Volontario Soccorritore ANPAS

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1 APPUNTI PER IL Volontario Soccorritore ANPAS Segreteria Provinciale per la Formazione Pubbliche Assistenze Viale Corassori, Tel Fax A.N.P.AS. Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze con il patrocinio della

2 SOMMARIO 1. A.N.P.AS. - ASSOCIAZIONE NAZIONALE PUBBLICHE ASSISTENZE - ATTIVITÀ E PROGETTI ORGANIZZAZIONE DEL SISTEMA DI SOCCORSO PROVINCIALE, MODALITÀ DI APPROCCIO AL SISTEMA RISPOSTA TELEFONICA, LINGUAGGIO RADIO E RELATIVI PROTOCOLLI DI COMUNICAZIONE SUPPORTO PSICOLOGICO AL SOGGETTO NEL SOCCORSO TRIAGE E GESTIONE DELL'EMERGENZA CON I MEZZI DI SOCCORSO AVANZATO E CON OPERATORI DELL'EMERGENZA NON SANITARIA TRATTAMENTO POLITRAUMATIZZATO SECONDO LINEE GUIDA IRC (ITALIAN RESUSCITATION COUNCIL) LESIONI DA AGENTI CHIMICI E FISICI, LESIONI DA COLPO DI CALORE E DA FREDDO DISINFEZIONE, CONTROLLO, VERIFICA DEL MEZZO DI SOCCORSO. IMPIANTO DI OSSIGENOTERAPIA BASIC LIFE SUPPORT RIANIMAZIONE PEDIATRICA URGENZA NELLA DONNA GRAVIDA PSICOPATOLOGIA PSICOLOGIA DELL'EMERGENZA MEDICINA LEGALE LA SICUREZZA NEL SOCCORSO EXTRAOSPEDALIERO Sommario

3 Introduzione Il Sistema Provinciale della Emergenza Urgenza Il Sistema dell emergenza urgenza della nostra Provincia è costituito dalla Centrale Operativa 118 Modena Soccorso, che attiva e coordina il sistema dal momento della richiesta di soccorso fino all accesso ai presidi ospedalieri, dalle strutture della rete Ospedaliera Provinciale. che afferiscono ai Dipartimenti di Emergenza Urgenza dell Azienda USL e dell Azienda Ospedaliera Policlinico di Modena e da un elevato numero di mezzi di soccorso dislocati su tutto il territorio, sia pubblici che delle Associazioni di Volontariato (Pubblica Assistenza, CRI, Misericordia d Italia). Si avvale inoltre dell apporto integrato di strutture non sanitarie (Vigili del Fuoco, Forze dell Ordine, Soccorso Alpino, Polizia Municipale.). Il sistema globalmente agisce secondo percorsi provinciali definiti con i Dipartimenti di Emergenza urgenza ed Area critica, in rapporto alla patologia, alla distanza, alle dotazioni dei presidi, alla tipologia delle equipe di soccorso, perseguendo il fine di inviare il paziente all ospedale più idoneo, nel minor tempo possibile in prima e seconda istanza, secondo i criteri dell Hub & Spoke. I protocolli clinici sono stati rapportati alla potenzialità delle diverse equipes presenti nel sistema, quali equipes mediche, infermieristiche, del volontariato e miste. Funzioni della Centrale Operativa Le funzioni fondamentali della Centrale Operativa 118, sono rappresentate in primo luogo dalla ricezione delle richieste di soccorso, valutazione del grado di complessità dell intervento da attivare, attivazione e coordinamento dell intervento stesso; inoltre è compito della Centrale Operativa : garantire interventi tempestivi, adeguati e ottimali a tutte le richieste sanitarie del cittadino che rivestono carattere di emergenza urgenza, in sinergia con i Dipartimenti di emergenza urgenza e le rispettive risorse territoriali ottimizzare e razionalizzare le risorse sanitarie di emergenza sul territorio organizzare e coordinare gli interventi sanitari nelle maxi-emergenze in collaborazione con le altre risorse sanitarie e non creare un sistema omogeneo di risposta all emergenza sanitaria estendere nella popolazione la cultura dell emergenza urgenza e del corretto utilizzo del sistema formare i first-responder. Le Strutture Sanitarie La strutture della rete provinciale sono classificate in rapporto alla loro complessità ed alla capacità di dare risposte dirette ai casi di emergenza urgenza Punti di Primo intervento: Sono dislocati nei vari distretti della provincia e sono attive diverse modalità organizzative quali l attività territoriale su ambulanza, l attività ambulatoriale o entrambe; l afferenza gestionale ed organizzativa dei singoli Punti di Primo Intervento è riferita al Dipartimento Provinciale di Emergenza Urgenza, attraverso le sue articolazioni presenti nei vari stabilimenti ospedalieri. La presenza medica è garantita da Medici di emergenza Territoriale. Sono presenti a: Introduzione i

4 Fanano Formigine Finale Emilia Castelfranco Emilia Accettazione e Pronto Soccorso Ospedaliero Sono presenti nelle strutture Ospedaliere di : Pavullo Vignola Sassuolo Mirandola In questi ospedali, in rapporto al numero attuale degli accessi, è prevista la presenza continuativa di almeno un medico nelle 24 ore e di un adeguato numero di turni infermieristici sufficienti a garantire anche la funzione di triage, secondo parametri ben definiti. E inoltre compito del Pronto Soccorso degli Ospedali di Sassuolo e di Vignola gestire, in collaborazione con il Volontariato ed i Distretti di competenza, le ambulanze ubicate nelle zone montane di Montefiorino e Zocca dove, in particolari fasce orarie, viene garantita la possibilità di un equipaggio dotato di Infermiere Professionale D.E.A di 1 livello Sono rappresentati dagli ospedali della rete attualmente dotati di rianimazione e/o terapia intensiva Modena Ospedale Civile Ospedale di Carpi D.E.A di 2 livello Fino al completamento della struttura di Baggiovara è rappresentato dal Policlinico di Modena, sede, oltre che della rianimazione e della terapia intensiva post operatoria, anche dei reparti specialistici in grado di affrontare efficacemente la complessità della casistica di emergenza urgenza. I Mezzi di soccorso e le Professionalità Nel territorio provinciale sono attivabili, se pure in fasce orarie diversificate: n 9 ambulanze con infermiere professionale n 2 ambulanze 118 medicalizzate con medico dell emergenza territoriale ed infermiere professionale n 3 ambulanze con equipaggio misto:volontario, infermiere professionale e/o medico n 2 automediche con medico dell emergenza territoriale ed infermiere professionale n 41 ambulanze del volontariato in convenzione per l attività di emergenza-urgenza n 3 basi di elisoccorso regionale dislocate a Bologna, Parma e Ravenna, che operano sul territorio regionale con équipe formata da un medico anestesista - rianimatore e due infermieri professionali n 1 Elicottero di recupero SAR/118 regionale (dotato di verricello) dislocato a Pavullo, con équipe formata da un medico, un infermiere professionale ed un tecnico del Soccorso Alpino; questa risorsa si è rivelata estremamente utile per l emergenza sanitaria nel nostro territorio montano per la collocazione all interno del territorio appenninico. La specifica professionalità (utilizzo del verricello) inoltre permette di intervenire in terreno ostile ed ha un bacino di utenza su tutto il territorio regionale. Concorrono inoltre all emergenza sul territorio: Medici di Medicina Generale e/o di Continuità Assistenziale, che hanno sostenuto specifici corsi di addestramento, disponibili ad intervenire in situazioni d emergenza; le zone interessate sono attualmente quelle di alcune aree montana: Fiumalbo, Pievepelago, Riolunato, Zocca, Introduzione ii

5 Montese, Sestola. Questa situazione, del tutto innovativa nel sistema, comporta un miglioramento dell efficacia della risposta al cittadino. Le ambulanze, sia pubbliche che del volontariato, utilizzate dalla Centrale Operativa 118 e dislocate sul territorio provinciale, sono di tipo A secondo la classificazione ministeriale (DM 17 dicembre 1987, n.553), inoltre sono dotate di strumenti elettromedicali e presidi sanitari atti a sostenere le situazioni di emergenza-urgenza sia internistiche che traumatiche. Concorrono al sistema di sicurezza sanitaria, secondo procedure individuate nell ambito logistico organizzativo del sistema 118, postazioni fisse e mobili di laici addestrati alla defibrillazione precoce e dotati di defibrillatore semiautomatico (DAE), secondo quanto previsto dal progetto interaziendale di defibrillazione precoce e in specifico dal progetto Cuore Vivo definito con l Associazione di Volontariato Gli Amici del Cuore. Volontariato Il Volontariato costituisce una risorsa preziosa ed indispensabile che integra fortemente il Sistema Pubblico. Su 41 postazioni fisse o stagionali, 3 operano con equipaggi misti, le altre sono del Volontariato con netta preponderanza delle PP.AA. Oltre il 40% delle richieste di soccorso è sostenuto in prima istanza da Associazioni di Volontariato. I soccorsi effettuati da tali Associazioni sono integrati, ove necessario e possibile, con il successivo invio di risorse avanzate del Sistema Pubblico (rendez- vous). Le Aziende sanitarie di comune accordo con il Coordinamento Provinciale delle Pubbliche Assistenze, che ne ha coordinato tutti gli aspetti organizzativi, hanno svolto, negli ultimi anni, un intenso programma di formazione rivolto ai volontari soccorritori, comprendente soprattutto specifici corsi di addestramento per il soccorso al paziente in arresto cardiaco ed al paziente traumatizzato. È necessario tuttavia prevedere, in particolare in alcune zone ove il numero di interventi è limitato, come ad es. nell area montana, attività formative mirate, quali retraining più frequenti e tirocini di Volontari soccorritori su mezzi istituzionali. Attualmente la maggior parte delle Pubbliche Assistenze, la Misericordia d Italia di Modena e la Croce Rossa, hanno a bordo dei mezzi soccorritori addestrati e dotati di defibrillatore semiautomatico che agiscono secondo procedure definite dalla Centrale Operativa 118 Modena Soccorso. Dr. Marilena Cmpisi Responsabile Centrale Operativa Modena Soccorso Dr. Giorgio Lenzotti Coordinatore per l'emergenza Territoriale Azienda USL Modena Introduzione iii

6 La Formazione nel Volontariato di Pubblica Assistenza. I moduli presentati nel presente Manuale, in forma di appunti delle lezioni del Corso per Volontario Soccorritore ANPAS, sono il risultato di un lavoro di confronto che abbiamo svolto, prima a livello Nazionale e successivamente, assieme alla Centrale Operativa di Modena Soccorso, su base provinciale. A questo ultimo tavolo erano quindi presenti rappresentanti istituzionali e Associazioni di Volontariato presenti sul territorio modenese: le Pubbliche Assistenze e la Croce Rossa Italiana. La Misericordia essendo di recente costituzione, non ha potuto essere presente ma condivide ora i percorsi formativi e collabora con la Centrale Operativa. Il tavolo di confronto Nazionale è partito al Congresso Nazionale dell ANPAS di Chianciano nel Una Commissione Nazionale ha lavorato per diversi anni producendo materiale, cercando di schematizzare e rendere fruibile a una realtà complessa come sono le pubbliche Assistenze, uno strumento di riferimento che abbiamo voluto appunto chiamare Standard Formativi ANPAS. L idea era quella di poter avere una traccia, un riferimento e delle indicazioni didattiche da proporre alle associazioni di Pubblica Assistenza che in Italia sono più di 800, e che si differenziano già all interno della stessa provincia per la tipologia dei servizi prevalentemente svolti e caratteristiche di specificità uniche. Il nostro obiettivo non poteva essere altro che uno standard. Stiamo parlando dei primi anni novanta, negli uffici stava malinconica ancora la macchina da scrivere, e il fax faceva brillare alcuni luoghi per avanguardia e tecnologia, la video scrittura aveva elaborato il primo lutto: word star. Internet esisteva, ma solo presso le Università. Gli scambi della Commissione avvenivano per posta e/o di persona in occasione di riunioni interminabili dove si discuteva a lungo se aggiungere o no un determinato argomento e perché Al Congresso di Baveno Claudio Tortone ha presentato un primo lavoro, e successivamente il risultato è stato raggiunto anche grazie alla collaborazione di Paolo Losa per i pazienti assemblaggi del materiale che giungeva in modo caotico e del tutto disorganizzato. Il mio contributo si evidenzia con l apporto della nostra esperienza modenese e della richiesta, fin dai primi incontri, di inserire una parte sulla psicologia dell emergenza e sul supporto psicologico al paziente durante il trasporto. Credo che la Commissione tutta, abbia lavorato faticosamente ma anche con grandi soddisfazioni; quindi senza dover fare i nomi di tutti, colgo questa occasione per ringraziarli dei contributi che hanno dato a me personalmente e in particolare alle Pubbliche Assistenze della Provincia di Modena che utilizzano dal 2000 gli standard formativi Provinciali adattati da quelli Nazionali. Il Comitato Regionale ANPAS del Piemonte ha proseguito a livello Regionale nella elaborazione degli Standard, producendo un ottimo lavoro che personalmente ho più volte utilizzato e apprezzato. Il mondo delle Pubbliche Assistenze e del Volontariato, più in generale, è un patrimonio che sul nostro territorio ha creato una rete di collaborazioni veramente interessante e preziosa per la comunità. A volte il volontario dietro allo slancio passionale e sincero, fatica a comprendere la necessità di una preparazione adeguata per svolgere un buon servizio. Per questo motivo negli anni abbiamo creato una formazione a moduli che consente di raggiungere i livelli di formazione adeguati per svolgere diverse tipologie di servizio. Il modulo VSA - Volontario Soccorritore ANPAS - abilita all emergenza urgenza, coinvolgendo i volontari nei servizi all interno di un sistema complesso che affronta problematiche di urgenza e criticità per le quali occorre anche nel ruolo di volontario una competenza tecnica e personale importante e impegnativa. I cinquemila volontari di Pubblica Assistenza della Provincia di Modena non svolgono solo servizi di emergenza urgenza per i quali è necessaria questa preparazione che noi abbiamo chiamato di secondo livello, per gli altri servizi socio-sanitari sono previsti percorsi formativi meno impegnativi. Se state leggendo, se avete cominciato questo percorso, avete fatto una scelta importante e l impegno formativo che vi siete assunti è certamente faticoso. Sono certa però che l avete scelto volontariamente e anche per un arricchimento professionale e personale. Pertanto vi auguro di poter proseguire e concludere questo percorso, che necessariamente potrà cambiare nel tempo grazie anche ai vostri suggerimenti e contributi. Dr. Maria Pia Bagnato Rappresentante del Comitato Tecnico per la Formazione PPAA Modena Introduzione iv

7 Le Pubbliche Assistenze della Provincia di Modena Dopo quattro anni dall inizio dell attività della Segreteria Provinciale per la Formazione, siamo finalmente in grado di mettere a disposizione dei Volontari questo Manuale, uno strumento indispensabile che va a sostituire le dispense per singolo argomento che abbiamo utilizzato fino ad ora. La collaborazione costante fra Pubbliche Assistenze, Aziende Sanitarie, Centrale Operativa Modena Soccorso e Agefor, e l indispensabile supporto organizzativo della Segreteria Provinciale per la Formazione, hanno consentito alle nostre Associazioni di raggiungere in brevissimo tempo livelli formativi molto importanti e omogenei che assicurano ai cittadini delle nostre comunità, interventi sempre più qualificati. Sì, qualificati perché Volontariato nelle Pubbliche Assistenze significa anche essere consapevoli e accettare la responsabilità morale e legale di esercitare un pubblico servizio in cui è richiesta la conoscenza di manovre sanitarie che non siano di esclusiva competenza di medici e infermieri. Vogliamo far bene ciò che dobbiamo fare ma, allo stesso tempo, confermare motivazioni e gratificazioni sul piano umano in una preziosa attività di volontariato. I prossimi mesi dovranno servirci per una riflessione generale che ci possa portare ad uniformare il più possibile la formazione di base dei Volontari in modo che, anche la formazione avanzata per l emergenza sanitaria, possa ulteriormente essere migliorata. Vorrei ringraziare l Azienda USL e la Centrale Operativa Modena Soccorso per aver creduto ed investito sulla Segreteria Provinciale che, oltre per la formazione, ha contribuito all unità del nostro movimento a livello provinciale; tutti i docenti che collaborano con le Pubbliche Assistenze, la Cooperativa Sociale Oltre il Blu con tutto il personale che si è impegnato nelle attività della Segreteria e soprattutto i dirigenti e i volontari delle Pubbliche Assistenze per la crescente partecipazione e collaborazione. Alessandra Trabucco Coordinatore Provinciale Introduzione v

8 Le crescenti complessità e diversificazioni dei bisogni espressi da larghe fasce di popolazione hanno favorito in questi anni lo sviluppo di positive e qualificate forme di partnership collaborative tra Istituzioni e Soggetti del Terzo Settore, in primis le Associazioni di Volontariato, per il conseguimento di obiettivi di inclusione e benessere sociale, di minimizzazione dei rischi di esclusione ed emarginazione e nella gestione di emergenze sociali e sanitarie. Il ruolo dell Associazionismo è via via cresciuto fino al suo coinvolgimento nella progettazione istituzionale e nella implementazione di significativi interventi poi assunti territorialmente nei Piani per la Salute e nei Piani di Zona. D altro canto questo protagonismo è stato reso possibile grazie all attenzione con cui si è guardato, da parte delle stesse Associazioni, alla preparazione e alla formazione dei tanti cittadini, donne e uomini, giovani e meno giovani, che offrono il loro personale contributo partecipando attivamente alle esperienze di volontariato. Il volontariato, le sue Associazioni, nel nostro caso la rete delle Pubbliche Assistenze rappresentano un importantissima risorsa proprio anche grazie all importanza assegnata alla formazione dei volontari, costituendone elemento costante e fondante. Il Manuale formativo per il soccorritore che viene qui presentato offre un momento concreto ed esemplare di questa centralità, rappresentando nel contempo fattore di garanzia per una progettazione di qualità e per interventi di elevata efficacia. ASSESSORE ISTRUZIONE E ASSESSORE AL LAVORO E FORMAZIONE PROFESSIONALE.. PROF CLAUDIO BERGIANTI POLITICHE SOCIALI DR GIORGIO RAZZOLI Introduzione vi

9 Capitolo 1 A.N.P.AS. Attività e Progetti A cura di Alessandra Trabucco 1 e Fausto Casini 2 1 Coordinatore Provinciale Pubbliche Assistenze 2 Vicepresidente Nazionale e Responsabile nazionale del Servizio civile ANPAS 1 A.N.P.AS. Attività e Progetti

10 1. A.N.P.AS. - Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze - Attività e Progetti Obiettivi Formativi: 1) Illustrare la storia dell'anpas (origini, sviluppo, finalità e attività); 2) I valori dell'anpas 3) Illustrare la storia del Coordinamento Provinciale delle Pubbliche Assistenze di Modena (origini, sviluppo, finalità e attività); 4) Il ruolo del Volontario Soccorritore. Le Pubbliche Assistenze vantano una storia che affonda le sue radici nelle origini stesse dell Italia come stato unitario, nel Risorgimento: esse nascono a partire dal 1860 come laiche, libere Associazioni di volontariato, che - in un lasso di tempo incredibilmente breve - si formano in ogni parte d Italia, sotto una grande molteplicità di nomi: Croce Verde, Croce Bianca, Croce Turchina, Croce D Oro, Società di Salvamento, Fratellanza Militare, Fratellanza Popolare, e altri ancora. Dalla Sicilia al Piemonte, unanimi nel loro impegno, le Pubbliche Assistenze non fanno distinzioni di servizio per nobili e poveri, servono chiunque esprima un bisogno, non pongono condizioni all aiuto prestato e sono, generalmente, aperte a chiunque voglia prendervi parte. Da documenti dell epoca risulta che il primo congresso delle Associazioni di Pubblica Assistenza ha luogo a La Spezia, nel 1892: all appello rispondono 29 associazioni, di cui: 12 toscane, 4 liguri, 4 laziali, 2 lombarde, 2 piemontesi, 2 siciliane, una emiliana, una umbra e una pugliese. Un congresso che peraltro già affronta la questione del coordinamento tra le varie associazioni al quale seguono molti altri, a scadenza più o meno annuale, e dai quali emerge con sempre maggiore chiarezza la necessità di costituire degli organismi di indirizzo generale e di coordinamento. E sin dai primi del 900 che si evidenziano alcune delle caratteristiche più marcate di quello che già si configura come un vero e proprio movimento: le Pubbliche Assistenze le cui attività si esplicano in moltissimi campi, compreso quello dei Vigili del Fuoco volontari si rifiutano di assumere il ruolo di supporto ai servizi di pertinenza dello Stato, e quindi di trasformarsi in serbatoio di attività subordinate, controllabili e indirizzabili. Ma un altro, fondamentale, passo in avanti sulla via della caratterizzazione delle Pubbliche Assistenze avviene con la costituzione, nel 1903, dell Unione Regionale Toscana e, nel 1904 a Spoleto, con quella della Federazione Nazionale, eretta ad Ente Morale nel 1911, con Regio Decreto n 638 del 18 giugno; contemporaneamente, cresce con grande impeto il numero delle associazioni: nel congresso che precede la prima guerra mondiale, si contano ben 150 associazioni federate e 100 mila aderenti. Tuttavia, tale processo conoscerà una prima battuta d arresto con la grande guerra, che di fatto smobilita le associazioni, privandole degli uomini che vengono inviati al fronte e svuotando le sedi delle Pubbliche Assistenze in tutta Italia. Sarà la ripresa post-bellica a favorire un nuovo sviluppo del movimento. La sede della Federazione viene spostata da Spoleto a Roma e poi definitivamente a Firenze, mentre al congresso di Fiume, del 1924, le associazioni federate arrivano ad essere 218. E tuttavia, sarà il fascismo a bloccarne la crescita ancora una volta: non poteva, il regime, far vivere una realtà che per sua stessa natura ne rappresentava l antitesi, in quanto portatrice di valori quali la solidarietà, la condivisione, il servizio disinteressato. Non è un caso, infatti, se nel 1930, con il Regio Decreto n 84 del 12 febbraio, Vittorio Emanuele III deciderà di trasferire alla Croce Rossa Italiana tutte le 2 A.N.P.AS. Attività e Progetti

11 competenze relative al soccorso, e scioglierà tutte le associazioni prive di riconoscimenti giuridici. Ma le Pubbliche Assistenze non soccombono. Anzi, lasciato alle spalle l orrore bellico, il movimento si ricompone quasi spontaneamente. Il 14 e il 15 dicembre 1946 ha luogo a Milano il primo congresso nazionale del dopoguerra: sono 64 le associazioni, i soci, i volontari, 98 gli automezzi, 454 le barelle a cavalli e a braccia. Nei anni che seguono, il movimento ha una crescita complessivamente lenta, ma costante. Sarà negli anni 70 che, con l avviarsi dei grandi processi di riforma e con il dibattito ad essi legati, si apre il confronto fra chi, nel movimento continua a ritenere che il compito delle associazioni sia quello di pura e semplice organizzazione di servizi, in una dimensione esclusivamente quotidiana, asettica, priva di un vero progetto per il futuro e chi, invece, afferma la necessità del rinnovamento anche per quel che concerne le linee guida ideali che hanno caratterizzato la nascita e lo sviluppo delle Pubbliche Assistenze. Su questa strada l Anpas allarga i propri confini fino ad assumere le caratteristiche di una grande organizzazione di volontariato che si configura come un punto di riferimento obbligatorio nel contesto del volontariato moderno. Oggi l Anpas rappresenta 816 Associazioni di Pubblica Assistenza, impegnate quotidianamente nell emergenza sanitaria, nel pronto soccorso, nelle attività sociali e di protezione civile con l apporto di volontari, ambulanze ed il sostegno di circa soci. Dal 1999 l Anpas ha costituito una Organizzazione Non Governativa denominata Anpas Solidarietà Internazionale per la gestione di grandi progetti internazionali. L Anpas, associazione apartitica e aconfessionale, ha come scopi principali quelli di: coordinare l attività delle Associazioni di Pubblica Assistenza; promuoverne lo sviluppo, favorendone la diffusione; tutelarne gli interessi morali e materiali; promuovere ed organizzare la diffusione della coscienza sanitaria e della cultura del volontariati e della solidarietà; stimolare ed organizzare la formazione dei soci attivi e dei soci in genere. A tal fine sono stati da tempo istituiti presso alcuni Comitati Regionali centri di formazione per i volontari che provvedono alla qualificazione del personale che svolge servizi e dei dirigenti delle associazioni, applicando programmi e metodiche che hanno ricevuto il generale apprezzamento delle istituzioni preposte alle varie attività. Le Associazioni aderenti all Anpas sono al servizio di chiunque ne abbia bisogno, non pongono condizioni all aiuto prestato e sono, generalmente, aperte a chiunque voglia prendervi parte. La solidarietà è un ambito aperto, imprevedibile, imprecisabile e lo spirito che la anima deve sentirsi disponibile sempre, a favore di chicchessia, ovunque l intervento dei volontari, anche se non richiesto, si riveli utile. L iniziativa autonoma dei volontari può costituire, nel mondo egoista in cui viviamo, la speranza di un futuro. L Anpas e le Pubbliche Assistenze intendono proporre una storia ed una realtà che contribuiscano a costruire un sistema di valori che si contrapponga alla società dell egoismo, della solitudine, dell insicurezza. L Anpas, come movimento di Volontariato, intende essere punto di riferimento e soggetto di progresso idoneo a contribuire al rinnovamento della società. Un soggetto fatto di Volontari, abituati per scelta di vita a mettersi al servizio degli altri, con professionalità, senza aspettarsi nulla in cambio. Volontari che hanno conquistato sul campo il diritto di partecipare alle fasi decisionali, alle scelte delle soluzioni di problemi che hanno imparato a conoscere e, in molti casi, a dominare, attraverso il lavoro di ogni giorno, che rappresenta un modo leale, concreto, coraggioso di partecipare alla vita della comunità, nell'assoluta convinzione della centralità dell uomo. 3 A.N.P.AS. Attività e Progetti

12 IL TERZO SETTORE E L ANPAS Gli anni 90 sono trascorsi con una grande produzione di norme e provvedimenti che nell ottica della sussidiarietà tendono a riconoscere e a normare tutto quel mondo fatto di imprese no profit, fondazioni e associazioni di volontariato che prende il nome di Terzo settore. All interno del terzo Settore nella comunanza dello spirito solidaristico troviamo soggetti molto differenti fra loro e in particolare le Associazioni di volontariato, le cooperative sociali e le Associazioni di promozione sociale. Le attività del Terzo settore hanno conosciuto in questi anni un forte sviluppo e spesso ci si interroga su quali siano i valori comuni ed di appartenenza. All interno di questo mondo il volontariato costituisce una risorsa fondamentale, non tanto per quel che riguarda la capacità di dare risposte alle esigenze di servizio ma per la particola propensione all innovazione e alla ricerca di quei servizi che spesso si pongono al margine fra le prestazioni professionali e la semplice ricostruzione di dinamiche inclusive nei rapporti sociali. Le Pubbliche Assistenze sono una pratica testimonianza di come il volontariato possa intervenire anche nella gestione di servizi complessi e spesso attraverso la sperimentazione di servizi svolta dal volontariato si sono poi sviluppate attività che ora costituiscono occasioni di impiego e di sviluppo. L ANPAS vede il volontariato come una realtà specifica che ha bisogno di tutele e libertà particolari ma nello stesso tempo non condivide alcune tendenze ideologiche che vorrebbero una separatezza tra le associazioni di volontariato e il resto del Terzo Settore. Le Pubbliche Assistenze hanno sempre trovato le loro radici nella comunanza di intenti con chi all interno del mondo del lavoro e dell impresa sociale crede in una società in cui la gratuità ha ancora diritto di cittadinanza e in cui non siano unico criterio di valutazione il mercato o la potenzialità di profitto. Nel 1991 sono state promulgate la leggi 266 e 381 che finalmente davano riconoscimento alle associazioni di volontariato e alle cooperative sociali mentre per il riconoscimento delle associazioni di promozione sociale si sono dovuti attendere altri 10 anni, ma non è un caso che mentre si avviava il processo di riforma delle pubbliche amministrazioni e del loro rapporto con i cittadini in parallelo si cercasse di regolamentare il rapporto tra questi importanti attori della società civile e le pubbliche amministrazioni; questo processo non si è ancora compiuto e spesso si è assistito a passi avanti sul fronte legislativo che non coincidevano con reali volontà politiche. Siamo in un momento di grande incertezza per quello che succederà nelle politiche di welfare del futuro alcune importanti leggi quali la legge di riforma della Sanità e la legge sull assistenza sociale non trovano completa applicazione rendendo sempre più debole l idea dell universalità del diritto alla salute e all assistenza. Il Terzo settore non potrà limitarsi a svolgere servizi più o meno complessi ma dovrà cercare di costruire quelle alleanze e di proporsi come interlocutore delle istituzioni nella salvaguardia dei diritti essenziali di tutti gli individui con particolare attenzione ai più deboli trasformando la concretezza e la capacità di fare dell azione volontaria in un formidabile strumento di partecipazione. Principali Norme di riferimento Legge 266/91 Legge-quadro sul volontariato Legge 381/91 Disciplina delle Cooperative Sociali Legge 383/2000 Legge sulla Disciplina delle Associazioni di Promozione Sociale Decreto Legislativo Norme per la razionalizzazione del Sistema Sanitario Nazionale (riforma Bindi). 229/1999 Legge 328/2000 Legge-quadro sull'assistenza Sociale 4 A.N.P.AS. Attività e Progetti

13 Legge 142/90 Legge 241/ 91 Legge 675/96 Legge 772/72 Legge 230/98 Legge n.331/2000 Legge 64/2001 Riforma Ordinamento delle Autonomie Locali Norme in materia di procedimento amministrativo e di diritto di accesso ai documenti amministrativi Legge sulla Privacy Convenzione dei diritti dell Uomo di Ginevra Norme per il riconoscimento dell'obiezione di coscienza Riforma dell Obiezione di Coscienza Legge di riforma dell istituto della leva obbligatoria Legge istitutiva del Servizio Civile Nazionale LA STRUTTURA DELL A.N.P.AS. A.N.P.AS. Consiglio Nazionale Direzione Nazionale Presidente Nazionale A.N.P.AS. Comitati regionali Consiglio Regionale Direzione Regionale Presidente Regionale Pubbliche Assistenze Consiglio Direttivo Presidente Volontari Settori di attività Emergenza sanitaria 118, Trasporto sanitario, Donazione sangue, Protezione Civile, Antincendio, Interventi Socio-Sanitari, Obiezione di Coscienza e Servizio Civile, Mutualità ed aggregazione sociale, Adozioni internazionali, Formazione, Cremazione, Promozione della Solidarietà, Soccorso animali Figura 1 SANITA L idea del soccorso è antica quanto l uomo e non poteva essere disgiunta dall idea di mutualità, solidarietà, quali fondamenta delle associazioni di Pubblica Assistenza. Portare aiuto agli uomini, questo l impegno del nostro movimento ed in questo non poteva mancare il trasportare gli ammalati, il soccorrere i feriti. Non in un'ottica puramente caritatevole, ma di solidarietà in un concetto universale. Dalle motivazioni e dalle radici, ad una concezione che vedeva le Pubbliche Assistenze promotrici di iniziative di educazione al soccorso dei propri aderenti e della collettività. Da un'impostazione di puro e semplice trasporto, all assistenza, sino ad arrivare negli anni settanta, con un ribaltamento di questi concetti, a favore di una impostazione che metteva al centro degli interventi la persona con il suo bisogno di salute, sino all insorgenza dell evento, senza tralasciare l aspetto sociale e solidaristico. Questo, quando ancora la cultura nell'intero paese, nell'ambito del comparto sanità, era ben lontana da apprezzare le nuove filosofie dell'emergenza. Tante sono le esperienze espresse sul territorio, anche molto differenti tra loro, che hanno comunque contribuito tutte a creare una cultura dell'emergenza sanitaria e soprattutto a salvare tante vite. Le Pubbliche Assistenze, in questo hanno fatto la loro parte, hanno sperimentato modelli nuovi, hanno spinto le istituzioni sanitarie a farsi carico delle varie problematiche ed hanno dimostrato la vitalità e validità del volontariato. Dal telesoccorso, alle ambulanze di rianimazione, sino alla realizzazione di servizi di elisoccorso o alla costituzione di centrali operative, un percorso che ha visto il volontariato fortemente impegnato. 5 A.N.P.AS. Attività e Progetti

14 Oggi nel paese le Pubbliche Assistenze collaborano con le centrali operative del 118, contribuiscono a formare tante persone alle manovre di soccorso, forniscono un contributo insostituibile al Servizio Sanitario nazionale. Tutto questo passa anche per una sempre più attenta e necessaria formazione dei volontari del soccorso che dispongono di circa ambulanze, 200 automediche, che partono dalle 845«Totpa» sedi di Pubblica Assistenza sparse nel territorio nazionale e che ne fanno, con i suoi volontari, la prima organizzazione di volontariato del soccorso del nostro paese. SOCIALE Le Pubbliche Assistenze sviluppano il proprio impegno sociale in diverse aree della marginalità: SERVIZIO UTENTI DESCRIZIONE Affidamento Carcerati Recupero sociale attraverso attività nell ambito associativo Assistenza Anziani Servizi infermieristici a domicilio domiciliare infermieristica Attività ludico Minori (6-10 anni) Ginnastica Formativa e motoria Attività ludico motoria Centri accoglienza presportiva Minori (11-16 anni) Ginnastica formativa, orientamento al soccorso e sopravvivenza in territorio socialmente a rischio Extracomunitari Centro di accoglienza per extracomunitari con assistenza e recupero sociale Centri diurni Anziani Attività ricreativo culturali Centri estivi Anziani Attività ricreativo culturali, diurni socializzazione Centro di ascolto Tossicodipendenti, alcolisti Periodo: da giugno a settembre Punto di ascolto telefonico e successiva assistenza e recupero sociale Filogiovani Minori Punto di ascolto telefonico per disagio familiare sociale, prevenzione ai maltrattamenti o abusi sessuali Presidi sociosanitari Prima accoglienza Rete di solidarietà Assistenza domiciliare Riabilitazione fisioterapica Extracomunitari Extracomunitari Anziani Anziani con problemi motori (ictus, artrosi, morbo di Parkinson) Presidi sociosanitari presso campi di lavoro estivi Presidi sanitari presso centri di accoglienza Punto telefonico informativo e per richieste di necessità specifiche a domicilio Attività di riabilitazione motoria presso centro esterno, stimolo socializzazione Teleassistenza Anziani Controllo giornaliero utente, 6 A.N.P.AS. Attività e Progetti

15 Telesoccorso - Telesalvalavita Trasporti sociali Figura 2 Anziani Anziani, handicappati, minori possibilità di collegamento per richieste specifiche. Servizio di protezione individuale basato su un sistema radio di allarme con collegamento fra abitazione e sede associativa. Accompagnamento per riabilitazione, socializzazione, scolarizzazione DONAZIONE SANGUE Chi pensa che il mondo delle Pubbliche Assistenze sia ristretto solo ai servizi di soccorso e di ambulanza è smentito da alcune associazioni che hanno diversificato il modo di portare solidarietà organizzando e gestendo gruppi di donatori di sangue. Purtroppo, a causa delle tante problematiche, tale attività è ancora limitata a pochi gruppi che, nel caso dell Anpas, si concentrano maggiormente in Toscana e Liguria. Tali regioni stanno sperimentando vari progetti con risultati eccellenti anche se le problematiche da affrontare sono tante e diversificate. Infatti nonostante gli sforzi conseguiti per l aumento lento, costante, dei donatori e delle donazioni, il sistema trasfusionale, ad esempio toscano, non risulta complessivamente adeguato al fabbisogno, quella autosufficienza che sarebbe assolutamente necessaria per la salvaguardia della salute dei cittadini. Ad esempio nell anno 2001 sono state effettuate, presso le strutture della rete trasfusionale toscana, oltre donazioni tra sangue, plasma, e piastrine. Purtroppo, nonostante gli intensi sforzi degli enti interessati e dell Anpas Toscana, sempre nel 2001 la Toscana è stata costretta ad importare unità di emocomponenti da altre regioni e questo non succedeva da anni. Il gruppo di lavoro Anpas Toscana ha promosso vari progetti atti a sensibilizzare l opinione pubblica alla necessità delle donazioni di sangue, con l uso di mezzi come le TV e le radio Locali. Sono stai inoltre fatti accordi per realizzare una Tessera di Donatore Anpas, permettendo così di identificare i nostri donatori, il loro numero e comprendere le strade da percorrere perché questo aumenti all interno dell Anpas stessa. Per quanto riguarda la realtà della Liguria, al momento sono due le associazioni che svolgono questa importante attività: la Croce Verde di Sestri Ponente che attivò questo servizio già nel 1955 e la Croce Azzurra di Bavari, che si attivò in tal senso nel Da anni si sta cercando di infondere nella cittadinanza questa cultura del soccorso indiretto, vale a dire predisporre oggi scorte vitali per i bisogni di domani. Trovare sangue per le persone malate è sempre più difficile, quindi occorre incentivare il maggior numero di donatori possibili per cercare di avere una migliore scelta e sempre più scorte. Spesso, infatti, la gente rischia di non avere le informazioni e gli incentivi necessari per andare avanti; occorre, affinchè il servizio funzioni e la gente sia sempre invogliata a continuare, motivare sempre più le persone facendo capire l importanza di questo piccolo grande gesto. La risorsa sangue, per la sua non sostituibilità, necessita di essere supportata da una campagna di comunicazione costante, corretta, coordinata. Questo obbliga l Anpas a lavorare assiduamente per poter diffondere questa attività sanitaria. Non è facile, ma fondamentale per il futuro delle persone che attendono il prezioso dono della vita. 7 A.N.P.AS. Attività e Progetti

16 CREMAZIONE Bruciate quel che resta di me e spargete le ceneri al vento; serviranno a far crescere i fiori. Se dovete seppellire qualcosa, seppellite i miei difetti, le mie debolezze e tutti i pregiudizi contro i miei simili. L Anpas nazionale, ha stipulato con la Federazione Italiana Cremazione (organizzazione no-profit), un protocollo di collaborazione per la divulgazione di questa pratica. La cremazione rappresenta il ricongiungimento con un principio primo e divino, dato dal fuoco, elemento non solo di distruzione, ma anche di purificazione, è un rito antichissimo, sia nella cultura occidentale che orientale. E comunque una rappresentazione, quella del fuoco, di ambivalenza: distruggere per fare rinascere. Oggi in alcuni paesi la pratica della cremazione rappresenta una percentuale consistente: 21% negli Stati Uniti, 40% in Canada, 54% in Australia, 32% in Europa, ma con l Italia ferma al 3%. Nel nostro Paese questa pratica è stata fortemente osteggiata dalla Chiesa cattolica fino al 1963, quando fu giudicata non contraria alla religione e da allora non è proibita e punita; forse anche in questo sta la motivazione di una percentuale bassissima di persone che scelgono la cremazione. SOCCORSO ANIMALI Fra i vari servizi in cui le associazioni Anpas sono impegnate, vi è anche il Soccorso Animali. Le richieste di soccorso giungono alle Centrali Operative sia da parte di cittadini che di operatori delle forze dell ordine. In caso di intervento per un animale randagio il mezzo viene inviato sul posto per soccorrere l animale e trasportarlo verso il canile municipale, ove è presente o reperibile il veterinario di guardia. In caso di interventi per un animale di proprietà, invece, è previsto il trasporto presso il veterinario di fiducia o presso un centro veterinario convenzionato (in tal caso i costi dell intervento veterinario sono sostenuti dal proprietario). Questo servizio non vuole offrire solo cure mediche. Spesso chi vive in compagnia di un animale deve affrontare problemi di varia natura: ad esempio legali (magari un vicino di casa minaccioso), oppure sapere come comportarsi con un animale difficile. A volte capita di doversi assentare e non sapere come fare a lasciare l amico a quattro zampe a qualcuno di fiducia, oppure ci si accorge di casi di maltrattamento e non si sa a chi rivolgersi, per non parlare di consigli e suggerimenti su come comportarsi con questi nostri amici. L'obiettivo è quello di aiutare tutti coloro che hanno un animale da affezione a seguirlo e curarlo ed a poter affrontare i problemi che potrebbe avere senza che ciò comporti un aggravio del proprio tenore di vita. Spesso gli animali fanno compagnia a persone sole ed anziane e anche in questo modo si può dare loro aiuto. PROTEZIONE CIVILE La protezione civile è una delle attività portanti dell Anpas. Da sempre le nostre associazioni operano in questo campo perché è alla base degli scopi e dello spirito di solidarietà del nostro movimento. 8 A.N.P.AS. Attività e Progetti

17 A livello operativo è senz altro, dopo i servizi di trasporto sanitario, quello che impegna il maggior numero di mezzi e volontari. La nostra struttura è capillare, parte dalle realtà comunali e attraverso province e regioni, si ricompone nell ambito nazionale. Le attrezzature disponibili hanno raggiunto, numericamente e quantitativamente, livelli di tutto rispetto. I volontari sono una certezza di professionalità, grazie anche al lavoro di formazione dei Comitati Regionali Anpas. L'organizzazione della protezione civile Anpas comprende un responsabile nazionale con compiti di collegamento con le istituzioni, con le altre realtà di protezione civile e di coordinamento interno; un responsabile operativo che gestisce gli interventi; un gruppo di lavoro al cui interno sono compresi i responsabili regionali e ad una sala operativa h24. Questo schema si ripete a livello regionale. La protezione civile dell Anpas interviene su allertamento del Dipartimento Nazionale di Protezione Civile, mentre ai livelli comunali, provinciali e regionali l allertamento è opera delle autorità locali competenti e le associazioni intervengono con mezzi e risorse volontarie locali in piena autonomia dopo aver informato la Sala operativa nazionale e la segreteria dell Anpas. Queste ultime resteranno a disposizione per allargare l'intervento di aiuto in caso di necessità. Questo sistema, progressivamente perfezionato, sta dando ottimi risultati. Le Associazioni di Pubblica Assistenza che fanno protezione civile sono 450 sparse su tutto il territorio nazionale con circa 300 mezzi e volontari attivi, ai quali si aggiungono, nei casi di grandi calamità, tutti i volontari Anpas che operano nei vari settori (soccorso, sociale, ecc.). Intervengono in tutte le calamità, locali e nazionali. Importante è il lavoro svolto sul terreno della prevenzione, soprattutto per ciò che riguarda la tutela ambientale (antincendio, controllo corsi d acqua, controllo area a rischio di inquinamento, ecc.). SERVIZIO CIVILE NAZIONALE e OBIEZIONE DI COSCIENZA Dal 1981 l'anpas è titolare di una convezione per l impiego degli obiettori di coscienza e in questi anni è passata da una disponibilità iniziale di 18 obiettori alla disponibilità attuale di posti in servizio civile per giovani obiettori di coscienza Le sedi di Pubbliche Assistenze convenzionate sono 493 e la convenzione prevede posti con vitto alloggio e senza vitto e alloggio. Dalla fine del 2001 le pubbliche assistenze hanno presentato anche progetti di servizio civile nazionale ai sensi della legge 64/01 e l ANPAS è oggi Ente accreditato in prima classe presso la Presidenza del Consiglio per l organizzazione del Servizio Civile nazionale. Grazie a questo ai giovani obiettori si sono ora aggiunte in servizio più di 1000 ragazze in servizio civile volontario e questo fa ben sperare che per l inizio del 2005, data di probabile sospensione della leva obbligatoria, le associazioni di Pubblica Assistenza possano proseguire a proporre a tutti i giovani italiani che la sceglieranno l opportunità di questa esperienza arricchente al servizio delle proprie comunità locali. I giovani obiettori svolgono un orario di servizio che va dalle 36 alle 40 ore settimanali mentre per le ragazze si parte da un minimo di 1200 ore annue. I Settori di impiego dei giovani in servizio civile sono tutti quelli in cui operano le Pubbliche assistenze in particolare il trasporto sanitario;i servizi sociali con anziani, disabili e minori.; la protezione civile; la salvaguardia dell ambiente; la solidarietà 9 A.N.P.AS. Attività e Progetti

18 internazionale; informazione e promozione sulla solidarietà sociale, sull obiezione di coscienza e sul servizio civile. La formazione dei giovani in servizio civile si sviluppa in due direzioni, la prima finalizzata all espletamento dei servizi che consiste quasi sempre nell inserimento dei giovani all interno dei percorsi formativi previsti per i volontari, mentre la seconda consiste nella formazione più specifica sul servizio civile sui temi della non violenza e sulla mediazione dei conflitti ed è organizzata sulle linee proposte dalla struttura nazionale. Il servizio civile è per l ANPAS un grande servizio alla collettività e per questo il nostro movimento nazionale è tra gli enti che più hanno investito in risorse e impegno; il vivere un esperienza di servizio civile in una pubblica assistenza è una grande opportunità offerta ai giovani di giocarsi in un ambiente laico che si fa carico della responsabilità sociale e che promuove i valori del dialogo e della cittadinanza attiva. La struttura nazionale è costituita da 3 operatori che operano presso l ufficio nazionale di Firenze e da 25 responsabili di area che sono dislocati su tutti i territori dove sono presenti giovani in servizio civile nelle pubbliche assistenze. La direzione nazionale nomina al suo interno il responsabile nazionale del servizio civile ANPAS e il responsabile della formazione; il consiglio nomina la commissione nazionale per il servizio civile ANPAS che è composta dai responsabili regionali del servizio civile e da alcuni consiglieri nazionali. L anello essenziale per la corretta gestione e progettazione del servizio civile sono i responsabili del servizio civile di Ogni Pubblica Assistenza. L ANPAS è socio della CNESC (Conferenza nazionale degli enti di servizio civile) che comprende tutti i maggiori enti di servizio civile del privato sociale e attualmente il responsabile nazionale dell ANPAS ricopre la vicepresidenza di questo importante organismo ADOZIONI INTERNAZIONALI L Anpas si occupa di adozioni internazionali dal Nel settembre 2000 ha ottenuto dalla Commissione Adozioni Internazionali, come previsto dalla legge n 476/98 di ratifica della Convenzione dell Aja sulla tutela dell infanzia e disciplina dell adozione internazionale, l autorizzazione allo svolgimento delle pratiche di adozione relative ai minori provenienti dalla Repubblica di Bulgaria. Autorizzata inizialmente ad assistere nell iter adottivo solo le famiglie residenti nella Regione Toscana, l Anpas ha acquisito l autorizzazione ad operare sull intero territorio nazionale in base alla delibera n.77/02, emessa dalla Commissione Adozioni Internazionali in data 17 luglio Oltre alla sede centrale in Toscana e alla sede principale per l area Nord in Piemonte, l Anpas svolge il servizio adozioni internazionali in Emilia Romagna, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche e Veneto, dove si avvale della competenza dei Comitati Regionali Anpas e delle loro figure professionali. LE MODALITA OPERATIVE La coppia che intende conferire incarico all Anpas dovrà presentare, dopo aver ricevuto informazioni dettagliate su tutti gli aspetti del servizio reso dall associazione, una copia del decreto di idoneità e della relazione psicosociale, due foto, la lettera di conferimento di incarico e il consenso al trattamento dei dati personali. Gli incontri informativi e l iscrizione nella lista d attesa sono gratuiti. E inoltre prevista la frequenza di un corso formativo articolato in quattro o più incontri di gruppo che si svolgono generalmente il fine settimana e sono condotti da 10 A.N.P.AS. Attività e Progetti

19 professionisti del settore in concorso con gli operatori del servizio adozioni. Tra i temi trattati figurano i principi giuridici delle norme che disciplinano l adozione internazionale, la situazione dell infanzia in Bulgaria, la realtà degli istituti, le problematiche legate all abbandono, l adozione vista dalla parte del bambino e della coppia, l inserimento nella famiglia, a scuola e nella comunità. Le varie sedi regionali potranno variare alcune delle modalità attuative del corso, al fine di adeguarne la struttura ai diversi protocolli regionali. Nel corso dei viaggi e delle permanenze all estero le coppie sono seguite dagli accompagnatori volontari Anpas e dal referente estero. I viaggi, generalmente organizzati per gruppi di tre o quattro coppie, sono due: il primo in occasione dell abbinamento e il secondo a conclusione dell iter in Bulgaria. RATIFICA DELLA CONVENZIONE DELL AJA La ratifica della Convenzione dell Aja sulla tutela dell infanzia e disciplina dell adozione internazionale, siglata dalla Bulgaria a gennaio 2002 ed entrata in vigore a settembre dello stesso anno, diverrà esecutiva con il varo di una nuova legge nazionale bulgara tuttora in corso di approvazione. Per effetto della nuova normativa, le procedure di adozione in Bulgaria si adegueranno definitivamente alle disposizioni della Convenzione, facilitando i rapporti con il nostro Paese e garantendo una tutela dell interesse del minore in tutto conforme ai principi internazionali. SOLIDARIETA INTERNAZIONALE L Anpas Nazionale e le Pubbliche Assistenze sono da molti anni impegnate nell attività di solidarietà internazionale e di cooperazione allo sviluppo in diversi Paesi dell ex Unione Sovietica, dei Balcani, del Nord Africa e del Centro America. L esperienza acquisita in questi anni ha evidenziato la necessità di dotare l Anpas di uno strumento più idoneo ad operare all estero, necessità che ha trovato risposta nella costituzione nel 1999 di un'organizzazione Non Governativa denominata Anpas Solidarietà Internazionale. L Anpas Internazionale, costituita all interno degli aderenti all Anpas Nazionale, è un'organizzazione indipendente, senza fini di lucro, che persegue il raggiungimento di una pace tra i popoli che si fondi sulla giustizia e la solidarietà verso i più deboli. A tal fine promuove e realizza progetti a sostegno delle popolazioni di Paesi in via di sviluppo o colpiti da grave crisi economica o da calamità naturali o teatro di eventi bellici, con particolare attenzione alle fasce più deboli quali i minori e gli orfani. In particolare, l Anpas Internazionale si propone di promuovere la cultura della solidarietà sia in Italia che all estero attraverso la realizzazione di progetti di emergenza in paesi colpiti da eventi bellici o da calamità naturali (impiegando un gruppo di volontari di Protezione Civile Internazionale), di progetti di cooperazione internazionale allo sviluppo rivolti alle fasce più deboli della popolazione, di progetti a sostegno dell infanzia (quali affido a distanza ed accoglienza), di progetti di promozione del commercio equo e solidale e del credito etico, di educazione allo sviluppo e alla democrazia, di valorizzazione delle diverse culture e di lotta all alcolismo. Per la realizzazione dei progetti, l'anpas Internazionale si avvale, oltre che della propria struttura logistica ed operativa, della collaborazione dei 16 Comitati Regionali, delle 816 Associazioni di Pubblica Assistenza e dei volontari dell Anpas Nazionale. I progetti che attualmente l Anpas Internazionale sta realizzando sono descritti brevemente di seguito. 11 A.N.P.AS. Attività e Progetti

20 Progetto accoglienza bambini di Chernobyl Le associazioni di Pubblica Assistenza e le famiglie italiane che hanno aderito al progetto, dal 1992 ad oggi hanno ospitato persone tra bambini e accompagnatori, così in dettaglio: A questo progetto hanno partecipato quasi tutte le regioni italiane. I bambini sono stati ospitati singolarmente presso famiglie o in gruppo presso strutture "aperte" sostenute e gestite dai volontari e dalle famiglie del territorio. Nelle strutture sono stati ospitati soprattutto minori provenienti dagli orfanotrofi o bambini che necessitano di un'assistenza sanitaria quotidiana. A.N.P.AS. Solidarietà Internazionale - Organizzazione Non Governativa Via Baracca, 209/int Firenze Tel 055/ Fax 055/ segreteria@anpas-internazionale.org sito internet: FORMAZIONE Nell ambito della risposta sanitaria ordinaria e di emergenza-urgenza le Associazioni del Volontariato fanno parte integrante del sistema sanitario nazionale, da questo ne deriva che la formazione e l aggiornamento dei volontari riveste un importanza strategica. Attualmente è aperto un dibattito nazionale che, volto ad elevare il livello qualitativo dell assistenza ai cittadini, concorda che notevole importanza riveste l aspetto formativo degli operatori, omogeneo sul territorio nazionale ed attuato attraverso programmi teorici-pratici certificati da Enti di formazione specializzati. L'Anpas ha prodotto uno strumento formativo a moduli, i quali rispondono alle esigenze didattiche dei vari temi da trattare. Gli standard formativi per i volontari soccorritori Anpas hanno già ottenuto il copyright e sono stati affidati all Uni.T.S., Università del Terzo Settore, agenzia formativa costituita dall Anpas. Uni.T.S. (Università del terzo settore) Via Turati, PISA Tel. 050/ Fax 050/ info@uniterzosettore.it - Internet: Il nuovo Welfare che si sta affermando nel nostro Paese è all insegna del federalismo, della sussidiarietà anche orizzontale, della collaborazione pubblicoprivato. Il Terzo Settore (volontariato, cooperazione, associazionismo, impresa sociale) è unanimemente indicato come soggetto fondamentale, insieme agli Enti Locali, per la progettazione, realizzazione e gestione dei servizi socio-sanitari sul territorio. Per sostenere tale ruolo è necessario che dirigenti, operatori e volontari acquisiscano competenze professionali adeguate. L Uni.TS si propone come agenzia formativa che nasce dal Terzo Settore per il Terzo Settore. Si propone, quindi, di rafforzare il ruolo e migliore l efficienza delle organizzazioni del Terzo Settore in Italia potenziando la ricerca e promuovendo lo sviluppo della formazione di alta qualità per gli operatori del Terzo Settore. Nasce su progetto dell Anpas con la partecipazione di associazione di Pubblica Assistenza, Enti Locali, Istituzioni Pubbliche e Aziende Private per promuovere e 12 A.N.P.AS. Attività e Progetti

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