni Ministero della Salute Le cure domiciliari nella programmazione nazionale Carola Magni Ministero della Salute Alcune evidenze L incremento degli anziani >65 anni (oggi sono il 20% della popolazione, nel 2050 costituiranno il

Dettagli

WELFARE INTEGRATO: QUALCOSA PIÙ DI UN IDEA

WELFARE INTEGRATO: QUALCOSA PIÙ DI UN IDEA Associazione Italiana per l Previdenza e Assistenza Complementare Giornata Nazionale della Previdenza Milano, Palazzo Mezzanotte 15 maggio 2015 WELFARE INTEGRATO: QUALCOSA PIÙ DI UN IDEA Indice Di cosa

Dettagli

NEGLI ULTIMI 15 ANNI SONO RADDOPPIATI I CONTRIBUENTI CHE PRESENTANO IL MODELLO 730

NEGLI ULTIMI 15 ANNI SONO RADDOPPIATI I CONTRIBUENTI CHE PRESENTANO IL MODELLO 730 NEGLI ULTIMI 15 ANNI SONO RADDOPPIATI I CONTRIBUENTI CHE PRESENTANO IL MODELLO 730 Per chi decide di compilare on line il proprio 730 non ci sono problemi : il fisco mette a disposizione un manuale di

Dettagli

APPUNTI SUL MERCATO DELL ODONTOIATRIA Il mercato italiano, il servizio pubblico, i Fondi Sanitari, il mercato negli Stati Uniti

APPUNTI SUL MERCATO DELL ODONTOIATRIA Il mercato italiano, il servizio pubblico, i Fondi Sanitari, il mercato negli Stati Uniti Ade Italia all Italy Protection Forum 2015 APPUNTI SUL MERCATO DELL ODONTOIATRIA Il mercato italiano, il servizio pubblico, i Fondi Sanitari, il mercato negli Stati Uniti Documento non riproducibile Rel.

Dettagli

Intesa 2 sottoscritta il 25 ottobre 2012 in sede di Conferenza Unificata Ministro Pari opportunità, Regioni e Autonomie locali

Intesa 2 sottoscritta il 25 ottobre 2012 in sede di Conferenza Unificata Ministro Pari opportunità, Regioni e Autonomie locali Roma, 7 maggio 2013 Intesa 2 sottoscritta il 25 ottobre 2012 in sede di Conferenza Unificata Ministro Pari opportunità, Regioni e Autonomie locali E la naturale prosecuzione degli interventi previsti da

Dettagli

Italia divisa: le disomogeneità territoriali nella gestione dell anziano fragile sul territorio

Italia divisa: le disomogeneità territoriali nella gestione dell anziano fragile sul territorio Simposio SIGG-AGE La fragilità della Geriatria Italia divisa: le disomogeneità territoriali nella gestione dell anziano fragile sul territorio Dott. Gianluca Isaia Nel 2011 gli ultrasessantacinquenni in

Dettagli

Stime sul costo e sugli effetti distributivi di programmi di contrasto alla povertà. Massimo Baldini (CAPP) Daniele Pacifico (CAPP e MLPS)

Stime sul costo e sugli effetti distributivi di programmi di contrasto alla povertà. Massimo Baldini (CAPP) Daniele Pacifico (CAPP e MLPS) Stime sul costo e sugli effetti distributivi di programmi di contrasto alla povertà Massimo Baldini (CAPP) Daniele Pacifico (CAPP e MLPS) Il modello di riferimento Per le simulazioni è stato impiegato

Dettagli

Comune di San Martino Buon Albergo

Comune di San Martino Buon Albergo Comune di San Martino Buon Albergo Provincia di Verona - C.A.P. 37036 SISTEMA DI VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI DIRIGENZIALI Approvato dalla Giunta Comunale il 31.07.2012 INDICE PREMESSA A) LA VALUTAZIONE

Dettagli

Il 38% delle strutture residenziali per anziani sono a gestione pubblica, il 58% a gestione privata ed il rimanente 4% a gestione mista.

Il 38% delle strutture residenziali per anziani sono a gestione pubblica, il 58% a gestione privata ed il rimanente 4% a gestione mista. In sensibile crescita la domanda di servizi assistenziali da parte degli anziani: in 8 anni il numero degli anziani ospiti dei presidi assistenziali è cresciuto di quasi il 30%. Gli ospiti anziani cui

Dettagli

Il nuovo Isee (DPCM 159/2013) e la non autosufficienza

Il nuovo Isee (DPCM 159/2013) e la non autosufficienza Il nuovo Isee (DPCM 159/2013) e la non autosufficienza Raffaele Fabrizio Direzione generale Sanità e politiche sociali Regione ER Seminari territoriali Piacenza, Reggio Emilia, Bologna, Cesena Cosa prevede

Dettagli

PRODUTTORI CONTRIBUENTI CONSUMATORI L INCIDENZA FISCALE DEGLI STRANIERI IN EMILIA-ROMAGNA NEL CORSO DEL 2007

PRODUTTORI CONTRIBUENTI CONSUMATORI L INCIDENZA FISCALE DEGLI STRANIERI IN EMILIA-ROMAGNA NEL CORSO DEL 2007 PRODUTTORI CONTRIBUENTI CONSUMATORI L INCIDENZA FISCALE DEGLI STRANIERI IN EMILIA-ROMAGNA NEL CORSO DEL 2007 a cura dell Osservatorio regionale sul fenomeno migratorio (ottobre 2009) Premessa L apporto

Dettagli

CeRGAS Centro di Ricerche sulla Gestione dell Assistenza Sanitaria e Sociale. Nuovi modelli per la Long Term Care?

CeRGAS Centro di Ricerche sulla Gestione dell Assistenza Sanitaria e Sociale. Nuovi modelli per la Long Term Care? CeRGAS Centro di Ricerche sulla Gestione dell Assistenza Sanitaria e Sociale Nuovi modelli per la Long Term Care? Giovanni Fosti Vercelli, 4 dicembre 2014 CeRGAS-Bocconi 2 Italia, Francia, Germania, Regno

Dettagli

RISULTATI DELLA RILEVAZIONE SULLE COMMISSIONI APPLICATE DALLE BANCHE SU AFFIDAMENTI E SCOPERTI DI CONTO

RISULTATI DELLA RILEVAZIONE SULLE COMMISSIONI APPLICATE DALLE BANCHE SU AFFIDAMENTI E SCOPERTI DI CONTO RISULTATI DELLA RILEVAZIONE SULLE COMMISSIONI APPLICATE DALLE BANCHE SU AFFIDAMENTI E SCOPERTI DI CONTO 1. Premessa La legge n. 2 del 28 gennaio 2009 ha vietato la commissione di massimo scoperto (CMS)

Dettagli

REGOLAMENTO DEI CRITERI DI COMPARTECIPAZIONE E DI ACCESSO ALLE PRESTAZIONI SOCIALI E SOCIOSANITARIE

REGOLAMENTO DEI CRITERI DI COMPARTECIPAZIONE E DI ACCESSO ALLE PRESTAZIONI SOCIALI E SOCIOSANITARIE REGOLAMENTO DEI CRITERI DI COMPARTECIPAZIONE E DI ACCESSO ALLE PRESTAZIONI SOCIALI E SOCIOSANITARIE I N D I C E Art. 1 Oggetto Art. 2 Ambito di applicazione Art. 3 Determinazione della quota di compartecipazione

Dettagli

Documento di economia e finanza 2015. Dossier 1 La finanza delle amministrazioni comunali

Documento di economia e finanza 2015. Dossier 1 La finanza delle amministrazioni comunali Documento di economia e finanza 2015 Dossier 1 La finanza delle amministrazioni comunali Audizione del Presidente dell Istituto nazionale di statistica, Giorgio Alleva Commissioni riunite V Commissione

Dettagli

MODALITA DI ACCESSO E APPLICAZIONE DELL ISEE ALLE PRESTAZIONI DELL AREA DELLA NON AUTOSUFFICIENZA

MODALITA DI ACCESSO E APPLICAZIONE DELL ISEE ALLE PRESTAZIONI DELL AREA DELLA NON AUTOSUFFICIENZA MODALITA DI ACCESSO E APPLICAZIONE DELL ISEE ALLE PRESTAZIONI DELL AREA DELLA NON AUTOSUFFICIENZA Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 5 dicembre 2013, n. 159 Nuove modalità di calcolo dell

Dettagli

LEGGE PROVINCIALE N. 8 DEL 22-07-2009 REGIONE TRENTO (Prov.)

LEGGE PROVINCIALE N. 8 DEL 22-07-2009 REGIONE TRENTO (Prov.) LEGGE PROVINCIALE N. 8 DEL 22-07-2009 REGIONE TRENTO (Prov.) Disposizioni per la prevenzione e la cura dell Alzheimer e di altre malattie neurodegenerative legate all invecchiamento e per il sostegno delle

Dettagli

VALORI ECONOMICI DELL AGRICOLTURA 1

VALORI ECONOMICI DELL AGRICOLTURA 1 VALORI ECONOMICI DELL AGRICOLTURA 1 Secondo i dati forniti dall Eurostat, il valore della produzione dell industria agricola nell Unione Europea a 27 Stati Membri nel 2008 ammontava a circa 377 miliardi

Dettagli

COSA ACCADE IN CASO DI VERSAMENTO CONTRIBUTIVO IN UN FONDO PENSIONE COMPLEMENTARE. Informazioni di approfondimento

COSA ACCADE IN CASO DI VERSAMENTO CONTRIBUTIVO IN UN FONDO PENSIONE COMPLEMENTARE. Informazioni di approfondimento COSA ACCADE IN CASO DI VERSAMENTO CONTRIBUTIVO IN UN FONDO PENSIONE COMPLEMENTARE Informazioni di approfondimento Come vengono gestiti i versamenti ai fondi pensione complementare? Prima dell adesione

Dettagli

Osservatorio 2. L INDUSTRIA METALMECCANICA E IL COMPARTO SIDERURGICO. I risultati del comparto siderurgico. Apparecchi meccanici. Macchine elettriche

Osservatorio 2. L INDUSTRIA METALMECCANICA E IL COMPARTO SIDERURGICO. I risultati del comparto siderurgico. Apparecchi meccanici. Macchine elettriche Osservatorio24 def 27-02-2008 12:49 Pagina 7 Osservatorio 2. L INDUSTRIA METALMECCANICA E IL COMPARTO SIDERURGICO 2.1 La produzione industriale e i prezzi alla produzione Nel 2007 la produzione industriale

Dettagli

COMUNICATO STAMPA. 1 Nel 2009 si era registrato un forte calo dei contribuenti che dichiaravano un reddito da lavoro dipendente (-273 mila).

COMUNICATO STAMPA. 1 Nel 2009 si era registrato un forte calo dei contribuenti che dichiaravano un reddito da lavoro dipendente (-273 mila). COMUNICATO STAMPA Il Dipartimento delle Finanze pubblica le statistiche sulle dichiarazioni delle persone fisiche (IRPEF) relative all'anno d'imposta 2010, a sei mesi dal termine di presentazione (settembre

Dettagli

N.9. EDI.CO.LA.NEWS Edilizia e Costruzioni nel Lazio. Dati&Mercato

N.9. EDI.CO.LA.NEWS Edilizia e Costruzioni nel Lazio. Dati&Mercato EDI.CO.LA.NEWS Dati&Mercato N.9 EDILIZIA RESIDENZIALE: IL RINNOVO SI FERMA E PROSEGUE IL CALO DELLE NUOVE COSTRUZIONI Il valore di un mercato è determinato dalla consistenza degli investimenti che vi affluiscono.

Dettagli

CONTINUA LA STRETTA DEL CREDITO PER LE IMPRESE DI COSTRUZIONI

CONTINUA LA STRETTA DEL CREDITO PER LE IMPRESE DI COSTRUZIONI Direzione Affari Economici e centro studi CONTINUA LA STRETTA DEL CREDITO PER LE IMPRESE DI COSTRUZIONI Dopo sei anni di continui cali nelle erogazioni per finanziamenti per investimenti in edilizia, anche

Dettagli

COMUNE DI CASTELFRANCO VENETO

COMUNE DI CASTELFRANCO VENETO COMUNE DI CASTELFRANCO VENETO ********** Allegato sub A alla deliberazione C.C. n. 70 del 26 maggio 2003 REGOLAMENTO COMUNALE PER L EROGAZIONE DEGLI INTERVENTI ECONOMICI NEL CAMPO DEI SERVIZI SOCIALI Premessa

Dettagli

Fondi Pensione Integrativi Territoriali:

Fondi Pensione Integrativi Territoriali: Le rôle croissant des régimes territoriaux et régionaux de protection sociale en Europe Fondi Pensione Integrativi Territoriali: Il Progetto della Regione Autonoma Valle d Aosta ed il Fondo Pensione regionale

Dettagli

ANALISI DELL OCCUPAZIONE FEMMINILE IN ITALIA

ANALISI DELL OCCUPAZIONE FEMMINILE IN ITALIA ANALISI DELL OCCUPAZIONE FEMMINILE IN ITALIA novembre 04 Introduzione In base ai dati dell VIII Censimento su Industria e Servizi dell ISTAT è stata condotta un analisi dell occupazione femminile nelle

Dettagli

CRITICITA, PRIORITA E PUNTI DI FORZA NELL AVVIO DELLA GESTIONE ASSOCIATA DEL PERSONALE a cura di Andrea Pellegrino

CRITICITA, PRIORITA E PUNTI DI FORZA NELL AVVIO DELLA GESTIONE ASSOCIATA DEL PERSONALE a cura di Andrea Pellegrino CRITICITA, PRIORITA E PUNTI DI FORZA NELL AVVIO DELLA GESTIONE ASSOCIATA DEL PERSONALE a cura di Andrea Pellegrino In un contesto normativo e sociale caratterizzato da una costante evoluzione, al Comune,

Dettagli

La consapevolezza di. 30giorni LA PREVIDENZA. questo difficile momento economico rende auspicabile una programmazione

La consapevolezza di. 30giorni LA PREVIDENZA. questo difficile momento economico rende auspicabile una programmazione LA PREVIDENZA CAPITALIZZAZIONE DEI MONTANTI CONTRIBUTIVI Con la modulare capitale e rendimento sono garantiti Con la pensione modulare è garantita la restituzione del capitale, maggiorato di rendimento.

Dettagli

LA COMPARTECIPAZIONE ALLA SPESA SANITARIA PER SPECIALISTICA E FARMACI NELLE REGIONI ITALIANE

LA COMPARTECIPAZIONE ALLA SPESA SANITARIA PER SPECIALISTICA E FARMACI NELLE REGIONI ITALIANE VENETO LA COMPARTECIPAZIONE ALLA SPESA SANITARIA PER SPECIALISTICA E FARMACI NELLE REGIONI ITALIANE [ fonte: Agenas Novembre 2013 e ricerche aggiornate a Giugno 2014] Dipartimento Contrattazione Sociale

Dettagli

Coordinamento Centro Studi Ance Salerno - Area Informatica

Coordinamento Centro Studi Ance Salerno - Area Informatica Centro Studi Il Report IL RECENTE STUDIO DELLA SVIMEZ CONFERMA NOTEVOLI DIFFERENZE TERRITORIALI ED EVIDENZIA SVANTAGGI COMPETITIVI ANCE SALERNO: CREDITO, CONFIDI A DUE VELOCITA Nel 2013 su oltre 22 miliardi

Dettagli

Firenze, giugno 2014 LE SFIDE DEL WELFARE. La sostenibilità di un modello di copertura universale contro il rischio di non autosufficienza

Firenze, giugno 2014 LE SFIDE DEL WELFARE. La sostenibilità di un modello di copertura universale contro il rischio di non autosufficienza Firenze, giugno 2014 LE SFIDE DEL WELFARE La sostenibilità di un modello di copertura universale contro il rischio di non autosufficienza Il modello attuale Molti attori coinvolti, non sempre fra loro

Dettagli

ROADSHOW PMI ECONOMIA, MERCATO DEL LAVORO E IMPRESE NEL VENETO. A cura dell Ufficio Studi Confcommercio

ROADSHOW PMI ECONOMIA, MERCATO DEL LAVORO E IMPRESE NEL VENETO. A cura dell Ufficio Studi Confcommercio ROADSHOW PMI ECONOMIA, MERCATO DEL LAVORO E IMPRESE NEL VENETO A cura dell Ufficio Studi Confcommercio LE DINAMICHE ECONOMICHE DEL VENETO Negli ultimi anni l economia del Veneto è risultata tra le più

Dettagli

Non profit e capitale sociale: un'analisi alla luce dei dati censuari

Non profit e capitale sociale: un'analisi alla luce dei dati censuari Primo Convegno Nazionale Qualita della vita: territorio e popolazioni Non profit e capitale sociale: un'analisi alla luce dei dati censuari Sabrina Stoppiello, Stafania Della Queva, Manuela Nicosia Censimento

Dettagli

La dimensione economica

La dimensione economica Centro di Ricerche sulla Gestione dell Assistenza Sanitaria e Sociale La dimensione economica dei servizi territoriali Patrizio Armeni CERGAS e SDA Bocconi Agenda Premessa: la dimensione economica Il finanziamento

Dettagli

Che volontari cerchiamo? Daniela Caretto Lecce, 27-28 aprile

Che volontari cerchiamo? Daniela Caretto Lecce, 27-28 aprile Che volontari cerchiamo? Daniela Caretto Lecce, 27-28 aprile Premessa All arrivo di un nuovo volontario l intero sistema dell associazione viene in qualche modo toccato. Le relazioni si strutturano diversamente

Dettagli

Area Persone Anziane. Servizio di assistenza domiciliare sociale per anziani LIVEAS

Area Persone Anziane. Servizio di assistenza domiciliare sociale per anziani LIVEAS Area Persone Anziane Num. Scheda 1 TITOLO AZIONE o o Servizio di assistenza domiciliare sociale per anziani LIVEAS OBIETTIVI Scopo del servizio è permettere agli anziani, parzialmente o totalmente non

Dettagli

INDIRIZZI ATTUATIVI DEL PROGETTO IMMIGRAZIONE BUONE PRASSI PER L AREA FIORENTINA, MODULO IMMIGRATI E LAVORO DI CURA ) PREMESSA

INDIRIZZI ATTUATIVI DEL PROGETTO IMMIGRAZIONE BUONE PRASSI PER L AREA FIORENTINA, MODULO IMMIGRATI E LAVORO DI CURA ) PREMESSA INDIRIZZI ATTUATIVI DEL PROGETTO IMMIGRAZIONE BUONE PRASSI PER L AREA FIORENTINA, MODULO IMMIGRATI E LAVORO DI CURA (in attuazione di quanto stabilito dalla Delibera della Giunta della Società della Salute

Dettagli

Politiche di sostegno alla non autosufficienza

Politiche di sostegno alla non autosufficienza Politiche di sostegno alla non autosufficienza Sergio Pasquinelli Istituto per la Ricerca Sociale Milano 26 Settembre 2013 I problemi di partenza La proposta in sintesi Domande e risposte Più in dettaglio

Dettagli

GLI INTERVENTI PER LA NON AUTOSUFFICIENZA IN TRENTINO

GLI INTERVENTI PER LA NON AUTOSUFFICIENZA IN TRENTINO Convegno Interventi per la non autosufficienza: bilancio e prospettive per il futuro Bolzano, 16 giugno 2011 GLI INTERVENTI PER LA NON AUTOSUFFICIENZA IN TRENTINO Dott. Michele Bardino 1 ARGOMENTI 1. Situazione

Dettagli

R e g i o n e L a z i

R e g i o n e L a z i o R e g i o n e L a z i Titolo del Progetto o del programma: Siamo sicuri che si può lavorare sicuri Identificativo della linea o delle linee di intervento generale/i: Prevenzione degli eventi infortunistici

Dettagli

ALFIERI (PD): LA LOMBARDIA È LA REGIONE ITALIANA CHE PAGA DI PIÙ LA SANITÀ PRIVATA

ALFIERI (PD): LA LOMBARDIA È LA REGIONE ITALIANA CHE PAGA DI PIÙ LA SANITÀ PRIVATA Sanità ALFIERI (PD): LA LOMBARDIA È LA REGIONE ITALIANA CHE PAGA DI PIÙ LA SANITÀ PRIVATA. FORMIGONI NON RICORDA NÈ I SUOI VIAGGI NÈ I NUMERI DELLA SANITÀ LOMBARDA La Lombardia è la Regione italiana più

Dettagli

Le fattispecie di riuso

Le fattispecie di riuso Le fattispecie di riuso Indice 1. PREMESSA...3 2. RIUSO IN CESSIONE SEMPLICE...4 3. RIUSO CON GESTIONE A CARICO DEL CEDENTE...5 4. RIUSO IN FACILITY MANAGEMENT...6 5. RIUSO IN ASP...7 1. Premessa Poiché

Dettagli

Il bilancio per il cittadino - Comune di Modena. Marika Arena, Giovanni Azzone, Tommaso Palermo

Il bilancio per il cittadino - Comune di Modena. Marika Arena, Giovanni Azzone, Tommaso Palermo Il bilancio per il cittadino - Comune di Modena Marika Arena, Giovanni Azzone, Tommaso Palermo Luglio 2010 2 Premessa Il rapporto Civicum-Politecnico di Milano sul Comune di Modena ha l obiettivo di sintetizzare

Dettagli

I punti caratterizzanti del programma RAC sono costituiti da: integrazione sociosanitaria; personalizzazione dell intervento;

I punti caratterizzanti del programma RAC sono costituiti da: integrazione sociosanitaria; personalizzazione dell intervento; Allegato alla Delib.G.R. n. 43/ 43 del 6.12.2010 Progetto Potenziamento del programma Ritornare a casa Il presente Progetto viene proposto sulla base di quanto previsto dalle direttive di attuazione al

Dettagli

Indice di rischio globale

Indice di rischio globale Indice di rischio globale Di Pietro Bottani Dottore Commercialista in Prato Introduzione Con tale studio abbiamo cercato di creare un indice generale capace di valutare il rischio economico-finanziario

Dettagli

Organizzazione dei Servizi Sociali. Sono i due capisaldi posti alle fondamenta della società occidentale come oggi la conosciamo.

Organizzazione dei Servizi Sociali. Sono i due capisaldi posti alle fondamenta della società occidentale come oggi la conosciamo. 1 Organizzazione dei Servizi Sociali Minori e famiglia Scienze filosofiche e dell educazione Prof. Mauro Serio 2 Famiglia e lavoro Sono i due capisaldi posti alle fondamenta della società occidentale come

Dettagli

Legge Regionale 23 Novembre 2006, n. 20. Istituzione del fondo regionale per la non autosufficienza. (BUR N. 34 del 9 dicembre 2006)

Legge Regionale 23 Novembre 2006, n. 20. Istituzione del fondo regionale per la non autosufficienza. (BUR N. 34 del 9 dicembre 2006) Legge Regionale 23 Novembre 2006, n. 20. Istituzione del fondo regionale per la non autosufficienza. (BUR N. 34 del 9 dicembre 2006) Art.1 (Oggetto e finalità) 1. La Regione con la presente legge, in armonia

Dettagli

Corso di Valutazione Economica dei Progetti e dei Piani. Marta Berni AA. 2006-2007

Corso di Valutazione Economica dei Progetti e dei Piani. Marta Berni AA. 2006-2007 Corso di Valutazione Economica dei Progetti e dei Piani AA. 2006-2007 PIANO e PIANIFICAZIONE 3 Pianificazione È il Processo con il quale un individuo, una impresa, una istituzione, una collettività territoriale

Dettagli

La valutazione come occasione di confronto per la programmazione del Piano di Zona. Giovanni Bertin

La valutazione come occasione di confronto per la programmazione del Piano di Zona. Giovanni Bertin La valutazione come occasione di confronto per la programmazione del Piano di Zona Giovanni Bertin Il livello di conoscenza del sistema di offerta http://pdz.venetosociale.it La rilevazione Piani

Dettagli

valutazione comparativa dei costi dei sistemi regionali italiani riferiti all area delle dipendenze (Progetto Ancos.ben2 del Ministero Della Salute)

valutazione comparativa dei costi dei sistemi regionali italiani riferiti all area delle dipendenze (Progetto Ancos.ben2 del Ministero Della Salute) valutazione comparativa dei costi dei sistemi regionali italiani riferiti all area delle dipendenze (Progetto Ancos.ben2 del Ministero Della Salute) 2 Giovanni Serpelloni Introduzione L analisi qui presentata

Dettagli

Sistema previdenziale. Generalità sul sistema italiano. Corso di Scienza delle Finanze

Sistema previdenziale. Generalità sul sistema italiano. Corso di Scienza delle Finanze Corso di Scienza delle Finanze Sistema previdenziale 1 Generalità sul sistema italiano Il sistema pensionistico è un meccanismo redistributivo che trasferisce risorse correntemente prodotte dalla popolazione

Dettagli

Il rapporto strutturale sul sistema economico produttivo della provincia di Bologna

Il rapporto strutturale sul sistema economico produttivo della provincia di Bologna Il rapporto strutturale sul sistema economico produttivo della provincia di Bologna Gian Carlo Sangalli Presidente Camera di Commercio di Bologna IL SISTEMA ECONOMICO PRODUTTIVO BOLOGNESE E E IN UNA FASE

Dettagli

Disabilità e condizione sociale

Disabilità e condizione sociale 1 Organizzazione dei Servizi Sociali Anziani Scienze filosofiche e dell educazione Prof. Mauro Serio 2 Disabilità e condizione sociale 3 Il lavoro di cura lavoro di cura svolto da un familiare, quindi

Dettagli

Accompagnare le cronicità e le fragilità IL NUOVO PATTO STATO-REGIONI: TRA TAGLI ED EFFICIENZA

Accompagnare le cronicità e le fragilità IL NUOVO PATTO STATO-REGIONI: TRA TAGLI ED EFFICIENZA Accompagnare le cronicità e le fragilità IL NUOVO PATTO STATO-REGIONI: TRA TAGLI ED EFFICIENZA Direzione Generale Famiglia, Solidarietà Sociale e Volontariato Milano, 01 Marzo 2014 La domanda Gli anziani

Dettagli

QUANTO VALE LA MIA PENSIONE? QUALCHE STIMA PER ORIENTARE LE NOSTRE SCELTE. Ente di previdenza periti industriali e periti industriali laureati

QUANTO VALE LA MIA PENSIONE? QUALCHE STIMA PER ORIENTARE LE NOSTRE SCELTE. Ente di previdenza periti industriali e periti industriali laureati . Ente di previdenza periti industriali e periti industriali laureati 4 CASI DI PROFESSIONISTI TIPO 2 1 2 3 4 STANDARD (18%) A REGIME (24%) SPRINT (18%+1) FLASH (24%+1) 1 CASO PROFESSIONISTA STANDARD 1

Dettagli

Prove Esame di Stato

Prove Esame di Stato Prove Esame di Stato 2012 SEZ. A 1 Prova L Assistente Sociale specialista responsabile di un servizio sociale riceve dal proprio riferimento politico (Assessore alle politiche sociali) l incarico di redigere

Dettagli

Garanzia Giovani PON Iniziativa Occupazione Giovani. Valentina Curzi

Garanzia Giovani PON Iniziativa Occupazione Giovani. Valentina Curzi Garanzia Giovani PON Iniziativa Occupazione Giovani Valentina Curzi Garanzia Giovani (2013) Raccomandazione del Consiglio (22/4/2013) Entro 4 mesi i giovani < 25 anni devono ricevere un offerta qualitativamente

Dettagli

9. Il contesto di riferimento: i dati dell Ambito Territoriale di Monza

9. Il contesto di riferimento: i dati dell Ambito Territoriale di Monza 9. Il contesto di riferimento: i dati dell Ambito Territoriale di Monza A. DATI DEMOGRAFICI Tab. 1 Composizione popolazione residente 0 3 952 3.304 335 4.591 4 10 2778 9.096 1.023 12.897 11 13 960 3.364

Dettagli

SCHEDA Fondo Pensione Perseo

SCHEDA Fondo Pensione Perseo SCHEDA, costituito con atto notarile il 21 dicembre 2010, iscritto all albo tenuto dalla COVIP con il n. 164, è il Fondo nazionale di pensione complementare per i lavoratori delle Regioni, Autonomie Locali

Dettagli

S i s t e m a d i v a l u t a z i o n e d e l l e p r e s t a z i o n i d e i d i p e n d e n t i

S i s t e m a d i v a l u t a z i o n e d e l l e p r e s t a z i o n i d e i d i p e n d e n t i S i s t e m a d i v a l u t a z i o n e d e l l e p r e s t a z i o n i d e i d i p e n d e n t i P r o d o t t o d a A l b e r t o P a o l i n i G r o s s e t o P a r c h e g g i s r l V e n g o n o p

Dettagli

ABITARE LA VITA Pisa 21 febbraio 2013

ABITARE LA VITA Pisa 21 febbraio 2013 APPARTAMENTI VERSO L AUTONOMIA ABITARE LA VITA Pisa 21 febbraio 2013 Le politiche Regionali di sostegno all abitare Marzia Fratti Settore Politiche per l integrazione socio-sanitaria e la salute in carcere

Dettagli

Auto Mutuo Aiuto Lavoro

Auto Mutuo Aiuto Lavoro Assessorato al Lavoro Auto Mutuo Aiuto Lavoro progettazione e sperimentazione di un nuovo servizio rivolto a chi perde il lavoro Il progetto Nel quadro delle politiche attive al lavoro non esiste ad oggi

Dettagli

Indice. pagina 2 di 10

Indice. pagina 2 di 10 LEZIONE PROGETTAZIONE ORGANIZZATIVA DOTT.SSA ROSAMARIA D AMORE Indice PROGETTAZIONE ORGANIZZATIVA---------------------------------------------------------------------------------------- 3 LA STRUTTURA

Dettagli

Idee e proposte dall ASP Giovanni XXIII

Idee e proposte dall ASP Giovanni XXIII ISTRUTTORIA PUBBLICA PER LA DEFINIZIONE DEL SISTEMA DI WELFARE Bologna, 21 Settembre 2010 Idee e proposte dall ASP Giovanni XXIII 1 IL CONTESTO In questi anni a Bologna abbiamo assistito a: aumento del

Dettagli

Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca

Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Dipartimento per l istruzione Direzione Generale per il personale scolastico IL DIRETTORE GENERALE Roma, 7 settembre 2011 Visto il Decreto Legislativo

Dettagli