Responsabilità dell infermiere
|
|
- Elisa Quarta
- 7 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 L infermiere ed il PERCORSO DIAGNOSTICO TERAPEUTICO ASSISTENZIALE DEL PAZIENTE DISFAGICO PER LA PREVENZIONE DELLA BRONCOPOLMONITE AB-INGESTIS in Fondazione PDTA Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale Rappresenta la pianificazione standardizzata e multidisciplinare, fondato sulle evidenze scientifiche, dei risultati da raggiungere e quindi degli interventi da attuare nei confronti di una persona a seconda della diagnosi clinica o della tipologia del caso. Un PDTA non tiene conto dei bisogni specifici del singolo assistito ai quali occorre dedicare un piano di assistenza personalizzato. S.Tezzon/A. Formenton SITRA Art. 1 Profilo professionale dell'infermiere D.M. 14 settembre 1994, n. 739 Responsabilità dell infermiere 1.E' individuata la figura professionale dell'infermiere con il seguente profilo: l'infermiere è l'operatore sanitario che, in possesso del diploma universitario abilitante e dell'iscrizione all'albo professionale è responsabile dell'assistenza generale infermieristica. 2.L'assistenza infermieristica preventiva, curativa, palliativa e riabilitativa è di natura tecnica, relazionale, educativa. Le principali funzioni sono la prevenzione delle malattie, l'assistenza dei malati e dei disabili di tutte le età e l'educazione sanitaria. 3 - L'infermiere: a) partecipa all'identificazione dei bisogni di salute della persona e della collettività; b) identifica i bisogni di assistenza infermieristica della persona e della collettività e formula i relativi obiettivi; c) pianifica, gestisce e valuta l'intervento assistenziale infermieristico; d) garantisce la corretta applicazione delle prescrizioni diagnostico - terapeutiche; e) agisce sia individualmente sia in collaborazione con gli altri operatori sanitari e sociali; f) per l'espletamento delle funzioni si avvale, ove necessario, dell'opera del personale di supporto; ( )
2 Legge 10 agosto 2000, n. 251 "Disciplina delle professioni sanitarie infermieristiche, tecniche, della riabilitazione, della prevenzione nonchè della professione ostetrica" (Pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 208 del 6 settembre 2000) Art. 1 (Professioni sanitarie infermieristiche professione sanitaria ostetrica) 1. Gli operatori delle professioni sanitarie dell'area delle scienze infermieristiche e della professione sanitaria ostetrica svolgono con autonomia professionale attività dirette alla prevenzione, alla cura e salvaguardia della salute individuale e collettiva, espletando le funzioni individuate dalle norme istitutive dei relativi profili professionali nonché dagli specifici codici deontologici ed utilizzando metodologie di pianificazione per obiettivi dell'assistenza. 2. Lo Stato e le regioni promuovono, nell'esercizio delle proprie funzioni legislative, di indirizzo, di programmazione ed amministrative, la valorizzazione e la responsabilizzazione delle funzioni e del ruolo delle professioni infermieristico - ostetriche al fine di contribuire alla realizzazione del diritto alla salute, al processo di aziendalizzazione nel Servizio sanitario nazionale, all'integrazione dell'organizzazione del lavoro della sanità in Italia con quelle degli altri Stati dell'unione europea. 3. Il Ministero della sanità, previo parere della Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, emana linee guida per: 4. l'attribuzione in tutte le aziende sanitarie della diretta responsabilità e gestione delle attività di assistenza infermieristica e delle connesse funzioni; Codice Deontologico dell Infermiere 2009 Art. 10 l infermiere contribuisce a rendere eque le scelte allocative, anche attraverso l uso ottimale delle risorse disponibili. Art. 14 l infermiere riconosce che l interazione fra professionisti e l integrazione interprofessionale sono modalità fondamentali per far fronte ai bisogni dell assistito. Art. 26 l infermiere garantisce la continuità assistenziale anche contribuendo alla realizzazione di una rete di rapporti interprofessionali e di una efficace gestione degli strumenti informativi. Art. 47 l infermiere, ai diversi livelli di responsabilità, contribuisce ad orientare le politiche e lo sviluppo del sistema sanitario, al fine di garantire il rispetto dei diritti degli assistiti, l utilizzo equo ed appropriato delle risorse e la valorizzazione del ruolo professionale a) la revisione dell'organizzazione del lavoro, incentivando modelli di assistenza personalizzata. LA DISFAGIA PERCORSO DIAGNOSTICO TERAPEUTICO ASSISTENZIALE DEL PAZIENTE DISFAGICO PER LA PREVENZIONE DELLA BRONCOPOMONITE AB INGESTIS La disfagia rappresenta un alterazione quantitativa o qualitativa della deglutizione e quindi non è una malattia vera e propria ma è un segno o un sintomo di una patologia. Le disfagie possono essere suddivise in:. Orofaringee (compromissione di una o più fasi che vanno da quella anticipatoria fase 0-, dove s innescano modificazioni secretorie e muscolari alla visione del cibo, sino alla fase 3. Fase in cui avviene il passaggio del bolo in esofago oltrepassando il carrefour tra la via respiratoria e la via digestiva). Esofagee (compromissione delle fasi 4 e 5 che prevedono il passaggio del bolo attraverso l esofago, lo stomaco ed il duodeno)
3 Oggetto del PDTA Le disfagie orofaringee Complicanze della disfagia orofaringea Disfagia in costante aumento, essenzialmente in relazione a: 1) Incremento della vita media della popolazione con conseguente aumento dell incidenza di patologie neurologiche correlate; 2) Aumento delle patologie cerebro vascolari e degli incidenti stradali; 3) Maggior diffusione della chirurgia demolitiva cervico-cefalica; 4) Altro (uso di farmaci, malattie infettive, malattie miopatiche ) Broncopolmonite ab-ingestis; Malnutrizione e al disidtratazione; Inalazione di alimenti con asfissia Scopo del PDTA Fornire le linee di condotta uniformi per la corretta gestione del paziente disfagico od a potenziale rischio di disfagia. Il percorso di riferimento rappresenta la pianificaizone logica e cronologica delgi interventi necessari ed ottimizzati per la diangosi e la terapia, allo scopo di prevenire le broncopolmoniti ab ingestis e/o le complicanze della disfagia Criteri di inclusione Tutti i ricoverati ad eccezione di: Pazienti in età pediatrica (<14 anni); Disfagia ostruttiva derivante da ostruzione delle strutture intrinseche da processi flogistici, patologie benigne o maligne, compromissioni ab-estrinseco da problematiche cervico-toraciche; Disfagi esofaega e psicogena;
4 Responsabilità dell infermiere in merito al PDTA Identificare i dati al fine di svelare la presenza di uno stato di disfagia conclamata o potenziale; Effettuare, ove indicato, lo screening preliminare per l individuazione del sospetto di disfagia ed iniziare il percorso di prevenzione; Verificare le condizioni del paziente ed assicurare l igiene del cavo orale; Aiutare il paziente a mettere in atto le posture e/o manovre deglutitorie di compenso; Interagire con il medico e il personale sanitario coinvolto Identificare i dati al fine di svelare la presenza di uno stato di disfagia conclamata o potenziale; Al momento del ricovero valutaizone generale dell assistito e mirata: 1. Presenta tosse durante e/o la deglutizione? 2. Ha perso peso negli ultimi mesi? 3. Presenta difficoltà nell assumere qualche alimento? 4. Impiega più di un ora a mangiare? DUE RISPOSTE POSITIVE INFORMARE IL MEDICO E INIZIARE LO SCREENING DELLA DEGLUTIZIONE. Somministrare al paziente o ai familiari questionario EAT (mod. 20.2) e quello di autovalutazione dello stato nutrizionale (20.3) da inserire in cartella ESITO RISPOSTE TRE RISPOSTE NEGATIVE ESCLUSIONE DALLO SCREENING E RIVALUTAZIONE QUALORA VARIASSERO LE CONDIZIONI DIETA LIBERA Screening della deglutizione Allegato 20.1 (suddivisione in step) 1 Valutare se il paziente è vigile ed è in grado di collaborare per almeno 15 minuti (step 1); 2 Valutare se il paziente presenta: tosse volontaria o evocata efficace (step 2 a); Se gli step 1-2 non sono alterati si procede con i successivi interventi Step 3 valutazione dell igiene del cavo orale: Valutare se è in gado di controllare la saliva, leccarsi le labbra, respirare senza difficoltà (step 2b); Presenta voce normale- step 2c (non umida, gorgogliante o rauca) NON ALTERATO: SI PROSEGUE CON GLI STEPS SUCCESSIVI ESITO STEP 1-2 ALTERATO: informare il medico (richiesta di consulenza nutrizionale e ORL), non somministrare nulla all assistito per OS SI: EFFETTUARE IL TEST DEL BOLO D ACQUA CAVO ORALE PULITO E DETERSO? NO: GESTIRE L IGIENE DEL CAVO ORALE (I.O ALLEGATA)
5 Predictors of Aspiration Pneumonia: How Important Is Dysphagia?* 1,2 1,3 4 4 Susan E. Langmore, PhD, Margaret S. Terpenning, MD, Anthony Schork, PhD, Yinmiao Chen, MS, 155 Joseph T. Murray, MA, Dennis Lopatin, PhD, and Walter J. Loesche, DMD, PhD 123 Veterans Affairs Medical Center, Ann Arbor, Michigan, School of Dentistry, Department of Oral Medicine, Pathology, and Surgery, School of 45 Medicine, Department of Internal Medicine, Division of Geriatric Medicine, School of Public Health, and School of Dentistry, Department of Biologic and Materials Science, University of Michigan, Ann Arbor, Michigan, USA Oral/Dental Status. The number of decayed teeth and the frequency of brushing teeth and being dependent for oral care were significantly associated with pneumonia. These findings were consistent with our clinical impression that poor oral hygiene is common in hospitalized and nursing home patients. Vigild [78] reported that patients who needed assistance in toothbrushing had more plaque and gingivitis than those who brushed their own teeth. Similarly, Jette et al. [79] found a high cor- relation between oral disease and dependence for activi- ties of daily living, including oral self-care among older persons. Others have documented that a relatively large proportion of the institutionalized, older, adult popula- tion has dental disease and that they rarely seek dental services [80]. Oral/dental disease may have been a contributing factor to pneumonia by increasing the levels of oral bacteria in the saliva, and/or by changing the composition of the salivary flora. Aspiration of the oropharyngeal secretions, mainly saliva, could explain the origin of many of the anaerobic bacteria that have been cultured from aspiration pneumonia [43,45,81]( ) Igiene del cavo orale Spesso considerata meno prioritaria rispetto ad altri bisogni della persona anziana assistita e poco curata dal personale per mancanza di tempo o per carichi eccessivi di lavoro. Nella pratica infermieristica assume particolare significato per la prevenzione di patologie derivanti da una cattiva igiene orale (infezioni della bocca, mucositi, infezioni delle alte vie aeree, ) attraverso: valutazione delle condizioni del cavo orale alla presa in carico dell assistito, gestione dell igiene del cavo orale e delle protesi dentali (anche attribuendola al personale di supporto), educazione sanitaria di sensibilizzazione ad utenti e familiari mediante, l uso di semplici strumenti come la distribuzione di opuscoli informativi maggiore conoscenza dell apparato odontostomatologico. Igiene del cavo orale Una buona igiene del cavo orale dovrebbe essere mantenuta negli utenti disfagici in particolare in quelli con PEG O SNG. L IGIENE DEL CAVO ORALE: favorisce l umidificazione della mucosa orale, stimola la salivazione evita che i residui si stacchino dalla mucosa orale con conseguente rischio di aspirazione Step 4: test del bolo dell acqua Somministrare un piccolo volume d acqua e osservare se dall inizio della deglutizione compare tosse o alterazione della qualità della voce. L assistito deve essere messo i posizione seduta e si somministra un cucchiaino d acqua per tre volte, tenendo un dito sulla laringe ed avvertendone il sollevamento durante l atto deglutitorio. Assenza di deglutizione, comparsa di tosse e/o voce alterata? ALTERATO: informare il medico (richiesta di consulenza nutrizionale e ORL), non somministrare nulla all assistito per OS. NON LATERATO: somministrare un bicchiere d acqua 5
6 STEP 4: test del bolo dell acqua (continua) La somministrazione di un bicchiere d acqua (circa 50 ml) STEP 5: prova di deglutizione dei semisolidi Si procede con la somministrazione di acqua gelificata. Difficoltà alla deglutizione, comparsa di tosse e/o voce alterata NON ALTERATO: step V. Informare il medico, prenotare il pasto urgente per la prevenzione della disfagia (Mod. 20.5) al fax 1585 e per i giorni successivi dieta semiliquida attraverso il programma gestione pasti ALTERATO: informare il medico (richiesta di consulenza nutrizionale e ORL), non somministrare nulla all assistito per OS. Difficoltà alla deglutizione, comparsa di tosse o voce alterata? NO: STEP 6 prova di deglutizione dei cibi solidi. SI: informare il medico (paziente con con sospetta patologia ostruttiva faringo esofageadisfagia funzionale oro-faringea) Mantiene dieta liquida (richiesta consulenza dietetica)uscita dal PDTA e richiesta consulenza Otorinolaringoiatrica STEP 6: prova deglutizione cibi solidi Si somministrano alimenti solidi come compatti (banana o ravioli): il test è alterato se compare tosse, difficoltà alla deglutizione, voce alterata o ristagno del bolo alimentare nel cavo orale Controllo dell assistito durante i pasti Difficoltà o ritardo ad iniziare la deglutizione; Difficoltà a ingoiare il cibo; Sciallorrea; Residui alimentari in bocca; Test cibi solidi NON ALTERATO: richiedere pasto urgente per la prevenzione della disfagia ed in seguito dieta per disfagici ALTERATO: informare il medico che provvederà alla richiesta di cosnulenza ORL, di Dietetica, nutrizionale Sensazione di soffocamento; Tosse; cianosi:; Voce gorgogliante; Deglutizioni multiple per singolo bolo; Monitoraggio quantità reali di alimenti e liquidi ingeriti
7 ALCUNE REGOLE PER L ASSISTENZA AL PASTO Posionare l assistito prima del pasto; la persona che somministra il pasto, dovrebbe sedersi tenendo gli occhi alla stessa altezza o piu in basso di chi deve mangiare evitare di chiedere all utente di parlare mentre mangia somministrare piccole quantita di cibo alla volta l alternanza di liquidi e solidi (se concessa dallo specialista) puo aiutare a pulire la gola incoraggiare la tosse dopo la deglutizione (o lo schiarimento di gola) incoraggiare rimozione di residui con la lingua e per ridurre il rischio di aspirazione non lasciare mai l utente da solo mentre mangia o beve evitare l estensione del collo utilizzare ausili adeguati, per es. tazze con coperchio e una piccola apertura laterale (può aiutare a rallentare l assunzione di liquidi). evitare l utilizzo di cannucce o siringhe per la difficolta di controllare il flusso dei liquidi e semi-liquidi E dopo il pasto. Provvedere all igiene del cavo orale Far mantenere alla persona la posizione Fowler per circa minuti Monitorare i rumori respiratori, la comparsa di tosse involontaria, la presenza di febbre predisporre un aspiratore Documentare la quantità di cibo assunta ad ogni pasto Ricercare i segni e sintomi di malnutrizione e disidratazione essere preparati alle manovre di emergenza relative al soffocamento ALCUNE REGOLE GENERALI DA TENERE IN CONSIDERAZIONE Il supporto idrico va immediatamente garantito mediante somministrazione endovenosa, mentre il supporto nutrizionale enterale va effettuato mediante posizionamento di SNG. Si raccomanda di non dilazionare l inizio della nutrizione enterale oltre i 5-7 giorni nei soggetti normo nutriti e oltre le ore nei soggetti malnutriti. Lo screening della deglutizione deve essere effettuato dal personale di reparto (medico e/o infermieristico) opportunamente addestrato. La nutrizione e/o idratazione del paziente, in attesa della consulenza ORL e nutrizionale, deve essere gestita in modo da assicurare il mantenimento di un corretto stato di nutrizione ed idratazione. Interventi educativi alla persona e alla famiglia La famiglia e care - giver devono essere coinvolti nella pianificazione assistenziale E necessario fornire istruzioni e counselling alla persona e a chi se ne prende cura I familiari devono essere educati su: modalità corrette per somministrare il cibo rispetto dei tempi delle persona conoscere gli alimenti indicati e quelli controindicati la postura corretta da far assumere alla persona e da mantenere riconoscere i principali segni e sintomi della disfagia e delle complicanze riferire e/o documentare la quantità e i tipi di cibi assunti
GESTIONE DEL PAZIENTE NEUROLOGICO CON DISFAGIA Serena Romanelli Coordinatore infermieristico U.O.C. Neurologia Arezzo
GESTIONE DEL PAZIENTE NEUROLOGICO CON DISFAGIA Serena Romanelli Coordinatore infermieristico U.O.C. Neurologia Arezzo Da dove si comincia per una corretta valutazione clinica LE LINEE GUIDA: Forniscono
DettagliLE COMPLICANZE POLMONARI NELLA DEMENZA
3 CORSO FORMATIVO/INFORMATIVO MESORACA 2-5-6- SETTEMBRE 2016 LE COMPLICANZE POLMONARI NELLA DEMENZA DOTT. GIOVANNI BOVA DOTT.SSA ANASTASIA CARCELLO INTRODUZIONE Nella fase terminale della demenza le difficoltà
DettagliL adisfagia. L ogopedistaa ntonioa mitrano
L adisfagia L ogopedistaa ntonioa mitrano A rgomenti trattati: Concetto di deglutizione Fisiologia della deglutizione Concetto di disfagia Presa in carico del paziente con disfagia Cenni di riabilitazione
DettagliAPPROCCIO AL TRATTAMENTO DEL PAZIENTE DISFAGICO
Dysphagia 2015 Pavia, 8-10 October 2015, APPROCCIO AL TRATTAMENTO DEL PAZIENTE DISFAGICO Prof. Antonio Schindler UOS Phoniatrics Department of Clinical Sciences L. Sacco University of Milan Milan, Italy
DettagliAPPROCCIO DIETETICO NEL PAZIENTE DISFAGICO
APPROCCIO DIETETICO NEL PAZIENTE DISFAGICO Dott.ssa Maria Paola Rescio Università Campus Bio Medico di Roma LA DISFAGIA patologia della deglutizione sensazione di difficoltà o di ostruzione al passaggio
DettagliLaboratorio. Contratto Formativo 17/03/2017. Corso di Laurea in Infermieristica- Sede ASL Città di Torino
Laboratorio Contratto Formativo 17/03/2017 Corso di Laurea in Infermieristica- Sede ASL Città di Torino PROFILO PROFESSIONALE DELL'INFERMIERE D.M. 14 settembre 1994, n. 739 Art. 1 1 - E' individuata la
DettagliRovigo, 8 Maggio 2008
ASPETTI LEGALI, MEDICO LEGALI, ETICI E PSICOLOGICI DELLA MEDICINA DEI TRAPIANTI Rovigo, 8 Maggio 2008 Gli aspetti legali della professione infermieristica nella donazione e trapianto di organi e tessuti
DettagliRUOLO, FUNZIONI, COMPITI, Tommasa Maio
RUOLO, FUNZIONI, COMPITI, ATTIVITA Tommasa Maio Ruolo, Funzioni, Compiti e Attività Definiscono uno spazio professionale e non solo culturale Rispondono principalmente a bisogni della Società In particolare,
DettagliFasi riabilitative del paziente disfagico: dall ospedale al domicilio
CASA DI CURA PER LA RIABILITAZIONE LE TERRAZZE CUNARDO (VA) Fasi riabilitative del paziente disfagico: dall ospedale al domicilio Logopediste: Silvia Gotti Roberta Bernasconi Piano valutativo-riabilitativo
DettagliEnrichetta Zanotti, Direttore Servizio di Assistenza Infermieristica, Tecnica e della Riabilitazione Istituto Ortopedico Rizzoli, Bologna
la Professione Sanitaria per la cura della persona. Enrichetta Zanotti, Direttore Servizio di Assistenza Infermieristica, Tecnica e della Riabilitazione Istituto Ortopedico Rizzoli, Bologna 1 INFERMIERE
DettagliPDTA disfagia: Ruolo del Dietista
Corso PDTA DEL PAZIENTE DISFAGICO PER LA PREVENZIONE DELLA BRONCOPOLMONITE AB-INGESTIS A CHI E RIVOLTO Tutti i pazienti che presentano disfagia orofaringea, dovuta a compromissione della fase 0,1,2 oppure
DettagliLA BEDSIDE EXAMINATION
LA BEDSIDE EXAMINATION La valutazione clinica standardizzata al letto del paziente Logopedista Elisabetta Cattaneo LA VALUTAZIONE CLINICA Secondo le linee guida: Deve essere effettuata da un professionista
DettagliDYSPHAGIA Le alterazioni della deglutizione non sono mai state così attuali se parliamo in termini di: Mortalità Morbilità Costi alla sanità
DYSPHAGIA 2015 LA GESTIONE INFERMIERISTICA DEL PAZIENTE CON DISFAGIA NEUROGENA Martina Cerri Le alterazioni della deglutizione non sono mai state così attuali se parliamo in termini di: Mortalità Morbilità
DettagliIl nuovo scenario della professione infermieristica. DDSI Ginetto Menarello
Il nuovo scenario della professione infermieristica DDSI Ginetto Menarello Dal 1990 ad oggi. Processo di emancipazione delle professioni sanitarie Formazione universitaria Regolamentazione esercizio Nuovi
DettagliDeglutizione. Funzione fisiologica che inizia nel feto di tre mesi ed accompagna l individuo per tutta la vita.
DISFAGIA Condizione patologica caratterizzata da impedimento o alterazione del meccanismo della deglutizione con compromissione qualitativa e quantitativa del transito alimentare nelle prime vie digestive
DettagliProgetto disfagia. Raccomandazioni sulla valutazione e gestione della disfagia nei servizi socio-sanitari
Progetto disfagia Raccomandazioni sulla valutazione e gestione della disfagia nei servizi socio-sanitari 1 Nelle strutture residenziali per anziani viene descritta una prevalenza della disfagia orofaringea
DettagliIl documento definitivo è disponibile sul sito dell Agenzia Regionale Servizi Sanitari (www.aress.piemonte.it) nella sezione Documenti
Il documento definitivo è disponibile sul sito dell Agenzia Regionale Servizi Sanitari (www.aress.piemonte.it) nella sezione Documenti www2.aress.piemonte.it/cms /documenti/documentiaress.html SCREENING
Dettaglie le Cadute dei pazienti in Ospedale e le Cadute dei pazienti in Ospedale
e le Cadute dei pazienti in Ospedale P 16 - PROCEDURA PER LA PREVENZIONE E LA GESTIONE DEL RISCHIO CADUTA DEL PAZIENTE IN OSPEDALE Ministero della Salute Dipartimento della Programmazione e dell ordinamento
DettagliAPPROCCIO MULTIPROFESSIONALE E LA SUA EFFICACIA. Giulia Rossi
APPROCCIO MULTIPROFESSIONALE E LA SUA EFFICACIA Giulia Rossi Giulia.rossi@uslsudest.toscana.it LA PRESA IN CARICO DEL PAZIENTE DISFAGICO ALL INTERNO DELL AREA MEDICA DI ORBETELLO 2015-2017 Fase acuta e
DettagliDeglutizione. Logopedista Angela Di Palma
Deglutizione Logopedista Angela Di Palma La deglutizione La deglutizione, malgrado la sua frequenza e la sua apparente semplicità, è un meccanismo altamente sofisticato e strettamente legato ad altre funzioni
DettagliMercadante Raffaella LA CARTELLA INFERMIERISTICA
Mercadante Raffaella LA CARTELLA INFERMIERISTICA CARTELLA INFERMIERISTICA STRUMENTO INFORMATIVO utile per PROGETTARE GESTIRE L INTERVENTO ASSISTENZIALE VALUTARE COMUNICARE TRA GLI OPERATORI DOCUMENTARE
DettagliIL RUOLO DELL INFERMIERE NEI GIC E DURANTE IL PERCORSO DI CURA. Ruolo e responsabilità dell infermiere e il conflitto di ruolo nei GIC
IL RUOLO DELL INFERMIERE NEI GIC E DURANTE IL PERCORSO DI CURA Ruolo e responsabilità dell infermiere e il conflitto di ruolo nei GIC VOLPONE Chiara - SOC Oncologia asl VCO Torino 2017 DGR n 26 10193 del
DettagliA cura di : Annamaria Lodesani, Lucia Boccelli; Daniela Benatti
A cura di : Annamaria Lodesani, Lucia Boccelli; Daniela Benatti Reggio Emilia 16 17 dicembre 2005 Parole chiave: I pazienti, i medici, e gli altri professionisti. la corretta stratificazione del paziente
DettagliIl Ruolo dell Infermiere nel network
Il Ruolo dell Infermiere nel network Una testimonianza multidisciplinare dello scompenso cardiaco Ercole Vellone, PhD, FESC Ricercatore di Scienze infermieristiche Università di Roma Tor Vergata INCONTRO
DettagliL infermiere punto d unione tra il Paziente, il MMG ed il Diabetologo
L infermiere punto d unione tra il Paziente, il MMG ed il Diabetologo Rosangela Ghidelli Coordinatore Infermieristico Caposala U.O. S. Diabetologia e Endocrinologia Azienda Ospedaliera S. Anna Como Presidio
DettagliOrdinamento Didattico del Corso di Laurea in INFERMIERISTICA PEDIATRICA (Abilitante alla professione sanitaria di infermiere pediatrico)
Università degli Studi di Messina Facoltà di Medicina e Chirurgia Ordinamento Didattico del Corso di Laurea in INFERMIERISTICA PEDIATRICA (Abilitante alla professione sanitaria di infermiere pediatrico)
DettagliValorizzazione ed implementazione della multidisciplinarietà nell ambito della Legionellosi
Valorizzazione ed implementazione della multidisciplinarietà nell ambito della Legionellosi Le Professioni Sanitarie Il TdP e l AS L evoluzione Professioni Sanitarie Ausiliarie Ostetrica Infermiere diplomata
DettagliCongresso Regionale AINAT Sicilia Hotel Nettuno Novembre Precauzioni nell alimentazione orale del malato con iniziale disfagia
Congresso Regionale AINAT Sicilia Hotel Nettuno 17-18 Novembre 2016 Precauzioni nell alimentazione orale del malato con iniziale disfagia Che cos è la disfagia? La disfagia è l impossibilità o il rallentamento
DettagliPaziente con Drepanocitosi. Il Processo di Nursing. Carla FERRETTI. 27 febbraio 2015 Ospedale Infantile Regina Margherita TORINO
Paziente con Drepanocitosi Il Processo di Nursing Carla FERRETTI 27 febbraio 2015 Ospedale Infantile Regina Margherita TORINO Corso di Laurea in Infermieristica Pediatrica PROCESSO DI ASSISTENZA: APPROCCIO
Dettagli21/10/2015. Orofaringe. Ipofaringe. Laringe. Esofago
Cavo orale Rinofaringe Orofaringe Ipofaringe Laringe Esofago 1 21/10/2015 OSSERVAZIONE DI UN ATTO DEGLUTITORIO VFS FEES (FEESST) EMG Clavé P et al. Rev Esp Enferm Dig 2004; 96: 119-31 2 Fornire raccomandazioni
DettagliLINEE GUIDA DELLA DISFAGIA NELL ADULTO. Logopedista Elisabetta Cattaneo
LINEE GUIDA DELLA DISFAGIA NELL ADULTO Logopedista Elisabetta Cattaneo UN TRATTAMENTO MIRATO E IL FRUTTO DI: UN ACCURATA VALUTAZIONE: SCREENING AND BEDSIDE ASSESSMENT BUONA GESTIONE INFERMIERISTICA: AD
DettagliL ALIMENTAZIONE NEL BAMBINO CON CANNULA TRACHEALE
L ALIMENTAZIONE NEL BAMBINO CON CANNULA TRACHEALE cos è la disfagia? cos è la tracheotomia? perché il mio bambino non può mangiare? potrà fare le cose che fanno gli altri bambini? Queste sono solo alcune
DettagliSTUDIAMO INSIEME Corso di sostegno metodologico alle preselezioni del concorso per INFERMIERI AOU Città della Salute e della Scienza di Torino
STUDIAMO INSIEME Corso di sostegno metodologico alle preselezioni del concorso per INFERMIERI AOU Città della Salute e della Scienza di Torino DATE: 4/13/14/26 Aprile 2017 ORARIO: 15.00 19.00 ASPETTI NORMATIVI
DettagliLE INDAGINI STRUMENTALI
LE INDAGINI STRUMENTALI Antonio SCHINDLER UOS Foniatria AO Luigi Sacco Dipartimento di Scienze Cliniche L. Sacco Università degli Studi di Milano OBIETTIVI FORMATIVI - Finalità degli esami strumentali
DettagliLA DISFAGIA. A cura di Paola Zottis Stefania Bet
LA DISFAGIA A cura di Paola Zottis Stefania Bet Regione del Veneto - U.L.S.S. 7 - Pieve di Soligo Dipartimento di Riabilitazione - Responsabile Dott.ssa F. Gattinoni Deglutizione / Disfagia La deglutizione
DettagliLa Nutrizione Artificiale nella demenza severa. Salvatore Ricci Azienda Policlinico Umberto I
La Nutrizione Artificiale nella demenza severa Salvatore Ricci Azienda Policlinico Umberto I Modificazioni fisiologiche nell anziano con impatto sullo stato nutrizionale Composizione corporea e fabbisogno
DettagliIDENTIFICARE E TRATTARE DISFAGIA ED AVVERSIONE AL CIBO NEI PAZIENTI CON ATRESIA ESOFAGEA
IDENTIFICARE E TRATTARE DISFAGIA ED AVVERSIONE AL CIBO NEI PAZIENTI CON ATRESIA ESOFAGEA A.Cerchiari CCC-SPL Coordinator of Feeding and Swallowing Services Bambino Gesù Children s Hospital IDENTIFICARE
DettagliLA DISFAGIA. A cura di: MAGGIALETTI CONSILIA Infermiera Cure Domiciliari TO 2
LA DISFAGIA A cura di: MAGGIALETTI CONSILIA Infermiera Cure Domiciliari TO 2 PREMESSA La disfagia è un'alterazione della deglutizione del transito parziale o totale dei cibi, bevande, farmaci, saliva etc;
Dettagli- Confronto linee guida
- Confronto linee guida Anno scolastico 2010/2011 Balbo Rosaria Bertone Fabiola Bilardo Barbara Caresio Giulia Carrabs Elisa Landolfi Nadia Lorè Chiara Rimondotto Chiara Sanmartino Miriam Stratta Giulia
DettagliRuolo dell infermiere nell educazione all autocontrollo glicemico post prandiale
Ruolo dell infermiere nell educazione all autocontrollo glicemico post prandiale C.P.S.I. Gaetano Crescenzo S.C. di Endocrinologia A.O. Ordine Mauriziano di Torino Perché l infermiere deve occuparsi di
DettagliSTRUTTURE COINVOLTE NELLA DEGLUTIZIONE
Disfagia COS E LA DISFAGIA La disfagia non è una malattia ma un sintomo e significa difficoltà, impossibilità o rallentamento a deglutire autonomamente per via orale. STRUTTURE COINVOLTE NELLA DEGLUTIZIONE
DettagliSCUOLA DI MEDICINA E CHIRURGIA
SCUOLA DI MEDICINA E CHIRURGIA ANNO ACCADEMICO 2018/2019 PIANO DI STUDI DEL CORSO DI LAUREA IN INFERMIERISTICA (ABILITANTE ALLA PROFESSIONE SANITARIA DI INFERMIERE) Obiettivi del Corso di Studi Obiettivi
DettagliPROGETTO NELL AMBITO DELLE CURE DOMICILIARI DI APPRENDIMENTO IN AMBITO CLINICO PROBLEMA PRIORITARIO DI SALUTE
PROGETTO DI APPRENDIMENTO IN AMBITO CLINICO PROBLEMA PRIORITARIO DI SALUTE NELL AMBITO DELLE CURE DOMICILIARI Settembre 2006 Il percorso di apprendimento in ambito clinico relativo al problema prioritario
DettagliIRCCS Fondazione Maugeri PAVIA
IRCCS Fondazione Maugeri PAVIA UNA % VARIABILE TRA IL 35 ED IL 50 DEI PAZIENTI RICOVERATI IN TERAPIA INTENSIVA E SOTTOPOSTA A VENTILAZIONE MECCANICA COMPLICANZE DELL INTUBAZIONE Adesione interaritenoidea,
DettagliContratto di Apprendimento Clinico. Contratto di Apprendimento Clinico
1 Corsi di Laurea delle Professioni sanitarie Corso di Laurea in Infermieristica ASTI Università degli Studi di Torino Facoltà di Medicina e Chirurgia STUDENTE 2 Corsi di Laurea delle Professioni sanitarie
DettagliI disturbi della deglutizione e articolazione della parola nelle PSE. Suggerimenti per affrontarli
I disturbi della deglutizione e articolazione della parola nelle PSE. Suggerimenti per affrontarli Dott.ssa Lea Calò e dott.ssa Carolina Ausili Cefaro Dipartimento di Scienze Chirurgiche per le Patologie
DettagliCristian Sarotto - Coordinatore Infermieristico SC Recupero e Rieducazione Funzionale Presidio Sanitario Ospedale Cottolengo. Torino 5 dicembre 2016
PERSONE CON FRAGILITÀ E NUTRIZIONE OSPEDALIERA Valutazione e interventi a supporto della nutrizione Cristian Sarotto - Coordinatore Infermieristico SC Recupero e Rieducazione Funzionale Presidio Sanitario
DettagliSIRN - SEZIONE DISFAGIA NEUROGENA CONGRESSO NAZIONALE GENOVA, 8-10 MAGGIO 2014 ANTONELLA GIUSTI
SIRN - SEZIONE DISFAGIA NEUROGENA CONGRESSO NAZIONALE GENOVA, 8-10 MAGGIO 2014 * E ormai ben chiaro come la disfagia sia un sintomo di rilievo nei pazienti affetti da sindromi neurologiche, condizionando
DettagliINDICAZIONI PER LA PIANIFICAZIONE ASSISTENZIALE. Luglio 2008
INDICAZIONI PER LA PIANIFICAZIONE ASSISTENZIALE Luglio 2008 A cura di: A.F.D. Manuela Nuvolari Dott.ssa Stefania Lasciandare Dott.ssa Monica Gazzola 1 PREMESSA: Il piano di Assistenza Infermieristica è
DettagliI DISTURBI DELLA DEGLUTIZIONE GIORNATA EUROPEA DELLA LOGOPEDIA 06 MARZO 2017 OPUSCOLO INFORMATIVO PER IL PAZIENTE E LA FAMIGLIA
I DISTURBI DELLA DEGLUTIZIONE OPUSCOLO INFORMATIVO PER IL PAZIENTE E LA FAMIGLIA PER QUALSIASI INFORMAZIONE RIVOLGERSI AL N. 065343042 O INVIARE UNA MAIL AL SEGUENTE INDIRIZZO DI POSTA ELETTRONICA GIORNATA
DettagliPROGETTO DI APPRENDIMENTO IN AMBITO CLINICO AREA TERRITORIALE E DEI SERVIZI SOCIO-SANITARI
PROGETTO DI APPRENDIMENTO IN AMBITO CLINICO AREA TERRITORIALE E DEI SERVIZI SOCIO-SANITARI OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO RELATIVI ALLA FUNZIONE ASSISTENZA 1. DESCRITTORE: Stabilire una relazione con la persona
DettagliL ANZIANO FRAGILE E LA RETE PER LA CONTINUITA ASSISTENZIALE. Dipartimento Interaziendale della Fragilità
L ANZIANO FRAGILE E LA RETE PER LA CONTINUITA ASSISTENZIALE 01/Ottobre/2010 Lecco Sala Don Ticozzi Infermiere di Coordinamento Dipartimento Interaziendale della Fragilità ASL / AO Lecco L ÈQUIPE MULTIDISCIPLINARE
DettagliL INFERMIERE E LA SUA STORIA
L INFERMIERE E LA SUA STORIA La professione infermieristica si è evoluta sempre più nel passar degli anni, infatti affonda le sue radici in un tempo molto remoto, la preistoria, e nasce con la figura della
DettagliPREVALENZA E COMPLESSITA DI GESTIONE DELLA DISFAGIA IN UN PRESIDIO OSPEDALIERO DI 3 LIVELLO: ANALISI QUALITATIVA E QUANTITATIVA
SCUOLA DI MEDICINA DI TORINO DIPARTIMENTO DI SCIENZE CHIRURGICHE Corso di Laurea in Logopedia PREVALENZA E COMPLESSITA DI GESTIONE DELLA DISFAGIA IN UN PRESIDIO OSPEDALIERO DI 3 LIVELLO: ANALISI QUALITATIVA
DettagliIL RUOLO DEL LOGOPEDISTA
SOCIETÀ ITALIANA DI NEUROLOGIA Riunione annuale Umbro-Marchigiana Perugia 14 Dicembre 2018 IL RUOLO DEL LOGOPEDISTA NELLA STROKE UNIT Federica Lucia Galli Logopedista AOU Ospedali Riuniti di Ancona Dipartimento
DettagliUNIVERSITÀ CATTOLICA del SACRO CUORE Facoltà di Medicina e Chirurgia A. Gemelli - Roma OSPEDALE COTTOLENGO - Torino
UNIVERSITÀ CATTOLICA del SACRO CUORE Facoltà di Medicina e Chirurgia A. Gemelli - Roma OSPEDALE COTTOLENGO - Torino IL PROGETTO FORMATIVO E L APPRENDIMENTO CLINICO: IL SIGNIFICATO, LE COMPETENZE E LE CONDIZIONI
DettagliEDUCAZIONE TERAPEUTICA. Alessandra Oprandi Rossella Ghersinich Carmen Bassis Angelica Faraone
EDUCAZIONE TERAPEUTICA Alessandra Oprandi Rossella Ghersinich Carmen Bassis Angelica Faraone Educazione L'assistenza infermieristica preventiva,curativa e riabilitativa è di natura tecnica,relazionale
DettagliLa gestione riabilitativa del paziente vascolare con disfagia
La gestione riabilitativa del paziente vascolare con disfagia Giovanni Ruoppolo Dipartimento Organi di Senso Università Sapienza ROMA rischi correlati infezioni broncopolmonari malnutrizione ICTUS aspirazione
DettagliCONOSCERE IL PROPRIO TERRITORIO SOCIO- SANITARIO
CONOSCERE IL PROPRIO TERRITORIO SOCIO- SANITARIO Il cambiamento L aumento dell incidenza delle malattie croniche è uno dei principali driver della necessità di riequilibrio ospedaleterritori. Occorre definire
DettagliRaccomandazioni per l accreditamento dei Centri
Definizione di un modello di presa in carico del paziente portatore di malattie emorragiche congenite finalizzato alla prevenzione e riduzione dell impatto socio-sanitario della malattia e delle sue complicanze
Dettagli..disfa.. gie presso gie presso il nostro il nostro ambulatorio ambulato nel altre patologie SM
LA QUOTIDIANITA NELLA SCLEROSI MULPIPLA DEGLUTIZIONE E DISFAGIA LOGOPEDISTA Rita Andreo S.C. RRF sede Ivrea IL LOGOPEDISTA.. CHI E? COSA FA?.....è l operatore sanitario che svolge la propria attività nella
DettagliLA BUONA PRATICA IN UN REPARTO DI MEDICINA PER ACUTI. Palmanova 17 dicembre 2011
LA BUONA PRATICA IN UN REPARTO DI MEDICINA PER ACUTI Palmanova 17 dicembre 2011 Steffanuto Sara Colla Sabrina Imbocco sbagliato MOTIVO DEL RICOVERO: Sig. Vittoria, di anni 83, viene ricoverata per broncopolmonite
DettagliGESTIONE ASSISTENZIALE POST ABLAZIONE Caso clinico MUTTINI ROSSELLA TURSI LOREDANA
GESTIONE ASSISTENZIALE POST ABLAZIONE Caso clinico MUTTINI ROSSELLA TURSI LOREDANA Descrizione Caso Clinico Quadro Clinico Descrizione Caso Clinico Quadro Clinico Dopo ablazionepost.jpg Lamenta Dolore
DettagliIndividuazione del paziente a rischio di malnutrizione: una proposta collaborativa per la qualità dell assistenza
IL PROCESSO ASSISTENZIALE DELLA NUTRIZIONE IN OSPEDALE Modena, 12 dicembre 2014 Individuazione del paziente a rischio di malnutrizione: una proposta collaborativa per la qualità dell assistenza Silvia
DettagliDYSPHAGIA 2015 V edizione Pavia, 8 ottobre 2015 LA DISFAGIA NELLE DEMENZE
DYSPHAGIA 2015 V edizione Pavia, 8 ottobre 2015 LA DISFAGIA NELLE DEMENZE Dr.ssa Elena Sinforiani, Neuropsicologia/Centro UVA, IRCCS C. Mondino, Pavia Malattia di Alzheimer Demenze Fronto-Temporali Demenze
DettagliCorso di preparazione al Concorso pubblico per Infermiere cat. D indetto da ESTER Delibera n.155 del 6 aprile 2016
Corso di preparazione al Concorso pubblico per Infermiere cat. D indetto da ESTER Delibera n.155 del 6 aprile 2016 La legislazione infermieristica Dot..ssa Catia Anelli 1 GLOSSARIO SANITARIO Acronimi Descrizione
DettagliLa Salute dei denti e della bocca nel paziente oncologico
La Salute dei denti e della bocca nel paziente oncologico Lo IEO pubblica una collana di Booklets al fine di aiutare il paziente a gestire eventuali problematiche (quali ad esempio le terapie svolte, l
DettagliIl rapporto infermiere e oss: responsabilita' e competenze delle due categorie professionali
21 Ottobre, 7 Novembre 2017 Il rapporto infermiere e oss: responsabilita' e competenze delle due categorie professionali Il rapporto infermiere e oss: responsabilita' e competenze delle due categorie professionali
DettagliRelazione formazione infermieristica. VOLPONE Chiara CAS ASL VCO Torino 3 dicembre 2018
Relazione formazione infermieristica VOLPONE Chiara CAS ASL VCO Torino 3 dicembre 2018 Profilo competenze infermiere del Centro Accoglienza Servizi (CAS) 2017 Gruppo di Studio Infermieri Rete Oncologica
DettagliClasse delle lauree in professioni sanitarie, infermieristiche e professione sanitaria ostetrica
Classe delle lauree in professioni sanitarie, infermieristiche e professione sanitaria ostetrica Versione approvata dal CUN OBIETTIVI FORMATIVI QUALIFICANTI I laureati nella classe, ai sensi dell'articolo
DettagliCORSO DI LAUREA IN INFERMIERISTICA SEDE DI MODENA. Paola Ferri Infermiere Ricercatore
CORSO DI LAUREA IN INFERMIERISTICA SEDE DI MODENA Paola Ferri Infermiere Ricercatore È con la consapevolezza del percorso che abbiamo fatto che dobbiamo continuare a costruire il nostro futuro di infermieri
DettagliAZIENDA U.S.L. di PESCARA
www.ausl.pe.it AZIENDA U.S.L. di PESCARA STROKE UNIT Unità di Terapia Neurovascolare Via Fonte Romana n. 8-65126 Pescara Tel. 085 425 2277 / 8 - Fax: 085 425 2280 E-mail: stroke.pescara@alice.it Responsabile:
DettagliEvoluzione della formazione infermieristica. Davide Cordioli Cinzia Rivara
Evoluzione della formazione infermieristica Davide Cordioli Cinzia Rivara Leggi e regolamenti DPR 225/74 (mansionario( mansionario) DM 739/94 (profilo professionale) Patto infermiere-cittadino (1996) L.
DettagliDifficoltà nutrizionali del paziente con tumore della laringe
Difficoltà nutrizionali del paziente con tumore della laringe Logopedista Fausto Ferretti. MFR II Livello direttore Dott. Marco Polverelli. Dietista Chiara Barbato. SDNC. FUNZIONI LARINGEE Apertura delle
DettagliIl rapporto infermiere e oss: responsabilita' e competenze. delle due categorie professionali
Il rapporto infermiere e oss: responsabilita' e competenze delle due categorie professionali Il rapporto infermiere e oss: responsabilita' e competenze delle due categorie professionali : 1 La figura professionale
Dettagli''Il Case Manager'': equilibrio tra risorse e vincoli. Dott.ssa Elisa Meneghello Coordinatore Week Surgery AOP PADOVA
''Il Case Manager'': equilibrio tra risorse e vincoli. Dott.ssa Elisa Meneghello Coordinatore Week Surgery AOP PADOVA IL CASE MANAGEMENT INFERMIERISTICO NEL PERCORSO DEL PAZIENTE CHIRURGICO BARIATRICO:
DettagliLa gestione del paziente con patologie degenerative neurologiche
SIMPOSIO CONGIUNTO SNO/SIN - SIMG La gestione del paziente con patologie degenerative neurologiche Dott. Edoardo Nassini Medico di Medicina Generale SIMG Grosseto Piano Nazionale Delle Cronicita L evoluzione
DettagliPROCESSO DI NURSING DAL... PROFILO PROFESSIONALE DELL INFERMIERE ( D.M. 739/94) 4.VALUTAZIONE INTERVENTI 3. GESTIONE INTERVENTI INFERMIERISTICI
PROCESSO DI NURSING metodo di lavoro che si articola in fasi logiche,razionali, per raggiungere obiettivi dichiarati processo di nursing senza fase diagnostica processo di nursing con fase diagnostica
DettagliLa Contenzione fisica e farmacologica responsabilità per l infermiere. Dott. A. Zagari
La Contenzione fisica e farmacologica responsabilità per l infermiere Dott. A. Zagari Qualche dato La prevalenza della contenzione fisica, riportata in letteratura varia tra il 3% e 83% nelle Nursing home
DettagliPROCEDURA AZIENDALE APPLICAZIONE DEL MODELLO ASSISTENZIALE NEI SETTING DI DEGENZA LIVELLO 2 PP.OO. PISTOIA, S.MARCELLO, PESCIA
Rev.: 0 Pag. 1/6 PROCEDURA AZIENDALE APPLICAZIONE DEL MODELLO ASSISTENZIALE INFERMIERE REFERENTE PP.OO. PISTOIA, S.MARCELLO, PESCIA REV. DATA REFERENTI DOCUMENTO AUTORIZZAZIONI REDATTO APPROVATO Direttore
DettagliDott.ssa Valentina Insigne Azienda Ospedaliera Universitaria Federico II Napoli
Dott.ssa Valentina Insigne Azienda Ospedaliera Universitaria Federico II Napoli ANZIANO ONCOLOGICO MALATTIA ONCOLOGICA D.P.R. 11-02-61 n. 249 MALATTIE SOCIALI alta incidenza continuità di elevata frequenza
DettagliAs.P.I. Onlus - Varese, 7 giugno 2014
As.P.I. Onlus - Varese, 7 giugno 2014 Chi è il logopedista Decreto Ministeriale 14 settembre 1994, n. 742 (Gazzetta Ufficiale, 9 gennaio, n. 6) Il logopedista è l'operatore sanitario che [...] svolge la
DettagliLA GESTIONE DELLA TERAPIA DEGLI ANZIANI A DOMICILIO
LA GESTIONE DELLA TERAPIA DEGLI ANZIANI A DOMICILIO 63 Congresso Nazionale S.I.G.G. Roma 30 novembre 2018 Stefano Mantovani Componente Consiglio Direttivo Nazionale Sez. Nursing S.I.G.G., Infermiere Coordinatore
DettagliIl profilo professionale dell Infermiere
Nurse24.it nurse24.it http://www.nurse24.it/profilo-professionale-dellinfermiere/ Il profilo professionale dell Infermiere By Carlo Leardi febbraio 07, 2016 REDAZIONE. Il Profilo Professionale dell Infermiere,
Dettagli1954 Nasce il Collegio IPASVI. Infermieristica Generale. Gli anni 60.. Gli anni 70...
Infermieristica Generale Programma Storia dell assistenza Nazionale ed Internazionale, dalle origini ad oggi con particolare riferimento ai percorsi universitari. Normativa di interesse professionale (DM
DettagliMETODICHE DIDATTICHE
Università degli Studi di Genova Facoltà di Medicina e Chirurgia - Dipartimento di Pediatria C.L. Triennale Infermieristica Pediatrica A.A.2007/2008 CORSO INTEGRATO SCIENZE UMANE PSICOPEDAGOGICHE METODICHE
DettagliDisfagia. Come avviene la deglutizione. Fisiologia della deglutizione
Disfagia Con il termine di disfagia vengono definiti tutti i disordini della deglutizione a prescindere da: la natura della causa che li ha generati (lesioni del Sistema Nervoso Centrale; esiti di interventi
DettagliPROGETTO DI APPRENDIMENTO
PROGETTO DI APPRENDIMENTO IN AMBITO CLINICO PROBLEMA PRIORITARIO DI SALUTE MALATTIE CEREBROVASCOLARI Settembre 2006 Il percorso di apprendimento in ambito clinico relativo al problema prioritario di salute
DettagliEsperienza di modelli di integrazione ospedale territorio
Esperienza di modelli di integrazione ospedale territorio Dott.ssa Ester Giaquinto Responsabile medico servizio di dietetica e nutrizione aziendale Ausl Romagna Sede Cesena Effetti metabolici nutrizionali
Dettagli1 05/11/2014 Modifiche formali Tutte
Pag. 1 di 6 CASA RESIDENZA ANZIANI DI: Sommario 1. PREMESSE GENERALI... 2. OBIETTIVI... 3. COMPETENZE/RESPONSABILITA... 4. STRUMENTI OPERATIVI... 5. MODALITÀ OPERATIVE... 6. SEGNI CLINICI PER RICONOSCERE
DettagliInternational Network of Health Promoting Hospitals & Health Services. XIII Conferenza Nazionale HPH Reggio Emilia, Settembre 2009
Hospitals & Services XIII Conferenza Nazionale HPH Reggio Emilia, 24-26 Settembre 2009 L'educazione Terapeutica del Paziente come un importante fattore di sviluppo della promozione della salute: la continuità
DettagliEssere competenti nella sanità che cambia
Essere competenti nella sanità che cambia Le risposte per cambiare: Action Learning al Centro Cardiologico Fondazione Monzino e all Istituto Europeo di Oncologia sul ruolo dell infermiere laureato Monica
DettagliPresidente del Cdl: Prof. Gavino Faa
Presidente del Cdl: Prof. Gavino Faa Dipartimento di Citomorfologia, Sezione Anatomia Patologica Via Ospedale 46, 09100 Cagliari e-mail: faagav@tiscali.it Segreteria Professioni Sanitarie: Dott.ssa Valeria
DettagliDISFAGIA. OSA (servizio riabilitativo domiciliare ex art. 26 Roma).
DISFAGIA La gestione domiciliare della disfagia nel paziente neurologico: l esperienza della Cooperativa OSA nell approccio riabilitativo multidisciplinare Autori: Antonica C.M.A., Conte F., Galli A.,
DettagliIL RUOLO DELL INFERMIERE IN CARDIO- ONCOLOGIA C.P.S.I. FRANCO BORLETTO
IL RUOLO DELL INFERMIERE IN CARDIO- ONCOLOGIA C.P.S.I. FRANCO BORLETTO ENTRIAMO NEL DETTAGLIO L incidenza del cancro nel mondo continua a crescere costantemente L incidenza della cardiotossicità e in continua
DettagliLA GESTIONE INFERMIERISTICA DOMICILIARE DEL PAZIENTE IN OLT E NIV OBIETTIVO
LA GESTIONE INFERMIERISTICA DOMICILIARE DEL PAZIENTE IN OLT E NIV OBIETTIVO FAVORIRE LA STABILITA DELLA MALATTIA RICONOSCIMENTO DELLA RIACUTIZZAZIONE TRATTAMENTO TEMPESTIVO DANNO SaO2 90% VALUTAZIONI DEL
Dettagli8 9 GIUGNO Biblioteca storia ex convento dei Cappuccini Via dei Cappuccini 2b, Pisa. Con il patrocinio di:
Approccio logopedico precoce ai disturbi dell organizzazione oro-motoria: sviluppo di abilità e criticità nell acquisizione di competenze Dott.ssa Laura Orazini - logopedista Biblioteca storia ex convento
DettagliAccreditamento e Qualità dell alimentazione
Dr.ssa Giorgia Auteri Responsabile Accreditamento e Qualità Accreditamento e Qualità dell alimentazione Genova, 4 dicembre 2014 ACCREDITAMENTO Rendere credibile, dare affidamento Procedura che ha per obiettivo
DettagliBasi dell'assistenza infermieristica
UNIVERSITA DEGLI STUDI DI BARI CORSO DI LAUREA IN INFERMIERISTICA Principi di assistenza infermieristica Basi dell'assistenza infermieristica Dr. Caldararo Cosimo Chi è l infermiere? Qual è il lavoro dell
DettagliSTUDENTE. Contratto di Apprendimento Clinico. Stage I II III R
1 STUDENTE Università degli Studi di Torino Corsi di Laurea delle Professioni Sanitarie Dipartimento di Scienze della Sanità Pubblica e Pediatriche Corso di Laurea in Infermieristica Sede di Asti Anno
Dettagli