DICEMBRE NUMERO 110 SPED. IN ABB. POSTALE 70% FILIALE DI VARESE INVERNO

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1 DICEMBRE NUMERO 110 SPED. IN ABB. POSTALE 70% FILIALE DI VARESE INVERNO Si o No! L Italia delle certezze e verità assolute in questi giorni si è divisa nelle urne. Bianco o nero senza possibilità di alternativa; ed è sempre stato così, in tutto, o quasi. Ognuno pretende di avere in tasca le proprie verità assolute; poco importa se, dietro le certezze, vi siano barriere e pregiudizi inamovibili che poggiano su basi d argilla. Convinzioni dettate più dalla pancia e dalla superficialità che dalla reale conoscenza e dalla ragione. Muro contro muro; così in molti oserei dire quasi tutti i campi. Anche nell arboricoltura, dove i partigiani di una convinzione, di una tecnica lo sono sempre e comunque, anche se la scienza e l esperienza pratica di tutti i giorni dimostrano il contrario. Miti, credenze, certezze dure ad essere cambiate perché cozzano contro un attitudine diffusa: quello di avere sempre in tasca la verità e di essere sempre dalla parte giusta. E così, nonostante le evidenze provate e riprovate, si continuano a progettare e costruire spazi verdi con criteri errati, gli alberi continuano ad essere maltrattati, le cure antropizzate alle piante sono sempre più in auge e fonte di lucro ed interessi economici. Ognuno pretende di avere in tasca un metodo di studio ed indagine migliore dell altro; molti si indignano perché qualcuno dice che è tempo di cambiare ciò che invece è ritenuto immodificabile di diritto e a prescindere. DubiTIamo Insomma l eterna Italietta del sì o del no assoluti che dimentica che molte volte possono esistere anche il forse, il ma o un onesto non lo so Un sereno Santo Natale a tutti i nostri affezionati lettori.

2 GLI ALBERI CHE CURIAMO Il canforo del Pascià Oggebbio - VB - L annoso canforo del Pascià Giungeva alla fine del 1800 sulla sponda piemontese del Lago Maggiore un ricco ed enigmatico personaggio, il Pascià Pavlos Draneht, dignitario del vicere d Egitto, accompagnato dalla moglie milanese Adelina Casati e dalla figliola Despina, in cerca di una degna dimora. La trovò ad Oggebbio nella sontuosa proprietà posseduta dal cavalier Gaetano Ferri, che cedette il possedimento costituito da una dimora signorile immersa in un parco di ben mq e ricco di essenze esotiche e rare. Il Pascià avviò subito i lavori di riadattamento della Villa, che fu però terminata nel 1922 dalla figlia perché l influente proprietario era deceduto nel La Villa, ben visibile dal Lago, appare massiccia, ma dalla facciata armoniosa: il corpo centrale, di tre piani, poggia su un basamento dal rivestimento bugnato a sua volta costituito 2

3 VISITATECI http// da due piani. Essendo la parte nobile dell edificio più piccola rispetto al basamento, vi è spazio per un ampio terrazzo dal quale si gode della vista del Verbano in direzione sud. Anche Giuseppe Verdi, ospite della villa, poté godere della bellezza di questi posti e pare che vi abbia proprio tratto ispirazione per la stesura della Aida. Gli interni furono abbelliti con affreschi e decori eleganti, mentre il giardino stupisce con acquari, grotte, fontane, cascatelle, viali di limonaie e roseti. A occuparsi della componente vegetale fu Michele Cantamessa, apprezzato maestro orticoltore di Stresa, che ben conosceva i risultati che si potevano ottenere sulla sponda del lago con impiego di essenze esotiche e rare, divenute al giorno d oggi il carattere distintivo delle dimore nobili della sponda occidentale del Verbano. Oggi la proprietà ospita un prestigioso complesso residenziale costruito negli anni 70 all interno dell esteso parco, la cui presenza non altera significativamente il valore paesistico della dimora storica rimasta immutata. Esattamente di fronte alla Villa, nella striscia di giardino antistante il lago vi è un monumentale esemplare di canforo Cinnamomum camphora 17 mt. di altezza e diametro del tronco di quasi 7 mt. Questa essenza è comunemente associata ad alberi monumentali che impreziosiscono la sponda piemontese del lago (pensiamo ai patriarchi che troviamo a Ghiffa, a Verbania, o sulle Isole Borromee) e anche l esemplare di Oggebbio affascina per le dimensioni ragguardevoli raggiunte, per la possente massa legnosa e per la densa chioma sempreverde. Non bisogna dimenticare che il canforo è una essenza esotica, della famiglia delle Lauraceae, originaria del Giappone, della Cina e di Taiwan, introdotta in Italia agli inizi dell 800, dove la ritroviamo coltivata in giardini e parchi. Si tratta di una specie piuttosto resistente, difficilmente aggredita da patogeni fogliari o da insetti, forse anche grazie alla peculiarità del suo elevato contenuto in terpeni che svolgono un efficace azione protettiva. Da questi terpeni si estrae la canfora, sostanza cerosa dal pungente aroma che trova molteplici impieghi specie nelle aree asiatiche. L estrazione della canfora in realtà non è praticata solo dal legno del canforo, ma anche da altre specie, non appartenenti al genere Cinnamomum. Piccole quantità di canfora sono anche presenti in piante aromatiche quali il basilico, la maggiorana, la salvia, il rosmarino Se non funghi e insetti, quali sono allora le principali cause di deperimento di questa specie? Spesso si riscontrano ampie ferite sul fusto e sulle branche causate da eventi meteorici sfavorevoli, ma non infrequenti come ad esempio le copiose nevicate che appesantiscono le imponenti chiome essendo il canforo una latifoglia sempreverde essa risulta piuttosto esposta al sovraccarico da neve. Ma a ferire seriamente questi alberi sono anche i violenti temporali estivi e, ahimè, non ultimi, gli interventi di drastica potatura, inferti alle canfore con troppa leggerezza, nell errata convinzione che la copiosa produzione di nuovi getti compensi ampiamente l errato intervento di potatura. Forse le stesse cause avevano ferite il canforo della Residenza del Pascià, che ora abbiamo in cura. Il maestoso albero, che presenta una estesa cavità sul fusto, è stato negli anni assistito, anche con la posa di qualche sostegno basale delle grosse branche. Con l utilizzo del tomografo sonico Picus abbiamo effettuato un rilievo delle condizioni interne al tronco, che presenta una ampia cavità pari a oltre il 50% della sezione totale. La nostra misurazione del decadimento è stata il primo passo per lo studio degli interventi di potatura. Come sempre il nostro lavoro effettuato da climbers preparati è stato accurato e certosino: abbiamo individuato le parti deperienti, da rimuovere assieme al seccume, e le parti da contenere e alleggerire in modo mirato. Particolare cura è stata posta nella gestione della chioma, che seppur alleggerita, non doveva essere troppo svuotata, col rischio di esporre eccessivamente le grosse branche assurgenti alle oscillazioni dovute al vento. Questi interventi speciali dedicati al canforo rientravano nel nostro programma di gestione e cura del parco, che ha nell albero secolare testimonianza dei trascorsi prestigiosi e che ancora a lungo vorremmo impreziosisse il parco della Residenza. è in via Orazio, 5 angolo corso Europa -Varese Tel.0332/ Fax 0332/ http// fito@fito-consult.it 3

4 ARBORICULTURA Sicurezza statica: materia per esperti Studio, occhio ed esperienza per valutare seriamente gli alberi L impiego di metodi di valutazione della stabilità degli alberi non può essere frutto di superficialità, improvvisazione o scarsa conoscenza della materia. Diversamente i risultati ottenuti potranno essere paradossali. Pubblichiamo questo significativo articolo scritto per noi dal prof. ing. Lothar Wessolly, quale importante spunto di riflessione sull importanza di un approccio professionale, come il nostro, alla delicata materia della statica degli alberi. Attualmente, il metodo dell elasto/ inclinometro è l unico, riconosciuto in tutto il mondo, per determinare in modo preciso la sicurezza statica e alla rottura degli alberi. In ingegneria, correttamente, si confrontano i diversi carichi con la capacità dell elemento di sostenerli. La capacità di carico risulta dalla capacità statica di base del sistema di supporto dell albero sano, al netto dei difetti staticamente rilevanti. Per sottoporre poi l albero a un carico di vento di flessione, si deve applicare un carico definito in chioma, installato grazie a un treeclimber o di una piattaforma aerea, e misurando esattamente la quota prescelta per calcolare in modo preciso la leva di carico. Questo carico dinamico di vento flette il tronco e si trasmette alle radici nel terreno. Per mezzo di un elastometro, viene misurata la dilatazione significativa delle fibre periferiche del fusto, dove si riscontra maggiormente il carico di trazione e di rilascio in valore assoluto. 4

5 L inclinometro, con risoluzione di 1/1000 di grado, misura il movimento rotatorio del piatto radicale. I parametri di riferimento per la determinazione del carico di rottura possono essere trovati nel Catalogo di Stoccarda (che riporta il comportamento meccanico dei diversi tipi di legno sotto carico); per la determinazione del carico di ribaltamento ci si basa sulla curva di ribaltamento generalizzata di L. Wessolly. L intera analisi si basa su un equazione matematica, che descrive il rapporto tra carico applicato e la capacità di carico: in un albero le altre variabili legate al processo di misurazione non sono note a causa della sua struttura naturale variabile. Qualunque equazione matematica produce un risultato, ma bisogna fare attenzione a non considerare qualunque risultato come naturalmente valido! Non è sufficiente avere strumenti di misurazione ed effettuare i relativi calcoli. Se i dati di input sono sbagliati, inevitabilmente il risultato sarà sbagliato. Molte sono le trappole in cui si può incorrere, per esempio nel determinare il carico del vento. Ecco alcune fasi delicate: - La misura esatta dell altezza è un parametro molto importante per l analisi del carico di vento simulato. Valutazioni di oltre indagini (reports) hanno dimostrato che, a parità di diametro del tronco, il carico tra diversi alberi può variare di un fattore 12. Ciò poiché il carico dell albero aumenta con la terza potenza rispetto sua altezza. Per esempio se l altezza di un albero raddoppia il tronco deve essere 2 3 = 8 volte più forte sotto carico di uragano. Quindi risulta evidente come sia importante misurare la corretta altezza. - La valutazione aerodinamica del flusso e il deflusso, poiché il carico dell albero è fortemente influenzato da eventuali edifici e dalla topografia. Esso determina il coefficiente al suolo (Cw) che entra nell equazione carico del vento. Il proposto fattore di Davenport ( valore da 0,16 a 0,4) ha un impatto tale che a 0,4 si applica solo circa la metà del carico che si ha a invece adottando il coefficiente pari a 0,16. - Anche eventuali oscillazioni naturali dell albero associate a raffiche di vento possono cambiare il valore del carico applicato. - La corretta scelta del coefficiente di resistenza aerodinamica Cw per ogni albero. I valori nel catalogo di Stoccarda dal Manuale Baumstatik und Baumkontrolle danno solo una indicazione molto approssimativa e non sono valori applicabili in modo fisso. Gli alberi giovani, così come quelli molto vecchi, possono comportarsi in modo diverso. Altri errori possono incorrere durante la misurazione al corretto posizionamento degli strumenti in considerazione della specifica struttura anatomica di quell albero che viene indagato. In conclusione, da quanto sopra elencato è chiaro come sia un approccio inaffidabile quello di procurarsi da qualche parte degli strumenti di misura e utilizzarli senza una specifica qualifica. È quindi fondamentale l insegnamento dello studio dei flussi di vento a livello del suolo e dell aerodinamica nonché i principi fondamentali della statica e della dinamica, che a nostro avviso sono ancora poco studiati in arboricoltura. Ciò è importante in quanto dati errati producono risultati senza senso, anche nell uso dei metodi più validi e degli strumenti più accurati (come l elastometro e l inclinometro). Il cliente deve potersi affidare a un esperto ben qualificato nel settore. Anche in materia di affidamento dei lavori in appalto, deve prevalere il criterio della qualifica e non il prezzo più basso offerto. Perché nel caso di indagini professionali più che il prezzo ha rilevanza la qualità e la sostenibilità della consulenza prodotta, che si riscontra nella comprovata esperienza del tecnico. A tale scopo, in particolare è stato fondato il gruppo SIM (SIMGruppe.de) dal Dr. Ing. Lothar Wessolly, l autore del metodo, internazionalmente riconosciuto, dell Elasto/ Inclinometro, assieme ai membri attuali. Il gruppo SIM è composto da esperti in statica degli alberi provenienti da 6 paesi europei e ha un archivio di oltre consulenze effettuate con questo metodo. Inoltre, presso la sede di Frick (Svizzera) vengono anche appositamente formati esperti che si avvicinano a questa metodica. Per divulgare ulteriormente la conoscenza di questo metodo, è disponibile ora l edizione aggiornata del Manuale per la valutazione statica dell albero Wessolly / ERB, in lingua inglese. è in via Orazio, 5 angolo corso Europa -Varese Tel.0332/ Fax 0332/ http// info@agri-consult.it 5

6 BIOLOGIA DEGLI ALBERI Cortecce Un albero è fatto di tante parti che agiscono in sinergia per far funzionare correttamente il Sistema, macchina fantastica che riesce a raggiungere dimensioni impressionanti in altezza e in diametro. Quando pensiamo alle diverse parti di un albero il pensiero corre dalle parti sotterranee, le radici, le prime a svilupparsi a partire dal seme, fino alle parti in quota (fusto, branche, rami, chioma) in direzione della verticalità, mentre è molto più raro che si pensi ad un albero come sovrapposizione di tanti anelli. In effetti una pianta ci appare come una successione di strati che rappresentano gli accrescimenti annuali, i nuovi tessuti che affiancano quelli prodotti negli anni precedenti. Il primo tessuto dell albero che tocchiamo appoggiando una mano al tronco è quello della corteccia, o ritidoma, parte spesso trascurata, ma con una funzione importantissima quale la difesa da agenti esterni. Di cortecce 6

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11 ce ne sono tantissime tipologie: dai colori più strani e inusuali, non solo banalmente marroni, come siamo abituati a dipingerle sin da piccoli, ma con i toni del rosso, del giallo, del bianco-grigio, addirittura dei colori dell arcobaleno, o ancora con evidente colorazione verde conseguenza della presenza di clorofilla, che conferma la possibilità di fotosintetizzare non solo tramite le foglie ma anche tramite il fusto. E poi ci sono le mille diverse consistenze, da quelle più rugose, a quelle dotate di spine, a quelle lisce e punteggiate di piccole lenticelle, a quelle che si scagliano a placche. Proprio per rendere omaggio alle diversità e alle bellezze delle cortecce, il calendario 2017 Fito-Consult le ha prese a modello con i mirabili acquarelli di Marita Viola. Dal punto di vista botanico, quello che generalmente chiamiamo corteccia è solo una parte dei tessuti deputati alla generazione dei tessuti esterni, che assecondano lo sviluppo diametrale del fusto. Questi tessuti, tre in tutto, fellogeno, felloderma e fellema, caratterizzano il passaggio dalla struttura primaria (quella dei giovani germogli) a quella secondaria (appunto del fusto e dei rami lignificati). Il fellogeno, lo strato di cellule intermedio, è deputato alla produzione di nuove cellule indifferenziate, che sviluppandosi trovano spazio verso l interno diventando felloderma, e verso la parte esterna del fusto, trasformandosi in fellema, detto anche sughero. Solo la parte più esterna rappresenta un tessuto che, allontanandosi ogni anno di più dai tessuti vitali, assume caratteristiche diverse e risulta composto da cellule morte. Non per questo però le funzioni degli strati periferici sono meno importanti: la forte componente in suberina rende la corteccia molto resistente agli agenti esterni sia di tipo biotico che abiotico: l azione del fuoco nelle foreste, la presenza di insetti o piccoli animali viene fortemente contrastata tanto più risultano spessi i vecchi strati. Questi meccanismi di difesa passiva si sono sviluppati nei secoli con l evoluzione e con l adattamento all ambiente colonizzato da ciascuna specie. Le piante hanno inoltre sviluppato dei sistemi diversi di difesa dalle aggressioni esterne di patogeni e parassiti. Per esempio sono svariati i casi di sostanze chimiche speciali, della famiglia dei tannini, che risultano sgraditi ai potenziali nemici (molte spezie esotiche infatti sono contenute nelle cortecce dalle quali vengono variamente estratte). Il fatto che la corteccia presenti caratteristiche diverse dalle altre parti del fusto, rende questo tessuto una porzione dal comportamento meccanico diverso rispetto ai tessuti legnosi. Ad esempio, nel caso di fusti codominanti le cortecce di diverse parti si trovano appressate e rimanendo compresse per la forza di accrescimento, rimangono alla fine inglobate e attorniate da tessuti legnosi di ben diversa composizione e dal diverso comportamento meccanico. L inclusione della corteccia viene quindi a creare un punto di anomala frizione, dando luogo a repentine rotture quando l albero viene sollecitato da forze meccaniche inusuali (vento soprattutto). Ma non sempre le cortecce di parti addossate risultando inglobate dalla crescita: talvolta la corteccia può accrescersi anche regolarmente verso l esterno, sospinta dalla crescita dei tessuti sottostanti dando origine a una conformazione appuntita detta corteccia esclusa, che rappresenta uno sviluppo anomalo ma non un vero e proprio difetto strutturale, perché di fatto la congiunzione tra i tessuti delle diverse parti è salda. La corteccia è un tessuto poliedrico e affascinante, che deve essere rispettato e tutelato, protetto più dalle aggressioni dell uomo che non da quelle della natura. Perché un albero grazie alla sua corteccia può difendersi dal freddo e dal fuoco, ma ogni ferita inferta dall uomo è una lacerazione che lascerà tracce per molto tempo. 7

12 TECNOLOGIE Tutto più semplice con i droni Il drone indaga il Cedro del Libano di Villa Mirabello a Varese L evoluzione in campo scientifico è un processo di continuo miglioramento delle pratiche in uso, attuabile grazie alla possibilità di accedere a strumenti e metodi che sono sviluppati anche per altri campi di applicazione. La possibilità di accedere alle migliorie prodotte per altri scopi è il motore dell evoluzione. Non fa eccezione il campo dell agricoltura, che molti vedono ancora un settore ancorato a metodiche tradizionali, mentre in realtà il livello di tecnologia impiegato è estremamente elevato. Un esempio può essere rappresentato dall utilizzo dei droni, divenuto se non comune almeno piuttosto diffuso. I droni sono dei sistemi aeromobili a pilotaggio remoto che furono sviluppati diversi decenni fa per svariati scopi - a partire da quelli militari - che, grazie alle sempre più ridotte dimensioni e alle migliori tecnologie applicate oggi, sono impiegabili a scopo professionale anche in ambito civile, ad esempio per riprese cinematografiche. Il drone ha possibilità di volo sia orizzontale che verticale e viene pilotato via radio o grazie alla programmazione con un sistema di navigazione satellitare. In campo agricolo queste macchine, utilizzate sempre da personale abilitato, sono utili per il monitoraggio dettagliato delle condizioni delle colture. Ciò è possibile gra- 8

13 zie alla presenza di fotocamere ad alta definizione o a termocamere che consentono di visionare ampie superfici con un unico colpo d occhio o ancora di mettere in rilievo diversi aspetti della attività vegetativa delle piante con immagini multispettrali e termiche per l elaborazione degli indici vegetazionali. Su alcune colture speciali l utilizzo dei droni ha consentito di individuare quali porzioni di un appezzamento fossero più sofferenti e quali invece presentassero un buon sviluppo. Analizzando queste informazioni con lo studio della distribuzione di concimi o di prodotti fitosanitari è stato possibile valutare l efficacia della somministrazione di queste sostanze, e migliorarla, con conseguente risparmio di prodotti. Gli stessi rilievi possono essere effettuati allo scopo di ottimizzare l irrigazione, valutando nel complesso quali siano le aree di un grande campo che richiedono più acqua e quali meno. I droni sono inoltre impiegati per effettuare la distribuzione in campo di preparati per la lotta biologica agli organismi parassiti. In questo senso il ricorso ai mezzi di diagnosi più efficaci può migliorare la capacità di contrastare i problemi fitosanitari e di distribuire prodotti efficaci, in linea con quanto previsto dal PAN per la riduzione di fitofarmaci distribuiti sul territorio. Fin qui le applicazioni per le colture erbacee, ma ampi margini di impiego per i droni vi sono anche nel settore delle colture arboree e, ovviamente, anche per l arboricoltura ornamentale. Ricordiamo tutti la visibilità mediatica data alcuni anni fa alla lotta al Punteruolo rosso che aveva scatenato una sorta di gara al più fantasioso ed estroverso metodo di lotta. Questo coleottero nidifica sulle palme e le sue larve, nutrendosi dei tessuti interni, portano a depletamento e a moria la pianta. Gli aspetti che maggiormente complicavano la lotta a questo insetto erano dati dal difficile monitoraggio delle palme e dalla complessità della somministrazione di prodotti in modo localizzato spesso le palme da trattare si trovano in ambito urbano, con tutte le complicazioni che conseguono al trattamento insetticida. Fito-Consult ha sempre apprezzato la possibilità di accedere a nuove strumentazioni e il caso del ricorso ai droni non ha fatto eccezione. Nonostante l essere pionieri nell utilizzo della tecnica del tree climbing, vale a dire l arrampicata professionale sull albero per effettuare interventi di manutenzione e cura, ci siamo talvolta trovati in condizioni limitanti dove l operatore non poteva accedere a tutte le zone della chioma. Abbiamo quindi impiegato un drone e, avvalendoci della possibilità di sorvolo dell esemplare, è stato possibile ottenere un quadro più dettagliato e rappresentativo delle condizioni della pianta. Il drone è stato anche impiegato per rilevare il funzionamento più o meno uniforme del riscaldamento sotterraneo invernale sui campi di calcio. Infine, la possibilità di effettuare riprese a volo d uccello di un esemplare arboreo monumentale è stato impiegato per produrre materiale video per scopi pubblicitari, educativi e didattici, perché siamo da sempre convinti che la base su cui fondare il rispetto degli alberi sia prima di tutto la conoscenza... e vedere coi propri occhi è il primo passo! Rivista tecnica - informativa Fito-Consult e Agri-Consult Varese Fondata nel 1989 Direttore responsabile Fiorenzo Croci Collaboratori a questo numero Elena Baratelli Stefania Barbieri Alessandro Bellani Davide Castiglioni Monica Castiglioni Pius Floris Tiziano Fratus Anna Gargiulo Giorgio Goggio Elisa Mappelli Raffaele Mason Carlo Meazza Vincenzo Pellecchia Simon Rau Marco Ruju Marilyn Shigo Renzo Tamborini Marita Viola Lothar Wessolly Ambrogio Zanzi Cecilia Zanzi Daniele Zanzi Grafica: Il Cavedio a.c.s.d. Varese: via Vetera, 6 Tel: Stampa Fotolito Cromoflash srl Via Rossini, Castronno (VA) Copia Omaggio Edizioni: Daniele Zanzi Registrazione Tribunale di Varese n 570 del 24/10/89 9

14 NOTIZIE Il nuovo anno coi nostri calendari Buona Tecnica & Risparmio Il motto di Alex Shigo che più amiamo è Touch trees - Tocca gli alberi che interpreta al meglio il nostro amore per gli alberi e la nostra volontà di diffondere conoscenza, cultura e rispetto per il verde. Sono molti i mezzi attraverso i quali perseguiamo lo scopo di comunicare questi messaggi e tra questi vi è il tradizionale calendario di Fito- Consult e Agri-Consult con le tavole realizzate per noi in esclusiva da Marita Viola. Chi tocca gli alberi con mano accarezza le cortecce che quest anno sono dipinte nelle molteplici e incredibili forme che la natura ci offre. Dalla spessa e sugherosa Quercus suber alle eleganti betulle, all acero grigio passando dalla tavolozza colorata dell eucalipto arcobaleno, potrete cogliere mese dopo mese la bellezza delle nostre cortecce. Come sempre il nostro calendario è un gradito omaggio a chi ne farà richiesta ai nostri uffici. Il calendario di Carlo Meazza, amico e fotografo varesino, è invece intitolato alle bellezze del cielo: Un anno tra le nuvole. Gli scorci del nostro territorio si susseguono regalando ogni mese una piacevole evasione oltre le cime degli alberi. Anche questo progetto grafico, sponsorizzato con piacere e orgoglio da Fito-Consult, è distribuito gratuitamente presso i nostri uffici. Una città giardino a 270 : il panorama mozzafiato della Città di Varese 10 Alberi e giardini di Varese a 270 vista dall alto e delle vette delle Alpi che la contornano è stato fissato dal fotografo Carlo Meazza in una bellissima foto pieghevole lunga 3 mt. Daniele Zanzi, con la propria conoscenza del territorio e aguzzando gli occhi, ha individuato nella panoramica gli esemplari arborei secolari e i parchi della Città di Varese. Il risultato è un lavoro unico e singolare da ammirare e apprezzare nei dettagli. Il poster è disponibile presso i nostri uffici; chi desiderasse acquistarlo potrà contattarci coi canali usuali. Si è appena conclusa l impegnativa settimana dedicata al progetto internazionale VET Safety sulla sicurezza dei lavori in quota, nella sua tappa italiana a Varese, e già si appronta l agenda del prossimo appuntamento fissato nel mese di marzo in Romania. Venti tecnici europei hanno trascorso giorni impegnativi nel campus della Scuola Europea proseguendo lo sviluppo del protocollo per l unificazione a livello europeo della metodica di lavoro in quota in sicurezza. Fito-Consult continua a contribuire alla crescita della professione dell arboricoltore, con lo sguardo rivolto al futuro Chi ben comincia... la messa a dimora corretta di un albero o di un arbusto è fondamentale per la loro vita futura. Non può essere ridotta a una semplice operazione manuale dove, il più delle volte, si apre una buca e vi si caccia dentro a forza una pianta, magari con un po di terra buona. Per questa stagione invernale promuoviamo ed incentiviamo l impiego di Arbofix, il fittone artificiale che stabilizza in modo naturale e semplice la zolla nella buca e l impiego di un idoneo substrato organico di crescita, arricchito di microrganismi utili, il Biovin, da aggiungersi in quantità limitata al sito d impianto. Consigliabile è anche l apporto di spore di funghi ecto e endomicorrizogeni, TreeSaver della Plant Health Cure. L acquisto combinato di questi tre articoli permetterà ai nostri clienti di ottenere uno sconto del 15% sull intero ordine. Si risparmia e si fa qualcosa di buono per i nostri alberi. Approfittatene! Contattate i nostri uffici o i nostri tecnici commerciali di zona.

15 AGRI-CONSIGLIA Analisi biologiche, non chimiche Negli ultimi mesi, anche a causa delle modifiche legislative che hanno imposto un giro di vite all uso (o, più spesso, abuso) di prodotti fitosanitari in ambito agricolo ed extra-agricolo, la gestione biologica e naturale del verde sembra essere sulla bocca di tutti, diventata all improvviso mainstream, in molti casi frutto solo di un mero interesse commerciale per propinare al cliente di turno le ultime novità commerciali, e non di una vera conoscenza tecnica. Ed è proprio questa la prima e vera condizione necessaria per poter realmente affrontare tutte le sfide che si pongono in una gestione priva di prodotti chimici. Il risultato è che molti piani, imbastiti con buona volontà d intenti, rimangono poi solo sulla carta, o solo in parte attuati a fronte di un ritorno alla via tradizionale per rimediare d urgenza a situazioni ormai compromesse. Per questo, crediamo che solo con una consulenza ad hoc e un percorso guidato si riesca effettivamente a mettere in atto una gestione naturale, razionale ed efficiente, con risultati testati e garantiti. In particolare, questi ultimi si possono controllare grazie a un nostro servizio, ad oggi unico nel genere in Italia: quello di analisi biologiche in laboratorio eseguite sia prima dell inizio del piano gestionale Prelievo di campioni per i test biologici sia in corso d opera, a intervalli prestabiliti al fine di toccare con mano i cambiamenti, portati in particolare al suolo, elemento chiave per ogni vegetale sia esso tappeto erboso o pianta ad alto fusto. Un inversione netta di tendenza dunque in un settore dove le analisi chimiche del terreno sono ancora un incomprensibile routine; una successione di valori e numeri privi poi di ogni risvolto applicativo e pratico. Nei nostri laboratori grazie infatti a test periodici, riusciamo ad analizzare la quantità e la frequenza delle micorrize nella rizosfera, determinandone anche la tipologia (endo o ecto micorizze), stabilendo quindi il tasso di colonizzazione dell apparato radicale da parte di funghi benefici. Questo approccio di studio è da noi portato avanti in un centro sportivo calcistico di primo livello, i cui numerosi campi da gioco sono da quasi due anni gestiti secondo i nostri piani gestionali naturali. Nella fattispecie del caso in esame, si è passati dal 30.7 % di radici micorrizate al 53 % nell arco di pochi mesi ed essenzialmente grazie all impiego di prodotti Plant Health Cure, quali Biovin, ammendante organico vegetale, utilizzato sia in topdressing che in occasione delle sabbiature dei campi, al fine di portare sostanza organica e batteri biostimolanti a contatto con le radici, promuovendo così attivamente lo sviluppo delle sinergie. L apporto poi di VAM, nuovo prodotto costituito solo da spore di funghi micorrizzogeni ha permesso alle radici di essere prontamente colonizzate. Il nostro servizio di analisi biologiche, a servizio e supporto della nostra clientela, costituisce un ulteriore grande passo in avanti nella gestione mirata e consapevole dei piani naturali di gestione del verde e degli alberi. 11

16 Buon Natale e Felice Anno Nuovo da tutti noi

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