ORGANI SOCIALI. Consiglio di Amministrazione. Collegio Sindacale. Direttore Generale. Vicedirettore Generale. Presidente MARIO VOLPINI

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1 BILANCIO 31 Dicembre 2011

2 ORGANI SOCIALI Consiglio di Amministrazione Presidente MARIO VOLPINI Vice Presidente FEDERICO VALENTINI Componenti ROBERTO BERTOZZINI MASSIMO BIANCONI LAURO COSTA ALFREDO DURI ERMENS GAROTTI PAOLO MOROSETTI Collegio Sindacale Presidente ALBERTO LANDI Componenti effettivi ALESSANDRO BETTINI UMBERTO MAGI Componenti supplenti GIACOMO CARLOROSI DANIEL PAOLONI Direttore Generale ARMANDO PALMIERI Vicedirettore Generale ANDREA CARRADORI Bilancio 2011

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5 Indice INDICE RELAZIONE DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE SULL ANDAMENTO DELLA GESTIONE DELL ESERCIZIO 2011 SITUAZIONE INDIVIDUALE... 5 LO SCENARIO ECONOMICO E NORMATIVO... 6 L economia internazionale e nazionale... 6 Il sistema bancario nazionale... 9 Lo scenario economico regionale Le prospettive future Lo scenario normativo I RISULTATI COMPLESSIVI DELLA GESTIONE Linee di politica aziendale Nuovi prodotti e iniziative commerciali Prodotti e attività di raccolta Prodotti e attività di impiego Servizi La banca in sintesi Attività di intermediazione L attività di raccolta L intervento creditizio L adeguatezza patrimoniale, coefficiente di solvibilità Le variazioni del rendiconto finanziario L andamento reddituale LA STRUTTURA OPERATIVA Le attività organizzative ed informatiche Sistema informatico Le attività organizzative la governance e i sistemi di controllo Sistema dei Controlli interni Ufficio Reclami Le risorse umane e la rete territoriale Organico e Territorio Formazione Le politiche di Remunerazione Relazioni Sindacali Rapporti con le imprese del Gruppo Rapporti con la Capogruppo FATTI DI RILIEVO AVVENUTI DOPO LA CHIUSURA DELL ESERCIZIO PREVEDIBILE EVOLUZIONE DELLA GESTIONE AGGIORNAMENTO DEL DOCUMENTO PROGRAMMATICO SULLA SICUREZZA PROPOSTA DI APPROVAZIONE DEL BILANCIO E DI DESTINAZIONE DELL UTILE DA RIPARTIRE RELAZIONE DEL COLLEGIO SINDACALE SUL BILANCIO CHIUSO AL PROSPETTI CONTABILI STRUTTURA E CONTENUTO DEL BILANCIO STATO PATRIMONIALE (ATTIVO) STATO PATRIMONIALE (PASSIVO) CONTO ECONOMICO REDDITIVITA COMPLESSIVA PROSPETTO DELLE VARIAZIONI DEL PATRIMONIO NETTO RENDICONTO FINANZIARIO NOTA INTEGRATIVA PARTE A POLITICHE CONTABILI A.1 Parte Generale Sezione 1 Dichiarazione di conformità ai principi contabili internazionali Sezione 2 Principi generali di redazione Sezione 3 Eventi successivi alla data di riferimento del bilancio Sezione 4 Altri aspetti Bilancio 2011 Pagina 1

6 Indice A.2 Parte relativa alle principali voci di bilancio Attività finanziarie detenute per la negoziazione Attività finanziarie disponibili per la vendita Attività finanziarie detenute sino alla scadenza Crediti e Finanziamenti Attività finanziarie valutate al fair value Operazioni di copertura Partecipazioni Attività materiali Attività immateriali Attività non correnti in via di dismissione Fiscalità corrente e differita Fondi per rischi ed oneri Debiti, titoli in circolazione e passività subordinate Passività finanziarie di negoziazione Passività finanziarie valutate al fair value Operazioni in valuta Altre informazioni A.3 informativa sul fair value A.3.1 Trasferimenti tra portafogli A.3.2 Gerarchia del fair value A.3.3 Informazioni sul cd. day one profit/loss NOTA INTEGRATIVA PARTE B INFORMAZIONI SULLO STATO PATRIMONIALE Attivo Sezione 1 - Cassa e disponibilità liquide - voce Sezione 2 - Attività finanziarie detenute per la negoziazione - voce Sezione 3 - Attività finanziarie valutate al fair value - voce Sezione 4 - Attività finanziarie disponibili per la vendita - voce Sezione 6 - Crediti verso banche - voce Sezione 7 - Crediti verso clientela - Voce Sezione 8 - Derivati di copertura - voce Sezione 9 - Adeguamento di valore delle attività finanz. oggetto di copertura generica - voce Sezione 11 - Attività materiali - voce Sezione 12 - Attività immateriali - Voce Sezione 13 - Le attività fiscali e le passività fiscali - Voce 130 dell attivo e Voce 80 del passivo Sezione 15 - Altre attività - voce Passivo Sezione 1 - Debiti verso banche - voce Sezione 2 - Debiti verso clientela - Voce Sezione 3 - Titoli in circolazione - voce Sezione 4 - Passività finanziarie di negoziazione - voce Sezione 5 - Passività finanziarie valutate al fair value - voce Sezione 6 - Derivati di copertura - voce Sezione 10 - Altre passività - Voce Sezione 11 - Trattamento di fine rapporto del personale - Voce Sezione 12 - Fondi per rischi e oneri - voce Sezione 14 - Patrimonio dell impresa - voci 130, 150, 160, 170, 180, 190 e Altre informazioni NOTA INTEGRATIVA PARTE C - INFORMAZIONI SUL CONTO ECONOMICO Sezione 1 - Gli interessi - voci 10 e Sezione 2 - Le commissioni - voci 40 e Sezione 3 - Dividendi e proventi simili - voce Sezione 4 - Il risultato netto dell attività di negoziazione - voce Sezione 5 - Il risultato netto dell attività di copertura - voce Sezione 6 - Utili (perdite) da cessione/riacquisto - voce Sezione 7 - Il risultato netto delle attività e passività finanziarie valutate al fair value - voce Sezione 8 - Le rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento - voce Sezione 9 - Le spese amministrative - voce Sezione 10 - Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri - voce Sezione 11 - Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali - voce Bilancio 2011 Pagina 2

7 Indice Sezione 12 - Rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali - voce Sezione 13 - Gli altri oneri e proventi di gestione - voce Sezione 17 - Utili (perdite) da cessione di investimenti - voce Sezione 18 - Le imposte sul reddito dell esercizio dell operatività corrente - voce Sezione 21 - Utile per azione NOTA INTEGRATIVA PARTE D REDDITIVITÀ COMPLESSIVA Prospetto Analitico della Redditività complessiva NOTA INTEGRATIVA PARTE E INFORMAZIONI SUI RISCHI E SULLE RELATIVE POLITICHE DI COPERTURA 132 Sezione 1 Rischio di credito Informazioni di natura qualitativa Aspetti generali Politiche di gestione del rischio di credito Informazioni di natura quantitativa A. Qualità del credito B. Distribuzione e concentrazione delle esposizioni creditizie C. Operazioni di cartolarizzazione e di cessione delle Attività D. Modelli per la misurazione del rischio di credito Sezione 2 Rischi di mercato Rischio di tasso di interesse e rischio di prezzo Portafoglio di negoziazione di vigilanza Informazioni di natura qualitativa Informazioni di natura quantitativa Rischio di tasso di interesse e di prezzo Portafoglio bancario Informazioni di natura qualitativa Informazioni di natura quantitativa Rischio di cambio Informazioni di natura qualitativa Informazioni di natura quantitativa Gli strumenti derivati A. Derivati finanziari B. Derivati Creditizi C. Derivati Finanziari e Creditizi Sezione 3 Rischio di liquidità Informazioni di natura qualitativa Informazioni di natura quantitativa Sezione 4 Rischi operativi Informazioni di natura qualitativa Informazioni di natura quantitativa NOTA INTEGRATIVA PARTE F - INFORMAZIONI SUL PATRIMONIO Sezione 1 Il patrimonio dell impresa A. Informazioni di natura qualitativa B. Informazioni di natura quantitativa Sezione 2 Il patrimonio e i coefficienti di vigilanza Patrimonio di vigilanza A. Informazioni di natura qualitativa B. Informazioni di natura quantitativa Adeguatezza patrimoniale A. Informazioni di natura qualitativa B. Informazioni di natura quantitativa NOTA INTEGRATIVA PARTE H - OPERAZIONI CON PARTI CORRELATE Informazioni sui compensi dei dirigenti con responsabilità strategica Informazioni sulle transazioni con parti correlate Operazioni con le Imprese del Gruppo ALLEGATI FONDI DI QUIESCENZA DEL PERSONALE (SOTTOVOCE 120 A) PROSPETTO DELLE RIVALUTAZIONI EFFETTUATE PUBBLICITÀ DEI CORRISPETTIVI DI REVISIONE LEGALE AI SENSI DELL ART. 2427, COMMA 16-BIS DEL CODICE CIVILE ALLEGATO RELAZIONE DELLA SOCIETÀ DI REVISIONE Bilancio 2011 Pagina 3

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9 Relazione del Consiglio di Amministrazione sull Andamento della Gestione RELAZIONE DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE SULL ANDAMENTO DELLA GESTIONE DELL ESERCIZIO 2011 SITUAZIONE INDIVIDUALE Signori Azionisti, sottoponiamo al Vostro esame il bilancio di esercizio al 31 dicembre 2011, 150 anno di attività della Cassa di Risparmio di Loreto. La Cassa, nonostante il protrarsi della grave crisi dell economia nazionale e mondiale, ha conseguito ancora un risultato economico di assoluto rilievo; infatti, in presenza di un ulteriore deterioramento della situazione economica generale è riuscita a registrare un utile netto confrontabile al precedente esercizio. L utile netto della Cassa nel 2011 si è attestato a 5,233 milioni di euro. Questi risultati testimoniano che la Banca è fortemente vitale e che mantiene una solida capacità di presidiare con profitto il suo tradizionale mercato pur in presenza di una congiuntura che permane fortemente negativa. I risultati conseguiti attestano che la nostra Banca, anche in questo difficile esercizio, ha continuato ad interpretare consapevolmente il proprio ruolo di banca locale a sostegno delle iniziative imprenditoriali del territorio, nell ambito della mission affidatale dalla Capogruppo. L obiettivo primario che ha sempre orientato e qualificato il profilo gestionale, le scelte e l agire della Cassa è stato quello di raccogliere il risparmio dalla clientela per soddisfare le richieste di credito provenienti dal territorio. Infatti, grazie al suo profondo radicamento nell area di competenza ed alla conoscenza capillare dell economia locale che integrano i risultati dell analisi tecnica, la Cassa ha saputo coniugare l obiettivo reddituale con il contenimento dei rischi sottesi alla propria operatività. La Banca pone al centro del proprio operare la qualità dei servizi offerti e la soddisfazione delle esigenze del cliente. È doveroso ricordare e ringraziare tutti gli stakeholder che contribuiscono al raggiungimento degli obiettivi aziendali. Il primo sentito ringraziamento deve essere rivolto alla nostra Clientela per l affezione, la fiducia e la preferenza che da sempre riserva alla Carilo. In virtù della sua dotazione patrimoniale e dell equilibrio dei volumi intermediati, forte delle consolidate relazioni di clientela, della professionalità e dedizione del personale, della qualità dei propri asset e del prezioso e costante coordinamento e supporto tecnico della Capogruppo, la Cassa di Risparmio di Loreto è pronta ad affrontare le sfide che il mercato propone in questo periodo di grave e diffusa crisi e, ancor più, nella prossima auspicabile ripresa economica. È doveroso ringraziare il personale della Cassa di Risparmio di Loreto per la qualità dell attività prestata, nella certezza che anche per il futuro saprà rispondere con impegno e professionalità per raggiungere gli obiettivi aziendali. Rivolgiamo inoltre sentiti ringraziamenti alla Capogruppo Banca delle Marche per il sostegno dato alla Cassa; ringraziamo, particolarmente, il Presidente Michele Ambrosini ed il Direttore Generale Massimo Bianconi nonché la Fondazione Cassa di Risparmio di Loreto, che contribuisce a tener vivo il legame della Cassa con il territorio in cui essa insiste ed opera. Esprimiamo infine e non ultimo un vivo ringraziamento al Direttore della Sede di Ancona della Banca d Italia dr. Cosimo Centrone, insostituibile punto di riferimento per esperienza e competenza, nonché testimone attento e partecipe del nostro lavoro. Bilancio 2011 Pagina 5

10 Relazione del Consiglio di Amministrazione sull Andamento della Gestione LO SCENARIO ECONOMICO E NORMATIVO L ECONOMIA INTERNAZIONALE E NAZIONALE Il 2011 è stato caratterizzato, a livello mondiale, dalla debolezza del contesto macroeconomico che ha beneficiato solo in parte dei ritmi di espansione, rimasti su livelli elevati, dei principali paesi emergenti di Asia, America Latina ed Europa orientale, a fronte di un rallentamento diffuso tra le economie occidentali più sviluppate. Anche alcune calamità naturali, prime tra tutte il disastroso sisma che ha colpito il Giappone a inizio marzo, e le forti inondazioni che hanno pesantemente danneggiato alcuni paesi asiatici, tra i quali la Thailandia, hanno contribuito ad interrompere la fase di modesta ripresa dell attività delle economie più dinamiche che aveva caratterizzato i primi mesi dell anno. Al peggioramento della congiuntura internazionale, intensificatasi nella seconda parte del 2011, ha fortemente contribuito il deterioramento del clima di fiducia in Europa per effetto della crisi dei debiti sovrani che, nel corso dei mesi estivi, hanno innescato forti perdite sui mercati finanziari. In particolare, tra giugno e luglio si è aggravata la posizione della Grecia, alle prese con la difficoltà di accedere alla tranche del piano di salvataggio e con la necessità di nuovi aiuti per far fronte a un più alto fabbisogno di rifinanziamento rispetto a quello stimato un anno prima. Le forti svalutazioni sui titoli di Stato greci e le crescenti difficoltà del sistema bancario domestico, hanno reso necessario un nuovo intervento internazionale a sostegno della Grecia, anche al fine di impedire il contagio al resto dell Eurozona. Nonostante gli interventi predisposti, tuttavia, le tensioni hanno interessato, con maggiore intensità, la Spagna e l Italia, vista la crescente difficoltà di raggiungere in tempi brevi il pareggio di bilancio e i rischi legati al sistema bancario che hanno portato ad una serie di pesanti declassamenti del debito pubblico e di quello bancario da parte delle principali agenzie di rating. Il clima di elevata incertezza nei mercati finanziari ha condotto i differenziali di rendimento rispetto al Bund tedesco dei titoli governativi di Italia, Spagna e degli altri paesi periferici, a raggiungere punti di massimo dall introduzione dell Euro. Si è inoltre innescata una crisi finanziaria di liquidità dei sistemi bancari con conseguenti restrizioni dei flussi di credito che hanno trasmesso impulsi recessivi all economia. Le tensioni sono state in parte attenuate dall intervento della BCE che, a inizio agosto, ha acquistato titoli di Stato italiani e spagnoli e, successivamente, ha predisposto misure non convenzionali che sono confluite in un piano di ricapitalizzazione del settore bancario a livello europeo. A dicembre 2011 la quotazione media mensile dell euro sul dollaro si è attestata a 1,318, valore pressoché invariato rispetto alla media di dicembre , con una dinamica caratterizzata inizialmente da una fase di rafforzamento dell euro protrattasi fino al termine del primo semestre, a cui è seguito un deprezzamento, conseguente al contesto di volatilità persistentemente elevata, nella seconda parte del Negli ultimi mesi del 2011, a livello mondiale, è proseguita la tendenza flettente dei prezzi delle principali materie prime non energetiche (in modo particolare i metalli) e dei prodotti alimentari.. Beneficiando del calo dei corsi delle materie prime, le spinte inflazionistiche si sono attenuate, sia nei principali paesi avanzati sia in quelli emergenti 2. Durante il quarto trimestre del 2011 il prezzo medio del petrolio Brent ha oscillato sopra i 100 dollari al barile, attestandosi a fine dicembre a 108,1 dollari al barile, quotazione che rimane superiore del 16% a quella dell anno precedente 3, anche per effetto dell intensificarsi delle tensioni geopolitiche in Medio Oriente. Nel quarto trimestre 2011 il Pil degli Stati Uniti ha accelerato la sua crescita rispetto allo stesso trimestre dell anno precedente, con un valore pari a +1,6% 4. La ripresa prosegue dunque più solida del previsto grazie all attività manifatturiera e ai servizi che accelerano, alla creazione di nuovi posti di lavoro che sostiene l aumento dei redditi e ai primi segnali positivi provenienti dal mercato immobiliare 5. La produzione industriale nel mese di dicembre ha registrato una variazione tendenziale positiva del 2,9% 6. Il tasso di disoccupazione statunitense è sceso attestandosi all 8,5% a dicembre 2011 (era 9,4% a dicembre 2010) 7. Nello stesso periodo si sono ridotte le richieste di sussidi, prossime ai valori minimi del luglio L inflazione annua ha cominciato a declinare all inizio del quarto trimestre 8, attestandosi al 3% nel mese di dicembre Fonte: Eurostat, Euro/national currency exchange rates, Monthly average (NSA). 2 Banca d Italia, Bollettino Economico n. 67, gennaio ABI Monthly Outlook, gennaio Eurostat, Newsrelease Euroindicators, 15 febbraio Confindustria Congiuntura Flash gennaio Federal Reserve, Statistical Release, 18 gennaio Bureau of Labor Statistics, News Release, 6 gennaio BCE, Monthly Bulletin, gennaio Bilancio 2011 Pagina 6

11 Relazione del Consiglio di Amministrazione sull Andamento della Gestione La Federal Reserve ha mantenuto invariato il tasso di policy in un range compreso tra lo 0% e lo 0,25%, così come il tasso di sconto è stato lasciato invariato allo 0,75% 10. Il Pil del Giappone nel quarto trimestre ha continuato a diminuire, segnando una contrazione tendenziale dell 1% 11 imputabile ad un indebolimento dell attività causata sia dal calo della domanda mondiale che delle ripercussioni delle alluvioni in Thailandia sulla catena produttiva 12. La produzione industriale a dicembre ha registrato un calo del 4,3% sullo stesso periodo dell anno precedente. 13 Con riferimento ai prezzi al consumo, l inflazione annuale si è attestata a -0,2% in dicembre, in aumento rispetto allo -0,5 di novembre 14. Nei Paesi emergenti dell Asia i consumi privati e gli investimenti hanno continuato a essere robusti in un contesto di politiche monetarie accomodanti e di forte espansione del credito, mentre la crescita delle esportazioni è diminuita a causa dell ambiente esterno sfavorevole 15. In Cina nel 2011 il Pil è aumentato del 9,2% rispetto all anno precedente. In un contesto di condizioni esterne sfavorevoli, la crescita nominale delle esportazioni sui dodici mesi è scesa al 13,4% nel mese di dicembre, risultando comunque superiore alle aspettative. Più marcato è stato il rallentamento dell import che segna un +11,8% a dicembre. Nell ultimo mese del 2011 la produzione industriale annua è cresciuta del 12,8% e le vendite al dettaglio reali, principale indicatore del consumo, del 13,8%. 16 Le pressioni inflazionistiche hanno continuato a diminuire dopo il picco nel terzo trimestre: il tasso di inflazione annuale è sceso infatti al 4,1% in dicembre, calo imputabile soprattutto al comparto dei beni non alimentari. Nel settore degli immobili gli investimenti e le vendite sono frenate da politiche macroprudenziali implementate al fine di raffreddare il mercato 17. In dicembre la Banca Centrale ha deciso di lasciare invariati i tassi di riferimento e il coefficiente di riserva, perseguendo principalmente lo scopo di mantenere stabile la crescita 18. In India la crescita del Pil reale si è attestata al 6,7% nel terzo trimestre del 2011, in diminuzione rispetto al trimestre precedente, caratterizzata soprattutto dalla contrazione degli investimenti e dal rallentamento marginale dei consumi determinato dall andamento sostenuto dei prezzi di beni e servizi. Contrariamente agli orientamenti di politica monetaria adottati nei principali Paesi emergenti, in India, dove l inflazione è risultata più elevata del previsto e la valuta si è indebolita, ad ottobre la Banca Centrale ha deciso di alzare i tassi di 25 basis point, mantenendoli stabili nel mese di dicembre. 19 In Brasile, si sono registrati diffusi segnali di debolezza del ciclo economico nel terzo trimestre del 2011, con gli indicatori di produzione, domanda e mercato del lavoro in peggioramento. Anche la produzione industriale è rimasta debole. I prezzi al consumo a dicembre hanno registrato una variazione annua pari al 6,1%, sostanzialmente stabili rispetto al mese precedente, ma in aumento se confrontati con il 5,1% medio del I tassi di policy sono rimasti alti nel corso dell anno per arginare le pressioni inflattive. Tuttavia, dopo una serie ininterrotta di rialzi, che hanno condotto il tasso di riferimento dall 8,75 al 12% nel periodo che va da marzo 2010 a settembre 2011, negli ultimi mesi la Banca Centrale ha deciso un taglio di 100 p.b. a riflesso del rallentamento economico in atto. In Russia la crescita è stata piuttosto robusta nel terzo trimestre del 2011, dopo il rallentamento registrato nella prima metà dell anno, con un Pil che si è attestato al 4,8% rispetto al valore medio del 4% del 2010, grazie all incremento dei consumi delle famiglie e degli investimenti. I prezzi al consumo, dopo aver sfiorato la doppia cifra, stanno rallentando: a dicembre sono cresciuti del 6,1%, livello che risulta inferiore al 6,9% medio del L inflazione annuale ha rapidamente decelerato da luglio raggiungendo il 6,0% tendenziale a dicembre. 21 Il sistema finanziario presenta problematiche simili a quelle dell area Euro, con grandi difficoltà sul mercato della liquidità interbancaria che hanno indotto la Banca Centrale ad intervenire sulla struttura dei tassi al fine di stabilizzare il sistema. Nel corso del 2011 si è enfatizzata la fragilità economica e politica dell Area Euro con l accentuazione della divaricazione dello stato di salute delle economie dei singoli Paesi membri. 9 Bureau of Labor Statistics, News Release, 19 gennaio ABI Monthly Outlook, gennaio Eurostat, Newsrelease Euroindicators, 15 febbraio BCE, Monthly Bulletin, gennaio Ministry of Economy, Trade and Industry, Statistics Report: Japanese Industrial Production, 14 febbraio BCE, Monthly Bulletin, febbraio BCE, Monthly Bulletin, dicembre Confindustria Congiuntura Flash gennaio BCE, Monthly Bulletin, gennaio BCE, Monthly Bulletin, gennaio Banca d Italia, Bollettino Economico n. 67, gennaio ABI Monthly Outlook, gennaio BCE, Monthly Bulletin, dicembre 2011 Bilancio 2011 Pagina 7

12 Relazione del Consiglio di Amministrazione sull Andamento della Gestione I principali fattori che ne hanno ostacolato la crescita riguardano il rallentamento del ciclo economico mondiale, ma soprattutto l aggravarsi della crisi dei debiti sovrani 22, in particolare nella seconda parte dell anno. Nel complesso dell Area Euro nel quarto trimestre del 2011 è proseguito, infatti, il rallentamento dell economia, con un modesto incremento tendenziale del Pil pari a 0,7%. Per quanto riguarda i singoli Paesi dell Eurozona, il Pil è aumentato del 2% in Germania e dell 1,4% in Francia, mentre è rimasto sostanzialmente stabile in Spagna (+0,3%). La Grecia registra la variazione annua negativa più significativa pari al 7,0% 23. Nel mese di dicembre l indice della produzione industriale ha segnato un decremento del 2% rispetto allo stesso periodo del Il trend negativo è comune a tutti i principali paesi dell Area Euro, tra i quali la Germania (-0,7%), la Francia (-2,2%) e la Spagna (-3,7%), con una variazione negativa massima registrata dalla Grecia (-12,4%) 24. Nello stesso periodo le esportazioni dell Area Euro hanno invece segnato un incremento annuale del 9%, a fronte di un aumento meno marcato delle importazioni pari all 1%. La bilancia commerciale nel 2011, dunque, vede migliorare il proprio rapporto import-export 25. L inflazione annuale a dicembre è stata del 2,7%, in calo dal 3% del mese precedente, ma superiore alla variazione annua del 2,2% registrata a dicembre del Il tasso di disoccupazione dell Eurozona continua ad essere molto elevato, attestandosi a fine 2011 al 10,4%, in aumento rispetto al 10% dello stesso mese dell anno precedente 27. La Banca Centrale Europea, nella riunione del proprio Consiglio Direttivo dello scorso 8 dicembre, ha deciso di ridurre di 25 b.p. per la seconda volta consecutiva sia il tasso di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principali dell Eurosistema, portandolo all 1%, sia il tasso di interesse sulle operazioni di rifinanziamento marginale, portandolo all 1,75%, che il tasso di interesse sui depositi overnight, allo 0,25% 28. Lo scenario macroeconomico in Italia evidenzia, nel quarto trimestre del 2011, un Pil in diminuzione dello 0,5% rispetto allo stesso periodo dell anno precedente 29, dinamica coerente con la contrazione della produzione industriale che, a dicembre, ha registrato una variazione tendenziale pari a -1,7%. Il calo dell attività industriale ha interessato quasi tutti i comparti, con andamenti negativi per l energia (-10,3%), i beni intermedi (-3,6%) e i beni di consumo (-0,8%), ad eccezione dei beni strumentali che segnano un incremento del 3,2%. Tuttavia, nella media dell intero anno la produzione resta invariata rispetto al Nel mese dicembre il tasso di disoccupazione si è attestato all 8,9%, in aumento di 0,8 punti percentuali rispetto a fine 2010, mentre il tasso di disoccupazione giovanile raggiunge il 31,0% (+3% la variazione tendenziale) 31. Riguardo alla Cassa Integrazione Guadagni, nel corso dell anno, sono state autorizzate 953 milioni di ore, il 20,8% in meno rispetto al Il peggioramento del mercato del lavoro italiano impatta negativamente sul reddito disponibile delle famiglie e quindi sul tasso di risparmio. La debole domanda interna viene in parte compensata dalle vendite all estero, anche se queste ultime stanno risentendo del rallentamento del commercio mondiale 33. Nell arco del 2011, infatti, le esportazioni e le importazioni sono aumentate rispettivamente dell 11,4% e dell 8,9%, con un miglioramento del saldo della bilancia commerciale. 34 Il tasso di crescita medio annuo dei prezzi al consumo per il 2011 risulta pari al 2,9% in crescita rispetto all 1,6% nel , per effetto delle spinte inflazionistiche provenienti dall estero e dal deprezzamento dell euro nei confronti del dollaro. Nell ambito dei mercati finanziari, nel corso del secondo semestre del 2011, lo spread tra il Btp decennale italiano e il corrispettivo Bund tedesco si è ampliato fino a un massimo di 575 punti base raggiunto lo scorso 9 novembre. All inizio di dicembre, dopo il cambio di governo, intervenuto il 16 novembre, e il successivo annuncio di nuove incisive misure correttive del bilancio pubblico da parte del governo Monti, lo spread decennale Btp Bund si è significativamente ridotto, per tornare successivamente sopra i 500 b.p. 36 a fine dicembre, quando alle difficoltà italiane si sono associate quelle legate al rischio di un allargamento della crisi sistemica a livello europeo. 22 ABI Monthly Outlook, dicembre Eurostat, Newsrelease Euroindicators, 15 febbraio Eurostat, Newsrelease Euroindicators, 14 febbraio Eurostat, Newsrelease Euroindicators, 15 febbraio Eurostat, Newsrelease Euroindicators, 17 gennaio Eurostat, Newsrelease Euroindicators, 31 gennaio BCE, Comunicati stampa del 7 Luglio 2011, 3 novembre 2011 e 8 dicembre ISTAT, Comunicato stampa Stima preliminare del Pil, 15 febbraio ISTAT, Comunicato stampa Indice della produzione industriale, 10 febbraio ISTAT, Comunicato stampa Occupati e disoccupati, 31 gennaio Banca d Italia, Bollettino Economico n. 67, gennaio Banca d Italia, Bollettino Economico n. 67, gennaio ISTAT, Comunicato stampa Commercio con l estero, 16 febbraio ISTAT, Comunicato stampa Prezzi al consumo, 16 gennaio Bloomberg Bilancio 2011 Pagina 8

13 Relazione del Consiglio di Amministrazione sull Andamento della Gestione IL SISTEMA BANCARIO NAZIONALE In Italia alla fine del 2011 la dinamica dei prestiti bancari ha manifestato un lieve rallentamento. Il ritmo di crescita dei prestiti bancari al settore privato 37 ha continuato tuttavia a mantenersi positivo (+2,2% 38 la crescita tendenziale a dicembre 2011), con un flusso netto di nuovi prestiti di quasi 40 miliardi di euro rispetto a fine I prestiti a famiglie e società non finanziarie segnano una crescita tendenziale del +4,1% nel mese di dicembre, attribuibile all incremento sia del segmento a medio e lungo termine (+2,9%), sia del comparto a breve termine (+7,6%). La qualità dell attivo continua a peggiorare. Alla fine del mese di dicembre le sofferenze nette superano i 60 miliardi di euro 39, mentre il rapporto sofferenze nette /impieghi totali si attesta a 3,14%. A dicembre 2011 si è assistito a un lieve recupero della dinamica della raccolta in euro 40, il cui tasso di crescita tendenziale è risultato pari a +1,5%, che corrisponde a oltre 33 miliardi in valore assoluto. In particolare i depositi da clientela residente hanno registrato un tasso di variazione tendenziale del -2,1%, le operazioni pronti contro termine con clientela si sono ridotte del 35,4%, mentre la variazione annua delle obbligazioni delle banche è risultata pari a +7,8%. Nonostante la flessione del tasso di policy all 1% e il modesto decremento dei tassi di mercato monetario, i tassi bancari medi sulla raccolta e sugli impieghi hanno registrato un rialzo, così come lo spread fra tassi sui prestiti e tassi sulla raccolta, il quale a dicembre 2011 si attesta a 223 basis points (10 punti base al di sopra del valore di dicembre 2010). Nel dettaglio, il tasso medio ponderato sui prestiti a famiglie e società non finanziarie a dicembre 2011 sale al 4,25% (62 basis points al di sopra del valore di dicembre 2010) mentre la remunerazione media della raccolta bancaria da clientela (misurata dal rendimento dei depositi, delle obbligazioni e delle operazioni in pronti contro termine in euro applicati a famiglie e società non finanziarie) si è collocata a dicembre 2011 al 2,02%, in aumento rispetto a dicembre 2010 di 52 basis points. Gli ultimi dati disponibili sulla consistenza del totale delle attività finanziarie delle famiglie italiane 41 indicano una variazione tendenziale negativa del 3% nel terzo trimestre 2011, con la flessione di azioni e partecipazioni (-13,2%), quote di fondi comuni (-7,3%) e obbligazioni pubbliche e private (- 0,8%). Risultano, viceversa, in aumento la liquidità (biglietti, monete e depositi bancari sia a vista che a tempo) e i prodotti assicurativi ramo vita, fondi pensione e TFR (rispettivamente dello 0,6% e dell 1,7%). Il settore del leasing 42 nel 2011 registra una flessione dello 0,6% per numerosità dei contratti e del 9,9% per valore dello stipulato rispetto all anno precedente, andamento opposto a quello caratterizzante il 2010 (+4% la stipula dei nuovi contratti di leasing). L unico comparto che risulta in crescita, sia per il numero di contratti che per il valore dei beni stipulati, è quello delle energie rinnovabili (le variazioni tendenziali sono rispettivamente pari a +8,6% e +10,3%), il quale vede aumentare la propria importanza relativa sul totale dello stipulato (che si attesta al 16,4% sul totale per valore dei beni). Risulta, viceversa, in diminuzione il valore dei contratti degli altri comparti, in primis quello aeronavale e ferroviario (-27,3%) e il comparto immobiliare (-21,3%). Nel mese di dicembre 2011 i corsi azionari dei principali mercati internazionali hanno mostrato, su base annua, una generale riduzione: l indice Nikkei 225 è calato del 17,1%, il Dow Jones Euro Stoxx, indice dei 100 principali titoli dell Area Euro per capitalizzazione, del 12,5% mentre lo Standard&Poor s 500 è rimasto sostanzialmente stabile (+0,2%). Anche in ambito europeo, sulla scia dell attuale crisi economica, tutte le principali borse europee mostrano dinamiche tendenziali negative; in particolare, il Ftse Mib a dicembre ha registrato una variazione del -26,1% su base annua. 37 ABI Monthly Outlook, gennaio La fonte include tra i prestiti le sofferenze lorde e i pronti contro termine attivi. Settore privato: società non finanziarie, famiglie consumatrici e produttrici, istituzioni senza fini di lucro, altre istituzioni finanziarie, assicurazioni e fondi pensione. 38 I tassi di crescita indicati sono al netto dell effetto dovuto alla riemersione dei finanziamenti cartolarizzati. 39 ABI Monthly Outlook, febbraio La stessa fonte rileva che da gennaio 2011 l aumento delle sofferenze lorde e nette risente anche di talune operazioni realizzate da alcuni gruppi bancari negli assetti societari, pertanto non è possibile effettuare un confronto omogeneo rispetto ai dati dello stesso periodo dello scorso anno. 40 Rappresentata dai depositi a clientela residente (depositi in conto corrente, depositi con durata prestabilita, depositi rimborsabili con preavviso e pronti contro termine) e dalle obbligazioni. I tassi di crescita su base annua dei depositi della clientela residente e della raccolta da giugno 2010 a maggio 2011 sono al netto dell effetto dovuto alla "riemersione" di finanziamenti cartolarizzati che ha implicato un incremento degli altri depositi per un ammontare pari alle obbligazioni ABS sottoscritte dal mercato. 41 Banca d Italia, Conti finanziari n.7, febbraio Assilea, Statistiche anno 2011, mese di dicembre. Bilancio 2011 Pagina 9

14 Relazione del Consiglio di Amministrazione sull Andamento della Gestione La capitalizzazione complessiva del mercato azionario italiano si è attestata a fine dicembre 2011 a 332,4 miliardi di euro, manifestando una flessione di 92,7 miliardi rispetto all anno precedente, che corrisponde a una variazione annua negativa del 21,8% 43. Più accentuata la flessione registrata dal settore bancario che ha visto diminuire di 31,7 miliardi nel corso dell anno (-36,5% la variazione annua), portandosi a quota 55 miliardi 44. Gli ultimi dati sulla consistenza del totale dei titoli a custodia presso le banche italiane (sia in gestione che detenuti direttamente dalla clientela residente e non residente), pari a circa miliardi di euro alla fine del 2011 (+1,6% la variazione annua), mostrano come essa sia detenuta per circa il 47% direttamente dalle famiglie consumatrici (+8,4% la variazione annua), per il 20,6% dalle istituzioni finanziarie (-8,7%), per il 21% dalle imprese di assicurazione (+2,9% il tasso di crescita annuo), per il 5,5% dalle società non finanziarie (+2,5%) e circa il 3,3% è detenuto dalle Amministrazioni pubbliche e dalle famiglie produttrici. Le gestioni patrimoniali bancarie hanno manifestato alla fine del terzo trimestre del 2011 una flessione, collocandosi a circa 76 miliardi di euro, segnando una variazione tendenziale negativa prossima al -15%. Complessivamente il patrimonio delle gestioni patrimoniali individuali delle banche, delle SIM e degli O.I.C.R. in Italia è risultato alla fine di settembre 2011 pari a quasi 392 miliardi di euro (391,9 miliardi a settembre ), segnando una flessione di oltre il -8% rispetto ad un anno prima 46. A dicembre 2011 il patrimonio dei fondi aperti di diritto italiano ed estero è lievemente aumentato, collocandosi intorno ai 419 miliardi di euro (+2,4 miliardi dal mese precedente, -7,4% rispetto a dicembre 2010). Nel corso del 2011 si è registrato un flusso negativo di raccolta netta dei fondi aperti pari a -33 miliardi di euro. In ambito bancassicurazione nel 2011 la nuova produzione vita emessa in Italia 47 è stata pari a 53 miliardi di euro, in contrazione del 27,8% sul 2010, di cui 37,3 miliardi intermediati da sportelli bancari e postali (-28,9% sul 2010). In relazione alla tipologia di prodotti collocati durante il 2011, le polizze tradizionali ramo I (vita) e ramo V (capitalizzazioni) hanno registrato variazioni negative tendenziali rispettivamente del 27,4% e del 55,3%, rimanendo, tuttavia, la scelta prevalente degli assicurati (l 81% del volume totale della nuova produzione vita). Nello stesso periodo, le polizze linked (ramo III) evidenziano una contrazione annua pari al 22%. Al contrario, i contributi relativi alle forme pensionistiche individuali mostrano una dinamica positiva, portando l incremento annuo intorno al 10,7%. LO SCENARIO ECONOMICO REGIONALE Nella seconda parte del 2011 si è attenuata la fase di ripresa che aveva interessato l industria manifatturiera delle Marche 48 nei primi mesi dell anno, fino a giungere al brusco rallentamento registrato nell ultimo trimestre. I dati del quarto trimestre risentono delle attese negative circa l andamento della domanda, del PIL e dell occupazione. Inoltre, la crescente restrizione della liquidità e del credito hanno reso ancora più difficile per le imprese marchigiane proseguire nel percorso d uscita dalla crisi. Secondo i risultati dell Indagine Trimestrale di Confindustria Marche, nel quarto trimestre dell anno la produzione industriale ha registrato una flessione del 4% rispetto allo stesso periodo dell anno precedente, con variazioni negative che hanno interessato quasi tutti i settori dell economia marchigiana, ad eccezione della Gomma e Plastica (+0,6%). Variazioni tendenziali negative, quindi, sono state rilevate per il settore dell Alimentare (-6,7%), della Meccanica (-5,9%), del Legno e Mobile (-4,6%), dei Minerali non Metalliferi (-4%), delle Calzature (-2,8%) e del Tessile e Abbigliamento (-2,3%). L attività commerciale complessiva ha segnato una contrazione del 3,1%, con andamenti negativi delle vendite sul mercato sia interno che estero. Nel dettaglio, l attività commerciale nel mercato interno è diminuita del 4,2%, con variazioni negative registrate in tutti i comparti, escluso Gomma e Plastica (+1,7%). Le vendite sull estero hanno mostrato un calo dell 1,4% in termini reali, con flessioni negative per tutti i settori tranne le Calzature (+1,1%) e la Gomma e Plastica (+0,6%). Nella media del quarto trimestre 2011 i livelli occupazionali hanno evidenziato un calo dello 0,9%. Nello stesso periodo le ore di cassa integrazione sono diminuite del 17% passando da 7,4 milioni circa del 2010 a 6,2 milioni del Borsa Italiana, Monthly Update, dicembre Borsa Italiana, Statistiche Storiche, Capitalizzazioni Settoriali, dicembre Banca d Italia, Bollettino Statistico IV trimestre 10 gennaio 2012 (i dati sono perfettamente equivalenti). 46 ABI Monthly Outlook, gennaio 2012 per le informazioni sui titoli a custodia e le gestioni patrimoniali. 47 ANIA Trends, Nuova Produzione Vita, Settore Polizze Individuali, dicembre Confindustria Marche, Indagine Congiunturale IV Trimestre 2011, ottobre-dicembre Bilancio 2011 Pagina 10

15 Relazione del Consiglio di Amministrazione sull Andamento della Gestione Nel mese di novembre i prestiti bancari al netto delle sofferenze hanno visto rallentare la loro dinamica di crescita, registrando un incremento dell 1,9% rispetto a dicembre 2010, a confronto con una variazione annua pari al +6,3% nel 2010). In particolare il rallentamento è attribuibile alla dinamica dei finanziamenti alle famiglie consumatrici cresciuti del 2,4% (+18,9% nel 2010), mentre il credito alle imprese ha segnato un incremento di poco inferiore a quello dell anno precedente (+2,3% contro +2,6% nel 2010). La qualità del credito è ulteriormente peggiorata, come sottolinea il rapporto delle sofferenze sugli impieghi che, a settembre, si attesta al 7,4%, superiore al 6,7% di dicembre A novembre 2011 i depositi bancari hanno subito un calo dell 1,3% (-2,4% la variazione tendenziale a dicembre 2010). Nel dettaglio i depositi alle famiglie sono sostanzialmente stabili (-0,1% a novembre 2011 su dicembre 2010, -3,9% la variazione annua del 2010) mentre i depositi alle imprese rilevano una contrazione del 7,2% (a dicembre 2010 l incremento era pari al 3,9%). LE PROSPETTIVE FUTURE Dopo la prima fase della crisi nel biennio , che ha trovato il proprio fulcro negli Stati Uniti, nei prossimi due anni l Europa continuerà a rappresentare l economia occidentale con maggiori difficoltà a ritornare su ritmi di crescita evidenziati prima della crisi. Secondo le stime più recenti, infatti, nel 2012 la crescita del Pil nell Area Euro sarà negativa (-0,4% la variazione rispetto al 2011), per effetto di una domanda interna in contrazione, solo parzialmente compensata dal contributo positivo delle esportazioni nette. Nei Paesi maggiormente colpiti dalla crisi, le politiche fiscali restrittive adottate continueranno, infatti, a incidere negativamente sull economia reale, riducendo il potere d acquisto delle famiglie nonché la crescita del Pil. L economia tedesca, la maggiore e la più vivace dell Area Euro, non riuscirà ad evitare la recessione per l Eurozona. Il prezzo del petrolio sarà sostenuto dal rischio geopolitico nel Medio Oriente, mentre per le commodity si aspetta un attenuazione dei prezzi, anche se con scostamenti modesti rispetto ai valori attuali. Per l Italia, dopo l ultimo trimestre 2011 con Pil negativo, si prevede un ulteriore periodo di contrazione, con una variazione annuale del Pil che si attesterà a -1,7% nel 2012, a cui seguirà una ripresa molto graduale nel biennio successivo. Il mercato del lavoro continuerà a rappresentare una forte criticità, con un tasso di disoccupazione stimato in ulteriore aumento nel prossimo biennio. Si ipotizza uno spread decennale Btp Bund che permarrà su livelli elevati, con conseguenti valori sostenuti del costo medio del debito e degli oneri complessivi, ma comunque distanti dai punti di massimo raggiunti nella seconda parte del Con riferimento al sistema bancario, al fine di evitare il possibile restringimento del credito per le famiglie e le imprese, come conseguenza dei vincoli imposti da Basilea 3 e delle recenti disposizione dell EBA che impongono alle banche l obbligo di ricapitalizzazione, assieme all evoluzione della crisi dei debiti sovrani, si attende che la BCE non adotti politiche monetarie restrittive, mantenendo pressoché stabili i tassi di policy per il prossimo anno. Inoltre la BCE si è già impegnata a confermare le misure straordinarie di offerta di liquidità alle banche già realizzate a fine 2011: oltre alla prevista ulteriore asta a fine febbraio, con scadenza a tre anni, sono già stati programmati l ampliamento degli strumenti ammessi come collaterali, la riduzione all 1% del coefficiente di riserva obbligatoria 50 e un piano di acquisto di covered bond. Per il 2012 le prospettive di recupero della redditività per il settore bancario rimangono contenute sebbene in miglioramento rispetto al triennio : dal 2012 la gestione finanziaria del portafoglio titoli potrebbe contribuire positivamente alla formazione del margine di intermediazione, mentre il margine di interesse, grazie agli interventi promossi dalla BCE a sostegno della liquidità unitamente al contenimento dei costi della raccolta, potrebbe ritornare gradualmente a ritmi positivi di crescita. Il peggioramento del ciclo economico e il rialzo dei tassi praticati dalle banche a famiglie e imprese manterranno elevate le probabilità di insolvenza dei prenditori, soprattutto da parte delle imprese più critiche, perché altamente indebitate, e con esse il flusso dei crediti dubbi. In presenza di condizioni di mercato ancora difficili per la ripresa dei ricavi e di un deterioramento della qualità degli attivi, diventa prioritaria l adozione di azioni volte alla riduzione dei costi operativi, in misura ancora più incisiva di quanto finora concretizzato. Le banche che saranno più efficienti nella gestione aziendale, potranno tornare a raccogliere capitali sui mercati a condizioni più favorevoli e per questa via alimentare il recupero di redditività e proseguire nel processo di rafforzamento patrimoniale richiesto dal mercato e dai regolatori. 49 Banca d Italia, Base informativa pubblica on-line, Bollettino statistico. 50 Banca Centrale Europea, ECB announces measures to support bank lending and money market activity, Comunicato Stampa dell 8 dicembre Bilancio 2011 Pagina 11

16 Relazione del Consiglio di Amministrazione sull Andamento della Gestione LO SCENARIO NORMATIVO Nel corso dell esercizio 2011 sono entrati in vigore numerosi provvedimenti normativi e regolamentari che hanno determinato un significativo impatto sui processi aziendali. Tra i provvedimenti emanati, si richiamano i seguenti che influiscono maggiormente sull operatività bancaria. Normativa Primaria DECRETO LEGISLATIVO n. 3 del 21 gennaio Disposizioni sanzionatorie per le violazioni del Regolamento (CE) n. 924/2009 relativo ai pagamenti transfrontalieri nella Comunità. Il decreto prevede, in caso di grave inosservanza degli obblighi dei prestatori di servizi di pagamento, sanzioni amministrative pecuniarie a carico dei soggetti che svolgono funzioni di amministrazione o di direzione, dei dipendenti, dei prestatori di servizi di pagamento o dei soggetti che svolgono funzioni di controllo. MINISTERO DELL ECONOMIA - Decreto del 3 febbraio Determinazioni in materia di credito ai consumatori Con tale Decreto il Governo delega la Banca d Italia a fornire tutti i dettagli operativi per gli intermediari finanziari, necessari ad applicare e assicurare l organicità e la coerenza della recente disciplina del credito al consumo (Decreto Legislativo 141/2010). Il decreto stabilisce che i provvedimenti di Banca d Italia dovranno contenere indicazioni sul calcolo del tasso effettivamente applicato annualmente (TAEG) e disciplinare le modalità e i contenuti delle diverse forme di divulgazione e di informazione date alla clientela. DECRETO LEGISLATIVO n. 49 del 24 marzo Attuazione della direttiva 2009/14/CE, relativa ai sistemi di garanzia dei depositi per quanto riguarda il livello di copertura e il termine di rimborso. Il decreto, entrato in vigore il 7 maggio 2011, apporta le seguenti, principali, modifiche all articolo 96-bis del decreto legislativo 1 settembre 1993, n. 385 in materia di sistemi di garanzia dei depositanti: - il limite di rimborso per ciascun depositante viene fissato a euro; - il rimborso dovrà essere effettuato entro venti giorni lavorativi dalla data in cui si producono gli effetti del provvedimento di liquidazione coatta ai sensi dell'articolo 83, comma 1. DECRETO LEGISLATIVO n. 64 dell 11 aprile Ulteriori modifiche ed integrazioni al decreto legislativo n. 141 del 13 agosto 2010 per l istituzione di un sistema pubblico di prevenzione, sul piano amministrativo, delle frodi nel settore del credito al consumo, con specifico riferimento al furto d identità. Il decreto, entrato in vigore il 25 maggio 2011, istituisce un sistema pubblico di prevenzione delle frodi nel settore del credito al consumo, con specifico riferimento al furto d identità (il cosiddetto phishing). Il provvedimento prevede l istituzione di un Archivio centrale informatizzato al quale gli operatori istituzionali (banche e altri soggetti operanti nel settore creditizio e finanziario) dovranno inoltrare le segnalazioni di frodi basate sul furto di identità e al quale potranno richiedere verifiche su soggetti che richiedono una dilazione o un differimento di pagamento, un finanziamento o altra analoga facilitazione finanziaria. DECRETO LEGGE n. 70 del 13 maggio 2011 (c.d. Decreto Sviluppo), convertito con modificazioni nella legge n. 106 del 12 luglio 2011, Semestre europeo Prime disposizioni urgenti per l economia. La norma contiene disposizioni urgenti per il rilancio dell economia e introduce, tra le altre, alcune novità impattanti sull attività bancaria che riguardano: 1) la modifica dell articolo 2, comma 4, della legge 7 marzo 1996, n.108, in tema di usura: il limite previsto dal terzo comma dell articolo 644 del codice penale, oltre il quale gli interessi sono sempre usurari, è stabilito nel tasso medio risultante dall ultima rilevazione pubblicata nella Gazzetta Ufficiale ai sensi del comma 1 relativamente alla categoria di operazioni in cui il credito è compreso, aumentato di un quarto, cui si aggiunge un margine di ulteriori quattro punti percentuali. La differenza tra il limite e il tasso medio non può essere superiore a otto punti percentuali; 2) l introduzione del comma 2 bis dopo l articolo 118 del TUB il quale prevede che, se il cliente non è un consumatore né una micro-impresa nei contratti di durata a tempo determinato possono essere inserite clausole, espressamente approvate dal cliente, che prevedano la possibilità di modificare i tassi di interesse al verificarsi di specifici eventi e condizioni, predeterminati nel contratto; Bilancio 2011 Pagina 12

17 Relazione del Consiglio di Amministrazione sull Andamento della Gestione 3) l introduzione della possibilità per il mutuatario di ottenere dal finanziatore la rinegoziazione a tasso fisso (sulla base di parametri specifici) del mutuo ipotecario qualora, al momento della richiesta, presenti un attestazione dell indicatore della situazione economica equivalente (ISEE) non superiore a 35 mila euro e, salvo diverso accordo tra le parti, non abbia avuto ritardi nel pagamento delle rate del mutuo; 4) due sostanziali novità relative alla surroga dei mutui: - l allungamento a 30 giorni lavorativi dei termini per il perfezionamento della surroga; - il restringimento dell ambito di applicazione della surroga esclusivamente ai finanziamenti concessi a persone fisiche o micro-imprese; 5) la cancellazione automatica delle ipoteche: dal disposto normativo deriva che si potrà ricorrere alla procedura semplificata anche per la cancellazione delle ipoteche rilasciate a garanzia di mutui e finanziamenti non fondiari; 6) la previsione di modifica della Legge sull Assegno creando il fondamento giuridico per la realizzazione di una procedura di trasmissione elettronica dell immagine degli assegni. DECRETO LEGGE n. 98 del 6 luglio 2011 recante disposizioni urgenti per la stabilizzazione finanziaria, convertito con modificazioni nella legge n. 111 del 15 luglio 2011 La normativa ha introdotto nuovi importi per l imposta di bollo sugli estratti conto dei depositi titoli, applicabili alle comunicazioni relative ai depositi titoli inviate dagli intermediari finanziari ai sensi dell art. 119 del D.lgs. 385/1993. Si tratta di importi suddivisi per scaglioni di valore nominale o di rimborso, distinti da quelli previsti per gli estratti conto nel quale erano precedentemente ricompresi. Il decreto ha altresì ridotto dal 10% al 4% la ritenuta che le Banche devono operare sui bonifici destinati al pagamento delle spese sostenute per le ristrutturazioni edilizie. E stato inoltre introdotto l obbligo di comunicazione da parte degli intermediari finanziari delle operazioni rilevanti a fini Iva di importo pari o superiore a euro 3.600,00 il cui pagamento è effettuato mediante carta di credito, di debito o prepagate. DECRETO LEGGE n. 138 del 13 agosto 2011, convertito con modificazioni nella legge n. 148 del 14 settembre 2011 recante Ulteriori misure urgenti per la stabilizzazione finanziaria e per lo sviluppo. Il decreto ha apportato numerose e significative modifiche alla tassazione dei redditi finanziari con decorrenza 1 gennaio In particolare, l aliquota di riferimento per la tassazione dei redditi di capitale e dei redditi diversi di natura finanziaria viene fissata nella misura del 20% e ricomprende i proventi in precedenza tassati con le aliquote del 12,5% e del 27%, ad eccezione di specifiche casistiche di investimento alle quali è stato riservato un trattamento di favore. La normativa ha previsto, fra l altro, l aumento di un punto dell aliquota IVA ordinaria che è salita dal 20 al 21% a partire dalla data di entrata in vigore del decreto. DECRETO LEGGE n. 201 del 6 dicembre 2011 (c.d. Decreto Salva Italia ), convertito con legge n. 214 del 22 dicembre 2011: Disposizioni urgenti per la crescita, l equità e il consolidamento dei conti pubblici. Il decreto introduce novità normative di rilevante impatto per l attività bancaria, tra cui: - l art. 117 bis viene inserito nel TUB, e individua quali unici oneri a carico del cliente: - una commissione omnicomprensiva per i contratti di apertura di credito quale remunerazione della messa a disposizione dei fondi; - una commissione di istruttoria veloce applicabile nei casi di sconfinamento in assenza di fido o extrafido; - il Ministero dell Economia e delle Finanze viene autorizzato a concedere la garanzia dello Stato sulle passività delle banche italiane; - gli operatori finanziari sono obbligati, a decorrere dal 1 gennaio 2012, a comunicare periodicamente all anagrafe tributaria tutte le movimentazioni dei rapporti, l importo delle operazioni finanziarie e ogni informazione necessaria ai controlli fiscali; - il limite all utilizzo del contante, degli assegni e dei titoli al portatore (art. 49 del D. Lgs. 231/2007) viene ridotto a euro; - il pagamento delle pensioni, degli stipendi e degli altri compensi corrisposti dalle Pubbliche Amministrazioni e dai loro enti, se di importo superiore a euro, deve essere disposto mediante l utilizzo di strumenti elettronici; - l imposta di bollo su conti correnti, depositi, titoli e strumenti finanziari, viene determinata in misura diversa da quanto fissato nella manovra d estate, stabilendo per le comunicazioni legate ai titoli e agli altri strumenti finanziari, una percentuale dell 1% per il 2012 (con un tetto di euro solo per tale anno), che dal 2013 passerà all 1,5%; - l Imposta straordinaria sulle attività finanziarie oggetto di emersione e sul valore degli immobili situati all estero; - il divieto di partecipazioni personali incrociate nei mercati del credito e finanziari; Bilancio 2011 Pagina 13

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