ESTATE la pretesa però che il professionista. una responsabilità di esatta diagnosi. A noi tutto questo sembra folle ed umiliante: per questo

Transcript

1 GIUGNO NUMERO SPED. IN ABB. POSTALE 70% FILIALE DI VARESE ESTATE 2017 All inclusive : no, non siamo in un villaggio vacanze o di fronte ad una scontata promozione pubblicitaria. Siamo ahinoi! di fronte ad un vezzo che si sta sempre più diffondendo: lavori professionali, delicati, complessi e non scevri da pesanti responsabilità civili e penali, pagati dagli enti pubblici a forfait. Qualsiasi approfondimento si ritenga opportuno mettere in essere per esprimere una diagnosi ed una prognosi sulla stabilità di un albero viene compensato nella stessa misura. Un unico prezzo, basso, bassissimo, sul quale magari attuare un ribasso di gara. In poche parole è inutile nascondersi dietro un dito la pubblica amministrazione si adopera non tanto per valutare oggettivamente lo stato dei propri alberi, ma per trovare un sollevamento di responsabilità dei propri funzionari ed amministratori al costo più basso possibile. Insomma per pararsi il proprio fondoschiena, come si suol dire. È come se il lavoro di un medico fosse sempre pagato a forfait; non importa se ci si fermi all anamnesi, alla sola Estate... e l albero è capace di adattarsi anche al caldo misurazione della pressione, ad una breve auscultazione oppure si abbia la necessità oggettiva di far ricorso ad un approfondimento con il più sofisticato strumento diagnostico una TAC, una risonanza magnetica tutto uguale: allo stesso modo pagato, stessa tariffa, bassa, con la pretesa però che il professionista si assuma sempre una responsabilità di esatta diagnosi. A noi tutto questo sembra folle ed umiliante: per questo abbiamo iniziato, nonostante i tempi grami, a dire di no agli appalti così formulati. Troveremo mai dei seguaci?

2 GLI ALBERI CHE CURIAMO Il tiglio di Villa Tinelli a Laveno Mombello VA Il Verbano incorniciato dal nostro annoso tiglio e da alcuni secolari cipressi Il golfo di Laveno Mombello si affaccia al Lago Maggiore senza lo sfarzo e l ostentazione che caratterizza la riva piemontese del lago. Al centro del Verbano, spiccano le Isole Borromee con i maestosi giardini all italiana, e proprio a quelle acque si volge lo sguardo grazie alla privilegiata vista da Villa Tinelli. Il nome della nobile famiglia di origine piemontese è strettamente legato alla città, che ha contribuito in modo significativo a sviluppare anche con attività imprenditoriali di spicco (come la produzione di sete e di porcellane), prima che parte della famiglia si trasferisse a Milano. La residenza dei Tinelli di Laveno fu costruita nella metà del 1600, durante la dominazione spagnola, inglobando diversi fabbricati 2

3 VISITATECI http// di epoca medioevale. La proprietà si estende ai piedi del monte Sasso del Ferro, salendo fino verso le fenditure del torrente Riale, oggi coperto e sovrastato dalla stazione della funivia. L accesso avviene tramite un portale sul quale spicca lo stemma della famiglia. Si giunge quindi a un cortile che ospita alcuni vetusti alberi di tiglio allevati in forma obbligata. Il lato sinistro dell edificio è costituito da caseggiati di servizio, mentre dal lato destro della proprietà si entra nel pregevole giardino all italiana. Le terrazze si sviluppano con armonia a partire dalla doppia scalea, dove si nota la vasca con l antica statua di Nettuno in pietra di Saltrio. Gli elementi tipici del giardino all italiana sono tutti riconoscibili: scalinate e statue allegoriche in pietra, parterre verde e bordure fiorite. Il maestoso tiglio qui radicato rappresenta un elemento che non altera l armonia del giardino in quanto addossato all edificio, dove svolge quasi la funzione di contrafforte alla torretta antica. Nonostante il quadro di insieme risulti estremamente armonioso e gradevole, già dalla prima visita del giardino ci si era resa evidente la necessità di dedicare particolari cure a questo bellissimo albero secolare. Abbiamo come di prassi effettuato una prima valutazione delle condizioni dell albero, sia rilevando le anomalie esteriori visibili sia con verifica strumentale delle condizioni interne al tronco con una tomografia alla base del tronco. L utilizzo di strumenti non invasivi è per noi una regola e lo è a maggior ragione per alberi secolari! La conformazione della pianta risulta piuttosto equilibrata e si notano diversi cordoni radicali che rappresentano un utile meccanismo di consolidamento della parte basale dell albero. Questo tiglio prima della potatura era alto ben 26 mt e il diametro del tronco è di 135 cm. Date le dimensioni e nonostante la vicinanza all edificio le sollecitazioni delle parti sommitali della chioma sono rilevanti e determinano quindi lo stimolo per la pianta allo sviluppo di sistemi di maggiore affrancamento alla base. La presenza del giardino storico e, a sud, di un alto muro di contenimento della proprietà che delimita la strada pubblica, sono fattori che hanno influenzato lo sviluppo dell apparato radicale del tiglio. La tomografia ha consentito di riscontrare la presenza di modeste alterazioni del legno interno, che complessivamente risultano essere pari al 20% della sezione di tronco misurata. Buone notizie, quindi per il tiglio, che fu però sottoposto alcuni anni prima ad un intervento di intensa potatura di cui restano tutt oggi le ferite evidenti. Per la successiva fase di cura sono intervenuti i nostri tree-climbers, in grado di operare in un giardino non accessibile da mezzi meccanici e dotati della esperienza e conoscenza necessarie per porre rimedio a una chioma prima brutalmente ferita. La selezione dei rami mal inseriti e il raccorciamento di quelli troppo protesi ha permesso di ridimensionare il volume della vegetazione, ma senza alterare la fisiologia della pianta. Una ultima attenzione è stata rivolta all apparato radicale, grazie alla distribuzione di prodotti organici di origine vegetale e inoculi di spore di funghi micorrizogeni, nell intento di migliorare la funzionalità delle radici, instaurare nuove simbiosi e assicurare così una buona vitalità al bellissimo tiglio. è in via Orazio, 5 angolo corso Europa -Varese Tel.0332/ Fax 0332/ http// fito@fito-consult.it 3

4 TUTELA DEL VERDE Non più solo le pietre Sbalorditi di fronte a tanta possenza! La Quercia delle Checche (in toscano con questo termine si identificano le cornacchie), esemplare di Quercus pubescens radicato nel territorio di Pienza - SI -, è il primo monumento verde della storia d Italia, posto sotto tutela dal Ministero dei Beni Culturali. Questo importante passo, oltre che proteggere un esemplare di età stimata circa 370 anni, allarga i confini di quello che tradizionalmente abbiamo sempre definito monumento. Riportiamo un passaggio dal blog del Sottosegretario di Stato al Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo Ilaria Borletti Buitoni, che dopo aver visitato la pianta si è molto spesa per arrivare al decreto: Che cosa è un monumento? Un monumento era per forza fatto di pietra, magari molte pietre. Che fosse una chiesa o una statua non importava poi molto. Oggi un monumento singolo da salvaguardare può essere anche un intero centro storico di una delle nostre impareggiabili città, oppure un paesaggio naturale o perfino un particolare modo di vita. Da ieri, grazie proprio a questa rivoluzione copernicana operata dal MiBACT in questi anni lenta ma ostinata, come tutte le vere riforme, nonostante le resistenze anche nella giurisprudenza e nell abitudine civica di molte corporazioni nel perimetro è entrato finalmente anche un albero. Ovviamente non è un albero qualsiasi. È la Quercia cosiddetta delle Checche, radicata nella splendida Val d Orcia. Dopo aver subito danni a causa di alcuni vandali nel 2014, questa quercia di 370 anni, 19 metri di altezza e un tronco dal perimetro di quasi 5 metri per 34 metro di altezza, era stata adottata da molti cittadini del luogo, infuriati e offesi per quella che hanno giustamente avvertito e percepito 4

5 come un offesa e un danno alla loro identità. Si sono organizzati, ed hanno chiesto un dialogo con lo Stato. Ho visitato questo bellissimo e imponente albero un anno fa, proprio su richiesta di questi cittadini. Oggi possiamo dire loro che abbiamo ottenuto un risultato, insieme. Per decreto del MiBACT infatti, la Quercia è stata sottoposta a tutela perché di particolare interesse pubblico. Né più né meno che come un bene immobile storico o artistico. È diventata un monumento nazionale. Grazie soprattutto a tutti i gruppi e cittadini che si sono presi cura e hanno capito l importanza di questo nuovo Monumento Verde. Come citato dal Sottosegretario, la quercia aveva subito un notevole danno nell agosto 2014, con la rottura di una grossa branca, poi del tutto rimossa qualche mese dopo ad opera di operatori volontari della SIA (Società Italiana di Arboricoltura). Il fatto ha provocato la mobilitazione di un folto gruppo di cittadini, che da piccolo gruppo attivo sul posto sono diventati un vero e proprio comitato, con un gruppo Facebook ( Sos Quercia delle checche ), che ad oggi conta circa 4400 iscritti e riceve aggiornamenti più che quotidiani, e un blog ( blogspot.it), che riporta tutte le informazioni raccolte in questi anni sul caso, come rassegna stampa, atti ufficiali, relazione tecniche. Il potere divulgativo dei mezzi social ha consentito un attenzione sempre maggiore da parte dei media, dei tecnici e di molti amanti degli alberi; in poco tempo la tutela del patriarca verde è diventato un caso nazionale. Il gruppo ha svolto un azione di coordinamento con Comune, Regione e Forestale per l esecuzione dei primi interventi ed è stato determinante nella creazione del comitato tecnico, che ha visto coinvolto Daniele Zanzi come uno dei massimi esperti di piante monumentali. Il comitato, dopo vari accertamenti, studi ed incontri, ha elaborato una serie di provvedimenti per la salvaguardia e la tutela dell esemplare. Oltre ad essere il primo caso di monumento verde in Italia, il caso della Quercia delle Checche è emblematico anche per il ruolo fondamentale svolto da un comitato di cittadini, che non sono tecnici, ma semplicemente amanti degli alberi. Il movimento sorto spontaneamente, al di là di tutte le disquisizioni tra operatori del settore sulle cause e sulle condizioni della quercia, si è reso testimone di un attaccamento straordinario al monumento verde e ha avuto un ruolo determinante nell emissione del decreto di tutela. Questo caso più di ogni altro ci insegna che nel nostro settore è fondamentale l aspetto divulgativo, al di la della tecnica espressa in ristretti convegni per addetti al settore: spesso risultati come questo si ottengono comunicando la passione, coinvolgendo i cittadini e dialogando con mondi diversi rispetto a quello tecnico-scientifico. Siamo e saremo sempre al fianco di questi cittadini, capaci di agire, ma anche di mettersi in ascolto. Rivista tecnica - informativa Fito-Consult e Agri-Consult Varese Fondata nel 1989 Direttore responsabile Fiorenzo Croci Collaboratori a questo numero Elena Baratelli Stefania Barbieri Alessandro Bellani Davide Castiglioni Monica Castiglioni Anna Gargiulo Nicoletta Innocenti Elisa Mappelli Raffaele Mason Carlo Meazza Marilyn Shigo Marek Siewniak Renzo Tamborini Emilia Tinelli Ambrogio Zanzi Cecilia Zanzi Daniele Zanzi Grafica: Il Cavedio a.c.s.d. Varese: via Vetera, 6 Tel: Stampa Fotolito Cromoflash srl Via Rossini, Castronno (VA) Copia Omaggio Edizioni: Daniele Zanzi Registrazione Tribunale di Varese n 570 del 24/10/89 5

6 I NOSTRI PROGETTI Un piccolo giardino di edere e ciottoli Fito-Consult è stata incaricata della progettazione e realizzazione di un piccolo giardino (circa 50 mq) di pertinenza di un appartamento al piano terra di un palazzo nel cuore della città di Varese. Il terreno ha una forma a L con il lato più lungo profondo poco più di un metro e occupato interamente da una fitta siepe; il lato corto, sul quale si apre l affaccio principale dell appartamento, ha una forma di mezza luna ed è sovrastato da un alta siepe di lauroceraso radicata nella proprietà confinante. La sensazione generale entrando in questo giardino era di soffocamento oltre che di mancanza di colori: le uniche piante presenti, oltre alla siepe di lauroceraso, erano un rododendro e una camelia, tutte essenze caratterizzate da foglie di colore verde scuro. Per soddisfare le esigenze della committenza di dare aria e luce al giardino, ma allo stesso tempo di garantire la privacy chiudendo la visuale verso la strada 6

7 e la proprietà confinante, abbiamo proceduto all estirpo della siepe di lauroceraso presente e al suo posto abbiamo creato una cortina di edere rampicanti lungo la rete di recinzione. Sono state impiegate due varietà di edera: la classica Hedera helix a foglia verde alternata a gruppi di Hedera Oro di Bogliasco dalla vivace e luminosa foglia variegata di giallo. In un angolo defilato e ombroso invece sono state impiegate delle piante di Hedera helix Elegantissima più leggera e contenuta adatta a ricoprire un piccolo divisorio con l appartamento attiguo. Data la superficie ridotta e la richiesta di manutenzione zero, abbiamo scartato sin dal principio l ipotesi di realizzare un area a prato preferendo l impiego di materiali inerti come i ciottoli bianco Carrara che contribuiscono ulteriormente a rischiarare l ambiente. Aiuole ricoperte di sassi si alternano a riquadri di piante tappezzanti (Pachysandra terminalis) e a bordure di piccoli arbusti sempreverdi quali Azalea japonica, Skimmia japonica, Pieris Forrest Flame e Kalmia latifolia, in una composizione a patchwork che crea movimento e ritmo. Un giardino di questa tipologia e misura è destinato più alla contemplazione che all uso, pertanto nella progettazione occorre mettere più attenzione allo studio del dettaglio e degli accostamenti: ogni singola pianta deve essere analizzata e scelta per la dimensione, che deve rimanere contenuta per non invadere nel tempo lo spazio, per il colore e la forma delle foglie che devono ben armonizzarsi con l essenza accanto, pur creando un gioco di texture movimentato. Se in un giardino ampio, dove si ragiona per grandi raggruppamenti, le piccole imperfezioni si camuffano, nei giardini piccoli invece gli errori anche più banali saltano subito all occhio. La cura nel dettaglio sia in fase progettuale che di realizzazione è quindi fondamentale per il successo finale. Un altro accorgimento utile da adottare è quello di scegliere un soggetto dominante: negli spazi piccoli è meglio non esagerare nel mettere a dimora tante varietà di piante perché si corre il rischio di creare disordine. È meglio scegliere poche essenze, adatte per forma, sviluppo ed esposizione al sito e valorizzarle al meglio con i giusti accostamenti. Nel caso del giardino in esame, abbiamo scelto una pianta come protagonista della composizione generale: l edera. L edera è una pianta un po snobbata, considerata di poco pregio, quasi una infestante, rispetto ad altre piante rampicanti come il più diffuso e apprezzato falso gelsomino (Trachelospermum jasminoides). Sarebbe invece opportuno rivalutarla perché rappresenta una grande risorsa per il garden design. Ci sono talmente tante varietà di edera che è possibile creare svariate combinazioni mai banali: le foglie possono essere piccole o molto grandi, a tre o cinque lobi più o meno profondi, di colore verde chiaro o scuro, oppure variegate di bianco o giallo, alcune presentano screziature molto fini altre invece macchie molto diffuse che arrivano a occupare quasi tutta la superficie della foglia. Ad esempio l Hedera helix Elegantissima ha foglie piccole, profondamente dentate e marginate di bianco, che conferiscono alla pianta un aspetto molto raffinato ed elegante (come dice il nome stesso); l Hedera algeriensis Gloire de Marengo è sempre una varietà dalle foglie variegate di bianco, ma la dimensione di queste è molto più grande; Hedera helix Goldheart ha foglie piccole con una macchia centrale di colore giallo vivido, l Hedera colchica Dentata Variegata è una cultivar con foglia grande caratterizzata da margini di colore giallo. L edera può avere anche molteplici modalità di impiego: come tappezzante per coprire il suolo anche in posizioni difficili come sotto le chiome degli alberi, come rampicante per rivestire grandi muri grazie alla sua vigoria e alla capacità di arrampicarsi sulle pareti in modo autonomo grazie alle radici avventizie, o su cancellate e recinzioni per formare barriere alternative alla classica siepe quando lo spazio è esiguo. La posizione migliore per coltivare questi rampicanti è in ombra o semi ombra, anche se molte varietà, specialmente quelle a foglia variegata, apprezzano anche il sole. In generale sono piante molto rustiche anche se alcune cultivar sono sensibili alle forti gelate (ad esempio Hedera algeriensis Gloire de Marengo ) e quindi è consigliabile coltivarle in posizioni riparate. Non esistono piante più o meno belle, l importante è saperle usare in modo creativo! 7

8 ARBORICULTURA Quote rosa in arboricoltura L arboricoltura è un mondo solo per uomini? Alla maggior parte di noi verrebbe da rispondere affermativamente a questa domanda, senza tanti dubbi. La figura dell arrampicatore sugli alberi, del potatore e in generale di tutti i lavori connessi al verde è per tradizione maschile, come avviene in molte altre professioni della nostra società. In realtà, se si vanno a guardare i dati, soprattutto quelli degli Stati Uniti d America, si scopre che la quota a tinte rosa di lavoratrici impiegate nel verde è in continua salita: una crescita lenta, ma costante. Citiamo un paio di esempi significativi di questo trend: nel 2014 il Servizio Forestale degli Stati Uniti, che gestisce milioni di acri di foresta, contava poco più di 40 mila lavoratori; di questi ben il 35% erano donne, percentuale che si riferisce sia agli operatori in campo sia alle mansioni di ufficio e manageriali. Un altro esempio significativo e che genera stupore è quello delle competizioni di tree-clim- 8

9 bing. La Società Internazionale di Arboricoltura ha istituito questa manifestazione nel 1976 allora, forse in modo più consono agli scopi, era chiamata jamboree ; da sempre molto partecipata e combattuta, la competizione richiama tutti gli anni operatori da ogni parte del mondo, che si sfidano in prove di tecnica di arrampicata sugli alberi. La prima gara organizzata per donne risale al 2001, con una vincitrice tedesca, Christina Engel. Ad oggi, quindi a solo 15 anni di distanza, circa un terzo dei partecipanti ai campionati di tree-climbing sono donne, testimoni di come muscoli per arrampicarsi, tecnica e spirito in rosa possono andare di pari passo. In realtà, le prime importanti figure femminili in arboricoltura risalgono addirittura all Antico Egitto. La Regina Hatshepsut (1507 a.c a.c), la seconda donna a detenere il titolo di faraone nella storia dell antica popolazione, è considerata la prima arboricoltrice. Durante il suo regno, infatti, una spedizione portò in Egitto 31 esemplari di Boswellia sacra, pianta che dalla resina produce un ottimo incenso. La messa a dimora di questi alberi costituisce storicamente il primo tentativo di importazione di piante da un Paese all altro. Spostandoci molto più avanti nella Storia, nel Rinascimento ci fu la nascita di molte scienze legate agli alberi, dall arte topiaria al paesaggismo, anche se è solo tra il XVI e il XIX secolo che l arboricoltura evolve come professione. Il primo corso della materia fu tenuto nel 1895 all Università del Massachusetts. Dai primi anni del XX secolo anche le donne si rendono protagoniste di questo settore, con importanti scoperte scientifiche e la presenza nelle associazioni ed organismi di settore; nel 1921, Marie Beatrice Schwarz, una scienziata olandese, identificò il patogeno responsabile della grafiosi dell olmo, aprendo la strada a molti altri filoni di ricerca nel campo della patologia vegetale. E che dire dell amica Sharon Ossenbrugen, prematuramente scomparsa, braccio destro per anni nelle ricerche condotte da Alex Shigo negli Stati Uniti sui processi difensivi degli alberi? Nel 1935 viene registrata la prima donna associata all ISA (International Society of Arboricolture), i cui membri in rosa sono cresciuti da allora in maniera esponenziale. Più contemporanea, citiamo Sharon Lilly, la prima donna ad assumere nel 1996 la presidenza della International Society of Arboriculture. I nostri giorni vedono donne impiegate nel settore a tutti i livelli: dalla ricerca agli aspetti operativi. Oltre ad avere ruoli di primo piano nelle varie organizzazione sorte in tutto il mondo, sono nati numerosi eventi per far si che si crei un network professionale e facilitare i contatti tra i diversi Paesi del mondo: un convegno che ha come tema principale il ruolo delle donne in arboricoltura si svolge ogni due anni negli USA; l ultimo è stato organizzato nel marzo 2016 all Università di Washington. Senza eccedere nel sentimento scontato del femminismo, tutto questo testimonia invece il grande interesse e il dinamismo di un settore considerato tradizionalmente solo ad appannaggio degli uomini. Ogni giorno riscontriamo questo fenomeno nel nostro lavoro: Fito-Consult, a parte uno stabile team tecnico per lo più femminile, ha accolto nel corso degli anni diverse studentesse di scuole superiori e istituti tecnici sia italiani che stranieri per tirocini e lavoro estivo; anni fa, tre ragazze provenienti dal College inglese di Merristwood in Inghilterra hanno arricchito le nostre squadre in campo per 4 mesi, lavorando tutti i giorni sui cantieri, arrampicandosi ed eseguendo lavori di potatura tra lo stupore sia dei nostri affezionati clienti, abituati ad altro genere di operatori, sia dei colleghi. Anche nelle università si registra un boom di iscrizioni: molte studentesse sono attirate da un possibile lavoro all aria aperta o dall approfondire materie che non riguardano solo la natura in senso stretto, ma anche l ingegneria, le costruzioni, l idraulica e la meccanica. Molteplici sono gli esempi sia del passato che contemporanei a cui queste studentesse possono ispirarsi. Perciò, a tutte quelle bambine che amano arrampicarsi sugli alberi, costruire casette tra la vegetazione o studiare il comportamento degli insetti possiamo sicuramente dire che è possibile per loro una carriera in questo settore: yes, we can do it! è in via Orazio, 5 angolo corso Europa -Varese Tel.0332/ Fax 0332/ http// info@agri-consult.it 9

10 NOTIZIE Querce polacche Ricerca applicata in Sicilia Il Progetto Europeo Leonardo VET, che ha visto coinvolti 12 Paesi del Vecchio Continente - Fito-Consult rappresentava l Italia - volge alla sua conclusione dopo tre anni di intensa attività. Scopo del progetto era quello di fissare regole comuni e certe di sicurezza per i lavori in quota e con l utilizzo di motoseghe e nel contempo mettere a punto moduli educativi e di certificazione abilitativa sia per operatori professionali che per istruttori abilitati ad istruire. Riunioni periodiche pratiche con sessioni d esame finali, meeting tecnici, conferenze internazionali si sono succedute in questi anni a cadenza praticamente bimestrale. Ultimo incontro tecnico tra istruttori con esami finali è a fine giugno a Brno, Repubblica Ceca, nel parco dell Università di Scienze Forestali Mendel; il nostro Marco Cadoni, pioniere del tree climbing in Italia, ha superato tutte le fasi pratico - educative e ha ottenuto la qualifica di istruttore certificato. I prossimi 3 e 4 agosto a Budapest è programmato invece il meeting finale dei diversi tecnici responsabili del progetto a livello nazionale. Saranno elaborati ed approvati i documenti finali del lavoro svolto La quercia di Bartek, con più di 600 anni di vita è uno dei monumenti vegetali della Polonia La più grande concentrazione nel mondo di querce secolari si trova nel Parco Naturale polacco di Nadwarcianskie Deby a Rogalin, un piccolo villaggio a nord di Poznan, in Polonia. Proprio in questo incredibile e magico sito si terrà i prossimi settembre una conferenza internazionale sugli alberi veterani organizzata dalla Società polacca di protezione e cura degli alberi. Daniele Zanzi interverrà con una lezione sui moderni concetti di cura agli alberi secolari secondo i principi della moderna arboricoltura portando ai partecipanti l esperienza anche di casi concreti su giganti verdi italiani. Fiocco rosa, anzi fucsia, e grande emozione per la nascita di Beatrice! Il sorriso di mamma Cecilia e di papà Francesco ha accolto la primogenita che riempie di allegra vitalità la grande famiglia di Fito-Consult. Congratulazioni e auguri da parte di tutti noi! Si è svolto con grande successo di pubblico e soddisfazione l evento incentrato sul pirodiserbo presso il Parco di Monza, ente che ha scelto questa tecnica per il diserbo dei prestigiosi giardini. La giornata, con i contributi di Maito e Re- Gis, si è rivelata molto interessante nel risaltare i pregi della tecnica del pirodiserbo in alternativa sia ai metodi tradizionali chimici sia a diversi altri metodi fisici, come diserbo con infrarossi e vapore. La tecnica, che abbiamo sposato convintamente più di tre anni fa si è confermata essere rispettosa dell ambiente e sopportabile economicamente! Nel mese di aprile è iniziata un importante e ambiziosa collaborazione tra la nostra realtà, PHC e alcune delle più grandi aziende orticole e floricole siciliane, in provincia di Ragusa. I nostri tecnici sul posto hanno messo a punto piani di ripristino della biofertilità dei terreni che accusano chiari sintomi di stanchezza a causa dei forti ritmi di coltivazione e di coltivazione organica, con particolare attenzione alle richieste delle aziende. Le prime prove in serra su crisantemo stanno dando ottimi risultati, con terreni sani e piante vigorose! 10

11 AGRI-CONSIGLIA Afa & tappeti erbosi Sintomi inconfondibili di Dollar spot su tappeto erboso Il periodo estivo è sempre un banco di prova importante e impegnativo per parchi e giardini, specie per i tappeti erbosi: caldo e malattie fungine possono mettere in difficoltà anche i prati più forti e robusti. Per far fronte a stress ambientali e fitopatie, tradizionalmente la maggior parte dei manutentori adotta una tattica garantista: per tenersi al riparo da ogni possibile problema e per evitare rogne con il cliente, inizia ben presto trattamenti a calendario con fungicidi chimici. Questo, oltre a non essere più ammesso per Legge in molti ambiti, di fatto porta ad avere un giardino probabilmente senza malattie, ma al contempo a non essere più un ambiente salubre e sano. Che fare? Agri-Consult da tempo propone una rivoluzione copernicana : il nostro scopo è irrobustire la cotica erbosa senza l utilizzo di fitofarmaci. Ecco qui la versione standard del piano, che poi il nostro ufficio tecnico adatta a seconda delle caratteristiche agronomiche e ambientali e delle richieste del giardiniere e del cliente finale. Per la crescita vegetativa nel periodo estivo, suggeriamo di intervenire a inizio giugno con un concime ricco di potassio e magnesio, come Basic NK di Eurogreen: un applicazione prima che insorgano stress ambientali, favorendo la formazione di clorofilla e permettendo al tappeto erboso di mantenersi verde anche nei periodi più torridi. A seconda poi dell andamento stagionale e del fabbisogno particolare di ciascun tappeto erboso, è possibile prevedere nel mese di luglio una concimazione organica granulare, come OPF granulare che apporta microelementi e zuccheri, molto importanti per promuovere l attività radicale e utili a batteri della rizosfera. Inoltre, il non eccessivo contenuto di azoto scongiura qualsiasi rischio di bruciature, che potrebbe riscontrarsi facilmente con la congiuntura alte temperature-azoto a pronto effetto. La vera sfida comunque è quella riguardante le malattie fungine, che in condizioni di alta umidità e elevate temperature trovano un ambiente ideale per lo sviluppo. Consigliamo di eseguire trattamenti preventivi tra giugno e inizio agosto con biostimolanti contenenti Trichoderma harzanium e batteri promotori dello sviluppo radicale, con cui prevenire lo sviluppo di malattie fungine radicali, andando a occupare fisicamente lo spazio radicale. Unitamente a questo intervento radicale, è bene anche intervenire attivando le difese della pianta, con prodotti a base di microelementi PreTect e proteine (arpine) che stimolano la produzione di metaboliti secondari, oltre che con Natural Green, cioè un concime fogliare contenente Calcio, Magnesio e Silicio, con una particolarità: grazie al particolare processo produttivo, il prodotto è micronizzato e quindi facilmente assimilabile, aumentando così vitalità e resistenza della pianta grazie all ispessimento indotto delle pareti cellulari e all indurimento dei tessuti. Per risolvere invece dry spot, zone idrofobiche e per avere un utilizzo più efficace dell acqua irrigua, abbiamo ottenuto grandi risultati con l agente umettante Yuccah, del tutto biologico in quanto ricavato da Yucca schidigera. L agente umettante consente di distribuire in modo migliore l acqua applicata, così da diminuirne i volumi e aumentarne l efficienza. Infine, in caso di necessità, programmare una trasemina con mix di loietti può essere molto utile per rinfoltire la cotica, cosa molto comune nei campi sportivi dove si può approfittare della pausa agonistica. Tappeti erbosi e estate: un rapporto difficile che si supera solo grazie a scelte tecniche corrette! 11

12 䘀漀爀伀爀最愀渀椀挀唀猀攀 氀 愀瀀瀀爀漀挀挀椀漀渀愀琀甀爀愀氀攀愀氀氀 愀洀戀椀攀渀琀攀 夀唀䌀䌀䄀䠀氀 愀最攀渀琀攀甀洀攀琀琀愀渀琀攀渀愀琀甀爀愀氀攀 ⴀ 瀀椀愀渀琀攀瀀椀豈爀攀猀椀猀琀攀渀琀椀愀猀椀挀挀椀琀 攀猀琀爀攀猀猀愀洀戀椀攀渀琀愀氀椀 ⴀ 爀椀猀漀氀瘀攀瀀爀漀戀氀攀洀椀搀椀椀搀爀漀昀漀戀椀愀攀搀爀礀猀瀀漀琀 ⴀ 爀椀搀甀挀攀椀挀漀渀猀甀洀椀搀椀愀挀焀甀愀攀氀攀渀攀挀攀猀猀椀琀 搀椀椀爀爀椀最愀稀椀漀渀攀 ⴀ 琀漀琀愀氀洀攀渀琀攀戀椀漀氀漀最椀挀漀攀猀椀挀甀爀漀 Ⰰ 爀椀挀愀瘀愀琀漀搀愀夀甀挀挀愀猀挀栀椀搀椀最攀爀愀攀挀攀爀琀椀椀挀愀琀漀瀀攀爀氀 甀猀漀戀椀漀氀漀最椀挀漀搀愀 猀椀挀挀椀琀 㼀挀愀氀搀漀㼀攀挀挀漀氀愀猀漀氀甀稀椀漀渀攀 搀椀猀琀爀椀戀甀琀漀爀攀甀渀椀挀漀瀀攀爀氀 䤀琀愀氀椀愀 ⴀ 椀渀昀漀䀀愀最爀椀 ⴀ 挀漀渀猀甀氀琀 椀琀 ⴀ アハ ートアハ ート 㠀㤀アハ ート㔀㔀 ⴀ 眀眀眀 愀最爀椀 ⴀ 挀漀渀猀甀氀琀 椀琀 挀愀爀攀琀漀挀甀爀攀