DICHIARAZIONE AMBIENTALE ANNO 2002

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1 DICHIARAZIONE AMBIENTALE INFORMAZIONE CONVALIDATA Reg n. I DICHIARAZIONE AMBIENTALE ANNO 2002 Doc. DA/2002 rev.5 del 15 Maggio 2003 pagina 1 di 24

2 INDICE GLOSSARIO DESCRIZIONE DELL AZIENDA E DEL SITO DESCRIZIONE DEL PROCESSO PRODUTTIVO SCHEMA DEL PROCESSO PRODUTTIVO ANALISI AMBIENTALE INIZIALE E VALUTAZIONE DEGLI ASPETTI AMBIENTALI IL SISTEMA DI GESTIONE AMBIENTALE ORGANIGRAMMA DI IDRA S.C.C.R.L STRUTTURA DOCUMENTALE POLITICA AMBIENTALE OBIETTIVI E PROGRAMMI ALLEGATO 1. UBICAZIONE DELL IMPIANTO NELLA CITTÀ DI PRATO E MAPPA SISTEMA DISTRIBUZIONE (SCALA 1:100000) ALLEGATO 2. PLANIMETRIA DELL IMPIANTO (SCALA 1:1000) Doc. DA/2002 rev.5 del 15 Maggio 2003 pagina 2 di 24

3 GLOSSARIO Ambiente: contesto nel quale l organizzazione opera, comprendente l aria, l acqua, il terreno, le risorse naturali, la flora, la fauna, gli esseri umani e le loro interrelazioni. Aspetto ambientale: elemento di un attività, prodotto o servizio di un organizzazione che può interagire con l ambiente. Conformità (normativa): corrispondenza ai requisiti legali valutata in riferimento all espletamento delle pratiche autorizzative, all ottenimento formale delle autorizzazioni e regolarizzazione amministrativa, all ottemperanza alle prescrizioni degli organi di vigilanza, alla verifica della rappresentatività e della significatività della situazione autorizzativa e amministrativa e al rispetto dei vincoli e dei limiti. Conser sccrl: società cooperativa consortile che rappresenta tutti i proprietari dei lotti dell area industriale del I Macrolotto di Prato Consiag: Consorzio per la gestione del servizio idrico, servizio depurazione, servizio fognatura, (oggi PUBLIACQUA) servizio gas metano, servizio gestione del calore nell area dell Ambito Territoriale Ottimale del medio Valdarno. Efficienza ambientale: rapporto tra le risorse investite in attività attinenti l ambiente ed i risultati ottenuti. G.I.D.A.: Gestione Impianti Depurazione Acque. Società per azioni (Comune di Prato-Consiag) che gestisce la depurazione delle acque reflue nel comprensorio idrico pratese. HW: Hardware I.D.L.: Impianto depurazione liquami Impatto ambientale: qualunque modificazione dell ambiente, negativa o benefica, totale o parziale, conseguente ad attività, prodotti o servizi di un organizzazione. I Macrolotto Ovest: Zona industriale ubicata a sud ovest di Prato nella quale sono concentrate le aziende servite dall acquedotto industriale gestito da IDRA. Indicatore ambientale: risultato misurabile del Sistema di gestione Ambientale, conseguente al controllo esercitato dall organizzazione sui propri aspetti ambientali che fornisce uno schema di riferimento per l attività e per la definizione degli obiettivi e traguardi in campo ambientale Miglioramento continuo: processo di accrescimento del sistema di gestione ambientale per ottenere miglioramenti della prestazione ambientale complessiva in accordo con la politica ambientale dell organizzazione. Obiettivo ambientale: il fine ultimo ambientale complessivo, derivato dalla politica ambientale, che un organizzazione decide di perseguire e che è quantificato ove possibile. Doc. DA/2002 rev.5 del 15 Maggio 2003 pagina 3 di 24

4 Organizzazione: gruppo, società, azienda, impresa, ente o istituzione, ovvero loro parti o combinazioni, associata o meno, pubblica o privata, che abbia una propria struttura funzionale e amministrativa. PLC: Controllore a logiche programmabili Pianificazione ambientale: insieme delle attività comprendente la stesura della politica ambientale e la definizione di obiettivi e programmi ambientali. Politica ambientale: Dichiarazione, fatta da un organizzazione, delle sue intenzioni e dei suoi principi in relazione alla sua globale prestazione ambientale, che fornisce uno scheletro di riferimento per l attività, e per la definizione degli obiettivi e dei traguardi in campo ambientale. Prassi: modi di operare adottati dall impresa. Priorità (di intervento): elementi di carattere ambientale sui quali si dovranno indirizzare gli sforzi e le risorse aziendali in via prioritaria. Programma ambientale: per raggiungere i suoi obiettivi e i suoi traguardi, un organizzazione deve stabilire e mantenere uno o più programmi, che devono contenere: a) per ogni rilevante funzione e livello dell organizzazione, l indicazione delle responsabilità per il raggiungimento degli obiettivi e dei traguardi; b) i tempi ed i mezzi con i quali devono essere raggiunti. Recupero: Riqualificazione di un acqua reflua di solito mediante trattamento depurativo al fine di renderla adatta alla distribuzione per specifici utilizzi. Rilevanza: importanza specifica di un aspetto (ambientale) commisurata alla sua concentrazione, alla sua quantificazione, alla sua diffusione ed alla sua pericolosità. Riutilizzo: L utilizzo per specifica destinazione di un acqua reflua recuperata. Sensibilità (socio) territoriali: capacità di sentire e di reagire, dell ambiente circostante, agli effetti indotti dal sito produttivo. Sistema di gestione ambientale: la parte del sistema di gestione generale che comprende la struttura organizzativa, le attività di pianificazione, le responsabilità, le prassi, le procedure, i processi, le risorse per elaborare, mettere in atto, conseguire, riesaminare e mantenere attiva la politica ambientale. Doc. DA/2002 rev.5 del 15 Maggio 2003 pagina 4 di 24

5 PREMESSA Il progetto descritto nella presente Dichiarazione Ambientale per la registrazione ambientale di una microimpresa, è stato attuato ai sensi del regolamento comunitario n 761/01 Emas e dell allegato IV della Decisione CE n 2503 del 7/9/2001. La presente Dichiarazione Ambientale è stata elaborata al termine di un progetto che ha previsto l esecuzione dell analisi ambientale sulle attività aziendali, e la realizzazione di un sistema di gestione ambientale mirato ad affrontare in maniera sistematica ed organizzata le questioni legate agli aspetti ambientali coinvolti nelle attività aziendali. Tale Dichiarazione Ambientale rappresenta uno strumento di comunicazione che l azienda utilizza nei confronti di tutti i soggetti interessati all impegno ambientale assunto, primi fra tutti i contoterzisti, i fornitori e i clienti. Doc. DA/2002 rev.5 del 15 Maggio 2003 pagina 5 di 24

6 1. DESCRIZIONE DELL AZIENDA E DEL SITO Nome e ragione sociale dell Azienda Coop. IDRA Società cooperativa consortile r.l. Codice I.S.T.A.T Codice NACE Settore d attività Riciclo acque reflue Fatturato (Ultimo anno) , 00 uro Indirizzo Sede amministrativa: Via Toscana 6b Sede legale: V. Baciacavallo Prato Località Prato Provincia Prato C.A.P Numero Telefonico 0574/ Numero Fax 0574/ Indirizzo idra.prato@tin.it Nome della persona di riferimento e Sig Renzo Pini (Legale Rappresentante) posizione Numero Addetti e suddivisione mansioni n.2 addetti, di cui: n. 1 responsabile di produzione, manutenzione e magazzino n. 1 responsabile di processo laboratorio e controllo qualità n.1 titolari con la rappresentanza legale Superficie m 2 Tipologia dell area occupata dal sito Attività svolte in precedenza (storia del sito) Ubicazione Area destinata dal PRG ad impianti di trattamento acque L impianto di Riciclo Acque per uso Industriale (prima CONSER) è nato su un area destinata dal PRG ad impianti di trattamento acque che si trova subito a valle dell impianto municipalizzato di Baciacavallo. Dall 1/1/98 l impianto è gestito da Coop. IDRA. L impianto di riciclo acque per uso industriale è situato nella zona sud di Prato. I confini del sito sono: a nord e ad ovest, l impianto municipale di depurazione degli scarichi misti civili-industriali (G.I.D.A) ad ovest, oltre l impianto di G.I.D.A, insediamenti abitativi, a circa 300 m, nell area che costeggia Via Roma ad est, infrastrutture destinate all approvvigionamento e al trattamento di acque derivate dal fiume Bisenzio di proprietà del Consiag (Consorzio Acqua e Gas) a sud campi agricoli Il tutto è inserito in una zona caratterizzata dalla presenza, a valle, di spazi verdi ad uso agricolo. Doc. DA/2002 rev.5 del 15 Maggio 2003 pagina 6 di 24

7 Coop. IDRA s.c.c.r.l. nasce nel 1998 e sostituisce Conser s.c.c.r.l. nella gestione dell Impianto di Riciclo Centralizzato di Acque Reflue per acquedotti industriali. L impianto è stato realizzato dalla lottizzazione nota come «1 Macrolotto Industriale di Prato (M1)» sulla base di una Convenzione di lottizzazione stipulata con il Comune di Prato (Rep. n 16628). Suo compito è gestire l impianto di ulteriore trattamento delle acque reflue posto a valle dell Impianto di Depurazione Liquami (IDL) di Baciacavallo e fornire acqua per riutilizzo industriale ed antincendio alle aziende operanti nel 1 Macrolotto; inoltre, a seguito di una Convenzione (Rep.n 2065) stipulata con Consiag, gestire l impianto di filtrazione acque superficiali derivate dal Fiume Bisenzio, (proprietà e titolarità della concessione di derivazione acque superficiali dello stesso Consiag), e restituire acqua per riutilizzo industriale a quest ultimo che provvede alla distribuzione verso il proprio acquedotto industriale (a cui attualmente sono allacciate circa 100 aziende)-vedi allegato 1 (Ubicazione impianto e mappa sistema distribuzione). Doc. DA/2002 rev.5 del 15 Maggio 2003 pagina 7 di 24

8 2. DESCRIZIONE DEL PROCESSO PRODUTTIVO L impianto di trattamento è servito da una palazzina servizi nella quale sono ubicati, gli uffici, la sala controllo, i servizi igienici e gli spogliatoi per il personale, il laboratorio di analisi e l officina. Il trattamento delle acque da riciclare provenienti dal depuratore IDL, avviene sostanzialmente attraverso filtrazione su sabbia/antracite e su carbone attivo; il processo può essere descritto come di seguito: (1) Mediante l ausilio di pompe, viene fornito ai reflui provenienti dall impianto di depurazione di Baciacavallo (già trattati e conformi a quanto previsto dal D.Lgs. 152/99), il carico idraulico sufficiente a far progredire il processo seguente per gravità; (2) I reflui da trattare sono addizionati con sostanze decoloranti (poliammina) e/o flocculanti quali polielettroliti stoccati in appositi serbatoi dotati di vasca di contenimento; (3) I reflui sono inviati ad una vasca di contatto munita di agitatori meccanici che aiutano la formazione dei fiocchi e li mantengono in sospensione. La vasca è dotata di setti che costituendo un percorso obbligato favoriscono l omogeneizzazione. (4) A questo punto i reflui sono avviati ai 7 filtri a sabbia/antracite, in cui vengono trattenute tutte le sostanze sospese coagulatesi in fiocchi a seguito dei trattamenti precedenti. In questi filtri i coloranti e i corpi solidi in sospensione, aggregatesi per i trattamenti già subiti, sono più facilmente catturabili. I reflui provenienti dai controlavaggi dei filtri sono rinviati all inizio del processo depurativo dell IDL. I controlavaggi si effettuano generalmente ogni ore a seconda della qualità dei reflui trattati, a tal fine si sfrutta acqua che ha già subito il trattamento agli stessi filtri che viene appositamente stoccata (300 m 3 ). (5) Segue quindi una fase di ossigenazione spinta che consente la sopravvivenza della massa biologica sui filtri a carbone. L operazione avviene mediante insufflatori di ossigeno gassoso a monte dei filtri, il serbatoio di stoccaggio del gas viene periodicamente sottoposto a verifiche a cura della società fornitrice (proprietaria del serbatoio) che supervisiona e verifica le condizioni di installazione. (6) Le acque sovrasaturate con ossigeno, giungono nei 5 filtri a carbone attivo del volume di 90 m 3 cd. contenente il materiale filtrante (carbone attivo). Una volta il carbone attivo veniva inviato alla rigenerazione ogni giorni con evidenti esborsi economici e con utilizzo di processi termici ad alta temperatura e notevole dispendio energetico. Si è poi adottata l ossigenazione preventiva per far diventare il filtro a carbone come un reattore biologico dove si combinano le funzioni di adsorbimento e di digestione biologica dell adsorbito. L ipotesi seguita è che la biomassa funga da rigenerante per il carbone stesso liberandolo da parte dalla materia adsorbita. Tramite questa biofiltrazione sono trattenuti parte dei microinquinanti organici fuggiti ai filtri a sabbia; questo ha consentito di minimizzare il numero di rigenerazioni effettuate (dal 90 al 91 circa 1 rigenerazione al mese mentre dal 91- anno in cui è stato attivato tale processo- fino al 2000, soltanto una rigenerazione) con notevole riduzione del consumo energetico dovuto ai processi di rigenerazione e dell impatto ambientale indiretto collegabile al sito (gli effetti ambientali indiretti legati alle attività di rigenerazione dei carboni sono minimi così come quelli legati alla sostituzione in quanto tutto il carbone eventualmente prodotto come rifiuto viene avviato ad operazioni di recupero). Anche per questi filtri si provvede ad un controlavaggio effettuato, di norma, ogni 5-7 giorni di esercizio. (7) L acqua viene inviata allo stoccaggio finale previa disinfezione con acqua ossigenata e ipoclorito di sodio, anche per i suddetti reagenti sono presenti appositi serbatoi di stoccaggio idonei e dotati di vasca di contenimento. (8) Si arriva quindi allo stoccaggio che è di un volume tale da garantire un autonomia di due ore (con portata di erogazione media di 720 mc/h) e che ha la funzione di smorzare i picchi garantendo una produzione omogenea. Attualmente il Conser sta costruendo un ulteriore stoccaggio della capacità Doc. DA/2002 rev.5 del 15 Maggio 2003 pagina 8 di 24

9 di 6000 mc del quale sono state ultimate le opere in cemento armato e che sarà in seguito gestito dalla Coop. IDRA in base ad accordi da formalizzare con Conser. La potenzialità annua produttiva di acqua di riciclo è di circa metri cubi, sufficiente da sola a coprire le necessità dell intera zona industriale del I Macrolotto. L ulteriore impianto di filtrazione di acqua superficiale di proprietà Consiag, anch esso gestito dalla Coop. IDRA, ha una potenzialità produttiva annua di mc di acqua superficiale trattata, che viene miscelata a monte degli stoccaggi. La produzione totale di acqua derivante dal complesso dei due trattamenti consente di alimentare la rete acquedottistica industriale del I Macrolotto di pertinenza della Coop. IDRA e la rete acquedottistica industriale cittadina di pertinenza Consiag. Esistono quindi due serbatoi di stoccaggio collegati a due diversi reti di distribuzione di acqua di riciclo: uno dedicato alla distribuzione del 1 Macrolotto (pertinenza di Coop. Idra) e l altro dedicato alla distribuzione delle reti industriali cittadine Prato 1 e Prato 2 (pertinenza del Consiag). Nel corso dell anno 2001 sono stati distribuiti mc di acqua di riciclo dalla Coop. IDRA verso il I Macrolotto e mc di acqua di riciclo dal Consiag verso l acquedotto cittadino. Allo stato attuale non esistono normative di riferimento applicabili circa le caratteristiche qualitative da rispettare per l acqua di riuso industriale; la Coop. Idra fa comunque riferimento ad una tabella di controllo interna, documentata in procedura, nella quale sono riportati i valori limiti di accettabilità di alcuni parametri chimici, chimico-fisici e microbiologici. I limiti di alcuni parametri di tale tabella derivano da una convenzione che detta le norme per la gestione degli acquedotti industriali stipulato congiuntamente tra Coop. Idra, Comune di Prato, G.I.D.A Spa e Unione Industriali pratese. (9) Prima di essere inviata alle utenze, l acqua destinata al I Macrolotto passa attraverso una stazione di pompaggio che consente di mantenere una pressione in rete di circa 4 bar. L acqua di questo acquedotto serve infatti anche come antincendio delle aziende, da cui la fondamentale fornitura con la sufficiente pressione. I due conduttori presidiano l impianto nei giorni feriali dalle ore 8 alle 19, al di fuori di questo orario vengono effettuati dei turni di reperibilità. Nel caso il Sistema di supervisione e controllo generi allarmi che possano causare situazioni di emergenza, viene automaticamente attivata una chiamata verso il reperibile che ha la possibilità di interfacciarsi al sistema di supervisione tramite terminale remoto (PC portatile e telefono cellulare). In condizioni di emergenza o anomalie di funzionamento delle pompe della centrale di spinta si attiva automaticamente la centrale di spinta di emergenza, se il problema persiste, si attivano gli allarmi verso l operatore che può disporre di ulteriori pompe di spinta collegate all acquedotto e gestibili in via remota. Tutto il processo è controllato da PLC (ridondanti per ogni funzione principale in modo da garantire la massima affidabilità), e tutti i dati sono raccolti attraverso due PC dotati di programma di supervisione e controllo che servono all operatore unicamente allo scopo di facilitare le operazioni di impostazione e verifica delle variabili le quali sono direttamente inserite e gestite dai PLC. Le funzioni di allarme principale, (es: mancanza di pressione nella rete) sono controllate oltre che dal supervisore anche da contatti di allarme HW che si generano indipendentemente dalla funzionalità del sistema di supervisione, garantendo così la chiamata verso il personale reperibile in ogni caso. I controlli di esercizio e i relativi piani, le modalità di manutenzione e i criteri gestionali operativi sono gestiti dalla Coop. IDRA attraverso procedure documentate. Doc. DA/2002 rev.5 del 15 Maggio 2003 pagina 9 di 24

10 3. SCHEMA DEL PROCESSO PRODUTTIVO 1. La linea continua rappresenta lo schema di flusso dell acqua recuperata dall IDL di Baciacavallo 2. La doppia linea continua rappresenta lo schema di flusso delle acque superficiali destinate al trattamento 3. Le linee tratteggiate rappresentano lo schema di flusso relativo alla gestione dell impianto di filtrazione acqua superficiale (Consiag) in caso di indisponibilità di acqua proveniente dalla presa sul Bisenzio) * Acque di lavaggio filtri inviate in testa impianto IDL di Baciacavallo Da IDL Baciacavallo Da presa sul Bisenzio ( Consiag) Sollevamento (1) Decolorazione/ Flocculazione (2) Vasca di contatto (3) n. 7 filtri multistrato sabbia/antracite (4) * n. 5 filtri multistrato sabbia/antracite ( Consiag) * Ossigenazione (5) Filtri a carbone attivo (6) * Clorazione/(7) Stoccaggio (8) Stoccaggio Consiag Stazione pompaggio (9) Utenze I Macrolotto Utenze Consiag Doc. DA/2002 rev.5 del 15 Maggio 2003 pagina 10 di 24

11 4. ANALISI AMBIENTALE INIZIALE E VALUTAZIONE DEGLI ASPETTI AMBIENTALI Il ciclo di lavorazione dell impianto prevede il prelievo dei reflui da trattare a valle dell impianto di depurazione di Baciacavallo, il trattamento mediante filtri, l immissione nella rete di distribuzione alle utenze. Nell impianto vengono trattati circa mc/anno di acque reflue. I consumi di energia/materia legati al processo e riferiti agli anni 2001 e 2002 sono riportati in tabella 1. La distribuzione del prodotto finito (acqua trattata) avviene mediante tubazioni in pressione così come l approvvigionamento delle portate in ingresso. I prodotti ausiliari vengono invece recapitati all impianto mediante trasporti su gomma da ditte esterne (vedi schema riassuntivo in tabella 2). Una volta giunti nel sito vengono stoccati in appositi contenitori e la successiva distribuzione nel ciclo di lavoro avviene mediante tubazioni e strumenti elettromeccanici. Tabella 1: Consumi di energia/materia riferiti agli anni 2001 e 2002 Consumi di energia Fase del processo (KWh/anno) Consumo di materiali (chemicals) (Kg/anno) Prelievo e sollevamento Energia elettrica Energia elettrica _ - 2. Decolorazione Energia elettrica Energia elettrica Polimeri decoloranti Polimeri decoloranti Vasche di contatto Energia elettrica Energia elettrica _ - 4. Filtrazione a sabbia Energia elettrica per Controlavaggio Energia elettrica per Controlavaggio _ - 5. Sovrasaturazione ossigeno Energia elettrica Energia elettrica Ossigeno Ossigeno Filtrazione a carbone Energia elettrica per Controlavaggio 7. Disinfezione Energia elettrica per Controlavaggio Carboni attivi energia elettrica Energia elettrica Ipoclorito di sodio energia elettrica Energia elettrica Acqua ossigenata Vasca di stoccaggio _ - _ - 9. Pompaggio e distribuzione Energia elettrica Energia elettrica _ - Carboni attivi TOTALE Ipoclorito di sodio Acqua ossigenata Dai dati sopra esposti si evidenzia per l anno 2002: Un aumento del consumo di carboni attivi dovuto alla sostituzione integrale delle vecchie cariche in dotazione dal un aumento del consumo di ossigeno a seguito dell aggiunta di una nuova linea di dosaggio dedicata per i nuovi filtri a carbone. Doc. DA/2002 rev.5 del 15 Maggio 2003 pagina 11 di 24

12 Tabella 2: Transiti anni 2001/2002 per approvvigionamento materie ausiliarie Sostanza N. di transiti anno Provenienza fornitore Km distanza fornitore-idra DECOLORANTE ACQUA OSSIGENATA IPOCLORITO DI SODIO OSSIGENO LIQUIDO CARBONI ATTIVI (forniture) CARBONI ATTIVI (avviamento a recupero) Classe ADR Non pericoloso ai sensi della normativa sul trasporto Prodotto non sottoposto a regolamentazione internazionale RID/ADR L identificazione degli aspetti ambientali diretti ed indiretti dell azienda è effettuata annualmente attraverso una raccolta di dati ed informazioni ed una successiva valutazione della loro significatività applicando alcuni criteri che sono riportati di seguito e descritti nella procedura di identificazione e valutazione degli aspetti ambientali (PA 10). L Analisi Ambientale Iniziale ha identificato i seguenti aspetti ambientali: a. Rifiuti: I rifiuti prodotti sono urbani - assimilabili agli urbani e provenienti dalle attività d ufficio. I rifiuti pericolosi presenti in modeste quantità, sono oli esauriti da motori e trasmissione ingranaggi provenienti dall officina e rifiuti contenenti metalli pesanti e mercurio da laboratorio. Notevole attenzione viene posta nella differenziazione e recupero, rifiuti come Ferro e Acciaio e Carboni attivi il cui quantitativo può essere consistente, vengono avviati al recupero. In particolare per ogni categoria di rifiuto è previsto un apposito e idoneo stoccaggio, gestito secondo i limiti di quantità e tempo tali da essere conformi con la normativa di gestione dei rifiuti e del deposito temporaneo. Per tutti i rifiuti prodotti e smaltiti è osservato l obbligo di registrazione su apposito registro di carico e scarico vidimato, la conservazione della prima e quarta copia dei formulari di identificazione e la verifica della presenza delle autorizzazioni per il trasportatore e/o smaltitore, oltre alla dichiarazione periodica annuale delle attività di gestione rifiuto condotte presso l impianto (M.U.D). La tabella a pagina seguente riassume le operazioni per gli anni 2001 e Doc. DA/2002 rev.5 del 15 Maggio 2003 pagina 12 di 24

13 Tabella 3:Rifiuti prodotti (riferimento operazioni anni 2001/2002): Denominazione rifiuto Soluzioni lavaggio ed acque madri Soluzioni lavaggio e acque madri contenenti composti organo clorurati Rif contenente altri metalli pesanti Attività di provenienza Quantità prodotta (kg/anno) Cause Laboratorio Normale attività di controllo qualità Laboratorio Normale attività di controllo qualità Laboratorio Normale attività di controllo qualità Rif contenente mercurio Laboratorio Normale attività di controllo qualità Assorbenti, materiali filtranti stracci indumenti protettivi Limatura scaglie e polveri di metalli ferrosi Ferro e acciaio Officina Normale attività di manutenzione Attività di officina Attività di officina Non prodotto 22 Stato fisico Codice C.E.R. 2001(-) 2002(*) 21,5 Liquido Non prodotto Liquido ,3 Liquido Liquido Pitture e Vernici indurite Manutenzione straordinaria impianto Imballaggi in più materiali Oli esauriti da motori trasmissioni ed ingranaggi non contenenti composti organici clorurati Carboni attivi esauriti Acque oleose provenienti dalla separazione olio acqua Rifiuti che devono essere raccolti e smaltiti adottando precauzioni per evitare rischio di infezioni Attività varie Normale attività operativa Solido non polverulento Solido non polverulento Solido non polverulento Solido non polverulento Solido non polverulento Officina Normale attività di manutenzione ,6 Liquido Trattamento reflui Spurgo Condensa Compressori Laboratorio Controllo Qualità Microbiologica Non prodotto Non prodotto Solido non polverulento (-) (*) (-) (*) (-) (*) (-) (*) Liquido Solido non polverulento Destinazione finale smaltimento smaltimento smaltimento smaltimento smaltimento smaltimento recupero smaltimento smaltimento recupero recupero smaltimento smaltimento Doc. DA/2002 rev.5 del 15 Maggio 2003 pagina 13 di 24

14 Tabella 3 bis: Riepilogo rifiuti Totale rifiuti pericolosi prodotti (kg) Totale rifiuti non pericolosi prodotti (kg) Totale rifiuti avviati a recupero , Per l anno 2002 si evidenzia un aumento della produzione di rifiuto pericoloso, dovuto alla gestione come rifiuto delle acque di scarico condensa compressori. b. Trasporto: Le attività di trasporto sono legate all ingresso di materie ausiliarie e alla movimentazione dei carboni, (vedi tabella 2), la Coop. Idra si è posta l obiettivo entro il 2004 di aumentare la capacità di stoccaggio di alcuni serbatoi per chemicals così da ridurre il numero di transiti provenienti da lunghe distanze. c. Emissioni in atmosfera: L impianto è classificato dalla normativa come non significativo. Si hanno possibili emissioni odorigene non riconducibili alle attività della Coop. IDRA in quanto in relazione all ubicazione del sito IDRA (all interno del depuratore municipale di Baciacavallo), si evidenzia che il sito stesso può essere sottoposto agli effetti delle eventuali emissioni odorose prodotte dall impianto di depurazione gestito dalla società GIDA. d. Risorse idriche: Legate all utilizzo dei servizi. e. Effluenti liquidi: Provengono dai servizi igienici. f. Sostanze e preparati pericolosi: I chemicals utilizzati per il trattamento. (vedi Tab. 1 pag 11) g. Consumo di materie prime: La materia prima utilizzata è il refluo proveniente dal depuratore di Baciacavallo prelevato nella misura di circa il 10 % del totale. h. Risorse energetiche: I consumi sono relativi al sollevamento e spinta dell acqua riciclata. Nella fase di ampliamento ed adeguamento degli impianti la Coop. IDRA si è posta il problema di migliorare lo sfruttamento della risorsa energetica ed ha adeguato le pompe di spinta dotandole di Inverter controllati dal sistema di automazione che riducono il numero di giri del motore in funzione della effettiva richiesta di acqua, consentendo così un risparmio di energia sulla spinta quantificabile intorno al 13 %. i. Impatto visivo: L unità locale è costituita da vasche di filtrazione e serbatoi di stoccaggio nonché dall edificio ad uso sede operativa. La localizzazione del sito in un area già destinata ad impianti per il trattamento delle acque, fa sì che non ne derivi un impatto visivo significativo; esiste un progetto di sistemazione delle parti esterne e di contorno all impianto che porterà ad un ulteriore miglioramento della situazione. L obiettivo è quello della pavimentazione della via carrabile che porta all impianto e una verniciatura delle parti esterne per rendere ulteriormente gradevole l impatto visivo. j. Contaminazione del suolo: Potenziali sorgenti possono essere i serbatoi di stoccaggio dei chemicals e la rete di adduzione degli stessi, i quali sono comunque dotati dell apposito idoneo contenimento e verificati giornalmente. La Coop. IDRA in considerazione della significatività del fattore contaminazione suolo si è posta l obiettivo per l anno 2002 di redigere un apposita procedura per il carico e lo scarico dei serbatoi di stoccaggio dei chemicals e per la registrazione della verifica periodica dei contenimenti e della rete di adduzione. Tale procedura è stata redatta ed approvata in data 04/03/02. k. Rumore interno ed esterno: Le principali sorgenti di emissione presenti sono: i motori delle pompe di spinta nella sala macchine, le operazioni di molatura o taglio nell officina, gli inverter di comando dei motori nella sala quadro, il rumore di fondo dovuto al flusso dell acqua che cade nelle vasche. L area nella quale è situato il sito della Coop. IDRA, (compresa tra i Macrolotti I e II) è stata classificata dal Comune di Prato come zona acustica di Classe V, (area prevalentemente industriale) Doc. DA/2002 rev.5 del 15 Maggio 2003 pagina 14 di 24 (kg)

15 i relativi limiti di emissione Leq in db sono 65 diurno e 55 notturno. La Coop. IDRA ha effettuato in data 18/07/00 rilievi fonometrici che hanno evidenziato il rispetto dei limiti previsti per l area. Tali rilievi fonometrici vengono aggiornati con cadenza almeno quadriennale o ad ogni variazione significativa d impianto o condizioni ambientali. l. Inquinamento elettromagnetico: E presente, ad una distanza di oltre 50 m, un traliccio dell alta tensione il cui aspetto ambientale è significativo ma non è determinato dalla azienda. La palazzina servizi comprende al piano terra una cabina di trasformazione da a 380 V, ubicata in un locale chiuso in cui non avviene il passaggio del personale ed il cui unico accesso avviene dall esterno dell edificio attraverso porta chiusa a chiave ed è consentito al solo personale autorizzato. m. Valutazione dei Rischi: La cooperativa IDRA ha redatto e mantiene aggiornato il documento di valutazione dei rischi per la salute e la sicurezza dei lavoratori in data 28/08/01 conformemente a quanto disposto dalla L 626/94 e successive modificazioni. In data 07/03/2002 la Coop. Idra ha provveduto ad inviare istanza esame progetto per l ottenimento del CPI così come evidenziato anche nel rapporto di valutazione preliminare redatto dal RSPP. In data 17/04/2002 l azienda ha ottenuto parere favorevole senza prescrizioni. Sono in corso i lavori di adeguamento previsti dal progetto presentato ai VV.FF, il cui termine è previsto per Giugno Al termine dei lavori l azienda richiederà il sopralluogo ai VV.FF presentando allo stesso tempo una dichiarazione compilata ai sensi dell art. 3 comma 5 del DPR 37/98 finalizzata all esercizio provvisorio dell attività. Qualora l esito del sopralluogo fosse negativo l azienda si impegna ad adottare opportuni provvedimenti correttivi. Aspetti indiretti: - Prestazioni e comportamenti ambientali delle imprese che svolgono lavori in appalto (gestione dei rifiuti prodotti, controllo delle emergenze..). - Fornitura di acqua riciclata ad aziende produttive con conseguente diminuzione dello sfruttamento delle risorse idriche di falda. La valutazione degli aspetti ambientali permette di identificare quelli significativi, attraverso l applicazione di una metodologia che si basa sui seguenti parametri: 1) Evidenza (sia in termini quantitativi che qualitativi) dell aspetto ambientale 2) Relazione tra l aspetto ambientale e i limiti di legge 3) Probabilità di accadimento di eventi con ricadute ambientali 4) Gravità degli effetti ambientali e reversibilità del danno 5) Sensibilità socio territoriale nei confronti dell aspetto ambientale La presenza di almeno uno dei suddetti parametri consente di collocare l aspetto in una delle quattro classi e, di conseguenza, seguendo lo schema proposto, di definire gli eventuali obiettivi di miglioramento e/o procedure di gestione e controllo. Per agevolare il riscontro con la normativa d interesse per l azienda, si riporta nel seguito uno schema dei riferimenti di legge e degli adempimenti a carico dell organizzazione. Sulla base della metodologia per la valutazione degli aspetti ambientali precedentemente descritta, quindi, sono stati identificati come significativi i seguenti aspetti ambientali (le attività significative sono riportate in tabella 4). -- Rifiuti, per la presenza, anche se di modeste quantità, di rifiuti pericolosi; -- Trasporto, per quanto riguarda l approvvigionamento di decoloranti e ossigeno e carboni attivi, in relazione al tipo di sostanze e in quanto provenienti da una distanza maggiore di 300 km. -- Risorse energetiche: Elevati consumi di energia elettrica per il sollevamento e la spinta dell acqua riciclata; (vedi tabella 1) Doc. DA/2002 rev.5 del 15 Maggio 2003 pagina 15 di 24

16 -- Contaminazione del suolo: In relazione al tipo e alla quantità di sostanze stoccate nei serbatoi, al pericolo di perdite dalla rete di adduzione dei chemicals; *In condizioni anomale o di emergenza il processo di depurazione in fossa biologica dei reflui dai servizi igienici potrebbe disperdere sostanza organica. -- Aspetti indiretti: Si considerano tra gli aspetti indiretti le prestazioni e i comportamenti ambientali delle imprese che svolgono lavori in appalto in quanto in condizioni anomale o di emergenza potrebbero generare impatti ambientali. Si riporta di seguito la tabella con la sintesi delle leggi ambientali applicabili all organizzazione. Tabella dei riferimenti normativi ed adempimenti di legge Aspetto ambientale Rifiuti prodotti Normativa Adempimenti da soddisfare Documentazione di riferimento D.Lgs 5/02/1997 n.22 modificato e integrato da DLgs 8/11/97 N. 389 e da Legge 9/12/98 n. 426 DM 1/04/1998, n.148 Circ. Min. 4/08/1998 n. GAB/DEC/812/98 (G.U. n.212 del 11/09/1998) DM 4/08/1998, n.372 L. 25/01/1994, n.70 Regolamento ASMIU Risorse idriche Regolamento Consiag R.D. 11/12/1933 n.1775 L. 10/5/1976 n. 319 e mod. D.Lgs 12/07/1993 n.275 e successive modifiche L. 5/01/1994 n.36 D. Lgs 11/05/1999 n.152 modificato e integrato da DLgs 18/08/2000 n. 258 Legge 23/12/2000, n. 388 art.114 comma 23 Antincendio DPR n. 547/1955 DPR n. 689/1959modificato da DM 16/02/1982 D.Lgs n.626/1994 DPR 12/01/1998 n.37 DM 10/03/1998 DM 4/05/1998 DM 19/03/2001 Emissioni in atmosfera DPR 203/88 art19 LR 33 /94 Emissioni sonore DPCM 1/03/1991 L.26/10/1995 n.447 DM 11/12/1996 DPCM 14/11/97 DM 16/03/1998 DM Ambiente 29/11/00 Regolamento delle attività rumorose del Comune di Prato Sostanze e preparati pericolosi D.Lgs 3/2/1997 n. 52 modificato e integrato da D.Lgs 25/02/1998, n.90 DM 28/04/1997 modificato da DM 1/09/98 e da DM 7/07/99 DM 4/4/1997 DM 13/12/1999 D.Lgs 16/07/1998, n.285 Dlgs, 22/05/1999, n.174 DM 10/04/2000 come modificato nell All. VI da DM 15/09/2000 Annotazione sul registro entro una settimana dalla produzione del rifiuto e dallo scarico del medesimo Comunicazione annuale entro 30 aprile tramite M.U.D alla CCIA delle operazioni riferite all anno precedente Gestione dei rifiuti prodotti e assimilabili a civili in accordo con il servizio pubblico Condizioni per l allaccio all acquedotto pubblico Richiesta CPI per la presenza di serbatoio di gas comburente superiore ai 2 mc capacità presente dal 1/1/98 Comunicazione di poca significatività Verifica rispetto limiti massimi di esposizione in funzione della zonizzazione acustica Verifica dell aggiornamento biennale relativo alle schede di sicurezza Registri carico/scarico e Formulari d Identificazione Rifiuti conservati 5 anni dalla data ultima registrazione; Modello Unico Denuncia conservato 5 anni Contratto con il Consiag Istanza Esame progetto inoltrata presso C.do P.le VV.FF in data 07/03/2002. Ottenuto parere favorevole in data 17/04/2002 senza prescrizioni. Comunicazioni di poca significatività comunicata al Sindaco di Prato e ARPAT da rinnovasi se sussistono variazioni rispetto alla situazione esistente Rilievi fonometrici interni ed esterni ultimo aggiornamento del 18/07/00. Effettuazione dei rilievi con scadenza quadriennale in assenza di variazioni significative Database di catalogazione e gestione schede sicurezza. Archivio cartaceo schede Doc. DA/2002 rev.5 del 15 Maggio 2003 pagina 16 di 24

17 Tabella 4: Sintesi degli aspetti ambientali significativi ASPETTO/IMPATTO AMBIENTALE Aspetto Attività Oli esauriti da motori e trasmissione ingranaggi provenienti dall officina; rifiuti contenenti metalli pesanti e mercurio, erelativi scarti di lavaggio da laboratorio. Rifiuti prodotti dalle attività degli Rifiuti uffici. Emulsioni oleose dagli scarichi di condensa dei compressori Impatto viario Emissioni in atmosfera Risorse Idriche Effluenti Liquidi Carboni Attivi e Ferro e Acciaio Attività di trasporto legate all ingresso di materie ausiliarie. *Possibili emissioni odorigene non riconducibili alle attività di Idra Utilizzo servizi igienici Provenienti dai servizi igienici VALUTAZIONE Rifiuti pericolosi presenti in modeste quantità. Allo stato attuale le informazioni raccolte non permettono di quantificare la produzione di RSU In relazione al tipo di sostanza (anche se in bassa concentrazione) Rifiuti prodotti in quantitativi consistenti MA totalmente avviati al riciclo/recupero I dati relativi ai transiti in uscita ed in entrata risultano significativi solo per quanto riguarda l approvvigionamento di decoloranti e ossigeno in relazione al tipo di sostanze e in quanto provenienti da una distanza maggiore di 300 km. Emissioni poco significative comunicate al sindaco e Arpat L allaccio alla rete idrica del Consiag è stato effettuato rispettando le condizioni di fornitura previste. L UTILIZZO E LIMITATO AI SERVIZI IGIENICI E LABORATORIO Non si rileva in quanto l effluente viene immesso nella condotta dei liquami che recapita in testa all impianto adiacente gestito da GIDA. IS 3 3 Non 2 Non 2 Assente 1 Sostanze e preparati pericolosi Reagenti di laboratorio Le quantità risultano modeste Non 2 Consumo materie prime Approvvigionamento materie prime La materia prima utilizzata, è costituita da circa il 10% del refluo proveniente dal depuratore di Baciacavallo che rispetta i limiti previsti della D.Lgs 152/99. Non 2 Risorse Energetiche Consumo di energia elettrica per il sollevamento e spinta dell acqua riciclata I consumi di energia elettrica sono tali da comportare aspetti ambientali significativi in termini quantitativi. 3 Impatto visivo Vasche di filtrazione e serbatoi di stoccaggio; Edificio La struttura presente non crea un impatto visivo nel territorio poichè inserita in un contesto industriale. Sono assenti ricettori sensibili. Non 2 Segue tabella Doc. DA/2002 rev.5 del 15 Maggio 2003 pagina 17 di 24

18 continua Contaminazione del suolo Potenziale contaminazione del suolo da: Serbatoi di stoccaggio Rete di adduzione chemicals Depurazione reflui dai servizi igienici in fossa biologica tricamerale In relazione alle quantità stoccate, ai reagenti e possibile presenza della falda superficiale *In condizioni anomale o di emergenza potrebbe disperdere sostanza organica. 3 Vibrazioni Non esistono sorgenti di vibrazione L aspetto non è presente Assente 1 Rumore interno Rumore esterno Dalle pompe nell officina e sala controllo Dalle pompe nell officina L aspetto ambientale è presente e continuativo nelle 24 ore, tuttavia il Leq personale è inferiore a 80 db. L Aspetto ambientale è presente e rientra nei limiti previsti per il sito Non 2 Non 2 Inquinamento elettromagnetico E presente ad una distanza di oltre 50 m un traliccio dell alta tensione 1 cabina di trasformazione a 380 V L aspetto ambientale è significativo ma non è determinato dall azienda. E ubicata in un punto in cui non avviene l accesso incondizionato o lo stazionamento del personale. Non 2 Incidenti ambientali e biodiversità Non si sono verificati incidenti ambientali e non si riscontrano impatti sulla biodiversità. L aspetto non è presente Assente 1 Aspetti indiretti Prestazioni e comportamenti ambientali delle imprese che svolgono lavori in appalto * In condizioni anomale o di emergenza potrebbe generare effetti ambientali rilevabili * = aspetto ambientale presente in condizioni anomale o di emergenza 3 Doc. DA/2002 rev.5 del 15 Maggio 2003 pagina 18 di 24

19 5. IL SISTEMA DI GESTIONE AMBIENTALE La IDRA s.c.c.r.l., con l adesione al regolamento EMAS, intende dare piena visibilità alla propria gestione ambientale e prestare una particolare attenzione nei confronti delle tematiche ambientali connesse alla propria attività. A tal fine considera anche gli aspetti indiretti relativi alle fasi operative svolte dai terzisti, i quali sono considerati elementi del Sistema Aziendale IDRA sia per la corretta gestione dell ambiente che per la qualità dei servizi forniti e la capacità economica e finanziaria, di garantire nel tempo gli standard qualitativi di produzione. Attraverso l attuazione di un Sistema di Gestione Ambientale, l attività del Sistema Aziendale Coop. IDRA, ha l obiettivo di perseguire traguardi produttivi che nello stesso tempo soddisfino i principi dello sviluppo sostenibile, in piena e consapevole compatibilità con la tutela dell ambiente. Questa scelta impegnerà nei prossimi anni tutti i soggetti del Sistema Aziendale Coop. IDRA, (compresi i fornitori di materie prime e terzisti) la cui strategia imprenditoriale considererà anche gli impegni al miglioramento continuo delle prestazioni ambientali. In particolare per l anno 2002 la Coop. IDRA, ha perseguito e raggiunto i seguenti obiettivi e traguardi: - Sono stati avviati al recupero oltre il 90 % dei rifiuti prodotti confermando quindi il dato registrato nel 2001; - E stata redatta una procedura per la gestione dei serbatoi dei chemicals e relativa rete di adduzione, i serbatoi e relativi contenimenti e rete di distribuzione chemicals vengono verificati giornalmente, registrando inoltre su apposita modulistica livelli dei serbatoi e consumo dei chemicals. - E stato superato il valore prefissato del 84 % relativo alla percentuale di produzione di acqua di riciclo raggiungendo il valore di 86,4 % Struttura Organizzativa L organigramma di IDRA per gli aspetti direttamente coinvolti nella gestione ambientale è costituito dalle seguenti funzioni: il Presidente del Consiglio di Amministrazione, che assegna le risorse necessarie all attuazione del SGA è il Direttore Generale. I Rappresentanti della Direzione (RdD) sono i tecnici che gestiscono l impianto e che hanno inoltre la responsabilità del SGA. Per lo svolgimento dei compiti loro assegnati i Rappresentanti della Direzione si avvalgono del supporto del Supporto Tecnico per la Gestione Ambientale (STGA), ruolo ricoperto da un componente dello staff tecnico del Conser sccrl (vedi Terminologia), che ha maturato le necessarie competenze per il funzionamento dell SGA. E una figura esterna all azienda, che ha l incarico supportarla nel percorso di registrazione EMAS e di affiancarla nella successiva implementazione del Sistema di Gestione Ambientale. La Direzione ha affidato al STGA il compito di supportare l Azienda nell attuazione di alcuni elementi critici dell SGA: l aggiornamento delle normative ambientali, la gestione della comunicazione esterna, l identificazione e valutazione degli aspetti ambientali e la conduzione delle verifiche ispettive interne. Si riporta nel seguito l organigramma completo di IDRA s.c.c.r.l. Doc. DA/2002 rev.5 del 15 Maggio 2003 pagina 19 di 24

20 Organigramma di IDRA s.c.c.r.l. Direzione Generale Presidente del Consiglio di Amministrazione (n.1 titolare) RAPPRESENTANTI DELLA DIREZIONE e RESPONSABILI DEL SISTEMA DI GESTIONE AMBIENTALE RdD e RSGA (1) Supporto Tecnico al SGA STGA (2) (nominati nelle persone del responsabile di manutenzioni, magazzino e produzione e del responsabile di processo, laboratorio e controllo qualità) Responsabile Produzione, Manutenzioni e Magazzino (n.1 addetti) Responsabile Processo, Laboratorio e Controllo Qualità (n.1 addetti) (1) Sono responsabilità dei Rappresentanti della Direzione (RdD) attuare e mantenere attivo un SGA coerentemente con l impegno assunto nella Politica Ambientale e di riferire alle parti interessate degli sviluppi e dell andamento del sistema stesso al fine del miglioramento delle prestazioni ambientali. Le stesse persone dei RdD si assumono la responsabilità dell applicazione del sistema di gestione ambientale (RSGA). (2) Il Supporto Tecnico della Gestione Ambientale (STGA) è una figura esterna all'organizzazione facente parte del Conser ed agisce in qualità di tutor, ossia fornisce all'organizzazione il supporto necessario a garantire lo sviluppo del sistema di gestione ambientale, soprattutto per le tematiche riguardanti le micro imprese. Doc. DA/2002 rev.5 del 15 Maggio 2003 pagina 20 di 24

21 6. STRUTTURA DOCUMENTALE Il sistema di gestione ambientale di IDRA s.c.c.r.l.è stato definito considerando le indicazioni contenute nell Allegato IV della Raccomandazione della Commissione n 2503 del 7/9/2001, le quali prevedono una semplificazione della documentazione per le microimprese. La documentazione del SGA di IDRA è costituita da una Politica Ambientale, dagli Obiettivi e Programmi, dalla Dichiarazione Ambientale e dal Manuale di Gestione Ambientale. Nella Politica Ambientale, sottoscritta dalla Direzione, sono riportati i principi ambientali dell attività di IDRA i suoi impegni di miglioramento. Il documento viene distribuito da IDRA alle parti interessate e ai propri fornitori di servizi e prestazioni. Gli Obiettivi e programmi definiscono i piani di miglioramento ambientali che la Direzione intende raggiungere, definendo risorse e scadenze. La Dichiarazione Ambientale rappresenta il documento attraverso il quale IDRA comunica alle parti terze interessate, le proprie prestazioni ambientali ed è aggiornata periodicamente dal Rappresentante della Direzione. L accessibilità al pubblico della Dichiarazione Ambientale sarà garantita attraverso la pubblicazione della stessa sul world wide web. Il Manuale di Gestione Ambientale descrive gli elementi del sistema di gestione ambientale implementato e le modalità con cui mantenere attivo il sistema. Le procedure ambientali documentate e descritte sinteticamente nel manuale suddetto, sono le seguenti: PA 01 - Procedura per il controllo dei documenti PA 02 Procedura per il controllo delle registrazioni ambientali PA 03 - Procedura per il controllo dell accesso alle prescrizioni legali ed altre PA 04 - Procedura per le comunicazioni in materia ambientale PA 05 - Procedura per la formazione del personale PA 06 - Procedura per la gestione degli strumenti di misura PA 07 -Procedura per la gestione delle misurazioni ambientali PA 08 -Procedura per la gestione delle non conformità e delle azioni correttive e preventive PA 09 -Procedura per la gestione degli audit ambientali PA 10 -Procedura per la valutazione degli aspetti ambientali PA 11- Procedura per i controlli operativi e la manutenzione PA 12 -Procedura per il riesame del sistema di gestione ambientale e la definizione del programma ambientale e degli obiettivi ambientali PA 13 -Procedura per la gestione delle emergenze PA 14 -Procedura per la valutazione dei fornitori PA 15 -Procedura per la gestione delle potenziali sorgenti di contaminazione del suolo Si fa riferimento, inoltre, alle seguenti procedure già documentate in Coop. IDRA prima dell adesione al regolamento EMAS e afferenti al servizio di prevenzione e protezione: P -06 Procedura per la protezione contro i rischi di esposizione al rumore e controllo delle emissioni sonore in ambiente esterno P -07 Procedura per la gestione e il controllo dei rifiuti Dall applicazione delle procedure, sia scritte che verbali, possono derivare dei documenti o delle registrazioni che testimoniano, rispettivamente, la pianificazione di alcuni elementi del SGA o l avvenuta realizzazione di alcune attività. Doc. DA/2002 rev.5 del 15 Maggio 2003 pagina 21 di 24

22 POLITICA AMBIENTALE La Coop. La Coop. IDRA s.c.c.r.l., operante nel settore degli interventi di riciclo acque industriali, fin dal 1998 ha inteso adottare, rendendola parte integrante di ogni sua più generale azione e decisione in ambito ambientale, una strategia volta alla salvaguardia dell ambiente. E infatti obiettivo prioritario della Coop. IDRA adoperarsi affinché la propria attività di produzione e distribuzione di acqua riciclata, oltre a salvaguardare l ambiente impedendo lo sfruttamento di acque primarie, segua in ogni sua fase i principi della tutela ambientale. In particolare Coop. IDRA durante lo svolgimento delle sue attività, si pone la finalità di migliorare il proprio impatto ambientale adottando le misure di prevenzione dell inquinamento compatibili con le più avanzate tecnologie. A tale scopo, la Coop. IDRA ha aderito ai principi informatori del regolamento EMAS II, conformandosi completamente agli standard di carattere ambientale applicabili alle proprie attività, con l obiettivo di promuovere costanti miglioramenti e con l impegno di portare a conoscenza della pubblica opinione e dei propri fornitori di prodotti o servizi il programma ed i risultati raggiunti. Allo scopo di perseguire al meglio tali finalità Coop. IDRA si impegna: Ottenere e Mantenere la Registrazione EMAS allo scopo di valorizzare al contempo i benefici sociali connessi con l attività svolta; Mettere a disposizione risorse, mezzi e competenze adeguate nonchè attribuire le responsabilità e definire le procedure necessarie per il corretto ed efficace funzionamento del Sistema di Gestione Ambientale; Mantenere in modo continuativo la conformità e l adeguamento con tutte le leggi e i regolamenti vigenti in campo ambientale applicabili alla propria attività svolta; Perseguire il miglioramento continuo della propria efficienza ambientale teso a prevenire ogni forma di inquinamento ed alla riduzione delle incidenze ambientali corrispondente all applicazione economicamente praticabile della miglior tecnologia disponibile sul mercato Far riconoscere, mediante la certificazione, l impegno di Idra alla salvaguardia dell ambiente del sito sede dell impianto, dell ambiente di lavoro degli utilizzatori dell acqua riciclata e, più in generale, dell ambiente inteso come territorio che beneficia dell utilizzo industriale di acqua riciclata; Validare (anche rispetto all opinione pubblica) gli investimenti passati e futuri su questa infrastruttura all avanguardia sia a livello nazionale che internazionale. A tale scopo la Coop. IDRA, dopo aver condotto l Analisi Ambientale Iniziale delle proprie attività produttive, ha individuato delle aree prioritarie di intervento e si pone i seguenti obiettivi: comunicare al pubblico e alle parti terze interessate le informazioni necessarie per comprendere gli effetti sull ambiente delle attività dell impresa, perseguendo un dialogo aperto; promuovere la responsabilità dei propri dipendenti verso la protezione dell ambiente anche con programmi di informazione e formazione su tematiche ambientali ed in particolare sugli obiettivi della Politica Ambientale della Coop. IDRA. contenere l impatto viario dovuto al rifornimento di materie nell attività lavorativa; prevenire e mitigare gli impatti delle proprie attività sul suolo e sulle acque sotterranee; ottimizzare lo sfruttamento delle risorse energetiche; gestire i rifiuti contenendone la produzione e incrementando la raccolta differenziata ed il recupero; adottare le misure necessarie per ridurre gli impatti ambientali connessi a situazioni di emergenza; favorire tramite la distribuzione di acqua riciclata la limitazione al consumo delle risorse idriche. Prato 20/03/2002 Il presidente Doc. DA/2002 rev.5 del 15 Maggio 2003 pagina 22 di 24

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