I settori oggetto di indagine nella campagna di scavo 2011
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- Adelmo Bianchini
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2 Introduzione La terza campagna di scavo si svolge dal 9 maggio al 29 luglio 2011 e vede impegnati sul campo circa un centinaio di archeologi, dell Università di Siena e di altri atenei sia italiani che stranieri, che si alterneranno a gruppi di venticinque nei quattro turni in cui è stata suddivisa l intera campagna. L indagine archeologica prevede l ampliamento dell area già oggetto di indagine nei primi due anni di scavo ( ). Saranno cioè aperti due grandi settori: il primo in direzione nord, mentre il secondo in direzione sud. I settori oggetto di indagine nella campagna di scavo 2011 La strategia adottata in questa campagna mira a comprendere in quale quadro topografico ed insediativo (si tratta di una mansio o di un vicus?) si inserisca l impianto termale indagato ormai in quasi tutta la sua estensione. Le indagini magnetometriche, condotte nel mese precedente alla nuova campagna di scavo, hanno in tal senso messo in luce numerose anomalie del terreno che concorrono a tracciare un primo abbozzo relativo ad un insediamento di notevole entità. Seguendo appunto le tracce rilevate da questo tipo di indagine non distruttiva è nostra intenzione verificare se il porticato (AMB08), emerso lo scorso anno, sia riferibile ad un tracciato viario oppure no. Inoltre, si cercherà di comprendere quale sia l entità delle fasi di vita successive all abbandono del complesso romano, inquadrabili tra l età tardoantica e l altomedioevo, cercando nuovi ed ulteriori
3 elementi che possano aiutarci a comprendere le modalità di destrutturazione dell insediamento di età classica. Gli impianti metallurgici, emersi durante l ultima campagna di scavo (2010), ne sono una testimonianza ed attestano le operazioni di riciclo delle materie prime utilizzate, in precedenza, nell impianto termale. Allo stesso modo le fasi altomedievali indicano come l area delle terme venne, dopo la stagione del recupero dei materiali, adibita a zona residenziale, e perciò, qualora il deposito sia in buono stato di conservazione, si vuole approfondire le modalità del passaggio al villaggio di legno di cui sono stati già riconosciuti, in soli due anni di scavo, già cinque edifici. L area sinora oggetto d indagine ha restituito una sequenza diacronica compresa tra la fine del I secolo a.c. e l VIII secolo d.c., che allo stato attuale della ricerca è possibile suddividere in 7 periodi principali: Periodo I (Ultimo terzo I secolo a.c.-prima metà I secolo d.c.) Periodo II (Seconda metà I secolo d.c.-ii secolo d.c.) Periodo III (Fine II secolo d.c.-metà IV secolo d.c.) Periodo IV (Seconda metà IV secolo d.c.-prima metà V secolo d.c.) Periodo V (Seconda metà V secolo d.c.) Periodo VI (VI secolo d.c.) Periodo VII (Fine VI secolo d.c.-viii secolo d.c.). Tali periodi rappresentano momenti topici che schematizzano la continua trasformazione del sito. L impianto termale fu, ad esempio, soggetto a ripetuti interventi di riogranizzazione degli spazi e di restauro (i primi tre periodi). In seguito si osserva il suo lento decadimento, nel corso del quale fu soggetto ad una sistematica spoliazione, in primo luogo per il recupero del piombo, che veniva rifuso per essere in seguito immesso nuovamente sul mercato (periodi IV e V). Infine, le aree delle terme, così come gli spazi circonstanti, furono rioccupati da nuovi edifici di modesta estensione e di diversa fattura nonché funzionalità, ossia edifici abitativi realizzati in materili misti (pietra, terra e legno) e capanne di legno.
4 Settore B L indagine archeologica nel settore B si è concentrata nell area artigianale SA03 messa in luce durante la campagna Asportando i livelli di accumulo (US 1036 e US 1024), indagati lo scorso anno e pertinenti all ultima fase dell area produttiva, è emerso, nella parte nord-est, un esteso strato (US 1088) di terra grigia mista a cenere, carboni e frammenti di argilla concotta di colore rosso-arancio, riferibile anch esso al progressivo accumulo e sistemazione dei rifiuti degli impianti artigianali connessi alle attività metallurgiche che qui si svolgevano. Settore B - Figura 1 Vista zenitale dell area produttiva con interpretazioni Tra questi, il fornetto SF06, già in parte scavato lo scorso anno, dopo l asportazione del livello di abbandono che lo obliterava, è stato possibile individuare un secondo impianto metallurgico, alloggiato all interno dello stesso taglio (US 1085), ma in parte obliterato dal primo. Diverse sono le tracce conservate nello spazio artigianale, pertinenti a strutture fusorie, come ad esempio il fornetto SF15, posto ad est del fornetto SF06, impostato sul livello di accumulo US La struttura è costituita da un taglio di forma circolare, foderato da pietre di piccole dimensioni e frammenti di laterizi, disposti in modo da formare un circolo. Il suol lato settentrionale é caratterizza-
5 to, inoltre, dalla presenza di terra compatta mista a frammenti di argilla rossa concotta, pertinente al disfacimento dell elevato in terra. L indagine ha anche interessato il fornetto fusorio (SF05) situato in corrispondenza dell imbocco del praefurnium SF01 individuato nella scorsa campagna di scavo. Questo si caratterizzava per la presenza di un livello argilloso di forma circolare, in parte concotta, con inclusi laterizi frantumati (US1047): una sorta di ciambella parte strutturale e funzionale del fornetto stesso. Asportando questo strato e il sottostante livello (US 1046), uno strato di cenere riferibile all attività del fornetto, forse all ultima carica utilizzata, sono stati identificati altri due strati. Settore B - Figura 2 Vista zenitale della struttura SF04 Questi caratterizzati dalla forte presenza di carboni potrebbero essere attribuiti a una fase più antica di uso della struttura. Il primo individuato (US 1124) si caratterizza per la sua forma circolare con un diametro maggiore rispetto al fornetto indagato che continua fino alla struttura relativa al prefurnio (SF01) è a matrice argillosa e al suo interno oltre che carboncini presenta numerosi grumi di argilla concotta. Lungo il limite ovest al di sotto compare uno strato di cenere e carboni (US 1125). Al momento l indagine è stata sospesa, con il proseguo si potrà cercare di definire se queste evidenze siano da relazionare a due attività della solita struttura o si tratti di due strutture distinte che hanno comunque conservato la stessa posizione, così associando o meno tale all area artigianale SA03.
6 Le evidenze conservate si limitano a questi due strati, più un terzo livello carbonioso, identificato all esterno del forno, che probabilmente rappresenta le traccia dell ultima carica. Una nuova struttura produttiva, probabilmente per la fusione del piombo delle condutture termali, è emersa durante la ripulitura della sezione del risparmio lasciato attorno al fornetto SF07. Al di sotto del battuto relativo all EDM03, è emerso un taglio di piccole dimensioni, che taglia lo strato US 1089 della SA03. Sul fondo del taglio, è stato evidenziato un sottile strato di argilla rossa, probabilmente concotta, in cui appare inserito un grosso frammento di piombo fuso. Non è possibile indagare archeologicamente il nuovo fornetto a causa della presenza della struttura SF07, che si è deciso di conservare. Al momento sembra ipotizzabile che l area artigianale (SA03), riferibile al periodo IV (II metà del IV secolo e I metà del V secolo d.c.), sia caratterizzata da due fasi d uso: la più antica è individuabile nello strato di terra e cenere accumulatosi (US 1088), mentre la più recente è riconducibile al piano di calpestio US 1024 e US Settore B - Figura 3 Forno per la fusione delle fisulae visto in sezione L indagine ha inoltre interessato la superficie occupata da due grosse pietre squadrate poste al centro dello spazio aperto e interpretate rispettivamente come base per incudine (SF11), posizionata nella parte meridionale, e come forgia (SF10), nella parte nord. Ne caso della SF11 si è proceduto a rimuovere gli strati di riempimento (US 1038 e US 1084) del taglio
7 circolare individuato attorno al grande masso, caratterizzati dalla presenza di numerosi frammenti carboniosi. Allo stesso modo la struttura SF10, è caratterizzata da una grossa pietra di forma quadrangolare, alloggiata all interno di un grande taglio circolare (US 1095); la pietra appare in connessione con uno strato di malta compatta rinvenuto sul fondo del taglio, probabile residuo del riempimento originario. All interno di questo taglio, è stato messo in evidenza uno strato di argilla rossastra (US 1096), apparentemente sottoposta ad una fonte di calore, a sua volta interessato da un secondo taglio (US 1037) riempito da uno strato di terra molto carboniosa (US 1038). La struttura appare dunque articolata in più fasi. La pietra, sistemata in origine all interno di una ciambella di malta, sembra avere una funzione di basamento o sostegno di una struttura più complessa. Settore B - Figura 4 La struttura SF04 in corso di scavo Le due grandi pietre (SF11 e SF10) si allineano, da un lato (senso nord-sud), con il perimetro meridionale del complesso termale, mentre dall altro (senso est-ovest), con i muri laterali del calidarium (AMB03). Sembra ipotizzabile quindi che originariamente le due pietre siano state funzionali alle strutture termali, forse basamenti per una struttura in materiale deperibile, ad esempio una tettoia, edificata di fronte agli ambienti SF01 e AMB03, oppure come basamenti per statue collegate al giardino ipotizzato nella parte meridionale dell area di scavo. Successivamente, le due pietre vengono riutilizzate all interno dell area artigianale SA03, come dimostrerebbe la natura carboniosa del riempi-
8 mento del taglio della SF11, e l argilla concotta rinvenuta attorno alla pietra SF10. Nel corso dell indagine è iniziata la rimozione del piano di calpestio (US 1089) pertinente all area artigianale (SA03). Questo livello copre una struttura in laterizi legata con terra (US 1090), caratterizzata da un andamento ad L, già in parte individuata nel corso della scorsa campagna di scavo, e localizzata nella parte est del settore. Al di sotto del piano d uso dell area produttiva è emersa una seconda struttura (US 1119), caratterizzata dalla stessa tecnica muraria della precedente, ossia costituita da un sacco centrale formato da frammenti di laterizi e terra, con tegole sistemate, le cui alette formano i paramenti esterni, che si dispone parallelamente (in senso est-ovest) alla precedente. Entrambi i muri, quindi, per successione stratigrafica e per tecnica costruttiva sembrano riferibili a strutture in fase con l impianto termale. Nel corso delle prossime settimane cercheremo di comprendere meglio il periodo d uso e la loro funzionalità. L indagine è stata anche incentrata sulla struttura produttiva (SF04) individuata nella zona Nord dell area artigianale. Si è dunque asportato un livello di terra scura misto a carboncini, laterizi frantumati e malta sbriciolata, identificato all interno del grande taglio che delimita il forno per la lavorazione del vetro a ridosso dell apodyterium (AMB04). Al di sotto di questo livello è stato identificato un nuovo taglio (US 1111), un livello di tegole e laterizi, due livelli di argilla concotta (US 1116 e US 1127) e quattro buche per alloggio di pali lignei che si impostano su un livello di argilla (US 1112). Questa situazione al momento potrebbe essere pertinente ad una nuova struttura artigianale, o un fornetto fusorio a pozzetto con due fasi d uso o a due fornetti uno impostato sull altro per il ritrovamento nella zona centrale di due livelli di argilla concotta intervallati da uno strato di cenere e carboni. Il livello di laterizi e tegole (US 1114), probabilmente riferibile alla struttura precedente adibita alla lavorazione del vetro (SF04), sembra essere stato risistemato e riutilizzato per la foderatura che costituiva la base sulla quale si impostava il fornetto fusorio per la fusione del piombo. A questo impianto produttivo potremmo riferire le buche di palo che potrebbero essere ricondotte ad una tettoia funzionale che copriva questa struttura artigianale. Nella parte nord-ovest del settore è continuata la ripulitura della canaletta di scolo delle acque termali, scavata nel terreno e riferibile all ultima fase dell edificio termale (ED03). In prossimità del suo limite nord è stato rimosso parte del riempimento formato da terra scura, con all interno diversi frammenti di ceramica, individuando numerosi frammenti di tegole appoggiati sul taglio, forse il rivestimento della canaletta stessa.
9 Settore D Nella parte a sud dell edificio termale è stata ampliata la porzione di scavo indagata nel Con l ausilio dell escavatore meccanico abbiamo rimosso parte del livello di humus su una superficie rettangolare di circa 5 x 10 metri. Settore D - Figura1 Il settore di scavo dopo la sua apertura La ripulitura della sezione settentrionale del quadrato (limite meridionale della campagna 2010), ha consentito di individuare una sequenza di cinque attività: uno strato di terra scura relativo alle operazioni agricole di epoca recente; un limitato strato formato da piccoli ciottoli, ancora da mettere in luce in estensione e quindi non ancora interpretabile con certezza, ma probabilmente riferibile ad un tratto di viabilità moderna; un livello sabbioso misto a pietrisco che costituisce la preparazione del piano acciottolato; la prosecuzione della canaletta (SF08) individuata l anno scorso e databile al VI secolo d. C. (periodo VI); uno spesso strato di argilla giallastra probabilmente relativo alla fase di età romana. Con il proseguimento dello scavo abbiamo verificato che il livello sabbioso copre la canaletta, che curva in direzione est, a riprova della posteriorità del tratto di viabilità rispetto a tale struttura post-romana. A sud della canaletta, immediatamente al di sotto del livello relativo alle recenti attività agricole, sono state rinvenute una serie di buche tagliate nel banco di argilla. Si tratta di una capanna a pianta quadrangolare (6 buche sul lato est; 4 a nord; 3 a ovest; 5 a sud) dotata di un annesso esterno al perimetrale occidentale. L edificio di riferisce probabilmente al periodo di frequentazione caratterizzato da
10 strutture in legno (C01; C02; C05) relative all ultima fase di riuso del complesso termale (periodo VII). Lungo la parte esterna del perimetrale orientale della capanna, è stata rinvenuta una fossa allungata fiancheggiata da quattro piccole buche di palo che potrebbe essere interpretabile o come un canale di raccolta delle acque oppure come una mangiatoia/ abbeveratoio per animali; le quattro piccole buche adiacenti sembrerebbero, infatti, rappresentare le tracce di una piccola staccionata funzionale al canale stesso. Settore D - Figura 2 La capanna rettangolare All esterno dell angolo sud-est della capanna quadrangolare sono state individuate una serie di 10 piccole buche che sembrerebbe formare una pianta circolare che al momento non è facilmente interpretabile: tali evidenze potrebbero riferirsi ad una struttura funzionale esterna alla capanna o indiziare la presenza di ulteriori strutture ad armatura di pali. Lungo il limite sud, invece, abbiamo messo in luce uno strato formato da laterizi, tubuli e pietre che presenta una forma rettangolare bene delimitata e prosegue al di sotto della sezione: potrebbe trattarsi di un livello di macerie ributtate, a riempire un taglio sul banco di argilla, in fase con la frequentazione della vicina capanna altomedievale.
11 Area 2 L Area 2 si estende immediatamente all esterno dei muri che delimitano il complesso termale a settentrione. Dopo un primo intervento dei mezzi meccanici l intervento iniziale si è incentrato sulla ripulitura delle sezioni, in modo da fare delle valutazioni preliminari sul deposito archeologico e di conseguenza decidere la strategia di scavo da adottare. Area 2 - Figura 1 La sezione nord, a sinistra è visibile il livello di frequentazione altomedievale La successione stratigrafica messa in luce dopo quest operazione ha dimostrato come in questa zona tutto il deposito successivo all abbandono delle terme (Periodo III- Fase II, metà IV secolo d.c.) si imposti su un livello di argilla molto esteso, probabilmente terreno vergine. Nei primi giorni di scavo l indagine si è concentrata prevalentemente sulle evidenze già in parte emerse nel corso della precedente campagna. In particolare sono state rinvenute le prosecuzioni di un muro di direzione nord-sud, poggiante direttamente sull angolo esterno del complesso termale, del porticato funzionale all ingresso negli ambienti e di una canaletta ad esso parallela. Questa struttura era funzionale al deflusso delle acque durante la prima fase del Periodo I (Ultimo terzo I secolo a.c.-prima metà I secolo d.c.), cronologia confermata dal rinvenimento, al suo interno, di un puntale di anfora tipo Dressel 7-8, adibita al trasporto di garum e prodotta in ambito spagnolo, più precisamente nella Betica con una datazione compresa tra l inizio dell età Augustea e la fine del I secolo d.c.
12 La canaletta venne dismessa nel Periodo II (Seconda metà I secolo d.c.-ii secolo d.c) per la messa in opera del loggiato (AMB08) e obliterata da una viabilità in ghiaia. Nell ultima settimana le operazioni di scavo si sono concentrate nell ampliamento dell area in direzione nord. Dopo la rimozione del piano di campagna sono stati identificati dei livelli di frequentazione che al momento, considerata l assenza di materiale ceramico che consenta di attribuire loro una datazione più precisa, sono inquadrabili a livello cronologico nelle fasi successive all abbandono del complesso termale. Le evidenze presenti in questi strati sono rappresentate da una situazione di buche di palo che allo stato attuale dell indagine sembra rappresentare parte del perimetro di una struttura in armatura di pali lignei, probabilmente dotata di una tettoia esterna. La successione stratigrafica messa in luce dopo quest operazione ha dimostrato come in questa zona tutto il deposito successivo all abbandono delle terme (Periodo III - Fase II, metà IV secolo d.c.) si imposti su un livello di argilla molto esteso, probabilmente terreno vergine. Area 2 - Figura 2 la capanna in corso di scavo Nei primi giorni di scavo l indagine si è concentrata prevalentemente sulle evidenze già in parte emerse nel corso della precedente campagna. In particolare sono state rinvenute le prosecuzioni di un muro di direzione nord-sud, poggiante direttamente sull angolo esterno del complesso termale, del porticato funzionale all ingresso negli ambienti e di una canaletta ad esso parallela.
13 Questa struttura era funzionale al deflusso delle acque durante la prima fase del Periodo I (Ultimo terzo I secolo a.c.-prima metà I secolo d.c.), cronologia confermata dal rinvenimento, al suo interno, di un puntale di anfora tipo Dressel 7-8, adibita al trasporto di garum e prodotta in ambito spagnolo, più precisamente nella Betica con una datazione compresa tra l inizio dell età Augustea e la fine del I secolo d.c. Area 2 Figura 3 La canaletta dismessa per la messa in opera del porticato AMB08 La canaletta venne dismessa nel Periodo II (Seconda metà I secolo d.c.-ii secolo d.c) per la messa in opera del loggiato (AMB08) e obliterata da una viabilità in ghiaia. Nell ultima settimana le operazioni di scavo si sono concentrate nell ampliamento dell area in direzione nord. Dopo la rimozione del piano di campagna sono stati identificati dei livelli di frequentazione che al momento, considerata l assenza di materiale ceramico che consenta di attribuire loro una datazione più precisa, sono inquadrabili a livello cronologico nelle fasi successive all abbandono del complesso termale. Le evidenze presenti in questi strati sono rappresentate da una situazione di buche di palo che allo stato attuale dell indagine sembra rappresentare parte del perimetro di una struttura in armatura di pali lignei, probabilmente dotata di una tettoia esterna.
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